
Ci sarebbe Federica Mogherini, già Alta Rappresentante dell'Ue e attuale direttrice del Collegio d'Europa, tra le tre persone fermate oggi, martedì 2 dicembre, nel corso dell'operazione effettuata dalla polizia belga, su richiesta della Procura europea antifrode (Eppo) di Bruxelles, per sospetta frode ai danni dell'Ue relativa ad una gara d'appalto indetta dal Seae. Lo scrive il quotidiano belga Le Soir, citando fonti attendibili che confermano la notizia, data per prima dall'Echo. Sempre secondo le informazioni riportate da Le Soir, sarebbero stati fermati anche l'ambasciatore Stefano Sannino, già segretario generale del Seae ed ex rappresentante permanente dell'Italia presso l'Ue, e un amministratore del Collegio d'Europa di Bruges.
In Belgio una persona sospettata di aver commesso un reato può essere privata della libertà per 48 ore, durante le quali può essere interrogata (può chiedere l'assistenza di un avvocato). La procedura è sotto il controllo del giudice istruttore, che può prolungare il periodo di fermo in alcuni casi.
La Polizia Federale delle Fiandre Occidentali ha condotto oggi perquisizioni nella sede del Seae, a Bruxelles, al Collegio d’Europa di Bruges, nel Servizio europeo per l'azione esterna a Bruxelles e nelle abitazioni degli indagati, nell’ambito di una inchiesta su una sospetta frode ai danni dell’Ue nella formazione di giovani diplomatici.
Al centro dell'indagine è il progetto per l'Accademia diplomatica dell'Unione Europea, un programma di formazione di nove mesi per giovani diplomatici negli Stati membri, aggiudicato dal Servizio europeo per l'azione esterna al Collegio d'Europa in Belgio, nel periodo 2021-2022, con una gara d'appalto.
L'indagine, spiega l'Eppo, mira ad appurare se il Collegio d'Europa e/o i suoi rappresentanti fossero stati informati in anticipo dei criteri di selezione della procedura di gara e avessero "sufficienti motivi" per ritenere che si sarebbero aggiudicati l'esecuzione del progetto, prima della pubblicazione ufficiale del bando di gara da parte del Seae. Vi sono "forti sospetti" che, durante la procedura di gara per il programma, sia stato violato l'articolo 169 del regolamento finanziario relativo alla concorrenza leale e che informazioni riservate relative all'appalto in corso siano state condivise con uno dei candidati partecipanti alla gara. Prima delle perquisizioni, l'Eppo ha richiesto la revoca dell'immunità di diversi indagati, che è stata concessa.
Organizzatori, 'scelta complessa, sofferta e a lungo meditata'... 
La Commissione Europea sta "discutendo" con la Banca Centrale Europea in merito al progetto di un prestito Ue all'Ucraina basato sui beni congelati alla Banca centrale russa, con particolare riferimento alla "liquidità" necessaria ad assicurare una pronta restituzione dei soldi appartenenti all'istituto di emissione russo, se dovesse venire meno il congelamento degli stessi, per qualsiasi motivo. Lo dice la portavoce capo dell'esecutivo Ue Paula Pinho, a Bruxelles, di fatto confermando le indiscrezioni pubblicate dal Financial Times, secondo le quali la Bce si sarebbe rifiutata di fornire garanzie per la liquidità del prestito progettato.
La Bce ha espresso forti riserve riguardo al progetto fin dall'inizio, temendo che finisca per minare il ruolo dell'euro come valuta di riserva. "Stiamo discutendo con la Banca Centrale Europea - afferma Pinho - su quali possono essere le soluzioni fattibili". Per quanto riguarda le modalità con cui garantire la necessaria liquidità, per la portavoce la Commissione sa che "questa è una parte assolutamente essenziale delle discussioni, per garantire la liquidità necessaria ad eventuali obblighi di restituzione delle attività alla Banca centrale russa".
Si tratta, continua, di "un elemento importante del prestito di riparazione: è un dovere garantire che l'Ue, i suoi Stati membri e gli enti privati possano sempre adempiere ai propri obblighi internazionali. Anche alla luce anche di questa posizione della Bce stiamo discutendo su come garantire che questa liquidità possa essere assicurata".
Pertanto, continua Pinho, "stiamo fondamentalmente cercando soluzioni alternative e questo fa parte di tutto il lavoro che si sta svolgendo mentre parliamo". La portavoce ha lasciato intendere, a precisa domanda, che la Commissione dovrebbe presentare proposte giuridiche riguardanti esclusivamente il cosiddetto prestito di riparazione, e non le altre due opzioni citate da Ursula von der Leyen davanti alla plenaria a Strasburgo, ovvero un prestito comune garantito dal bilancio Ue o prestiti bilaterali degli Stati membri.
La Commissione, quindi, insiste, malgrado il premier belga Bart de Wever abbia ribadito la settimana scorsa, in una lettera alla stessa presidente von der Leyen, le serissime riserve del governo belga sul progetto, che assomiglierebbe molto ad una confisca, come ha spiegato in occasione del Consiglio Europeo di ottobre. Ieri l'Alta Rappresentante Kaja Kallas ha sostenuto che quei soldi spetterebbero in realtà all'Ucraina, visti gli enormi danni prodotti al Paese dalla guerra di aggressione scatenata dalla Russia.
Quanto al fatto che la stessa von der Leyen ha parlato esplicitamente di "proposte", Pinho spiega che, per il prestito di riparazione, occorrerebbero probabilmente "più proposte" legislative. Alla domanda se si stia pensando di coinvolgere anche il Mes o soggetti privati, la portavoce ha risposto che sono in corso contatti con tutti i soggetti potenzialmente interessati. Non è ancora chiaro se la proposta giuridica della Commissione, che era attesa questa settimana, verrà effettivamente presentata entro venerdì 5 dicembre. La Commissione si era impegnata a presentare una proposta legislativa in tempo per il Consiglio Europeo del 18 e 19 dicembre, ma il progetto di procedere con un prestito all'Ucraina basato sui beni congelati alla Russia[1], opzione che la Commissione considera la "migliore", come ha detto Kallas, incontra sempre più difficoltà.

Oggi il lancio ufficiale della pubblicazione dei primi titoli di Tor Vergata University Press, la casa editrice universitaria che opera in open access nel trasferimento e nella disseminazione della conoscenza: dopo due anni di intenso lavoro, le opere sono consultabili e scaricabili gratuitamente su tvupress.uniroma2.it.
Presentata dal rettore Nathan Levialdi Ghiron durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2025-2026 dello scorso 21 novembre, Tor Vergata University Press è il risultato dello sforzo comunicativo dell’Ateneo: “È un progetto ambizioso - ribadisce il rettore - per promuovere adeguatamente la diffusione dei risultati della ricerca scientifica. La nostra University Press rafforza il profilo di eccellenza dell’Ateneo ponendolo al fianco delle prestigiose istituzioni internazionali già attive nel campo dell’editoria scientifica".
Tor Vergata University Press entra a pieno titolo quindi nel novero degli editori nati negli atenei italiani (circa 20), che hanno ricevuto l’importante eredità delle University Press europee e statunitensi: i contenuti scientifici devono poter trovare naturale sbocco grazie al rigore dell’editoria accademica, che si arricchisce di collane, riviste, monografie.
A segnare l’avvio delle attività è la collana di short monographs 'Turres', progetto unico nel panorama editoriale italiano, che unisce rigore e agilità del formato per favorire la disseminazione della conoscenza, spaziando dalla medicina alla storia medievale, dalla filosofia all’economia, dall’astrofisica all’ingegneria, a testimonianza della ricchezza e della pluralità della ricerca. Tra gli autori di spicco, le cui opere sono disponibili alla lettura, l'economista Leonardo Becchetti con Voting with the Wallet, l'astrofisico Amedeo Balbi e La ricerca di vita nell'universo, l'endocrinologo Emmanuele A. Jannini e La costola di Eva, il giurista Marco Fioravanti e Tangeri Cosmopolis e lo storico Sandro Carocci con Città di torri. Un vero invito alla lettura.
In catalogo anche la prima opera della collana Premio Giulia Cecchettin, Alla scoperta della multidisciplinarietà nella prospettiva di genere, raccolta delle tesi di laurea premiate nel 2025 dall'Ateneo nell’ambito del Premio “Giulia Cecchettin”, nato per valorizzare l’impegno di studentesse e studenti che hanno affrontato con rigore scientifico e sensibilità i temi dell’inclusione, della parità e del rispetto tra i generi.
“La conoscenza è strumento di sviluppo ed emancipazione umana - commenta Lucia Ceci, prorettrice alla Comunicazione dell’università di Roma Tor Vergata e presidente della neonata casa editrice - la sua disseminazione favorisce l’impatto della ricerca d’eccellenza e dell’innovazione tecnologica. Ma Tor Vergata University Press è anche impegnata nella realizzazione di manuali e strumenti di supporto alla didattica con particolare attenzione alle forme innovative e alla sperimentazione didattica”. Un richiamo forte alla conoscenza come bene comune dell’umanità, da divulgare in una modalità quasi rivoluzionaria come l'open science, accessibile a tutti.

Nuova giornata di proteste dei lavoratori ex Ilva. Le organizzazioni dei meltameccanici di Taranto di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil e Usb hanno proclamato dalle 12 di oggi uno sciopero a oltranza nella fabbrica di Acciaierie d'Italia, ex Ilva, nel capoluogo jonico "fino a nuova comunicazione per protestare contro il piano presentato dal governo". L'iniziativa è finalizzata "a richiedere un incontro per un unico 'tavolo' a Palazzo Chigi, con l'obiettivo di ottenere il ritiro del Piano e di avviare un confronto serio e costruttivo sui diritti, la sicurezza e il futuro dei lavoratori. Questo atto di protesta rappresenta un momento fondamentale - aggiungono - per difendere i diritti di utti i lavoratori e garantire un futuro di stabilità e dignità nel mondo del lavoro".
A Genova i lavoratori Ex Ilva si sono riuniti in assemblea fino alle 9 per poi partire con un corteo lungo le strade del ponente. I manifestanti hannoprima bloccato l'aeroporto Cristoforo di Genova e poi l'autostrada A10. "L'aeroporto è bloccato per lanciare un messaggio al governo, contro le chiacchiere. Il lavoro, a partire da Ilva deve arrivare a Genova" ha spiegato il sindacalista Fiom Armando Palombo, aggiungendo che "il lavoro non può andare via da Genova".
Autostrade in una nota sulla manifestazione a Genova dei lavoratori ex Ilva, Ansaldo Energia e Fincantieri ha fatto sapere che "alle ore 12 circa, sulla A10 Genova-Savona, sono stati temporaneamente chiusi i tratti compresi tra Genova Pra' e l'allacciamento con la A7 Serravalle-Genova verso Genova e tra l'allacciamento con la A7 e Genova Pegli verso Savona, a causa di una manifestazione che sta interessando la competenza autostradale". "Inoltre - prosegue la nota - è stata temporaneamente chiusa la stazione di Genova Aeroporto in uscita per le provenienze da Genova e in entrata in entrambe le direzioni. Attualmente si registrano code nel tratto compreso tra Genova Pegli e Genova Aeroporto in direzione Genova". "Chi viaggia verso Genova, deve uscire alla stazione di Genova Pra' e dopo aver percorso la viabilità ordinaria, può rientrate alla stazione di Genova Ovest sulla A7. Chi viaggia verso Savona può uscire a Genova Ovest e dopo aver percorso la viabilità ordinaria, rientrare in A10 alla stazione di Genova Pegli", conclude Autostrade.

''Le criticità più importanti sono sicuramente i dazi e lo sono sicuramente il cambio eurodollaro. Il governo sta dando un grande risalto a quelle che sono gli interessi fuori dal nostro confine nazionale e lo facciamo con due obiettivi importanti che ci sono stati i dati: Il primo obiettivo fondamentale è quello di passare da 620 miliardi di euro ai 700 miliardi di euro nei prossimi due anni. Il secondo obiettivo riguarda l'export dell'agroalimentare salendo da 70 miliardi a 100 miliardi''. Lo sottolinea Matteo Zoppas, presidente dell'Ice, in occasione dell'assemblea annuale di Alis.
''La composizione geografica del Made in Italy nel mondo vede come il primo Paese la Germania 69 miliardi di euro. Il secondo Paese più importante per il Made in Italy nonostante sia fuori dalla comunità europea, sono proprio gli Stati Uniti d'America con il 64 miliardi'', conclude Zoppas.

"L’EPS applicato oggi alle imprese italiane ha un approccio più ideologico che pragmatico alla sostenibilità. Si tratta di una tassa che grava sulle imprese e sui consumatori italiani senza ritornare alle aziende che generano questi fondi. Non sostiene investimenti in nuove tecnologie né in carburanti alternativi, e finisce per assorbire risorse anziché generare valore, mettendo a rischio la competitività europea e italiana e il ruolo strategico dell’Italia nel mercato globale”. Ha dichiarato Mario Zanetti, presidente di Confitarma, intervenuto al talk “Infrastrutture, sostenibilità e competitività per l’Italia che connette il mondo” in occasione dell'Assemblea Generale Alis a Roma, sottolineando come sia necessario un approccio più concreto e orientato agli investimenti per garantire competitività e sostenibilità nel settore marittimo italiano.

Inserimento etico di professionisti infermieri dall'estero nel sistema sanitario italiano, criteri condivisi e oggettivi per la selezione dei candidati, percorsi di formazione e aggiornamento mirati. Sono questi i punti principali del protocollo d'intesa triennale firmato tra Randstad Italia, talent company leader nei servizi per le risorse umane, e Fnopi, Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche.
L'obiettivo - informa una nota - è favorirne un impatto ottimale, consapevole e stabile tramite il progetto Crossboarding di Randstad. All'interno di un contesto nazionale in cui il rapporto infermieri/medici è inferiore alla media europea (1,5 contro 2,2), Randstad ha sviluppato il progetto Crossboarding che mira all'inserimento in Italia di infermieri esperti provenienti dall'estero e motivati al trasferimento, fornendo una soluzione, seppur parziale, alla mancanza di professionisti sanitari. Grazie al Crossboarding, Randstad ha già inserito stabilmente circa 300 infermieri da diversi Paesi. L'obiettivo è aumentare l'inserimento stabile a 250 professionisti ogni anno a partire dal 2026.
Come previsto dal protocollo, Randstad si impegna a supportare i professionisti reclutati lungo l'intero percorso, aiutandoli con il riconoscimento del titolo di studio per agevolare l'iscrizione all'Albo professionale e fornendo loro supporto logistico e percorsi di integrazione, inclusi corsi di lingua e sessioni di orientamento specifiche sul Ssn. La collaborazione con Fnopi è finalizzata a realizzare percorsi di formazione e aggiornamento mirati per facilitare l'inserimento professionale e l'integrazione culturale dei professionisti stranieri. L'accordo prevede infine la definizione e l'aggiornamento costante di protocolli operativi volti a individuare e valutare le migliori competenze professionali degli infermieri provenienti dall'estero.
"Il protocollo di intesa siglato con Fnopi rappresenta un importante riconoscimento del nostro modello di crossboarding etico di infermieri, che ha l'obiettivo di incidere sulla carenza di personale nel settore sanitario - dichiara Laura Schieroni di Randstad Italia - La collaborazione ci consente oggi di definire le migliori procedure per individuare e valutare le esperienze professionali richieste agli infermieri stranieri in Italia, aggiornando nel tempo competenze e caratteristiche necessarie per integrarsi al meglio nel tessuto italiano. Siamo fiduciosi che unendo le forze possiamo contribuire a importanti risultati sia in termini di inserimenti, che in termini di qualità delle competenze per il personale infermieristico proveniente da altri Paesi".
"La carenza infermieristica è un problema globale, che non si risolve semplicisticamente spostando infermieri da un Paese all'altro - affermano per Fnopi la presidente della Federazione, Barbara Mangiacavalli, e il presidente della Commissione d'Albo, Pasqualino D'Aloia - Proprio per questo motivo è un valore aggiunto il reclutamento etico previsto in questo nostro accordo, che mira a non depauperare nessun sistema sanitario estero, ma al contrario a favorire una crescita dei professionisti coinvolti, senza per questo sradicarli dai loro legami, personali e professionali. Di sicuro, nessuno può vincere questa sfida da solo".

''Dobbiamo partire dal fatto che siamo malati in Europa, perché siamo l'unico continente che non cresce e non penso che siamo meno intelligenti degli altri continenti, ma semplicemente abbiamo delle regole che hanno creato un mercato unico e noi ci siamo illusi che commerciando tra di noi potessimo soddisfare una crescita industriale infinita. In realtà la visione continentale dell'Europa ha portato un certo punto alla stagnazione del sistema europeo. Tra cinque anni vedo allora che se l'Europa e l'Italia in particolare riuscirà a cogliere le sfide e l'opportunità che sta generando il mondo. E tra le opportunità metto tutto, anche i dazi di Trump che stanno cambiando gli equilibri dei mercati mondiali e stanno aprendo in alcuni territori dove noi non eravamo presenti con opportunità incredibili. Però bisogna saperle cogliere''. Lo sottolinea il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, in occasione dell'assemblea annuale di Alis.
''Dobbiamo rischiare e agguantare nuovi mercati -spiega Rixi- e magari avere meno percentuali di mercato nord americano, ma molte più ercentuali di mercato in India, piuttosto che nel continente africano. Sono potenzialmente alla nostra portata di mano' E allora dobbiamo tornare una potenza marittima. Quindi o decidiamo di giocarci una leadership a livello mondiale in alcuni settori, oppure condanniamo le prossime generazioni a perdere il reddito e alla diminuzione dei servizi che lo Stato può dare ai nostri cittadini''.

Con 53mila nuovi casi stimati ogni anno nel nostro Paese, quello al seno è il tumore più frequente non solo nel sesso femminile, ma in assoluto. Ha fortunatamente anche tassi di guarigione fra i più elevati: grazie alla diagnosi precoce e ai progressi compiuti dalla ricerca scientifica negli ultimi 20 anni la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è in costante aumento ed è passata dall'81 all'87%. Il merito di questo successo è da ricercare anche nell'oncologia di precisione che gioca un ruolo decisivo. L'obiettivo è evitare o quantomeno ridurre la chemioterapia. "Una sfida possibile grazie ai test genomici che consentono una reale personalizzazione delle cure ed evitano la somministrazione di terapie inutili. L'utilizzo di questi esami è importantissimo, come confermano numerosissimi studi clinici, prospettici e real word che hanno dimostrato l'efficacia dei test genomici per ridurre l'uso della chemioterapia. Questi studi ci dicono che esiste un altissimo costo-efficacia dell'utilizzo di questi biomarcatori, perché riescono a caratterizzare meglio la biologia della malattia". Così all'Adnkronos Salute Giancarlo Pruneri, direttore del Dipartimento di Diagnostica avanzata presso la Fondazione Irccs Istituto nazionale dei tumori di Milano. (Video[1])
In Italia "questi biomarcatori sono stati rimborsati a partire dal 2021 - sottolinea Pruneri - e abbiamo visto un incremento dell'utilizzo che però non ha raggiunto il tetto in tutte le Regioni. Abbiamo bisogno che le Breast Unit utilizzino di più questi test, perché sappiamo che sono efficaci per le nostre pazienti e abbiamo anche bisogno di utilizzarli in un altro setting specifico: il setting neoadiuvante, la terapia che si esegue cioè prima dell'intervento chirurgico per attivare maggiormente la risposta immunocellulare".
"I tumori della mammella Her2 positivo e Her2 negativi hanno normalmente una bassa risposta alla terapia neoadiuvante, che però è efficace in una proporzione di questi casi. Ecco - conclude Pruneri - l'utilizzo dei test genomici può essere molto utile per meglio identificare i casi che possono essere trattati con chemioterapia in neoadiuvante, questo sempre per migliorare nel percorso della paziente, l'efficienza delle terapie e per gestire meglio eventuali recidive nella seconda linea di trattamento. Quindi è sempre più importante usare questi test, usarli correttamente e ampliarne l'utilizzo, per esempio, nel setting adiuvante".
Iniziativa sarà presentata il 5 dicembre in Consiglio regionale...
Tanti gli ospiti internazionali dal 5 al 7 a Sa Manifattura... 
“Sionista di m…, vattene”. Sono alcune delle frasi rivolte a Klaus Davi venerdì mattina in zona piazzale Loreto a Milano, dove il giornalista era impegnato in una serie di interviste per un'inchiesta per il quotidiano 'Calabria 7'. “Fino a quel momento tutto era andato bene. I passanti avevano risposto alle mie domande. L'uomo si è messo a urlare: ‘pezzo di merda’, ‘sionista del cazzo’ e ‘sionista di merda’, a inseguirmi e minacciarmi”, denuncia in una nota lo stesso Klaus Davi, che condivide anche il video dell’episodio.
“Come mio solito, essendo abituato a situazioni critiche dati i numerosi servizi fatti in zone difficili di Milano, nelle curve di Milan e Inter, come anche in Calabria e a Napoli Ponticelli, non ho perso la calma e ho cercato di farlo ragionare e di placarlo spiegandogli che stavo solo facendo il mio lavoro ma non c'è stato verso. La cosa stava per degenerare al punto che un agente della Polizia locale, come si vide nel filmato, è intervenuto per tentare di bloccarlo. Ma la persona ha continuato incitando gli altri passanti ad aggredirmi”.
Klaus Davi fa appello alle istituzioni: “Sul tema antisemitismo la giustizia italiana è incredibilmente lenta per non dire assente. Lentezza forse dovuta anche a lacune legislative e a una sottovalutazione del fenomeno. Detto questo, continuerò imperterrito il mio lavoro senza arretrare di un millimetro”.

Il gruppo Prada ha completato l’acquisizione di Versace da Capri Holdings dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni normative richieste. Lo rende noto il gruppo.
L'annuncio dell’acquisizione dell’iconico marchio della Medusa è arrivato il 10 aprile scorso, quando il gruppo Prada ha comunicato di aver raggiunto un accordo definitivo per acquisire il 100% di Versace dall’americana Capri Holdings. L’operazione, dal valore di 1,25 miliardi di euro in termini di enterprise value, ha rappresentato sin da subito un investimento strategico.
Prada ha definito Versace un brand "fortemente complementare", con un potenziale di crescita significativo e ancora parzialmente inespresso. Oltre al cambio al timone creativo, con la nomina di Dario Vitale (ex Miu Miu) alla direzione creativa del marchio, che ha presentato la sua prima collezione nel settembre scorso, una delle mosse più significative della fase post-closing è stata la nomina di Lorenzo Bertelli, figlio maggiore di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, nel ruolo di presidente esecutivo del brand.
Sentenza della Cassazione per l'incidente alle Tenute Delogu... 
Lidl Italia annuncia l'introduzione di nuove iniziative che valorizzano il tempo delle proprie persone. Dopo aver annunciato la chiusura anticipata alle ore 18 nelle giornate del 24 e 31 dicembre, per consentire a tutte le collaboratrici e i collaboratori di vivere le festività con i propri cari, l’azienda intraprende un’altra importante iniziativa di welfare per garantire pari opportunità e sostegno alla natalità.
Dal 1° dicembre 2025, infatti, per i collaboratori Lidl il congedo di paternità sarà esteso a 25 giorni complessivi, retribuiti al 100%, grazie all’aggiunta di 15 giorni lavorativi ai 10 previsti dalla normativa vigente. Una misura pensata non solo per permettere ai neo papà di essere ancora più presenti nei primi momenti di vita del proprio figlio o della propria figlia, ma un segno tangibile verso una gestione più equa della cura dei figli che favorisca un importante cambiamento culturale. Il beneficio, inoltre, sarà retroattivo per tutti i collaboratori diventati papà a partire dal 1° marzo 2025.
“Estendere il congedo di paternità non è solo una misura di supporto a favore dei nostri colleghi che diventano padri; ma apporta benefici profondi a tutta la famiglia, promuovendo al contempo una maggiore parità di genere. Con questa iniziativa confermiamo il nostro impegno a trasformare le parole in azioni concrete, perché momenti unici, come una nuova nascita, meritano tutto lo spazio e la presenza che richiedono", afferma Sebastiano Sacilotto, amministratore delegato risorse umane di Lidl Italia.
Formazione, Pretto (CUOA): "Con nostri master alta qualità e attenzione a cultura d’impresa moderna"

“Il vero valore di un master CUOA risiede innanzitutto nell’alta qualità dell’offerta formativa, e nella costante attività di sensibilizzazione e informazione sui temi che riguardano la cultura d’impresa moderna”. Lo afferma Alice Pretto, presidente dell'Associazione alunni CUOA, al Graduation day 2025, organizzato al Teatro comunale di Vicenza, durante il quale 224 studenti hanno ricevuto il diploma.
Agli alunni della business school con la più antica tradizione in Italia vengono infatti fornite “conoscenze solide e concrete, capaci di generare un impatto positivo nel mondo del lavoro - spiega Pretto - ciò che rende davvero unico il Master CUOA è la possibilità di entrare a far parte di una community affiatata, composta da oltre 6.000 persone tra giovani laureati, manager, professionisti e imprenditori, un network esteso che ha l’obiettivo di offrire occasioni di confronto e formazione continua”.
L’esperienza CUOA non si esaurisce quindi al termine del master, ma “prosegue nel tempo grazie alle relazioni costruite, agli eventi dedicati e alla continua apertura a nuove occasioni di sviluppo personale e professionale” conclude. Nella serata della cerimonia dei diplomi si è tenuta anche la trentesima edizione della consegna del Master honoris causa of business administration, la speciale onorificenza di CUOA che esalta e valorizza il merito e la carriera di personalità di spicco del panorama imprenditoriale e manageriale nazionale. Ad esserne insignito è stato Giovanni Ferrero, Presidente del Gruppo Ferrero.

"Il 'Graduation day' non è soltanto un momento di festa, è anche l’occasione per ricordare il ruolo che CUOA ha nel sostenere i talenti e nel formare i leader del futuro. Da quasi 70 anni, infatti, la nostra business school accompagna la crescita di persone e imprese con una formazione che unisce concretezza, visione e innovazione. Vedere i nostri studenti arrivare a questo traguardo ci rende orgogliosi”. Sono le parole di Federico Visentin, presidente di CUOA business school, in occasione della cerimonia di consegna dei diplomi ai 224 studenti che concludono la propria formazione presso la scuola di management di più antica tradizione in Italia, svoltasi al Teatro comunale di Vicenza.
“Questa giornata è un modo per riconoscere il loro percorso e un’occasione per rinnovare il nostro impegno nell’offrire strumenti e opportunità che permettano di portare un impatto positivo nel mondo del lavoro", prosegue Visentin. "È questo lo spirito che guida da sempre CUOA, la nostra storia e il nostro modo di fare formazione, e continuerà a farlo anche in futuro”, conclude.
Il Graduation day non è stato il solo focus della giornata organizzata da CUOA. Si sono infatti celebrati anche i 30 anni del Master honoris causa of business administration, la speciale onorificenza con cui CUOA valorizza merito e carriera di profili di spicco del panorama imprenditoriale e manageriale italiano. A ritirare il riconoscimento per l’edizione 2025 è stato Giovanni Ferrero, presidente del Gruppo Ferrero.
Dal sud Sardegna all'Oristanese tra storia e uliveti secolari... Dal presunto flirt con Berlusoni al rapporto complicato con il padre. Sabrina Salerno ospite a Belve, nella puntata in onda oggi, martedì 2 dicembre su Raidue, risponde alle domande di Francesca Fagnani. “Quanto c’è di vero in quel gossip?” chiede Fagnani sul ‘noto’ flirt con Silvio Berlusconi. “Non sono mai stata la sua amante” risponde la cantante di ‘Boys’ che aggiunge: “Hanno creato un alone di mistero su questa cosa. Lui era affascinato dalla bellezza, io ero un po' sfrontata. Mi impose al programma ‘Premiatissima’. Oggi se sono qua è anche grazie a lui, gli sono molto riconoscente”.
Sul difficile rapporto col padre Salerno confessa: “L’ho conosciuto solo a 12 anni, non ha voluto riconoscermi”. “Lei ha chiesto il test del Dna?” domanda la giornalista. “Non volevo, ma disse cose orrende su di me e così ho deciso: abbiamo fatto il test e sono risultata sua figlia. Dal notaio mi ha abbracciato, ma appena usciti mi ha chiesto di non rivelare il suo cognome” spiega Salerno. “Lo ha sempre protetto?” chiede Fagnani. “Era un uomo in carriera, un personaggio in vista della finanza” la sua risposta.
A Francesca Fagnani, poi, Salerno fa una sorprendente rivelazione: “Mi sono innamorata di un cantante italiano che ha fatto la storia della musica”. “Ci dica chi è” indaga Fagnani. “No. È amatissimo, uno che fa gli stadi”. “Baglioni” dice la giornalista e Salerno, dopo una pausa, con un sorriso titubante prova a glissare: “Lei è tremenda Fagnani…”.

A ottobre il tasso di disoccupazione scende al 6,0% (-0,2 punti), quello giovanile al 19,8% (-1,9 punti). Diminuiscono le persone in cerca di lavoro (-3,7%, pari a -59mila unità), tale andamento riguarda gli uomini, le donne e tutte le classi d’età. Lo rileva l'istat. La sostanziale stabilità degli inattivi tra i 15 e i 64 anni, che interessa entrambi i generi, è sintesi della crescita tra i 15-34enni e della diminuzione tra chi ha almeno 35 anni di età. Il tasso di inattività è invariato al 33,2%.
A ottobre 75 mila nuovi occupati (+0,3%), tasso sale al 62,7%
A ottobre, su base mensile, la crescita degli occupati si associa al calo dei disoccupati e alla sostanziale stabilità degli inattivi. L’aumento degli occupati (+0,3%, pari a +75mila unità) coinvolge gli uomini, le donne, i dipendenti, gli autonomi e tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34enni che risultano in diminuzione. Il tasso di occupazione sale al 62,7% (+0,1 punti).
Confrontando il trimestre agosto-ottobre 2025 con quello precedente (maggio-luglio) si registra una sostanziale stabilità nel numero di occupati, rileva ancora l'istat (dati provvisori) nel bollettino flash su occupati e disoccupati. Rispetto al trimestre precedente, diminuiscono le persone in cerca di lavoro (-4,4%, pari a -71mila unità) e aumentano gli inattivi di 15-64 anni (+0,5%, pari a +61mila unità).
A ottobre 2025, il numero di occupati supera quello di ottobre 2024 dello 0,9% (+224mila unità); l’aumento riguarda gli uomini, le donne e chi ha almeno 50 anni, a fronte della diminuzione nelle altre classi d’età. Il tasso di occupazione, in un anno, sale di 0,4 punti percentuali. Rispetto a ottobre 2024, cala sia il numero di persone in cerca di lavoro (-2,2%, pari a -34mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,4%, pari a -171mila unità).
"Il numero di occupati, pari a 24 milioni 208mila, è in crescita rispetto al mese precedente. L’aumento coinvolge sia i dipendenti permanenti (16 milioni 468mila) e a termine (2 milioni 514mila) sia gli autonomi (5 milioni 227mila)" commenta l'Istat. Inoltre, l'aumento dell'occupazione su base annua, con +224mila unità, è la "sintesi della crescita dei dipendenti permanenti (+288mila) e degli autonomi (+123mila) e del calo dei dipendenti a termine (-188mila)".
Calderone: "Trend resta positivo"
"I dati Istat di oggi confermano un trend molto positivo per il mondo del lavoro del nostro Paese: aumenta l'occupazione, in particolare modo quella stabile, il tasso di disoccupazione scende ed è in media europea. Cala anche la disoccupazione giovanile. Il 62,7% di occupazione è un dato che conferma la validità della strategia adottata dal governo in questi ultimi tre anni. Il nostro lavoro va avanti, per migliorare ulteriormente questi dati positivi e accompagnare sempre più persone verso il lavoro", afferma il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone commentando i dati.

Dal flirt con Berlusoni al rapporto complicato con il padre. Sabrina Salerno ospite a Belve, nella puntata in onda oggi, martedì 2 dicembre su Raidue, risponde alle domande di Francesca Fagnani.
“Quanto c’è di vero in quel gossip?” chiede Fagnani sul ‘noto’ flirt con Silvio Berlusconi. “Non sono mai stata la sua amante” risponde la cantante di ‘Boys’ che aggiunge: “Hanno creato un alone di mistero su questa cosa. Lui era affascinato dalla bellezza, io ero un po' sfrontata. Mi impose al programma ‘Premiatissima’. Oggi se sono qua è anche grazie a lui, gli sono molto riconoscente”.
Sul difficile rapporto col padre a Fagnani confessa: “L’ho conosciuto solo a 12 anni, non ha voluto riconoscermi”. “Lei ha chiesto il test del DNA?” domanda la giornalista. “Non volevo, ma disse cose orrende su di me e così ho deciso: abbiamo fatto il test e sono risulta sua figlia. Dal notaio mi ha abbracciato, ma appena usciti mi ha chiesto di non rivelare il suo cognome” spiega Salerno. “Lo ha sempre protetto?” chiede Fagnani. “Era un uomo in carriera, un personaggio in vista della finanza” la sua risposta.
A Francesca Fagnani, poi, Salerno fa una sorprendente rivelazione: “Mi sono innamorata di un cantante italiano che ha fatto la storia della musica”. “Ci dica chi è” indaga Fagnani. “No. È amatissimo, uno che fa gli stadi”. “Baglioni” dice la giornalista e Salerno, dopo una pausa, con un sorriso titubante prova a glissare: “Lei è tremenda Fagnani…”.
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