Incidente su provinciale 15 all'altezza di via Archimede... 
La polizia indiana ha identificato l'uomo considerato l'attentatore suicida alla guida dell'auto esplosa ieri nel centro di Nuova Delhi, nei pressi del Forte Rosso, provocando almeno 13 vittime. Si tratta di Umar Un Nabi, medico originario del Kashmir, identificato tramite filmati di telecamere di sorveglianza che lo mostrano alla guida della Hyundai i20 poco prima dell'esplosione, avvenuta dopo aver rallentato per un semaforo rosso, precisano fonti investigative citate dall'Hindustan Times.
Secondo gli investigatori, Nabi, da tre anni in servizio Al-Falah Medical College di Faridabad, faceva parte di un complotto più ampio, insieme ad un altro medico sempre originario del Kashmir, Adeel Ahmad Rather, del college medico governativo di Anantang, che è stato arrestato la scorsa settimana. Sulla base delle informazioni fornite da quest'ultimo erano stati avviati dei raid a Faridabad, a 25 chilometri da Nuova Delhi, con il ritrovamento di una grande quantità di materiale esplosivo.
Gli investigatori ritengono che Nabi abbia trasportato esplosivo a bordo della sua auto da Faridabad a Nuova Delhi, insieme a Muzammil Shakil, studente di medicina al quarto anno. Le autorità hanno mobilitato oggi 800 agenti per condurre vaste operazioni "in ogni strada, casa e campo della regione per assicurare che non rimangano ancora sospetti o materiale esplosivo", ha dichiarato vice capo della polizia di Faridabad, esprimendo la convinzione che la rete costruita dai tre medici fosse "vasta".

Dalle 7.20 circa di questa mattina, i vigili del fuoco di Roma sono impegnati con due squadre, due autobotti e un'autoscala, in via Cesare Tallone, a Tor Sapienza, per l'incendio di un edificio abbandonato nel quale si trovavano persone che lo occupavano. Lo stabile è stato evacuato. Un uomo è stato trasportato in codice rosso all'ospedale Sandro Pertini. Sul posto la polizia.

Dalle 7.20 circa di questa mattina, i vigili del fuoco di Roma sono impegnati con due squadre, due autobotti e un'autoscala, in via Cesare Tallone, a Tor Sapienza, per l'incendio di un edificio abbandonato nel quale si trovavano persone che lo occupavano. Lo stabile è stato evacuato. Un uomo è stato trasportato in codice rosso all'ospedale Sandro Pertini. Sul posto la polizia.

Il Senato degli Stati Uniti ha approvato una legge per mettere fine al più lungo shutdown nella storia del Paese - 41 giorni - che permette di finanziare il governo fino alla fine di gennaio. Dopo il passaggio in Senato, dove hanno votato a favore della misura in 60, mentre i contrari sono stati 40 - la legge deve andare adesso alla Camera.
Lo Speaker della Camera, il repubblicano Mike Johnson, ha comunicato ai deputati che potrebbe avvenire già domani il voto sul pacchetto di spesa, che assicurerà il finanziamento del governo fino al 31 gennaio, e allo stesso tempo garantisce i finanziamenti per i programmi dei food stamp[1], per i veterani e per l'edilizia militare per tutto l'anno fiscale.
La leadership repubblicana è fiduciosa di avere i voti per far approvare il pacchetto, con il presidente Trump, che vuole riaprire il governo il più presto possibile, che potrà fare pressioni su eventuali resistenze da parte di esponenti della destra, mentre un gruppo di democratici centristi potrebbe, come è successo al Senato, andare incontro ai repubblicani a sostegno della misura, rompendo con le direttive dei leader del partito.

Mosca rivela di aver sventato un piano messo a punto dai servizi ucraini e britannici, che prevedeva di dirottare un Mig-31 armato con un missile ipersonico Kinzhal e farlo dirigere verso una base della Nato, dove sarebbe stato abbattuto dalle difese aeree. A denunciare "la provocazione" è stato il servizio segreto federale russo Fsb, riferiscono i media locali.

Mosca rivela di aver sventato un piano messo a punto dai servizi ucraini e britannici, che prevedeva di dirottare un Mig-31 armato con un missile ipersonico Kinzhal e farlo dirigere verso una base della Nato, dove sarebbe stato abbattuto dalle difese aeree. A denunciare "la provocazione" è stato il servizio segreto federale russo Fsb, riferiscono i media locali.
Secondo l'Fsb, l'intelligence militare di Kiev avrebbe tentato di reclutare i piloti russi promettendo 3 milioni di dollari, per far dirigere il Mig verso la base della Nato a Costanza, in Romania. "Le misure prese - hanno detto i servizi russi citati da Ria Novosti - hanno sventato i piani dell'intelligence ucraina e britannica per una provocazione su larga scala".
La tv di Stato di Mosca ha mostrato foto dei messaggi e registrazioni di un uomo che l'Fsb sostiene lavorasse per Kiev e Londra dai quali emerge l'offerta di 3 milioni di dollari a un pilota russo, al quale sarebbe stata anche promessa la cittadinanza di un Paese occidentale, per far volare il Mig verso l'Europa.
Continuano dunque gli allarmi dei servizi di Mosca, in particolare dell'Svr[1] (Servizio informazioni estero). Dopo aver prospettato provocazioni in Polonia e contro navi europee, con azioni che avrebbero dovuto screditare la Russia, l'Svr, come scritto nei giorni scorsi dalla Tass, ha affermato che "l'Occidente si prepara a incolpare la Russia per un possibile incidente alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. I membri della Nato esortano Kiev a compiere una grande azione di sabotaggio con vittime tra gli ucraini e i cittadini dei Paesi dell'Unione Europea, simile al disastro aereo MH17".
"I britannici hanno calcolato che, a seguito dell'incidente, la contaminazione radioattiva si diffonderà tra i cittadini dell'Ue vicino al confine ucraino", ha aggiunto l'Svr. Nel dettaglio, "l'Occidente sta valutando l'opzione di organizzare un sabotaggio alla centrale nucleare di Zaporizhzhia con la fusione del nocciolo attivo dei suoi reattori nucleari". Tutti gli allarmi lanciati nelle ultime settimane dall'Svr si sono rivelati totalmente infondati.

L’ex Ilva è ai titoli di coda. È il ferale giudizio che, alla vigilia del nuovo round governo-sindacati a Palazzo Chigi sul dossier, arriva dal palco della relazione annuale sull’industria siderurgica italiana dal numero uno di Federacciai, Antonio Gozzi. La produzione arranca, la cassa integrazione tocca le 4.500 unità, la gara sembra essere al palo, i rapporti tra Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria e le tute blu iniziano a inasprirsi, sul piano industriale l'orizzonte è nebuloso. Tutti – lavoratori e imprenditori – chiedono certezze, risposte. E le chiedono all’esecutivo, che oggi, al tavolo previsto nel tardo pomeriggio, dovrebbe illustrare alle tute blu cosa intende fare, sia per la trattativa in corso con i soggetti interessati, sia per la riconversione industriale e l’occupazione, come ha assicurato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, pochi giorni fa.
Cosa ha detto il numero uno di Federacciai
A Taranto "c'è un'impossibilità di fare industria siderurgica", ha affermato Gozzi, sottolineando che la situazione dell’Ilva "è grave e difficile: nessun operatore siderurgico italiano o straniero “si è presentato all'asta, siamo ai titoli di coda". E questo è un problema non solo per la tenuta sociale, dato che l’Ilva, nel complesso, cuba circa 10mila lavoratori (solo diretti), ma anche sul fronte della competitività: “Tutto quello che non verrà prodotto a Taranto rischia di essere comprato all'estero" ha ammonito infatti il presidente degli acciaieri italiani. È urgente quindi “ricostruire le condizioni abilitanti", anche perché un salvataggio in extremis "porterebbe a un ridimensionamento sostanziale".
Quindi intanto, ha messo in fila, “capire se Taranto e i tarantini vogliono la siderurgia, ovviamente decarbonizzata", e poi attenzionare il prezzo del gas e dell'energia elettrica, facendo “accordi con Eni”. Questo secondo punto è fondamentale, perché il gap con il resto d’Europa è molto profondo. Infine, il piano industriale: “Non spetta al governo”, ha ricordato Gozzi, esortando invece l’esecutivo a fare il suo. Ossia: porre le basi “perché si faccia industria”.
Il problema fondi
Anche le tute blu pretendono risposte, sia sul fronte produttivo che su quello occupazionale, e le attendono nell’incontro di oggi. Il piano industriale che i commissari straordinari di Acciaierie d’Italia hanno elaborato sembra appeso a un filo: prevede quattro forni elettrici, tre a Taranto e uno a Genova e altri quattro impianti per i pre-ridotti. Il problema di dove fare il polo Dri non è risolto, perché Taranto – il sindaco Bitetti è stato chiaro – non lo vuole, ma via Veneto ha messo in cassaforte il ‘piano B’ di Gioia Tauro, il cui porto è stato giudicato adatto alla costruzione dell’impianto.
Si pone però un problema di fondi, perché l’austerity del Mef ha colpito anche la siderurgia: la scure della spending review imposta dalla manovra 2026 ai ministeri è calata sul ministero dell’Ambiente, con un taglio di quasi 300 milioni per la decarbonizzazione dell’ex Ilva. Una decurtazione, questa, che si somma a quella già operata l’anno scorso e che porterebbe le risorse complessive che servirebbero a Dri Italia per costruire gli impianti funzionali alla produzione di acciaio green a poco più di 600 milioni, contro il miliardo originariamente previsto dall’esecutivo Draghi. Troppi pochi: i tecnici di Mimit e Mase, infatti, sarebbero al lavoro per recuperare questi fondi nei prossimi passaggi parlamentari della finanziaria.
L'occupazione e il nodo vendita
Sul versante occupazionale la situazione non è migliore. Anzi. A ottobre è stata confermata la cassa integrazione per 4.500 persone, quasi la metà dei dipendenti (senza considerare i 1.600 di Ilva in amministrazione straordinaria), senza accordo tra azienda e metalmeccanici. I rapporti, peraltro, sono tesi: è di poche settimane fa la denuncia di Fiom, Fim e Uilm sulla gestione della cigs nel sito tarantino unilaterale e poco trasparente sulle rotazioni, respinta al mittente dall’azienda.
In tutto questo, c’è il nodo della vendita: Baku si è sfilata, e tra i papabili in corsa è rimasto il fondo americano Bedrock, la cui offerta però prevederebbe una drastica sforbiciata alla forza lavoro e punterebbe a condividere con lo Stato i costi dei nuovi forni elettrici. La trattativa è in corso, il Mimit non si sbottona: è plausibile che i diversi rilanci e aggiustamenti operati dagli americani, così come dagli altri player, siano stati giudicati ancora insufficienti. I sindacati, dal canto loro, continuano a battere il ferro dell’intervento pubblico, unico modo – dicono – per uscire dall’impasse. I precedenti ci sono: Leonardo e Fincantieri, ma anche Eni ed Enel nel campo dell’energia. Ma Urso ha già sbarrato la strada: “E’ incostituzionale”. Di nazionalizzazione, quindi, non se ne parla, ma nemmeno di ‘spezzatino’: anche questo lo aveva chiarito il ministro a ottobre, quando nel corso di un’audizione aveva chiarito che il governo non ha alcuna intenzione di vendere gli asset Ilva separatamente.
Venerdì nero per chi viaggia il 14 novembre sui mezzi Atac a Roma. Le organizzazioni sindacali Usb Lavoro Privato e Orsa Tpl hanno proclamato uno sciopero di 24 ore con le consuete fasce di garanzia.
Gli orari della protesta
L'agitazione si svolgerà in due fasce orarie, ovvero dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio diurno. Due anche le fasce di garanzia, durante le quali il servizio sarà assicurato: da inizio del servizio diurno e fino alle 8,29 e dalle 17 alle 19,59. Durante lo sciopero, nelle stazioni della rete metro che resteranno eventualmente aperte, non sarà garantito il servizio di scale mobili, ascensori e montascale.
Gli autobus che non saranno coinvolti
Nel territorio di Roma, si legge sul sito del Comune, lo sciopero riguarda l'intera rete Atac, a eccezione di diciassette collegamenti bus gestiti in sub-affidamento per conto sempre di Atac. I bus numero 021, 043, 075, 33, 77, 113, 246, 246P, 313, 319, 351, 435, 500, 515, 551, 669 e 980 saranno regolarmente in strada.
Oltre alle diciassette linee Atac in regime di sub-affidamento, saranno regolari anche tutte le novantuno linee di bus gestite dagli operatori privati ATR Mobility, Autoservizi Troiani, Bis e Tuscia: 011, 013, 017, 018, 022, 024, 025, 027, 028, 030, 031, 032, 033, 035, 036, 036L, 037, 039, 040, 041, 042, 048, 049, 051, 053, 054, 055, 056, 057, 059, 066, 078, 08, 081, 088, 135, 146, 213, 218, 226, 235, 314, 339, 340, 343, 349, 404, 437, 441, 444, 445, 447, 502, 503, 505, 533, 541, 543, 546, 548, 552, 555, 657, 660, 663, 665, 701, 702, 710, 711, 721, 764, 771, 777, 778, 787, 789, 808, 889, 892, 907, 908, 912, 982, 985, 992, 993, 998, 999, C1 e C19. Servizio regolare, poi, per i collegamenti di Cotral e Trenitalia.

Lorenzo Musetti torna in campo. Oggi, martedì 11 novembre, l'azzurro affronta Alex De Minaur alle Atp Finals. A Torino, è già un match da dentro o fuori per il numero 9 del ranking, che dovrà battere l'australiano per sperare nella qualificazione alle semifinali. Entrambi i giocatori hanno perso i rispettivi match d'esordio: Musetti contro Fritz e De Minaur contro Alcaraz. Ecco orario, precedenti e dove vedere match in tv e streaming.
Musetti-De Minaur, orario e precedenti
Il match tra Musetti e De Minaur alle Atp Finals è in programma stasera, non prima delle 20: 30. Lorenzo ha vinto gli ultimi tre match giocati contro l'australiano ed è in vantaggio per 3-1 negli scontri diretti.
Musetti-De Minaur, dove vederla
La sfida tra Musetti e De Minaur sarà visibile in diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport Tennis e Sky Sport Mix. Match visibile anche in streaming su Sky Go, Now e Tennis Tv

Le apnee notturne hanno "un legame con patologie gravi come ictus e demenza". A mettere in guardia sui rischi correlati a questa patologia è Stefano Di Girolamo, otorinolaringoiatra e ordinario all'università Tor Vergata di Roma. "L'allarme è particolarmente rilevante per l'Italia, dove l'apnea ostruttiva del sonno è molto diffusa, ma notoriamente sotto-diagnosticata". "Si stima che le persone, affette da apnee notturne (con un indice sopra i 5 eventi ogni ora), siano circa 7 milioni di adulti, sebbene i casi più conclamati si attestino intorno a 2 milioni. Nonostante i numeri importanti, su circa 12 milioni di casi medio-gravi stimati, solo il 4% riceve un accertamento diagnostico. Di conseguenza, si ritiene che oltre l'80% degli individui colpiti non sia consapevole di soffrire di questa condizione e che la prevalenza nella popolazione tra i 30 e i 69 anni sia stimata intorno al 20,5%".
Gli studi sulle apnee notturne
"L'urgenza di aumentare la conoscenza dei pericoli e la diagnosi della patologia, che nel mondo si stima colpisca quasi 936 milioni di adulti di età compresa tra 30 e 69 anni, viene ribadita da uno studio, coordinato da ricercatori del Korea University Ansan Hospital, pubblicato sulla rivista 'Jama Network Open', che ha monitorato per 8 anni 1.441 individui, scoprendo che le apnee del sonno aumentano di ben 2,14 volte il rischio di micro-emorragie cerebrali - prosegue Di Girolamo -. Queste lesioni, singolarmente asintomatiche, sono considerate un campanello d'allarme e un fattore che nel tempo può incrementare il rischio di ictus e demenza. In particolare, per le persone che avevano almeno 15 apnee all'ora, il rischio di micro-emorragie è risultato essere del 7,25% nell'arco di 8 anni. Dato che l'Osas è un fattore di rischio modificabile, la patologia da moderata a grave dovrebbe essere un obiettivo prioritario per la diagnosi precoce e la prevenzione dei futuri eventi cerebrovascolari e del conseguente declino cognitivo", evidenzia Di Girolamo che sottolinea la necessità di una maggiore consapevolezza riguardo ai rischi.
Un altro studio pubblicato su 'Brain and Behavior', riferisce, si è concentrato sul ruolo della frazione di estrazione dell'ossigeno quale potenziale biomarcatore per i deficit cognitivi, associati all'apnea ostruttiva del sonno. "La frazione agisce come una sorta di 'manometro metabolico' del cervello: nei pazienti affetti, questo manometro indica che l'efficienza con cui il cervello estrae l'ossigeno dal sangue è ridotta. Quando questa riduzione è particolarmente evidente in aree critiche come la corteccia frontale, ciò si manifesta direttamente tramite difficoltà nelle funzioni cognitive che dipendono da quelle aree, come la memoria di lavoro", osserva il docente. Lo studio ha confrontato 15 pazienti affetti con 16 controlli sani, utilizzando la risonanza magnetica e la mappatura quantitativa della suscettibilità per misurare la frazione di estrazione dell'ossigeno e valutare le performance cognitive. I risultati principali indicano che i pazienti "presentano valori della frazione di estrazione dell'ossigeno significativamente inferiori in diverse regioni della corteccia cerebrale rispetto ai controlli, suggerendo un'alterazione del metabolismo cerebrale dell'ossigeno", riporta Di Girolamo.
"I risultati di questi studi aggiungono dei tasselli fondamentali al quadro clinico dell'Osas, legando direttamente le apnee notturne al rischio neurologico cronico, come la demenza. L'ipossia intermittente, cioè la carenza di ossigeno durante la notte, danneggia il cervello in modo silenzioso. E' essenziale - rimarca l'otorinolaringoiatra - che il forte russamento e la sonnolenza diurna vengano riconosciuti come sintomi primari, non come semplici fastidi, e che si proceda rapidamente alla polisonnografia, l'esame diagnostico fondamentale. Curare le apnee del sonno non significa solo migliorare la qualità della vita, ma è una vera e propria strategia di neuroprotezione".
I fattori di rischio
Tra i fattori di rischio per le Osas vanno annoverati: l'obesità, il fumo, i farmaci tranquillanti, l'abuso di bevande alcoliche, la familiarità, l'età e le ostruzioni presenti nelle vie aeree. Dopo l'esame obiettivo, lo specialista otorinolaringoiatra esegue la fibrolaringoscopia per visualizzare le ostruzioni a livello delle vie respiratorie e prescrive la polisonnografia, un esame in grado di offrire il corretto inquadramento e che consiste nella registrazione di numerosi parametri fisiologici durante il sonno.
"Il primo approccio terapeutico è la perdita di peso per i pazienti obesi o gravemente in sovrappeso - raccomanda lo specialista - Clinicamente si consiglia anche l'uso della Cpap, un dispositivo meccanico (una maschera) che supporta la respirazione notturna del paziente. Tuttavia, non tutti i pazienti tollerano la Cpap o riescono a dimagrire. Per questa porzione di pazienti (circa il 30% del totale), la soluzione è la chirurgia. Gli interventi chirurgici sono personalizzati e variano a seconda del punto in cui si trova l'ostruzione delle vie aeree, che può insistere a livello del naso, del cavo orale o dell'ipofaringe".

"Resistiamo". L'Ucraina regge, la Russia non sfonda a Pokrovsk. Il presidente Volodymyr Zelensky fa il punto della situazione dopo una giornata positiva per le forze armate ucraine. La difesa della città del Donetsk, fulcro della guerra da settimane, tiene.
"È estremamente importante che l'occupante non abbia ottenuto risultati significativi nel settore di Pokrovsk, nelle aree di Dobropillia e nella regione di Donetsk in generale: stiamo difendendo le nostre posizioni. Stiamo mantenendo le posizioni anche in tutti gli altri settori del fronte, questo è il risultato più significativo per il nostro Stato. Voglio ringraziare ogni unità e tutti i nostri combattenti", dice Zelensky nel consueto messaggio affidato ai social.
La frenata della Russia
Le parole del presidente sono confermate dall'ultima analisi dell'Institute for the study of war (Isw), il think tank americano che monitora il conflitto dall'inizio. Nelle ultime 24-36 ore "non ci sono elementi per valutare che le forze russe abbiano effettuato ulteriori avanzamenti in direzione di Pokrovsk", afferma l'Isw evidenziando che i reparti di Mosca "hanno rallentato il ritmo delle attività terrestri[1] per estendere la logistica e portare rinforzi" nell'area a sud della città, dove confluiscono armi e mezzi in vista di una prevedibile nuova offensiva.
Kiev teme l'accerchiamento
Il comando militare ucraino in queste ore ha ammesso problemi di rifornimenti non solo per Pokrovsk ma anche per la vicina Myrnohrad, dove le truppe di Kiev sono impegnate per mantenere le posizioni. In dichiarazioni al sito d'informazione Ukrainska Pravda, il portavoce Andriy Kovalov smentisce le notizie secondo cui Myrnohrad sarebbe completamente circondata dei russi.
Il portavoce non ha precisato la natura dei problemi di rifornimento, ma ha negato che le truppe russe avrebbero preso il pieno controllo dei corridoi logistici ucraini. I soldati ucraini a Myrnohrad hanno ricevuto nuovi rifornimenti di munizioni domenica e i feriti sono stati evacuati, aggiunge Kovalov.
Il ministero della Difesa russo, intanto, ha ribadito di aver isolato completamente le due città e di aver respinto con successo alcuni attacchi dall'esterno volti a rompere l'assedio.
L'Isw riporta le informazioni fornite da una fonte di intelligence ucraina e delinea un quadro intermedio tra le versioni proposte dai due schieramenti: la situazione nell'area di Myrnohrad sarebbe complicata per i reparti di Kiev, costretti a contastare tentativi di infiltrazione di squadre russe - con la presenza di diversi militari in moto - e attacchi di droni. I soldati di Mosca, inoltre, stanno installando filo spinato e costruendo fortificazioni e difese in alcune aree di Myrnohrad. Tutto lascia pensare alla preparazione di una nuova fase.

Croccanti, leggere e ricche di benefici: le castagne d’acqua (Eleocharis dulcis) stanno conquistando sempre più spazio nelle cucine di tutto il mondo. Nonostante il nome, non sono affatto noci, bensì un rizoma ricco di sostanze nutritive e di proprietà protettive per l’organismo. Originarie dell’Asia, sono apprezzate da secoli per il loro sapore delicato e la consistenza irresistibile, che resta croccante anche dopo la cottura.
Un tesoro dalle acque orientali
Coltivata da secoli in Cina, Thailandia e nelle Filippine, Eleocharis dulcis è una specie acquatica appartenente alla famiglia delle Cyperaceae. Si sviluppa in ambienti umidi, con steli sottili e verdi che nascondono, sotto la superficie dell’acqua, i piccoli tuberi commestibili che l’hanno resa famosa.
Il loro sapore è delicato e leggermente nocciolato, mentre la consistenza resta soda e croccante anche dopo la cottura — una caratteristica che le ha fatte diventare protagoniste di moltissimi piatti della cucina asiatica.
Un superfood confermato dalla scienza
Oggi la scienza conferma ciò che la medicina orientale sapeva da tempo. Uno studio pubblicato sull’International Journal of Pharmaceutical Sciences (2024) ha evidenziato come gli estratti di questa pianta contengano flavonoidi, fenoli e saponine, sostanze note per il loro potente effetto antiossidante e antinfiammatorio.
Grazie anche alla presenza di potassio, ferro e manganese, Eleocharis dulcis contribuisce a proteggere cervello, fegato e sistema nervoso dallo stress ossidativo, favorendo le funzioni cognitive e metaboliche.
In passato, venivano usate come digestivo, diuretico e rimedio contro le infiammazioni. Oggi, si confermano un alleato prezioso per chi cerca un’alimentazione sana e funzionale.
Dove trovarle e come usarle
Le castagne d’acqua si trovano facilmente in scatola nei supermercati o nei negozi di alimentari orientali, ma chi ha fortuna può anche reperirle fresche in botteghe specializzate o online.
In cucina sono estremamente versatili. Possono essere utilizzate nelle
- insalate, per aggiungere croccantezza e
freschezza;
- nei piatti saltati nel wok, insieme a verdure, pollo o
gamberi;
- nelle zuppe asiatiche, come la tom yum o la won ton soup;
- nei dessert, ad esempio nel tradizionale dolce cinese water
chestnut cake;
- semplicemente come snack salutare, leggermente saltate in
padella.
Un piccolo gesto per grandi benefici
Inserirle nella dieta quotidiana è un modo semplice per unire gusto e benessere. Le castagne d’acqua, con la loro leggerezza e le loro proprietà protettive, possono diventare una valida alternativa ai dolci e un valido sostegno per il cervello, il fegato e il sistema nervoso.
Croccanti, versatili e nutrienti: un superfood da scoprire.. e da sgranocchiare.

L'inchiesta tedesca sul sabotaggio dei gasdotti Nord Stream minaccia di aprire una nuova frattura politica tra i Paesi dell'Ue sul sostegno all'Ucraina. Dopo tre anni di indagini, gli investigatori federali tedeschi ritengono di aver raccolto prove che portano a un'unità d'élite di Kiev come responsabile dell'attacco avvenuto nel settembre 2022 nel Mar Baltico. A rivelarlo è il Wall Street Journal, secondo cui le conclusioni dell'indagine potrebbero mettere a dura prova i rapporti tra alcuni Paesi alleati dell'Ucraina.
La squadra di investigatori ha ricostruito nei dettagli la dinamica del sabotaggio che fece esplodere i gasdotti Nord Stream 1 e 2, considerati da molti un simbolo della dipendenza energetica europea dal gas russo. Secondo il Wsj, il gruppo avrebbe agito sotto la diretta supervisione dell'allora comandante in capo dell'esercito ucraino e attuale ambasciatore a Londra, Valerii Zaluzhnyi.
La Germania ha emesso mandati di arresto per sette persone - tre militari e quattro sommozzatori - accusate di aver piazzato gli esplosivi sui gasdotti. Un elemento chiave dell'indagine sarebbe stato un fotogramma scattato da un autovelox, che avrebbe consentito di identificare uno dei sub ucraini grazie a un software di riconoscimento facciale.
La reazione polacca: no alla consegna del sospettato
La Polonia ha rifiutato di consegnare alla Germania uno dei sospettati, considerato a Varsavia un "eroe" per aver colpito una fonte di finanziamento del Cremlino. Il premier Donald Tusk ha ironizzato sull'inchiesta tedesca, affermando che "il problema non è che il gasdotto sia stato distrutto, ma che sia stato costruito". Secondo il Wsj, l'uomo sarebbe stato rimpatriato in Ucraina su una macchina con targa diplomatica guidata dall'attaché militare a Varsavia.
La vicenda, scrive ancora il Wall Street Journal, sta alimentando forti tensioni politiche anche in Germania, dove l'AfD cavalca il caso per chiedere la riduzione degli aiuti a Kiev e denunciare l'impatto economico della crisi energetica.
La cattura del capo unità in Italia, l'estradizione e il rischio pressioni su Berlino
Il presunto capo dell'unità, il 46enne ex ufficiale dei servizi di sicurezza ucraini Serhii Kuznietsov, è stato arrestato in Italia lo scorso agosto dopo che la polizia tedesca aveva inserito un 'silent alert' sul suo passaporto, programmato per attivarsi al passaggio di un confine dell'Ue. L'allarme è scattato quando Kuznietsov ha attraversato la frontiera tra Ucraina e Polonia. Da lì gli investigatori lo hanno seguito fino alla Repubblica Ceca e poi in Italia, utilizzando dati di pedaggi autostradali e prenotazioni alberghiere effettuate dalla moglie su un portale di viaggi. I Carabinieri lo hanno arrestato in un villaggio turistico di San Clemente, in Emilia-Romagna.
Kuznietsov è in sciopero della fame per protesta contro le condizioni di detenzione e perché - secondo il Wsj - in carcere non sarebbe rispettata la sua dieta vegana e senza glutine. Domenica scorsa Dmytro Lubinets, commissario del Parlamento ucraino per i diritti umani, ha esortato formalmente le autorità italiane a garantire il rispetto dei diritti fondamentali del detenuto.
Di recente, un tribunale di Bologna ha approvato l'estradizione del sospettato, ma il suo legale, Nicola Canestrini, ha annunciato un nuovo ricorso in Cassazione, che in passato aveva già bloccato la consegna alla Germania. La polizia tedesca ha già predisposto un aereo per prelevare Kuzietsov in Italia e portarlo ad Amburgo per il processo.
Il procedimento di estradizione in Italia, che dovrebbe concludersi entro dicembre, potrebbe accentuare le pressioni su Berlino e Kiev. Un eventuale processo - osserva il quotidiano americano - rischierebbe di mettere ulteriormente a dura prova i rapporti tra i due Paesi e complicare la posizione del cancelliere Friedrich Merz, mentre cresce la pressione interna per una revisione del sostegno tedesco all'Ucraina.

Lo shutdown del governo federale più lungo della storia degli Stati Uniti sta per finire. E l'accordo raggiunto in Senato, grazie al voto di otto senatori democratici, sarebbe anche "molto buono". Parola del presidente Donald Trump, che prima delle nuove votazioni alla Camera ha promesso di "riaprire il nostro Paese molto rapidamente". Come spiega la Cnn, il via libera è arrivato grazie a otto senatori dem e in cambio del reintegro dei dipendenti federali licenziati durante lo shutdown e di un futuro voto sull'estensione dei sussidi per l'assistenza sanitaria a prezzi accessibili. E il tycoon, ai giornalisti presenti nello Studio Ovale, ha assicurato che l'accordo "sarà rispettato".
"Beh, dipende di quale accordo stiamo parlando, ma se è l'accordo di cui ho sentito parlare... vogliono modificarlo un po', ma direi di sì", le parole a Kaitlan Collins della Cnn quando gli è stato chiesto se appoggiasse la misura. "Penso, in base a tutto quello che ho sentito, che non abbiano cambiato nulla, e abbiamo il sostegno di un numero sufficiente di Democratici, e che riapriremo il nostro Paese. È un peccato che sia stato chiuso, ma riapriremo il nostro Paese molto rapidamente, Rispetterò l'accordo: è molto buono", ha assicurato il presidente Usa.
Il voto di 8 senatori per mettere fine allo shutdown, dem spaccati
La misura per mettere fine allo shutdown è passata ieri grazie ai voti di otto senatori democratici che hanno votato con i repubblicani, e contro le indicazioni dei leader del loro partito, in un decisivo voto procedurale. Per l'effettiva riapertura del governo, bisognerà comunque aspettare che la misura venga discussa e definitivamente votata al Senato, dopo il passaggio alla Camera prima della firma del presidente, convinto che la fine dello shutdown sia "vicina".
Al voto di ieri si è arrivati dopo i negoziati condotti nel weekend - mentre si aggravava la crisi provocata dal taglio di migliaia di voli che ha fatto precipitare i principale aeroporti nel caos e il braccio di ferro per i buoni alimentari negati dall'amministrazione Trump a milioni di americani più poveri - dal gruppo dei senatori democratici per raggiungere un accordo che ha provocato una profonda spaccatura in seno al partito. I leader della Camera e Senato, Hakeem Jeffries e Charles Schumer, si erano infatti opposti all'accordo, perché non conteneva la principale richiesta avanzata dai democratici durante tutte queste settimane, cioè il rinnovo dei sussidi federali all'Obamacare.
"La crisi sanitaria è così severa, urgente e devastante per la famiglia che io non posso in buona fede sostenerlo", aveva detto Schumer in aula, con una posizione sostenuta dalla maggior parte dei colleghi. "Credo che sia un terribile errore", le parole di domenica sera di Elizabeth Warren al termine di una riunione di due ore con i colleghi, riferendosi all'accordo negoziato dai dem centristi.
I punti dell'accordo
Da quello che per ora è stato reso noto, l'accordo assicura il finanziamento e quindi l'apertura del governo federale fino al 30 gennaio prossimo. Contiene poi la revoca, chiesta dai dem, dei 4mila licenziamenti fatti dall'amministrazione Trump durante lo shutdown e ne impedisce altri da qui a gennaio. Inoltre si assicurano fino al prossimo settembre i fondi per il Supplemental Nutrition Assistance Program, il programma dei food stamp, buoni alimentari che l'amministrazione Trump sostiene di non dover pagare con lo shutdown, anche se durante le precedenti chiusure i sussidi vitali per 42 milioni di americani non erano mai stati bloccati.
Riguardo ai sussidi federali per l'Obamacare, la cui scadenza a fine dell'anno rischia di provocare un'impennata dei costi per l'assistenza sanitaria di milioni di americani che sono riusciti ad ottenerla con lo storico Affordable Care Act firmato da Barack Obama, i repubblicani si sono limitati ad impegnarsi a permettere a dicembre un voto in aula per il rinnovo. Un impegno troppo generico che nasconde, denunciano i democratici, la volontà di affossare la misura nel Congresso controllato dai repubblicani.
Angus King, il senatore indipendente del Maine che vota con i democratici, ha difeso la decisione sua e dei suoi sette colleghi dicendo che uno shutdown così lungo è diventato un peso insostenibile per gli americani". Mentre Tim Kaine, il senatore della Virginia il cui voto è stato decisivo per approvare l'accordo, ha sottolineato come la misura "proteggerà i dipendenti federali da licenziamenti ingiustificati, reinserirà quelli che sono stati illegalmente licenziati durante lo shutdown e garantirà che i dipendenti federali ricevano gli stipendi che sono stati sospesi".

Appalti per l'energia, scoppia lo scandalo in Ucraina dove le agenzie anticorruzione hanno annunciato un'importante operazione che ha portato alla luce "un'organizzazione criminale di alto livello" nei settori dell'energia e della difesa.
L'annuncio è arrivato ieri sera dopo diversi mesi di tensioni tra agenzie e governo. "Il lavoro svolto ha prodotto migliaia di ore di registrazioni audio, che costituiscono la prova delle attività di un'organizzazione criminale di alto livello operante nei settori dell'energia e della difesa", ha annunciato l'Agenzia Nazionale Anticorruzione (Nabu) in una nota.
L'indagine e la scoperta del sistema criminale
La Nabu ha specificato che l'Operazione Midas, condotta dopo un'indagine durata 15 mesi in collaborazione con la Procura Speciale Anticorruzione (Sap), ha portato alla luce un sistema criminale che estorceva fondi ai subappaltatori della società nucleare statale Energoatom e che circa 100 milioni di dollari erano stati utilizzati in operazioni di riciclaggio di denaro. Energoatom ha detto di voler collaborare alle indagini, senza commentare le accuse di corruzione.
Perquisiti il ministro della Giustizia e l'ex socio di Zelensky
I media ucraini hanno riferito che l'Ufficio Nazionale Anticorruzione ha anche perquisito le abitazioni dell'ex ministro dell'Energia e attuale ministro della Giustizia German Galushchenko e di Timur Mindish, stretto alleato ed ex socio del presidente Volodymyr Zelensky.
Zelensky: "Lotta a corruzione necessaria, trasparenza è priorità"
Nel suo discorso serale, Zelensky ha affermato che la lotta alla corruzione è "assolutamente necessaria" e ha invitato i funzionari a collaborare con la Nabu. "La trasparenza all'interno dell'azienda (Energoatom) è una priorità", ha affermato il leader ucraino. "Devono essere imposte sanzioni. E i rappresentanti del governo devono collaborare con la Nabu e le forze dell'ordine, se necessario, per ottenere risultati".
Il ministro dell'Energia Svitlana Grinchuk ha dichiarato che il settore energetico statale si sarebbe sottoposto a indagini mentre si preparava a un altro inverno sotto i bombardamenti aerei russi. "È molto importante che le indagini siano condotte in modo trasparente", ha affermato. "Allo stesso tempo, desidero ricordarvi che il nostro sistema energetico è sotto grave attacco e che, naturalmente, ogni evento presso Energoatom viene attentamente esaminato da tutti", ha aggiunto. In precedenza, la Nabu aveva pubblicato foto che mostravano sacchi di banconote in euro e dollari, ma senza fornire ulteriori dettagli sull'operazione.
La Nabu e la Sap sono state entrambe prese di mira da una legge introdotta dal governo e promulgata a luglio, che mirava a porle sotto il controllo diretto del Procuratore Generale, nominato a sua volta dal Presidente. Di fronte alle proteste della società civile e dell'Unione Europea, il governo ha infine annunciato che avrebbe "modificato" la legge.

Jannik Sinner parte dai ringraziamenti dopo il successo contro Auger-Aliassime nel suo debutto alle Atp Finals, oggi lunedì 10 novembre: "Sono molto contento di rigiocare qui, è un torneo e un posto molto speciale, ogni anno è diverso. Mi sono sentito bene, il primo set è stato molto tosto, poi Felix ha avuto un problema fisico come si è visto, ma soprattutto nel primo set il livello era molto alto quindi sono contento di come siamo partiti in questo torneo. È bello avere due italiani nel singolare, c’è tanta Italia qui in Italia".
L'azzurro ha poi aggiunto, ai microfoni di Rai Sport: "È stato emozionante scendere in campo davanti a questo pubblico. Fino al 6-5 è stato un match di alto livello. Ho servito bene nei punti importanti, spero che Auger-Aliassime si riprenda dal problema che ha avuto".
In conferenza stampa, Sinner è poi tornato sulle particolarità delle Atp Finals: "Se seguo gli altri match? A parte che non posso controllare gli altri, in questo momento guardiamo poco le altre partite anche se i risultati li sappiamo. Stiamo molto attenti a ciò che facciamo noi, non è che spostiamo un allenamento per guardare ciò che fanno gli altri". L'azzurro parla anche degli altri 'maestri' a Torino con complimenti particolari dopo un'attenta riflessione: "Chi è il collega più elegante? Lorenzo ha il completino più elegante, ma anche De Minaur, tutto nero".

Jannik Sinner parte dai ringraziamenti dopo il successo contro Auger-Aliassime nel suo debutto alle Atp Finals, oggi lunedì 10 novembre: "Sono molto contento di rigiocare qui, è un torneo e un posto molto speciale, ogni anno è diverso. Mi sono sentito bene, il primo set è stato molto tosto, poi Felix ha avuto un problema fisico come si è visto, ma soprattutto nel primo set il livello era molto alto quindi sono contento di come siamo partiti in questo torneo. È bello avere due italiani nel singolare, c’è tanta Italia qui in Italia".
L'azzurro ha poi aggiunto, ai microfoni di Rai Sport: "È stato emozionante scendere in campo davanti a questo pubblico. Fino al 6-5 è stato un match di alto livello. Ho servito bene nei punti importanti, spero che Auger-Aliassime si riprenda dal problema che ha avuto".
In conferenza stampa, Sinner è poi tornato sulle particolarità delle Atp Finals: "Se seguo gli altri match? A parte che non posso controllare gli altri, in questo momento guardiamo poco le altre partite anche se i risultati li sappiamo. Stiamo molto attenti a ciò che facciamo noi, non è che spostiamo un allenamento per guardare ciò che fanno gli altri". L'azzurro parla anche degli altri 'maestri' a Torino con complimenti particolari dopo un'attenta riflessione: "Chi è il collega più elegante? Lorenzo ha il completino più elegante, ma anche De Minaur, tutto nero".

Parrucche, t-shirt arancio fluo e... carote di peluche. La Inalpi Arena si trasforma per l'esordio di Jannik Sinner alle Atp Finals di Torino. Oggi, lunedì 10 novembre, lo spettacolare impianto piemontese ha cambiato tema e (soprattutto) colori per la prima del fuoriclasse azzurro, vittorioso contro Auger-Aliassime nel primo match del gruppo Bjorn Borg.
La Inalpi Arena 'diventa' uno stadio per Sinner
Un'atmosfera unica, impreziosita da sprazzi di arancione che sanno di dichiarazione d'amore per il beniamino di casa. L'idolo incontrastato, campione in carica sul cemento torinese e all'inseguimento di uno storico bis. Jannik è stato accolto da un tifo da stadio, inusuale per il tennis, e poi accompagnato da una pioggia di applausi a ogni giocata. Divertenti e curiose le trovate degli appassionati sugli spalti, capaci di stupire a ogni torneo con particolari novità. Alcuni tifosi hanno scelto audaci parrucche per non passare inosservati, ma non solo. Nella miriade di cappellini color arancio sono spuntati anche simpatici peluche-carota, emblema del tifo per Jannik. E addirittura qualcuno si è palesato con un k-way arancio fluo per non 'disperdere' il supporto al campione per colpa del buio, che ormai da anni avvolge il Centrale con un'atmosfera magica.
Cori e striscioni per Sinner
Ad arricchire l'atmosfera da stadio gli immancabili cori per l'azzurro ("Alé, Sinner alé") e i tradizionali cartelloni. Da "Jannik, sei sempre un sogno" a "Tranquillo, senza di te la Davis la vinciamo lo stesso", Torino ha dato (anche così) una bella iniezione di energia al numero uno. Curiosità: a distinguersi, sugli spalti, anche un trio... arancione. Tre ragazzi equipaggiati con la t-shirt dell'iconico colore di Jannik e le lettere J, A, N. A rendere ancora più visibile il supporto per il campione italiano. Per Sinner è arrivata anche una proposta di matrimonio, ma non dalla fidanzata Laila Hasanovic, presente nel suo angolo per la prima. Al suo ingresso in campo, una ragazza a urlarlo ci ha provato: "Sinner, sposami". Una proposta complicata in uno scenografico sold out, che ha portato in tribuna oltre 13mila cuori. Quello di Jannik, al momento, è già occupato. (di Michele Antonelli, inviato a Torino)

La Louisiana, cuore pulsante della cultura culinaria del Sud degli Stati Uniti, ha ricevuto un importante riconoscimento internazionale durante la Cerimonia della Guida Michelin per il Sud degli Stati Uniti, svoltasi a Greenville, South Carolina. L’evento ha segnato un momento storico: la pubblicazione della prima Guida Michelin regionale del Nord America, dedicata alle eccellenze gastronomiche del Sud. Conosciuta per i suoi sapori intensi e autentici - dal gumbo ai piatti cajun e creoli, fino ai frutti di mare del Golfo - la Louisiana si afferma così come una delle mete più affascinanti per chi ama viaggiare alla scoperta della gastronomia locale. “Il cibo è parte integrante della nostra identità. Dalle tradizioni creole e cajun ai prodotti freschi delle nostre coste, la cucina della Louisiana è una delle più amate al mondo. Il riconoscimento della Guida Michelin conferma ciò che i nostri visitatori affermano da tempo: qui ogni piatto racconta una storia e regala un’esperienza indimenticabile”, ha dichiarato il vice governatore Billy Nungesser.
Ed ecco le Stelle Michelin assegnate alla Louisiana: Emeril’s, New Orleans - due stelle ;Saint-Germain, New Orleans - una stella; Zasu, New Orleans - una stella. Il giovane chef E.J. Lagasse di Emeril’s ha inoltre ricevuto il prestigioso Michelin Young Chef/Culinary Professional Award, a conferma del talento emergente e dell’innovazione che animano la nuova generazione di cuochi del Sud. La Guida Michelin ha assegnato il riconoscimento Bib Gourmand a 11 ristoranti di New Orleans, premiando la loro capacità di offrire piatti di grande qualità a prezzi accessibili. Tra questi: Cochon, Dooky Chase, Saba e Turkey and the Wolf, veri e propri punti di riferimento per chi vuole scoprire la cucina locale in modo genuino.
La selezione comprende indirizzi storici e nuove proposte creative, tra cui August, Herbsaint, Galatoire’s, Pêche e Saffron Nola, oltre a Elsie’s Plate & Pie a Baton Rouge e St. Francisville Inn & Restaurant a St. Francisville. “La Louisiana è da sempre celebrata da guide e critici gastronomici di tutto il mondo. L’ingresso nella Guida Michelin rafforza la nostra immagine come destinazione d’eccellenza per i viaggiatori internazionali, un luogo dove cultura, musica e sapori si fondono in un’esperienza unica”, ha dichiarato Doug Bourgeois, vicesegretario al Turismo. La partecipazione della Louisiana alla Guida Michelin è parte di un’iniziativa triennale promossa da Travel South Usa, la più grande organizzazione di promozione turistica regionale degli Stati Uniti, volta a valorizzare il patrimonio gastronomico e culturale del Sud. Al progetto collaborano l’Ufficio del Turismo della Louisiana, New Orleans & Company, Visit Baton Rouge, Lafayette Convention and Visitors Commission, Visit Lake Charles, Visit the Northshore e Visit Shreveport-Bossier.
Atp Finals, una tifosa speciale per Sinner: anche Laila Hasanovic in tribuna per l'esordio di Jannik

Una tifosa speciale per Jannik Sinner. C'è anche Laila Hasanovic in tribuna alla Inalpi Arena di Torino, per tifare Jannik Sinner nel giorno del suo esordio alle Atp Finals. La modella danese, che solo pochi giorni fa ha compiuto 25 anni (festeggiando in Alto Adige) è stata pizzicata dalle telecamere nei primi minuti del match contro Felix Auger-Aliassime.
Un po' di tensione nello sguardo della compagna di Jannik, anche lei emozionata per lo spettacolo offerto in questi giorni dal 'Torneo dei maestri'. La modella è nell'angolo dell'azzurro, seduta in terza fila, dietro ai coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill.

Il giornalista e conduttore di Report Sigfrido Ranucci attacca il Garante, sostenendo che dovrebbe dimettersi. "In questi giorni abbiamo ricevuto altre querele e altre interrogazioni parlamentari" dice a Otto e mezzo su La7. "Dopo la puntata che abbiamo fatto il problema è come ha reagito Report a una sanzione e non i problemi del Garante; uno sfregio alla democrazia. Per il presidente della Repubblica c'è il reato di impeachment, per il Garante non ci sono possibilità di imporre le dimissioni. Dopo quello che è emerso grazie a più persone dell'ufficio del Garante, è bene che si dimetta; con quale credibilità può continuare a prendere decisioni? Non è una vittoria di Report ma una sconfitta della democrazia se un Garante si comporta in quel modo".
Ranucci: "Negli anni si è trasformato in tribunale politico"
"Donzelli scorda il metodo Boffo, fatto dai giornali di altra proprietà. Solo chi non conosce le tecniche di giornalismo può dire che la nostra è un'inchiesta fatta dopo la sanzione. Negli anni il Garante della Privacy si è trasformato in un tribunale politico, dove le sentenze e i provvedimenti vengono presi in base alle sensibilità politiche, ai rapporti clientelari, diventando una grandissima limitazione alla libertà di stampa. In tanti giornalisti ci scrivono solidarizzando per la battaglia che stiamo facendo in difesa della libertà di stampa. Battaglia che possiamo fare perché abbiamo alle spalle una grande azienda come la Rai, ma i poveri giornalisti che subiscono i provvedimenti del Garante non hanno i nostri stessi strumenti".
Le fonti
"Non ci sono stati pedinamenti o infiltrazioni in mail e telefoni. Abbiamo fatto una raccolta di informazioni che provenivano dagli stessi dipendenti dell'ufficio del Garante che non ne potevano più di quell'andazzo. Si sono ribellati a quella perdita di nobiltà e autorità che era il Garante della Privacy fondato da una personalità come Stefano Rodotà che ci invidiava il mondo".
Attacchi e solidarietà
"Menomale che siamo tornati nella realtà. Meglio questi attacchi che la solidarietà finta e ipocrita di questi giorni. Non mi riferisco a Meloni perché penso sia stata sincera. In questi giorni ho ricevuto più attacchi dalla Commissione di vigilanza Rai", rispondendo alla domanda di Lilli Gruber sugli attacchi subiti dopo la solidarietà ricevuta nelle ultime settimane. "Per la convocazione in commissione antimafia ringrazio la presidente Colosimo per la convocazione, che ha condotto in modo equilibrato e con grande sensibilità," conclude Ranucci.
Ghiglia: "Passo indietro Garante? Non c'è motivo"
Un passo indietro del Collegio del Garante Privacy dopo le polemiche? "Non c'è nessun motivo per farlo, perché la politica che lo chiede deve mettersi d'accordo con se stessa: o questo è un Garante indipendente, e quindi non dipende dalla politica, o questo è un garante dipendente, e quindi dipende dalla politica", afferma intanto il componente del Garante della Privacy Agostino Ghiglia ai microfoni de L'Aria che tira. L'intervista integrale andrà in onda domani (martedì 11 novembre) durante la puntata.
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