Ergastolo con isolamento diurno per 8 mesi.E' la richiesta di
condanna della pm Giovanna Morra nei confronti di Masih Shahid, il
trentunenne pakistano accusato del tentato omicidio dell'ex
compagna Paola Piras e dell'omicidio premeditato del figlio di lei,
Mirko Farci, 19 anni, ucciso l'11 maggio 2021 a Tortolì, in
Ogliastra, mentre cercava di difendere la madre
dall'aggressione.
Sia l'imputato che Paola Piras erano presenti questa mattina
nell'aula della Corte d'assise di Cagliari.Il 31enne, reo confesso,
ha rilasciato dichiarazioni spontanee, poi è rimasto tutto il tempo
in silenzio accanto all'avvocato difensore Federico
Delitala.Davanti ai giudici, Shahid ha ribadito quanto già
dichiarato a inquirenti e investigatori.E cioè di essere andato a
casa dell'ex compagna non con l'intento di uccidere ma per un
chiarimento, sostenendo di essere stato poi aggredito dal figlio e
di aver agito per difendersi.
Ma per la pubblica accusa non ci sono dubbi sulla volontà
omicida del pakistano."C'è stata premeditazione - ha chiarito la pm
Morra nella sua requisitoria - c'era una forte e malsana gelosia
nei confronti della sua ex.E l'imputato non voleva uccidere solo
Paola, ma aveva programmato anche di uccidere Mirko".La donna,
colpita con 18 coltellate, era rimasta in coma per settimane per
poi essere ricoverata per due mesi nell'ospedale di Lanusei.
Le parti civili si sono associate alla richiesta di condanna
all'ergastolo."L'imputato ha commesso entrambi i reati con
l'aggravante della premeditazione:una tesi che sosteniamo perché
l'abbiamo dimostrata a processo", ha detto l'avvocato Paolo Pilia,
che assiste Paola Piras insieme ai colleghi Marcello Caddori,
Maurizio Carta e Maurizio Mereu.
"Nel momento in cui Masih Shahid ha deciso di attentare alla
vita di Paola Piras - ha ggiunto l'avvocato Caddori - sapeva che in
casa avrebbe trovato il figlio Mirko - La sua condanna a morte
Shaid l'ha firmata dopo la telefonata ai carabinieri del 23
dicembre 2020:il ragazzo segnalava la presenza dell'ex compagno
della madre vicino alla loro casa (il 31enne aveva ricevuto il
divieto di avvicinamento da parte del giudice, ndr.), Shaid ha
sentito la telefonata e riferito tutto a Paola, quindi ha voluto
fargliela pagare".
C'è poi la frase detta a Lorenzo, fratello maggiore di Mirko,
che in occasione del Natale del 2019 non aveva voluto in casa
Shahid."Masih sfidò Lorenzo dicendogli:'ma tu pensi che se vado via
io tu potrai goderti la famiglia?'.Una frase significativa dello
spirito omicida che ha armato la mano dell'imputato", ha chiarito
l'avvocato Caddori.Si invece è battuto per far cadere le aggravanti
nei confronti del suo assistito, il difensore Federico
Delitala.
"La premeditazione non può sussistere nel caso dell'omicidio di
Mirko Farci, con cui non c'è mai stato nessun episodio di scontro -
ha sottolineato il legale - Shahid aveva solo chiesto a Paola se
Mirko avesse chiamato i carabinieri nel dicembre 2020.E non
sussiste neppure l'aggravante dei maltrattamenti in famiglia, che
erano cessati mesi prima con il provvedimento del giudice.Chiedo
quindi che vengano riconosciute le attenuanti generiche perché
Shahid si è presentato spontaneamente alle forze dell'ordine e ha
accettato di fare il processo sulla base agli elementi raccolti nel
fascicolo della pm.Venendo meno le aggravanti - ha concluso
l'avvocato Delitala - sollecito anche lo sconto di un terzo della
pena".Il processo è stato aggiornato al 15 febbraio prossimo per le
repliche e la sentenza.