
(Adnkronos) - Sorprese clamorose, solite big, grandi ritorni. Si delinea pian piano il quadro delle nazionali qualificate ai Mondiali del 2026 in Canada, Messico e Stati Uniti e le selezioni da attenzionare non mancano. Se tante squadre vanno ancora a caccia del pass per il torneo (o dei playoff), tante altre aspettano con tranquillità la prossima estate. Dall'Argentina, campione del mondo in carica, a Qatar e Capo Verde, passando per Brasile, Uruguay ed Egitto, ecco l'elenco delle qualificate (finora) ai Mondiali 2026.
Ecco l'elenco di tutte le nazionali già qualificate ai Mondiali 2026 in Canada, Stati Uniti e Messico:
Stati Uniti (Paese ospitante)
Canada (Paese ospitante)
Messico (Paese ospitante)
Giappone
Nuova Zelanda
Iran
Argentina
Uzbekistan
Corea del Sud
Giordania
Australia
Brasile
Ecuador
Uruguay
Colombia
Paraguay
Marocco
Tunisia
Egitto
Algeria
Ghana
Capo Verde
Sudafrica
Qatar
Leggi tutto: Mondiali 2026: dall'Argentina a Qatar e Capo Verde, tutte le nazionali già qualificate

(Adnkronos) - Sorprese clamorose, solite big, grandi ritorni. Si delinea pian piano il quadro delle nazionali qualificate ai Mondiali del 2026 in Canada, Messico e Stati Uniti e le selezioni da attenzionare non mancano. Se tante squadre vanno ancora a caccia del pass per il torneo (o dei playoff), tante altre (al momento 28) aspettano con tranquillità la prossima estate. Dall'Argentina, campione del mondo in carica, a Qatar e Capo Verde, passando per Brasile, Uruguay ed Egitto, ecco l'elenco delle qualificate (finora) ai Mondiali 2026.
Ecco l'elenco di tutte le nazionali già qualificate ai Mondiali 2026 in Canada, Stati Uniti e Messico:
Stati Uniti (Paese ospitante)
Canada (Paese ospitante)
Messico (Paese ospitante)
Giappone
Nuova Zelanda
Iran
Argentina
Uzbekistan
Corea del Sud
Giordania
Australia
Brasile
Ecuador
Uruguay
Colombia
Paraguay
Marocco
Tunisia
Egitto
Algeria
Ghana
Capo Verde
Sudafrica
Qatar
Inghilterra
Arabia Saudita
Senegal
Costa d'Avorio
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(Adnkronos) - "'Non mi stuzzicare perché lo sai che ce l’ho con te'. Lui se n'è fregato e mi parlava in maniera agitata, mi ha rimproverato. Abbiamo litigato e gli ho sparato". Ecco la confessione di Gaetano Maranzano, il 28enne palermitano, reo confesso dell'omicidio di Paolo Taormina, il 21enne ucciso sabato notte davanti al suo pub.
Sono passate poche ore dall'omicidio, quando Maranzano parla con i pm della procura di Palermo e racconta quello che è accaduto nella notte. Sostiene che la vittima mesi prima avrebbe scritto sui social alla fidanzata. Un particolare su cui stanno indagando gli investigatori, ma al momento senza riscontri. "Siccome lui era in difetto con me mi guardava male e si agitava, nel suo cervello mi voleva sfidare", dice Maranzano, come si legge nel provvedimento di fermo.
"Mi diceva che non si doveva fare casino. I ragazzi facevano casino e lui è venuto a prendere di petto me. In più io avevo astio con lui per la cosa di mia moglie. Mi sfidava. Parlava verso di me diceva 'qua non si deve fare vucciria. Mi state siddiando'. Mi voleva mettere in cattiva luce davanti alle persone".
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(Adnkronos) - Nessun '6' né '5+1' al concorso del Superenalotto di oggi, martedì 14 ottobre 2025. Centrati invece sei '5' che vincono 27.970,75 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 64.800.000 euro.
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro.
L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
Questa la combinazione vincente del concorso di oggi del Superenalotto: 9, 31, 44, 59, 70, 86. Numero Jolly: 37. Numero SuperStar: 81.
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(Adnkronos) - A Udine "l'Italia ha la possibilità di eliminare Israele almeno sul campo, vincendo". E' bufera su Jacopo Cecconi, giornalista del Tg3 che in diretta dalla città teatro del match ha pronunciato la frase che ha scatenato le proteste di Fratelli d'Italia.
“Gravissimo ed assurdo - dichiara il deputato di Fratelli d’Italia, Francesco Filini, capogruppo nella Commissione Vigilanza Rai - quanto andato in onda questa sera al Tg3 nel servizio sulla partita di calcio Italia-Israele. In chiusura, infatti, il giornalista ha detto: ‘L’Italia avrà la possibilità di eliminare Israele almeno sul campo’. Una frase che fa orrore, inaccettabile che mi auguro che tutti censurino con fermezza. A partire dall’Azienda a cui chiedo che siano presi immediatamente provvedimenti. Così come l’Ordine dei giornalisti che deve far sentire la propria voce. Simili frasi che istigano all’odio e alla violenza non possono essere tollerare, in particolare nel Servizio pubblico, che invece deve sempre ispirare ai valori della tolleranza e del rispetto della dignità altrui. Presenterò immediatamente un’interrogazione perché sia fatta luce su questo riprovevole episodio”, la conclusione.
“Le dichiarazioni in diretta di un giornalista, durante il Tg3, sono imbarazzanti e sintomo di un clima irragionevole messo in atto da certa stampa. È utile - le parole del senatore di Fratelli d’Italia, Raffaele Speranzon, componente della Commissione Vigilanza Rai - soffermarsi poi su quanto sia lunare definire Telemeloni questo servizio pubblico. Quanto affermato durante il servizio da Udine in vista della partita Italia-Israele è pericoloso e vergognoso allo stesso tempo. Il cronista, commentando i fatti fuori dallo stadio, dove sfilerà una manifestazione pro Pal ha detto: ‘L’Italia ha la possibilità di eliminare Israele almeno sul campo’. Una frase infelice e inopportuna che si commenta da sola. Accusano che una misteriosa Telemeloni voglia imporre la censura in Rai, ma è evidente che il problema sia da tutt’altra parte”.
E ancora Elisabetta Gardini, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati: "Ritengo molto gravi le parole pronunciate da un giornalista del Tg3 durante un collegamento da Udine per la partita Italia-Israele, quando ha affermato che “l’Italia avrà la possibilità di eliminare Israele almeno sul campo”. Mi domando – e credo lo facciano in molti – cosa intendesse esattamente con l’espressione “eliminare Israele almeno sul campo”. In un momento storico così delicato, frasi di questo tipo, anche se pronunciate in ambito sportivo, rischiano di essere fraintese e di alimentare tensioni inaccettabili. È doveroso che la Rai e la redazione del Tg3 forniscano al più presto parole di chiarezza e trasparenza su quanto accaduto. Ogni linguaggio che possa anche solo indirettamente evocare ostilità o violenza nei confronti di Israele come di qualunque altro Stato va fermamente condannato. Il servizio pubblico radiotelevisivo ha il dovere di mantenere sempre equilibrio, rispetto e responsabilità nella comunicazione".
Quindi Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati: “Il giorno dopo aver assistito ad una delle pagine più belle della storia recente, quella di un processo di pace che si sta avviando nella Striscia di Gaza, è assurdo assistere a un servizio del Tg3 sulla partita di calcio Italia-Israele dove in chiusura il giornalista si augura che la nostra nazionale elimini “almeno sul campo Israele”. Parole gravissime che non hanno alcuna logica se non quella della propaganda pro-Pal che per troppe settimane abbiamo sentito nelle piazze e attraverso gli esponenti della sinistra. Ma è inaccettabile che queste frasi siano diffuse attraverso la Rai, il Servizio pubblico, che dovrebbe essere ispirato a ben altri valori e principi. Mi auguro che l’Azienda intervenga con fermezza e che chiarisca quanto accaduto affinchè simili episodi di propaganda pro Pal nella Rai non abbiano più a ripetersi”
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(Adnkronos) - Momenti di tensione al corteo pro-Pal di Udine, dove si gioca la partita . In Piazza Primo Maggio, punto finale del corteo partito alle 18.15, con tre quarti d'ora di ritardo sulla tabella di marcia, alcuni partecipanti al corteo, hanno sfondato il cordone di sicurezza del servizio d'ordine del Comitato per la Palestina di Udine, cercando il contatto fisico con il cordone di poliziotti schierato.
Lungo il percorso del corteo e in altri punti della città la polizia sta intervenendo con qualche lacrimogeno d'avvertimento e sparando con le lance ad acqua contro quei manifestanti che hanno divelto le barriere di protezione e apertamente fronteggiano gli schieramenti a distanza ravvicinata.
Un piccolo gruppo di manifestanti, vestiti di nero in stile Black Bloc e col volto coperto da fazzoletti e maschere, che partecipava al corteo proPal di Udine, è stato allontanato dal servizio d'ordine del Comitato per la Palestina da piazza Primo Maggio, dove stava cercando di entrare in contatto con lo schieramento della polizia in tenuta antisommossa. Il loro allontanamento dalla piazza è stato sottolineato da numerosi applausi.

(Adnkronos) - Momenti di tensione a Udine, dove si gioca la partita Italia-Israele per le qualificazioni ai Mondiali 2026, con scontri tra manifestanti pro-Pal e polizia, che ha dovuto far ricorso a lacrimogeni e idranti. In Piazza Primo Maggio, punto finale del corteo partito alle 18.15, con tre quarti d'ora di ritardo sulla tabella di marcia, alcuni partecipanti al corteo hanno sfondato il cordone di sicurezza del servizio d'ordine del Comitato per la Palestina di Udine, cercando il contatto fisico con il cordone di poliziotti schierato.
Lungo il percorso del corteo e in altri punti della città la polizia sta intervenendo con qualche lacrimogeno d'avvertimento e sparando con le lance ad acqua contro quei manifestanti che hanno divelto le barriere di protezione e apertamente fronteggiano gli schieramenti a distanza ravvicinata.
Un piccolo gruppo di manifestanti, vestiti di nero in stile Black Bloc e col volto coperto da fazzoletti e maschere, che partecipava al corteo proPal di Udine, è stato allontanato dal servizio d'ordine del Comitato per la Palestina da piazza Primo Maggio, dove stava cercando di entrare in contatto con lo schieramento della polizia in tenuta antisommossa. Il loro allontanamento dalla piazza è stato sottolineato da numerosi applausi.
A corteo finito, per le vie di Udine non si sono fermati gli scontri a distanza tra alcuni gruppi di manifestanti pro-Pal e la polizia. Transenne e barriere artificiali sono state spostate in mezzo alle strade con lanci di sassi, di bottiglie, di pezzi di grondaie divelti da alcune case. La polizia ha risposto con un intenso lanci di lacrimogeni e con gli idranti dei propri mezzi antisommossa e quelli dei vigili del fuoco e sta seguendo l'evolversi della situazione anche dall'alto con gli elicotteri.
Leggi tutto: Italia-Israele, tensione a Udine: scontri dopo corteo pro-Pal

(Adnkronos) - Momenti di tensione a Udine, dove si gioca la partita Italia-Israele per le qualificazioni ai Mondiali 2026, con manifestanti pro-Pal che hanno fronteggiato la polizia dopo il corteo. Gli agenti hanno dovuto far ricorso a lacrimogeni e idranti.
In Piazza Primo Maggio, punto finale del corteo partito alle 18.15, con tre quarti d'ora di ritardo sulla tabella di marcia, alcuni partecipanti al corteo hanno sfondato il cordone di sicurezza del servizio d'ordine del Comitato per la Palestina di Udine, cercando il contatto fisico con il cordone di poliziotti schierato.
Lungo il percorso del corteo e in altri punti della città la polizia sta intervenendo con qualche lacrimogeno d'avvertimento e sparando con le lance ad acqua contro quei manifestanti che hanno divelto le barriere di protezione e apertamente fronteggiano gli schieramenti a distanza ravvicinata.
Un piccolo gruppo di manifestanti, vestiti di nero in stile Black Bloc e col volto coperto da fazzoletti e maschere, che partecipava al corteo proPal di Udine, è stato allontanato dal servizio d'ordine del Comitato per la Palestina da piazza Primo Maggio, dove stava cercando di entrare in contatto con lo schieramento della polizia in tenuta antisommossa. Il loro allontanamento dalla piazza è stato sottolineato da numerosi applausi.
A corteo finito, per le vie di Udine non si sono fermati gli scontri a distanza tra alcuni gruppi di manifestanti pro-Pal e la polizia. Transenne e barriere artificiali sono state spostate in mezzo alle strade con lanci di sassi, di bottiglie, di pezzi di grondaie divelti da alcune case. La polizia ha risposto con un intenso lanci di lacrimogeni e con gli idranti dei propri mezzi antisommossa e quelli dei vigili del fuoco e sta seguendo l'evolversi della situazione anche dall'alto con gli elicotteri.
Molti manifestanti ,travisati e al grido di ‘Intifada’, hanno poi divelto le coperture di quasi tutti i tombini e numerosi cartelli stradali di Piazza Primo Maggio. Intanto si registrano i primi feriti, specie tra i manifestanti.

(Adnkronos) - Manita dell'Italia Under 21 di Silvio Baldini a Cremona contro l'Armenia, 5-1, nella quarta gara valida per le qualificazioni al prossimo Europeo di categoria oggi martedì 14 ottobre. Gli azzurrini sono ora a punteggio pieno nel loro girone, con 12 punti. Dopo un primo tempo difficile con un palo e un rigore sbagliato da Ndour, nella ripresa si sblocca l'Italia con Dagasso al 59' che sfrutta al meglio l'assist di Pisilli. Al 62' e al 71' arriva la doppietta di Camarda, mentre al 75' Fini sigla il 4-0. Poi al 78' dopo un errore del portiere azzurro Palmisani e Vardanyan accorcia le distanze per l'Armenia.
L'Italia chiude in dieci uomini per l'espulsione di Fortini per doppia ammonizione ma nel finale di gara prima arriva un altro legno colpito da Koleosho e poi al 91' Ekhator con un tiro di destro da centro area trova l'angolino in basso per il 5-1 finale.
Leggi tutto: Under 21, Italia-Armenia 5-1: doppietta super di Camarda e azzurrini a punteggio pieno

(Adnkronos) - L'Italia torna in campo. Oggi, martedì 14 ottobre, la Nazionale del ct Gennaro Gattuso affronta a Udine Israele nelle qualificazioni ai prossimi Mondiali, che si giocheranno tra Stati Uniti, Messico e Canada. Per gli azzurri si tratta di un match decisivo per agguantare un posto ai playoff, dopo il successo per 3-1 contro l'Estonia.
Italia-Israele è visibile in esclusiva sulla Rai, che trasmette la partita in tv in diretta su Rai 1. La partita sarà visibile anche in streaming su Rai Play.
La Nazionale tornerà poi in campo il 13 novembre, contro la Moldavia.
Leggi tutto: Qualificazioni Mondiali, oggi Italia-Israele - La partita in diretta

(Adnkronos) - L'Italia torna in campo. Oggi, martedì 14 ottobre, la Nazionale del ct Gennaro Gattuso affronta a Udine Israele nelle qualificazioni ai prossimi Mondiali, che si giocheranno tra Stati Uniti, Messico e Canada. Per gli azzurri si tratta di un match decisivo per agguantare un posto ai playoff, dopo il successo per 3-1 contro l'Estonia.
Italia-Israele è visibile in esclusiva sulla Rai, che trasmette la partita in tv in diretta su Rai 1. La partita sarà visibile anche in streaming su Rai Play.
La Nazionale tornerà poi in campo il 13 novembre, contro la Moldavia.
Leggi tutto: Tensione per corteo pro Pal prima di Italia-Israele - La diretta

(Adnkronos) - L'Italia torna in campo. Oggi, martedì 14 ottobre, la Nazionale del ct Gennaro Gattuso affronta a Udine Israele nelle qualificazioni ai prossimi Mondiali, che si giocheranno tra Stati Uniti, Messico e Canada. Per gli azzurri si tratta di un match decisivo per agguantare un posto ai playoff, dopo il successo per 3-1 contro l'Estonia.
Italia-Israele è visibile in esclusiva sulla Rai, che trasmette la partita in tv in diretta su Rai 1. La partita sarà visibile anche in streaming su Rai Play.
La Nazionale tornerà poi in campo il 13 novembre, contro la Moldavia.
Leggi tutto: Qualificazioni Mondiali, Italia-Israele 0-0 - La partita in diretta

(Adnkronos) - Diventano definitive le condanne per gli ex caporali della Folgore Alessandro Panella e Luigi Zabara, accusati di omicidio volontario in concorso per la morte di Emanuele Scieri, il 26enne allievo paracadutista della brigata Folgore trovato cadavere ai piedi di una torre di prosciugamento dei paracadute il 16 agosto 1999 nella caserma 'Gamerra' di Pisa, tre giorni dopo il decesso. I giudici della Prima Sezione Penale della Cassazione hanno rigettato i ricorsi degli imputati. La Corte di Assise di Firenze nel dicembre scorso aveva inflitto una condanna a 22 anni di reclusione (in primo grado erano 26) per Panella, e a 9 anni, 9 mesi e 10 giorni (anziché 18) per Zabara. Condanne divenute oggi definitive al pari delle pronunce di risarcimento dei danni in favore delle parti civili.
Il caso Scieri era stato riaperto nel 2017 dalla Procura pisana arrivando alla sentenza di primo grado il 13 ottobre 2023. Secondo la ricostruzione della Procura l'allievo parà dovette sottostare ad atti di nonnismo da parte degli "anziani" presenti in caserma nonostante si trovassero formalmente in licenza. I due imputati, con un terzo commilitone (assolto con rito abbreviato in primo grado e poi in appello il 28 febbraio 2024), la sera del 13 agosto del 1999, dopo averlo fatto spogliare e dopo averlo picchiato, avrebbero obbligato Emanuele Scieri a salire sulla torre di asciugatura dei paracaduti e poi avrebbero fatto pressione con gli scarponi sulle nocche delle sue dita. Quindi la caduta a terra della recluta e la fuga dei caporali, che gli procurò la morte: da qui la contestazione di omicidio volontario, perché l'ipotesi di omicidio preterintenzionale si è prescritta nell'agosto 2017. Secondo le perizie, il giovane morì dopo qualche ora di agonia e un soccorso immediato avrebbe potuto salvarlo.
“Sono emozionantissima, la verità alla fine è emersa e ora è definitiva”. Così all’Adnkronos Isabella Guarino, madre di Emanuele, dopo la sentenza. “Dopo tanti anni di battaglie è stata scritta finalmente la parola giustizia - commentano i legali della famiglia, gli avvocati Alessandra Furnari e Ivan Albo - Un ricordo speciale va al papà di Emanuele, che ha sempre combattuto affinché la verità venisse fuori”.
La sentenza della Cassazione è "la convalida dell'impostazione che avevamo dato fin dall'inizio a questa inchiesta". Lo ha detto all'Adnkronos l'ex procuratore di Pisa, Alessandro Crini, oggi magistrato in pensione, che nel 2017 aveva riaperto il caso. Dopo una vicenda giudiziaria "un po' travagliata e complessa", "da questo punto di vista la sentenza definitiva della Cassazione almeno per la famiglia è un debito pagato".
Leggi tutto: Caso Scieri, Cassazione conferma condanne per i due ex caporali

(Adnkronos) - Un ragazzo di 17 anni è stato ferito oggi, martedì 14 ottobre, con una coltellata alla coscia destra e trasportato in codice rosso all'ospedale San Filippo Neri, non in pericolo di vita.
E' successo alle 16.20 in via Cusino 55, a pochi passi dal parco di Selva Candida. Sul posto gli agenti delle volanti e di Primavalle che hanno identificato e portato in commissariato il presunto autore.
Leggi tutto: Roma, 17enne accoltellato alla coscia: il presunto aggressore portato in commissariato

(Adnkronos) - "I crampi a Shanghai? Ho fatto due giorni di pausa, poi ci siamo rimessi al lavoro. Mi sento bene fisicamente e mentalmente. Sono pronto per Riad e per i tornei di Vienna, Parigi e Torino". Jannik Sinner parla così dall'Arabia Saudita, alla vigilia del match di domani nei quarti del Six Kings Slam contro Stefanos Tsitsipas. Il numero 2 del ranking tornerà in campo nel torneo che mette in palio un montepremi stellare, di 6 milioni di dollari.
Sinner ha parlato della sfida con Tsitsipas ("È un avversario tosto, serve bene e cercherò di giocare al meglio"), ma anche dell'episodio che ha portato al suo ritiro a Shanghai: "I crampi? Credo fossero dovuti a un fattore mentale, non sono stato perfetto in quell’occasione. Ho parlato con il team, il mio comportamento non era buono". Il fuoriclasse azzurro ha poi aggiunto: "Se combini tutte le cose, il caldo, l’umidità, alla fine mi ha tirato giù e ho sentito fisicamente la situazione. È stato un errore mio, ma si impara da queste cose. I crampi possono succedere, non è successo solo a me".
Intanto, da Parigi 'chiamano' Jannik. Il Masters 1000 francese, a cui l'azzurro non ha partecipato un anno fa, si sposta da quest'anno nell'Arena della Defense, dopo quasi quarant'anni sui campi di Bercy. Il direttore del torneo Cedric Pioline ha provato a spingere Sinner alla partecipazione con un sorriso: "Per tornare numero uno entro fine anno, Jannik deve necessariamente passare anche per Parigi. Siamo ottimisti, ci sono punti importanti in palio per la classifica e a Sinner possono essere utili per tornare numero uno prima delle Atp Finals”.

(Adnkronos) - Arretra il mercato europeo, avanzano i costruttori cinesi e nel 2030 raggiungeranno quota 13%. È andato in scena a Milano l’evento dal titolo “Automotive, quale futuro - Reagire con decisione: basta parole!”, promosso da #ForumAutoMotive, il movimento di opinione sui temi legati alla mobilità a motore ideato dal giornalista Pierluigi Bonora, in occasione del decennale delle attività. Al centro dell'evento il “Green deal” e l’opportunità, ormai condivisa da settori crescenti della politica e del mondo automotive, di affrontare con grande pragmatismo le sfide inserite nel piano europeo, prevedendo diverse modalità e tempistiche, come anche recentemente ribadito anche dall’ex premier italiano Mario Draghi. Il promotore di #ForumAutoMotive, il giornalista Pierluigi Bonora, ha introdotto i lavori: “Abbiamo raccolto la richiesta delle associazioni automotive di poter esporre direttamente istanze e richieste ai parlamentari che ci rappresentano anche all’Europarlamento. Ne è scaturito un dibattito vivace e costruttivo con una serie di proposte per far in modo che a Bruxelles dalle parole si passi rapidamente ai fatti. Pena il “game over” del sistema automotive europeo. Con irrimediabili danni all’occupazione e la conseguenza di finire una volta per tutte nelle mani degli abili europei del settore”.
Emanuele Cordone, Director della Practice Automotive di AlixPartners, ha presentato un aggiornamento dell'AlixPartners Global Automotive Outlook. Secondo lo studio, il mercato europeo dell'auto nel 2025 è previsto in rallentamento (-2%), con crescita modesta attesa negli anni successivi. Intanto, i costruttori cinesi continuano a guadagnare terreno nel “vecchio Continente”, con una quota in aumento dall’8% del 2024 al 13% del 2030 (+0,8 milioni di veicoli fino al 2030, pari alla quasi totalità della crescita del mercato), a spese dei costruttori europei che vedono la loro quota ridursi dal 62% al 58%. Cordone ha evidenziato come si stia assistendo a un calo della profittabilità per gli Oem europei e americani, mentre i player cinesi migliorano i propri margini.
In Italia, il mercato resta debole rispetto al pre-Covid, frenato da prezzi in aumento e minore accessibilità. Crescono invece i brand cinesi con un prodotto competitivo e tecnologicamente avanzato. Sul fronte produttivo, per raggiungere l’obiettivo di un milione di unità servirebbero oggi più di due anni. Rispetto alla diffusione dell’elettrico, la crescita dei veicoli è modesta e ancora lontana dagli obiettivi del Green Deal. L’offerta dei veicoli BEV è prevista in aumento con lancio di nuovi modelli nel 2025-2027, ma la differenza di prezzo resta significativa in particolare sui segmenti A e B, mentre i veicoli con range extender (Reev) potrebbero aiutare a superare la “range anxiety” e favorire la diffusione dell’elettrico.
“In Italia”, ha concluso Cordone, “le emissioni delle nuove auto vendute restano stabili dal 2017, ma il parco circolante continua a invecchiare, e la quota di Bev e Phev rimane contenuta (circa 10% nella prima metà del 2025), con l’Italia che resta fanalino di coda nella crescita dell’elettrico rispetto ai principali paesi europei. In Italia, la quota di Bev e Phev è però più alta nelle flotte aziendali rispetto al mercato generale, con ulteriore spinta potenziale per il nuovo schema di incentivo fiscale previsto per il 2025. Il valore residuo dei Bev rimane però basso, soprattutto in Italia, ma questo potrebbe aprire nuove opportunità nel mercato dell’usato”. Poi, spazio alla nuova Automotive Eurotribuna Politica dal titolo “Automotive al bivio. Il sistema europeo è a fine corsa?”, e al confronto con i rappresentanti della filiera della mobilità, affiancati da esperti e dealer, moderati da Pierluigi Bonora, con interventi dei giornalisti David Giudici, Direttore de “L’Automobile”, e Umberto Zapelloni, responsabile delle pagine Mobilità de "Il Foglio",
Al cospetto del mondo della politica europea i diversi rappresentanti della filiera della mobilità presenti hanno potuto evidenziare le principali criticità che frenano lo sviluppo del settore. “Il mondo della componentistica è in apnea. Oggi la diagnosi è chiara, ma non si applica la cura. Siamo stanchi delle sole parole. Lo scorso anno abbiamo perso 100mila posti di lavoro. Decidiamo oggi la possibilità di rinviare di 5 anni la scadenza del 2035 di e di prevedere una quota di veicoli non Bev anche dopo il 2035. Il mercato è stato totalmente dimenticato dai regolamenti europei”, ha denunciato Roberto Vavassori, Presidente Anfia. Andrea Cardinali, Direttore Generale di Unrae: “In Italia abbiamo un problema evidente di fisco sull’auto aziendale che ci trasciniamo da anni, ulteriormente appesantito da una recente norma sul fringe benefit che ha peggiorato la situazione. Occorre intervenire. Le Case automobilistiche chiedono chiarezza in una direzione o nell’altra per poter continuare a pianificare investimenti di milioni di euro”.
In rappresentanza della filiera elettrica è intervenuto Fabio Pressi, Presidente di Motus-E: “Abbiamo perso di vista l’obiettivo. Il problema oggi non è l’elettrico, ma che i produttori cinesi risultano più competitivi. Cerchiamo di capire come essere competitivi sulle batterie e sul loro riciclo, siamo già in ritardo”.
Gianni Murano, Presidente di Unem: “L’attuale normativa europea per la decarbonizzazione dei trasporti stradale non solo non sta generando l’atteso cambiamento del parco veicolare ma ha generato una sensibile riduzione delle vendite auto con pesanti ripercussioni sull’industria automotive e sull'occupazione. Abbiamo più volte richiamato l’attenzione sulla necessità di correttivi che legittimino realmente la libertà tecnologica liberando investimenti in nuovi carburanti rinnovabili e low carbon. Nonostante le tante parole spese sulla neutralità tecnologica, ad oggi si è ancora fermi all’enunciazione senza che si vedano atti concreti. Il settore richiama ancora quel senso di urgenza per intervenire sugli attuali regolamenti europei che consentano realmente di conteggiare le emissioni di CO2 sull’intero ciclo di vita e liberi le potenzialità di sviluppo dei low carbon fuels”. Maria Rosa Baroni, Presidente di Ngv: “Se non verranno prese adeguate decisioni per accogliere anche il biometano tra le motorizzazioni a zero emissioni, siamo pronti a manifestare con camion e vetture davanti al Parlamento europeo”. Matteo Cimenti, Presidente di Assogasliquidi-Federchimica si è rivolto ai politici dando loro piena disponibilità a supportare le scelte politiche di contrasto al diktat europeo al tutto elettrico, aggiungendo: “Le posizioni delle associazioni sono oggi allineate: se le auto non si comprano, protestare a Bruxelles diventa una risposta concreta”.
Simonpaolo Buongiardino, Presidente di Confcommercio Mobilità-Federmotorizzazione ha poi evidenziato: “Oggi c’è una larga maggioranza che ritiene che vadano cambiate le regole affidandosi alla neutralità tecnologica, ma esclusivamente per ragioni politiche e di poltrone non si possono mettere in discussione le decisioni assunte con il Green Deal”. In risposta alle istanze espresse dal settore, Paolo Borchia, Eurodeputato, Coordinatore ID in Commissione Itre, ha precisato: “Prendo atto che oggi molti di quelli che hanno avallato determinate decisioni sul green deal stanno cambiando idea. Oggi non c’è più tempo, i limiti previsti per la transizione al 2025 al full electric sono ormai evidenti a tutti. Resta inevasa la domanda: come genereremo l’elettricità necessaria alla transizione del nostro parco circolante? Ci auguriamo di fare presto passi in avanti a livello europeo in direzione della revisione dei regolamenti”.
Guido Guidesi, Presidente dell'Alleanza tra le 40 Regioni Europee Automotive e Assessore alla Sviluppo economico della Regione Lombardia: “Il prossimo dialogo strategico rischia di essere tardivo per il mercato automotive. Le scelte prese a livello europeo stanno provocando evidenti danni sul piano sociale e industriale. È stato un errore clamoroso limitare il futuro della mobilità al solo elettrico. Non si è data opportunità alla ricerca e all’innovazione tecnologica di poter operare liberamente”. Massimiliano Salini, Eurodeputato In Commissione Industria U, ha evidenziato: “La lettera di due ministri italo-tedeschi sulla possibilità di un cambio di passo sulla strategia del green deal sull’auto è un buon segnale, ma resta molto da fare. Non esistono le condizioni abilitanti per attivare una transizione elettrica nei modi e nei tempi individuati e questo sarà recepito nella proposta di revisione che vedrà la luce tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. La convivenza tra le diverse tecnologie è la vera essenza della neutralità tecnologica. Dobbiamo sostenere ricerca e innovazione, liberandola dai dogmi del tutto elettrico”.
Gli ha fatto eco Fabio Raimondo, Capogruppo Fratelli d’Italia Commissione Trasporti Camera dei Deputati: “Le navi cinesi che trasportano oltre 9mila veicoli nei porti italiani sono la chiara testimonianza della distruzione di diverse decine di migliaia di posti lavoro della componentistica e dell’indotto automotive. Per camion, veicoli commerciali e bus bisogna investire su carburanti strategici (biofuel su tutti), alternativi all’elettrico. È necessario ripristinare il principio della neutralità tecnologica”.
Tra gli interventi di interesse anche quello di Andrea Taschini, Manager e Advisor Automotive e Mario Verna, General Manager di Queen Car Torino, e Alessandro Mortali, Senior Advisor. Taschini ha indicato come: “Chi pensa di battere i concorrenti cinesi sulle auto è destinato a essere sconfitto. Ecco perché bisognerebbe sottoporle a dazio o addirittura contingentarle”. Verna si è chiesto e ha domandato ai rappresentanti politici se l’automotive resti ancora un settore strategico per l’Europa. Mortali ha infine posto l’accento sulla componentistica e su come molte industrie in Italia stiano sparendo.

(Adnkronos) - “Risulta che l’Italia abbia scalato 7 posizione negli anni di governo Meloni in attrattività. Nel 2022 eravamo 22esimi, ora 16esimi, in controtendenza con l’Europa. Abbiamo attratto 35 miliardi in investimenti green field, più di quanti ne abbiano ottenuti gli altri paesi europei”. Lo ha detto oggi il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo al Digital Innovation Forum.
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(Adnkronos) - È morto a 51 anni Michael Eugene Archer, in arte D'Angelo, pioniere del neo-soul e voce tra le più intense e iconiche del rythm and blues contemporaneo. La sua famiglia ha annunciato la scomparsa con un comunicato che ne conferma il decesso a causa di un cancro, senza specificare il luogo. "La stella più luminosa della nostra famiglia ha spento la sua luce in questa vita", si legge nel comunicato, che invita i fan a celebrare la sua musica più che a piangerne la perdita.
D'Angelo, cresciuto nella tradizione musicale afroamericana ma deciso a romperne le convenzioni, fu tra i protagonisti della rivoluzione soul degli anni '90, assieme a Erykah Badu, Lauryn Hill, Mos Def e Common. Con loro formava il collettivo informale dei Soulquarians, fucina di sperimentazioni e nuovi linguaggi. La sua voce - calda, sospesa, profondamente sensuale - aveva la potenza di Al Green e la vulnerabilità di Marvin Gaye. Ma fu il modo in cui la mise al servizio del groove, delle ritmiche hip-hop e della coscienza black a renderlo unico. Con album come "Brown Sugar" (1995) e soprattutto "Voodoo" (2000), D'Angelo diede vita a un suono nuovo: non un revival, ma una trasformazione radicale della soul music, infusa di spiritualità, erotismo e consapevolezza sociale.
Brani come "Lady", "Brown Sugar" e l'ormai leggendario "Untitled (How Does It Feel)" raggiunsero le vette delle classifiche R&B, rimanendo nella memoria collettiva come esempi sublimi di una nuova estetica afroamericana. Quest'ultimo, in particolare, lo rese icona pop per un pubblico più vasto, anche grazie al video in cui, apparentemente nudo, si offriva alla telecamera con una vulnerabilità che sconvolse e affascinò. Ma quella notorietà improvvisa ebbe un prezzo. Il successo di "Untitled" lo fece diventare, suo malgrado, un sex symbol. D'Angelo si ritirò dalle scene, schiacciato dalle aspettative, da problemi personali e di salute, e da un'industria musicale che non era pronta ad accettare la sua complessità.
Seguì un silenzio durato quasi quattordici anni, rotto solo nel 2014 con la pubblicazione dell'album "Black Messiah", accolto come un miracolo musicale e politico. L'opera, densa di riferimenti all'attualità e alla spiritualità afroamericana, gli valse due Grammy Awards e ne consacrò definitivamente lo status di artista visionario.
In tutto, D’Angelo ha pubblicato soltanto tre album in trent'anni - "Brown Sugar", "Voodoo", "Black Messiah" - ma ognuno di essi ha segnato una svolta. La sua musica non era pensata per seguire i tempi, ma per anticiparli o addirittura ignorarli. Era arte che richiedeva ascolto, dedizione, rispetto. E che oggi resta come testamento culturale di rara profondità.
Nel corso della sua carriera, D'Angelo ha collaborato con artisti del calibro di Jay-Z, Q-Tip, Common, Lauryn Hill, Snoop Dogg e The Roots. Ha contribuito a colonne sonore, partecipato a progetti paralleli e, secondo quanto rivelato nel 2024 dal produttore Raphael Saadiq, stava lavorando a nuovo materiale: sei brani inediti che, ora, potrebbero vedere la luce postuma. Nella sua vita privata, l'artista era noto per la riservatezza. Ha avuto tre figli: uno con la cantante soul Angie Stone, tragicamente scomparsa in un incidente stradale nel 2025, e due da relazioni successive.
Appena appresa la notizia della sua morte, sono stati numerosi gli omaggi da parte di colleghi e fan. DJ Premier, che con lui produsse Devil's Pie, ha scritto sui social: "Una perdita devastante. Ci mancherai, Re. Dormi in pace, D'Angelo. Ti vogliamo bene". (di Paolo Martini)
Leggi tutto: Morto a 51 anni D'Angelo, addio al genio del neo-soul che rivoluzionò il R&B


(Adnkronos) - “Il patrimonio delle casse previdenziali è un insieme di patrimoni singoli, ma la nostra missione è chiara: trasformare i contributi obbligatori in prestazioni per garantire un futuro sereno a chi contribuisce". Così Alberto Oliveti, presidente Adepp, associazione degli enti previdenziali privati, intervenendo al convegno ‘Sviluppo economico e sostenibilità ambientale: tra cambio di rotta e strategia in evoluzione’, organizzato oggi a Roma dal Consiglio nazionale geometri e geometri laureati (Cngegl), dalla Cassa Geometri e dalla Fondazione Geometri Italiani.
Nel suo intervento, Oliveti ha sottolineato che la "priorità di ogni cassa previdenziale è garantire prestazioni sicure e affidabili per chi, attraverso i contributi obbligatori, finanzia il sistema". L'importanza di un buon lavoro come base di una solida previdenza è stata un altro punto cardine dell'intervento di Oliveti: "Non esiste una buona previdenza senza un buon lavoro e ogni cassa deve sforzarsi di aumentare tanto la qualità delle prestazioni quanto la massa di contributi gestiti", ha spiegato.
Il presidente ha anche fatto un'analisi sugli investimenti previdenziali, affermando che devono essere sempre orientati verso la sicurezza e la redditività, con particolare attenzione alle infrastrutture come strumento di stabilità. "Investire in infrastrutture, per esempio, è una via sicura per garantire flussi costanti e una redditività continua", ha continuato. Oliveti ha inoltre evidenziato l'importanza della sensibilità ambientale, ribadendo che la transizione energetica rappresenta una sfida cruciale, ma “dobbiamo sempre tenere a mente che la nostra missione primaria è garantire la sicurezza degli investimenti e le prestazioni previdenziali", ha ricordato. Infine, ha lanciato un appello al governo per una collaborazione più stretta, al fine di definire “un giusto mix tra pubblico e privato, per continuare a proteggere gli interessi di chi, attraverso i propri contributi, costruisce la sicurezza del proprio futuro. Il nostro impegno è investire in attività ad alto potenziale - conclude- ma con prudenza e con l'obiettivo di ridurre al minimo i rischi".

(Adnkronos) - La rigenerazione energetica degli edifici e la riqualificazione edilizia rappresentano una leva strutturale fondamentale per la crescita economica, la sostenibilità ambientale e il benessere sociale. La recente analisi del centro studi della Fondazione Geometri Italiani - presentata durante il convegno 'Sviluppo economico e sostenibilità ambientale: tra cambio di rotta e strategie in evoluzione', organizzato in collaborazione con il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati e Cassa Geometri – e basata su due metodologie rigorose e complementari, evidenzia come lo Stato possa continuare a sostenere questi processi con un costo relativamente contenuto, meno di 2 miliardi annui, e che produce effetti moltiplicatori significativi sull’economia nazionale.
Lo studio ha adottato la metodologia della Fondazione Nazionale dei Commercialisti, che analizza l’impatto completo dell’investimento, e il modello analitico Ance, basato su un’analisi dettagliata dei costi e dei ricavi fiscali e contributivi. Entrambe le metodologie concordano su un quadro positivo: con una spesa media annua di circa 14 miliardi di euro per bonus fiscali, lo Stato ottiene ritorni significativi che riducono il costo netto dell'intervento a meno di 2 miliardi annui.
La simulazione stima: un valore aggiunto economico che supera i 16 miliardi di euro (metodologia Fondazione Commercialisti); Un saldo fiscale netto positivo per lo Stato compreso tra 320 milioni e 1,2 miliardi di euro (modello analitico Ance), a seconda che si considerino solo gli effetti diretti o si includano anche gli effetti indotti; Il gettito fiscale e contributivo complessivo deriva da imposte dirette, Iva, contributi previdenziali, e si accompagna a una forte attivazione di salari e consumi interni.
Un aspetto fondamentale evidenziato nello studio riguarda l’importanza dei moltiplicatori economici, che misurano l’effetto moltiplicativo degli investimenti in edilizia sull’intera economia nazionale. Nel caso specifico dei bonus edilizi, ogni euro investito nella riqualificazione edilizia e nella rigenerazione energetica degli edifici genera una ricaduta di circa 3,3 euro complessivi. Questo effetto deriva dalla somma di impatti diretti sui cantieri, indiretti sulle imprese fornitrici e indotti dai consumi delle famiglie e dei lavoratori coinvolti.
L’adozione di questi incentivi non si limita quindi a sostenere il settore edilizio, ma si traduce in un importante stimolo per l’economia italiana, con conseguenti aumenti di valore aggiunto, occupazione e gettito fiscale che superano in molti casi il costo diretto per lo Stato.
Il modello analitico Ance dettaglia la composizione dei costi degli interventi, che include materiali, manodopera, progettazione e oneri di sicurezza. Circa il 34% dei costi è destinato a salari e stipendi netti, che generano un consistente gettito fiscale e contributivo (Inps, Inail, Irpef) stimato oltre i 3,3 miliardi di euro. Il gettito Iva, oltre a essere generato direttamente sulle spese per i lavori, si estende indirettamente ai consumi indotti dai redditi, con un’incidenza stimata del 15,2%, arrivando a produrre ulteriori centinaia di milioni in entrate per lo Stato.
Gli interventi con aliquote più elevate, ipotizzate al 55% e 65% per le famiglie in povertà energetica, comportano un costo fiscale aggiuntivo per lo Stato inferiore ai 2 miliardi di euro annui complessivi e significativamente inferiore rispetto ai 13 miliardi spesi all’avvio del Superbonus 110%. Inoltre, il gettito derivante dagli interventi al 36% potrebbe parzialmente compensare le minori entrate dagli interventi maggiormente agevolati destinati alle famiglie vulnerabili, contribuendo a un bilanciamento sostenibile nel bilancio pubblico. Infine, le risorse eventualmente necessarie per sostenere in modo dedicato le famiglie in povertà energetica potrebbero essere integrate con strumenti complementari, come il sostegno alle comunità energetiche, per migliorare ulteriormente l’efficacia complessiva delle politiche di sostenibilità.
Nel quadro di un orizzonte di policy stabile, lo studio della Categoria delinea un insieme di strategie operative che potrebbero essere attuate dal 2025 al 2030 e oltre. Programmazione stabile e pluriennale: garantire una coerenza temporale e normativa, evitando instabilità che possono generare bolle speculative come quelle del Superbonus. Sistema di monitoraggio e verifiche: attuare controlli trasparenti e periodici sui costi, i risultati energetici e gli effetti sociali, per ridurre rischi di abusi. Semplificazione normativa e amministrativa: semplificare i processi di accesso agli incentivi, specialmente nei condomini, e rendere più accessibili le procedure di cessione del credito. Focus sulle fasce vulnerabili: adottare misure di sostegno che prevedano incentivi fiscali mirati, sconti in fattura, accesso facilitato al credito e politiche di accompagnamento.
Gestione trasparente e condivisa: coinvolgere professionisti qualificati e istituzioni con modelli di controllo condiviso, per evitare abusi e uso distorto delle risorse. Questi approcci, condivisi e adottati in modo coordinato, consentirebbero di realizzare un rinnovamento edilizio, sostenibile e socialmente equo, riducendo i rischi di bolle speculative.

(Adnkronos) - Oltre vent'anni dopo l'uscita nelle sale de 'La passione di Cristo', a Roma negli studi di Cinecittà sono iniziate le riprese del sequel 'La resurrezione di Cristo'. A riportarlo è 'Variety'. Mel Gibson ha deciso di cambiare completamente il cast e ha scelto anche diversi volti italiani.
Gesù sarà interpretato dall'attore finlandese Jaakko Ohtonen che sostituisce il protagonista originale Jim Caviezel. A interpretare Maria Maddalena è l'attrice cubana Mariela Garriga, ruolo interpretato da Monica Bellucci nel primo film. Nel cast anche gli attori italiani Kasia Smutniak (che sostituisce Maia Morgenstern nel ruolo di Maria), Pier Luigi Pasino è stato scelto per interpretare Pietro e Riccardo Scamarcio per Ponzio Pilato. Tra gli attori anche Rupert Everett, che apparirà in un piccolo ma significativo ruolo non ancora svelato. Come riporta 'Variety', le riprese sono iniziate la scorsa settimana.
Il film sarà diviso in due parti, attese al cinema nel 2027. A causa dell’arco temporale in cui si svolge 'La resurrezione di Cristo' - tre giorni dopo la crocifissione di Cristo il Venerdì Santo - "aveva senso rifare completamente il cast". Per tenere gli attori originali "avrebbero dovuto usare effetti digitali, quali tecniche di ringiovanimento e simili, che sarebbero stati molto costosi", dice una fonte vicino alla produzione, come riporta la rivista americana.
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