
Un uomo di 88 anni costretto a lavorare 8 ore al giorno come commesso in un supermercato perché ha perso la pensione. Ed Bambas, veterano dell'esercito degli Stati Uniti, ogni giorno svolge il suo turno in un negozio di Brighton, in Michigan. La sua storia rimbalza sul web e parte una gara di solidarietà. Su Instagram, il profilo @itssozer dell'influencer Samuel Weidenhofer racconta la storia di Ed e avvia una raccolta fondi: in 36 ore arriva oltre 1 milione di dollari per consentire al signor Bambas di andare in pensione.
"Lavoro 8 ore al giorno per 5 giorni a settimana. Un turno pieno, non ho abbastanza entrate", racconta l'ex militare. "Ero nell'esercito nel 1966, sono un veterano. Sono andato in pensione nel 1999, lavoravo alla General Motors. L'azienda nel 2012 è andata in bancarotta e mi ha portato via la pensione", dice.
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"Mia moglie è morta 7 anni fa, era molto malata. La cosa che mi ha fatto soffrire di più è che, mentre lei era molto malata, con la mia pensione si sono presi anche la mia assicurazione sanitaria. Hanno preso tutto, tranne la mia assicurazione sulla vita", racconta Bambas. "Ho venduto la casa, ho venduto le mie proprietà e abbiamo tirato avanti. Ora sto cercando di risollevarmi, devo lavorare perché non ho entrate a sufficienza. Vorrei andare in pensione, è il mio sogno", confessa tra le lacrime. Il sogno è destinato a diventare realtà: in poche ore, l'iniziativa di Samuel Weidenhofer ha consentito di raccogliere oltre 1 milione di dollari per consentire a Bambas di andare in pensione.

Via alla tre giorni di proiezioni dedicata alla giuria scuole per il Caserta History Film Festival (CHIFF), festival internazionale del documentario storico promosso dall’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. L’Auditorium Provinciale di Caserta ha accolto centinaia di studenti del Liceo 'Pietro Giannone', dell’IIS 'Francesco Giordani' e dell’ISSIS 'Terra di Lavoro' di Caserta, chiamati non solo ad assistere ai film finalisti, ma anche a partecipare come giurati al conferimento del Premio Giovani.
"L’iniziativa dell’Ateneo Vanvitelliano di dedicare un festival al documentario storico – dichiara Lucia Monaco, Presidente del Comitato scientifico e Delegata del Rettore Nicoletti per la Terza Missione – si inserisce nel percorso già avviato dall’Ateneo con “Maestri alla Reggia” ed altre iniziative volte alla promozione del linguaggio cinematografico e ne amplia il respiro, coinvolgendo non solo studiosi e appassionati, ma l’intera comunità, dalle scuole alle istituzioni culturali e favorendo la conoscenza storica da parte delle nuove generazioni”.
"Questa prima edizione del Chiff – spiega Luca Gianfrancesco, direttore artistico della manifestazione – nasce in un anno simbolico: l’ottantesimo anniversario della resa tedesca in Italia, firmata alla Reggia di Caserta il 23 aprile 1945. In tale cornice, il festival si propone come un’occasione per riflettere su eventi e figure che hanno segnato il Novecento, ma anche come un ponte fra memoria storica e identità territoriale. Il coinvolgimento attivo delle scuole rappresenta una scelta precisa della manifestazione, che intende avvicinare le nuove generazioni alla storia contemporanea attraverso lo sguardo immediato ed empatico del cinema documentario".
Con 182 opere da 48 nazioni iscritte al concorso internazionale attraverso la piattaforma FilmFreeway e circoscritte alle produzioni del triennio 2023–2025, dal Comitato Scientifico è scaturita una selezione di otto titoli finalisti, che in queste giornate gli studenti stanno apprendendo e valutando. I film, molto diversi per linguaggi e provenienze, affrontano storie intime e collettive, eventi noti e vicende meno raccontate, restituendo un mosaico complesso del secolo scorso.
Le proiezioni scolastiche – introdotte e moderate da Gianrolando Scaringi, giornalista de Il Mattino e componente del Comitato Scientifico – proseguiranno fino a mercoledì, mentre nella giornata di lunedì è stata la giuria degli studenti universitari, coordinati da Gianrolando Scaringi e dal filmaker Emanuele Tresca, a riunirsi presso l’Aula Magna del Rettorato per un dibattito sulle opere in concorso. Con votazione digitale, individueranno nei prossimi giorni il vincitore del Premio Università. La sezione tecnica del festival, invece, renderà noto il suo verdetto durante la serata finale del 12 dicembre, quando saranno presentati i trailer delle opere premiate, sempre presso il Rettorato dell’Università Vanvitelli.
Accanto alle proiezioni, il Chiff propone una serie di appuntamenti di approfondimento presso l’Archivio di Stato di Caserta, programmati per il 9, 10 e 11 dicembre. Si tratta di incontri che aggiungono un valore formativo al percorso del festival: dalla masterclass “Genesi di una sceneggiatura”, di Bruno Oliviero, che guiderà gli studenti in un’esperienza creativa tra scrittura e ascolto, alla conversazione con l’attore Gianluca Di Gennaro, che racconterà il suo percorso professionale tra cinema, teatro e televisione; fino alla giornata conclusiva dedicata alla storia della Reggia e della città tra occupazione alleata e firma dell’armistizio, con materiali d’archivio commentati dalla direttrice dell’Archivio Fortunata Manzi e dallo storico delle fonti audiovisive Giuseppe Angelone, coordinati dallo storico Felicio Corvese. In questo intreccio tra cinema, memorie personali e fonti storiche si coglie appieno lo spirito del festival, pensato come spazio dinamico di riflessione e confronto.

Dal superamento della frammentazione della normativa in materia di edilizia e costruzioni alle semplificazioni per sanare gli abusi storici, alla razionalizzazione delle sanzioni e il riordino dell'erogazione delle agevolazioni. E' quanto prevede una bozza di riforma del Testo unico dell'edilizia atteso in Consiglio dei ministri domani.
Cinque articoli in tutto per la delega che tra i principi prevede la "razionalizzazione, semplificazione e riordino, all’interno di un testo normativo omogeneo, di tutte le disposizioni legislative vigenti in materia di edilizia e di disciplina tecnica delle costruzioni, anche in raccordo con la normativa di tutela dell’assetto idrogeologico, di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche, di resistenza, stabilità, affidabilità e sostenibilità ambientale delle costruzioni", si legge.
L'adeguamento della normativa "in materia urbanistica strettamente afferente alla disciplina edilizia e coordinamento delle modifiche apportate in materia di edilizia e costruzioni con la normativa in materia di tutela dei beni culturali e paesaggistici, sanitaria e fiscale nonché con quella di settore avente comunque incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia". Il "superamento della frammentazione della normativa in materia di edilizia e costruzioni, assicurando la risoluzione delle duplicazioni, sovrapposizioni, incongruenze e antinomie esistenti e promuovendo la completezza, l’esaustività e l’immediata applicabilità" delle norme, si legge nella bozza.
Sulle semplificazioni in particolare la riforma intende "individuare, in un’ottica di semplificazione e definizione di univoci standard minimi procedimentali, le regole minime inderogabili attinenti ai regimi amministrativi di realizzazione delle diverse categorie di interventi edilizi", si legge nella bozza.
Il tutto al fine di "definire a livello nazionale una comune classificazione delle tipologie di difformità dal titolo abilitativo edilizio", ma anche individuare le "difformità edilizie che, in ragione della relativa natura ed entità, nonché dell’epoca di realizzazione dell’abuso ovvero di ottenimento del titolo abilitativo, possono essere sanate, nei limiti di quanto già previsto a legislazione vigente, e il relativo titolo in sanatoria".
Sul fronte degli abusi storici, la delega ha lo scopo "di semplificare e razionalizzare i procedimenti amministrativi finalizzati al rilascio o alla formazione dei titoli in sanatoria "definendo i termini perentori per la presentazione delle relative istanze, comunque antecedenti all’irrogazione delle sanzioni amministrative, individuando procedure semplificate per la regolarizzazione degli abusi realizzati prima dell’entrata in vigore della legge 6 agosto 1967".
Sul fronte delle sanzioni, si punta a razionalizzare i regimi sanzionatori propedeutici al rilascio dei relativi titoli in sanatoria, commisurandoli all’entità della trasformazione edilizia o urbanistica, alla gravità della difformità ovvero al valore delle opere realizzate, tenuto conto anche della disciplina dei beni sottoposti a tutela; a razionalizzare il regime sanzionatorio delle difformità edilizie che non consentono il rilascio di titoli in sanatoria, individuando in tali ipotesi procedure di riduzione in pristino degli interventi fondati sulla responsabilizzazione del soggetto proprietario o dell’avente titolo, finalizzati a semplificare gli adempimenti e gli oneri a carico dell’ente territorialmente competente.
Fari anche sulle agevolazioni. La delega prevede di riordinare le disposizioni sulla concessione e sull’erogazione di agevolazioni fiscali, contributi e altre provvidenze dello Stato o di enti pubblici per la realizzazione di interventi su opere che presentano difformità edilizie, al fine di escludere tassativamente il rilascio di agevolazioni, contributi e provvidenze ove necessario.

Dal superamento della frammentazione della normativa in materia di edilizia e costruzioni alle semplificazioni per sanare gli abusi storici, alla razionalizzazione delle sanzioni e il riordino dell'erogazione delle agevolazioni. E' quanto prevede una bozza di riforma del Testo unico dell'edilizia atteso in Consiglio dei ministri domani.
"Semplificare e razionalizzare la normativa"
Cinque articoli in tutto per la delega che tra i principi prevede la "razionalizzazione, semplificazione e riordino, all’interno di un testo normativo omogeneo, di tutte le disposizioni legislative vigenti in materia di edilizia e di disciplina tecnica delle costruzioni, anche in raccordo con la normativa di tutela dell’assetto idrogeologico, di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche, di resistenza, stabilità, affidabilità e sostenibilità ambientale delle costruzioni", si legge.
L'adeguamento della normativa "in materia urbanistica strettamente afferente alla disciplina edilizia e coordinamento delle modifiche apportate in materia di edilizia e costruzioni con la normativa in materia di tutela dei beni culturali e paesaggistici, sanitaria e fiscale nonché con quella di settore avente comunque incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia". Il "superamento della frammentazione della normativa in materia di edilizia e costruzioni, assicurando la risoluzione delle duplicazioni, sovrapposizioni, incongruenze e antinomie esistenti e promuovendo la completezza, l’esaustività e l’immediata applicabilità" delle norme, si legge nella bozza.
Sulle semplificazioni in particolare la riforma intende "individuare, in un’ottica di semplificazione e definizione di univoci standard minimi procedimentali, le regole minime inderogabili attinenti ai regimi amministrativi di realizzazione delle diverse categorie di interventi edilizi", si legge nella bozza.
Il tutto al fine di "definire a livello nazionale una comune classificazione delle tipologie di difformità dal titolo abilitativo edilizio", ma anche individuare le "difformità edilizie che, in ragione della relativa natura ed entità, nonché dell’epoca di realizzazione dell’abuso ovvero di ottenimento del titolo abilitativo, possono essere sanate, nei limiti di quanto già previsto a legislazione vigente, e il relativo titolo in sanatoria".
Abusi storici ante 1967, cosa cambia
Sul fronte degli abusi storici, la delega ha lo scopo "di semplificare e razionalizzare i procedimenti amministrativi finalizzati al rilascio o alla formazione dei titoli in sanatoria "definendo i termini perentori per la presentazione delle relative istanze, comunque antecedenti all’irrogazione delle sanzioni amministrative, individuando procedure semplificate per la regolarizzazione degli abusi realizzati prima dell’entrata in vigore della legge 6 agosto 1967".
Sanzioni e agevolazioni fiscali
Sul fronte delle sanzioni, si punta a razionalizzare i regimi sanzionatori propedeutici al rilascio dei relativi titoli in sanatoria, commisurandoli all’entità della trasformazione edilizia o urbanistica, alla gravità della difformità ovvero al valore delle opere realizzate, tenuto conto anche della disciplina dei beni sottoposti a tutela; a razionalizzare il regime sanzionatorio delle difformità edilizie che non consentono il rilascio di titoli in sanatoria, individuando in tali ipotesi procedure di riduzione in pristino degli interventi fondati sulla responsabilizzazione del soggetto proprietario o dell’avente titolo, finalizzati a semplificare gli adempimenti e gli oneri a carico dell’ente territorialmente competente.
Fari anche sulle agevolazioni. La delega prevede di riordinare le disposizioni sulla concessione e sull’erogazione di agevolazioni fiscali, contributi e altre provvidenze dello Stato o di enti pubblici per la realizzazione di interventi su opere che presentano difformità edilizie, al fine di escludere tassativamente il rilascio di agevolazioni, contributi e provvidenze ove necessario.

Una "lista stupri" con i nomi di due ragazze è stata trovata questa mattina su un muro nei bagni maschili del liceo scientifico Vallisneri di Lucca, come riporta 'Il Tirreno'. La dirigente scolastica l'ha fatta immediatamente cancellare e ha chiamato la polizia che ha avviato le indagini su chi possa essere stato l'autore del gesto. Si tratterebbe di emulazione di quanto apparso nei giorni scorsi al liceo Giulio Cesare di Roma.

"Le infrastrutture spaziali e sottomarine sono nuovi territori sovrani e dobbiamo difenderli con la stessa determinazione con cui difendiamo gli spazi terrestri". Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica e alla Transizione digitale, Alessio Butti, ha richiamato così la natura strategica di spazio extra-atmosferico e dominio subacqueo, sottolineando come questi ambiti "non ricadano sotto una piena tradizionale sovranità statale" e siano regolati da "regimi giuridici internazionali" ormai inadeguati. Lo ha fatto nell’ambito del suo intervento alla conferenza Space&Underwater – Space Economy, Submarine Cables & Cybersecurity, ospitata nei Saloni di Rappresentanza della Caserma dei Carabinieri “Salvo D’Acquisto” a Roma. In questo quadro, ha ricordato l’incontro del 17 luglio al Dipartimento per la trasformazione digitale con la vicepresidente della Commissione europea Henna Virkunnen, centrato in particolare sulle strategie europee per i cavi sottomarini: “Per la prima volta c’è un afflato diverso a livello europeo, un approccio più pratico e pragmatico, non è più tempo di ritardi rispetto a Stati Uniti e altre aree del mondo”.
Sui cavi, Butti ha richiamato i numeri globali – “1 milione e 300mila chilometri di cavi sottomarini sparsi per il mondo” – e i rischi collegati: fondali “inflazionati” da più dorsali, danni dovuti alla pesca a strascico, aree di atterraggio come punti sensibili fisici e informatici, poche navi dedicate alla riparazione. Da qui il sostegno all’idea europea di “costituire una flotta di pronto intervento” e la proposta di “rafforzare la collaborazione internazionale”, a partire da “un patto operativo a livello mediterraneo”, con paesi “quantomeno like minded” sul piano democratico.
Il sottosegretario ha poi rivendicato il ruolo dell’Italia come hub strategico della connettività: Palermo con il Sicily Hub di Sparkle, “punto di gravità per l’IP del Mediterraneo”, Genova con il Genova Landing Platform, La Spezia come polo per la sicurezza delle infrastrutture subacquee, il Piano Mattei che include le infrastrutture digitali tra le priorità e l’ondata di investimenti in data center da parte delle big tech. Su questo punto, Butti ha legato semplificazione autorizzativa, pianificazione energetica e scelte di lungo periodo: “Se pensiamo di far vivere tutte queste strutture solo con eolico e fotovoltaico qualche problema l’abbiamo. La parolina magica è energia nucleare”, ha osservato, citando gli Smr come possibile soluzione.
Un passaggio centrale è stato dedicato alla necessità di aggiornare il quadro giuridico internazionale sullo spazio: la distinzione del 1967 tra spazio aereo e spazio extra-atmosferico è “obsoleta”, ha detto, mentre le orbite terrestri sono diventate “una risorsa economica limitata” come le frequenze per le telecomunicazioni. Da qui la richiesta di “definire un sistema di allocazione, concessione e autorizzazione” per regolare accesso, uso, responsabilità e convivenza delle costellazioni satellitari, evitando che le orbite diventino “proprietà di fatto di soggetti economici privati”.
Butti ha legato questi temi all’evoluzione di intelligenza artificiale e calcolo quantistico. Ha ricordato la legge italiana sull’Ai, la strategia nazionale sul quantum e gli accordi con player come IonQ e D-Wave, con condizioni di “tecnologia aperta”, assunzione di ricercatori e presenza in Italia. Il 17 dicembre, ha annunciato, il governo presenterà la strategia quantum in una sorta di “stati generali del quantum”. Obiettivo: integrare AI e quantum in “una rete delle reti che consenta resilienza e connettività”.
Infine, un avvertimento sul fronte telecomunicazioni e spazio: l’evoluzione del direct-to-cell e delle tecnologie satellitari come complemento alla fibra cambierà profondamente equilibri e modelli di business. “Il problema del direct-to-cell esiste: non è sempre un problema, può essere anche un grande beneficio”, ha detto, ricordando la sperimentazione in Lombardia e la necessità per gli operatori di adattarsi. “Dobbiamo lavorare meglio a livello europeo: l’Europa ha un ritardo di consapevolezza su cloud, cavi sottomarini e intelligenza artificiale, ma oggi abbiamo strumenti nuovi – dall’Ai Act al nuovo Edih sul cloud – che dobbiamo usare per parlare di spazio, cavi e nuove tecnologie di connettività, da europei, adesso”, ha concluso.

Nell'inchiesta sulla scalata di Mps a Mediobanca di cui si occupa la Procura di Milano sono stati acquisiti i cellulari del presidente e del ceo di Piazzetta Cuccia, rispettivamente Vittorio Umberto Grilli e Alessandro Melzi d'Eril. Lo apprende l'Adnkronos. Si tratta di acquisizioni avvenute presso terzi, cioè i due esponenti di vertice di Mediobanca non sono indagati.
Il primo dispositivo è stato preso lunedì 1 dicembre, mentre l'altro precedentemente (giovedì 27 novembre, giorno delle numerose perquisizione). Le nuove acquisizioni saranno analizzate insieme ai documenti e ai dispositivi informatici sequestrati all'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, al presidente della holding Delfin Francesco Milleri e all'amministratore delegato di Mps Luigi Lovaglio indagati per aggiotaggio e di ostacolo alle autorità di vigilanza.
Il sequestro della scorsa settimana era dettato "dall'esigenza di ricostruire con maggior precisione possibile la natura e l'oggetto dei rapporti tra i vertici dei tre poli d'interesse (Banca Mps, gruppo Caltagirone, gruppo Delfin) protagonisti dell'ipotizzato concerto occulto" si legge nel decreto firmato dal procuratore aggiunto Roberto Pellicano e i pm Giovanni Polizzi e Luca Gaglio. In tal senso la ricerca in pc, mail e cellulari ha parole chiave specifiche - una sessantina quelle indicate - basate sui nomi delle società coinvolte nelle operazioni finanziarie, sui nomi delle persone che rivestono cariche al loro interno, sui nomi delle operazioni finanziarie oggetto di esame. Tra le parole chiave, ad esempio, figurano Mps, Delfin, concerto, Generali, Mediobanca, Nagel, Caltagirone, Orcel, Consob, Akros, BofA, Blackrock, procura, indagini.
Il periodo temporale da considerare per la ricerca sarà dal primo gennaio 2022, poco prima che si concretizza il patto parasociale stipulato tra Delfin e il gruppo Caltagirone in merito al rinnovo del cda di Generali del 29 aprile 2022, ritenuto "primo indice esplicito dell'esistenza di un accordo tra i due gruppi imprenditoriali di cui anche in precedenza erano emersi elementi sintomatici, nonché, relativamente alla posizione di Lovaglio, tenuto conto delle sue dichiarazioni rilasciate a Consob in merito al fatto che già nel 2022 aveva concepito l'ipotesi di un’integrazione tra Banca Mps con Mediobanca".

Con oltre 300 partecipanti, 4 relatori vip e più di 30 speaker impegnati tra tavole rotonde, interventi sul palco principale e nel second stage, Sinergie 2025 conferma la sua centralità nel panorama professionale del real estate italiano. Il tema “Visione” ha guidato un confronto che ha intrecciato demografia, trasformazioni urbane, qualità dello stock immobiliare ed evoluzione del metodo di lavoro delle agenzie.
Francesco Billari, demografo e rettore della Bocconi, ha offerto una lettura puntuale delle dinamiche demografiche che incidono su domanda abitativa e servizi. Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, ha analizzato i mercati europei e italiano, evidenziando la crescente importanza di un’offerta adeguata alla domanda e della sua accessibilità. Roberta Marcenaro Lyon, fondatrice di Imark, ha portato un punto di vista internazionale che lega design, infrastrutture e posizionamento culturale dei territori. Fabrizio Segalerba, presidente nazionale Fiaip, ha sottolineato come l'agente immobiliare sia un presidio di legalità, una tutela all'interno del mercato immobiliare che porta valore e competenze.
“Sinergie è un contesto esigente, pensato per un confronto reale tra aziende e professionisti” ha dichiarato Gerardo Paterna, organizzatore dell’evento. “Il nostro è un palco impegnativo e chi lo ha calcato aveva un messaggio chiaro da condividere col mercato. La visione nasce così, dalla responsabilità di ciò che facciamo ogni giorno e da una comunità che si riconosce in una direzione condivisa.”
Durante la giornata è stato presentato in anteprima Manifesto, la nuova community dedicata agli agenti immobiliari. Il progetto nasce grazie alla collaborazione di cinque promotori: Ilaria Profumi, fractional executive e consulente strategica, Rudy Bandiera, content creator e divulgatore digitale,
Carla Migliardi, Ceo Sinergie Edizioni, Riccardo Scandellari, consulente di comunicazione e personal branding strategist e Gerardo Paterna, divulgatore e imprenditore nel settore immobiliare. Manifesto si fonda su nove valori guida: merito, ambizione, network, innovazione, fiducia, eccellenza, selezione, trasparenza, opportunità. La natura del progetto non è di rete commerciale, ma di ecosistema di alleanze - professionisti e aziende - che unisce persone con valori comuni e volontà di costruire un orientamento condiviso per il settore. La roadmap completa sarà resa pubblica in un evento live organizzato per il 29 gennaio 2026 (www.manifesto.re/partecipa).
Anche 2 bimbe di 6 e 11 anni. Asl 'fateli controllare prima'... 
"Per favore non piangere". Con queste parole cariche di emozione, Riccardo Zanotti ha annunciato di essere diventato papà per la prima volta. Il frontman dei Pinguini Tattici Nucleari ha condiviso una tenera foto sul profilo social del gruppo che lo ritrae mentre tiene in braccio il neonato, nato il 29 novembre.
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Nessun dettaglio sul nome, in perfetta linea con la massima riservatezza che il cantante ha mantenuto nel corso degli anni sulla sua vita privata. La notizia ha colto di sorpresa molti fan, che nei commenti hanno espresso tutto il loro entusiasmo e affetto per il cantante e per la sua compagna.
Per annunciare la nascita, Zanotti ha scelta una frase tratta da 'Pastello bianco', una delle canzoni più amate della band.

Proseguono senza sosta, dal 24 novembre scorso, le operazioni di ricerca del cittadino polacco Karol Brozek, 44 anni, disperso sul massiccio del Gran Sasso con i suoi cani. Le attività sono coordinate dalla Prefettura dell’Aquila e vedono impegnati quotidianamente i tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo, in collaborazione con la Finanza, i vigili del fuoco e altre strutture operative coinvolte. "Fin dalle prime segnalazioni, il Soccorso Alpino Abruzzo - sottolinea una nota - ha attivato squadre specialistiche per la bonifica dei principali itinerari e delle aree maggiormente esposte del massiccio, operando in un contesto reso complesso dalle rapide variazioni meteorologiche e dalla presenza di molta neve in quota. Nella giornata di lunedì 1 dicembre sono stati effettuati sorvoli mirati con l’elicottero di Eliabruzzo e con l’impiego della campana Recco, strumenti utili per la verifica di canaloni e pendii non raggiungibili via terra".
Le ricognizioni "non hanno però fornito riscontri utili. Le condizioni meteo, caratterizzate da vento forte, nebbia e precipitazioni intermittenti, continuano a limitare l’impiego dei mezzi aerei e ostacolano l’accesso ai versanti più esposti. Nonostante ciò, le squadre proseguono il lavoro equipaggiate con materiali tecnici e sci da alpinismo per garantire la copertura delle zone nevose e dei tratti più impervi. Nella giornata di ieri le operazioni si sono concentrate nell’area della Scindarella, con la verifica di creste, canaloni e punti sensibili".
L'uomo ha telefonato l'ultima volta a casa lo scorso 18 novembre. Del giorno seguente le ultime immagini di una telecamera di sorveglianza, a Campo Imperatore, che lo ha inquadrato mentre si allontana con i suoi due cani, senza equipaggiamento, verso i sentieri che conducono alle vette del Gran Sasso. Nel piazzale ha lasciato il camper preso a noleggio, con all’interno cellulare e documenti.
Nei giorni scorsi Diana, la sorella gemella dello scomparso, ha presentato denuncia, oltre ad aver contattato il medium polacco Krzysztof Jackowski, noto nel suo Paese per essersi occupato di migliaia di casi di persone scomparse e per collaborazioni con la polizia il quale sostiene che l’uomo sia ancora vivo. La sorella sui social scrive: "Per favore continuate a cercarlo... Karol ha dovuto uscire dal sentiero perché uno dei cani era caduto nel vuoto. E' andato a salvarlo, è caduto ed è rimasto bloccato. O forse nel momento di un brutto tempo, si è nascosto con i cani in qualche grotta e c'è stata la neve, non riusciva a uscire. Faceva freddo Lo so, lo so. La temperatura è un po' più alta nelle grotte! Sono sicura che è già debole ed estremamente esausto... Forse per molti giorni ha cercato di scappare in tutti i modi possibili... Fa un freddo dannatamente freddo... , bere neve, dormire, svegliarsi... ma gli amici pelosi lo riscaldano con i loro corpi".
Da Propaganda Live all'Iliade per Cedac a Cagliari e Sassari...
Incidente in via Venezia a Iglesias... 
Condannato a 14 anni e 9 mesi. Così ha deciso la Corte d’Assise d’Appello di Torino per Mario Roggero, il gioielliere di Grinzane Cavour che nell’aprile 2021 a seguito della rapina subita nel suo negozio uccise due rapinatori e ne ferì un terzo. In primo grado il gioielliere era stato condannato dal tribunale di Asti a 17 anni e la procura generale di Torino nell’udienza del 12 novembre scorso aveva chiesto la conferma della pena.
“E' prematuro un commento, aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza, poi faremo ricorso in Cassazione", le parole di Stefano Marcolini, legale di Mario Roggero, commentando la sentenza.
“Ho agito per legittima difesa, se lui non mi puntava la pistola non sparavo, volevo solo salvare mia moglie, ho solo voluto proteggere la mia famiglia, per la terza volta mi ha puntato l’arma in faccia, ero terrorizzato, ho esploso il colpo per salvarmi la vita, non avevo intenzione di uccidere ma non volevo essere ucciso, ho agito per legittima difesa”, aveva spiegato Roggero nelle dichiarazioni spontanee al processo d’appello. In 16 pagine, il gioielliere aveva ripercorso la rapina subita nel 2015, i furti in casa tra il 2014 e il 2015 spiegando che “la nostra vita è stata rovinata moralmente, fisicamente, psicologicamente da quell’episodio”.
“Sono un uomo di quasi 72 anni, provengo da una famiglia molto modesta, di agricoltori e operai che sudavano il salario senza cercare scorciatoie come ahimè altre persone hanno fatto e fanno”, l'inizio delle dichiarazioni durate 27 minuti, interrompendosi una sola volta per bere un po' d’acqua.
“Sono stato letteralmente massacrato di botte, mia figlia è stata picchiata e minacciata di morte e mi hanno portato via 270 mila euro di merce”, sottolineava e osservava “da allora la nostra vita non è stata più la stessa, continuiamo a vivere in uno stato di paura costante, di profondo turbamento, ogni sconosciuto che si avvicina al negozio ci riporta a quei momenti di terrore e quando si vive nel terrore non si ragiona”, proseguiva raccontando, poi, i diversi furti subiti in pochi mesi a casa tra il 2014 e il 2015 chiedendosi “come è possibile vivere in un clima di terrore a seguito dei traumi indelebili subiti da me e dalla mia famiglia”.
Quindi, Roggero è arrivato alla rapina dell’aprile 2021: “Dopo mille difficoltà economiche e circa due anni di chiusura per l’emergenza Covid eravamo riusciti a riaprire il negozio e quando i rapinatori, entrati in negozio, hanno minacciato mia figlia e mia moglie mentre io ero dietro in laboratorio, immaginate il terrore, la disperazione e memore della rapina di sei anni prima ho pensato ‘Cristo, di nuovo”, e ha poi aggiunto: “Gravissime inesattezze sono state dette e scritte nei miei confronti e determinato la mia condanna in prima grado, a 17 anni di carcere, praticamente l’ergastolo per una persona di quasi 72 anni e questo solo per aver difeso la mia famiglia e me stesso”.
Raccontando l’accaduto, Roggero ha proseguito: “nella colluttazione i rapinatori hanno perso la mascherina mostrando i loro volti e questo mi ha spaventato ulteriormente perché erano diventati riconoscibili". E ancora: “Mazzarino mi ha puntato la pistola urlando ‘Ti sparo, ti ammazzo’ mentre Spinelli, secondo il suo racconto "si è fatto riconsegnare la pistola e me l'ha puntata in fronte dicendo che avrebbe sparato se non consegnavo la merce e ha subito cominciando a fare il conto alla rovescia".
A quel punto Roggero ha riferito di essersi ricordato di avere nel cassetto sotto la cassa una pistola. "Erano attimi concitati - ha detto - e ho temuto che avessero preso mia moglie, dai video che poi ci hanno fatto vedere mi contestano che si vede mia moglie passarmi accanto. Io non ricordo di averla vista. Durante momenti di profondo terrore il cervello può anche non registrare".
"Arrivato vicino all'auto sparo un colpo sulla portiera allo scopo di spaventarli, temendo che dentro l'auto potesse esserci anche mia moglie, mai avrei sparato ad altezza d'uomo - ha proseguito Roggero, continuando - Spinelli mi punta l'arma in faccia, ero terrorizzato, ho esploso il colpo per salvarmi la vita, pensavo che ci fossimo sparati contemporaneamente, non riuscivo a capire se avesse sparato anche lui. Senza alcuna intenzione di uccidere ma solo per non essere ucciso, lo colpisco sopra la natica destra. Poi esplodo un altro colpo nei confronti di Mazzarino, colpendolo più o meno nello stesso punto, ma nella concitazione lui si muove, si accovaccia, e il proiettile finisce sopra la spalla destra. Quanto all'ultimo rapinatore pensavo che anche lui fosse armato", ha concluso invocando ancora una volta, come in primo grado la legittima difesa.

Robbie Williams, Andrea Bocelli e i Village People: è questa la lineup di artisti internazionali che accompagnerà il sorteggio della fase a gironi dei Mondiali di calcio 2026, in programma venerdì 5 dicembre alle 18 ora italiana al Kennedy Center di Washington DC. L’evento, condotto da Heidi Klum, dal comico Kevin Hart e dall’attore Danny Ramirez, avrà un ospite speciale: il presidente statunitense Donald Trump, da tempo in ottimi rapporti con il numero uno della Fifa Gianni Infantino e indicato come probabile vincitore del primo "Fifa Peace Prize", premio che dovrebbe essergli consegnato durante la cerimonia.
Mondiali 2026, le star al sorteggio
I Village People chiuderanno la serata con la celebre Ymca, canzone diventata negli ultimi anni un inno non ufficiale dei sostenitori di Trump e dei raduni del movimento Maga. Il presidente stesso ne ha contribuito alla popolarità con la sua caratteristica performance, un ballo in cui muove solo le braccia a ritmo. Anche Andrea Bocelli è da tempo vicino al tycoon: lo scorso ottobre si è esibito nello Studio Ovale alla Casa Bianca, cantando 'Con te partirò' per Trump e il suo staff. Robbie Williams, nominato "ambasciatore musicale Fifa" lo scorso gennaio e già coautore insieme a Laura Pausini dell’inno ufficiale del Mondiale per club 2025 (Desire), si esibirà invece in un duetto con Nicole Scherzinger.
Sorteggio Mondiali, un premio a Trump
Durante l’evento, la Fifa presenterà il nuovo "Peace Prize – Football Unites the World", riconoscimento che molti ritengono destinato proprio a Trump, convinto di aver "risolto" sette conflitti internazionali e di meritare il Nobel per la pace. Il presidente, a febbraio, ha inoltre assunto la guida del John F. Kennedy Center for the Performing Arts, sostituendo la presidente Deborah Rutter e rafforzando la sua influenza sull’istituzione che ospiterà il sorteggio. Il Mondiale 2026 – il primo ampliato a 48 squadre e 104 partite – si disputerà dall’11 giugno al 19 luglio negli Stati Uniti, in Canada e in Messico, coinvolgendo 16 città nordamericane. Nel sorteggio verrà definito anche il girone della squadra che uscirà dai playoff dell'Italia: gli Azzurri, in quarta fascia, dovranno superare a marzo la semifinale con l’Irlanda del Nord e, in caso di successo, la finale contro una tra Galles e Bosnia-Erzegovina.

L'Atalanta conquista i quarti di finale della Coppa Italia battendo a Bergamo il Genoa 4-0. Oggi, mercoledì 3 dicembre, a decidere sono stati i gol di Djimsiti nel primo tempo e di De Roon, Pasalic e Ahanor nella ripresa. Nel prossimo turno la Dea ospiterà in casa la Juventus, già qualificata dopo la vittoria contro l'Udinese.
Il match si sblocca al 19' con la rete di Djimsiti su assist di Zalewski. L'Atalanta sfiora il raddoppio con il palo colpito su punizione da Maldini al 30'. L'ex attaccante del Milan è protagonista poco dopo con un tiro che termina fuori di poco. Al 36' uno degli episodi chiave della partita, con il Genoa che resta in 10 per l'espulsione di Fini.
Il raddoppio arriva in avvio di secondo tempo: al 54' segna de Roon su assist di Maldini, grande protagonista del match. L'Atalanta controlla il gioco e ferma ogni possibile iniziativa dei ragazzi di De Rossi. All'82' arriva il tris di Pasalic, servito da Scamacca.
Il Genoa prova a reagire con una conclusione di Onana, stoppata dalla difesa bergamasca, e poco dopo è Scamacca a sfiorare il poker, esaltando i riflessi di Siegrist, mentre Maldini calcia alto da ottima posizione. Il gol, in ogni caso, è solo rimandato e arriva al 92' con Ahanor. Finisce 3-0 alla New Balance Arena.

Angelina Mango torna live. Dopo l'uscita a sorpresa, lo scorso 16 ottobre, dell'album ‘caramé’, la cantautrice ha annunciato oggi, mercoledì 3 dicembre, un nuovo tour teatrale intitolato ‘Nina canta nei teatri’, in partenza il prossimo 2 marzo da Napoli. Sono dieci le tappe previste al momento che porteranno l'artista nelle principali città italiane: Roma, Catania, Palermo, Bari, Torino, Bologna, Fermo, Firenze e Milano.
Un live senza filtri, suonato, quasi un invito per gli spettatori a raggiungere Angelina in studio, con i suoi musicisti e assistere al processo creativo che ha dato vita alle canzoni della sua carriera, con al centro il suo ultimo lavoro. Le tracce di caramé raccontano infatti i suoi ultimi 12 mesi, i suoi pensieri, la sua vita e le riflessioni, anche le più personali e intime.
Un ritorno importante quello di Angelina Mango e che i fan stavano aspettando da tanto tempo. Il tour infatti arriva a distanza di un anno dalla pausa dai riflettori. Dopo la vittoria di Sanremo 2024 e la partecipazione all'Eurovision con 'La noia', Angelina Mango aveva sospeso il suo tour nell'ottobre 2024 per una laringite.Poi però aveva capito di aver bisogno di una pausa più lunga e si è presa del tempo per sé. Da allora anche la sua presenza sui social si è diradata e si è fatta meno patinata.
Lo scorso gennaio aveva pubblicato un selfie e una lettera in cui spiegava che stava trovando giovamento da questa distanza dalla vita online: "In questo periodo in cui 'esisto' un po' di meno pubblicamente mi sono accorta che esisto davvero, anche nella realtà. Sono viva, ed è una bella scoperta".

L’Italia del tennis e non solo ha reso omaggio a Nicola Pietrangeli, scomparso lunedì 1 dicembre all’età di 92 anni. Il ‘teatro’ del tributo, intenso e profondo, è stato proprio su un campo da tennis, sulla terra rossa, nello stadio a lui intitolato al Foro Italico. Fin dalle prime ore del mattino, la camera ardente si è riempita di persone, campioni, dirigenti e semplici appassionati che hanno voluto rendere omaggio alla leggenda del tennis italiano. Accanto al feretro il trofeo a cui forse teneva di più la Coppa Davis vinta da capitano nel 1976, sullo sfondo un maxi schermo con le sue immagini e due racchette, una di oggi e una di legno, l’unione di mondi e di generazioni che si sono riconosciute nell’esempio e nei valori del primo italiano campione Slam, del capitano della prima Coppa Davis nella nostra storia.
Al lato il gonfalone della Lazio e del Circolo Canottieri Roma, di cui è stato presidente. Sullo sfondo, su un maxischermo le immagini dei suoi grandi successi, del suo sconfinato talento sulle note di Charles Aznavour. Commossa la famiglia con il figlio Marco che ha sottolineato come si è svolto “tutto come voleva lui". Mentre l’altro figlio Filippo ha sottolineato come “quello che ho visto in questi giorni non me l'aspettavo, è stata un'esplosione di affetto".
La commemorazione a mezzogiorno è iniziata con la lettura di Roberto Ciufoli, che ha scelto un estratto dal libro "Se piove rimandiamo", in cui Pietrangeli scherzava sul proprio funerale e sul desiderio di celebrarlo proprio in quel campo. La commemorazione si è poi chiusa sulle note di My Way di Frank Sinatra, la canzone scelta da Pietrangeli per il suo ultimo saluto. Un finale elegante e in linea con il suo stile, con il Foro Italico che lo ha accompagnato con un lungo applauso.
Poi il feretro è stato spostato per il funerale in forma privata presso la Chiesa di Santa Maria della Gran Madre di Dio a Ponte Milvio, dove è arrivato anche il principe Alberto di Monaco, diventato molto amico del campione che aveva cominciato a frequentare i campi di tennis del Principato nel 1955, molto prima della sua nascita, frequentando il padre di Alberto, Ranieri III. “Lo conoscevo da tanti anni. Era un uomo splendido. Ci tenevo a essere qui, sono molto emozionato”, le parole del principe Alberto di Monaco al suo arrivo in Chiesa. “Era sempre presente nei miei momenti più importanti della mia vita”, ha aggiunto entrando nella chiesa”.
Durante la funzione, è stata molto toccante e divertente al tempo stesso la predica di Don Renzo Del Vecchio. “Amava avere l’ultima parola e finalmente potrà dirla al Signore”, ha detto Don Renzo. “Non ho conosciuto Nicola, ne ho sentito parlare in questi giorni ma ho pensato più all’uomo più che al personaggio, nel senso positivo del termine. Ho pensato all’uomo nel momento in cui rimaneva da solo e ho immaginato di stare con lui nei momenti di grande paura e solitudine, consolandolo laddove ce ne fosse bisogno”. Parlando dell’ironia di Pietrangeli l’ha definita come una qualità “delle persone intelligenti”.
E poi ancora: “Immagino Nicola che potrà incontrare il più grande di tutti e magari troverà qualche difetto anche a Gesù Cristo”. Durante la funzione anche un intervento di Giovanni Malagò: “Sono andato sabato pomeriggio a trovarlo, ho deciso all’ultimo momento perché si avvinava l’ora più buia. Mi ha detto ‘per me resterai sempre Giovannino’”.
Prima aveva parlato anche l’attuale presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, che ha definito il suo addio come la fine di una storia che però "non muore mai", ricordando la capacità di Pietrangeli di unire esperienza, ironia e umanità. Tanti i personaggi che si sono susseguiti nell’omaggiare un campione e un uomo. Tra questi anche l'ex presidente del Coni Gianni Petrucci, che anni fa volle intitolargli il campo del Foro Italico: "Aver dato il suo nome a questo stadio è per me un vanto. Era un vero signore, non parlava mai male di nessuno". Commosso anche il ricordo più atteso, quello del presidente della Federtennis Angelo Binaghi, che ha definito Pietrangeli "una persona unica e irripetibile", simbolo stesso del tennis italiano.
"Oggi è il giorno più triste. L'ho conosciuto nel momento più buio del tennis italiano ed è curioso che se ne sia andato in punta di piedi dopo i due mesi più straordinari del tennis italiano. Nicola è stato il tennis italiano. Ci ha dato la credibilità, la protezione, la sicurezza necessaria per mettere in pratica le cose che volevamo fare. Le cose si sono riassettate e ci ha dato il coraggio di poter vincere in questo bellissimo e maledetto sport. Oggi in Italia nel tennis siamo tutti figli di Nicola". Intenso anche il messaggio di Filippo Volandri, capitano della squadra di Davis, che ha voluto sottolineare l'eredità sportiva e culturale lasciata da Pietrangeli: "Ci ha insegnato ad amare la Davis, ci ha insegnato il valore della maglia azzurra. Tutto è iniziato dalla sua gestione". Mentre il ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi, giunto al Foro Italico insieme ad Adriano Panatta, Tonino Zugarelli e tanti ex campioni, ha parlato di una "giornata di dolce tristezza, che è l'essenza di ciò che è stato Nicola. Ha sempre preso la vita di petto".
Toccanti anche le parole di Fabio Fognini. “Con Nik ho avuto un bellissimo rapporto, è colui che ha aperto le vie al nostro bellissimo sport, ne ha fatto parlare, è doveroso essere qui oggi a salutarlo in questo giorno triste per lo sport italiano, ci mancherà il suo stile giocoso, e la sua persona". E prima che il feretro uscisse dalla Chiesa per il suo ultimo viaggio anche le parole di un altro campionissimo, Gianni Rivera. "La prima cosa che mi ha detto, ‘sei fortunato che ho deciso di giocare a tennis e non a pallone, se no finivi male. Non so se si pentirà ora che è la, ma quando arrivo io mi dirà qualcosa di più serio. Troppo divisivo? Era una persona perbene, seria e diceva quello che pensava. Due simboli di un’Italia sportiva? Io spero di andare un po’ più in là”.
Nuovo termine. Regione corre ai ripari sui voli per le festività...
Il Napoli torna protagonista in Coppa Italia. I partenopei affrontano oggi, mercoledì 3 dicembre, il Cagliari - in diretta tv e streaming - al Maradona negli ottavi di finale della coppa nazionale. La squadra di Conte è reduce dal trionfo contro la Roma in campionato, 1-0 firmato Neres che è valso il sorpasso proprio sui giallorossi in testa alla classifica di Serie A, mentre i sardi sono stati battuti 2-1 dalla Juventus all'Allianz Stadium.
La vincente della sfida tra Napoli e Cagliari affronterà quella di Fiorentina-Como.

''L'Italia ha una delle reti di cavi elettrici sottomarini più estese e articolate d'Europa''.
Con queste parole Luigi Ballarano, Chief Information Security Officer di Terna, ha aperto il suo intervento nel panel ''Underwater: minacce cyber, sicurezza e nuove dinamiche geopolitiche'', una delle sessioni centrali della conferenza Space&Underwater - Space Economy, Submarine Cables & Cybersecurity, in corso nei Saloni di Rappresentanza della Caserma dei Carabinieri ''Salvo D'Acquisto'' a Roma. Ballarano ha ricordato che Terna gestisce ''circa 1.800 chilometri di cavi elettrici sottomarini'', inclusi collegamenti strategici come il Sacoi, oppure l'interconnessione con il Montenegro e la Grecia, e nuove opere che ridisegneranno l'architettura elettrica del Paese. Tra queste, il Tyrrhenian Link, definito ''una delle opere principali in costruzione, destinata a raggiungere oltre 2.100 metri di profondità di posa''.
In programma anche l'interconnessione con la Tunisia e l'espansione dei collegamenti verso il continente europeo. Il Ciso di Terna ha richiamato l'attenzione sulla componente tecnologica che sostiene queste infrastrutture: ''La loro fisicità è imponente, ma si basano su dispositivi di supervisione, reti di telecomunicazione, IoT e fibra ottica senza i quali non potrebbero funzionare''. Una compromissione dei sistemi di controllo avrebbe conseguenze immediate sul sistema elettrico nazionale **con effetti sul bilanciamento dell’energia**.
Ballarano ha inoltre ribadito che a livello internazionale non sono mancati casi di minacce ibride, capaci di combinare attacchi cyber e attacchi fisici alle infrastrutture sottomarine. Per questo Terna sta portando avanti ''un programma molto esteso di asset discovery, centralizzazione dei controlli e monitoraggio di tutti i campi di sicurezza''. In chiusura, ha sottolineato l'importanza delle sinergie istituzionali: ''La collaborazione pubblico-privato è fondamentale. Solo lavorando con istituzioni ed enti nazionali ed europei possiamo proteggere davvero le infrastrutture critiche''.

Nel panel “Underwater: minacce cyber, sicurezza e nuove dinamiche geopolitiche”, parte della conferenza Space&Underwater – Space Economy, Submarine Cables & Cybersecurity, in corso nei Saloni di Rappresentanza della Caserma dei Carabinieri “Salvo D’Acquisto” a Roma, Gabriele Maria Cafaro, Evp Underwater di Fincantieri, ha sottolineato la necessità di un approccio sistemico alla sicurezza del mondo subacqueo.
“C’è una forte esigenza da parte di chi detiene e gestisce infrastrutture underwater e abbiamo visto una sensibilità crescente anche dal punto di vista militare”, ha affermato, ricordando il ruolo del Polo Nazionale della Subacquea e delle tecnologie già disponibili, spesso sviluppate anche da piccole e medie imprese. In questo scenario — ha osservato — è fondamentale il ruolo dell’“orchestratore, ovvero l’architetto di un sistema di sistemi”, in grado di integrare mezzi, sensori, capacità industriali e soluzioni software.
Cafaro ha spiegato che la protezione del dominio subacqueo richiede “una soluzione integrata dalla superficie al fondo del mare”, facendo leva su competenze già consolidate. Ha ricordato come le navi di superficie stiano evolvendo in mothership in grado di operare e coordinare flotte di mezzi subacquei, e come l’acquisizione di competenze elettroacustiche e di asset come Vas abbia ampliato la capacità industriale del gruppo. “Parliamo di droni di ogni dimensione, mezzi submergibili, sensori e sistemi avanzati che devono essere orchestrati attraverso software e intelligenza artificiale”. Dal punto di vista industriale, ha rimarcato la necessità di sviluppare tecnologie dual use: “Non è altro che uno sviluppo univoco, ma con uno sguardo duplice: da un lato supporta i sistemi di difesa, dall’altro protegge le infrastrutture critiche civili”. Cafaro ha poi sottolineato un secondo livello di orchestrazione, quello delle competenze: “Abbiamo aggiunto al team professionalità con esperienza profonda nell’underwater, dalla difesa ai settori civili, e questa integrazione deve essere sviluppata in modo armonico e omogeneo”. In chiusura, ha richiamato il ruolo di Fincantieri come catalizzatore della filiera: “Ci piace accompagnare le piccole e medie imprese: nei bandi del Polo sono stati messi a disposizione oltre 150 milioni, e molte aziende hanno già mostrato una straordinaria capacità innovativa”. Un compito che, ha concluso, “richiede traino industriale, competenze solide e coraggio imprenditoriale”.
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