
“Il tumore della mammella non è solo una malattia che colpisce la singola donna: è, a tutti gli effetti, un tumore sociale. L’esperienza di una diagnosi di tumore al seno, infatti, non riguarda soltanto chi la riceve, ma coinvolge anche la famiglia, gli amici, i colleghi, l’intera comunità che ruota attorno alla paziente”. Così all’Adnkronos Salute Alessandra Fabi, consigliera nazionale dell’Associazione nazionale oncologia medica durante la conferenza finale del 27esimo congresso nazionale Aiom che si chiude oggi.
Con 53mila nuove diagnosi ogni anno il cancro alla mammella è tumore più frequente in Italia. Per la prevenzione della neoplasia già esiste il programma di screening attraverso la mammografia biennale. Si calcola che in Italia in cinque anni sono state salvate 13.660 vite grazie alle terapie innovative e alla diagnosi precoce garantita dagli screening.
“Ogni donna che affronta la malattia porta con sé un mondo di relazioni che ne viene inevitabilmente toccato – spiega l’oncologa -. Ecco perché oggi l’oncologia non si occupa più soltanto degli aspetti clinici della cura, ma affronta anche le dimensioni sociali e psicologiche della malattia. Pensiamo, ad esempio, al ruolo sempre più centrale dei caregiver, all’importanza dell’umanizzazione delle cure, alla qualità di vita delle pazienti. Oggi si punta non solo a misurare oggettivamente gli effetti collaterali delle terapie, ma anche a raccogliere — attraverso questionari e strumenti digitali — le percezioni soggettive delle donne, così che il medico possa comprenderle e intervenire tempestivamente, anche prima della visita successiva. È questo il nuovo passo avanti dell’oncologia: sviluppare una politica di cura sociale del tumore al seno, in cui il benessere psicologico e la qualità della vita siano parte integrante del percorso terapeutico. Le donne stesse stanno contribuendo a questo cambiamento. Sempre più spesso si riuniscono in gruppi di sostegno, anche online, dove condividono esperienze, emozioni, strategie per affrontare la malattia. Proprio da queste comunità abbiamo imparato quanto sia importante dare spazio al vissuto, non solo alla cura”.
Anche all’interno dell’Aiom “l’attenzione verso questi temi è cresciuta in modo significativo – sottolinea Fabi - Nel congresso nazionale di quest’anno, diverse sessioni sono state dedicate non solo ai progressi terapeutici, ma anche all’umanizzazione delle cure e al ruolo della psiconcologia come parte integrante del trattamento”. Tuttavia, nonostante i grandi progressi scientifici, “la chemioterapia rimane un pilastro fondamentale nella cura dei tumori mammari — nei sottotipi luminali, Her2-positivi e tripli negativi – osserva Fabi -. Sappiamo oggi gestire efficacemente molte tossicità, come la neutropenia o la nausea, ma resta un effetto collaterale che continua ad avere un forte impatto sociale: la alopecia, la perdita dei capelli”.
La caduta dei capelli “non è solo un segno visibile della malattia, ma tocca profondamente l’immagine corporea e la percezione di sé. Guardarsi allo specchio e non riconoscersi può essere doloroso, così come sentirsi osservate dagli altri – spiega Fabi - È per questo che la dimensione psicologica diventa cruciale: la psiconcologia aiuta la paziente e l’oncologo a gestire insieme questa trasformazione temporanea, a ritrovare fiducia e identità anche durante la cura”. “L’alopecia ha un inizio e una fine, ma il suo significato simbolico può lasciare un segno profondo. Imparare a convivere con questa fase, a elaborarla e superarla, è parte essenziale del percorso di guarigione — non solo del corpo, ma anche dell’anima” conclude.

''Una volta che abbiamo cercato di ovviare, non per i ricchi, ma per quelli che guadagnano, diciamo così, delle cifre ragionevoli, siamo stati in qualche modo massacrati da coloro che hanno la possibilità di massacrare''. Così il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, parlando del taglio dell'Irpef per i ceti medi previsto dalla manovra. Intervenendo in collegamento al festival dei territori industriali a Bergamo, il ministro ha aggiunto: ''Non è un problema perché noi riteniamo di essere nel giusto. Un'analisi serena e oggettiva credo che possa portare a ben diversi risultati''.
"A giudicare e valutare il comportamento degli altri si fa molto in fretta - ha continuato il ministro dopo i rilievi di Istat, Corte dei Conti e Bankitalia[1]- Assumersi la responsabilità e far quadrare il cerchio in una situazione in cui abbiamo guerre armate, guerre commerciali, situazioni di instabilità di ogni tipo, è un po' più complicato''.
Rispondendo all'accusa secondo cui il taglio dell'Ipref è per i ricchi, Giorgetti ha osservato: ''Bisogna capire cosa si intende per ricco, se ricco è colui che guadagna 45mila euro l'ordi all'anno, cioè poco più di 2mila euro netti al mese, diciamo così, Istat, Banca d'Italia e Upb hanno una concezione della vita un po'...".
''Noi siamo intervenuti sul cento medio, perché i ceti più svantaggiati sono stati negli anni scorsi attenzionati'', ha ricordato Giorgetti. ''Quindi noi abbiamo messo circa 18 miliardi l'anno scorso e le abbiamo rimessi quest'anno per i redditi inferiori a 35 mila euro, quest'anno come abbiamo sempre detto abbiamo fatto uno sforzo ulteriore e abbiamo coperto anche la fascia di redditi fino a 50 mila euro. A me sembra una logica assolutamente in fin dei conti, cioè considerando l'orizzonte pluriennale, assolutamente sensata''.
''Uno degli interventi che io mi auguro si possa migliorare durante la discussione in Parlamento, quello relativo agli iperammortamenti e ai superammortamenti, perché sono quelli che in qualche modo danno un impulso, oserei dire, quasi automatico per rinnovare, investire, migliorare'', ha detto ancora. ''Renderlo pluriennale secondo me sarebbe una bella cosa'', ha sottolineato. La possibilità di programmare gli investimenti in un arco temporale di più anni ''dà agli imprenditori un quadro di certezze nel tempo e quindi anche la capacità e la possibilità di programmare gli investimenti'', osserva il ministro. ''Se devo sbilanciarmi su questo cercheremo di trovare sicuramente una soluzione'', ha assicurato Giorgetti.

Dopo il disastro finanziario del suo ambizioso 'Megalopolis', Francis Ford Coppola si è visto costretto a separarsi da uno dei suoi rifugi più amati: una piccola isola privata in Belize, affacciata sul Mar dei Caraibi. Il regista di 'Il Padrino' e 'Apocalypse Now', 85 anni, ha venduto Coral Caye per 1,8 milioni di dollari, nel tentativo di arginare le perdite subite dal suo ultimo film, costato 120 milioni di dollari di tasca propria e capace di incassarne appena 14,4 milioni in tutto il mondo.
L'isola, un paradiso di poco più di un ettaro a circa 25 minuti di barca dalla costa, è completamente autosufficiente grazie a pannelli solari e cisterne d'acqua, ed è stata per nove anni la meta preferita del regista e della sua famiglia. "Il signor Coppola è stato molto triste nel vedere finire il suo contratto", ha raccontato Peter McLean del gruppo immobiliare Corcoran, che ha curato la vendita. "Era un luogo speciale per lui", ha aggiunto McLean secondo quanto riportato da "The Hollywood Reporter".
Il sacrificio arriva dopo una serie di cessioni forzate da parte del regista americano, che di recente aveva già venduto un orologio F.P. Journe del valore di oltre un milione di dollari[1]. Altri suoi preziosi orologi saranno messi all'asta il 6 dicembre a New York da Phillips. Coppola, da sempre legato all'idea del cinema come arte più che come affare, aveva presentato 'Megalopolis' al Festival di Cannes 2024 con parole che oggi suonano profetiche: "Il denaro non conta. Ciò che importa sono gli amici, perché un amico non ti tradirà mai. I soldi, invece, svaniscono". Pochi mesi dopo, il regista ha ammesso la sua situazione economica: "Non ho più denaro, ho investito tutto ciò che avevo - e che ho preso in prestito - in 'Megalopolis'. È praticamente sparito tutto. Forse tornerà tra 15 o 20 anni, ma ora non c'è". (di Paolo Martini)
Carlos Alcaraz contro Alex De Minaur nel match che apre le Atp Finals a Torino oggi, domenica 9 novembre 2025. Lo spagnolo e l'australiano si affrontano nell'incontro della prima giornata del Gruppo Connors. Il girone comprende anche l'azzurro Lorenzo Musetti e lo statunitense Taylor Fritz, che si sfideranno domani.
La prima giornata del torneo prevede alle 20 l'incontro tra il tedesco Alex Zverev e lo statunitense Ben Shelton, che sono inseriti nel Gruppo Borg con Jannik Sinner e Felix Auger-Aliassime. L'azzurro e il canadese si sfideranno domani sera.

Donald Trump si è addormentato nello Studio Ovale? La domanda rimbalza tra media americani e social, con l'analisi delle foto che ritraggono il presidente degli Stati Uniti alla scrivania durante un evento di giovedì.
Le foto e i video, il pisolino presidenziale
Nell'Oval Office vengono annunciati i tagli ai prezzi dei farmaci per contrastare l'obesità. Trump, 79 anni, viene immortalato prima con un'espressione poco 'brillante', poi arriva lo scatto che lo sorprende con gli occhi chiusi: una foto casuale o un cedimento del presidente? Le immagini diventano l'assist per gli oppositori di Trump, a cominciare da Gavin Newsom, governatore della California. "E' tornato Don l'assonnato", scrive Newsom. Un'onta per Trump, che per mesi ha apostrofato Joe Biden con il soprannome di 'Sleepy', addormentato.
La risposta della Casa Bianca
La Casa Bianca è corsa rapidamente ai ripari con le parole di un portavoce, Taylor Rogers, interpellato dalla Cnn. "Il presidente non stava dormendo. Anzi, ha parlato per tutto il tempo e ha risposto a numerose domande della stampa in relazione all'annuncio di una riduzione storica dei prezzi di due farmaci che aiutano gli americani che soffrono di diabete, malattie cardiache, obesità e altre patologie", dice Rogers.
"L'annuncio del presidente farà risparmiare una notevole quantità di denaro e salverà moltissime vite americane. Eppure i media progressisti, in crollo verticale, invece di raccontare i fatti diffondono spazzatura".
Trump stanco? C'è un motivo
Trump, dall'inizio del suo secondo mandato, appare regolarmente in pubblico e non si sottrae alle domande dei media. Nell'amministrazione, dal vicepresidente JD Vance alla portavoce Katerine Leavitt, tutti lodano l'energia del presidente, costantemente attivo. La stanchezza di Trump nell'evento di giovedì non sarebbe una sorpresa, né uno scandalo. Il presidente era appena rientrato da Miami, dove aveva tenuto un lungo discorso il giorno prima. E la tappa in Florida aveva fatto seguito alla missione in Estremo Oriente, con visite e incontri di altissimo livello tra Malesia, Giappone e Corea del Sud.
I dubbi sulla salute
Le giustificazioni, insomma, non mancano. Ma non mancano nemmeno i punti interrogativi sulle condizioni generali del presidente. Trump si è sottoposto ai controlli di routine al Walter Reed National Military Medical Center, la sua salute ufficialmente non desta alcuna preoccupazione. Lo stesso presidente, però, ha reso noto di essersi sottoposto recentemente ad una risonanza magnetica, senza spiegare cosa abbia reso necessario un esame così specifico.
A completare il quadro, le immagini degli ultimi mesi: Trump è apparso con tumefazioni su una mano - per la Casa Bianca provocate dalle numerose strette di mano - e con caviglie estremamente gonfie, probabilmente in conseguenza di problemi circolatori.

Alla fine, arriva la 'rivolta social' contro la classifica di Ballando con le stelle. La settima puntata dello show di Raiuno rimane un argomento di discussione online anche oggi. Il motivo? La classifica e in particolare la seconda posizione di Francesca Fialdini. La conduttrice di 'Da noi... a ruota libera' è stata la protagonista assoluta del programma fino all'infortunio al piede destro che l'ha messa k.o. prima della puntata del primo novembre.
Ieri, Fialdini è tornata a ballare con il maestro Giovanni Pernice sulle note di The show must go on dei Queen. Di fatto, un'esibizione su un piede solo. La coreografia ha stregato la giuria e ha fruttato a Fialdini metà del tesoretto. Risultato: secondo posto nella classifica di serata alle spalle della coppia Paolo Belli-Anastasia Kuzmina. Sipario? No, anzi.
Il precedente
Ballando con le stelle è il 'motore' di X il sabato sera. Stavolta, continua ad accendere le discussioni anche la domenica. Il secondo posto di Fialdini è contestato da moltissimi utenti, come conferma la quantità di messaggi: la seconda piazza di una concorrente 'che balla su un piede solo' viene contestata e spinge a mettere in discussione la regolarità della 'competizione'.
Gli 'esperti' ricordano il precedente legato a Luisella Costamagna. La giornalista vinse l'edizione 2022 'risorgendo' dopo un infortunio che la bloccò a lungo ai box. "Ma quando ballò su un piede solo prese voti bassi, non come la Fialdini", scrivono utenti che ricordano per filo e per segno cosa successe 3 anni fa[1] nello show.
Complotto!
Immancabile, a latere, la teoria del complotto che rimbalza da un profilo all'altro. Fialdini sostanzialmente è stata 'salvata', si è evitato il rischio che una delle concorrenti più quotate finisse in zona spareggio, con il rischio di un'eliminazione eccellente sabato prossimo, nella puntata del 15 novembre.
Nello show, dopo l'assenza per la tragica scomparsa del fratello, rientrerà Andrea Delogu[2]. Dopo aver saltato 2 puntate, Delogu tornerà in pista nello spareggio che coinvolgerà anche Filippo Magnini e Marcella Bella. Per i 'detective' che seguono Ballando, nessuno avrebbe voluto uno spareggio con una tra Delogu e Fialdini a rischio eliminazione.

Nei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) va incluso lo screening per la diagnosi precoce del tumore del polmone nei forti fumatori, cioè la Tac spirale a basso dosaggio ogni anno. Deve essere aggiunto ai tre programmi di prevenzione secondaria già previsti nelle prestazioni garantite dal Ssn: per la neoplasia mammaria, colon-rettale e della cervice uterina. E’ la richiesta dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), dopo la recente decisione della Conferenza Stato-Regioni di approvare l’aggiornamento dei Lea.
“E’ un provvedimento che attendiamo dal 2017 e che può anche migliorare e potenziare l’assistenza sanitaria degli oltre 3,7 milioni di pazienti oncologici che vivono in Italia - sostiene Massimo Di Maio, presidente Aiom nella conferenza stampa finale del 27esimo Congresso nazionale della Società scientifica in corso a Roma -. Però va integrato, prevedendo il programma di screening per il carcinoma polmonare. Nel disegno di legge di bilancio 2026 sono previste risorse per incrementare il numero di partecipanti alla Rete italiana screening polmonare, il Programma Risp”. Il progetto, attraverso la tomografia computerizzata a basso dosaggio, intende favorire la diagnosi precoce del carcinoma al polmone. È indicato per le persone considerate a rischio: età 55-75 anni, forti fumatori (consumo medio di 15 sigarette al giorno per più di 25 anni oppure almeno 10 sigarette al giorno per più di 30 anni) o ex-forti fumatori (abitudine interrotta da meno di un decennio).
“Il programma di monitoraggio attraverso la Tac ha dimostrato indubbi benefici - prosegue Di Maio -. E’ un esame approfondito e, rispetto alla radiografia standard del torace, riduce del 20% la mortalità per carcinoma polmonare. È stato dimostrato che, in 30 anni, può prevenire oltre 36mila decessi. Inoltre, è in grado di ridurre del 5% i costi sanitari indiretti legati alla malattia e del 5,9% le spese per l’acquisto di farmaci anti-tumorali”.
“Come raccomandato nelle Linee guida Aiom uno screening annuale, mediante Tac torace, dovrebbe essere preso in considerazione come opzione di prima scelta per tutti i forti fumatori o ex forti fumatori - prosegue Massimiliano Cani, specializzando in Oncologia medica e PhD student in Translational Oncology presso l’Aou San Luigi Gonzaga di Orbassano-Università di Torino -. Questo esame annuale non è ancora approvato o rimborsato dal Ssn. Ben venga quindi l’implementazione del programma Risp, ma suggeriamo alle Istituzioni di prevedere, in tutti e 21 i Sistemi sanitari locali italiani, l’esame periodico per le persone considerate a rischio. Si può così contenere l’impatto delle neoplasie polmonari che ogni anno in Italia fanno registrare oltre 44mila nuove diagnosi e più di 35mila decessi. Lo screening per il tumore polmonare risulta efficace, economicamente sostenibile e può portare vantaggi all’intero sistema”. Il tumore più frequente in Italia è quello della mammella che fa registrare ogni anno 53mila nuove diagnosi. Per la prevenzione della neoplasia già esiste il programma di screening attraverso la mammografia biennale. Si calcola che in Italia in cinque anni sono state salvate 13.660 vite grazie alla diagnosi precoce garantita dagli screening.
“Merito di questo successo è da ricercare però anche nell’innovazione terapeutica in cui l’oncologia di precisione gioca un ruolo decisivo - aggiunge Alessandra Fabi, Consigliere nazionale Aiom -. Uno dei passi avanti importanti degli ultimi 20 anni è rappresentato dai test genomici che consentono una reale personalizzazione delle cure ed evitano la somministrazione din terapie inutili. Sono esami fondamentali, infatti, sono stati inseriti nell’aggiornamento dei Lea. Vengono utilizzati nel carcinoma mammario ormonoresponsivo per stabilire, dopo l’intervento chirurgico, la necessità o meno di ricorrere solo all’ormonoterapia ed evitare così l’aggiunta di altre cure più invasive per prevenire la recidiva di malattia. Uno dei test disponibili in Italia ha dimostrato di ridurre del 48% il ricorso alla chemioterapia. A livello nazionale è stato creato nel 2020 un fondo di 20 milioni di euro per l’acquisto dei test genomici per 10mila pazienti l’anno. Ora queste risorse sono quasi terminate e secondo più recenti studi scientifici le donne che in Italia necessitano dell’esame ammontano a 13mila l’anno. Il fondo va perciò incrementato di ulteriori 5 milioni per assicurare esami che devono rientrare stabilmente nella pratica clinica. I test genomici sono in grado di migliorare la qualità di vita delle pazienti soprattutto perché limitano l’uso di farmaci con effetti collaterali importanti, anche a lungo termine. Hanno dimostrato un’evidente capacità di orientare in positivo le scelte terapeutiche degli oncologi e di personalizzare i trattamenti anti-tumorali. Al tempo stesso favoriscono la sostenibilità del servizio sanitario nazionale”.
“Siamo pronti a collaborare con il ministero della Salute alla stesura dei nuovi Lea - conclude Di Maio -. Aiom è già responsabile dell’aggiornamento delle Linee guida dei diversi tumori, come previsto dal Sistema nazionale Linee guida. Possiamo quindi coinvolgere i gruppi di lavoro e fornire eventuali aggiornamenti alla luce delle ultime innovazioni e raccomandazioni. Auspichiamo infine, da parte di tutte le Istituzioni, un’accelerazione dell’iter approvativo dei Lea. Il testo deve essere quanto prima approvato dalle Commissioni parlamentari competenti e poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. I Lea dovranno poi essere realmente garantiti sull’intero territorio nazionale. Sono 21 i sistemi sanitari locali attualmente attivi in Italia e già sussistono troppe differenze. Può essere questa la giusta occasione per uniformare l’assistenza e garantire a tutti i pazienti i medesimi percorsi di cura”.

Un 14enne alla guida di un auto a noleggio rubata, dopo non essersi fermato all'alt imposto dai carabinieri, ha provocato un incidente. E' accaduto a Roma, sabato pomeriggio.
Erano le 14 di ieri quando l’autovettura a noleggio, una Fiat Enjoy, non si è fermata all’alt imposto dai carabinieri impegnati in controlli alla circolazione stradale in via Tuscolana. Tentando la fuga, il ragazzino si è scontrato con un’autovettura ferma al semaforo. L'incidente non ha provocato feriti.
I carabinieri hanno raggiunto il veicolo e hanno scoperto che alla guida c'era un 14enne, nato a Roma, di origini straniere e già noto alle forze dell’ordine, che ha anche opposto resistenza.
Dagli accertamenti, l’autovettura è risultata rubata. Il 14enne è stato denunciato e affidato al tutore. Sul posto sono intervenuti anche gli agenti della Polizia Roma Capitale per i rilievi del caso.

Big match in Serie A. Oggi, domenica 9 novembre, l'Inter ospita la Lazio a San Siro - in diretta tv e streaming - nell'undicesima giornata di campionato. I nerazzurri di Chivu sono reduci dalla vittoria di misura per 2-1 contro il Kairat Almaty in Champions League, mentre nell'ultimo turno di Serie A hanno superato con lo stesso risultato l'Hellas al Bentegodi di Verona. I biancocelesti di Sarri invece hanno vinto contro il Cagliari per 2-0 all'Olimpico.
Inter-Lazio, orario e probabili formazioni
La sfida tra Inter e Lazio è in programma oggi, domenica 9 novembre, alle ore 20.45. Ecco le probabili formazioni:
Inter (3-5-2): Sommer; Akanji, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Sucic, Dimarco; Lautaro, Bonny. All. Chivu
Lazio (4-3-3): Provedel; Lazzari, Gila, Provstgaard, Marusic; Guendouzi, Cataldi, Basic; Isaksen, Dia, Zaccagni. All. Sarri
Inter-Lazio, dove vederla in tv
Inter-Lazio sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva su Dazn, visibile tramite smart tv. Il derby sarà disponibile anche in streaming sulla piattaforma web e sull'app di Dazn.

L'agenzia meteorologica giapponese ha emesso oggi domenica 9 novembre un'allerta tsunami dopo una scossa sismica di magnitudo 6,7 gradi della scala Richter al largo della parte nordorientale del Paese. La scossa è stata rilevata alle 17.03 locali al largo del dipartimento di Iwate, con conseguente rischio di onde di tsunami alte fino a un metro, secondo l'agenzia.

Un terremoto di magnitudo 6.7 della scala Richter si è verificato oggi domenica 9 novembre in Giappone. La scossa è stata rilevata alle 17.03 locali al largo del dipartimento di Iwate.
Un debole tsunami ha colpito la costa settentrionale del Paese dopo il sisma. A renderlo noto è stata l'agenzia meteorologica nipponica.
Lo tsunami ha raggiunto Miyako, nella prefettura di Iwate, alle 17:37 (0837 GMT), ma era così debole che l'Agenzia ha detto di non poterne valutare la magnitudo. Due minuti dopo, un'onda di 10 centimetri ha colpito Ofunato.

Torna in pista la MotoGp. Oggi, sabato 8 novembre, il Motomondiale riparte dal Gran Premio del Portogallo, il penultimo appuntamento dell'anno - in diretta tv e streaming. Sul circuito di Portimao Alex Marquez ha trionfato nella gara Sprint in rimonta dopo un bel testa a testa con Acosta. Il pilota spagnolo, secondo nella classifica Piloti dietro al fratello Marc, infotunato e già campione del mondo con la Ducati, ha così chiuso sul circuito di Portimao davanti al pilota Ktm e a Marco Bezzecchi, partito dalla pole. Delusione invece per Pecco Bagnaia, crollato nel finale e ottavo al traguardo.
MotoGp, la griglia di partenza del Gp Portogallo
Ecco la griglia di partenza del Gran Premio del Portogallo:
1 M. Bezzecchi (Q2)
2 P. Acosta (Q2)
3 F. Quartararo (Q2)
4 F. Bagnaia (Q2)
5 A. Marquez (Q2)
6 J. Zarco (Q2)
7 J. Mir (Q2)
8 J. Miller (Q2)
9 F. Di Giannantonio (Q2)
10 P. Espargarò (Q2)
11 F. Aldeguer (Q2)
12 A. Ogura (Q2)
13 L. Marini (Q1)
14 B. Binder (Q1)
15 F. Morbidelli (Q1)
16 E. Bastianini (Q1)
17 A. Rins (Q1)
18 N. Bulega (Q1)
19 M. Oliveira (Q1)
20 L. Savadori (Q1)
21 S. Chantra (Q1)
MotoGp, orario e dove vedere in tv Gp Portogallo
Il Gran Premio del Portogallo di MotoGp è in programma oggi, domenica 9 novembre, alle ore 14. La gara sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali SkySport, ma sarà visibile anche in chiaro su TV8. Si potrà seguire inoltre in streaming sull'app SkyGo, su NOW e sulla piattaforma web di TV8.

"Conosco Massimo D’Alema dal lontano 1975. Nel frattempo è passato mezzo secolo. All’epoca lui era il segretario della Fgci, l’organizzazione giovanile del Pci. Due anni dopo io sarei stato eletto segretario del Movimento Giovanile della Dc. In tutti questi anni ci è capitato un’infinità di volte di incrociarci. Più spesso in contrasto. Qualche volta in sintonia. Sempre con rispetto e con una certa curiosità. Un intreccio di politica e di vita che ognuno di noi ha svolto nei modi più diversi. Fino a perdere la consuetudine che oggi magari si affida alle cose che diciamo e che scriviamo. Ma che in qualche modo prosegue un confronto e perfino -a modo nostro- una sorta di amicizia a distanza.
D’Alema è la tenacia, io sono la rinuncia. Lui adora la polemica, io faccio più fatica nel conflitto. Lui è stato comunista, e per certi versi lo è rimasto. Io mi considero democristiano anche a distanza di anni dalla fine della Dc. Insomma, se anche per qualche tempo le nostre storie politiche si sono intrecciate, sono molto più le differenze a parlare di noi. Differenze di cui credo siamo orgogliosi, tutti e due.
Quando l’ho visto in quel di Pechino, nei giorni scorsi, mi sono trovato, letteralmente, all’altro capo del mondo. E quando ho letto due sue dense interviste, a Fabio Martini e ad Aldo Cazzullo, ho provato il brivido antico della distanza politica che ci separa. Una distanza a cui credo che siamo affezionati tutti e due. Occidentali, certo. Ma con un’idea di Occidente assai diversa.
D’altra parte la storia non è mai acqua che passa sulla pancia delle anatre, come diceva Keynes. Essa fa parte del futuro quanto e più di tutti i progetti che coviamo nel nostro animo cercando di avvicinarci a quel traguardo che resta sempre così lontano dalle nostre immaginazioni. E però, da avversario antico, mi viene da dire: la politica è così, e proprio questo è il bello. E’ la tenacia con cui si resta legati a se stessi, alle proprie convinzioni. E’ la capacità di affermare un punto di vista che suona impopolare e risulta quasi sempre assai meno conveniente della facile resa al conformismo. E’ il carattere di chi resta se stesso anche quando sarebbe prudente mimetizzarsi. E’ quel tanto di coerenza che unisce il come eravamo e quello che nel frattempo siamo diventati. Figure di altre stagioni, che appaiono desuete. Credo anche a noi stessi -almeno qualche volta.
Così oggi mi viene di criticarlo in nome di una geopolitica che ci divide. E anche di una storia così lungamente diversa. Ma poi mi dico che è proprio la rivendicazione che ognuno di noi fa della propria storia a dar conto di un mondo e di una generazione. La nostra è stata forse l’ultima generazione che è cresciuta dentro un sistema politico che ancora faceva scuola. Dove ci insegnavano a tenere il punto, a non inseguire le mode più di tanto, a collegare idealmente il passato di cui eravamo eredi e il futuro che ci illudevamo di padroneggiare. Siamo stati figli di partito -sia pure di partiti che non esistono più.
Il tempo che è passato -tanto, forse troppo- non ci consente grandi illusioni. Il mondo è un altro, e altri ne sono i protagonisti. Ma se c’è un dovere a cui la nostra generazione è tenuta è proprio quello di evitare travestimenti. Per discutibili che siano le storie che abbiamo alle spalle, per discutibilissimi che siamo noi, ciascuno di noi, per quanti errori si siano commessi e per quanti dissensi anche aspri ci portiamo dietro, noi siamo quella storia lì. Lo siamo testardamente, mi viene da dire. Lo siamo portandoci dietro un retaggio che è forse la parte più importante di noi. La tenacia con cui D’Alema resta tale merita rispetto. Non si traveste, non compiace. E’ ostico, ostinato. E autentico. Non è cosa da poco. Anche per quanti, come me, si trovano agli antipodi di molti dei suoi pensieri di ieri e di oggi". (di Marco Follini)

Stasera, domenica 9 novembre, dalle ore 19:30 in diretta sul NOVE, e in streaming su discovery+, nuovo appuntamento con ‘Che Tempo Che Fa’, di Fabio Fazio, con Luciana Littizzetto e Filippa Lagerbäck.
Ospiti della puntata: Carlo Verdone, ideatore, regista e protagonista di ‘Vita da Carlo’, una delle serie italiane più apprezzate degli ultimi anni, giunta alla sua stagione finale. Con oltre 45 anni di straordinaria carriera in cui ha ottenuto premi nazionali e internazionali tra cui 9 David di Donatello, 11 Nastri d’Argento, 3 Globi d’Oro, il Premio Truffaut, il Premio Bianchi, il Premio Bresson, il Premio Hemingway e il Ciak d’Oro per ‘Vita da Carlo’.
Regista e interprete di intramontabili successi come “Un sacco bello” (1980), “Bianco, rosso e Verdone” (1981), “Borotalco” (1982), “Acqua e sapone (1983)”, “Compagni di scuola” (1988), “Maledetto il giorno che t’ho incontrato (1992)”, “Al lupo al lupo” (1992), “Viaggi di nozze” (1995), “Sono pazzo di Iris Blond” (1996), “Gallo Cedrone” (1998), “Ma che colpa abbiamo noi” (2003), “Il mio miglior nemico” (2006), “Posti in piedi in paradiso” (2012), Verdone è stato inoltre nominato nel 2018 Grande Ufficiale della Repubblica Italiana dal Presidente Sergio Mattarella.
Pierfrancesco Favino, protagonista del film ‘Il Maestro’, diretto da Andrea Di Stefano - con cui ha già collaborato per ‘L’ultima notte di Amore’ -, presentato in anteprima fuori concorso all’82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e nelle sale dal 13 novembre. Attore pluripremiato, ha ottenuto nella sua carriera numerosi riconoscimenti tra cui 1 Coppa Volpi, 3 David di Donatello, 5 Nastri d’Argento, 1 premio Nino Manfredi, 2 Ciak d’Oro, 1 Superciak d’Oro, 2 Globi d’Oro e 1 Premio Giffoni.
Federica Pellegrini, ‘la Divina’ del nuoto e una delle sportive italiane più grandi di sempre con 58 medaglie conquistate e 11 record del mondo realizzati, e Matteo Giunta, allenatore, oltre che dirigente della Fede Academy. Entrambi sono autori del libro ‘In un tempo solo nostro’ in cui raccontano, ciascuno secondo il proprio punto di vista, il primo anno da genitori.
E ancora: Paolo Giordano, scrittore Premio Strega e Premio Campiello; Fiorenza Sarzanini, vicedirettore del Corriere della Sera; Massimo Giannini, editorialista de la Repubblica; Francesco Costa, direttore de Il Post; l’inviato di Avvenire Nello Scavo; Roberto Burioni, Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele; Franco Locatelli, responsabile del Dipartimento di Oncoematologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, in occasione de I Giorni della Ricerca AIRC; il climatologo Luca Mercalli.
A chiudere la puntata l’immancabile appuntamento con ‘Che tempo che fa – il Tavolo’ con: Alessia Marcuzzi, conduttrice del nuovo reality ‘The Traitors – Italia’; Mara Maionchi; Nek, new entry tra i coach di “The Voice Senior” e da novembre live in USA e Canada con ‘Nek Hits Live’; Nino Frassica; Enzo Miccio, conduttore insieme a Mara Venier di “Domenica In”; Gigi Marzullo; la Signora Coriandoli; Raul Cremona, nei teatri italiani con ‘Bravissssssimo!’; Ubaldo Pantani; Diego Abatantuono; Federica Pellegrini e Matteo Giunta; Giucas Casella.

Il grande giorno è arrivato. Oggi, domenica 9 novembre, iniziano le Nitto Atp Finals 2025. Il 'Torneo dei maestri' andrà in scena ancora una volta a Torino per chiudere la stagione, assegnando anche la coppa del numero uno al miglior tennista del 2025. In questa prima giornata scenderà in campo nel singolare Carlos Alcaraz, che darà il via alla settimana piemontese contro Alex De Minaur. Da non dimenticare il torneo di doppio, con gli azzurri Simone Bolelli e Andrea Vavassori pronti a regalare spettacolo. Ecco gli orari di oggi e dove vedere i match del 9 novembre in tv e streaming.
Atp Finals, programma 9 novembre
Ecco il programma di oggi, domenica 9 novembre:
11:30 Marcel Granollers (ESP) / Horacio Zeballos (ARG) vs [6] Kevin Krawietz (GER) / Tim Puetz (GER)
Non prima delle 14 [1] Carlos Alcaraz (ESP) vs [7] Alex de Minaur (AUS)
Non prima delle 18 [1] Julian Cash (GBR) / Lloyd Glasspool (GBR) vs [7] Simone Bolelli (ITA) / Andrea Vavassori (ITA)
Non prima delle 20:30 [3] Alexander Zverev (GER) vs [5] Ben Shelton (USA)
Atp Finals, dove vedere match oggi
Tutte le partite delle Nitto Atp Finals 2025 saranno trasmesse in diretta tv in Italia su Sky Sport. I canali di riferimento del torneo saranno Sky Sport Uno e Sky Sport Tennis. Una partita al giorno del torneo sarà poi visibile in chiaro, sui canali Rai con Rai 2 come riferimento. Sarà possibile vedere l'evento anche in streaming su Sky Go, NOW Tv e Tennis Tv. Un match al giorno sarà visibile su Rai Play.

Verissimo torna oggi, domenica 9 novembre, con il secondo appuntamento del weekend, in onda alle 16.00 su Canale 5 con tanti ospiti e interviste inedite.
A Verissimo Vanessa Incontrada e Gigi D’Alessio, al via, da mercoledì 12 novembre su Canale 5, con lo show dal titolo 'Gigi e Vanessa insieme'.
In studio i mille talenti e i nuovi progetti di un artista con quarant’anni di carriera: Max Giusti.
Inoltre, l’ironia e l’umanità di Valentina Persia, le emozioni di Fiordaliso e la storia, tra luci e ombre, di Leopoldo Mastelloni.
E ancora, tornerà a Verissimo Evelina Sgarbi, con gli ultimi sviluppi e aggiornamenti sulla vicenda che vede protagonista suo padre Vittorio.
Infine, in studio la tragica testimonianza di Antonietta Gargiulo, l’unica sopravvissuta alla strage familiare avvenuta a Cisterna di Latina nel febbraio 2018, quando, l’allora marito, il carabiniere Luigi Capasso esplose alcuni colpi d’arma da fuoco contro di lei e uccise le loro due figlie, prima di suicidarsi.

Uno scontro tra veicoli oggi domenica 9 novembre sulla tangenziale sud di Bergamo, all'altezza di Stezzano, ha causato la morte di tre persone. Altre tre sono rimaste ferite.
Secondo la stampa locale, a perdere la vita un ragazzo di 23 anni e due uomini di 62 e 64 anni. Ferito un altro ragazzo di 25 anni e due donne di 55 e 56 anni.
Sul posto i carabinieri stanno cercando di ricostruire la dinamica esatta dello scontro.

Prima domenica ecologica oggi 9 novembre a Roma. Si tratta della prima delle cinque domeniche ecologiche programmate per la stagione invernale 2025-26. Il blocco della circolazione di veicoli a motore endotermico nella zona Ztl 'Fascia verde' sarà attivo stamattina fino alle 12.30 (dalle 7.30) e dalle 17 alle 20. La rimodulazione degli orari di divieto nella fascia pomeridiana, fa sapere il Comune di Roma, è stata decisa allo scopo di favorire un regolare afflusso e deflusso degli spettatori della partita di calcio in programma allo stadio Olimpico alle ore 18.
Nell'ordinanza del sindaco n. 152/2025 è possibile consultare l'elenco completo delle categorie di veicoli derogate o esentate i veicoli a trazione ibrida e a trazione elettrica; quelli a Gpl o metano (sia Mono- che Bi-fuel benzina-GPL o benzina-Metano, anche trasformati), appartenenti alla classe di omologazione 'Euro 3' e successive; quelli autoveicoli, alimentati a benzina, 'Euro 6'; i ciclomotori a due ruote con motore 4 tempi 'Euro 2' e successivi e i motocicli a 4 tempi “Euro 3” e successivi. L'elenco completo delle deroghe si può trovare nell'ordinanza del sindaco Gualtieri a questo link del Campidoglio.

Nuova pioggia di droni e missili russi sull'Ucraina. Secondo quanto riferito dalle autorità ucraine, la Russia ha conquistato ulteriori territori intorno alle città di Pokrovsk e Kupiansk e occupato il villaggio di Volchye, nell'Ucraina orientale.
Le Forze di difesa ucraine e le unità russe hanno ingaggiato nelle ultime 24 ore 196 scontri, con il settore di Pokrovsk che ha registrato l'attività più intensa, dove gli ucraini affermano di aver respinto 73 attacchi nemici si legge nell'ultimo aggiornamento fornito dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine. L'allarme è scattato per le regioni di Černihiv, Dnipropetrovsk, Donetsk, nel distretto di Nižyn. Droni sono stati segnalati anche sulla regione di Sumy, nei distretti di Konotop e Shostka.
Secondo la Cnn le forze russe sembrano essere sul punto di conquistare Pokrovsk, nell'Ucraina orientale, una vittoria simbolica che il presidente Vladimir Putin persegue da 21 mesi a un costo sempre più elevato. Negli ultimi giorni i combattimenti all'interno della città si sono intensificati, dopo che le truppe russe sono riuscite a infiltrarsi. La caduta di Pokrovsk – il cui valore strategico è già stato notevolmente ridotto, ma che rappresenterebbe comunque la più grande vittoria per Mosca dal 2023 – sembra ormai quasi inevitabile, secondo quanto riferito da chi si trova sul posto.
Mentre Kiev ha smentito le affermazioni russe secondo cui le forze ucraine a Pokrovsk sarebbero già state circondate, affermando mercoledì che erano ancora in corso operazioni attive per fermare l'avanzata russa, i soldati ucraini sul campo hanno descritto una realtà sempre più drammatica.
Kiev ha ammesso che la situazione a Pokrovsk è difficile, ma sostiene che i combattimenti continuano.
Un attacco condotto mediante droni ucraini nella notte ha causato una transitoria interruzione delle forniture elettriche e termiche nella città di Voronezh, situata nel sud-ovest della Russia. Lo ha dichiarato il governatore regionale. L'incursione su Voronezh, capoluogo dell'omonima regione, non ha provocato vittime, come comunicato dal governatore Alexander Gusev su Telegram.

La Roma torna in campo. Oggi, domenica 9 novembre, i giallorossi ospitano l'Udinese all'Olimpico nell'undicesimo turno di Serie A. La squadra di Gasperini va a caccia di tre punti importanti per non perdere contatto dal Napoli capolista e soprattutto per ripartire dopo la sconfitta contro il Milan nell'ultima giornata di campionato. I bianconeri sono invece chiamati a dare continuità alla bella vittoria contro l'Atalanta. Ecco orario, probabili formazioni e dove vedere la partita in diretta tv e streaming.
Roma-Udinese, orario e probabili formazioni
Ecco le probabili formazioni di Roma-Udinese, in campo oggi alle 18:
Roma (3-4-2-1) Svilar; Hermoso, Mancini, Ndicka; Celik, Koné, Cristante, Wesley; Soulé, Pellegrini; Dovbyk. All. Gasperini.
Udinese (3-5-2) Okoye; Bertola, Kabasele, Solet; Zanoli, Ekkelenkamp, Karlstrom, Atta, Kamara; Zaniolo, Buksa. All. Runjaic.
Roma-Udinese, dove vederla
Roma-Udinese sarà visibile in diretta su Dazn, ma anche su Sky ai canali Sky Sport Calcio (202), Sky Sport 4K (213) e Sky Sport (251). Partita disponibile anche in streaming sull'app di Dazn, Sky Go e Now.

Nuovo appuntamento con 'Amici' di Maria De Filippi, in onda oggi, domenica 9 novembre, alle 14 su Canale 5. La puntata vedrà il ritorno delle gare tra gli allievi, giudicate da ospiti d'eccezione del mondo della musica e della danza. A giudicare la gara di canto saranno due nomi di primo piano della musica italiana: l'icona Ornella Vanoni e la cantautrice Annalisa. Quest'ultima presenterà anche in studio il suo nuovo singolo 'Esibizionista', tratto dall'album "Ma io sono fuoco", pubblicato il 10 ottobre per Warner Music Italy.
Per la gara di ballo, la valutazione sarà affidata a Virna Toppi, prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano. In puntata, inoltre, la ballerina di danze latino americane Francesca Tocca sarà chiamata a giudicare la sfida della concorrente Maria Rosaria.
Ospite sul palco del talent show anche l'attrice e cantante Diana Del Bufalo, che presenterà il suo nuovo spettacolo teatrale 'Tra Sogni e Desideri', in scena nei teatri italiani a partire da dicembre.

Iniziano oggi, domenica 9 novembre, le Nitto Atp Finals di Torino 2025. Il 'Torneo dei maestri', in cui si sfideranno gli otto migliori tennisti della stagione sarà aperto dalla sfida tra Carlos Alcaraz e Alex De Minaur. Domani, lunedì 10 novembre, sarà invece la volta di Jannik Sinner, che inizierà il suo percorso contro Felix Auger-Aliassime. Dal montepremi al calendario, passando per il regolamento e i canali tv su cui seguire l'evento, ecco tutte le cose da sapere.
Atp Finals, il regolamento del singolare
Intanto, il regolamento. Le Atp Finals prevedono una fase a gironi, con otto giocatori (o coppie, per il doppio) divisi in gironi da quattro. Match tutti al meglio dei tre set, con tiebreak in tutti i parziali. Tutti i match di doppio saranno invece al meglio dei tre set, con punto secco sul 40 pari e match tie-break al terzo set.
I primi due classificati nei gironi si qualificano per le semifinali, con il primo giocatore del gruppo A che affronterà il secondo del Gruppo B e viceversa. In caso di parità tra due giocatori, vale il criterio dello scontro diretto. In caso, possibile, di parità tra tre giocatori, ecco come verrà delineata la classifica: numero di partite giocate, totale di set vinti, totale di giochi vinti, posizione in classifica il lunedì dopo l'ultimo torneo stagionale nel calendario dell'Atp Tour. E a livello di punti Atp? Una vittoria nel round-robin vale 200 punti, in semifinale 400 e in finale 500.
Atp Finals, i partecipanti
Ecco gli otto partecipanti nel torneo di singolare per l'edizione 2025:
GRUPPO BJORN BORG: Jannik Sinner, Alexander Zverev, Ben Shelton, Felix Auger Aliassime
GRUPPO JIMMY CONNORS: Carlos Alcaraz, Lorenzo Musetti, Taylor Fritz, AlexDe Minaur
Atp Finals, il calendario
Ecco il calendario delle Atp Finals 2025:
Da domenica 9 a venerdì 14 novembre, round robin
ore 11.30 - Doppio
ore 14 - Singolare
ore 18 - Doppio
non prima delle 20.30 - Singolare
Sabato 15 novembre, semifinali
ore 12 - Doppio
ore 14.30 - Singolare
non prima delle 18 - Doppio
non prima delle 20.30 - Singolare
Domenica 16 novembre, finali
ore 15 - Finale doppio
ore 18 - Finale singolare
Atp Finals, il montepremi
Il montepremi complessivo delle Nitto Atp Finals 2025 è di 15.500.000 dollari. Il campione imbattuto vicerà 5,07 milioni di dollari ed è il premio più alto mai messo in palio nella storia Atp.
Ecco come sarà suddiviso per il singolare:
Campione imbattuto: 5.071.000 dollari
Vittoria in finale: 2.367.000 dollari
Vittoria in semifinale: 1.183.500 dollari
Vittoria in ogni match del girone: 396.500 dollari
Quota di partecipazione: 331.000 dollari (riserva 155.000 dollari)
Ecco come sarà suddiviso per le squadre di doppio:
Campioni imbattuti: 959.300 dollari
Vittoria in finale: 356.800 dollari
Vittoria in semifinale: 178.500 dollari
Vittoria in ogni match del girone: 96.600 dollari
Quota di partecipazione: 134.200 dollari (riserva 51.700 dollari)
Atp Finals, dove vederle
Tutte le partite delle Nitto Atp Finals 2025 saranno trasmesse in diretta tv in Italia su Sky Sport. I canali di riferimento del torneo saranno Sky Sport Uno e Sky Sport Tennis. Una partita al giorno del torneo sarà poi visibile in chiaro, sui canali Rai con Rai 2 come riferimento. Sarà possibile vedere l'evento anche in streaming su Sky Go, NOW Tv e Tennis Tv. Un match al giorno sarà visibile su Rai Play.
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