(Adnkronos) - Momenti di tensione al corteo pro-Pal di Udine, dove si gioca la partita . In Piazza Primo Maggio, punto finale del corteo partito alle 18.15, con tre quarti d'ora di ritardo sulla tabella di marcia, alcuni partecipanti al corteo, hanno sfondato il cordone di sicurezza del servizio d'ordine del Comitato per la Palestina di Udine, cercando il contatto fisico con il cordone di poliziotti schierato.
Lungo il percorso del corteo e in altri punti della città la polizia sta intervenendo con qualche lacrimogeno d'avvertimento e sparando con le lance ad acqua contro quei manifestanti che hanno divelto le barriere di protezione e apertamente fronteggiano gli schieramenti a distanza ravvicinata.
Un piccolo gruppo di manifestanti, vestiti di nero in stile Black Bloc e col volto coperto da fazzoletti e maschere, che partecipava al corteo proPal di Udine, è stato allontanato dal servizio d'ordine del Comitato per la Palestina da piazza Primo Maggio, dove stava cercando di entrare in contatto con lo schieramento della polizia in tenuta antisommossa. Il loro allontanamento dalla piazza è stato sottolineato da numerosi applausi.
(Adnkronos) - Manita dell'Italia Under 21 di Silvio Baldini a Cremona contro l'Armenia, 5-1, nella quarta gara valida per le qualificazioni al prossimo Europeo di categoria oggi martedì 14 ottobre. Gli azzurrini sono ora a punteggio pieno nel loro girone, con 12 punti. Dopo un primo tempo difficile con un palo e un rigore sbagliato da Ndour, nella ripresa si sblocca l'Italia con Dagasso al 59' che sfrutta al meglio l'assist di Pisilli. Al 62' e al 71' arriva la doppietta di Camarda, mentre al 75' Fini sigla il 4-0. Poi al 78' dopo un errore del portiere azzurro Palmisani e Vardanyan accorcia le distanze per l'Armenia.
L'Italia chiude in dieci uomini per l'espulsione di Fortini per doppia ammonizione ma nel finale di gara prima arriva un altro legno colpito da Koleosho e poi al 91' Ekhator con un tiro di destro da centro area trova l'angolino in basso per il 5-1 finale.
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(Adnkronos) - L'Italia torna in campo. Oggi, martedì 14 ottobre, la Nazionale del ct Gennaro Gattuso affronta a Udine Israele nelle qualificazioni ai prossimi Mondiali, che si giocheranno tra Stati Uniti, Messico e Canada. Per gli azzurri si tratta di un match decisivo per agguantare un posto ai playoff, dopo il successo per 3-1 contro l'Estonia.
Italia-Israele è visibile in esclusiva sulla Rai, che trasmette la partita in tv in diretta su Rai 1. La partita sarà visibile anche in streaming su Rai Play.
La Nazionale tornerà poi in campo il 13 novembre, contro la Moldavia.
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(Adnkronos) - L'Italia torna in campo. Oggi, martedì 14 ottobre, la Nazionale del ct Gennaro Gattuso affronta a Udine Israele nelle qualificazioni ai prossimi Mondiali, che si giocheranno tra Stati Uniti, Messico e Canada. Per gli azzurri si tratta di un match decisivo per agguantare un posto ai playoff, dopo il successo per 3-1 contro l'Estonia.
Italia-Israele è visibile in esclusiva sulla Rai, che trasmette la partita in tv in diretta su Rai 1. La partita sarà visibile anche in streaming su Rai Play.
La Nazionale tornerà poi in campo il 13 novembre, contro la Moldavia.
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(Adnkronos) - L'Italia torna in campo. Oggi, martedì 14 ottobre, la Nazionale del ct Gennaro Gattuso affronta a Udine Israele nelle qualificazioni ai prossimi Mondiali, che si giocheranno tra Stati Uniti, Messico e Canada. Per gli azzurri si tratta di un match decisivo per agguantare un posto ai playoff, dopo il successo per 3-1 contro l'Estonia.
Italia-Israele è visibile in esclusiva sulla Rai, che trasmette la partita in tv in diretta su Rai 1. La partita sarà visibile anche in streaming su Rai Play.
La Nazionale tornerà poi in campo il 13 novembre, contro la Moldavia.
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(Adnkronos) - Diventano definitive le condanne per gli ex caporali della Folgore Alessandro Panella e Luigi Zabara, accusati di omicidio volontario in concorso per la morte di Emanuele Scieri, il 26enne allievo paracadutista della brigata Folgore trovato cadavere ai piedi di una torre di prosciugamento dei paracadute il 16 agosto 1999 nella caserma 'Gamerra' di Pisa, tre giorni dopo il decesso. I giudici della Prima Sezione Penale della Cassazione hanno rigettato i ricorsi degli imputati. La Corte di Assise di Firenze nel dicembre scorso aveva inflitto una condanna a 22 anni di reclusione (in primo grado erano 26) per Panella, e a 9 anni, 9 mesi e 10 giorni (anziché 18) per Zabara. Condanne divenute oggi definitive al pari delle pronunce di risarcimento dei danni in favore delle parti civili.
Il caso Scieri era stato riaperto nel 2017 dalla Procura pisana arrivando alla sentenza di primo grado il 13 ottobre 2023. Secondo la ricostruzione della Procura l'allievo parà dovette sottostare ad atti di nonnismo da parte degli "anziani" presenti in caserma nonostante si trovassero formalmente in licenza. I due imputati, con un terzo commilitone (assolto con rito abbreviato in primo grado e poi in appello il 28 febbraio 2024), la sera del 13 agosto del 1999, dopo averlo fatto spogliare e dopo averlo picchiato, avrebbero obbligato Emanuele Scieri a salire sulla torre di asciugatura dei paracaduti e poi avrebbero fatto pressione con gli scarponi sulle nocche delle sue dita. Quindi la caduta a terra della recluta e la fuga dei caporali, che gli procurò la morte: da qui la contestazione di omicidio volontario, perché l'ipotesi di omicidio preterintenzionale si è prescritta nell'agosto 2017. Secondo le perizie, il giovane morì dopo qualche ora di agonia e un soccorso immediato avrebbe potuto salvarlo.
“Sono emozionantissima, la verità alla fine è emersa e ora è definitiva”. Così all’Adnkronos Isabella Guarino, madre di Emanuele, dopo la sentenza. “Dopo tanti anni di battaglie è stata scritta finalmente la parola giustizia - commentano i legali della famiglia, gli avvocati Alessandra Furnari e Ivan Albo - Un ricordo speciale va al papà di Emanuele, che ha sempre combattuto affinché la verità venisse fuori”.
La sentenza della Cassazione è "la convalida dell'impostazione che avevamo dato fin dall'inizio a questa inchiesta". Lo ha detto all'Adnkronos l'ex procuratore di Pisa, Alessandro Crini, oggi magistrato in pensione, che nel 2017 aveva riaperto il caso. Dopo una vicenda giudiziaria "un po' travagliata e complessa", "da questo punto di vista la sentenza definitiva della Cassazione almeno per la famiglia è un debito pagato".
Leggi tutto: Caso Scieri, Cassazione conferma condanne per i due ex caporali
(Adnkronos) - Un ragazzo di 17 anni è stato ferito oggi, martedì 14 ottobre, con una coltellata alla coscia destra e trasportato in codice rosso all'ospedale San Filippo Neri, non in pericolo di vita.
E' successo alle 16.20 in via Cusino 55, a pochi passi dal parco di Selva Candida. Sul posto gli agenti delle volanti e di Primavalle che hanno identificato e portato in commissariato il presunto autore.
Leggi tutto: Roma, 17enne accoltellato alla coscia: il presunto aggressore portato in commissariato
(Adnkronos) - "I crampi a Shanghai? Ho fatto due giorni di pausa, poi ci siamo rimessi al lavoro. Mi sento bene fisicamente e mentalmente. Sono pronto per Riad e per i tornei di Vienna, Parigi e Torino". Jannik Sinner parla così dall'Arabia Saudita, alla vigilia del match di domani nei quarti del Six Kings Slam contro Stefanos Tsitsipas. Il numero 2 del ranking tornerà in campo nel torneo che mette in palio un montepremi stellare, di 6 milioni di dollari.
Sinner ha parlato della sfida con Tsitsipas ("È un avversario tosto, serve bene e cercherò di giocare al meglio"), ma anche dell'episodio che ha portato al suo ritiro a Shanghai: "I crampi? Credo fossero dovuti a un fattore mentale, non sono stato perfetto in quell’occasione. Ho parlato con il team, il mio comportamento non era buono". Il fuoriclasse azzurro ha poi aggiunto: "Se combini tutte le cose, il caldo, l’umidità, alla fine mi ha tirato giù e ho sentito fisicamente la situazione. È stato un errore mio, ma si impara da queste cose. I crampi possono succedere, non è successo solo a me".
Intanto, da Parigi 'chiamano' Jannik. Il Masters 1000 francese, a cui l'azzurro non ha partecipato un anno fa, si sposta da quest'anno nell'Arena della Defense, dopo quasi quarant'anni sui campi di Bercy. Il direttore del torneo Cedric Pioline ha provato a spingere Sinner alla partecipazione con un sorriso: "Per tornare numero uno entro fine anno, Jannik deve necessariamente passare anche per Parigi. Siamo ottimisti, ci sono punti importanti in palio per la classifica e a Sinner possono essere utili per tornare numero uno prima delle Atp Finals”.
(Adnkronos) - Arretra il mercato europeo, avanzano i costruttori cinesi e nel 2030 raggiungeranno quota 13%. È andato in scena a Milano l’evento dal titolo “Automotive, quale futuro - Reagire con decisione: basta parole!”, promosso da #ForumAutoMotive, il movimento di opinione sui temi legati alla mobilità a motore ideato dal giornalista Pierluigi Bonora, in occasione del decennale delle attività. Al centro dell'evento il “Green deal” e l’opportunità, ormai condivisa da settori crescenti della politica e del mondo automotive, di affrontare con grande pragmatismo le sfide inserite nel piano europeo, prevedendo diverse modalità e tempistiche, come anche recentemente ribadito anche dall’ex premier italiano Mario Draghi. Il promotore di #ForumAutoMotive, il giornalista Pierluigi Bonora, ha introdotto i lavori: “Abbiamo raccolto la richiesta delle associazioni automotive di poter esporre direttamente istanze e richieste ai parlamentari che ci rappresentano anche all’Europarlamento. Ne è scaturito un dibattito vivace e costruttivo con una serie di proposte per far in modo che a Bruxelles dalle parole si passi rapidamente ai fatti. Pena il “game over” del sistema automotive europeo. Con irrimediabili danni all’occupazione e la conseguenza di finire una volta per tutte nelle mani degli abili europei del settore”.
Emanuele Cordone, Director della Practice Automotive di AlixPartners, ha presentato un aggiornamento dell'AlixPartners Global Automotive Outlook. Secondo lo studio, il mercato europeo dell'auto nel 2025 è previsto in rallentamento (-2%), con crescita modesta attesa negli anni successivi. Intanto, i costruttori cinesi continuano a guadagnare terreno nel “vecchio Continente”, con una quota in aumento dall’8% del 2024 al 13% del 2030 (+0,8 milioni di veicoli fino al 2030, pari alla quasi totalità della crescita del mercato), a spese dei costruttori europei che vedono la loro quota ridursi dal 62% al 58%. Cordone ha evidenziato come si stia assistendo a un calo della profittabilità per gli Oem europei e americani, mentre i player cinesi migliorano i propri margini.
In Italia, il mercato resta debole rispetto al pre-Covid, frenato da prezzi in aumento e minore accessibilità. Crescono invece i brand cinesi con un prodotto competitivo e tecnologicamente avanzato. Sul fronte produttivo, per raggiungere l’obiettivo di un milione di unità servirebbero oggi più di due anni. Rispetto alla diffusione dell’elettrico, la crescita dei veicoli è modesta e ancora lontana dagli obiettivi del Green Deal. L’offerta dei veicoli BEV è prevista in aumento con lancio di nuovi modelli nel 2025-2027, ma la differenza di prezzo resta significativa in particolare sui segmenti A e B, mentre i veicoli con range extender (Reev) potrebbero aiutare a superare la “range anxiety” e favorire la diffusione dell’elettrico.
“In Italia”, ha concluso Cordone, “le emissioni delle nuove auto vendute restano stabili dal 2017, ma il parco circolante continua a invecchiare, e la quota di Bev e Phev rimane contenuta (circa 10% nella prima metà del 2025), con l’Italia che resta fanalino di coda nella crescita dell’elettrico rispetto ai principali paesi europei. In Italia, la quota di Bev e Phev è però più alta nelle flotte aziendali rispetto al mercato generale, con ulteriore spinta potenziale per il nuovo schema di incentivo fiscale previsto per il 2025. Il valore residuo dei Bev rimane però basso, soprattutto in Italia, ma questo potrebbe aprire nuove opportunità nel mercato dell’usato”. Poi, spazio alla nuova Automotive Eurotribuna Politica dal titolo “Automotive al bivio. Il sistema europeo è a fine corsa?”, e al confronto con i rappresentanti della filiera della mobilità, affiancati da esperti e dealer, moderati da Pierluigi Bonora, con interventi dei giornalisti David Giudici, Direttore de “L’Automobile”, e Umberto Zapelloni, responsabile delle pagine Mobilità de "Il Foglio",
Al cospetto del mondo della politica europea i diversi rappresentanti della filiera della mobilità presenti hanno potuto evidenziare le principali criticità che frenano lo sviluppo del settore. “Il mondo della componentistica è in apnea. Oggi la diagnosi è chiara, ma non si applica la cura. Siamo stanchi delle sole parole. Lo scorso anno abbiamo perso 100mila posti di lavoro. Decidiamo oggi la possibilità di rinviare di 5 anni la scadenza del 2035 di e di prevedere una quota di veicoli non Bev anche dopo il 2035. Il mercato è stato totalmente dimenticato dai regolamenti europei”, ha denunciato Roberto Vavassori, Presidente Anfia. Andrea Cardinali, Direttore Generale di Unrae: “In Italia abbiamo un problema evidente di fisco sull’auto aziendale che ci trasciniamo da anni, ulteriormente appesantito da una recente norma sul fringe benefit che ha peggiorato la situazione. Occorre intervenire. Le Case automobilistiche chiedono chiarezza in una direzione o nell’altra per poter continuare a pianificare investimenti di milioni di euro”.
In rappresentanza della filiera elettrica è intervenuto Fabio Pressi, Presidente di Motus-E: “Abbiamo perso di vista l’obiettivo. Il problema oggi non è l’elettrico, ma che i produttori cinesi risultano più competitivi. Cerchiamo di capire come essere competitivi sulle batterie e sul loro riciclo, siamo già in ritardo”.
Gianni Murano, Presidente di Unem: “L’attuale normativa europea per la decarbonizzazione dei trasporti stradale non solo non sta generando l’atteso cambiamento del parco veicolare ma ha generato una sensibile riduzione delle vendite auto con pesanti ripercussioni sull’industria automotive e sull'occupazione. Abbiamo più volte richiamato l’attenzione sulla necessità di correttivi che legittimino realmente la libertà tecnologica liberando investimenti in nuovi carburanti rinnovabili e low carbon. Nonostante le tante parole spese sulla neutralità tecnologica, ad oggi si è ancora fermi all’enunciazione senza che si vedano atti concreti. Il settore richiama ancora quel senso di urgenza per intervenire sugli attuali regolamenti europei che consentano realmente di conteggiare le emissioni di CO2 sull’intero ciclo di vita e liberi le potenzialità di sviluppo dei low carbon fuels”. Maria Rosa Baroni, Presidente di Ngv: “Se non verranno prese adeguate decisioni per accogliere anche il biometano tra le motorizzazioni a zero emissioni, siamo pronti a manifestare con camion e vetture davanti al Parlamento europeo”. Matteo Cimenti, Presidente di Assogasliquidi-Federchimica si è rivolto ai politici dando loro piena disponibilità a supportare le scelte politiche di contrasto al diktat europeo al tutto elettrico, aggiungendo: “Le posizioni delle associazioni sono oggi allineate: se le auto non si comprano, protestare a Bruxelles diventa una risposta concreta”.
Simonpaolo Buongiardino, Presidente di Confcommercio Mobilità-Federmotorizzazione ha poi evidenziato: “Oggi c’è una larga maggioranza che ritiene che vadano cambiate le regole affidandosi alla neutralità tecnologica, ma esclusivamente per ragioni politiche e di poltrone non si possono mettere in discussione le decisioni assunte con il Green Deal”. In risposta alle istanze espresse dal settore, Paolo Borchia, Eurodeputato, Coordinatore ID in Commissione Itre, ha precisato: “Prendo atto che oggi molti di quelli che hanno avallato determinate decisioni sul green deal stanno cambiando idea. Oggi non c’è più tempo, i limiti previsti per la transizione al 2025 al full electric sono ormai evidenti a tutti. Resta inevasa la domanda: come genereremo l’elettricità necessaria alla transizione del nostro parco circolante? Ci auguriamo di fare presto passi in avanti a livello europeo in direzione della revisione dei regolamenti”.
Guido Guidesi, Presidente dell'Alleanza tra le 40 Regioni Europee Automotive e Assessore alla Sviluppo economico della Regione Lombardia: “Il prossimo dialogo strategico rischia di essere tardivo per il mercato automotive. Le scelte prese a livello europeo stanno provocando evidenti danni sul piano sociale e industriale. È stato un errore clamoroso limitare il futuro della mobilità al solo elettrico. Non si è data opportunità alla ricerca e all’innovazione tecnologica di poter operare liberamente”. Massimiliano Salini, Eurodeputato In Commissione Industria U, ha evidenziato: “La lettera di due ministri italo-tedeschi sulla possibilità di un cambio di passo sulla strategia del green deal sull’auto è un buon segnale, ma resta molto da fare. Non esistono le condizioni abilitanti per attivare una transizione elettrica nei modi e nei tempi individuati e questo sarà recepito nella proposta di revisione che vedrà la luce tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. La convivenza tra le diverse tecnologie è la vera essenza della neutralità tecnologica. Dobbiamo sostenere ricerca e innovazione, liberandola dai dogmi del tutto elettrico”.
Gli ha fatto eco Fabio Raimondo, Capogruppo Fratelli d’Italia Commissione Trasporti Camera dei Deputati: “Le navi cinesi che trasportano oltre 9mila veicoli nei porti italiani sono la chiara testimonianza della distruzione di diverse decine di migliaia di posti lavoro della componentistica e dell’indotto automotive. Per camion, veicoli commerciali e bus bisogna investire su carburanti strategici (biofuel su tutti), alternativi all’elettrico. È necessario ripristinare il principio della neutralità tecnologica”.
Tra gli interventi di interesse anche quello di Andrea Taschini, Manager e Advisor Automotive e Mario Verna, General Manager di Queen Car Torino, e Alessandro Mortali, Senior Advisor. Taschini ha indicato come: “Chi pensa di battere i concorrenti cinesi sulle auto è destinato a essere sconfitto. Ecco perché bisognerebbe sottoporle a dazio o addirittura contingentarle”. Verna si è chiesto e ha domandato ai rappresentanti politici se l’automotive resti ancora un settore strategico per l’Europa. Mortali ha infine posto l’accento sulla componentistica e su come molte industrie in Italia stiano sparendo.
(Adnkronos) - “Risulta che l’Italia abbia scalato 7 posizione negli anni di governo Meloni in attrattività. Nel 2022 eravamo 22esimi, ora 16esimi, in controtendenza con l’Europa. Abbiamo attratto 35 miliardi in investimenti green field, più di quanti ne abbiano ottenuti gli altri paesi europei”. Lo ha detto oggi il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo al Digital Innovation Forum.
Leggi tutto: ComoLake, Urso: "Con governo Meloni Italia più attrattiva"
(Adnkronos) - È morto a 51 anni Michael Eugene Archer, in arte D'Angelo, pioniere del neo-soul e voce tra le più intense e iconiche del rythm and blues contemporaneo. La sua famiglia ha annunciato la scomparsa con un comunicato che ne conferma il decesso a causa di un cancro, senza specificare il luogo. "La stella più luminosa della nostra famiglia ha spento la sua luce in questa vita", si legge nel comunicato, che invita i fan a celebrare la sua musica più che a piangerne la perdita.
D'Angelo, cresciuto nella tradizione musicale afroamericana ma deciso a romperne le convenzioni, fu tra i protagonisti della rivoluzione soul degli anni '90, assieme a Erykah Badu, Lauryn Hill, Mos Def e Common. Con loro formava il collettivo informale dei Soulquarians, fucina di sperimentazioni e nuovi linguaggi. La sua voce - calda, sospesa, profondamente sensuale - aveva la potenza di Al Green e la vulnerabilità di Marvin Gaye. Ma fu il modo in cui la mise al servizio del groove, delle ritmiche hip-hop e della coscienza black a renderlo unico. Con album come "Brown Sugar" (1995) e soprattutto "Voodoo" (2000), D'Angelo diede vita a un suono nuovo: non un revival, ma una trasformazione radicale della soul music, infusa di spiritualità, erotismo e consapevolezza sociale.
Brani come "Lady", "Brown Sugar" e l'ormai leggendario "Untitled (How Does It Feel)" raggiunsero le vette delle classifiche R&B, rimanendo nella memoria collettiva come esempi sublimi di una nuova estetica afroamericana. Quest'ultimo, in particolare, lo rese icona pop per un pubblico più vasto, anche grazie al video in cui, apparentemente nudo, si offriva alla telecamera con una vulnerabilità che sconvolse e affascinò. Ma quella notorietà improvvisa ebbe un prezzo. Il successo di "Untitled" lo fece diventare, suo malgrado, un sex symbol. D'Angelo si ritirò dalle scene, schiacciato dalle aspettative, da problemi personali e di salute, e da un'industria musicale che non era pronta ad accettare la sua complessità.
Seguì un silenzio durato quasi quattordici anni, rotto solo nel 2014 con la pubblicazione dell'album "Black Messiah", accolto come un miracolo musicale e politico. L'opera, densa di riferimenti all'attualità e alla spiritualità afroamericana, gli valse due Grammy Awards e ne consacrò definitivamente lo status di artista visionario.
In tutto, D’Angelo ha pubblicato soltanto tre album in trent'anni - "Brown Sugar", "Voodoo", "Black Messiah" - ma ognuno di essi ha segnato una svolta. La sua musica non era pensata per seguire i tempi, ma per anticiparli o addirittura ignorarli. Era arte che richiedeva ascolto, dedizione, rispetto. E che oggi resta come testamento culturale di rara profondità.
Nel corso della sua carriera, D'Angelo ha collaborato con artisti del calibro di Jay-Z, Q-Tip, Common, Lauryn Hill, Snoop Dogg e The Roots. Ha contribuito a colonne sonore, partecipato a progetti paralleli e, secondo quanto rivelato nel 2024 dal produttore Raphael Saadiq, stava lavorando a nuovo materiale: sei brani inediti che, ora, potrebbero vedere la luce postuma. Nella sua vita privata, l'artista era noto per la riservatezza. Ha avuto tre figli: uno con la cantante soul Angie Stone, tragicamente scomparsa in un incidente stradale nel 2025, e due da relazioni successive.
Appena appresa la notizia della sua morte, sono stati numerosi gli omaggi da parte di colleghi e fan. DJ Premier, che con lui produsse Devil's Pie, ha scritto sui social: "Una perdita devastante. Ci mancherai, Re. Dormi in pace, D'Angelo. Ti vogliamo bene". (di Paolo Martini)
Leggi tutto: Morto a 51 anni D'Angelo, addio al genio del neo-soul che rivoluzionò il R&B
(Adnkronos) - “Il patrimonio delle casse previdenziali è un insieme di patrimoni singoli, ma la nostra missione è chiara: trasformare i contributi obbligatori in prestazioni per garantire un futuro sereno a chi contribuisce". Così Alberto Oliveti, presidente Adepp, associazione degli enti previdenziali privati, intervenendo al convegno ‘Sviluppo economico e sostenibilità ambientale: tra cambio di rotta e strategia in evoluzione’, organizzato oggi a Roma dal Consiglio nazionale geometri e geometri laureati (Cngegl), dalla Cassa Geometri e dalla Fondazione Geometri Italiani.
Nel suo intervento, Oliveti ha sottolineato che la "priorità di ogni cassa previdenziale è garantire prestazioni sicure e affidabili per chi, attraverso i contributi obbligatori, finanzia il sistema". L'importanza di un buon lavoro come base di una solida previdenza è stata un altro punto cardine dell'intervento di Oliveti: "Non esiste una buona previdenza senza un buon lavoro e ogni cassa deve sforzarsi di aumentare tanto la qualità delle prestazioni quanto la massa di contributi gestiti", ha spiegato.
Il presidente ha anche fatto un'analisi sugli investimenti previdenziali, affermando che devono essere sempre orientati verso la sicurezza e la redditività, con particolare attenzione alle infrastrutture come strumento di stabilità. "Investire in infrastrutture, per esempio, è una via sicura per garantire flussi costanti e una redditività continua", ha continuato. Oliveti ha inoltre evidenziato l'importanza della sensibilità ambientale, ribadendo che la transizione energetica rappresenta una sfida cruciale, ma “dobbiamo sempre tenere a mente che la nostra missione primaria è garantire la sicurezza degli investimenti e le prestazioni previdenziali", ha ricordato. Infine, ha lanciato un appello al governo per una collaborazione più stretta, al fine di definire “un giusto mix tra pubblico e privato, per continuare a proteggere gli interessi di chi, attraverso i propri contributi, costruisce la sicurezza del proprio futuro. Il nostro impegno è investire in attività ad alto potenziale - conclude- ma con prudenza e con l'obiettivo di ridurre al minimo i rischi".
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