Manifestazione organizzata da sindacati sapp, Consipe e Cnpp/Spp... 
(Adnkronos) - I numeri dell’occupazione in milia Romagna sono tutti sopra la media nazionale ma i conti sulle retribuzioni non tornano, soprattutto quelli delle donne e occorre intervenire con politiche mirate. Questi i temi al centro della discussione nell’assemblea di Manageritalia Emilia-Romagna che si è svolta ieri pomeriggio presso gli spazi di Dama - Tecnopolo Manifattura Emilia-Romagna in via Stalingrado 84/3 a Bologna. L’assemblea ha proposto, nella sua parte pubblica, un interessante momento di confronto sui temi dell’innovazione tecnologia nelle pmi oltre a rappresentare la cornice migliore per la consegna degli attestati per le manager della regione che hanno concluso 'Women on board 2025', il percorso formativo nato per favorire l’inclusione e l’accesso delle donne nei Consigli di amministrazione di imprese pubbliche e private.
A portare i saluti e la vicinanza delle istituzioni gli interventi di Massimo Bugani, capo gabinetto del presidente dell’Assemblea Legislativa Emilia Romagna e di Sonia Bonanno, Direzione Generale Conoscenza, Ricerca, Lavoro e Imprese Regione Emilia Romagna. Presente anche Gianluca Galletti, presidente Emil Banca e Ucid.
L’assemblea ha affrontato anche il tema della crescita partendo dai dati Istat che vedono l’occupazione totale in Emilia-Romagna al 70,3% (63,2% donne e 77,4% uomini) e Bologna è l’ottava provincia in classifica con il 71,9% (66% donne e 77,9% uomini) entrambe abbondantemente sopra la media nazionale pari al 62,2% (53,3% donne e 71,1% uomini). Spiccano i dati dei 25-34enni: a Bologna la media totale è del 77,3% (donne al 68% e uomini al 77,3%), mentre a livello regionale la media per i giovani è del 78,8% (donne 71,6% e uomini 85,5%). In questa fascia d’età la media nazionale è del 68,7% con il 60,8% delle donne e il 76,2% degli uomini. Guardando, invece, alle retribuzioni (quella lorda oraria per i dipendenti) se in Italia siamo a 14,78 euro di media, (15,40 uomini e 13,88 donne), in Emilia-Romagna la media totale è ancora più alta (14,98 euro di cui 13,88 euro per le donne e 15,83 euro per gli uomini).
"Crescono i numeri dei manager, ma persiste la disparità retributiva tra uomini e donne. Per questo nel 2026 ci impegneremo sulla Parità Retributiva, supportando i manager nell’acquisizione di competenze per rendere le aziende più eque", afferma Cristina Mezzanotte, presidente di Manageritalia Emilia Romagna, che prosegue: “La regione si conferma attrattiva per il rientro dei talenti grazie a una legge dedicata, un ecosistema innovativo (università, centri di ricerca, imprese tech), politiche regionali e distretti industriali. Negli ultimi due anni sono rientrati 300 professionisti, ingegneri, esperti con esperienze internazionali in ambito Stem, molti dei quali collaborano oggi con il Tecnopolo di Bologna, sede della nostra ultima Assemblea".
In Emilia-Romagna i manager crescono del 3,5%, sopra la media nazionale. Bologna è la provincia con più dirigenti (+4%), seguita da Modena (+5,8%) e Rimini (+5,6%), che guida la crescita femminile (+14,7%). Positivi anche Parma, Reggio Emilia e Ravenna. Piacenza è stabile, mentre Ferrara e Forlì-Cesena registrano cali, indicando una possibile frenata negli investimenti in capitale umano.

(Adnkronos) - La bozza di risoluzione sulla Striscia di Gaza presentata dagli Stati Uniti al Palazzo di Vetro a New York costituirà la base per i negoziati dei prossimi giorni tra i membri del Consiglio di Sicurezza, con l'obiettivo di votare per la sua adozione nelle prossime settimane e dispiegare le prime truppe a Gaza entro gennaio. A scriverne - citando un funzionario statunitense - è Axios, che pubblica il testo della bozza americana sulla futura forza internazionale a Gaza operativa per almeno due anni, presentata "a diversi membri dell'esecutivo Onu".
La bozza, il cui contenuto è considerato "sensibile" ma "non secretato", sottolinea il giornalista Barak Ravid, conferirebbe agli Stati Uniti e agli altri Paesi partecipanti un ampio mandato per governare Gaza e garantirne la sicurezza a tutto il 2027, con possibilità di proroga.
Il funzionario statunitense citato dal sito sottolinea che la Forza di sicurezza internazionale (Isf) sarà "di enforcement (imposizione) e non una forza di mantenimento della pace". La forza coinvolgerà truppe di diversi Paesi partecipanti e sarà istituita in consultazione con il "Board of Peace" di Gaza, che Donald Trump ha detto che presiederà. La bozza prevede inoltre che il Board of Peace rimanga in carica almeno fino alla fine del 2027.
Secondo la bozza, la Isf avrebbe il compito di proteggere i confini di Gaza con Israele ed Egitto, proteggere i civili e i corridoi umanitari e addestrare una nuova forza di polizia palestinese, con la quale collaborerà nella sua missione. La Forza "stabilizzerà l'ambiente di sicurezza a Gaza garantendo il processo di smilitarizzazione della Striscia di Gaza, compresa la distruzione e la prevenzione della ricostruzione delle infrastrutture militari, terroristiche e offensive, nonché lo smantellamento permanente delle armi dei gruppi armati non statali". Questo - sottolinea Axios - suggerisce che il mandato includa il disarmo di Hamas, se il gruppo o elementi al suo interno non lo fanno volontariamente. La bozza dice anche che l'Isf si assumerà "compiti aggiuntivi che potrebbero essere necessari a sostegno dell'accordo di Gaza".
La Forza internazionale ha il compito di garantire la sicurezza a Gaza durante un periodo di transizione durante il quale Israele si ritirerà gradualmente da altre parti della Striscia, e l'Autorità Palestinese condurrà riforme tali da consentirle di prendere il controllo di Gaza a lungo termine. Paesi come Indonesia, Azerbaigian, Egitto e Turchia hanno manifestato la volontà di contribuire alla Forza, si legge sul sito di notizie.
La bozza di risoluzione stabilisce che la Isf si schiererà a Gaza "sotto un comando unificato accettabile per il Board of Peace". La sua istituzione e le sue operazioni avverranno "in stretta consultazione e cooperazione con l'Egitto e Israele". La forza avrà il potere "di utilizzare tutte le misure necessarie per svolgere il suo mandato in conformità con il diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario".
La bozza di risoluzione chiede anche l'attribuzione al Board of Peace del compito, in qualità di "amministrazione di governance transitoria" di stabilire le priorità e raccogliere fondi per la ricostruzione di Gaza, fino a quando l'Autorità Palestinese "non avrà completato in modo soddisfacente il suo programma di riforme". Secondo il testo, il Board of Peace "supervisionerà e sosterrà un comitato tecnocratico palestinese apolitico di figure palestinesi competenti della Striscia ... che sarà responsabile delle operazioni quotidiane del servizio civile e dell'amministrazione di Gaza". Il Board of Peace, secondo la fonte citata da Axios, sarà operativo prima che venga istituito il comitato tecnocratico.
La bozza dice anche che gli aiuti saranno consegnati dalle organizzazioni che lavorano con il Board of Peace, tra cui l'Onu, la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa. Qualsiasi organizzazione che abusi degli aiuti o li devii sarà bandita.

(Adnkronos) - Gli arresti domiciliari per l'ex presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro, il deputato di Noi moderati Saverio Romano e altre 16 persone sono stati chiesti dalla Procura di Palermo. Le accuse sono, a vario titolo, di associazione a delinquere, turbativa d'asta e corruzione.
Cuffaro e Romano sono coinvolti in un'inchiesta della Procura su appalti pilotati. Coinvolti anche diversi funzionari pubblici. A Cuffaro è stato inoltre notificato un decreto di perquisizione.
Oltre per l'ex presidente della Regione siciliana e per il deputato Saverio Romano, la Procura di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari anche per Vito Raso, lo storico segretario di Cuffaro, Carmelo Pace, deputato regionale della Dc, Roberto Colletti, ex manager di Villa Sofia, Antonio Abbonato, Ferdinando Aiello. E ancora, Paolo Bordonaro, Alessandro Mario Caltagirone, Marco Dammone, Giuseppa Di Mauro, Vito Fazzino, Antonio Iacono, Mauro Marchese, Sergio Mazzola, Paolo Emilio Russo, Giovani Tomasino e Alessandro Vetro.
“Le perquisizioni – si legge nel comunicato firmato dal procuratore Maurizio de Lucia – sono state disposte al fine di evitare la dispersione delle prove a seguito della discovery delle indagini imposta dalla notifica dell’invito a rendere interrogatorio cosiddetto preventivo a seguito della richiesta di applicazione di misura cautelare avanzata nei confronti degli indagati”.
I carabinieri del Ros hanno notificato a tutti l'invito a comparire davanti al gip per l'interrogatorio preventivo. Dopo l'interrogatorio il gip di Palermo deciderà se accogliere la richiesta degli arresti domiciliari. E chiedere eventualmente al Parlamento l'autorizzazione a procedere per Romano.
Leggi tutto: Appalti pilotati in Sicilia, chiesto l'arresto per l'ex governatore Cuffaro

(Adnkronos) - Con oltre 40.000 Amway Partner in Italia e una maggioranza femminile pari al 61,4%, Amway, la più grande azienda di vendita diretta al mondo, festeggia il suo 40° anniversario nel Bel Paese. Sin dal 1985 la filiale italiana supporta migliaia di persone nella costruzione di attività indipendenti, promuovendo uno stile di vita sano, equilibrato e sostenibile.
Oggi si posiziona come primo mercato della regione Esan (Europa, Sudafrica, Australia e Nuova Zelanda) e rappresenta un pilastro strategico per l’azienda a livello globale. Nel 2024 l’area Esan ha infatti registrato vendite per 424 milioni di dollari (+5% anno su anno), trainata dalle performance del mercato italiano, che continua a distinguersi per resilienza, innovazione e centralità del network imprenditoriale.
“Celebrare 40 anni di Amway in Italia significa rendere omaggio all’impegno e alla passione di decine di migliaia di persone che ogni giorno contribuiscono a generare un impatto positivo nelle comunità in cui vivono e lavorano. Questo anniversario non è solo un traguardo, ma un nuovo inizio guardando al futuro con la promessa di continuare a innovare, sostenere e crescere insieme per molti anni ancora”, afferma Jon Voskuil, Managing Director di Amway Esan.
Eccellenza e innovazione sono le caratteristiche che contraddistinguono i prodotti delle linee di Amway: Nutrilite™, il brand n.1 al mondo nella vendita di vitamine e integratori alimentari ; Artistry™, la linea premium di skincare che combina ingredienti di origine vegetale con tecnologie cosmetiche avanzate per soluzioni personalizzate e performanti; eSpring™, sistema di trattamento dell’acqua leader mondiale.
A conferma del suo costante impegno nell’innovazione, Amway lancia Artistry LongXevity™, la nuova collezione skincare più avanzata, che stimola l’energia naturale della pelle aiutandola a rinnovarsi e a contrastare i segni del tempo. Grazie a una combinazione di estratti botanici e ingredienti scientificamente testati, tra cui cellule staminali di argan e cardo mariano, LongXevity favorisce un rinnovamento cutaneo completo per una pelle visibilmente più giovane. I tre prodotti - Crema Ricca Nutriente, Essenza Tonificante e Crema Contorno Occhi - migliorano idratazione, luminosità e compattezza, restituendo un aspetto più disteso e vitale.
Con la stessa attenzione all’equilibrio e al benessere, l’azienda amplia la propria offerta dedicata alle donne con Women’s 40+ Support Nutrilite™, un integratore alimentare formulato per supportare le donne durante la fase della peri/menopausa, contribuendo ad alleviare i sintomi più comuni, come vampate di calore, sudorazioni notturne e sbalzi d’umore, e fornendo allo stesso tempo un sostegno alla salute delle ossa.
Nel suo 40° anniversario, Amway Italia rafforza l’impegno verso le comunità locali attraverso AmGive, il programma di responsabilità sociale dedicato che amplifica la missione di Amway di generare un impatto positivo nel mondo. Il programma è pensato per valorizzare ed estendere la portata dei progetti già sostenuti dai dipendenti e dagli Amway Partner, favorendo al contempo la collaborazione con organizzazioni locali per creare valore condiviso e coesione sociale in tutta Italia e nella regione Esan.
Nella sua prima edizione, il programma ha ricevuto oltre 50 candidature provenienti da 15 Paesi della regione, tra cui l’Italia. In totale, 17 organizzazioni non-profit sono state selezionate per ricevere un contributo economico a supporto del loro prezioso lavoro in ambito educativo, di inclusione e di assistenza diretta. Con l’apertura ufficiale delle candidature per l’anno 2026, AmGive continua a rappresentare la concreta testimonianza dell’impegno costante di Amway nel sostenere le comunità e favorire un cambiamento positivo nel mondo.
Amway Italia si proietta, quindi, verso il futuro, ispirata dalla sua missione di sempre: aumentare l’impatto positivo nella vita delle persone attraverso l’innovazione, prodotti di qualità e una comunità imprenditoriale solida e inclusiva. Il 40° anniversario rappresenta non solo un traguardo importante ma soprattutto un nuovo punto di partenza. Con lo sguardo rivolto al domani, Amway Italia si impegna a creare nuove opportunità, promuovere lo sviluppo sostenibile e favorire una crescita condivisa, ponendo sempre al centro le persone e i loro bisogni, per affrontare insieme le sfide dei prossimi decenni.
Leggi tutto: La vendita diretta targata Amway festeggia 40 anni in Italia con 40.000 partner
Crollo Torre dei Conti, Zakharova insiste: "Ambasciatore ricorderà che sponsorizzare Kiev è crimine"

(Adnkronos) - La portavoce del ministero degli Esteri russo insiste e rilancia nelle sue accuse all'Italia. La convocazione dell'ambasciatore alla Farnesina servirà "per ricordare ancora una volta che sponsorizzare il regime terroristico di Kiev è un crimine e un peccato", ha detto, citata dalla Tass, Maria Zakharova, le cui affermazioni ieri sul crollo della Torre dei Conti a Roma hanno portato alla decisione di convocare il rappresentante diplomatico.
A quanto si apprende, in tarda mattina alla Farnesina arriverà l'incaricato d'affari russo e non l'ambasciatore Alexey Paramonov, che non è a Roma.
"Finché il governo italiano sperpererà i soldi dei contribuenti, l'Italia crollerà, dall'economia alle torri", ha detto ieri Zakharova sul suo canale Telegram commentando il cedimento che ha interessato la Torre dei Conti ai Fori Imperiali, a Roma. Il crollo viene associato alla carenza di risorse visto l'impegno finanziario di Roma per sostenere l'Ucraina.
Le parole della portavoce del ministero degli Esteri russo sono "vergognose e inaccettabili per un Paese civile", ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Quelle di Mosca sono "affermazioni volgari, perché quando c'è una disgrazia, non si può speculare su persone che stanno ancora sotto le macerie, su operai feriti - ha detto il vicepremier - noi non l'abbiamo mai fatto, quando c'è stata qualche disgrazia che ha colpito la Federazione Russa, abbiamo sempre manifestato solidarietà".
"Non leggo mai cosa dice questa signora... una microscopica parte, né rilevante né sofisticata come lo sono altre, della capacità di disinformazione russa". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, in un colloquio con La Repubblica.
Quanto al sostegno militare dell'Italia tirato in ballo da Zakharova, Crosetto ha specificato: "Ma se loro mettessero fine alla guerra non ci sarebbe più necessità di aiutare una nazione invasa a vivere. Per quanto riguarda l'Ucraina, la nostra linea non cambia, continuiamo ad aiutare Kiev con quello che possiamo".

(Adnkronos) - in collaborazione con: Alimentazione Bambini by Coop
In un’epoca in cui i ritmi quotidiani diventano sempre più frenetici, la corretta alimentazione dei bambini è una delle sfide più complesse — e al tempo stesso più decisive — per il futuro delle nuove generazioni. Secondo le ultime indagini del Ministero della Salute, oltre il 25% dei bambini italiani tra i 6 e gli 11 anni è in sovrappeso o obeso, un dato che richiama la necessità di un’educazione alimentare più consapevole fin dalla prima infanzia.
Il ruolo dei genitori: esempio, dialogo e consapevolezza
La prima “scuola alimentare” di ogni bambino è la tavola di casa. Le abitudini dei genitori influenzano direttamente le scelte dei più piccoli: un bambino che vede mamma e papà consumare frutta, verdura e pasti equilibrati tenderà naturalmente a imitarli. Educare non significa imporre, ma trasmettere curiosità verso il cibo. Farli partecipare alla preparazione dei pasti, spiegare l’origine degli alimenti e coinvolgerli nella spesa può trasformare un gesto quotidiano in un momento educativo.
Il rischio delle “diete digitali”: tra social e cattiva informazione
La rete, pur offrendo contenuti utili, è anche un terreno fertile per fake news e mode alimentari dannose. Dai regimi “senza carboidrati” alle diete “miracolose” promosse da influencer, molti genitori rischiano di cadere in trappole nutrizionali potenzialmente pericolose per i figli. Per questo motivo, è fondamentale affidarsi a fonti scientificamente verificate e a professionisti del settore.
Dove trovare informazioni affidabili
Un punto di riferimento utile per chi desidera approfondire il tema dell’alimentazione infantile è AlimentazioneBambini.it, un progetto nato con l’obiettivo di diffondere una cultura nutrizionale basata su evidenze scientifiche e sulla collaborazione con professionisti del settore pediatrico. Il portale affronta con linguaggio chiaro e accessibile questioni spesso complesse, come lo svezzamento, la gestione dei pasti in famiglia o l’introduzione di nuovi alimenti, fornendo strumenti utili non solo ai genitori, ma anche a insegnanti ed educatori.
Tra gli argomenti trattati trovano spazio la prevenzione dei disturbi alimentari, la lotta contro la sedentarietà e la valorizzazione del momento del pasto come occasione di dialogo e crescita condivisa. L’intento non è quello di proporre regole rigide, ma di offrire una guida concreta per costruire abitudini sane e sostenibili fin dai primi anni di vita, aiutando gli adulti a comprendere meglio i bisogni nutrizionali dei bambini e a trasformare la tavola in un luogo di educazione quotidiana.
Un impegno che si inserisce in un contesto nazionale ancora critico: secondo i dati ISTAT, oltre un quarto dei bambini italiani presenta problemi di sovrappeso, e la scarsa consapevolezza alimentare continua a rappresentare una delle sfide più urgenti per la salute pubblica e l’educazione delle nuove generazioni.
La scuola come alleata dell’educazione alimentare
Sempre più istituti italiani stanno introducendo progetti di educazione alimentare che integrano teoria e pratica: laboratori di cucina, orti didattici, giornate senza merendine industriali. In questo contesto, la collaborazione con enti e portali specializzati consente di diffondere conoscenze aggiornate e strumenti concreti per genitori e insegnanti.
Nutrire oggi per crescere domani
Una corretta alimentazione non è soltanto una questione di salute fisica: influisce su concentrazione, apprendimento, equilibrio emotivo e sviluppo cognitivo. Abituare i bambini a riconoscere il valore del cibo significa prepararli a diventare adulti più consapevoli, rispettosi dell’ambiente e della propria salute.
Oggi più che mai, educare i bambini a mangiare bene significa educarli a vivere meglio.
In un mondo dove la velocità rischia di sopraffare la qualità, iniziative come AlimentazioneBambini.it rappresentano un faro di conoscenza e responsabilità. Perché ogni pasto, se vissuto con consapevolezza, può diventare una lezione di vita.
Leggi tutto: Educare i bambini a una corretta alimentazione, la nuova sfida delle famiglie italiane

(Adnkronos) - “Il 4 novembre segna la data in cui l’armistizio di Villa Giusti pose termine alla Guerra mondiale che aveva insanguinato l’Europa, con il coronamento del sogno risorgimentale dell’unità d’Italia. La Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate che oggi celebriamo è momento di ricordo e di espressione della riconoscenza del Paese per quanto i cittadini in uniforme fecero, combattendo per fare dell’Italia una Nazione indipendente e libera, ispirata a valori democratici e di pace". Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“Oggi nuovi conflitti si sono affacciati in Europa e nel Mediterraneo, interpellando la cornice di sicurezza costruita nel dopoguerra e le istituzioni poste a suo presidio. Il pericolo di allargamento del sanguinoso conflitto scatenato dalla aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa impone grande attenzione e un impegnativo sforzo di adattamento dello strumento militare, per la creazione di una comune forza di difesa europea che, in stretta cooperazione con l’Alleanza atlantica, sia strumento di sicurezza per l’Italia e l’Europa”, ribadisce Mattarella nel messaggio.
"Il contributo delle Forze Armate in oltre un secolo e mezzo è stato prezioso per l’affermazione del ruolo internazionale del nostro Paese. Con grande professionalità e umanità, negli ultimi decenni, sono intervenute, su mandato della comunità internazionale, in soccorso a popolazioni e in contesti dove è stato urgente operare per la pace”, ha quindi sottolineato.
“L’instancabile operato delle Forze Armate lungo tutto l’arco di crisi del Mediterraneo allargato, dove permangono situazioni di contrasto e fragili tregue, rimane fondamentale. In questa giornata, un commosso pensiero - sottolinea ancora il capo dello Stato - va a coloro che sono caduti, sacrificando le loro vite per l’Italia. È un sentimento che richiama soprattutto le giovani generazioni, affinché siano consapevoli della necessità di impegno a difesa dei valori della nostra Costituzione”. “Con questi sentimenti, rivolgo l’augurio più intenso e partecipato di tutti gli italiani - conclude Mattarella - ai soldati, ai marinai, agli avieri, ai carabinieri, ai finanzieri e al personale civile della Difesa che con professionalità e dedizione lavorano ogni giorno per il più alto bene della Repubblica. Viva le Forze Armate, viva l’Italia”.
"Nel Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate onoriamo il sacrificio di chi, con coraggio e dedizione, ha difeso la libertà e l’unità della nostra Patria. Il loro esempio vive nei valori che ancora oggi ispirano le donne e gli uomini in uniforme, al servizio della Nazione. Onore a chi ha servito e a chi continua a servire l’Italia con valore, impegno e spirito di sacrificio". Lo scrive sui social Giorgia Meloni.
"In occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, rinnovo memoria e gratitudine verso le donne e gli uomini in divisa che hanno servito e servono l’Italia con coraggio e dedizione. A loro, che difendono ogni giorno la libertà e l’identità della Nazione, va la riconoscenza mia personale e del Senato della Repubblica", è il post condiviso dal presidente del Senato Ignazio La Russa.
"Nella ricorrenza del 4 novembre il pensiero va ai militari caduti in servizio per la tutela delle comunità e dei territori, a chi ha donato la vita per la libertà e la democrazia dell'Italia. Con riconoscenza ricordiamo anche le donne e gli uomini che oggi servono il nostro Paese con onore, spesso lontano da casa, impegnati a costruire la pace e a prestare aiuti. Alle loro famiglie, che condividono sacrifici e attese, rivolgo la mia vicinanza e la mia gratitudine", dice il presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana.
Leggi tutto: 4 novembre, Mattarella: "Prezioso il contributo delle forze armate per la libertà"

(Adnkronos) - L'Estate di San Martino è arrivata in anticipo di una settimana. Lorenzo Tedici, meteorologo de iLMeteo.it, conferma l’arrivo di un periodo soleggiato e caldo nel cuore dell’Autunno con massime quasi ovunque fino ai 16-20°C; avremo di contro, condizioni un po’ più rigide di notte, minime che favoriranno la formazione della nebbia in Val Padana.
Il tempo sarà dunque bello quasi ovunque fino a giovedì, salvo locali piovaschi nelle prossime ore all’estremo Sud; da giovedì sera una bassa pressione porterà un sensibile peggioramento in Sardegna, in grado di causare da venerdì qualche rovescio anche in Sicilia e lungo la costa tirrenica, specie laziale, campana e calabrese.
Come un anno fa, il Nord sarà sotto la protezione dell’alta pressione, alta pressione che però farà aumentare lo smog e la nebbia, il Centro godrà di belle giornate di sole, il meridione beneficerà un po’ meno del “bonus San Martino” trovandosi tra i residui addensamenti delle prossime ore e il vortice mediterraneo previsto in arrivo da giovedì.
NEL DETTAGLIO
Martedì 4. Al Nord: stabile e soleggiato. Al Centro: sole e temperature in aumento. Al Sud: atmosfera stabile.
Mercoledì 5. Al Nord: nubi sparse, alcune nebbie al mattino. Al Centro: sereno, nebbie o foschie nei fondivalle. Al Sud: sereno e mite.
Giovedì 6. Al Nord: nubi sparse, alcune nebbie al mattino. Al Centro: sereno, nebbie o foschie nei fondivalle. Al Sud: sereno e mite, peggiora in tarda serata ad iniziare dalla Sardegna.
Tendenza: peggiora verso il Sud da venerdì.
Leggi tutto: Estate di San Martino in anticipo, sole e temperature sull'Italia miti ma dura poco

(Adnkronos) - L'Estate di San Martino è arrivata in anticipo di una settimana. Lorenzo Tedici, meteorologo de iLMeteo.it, conferma l’arrivo di un periodo soleggiato e caldo nel cuore dell’Autunno con massime quasi ovunque fino ai 16-20°C; avremo di contro, condizioni un po’ più rigide di notte, minime che favoriranno la formazione della nebbia in Val Padana.
Il tempo sarà dunque bello quasi ovunque fino a giovedì, salvo locali piovaschi nelle prossime ore all’estremo Sud; da giovedì sera una bassa pressione porterà un sensibile peggioramento in Sardegna, in grado di causare da venerdì qualche rovescio anche in Sicilia e lungo la costa tirrenica, specie laziale, campana e calabrese.
Come un anno fa, il Nord sarà sotto la protezione dell’alta pressione, alta pressione che però farà aumentare lo smog e la nebbia, il Centro godrà di belle giornate di sole, il meridione beneficerà un po’ meno del “bonus San Martino” trovandosi tra i residui addensamenti delle prossime ore e il vortice mediterraneo previsto in arrivo da giovedì.
NEL DETTAGLIO
Martedì 4. Al Nord: stabile e soleggiato. Al Centro: sole e temperature in aumento. Al Sud: atmosfera stabile.
Mercoledì 5. Al Nord: nubi sparse, alcune nebbie al mattino. Al Centro: sereno, nebbie o foschie nei fondivalle. Al Sud: sereno e mite.
Giovedì 6. Al Nord: nubi sparse, alcune nebbie al mattino. Al Centro: sereno, nebbie o foschie nei fondivalle. Al Sud: sereno e mite, peggiora in tarda serata ad iniziare dalla Sardegna.
Tendenza: peggiora verso il Sud da venerdì.
Leggi tutto: Estate di San Martino in anticipo, sole e temperature miti sull'Italia ma dura poco

(Adnkronos) - Dopo la morte di Octay Stroici, l'operaio 66enne di origini romene rimasto per oltre 11 ore sotto le macerie del crollo della Torre dei Conti ai Fori Imperiali, la procura di Roma indaga per omicidio e disastro colposi.
Il pm Mario Dovinola ieri ha effettuato un sopralluogo con la polizia giudiziaria della sezione specializzata in materia di infortuni sul lavoro. L’area è stata posta sotto sequestro e nelle prossime ore i pm capitolini disporranno l’autopsia sul corpo della vittima, deceduta al Policlinico Umberto I. Inoltre sarà necessaria una consulenza per accertare la causa del crollo ed eventuali omissioni.
Oggi, per evitare anche la minima interferenza ai lavori di messa in sicurezza nell’area di via dei Fori Imperiali, dopo il crollo della Torre dei Conti, non ci sarà il tradizionale sorvolo delle Frecce Tricolori in occasione della cerimonia di deposizione della corona d’alloro al Sacello del Milite Ignoto, all’Altare della Patria.
Dopo il messaggio di cordoglio della presidente del Consiglio, arrivato nella notte, anche il vicepremier Antonio Tajani esprime il suo "profondo dispiacere per la scomparsa di Octay Stroici, l’operaio rimasto intrappolato sotto le macerie della Torre dei Conti a Roma". Tajani parla di "un tragico evento che ha tenuto con il fiato sospeso tutta l’Italia" esprimendo via X ai familiari della vittima "le mie condoglianze più sincere. Enorme gratitudine - sottolinea il vicepremier - per tutti i soccorritori intervenuti fin da subito e che hanno tratto in salvo altri tre operai".
Anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli piange la morte di Stroici: "Il suo cuore ha smesso di battere malgrado l’ammirevole sforzo dei Vigili del Fuoco che lo avevano estratto ancora vivo dalle macerie della Torre dei Conti ai Fori Imperiali - sottolinea Giuli - . A sua moglie, a tutta la sua famiglia, rivolgo il mio cordoglio accorato e quello del ministero della Cultura. Octavian non è rimasto solo nemmeno per un istante: oltre ai Vigili del Fuoco, le istituzioni nazionali e romane, le forze di sicurezza, il personale sanitario, la Protezione civile e i cittadini presenti hanno partecipato fino all’ultimo al tentativo di salvarlo. Il suo ricordo ci accompagnerà”.

(Adnkronos) - Le autorità nepalesi hanno confermato la morte di due alpinisti italiani, Alessandro Caputo e Stefano Farronato. Lo riferisce la Farnesina. I due erano dispersi da venerdì scorso sul massiccio del Manaslu.
Da venerdì 31 ottobre si erano persi i contatti con due alpinisti italiani, Caputo e Farronato, impegnati in Nepal nella scalata del picco Panbari. Il loro decesso è stato confermato questa mattina dalle autorità locali, fa sapere la Farnesina in una nota.
I connazionali erano stati sorpresi da forti nevicate al Campo 1 (5.000 m.s.l.m.). Altri 5-6 connazionali risultano dispersi e le ricerche sono in corso. Il consolato generale a Calcutta, anche per il tramite del Consolato Generale Onorario a Kathmandu, e in stretto raccordo con la Farnesina, sta seguendo direttamente l’evoluzione della situazione in contatto con le autorità locali e con i familiari dei connazionali.
Il consolato riporta una situazione molto complessa, con comunicazioni difficili.

(Adnkronos) - Le autorità nepalesi hanno confermato la morte di due alpinisti italiani, Alessandro Caputo e Stefano Farronato. Lo riferisce la Farnesina. I due erano dispersi da venerdì scorso sul massiccio del Manaslu.
Da venerdì 31 ottobre si erano persi i contatti con Caputo e Farronato, impegnati in Nepal nella scalata del picco Panbari. Il loro decesso è stato confermato questa mattina dalle autorità locali, fa sapere la Farnesina in una nota.
I connazionali erano stati sorpresi da forti nevicate al Campo 1 (5.000 m.s.l.m.). Altri connazionali risultano dispersi e le ricerche sono in corso. Il consolato generale a Calcutta, anche per il tramite del Consolato Generale Onorario a Kathmandu, e in stretto raccordo con la Farnesina, sta seguendo direttamente l’evoluzione della situazione in contatto con le autorità locali e con i familiari dei connazionali.
Il consolato riporta una situazione molto complessa, con comunicazioni difficili.
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Operazione della Polizia con centinaia di agenti sul campo...
Segnali di reazione, ma solo due punti in sei partite... 
(Adnkronos) - Napoli in campo oggi al Maradona contro l'Eintracht Francoforte - in diretta tv e streaming- per la quarta giornata della Champions League. Gli azzurri, reduci dalla pesantissima sconfitta contro il Psv Eindhoven, nella gara del 4 novembre 2025 in programma alle 18.45 vanno a caccia della seconda vittoria nel torneo. I campioni d'Italia hanno 3 punti, proprio come i tedeschi.
NAPOLI - (4-3-3): Milinkovic-Savic; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Gutierrez; Anguissa, Lobotka, McTominay; Politano, Hojlund, Neres. All. Conte.
EINTRACHT FRANCOFORTE (3-4-2-1): Zetterer; Amenda, Koch, Theate; Kristensen, Larsson, Skhiri, Brown; Doan, Knauff; Wahi. All. Toppmoller.
"Vincendo possiamo rimettere in sesto la classifica della Champions League, anche se sappiamo che avremo di fonte un'avversaria forte". Lo ha detto l'allenatore del Napoli, Antonio Conte, in conferenza stampa alla vigilia del match di Champions League contro l'Eintracht Francoforte. "Non penso che il campionato italiano sia dietro la Bundesliga, il livello è uguale -prosegue il tecnico salentino-. A volte devi affrontare partite importanti facendo meno rotazioni. In questo momento fuori portata è la Premier League per via di tantissime cose. Dalla potenza economica, alle infrastrutture, hanno avuto una crescita enorme. Alla Germania possiamo invidiare che fanno meno partite in campionato, è un vantaggio, così come la lunga sosta invernale. Il Bayern Monaco fa un torneo a parte, per il resto ci sono squadre del nostro livello".
La sfida Napoli-Eintracht Francoforte, con calcio d'inizio alle 18.45, sarà trasmessa in diretta tv su Sky Sport Uno, Sky Sport 4K e Sky Sport (canale 253). In streaming, per gli abbonati, il match sarà disponibile su SkyGo e su Now.
Leggi tutto: Napoli-Eintracht Francoforte: orario oggi, probabili formazioni e dove vederla in tv

(Adnkronos) - Seconda puntata di Belve oggi su Raidue. Francesca Fagnani conduce il programma in onda alle 21.20. Gli ospiti di stasera sono Iva Zanicchi, Irene Pivetti e Adriano Pappalardo. Come nella prima puntata di martedì scorso è prevista una sorpresa speciale con Maria De Filippi. Dopo i faccia a faccia, con le domande della conduttrice a 360 gradi, sigla di chiusura con tutti i fuori onda degli ospiti, diventato ormai negli anni uno dei momenti più attesi dal pubblico di Belve.
Iva Zanicchi, in studio, si districherà tra domande su Mina, i guai col fisco, il ritorno del 'suo' programma Ok il prezzo è giusto che sbarca sulla Rai - con altri conduttori - nel 2026.
"Invidia per Mina? No, a volte ho provato rabbia. Non potevi essere rivale di Mina. È un mito perché si è ritirata nel momento giusto, ma è rimasta: ogni anni fa uscire un disco, la tv tutte le sere e anche il mattino manda suoi filmati. Non si fa più vedere e le consiglio caldamente di rimanere a Lugano perché se torna finisce il mito. Tu rimani lì, non ti muovere!", afferma Zanicchi.
Capitolo tasse: "Le ho sempre pagate, ma alcune persone che consideravo come genitori mi hanno fregato. Per seppellire tutto, ma sono fiera, ho dato tutto quello che avevo, in più ho chiesto alle banche, ho pagato un conto così salato: 7 miliardi e 500 milioni" spiega.
Ok il prezzo è giusto torna in tv: "Come può esistere 'OK' senza Zanicchi?" dice la cantante, che poi lancia il suo anatema. "Ricordate: se fate 'OK' senza di me sarà un flop tremendo". "Saranno contenti i dirigenti" chiosa con un sorriso Fagnani
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(Adnkronos) - Esattamente un anno dopo la vittoria che ha riportato Donald Trump alla Casa Bianca e a un anno dalle elezioni di midterm del 2026, oggi martedì 4 novembre negli Stati Uniti si svolgono elezioni e referendum che potrebbero diventare un test elettorale. Gli occhi di tutti puntati su New York, e sulla possibile vittoria del giovane socialista dem Zohran Mamdani, che diventerebbe il primo sindaco musulmano della città, ma si vota anche in California, nel New Jersey, in Virginia e nel Maine.
Oggi si svolge un referendum che di fatto apre, e forse determinerà, la battaglia per il controllo della Camera nelle elezioni del prossimo anno. Con la Proposition 50 gli elettori californiani sono chiamati ad autorizzare l'Assemblea legislativa a ridisegnare i distretti elettorali in modo da aiutare i democratici a strappare almeno cinque seggi ora in mano ai repubblicani.
La misura è risposta del governatore Gavin Newsom alle manovre su Donald Trump per chiedere agli stati repubblicani di ridisegnare i distretti elettorali per favorire i repubblicani e difendere così la loro maggioranza alla Camera. Nonostante questo, l'opposizione repubblicana, con l'ex governatore Arnold Schwarzenegger in testa, accusa la leadership dem californiana di abuso di potere. Mentre la proposition vanta sostenitori importanti a livello nazionale da Barack Obama e Alexandria Ocasio-Cortez, cosa che sottolinea la sua importanza a livello nazionale.
Si prevede un testa a testa all'ultimo voto nello Stato dove vi sono 850mila elettori democratici in più e ha avuto un solo governatore repubblicano negli ultimi 23 anni, Chris Christie. Nelle ultime settimane si è infatti progressivamente ristretto il vantaggio di Mikie Sherrill, deputata dem, sul repubblicano Jack Ciattarelli, e negli ultimi sondaggi la democratica viene data appena un punto avanti. Numeri che stanno facendo crescere la speranza dei repubblicani di incassare una vittoria significativa in uno stato tradizionalmente dem dove Trump lo scorso anno ha fatto molto meglio del previsto.
Ha invece un vantaggio significativo Abigail Spanberger, l'ex deputata, in lizza contro la vice governatrice, l'afroamericana Winsome Earle-Sears, che punta a succedere all'attuale governatore repubblicano, Glenn Youngkin. La democratica sta concentrando la sua campagna sulla critica alla politica economica e sul costo della vita per gli abitanti della Virginia, dove risiede una gran parte dei dipendenti federali che hanno subito i licenziamenti e i tagli imposti dall'amministrazione Trump. "Questi sono attacchi agli abitanti della Virginia e alla nostra economia e abbiamo bisogno di un governatore che si batte contro di questi", ha detto in un comizio a Charlottesville la candidata democratica che sta insistendo nel legare il suo avversario alla politica del presidente.
Ggli elettori sono chiamati a votare per un referendum che testerà il potere della campagna che da anni Donald Trump porta avanti contro il voto per posta. Un gruppo conservatore, Dinner Party, ha infatti presentato una misura per limitare il voto per posta e imporre l'obbligo di presentare un documento di identità con foto per votare. Nello stato dove nel 2024 160mila democratici hanno votato per posta, contro i 105mila repubblicani, i democratici del Maine si oppongono al referendum mentre i repubblicani l'appoggiano.
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(Adnkronos) - New York al voto oggi, martedì 4 novembre, per eleggere il nuovo sindaco. La sfida è tra il candidato democratico Zohran Mamdani, l'ex governatore Andrew Cuomo e il repubblicano Curtis Sliwa.
Se Mamdani vincerà il duello con Cuomo, come prevedono i sondaggi in cui però negli ultimi giorni l'ex governatore ha accorciato le distanze, diventerà il primo sindaco musulmano della città, e forse anche il primo con un passato da rapper. Nato 34 anni fa a Kampala, in Uganda, dove vivevano i suoi genitori indiani, Zohran si è trasferito a New York con la famiglia quando aveva 7 anni, diventando poi cittadino americano nel 2018. Dalla sua vittoria a sorpresa nelle primarie dem su Cuomo, che poi ha deciso di candidarsi da indipendente, i genitori di Mamdani hanno attirato una certa attenzione mediatica, anche perché entrambi famosi e di successo nei loro campi professionali: la madre Mira Nair, regista di film nominati agli Oscar come Salaam Bombay e Mississippi Masala, e il padre Mahmood Mamdani, docente di politica internazionale e antropologia della Columbia University, noto e rispettato africanista, anche per gli studi sul 'settler colonialism', termine che i sostenitori della causa palestinese usano per condannare Israele.
La chiave del successo di Mamdani è la promessa di "abbassare il costo della vita per la classe lavoratrice di New York" definita "una città troppo costosa" nel suo programma elettorale che delinea risposte concrete ai problemi di tutti i giorni dei newyorkesi non milionari: casa, spesa, trasporti, bambini.
La corsa di Mamdani per la guida della principale, e più iconica, metropoli americana appare rivoluzionaria, e per alcuni inquietante, non solo per le posizioni politiche 'socialiste' del candidato, ma anche per la sua fede religiosa. Subito dopo la sua vittoria alle primarie di giugno, Mamdani aveva provocato le proteste e l'allarme della comunità ebraica newyorkese per aver difeso lo slogan, ritenuto antisemita, "globalize the intifada", globalizzare l'intifada, salvo poi qualche settimana dopo, parlando a un gruppo di business leader newyorkesi, prendere le distanze dallo slogan. "Mi fa soffrire essere chiamato antisemita", disse in quell'occasione ai giornalisti.
Cuomo, che aspira a un ritorno alla carica dopo le dimissioni da governatore quattro anni fa in seguito ad accuse di molestie sessuali da lui respinte, ha recentemente focalizzato la sua attenzione sugli elettori repubblicani per consolidare la sua base centrista, proponendosi come l'unico candidato in grado di contrastare Mamdani e puntando a raccogliere il sostegno della potente comunità del business newyorkese allarmata dal programma di Mamdani. E ha profetizzato come una vittoria del candidato socialista che l'ha umiliato lo scorso giugno farebbe "scomparire la New York che conosciamo".
Secondo uno degli ultimi sondaggi l'ex governatore sarebbe al 33%, mentre il 34enne candidato demal 43%, con un vantaggio di 10 punti consistente, ma dimezzato rispetto ai 20 punti di un mese fa. Il duello per New York è "un testa a testa", ha affermato Cuomo nell'ultimo giorno di campagna elettorale. E riguardo alle accuse di molestie sessuali, che nel 2021 costrinsero il democratico a dimettersi dal terzo mandato da governatore di New York, ha affermato che si è trattato di "accuse politiche".
Sliwa, fondatore del gruppo di vigilanza sulla criminalità Guardian Angels e figura di spicco del panorama radiofonico newyorkese, che segue a distanza gli altri due candidati (sarebbe al 14%) mira a compromettere le prospettive di entrambi i candidati democratici. Ha intensificato la sua presenza nelle strade e nelle metropolitane, indossando il suo caratteristico berretto rosso, per diffondere il suo messaggio incentrato sulla sicurezza pubblica.
Sliwa non ha dato ascolto ai ripetuti, pubblici, appelli a ritirarsi da parte di Donald Trump: il presidente ha detto che "è meglio avere un democratico che un comunista" alla guida della sua città natale, riferendosi al fatto che senza il repubblicano in corsa Cuomo avrebbe più chance di battere il 'comunist' Mamdani.
Sul non tanto velato sostegno di Trump a Cuomo, Mamdani ha continuato a martellare: "Questa è una campagna per i commessi dei negozi e i proprietari delle bodega, la campagna di Andrew Cuomo è per i miliardari finanziatori di Donald Trump e i loro conglomerati". "La risposta alla presidenza di Donald Trump è non creare la sua immagine specchiata qui alla City Hall, ma creare un'alternativa che possa parlare di quello che i newyorkesi vogliono disperatamente vedere, una città che crede nella dignità di tutti quelli che la considerano la propria casa", ha deto Mamdani, nella sua ultima giornata di campagna elettorale.
"Congratulazioni Cuomo, so che hai lavorato tanto per questo", ha scritto sui social Mamdani, subito dopo la messa in onda dell'intervista con le parole di Trump su Cuomo, che ha sempre negato, di fronte all'elettorato della città super dem, ogni suo legame con Trump, pur continuando a corteggiare gli elettori repubblicani.
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(Adnkronos) - La Russia avanza e conquista territorio in Ucraina. Il fulcro della guerra da settimane è Pokrovsk, snodo cruciale del Donetsk che Mosca vuole conquistare a tutti i costi: gli attacchi si susseguono a ondate continue, con perdite enormi che non provocano cambiamenti nella strategia del 'tritacarne'.
La Russia continua a cercare la spallata per coronare un'avanzata costante a ottobre. I dati diffusi dall'Institute for the Study of War (Isw) analizzati dall'Afp, evidenziano che nel mese scorso l'esercito russo ha conquistato 461 chilometri quadrati di territorio dell'Ucraina.
In particolare emerge che l'oblast del Donetsk ha subito i combattimenti più intensi dell'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina e l'esercito di Kiev sta ora lottando per mantenere il controllo di Pokrovsk, centro determinante per il controllo di rifornimenti e trasporti, nonché 'piattaforma' ideale per un'ulteriore offensiva verso ovest.
La Russia controlla ora l'81% dell'oblast di Donetsk, di cui rivendica l'annessione e dove sta combattendo per garantirsi il controllo totale, sottolinea l'Isw. Mosca ha anche chiesto a Kiev di ritirare le sue truppe dal Donetsk, così come dall'oblast di Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, come precondizione per avviare i colloqui di pace, ma l'Ucraina ha sempre respinto questa richiesta giudicandola inaccettabile. I dati dell'Isw hanno inoltre mostrato che a ottobre la Russia ha occupato 150 chilometri quadrati della regione di Dnipropetrovsk, a ovest di Donetsk.
In totale la Russia controlla, o afferma di controllare, il 19,2% dell'Ucraina, compresa la penisola di Crimea che ha annesso nel 2014 e parti dell'oblast di Donetsk e Lugansk che sono state conquistate dai separatisti sostenuti da Mosca prima dell'invasione su larga scala del 24 febbraio del 2022. L'importante polo logistico di Pokrovsk, che Mosca cerca di conquistare da più di un anno, è stato sottoposto a nuove pressioni nelle ultime settimane. Per l'esercito di Kiev, che nel fine settimana ha inviato forze speciali, "è in corso l'operazione di liberazione di Pokrovsk dagli occupanti". Al culmine della sua invasione, nel marzo 2022, la Russia controllava il 27,7% dell'Ucraina.
Secondo il think tank americano, che monitora il conflitto sin dall'inizio a febbraio 2022, sia le forze ucraine che quelle russe hanno recentemente compiuto avanzamenti tattici nell'area di Pokrovsk. L'Isw fa riferimento a filmati geolocalizzati pubblicati il primo novembre che indicano l'avanzamento di reparti di Mosca nel sud-est di Pokrovsk.
Documenti video più recenti, pubblicati il 2 novembre, mostrano l'azione di militari di Kiev che colpiscono 2 soldati a nord di Pokrovsk: per l'Isw, si trattava di un tentativo di infiltrarsi. Gli analisti prendono in considerazione anche le informazioni diffuse dai blogger militari russi: i reparti di Mosca avrebbero guadagnato terreno nel nord e nel sud-est di Myrnohrad, a sud di Hnativka e Rih (tutti a est di Pokrovsk).
In un quadro estremamente dinamico, lo Stato Maggiore ucraino ha riferito il 2 novembre che le forze di Kiev ucraine hanno riconquistato 400 metri quadrati in un'area non specificata in direzione di Pokrovsk, probabilmente riferendosi ai recenti contrattacchi tattici a nord e nord-ovest della città.
I due eserciti pagano a carissimo prezzo gli scontri senza soluzione di continuità. In particolare, le tattiche d'assalto russe stanno causando alti tassi di vittime. Un sottufficiale ucraino (NCO) che opera nella direzione di Pokrovsk ha recentemente riferito che le forze russe hanno ridotto l'intensità delle azioni nella direzione di Kostyantynivka dopo un assalto meccanizzato fallito il 27 ottobre.
Il comandante di un battaglione ucraino, riferisce ancora l'Isw, afferma che unità d'assalto russe cercano percorsi per aggirare i punti di forza ucraini a Pokrovsk e infiltrarsi nelle retrovie ucraine mentre altre unità di Mosca - probabilmente equipaggi di droni o artiglieria o fanteria di qualità inferiore - lavorano per distruggere difese di Kiev.
L'ufficiale sostiene che le forze russe inviano soldati non addestrati negli assalti per attirare il fuoco di droni e artiglieria ucraini, rivelando le posizioni degli equipaggi di droni e artiglieria ucraini. Quindi, la fanteria d'assalto russa addestrata tenta di ingaggiare le formazioni ucraine in combattimento ravvicinato. La strategia degli invasori prevede attacchi sistematici lungo le stesse rotte, con perdite inevitabili ma ritenute sostenibili.
Leggi tutto: Ucraina, Russia avanza: i dati e l'analisi. Battaglia per Pokrovsk, il piano di Putin

(Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha negato che ci sia ''un piano di pace in 12 punti'' concordato per la fine della guerra con la Russia. Lo ha annunciato Zelensky ai giornalisti, come riferisce Ukrinform. "Ci sono diverse riflessioni e proposte europee per una soluzione pacifica", ma ''io come presidente non ho visto questo piano'', ha detto Zelensky.
''E' strano sentire che la Russia sia al tavolo delle trattative, perché al momento nessun leader europeo o presidente degli Stati Uniti può costringere la Russia a sedersi al tavolo delle trattative - ha aggiunto - Attualmente sono in corso consultazioni, ma non c'è ancora un piano chiaro sul tavolo".
Zelensky ha detto di aver avuto un buon colloquio con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e ricordato che oggi sarà pubblicata la relazione annuale del Pacchetto Allargamento 2025. ''Abbiamo discusso dei progressi dell'Ucraina nel percorso verso l'adesione all'Unione Europea e ci sono tutte le ragioni per aspettarsi un esito positivo'', ha scritto su 'X'.
''Naturalmente abbiamo parlato anche di sostegno energetico. Ursula ha parlato del coordinamento con diverse istituzioni e Paesi, nonché dei fondi che saranno destinati a sostenere il nostro settore energetico'', ha aggiunto il presidente ucraino, affermando che ''i contributi potrebbero essere molto significativi e continueremo a lavorare per aumentarli''. Infine, ha concluso, ''abbiamo concordato che i nostri team inizieranno a lavorare all'attuazione di tutti i nostri accordi questa settimana e abbiamo coordinato i prossimi contatti e le prossime azioni congiunte''.
Intanto il presidente finlandese Alexander Stubb ha ipotizzato un possibile incontro tra i leader di Ucraina, Russia e Stati Uniti in occasione del vertice del G20 in Sudafrica a fine novembre. Il Cremlino aveva precedentemente detto che Putin non avrebbe partecipato all'evento, previsto a Johannesburg il 22 e il 23 novembre. Anche Trump aveva affermato che avrebbe saltato l'incontro, affidando la rappresentanza degli Stati Uniti al vicepresidente J.D. Vance.
Secondo Stubb, gli sforzi per porre fine alla guerra in Ucraina continuano dietro le quinte. Il presidente finlandese ha dichiarato di aver discusso la situazione la scorsa settimana con i leader di Kazakistan e Uzbekistan, che incontreranno Trump il 6 novembre e si recheranno a Mosca la settimana successiva. "I Paesi dell'Asia centrale potrebbero potenzialmente fare da messaggeri tra la Casa Bianca e il Cremlino", ha dichiarato Stubb in una conferenza stampa a Helsinki, secondo quanto riportato dal canale di notizie Mtv Uutiset.
Il presidente finlandese ha aggiunto che "se le cose andranno come previsto nelle prossime due o tre settimane, allora forse il luogo in cui i presidenti Putin e Zelensky potrebbero incontrarsi potrebbe essere il vertice del G20 a Johannesburg".
Leggi tutto: Ucraina-Russia, Zelensky: "Non c'è piano di pace concordato"

(Adnkronos) - Donald Trump ha minacciato un possibile intervento militare Usa in Nigeria, Paese multietnico, il più popoloso dell'Africa, con circa 237 milioni di persone e una popolazione praticamente divisa tra musulmani, per lo più nel nord, e cristiani. E' il Paese in cui sono attivi gruppi estremisti, come Boko Haram, protagonisti dell'insorgenza contro il governo. Secondo un rapporto di quattro anni fa di un'organizzazione no-profit nigeriana citato dal Wall Street Journal, Boko Haram e altri gruppi sono responsabili per la morte di 43.000 cristiani tra il 2009 e il 2021, con 17.500 attacchi registrati contro le chiese. Nello stesso periodo per l'International Society for Civil Liberties and Rule of Law sono stati uccisi 29.000 musulmani.
Anche il Washington Post cita analisti secondo cui le violenze nel Paese hanno avuto conseguenze per tutti i nigeriani e spiega come la situazione sul terreno cambi da zona a zona del Paese con Boko Haram che si batte per l'influenza nelle aree più a nord, "banditi" che seminano sempre più il caos nel nordovest e i conflitti che da anni dividono pastori e agricoltori negli stati centrali.
Malik Samuel, ricercatore di Good Governance Africa che da oltre dieci anni studia Boko Haram, ha sottolineato - rilancia il Post - che la situazione nel Paese ha fatto vittime allo stesso modo tra cristiani e musulmani, negando l'esistenza di una campagna contro i cristiani e confermando che nelle località nel nord della Nigeria più colpite dalle violenze di Boko Haram e dello Stato islamico della Provincia dell'Africa occidentale la stragrande maggioranza di vittime sono musulmani. Lo stesso, secondo l'esperto, vale per le vittime nel nordovest, mentre nei conflitti tra pastori e agricoltori si sono contate più vittime tra i cristiani perché è la comunità che tende a prevalere nel settore.
Sottolinea Ladd Serwat, del progetto Armed Conflict Location and Event Data (Acled), che "gruppi di insorti come Boko Haram e Stato islamico della Provincia dell'Africa occidentale presentano spesso le loro campagne come anti-cristiane, ma in realtà si tratta di violenza indiscriminata", che "devasta intere comunità". Per Atta Barkindo, religioso a capo del Kukah Center, un istituto di ricerca locale, non ci sono tentativi deliberati di "uccidere i cristiani o di dispiegare attori statali per uccidere i cristiani", ma le parole di Trump segnalano un problema più grave che riguarda le capacità del governo di proteggerei suoi cittadini. "Si tratta di come battere queste attività terroristiche - ha detto - Per 15 anni hanno seminato il caos in questo Paese e non può andare avanti così".
Sabato in un post su Truth il presidente degli Stati Uniti ha annunciato di aver dato istruzioni al Dipartimento della Difesa di preparare un possibile intervento in Nigeria, con l'obiettivo dichiarato di "spazzare via completamente i terroristi islamici", e ha minacciato di bloccare tutti gli aiuti al Paese se "continuerà a consentire l'uccisione di cristiani".
Per il presidente della Nigeria, Bola Ahmed Tinubu, definire la Nigeria come Paese dell'"intolleranza religiosa non rispecchia la nostra realtà a livello nazionale". Daniel Bwala, consigliere del presidente nigeriano eletto nel 2023, ha contestato le parole di Trump secondo cui i cristiani verrebbero presi di mira in modo particolare, ma ha aggiunto di apprezzare l'attenzione del tycoon. Per il governo nigeriano, secondo Bwala, le dichiarazioni di Trump sono una tattica negoziale. "La lotta al terrorismo è motivo di interesse per il mondo intero - ha detto - Non ci aspettiamo un intervento militare in Nigeria ma crediamo che i due presidenti possano arrivare a un'intesa comune".
Per Shehu Sani, con un passato nel Senato della Nigeria e attivista per i diritti umani, se Trump deciderà per un intervento militare, "innescherà una crisi religiosa ed etnica in Nigeria" e "creerà più problemi che soluzioni". Tra l'altro, sottolinea il Wsj, l'attenzione di Trump per la Nigeria è arrivata dopo il rimpasto dei vertici militari voluto alla fine del mese scorso da Tinubu dopo voci di un tentativo fallito di golpe a inizio ottobre.
Leggi tutto: Nigeria, le parole di Trump: i cristiani e la 'realtà' sul campo
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