
Non è soltanto la futura sovrana. Per i sudditi britannici, Catherine Middleton è molto di più: è la regina ideale. "Assomiglia alla nostra idea di futura regina", afferma la biografa reale Catherine Mayer nel numero di People di questa settimana. La principessa Kate si avvia verso la fine di un anno che ha visto il suo graduale recupero dalla malattia e la riconquista del suo ruolo. Al banchetto di Stato dello scorso 3 dicembre, a brillare era proprio la moglie dell'erede al trono William, piuttosto che l'albero di Natale alto sei metri e scintillante di migliaia di luci, nella St. George's Hall del Castello di Windsor.
In un'atmosfera festosa, Kate aveva sul capo la tiara Oriental Circlet della Regina Vittoria, risalente a 172 anni fa, la più grande e sfarzosa che abbia mai indossato. Un tempo indossata dalla stessa Vittoria e in seguito dalla Regina Elisabetta e dalla Regina Madre, la tiara è riservata alle regine e alle future regine, secondo il testamento di Vittoria. "È magnifica, storica e significativa", afferma la biografa reale Sally Bedell Smith. Il banchetto di Stato di dicembre per il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier e sua moglie ha segnato il terzo dell'anno per la coppia, ponendo William e Kate, entrambi 43enni, in prima linea, nelle relazioni con i leader mondiali in visita, tra cui il presidente Donald Trump a settembre. "Stanno diventando il volto delle visite di Stato. Stanno assumendo un ruolo di leadership", ha affermato la storica reale Amanda Foreman.
L'anno decisivo di Kate è iniziato con l'annuncio, il 14 gennaio, della remissione da una forma di cancro non ancora resa nota da parte di Kate, ed è proseguito con un ritorno graduale alla vita pubblica. Ha ripreso parte del suo lavoro di sensibilizzazione riguardo i temi della prima infanzia, prendendosi delle pause rigeneranti con i suoi figli, il principe George, la principessa Charlotte e il principe Louis, tra cui una lunga estate per recuperare le forze e un trasferimento autunnale in una casa con otto camere da letto, Forest Lodge a Windsor, dove la famiglia intende rimanere anche dopo che William diventerà re.
Catherine e William hanno conciliato i crescenti doveri reali con le visite scolastiche e la vita familiare, anche se la malattia continua a mettere in ombra la monarchia: Re Carlo, 77 anni, continua le cure per il cancro, sebbene abbia condiviso in un raro aggiornamento sulla sua salute il 12 dicembre, secondo cui la sua terapia sarà "ridotta" nel nuovo anno. Questo promettente sviluppo sottolinea l'importanza del ruolo che Kate e William erediteranno un giorno. La graduale ricomparsa di Kate non è dovuta solo all'invadente esame della sua diagnosi, ma anche al trattamento estenuante in sé, e alla forza d'animo necessaria per superarlo. "E' una persona che ha guardato in basso nell'abisso", ha detto la Foreman.
Quando, nel marzo 2024, ha reso pubblica la notizia della sua diagnosi di cancro, dopo aver preparato i suoi figli, aveva già superato settimane di speculazioni e teorie del complotto online sulla sua salute. "Non solo ha dovuto affrontare una malattia mortale: l'intera rete le è andata contro", ha aggiunto la Foreman. "È stata una vera e propria diffamazione". In tutto questo, Kate ha rivelato solo quanto basta per rassicurare il pubblico, pur tenendo deliberatamente protette le sue emozioni più intime, un confine che mantiene con cura. "Ha quella tempra d'acciaio, quel fascino straordinario e quel sorriso", ha detto la Foreman a People. "È la combinazione della volontà di mostrare vulnerabilità, ma allo stesso tempo di non esserlo".
Dopo aver annunciato la sua remissione presso l'ospedale in cui era stata curata, condividendo anche con gli altri pazienti storie sincere delle sue sedute di chemioterapia, Kate è tornata alla vita pubblica con calma, concentrandosi sulle cause che le stavano più a cuore. Il suo impegno per la prima infanzia è rimasto una priorità anche durante la malattia. Il 18 novembre, ha ampliato la portata dell'iniziativa al Future Workforce Summit di Londra, insieme a 80 leader aziendali e accademici. "Lo sviluppo della prima infanzia non è un tema affascinante. È un'attività silenziosa e privata, e la mancanza di risorse non riceve molta attenzione", ha detto il professor Robert Waldinger dell'Università di Harvard, che ha co-scritto un saggio con Kate . "Quello che sta facendo prestando la sua voce a questo progetto è enorme. Coinvolgere leader aziendali che possono fare la differenza è un modo incredibile di utilizzare la piattaforma che ha".
Kate ha inoltre continuato a sostenere le questioni a cui tiene da tempo, dando priorità alle esigenze di George, Charlotte e Louis, tra cui il loro ambientamento nella nuova casa a novembre, mentre William si recava in Brasile per l'Earthshot Prize. Chi è vicino alla coppia afferma che Kate e William sono diventati più uniti che mai. Dopo oltre 20 anni insieme, hanno mostrato inequivocabili cambiamenti nelle loro dinamiche: carezze delicate, sorrisi condivisi, mani appoggiate l'una sulla schiena dell'altro. "Quello che hanno passato negli ultimi anni è stato terribile", dice Foreman. "Questo o allontana le coppie o, nel loro caso, le avvicina. Appiana i contrasti e permette loro di vedersi meglio".

"Io vi auguro di osare, di osare sempre. Per raggiungere i propri sogni bisogna osare perché vola solo chi osa farlo e quindi vi auguro di poter coltivare questo coraggio, questa speranza". Così il vice ministro del Lavoro, Maria Teresa Bellucci, intervenendo a Salerno al meeting di presentazione del progetto nazionale 'Co-programmare con i giovani', un'iniziativa finanziata dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l’annualità 2024, con Moby Dick Ets ente capofila, rivolgendosi ai giovani presenti in sala.
L'obiettivo del progetto è di coinvolgere operatori e giovani di tutte le regioni italiane in un percorso di partecipazione attiva e co-programmazione delle politiche giovanili. Al centro, l’esigenza di ascoltare i bisogni reali dei giovani, stimolare il dialogo con le istituzioni e favorire la nascita di idee e iniziative per comunità più inclusive, sostenibili e partecipative.
"Noi riteniamo -ha continuato Bellucci- che una politica giusta, una politica di buonsenso, quando tratta il tema delle politiche giovanili non lo possa fare senza innanzitutto ascoltare i giovani, cioè i protagonisti. E l'ascolto è il presupposto fondamentale per poter poi riconoscervi partecipazione e protagonismo. E' per questo che ritengo che le iniziative come 'Co programmare con i giovani' siano assolutamente in sintonia, perché avete dato vita e avete alimentato dei territori, dei luoghi dove poter facilitare l'ascolto dei giovani. E anche dove poter facilitare il confronto, dove poter favorire anche l'espressione, non soltanto dei loro bisogni, ma anche dei loro sogni. E per far vedere che le istituzioni a tutti i livelli, ma anche le organizzazioni, le associazioni, sono in grado di poterli accompagnare in un percorso di crescita sano e all'altezza proprio dei loro sogni", ha proseguito.
"Per il governo Meloni l'ascolto dei giovani è un metodo di lavoro, è una priorità. Partiamo dai loro bisogni reali, dalle loro voci per costruire insieme un presente e un futuro, all'altezza dei loro sogni e progetti come 'Co-programmare con i giovani' dell'associazione Moby Dick Aps, vanno esattamente in questa direzione: aprire spazi di dialogo nei territori attraverso laboratori e workshop in cui i ragazzi sono protagonisti e partecipano attivamente alle scelte che li guardano. Come Ministero del lavoro e delle politiche sociali siamo felici di aver sostenuto questa iniziativa attraverso il fondo per i progetti di rilevanza nazionale. E' così che alimentiamo l'alleanza tra pubblico e terzo settore che costruiamo una società più forte, unita e più credibile agli occhi delle nuove generazioni”, ha concluso.

I miliardari italiani diventano sempre più numerosi e più ricchi. Secondo la classifica di Forbes alla fine del 2025 sono 79, cinque in più rispetto ad aprile, quando aveva stilato la classifica annuale dei miliardari. Sale anche il totale dei loro patrimoni: 357,2 miliardi, contro i 339 della scorsa primavera. Davanti a tutti c’è ancora Giovanni Ferrero, presidente del colosso dei dolci, con un patrimonio di 41,3 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 38,2 di aprile. Cresce anche la fortuna del secondo, Andrea Pignataro (36,9 miliardi) del conglomerato Ion, mentre è stabile quella del terzo, Giancarlo Devasini della criptovaluta Tether (22,4 miliardi).
Ferrero sempre al comando, il podio e la classifica
Ferrero si conferma al comando al termine di un anno in cui il suo gruppo ha registrato un nuovo record di fatturato (18,4 miliardi di dollari, con un incremento dell’8,9% in un anno) e completare una delle sue operazioni più ambiziose: l’acquisto di Kellogg per 3,1 miliardi, annunciato a luglio. Se Pignataro ha mantenuto il classico basso profilo, la Tether di Devasini ha fatto molto parlare di sé. Soprattutto negli ultimi giorni, quando ha presentato un’offerta per rilevare l’intera partecipazione di Exor nella Juventus.
Al quarto posto, occupato ad aprile da Giorgio Armani, morto il 4 settembre, sale Francesco Gaetano Caltagirone (9,8 miliardi di dollari), altro protagonista di un anno in cui ha propiziato la scalata di Mps a Mediobanca. Rispetto ad aprile, Caltagirone scavalca Paolo Ardoino, amministratore delegato di Tether, quinto con 9,5 miliardi. La più ricca delle 24 donne in classifica è sempre Massimiliana Landini Aleotti della casa farmaceutica Menarini, sesta assoluta con 8,1 miliardi. Perde una posizione Piero Ferrari (7,6 miliardi), penalizzato dal calo del titolo Ferrari negli ultimi mesi.
La top 10 è in realtà una top 15, perché all’ottavo posto si trovano, a pari merito, gli otto eredi di Leonardo Del Vecchio e del suo impero EssilorLuxottica: i figli Claudio, Marisa, Paola, Leonardo Maria, Luca e Clemente, la vedova Nicoletta Zampillo e Rocco Basilico, figlio del precedente matrimonio tra Zampillo e il banchiere Paolo Basilico.
Perché cresce il numero dei miliardari
L’aumento dei miliardari italiani è dovuto in gran parte alla suddivisione del patrimonio di Armani. Cinque suoi eredi sono diventati miliardari; Pantaleo Dell’Orco, suo braccio destro e partner, entra in classifica al 39esimo posto, con un patrimonio di 2,5 miliardi di dollari; la sorella Rosanna e i nipoti Silvana Armani e Andrea Camerana sono al 72esimo posto, con 1,1 miliardi; un’altra nipote, Roberta, è 78esima con 1 miliardo.
C’è anche un altro nuovo ingresso: quello di Filippo Ghirelli, 45 anni, 62esimo con 1,5 miliardi. L’imprenditore, nato a Roma e residente a Monaco, ha fondato nel 2009 Genera Group, società di investimento nel settore energetico che ha venduto alla svizzera Susi Partners. Lo scorso anno ha creato Infracorp, un’altra società di investimento nei settori energia, trasporti, spazio e intelligenza artificiale. Un’altra sua società, Mareterra, è stata molto sui giornali due anni fa, quando ha comprato il 25% della raffineria indiana Nayara Energy, controllata dalla russa Rosneft.
Oggi allenamento a porte aperte in vista della gara con il Pisa... 
Avrebbe percepito indebitamente circa 144.800 euro fingendo una disabilità per oltre sette anni. È quanto contestato a un uomo di Zungri, in provincia di Vibo Valentia, al quale i Carabinieri hanno notificato un decreto di sequestro preventivo.
L'indagine, avviata nel gennaio 2025, ha accertato che l'uomo continuava a ricevere il trattamento economico dichiarandosi invalido totale e permanente per oltre sette anni e quattro mesi. In realtà, secondo quanto documentato dai carabinieri attraverso servizi di osservazione, controllo e pedinamento, era in grado di camminare autonomamente e di svolgere le ordinarie attività quotidiane, anche se sulla carta risultava costretto su una sedia a rotelle.
Il sequestro è stato disposto dal GIP del tribunale di Vibo Valentia, su richiesta della Procura. Gli accertamenti patrimoniali serviranno ora a valutare le fasi del procedimento legale e della misura cautelare.

Due grandi occhi azzurri, capelli lunghi e biondi, un sorriso accattivante, trucco minimal, jeans, maglioncino azzurro e scarpe da tennis. E’ il look essenziale di Francesca Faccini, 23 anni, romana, la Venere “in carne e ossa”, come è stata presentata alla stampa dal ministro del Turismo Daniela Santanchè. E' la testimonial della campagna “Welcome to Meraviglia”, per la promozione del turismo in Italia, evoluzione della campagna “Open to Meraviglia” della Venere Influencer, che aveva come testimonial la Venere di Botticelli. Una ragazza acqua e sapone, una spiccata somiglianza con la Venere protagonista del capolavoro artistico, Faccini è stata scelta tra circa 300 candidate e si accinge a girare in lungo e in largo la penisola per incontrare la gente e raccontare l’Italia, proprio come appare nel video promozionale, con la sua aria incantata ad ammirare i monumenti e le bellezze di Roma (GUARDA[1]).
Oggi Francesca Faccini studia psicologia in una università privata della capitale ma anche recitazione e nel suo curriculum c'è il diploma di maturità linguistica al liceo Mamiani di Roma. Nel suo futuro c’è sicuramente l’aspirazione a intraprendere una carriera nel mondo dello spettacolo. “Il mio obiettivo non è diventare psicoterapeuta ma avere delle conoscenze in più che possano aiutarmi anche in questo tipo di lavoro artistico e nella vita di tutti giorni. Sono due strade che possono incrociarsi, la psicologia nella recitazione è fondamentale” confessa Faccini all’Adnkronos. Teatro e televisione, già qualche esperienza alle spalle. “Ho interpretato un personaggio in una puntata di una serie televisiva Mediaset e anche in un cortometraggio” aggiunge con una certa ritrosia, senza dare particolari. E ora è pronta per questa nuova avventura "sono entusiasta, non vedo l'ora di cominciare" commenta al termine della conferenza stampa, fianco a fianco al ministro Santanchè, a favore di telecamere.

“I giovani non chiedono un ascolto simbolico, ma di partecipare alle scelte. La co-programmazione è lo strumento che consente loro di incidere davvero sulle politiche che li riguardano”. Lo afferma Francesco Piemonte, presidente di Moby Dick Ets, ente capofila del progetto nazionale ‘Co-programmare con i giovani’, presentato nel meeting di rilevanza nazionale in corso a Salerno, dedicato al rapporto tra istituzioni, Terzo Settore e nuove generazioni. Piemonte richiama il Codice del Terzo Settore e in particolare l’articolo 55, che dal 2017 introduce la co-programmazione e la co-progettazione come modalità strutturali di collaborazione tra enti del Terzo Settore e Pubblica Amministrazione.
“È un’occasione unica – spiega – per lavorare al fianco delle istituzioni. La nostra è anche una sfida, forse una provocazione, perché la co-programmazione con i giovani non è formalmente prevista dalla legge. Ma noi vogliamo dare loro voce, attraverso il Terzo Settore, nei processi decisionali della Pubblica Amministrazione”.
Il progetto prevede un percorso partecipativo diretto che coinvolgerà l’intero territorio nazionale nel corso del 2026. Ogni tappa interesserà due regioni e vedrà giovani amministratori, enti del Terzo Settore e rappresentanti istituzionali dialogare alla pari per individuare i bisogni reali delle nuove generazioni nei diversi contesti territoriali. “Dalle proposte che emergeranno – sottolinea Piemonte – lavoreremo per individuare un fil rouge nazionale, capace di unire le istanze dei territori in un unico programma da sottoporre al Governo, non solo in termini di risorse, ma soprattutto di idee”.
Secondo il presidente di Moby Dick Ets, le politiche giovanili hanno assunto negli ultimi anni una centralità crescente, emancipandosi progressivamente dalla più ampia area delle politiche sociali. “Lavorare sulle politiche giovanili – osserva – significa lavorare sull’impatto generazionale. Le politiche si fanno per le persone che saranno cittadini domani e che lo saranno per molti anni. È naturale che questo tema diventi centrale nell’agenda pubblica”.
In questo quadro, Piemonte evidenzia l’evoluzione del ruolo degli assessorati alle politiche giovanili. “Fino a qualche anno fa era impensabile avere deleghe dedicate. Oggi non solo esistono, ma si sta iniziando a immaginare assessorati più forti e centrali, capaci di fare da anello di congiunzione tra le diverse deleghe, coordinando l’azione amministrativa e rafforzando l’impatto delle politiche sui territori”.
“Il Terzo Settore – conclude – ha una responsabilità precisa: fare da ponte tra istituzioni e giovani, trasformando i bisogni reali in politiche condivise, efficaci e durature. Solo così la partecipazione smette di essere retorica e diventa sostanza”.

Il percorso di aggregazione tra BrianzAcque e Bea (Brianza Energia) compie passi avanti verso la creazione della futura multiutility pubblica della provincia di Monza e Brianza. A un anno dall’annuncio dell’avvio del percorso di aggregazione, è completa la fase di analisi preliminare: approfondimenti tecnici e industriali necessari a definire struttura, ambito operativo e sostenibilità dell’operazione. I dettagli sono stati illustrati dai vertici delle due aziende durante l’incontro di fine anno con i giornalisti oggi a Monza.
Nel corso di quest’anno sono stati svolti approfondimenti riguardanti: inquadramento tecnico e regolatorio, con un’analisi delle competenze, dei modelli gestionali e degli allineamenti normativi necessari; sviluppo industriale, volto a valorizzare sinergie ed economie di scala tra i due ambiti del servizio idrico e dell’igiene ambientale; aspetti giuridici, finalizzati a definire la cornice societaria e amministrativa dell’aggregazione. Al lavoro hanno contribuito studi e società di consulenza: Kpmg, Sza studio legale, Osborne Clarke, studio legale Valaguzza e Utiliteam.
Con la chiusura di questa fase, il percorso entrerà nel vivo con l’inizio del 2026. Atteso, infatti, tra fine gennaio e l’inizio di febbraio un incontro riservato ai primi cittadini e ai segretari comunali per approfondire la proposta di aggregazione che sarà sottoposta agli enti soci. L’iter passerà, quindi, dai consigli comunali dei comuni soci di BrianzAcque e Bea, chiamati a esprimersi con rispettive delibere necessarie alla prosecuzione del progetto.
Una volta acquisiti, gli atti dei comuni torneranno nelle assemblee dei soci delle due società per l’approvazione finale. La conclusione del processo aggregativo è prevista, orientativamente, nella primavera 2026. Il progetto di aggregazione tra le due società risponde a un preciso mandato dell’assemblea dei soci di BrianzAcque del maggio 2024 e dal mandato conferito dall’assemblea dei soci di Bea al Cda al momento del suo insediamento, nel 2022. L’operazione porterà alla creazione di un gruppo industriale, interamente a partecipazione pubblica, di dimensioni significative, caratterizzato da un patrimonio complessivo di circa 279 milioni di euro, oltre 400 dipendenti, una capacità di servizio estesa all’intera filiera idrica e alle attività ambientali e energetiche.
Gli studi svolti nel 2025 hanno confermato la solidità dell’operazione evidenziandone i punti cardine: integrazione verticale del ciclo risorse–ambiente (acqua, rifiuti, energia); estensione del teleriscaldamento e valorizzazione dell’impianto di Desio; ampliamento delle attività energetiche, incluso lo sviluppo di impianti fotovoltaici e prospettive per le comunità energetiche; maggior efficienza industriale e finanziaria grazie a economie di scala e di scopo; pieno controllo pubblico di un asset strategico per il territorio. Il Piano Industriale Combined individua, inoltre, sinergie industriali, organizzative ed energetiche di rilievo, che supporteranno gli investimenti futuri senza ricorrere a nuovo debito e rafforzeranno la solidità patrimoniale del Gruppo.
L’incontro di oggi è stato anche occasione per le società di tracciare un rendiconto delle attività e dei traguardi raggiunti durante il 2025. Per BrianzAcque è stato sottolineato il recente il rilascio della certificazione Uni/PdR 125:2022, lo standard nazionale che valuta l’efficacia delle azioni in materia di equità di genere. Evidenziato anche il recente riconoscimento del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti che lo scorso 2 dicembre ha voluto BrianzAcque tra i case study presentati al Maxxi per raccontare l’ultimo miglio del Pnrr. E ancora, il riconoscimento Arera come miglior gestore nazionale per la continuità del servizio per il biennio 2022–2023. È proseguita anche l’attività dell’Osservatorio Meteo-Climatico, l’iniziativa di monitoraggio che fornisce report trimestrali specifici per il territorio della Brianza.
Ricordata anche la terza edizione de 'La sensibile magia dell’acqua, progetto ideato e curato dall’architetto Alessia Galimberti, consigliera del Cda dell’azienda, quest’anno dedicato al mondo femminile. BrianzAcque è stata partner dell’associazione Italia Nostra nelle attività per il 70esimo della propria costituzione. Il 2025 è stato anche l’anno del taglio del nastro del nuovo Parco dell’Acqua di Aiucurzio-Sulbiate, nato per contrastare gli effetti del cambiamento e divenuto luogo di socialità e meta di visita del Fai del vimercatese. Per il sostegno al mondo sportivo, spicca il rinnovo dell’accordo con Vero Volley per la settima stagione consecutiva, e la distribuzione di oltre 78mila litri di acqua pubblica al Gran Premio d’Italia 2025 (+53% rispetto al 2024).
Dalla sinergia tra BrianzAcque e la provincia di Monza e Brianza è nato il progetto 'Scuole plastic free, acqua a km 0', rivolto agli istituti superiori statali. L’obiettivo è installare fino a 110 erogatori nei vari plessi del territorio entro luglio 2026. Brianza Energia Ambiente ha illustrato come, nel 2025, il suo impegno si è esteso su molteplici versanti come l’operazione che ha portato a liberare Meda dai detriti dell’alluvione causata a settembre dal torrente Tarò: sono state eliminate 1600 tonnellate di rifiuti, pari a 12mila metri cubi di materiale, attraverso la movimentazione di oltre dieci container al giorno. O come l’organizzazione di Sguardi Oltre, mini rassegna organizzata in collaborazione con Servizi Comunali Spa di Sarnico e il liceo classico e musicale Bartolomeo Zucchi di Monza, per parlare di rapporti parentali, atteggiamenti di rifiuto, assenze valoriali, percorsi di crescita e confronto. Bea è stata anche quest’anno tra i main sponsor delle due edizioni di Ville aperte in Brianza.
Il gruppo Bea Spa ha ottenuto la certificazione del proprio sistema di gestione per la prevenzione della corruzione, secondo lo standard internazionale Uni Iso 37001, che si aggiunge agli altri attestati già conseguiti tra cui Uni En Iso 9001 (gestione della qualità), Uni En Iso 14001 (gestione ambientale), Uni Iso 45001 (salute e sicurezza sul lavoro) e Uni Cei En Iso 50001 (gestione dell’energia). Il rinnovo delle cariche sociali ha visto la conferma del presidente Mario Carlo Novara.
“Quella a cui stiamo lavorando – sottolinea il presidente e Ad di BrianzAcque, Enrico Boerci – è più di un’operazione societaria: è un investimento sul futuro del nostro territorio. Siamo arrivati a un passaggio cruciale di un percorso che abbiamo affrontato con serietà, responsabilità e grande attenzione. Il lavoro di analisi svolto nel 2025 ha confermato che mettere insieme le forze di BrianzAcque e Bea rappresenta una scelta strategica per i Comuni soci, perché consente di rafforzare il presidio pubblico su servizi essenziali e di costruire un modello industriale moderno, sostenibile ed efficiente, capace di rispondere alle sfide legate all’acqua, all’energia e all’ambiente. Entriamo ora nella fase del confronto con i Comuni soci, che avranno modo di approfondire ogni aspetto dell’aggregazione e di valutarne con piena trasparenza le implicazioni. Siamo convinti che, lavorando insieme, potremo dare alla Brianza una multiutility solida, capace di generare valore, di affrontare con lungimiranza le sfide ambientali dei prossimi anni e profondamente radicata nei bisogni della comunità”.
“Siamo pienamente convinti che l’aggregazione sia la scelta vincente per le aziende coinvolte - conferma il presidente di Brianza Energia Ambiente Spa, Mario Carlo Novara - ma, soprattutto, per il territorio. Come partecipate pubbliche radicate sul territorio siamo chiamate a fare sistema per mettere in campo un’economia di scala e una forza in grado di far fronte alle esigenze della Brianza e di costituire una valida alternativa - flessibile, economica, culturale - alla concorrenza dei grandi gruppi conservando i valori di una dimensione territoriale necessaria a comprendere e venire incontro alle esigenze di base dell’utenza, residenziale ma anche, non dimentichiamolo, industriale”.

William e Kate hanno scelto una foto di famiglia, della scorsa primavera, per la tradizionale cartolina di Natale. "A tutti i migliori auguri di un Natale molto felice", si legge in un post su X con un ritratto del principe e della principessa del Galles con i principini George, Charlotte e Louis. Una foto scattata da Josh Shinner, ad aprile, che li ritrae insieme, seduti su un prato, sorridenti, tra i narcisi. Erano nel Norfolk, riportano i media britannici.
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Un post condiviso da The Prince and Princess of Wales (@princeandprincessofwales)[1]
Per la cartolina di Natale di re Carlo e della regina Camilla, pubblicata nei giorni scorsi, è stata invece la scelta una foto della coppia reale durante la visita a Roma[2], sempre ad aprile.

Lo Stato islamico ha elogiato su Telegram la sparatoria avvenuta a Bondi Beach, in Australia, durante una cerimonia per la festa ebraica di Hanukkah, definendola una "fonte di orgoglio". Nel messaggio, l'organizzazione jihadista si è limitata a lodare l'attacco, evitando qualsiasi dichiarazione diretta di coinvolgimento operativo nella strage, nella quale sono state uccise 15 persone.
Gli attentatori di Bondi Beach hanno trascorso a novembre diverse settimane in un albergo di Davao City, la principale città del sud delle Filippine. Lo ha confermato ai media locali MindaNews il manager del Gv Hotel, un albergo a basso budget, dove una stanza per due costa 15 dollari a notte, precisando che Sajid e Naveed Akram, il padre e figlio responsabili dell'attacco di domenica scorsa in Australia, durante la loro permanenza nell'albergo hanno lasciato raramente la stanza.
"Il massimo che sono stati fuori è stata un'ora", ha detto uno degli addetti dell'albergo, spiegando che gli Akram hanno confermato di settimana in settimana la prenotazione e hanno pagato in contatti. Nei giorni scorsi i media australiani hanno rivelato che gli Akram si erano recati nelle Filippine per avere "un addestramento di tipo militare" da parte di gruppi affiliati allo Stato Islamico. Le autorità filippine avevano contestato le rivelazioni come senza fondamento e "fuorvianti".

Un uomo di circa 60 anni ha perso la vista questo pomeriggio a Ronco Scrivia, in provincia di Genova, a seguito di un incendio che ha coinvolto un’autovettura all’interno di un box. Il quadro resta ancora in fase di accertamento. Oltre alla vittima, altre tre persone sono rimaste coinvolte e sono state trasportate in ospedale: due al policlinico San Martino e una all’ospedale Villa Scassi. Sul posto 118, ambulanze, vigili del fuoco e carabinieri.

Cambio ai vertici della Sigo, Società italiana di ginecologia e ostetricia. La chiusura del 100esimo congresso nazionale ha visto l'avvicendamento alla presidenza della società scientifica. Alla guida - informa una nota - ora c'è Elsa Viora che raccoglie il testimone, in una fase di grande responsabilità e prospettive per la ginecologia e l'ostetricia italiane, da Vito Trojano che assume la presidenza della Federazione Sigo Ricerca e Comunicazione, ruolo strategico volto a rafforzare il dialogo scientifico, istituzionale e pubblico della Federazione, nonché a valorizzare la produzione scientifica e la capacità progettuale di Sigo e delle sue federate Aogoi, Agui, Agite. Nel corso dell'assemblea, Luigi Nappi è stato eletto presidente della Sigo per il biennio 2028-2029, a conferma di una programmazione lungimirante e di una continuità di visione che guarda al futuro della disciplina.
Il congresso di Bari si chiude dunque con un bilancio estremamente positivo non solo per i numeri (1.576 iscritti e 480 relatori nazionali e internazionali) - riporta la nota - ma soprattutto per la qualità dei contributi e il vivace dibattito che hanno caratterizzato le diverse sessioni, rafforzando il ruolo di Sigo come punto di riferimento scientifico, culturale e istituzionale per la tutela della salute della donna e per lo sviluppo della ginecologia e dell'ostetricia nel nostro Paese.

Laura Burdese è stata nominata nuova ceo di Bulgari, a partire dal primo luglio 2026. Lo annuncia Stéphane Bianchi, managing director del Gruppo Lvmh e ceo di Lvmh orologeria e gioielleria. Burdese lavora nel Gruppo Lvmh da quasi 10 anni, dove ha iniziato come ceo di Acqua di Parma, prima di entrare in Bulgari nel 2022 come chief marketing officer. Dopo aver guidato la trasformazione e l’evoluzione del marchio negli ultimi anni, nel luglio 2024 è stata promossa a vice ceo. Nel suo nuovo ruolo, Laura proseguirà il notevole lavoro svolto da Jean-Christophe Babin negli ultimi 12 anni, consolidando l’attrattiva e la crescita sostenibile di Bulgari grazie al suo forte senso degli affari e alla sua leadership inclusiva. Riporterà direttamente a Stéphane Bianchi.
Dopo oltre 25 anni di risultati eccezionali, prima presso Tag Heuer e poi presso Bulgari, Jean-Christophe Babin lascerà la carica di ceo di Bulgari. Sotto la sua guida, la Maison ha subito una profonda trasformazione, riconquistando la sua posizione unica di gioielliere romano per eccellenza. Ha guidato i notevoli progressi di Bulgari nell’orologeria, e ha ampliato l’attività di Bulgari nel settore dell’ospitalità di lusso con nuovi hotel nelle principali città del mondo. Ha anche dimostrato un forte impegno nei confronti dell’artigianato italiano, con l’inaugurazione di un nuovo ampliamento dello stabilimento di Valenza e il lancio della Scuola Bulgari. Jean-Christophe continuerà a ricoprire il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione, ceo della divisione Bulgari Hotel Business Unit e presidente della Fondazione Bulgari. Riporterà direttamente a Stéphane Bianchi.
“Sono molto orgoglioso di questa transizione fluida, da un grande leader a un’altra - afferma Stéphane Bianchi -. Negli ultimi tre anni, Laura e Jean-Christophe hanno collaborato per sostenere e coordinare il rafforzamento dell’iconica Maison gioielliera romana. La nomina di Laura, oltre ad aprire un nuovo capitolo per Bulgari, rappresenta un riconoscimento del suo importante contributo e dei suoi successi. Jean-Christophe ha plasmato il successo di Tag Heuer e Bulgari, creando percorsi unici nei rispettivi settori. Sono fiducioso che nelle sue nuove responsabilità continuerà a dedicare la stessa energia e a sostenere Lvmh e le sue maison grazie alla sua straordinaria visione”.
Laura Burdese ha iniziato la sua carriera nel settore della bellezza, ricoprendo ruoli di brand management presso Beiersdorf e L’Oréal. Nel 1999 è entrata a far parte dello Swatch Group in qualità di Direttrice Marketing Italia. Nel 2001 è stata nominata brand director di Calvin Klein Orologeria e Gioielleria.
Nel 2006 Burdese ha assunto il ruolo di country manager per la filiale italiana dello Swatch Group. Oltre a questo ruolo, nel 2012 è stata nominata presidente e ceo di Calvin Klein Watch & Jewelry Co. Ltd.
Nell’ottobre del 2016 è entrata a far parte di Lvmh come presidente e ceo di Acqua di Parma. Nel 2022, Burdese è stata nominata vicepresidente del marketing e della comunicazione di Bulgari, prima di essere nominata vice ceo nel 2024. Ha conseguito una laurea in Economia Internazionale presso l’Università di Trieste e un master in Marketing e Comunicazione.

Alessandra Tripoli in lacrime ha ricordato la mamma scomparsa dopo 16 mesi di malattia. "Faccio ancora fatica a parlarne, perché parlo ancora di lei al presente, l'accettazione non è ancora arrivata", ha detto la maestra di danza di Ballando con le stelle, quest'anno in coppia con Filippo Magnini, ospite oggi a La volta buona.
"Questo periodo è particolare, perché il Natale è famiglia. Quest'anno è il terzo senza di lei". La ballerina ha ripercorso l'inizio della malattia: "A Pasqua del 2022 ho notato una tosse strana e le ho detto di farsi controllare". La diagnosi è stata devastante: un tumore ai polmoni scoperto in fase avanzata. "Quando l'abbiamo scoperto aveva solo 2 mesi di vita, poi ne ha avuti 16 in totale", ha ricordato.
La madre, ha raccontato Tripoli, era il punto di riferimento per la famiglia: "Lei era il nostro pilastro, questo dolore ci ha uniti in famiglia perché lei ci univa". Nonostante il legame profondo, resta un rimpianto: "Ci sono delle cose che voleva dirmi e non c'è stato il tempo di dirci tutto. Oggi so che quelle parole mi avrebbero dato tanta forza". La madre è sempre stata una sua grandissima fan: "Lei era una super fan di Ballando con le stelle, so che sarebbe fiera e orgogliosa di me".
Assessora Portas: 'vogliamo sostenere concretamente le comunità e i
gruppi'... 
La nutrizione è parte integrante della terapia, accanto ai trattamenti farmacologici, per una gestione più efficace e completa dei pazienti adulti affetti da malattia di Crohn. Lo conferma il fatto che quest'anno, per la prima volta, i corsi regionali Ig-Ibd (Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Disease), dedicati ai gastroenterologi Ibd in Italia, includono una sessione dedicata alla nutrizione clinica. Si tratta di un'evoluzione importante nel trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici). Sponsor scientifico di 7 corsi regionali Ig-Ibd rivolti ai gastroenterologi impegnati nella presa in carico dei pazienti con malattia di Crohn e colite ulcerosa è stato Nestlé Health Science, attraverso la campagna 'Più Crohnsapevoli - Per una nutrizione consapevole'.
Negli ultimi anni i casi di Mici in Italia hanno registrato un incremento superiore al 500%, informa l'azienda in una nota. La malattia di Crohn interessa oggi oltre 100mila persone, con un impatto significativo sulla qualità di vita e sul sistema sanitario. Un dato che evidenzia la necessità di un approccio sempre più globale, capace di rendere la nutrizione clinica parte strutturale del percorso terapeutico. L'inserimento della nutrizione clinica nei corsi regionali Ig-Ibd rappresenta una svolta culturale e scientifica: lo stato nutrizionale del paziente, infatti, influisce direttamente sull'efficacia dei farmaci, sulla remissione e sulla prevenzione delle complicanze. Si tratta di un'evidenza riconosciuta anche nelle nuove linee guida Ecco 2025 (European Crohn's and Colitis Organisation), che includono ufficialmente la nutrizione clinica tra gli interventi terapeutici raccomandati.
"Per anni la nutrizione clinica è stata considerata un aspetto accessorio nella gestione delle Mici - afferma Massimo Claudio Fantini, presidente Ig-Ibd - Oggi le evidenze scientifiche ci dicono che può fare la differenza nel decorso della malattia e nella qualità di vita dei pazienti adulti. L'inclusione della nutrizione nei nostri corsi rappresenta un cambio di paradigma: formare specialisti consapevoli significa costruire un approccio terapeutico realmente multidisciplinare, dove ogni intervento - farmacologico e nutrizionale - concorre al successo delle cure".
Se nel contesto pediatrico la nutrizione è già parte integrante del trattamento - prosegue la nota - nel paziente adulto questa consapevolezza è in crescita, grazie a un aumentato numero di studi che ne dimostrano i benefici clinici e sulla qualità di vita. Oggi, grazie alla Consensus Ecco 2025 e alle linee guida Espen (European Society for Clinical Nutrition and Metabolism), la nutrizione entra ufficialmente nella terapia anche per gli adulti con raccomandazioni basato su prove scientifiche: Een (Nutrizione enterale esclusiva), efficace per indurre la remissione in adulti e bambini; raccomandata anche in pre-chirurgia; Pen (Partial Enteral Nutrition) pari o superiore al 35% del fabbisogno calorico, utile per mantenere la remissione come supporto alla terapia farmacologica, e Cded (Crohn's Disease Exclusion Diet) + Pen, unica dieta scientificamente approvata per indurre la remissione.
La nutrizione non è più solo supportiva: diventa parte integrante della cura dell'adulto A tale proposito, "tra le soluzioni nutrizionali, Modulen, alimento a fini medici speciali sviluppato da Nestlé Health Science - riferisce l'azienda - è l'unico supportato da numerose evidenze cliniche e rappresenta un riferimento consolidato nella gestione nutrizionale della malattia di Crohn".
Il tema è stato approfondito durante il corso precongressuale Ig-Ibd dedicato alla transizione del paziente dalle cure pediatriche a quelle dell'adulto con un focus sulla nutrizione clinica, grazie al contributo non condizionante di Nestlé Health Science. Con questa collaborazione, Ig-Ibd e l'azienda "ribadiscono il loro impegno a promuovere una cultura della nutrizione clinica come parte integrante della cura, favorendo la diffusione di buone pratiche e la costruzione di un linguaggio condiviso tra professionisti, istituzioni e pazienti".

È stata sciolta a seguito dei disordini e degli scontri la marcia attraverso le strade di Bruxelles di migliaia di agricoltori venuti da tutta Europa per protestare contro la politica agricola europea e in particolare contro la proposta di accordo di libero scambio con il blocco del Mercosur. Poco dopo l'inizio, intorno alle 12.30 nei pressi della Gare du nord, la manifestazione è degenerata in violenze nei pressi del Parlamento europeo.
Inizialmente, i manifestanti hanno lanciato patate e barbabietole contro gli agenti di polizia, che hanno risposto con idranti e lacrimogeni. La situazione è poi peggiorata ulteriormente, con lanci di pietre, fumogeni e fuochi d'artificio contro gli edifici del Parlamento. Sono stati visti anche trattori sradicare alberi nella piazza. I giornalisti presenti sul posto hanno denunciato aggressioni verbali da parte di alcuni manifestanti, che hanno anche lanciato oggetti contro le troupe televisive. Anche i passanti sono stati colpiti.
La protesta coincide con il vertice Ue a Bruxelles. Gli agricoltori si oppongono alla proposta di accordo di libero scambio con il blocco del Mercosur, che comprende Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Gli agricoltori europei temono una concorrenza sleale se l'accordo verrà firmato. Tuttavia, le manifestazioni vanno oltre la semplice opposizione all'accordo commerciale. Gli agricoltori protestano anche contro le normative europee che, a loro dire, rendono più difficili gli investimenti e le licenze, nonché contro le proposte di riforma del bilancio pluriennale dell'UE, in base alle quali la spesa agricola verrebbe ridotta di oltre un quinto. "I politici europei possono anche dire che l'agricoltura è di importanza strategica, ma le loro politiche non lo riflettono. Non chiediamo parole, ma fatti", ha affermato un oratore prima della marcia.
Erano circa 7300 i manifestanti che hanno preso parte alla protesta degli agricoltori oggi a Bruxelles, mentre si svolgeva il vertice Ue. I trattori che hanno raggiunto la capitale per la manifestazione erano circa un migliaio, secondo stime della polizia.
Centinaia di mezzi pesanti hanno invaso il quartiere europeo a Bruxelles. La Rue de la Loi, la Place du Luxembourg e le strade circostanti si sono trasformate in un vasto parco per trattori, in occasione di una giornata di mobilitazione europea degli agricoltori e di proteste degenerate in scontri volute per esercitare pressione sui capi di Stato e di governo riuniti nella capitale belga.
L'emittente Rtbf ha annunciato che circa 400 trattori stanno ora lasciando le strade di Bruxelles diretti sul ring per bloccare la circolazione all'altezza di Hal in direzione della provincia dello Hainaut.

Le malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici), oggi sono gestite in modo “integrale”. C’è “una gestione che prende in considerazione diversi aspetti. Se ieri eravamo focalizzati solo sulle terapie mediche, oggi sappiamo che il paziente va gestito a 360 gradi e la fetta occupata dalla nutrizione è assolutamente rilevante e influenza a sua volta altri aspetti terapeutici di queste malattie”. Così Massimo Claudio Fantini, segretario generale di Italian Group for the Intestinal Bowel Disease (Ig-Ibd) e professore di gastroenterologia dell’Università degli Studi di Cagliari, commenta “l’importante evoluzione nel trattamento delle Mici” grazie alla nutrizione clinica, a cui quest’anno, per la prima volta, è stata dedicata una sessione in 7 corsi regionali Ig-Ibd per gastroenterologi che trattano pazienti con malattia di Crohn e colite ulcerosa. Sponsor dell’iniziativa è Nestlé Health Science, attraverso la campagna ‘Più Crohnsapevoli – Per una nutrizione consapevole’.
Il riconoscimento della rilevanza della nutrizione “è testimoniato dal suo inserimento all’interno delle linee guida Ecco 2025” e sottolinea “la presa d’atto da parte dei clinici - spiega Fantini - del ruolo fondamentale della nutrizione nella gestione dei pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali”. L’inserimento della nutrizione cambierà quello che è la gestione clinica - rimarca l’esperto - dando una chiara indicazione sul fatto che questo aspetto deve essere preso in considerazione e, nel momento in cui uno stato di malnutrizione viene rilevato, bisogna intervenire. E se nel paziente pediatrico la nutrizione è già considerata una terapia efficace e sicura, per l’adulto diventa uno strumento prezioso per mantenere la remissione più a lungo”. Tra le soluzioni nutrizionali Modulen – alimento a fini medici speciali sviluppato da Nestlé Health Science – è l’unico supportato da numerose evidenze cliniche e rappresenta un riferimento consolidato nella gestione nutrizionale della malattia di Crohn.
La promozione di una maggiore integrazione della terapia nutrizionale nella pratica clinica quotidiana anche negli adulti, secondo l’esperto, prevede, in primis, il superamento di un “problema di organizzazione interna”. Serve quindi lavorare “sull’awareness, sulla capacità di trasmettere al paziente la rilevanza e l’importanza di questo approccio nutrizionale che, ovviamente, nel paziente pediatrico è più semplice, mentre nel paziente adulto è un pochino più complesso. Tuttavia - osserva - la generazione di nuovi dati e la dimostrazione della rilevanza che la cura dello stato nutrizionale ha nella gestione complessiva, che va dall’efficacia dei farmaci al mantenimento della remissione, alla prevenzione di complicanze di questa malattia, sarà fondamentale per aumentare l’aderenza del paziente adulto a questo tipo di approccio”.

In 5 anni (2020-2024) è migliorata l'adesione ai programmi di prevenzione oncologica secondaria, anche nel Meridione. Restano però importanti differenze fra Nord e Sud. Nel 2024 sono state invitate 16.218.860 persone e 6.481.002 hanno effettuato i test di screening. Per la mammografia nel 2024 la copertura ha raggiunto il target accettabile, pari al 50%, ma vi sono sensibili differenze geografiche con valori pari al 62% al Nord, al 51% al Centro e al 34% al Sud. E' quanto emerge dalla 15esima edizione del rapporto 'I numeri del cancro in Italia 2025' dell'Associazione di oncologia medica, frutto della collaborazione tra Aiom, Airtum (Associazione italiana registri tumori), Fondazione Aiom, Osservatorio nazionale screening (Ons), Passi (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia), Passi d'Argento e della Società italiana di anatomia patologica e di citologia diagnostica (Siapec-Iap), presentato questa mattina a Roma a Palazzo Baldassini.
La copertura dello screening colorettale - risulta dal report - si attesta al 33% e in nessuna delle macro-aree viene ottenuto il target accettabile del 50%, con il Nord vicino all'obiettivo (46%), mentre Centro (32%) e Sud (18%) sono decisamente più lontani. La copertura dei due esami per la diagnosi precoce del tumore della cervice uterina, test Hpv e Pap test, si attesta al 51%, appena sopra al target accettabile, ma anche in questo caso le differenze territoriali sono ampie, passando dal 62% al Nord al 51% al Centro fino al 37% al Sud. A prescindere dal dato medio nazionale, la variabilità tra macro-aree è ancora consistente, anche se va evidenziato il positivo impegno delle Regioni del Sud, che hanno registrato sensibili miglioramenti nell’ultimo quinquennio.

La Rai spegne le voci su un possibile ritorno di Amadeus. "In merito ad alcuni articoli di stampa usciti in questi giorni - pur ribadendo la stima professionale nei confronti del conduttore - Rai precisa che il suo ritorno non rientra nei piani editoriali dell’azienda", si legge in una nota Rai.
La 'notizia' di Fiorello e il no di Berlusconi
Ad accendere i rumors ci aveva pensato Fiorello. "Sappiate che sta tornando Amadeus, in Rai", aveva detto lo showman qualche giorno fa in diretta su Rai Radio 2, commentando con la sua 'Pennicanza', sempre sul filo dell'ironia, le indiscrezioni circolate sul collega Amadeus. E lo aveva fatto quando, in videochiamata con Giorgia, aveva parlato di Sanremo proponendo alla cantante: "Ti voglio direttrice artistica e conduttrice unica del Festival, magari con valletti maschi… li scegli poi tu!”.
Remota anche l'ipotesi di un eventuale passaggio di Amadeus in Mediaset, giudicata come "fantatelevisione" da Pier Silvio Berlusconi, ad di Mfe-MediaforEurope, durante il tradizionale incontro di Natale con la stampa di qualche giorno fa negli studi di Cologno Monzese.
"Lui - aveva spiegato l'ad di Mfe - è sotto contratto con Discovery Italia e, anche a fronte di un cambio di imprenditore di riferimento, o di azienda di riferimento, i contratti non vengono stracciati. Quindi parliamo di un'opzione che ad oggi non c'è". E, aveva concluso, anche se "le porte sono sempre aperte per un professionista, è fantatelevisione".
L'ultimo Sanremo e l'addio alla Rai
Il Festival di Sanremo 2024 ha segnato l'addio di Amadeus alla Rai. Dopo 25 anni di emittente pubblica, il conduttore, sulla scia dell'entusiasmo per il ritorno al successo della kermesse musicale, guidata per cinque edizioni come direttore artistico, ha deciso di intraprendere una nuova avventura professionale e non rinnovare quindi il suo contratto con la Rai in scadenza agosto 2024.
La decisione è stata ufficializzata nell'aprile dello stesso anno, con Amadeus che ha comunicato la sua decisione con un post su Instagram: "Lavorare in Rai per tanti anni è stato per me motivo di orgoglio, di responsabilità ed immenso piacere. Al servizio pubblico va il mio più sentito ringraziamento. Grazie a tutti i Dirigenti che ho incontrato negli anni, che hanno riposto in me fiducia, garantendomi autonomia e serenità", ha scritto Amadeus, "non è stata per me una scelta facile anche in considerazione degli sforzi importanti fatti da Rai per trattenermi, e senza che io abbia mai fatto alcuna richiesta per favorire i miei familiari o per escludere miei passati collaboratori, a dispetto di quanto è stato fatto circolare sulla stampa negli ultimi giorni. Non è nel mio stile. Un grazie speciale va alle Maestranze Rai che rappresentano al meglio lo spirito dell’azienda. Grazie anche ai Colleghi e ai tanti Artisti che hanno creduto in me e si sono fatti coinvolgere nelle mie idee"
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"I programmi che ho avuto la possibilità e la gioia di realizzare (Sanremo compreso ) appartengono al Pubblico, ma rappresentano per me, un pezzo di cuore e di vita. Sono entrato ogni giorno nelle case di milioni di persone, ho provato a ripagare il grande affetto e l’apprezzamento ricevuto, con il lavoro, la professionalità, il rispetto e la libertà. Ho dato tutto me stesso. Ora è tempo di nuove sfide professionali e personali. È tempo di nuovi sogni. Grazie a tutti. Ci vediamo in TV", ha concluso.
Il super contratto al NOVE
Dopo l'addio alla Rai, Amadeus è approdato sul NOVE. Il conduttore ha firmato un super contratto di quattro anni con Warner Bros Discovery con un ingaggio complessivo che dovrebbe aggirarsi intorno ai 10 milioni di euro. Amadeus gode inoltre di piena libertà artistica nella creazione e produzione dei programmi, condizione ricercata dal conduttore.
Quali programmi conduce
Sul NOVE Amadeus conduce un talent show musicale chimato 'Like a Star', con giudici Elio e Rosa Chemical, mentre nei mesi precedenti del 2025 erano andati in onda quiz show come 'La Corrida' e 'The Cage - Prendi e scappa'. Appuntamento quotidiano invece è con il suo 'Chissà chi è', un format in cui ogni sera i concorrenti devono indovinare mestieri e parentele.

Nel 2025 doversi sottoporre a un intervento chirurgico per tumore al seno rappresenta un problema nel problema per le donne che vivono in una regione del Meridione. Al Sud, infatti, il 15% delle pazienti è costretta a cambiare regione per eseguire un intervento di chirurgia mammaria. E' quanto emerge dalla 15esima edizione del rapporto 'I numeri del cancro in Italia 2025' dell'Associazione di oncologia medica, frutto della collaborazione tra Aiom, Airtum (Associazione italiana registri tumori), Fondazione Aiom, Osservatorio nazionale screening (Ons), Passi (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia), Passi d'Argento e della Società italiana di anatomia patologica e di citologia diagnostica (Siapec-Iap), presentato questa mattina a Roma a Palazzo Baldassini.
"L'analisi della mobilità sanitaria fra regioni per sottoporsi ad intervento chirurgico per il trattamento del tumore della mammella può fornire elementi importanti per valutare la capacità dei sistemi sanitari regionali di prendere in carico le pazienti con questa neoplasia nella fase successiva alla diagnosi - spiega Massimo Di Maio, presidente di Aiom - Fra il 2010 e il 2023, la quota di interventi in mobilità a livello nazionale è rimasta sostanzialmente stabile, con valori intorno all'8%. L'analisi degli indici di fuga per macroaree territoriali mostra come al Sud la mobilità passiva risulti 3 volte più alta rispetto al Centro-Nord".
"Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Lazio presentano i livelli di fuga più bassi, con valori rispettivamente intorno al 1,5%, 2,5% e 4% - sottolinea Di Maio - Tutte le regioni del Sud mostrano indici di fuga superiori rispetto alla media nazionale, con Calabria, Basilicata e Molise che presentano i livelli più alti, arrivando quasi al 50% degli interventi chirurgici eseguiti fuori regione nel caso della Calabria. Le regioni del Sud che presentano livelli di fuga elevati - evidenzia - sono anche quelle con i più bassi livelli di coperture totali dello screening".

In Italia le diagnosi di tumore nel 2025, rispetto al biennio precedente, sono sostanzialmente stabili: 390.100. Tra le buone notizie il calo dei decessi e la migliore adesione agli screening. Tuttavia, fumo e sovrappeso restano due importanti fattori di rischio nel nostro Paese. E' la fotografia scattata dalla 15esima edizione del rapporto 'I numeri del cancro in Italia 2025' dell'Associazione di oncologia medica, frutto della collaborazione tra Aiom, Airtum (Associazione italiana registri tumori), Fondazione Aiom, Osservatorio nazionale screening (Ons), Passi (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia), Passi d'Argento e della Società italiana di anatomia patologica e di citologia diagnostica (Siapec-Iap), presentato questa mattina a Roma a Palazzo Baldassini.
"Nel 2025 non vi saranno sostanziali differenze quantitative rispetto a quanto documentato lo scorso anno - spiega Diego Serraino, consulente epidemiologo presso Alleanza contro il cancro, Roma - mentre nei prossimi anni il numero assoluto di nuove diagnosi in Italia potrebbe stabilizzarsi o iniziare a diminuire. E' un'ipotesi supportata, oltre che dalla costante decrescita demografica della popolazione italiana, anche dalla diminuzione dei casi negli uomini. Un esempio rappresentativo dei diversi andamenti temporali, in Italia, dei tassi di incidenza nella popolazione maschile e in quella femminile è offerto dal tumore del polmone. Negli uomini, tra il 2003 e il 2017, le nuove diagnosi di questa neoplasia sono diminuite del 16,7%, mentre tra le donne sono aumentate dell'84,3%". Il fumo resta più frequente fra gli uomini (28%) rispetto alle donne (20%) ed è fortemente associato allo svantaggio sociale, coinvolgendo molto di più le persone con difficoltà economiche (36%) rispetto a chi dichiara di non averne (21%).
"Un altro fattore di rischio è il sovrappeso - evidenzia Rossana Berardi, presidente eletto Aiom - L'eccesso ponderale riguarda il 43% degli adulti in Italia. Dal 2008 le analisi temporali mostrano un aumento dell'eccesso ponderale a livello nazionale, sostenuto da un incremento, contenuto ma statisticamente significativo, dell'obesità nel Nord, a fronte di una riduzione che ha avuto inizio negli anni più recenti nel Meridione. Il gradiente geografico dell'eccesso ponderale resta a sfavore del Sud e in alcune regioni, come Campania, Puglia e Molise, la metà della popolazione adulta è in sovrappeso. Ai problemi con la bilancia si associa spesso l'assenza di attività fisica. In questo caso, però, si avverte un'inversione di tendenza. Infatti, dopo più di 10 anni di incremento costante e significativo, il trend della sedentarietà ha cambiato direzione dopo il 2020, mostrando una progressiva e continua riduzione di 5 punti percentuali in soli 4 anni, dal 32% del 2020 al 27% nel 2024". Una riduzione dell'obesità "migliorerebbe la salute pubblica, riducendo nuove diagnosi e recidive oncologiche e potenziando la risposta alle terapie. Agire su peso e stile di vita è uno strumento concreto di prevenzione e cura del cancro, in linea con l'approccio One Health".
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