Claudio Gulisano davanti al Gup il 19 dicembre...
Operazione della Guardia di finanza negli esercizi delle coste... 
L’Ufficio di presidenza della Commissione di Vigilanza della Rai ha dato l’ok all’unanimità all’acquisizione da parte del Copasir della parte secretata dell’audizione di Sigfrido Ranucci nelle commissioni Antimafia e Vigilanza Rai (avvenute rispettivamente gli scorsi 4 e 5 novembre). Il Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica aveva chiesto alla Vigilanza di poter acquisire il resoconto dell’audizione del conduttore di ‘Report’, durante le quali Ranucci ha raccontato, tra le altre cose, di essere stato pedinato da uomini dell’intelligence.

Proseguono mobilitazione e protesta di operai e sindacati dei metalmeccanici nei pressi dello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto, oggi Acciaierie d'Italia. I manifestanti hanno passato la notte ai presidi della statale 100 Appia. E in mattinata, per protesta contro quello che definiscono "il piano di chiusura", dopo aver occupato la statale 7 Appia che collega la città a Bari, hanno occupato la statale 106 Jonica.
Stanotte i manifestanti hanno passato la notte all'aperto riscaldati da qualche piccolo fuoco. Dalle 12 di ieri prosegue inoltre lo sciopero a oltranza proclamato dai sindacati Fim, Fiom, Uilm e Usb.
“La dichiarazione di sciopero a oltranza proclamata delle categorie metalmeccaniche delle acciaierie di Taranto è un atto di dignità e assieme un grido di dolore che è dovere del Governo accogliere. I lavoratori chiedono un’assunzione di responsabilità della politica rispetto al futuro di migliaia di occupati, di un intero territorio e di un asset fondamentale qual è quello dell’acciaio per tutto il sistema produttivo italiano”, hanno dichiarato la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, e Giovanni D’Arcangelo, segretario generale della Camera del Lavoro di Taranto.
“Il Governo ritiri un piano che non ha alcuna garanzia - dicono - se non quella di portare alla chiusura degli impianti, convochi urgentemente un tavolo a Roma con i sindacati, accolga le proposte che arrivano da chi conosce e vive quella fabbrica da anni. Serve una volta per tutte chiarezza, serve un vero piano industriale, serve capire quali investitori se ci sono e a che condizioni vogliono rilevare gli impianti per salvare tutti i posti di lavoro. A tutti i lavoratori va il sostegno e la solidarietà di tutta la Cgil pugliese", proseguono Bucci e D'Arcangelo.
“Il governo deve togliersi il vestito del cinismo e dare una risposta concreta alle istanze dei lavoratori. Parliamo di migliaia di famiglie tra i diretti e l'indotto, e le aziende dell'indotto hanno già iniziato a licenziare. Cos'altro deve succedere per far comprendere che se salta la manifattura industriale salta il lavoro e ogni genere di prospettiva? È una catastrofe sociale”, concludono i sindacalisti della Cgil.

Sono in tutto tre milioni le persone colpite dall'ondata di piogge torrenziali, alimentate da cicloni, che ha investito il Sud Est Asiatico
È salito a oltre 800 morti il bilancio delle vittime causate dalle inondazioni e dalle frane che hanno colpito l'Indonesia. Lo ha annunciato l'Agenzia nazionale per la gestione delle calamità naturali spiegando che più di 650 persone risultano ancora disperse. L'ultimo aggiornamento stima il bilancio delle vittime a 804 morti, con oltre 570mila sfollati interni a causa del disastro causato dalle piogge torrenziali in tre province indonesiane.
Sono in tutto tre milioni le persone colpite dall'ondata di piogge torrenziali, alimentate da cicloni, che ha investito il Sud Est Asiatico[1]. Non solo le alluvioni e le frane in Indonesia, ma anche in Thailandia, Malaysia e Sri Lanka. Milioni di persone si trovano ora a fronteggiare strade sommerse e villaggi isolati, mentre le ricerche dei dispersi proseguono in condizioni critiche e oltre 1100 persone hanno perso la vita.

“Oggi è la Giornata internazionale delle persone con disabilità. La disabilità non è un destino ineludibile: significa che possiamo costruire una società in cui ogni persona è pienamente inclusa, gode di pari diritti e opportunità, e dove si prevengono le forme di disabilità evitabili, oggi in Italia interessano milioni di cittadini, tra persone con disabilità e con non autosufficienza.Prevenire le disabilità significa tutela nelle prime fasi della vita, protezione di donne in gravidanza e bambini, sicurezza stradale, domestica e lavorativa, e promozione dell’invecchiamento attivo per limitare fragilità fisiche e cognitive". Così Francesco Vaia, già direttore della Prevenzione del ministero della Salute e oggi componente dell'Autorità garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità.
"Costruire salute, benessere e ambienti inclusivi lungo tutto l’arco della vita non solo migliora la qualità della vita dei cittadini, ma permette all’Italia di candidarsi come Paese guida in Europa, consolidando un welfare socio-sanitario che favorisca una società più giusta, più equa e più solidale", conclude.
Abbanoa, erogazione sospesa in centro ma non nel litorale... 
Arresti domiciliari per l'ex presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro, indagato insieme ad altre 17 persone, per associazione a delinquere, turbativa d'asta e corruzione. Lo ha disposto il gip, a due settimane, dall'interrogatorio preventivo, accogliendo la richiesta della Dda di Palermo.
Per Cuffaro niente braccialetto elettronico. Per il giudice la misura cautelare degli arresti domiciliari è sufficiente a garantire le esigenze cautelari. Non viene applicato il braccialetto elettronico “non emergendo particolari esigenze da imporre il costante monitoraggio“, ma viene imposto un “assoluto divieto di comunicazione così da escludere qualsiasi possibilità di mantenere contatti con altri coindagati o con soggetti terzi, comunque appartenenti alla pubblica amministrazione e all’imprenditoria”, si legge nella misura cautelare.
Il gip di Palermo ha respinto invece la richiesta di arresti domiciliari, chiesti dalla Procura di Palermo, per il deputato di Noi Moderati Saverio Romano. Il parlamentare era stato ascoltato due settimane fa nel corso dell'interrogatorio preventivo respingendo tutte le accuse.
"Ancora non ho letto la misura, ho visto però che hanno riqualificato il reato per Cuffaro in traffico di influenza. Ma non conosco le motivazioni dell'ordinanza. Sono, comunque, conteno del fatto che, come dice il gip, non ci sono le esigenze cautelari nei miei confronti". Così all'Adnkronos Saverio Romano.
Cuffaro si era avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip di Palermo, ma ha reso dichiarazioni spontanee[1]. Sono 18 gli indagati, tra cui Romano.
Nei giorni a Cuffaro sono stati sequestrati dai carabinieri del Ros 80mila euro[2] in contanti nel giorno in cui sono state fatte le perquisizioni la scorsa settimana.

Arresti domiciliari per l'ex presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro, indagato insieme ad altre 17 persone, per associazione a delinquere, turbativa d'asta e corruzione. Lo ha disposto il gip, a due settimane, dall'interrogatorio preventivo, accogliendo la richiesta della Dda di Palermo.
Per Cuffaro niente braccialetto elettronico. Per il giudice la misura cautelare degli arresti domiciliari è sufficiente a garantire le esigenze cautelari. Non viene applicato il braccialetto elettronico “non emergendo particolari esigenze da imporre il costante monitoraggio“, ma viene imposto un “assoluto divieto di comunicazione così da escludere qualsiasi possibilità di mantenere contatti con altri coindagati o con soggetti terzi, comunque appartenenti alla pubblica amministrazione e all’imprenditoria”, si legge nella misura cautelare.
Il gip di Palermo ha respinto invece la richiesta di arresti domiciliari, chiesti dalla Procura di Palermo, per il deputato di Noi Moderati Saverio Romano. Il parlamentare era stato ascoltato due settimane fa nel corso dell'interrogatorio preventivo respingendo tutte le accuse.
"Ancora non ho letto la misura, ho visto però che hanno riqualificato il reato per Cuffaro in traffico di influenza. Ma non conosco le motivazioni dell'ordinanza. Sono, comunque, conteno del fatto che, come dice il gip, non ci sono le esigenze cautelari nei miei confronti". Così all'Adnkronos Saverio Romano.
Cuffaro si era avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip di Palermo, ma ha reso dichiarazioni spontanee[1]. Sono 18 gli indagati, tra cui Romano.
Nei giorni a Cuffaro sono stati sequestrati dai carabinieri del Ros 80mila euro[2] in contanti nel giorno in cui sono state fatte le perquisizioni la scorsa settimana.

Il Napoli torna protagonista in Coppa Italia. I partenopei affrontano oggi, mercoledì 3 dicembre, il Cagliari - in diretta tv e streaming - al Maradona negli ottavi di finale della coppa nazionale. La squadra di Conte è reduce dal trionfo contro la Roma in campionato, 1-0 firmato Neres che è valso il sorpasso proprio sui giallorossi in testa alla classifica di Serie A, mentre i sardi sono stati battuti 2-1 dalla Juventus all'Allianz Stadium.
Napoli-Cagliari, orario e probabili formazioni
La sfida tra Napoli e Cagliari è in programma oggi, mercoledì 3 dicembre, alle ore 18. Ecco le probabili formazioni:
Napoli (3-4-3): Milinkovic-Savic; Juan Jesus, Rrahmani, Marianucci; Mazzocchi, Lobotka, Elmas, Spinazzola; Politano, Lucca, Lang. All. Conte
Cagliari (3-5-2): Caprile; Zappa, Deiola, Luperto; Palestra, Liteta, Adopo, Folorunsho, Obert; Esposito, Borrelli. All. Pisacane
Napoli-Cagliari, dove vederla in tv
Napoli-Cagliari sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva, in chiaro, su Italia 1. Il match sarà disponibile anche in streaming su Mediaset Infinity e sul sito web di SportMediaset.

Federica Mogherini e Stefano Sannino, fermati ieri dalle autorità del Belgio nel contesto di un'indagine avviata dalla Procura europea, sono stati rilasciati insieme ala terza persona coinvolta. Lo rende noto la stessa Procura in un comunicato.
"Dopo essere stati interrogati dalla Polizia giudiziaria federale belga (Fgp West-Vlaanderen), i tre individui - si legge - sono stati formalmente informati delle accuse nei loro confronti[1]. Le accuse riguardano frode negli appalti e corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale. Sono stati rilasciati, poiché non sono considerati a rischio di fuga", evidenzia il testo.

Stasera, mercoledì 3 dicembre 2025, in prima serata su Canale 5, terzo e ultimo appuntamento con 'Gigi e Vanessa – Insieme': il grande show che celebra l’amicizia e le emozioni condivise.
Ospiti della serata: Max Giusti, Claudio Bisio, Geolier, Pio e Amedeo, Mahmood e Alessandra Amoroso, oltre a Gianluca Capozzi, Gianni Fiorellino, Ivan Granatino, Mavi, Rosario Miraggio, Franco Ricciardi, Andrea Sannino e Ste.

I "resti" consegnati ieri da Hamas e portati in Israele non appartengono ad alcuno dei due ostaggi ancora nella Striscia di Gaza.
L'ufficio del premier Benjamin Netanyahu ha reso noto che sono stati completati gli esami per il riconoscimento dall'istituto di medicina legale Abu Kabir a Tel Aviv e che le famiglie dei due ostaggi - il cittadino israeliano Ran Gvili e quello thailandese Sudthisak Rinthalak - sono state informate degli sviluppi.
"Gli sforzi per riportarli a casa non verranno interrotti fino a quando la missione non sarà stata completata, quella di riportarli nel loro paese per una degna sepoltura", ha reso noto la stessa fonte, citata dal 'Times of Israel'.
Giornalista palestinese ucciso a Gaza
Un giornalista palestinese è stato ucciso in un attacco condotto dalle forze israeliane nella Striscia di Gaza, secondo quanto diffuso dai media in data odierna. Un altro cronista ha riportato ferite in seguito a un raid aereo con droni a Khan Younis, nel settore meridionale del territorio, come comunicato dall'agenzia di stampa palestinese Wafa. Un portavoce dell'esercito israeliano ha confermato che le forze armate stanno conducendo indagini in merito alla notizia. Wafa ha identificato il giornalista deceduto come Mahmoud Wadi. Fonti giornalistiche locali hanno riferito che egli impiegava una telecamera drone per la sua attività professionale, collaborando con diverse testate.
Media: "Netanyahu ha chiesto a Trump assistenza per ottenere grazia da Herzog"
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto al presidente americano Donald Trump di continuare ad assisterlo nella richiesta di grazia al presidente Isaac Herzog nel corso di una telefonata, ha reso noto Channel 12 citando due fonti americane. Trump ha detto al suo interlocutore di essere convinto che la questione della grazia "avrebbe funzionato" ma non si è impegnato in ulteriori passi. E ha invece sollecitato Netanyahu a comportarsi da "partner migliore" nel portare avanti l'accordo di pace su Gaza, chiedendogli anche la ragione per cui gli operativi di Hamas intrappolati nei tunnel "vengono uccisi e non lasciati arrendere". Il premier israeliano ha risposto dicendo che "sta facendo del suo meglio".

Tempo di Coppa Italia per l'Atalanta. I bergamaschi ospitano oggi, mercoledì 3 dicembre, il Genoa - in diretta tv e streaming - alla New Balance Arena negli ottavi della coppa nazionale. La squadra di Palladino è reduce dalla vittoria contro la Fiorentina, battuta 2-0 nell'ultimo turno di Serie A, mentre quella di De Rossi ha vinto contro l'Hellas Verona per 2-1 al Ferraris in campionato.
Atalanta-Genoa, orario e probabili formazioni
La sfida tra Atalanta e Genoa è in programma oggi, mercoledì 3 dicembre, alle ore 15. Ecco le probabili formazioni:
Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Kossounou, Hien, Djimsiti; Bellanova, Ederson, De Roon, Zappacosta; De Ketelaere, Lookman; Scamacca. All. Palladino
Genoa (3-5-2): Leali; Marcandalli, Ostigard, Vasquez; Ellertsson, Thorsby, Frendrup, Malinovskyi, Martin; Vitinha, Colombo. All. De Rossi
Atalanta-Genoa, dove vederla in tv
Atalanta-Genoa sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva, in chiaro, su Italia 1. Il match sarà disponibile anche in streaming su Mediaset Infinity e sul sito web di SportMediaset.

Sono stati compiuti "alcuni progressi" nei colloqui con la Russia per porre fine alla guerra in Ucraina, afferma il segretario di Stato americano Marco Rubio. "Ciò che abbiamo cercato di fare, e penso che abbiamo fatto qualche progresso, è determinare cosa potrebbe convenire agli ucraini e dare loro garanzie di sicurezza per il futuro", ha affermato Rubio parlando con Fox News, aggiungendo che gli Stati Uniti sperano che il compromesso "permetta loro non solo di ricostruire la loro economia, ma anche di prosperare come Paese". Non è stato precisato se le dichiarazioni di Rubio siano state registrate dopo la conclusione dei colloqui a Mosca tra il presidente russo Vladimir Putin e l'inviato speciale americano Steve Witkoff che intanto oggi, insieme al genero del presidente Usa Trump Jared Kushner, incontrerà Volodymyr Zelensky.
Cinque ore di colloquio tra Putin e Witkoff: “Nessun accordo”. Trump: "E' davvero un casino"
La diplomazia si è arenata su questioni territoriali irrisolte.Quella tra Russia e Ucraina "non è una situazione facile", secondo il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. "Lasciate che vi dica che è un casino", ha aggiunto parlando alla riunione di governo alla Casa Bianca. Cinque ore di incontro e una fumata più nera che bianca dunque[1].
Il consigliere diplomatico del Cremlino, Yuri Ushakov, ha parlato al termine dell'incontro in Russia di una "discussione costruttiva", ma dell'assenza di "soluzioni di compromesso". "Siamo riusciti a trovare un accordo su alcuni punti, altri hanno suscitato critiche, ma la cosa principale è che si sia svolta una discussione costruttiva e che le parti abbiano dichiarato la loro disponibilità a proseguire gli sforzi", ha affermato. Sulla questione dei territori occupati dalla Russia in Ucraina, "non è stata ancora scelta una soluzione di compromesso", sebbene "alcune proposte americane possano essere discusse", ha aggiunto, definendo la discussione "utile". Per raggiungere un accordo però "resta ancora molto lavoro".
Dopo la prima versione del piano di pace degli Stati Uniti, la Russia ha ricevuto altri quattro documenti, che sono stati discussi durante l'incontro al Cremlino. "Non posso rivelare il contenuto di questi documenti. Tutti riguardano una risoluzione pacifica a lungo termine della crisi in Ucraina", ha affermato Ushakov.
Putin: "Se Europa vuole la guerra siamo pronti"
Questi colloqui si sono svolti a poche ore di distanza dalla dichiarazione di Vladimir Putin: "Se l'Europa vuole scatenare una guerra, noi siamo pronti, adesso", ha dichiarato, aggiungendo di aver respinto le proposte europee perché "inaccettabili per la Russia". Il leader del Cremlino ha anche accusato i leader europei di "ostacolare" le proposte degli Stati Uniti e ha insistito sul fatto che gli europei "non hanno un programma pacifico".
L'Europa nutre preoccupazioni riguardo alla possibilità che Washington e Mosca raggiungano un accordo senza il suo coinvolgimento o che l'Ucraina venga costretta a concessioni inique. Il piano americano originale di 28 punti, reso pubblico il mese scorso, era così allineato alle richieste di Mosca da suscitare accuse di un coinvolgimento russo nella sua stesura, circostanza negata da Washington.
La Russia ha esercitato pressione prima dell'inizio dei colloqui con gli Stati Uniti. Putin ha dichiarato che Pokrovsk, una roccaforte nell'Ucraina orientale che le forze russe affermano di aver recentemente conquistato[2], rappresenta un "buon punto d'appoggio per risolvere tutti i compiti fissati all'inizio dell'operazione militare speciale". Oltre a Pokrovsk, Kiev si trova sotto pressione su molteplici fronti. Le forze russe hanno registrato avanzamenti significativi nell'Ucraina orientale nel mese di novembre, mentre l'Ucraina è stata scossa da scandali di corruzione che hanno portato alle dimissioni del suo principale negoziatore nel conflitto. Mosca ha inoltre intensificato gli attacchi con droni e missili contro l'Ucraina, causando interruzioni di corrente e riscaldamento per centinaia di migliaia di persone, con Zelensky che accusa il Cremlino di tentare di "spezzare" il suo Paese.
L'Inter scende in campo in Coppa Italia. I nerazzurri sfidano oggi, mercoledì 3 dicembre, il Venezia - in diretta tv e streaming - a San Siro negli ottavi della coppa nazionale. La squadra di Chivu è reduce dalla vittoria contro il Pisa, battuto 2-0 nell'ultima giornata di campionato grazie alla doppietta di Lautaro Martinez.
Un successo che ha riscattato la cocente sconfitta di Champions League, dove è stata superata dall'Atletico Madrid per 2-1 in pieno recupero. Il Venezia invece ha sconfitto 3-0 il Mantova nell'ultima giornata di Serie B.
Inter-Venezia, orario e probabili formazioni
La sfida tra Inter e Venezia è in programma oggi, mercoledì 3 dicembre, alle ore 21. Ecco le probabili formazioni:
Inter (3-5-2): Martinez; Bisseck, de Vrij, Bastoni; Luis Henrique, Diouf, Sucic, Frattesi, Carlos Augusto; Esposito, Bonny. All. Chivu
Venezia (3-1-4-2): Stankovic; Schingtienne, Svoboda, Sverko; Busio; Hainaut, Perez, Doumbia, Bjarkason; Yeboah, Fila. All. Stroppa
Inter-Venezia, dove vederla in tv
Inter-Venezia sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva, in chiaro, su Italia 1. Il match sarà disponibile anche in streaming su Mediaset Infinity e sul sito web di SportMediaset.

Federica Sciarelli torna stasera, mercoledì 3 dicembre, con una nuova puntata di 'Chi l'ha visto?', alle 21.20 su Rai 3. In primo piano il caso di Liliana Resinovich che si arricchisce ciclicamente di inedite testimonianze. Liliana chiese dei sacchi neri a un ristoratore due anni prima della sua morte? Il fratello Sergio annuncia un esposto: “Ogni tanto qualcuno si fa avanti per avvalorare la tesi del suicidio - dice a Chi l’ha visto? -, ma per ora l’unico indagato resta il marito”.
E poi il caso di Romina del Gaudio che scompare dal centro di Aversa e i suoi resti vengono ritrovati dopo 47 giorni in un bosco a Carditello. Dopo 21 anni, ancora nessuna spiegazione per la sua morte: lo zio in studio in diretta: "Bisogna indagare ancora. Quando è morta Romina siamo morti tutti". Documenti e testimonianze inedite a "Chi l'ha visto?"
E ancora. Grazie ai telespettatori, 'Chi l'ha visto?' ha rintracciato Marco, l'erede a sua insaputa. Lo cercava una donna svedese, perché suo marito, che non aveva voluto riconoscere il bimbo concepito con una ragazza italiana, in punta di morte lo aveva lasciato suo erede. Lei ha rispettato questa volontà, lo ha cercato tramite 'Chi l’ha visto?' ed è venuta in Italia per abbracciarlo. Commossa gli dice: “Voglio proteggerti come avrebbe fatto tua madre".

Vladimir Putin rivendica la conquista di Pokrovsk. L'Ucraina smentisce il presidente della Russia. La città del Donetsk è il fulcro della guerra, da mesi le forze di Mosca cercano di prendere possesso del centro ritenuto strategico e ora diventato un simbolo per cui combattere.
Perché Pokrovsk è (o era) strategica
La città, ridotta ad un cumulo di macerie, prima della guerra aveva circa 60-70mila abitanti. Con lo sviluppo del conflitto, è diventato uno snodo cruciale per controllare vie di trasporto, rifornimenti, collegamenti per il trasferimento di truppe e mezzi. E per questo la Russia ha cercato la spallata per mesi. A sentire Putin, l'obiettivo è stato raggiunto: la città ucraina di Pokrovsk ''ha un significato speciale'' e rappresenta ''una grande base per raggiungere gli obiettivi'' della Russia, ha detto il numero 1 del Cremlino la città è ''sotto il pieno controllo dell'esercito russo''.
Perché Putin vuole conquistare una città morta
In realtà, come hanno evidenziato gli analisti indipendenti nelle ultime settimane, la rilevanza strategica di Pokrovsk si è ridotta notevolmente rispetto a 6-12 mesi fa. L'Ucraina ha provveduto a modificare i propri piani e le proprie strategie: i combattimenti senza sosta hanno costretto Kiev a cercare nuovi collegamenti e nuove rotte.
Perdere Pokrovsk, in sostanza, non modificherebbe radicalmente il quadro delle operazioni[1] anche se la città, in teoria, può costituire una base per ulteriori offensive verso ovest. Piazzare una bandierina sulla carta geografica permetterebbe a Putin di alzare la posta nell'ambito dei negoziati per porre fine al conflitto. Mosca vuole tutto il Donbass e, come ha spiegato il presidente russo, punta alla creazione di una zona cuscinetto nel nord dell'Ucraina. Obiettivi ambiziosi, a dir poco.
Chi controlla cosa
Per l'Ucraina si tratta di pretese infondate: la Russia non controlla tutto il Donbass e, nello specifico, non ha nemmeno conquistato Pokrovsk. "Le operazioni di ricerche e assalto e l'eliminazione del nemico in aree urbane continuano a Pokrovsk", recita un comunicato del comando orientale delle forze armate ucraine, responsabile della zona, considerato un nodo logistico cruciale.
Nella guerra di news, spicca il video che mostra soldati russi piantare una bandiera nel cuore della città. Per Kiev è una messa in scena: "Gli invasori hanno tentato ancora una volta di piantare la loro bandiera in uno dei quartieri della città in modo che i propagandisti potessero usarla come prova - continua il comunicato - poi sono fuggiti in fretta e la bonifica dei gruppi nemici continua".
Putin smentisce la smentita
Uno schiaffo ai proclami di Putin, che non ha fatto nessun passo indietro. Anzi, ha anche invitato i giornalisti stranieri, inclusi gli ucraini, a visitare Krasnoarmeysk - il nome russo che identifica Pokrovsk - e Kupyansk, nella regione di Kharkiv, per vedere la situazione con i loro occhi. "Se qualcuno ha ancora dei dubbi, siamo pronti a concedere il diritto di visitare Krasnoarmeysk ai giornalisti stranieri e anche ucraini, perché vedano con i loro occhi quello che sta accadendo e chi controlla davvero l'insediamento. Faremo di tutto per garantire la loro sicurezza e siamo pronti ad accompagnarli nei quartieri di Krasnoarmeysk", ha detto Putin. E lo stesso "vale per Kupyansk".
Tra annunci e smentite, chi dice la verità? La difficoltà di reperire conferme indipendenti complica ovviamente la 'missione'. Un quadro almeno parziale viene delineato dagli analisti della piattaforma ucraina DeepState e da quelli dell'Institute for the Study of War, think tank basato a Washington, sulla base di informazioni raccolte da fonti aperte.
La situazione sul campo
Le forze russe, è il verdetto, non controllano Pokrovsk ma solo alcune zone della città in cui unità di incursori combattono metro per metro da quattro mesi. Vaste porzioni di Pokrovsk sono ancora oggetto di scontro, precisano. Le forze russe occupano stabilmente postazioni sparse e limitate a Pokrovsk nord, scrive l'Isw. Il settimo corpo di reazione rapida delle forze d'assalto ucraine ha reso noto che le forze russe sono impantanate in guerriglia urbana all'interno della città. Solo a novembre, gli ucraini hanno ucciso 1.221 russi e ferito 545 nella zona di Pokrovsk, 510 uccisi e 131 feriti all'interno di Pokrovsk.
Le forze di Mosca sgomberano un isolato, i comandanti lo dichiarano catturato, vi inviano nuove unità, e poi lo riperdono, interamente o parzialmente: questo è l'algoritmo che si ripete lungo l'intero fronte da mesi, sottolinea DeepState.
A Kupyansk, che lo scorso ottobre il generale Valery Gerasimov aveva dichiarato occupata, e che invece è stata quasi completamente liberata dalla presenza di forze russe, come ha detto all'Eliseo Volodymir Zelensky, come a Pokrovsk. "La linea del fronte è una linea di contatto in continuo spostamento", ha precisato Zelensky.
Lo stesso vale per Vovchansk, nella regione di Kharkiv, l'altra località di cui Putin, alla vigilia dei suoi colloquio al Cremlino con gli inviati Usa Steve Witkoff e Jared Kushner, ha rivendicato il controllo. Più della metà della città è ancora controllata dalle forze ucraine. Huliaipole, nella regione di Zaporizhzhia è in larga misura fuori dal controllo dei russi.

Ha preso ufficialmente il via la missione in Bahrein di Giorgia Meloni. La giornata di oggi prevede una serie di appuntamenti istituzionali e incontri bilaterali per la presidente del Consiglio.
La visita inizierà alle 10,30 al Sakhir Palace, dove Meloni arriverà accompagnata dal ministro per lo Sviluppo Sostenibile del Bahrein, Noor Al Khulaif. Ad accoglierla sarà il Principe ereditario e Primo Ministro del Bahrein, Salman bin Hamad Al Khalifa. È previsto uno scambio di accordi, seguito da una sessione di incontri bilaterali. Alle 13, la presidente del Consiglio si trasferirà presso la sede del vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo. Anche in questa occasione sarà accolta dal Principe ereditario e, successivamente, dal Re del Bahrein. Dopo la foto di rito, la delegazione prenderà parte alla seduta congiunta del Ccg, che inizierà alle 13,30.
La sessione si aprirà con un discorso di benvenuto del Re del Bahrein, seguito dall'intervento di Meloni, in lingua inglese. Al termine è in programma un pranzo ufficiale. Nel pomeriggio, alle 15, Meloni visiterà la Cattedrale di Nostra Signora d'Arabia, dove sarà accolta dal Vicario Apostolico dell'Arabia del Nord, Mons. Aldo Berardi. La visita consentirà di conoscere da vicino la principale chiesa cattolica del Paese.
Rafforzare ulteriormente la cooperazione tra l'Italia e i Paesi del Golfo - e, più in generale, tra il Mediterraneo e la Penisola Arabica - mantenendo il focus sui temi cruciali per il futuro del Medio Oriente, a partire dalla questione palestinese e dalle tensioni a Gaza, che continuano a destare preoccupazione nonostante l'intesa siglata a Sharm el Sheikh lo scorso ottobre. Con questo obiettivo Meloni è arrivata ieri a Manama per partecipare - su invito di Re Hamad bin Isa - al 46° Vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Ccg), l'organizzazione che riunisce Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar, una sorta di "Consiglio europeo" dei principali player della regione.
Il formato del summit non prevede di norma la presenza di leader esterni (solo alcuni, tra cui Erdogan e Xi, sono stati in passato "omaggiati" con un invito). Anche per questo, la partecipazione di Meloni viene letta da fonti italiane come "un segnale molto significativo del rinnovato protagonismo dell'Italia" sulla scena internazionale e della "solidità" delle relazioni costruite dal Governo italiano negli ultimi tre anni. Le stesse fonti sottolineano inoltre il ruolo assunto da Roma nel contesto del "Mediterraneo allargato", anche come interlocutore privilegiato delle Nazioni di un'area strategica come il Golfo e la Penisola Araba.
Numerosi i dossier politici sul tavolo: dal Medio Oriente all'Ucraina, dalla Libia al Sudan, dal Mar Rosso allo Yemen. Ma anche nuovi accordi: è in dirittura d'arrivo un'intesa tra Italia e Segretariato del Ccg per avviare una cooperazione rafforzata, che sarà firmata in occasione della prossima visita a Roma del Segretario Generale del Consiglio.
L'attenzione di Meloni verso i Paesi del Golfo è costante sin dall'inizio del suo mandato a Palazzo Chigi. La leader di Fdi ha costruito un dialogo particolarmente intenso con l'area: ha visitato il Qatar nel settembre 2023, è stata più volte negli Emirati Arabi Uniti (nel marzo e nel dicembre 2023, e poi ancora nel gennaio 2025) e, sempre a inizio 2025, ha compiuto tappe ufficiali in Arabia Saudita e in Bahrein - quest'ultima come prima visita ufficiale di un presidente del Consiglio italiano nel Paese[1]. A ciò si aggiungono l'incontro con il Principe ereditario del Kuwait, avvenuto a margine dell'Assemblea generale dell'Onu nel settembre 2024, e due colloqui telefonici con il Sultano dell'Oman nello stesso anno.
Meloni ha inoltre accolto più volte in Italia i leader della regione: il Presidente degli Emirati Arabi Uniti è stato a Roma in tre diverse occasioni - per il Vertice su Migrazioni e Sviluppo nel luglio 2023, per il G7 nel giugno 2024 e per la prima visita di Stato nel febbraio 2025; l'Emiro del Qatar è giunto nell'ottobre 2024 per la sua visita di Stato; il Re del Bahrein è stato ricevuto due volte, nell'ottobre 2023 e nel luglio 2025; mentre il Principe ereditario e Primo Ministro del Bahrein ha effettuato una visita nel settembre 2025.
In questo quadro di relazioni consolidate, l'Italia ha avviato partenariati strategici con Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita e ha firmato diverse intese sugli investimenti con Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Qatar.
Anche i Paesi del Golfo hanno sottoscritto vari accordi con l'Italia, integrando il Piano Mattei per l'Africa nelle proprie strategie di sviluppo e investimento. Gli Emirati Arabi Uniti partecipano inoltre al finanziamento del fondo multidonatori del Piano, gestito dalla Banca Africana di Sviluppo, mentre imprese italiane e del Golfo hanno avviato partnership congiunte per investire nel continente africano, soprattutto in energia, agricoltura, infrastrutture e formazione. Si tratta di intese che mobilitano capitali accompagnati da tecnologia italiana, in linea con il Global Gateway dell'Unione europea.
Tra i principali temi del summit figurano anche un progetto strategico di ferrovia che colleghi gli Stati del Golfo, l'ipotesi di un visto turistico unificato ("Gulf Schengen") e nuove politiche per favorire integrazione economica, investimenti e mobilità regionale. (dall'inviato Antonio Atte)

Decine di petroliere delle cosiddette flotte fantasma russa e iraniana battono bandiera delle Isole Cook per nascondere traffici di petrolio illegali ed eludere i controlli sulle sanzioni internazionali. Le navi, gestite da armatori stranieri senza alcun legame diretto con l'arcipelago del Pacifico, utilizzano un piccolo ufficio vicino a una pizzeria come sede ufficiale. Lo rivela un'inchiesta dell'agenzia Afp basata sull'analisi dei dati sulle sanzioni.
I dati statunitensi identificano 20 petroliere registrate alle Isole Cook sospettate di aver trasportato carburante russo e iraniano tra il 2024 ed il 2025. Una banca dati britannica ne segnala altre 14 nello stesso arco di tempo. Molte di queste navi compiono trasferimenti di carico 'ship-to-ship' in mare aperto e spengono i transponder per evitare tracciamenti.
La Nuova Zelanda, principale partner diplomatico dell'arcipelago in libera associazione, parla di situazione "allarmante ed esasperante" e critica la gestione del registro navale, sostenendo che la mancanza di controlli compromette gli sforzi internazionali sull'attuazione delle sanzioni contro Mosca e Teheran.
La smentita della società marittima
Maritime Cook Islands, società privata che gestisce il registro per delega del governo locale, sostiene di cancellare tempestivamente qualsiasi nave sospetta e di avere sistemi di monitoraggio "efficaci". La società afferma inoltre di non essere a conoscenza di casi di violazioni o abusi.
Secondo esperti, le flotte fantasma di Iran e Russia sfruttano bandiere di comodo in Paesi con controlli più permissivi per continuare a muovere milioni di barili di petrolio fuori dai circuiti ufficiali. L'arcipelago del Pacifico, con un registro navale in rapida crescita ed entrate dai diritti di navigazione aumentate di oltre il 400% negli ultimi cinque anni, è diventato uno dei principali punti di riferimento per queste operazioni.
Il caso Eagle S
Tra i casi più eclatanti c'è la petroliera Eagle S, sospettata di far parte della flotta fantasma russa e di aver danneggiato cinque cavi sottomarini nel Mar Baltico trascinando l'ancora. Le autorità finlandesi hanno dichiarato di non avere giurisdizione poiché la competenza spetta allo Stato battente bandiera o al Paese d'origine dell'equipaggio, evidenziando l'assenza di meccanismi internazionali per far rispettare le norme.
Gli analisti avvertono che questa rete non è solo un problema commerciale: navi vecchie, scarsamente manutenute e non assicurate rappresentano un rischio ambientale e di sicurezza, mentre la flotta fantasma continua a crescere e moltiplicarsi sfruttando registri permissivi come quello delle Isole Cook.

Basta un giro al supermercato per intercettarli: barrette e beveroni 'high protein', ma anche cibi arricchiti in proteine, persino la pasta e l'acqua diventano 'proteiche'. Un trend in ascesa che, come spesso accade, parte dagli Stati Uniti per poi varcare l'oceano e conquistare altre aree del mondo. Oggi spopola in particolare fra gli appassionati di sport e fitness, fra chi sogna muscoli definiti e una forma fisica 'senza un filo di grasso', chi vorrebbe dimagrire e si convince che una dieta a tutte proteine possa accelerare i tempi senza controindicazioni. Ma i prodotti iperproteici aiutano davvero chiunque? Secondo la scienza non è tutto così semplice e automatico come il marketing sembrerebbe suggerire.
E sulla moda di eccedere in proteine mette in guardia anche il medico Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova e professore ordinario dell'università degli Studi di Genova: "Beveroni e barrette extra potrebbero fare più male che bene", avverte in un post su Facebook.
La moda dilaga in Italia
Che la moda sia dilagante e stia prendendo piede anche in Italia lo dicono i dati. In un focus pubblicato online dall'Istituto Mario Negri Irccs si cita l'Osservatorio Immagino GS1 Italy, secondo cui i volumi di vendita di prodotti Hp (altamente proteici) nel 2023 sono aumentati del 5% e il giro d'affari è cresciuto del 20%. Il mercato globale vale già 4,1 miliardi di dollari e si stima che raggiungerà i 10 miliardi entro il 2032, si legge. I social amplificano, e sicuramente il cambiamento delle abitudini alimentari globali spinge il trend.
Cosa sono le proteine
Del resto il 'biglietto da visita' delle proteine è allettante: sono costituenti dei muscoli e quindi funzionali ad aumentare la massa muscolare, si ricorda nel focus, in cui però si precisa anche che "non tutti sanno che le proteine apportano le stesse calorie dei carboidrati (4kcal/gr) e, se consumate in eccesso, vengono trasformate in zuccheri e grassi con conseguente aumento ponderale. Contribuiscono a regalare un senso di sazietà e rappresentano senza dubbio un nutriente essenziale che può essere anche utile per aiutare a perdere peso, ma quando vengono inserite all'interno di una dieta equilibrata e correttamente bilanciate con l'assunzione di carboidrati e grassi. L'aumento delle proteine fine a sé stesso non ha alcun effetto dimagrante nel caso in cui dieta o stile di vita siano scorretti", avvertono gli esperti.
Beveroni e barrette fanno bene?
"Beveroni e barrette proteiche sono ormai di gran moda tra gli appassionati di fitness, gli atleti e i culturisti che mirano a sviluppare la massa muscolare o perdere grasso rapidamente. Tuttavia - fa notare Bassetti nel suo post - una revisione completa della letteratura pubblicata sulla rivista 'Isrn Nutrition' avverte che consumare oltre la dose giornaliera raccomandata di 0,8 grammi per chilogrammo di peso corporeo può comportare gravi conseguenze. Dopo aver analizzato 32 studi sull'uomo, i ricercatori hanno scoperto che un'eccessiva assunzione di proteine, soprattutto da carne rossa e integratori, può influire negativamente sulla densità ossea, sulla funzionalità renale ed epatica e persino aumentare il rischio di alcuni tumori e malattie cardiache. Questi risultati sottolineano l'importanza della moderazione e della consulenza medica nel consumo di proteine".
Il limite giornaliero sicuro di proteine
Il limite giornaliero sicuro di proteine? "E' di circa 0,75 grammi per chilogrammo di peso corporeo per gli adulti e fino a 1 grammo per chilogrammo per gli adolescenti", elenca Bassetti. Anche secondo quanto raccomanda l'Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) la quantità quotidiana necessaria all'organismo è non oltre 0,83 grammi per Kg per gli adulti. Ci sono poi casi in cui il fabbisogno giornaliero può aumentare, per esempio in gravidanza o nel caso degli atleti o di chi si sottopone ad allenamenti ultra intensivi.
Ma una dieta immotivatamente ricca di alimenti super proteici può danneggiare la salute, si evidenzia anche nel focus del Mario Negri. "Il nostro organismo usa fino a un tot di proteine, mentre l'eccesso viene scartato. Andando ad aumentare l'apporto proteico di una dieta che di proteine ne contiene già abbastanza, finiamo con l'aumentare il carico di lavoro dei reni che hanno il compito di scomporre le proteine prima che vengano eliminate". Ci sono poi studi che evidenziano i rischi per la salute del cuore. Per non parlare poi del fatto che le proteine aggiunte vanno estratte attraverso diversi passaggi industriali e per questo "nella maggior parte dei casi i cibi 'high protein' possono essere considerati a tutti gli effetti alimenti ultra processati", segnala il focus. In una condizione di 'bisogno proteico', è la conclusione, meglio allora puntare su quei cibi che sono naturalmente ricchi di proteine. Ne esistono diversi, da legumi come lenticchie e ceci al pesce.

La maggioranza fissa ben salde le sue 'bandierine' per la manovra 2026, in attesa delle ultime riformulazioni e di dare il via al voto degli emendamenti dalla prossima settimana in commissione Bilancio al Senato.
Intanto oggi con l'inammissibilità di 21 nuove proposte di modifica viene depennata la proroga Opzione donna sostenuta da FdI, né passano il setaccio l'ipotesi di estendere i beneficiari delle detassazioni contrattuali e per le decontribuzioni per le assunzioni stabili al Sud (entrambe FdI). Stop anche al progetto della Lega di una flat tax per i giovani, mentre torna in pista - ma con scarse chance di praticabilità - la nuova formulazione dell'emendamento della Lega per la vendita della quota italiana del fondo salva Stati Ue, il Mes.
LEGA - Rottamazione e pensioni, sono tra le priorità del Carroccio. Accanto alla pace fiscale più estesa, la Lega spinge per ridurre le tasse anche ricorrendo ai proventi della cessione della partecipazione italiana al Mes, ipotesi che supera le forche caudine delle ammissibilità ma tecnicamente complicata, come ammette il suo stesso promotore Borghi. Tra i cavalli di battaglia della Lega anche il blocco all’aumento dell’età pensionabile come effetto dell’adeguamento automatico all’aspettativa di vita previsto dalla Legge Fornero, in base al quale dal 2027 l’età minima per l’uscita dal lavoro salirà a 67 anni e un mese e a 67 anni e tre mesi nel 2028. I leghisti chiedono anche più fondi per la sicurezza nelle strade. In bilico il Piano Casa, che finisce tra gli accantonati, ovvero tra quelli eventualmente da valutare a fronte di congrue coperture.
FORZA ITALIA - In cima alle richieste di Forza Italia lo stop all'aumento dell'Irap, non solo per le banche, ma per tutte le imprese; lo stop alla tassa sui dividendi e sugli affitti brevi. La trattativa in via di finalizzazione prevede l'accordo con le banche per reperire 600 milioni tra gli anticipi e non sui rialzi fiscali (ma da risolvere il nodo Irap per il resto delle aziende). Il compromesso sulle locazioni brevi dovrebbe invece prevedere l'aliquota al 21% sul primo immobile in affitto e al 26% sul secondo ed il terzo, da quest'ultimo inoltre scatterebbe l'obbligo di aprire la partita Iva. No di FI anche all'allargamento delle maglie della rottamazione quinquies.
FRATELLI D'ITALIA - Fratelli d'Italia ha sottoscritto svariate proposte di condoni edilizi, da quella di dare un termine ai Comuni per chiudere le pendenze sui condoni del 1985, del 1994 e del 2003; a quella che riapre la sanatoria del 2003 per la Campania. Intanto, superato l'esame delle ammissibilità, è adesso in attesa del parere della Bce l'emendamento riformulato sulle riserve auree di Bankitalia.
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