Il fenomeno della digitalizzazione è una realtà i cui impatti ormai sono evidenti nei più disparati settori, a partire dalla vita quotidiana. Nonostante gli innegabili profili critici, come ampiamente argomentato da chi paventa il rischio del cosiddetto deserto digitale, la marcia della digitalizzazione procede spedita portando innumerevoli innovazioni in varie direzioni. La Sardegna non è da meno, e anche nell’isola si assiste a iniziative che, sull’onda di questo fenomeno, si inseriscono a vario titolo nella tendenza del presente digitale: dal turismo alla cultura e fino alla sicurezza online, le potenzialità date dalla digitalizzazione sono un’occasione che la Sardegna sembra in grado di cogliere.
Una delle maggiori ricchezze dell’isola è senza dubbio la sua offerta turistica, con i panorami naturali a rappresentare la prima e più importante cartolina. Ma la Sardegna, grazie alla sua storia, vanta anche un patrimonio archeologico e culturale di primissimo piano, ed è proprio su questo che si sono concentrate alcune delle iniziative più notevoli in tema di digitalizzazione: a partire dal Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, protagonista del progetto Sardegna Virtual Archaeology ed esempio importante dell’utilizzo della realtà virtuale come risorsa museale. Nelle sale del Museo, infatti, è stata allestita una postazione apposita utilizzabile da tutti i visitatori, attraverso la quale poter fruire di vari contenuti multimediali quali fotografie, planimetrie, ricostruzioni 3D e, soprattutto, tour virtuali, attraverso i quali poter visitare luoghi lontani nello spazio e nel tempo grazie alla realtà virtuale. Quest’ultima rappresenta peraltro una tecnologia che proprio in Sardegna è stata largamente utilizzata in numerosi progetti: la collaborazione tra storici, archeologi e sviluppatori ha permesso la nascita di ricostruzioni di località isolane come Sulki, il complesso di Su Nuraxi e quello di Sa Mandra Manna, nel comune di Tula, tutti progetti caratterizzati dall’offrire un inedito punto di vista nelle ricostruzioni archeologiche. Una scelta simile è quella fatta per il progetto Nora Virtual Tour, altro lavoro volto alla ricostruzione di tour virtuali pensati per essere fruiti tramite visore VR e aventi a oggetto l’area archeologica di Nora, ricreata nei vari periodi storici attraversati dall’abitato.
Altro ambiente particolarmente dinamico nel mondo del digitale è quello della sicurezza online, con le varie iniziative a tutela delle esigenze legate alle interazioni con la rete. Gli aspetti della sicurezza in rete sono centrali per numerose realtà online: da piattaforme di intrattenimento come PokerStars Casino, che ospita vari passatempi assoggettati alle più attente misure di sicurezza, a piattaforme di eCommerce dei più diversi prodotti, che pongono a tutela degli acquisti effettuati sulle stesse vari accorgimenti e garanzie, fino ad arrivare alle numerose piattaforme social, il cui rapporto con i dati degli utenti è al centro di una apposita normativa europea. In uno scenario del genere fa sicuramente piacere che l’Università di Cagliari, grazie all’impegno dei docenti del Dipartimento di Ingegneria Elettrica, sia entrata a far parte di un programma di formazione patrocinato dalla Palo Alto Networks e avente a oggetto proprio la formazione degli studenti nell’ambito della sicurezza online. La multinazionale statunitense, nome di spicco in tema di cybersecurity, è infatti l’anima della Palo Alto Networks Security Academy e fra le partecipazioni provenienti da oltre 80 paesi ora spicca anche la Sardegna.
Parlando di digitale, è impossibile non pensare a uno dei settori che maggiormente, negli ultimi anni, ha mostrato una crescita anche nella percezione che si ha dello stesso presso il grande pubblico: quello dei videogiochi. A lungo visti come semplice intrattenimento per i più giovani, e non ancora del tutto privi di questa etichetta fin troppo riduttiva, i videogame stanno lentamente emergendo in molti casi come opere narrative a tutti gli effetti. Anche in Sardegna si notano i segnali del cambiamento in atto, e numerosi esempi possono essere portati a testimonianza. Fra i più importanti eventi si può pensare alla Global Game Jam, un appuntamento annuale dove sviluppatori indipendenti si sfidano per creare, in 48 ore, un videogioco basato su un tema rivelato poco prima della partenza del cronometro: inaugurata nel 2017, le edizioni successive si sono segnalate per la grande partecipazione e gli interessanti risultati ottenuti. Possono essere citati anche diversi titoli ambientati in Sardegna, in un rapporto spesso parallelo con la valorizzazione del patrimonio storico e culturale dell’isola: uno di questi è il progetto Ichnos, che presenta molte similitudini con i punti forti di serie ad ambientazione storica come Age of Empires.
Quello nato dalla rivoluzione digitale è un mondo nuovo, con connessi rischi e problemi altrettanto nuovi; ma la digitalizzazione è allo stesso tempo una risorsa preziosa, e la Sardegna sembra esserne ben consapevole.
Parlare di trading online come di uno strumento in grandissima ascesa sarebbe ormai scontrato, così come non sarebbe veritiero descriverlo alla stregua di una bolla di sapone destinata ad esplodere una volta arrivata tropo in alto, visto che ormai da anni ha acquisito un ruolo importante nelle scelte di investimento degli italiani.
Investire sfruttando la rete e le piattaforme è una dinamica ormai digerita da tantissimi trader più o meno avvezzi alle dinamiche del prodotto in quesitone, annessi rischi e patimenti cui ci si deve necessariamente sottoporre in quanto il pacchetto va preso sempre nella sua interezza.
Nelle varie declinazioni che caratterizzano il trading online ci sono approcci diversi e differenti modo di usufruirne. Uno dei più discussi, per tornare al tema del dibattito insito, è quello dei Cfd, famigerati e dibattuti anche a livello normativo, visto che è del 2018 la legge cosiddetta ‘tagliola sui prodotti con effetto leva’.
Investire con la ‘leva’
Perché di questo si tratta. E nel 2018 era stata l’Esma, Autorità che in Europa vigila sui mercati finanziari, ad imporre evidenti restrizioni alluso di questo genere di operazioni per chi investire tramite il trading online utilizzando i Cfd. Ma cosa vuol dire tecnicamente investire in modo autonomo facendo ricorso a questo genere di contratti?
I Cfd, sigla che sta per contract for difference, contratti per differenza, sono, secondo una definizione rilasciata direttamente dalla Borsa Italiana, un “contratto tra due parti nel quale l'acquirente, a fronte di un pagamento di un tasso di interesse, riceve il rendimento di un'attività finanziaria sottostante mentre il venditore del contratto, a fronte dell'incasso degli interessi, si impegna a pagare il rendimento dell'asset sottostante.”
Cosa sono i Cfd
Strumenti derivati come si è soliti chiamarli in finanza e all’interno del quale l’investitore deve sostanzialmente andare a puntare sulla differenza di prezzo che si registrerà tra il momento dell’acquisto e quello della vendita dell’asset. L’eventuale guadagno sarà proprio rapportato a questo spread, al differenziale tra i due prezzi.
Un prodotto definito ‘a leva’ va ad indicare un asset grazie al quale è possibile esporsi sui mercati anche depositando soltanto una percentuale del suo valore, generando un duplice effetto: ottenere un guadagno se il mercato vira in favore dell’investitore, perdere una cifra anche maggiore dell’importo depositato nel caso opposto. Ecco perché l’Esma ha legiferato mettendo al bando questi strumenti finanziari. Che soprattutto in seno al trading online avevano iniziato a diffondersi in modo evidente tra investitori spesso sprovveduti, o comunque non del tutto avvezzi ai meccanismi degli strumenti finanziari con effetto leva.
La messa al bando da parte dell’Esma
Risultato, dal 2018 è uscita la nuova regolamentazione che obbliga tutti i soggetti operanti a vario titolo con i Cfd, che siano broker o anche solo portali informativi, a riportare un avviso bene in vista sulla falsa riga di questo “I CFD sono strumenti complessi e presentano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. Il 73% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre questo alto rischio di perdere il tuo denaro”.
Un avviso più che legittimo perché, fino a prima di questa regolamentazione, era assolutamente semplice investire con i Cfd tramite una piattaforma online di intermediazione, andando semplicemente a registrare un conto di trading. Con la leva poi molti restavano ammaliati dalla possibilità do investire piccole quote aprendo posizioni di mercato maggiori di quelle che si sarebbe potuto coprire; peccato che anche le perdite rischiavano poi di essere maggiori rispetto alla cifra investita.
Avere capelli più folti è il legittimo desiderio di molte persone. Un desiderio molto spesso frustrato dal passare del tempo, parametro in grado di accelerare il progressivo assottigliamento della massa capillare, oltre che da pericolose abitudini ascrivibili sia agli uomini che alle donne.
Si parla di stili di vita non propriamente ortodossi che possono tramutarsi nell’esatto opposto del proponimento iniziale, con danni di non poco conto alla propria capigliatura. Andiamo a vedere come è possibile avere realmente capelli più folti, adottando pochi e semplici accorgimenti.
Il primo passo: non usare l’acqua calda sui capelli
Una abitudine comprensibile, quella di utilizzare l’acqua calda per il bagno o la doccia, soprattutto in inverno. Se però si utilizza l’acqua calda sui capelli, il risultato definitivo può tramutarsi in un mezzo disastro. La temperatura eccessiva, infatti, comporta un aumento della secrezione di sebo sul cuoio capelluto, facilitando la seborrea e aumentando in ultima analisi la perdita di capelli.
L’uso del calore, peraltro, deve essere evitato per quanto possibile anche in fase di asciugatura. Utilizzando il phon, troppe persone usano livelli di temperatura elevati al massimo. Sarebbe molto meglio adottare aria tiepida, evitando la disidratazione del capello.
I capelli non vanno lavati troppo spesso
Un altro ottimo modo per riuscire ad avere una chioma non solo folta, ma anche in salute, consiste nel non sottoporla a lavaggi troppo frequenti, in particolare quotidiani. Il motivo di questo consiglio è da ricercare nel fatto che proprio l’eccessiva frequenza dei lavaggi porta infine come logico risultato il loro notevole indebolimento.
Perché avviene tutto ciò? Il cuoio capelluto provvede spontaneamente alla produzione di oli naturali, ai quali viene affidata una funzione molto importante: fare cioè da barriera protettiva contro gli agenti esterni e i fattori ambientali. Una funzione che viene ad essere compromessa proprio dall’abitudine a sottoporre a lavaggi quotidiani i capelli. Una tendenza, peraltro, sempre più in voga, con risultati contrari a quelli che ci si propone. Secondo gli esperti sarebbe invece molto meglio lavare i propri non più di 3 volte ogni settimana, che possono diventare 4 nel caso di chi abbia una cute grassa. L’eccesso è comunque da bandire.
Gli accorgimenti nella fase di asciugatura
Anche in fase di asciugatura post lavaggio è possibile curarsi meglio dei propri capelli. Non solo evitando l’uso eccessivo del calore tramite phon, ma anche evitando di sottoporli a strofinamento tramite asciugamano, che rischierebbe di stressare e indebolire in particolare quelli fini.
Infine, l’adozione di una tecnica che può in effetti rivelarsi preziosa. Ovvero quella consistente ad asciugare i capelli a testa in giù, in maniera tale da creare maggiore volume alla radice. Anche in questo caso, comunque, è obbligatorio non avvicinare troppo il phon. Facendolo si concentra il calore su un solo punto, impedendo che possa invece distribuirsi in maniera più uniforme.
Il nostro Bel Paese è uno dei paesi più visitati al mondo, su questo non ci sono dubbi: circa 65 milioni di visitatori arrivano in Italia ogni anno, sparsi per tutte le regioni italiane. La Sardegna è ovviamente una delle mete più gettonate, specialmente nel periodo estivo, dove metà dei turisti sono stranieri e metà provengono dalle altre regioni italiane.
Tutto questo flusso di turisti è sicuramente influenzato da Internet: dalle piattaforme più grandi a quelle turistiche più vicine ai territori, il settore del turismo online rappresenta ormai la maggior parte dei ricavi in questa industria. Infatti, le vendite online riguardanti il turismo (da strutture alberghiere fino ai biglietti per voli e treni o anche il noleggio auto) rappresentano il 65% dei profitti legati alle vendite in questo settore. In altre parole, tutto ormai avviene online.
Il mondo della rete può essere di grande aiuto per ogni attività legata al turismo, da uno stabilimento balneare fino a un ristorante o ad un albergo. Non tutte le attività però hanno una presenza online o almeno non la gestiscono correttamente. Inoltre, esistono settori che sono più spronati ad avere una presenza online e altri invece che sono ancora indietro.
Per esempio, nel settore alberghiero avere una presenza su piattaforme di prenotazione come Booking, Skyscanner o Trivago, ormai è essenziale. Anzi, probabilmente la maggior parte dei guadagni deriva proprio dalle prenotazioni effettuate dagli utenti quando usano queste piattaforme. Una transizione, quella dal fisico (le agenzie di viaggio) al digitale (le piattaforme per le prenotazioni), che ricalca molto da vicino quella avvenuta nel mondo delle scommesse. Infatti, molte piattaforme per le scommesse hanno spostato la maggior parte delle proprie attività online, sviluppando siti all’avanguardia, dove si possono trovare eventi di sport giocati in tutto il mondo e dove si possono piazzare le proprie puntate con un paio di click, magari anche su eventi live, ovvero in svolgimento.
Un po’ come hotel e ristoranti hanno pagine social per promuovere i propri servizi e offerte speciali in particolari periodi dell’anno. Ovviamente, la gestione delle pagine social richiede la produzione di contenuti sempre nuovi, magari da pubblicare a cadenza settimanale. Inoltre, bisogna saper gestire la comunicazione con gli utenti: a ogni domanda deve arrivare una risposta cordiale, ovviamente. Così come a ogni critica deve arrivare una risposta costruttiva.
In caso si gestisca una struttura medio-grande, diventa d’obbligo assumere una figura professionale per gestire la comunicazione e anche il lato pubblicitario dei propri annunci (sia sui circuiti pubblicitari dei social, sia su quelli esteri come Google). Inoltre, bisogna saper gestire il proprio profilo sulle piattaforme turistiche: bisogna sempre aggiornare il calendario della disponibilità, i prezzi e le offerte, così come inserire nuove foto della propria struttura (anche in vista di eventi speciali).
E non scordiamoci delle recensioni online, che influenzano moltissimo il processo di prenotazione e acquisto dei clienti. Dalle recensioni di Google a quelle di TripAdvisor, bisogna sempre gestire con cura il proprio profilo: foto aggiornate, orari e giorni di ferie sempre segnalati, prezzi sempre in linea con quelli che il cliente troverà nel proprio locale. Ovviamente poi bisogna sempre rispondere a eventuali domande, dubbi e anche alle recensioni negative (rimanendo sempre professionali e senza farsi prendere la mano dai sentimenti).
Inoltre, per una struttura ricettiva o un ristorante potrebbe tornare utile avere anche un sito internet. Specialmente per gli hotel, dove possono inserire dei programmi per la prenotazione diretta sul sito, evitando così il pagamento delle commissioni che avviene sulle prenotazioni effettuate su piattaforme esterne. E avendo una presenza sui social, si può usare la comunicazione social per rimandare gli utenti al proprio sistema di prenotazioni sul sito della struttura.
Gestire la comunicazione social e il proprio brand su Internet può richiedere tempo ed energia, ma la possibilità di aumentare a dismisura la platea di clienti è sicuramente un motivo più che valido per lavorarci sopra. Inoltre, potete sempre assumere un professionista della comunicazione oppure chiedere una consulenza. Altrimenti, esiste sempre il fai da te: formarsi online con qualche corso o guida e imparare, passo dopo passo, facendo pratica nella gestione dei social e profili della propria struttura.
Un clima mite e un ambiente particolarmente sano. Sembra la ricetta perfetta per favorire lo sviluppo dell'attività sportiva in una regione come la Sardegna. Eppure, come vedremo, questi elementi non sembrano bastare per assicurare all'isola una partecipazione sportiva adeguata alle sue potenzialità. Almeno per ora!
In un recente articolo del Sole 24 Ore che traccia l'indice di sportività a livello nazionale, la Sardegna scivola verso il basso. Tutte le sue città perdono quote sulle posizioni occupate precedentemente, con Cagliari che passa dal 15° al 22° posto, e la provincia della Sud Sardegna che centra l'obiettivo della peggiore posizione in assoluto in Italia.
Insomma, una vera e propria sconfitta generalizzata. E non basta l'ottima performance di Oristano, la città delle due medaglie Olimpiche Patta e Oppo, che balza verso l'alto per risollevare una situazione poco positiva.
Tuttavia, è una regione con eccellenti opportunità e prerequisiti per grandi risultati sportivi.
Insomma: se possibile effettuare delle scommesse sportive tramite un betting center online riguardo alle performance della "squadra" della nostra regione rispetto alle altre, potremmo avere delle ottime quote in caso di vittoria. Dopo tutto, tutto è a posto e gli atleti sono pronti a mostrare ciò che possono fare. Eppure, lo sviluppo dell'attività sportiva rappresenta una grande opportunità di miglioramento per la Sardegna e per il benessere dei suoi abitanti.
L'indice utilizzato dal Sole del 2021 è stato calcolato in modo differente da quanto fatto precedentemente, utilizzando quattro indicatori principali: sport di squadra, sport individuali, strutture sportive, sport e società, e su questo indice "pesano molto" i risultati delle scorse Olimpiadi calcolando il luogo di nascita degli atleti, cosa che appunto ha favorito una città come Oristano, anche se gli atleti magari praticano il loro sport altrove in Italia.
Invece, è stato ridimensionato l'indicatore delle attività amatoriali e master, che invece tradizionalmente rappresentava un fiore all'occhiello della Sardegna, soprattutto data la grande qualità della vita che permette agli isolani di praticare lo sport a lungo anche in età avanzata.
Andando a scavare nei dati possiamo però trovare delle notizie molto interessanti che ci dimostrano una buona diffusione della cultura sportiva nella nostra Regione. Cagliari - dove l'amministrazione è molto attenta - è avanti nel numero di squadre rispetto alla popolazione residente, cosa che dimostra quanto l'attitudine all'attività sportiva sia più radicata nei centri più grandi, soprattutto per quanto riguarda gli sport indoor e gli sport paralimpici - al quinto posto a livello nazionale.
Sassari, grazie alle attività della Dinamo, è molto ben piazzata nel basket, e si difende bene in altre discipline sportive come il tennis, lo sci d'acqua e il rallye, nonché nel supporto allo sport paralimpico, anche se in misura inferiore a Cagliari. Ma in altri capoluoghi la situazione è molto più buia.
Quello che sembra preoccupare maggiormente nell'analisi del Sole, aldilà delle metodologie di calcolo, è la scarsità di enti di promozione sportiva della regione e il poco supporto dato allo sport femminile, che è particolarmente grave, quasi sempre nelle posizioni di fondo classifica.
Questa rappresenta la vera sfida per lo sviluppo delle attività sportive nel 2022 e anni successivi: la creazione di una struttura fatta di impianti adeguati (che invece latitano) e di enti e società sportive, soprattutto nelle aree meno centrali della Regione, è il vero problema da affrontare per iniziare a far diffondere la pratica sportiva.
E forse, il vero problema è davvero ambientale, ed è rappresentato proprio dal fatto che per rilassarsi, in Sardegna non c'è davvero bisogno di praticare un'attività sportiva. Basta uscire a fare una passeggiata e immergersi nella natura per risollevare lo spirito, anche se sarebbe meglio pensare di più anche al nostro corpo. Quindi, è necessario potenziare questa collaborazione, e creare delle attività sportive outdoor in modo da spingere le persone a uscire di casa e praticare lo sport - iniziando dal trekking, jogging e running - in mezzo alla natura per godere delle bellezze della nostra isola.
I mercati azionari sono arrivati abbastanza tonici all'ultimo appuntamento istituzionale dell'anno con la FED e Jerome Powell non ha deluso le aspettative di investitori e addetti ai lavori: il numero uno della Banca Centrale, infatti, se da un lato ha annunciato la conclusione anticipata del tapering, dall'altro ha tenuto a precisare che il board continua a non essere preoccupato per i livelli raggiunti dall'inflazione e che, sicuramente, nei prossimi mesi si rientrerà nel target fissato al 2%. Quindi la misura di stimolo, implementata durante l'emergenza pandemica, non avrà più effetto dalla fine del prossimo trimestre -quando terminerà anche il PEPP europeo-, tuttavia i tassi, salvo avvenimenti eclatanti, verranno ritoccati moderatamente al rialzo solo nella seconda parte del 2022, per giungere allo soglia di un punto percentuale.
Lo scenario che va delineandosi nei prossimi mesi sarà caratterizzato ancora da spinte inflattive e curve dei rendimenti piatte, una congiuntura non proprio ideale per portafogli di investimento conservativi: è questo il motivo per cui, nonostante alcuni settori dell'equity abbiano ormai raggiunto valutazioni piuttosto elevate, gli analisti mantengono una posizione overweight sulle asset class di rischio. Naturalmente, in tali condizioni, la negoziazione di questa tipologia di titoli richiede una particolare cura nella selezione dei sottostanti in quanto, come ha dimostrato l'anno che sta per concludersi, gli avvicendamenti dalle fasi risk off a quelle risk on possono essere così improvvisi da non consentire la messa in atto di adeguate contromisure con cui limitare gli effetti di un aumento di volatilità.
Una soluzione operativa apprezzata da molti risparmiatori per investire in azioni consiste nel sottoscrivere strumenti finanziari che, sfruttando la diversificazioni di panieri o indici, consentono l'eliminazione del rischio specifico insito nella concentrazione di capitale su un solo sottostante. I fondi comuni rappresentano, in tal senso, un buon canale di accesso al mercato, meglio se si tratta di ETF, poiché sulle strutture passive gravano commissioni di gestione inferiori.
Tuttavia oggi è possibile acquistare direttamente un indice, con costi ancora più contenuti: i broker online, infatti, fra i vari sottostanti negoziabili attraverso i Contratti per Differenza hanno a catalogo svariati benchmark -FTSE100, DAX40, NASDAQ, DOW JONES, solo per citarne alcuni-. Naturalmente attraverso i circuiti otc si possono acquistare anche direttamente azioni e i profili commissionali, previsti da questa operatività, sono estremamente bassi sia con la replica sintetica dei CFD sia in DMA mode.
L'aspetto più interessante dei servizi offerti dai broker online è rappresentato dall'omogeneità dei costi: difatti gli stessi non variano che si acquisti sul mercato domestico o sui piazze estere. E diversi analisti fra i temi caldi per il 2022 individuano proprio titoli internazionali.
In particolare nel settore tecnologico Samsung è un nome che gode di ottima considerazione fra gli investitori, sia per le ottime metriche di bilancio sia per le prospettive di crescita del suo core business nei mesi a venire. Nel mondo dell'intrattenimento, invece, è Netflix a creare molto hype: diventata ormai una realtà di punta dei servizi di streaming grazie ad un'imponente base abbonati, la società mira ad accrescere la quota di mercato espandendo l'offerta del proprio prodotto.
Sulla borsa di Wall Street merita un discorso a parte Tesla, titolo che da sempre accende il dibattito tra addetti ai lavori e non, a causa delle dichiarazioni rilasciate dal suo istrionico Ceo. Nelle ultime settimane il prezzo delle azioni ha subito un brusco ridimensionamento, dopo aver raggiunto nuovi massimi assoluti. Anche se in un primo momento il movimento è stato identificato come correzione all'interno di una struttura tecnica, le ultime voci, riguardanti la vendita di azioni proprie effettuata da Elon Musk, hanno generato un po' di apprensione tra i risparmiatori.
Naturalmente sono giunte immediate rassicurazioni dal management sulla natura fiscale dell'operazione: difatti altre volte l'AD di Tesla ha liquidato titoli ricomprandoli subito dopo, per cui tale circostanza non dovrebbe avere effetti a lungo termine sui corsi azionari della compagnia.
L’attività fisica è un prezioso aiuto per il nostro organismo, ma molto spesso alcuni ostacoli possono andare a rallentare le nostre prestazioni; infiammazioni e dolori in particolare. Il movimento fa funzionare meglio tutto il nostro organismo, a cominciare dal sistema cardiovascolare, quello respiratorio e l’apparato digerente; ma aiuta anche a migliorare l’umore e a gestire stress ed ansia.
Tra i vari effetti benefici dell’olio di cannabis, su cui puoi trovare molte informazioni cliccando qui, c’è senz’altro l’azione analgesica e antinfiammatoria che permette anche un recupero muscolare più rapido.
Con l’olio di CBD è quindi possibile andare a ridurre tutti quegli stop forzati dovuti ad infiammazioni: sciatalgia, dolori cervicali o alle articolazioni, mal di schiena e altri disturbi più o meno invalidanti.
Molto spesso si evita di fare sport proprio per infiammazioni di vario tipo; seppure sia proprio grazie al movimento che si va a migliorare le condizioni della parte infiammata.
Se è vero che il dolore può andare a inibire l’esercizio fisico, è anche vero che è proprio l’esercizio fisico che può aiutare eventuali posture scorrette e i movimenti difficoltosi causati dalle infiammazioni.
A volte può anche capitare di andare oltre alle proprie capacità fisiche e gli sforzi eccedenti portano ad indolenzimenti dei muscoli. In questi casi i tempi di recuperano si allungano.
In tutte queste situazioni il CBD può essere molto utile. Infatti questo estratto dalla canapa, totalmente privo di effetti psicotropi, offre numerosi vantaggi per la nostra salute.
Infatti il cannabidiolo, conosciuto con la sigla CBD, ha tre azioni fondamentali per l’atleta di qualunque livello: antiossidante, antidolorifica e analgesica. La combinazione di queste tre azioni porta a ridurre il dolore e gli stati flogistici andando di conseguenza a velocizzare il recupero muscolare e a migliorare le performance sportive.
Dunque l’utilizzo di olio e di prodotti a base di CBD permette di migliorare le performance non direttamente, ma in maniera indiretta: permette un recupero migliore e quindi una maggiore costanza negli allenamenti.
Sarà la salute di tutto l’organismo, ossa e muscoli compresi, che porteranno al vero miglioramento delle performance, grazie al tempo risparmiato nei recuperi e reinvestito in allenamenti.
Il ciclo positivo poi si alimenta da solo perché con più allenamenti si otterrà una muscolatura più tonica e forte che aiuterà a ridurre i carichi sulle articolazioni infiammate.
Il cannabidiolo o CBD è una molecola contenuta nelle foglie e nelle infiorescenze della cannabis. Anche il THC è una molecola contenuta nella stessa pianta.
Le due molecole si distinguono perché il CBD non ha effetti psicoattivi e però offre effetti analgesici, antinfiammatori e antiossidanti. Il THC invece ha effetti psicotropi che possono portare a alterazioni delle percezioni e un diffuso senso di euforia.
L’olio di CBD è particolarmente apprezzato anche dagli sportivi perché offre un rilassamento mentale e fisico, un veloce recupero muscolare e un effetto analgesico che spegne il dolore sul nascere.
Non a caso la sua forte azione analgesica viene sfruttata anche per la cura di patologie invalidanti come il dolore cronico, cancro, epilessia, convulsioni e ansia.
Vi è da specificare che gli oli di CBD considerati legali in Italia hanno un tasso di THC assolutamente trascurabile, ovvero al di sotto dello 0.6% e non comportano dunque alcun effetto psicoattivo.
Un’altra proprietà molto apprezzata, da sportivi e non, è che il CBD entra in azione immediatamente; confrontandolo con farmaci ben più costosi e pericolosi, il CBD mostra i suoi effetti in maniera molto più rapida.
Senza contare che essendo un prodotto naturale non presenta certo le importanti controindicazioni di alcuni farmaci antidolorifici o antinfiammatori.
Senza dubbio gli effetti benefici dei cannabinoidi non si fermano certo all’azione antinfiammatorie a antidolorifica. Infatti questi elementi hanno anche la capacità riconosciuta di andare ad attivare il sistema immunitario, regolare l’appetito e il sonno.
Anche queste qualità sono estremamente apprezzate dagli sportivi che hanno la necessità di regolare molto bene il sonno, che infatti costituisce una parte fondamentale dell’allenamento.
Così come è particolarmente utile all’atleta la capacità del CBD di regolare l’appetito, onde evitare spiacevoli aumenti della massa grassa.
Altro punto estremamente favorevole all’olio di CBD che puoi acquistare facilmente su Justbob, è quello di andare a regolare i livelli di serotonina.
Questo ormone è infatti conosciuto come “l’ormone del buon umore” ed è fondamentale per assumere comportamenti positivi, sociali, più aperti e comprensivi.
Tutto questo aiuta lo sportivo a gestire meglio gli up e down degli allenamenti, delle competizioni e del confronto continuo con le aspettative e gli obiettivi.
Don Alberto Pistolesi: le celebrazioni esequiali saranno trasmesse via streaming sul sito dell'Unione Sarda
Ecco l'annuncio dal sito istituzionale del Comune di Sinnai:
Si comunica che le celebrazioni esequiali corpore praesenti
che si terranno Sabato 4 Dicembre 2021 alle ore 10.00
presso la Chiesa di Santa Barbara in Sinnai,
saranno trasmesse in diretta streaming su www.unionesarda.it e successivamente fruibili in differita
I Funerali di Don Alberto Sabato 4 Dicembre alle 10 a Santa Barbara e alle 14.30 a Quartu
La Chiesa di Cagliari ha reso noti gli orari delle celebrazioni esequiali di don Alberto Pistolesi
si terranno sabato 4 dicembre alle ore 10 presso la Chiesa di Santa Barbara in Sinnai
e alle ore 14.30 presso la Chiesa di S. Stefano Protomartire in Quartu S.E.
Sono tante le iniziative promosse in queste ore per ricordare don Alberto.
Stasera (giovedì 2 dicembre) alle ore 19, presso la chiesa parrocchiale di Santa Barbara in Sinnai, si terrà una veglia di preghiera per don Alberto Pistolesi alla quale parteciperanno i sacerdoti e i fedeli della forania di Sinnai-Dolianova
alle 21 nella Basilica di Nostra Signora di Bonaria a Cagliari è prevista una veglia di preghiera organizzata dalla Pastorale giovanile diocesana.
Fonte: Sinnai News
Un tic? Un gusto personale? Un modo per rilassarsi qualche minuto? Molto di più. Le sigarette elettroniche oggi stanno per trasformarsi in qualcos'altro: sono quasi paragonabili a farmaci. Lo rivelano alcuni studi molto recenti nel Regno Unito dove la ricerca sulle e-cig era già cominciata tempo fa. Mentre in Italia si navigava a vista tra dubbi e perchè, a Londra si è andati a fondo esaminando il prodotto e i suoi utilizzatori e giungendo alla conclusione che le sigarette elettroniche sono praticamente innocue. Visitando questa pagina potrai informarti adeguatamente su questo concetto che anche nel nostro Paese era sostenuto da tempo, ma senza prove concrete. Le prove arrivano oggi da oltremanica e promettono svolte interessanti.
Forse dire "innocue" è troppo, ma di fatto le sigarette elettroniche, rispetto alle sigarette tradizionali, causano il 95 per cento in meno di conseguenze negative e zero dipendenza. Di base sono nate proprio per indurre i fumatori accaniti a smettere, o almeno a fumare di meno. Questi tubetti che si azionano elettricamente (alcuni anche meccanicamente) per bruciare liquidi aromatici e aspirarne il semplice vapore miravano a conservare "la ritualità" del fumo ma eliminando la tossicità delle combustioni di tabacco e chimici.
In Italia si sono sollevati a lungo dei dubbi proprio sui liquidi. Saranno sicuri? Non sono altrettanto tossici? Ma la polemica ha dovuto arrendersi alla grande diffusione che le e-cig hanno avuto nel Paese. Aspirando i vapori non sembra si registrino, nel tempo finora trascorso, conseguenze per la salute. Anzi, se non ci si abitua al nuovo gusto, si arriva addirittura alla conclusione che è meglio smettere del tutto con ogni genere di sigaretta. La sigaretta elettronica, quindi dissuade dal vizio del fumo.
Con queste basi e questi risultati, il Regno Unito si appresta a varare leggi che porteranno la produzione di sigarette elettroniche ad essere equiparata a quella dei farmaci. E così anche la loro vendita. Diventeranno "medicine" a tutti gli effetti perchè saranno usate per curare la dipendenza da fumo, ma non solo. In alcuni casi, le e-cig aiutano a calmare l'ansia e il nervosismo, solo per il gesto rituale che si compie fumandole. Il cambiamento comporterà anche delle novità per i produttori e i commercianti.
Chi produce sigarette elettroniche o i prodotti ad esse associati dovrà presentare i progetti alle case farmaceutiche e attendere un "via libera" dato da una commissione medica che poi deciderà se quel particolare tipo di e-cig necessiterà della prescrizione medica o sarà vendibile liberamente. Quelle da prescrizione medica saranno impiegate nelle terapie di disintossicazione da fumo e in altri tipi di cure, quelle che non rientreranno nella tipologia saranno vendute come prima liberamente nei vari negozi.
Il procedimento inglese sarà comunque lungo, perchè si dovranno rivedere molti problemi legati alle licenze dei negozi e dei produttori. Nel Regno Unito diverse case di produzione delle sigarette di tabacco si stanno riconvertendo anche alle e-cig ma il dubbio sui prodotti che esse utilizzano è ancora fonte di dubbi e di studi. La proposta insomma è valida, ma lontana dal realizzarsi.
Tuttavia, se funzionerà, potrebbe aprire la via anche a un cambiamento in Italia. Al momento da noi le sigarette elettroniche sono utilizzate come cure, ma in modo più sperimentale. Sono più viste come un prodotto per il relax, esattamente come le vere sigarette. La nostra legislazione in materia è ancor più confusa di quella inglese e dovremo sicuramente aspettare un po' di più prima di vedere una rivoluzione simile. Intanto però i benefici sono sotto gli occhi di tutti.
L'uso delle sigarette elettroniche, sempre più diffuso tra i giovani, tiene lontani molti polmoni dal tabacco e dai suoi danni collaterali. I fumatori di lunga data che passano alle e-cig, smettono di cercare il tabacco e a volte smettono di fumare del tutto, posando anche i tubetti elettronici. In entrambi i casi non si registrano danni gravi alla salute.
E ancora, i prodotti legati alle sigarette elettroniche, come i liquidi che si possono acquistare su Terpy o altri siti specializzati, o i bruciatori, non sono più sotto esame perchè comunque si notano i cambiamenti in meglio di chi utilizza queste sigarette. Il cammino verso un riconoscimento pieno di questo metodo di "fumo" è sempre più spedito e anche da noi si sente che il cambiamento è vicino.
La storia del gambling parte dell'antichità per arrivare fino a oggi e svilupparsi nella sua accezione più conosciuta e utilizzata: i casinò online. Dai primi ritrovamenti in Cina ai dadi egiziani fino al primo casinò e alla roulette italiana, trascorrono circa 3500 anni.
Ecco una panoramica generale sulla storia dei casinò e l'evoluzione del gambling online.
In assoluto, i primi ritrovamenti che gli archeologi hanno scoperto risalgono a circa 4000 anni fa in Cina e sono tessere molto simili a piastrelle che, con tutta probabilità, venivano usate come fiche o carte da gioco. Successivamente, nel 1500 a.C. circa, furono ritrovati in Egitto dei dadi da gioco. Con la creazione delle Olimpiadi da parte della cultura ellenica, iniziano a circolare le prime scommesse sugli eventi sportivi e sui combattimenti.
Con l'avvento della cultura romana, il gioco e le competizioni sportive (o di combattimento) diventano il pane quotidiano del popolo, tanto che per esaltare il gioco ancora di più, hanno costruito numerose strutture ancora oggi presenti sul territorio che al tempo riuscirono a conquistare, che comprende gran parte dell'Europa e buona parte dell'Asia Minore con punte dell'Africa. Sono tantissimi i capolavori architettonici che i romani ci hanno lasciato in eredità, su tutti il Circo Massimo e il Colosseo nella stessa capitale italiana.
Il Medioevo fu un periodo particolarmente buio per quanto riguarda il gioco, ogni forma di gambling venne considerata illegale ed è per questo che veniva praticata soltanto in bische clandestine o taverne malfamate.
Soltanto nel 1638 nella città di Venezia, viene aperto il primo casino in assoluto che attualmente si trova presso il Canal Grande. In principio, questo casinò era situato presso il ridotto di San Moisè e ancora oggi è un luogo storico dove tutti gli appassionati si recano in visita.
In Europa, soltanto nel XIX secolo iniziarono ad aprire gli altri casinò, prima quello di Baden in Germania e poco dopo il Casinò di Montecarlo nel Principato di Monaco. Successivamente, aprirono il Casinò di Sanremo è il Casinò di Campione d'Italia.
Per arrivare fino a Las Vegas il gambling impiegherà qualche altro anno in più e si dovrà attendere fino al 1946, quando il Flamingo Hotel apri le porte al suo primo casinò. Gli anni '50 e '60 videro un aumento sproporzionato delle sale da gioco nella città del Nevada.
Da Las Vegas al gambling online
Gli anni '70 e '80 hanno messo in moto il boom che ha consentito a Las Vegas di diventare la capitale del gambling. In questi e negli anni '90 e 2000, sono stati girati numerosi film di fama mondiale, documentari e serie TV, che raccontano Las Vegas come la città dei balocchi con trame che spaziano dal comico al drammatico.
Soltanto negli anni 2000 con la legalizzazione del gioco online, il gambling è entrato nella dimensione multimediale e ha accolto il processo di digitalizzazione con entusiasmo e dedizione per gli utenti.
Per chi investe in Borsa, rappresentano un’occasione unica partendo da quella che è la loro essenza e della natura stessa dell’investimento, che prevede la capacità di individuare asset sui quali investire ad una certa cifra andando poi a guadagnare, nel lungo periodo, ottenendo quindi un plusvalore.
Le azioni sottovalutate incarnano fedelmente questo concetto: si parla di titoli azionari che, nel momento storico nel quale si entra sul mercato, sono sottostimati, quindi hanno una valutazione bassa ed al contempo un grande potenziale di crescita. E questo in considerazione del fatto che sottostimate non vuol dire che non abbiano alcun valore, bensì che in quella particolare fase storica siano considerate meno di quello che realmente valgono.
Quando si parla di azioni sottovalutate quindi, il riferimento è a titoli con un enorme potenziale di crescita e sui quali converrebbe puntare, vista proprio la possibilità di aumentare in modo esponenziale il proprio valore con il passare del tempo.
Quali sono le azioni sottovalutate
Spesso e volentieri quando si parla di azioni sottovalutate si ha a che fare con titoli di aziende che operano nel settore della tecnologia e dell’innovazione, campi all’interno dei quali è possibile assistete a boom improvvisi ed evidenti da parte di realtà emergenti. Le dinamiche della Borsa non sono sempre facili da comprendere, soprattutto agli occhi di chi non abbia una grande esperienza nel settore: ecco allora che possono esistere alcuni titoli che non rispecchino esattamente il proprio valore.
Ciò vale sia in un verso che nell’altro, questo è bene specificarlo: possono esserci titoli azionari che sono, in una particolare fase storica, sopravalutati; ed altri che invece appaino evidentemente sottostimati, il che consentirebbe di ottenere il sogno di tutti coloro che investono (in qualsiasi settore, non soltanto in Borsa), ovvero acquistare a poco e rivendere poi a tanto.
Un mercato non per tutti
Ovviamente, come è facilmente comprensibile, non si tratta di un mercato adatto a tutti, richiede molta dimestichezza con le dinamiche della Borsa, conoscenza diretta, oltre che ad una buona dose di intuito che non guasta mai quando si opera sui mercati. Se così non fosse, chiunque potrebbe individuare un titolo a poco prezzo ed aspettare poi di vederlo aumentare.
In sostanza si tratta di una dinamica all’interno della quale è bene non lanciarsi se non si ha una certa dimestichezza con il mondo delle azioni: solitamente sono i trader professionisti che tentano questa strada. E va detto anche che si tratta di realtà che operano sui mercati a livello professionale per le quali perdere cifre investite non rappresenta necessariamente un dramma.
In sostanza, per l’investitore privato, che inizia ad investire in Borsa senza essere un professionista del settore e che non può permettersi di perdere i propri soldi, può essere meglio rivolgersi ad un mercato di azioni tradizionali, che offrono meno guadagno sul lungo termine ma che siano più certe.
Le compagnie telefoniche in Italia sono svariate ed offrono, come è facile intuire, servizi relativi sia alla linea fisse che mobile, naturalmente includendo la connessione Internet.
I consumatori possono scegliere di cambiare compagnia telefonica in qualsiasi momento. Alla base di tale scelta possono esserci varie motivazioni. Offerte più vantaggiose operati da un’altra compagnia, oppure si decide di non voler più aver la linea fissa. Insomma, le motivazioni sono molteplici.
Tra il consumatore e la compagnia telefonica si stipula un contratto. E per recedere dallo stesso, è necessario seguire la procedura prevista. Per i clienti Tiscali, ad esempio, si dovrà seguire la procedura relativa alla disdetta Tiscali; mentre, per altri operatori si dovranno seguire le istruzioni fornite dalla compagnia.
Nel caso specifico della disdetta della linea telefonica Tiscali, la procedura da seguire è piuttosto semplice e non richiede particolari competenze tecniche.
Disdetta linea fissa. Come fare?
Nel caso di cessazione definitiva sarà indispensabile compilare ed inviare il modulo di recesso, che potrà essere scaricato dal sito della compagnia telefonica. Il modulo dovrà essere compilato correttamente in ogni sua parte; successivamente, dovrà essere inviato tramite raccomandata con ricevuta di ritorno ed accompagnato dalla copia di un documento di identità in corso di validità.
La pratica, una volta pervenuta in sede, sarà presa in esame entro 30 giorni dalla ricezione della stessa. Il cliente, nel frattempo, dovrà continuare a pagare regolarmente il canone dei servizi precedentemente acquistati.
Ci saranno dei costi di disattivazione da sostenere e, ovviamente, eventuali modem o altri apparecchi concessi dal gestore dovranno essere restituiti.
Se, invece, l’abbonamento è stato sottoscritto da meno di 14 giorni ed a distanza (telefonicamente o via web) si può recedere senza alcune penali e senza costi di disattivazione.
Anche in questo caso, però, la compagnia telefonica dovrà ricevere tramite mail una raccomandata con ricevuta di ritorno. Il plico dovrà contenere le intenzioni e le volontà del cliente, una copia del documento di identità, il numero di telefono, il numero del contratto, la data di sottoscrizione dello stesso e l’elenco dei servizi attivi.
Per quanto concerne il passaggio ad altro operatore sarà sufficiente contattare l’azienda con cui si vuole sottoscrivere il nuovo contratto e comunicare il codice di migrazione. Tale codice sarà necessario, affinché il nuovo operatore possa mettersi in contatto con il vecchio per portare a termine la procedura con esito positivo.
Per codice di migrazione, presente sulla bolletta telefonica, si intende una sequenza alfanumerica, composta da 7 – 18 caratteri, che consente di identificare le linee telefoniche in maniera univoca e, inoltre, di autorizzare il passaggio da un provider ad un altro evitando errori.
Tornando alla procedura, se non vi sono intoppi il tutto si concluderà positivamente in circa 10 giorni lavorativi. Nel frattempo, però, il cliente dovrà continuare a pagare regolarmente il servizio fornito dalla compagnia e versare i costi per la disattivazione del servizio e del vecchio contratto.
Disdetta linea mobile. Cosa fare?
Proprio come per la linea fissa, anche per la linea mobile le operazioni di passaggio sono piuttosto semplici. Innanzitutto, dopo aver scelto il nuovo operatore, lo si dovrà contattare e richiedere la portabilità del numero (ossia, cambiare il gestore ma mantenendo lo stesso numero telefonico).
Non sono previsti costi di disattivazione, salvo i casi in cui sia espressamente specificato nel contratto.
La procedura di portabilità del numero e cambio del gestore potrà essere eseguita in negozio, oppure telefonicamente oppure tramite mail.
Il cliente, che ha richiesto il cambio di gestore, potrà richiedere anche il trasferimento del credito dalla vecchia SIM alla nuova. Questa operazione, previa spunta della voce sul contratto, avrà un costo di euro 1,50 e sono necessari circa 6 giorni lavorativi per completarla.
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