
"Un centinaio di violenti, staccati dal corteo a sostegno della Palestina libera, ha fatto irruzione nella sede imbrattando pareti e rovesciando documenti e materiale sulle scrivanie", scrive il quotidiano torinese
Trentaquattro persone sono state identificate e denunciate dai poliziotti di Torino per aver partecipato ieri all'irruzione nella redazione de 'La Stampa'.
"Un centinaio di violenti, staccati dal corteo a sostegno della Palestina libera, ha fatto irruzione nella sede del quotidiano imbrattando pareti e rovesciando documenti e materiale sulle scrivanie", scrive il quotidiano torinese.

Il Papa, nel terzo giorno in Turchia, ha visitato la Moschea Blu di Istanbul. Leone XIV è stato accolto e accompagnato dal presidente per gli Affari religiosi della Turchia.
Il Pontefice, entrando nella Moschea Blu, si è tolto le scarpe come fecero anche il predecessore Francesco e altri papi.
La tappa di papa Leone alla Moschea Sultan Ahmed segue quella di Francesco nel 2014 avvenuta proprio nello stesso giorno. Prima ancora fu papa Benedetto XVI nel 2006 ad entrare nel luogo di culto musulmano il cui soffitto è illuminato da 260 finestre.

Un momento di confronto fra esperti per discutere della prevenzione dell’Hiv, delle innovazioni a disposizione delle persone che convivono con l’Hiv e del ruolo della comunicazione e dei media per offrire un’informazione corretta e puntuale.
È il Web Talk “Innovazione nella prevenzione dell’HIV: miti e realtà”, promosso da AdnKronos in occasione della Giornata mondiale contro l'Aids, che si celebra lunedì 1 dicembre.
All’incontro, realizzato con il supporto non condizionante di Viiv Healthcare, parteciperanno: Valentina Mazzotta, dell’Unità Operativa Complessa Immunodeficienze virali dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, IRCCS di Roma; Davide Moschese, della I Divisione di Malattie Infettive Ospedale “Luigi Sacco” - Polo Universitario Fatebenefratelli Sacco di Milano; e Irma D’Aria, giornalista medico scientifica di Medikea Tv. A moderare il dibattito sarà Raffaella Ammirati, giornalista AdnKronos Salute.
Il Web talk sarà visibile sul canale YouTube e sul sito Adnkronos a partire dalle ore 15 di lunedì 1 dicembre.

Si preannuncia una giornata difficile per il trasporto aereo - mentre entra nel vivo la stagione degli spostamenti per le festività di fine anno - per la decisione di Airbus di richiamare un consistente numero di A320, per interventi correttivi immediati su un totale di circa 6.000 velivoli. Si registrano disagi in diversi aeroporti, ma al momento non negli scali italiani. Alla base del problema - che ha portato al maxi richiamo - il timore del gruppo aerospaziale circa i possibili danni provocati da un'intensa radiazione solare che su alcuni velivoli potrebbe compromettere l'integrità dei dati utilizzati dal sistema di controllo di volo.
Il costruttore ha comunicato la necessità di aggiornare gli 'Elevator Aileron Computers' (Elac), sistemi che controllano elementi come stabilizzatore e alettoni e intervengono in caso di parametri di volo fuori norma. L'Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA), in una direttiva di emergenza, ha imposto che la correzione dell'ELAC debba essere completata prima del successivo volo dell'aeromobile, imponendo di fatto il blocco a terra dei velivoli interessati. L'intervento principale consiste nel ripristino di una versione software precedente, una procedura di correzione tecnicamente semplice ma indispensabile prima che gli aeromobili possano riprendere il servizio, ad eccezione del trasferimento verso i centri di manutenzione autorizzati. Grazie alla rapidità degli interventi previsti, molti aeromobili possono essere ripristinati tra un volo e l'altro o durante le procedure di controllo notturno.
In Europa Air France ha comunicato ieri la cancellazione di 35 voli e nelle prossime ore fornirà dettagli sul numero esatto di voli che subiranno modifiche oggi. American Airlines, il principale operatore della famiglia A320 a livello globale, prevede di completare gli interventi sulla maggior parte della propria flotta entro la giornata odierna mentre altri vettori, tra cui Lufthansa, IndiGo e easyJet, hanno comunicato l'intenzione di ritirare temporaneamente gli aeromobili dal servizio per procedere alle riparazioni. Avianca ha dichiarato che il richiamo ha interessato oltre il 70% della sua flotta, inducendola a sospendere la vendita di biglietti fino all'8 dicembre. EasyJet ha invece comunicato di aver già completato le operazioni.
Attualmente, circa 11.300 aeromobili della famiglia A320 sono operativi su scala globale. Quattro dei dieci maggiori operatori di questa famiglia di aeromobili sono grandi compagnie aeree statunitensi: American Airlines, Delta Air Lines, JetBlue e United Airlines. Anche compagnie aeree cinesi, europee e indiane figurano tra i principali clienti. In Giappone la All Nippon Airways ha annunciato la cancellazione di 95 voli nazionali, lasciando a terra circa 13 passeggeri: gli interventi di aggiornamento sono già iniziati.

Le alluvioni devastano Indonesia e Sri Lanka. E' salito a oltre 200 morti il bilancio delle inondazioni e delle frane che hanno colpito l'Indonesia. Lo ha riferito Ilham Wahab, portavoce della West Sumatra Regional Disaster Mitigation Agency, aggiungendo che altre 90 persone risultano disperse. "Finora sono state registrate 61 vittime e stiamo cercando altre 90 persone", ha dichiarato riferendosi alla zona occidentale di Sumatra.
Nel Nord Sumatra, invece, sono morte altre 116 persone, mentre nella provincia di Aceh il bilancio delle vittime è di almeno 35 morti, secondo i dati diffusi dall'agenzia.
In Sri Lanka sono almeno 123 le persone che hanno perso la vita e 44mila sono state sfollate a causa delle inondazioni e delle frane dovute alle piogge torrenziali. Lo ha annunciato il Disaster Management Centre (Dmc) aggiungendo che altre 130 persone risultano scomparse. Il direttore generale, Sampath Kotuwegoda, ha dichiarato alla stampa a Colombo che le operazioni di soccorso sono ancora in corso a causa del passaggio del ciclone Ditwah, che si sta dirigendo verso la vicina India.
Il governo dello Sri Lanka ha schierato l'esercito per supportare le operazioni di soccorso. I funzionari del Dmc hanno affermato che si aspettano livelli di inondazione superiori a quelli registrati nel 2016, quando 71 persone morirono per le inondazioni nell'isola.
"Restiamo pronti a fornire ulteriore aiuto e assistenza man mano che la situazione evolve", ha scritto il primo ministro indiano Narendra Modi su X, dopo che oggi l'India ha inviato un aereo carico di cibo per le persone colpite dall'inondazione nello Sri Lanka.
La Juventus di Luciano Spalletti ospita il Cagliari oggi, sabato 29 novembre, nell'anticipo della tredicesima giornata della Serie A. Il match è in programma alle 18 e sarà trasmesso in diretta tv e streaming. La Juve, che ha 20 punti, è reduce dall'impegno infrasettimanale in Champions League con la prima vittoria nel torneo ottenuta in Norvegia sul campo del Bodo. In campionato, i bianconeri hanno pareggiato le ultime 2 gare. Stesso ruolino per il Cagliari negli ultimi 2 match disputati. I sardi hanno 11 punti e cercano un risultato positivo per non essere risucchiati in zona retrocessione.
Le probabili formazioni
JUVENTUS - (3-4-2-1) - Di Gregorio; Kalulu, Kelly, Koopmeiners; Cambiaso, Locatelli, Thuram, Kostic; McKennie, Yildiz; Vlahovic. All. Spalletti.
CAGLIARI - (3-5-2) - Caprile; Zappa, Deiola Luperto; Palestra, Adopo, Prati, Folorunsho, Obert; Esposito; Borrelli. All. Pisacane.
Juve-Cagliari in tv e streaming
La partita Juventus-Cagliari, con calcio d'inizio alle 18, sarà disponibile soltanto su Dazn per gli abbonati. Sarà visibile sull'app o sul canale DAZN1 sul decoder Sky.

Torna Verissimo su Canale 5 oggi con ospiti e interviste tra cinema, tv e cronaca nella puntata di sabato 29 novembre. Silvia Toffanin aprirà il pomeriggio accogliendo per la prima volta Benedetta Porcaroli, a breve al cinema con Il rapimento di Arabella, film per il quale è stata premiata al Festival del Cinema di Venezia, nella sezione Orizzonti, come miglior attrice.
Omaggio a Ornella Vanoni, scomparsa la scorsa settimana all'età di 91 anni, con l'intervista a Mario Lavezzi, grande amico della regina della musica italiana. Quindi, in studio ecco Costantino Vitagliano, Antonella Mosetti e Gemma Galgani tra vita privata e carriera. Infine, spazio a Ece Uslu, l’attrice che interpreta il personaggio di Sumru nella serie di Canale 5 La notte nel cuore.
La puntata di domani, in programma alle 16 di domenica 29 novembre, inizia con i Pooh che in studio celebreranno i 60 anni di carriera. Spazio quindi a Diego Dalla Palma, che risponderà alle domande di Silvia Toffanin dopo aver annunciato la decisione di programmare la sua morte prima di compiere 80 anni.
Verissimo darà voce quindi al drammatico racconto di Mihaela, mamma di Patrizia Cormos, una dei tre ragazzi tragicamente morti il 31 maggio del 2024, inghiottiti dalla furia del fiume Natisone. E ancora, a un mese dalla nascita della loro piccola Clara Isabel, in studio Cecilia Rodriguez con Ignazio Moser.
Infine, la testimonianza toccante di Giusy Orlando e Massimiliano Ferrerio, i genitori di Davide. Il ragazzo è in coma dal 2022 dopo un pestaggio, avvenuto a Crotone, per uno scambio di persona.

Il bullismo arriva in Europa League. La vittima è Angelo Stiller, talentuoso centrocampista dello Stoccarda, nel match che la formazione tedesca ha vinto 4-0 in Olanda sul campo del Go Ahead Eagles. Stiller, nato con labbro leporino, convive con una malformazione al naso. Victor Edvardsen, attaccante svedese del Go Ahead, ha avuto la brillante idea di sfottere l'avversario con gesti plateali.
Cosa è successo
Al 73', Edvardsen ha commesso un fallo su Karazor e dopo il fischio dell'arbitro ha ripetutamente preso di mira Stiller portandosi la mano verso il naso. Il gesto, compiuto più volte, ha provocato la reazione di Stiller e di altri giocatori dello Stoccarda. L'arbitro, paradossalmente, ha riservato lo stesso provvedimento a Edvardsen e Stiller: ammonizione per entrambi. L'episodio è stato stigmatizzato immediatamente da Wesley Sneijder, ex giocatore di Real Madrid e Inter, che ha commentato la partita: "Dovrebbero prendere Edvardsen per le orecchie e portarlo nello spogliatoio dello Stoccarda, deve scusarsi".
Le scuse
Detto, fatto. Il Go Ahead Eagles ha reso noto di aver multato il proprio giocatore (appena 500 euro…). L'attaccante svedese, travolto dagli insulti sui social, ha reso privato il proprio profilo Instagram, facendo mea culpa con una nota: "Voglio scusarmi per il mio comportamento, quello che è stato detto e fatto non dovrebbe aver spazio sul campo. Dopo la partita sono andato nello spogliatoio dello Stoccarda per scusarmi. Ho un ruolo, sono un esempio per gli altri e mi devo comportare di conseguenza".

Il Milan ospita la Lazio oggi, sabato 29 novembre, nell'anticipo serale alle 20.45 - in diretta tv e streaming - della tredicesima giornata della Serie A. I rossoneri, reduci dalla vittoria nel derby contro l'Inter, con un successo salirebbero provvisoriamente al primo posto in classifica a quota 28. La Lazio, che ha 18 punti, cerca un risultato positivo per avvicinare ulteriormente la zona europea della graduatoria. I rossoneri allenati da Allegri devono rinunciare a Pulisic, elemento chiave per il Milan.
Le probabili formazioni:
MILAN - (3-5-2) - Maignan; Tomori, Gabbia, Pavlovic; Saelemaekers, Fofana, Modric, Ricci, Bartesaghi; Nkunku, Leao. All. Allegri.
LAZIO - (4-2-3-1) - Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Pellegrini; Guendouzi, Vecino, Basic; Isaksen, Castellanos, Zaccagni. All. Sarri.
Milan-Lazio in tv e streaming
La sfida Milan-Lazio, con calcio d'inizio alle 20.45, sarà trasmessa in diretta tv da Dazn e da Sky sui canali Sky Sport Uno, Sky Sport Calcio, Sky Sport 4K, Sky Sport 251. Il match sarà visibile in streaming sull'app di Dazn, su Sky Go e su Now.

Gara Sprint e qualifiche del Gp del Qatar, penultimo atto del Mondiale 2025 di Formula 1, in programma oggi sabato 29 novembre in diretta tv (anche in chiaro) e streaming. Nelle qualifiche Sprint andate in scena ieri il più veloce è stato Oscar Piastri.
Il pilota australiano della McLaren ha girato in 1'20"055 precedendo la Mercedes del britannico George Russell (1'20"087). Terzo posto in griglia per la McLaren del britannico Lando Norris (1'20"285), leader del Mondiale, che in seconda fila sarà affiancato dalla Aston Martin dello spagnolo Fernando Alonso (1'20"450). In terza fila le Red Bull del giapponese Yuki Tsunoda (1'20"519) e dell'olandese Max Verstappen (1'20"528). Alle loro spalle la Mercedes di Kimi Antonelli (1'20"532) e la Williams dello spagnolo Alex Albon (1'21"438). Solo nona in quinta fila la Ferrari del monegasco Charles Leclerc (1'21"636). Addirittura diciottesimo il britannico Lewis Hamilton, eliminato nel Q1 con l'altra Ferrari.
La Sprint di oggi, l'ultima della stagione, assegna punti pesantissimi per la corsa al titolo iridato. Norris comanda con 390 punti davanti a Piastri e Verstappen, che inseguono a quota 366 e devono fare il pieno nel finale del campionato per sognare la rimonta.
La gara Sprint oggi scatterà alle 15, ora italiana. Le qualifiche in vista del Gp di domani, invece, si svolgeranno dalle 19 alle 20 italiane, vale a dire tra le 21 e le 22 in Qatar.
La gara Sprint e le qualifiche del Gp del Qatar di Formula 1 saranno trasmesse in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport e in streaming sull'app SkyGo e su NOW. Saranno visibili in diretta in chiaro su Tv8.

Meno smartphone e più abbracci. E' il 'consiglio', con parole lievemente più colorite, che Elodie affida al suo profilo Instagram. La cantante è stata recentemente protagonista di un episodio durante il concerto a Messina. Nell'esecuzione di Black Nirvana, l'artista non ha potuto fare a meno di notare la persona che la riprendeva a pochi metri di distanza.
Elodie ha allontanato il telefono con un gesto perentorio. In realtà, a riprendere la cantante non era un fan molesto ma un giornalista regolarmente accreditato. L'episodio è inevitabilmente rimbalzato sui social, tra polemiche e discussioni. Alla fine, anche Elodie ha offerto il proprio contributo pur senza fare esplicito riferimento alla vicenda. "Puntare il telefono in faccia senza neanche salutare è una roba orrenda. Torniamo agli abbracci e mettiamoci sto telefono nel culo", ha scritto in una storia su Instagram.

Donald Trump cancella Joe Biden e sogna il terzo mandato alla Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti, come consuetudine, procede a briglie sciolte sul social Truth, tra post e foto generate con l'intelligenza artificiale. Tra i messaggi pubblicati nelle ultime ore, spicca quello che annuncia la cancellazione di molti provvedimenti varati dal suo predecessore.
"Qualsiasi documento firmato da Joe Biden il Sonnolento con l'autopen, circa il 92% del totale, viene annullato e non ha più alcuna validità o effetto. L'autopen non può essere utilizzata senza l'approvazione specifica del presidente degli Stati Uniti", afferma Trump, convinto che a sottoscrivere gli atti durante il mandati di Biden non fosse il presidente ma membri dello staff che di fatto riproducevano la firma. "I pazzi della sinistra radicale che circondavano Biden attorno alla splendida scrivania nello Studio Ovale gli hanno sottratto la presidenza. Con questa comunicazione annullo tutti gli Ordini Esecutivi e qualsiasi altra cosa non firmata direttamente da Joe Biden il Disonesto, perché le persone che hanno utilizzato l'autopen lo hanno fatto illegalmente. Joe Biden non è stato coinvolto nel processo autopen e, se afferma di esserlo, sarà processato per falsa testimonianza", conclude Trump.
Il presidente, quindi, si diletta pubblicando un post con vista sul 2028. Nelle elezioni in programma tra 3 anni Trump non potrà candidarsi per puntare al terzo mandato, escluso dalla Costituzione. Per il 79enne numero 1 della Casa Bianca, il più anziano presidente ad assumere l'incarico, non è un motivo valido per mantenere viva l'idea di un 'Donald atto III': ecco la foto realizzata dall'intelligenza artificiale di Grok, la creatura integrata da Elon Musk in X, con un perentorio 'Yes' a Trump 2028.

Italia al sole oggi per iniziare l'ultimo weekend di novembre. La giornata di sabato 29 sarà caratterizzata da un quadro meteo favorevole, con nubi e poca pioggia limitati ad alcune zone. Il quadro di questi giorni presenta condizioni stabili da Nord al Centro, da Milano a Roma. La situazione è parzialmente diversa al Sud e sul versante Adriatico. Il sole permetterà di godere anche di temperature gradevoli nel corso della giornata, come evidenzia il meteo.it. La pioggia nelle prossime ore sarà un elemento marginale, limitato ad alcuni settori del Meridione e in particolare al Salento in Puglia, al Nord della Sicilia e al versante tirrenico della Calabria.
Lieve peggioramento in vista per domenica 30 novembre. Arriva una nuova perturbazione, che però non avrà effetti particolarmente rilevanti nell'ultimo giorno del mese. L'aumento della nuvolosità porterà precipitazioni deboli, con riflettori puntati su Liguria e Emilia. Tra domenica e lunedì, è possibile che il maltempo si posti gradualmente verso il Centro: gli ombrelli potrebbero servire tra Toscana e Lazio.

Si avvicinano le feste di Natale e Capodanno, con la consueta sequenza di pranzi e cene con lunga lista di portate e porzioni spesso extralarge. Un duro colpo per la linea e un rischio potenziale per la salute, soprattutto per il cuore. Il tema finisce sotto i riflettori del Washington Post in un periodo 'ricco di calorie' negli Stati Uniti, dopo il Thanksgiving e prima delle festività.
"Qualche piccolo sgarro senza esagerare va bene", avverte Ameya Kulkarni, cardiologo al Kaiser Permanente in Virginia. Le abbuffate, a lungo andare, possono aumentare il rischio di problemi cardiaci. E per le persone già alle prese con patologie e condizioni legate al cuore possono avere effetti catastrofici.
I dati
"E' altamente improbabile che un singolo 'grande pasto' provochi un infarto se una persona è giovane e sana. Nella popolazione predisposta, però, potrebbe aumentare il rischio", dice il medico. In America, d'altra parte, le malattie cardiache sono la principale causa di morte: ogni 40 secondi una persona viene colpita da infarto, per circa 800mila casi all'anno, secondo i dati dei Centers for Disease Control and Prevention.
Quando scatta l'allarme
Risale al 2000 la sintesi di uno studio illustrato ad una conferenza dell'American Heart Association: da un quarto di secolo di sostiene che un "pasto insolitamente pesante" può aumentare il pericolo di infarto di circa quattro volte nelle due ore successive, considerate "periodo di rischio" in particolare nei soggetti con cardiopatia preesistente. L'abstract, sottolinea il Washington Post, non è stato pubblicato su una rivista peer-reviewed. L'analisi di 17 studi del 2005 ha suggerito che l'intenso sforzo fisico, il mangiare e lo stress emotivo vanno considerati tra i fattori segnalati che più comunemente portano a un infarto.
Perché un super pasto è pericoloso
"Un pasto abbondante ricco di grassi saturi, calorie e carboidrati raffinati è simile a uno sforzo fisico estremo per il cuore. Per digerire quella grande quantità di cibo nello stomaco, il corpo reindirizza il flusso sanguigno verso l'apparato digerente. Anche i vasi sanguigni si restringono, aumentando la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna e limitando il flusso sanguigno al cuore", spiega Steve Kopecky, cardiologo e professore di medicina e malattie cardiovascolari presso la Mayo Clinic.
Il collegamento tra alimentazione scorretta, pressione alta e livelli elevati di colesterolo è noto: sono tutti ingredienti di una ricetta potenzialmente pericolosissima. "Questi sono elementi che contribuiscono a provocare un attacco di cuore", afferma Kopecki.
I fattori di rischio
Sono diversi i fattori che aumentano il rischio di infarto, tra cui alcune patologie e condizioni cliniche come diabete, colesterolo alto, pressione alta e obesità. Il quadro peggiora senza esercizio fisico o uno stile di vita sano. In questi casi, un pasto abbondante potrebbe scatenare un infarto allo stesso modo in cui lo stress emotivo o uno sforzo fisico, sintetizza Kulkarni, che consiglia anche il menù per una giornata di festa.
Cosa bisogna mangiare
Circa il 50% del piatto dovrebbe essere composto da frutta e verdura, il 25% da proteine e il 25% da amidi. L'alcol andrebbe limitato. E' opportuno mangiare lentamente, servono fino a 20 minuti a stomaco pieno per far arrivare il 'segnale' al cervello. Mangiare in fretta, quindi, può significare mangiare troppo. Dopo il pasto, una passeggiata è un'ottima chiusura: camminare può aiutare ad abbassare i trigliceridi, la pressione e la glicemia.

Terremoto a Kiev, l'inchiesta sulla corruzione arriva ai vertici dell'Ucraina. Andriy Yermak, capo dello staff e uno dei più stretti collaboratori del presidente Volodymyr Zelensky, si è dimesso dopo le perquisizioni effettuate nella sua casa dalle agenzia anticorruzione nazionali. Yermak è stato sinora protagonista dei colloqui con gli Stati Uniti nella ricerca di una soluzione negoziale alla guerra con la Russia.
Il messaggio di Zelensky
E' stato lui, una settimana fa, a guidare la delegazione ucraina a Ginevra nel vertice con il segretario di Stato americano Marco Rubio. "La Russia vuole che l'Ucraina commetta errori. Non ne faremo. Se perdiamo la nostra unità, rischiamo di perdere tutto: noi stessi, l'Ucraina, il nostro futuro. Dobbiamo rimanere compatti, voglio che nessuno abbia dubbi sull'Ucraina oggi. Quindi, abbiamo adottato decisioni interne: innanzitutto, ci sarà un reset dell'Ufficio del Presidente dell'Ucraina. Il capo dell'ufficio, Andriy Yermak, ha inviato una lettera di dimissioni", ha detto Zelensky nel suo consueto messaggio televisivo.
L'uragano corruzione su Kiev
Yermak inizialmente non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche. Su Telegram, nel corso della giornata, ha confermato il raid delle agenzie anticorruzione e si è detto pronto a "collaborare pienamente" con le autorità. "Gli investigatori non stanno incontrando alcun ostacolo. Hanno avuto pieno accesso all'appartamento e i miei avvocati sono sul posto, stanno interagendo con le forze dell'ordine", ha affermato. L'operazione non è stata ufficialmente motivata.
Le perquisizioni, però, arrivano a due settimane dall'avvio di una dirompente inchiesta sulla corruzione legata alle infrastrutture energetiche del paese. La vicenda ha già portato alle dimissioni di due ministri, Svetlana Grinchuk e German Galushenko. Anche un imprenditore vicino a Zelenskyy, Timur Mindich, è stato coinvolto nello scandalo.
Gli effetti sui negoziati
Con le perquisizioni a casa di Yermak l'effetto del caso - regolarmente stigmatizzato dalla Russia nelle ultime settimane - rischia di essere dirompente. Yermak, secondo la testata statunitense Axios, nel weekend avrebbe dovuto volare negli Stati Uniti, per l'esattezza a Miami, per incontrare Steve Witkoff, l'inviato speciale di Donald Trump, e Jared Kushner, genero del presidente.
Con Yermak fuori gioco, l'Ucraina perde un elemento di primissimo piano nei contatti con gli Stati Uniti, che premono su Kiev per ottenere il sì al piano elaborato da Trump: Kiev sinora ha provato e parzialmente è riuscita ad ottenere modifiche alla versione originale documento, considerato da Zelensky e dai suoi partner occidentali troppo favorevole alla Russia. I prossimi giorni saranno cruciali nel percorso diplomatico. Zelensky si appresta a scegliere il nuovo capo dello staff, destinato a interloquire a breve con gli Stati Uniti. In settimana, a Mosca, Vladimir Putin attende una delegazione americana. Sarà con ogni probabilità Witkoff a portare al Cremlino il piano che dovrebbe costituire la base per ulteriori trattative.
LA NOTA DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA ITALIANA
Oggi le giornaliste e i giornalisti italiani sono in sciopero. Scioperiamo perché il nostro contratto di lavoro è scaduto da 10 anni e soprattutto perché riteniamo che il giornalismo, presidio fondamentale per la vita democratica del Paese, non abbia avuto la necessaria attenzione da parte degli editori della Fieg: molti tagli e pochi investimenti, nonostante le milionarie sovvenzioni pubbliche.
In oltre 10 anni la riduzione degli organici delle redazioni e la riduzione delle retribuzioni dei giornalisti attraverso stati di crisi, licenziamenti, prepensionamenti e il blocco del contratto hanno avuto fortissime ripercussioni sul pluralismo e sul diritto dei cittadini ad essere informati. In questi 10 anni i giornalisti dipendenti sono diminuiti, ma è aumentato a dismisura lo sfruttamento di collaboratori e precari: pagati pochi euro a notizia, senza alcun diritto e senza futuro.
In questi 10 anni il potere di acquisto degli stipendi dei giornalisti è stato eroso dall’inflazione, quasi del 20% secondo Istat: per questo chiediamo un aumento che sia in linea con quelli degli altri contratti collettivi. Gli editori hanno proposto un aumento irrisorio e chiesto di tagliare ulteriormente il salario dei neo assunti, aggravando così in modo irricevibile la divisione generazionale nelle redazioni.
Non ne facciamo una battaglia corporativa. Pensiamo che un’informazione davvero libera e plurale, che sia controllo democratico, abbia bisogno di giornalisti autorevoli e indipendenti, che non siano economicamente ricattabili.
Chiediamo un contratto nuovo, che tuteli i diritti e che guardi all’informazione con le nuove professioni digitali, regolando l’uso dell’Intelligenza Artificiale e ottenendo l’equo compenso per i contenuti ceduti al web.
Vogliamo spingere gli editori a guardare al futuro senza continuare a tagliare il presente. Se davvero la Fieg tiene all’informazione professionale deve investire sulla tecnologia e sui giovani che non possono diventare manovalanza intellettuale a basso costo.
Lo deve a noi giornalisti, ma soprattutto lo deve ai cittadini tutelati dall’articolo 21 della Costituzione.
LA NOTA DELLA FIEG
Diversamente da quanto afferma il sindacato, gli Editori nell’ultimo decennio hanno realizzato ingenti investimenti a tutela sia della qualità e della libertà dell’informazione che dell’occupazione giornalistica.
In un contesto drammatico nel quale le aziende hanno registrato un dimezzamento dei ricavi si è riusciti a scongiurare i licenziamenti attraverso il ricorso alle norme di settore e ciò è sempre avvenuto con il consenso del sindacato.
Negli ultimi anni, il modello di business dei media tradizionali si è dovuto misurare con la concorrenza sleale degli Over The Top (quali Google, Meta e altri) che sfruttano economicamente i contenuti editoriali trattenendo la maggior parte dei ricavi pubblicitari e dei dati: ciò ha indebolito la sostenibilità finanziaria delle imprese editrici che, tuttavia, hanno reagito con responsabilità e rigore, raccogliendo la sfida dell’innovazione senza interventi drastici.
Anche le aziende vogliono un contratto nuovo.
Per fronteggiare l’attuale scenario occorre infatti poter promuovere l’innovazione, cogliere le opportunità offerte dall’evoluzione tecnologica e dal sistema dell’informazione digitale, con un sistema di costi compatibili con le nuove dinamiche del settore e il contratto nazionale di lavoro dovrebbe rappresentare uno strumento di competitività.
Tuttavia, in questi mesi di trattative ci si è trovati di fronte un sindacato che non ha voluto affrontare né il tema della complessiva modernizzazione di un contratto antiquato (che prevede ancora il pagamento delle ex festività soppresse da una legge del 1977) né l’introduzione di regole più flessibili per favorire l’assunzione di giovani, preferendo invece limitarsi a richieste esclusivamente economiche finalizzate al recupero della asserita perdita salariale registrata nell’ultimo decennio.
Sebbene nel suddetto periodo il recupero dell’inflazione sia stato garantito dal sistema di scatti in percentuale previsto dal contratto gli Editori hanno offerto un riconoscimento economico importante, superiore a quello concesso nell’ultimo rinnovo del 2014, pur in assenza di alcun tipo di innovazione contrattuale.
Con riferimento ai collaboratori è da ricordare come le aziende agiscono nel pieno rispetto dei compensi previsti dall’accordo del 2014 sottoscritto con il sindacato. In merito la FIEG ha costantemente espresso la propria volontà di migliorare l’accordo contrattuale vigente ma, anche su questo tema, si è dovuta registrare l’indisponibilità al confronto.
Quanto all’intelligenza artificiale si ribadisce che la soluzione non può risiedere nella pretesa di introdurre norme limitative di utilizzo, destinate ad essere velocemente superate, ma piuttosto
occorre un approccio etico da parte delle aziende con la possibilità di dotarsi di Codici che tutelino tanto la professione giornalistica quanto i lettori.
Per affrontare le sfide dell’immediato futuro gli Editori sono pronti a fare la loro parte, continuando ad investire sui prodotti e sulla valorizzazione della professionalità e auspicano che il confronto possa avvenire in termini più realistici e senza pregiudizi.

La tastiera dell'iPhone 'nemica' dell'italiano? La nuova veste propone una disposizione particolare delle opzioni relative alle vocali accentate. Il meccanismo per selezionare la versione più opportuna di una delle cinque lettere è sempre la stessa: si tiene premuto il tasto della lettera e si scorre alla ricerca della soluzione richiesta. Il metodo non è cambiato ma la mappa delle opzioni è mutata, come evidenzia in un post su X l'utente @suzukimaruti.
Il caso principale riguarda la 'e'. L'opzione più utilizzata per molti utenti corrisponde a 'è', quella con accento grave. Scorrendo dopo il 'long press' sulla lettera e, però, la terza persona del verbo essere non è la prima soluzione offerta ma è solo la terza, preceduta anche dalla 'é', decisamente meno utilizzata. Discorso simile per le altre vocali sulle tastiere di molti utenti: per arrivare alla 'ò' bisogna fare lo slalom tra la 'o' con tilde o con umlaut, non proprio di uso comune. Cambia poco anche se si va a caccia delle versioni accentate di 'a', 'i' e 'u'.

E' un trend europeo che interessa anche l'Italia: crescono nel nostro Paese le segnalazioni di casi di epatite A, legati sia alla trasmissione sessuale che al consumo di alimenti contaminati, dai frutti di mare ai frutti di bosco. Lo segnala l'aggiornamento del bollettino della sorveglianza Seieva (Sistema epidemiologico integrato delle epatiti virali acute), coordinata dall'Istituto superiore di sanità (Iss), relativo al primo semestre del 2025. Nel report si rileva anche un aumento dei casi di epatite E e un calo dei casi di epatite B, mentre per l'epatite C la situazione risulta sostanzialmente stabile.
Sintomi, trasmissione, durata
La malattia ha un periodo di incubazione che va da 15 a 50 giorni e un decorso generalmente autolimitante e benigno. Sono pure frequenti le forme asintomatiche, soprattutto nel corso di epidemie e nei bambini.
Tuttavia, a volte si possono avere forme più gravi con decorso protratto e anche forme fulminanti rapidamente fatali, si legge sul sito dell'Iss. La malattia è letale in una percentuale di casi che si attesta fra lo 0,1% e lo 0,3%, ma può arrivare fino all’1,8% negli adulti sopra ai 50 anni. In genere la malattia, che dura 1-2 settimane, si manifesta con febbre, malessere, nausea, dolori addominali e ittero, accompagnati da elevazioni delle transaminasi e della bilirubina. Una quota delle infezioni, specialmente se contratte in giovane età, rimane asintomatica. I pazienti guariscono completamente senza mai cronicizzare; pertanto, non esiste lo stato di portatore cronico del virus A, né nel sangue, né nelle feci.
La trasmissione avviene per via oro-fecale. Il virus è presente nelle feci 7-10 giorni prima dell’esordio dei sintomi e fino a una settimana dopo, mentre è presente nel sangue solo per pochi giorni.
Regioni con più casi
I fari sono puntati in particolare sulle segnalazioni di infezioni da epatite A, che dall'1 gennaio al 30 giugno 2025, sono state complessivamente 247, in aumento rispetto ai 159 casi segnalati nello stesso periodo del 2024 e i 105 relativi al 2023. Le regioni che hanno i numeri più alti sono Lombardia (18,6%), Emilia Romagna (16,6%) e Lazio (15,8%). Il 64% dei casi si è verificato in uomini. La classe d'età maggiormente affetta è stata quella dai 35 ai 54 anni (35,2%), l'età mediana dei casi è di 37 anni (range: 2-95 anni), ma sono stati diagnosticati anche 29 casi pediatrici sotto i 14 anni d'età. Il fattore di rischio riportato più frequentemente dai casi - quasi 1 su 2 - è il consumo di frutti di mare (47,1%), mentre il 23% ed il 24% dei casi riportavano, rispettivamente, viaggi in area endemica e consumo di frutti di bosco. Si osserva poi, rilevano gli esperti, un aumento nel numero di casi segnalati in uomini che fanno sesso con uomini (Msm - men who have sex with men), esposizione riportata dal 29,8 % dei casi (era 11,4% nel 2024).
"Tali aumenti di segnalazioni - sottolinea Maria Elena Tosti, del Centro nazionale per la salute globale dell'Iss - impongono una stretta sorveglianza dei casi a livello sia nazionale sia europeo con la necessità di mettere in pratica tempestivamente le azioni di prevenzione atte a garantire il contenimento degli outbreak di epatite acuta A. Fondamentale è il ricorso alla vaccinazione per i contatti di casi, i viaggiatori verso aree endemiche e uomini che fanno sesso con uomini.
Epatite B e C
Per quanto riguarda l'epatite B, i casi segnalati da gennaio al 30 giugno 2025 sono stati 72, in calo rispetto ai 106 notificati nello stesso periodo del 2024. Sono prevalentemente di sesso maschile (77,8%%), tutti sopra i 18 anni (range 26-96), età mediana di 55,5 anni, e la fascia maggiormente rappresentata è quella dei 35-54enni (38,9%). Le regioni che hanno segnalato il maggior numero di casi sono l'Emilia-Romagna (22,2%), la Lombardia (19,4%) e il Lazio (15,3%). Le cure odontoiatriche sono state il fattore di rischio riportato più frequentemente (42,4% dei casi), seguite dai trattamenti estetici (rasatura dal barbiere, manicure/pedicure, piercing e tatuaggi, 31,8%). Il 25,4% riportava un'esposizione sessuale a rischio, intesa come partner sessuali multipli o mancato uso del profilattico in corso di rapporti occasionali.
Nel primo semestre 2025 risultano invece praticamente stabili i casi di epatite C: ne sono stati complessivamente segnalati 25, contro i 27 dello stesso periodo del 2024. Per la maggior parte i casi provengono dalla Lombardia (36%), seguita dall'Emilia Romagna (20%). Le segnalazioni riguardano prevalentemente maschi (60%), con un'età mediana di 48 anni (range età 15-75); 1 caso rientra nella fascia d'età tra 15 e 24 anni, mentre quella maggiormente colpita è dai 35 ai 54 anni, con 10 casi notificati (40%). L'esposizione nosocomiale è stata il fattore di rischio riportato più frequentemente (36% dei casi di epatite C).
E infine i nuovi casi di epatite E segnalati nei primi 6 mesi di quest'anno sono stati 60, in aumento rispetto ai 37 dello stesso periodo del 2024. La maggioranza delle segnalazioni proviene dalle regioni Abruzzo (18 casi segnalati, 30%) e Lazio (14 casi). I casi sono prevalentemente di sesso maschile (78,3%) e con età mediana di 59 anni (range 22-89). Tre avevano fatto un viaggio in area endemica (Algeria, Egitto e Filippine), mentre gli altri hanno plausibilmente acquisito l'infezione in Italia. Il 58,5% dei casi riportava di aver consumato carne di maiale (prevalentemente insaccati, 25/31 casi); mentre l'11,3% dei pazienti aveva consumato carne di cinghiale. "Un dato rilevante - evidenzia l'Iss nel focus dedicato - è il ricorso ancora non soddisfacente al test per l'epatite E, nei casi di epatite acuta nei quali è stata esclusa la positività per i virus dell'epatite A, B e C. Infatti solo il 63,7% di questi casi è stato testato e, in caso di test, l'89,2% dei casi (58/65) è risultato positivo, indice che plausibilmente i casi reali di epatite acuta attribuibile al virus Hev sono maggiori di quelli effettivamente diagnosticati".

Neve e pioggia. Il meteo in Italia, verso il weekend, regala un nuovo anticipo di inverno con freddo e precipitazioni. Il maltempo lascerà il segno già nelle ore che precedono il fine settimana, con un quadro in evoluzione tra oggi, venerdì 28 novembre, e domenica.
Come evidenzia ilmeteo.it[1], la neve potrebbe presentarsi anche a bassa quota complice l'abbassamento delle temperature. Riflettori puntati sul Centro e sul Sud: al Centro le nevicate caratterizzeranno le zone montuosa al di sopra dei 1100-1200 metri. A Sud bisogna salire a 1400 metri. Si scende di quota col passare delle ore, il 28 novembre, con la possibilità di vedere colline imbiancate tra Marche, Abruzzo e Molise.
La giornata di venerdì farà da prologo al fine settimana all'insegna dell'inverno. Sabato 29 novembre sarà caratterizzato dal sole che però non scalderà più di tanto: a dominare la scena, i venti provienienti da Nord.
La situazione cambia, in peggio, nel corso di domenica 30 novembre con l'arrivo di una nuova perturbazione. La pioggia si presenta sul versante occidentale, dal Piemonte alla Liguria e alla Toscana. Sarà possibile vedere la neve, magari in serata, già a 6-700 metri. Progressivamente, il peggioramento scenderà lungo il versante tirrenico e si estenderà anche verso Nord-Est.
Nuovo sciopero generale oggi, venerdì 28 novembre 2025. Dai treni ai bus, dalla metro agli aerei, fino alla scuola e alla stampa: sono molti i settori che incroceranno le braccia in tutta Italia. Ecco chi si ferma, gli orari e le fasce di garanzia.
Treni
Sul fronte dei treni, Per il gruppo Fs, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord lo stop è iniziato alle 21 di ieri, giovedì 27, e durerà fino 21 di oggi, con possibili cancellazioni o variazioni, fatte salve le fasce di garanzia previste per legge. Per i regionali sono garantiti i servizi dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. Alla protesta aderisce anche il personale di Italo.
Gli effetti, in termini di cancellazioni e ritardi, potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine dell’agitazione sindacale. Trenitalia, tenuto conto delle possibili ripercussioni sul servizio, invita i passeggeri a informarsi prima di recarsi in stazione.
Informazioni su collegamenti e servizi attivi sono disponibili consultando l’App di Trenitalia, la sezione Infomobilità di trenitalia.com, i canali social e web del Gruppo FS, il numero verde gratuito 800892021, oltre che nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni, attraverso le self-service e le agenzie di viaggio.
Stop bus, metro e tram
Incrociano le braccia, poi, i lavoratori del trasporto pubblico (metro, bus e tram) con effetti prevedibili sul traffico in particolare a Roma. Il servizio sarà garantito esclusivamente durante le fasce di legge: da inizio servizio alle 8.29 e dalle 17 alle 19.59. A Milano, invece, il servizio Atm sarà regolare.
Sciopero a Roma
A Roma, la protesta tocca l'intera rete Atac e le reti degli esercenti Autoservizi Troiani/Sap, Autoservizi Tuscia/Bis, Atr e, sulla rete Atac, anche i collegamenti eseguiti da altri operatori in regime di subaffidamento.
Sono garantite le corse sull'intera rete da inizio servizio diurno alle ore 8.29 e dalle ore 17.00 alle ore 19.59; non è garantito il servizio sull'intera rete dalle ore 8.30 alle ore 17.00 e dalle ore 20.00 al termine del servizio diurno, compreso la linea di bus sostitutiva MC8 Parco di Centocelle-Pantano programmata a partire dalle ore 21.30 per lavori all'infrastruttura ferroviaria; non sono garantite invece le corse delle linee metro A, B/B1, C previste dopo le ore 24, le linee diurne che hanno corse programmate oltre le ore 24 e le corse notturne delle linee 8-38-44-61-86-170-246-301-451-664-881-916-980 e delle linee 314, 404 e 444 gestite da altri esercenti. Durante lo sciopero, nelle stazioni della rete metroferroviaria che resteranno eventualmente aperte, non sarà garantito il servizio di scale mobili, ascensori e montascale.
Sciopero a Napoli
Lo stop dei trasporti pubblici a Napoli prevede le fasce di garanzia dalle ore 5.30 alle ore 8.30 e dalle ore 17.00 alle ore 20.00 per bus e tram.
Per la Metro Linea 1, la prima corsa da Piscinola è alle ore 6.30, dal Centro Direzionale alle 7.10. Nel pomeriggio il servizio riprende da Piscinola alle ore 17.07 e dal Centro Direzionale alle ore 17.47. Ultima corsa da Piscinola alle 19.40, da Centro Direzionale alle 19.29.
La Linea 6 chiuderà dopo le ultime corse delle 9.08 da Mostra e delle 9.14 da Municipio. Stop anche alle funicolari, ultima corsa della giornata alle 19.50.
Sciopero a Firenze
Autolinee toscane annuncia che il servizio bus sarà garantito dalle ore 4.15 alle ore 8.14 e dalle ore 12.30 alle ore 14.29.
La tramvia di Firenze sarà operativa in modo regolare solo nelle due fasce protette previste dalla normativa, dalle 6.30 alle 9.30 e dalle 17 alle 20.
Aerei
Disagi anche nel trasporto aereo. Restano anche in questo caso le tutele previste dalla legge, che Enac ha riassunto in una nota informativa. Quindi sono garantiti "tutti i voli, inclusi i voli charter, schedulati in partenza nelle fasce orarie 7-10 e 18-21; tutti i voli charter da/per le isole regolarmente autorizzati o notificati anteriormente alla data di proclamazione dello sciopero” così come i collegamenti con le isole con unica frequenza giornaliera. Assicurato anche "l'arrivo a destinazione di tutti i voli nazionali in corso al momento dell'inizio dello sciopero, la partenza di tutti i voli schedulati in orari che precedono il via all'astensione e ritardati per cause indipendenti dalla volontà delle parti, l’arrivo a destinazione negli aeroporti nazionali dei voli internazionali con orario stimato non oltre trenta minuti primi dall'inizio dello sciopero stesso". Per quanto riguarda infine i voli intercontinentali, sono confermati "tutti i collegamenti intercontinentali in arrivo compresi transiti su scali nazionali nonché seguenti voli intercontinentali in partenza".
Scuola
C’è anche la scuola tra i settori in sciopero venerdì, proclamato da un’ampia coalizione di confederazioni e organizzazioni sindacali: Cub, con adesione ADL Varese, Cub Sur, Sgb, Sbm, Adl Cobas, Clap, Sial Cobas, Cobas, Cobas Scuola, Si Cobas,Usi-Unione Sindacale di base fondata nel 1912 e ricostituita, USB, USB PI, UsiUnione Sindacale Italiana, Fi-Si, Usi Cit, Flai Ts. Parallelamente, Unicobas Scuola e Università, Cobas Scuola Sardegna e Fisi, che hanno aderito proclamando lo sciopero per il personale del comparto istruzione e ricerca.
Stampa
Infine, si fermano anche i giornalisti, per chiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto nel 2016.

"L'Ucraina si ritiri" dal Donbass "e i combattimenti possono fermarsi". Vladimir Putin apre al cessate il fuoco nella guerra tra Ucraina e Russia. Lo fa, però, ponendo ancora una volta una condizione insostenibile per Kiev. Il presidente russo, di fatto, pretende un territorio che le forze di Mosca non controllano. E che potrebbero non controllare mai, viste le difficoltà di conquistare tutto il Donetsk.
I dati sul tasso di avanzamento delle forze russe in Ucraina indicano che una vittoria di Mosca non è inevitabile e che la conquista del resto della regione di Donetsk non è imminente[1], scrive l'Institute for the Study of War, think tank basato a Washington che segue puntualmente gli sviluppi della guerra con analisi quotidiane, ribaltando la narrativa del Cremlino.
L'analisi e l'avanzata (lenta) della Russia
"La realtà sul campo di battaglia indica che una vittoria russa è tutt'altro che certa. Il tasso di avanzamento nella regione del Donetsk non indica che le forze russe conquisteranno subito il resto della regione. Le forze russe hanno dato la priorità a completare la presa i Pokrovsk e della vicina (più a est) Myrnohrad, ma procedono in modo lento e le forze ucraine hanno rallentato il loro avanzamento a passi", sottolinea l'Isw.
Pokrovsk da mesi è il fulcro delle operazioni belliche. La città è, o meglio era, uno snodo logistico fondamentale. Il controllo di Pokrovsk ha consentito all'Ucraina di gestire rifornimenti, trasferimenti di truppe e mezzi, rotazioni di uomini. Da tempo, però, Kiev ha dovuto trovare soluzioni alternative visto che gli attacchi russi vanno in scena da mesi e hanno reso inevitabile la creazione di altre rotte.
I dati
Le forze di Mosca sono entrate a Pokrovsk per la prima volta lo scorso luglio e da allora, vale a dire, dal 31 luglio al 26 novembre, sono avanzate 0,12 chilometri al giorno. Non sono riuscite a prendere la città, anche se è da 118 giorni che vi operano. Hanno consolidato il loro avanzamento nel 66 per cento della città, una percentuale bassa considerato il tempo e l'impiego di forze dedicate.
Nell'intero teatro, le forze russe sono avanzate 9,3 chilometri quadrati al giorno, fra l'accelerazione segnata dal vertice di Anchorage fra Putin e Donald Trump lo scorso 15 agosto, e il 20 novembre, ma tale avanzamento rimane una questione di passi (e si è concentrato nelle regioni di Dnipopetrovsk e Zaporizhzhia). Procedendo così, Mosca si assicurerà il Donetsk solo nell'agosto del 2027. Servirebbero quasi altri 2 anni di guerra.

Torna in pista la Formula 1. Venerdì 28 novembre vanno in scena le prove libere e le qualifiche Sprint del Gran Premio del Qatar, penultimo appuntamento del Mondiale. Oggi si riparte dal successo della Red Bull di Max Verstappen che ha riaperto la classifica Piloti: a Las Vegas l'olandese, campione del mondo in carica, ha preceduto la Mercedes di George Russell e quella di Andrea Kimi Antonelli, terzo a chiudere il podio. La Ferrari di Leclerc si è piazzata al quarto posto, mentre Hamilton ha chiuso al nono.
Doppio zero per le due McLaren di Lando Norris, leader del Mondiale, e Oscar Piastri, squalificate. Il pilota inglese è ancora in testa con 390 punti, a +24 proprio su Piastri e Verstappen.
Formula 1, prove libere e qualifiche Sprint Gp Qatar: gli orari
Le prove libere e le qualifiche della gara Sprint del Gp Qatar di Formula 1 sono in programma venerdì 28 novembre. L'unica sessione di prove libere del weekend è prevista per le 14.30 ora italiana, mentre per scoprire la griglia di partenza della gara corta bisognerà attendere le 18.30.
Formula 1, prove libere e qualifiche Sprint Gp Qatar: dove vederle in tv
Le prove libere e le qualifiche della gara Sprint del Gp Qatar di Formula 1 saranno trasmesse in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport e in streaming sull'app SkyGo e su NOW.
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