
"Sto bene". Risponde così Vittorio Sgarbi alla domanda di Bruno Vespa, che nella puntata di 'Cinque minuti', in onda questa sera su Rai1, alla fine dell'intervista - in occasione dell'uscita del suo nuovo libro 'Il cielo più vicino. La montagna nell'arte' - torna sulle vicende familiari che hanno visto protagonista il critico d'arte chiamato in causa dalla figlia Evelina. La ragazza è convinta che il padre stia male e per questo abbia bisogno di un amministratore di sostegno. La richiesta "la trovo fuori misura e fuori logica".
Quella di Evelina "mi è sembrata una richiesta che nasceva dal desiderio di ottenere un'attenzione che non aveva ottenuto prima - afferma Sgarbi - quindi di trovare un padre, quello che si era atteso e non si era trovato, per cui l'idea che io avessi dei problemi interiori, dei turbamenti e delle difficoltà o dei disagi è una forma di risposta, un modo con cui ha cercato di mettersi in evidenza e di far vedere quello che lei chiedeva e voleva. Quindi - conclude - capisco quello che ha fatto, ma lo trovo fuori misura e fuori logica".
E alla domanda di Vespa su come stia oggi (il critico d'arte era stato ricoverato al Policlinico Gemelli per una forte depressione nei primi mesi del 2025, ndr), Sgarbi risponde: "Sto bene. E' stato un lungo percorso per vedere cose interiori ed esteriori e ne sono uscito con questo libro che racconta l'esperienza della realtà, l'esperienza di quello che si vede, l'esperienza di quello che si ha dentro, che si sente, di cui si ha necessità".
Nel libro - prosegue - "c'è la storia dell'arte e la natura, c'è il rapporto con i grandi maestri, il rapporto con la realtà fisica, c'è il rapporto con la grandezza interiore e l'altezza esteriore che le montagne indicano andando verso il cielo".

Una "serie vera", realizzata con "garbo e rigore scientifico", capace di conquistare un pubblico trasversale, dai medici ai bambini. È questa, secondo il regista Riccardo Donna, la formula del successo di 'Cuori', il medical drama ambientato nella Torino degli anni '60. In un'intervista all'Adnkronos, Donna annuncia la data della terza attesissima stagione: la domenica dall'8 febbraio su Rai1, per sei prime serate. E non esclude una quarta: "La speranza è l'ultima a morire".
Il punto di forza della fiction, che vede protagonisti Pilar Fogliati e Matteo Martari, risiede nella sua autenticità. "Penso che, tutti insieme, l'abbiamo fatta bene. Siamo riusciti a ricreare un ospedale esattamente come era allora, usando le macchine autentiche dell'epoca", spiega Donna. Un realismo ottenuto grazie alla consulenza di "vecchi infermieri in pensione" e di "un'equipe di medici serissima". Un contesto credibile che fa da sfondo alle storie sentimentali, il tutto raccontato "con molto garbo, tenendo conto del pubblico familiare della domenica sera".
L'attenzione al dettaglio medico è stata maniacale. "Un po' sono diventato cardiochirurgo anch'io", scherza il regista, raccontando le "vere e proprie lezioni" a cui si sono sottoposti cast e troupe per imparare a maneggiare gli strumenti del mestiere. "Per rendere le operazioni a cuore aperto credibili, le mani che si vedono nei dettagli sono di veri chirurghi". Anche gli attori, come Matteo Martari, si sono immersi completamente nella parte: "Ha imparato perfettamente, la cosa che fa meglio è cucire, è bravissimo".
Pur non avendo la presunzione di "influenzare l'opinione pubblica" su temi come la donazione degli organi o il finanziamento alla ricerca, Riccardo Donna è convinto che la serie abbia un merito importante: "Facciamo vedere che cosa c'è dietro a tutta una macchina medica che non funziona da sola, ma perché nei decenni si è sperimentato". Una responsabilità sentita profondamente: "Noi entriamo senza bussare nelle case della gente, quindi se facciamo una serie sulla medicina non possiamo dire stupidaggini".
I fan possono, dunque, segnare la data sul calendario: la terza stagione di 'Cuori' arriverà su Rai1 l'8 febbraio, con sei serate (12 episodi). "È pronta, abbiamo fortemente voluto rimandarla rispetto a settembre per fare meglio la post-produzione", chiarisce il regista in merito ad alcune notizie circolate. La nuova stagione vedrà un salto temporale di alcuni anni, una scelta narrativa precisa: "È importante perché dà un senso alla ricerca, che ha bisogno di anni per mostrare i suoi sviluppi. Si vedrà che la medicina nell'ospedale è cambiata". Ma i sentimenti, assicura, non mancheranno: "Quelli, ce ne sono sempre di più".
Sarà l'ultima stagione? Il regista lascia uno spiraglio aperto. "Chi può dirlo? Io, se si facesse, ci sarei. E so che anche i nostri protagonisti sono tutti molto affezionati a 'Cuori'", afferma. E la chiosa finale è un vero e proprio messaggio ai fan: "La speranza è l'ultima a morire e noi siamo determinati". (di Loredana Errico)
Terminata la prima fase di cure dopo l'intervento al crociato...
Per il dirigente dell'Accademia Sironi la struttura è inagibile... 
'Fuori onda' per Lionel Messi. Il fuoriclasse argentino è stato protagonista di un video diventato rapidamente virale sui socail network, 'irrompendo' nel romantico bacio di una coppia per le strade di Barcellona. I due si stavano riprendendo mentre abbracciavano, con la ragazza che teneva in mano un grosso mazzo di fiori, nella più amorevole delle scene in una delle vie principali della città catalana.
A un tratto però, il telefonino ha ripreso, alle loro spalle, Messi, ora attaccante dell'Inter Miami, tornato per qualche giorno in quella che è stata casa sua, con la maglia blaugrana addosso. L'argentino è entrato nell'inquadratura, con tanto di guardia del corpo al seguito, e ha suscitato la reazione incredula del ragazzo, rimasto letteralmente a bocca aperta.
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"Ieri sera sono tornato in un posto che mi manca con l'anima. Un posto dove sono stato immensamente felice, dove voi mi avete fatto sentire mille volte la persona più felice del mondo", ha scritto Messi pubblicando foto che lo ritraggono all'interno del 'nuovo' Camp Nou, ancora chiuso per i lavori di ristrutturazione. L'argentino però non ha escluso un ritorno, anche se in altra veste: "Magari un giorno potessi tornare, e non solo per salutarti come giocatore, come non ho mai potuto fare...".

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministero del Turismo hanno emanato oggi la circolare congiunta che detta le linee guida di coordinamento tra l’istituto dei pacchetti turistici e servizi turistici collegati, previsto dal d.lgs. 23 maggio 2011 n. 79, e l’uso a fini commerciali delle unità da diporto disciplinato dal d.lgs. 18 luglio 2005 n. 171, firmata dal Direttore generale per il mare e il trasporto marittimo, Patrizia Scarchilli, e dal Direttore generale Controllo e regolamentazione, formazione e politiche turistiche, Francesco Felici.
La circolare offre una lettura comparata del d.lgs. 23 maggio 2011, n.79, che detta la normativa statale in tema di e mercato del turismo, e il d.lgs. 18 luglio 2005, n. 171, che reca il Codice della nautica da diporto. La circolare chiarisce che gli operatori del turismo, laddove non assumano direttamente la gestione di una o più unità da diporto destinate al noleggio e alla locazione, mettono in contatto l’armatore dell’unità e il cliente della stessa, ponendosi come meri intermediari tra le due parti, non assumono l’esercizio della navigazione e le inerenti responsabilità.
L’intera operazione, in particolare l’attività connessa all’utilizzo commerciale dell’unità da diporto, si inquadra pertanto nell’ambito della disciplina di settore turistico, posta dal d.lgs. n. 79 del 2011, dalla direttiva (UE) 2015/2302 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, e nell’ambito delle norme generali in materia di mediazione poste dagli artt. 1754 e ss. cod. civ., che trovano quindi piena applicazione nella fattispecie. Ne consegue che tale attività esula dal perimetro applicativo del d.lgs. n. 171 del 2005. La circolare riconosce l’ipotesi in cui il cliente che stipula un contratto di locazione (scafo senza equipaggio) si avvalga, a sua volta, attraverso uno o più contratti di collaborazione professionale, di un soggetto terzo munito di titolo professionale che svolga una prestazione di supporto e di collaborazione con il conduttore nell’esercizio della navigazione, assumendo un’obbligazione di mezzi e non di risultato, mantenendo il locatario le conseguenti responsabilità connesse all’esercizio della navigazione.
“Ringrazio il Vice Ministro alle Infrastrutture e trasporti, Edoardo Rixi, il Ministro del Turismo, Daniela Garnero Santanchè, e le rispettive strutture, a cominciare dai D.G. Scarchilli e Felici, per aver posto un altro tassello del più ampio disegno di semplificazione e chiarimento di norme e procedure, finalizzato a una maggiore competitività della bandiera italiana”, commenta soddisfatto il presidente di Confindustria Nautica, Piero Formenti.
“Nella stessa giornata di oggi ho avuto un più che proficuo incontro con il neo Comandante Generale delle Capitanerie di porto, Sergio Liardo, con il quale abbiamo disegnato un percorso virtuoso e condiviso di sostegno al settore, che passa anche per il potenziamento dei mezzi del Corpo al servizio delle esigenze dell’utenza. Tra i primi interventi che saranno messi in campo, l’istituzione immediata delle sessioni di esame per i titoli professionali semplificati del diporto”, conclude Formenti.

Quando gioca l'Italia? La Nazionale azzurra è attesa dai due impegni conclusivi contro Moldavia e Norvegia delle qualificazioni per i Mondiali 2026, che andranno in scena la prossima estate in Stati Uniti, Messico e Canada. Gli uomini del ct Gennaro Gattuso hanno già ottenuto la matematica certezza di un posto ai playoff di marzo, battendo Israele nell'ultima giornata del girone I.
Per la terza volta consecutiva gli azzurri sembrano infatti condannati a provare ad accedere alla rassegna iridata dalla porta secondaria, a meno che la Norvegia non perda contro l'Estonia e venga sconfitta proprio dall'Italia nella sfida, a quel punto decisiva, dell'ultima giornata del gruppo. Haaland e compagni infatti possono contare su una differenza reti di +26 contro il +10 azzurro. Un margine irrecuperabile.
Intanto però, per regalarsi la speranza di sorpassare la Nazionale scandinava al primo posto, posizionamento che garantisce l'accesso diretto alla fase finale dei prossimi Mondiali, Gattuso deve battere la Moldavia. La sfida è in programma giovedì 13 novembre a Chisinau, mentre lo 'scontro diretto' con la Norvegia si giocherà a San Siro domenica 16 novembre.

Sequestrati a Salvatore Cuffaro dai carabinieri del Ros 80 mila euro in contanti nel giorno in cui sono state fatte le perquisizioni la scorsa settimana.
Come si apprende, circa 40 mila euro sono stati rinvenuti dai militari nella cassaforte a casa a Palermo. L'altra metà nella tenuta di San Michele di Ganzaria nel Catanese. L'ex presidente della Regione siciliana, sul quale pende una richiesta di arresto per associazione a delinquere, turbativa d'asta e corruzione, nell'ambito di un'inchiesta della Procura su appalti pilotati, verrà interrogato venerdì dal gip.

Giacomo Cantarella è stato confermato all’unanimità presidente di AssoESCo, l’Associazione italiana di riferimento per le ESCo e le imprese operanti nel settore della transizione energetica e della sostenibilità. Cantarella guiderà l’associazione per i prossimi due anni.
Cantarella, head of regulatory affairs and institutional relations di Gruppo Dolomiti Energia, commenta così la sua nomina: “Sono grato agli associati per questa riconferma che riconosce il percorso fatto nell’ultimo biennio. AssoESCo è il principale riferimento per le energy service company e per quelle aziende che si occupano di servizi connessi alla transizione energetica. In questo biennio abbiamo registrato un significativo incremento degli associati: ad oggi rappresentiamo oltre cento aziende. Nei prossimi due anni lavoreremo per consolidare ulteriormente il percorso avviato".
Tra le sfide che attendono il nuovo consiglio direttivo, secondo il presidente Cantarella la principale sarà “quella di proseguire nel dialogo con le istituzioni per rappresentare come le ESCo possano essere un facilitatore e acceleratore del processo di decarbonizzazione del Paese. Le ESCo integrano ingegneria, finanza e gestione dei processi legati alla transizione energetica. Con le nostre competenze contribuiamo e continueremo a contribuire in modo significativo per la messa a terra dei progetti di efficienza energetica, di generazione distribuita e di gestione ottimizzata dell’energia. Abbiamo però bisogno che le Istituzioni ci supportino con una normativa chiara e stabile, condizione senza la quale la nostra attività rischia di diventare una corsa a ostacoli".
Il riferimento è al recente stop anticipato alla misura Transizione 5.0 che Cantarella commenta così: “L’Associazione si è adoperata in un’ottica di costante collaborazione con le istituzioni, per favorire il corretto impiego dei fondi stanziati, che avrebbero dato un significativo contributo alla modernizzazione integrata del tessuto produttivo nazionale. Pertanto, il Decreto direttoriale Mimit del 6 novembre rappresenta un intervento che, oltre a generare un ingente danno economico, rischia di introdurre un grave elemento di discontinuità, minando il rapporto fiduciario tra un’intera filiera e le istituzioni. Ho scritto ieri una lettera al ministro Urso, l’Associazione è a disposizione perché si possa trovare rapidamente una soluzione".
In occasione dell’assemblea sono stati eletti anche i primi sei membri del consiglio direttivo, organo di governance che si riunisce su iniziativa del presidente: Vittorio Bellicini, responsabile area ottimizzazione consumi – Fedabo; Antonio Beneduce, head of ESCo - Tecno esg; Giuseppe Caruso, ceo – Solgen; Alessandra Chiari, ceo – Gmt; Francesco Ricciardi, Head of institutional affairs and incentives – Renovit; Alessandro Totaro, responsabile market regulation - Edison Next. Il consiglio direttivo sarà completato nelle prossime settimane con ulteriori nomine e l’individuazione dei vicepresidenti.

"Il nuovo Ccnl Tlc rappresenta un punto di svolta per la filiera delle telecomunicazioni perché guarda avanti e mette al centro il valore delle persone. È un contratto di trasformazione che nasce da un dialogo serio e responsabile, e che testimonia la grande responsabilità sociale del nostro settore: nonostante un mercato che non è ancora uscito dalla crisi, le imprese hanno scelto di fare la loro parte, anche in coerenza con gli interventi previsti dal Governo nella legge di bilancio, che prevede misure di agevolazione fiscale per incrementi economici riconosciuti dai rinnovi contrattuali. Tuttavia, questo impegno deve essere accompagnato da politiche industriali coerenti e di lungo periodo: senza un cambiamento strutturale nelle politiche del Sistema Paese, ogni sforzo delle imprese rischia di essere vano". Ad affermarlo è il presidente di Asstel, Pietro Labriola, commentando il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Telecomunicazioni.
"Le telecomunicazioni - sottolinea Labriola - sono una componente strategica dell’economia italiana – oltre 200 mila occupati, più del 6% del Pil e investimenti per oltre 114 miliardi di euro dal 2010 – e meritano una visione di politica industriale che ne riconosca il ruolo centrale per la competitività nazionale. È il momento di agire con coerenza e visione, per fare della nostra filiera uno dei motori della digitalizzazione e della crescita del Paese".
"Questo rinnovo, rileva Laura Di Raimondo, Direttrice Generale di Asstel, "mette a disposizione strumenti concreti per governare le trasformazioni in atto. Il nuovo modello di classificazione del personale, basato sulle Aree Professionali, supera i vecchi livelli e valorizza le competenze, l’occupabilità, collegando in modo più diretto le responsabilità ai percorsi di crescita. Particolare attenzione è stata riservata al comparto Crm/Bpo, per il quale nasce un’area contrattuale dedicata, per contrastare i fenomeni di dumping contrattuale, che introduce maggiore flessibilità organizzativa e sostenibilità economica, assicurando continuità occupazionale attraverso una revisione della clausola sociale. Il contratto innova anche in materia di welfare rafforzando la previdenza complementare e la sanità integrativa di settore, prevedendo nuovi permessi per genitorialità, violenza di genere e bisogni educativi speciali e potenziando il lavoro agile, rendendolo più inclusivo e orientato a risultati misurabili. Infine, si è scelto di creare una correlazione tra i principi Esg (Environmental, Social, Governance) e gli istituti del Ccnl consolidando la visione condivisa del lavoro fondato su sostenibilità, partecipazione e responsabilità sociale".

È stato siglato oggi il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Telecomunicazioni, un accordo che segna un passo decisivo per l’evoluzione dell’intero ecosistema Tlc italiano. Un risultato che testimonia il senso di responsabilità dell’industria delle telecomunicazioni, che – pur in un contesto economico ancora complesso e in assenza di un quadro di politica industriale definito – ha scelto di procedere con il rinnovo del contratto collettivo, valorizzando il contributo delle persone e la sostenibilità del settore. Non si tratta di un semplice aggiornamento economico e normativo, ma di un contratto di trasformazione e di innovazione, per accompagnare la transizione digitale del Paese e rafforzare la competitività del settore con una prospettiva di lungo periodo, fino al 2028 gestendo così la definizione di due cicli negoziali.
Il nuovo Ccnl introduce per la prima volta una distinzione all’interno della filiera per il comparto Crm–Bpo, il più esposto ai processi evolutivi e di transizione tecnologica, prevedendo maggiori strumenti di flessibilità per garantire sostenibilità economica e occupazionale e contrastare i fenomeni di dumping contrattuale. Il contratto prevede inoltre l’introduzione di aree professionali per valorizzare le competenze delle persone e guidare la trasformazione superando i vecchi livelli e valorizzando le competenze, l’occupabilità, collegando in modo più diretto le responsabilità ai percorsi di crescita. Dal punto di vista economico, l’accordo conferma un impegno concreto e responsabile da parte delle imprese: nel triennio 2026–2028 il settore riconoscerà il recupero dell’inflazione Ipca maturata nei due cicli negoziali. Un segnale importante di attenzione e responsabilità sociale, che si traduce in un impegno reale per il benessere delle persone, anche in un contesto in cui la filiera non è ancora pienamente uscita dalla crisi.
Il rinnovo del Ccnl conferma l’impegno condiviso delle parti sociali nel promuovere occupazione qualificata, formazione continua, rafforzando il ruolo delle telecomunicazioni come infrastruttura strategica per lo sviluppo digitale dell’Italia. Il nuovo Ccnl delle Telecomunicazioni si articola sui principali ambiti di innovazione come: trasformazione del lavoro; il nuovo modello di classificazione introduce due articolazioni – una generale e una specifica per le attività di Crm/Bpo – con l’obiettivo di favorire la flessibilità e l’occupabilità mettendo al centro le “competenze” delle persone. Viene aggiornata la disciplina su nuove tecnologie e tutela dei lavoratori, promuovendo l’uso di strumenti informatici di supporto e percorsi formativi certificati. Il lavoro agile garantisce piena equivalenza tra prestazioni in sede e da remoto.
Trasformazione Crm/Bpo: è stata istituita, per contrastare i fenomeni di dumping contrattuale, un’area speciale all’interno del Ccnl Tlc dedicata alle attività di Crm/Bpo, con maggiore flessibilità sugli orari e sulla gestione delle prestazioni lavorative. La revisione della clausola sociale garantisce la continuità occupazionale nei passaggi di appalto, mantenendo condizioni economiche equivalenti e sostenibili. Evoluzione normativa, Welfare e Esg: il contratto mette al centro le Relazioni Industriali attraverso il rafforzamento del sistema partecipativo, aggiorna le regole su contratti a termine e somministrazione, in materia di orario di lavoro e di permessi legati all’inclusione. Si è scelto di creare una correlazione tra i principi Esg (Environmental, Social, Governance) e gli istituti del Ccnl consolidando la visione condivisa del lavoro fondato su sostenibilità, partecipazione e responsabilità sociale.
Le Parti hanno deciso di rafforzare l’assistenza sanitaria integrativa del Servizio Sanitario Nazionale definita dal Ccnl che costituisce uno degli elementi distintivi della Filiera come confermato dall’esistenza di un’ampia diffusione di strumenti definiti a livello aziendale. Una Commissione paritetica lavorerà per presentare alle Parti entro il mese di aprile del 2026 una proposta per l’istituzione, dal 1° luglio 2026 di un Fondo sanitario di categoria per tutti i lavoratori delle Aziende cui si applica il Ccnl e che non abbiano già una forma di assistenza sanitaria integrativa. La soluzione così individuata costituirà il punto di partenza per l’equiparazione delle prestazioni base di tutte le aziende del settore e la confluenza, nel tempo, delle forme previste a livello aziendale.
L’incremento economico riconosciuto è di 298 euro al 5° livello, corrispondente al Livello C1 nel nuovo sistema di classificazione che sarà erogato con le seguenti tranches: 100 euro del 1° gennaio 2026, 50 euro dal 1° dicembre 2026, 50 euro dal 1° luglio 2027, 98 euro dal 1° dicembre 2028. Per il Crm-Bpo l’incremento economico riconosciuto è di 288 euro al 5° livello, corrispondente al livello C1 nel nuovo sistema di classificazione con le seguenti tranches: 50 euro dal 1° aprile 2026, 35 dal 1° dicembre 2026, 50 dal 1° dicembre 2027, 50 dal 1° luglio 2028, 103 dal 1° dicembre 2028. Nell’ambito del Tec le Parti hanno concordato l’incremento della contribuzione aziendale al Fondo di Previdenza Telemaco all’1,6 % dal 1° gennaio 2026 e della contribuzione al Fondo Bilaterale di Solidarietà di Settore, rispettivamente allo 0,20 % a carico azienda e allo 0,10 % a carico dei lavoratori. Il nuovo Ccnl Tlc diventa così una leva di trasformazione industriale e sociale, capace di accompagnare la transizione digitale e sostenere la crescita di un ecosistema più innovativo, inclusivo e sostenibile. Un risultato che conferma la capacità della filiera delle telecomunicazioni di fare sistema e di costruire, insieme, le fondamenta della crescita digitale dell’Italia.

Papa Leone XIV ha 4 film preferiti e li svela in un video diffuso su Instagram da Variety. Il Pontefice, in vista dell'incontro con il mondo del cinema che si svolgerà sabato prossimo in Vaticano, sceglie il suo poker al cinema
Papa Prevost, in attesa di incontrare attori e registi, annuncia i titoli delle opere preferite. Nell'elenco 'da Oscar' c'è anche spazio per l'Italia e in particolare per Roberto Benigni con La vita è bella. I 4 film prediletti per Papa Leone XIV sono La vita è meravigliosa (1946) di Frank Capra "con Jimmy Stewart", sottolinea il Pontefice. Quindi Tutti insieme appassionatamente (1965) di Robert Wise con Julie Andrews. Gente Comune, "l'anno è il 1980". Il film di Robert Redford aveva come "stelle Donald Sutherland e Mary Tyler Moore". Per finire, appunto, La vita è bella (1997) di Roberto Benigni.

“Come Unipol siamo convinti che non si possa parlare di brand senza parlare delle persone che per quel brand lavorano. Noi, di fatto, comunichiamo alle persone ma soprattutto attraverso le persone.” È questa la visione di Unipol raccontata da Alessandra Cappello, responsabile internal communication and digital workplace del Gruppo, intervenuta al Brand Journalism Festival 2025 a Roma.
“Recentemente abbiamo pubblicato un progetto podcast “Dieci storie, dieci voci, dieci mestieri”, un format pop e innovativo lanciato su intranet, LinkedIn, Instagram e Spotify, in cui i dipendenti diventano protagonisti nel raccontare la quotidianità e il valore del proprio lavoro all’interno dell’azienda. Non sempre i mestieri che si fanno all'interno di un'assicurazione sono conosciuti o spesso vengono considerati un po' polverosi. L’obiettivo è quello di avvicinare anche le nuove generazioni, mostrando il volto autentico e umano del settore assicurativo e valorizzando i mestieri spesso poco conosciuti.”
Dopo il successo della prima stagione, Unipol è già al lavoro sulla seconda serie, consolidando un modello di comunicazione che unisce employer branding e narrazione identitaria. “Solo attraverso la voce delle persone si può essere davvero credibili, autentici e umani” – ha evidenziato Cappello – spiegando come la comunicazione interna sia diventata sempre più un ponte verso l’esterno, capace di rafforzare la reputazione e l’identità del gruppo.
Presidente, 'la risorsa idrica è un diritto fondamentale'...
Nell'assicurazione costo medio del servizio è di 24 euro... Sono solo della vittima Chiara Poggi le impronte, trovate sul sacchetto dei cereali e sulla busta blu della spazzatura, nuovamente analizzate, nell'ambito dell'incidente probatorio in corso sul caso Garlasco. In particolari sono state trovate quattro impronte (pollice e medio) della ventiseienne sul sacchetto dei cereali e altre due sulla busta della spazzatura che sono comunque attribuibili alla vittima.
Esclusa la presenza, negli acetati sottoposti a perizia, di impronte riconducibili al condannato Alberto Stasi e all'indagato Andrea Sempio. Altre due impronte sono state trovate sulla porta d'ingresso, sul lato esterno, che è stata attribuita a un carabiniere (anulare destro), intervenuto sulla scena del delitto del 13 agosto 2007, mentre sul lato esterno di quella del garage c'è l'impronta del dito medio di Marco Poggi, fratello della vittima.
L'incidente probatorio sul fronte dattiloscopico si chiude con nessun colpo di scena: sono solo di Chiara Poggi le impronte, trovate nella spazzatura della villetta di via Pascoli e sul sacchetto di cereali con cui la ventiseienne fa colazione poco prima di essere colpita a morte. L'esito conclusivo arriva in queste ore con tre diverse mail del perito Giovanni Di Censo.
Sul fronte delle tracce genetiche, l'accertamento ordinato dalla giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli non cambia quanto già si sapeva su chi frequentava casa Poggi. Sul Fruttolo è stato trovato il Dna della vittima, mentre sull'Estathè è emersa la traccia genetica di Stasi, l'allora fidanzato condannato a 16 anni per l'omicidio del 13 agosto 2007 a Garlasco.
Sono solo della vittima Chiara Poggi le impronte, trovate sul sacchetto dei cereali e sulla busta blu della spazzatura, nuovamente analizzate, nell'ambito dell'incidente probatorio in corso sul caso Garlasco. In particolari sono state trovate quattro impronte (pollice e medio) della ventiseienne sul sacchetto dei cereali e altre due sulla busta della spazzatura che sono comunque attribuibili alla vittima. Esclusa la presenza, negli acetati sottoposti a perizia, di impronte riconducibili al condannato Alberto Stasi e all'indagato Andrea Sempio. Altre due impronte sono state trovate sulla porta d'ingresso, sul lato esterno, che è stata attribuita a un carabiniere (anulare destro), intervenuto sulla scena del delitto del 13 agosto 2007, mentre sul lato esterno di quella del garage c'è l'impronta del dito medio di Marco Poggi, fratello della vittima.
L'incidente probatorio sul fronte dattiloscopico si chiude con nessun colpo di scena: sono solo di Chiara Poggi le impronte, trovate nella spazzatura della villetta di via Pascoli e sul sacchetto di cereali con cui la ventiseienne fa colazione poco prima di essere colpita a morte. L'esito conclusivo arriva in queste ore con tre diverse mail del perito Giovanni Di Censo.
Sul fronte delle tracce genetiche, l'accertamento ordinato dalla giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli non cambia quanto già si sapeva su chi frequentava casa Poggi. Sul Fruttolo è stato trovato il Dna della vittima, mentre sull'Estathè è emersa la traccia genetica di Stasi, l'allora fidanzato condannato a 16 anni per l'omicidio del 13 agosto 2007 a Garlasco.
"Relativamente alle notizie diffuse dalle agenzie che escludono impronte riconducibili al nostro assistito, come non ci siamo preoccupati di fronte alle indiscrezioni più varie, ugualmente non cantiamo vittoria oggi, per quanto stavolta si possa a ragione parlare di un atto processuale e non della sua ipotesi" commentano dal pool difensivo - gli avvocati Angela Taccia e Liborio Cataliotti e i consulenti Armando Palmegiani e Marina Baldi - di Andrea Sempio, dopo le notizie che riportano le conclusioni dell'incidente probatorio sulle impronte che escludono la presenza dell'indagato sulla scena del delitto.

È Gianluca Gazzoli il nuovo conduttore di Sanremo giovani, che parte stasera su Rai 2. Dalla passione per lo sport, al libro sulla rivincita degli 'underdog' fino alla malattia: chi è il conduttore radiofonico e podcaster che accompagnerà fino a metà dicembre i 24 giovani che sognano il palco del festival della canzone italiana.
La carriera tra radio, tv ed editoria
Classe 1988, Gianluca Gazzoli è nato a Vigevano e cresciuto a Cologno Monzese. Dopo gli inizi nei villaggi turistici, Gazzoli ha collezionato diverse esperienze in radio e tv, da Radio Number One a Radio2, da 'The Voice' a 'Quelli che il calcio'. Nel 2017, nella terza delle edizioni guidata da Carlo Conti, ha condotto la diretta del Festival di Sanremo su Radio2 con Andrea Delogu e Gianfranco Monti. Alle spalle anche impegni con Dmax e Sky, attualmente conduce Gazzology su Radio Deejay.
Parallelamente non ha mai rinunciato al suo percorso nel mondo del web. Il suo nome è legato in particolare a 'Passa dal BSMT', un progetto creativo, fisico ed editoriale totalmente indipendente che sviluppa insieme al suo team di collaboratori. Il podcast, nato ad aprile 2022, è diventato uno più seguiti in Italia, con oltre 240 ospiti italiani e internazionali tra i quali Jared Leto, Valentino Rossi, Ben Affleck e Matt Demon, Tiziano Ferro, Laura Pausini, Andrea Bocelli, Gianni Morandi, James Blunt, Michelle Hunziker, Carlo Verdone, Jovanotti, Amadeus, Leonardo Pieraccioni, Roberto Saviano, Federica Pellegrini, Ultimo e Paolo Bonolis.
Lo scorso ottobre è sbarcato anche in libreria con 'Anche quando nessuno ci crede - La rivincita degli underdog', che racconta dieci storie di 'underdog', termine usato nello sport per indicare chi parte sfavorito e poi trionfa contro ogni pronostico. Campioni dello sport, attori, giornalisti, imprenditori e artisti che, con i loro percorsi di vita hanno, ispirato lo stesso Gazzoli.
La vita privata
Da sempre appassionato di sport, ha praticato il basket fino a 15 anni quando, a causa di un problema al cuore, ha dovuto smettere ma ha continuato a seguirlo e amarlo. Sposato con Sara Bolla e padre di due bambine, Gazzoli ha annunciato lo scorso settembre la scomparsa della sua mamma[1], Giovanna, di 65 anni, con un commovente post su Instagram, che ha raccolto immediatamente affetto e solidarietà da parte di colleghi e fan.

Stasera su Rai1 in prima serata 'La ragazza del mare', film Disney del 2024 in cui Daisy Ridley (la Rey di 'Star Wars') interpreta Trudy Ederle, stella del nuoto statunitense. Campionessa olimpica, detentrice di 5 record mondiali, è stata la prima donna ad attraversare a nuoto il canale della Manica.
La trama del film
New York, 1914. Dopo aver avuto una visione, la giovane Trudy Ederle decide di dedicare la sua vita al nuoto. In un'epoca dominata dagli uomini e dai pregiudizi, Trudy è determinata a superare ogni limite e a compiere un'impresa leggendaria, cambiando il suo destino e ispirando le donne del futuro. D
La vera storia di Trudy Ederle
Nata a New York nel 1905, Gertrude (detta 'Trudy') Ederle era figlia d'immigrati: sia sua madre sia suo padre venivano dalla Germania. È lui a insistere affinché le figlie imparino a nuotare, perché non vuole correre il rischio che affoghino in caso si trovino in mare. E Trudy impara già da bambina, ma senza grande trasporto: solo a 15 anni inizia ad allenarsi per la prima volta e appare subito chiaro che è molto più veloce delle sue compagne della Women’s Swimming Association di New York.
Raccoglie numerose vittorie nel nuoto di velocità, tanto da far parte, nel 1924, della nazionale statunitense che partecipa ai Giochi Olimpici di Parigi. Dalla capitale francese fa ritorno con tre medaglie al collo: due di bronzo, nei 100 e nei 400 metri stile libero, e una d’oro (conquistata insieme alle tre compagne della staffetta 4x100 metri stile libero). Nonostante i numerosi successi ottenuti nelle specialità di velocità, Gertrude mostra un crescente interesse verso il nuoto di fondo, nelle acque burrascose del mare aperto.
La prima impresa è del 15 giugno 1925, quando si tuffa nelle fredde acque della baia di New York e, partendo da Manhattan, arriva a Sandy Hooks, nel New Jersey, coprendo a furia di bracciate 21 miglia (circa 34 km) in 7 ore e 11 minuti. È nuovo record assoluto, maschile e femminile.
Dopo appena due mesi tenta per la prima volta la traversata dello Stretto della Manica, che fallisce perché il suo allenatore, Jabez Wolffe, la ferma quando è ormai a buon punto, preoccupato dai violenti colpi di tosse che le fanno inghiottire una gran quantità di acqua salata. Una scelta che Ederle dichiererà sempre di non aver condiviso. Ecco perché l'anno successivo ci riprova, accompagnata da un altro tecnico, e il 6 agosto 1926 tocca la costa francese. È un’impresa eccezionale: Trudy Ederle, oltre a diventare la prima donna capace di attraversare la Manica, con il tempo fatto registrare (14 ore e 34 minuti per percorrere 35 miglia) frantuma il record stabilito nel 1923 da Enrico Tiraboschi.
Il 27 agosto 1926 torna a New York dove viene accolta da una parata e il presidente statunitense John Calvin Coolidge le apre le porte della Casa Bianca. Da allora si reinventa tante volte: lavora nel cinema, interpretando sé stessa nel film 'La scuola delle sirene' del 1927, si esibisce all’Esposizione Universale di New York nel 1939 e quando diventa completamente sorda (sin da bambina a causa del morbillo aveva problemi di udito) insegna nuoto a bambini non udenti.
È morta il 30 novembre 2003, all'età di 97 anni, a Wyckoff (nel New Jersey), ricordata come una delle massime espressioni del nuoto femminile.

Torna ‘The Voice Senior’, da venerdì 14 novembre in prima serata su Rai 1, con la conduzione di Antonella Clerici. In totale, sei puntate per celebrare la musica italiana e le storie di vita delle più belle voci over 60 del Paese.
Per questa sesta edizione, che ha raccolto oltre 2.800 candidature da tutta Italia, il people show si presenta rinnovato nei volti ma fedele alla sua formula, che convince tanto gli italiani. La grande novità riguarda il cast. Ai veterani del programma, i coach Loredana Bertè, Arisa e Clementino, si aggiungono due nuove stelle della musica italiana: Nek e Rocco Hunt, quest’ultimo in coppia proprio con Clementino, con cui condividerà l’ambita poltrona rossa.
"Amo questo programma perché non si può incasellare. È un people show dove ogni canzone racconta una storia”, ha dichiarato Antonella Clerici alla conferenza stampa a Milano. Poi, parole di grande affetto e stima per i coach: "Arisa è unica nel confrontarsi con i senior, io e lei andiamo molto d’accordo. Nek è stata una bella scoperta: bello, competente e sempre puntuale. Clementino è energia pura, non sta mai fermo o zitto. Mentre Rocco è più calmo, insieme sono una coppia fantastica. Loredana Bertè? Che dire? Lei è la nostra mamma, la storia del rock e della musica".
E proprio Loredana Bertè, assente alla conferenza stampa causa influenza, ha voluto comunque far sentire la sua voce: "Ormai mi sento davvero a casa a The Voice Senior. È un programma che amo molto ed ogni edizione è come il primo giorno di scuola dopo le vacanze: ritrovi persone con cui hai condiviso un cammino bello e autentico".
"Sono felice - continua il messaggio di Bertè - di tornare a riabbracciare Antonella Clerici, una padrona di casa straordinaria, e i coach con cui ho già condiviso tante emozioni. Quest’anno poi abbiamo le new entry: Nek e Rocco Hunt, due artisti veri, sensibili, educati é un piacere lavorare anche con loro. Amo The Voice Senior perché la musica qui non è solo spettacolo, è vita. Al centro ci sono storie, percorsi e il coraggio di rimettersi in gioco dopo i 60 anni, quando nessuno se lo aspetta più. Questo programma ricorda a tutti che non abbiamo una data di scadenza, e che la vita può sorprendere sempre, se si ha la voglia e la forza di osare", ha concluso.
Resta invariata, invece, la formula che ha decretato il successo del programma e che, anno dopo anno, ha regalato al pubblico indimenticabili storie di vita e musica. Si inizia con le avvincenti ‘Blind Auditions’, le tradizionali ‘audizioni al buio’ dove i giudici, di spalle, ascoltano i concorrenti senza poterli vedere. Sarà solo la loro voce a doverli conquistare: in quel caso, il coach potrà voltarsi per aggiudicarsi il concorrente in squadra. Se più coach si volteranno, invece, sarà il concorrente a decidere in quale squadra gareggiare. Anche quest’anno, nella fase delle ‘Blind’, i coach potranno contare su due preziose armi: il tasto ‘Blocco’, che impedisce a un altro coach di scegliere un concorrente, e il tasto ‘Seconda Chance’, che permette a ciascun coach di far esibire nuovamente, in una delle puntate successive, un artista che non è riuscito a convincere nessuno al primo tentativo.
Al termine della quarta ed ultima puntata di ‘Blind’, i quattro coach dovranno selezionare i 24 concorrenti prescelti – 6 per team – che passeranno al ‘Knock Out’, la semifinale, in cui i talenti di ciascuna squadra si sfideranno con un brano assegnato dai rispettivi coach. Saranno sempre i coach a decidere, in questa puntata, chi far andare avanti nella gara e solo 3 concorrenti per team accederanno alla spettacolare ‘Finale’ dove sarà il pubblico da casa, tramite il televoto, a decretare chi vincerà la sesta edizione di The Voice Senior.
Non mancheranno, come di consueto, le esibizioni delle ‘guest star’ di puntata e gli ormai irrinunciabili duetti dei coach con i concorrenti impreziositi quest’anno dall’arrivo di Nek e Rocco Hunt. Ancora una volta il palco di The Voice Senior si prepara a trasformarsi in una grande festa della musica, dove ogni storia è fonte di ispirazione ed ogni esibizione è la testimonianza che nella vita non è mai tardi per seguire le proprie passioni.
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