Qualche settimana è stata annunciata la scaletta degli artisti invitati a suonare al Primavera Sound 2022, uno dei più importanti, se non IL più importante, festival musicale europeo, che si terrà a Barcellona dal 2 al 12 giugno 2022. Tra gli artisti presenti ci sarà anche il sardo Jacopo Incani con il suo progetto Iosonouncane, una conferma importante dopo che il suo ultimo album IRA ha ricevuto grande attenzione da parte di critica e pubblico sia in Italia che all’estero. Per la cultura dell’isola si tratta probabilmente di un ritorno sotto i riflettori internazionali dai tempi del debutto letterario di Michela Murgia, nonché della conferma della vitalità della scena musicale sarda.

IRA: UN ALBUM MONUMENTALE, POLITICO E CORAGGIOSO

Ma andiamo con ordine. Il 14 maggio è uscito IRA, il terzo album di Iosonouncane, a sei anni dall’album precedente, Die, considerato tra i migliori del secondo decennio del 2000 e che si è guadagnato un certo seguito di fans, oltre alla nomination alla Targa Tenco per il miglior album. Ovvio che ci fosse attesa per il nuovo progetto dell’artista. A creare ancora maggiore eccitazione per l’imminente uscita fu un articolo di Rolling Stone Italia, in cui, dieci giorni prima dell’uscita, il disco veniva definito come “un’impresa”, un viaggio drammatico tra luce e buio che assume la forma di una catarsi. Da quanto non sentivate usare queste parole per un album di canzoni?

Per una volta però, l’hype intorno al progetto si è rivelato giustificato. In 110 minuti, IRA fonde il prog rock degli anni ’70 con il jazz, l’industrial, la musica del Maghreb e quella elettronica, mentre a livello di testi mescola inglese, francese, arabo, francese, tedesco e italiano. Il risultato è un ibrido sonoro unico, un disco che il suo creatore ha definito "politico" per almeno due ragioni: non si adatta ai canoni della musica commerciale attuale (canzoni “facili” della durata di 3 minuti, create per garantire un numero maggiore di streaming) e si propone piuttosto esplicitamente come una metafora delle migrazioni, dell’accettazione e integrazione di altre culture. Per detta dello stesso Incani, l’idea è definita, ma il risultato è volutamente sfocato come l’immagine dell’uomo nudo in copertina (il musicista stesso?), il che impregna la musica di suggestione e mistero ancora maggiori.

Nonostante la non immediatezza del disco, l’accoglienza è stata trionfante: gli addetti ai lavori, anche esteri, hanno per gran parte gridato al capolavoro, e la risposta del pubblico italiano è stata sufficientemente calda da permettere al disco di entrare alla posizione numero 6 della classifica settimanale (al numero 1 tra i vinili). Un successo forse non annunciato, che come può spiegarsi?

UTOPIA, MISTICISMO, MARE: IL MITO DI ATLANTIDE È ANCORA VIVO

Ascoltare IRA è un’esperienza durante la quale l’ascoltatore non sa cosa aspettarsi e ha come la sensazione di nuotare sottacqua per riemergere in una terra sconosciuta, dove si parla un’altra lingua e che ci fa sentire straniati. Oltre agli evidenti e dichiarati intenti politici, IRA ricorda da vicino il mito di Atlantide, l’isola che secondo la leggenda narrata da Platone sarebbe stata situata oltre le Colonne d’Ercole, probabilmente sul Mediterraneo, prima di sprofondare per opera di Poseidone in seguito al fallito tentativo di conquista di Atene da parte degli Atlantidei.

Atlantide è divenuto il simbolo di una terra perduta, di un esperimento culturale in cui civiltà diverse potevano convivere e dove regnava la pace e la prosperità. Tra l’altro, alcune teorie recenti, come quelle dello scrittore Sergio Frau e del ricercatore Luigi Usai, porterebbero a identificare le colonne d’Ercole e parte del territorio di Atlantide proprio con la Sardegna, il che amplifica la suggestione di un legame tra il mito del continente perduto e il disco di Iosonouncane.

Che sia questo collegamento con la misteriosa isola di Atlantide ad aver acceso l’interesse popolare per un’opera non facile e complessa come il disco dell’artista di Buggerru? Di certo, il fascino di Atlantide nella cultura popolare non si è mai placato. Tanto per citare qualche esempio, nel grande classico della letteratura Ventimila leghe sotto i mari di Jules Verner, i protagonisti fanno una visita alle rovine della città sommersa. Più recentemente, Atlantide ha fatto da ambientazione al fumetto Aquaman, poi diventato un film nel 2018 con la regia di James Wan, e ha fatto capolino anche nell’intrattenimento online, come dimostra la slot machine a tema Atlantis Rising, con i suoi tesori nascosti tra le rovine del continente perduto. Nel 2013, infine, la BBC ha prodotto una serie televisiva intitolata "Atlantis" e girata in Marocco.

IRA LIVE E LA CONSACRAZIONE DEL PRIMAVERA FESTIVAL

Cosa potranno aspettarsi quindi i partecipanti al Primavera Sound Festival che accorreranno a Barcellona a giugno 2022? Non si tratterà di un debutto dal vivo di IRA. Infatti, Iosonouncane ha già partecipato questa estate a prestigiosi eventi dal vivo, spesso sold out, tra i quali il Pistoia Blues Festival e il Festival sotto le stelle di Ferrara. L’unica data in Sardegna ha avuto luogo il 10 luglio al Parco dei Suoni di Riola Sardo, anch’essa tutto esaurito: il musicista di Buggerru si è presentato in formazione a 3 e oltre a cantare, ha suonato, come gli altri membri, synth e campionatori per ricreare la complessa architettura sonora dell’album. Chi ha apprezzato il disco non rimarrà deluso dal live che, se possibile, riesce a raggiungere un’intensità e una drammaticità, pur con una grande varietà di ritmi, ancora maggiore rispetto al disco.

Siamo all’inizio di una carriera internazionale per Iosonouncane? Difficile prevederlo, ma sicuramente l’evento di Barcellona contribuirà ad accrescere l’interesse verso questo artista unico, in un anno in cui l’Italia in generale si è contraddistinta nel mondo come eccellenza culturale e sportiva. È vero, dovremmo aspettare il prossimo giugno, ma in un’epoca dove tutto viene consumato in poche settimane, IRA è comunque destinato a rimanere nella testa e nel cuore di noi ascoltatori molto più a lungo.


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