
(Adnkronos) - Nell’ambito della 7ª edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile dedicata a “Democrazia partecipata. La sfida delle Intelligenze Relazionali”, Michael Spence, Premio Nobel per l’Economia 2001, ha tenuto la sua Lectio Civilis all’interno del panel “La disuguaglianza delle Nazioni”, approfondendo le fratture della crescita nell’economia globale e le condizioni per renderla più equa nell’era dell’intelligenza artificiale. Muovendo dalla cornice valoriale dell’economia civile — inclusione, cooperazione e responsabilità condivisa — Spence ha collegato i nodi della produttività europea con il tema generale del Festival: allenare le intelligenze relazionali per una democrazia più solida nell’impatto delle nuove tecnologie.
"Le soluzioni sono più chiare sul piano economico che su quello politico", ha affermato, indicando come decisiva una maggiore integrazione europea sui fronti che richiedono scala e investimenti comuni. "L’Europa deve sfruttare la dimensione del suo mercato — innovazione, mercati dei capitali, dinamismo — seguendo la direzione tracciata dai rapporti Draghi e Letta. Non significa centralizzare tutto, ma condividere a livello europeo ciò che richiede grandi risorse, come cloud e infrastrutture per l’IA, oggi insufficienti per i costi che i singoli Stati non possono sostenere". Accanto alla leva europea, Spence ha richiamato la necessità di ridurre frammentazione e iper-regolazione soprattutto nei servizi e di procedere con riforme nazionali “nel settore finanziario e nel mercato del lavoro”. Centrale, per uscire dalla stagnazione, anche il capitolo talenti: "Dobbiamo attrarre e trattenere i giovani più capaci. Senza opportunità adeguate, molti — in Italia come in altri Paesi — emigrano verso gli Stati Uniti, specie in ambito tecnologico e biomedicale. Senza talenti, i modelli di crescita non cambiano".
Ampio il passaggio sull’intelligenza artificiale e i rischi di polarizzazione sociale. Spence ha invitato a bilanciare automazione e ‘augmentazione’: "L’IA può allargare le diseguaglianze se l’adozione è disomogenea: chi la adotta per primo beneficia di più. La risposta è orientarla a potenziare le capacità umane, non a sostituirle". Possibili leve inclusive passano da strumenti ad accesso universale: "Un assistente digitale universale, capace di leggere tutto e comprendere ogni lingua, può democratizzare l’accesso alla conoscenza — dalla ricerca ai servizi sanitari nelle aree rurali". Ma, ha avvertito, "la diffusione capillare è cruciale: se l’IA resta confinata al tecno-finanziario, i benefici saranno diseguali. L’open source, anche spinto dall’innovazione cinese, sta abbassando le barriere d’accesso allo sviluppo e all’uso: è un segnale molto positivo". Nel solco del Festival, la Lectio ha ribadito che la partecipazione e le relazioni sono un antidoto alle derive tecnologiche: l’IA al servizio delle persone, accompagnata da istituzioni capaci di diffonderne i benefici tra settori, imprese e territori, può diventare un motore di crescita inclusiva. Un messaggio che dialoga con l’obiettivo del Festival: promuovere comunità più inclusive e innovative e un modello di sviluppo generativo.
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(Adnkronos) - "Hamas ha tempo fino alle 18 di domenica per accettare l'accordo. Poi sarà l'inferno". Donald Trump invia l'ultimatum finale a Hamas. Il presidente degli Stati Uniti, che ha presentato un piano in 20 punti per porre fine alla crisi di Gaza, pone un termine perentorio: il sì di Hamas deve arrivare entro le 18 americane di domenica 5 ottobre, la mezzanotte in Italia.
Hamas, nelle ultime ore, ha fatto sapere di non aver ancora valutato in toto il piano che è stato reso noto nel dettaglio all'inizio della settimana. La risposta, secondo la deadline fissata inizialmente da Trump, sarebbe dovuta arrivare entro 3-4 giorni.
"Un accordo deve essere raggiunto con Hamas entro domenica sera alle 18 (mezzanotte in Italia)", scrive Trump su Truth affermando che "ogni altro Paese ha accettato".
"Se quest'ultima chance di raggiungere un accordo non sarà raggiunta, tutto l'inferno, come non si è mai visto prima si scatenerà contro Hamas", afferma ancora il presidente. Nel post il numero 1 della Casa Bianca sostiene anche che "come risposta all'attacco del 7 ottobre contro la civiltà, oltre 25mila 'soldati' di Hamas sono già stati uccisi. La maggior parte dei restanti sono circondati e militarmente intrappolati, e si aspetta - conclude - solo il mio 'andate' perché le loro vite vengano velocemente cancellate". Invece se rilasceranno gli ostaggi vivi e consegneranno i corpi dei morti, "l'accordo risparmia le vite di tutte i combattenti di Hamas rimasti".
Nel suo post Trump si rivolge poi "a tutti i palestinesi innocenti", chiedendo di "lasciare immediatamente questa area di potenziale grande morte sicura" per recarsi "nelle zone di Gaza più sicure", dove - sostiene il presidente americano - "tutti saranno ben accuditi da chi aspetta di recare aiuto".
Leggi tutto: Trump, ultimatum a Hamas: "Accetti accordo per Gaza entro domenica o sarà l'inferno"

(Adnkronos) - Adnkronos e Micromegas annunciano l’accordo di Media Partnership per ComoLake 2025, l’evento internazionale dedicato alle frontiere della tecnologia e ai loro impatti sulla società, in programma dal 14 al 17 ottobre presso Villa Erba, Cernobbio. La partnership ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare il dialogo tra l’ecosistema dell’innovazione, gli stakeholder e l’opinione pubblica, attraverso una copertura editoriale dedicata e un format innovativo che prevede: 14 e 15 ottobre: due trasmissioni giornaliere in live streaming, dalle 12:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 17:00; 16 ottobre: una trasmissione speciale dalle 17:00 alle 19:00
I live saranno visibili direttamente sulla homepage di adnkronos.com e realizzati grazie al collegamento diretto tra gli studi televisivi di Roma e Cernobbio, garantendo una copertura dinamica e in tempo reale degli eventi.
A condurre gli appuntamenti saranno il direttore Davide Desario e i vicedirettori Fabio Insenga e Giorgio Rutelli, che intervisteranno ospiti istituzionali, leader d’impresa e innovatori provenienti da tutto il mondo. I temi trattati includeranno intelligenza artificiale, quantum computing, sostenibilità, trasformazione digitale e impatto sociale delle nuove tecnologie.
Con 250 relatori tra plenarie e sessioni tematiche, ComoLake 2025 si configura come un hub globale di idee e networking.
Tra gli ospiti di rilievo: il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso; il Premio Nobel per la Fisica Gerardus ’t Hooft; Thibault Damour, vincitore del Premio Albert Einstein, della Medaglia Dirac e della Medaille D’Or; il Direttore del Dipartimento di Fisica Teorica del Cern Gianfrancesco Del Giudice; il fisico teorico Marc Mézard, già Direttore dell’École Normale Supérieure; l’ex Presidente del Cnr Luciano Maiani
La collaborazione tra Micromegas e Adnkronos intende avvicinare il mondo dell’innovazione al grande pubblico, sottolineando come la tecnologia sia il motore per immaginare e costruire il futuro.



(Adnkronos) - E tu, sai cosa si prova? Comprendere e affrontare il dolore cronico
Il dolore cronico è una patologia complessa ed onerosa, che ha ripercussioni sulla vita dei pazienti, dei familiari e sull’economia complessiva del Paese. E incide significativamente anche sulla sostenibilità del Sistema Sanitario, sia in termini di costi diretti che indiretti. In questo episodio, andremo alla ricerca di soluzioni per affrontare queste sfide.
Ospiti di Maddalena Guiotto, giornalista Adnkronos: Alberto Magni, Simg - Società italiana di medicina generale; Paolo Betto, Vicedirettore Federfarma; Giandomenico Manna, Head of Medical Affairs Sandoz.
"E tu, sai cosa si prova?", il vodcast di Adnkronos in collaborazione con Sandoz dedicato al dolore cronico, è disponibile ogni settimana con un nuovo episodio, su YouTube, Spotify e sulla sezione podcast di adnkronos.com.
Leggi tutto: Dolore cronico, presa in carico e appropriatezza prescrittiva

(Adnkronos) - In Italia sono oltre 3,5 milioni le persone che vivono con disturbi psichiatrici e 2,5 milioni quelle affette da malattie neurologiche. Numeri importanti, che evidenziano l’urgenza di interventi volti a colmare le lacune e le disparità di accesso alle cure, principalmente causate da età, luogo di residenza, barriere culturali e situazione socioeconomica. Di questo – ma anche di liste d’attesa, bisogno di diagnosi precoce, necessità di percorsi assistenziali più strutturati, disturbi dell’infanzia e adolescenza, malattie neurologiche rare e accettazione della cronicità – si è parlato oggi durante l’evento Brain Health Inequalities – Idee e strategie per non lasciare indietro nessuno, promosso da Lundbeck Italia e Triennale Milano in occasione della 24esima Esposizione internazionale Inequalities. Grazie alla partecipazione di esperti, rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e del Terzo settore - riporta una nota - è stato possibile fare luce sulle cause delle disparità di accesso alle cure e sulle azioni da mettere in campo per una sanità sempre più equa e inclusiva, preservando la salute del cervello di tutti per una vita longeva e in salute.
“Regione Lombardia sta lavorando con grande impegno per tradurre le risorse del Pnrr in servizi concreti per i cittadini – spiega Emanuele Monti, presidente Commissione Welfare Regione Lombardia –. In particolare, la sanità territoriale rappresenta una priorità: le Case e gli Ospedali di Comunità, insieme allo sviluppo della telemedicina, consentiranno di avvicinare le cure alle persone e ridurre i divari nell’accesso. Per quanto riguarda le patologie neurologiche e psichiatriche, il nostro obiettivo è rafforzare la presa in carico multidisciplinare, favorendo la continuità assistenziale tra ospedale e territorio. La digitalizzazione rappresenta inoltre un’opportunità straordinaria per condividere dati, ottimizzare i percorsi clinici e garantire equità di accesso. Crediamo molto anche nella formazione degli operatori e nell’integrazione tra servizi sanitari e sociali. In questo modo vogliamo promuovere una salute del cervello più equa, diffusa e sostenibile per tutti".
"Quando si parla di iniquità di accesso alle cure è necessario sottolineare che il problema non è tanto la lista d’attesa, ma la metrica con cui misuriamo il funzionamento del sistema sanitario – afferma Francesco Longo, professore associato di Public and Health Care Management, Università Bocconi –. Oggi le liste d’attesa riguardano meno della metà delle ricette prescritte, eppure vengono utilizzate come indicatore principale. La verità è che la ricetta non misura l’equità, anzi la nasconde. A parità di condizioni epidemiologiche, abbiamo territori in cui il consumo di prestazioni è molto basso e altri in cui è altissimo. Questo dimostra che non si tratta di una semplice differenza tra centro e periferia, ma di una profonda disuguaglianza interna al sistema. Inoltre, non ragioniamo ancora in un’ottica di cronicità: continuiamo a pensare alla prestazione come se fosse risolutiva e in grado di guarire il paziente da una patologia, mentre la maggioranza dei malati convive per decenni con malattie croniche, non guaribili. Il vero fattore discriminante non è solo il reddito, bensì la capacità di elaborare la propria condizione di cronicità, il ‘per sempre’ legato alla malattia. Chi riesce ad accettare questa realtà si cura e aderisce alle terapie; chi la rifiuta tende a sottrarsi a controlli, esami e trattamenti, per non avere continua memoria della diagnosi. Se vogliamo davvero ridurre le disuguaglianze, dobbiamo cambiare linguaggio e prospettiva: la sfida centrale è sostenere l’aderenza terapeutica e accompagnare le persone in un percorso di cura che duri tutta la vita".
"La diagnosi precoce delle malattie psichiatriche è fondamentale, in particolar modo nei minori – aggiunge Bernardo Dell’Osso, professore ordinario di Psichiatria, Università Statale di Milano, direttore Dipartimento Salute mentale e dipendenze, Asst Fatebenefratelli-Sacco –. A 5-6 anni possono già emergere i primi segnali di autismo o ADHD, a 13-14 anni possono iniziare a manifestarsi i sintomi dei disturbi di personalità, i primi episodi indicativi di disturbi dell’umore e d'ansia oltre ai primi comportamenti di abuso di sostanze e i sintomi prodromici dei disturbi psicotici. A16-17 anni gli adolescenti possono già entrare in fasi particolarmente delicate per l’esordio di condizioni psichiatriche più complesse. Per questo è essenziale che le famiglie siano sensibilizzate e accompagnate: spesso sono i genitori, gli insegnanti o gli psicologi scolastici i primi a cogliere i segnali di disagio e malessere psichico, cercando d' indirizzare i giovani verso i servizi più adeguati". ù
Prevenzione "significa agire sui fattori di rischio, da quelli genetici a quelli ambientali come traumi, conflitti familiari, bullismo, difficoltà di integrazione o pressione sociale e mediatica. Non esiste un singolo gene che determina il disturbo psichico - aggiunge Dell'Osso -: è l’interazione tra componenti genetiche e ambientali, più o meno stressanti ma ripetute, a fare la differenza. Ogni condizione, dall’autismo ai disturbi di personalità, dalle dipendenze ai disturbi del comportamento alimentare, richiede un percorso mirato. Per garantire equità di accesso è necessario lavorare non solo negli ospedali, ma anche e soprattutto sul territorio: nei consultori, nei centri psicosociali, nelle case di comunità e negli ambulatori dei pediatri e dei medici di base, rafforzando, soprattutto nelle aree più periferiche, strumenti di supporto a distanza e virtuali. Solo così potremo intercettare prima e in misura maggiore i bisogni degli adolescenti e dei giovani adulti e costruire percorsi di cura efficaci e personalizzati". "In neurologia la disparità di accesso alle cure resta una delle sfide più rilevanti: la possibilità di ricevere una diagnosi precoce, di essere trattati in una Stroke Unit o di accedere a farmaci innovativi per sclerosi multipla, Parkinson o Alzheimer varia ancora troppo a seconda della regione, della provincia o persino della condizione socioeconomica dei pazienti" sottolinea Alessandro Padovani, presidente Sin, Società italiana di neurologia.
"A questa disomogeneità - evidenzia Padovani - si aggiunge la difficoltà di riconoscere tempestivamente le malattie neurologiche nelle persone già affette da altre patologie somatiche o mentali. Il Decreto Ministeriale 77 del 2022 ha ridefinito l’assistenza sanitaria territoriale in Italia offrendo una cornice importante, ma serve tradurre le intenzioni in pratica, con reti neurologiche integrate tra ospedale e territorio capaci di garantire continuità di cura soprattutto ai cronici e ai fragili. Occorre un’alleanza forte con psichiatria, geriatria, riabilitazione e medicina generale, per una presa in carico davvero multidisciplinare. Inoltre, non possiamo ignorare le barriere economiche, culturali e linguistiche che colpiscono le comunità più vulnerabili, portandole a diagnosi tardive e a un maggior rischio di disabilità evitabile. Solo una neurologia radicata nel territorio, supportata da strumenti di telemedicina e da Pdta condivisi, può ridurre queste disuguaglianze e rendere l’accesso alle cure più equo e sostenibile per tutti i cittadini. Tra le azioni urgenti che vorremmo portare avanti c’è l’inserimento nei Lea di nuovi biomarcatori e percorsi di diagnosi precoce; lo sviluppo di indicatori di equità e qualità monitorati a livello nazionale; il sostegno di progetti di tele-neurologia per ridurre le distanze e i tempi di accesso".
L’evento Brain Health Inequalities si è svolto in concomitanza con La Repubblica della longevità – In Health Equalities We Trust, una mostra presentata nell’ambito di Inequalities che si pone l’obiettivo di mettere in luce le disuguaglianze “invisibili” e di offrire un punto di vista nuovo sul ruolo del design e degli oggetti nel contribuire al benessere della popolazione e alla riduzione delle disparità.
"Le disuguaglianze che costellano il contesto in cui si sta svolgendo la nostra vita e che influenzano direttamente la nostra traiettoria di longevità reclamano una presa di posizione radicale. Politica. Perché la longevità in salute della popolazione è una res publica e in quanto tale ha bisogno di una risposta politica – commentano Nic Palmarini, Director National Innovation Centre for Ageing UK e Marco Sammicheli, Direttore Museo del Design Italiano Triennale Milano, curatori della mostra –. La Repubblica della Longevità è dunque la piattaforma che pone le basi di una rivoluzione individuale e sociale per influenzare e indirizzare l'impegno e le scelte verso noi stessi. In questo contesto la non-neutralità del design, la sua incarnazione delle visioni del mondo, dei rapporti tra potere e ideologie, il suo ruolo di plasmatore del nostro quotidiano, i suoi racconti di inclusione o esclusione, di sostenibilità o spreco, di democratizzazione o privilegio rappresentano l’interfaccia di quello stesso manifesto politico che la Repubblica della Longevità sottintende".
"Superare le disparità nell’accesso alle cure necessarie per garantire la salute del cervello rappresenta una delle sfide più urgenti per il sistema sanitario, nonché una priorità che riguarda tutti – dichiara Tiziana Mele, Amministratore Delegato di Lundbeck Italia –. Non possiamo accettare che al peso delle malattie del cervello si aggiunga la fragilità dei sistemi di presa in carico. Serve una riflessione collettiva capace di tradurre i bisogni in soluzioni concrete e in modelli organizzativi più inclusivi. Promuovere il dialogo su questi temi nella prestigiosa cornice della Triennale Milano, in continuità con l’esposizione Inequalities di cui siamo partner, è un’opportunità preziosa per sensibilizzare l’opinione pubblica. Il design può diventare catalizzatore di confronto e dialogo, anche con le istituzioni, perché crediamo fermamente che la collaborazione tra pubblico, privato e società civile sia fondamentale per garantire equità, innovazione e continuità nelle cure. Solo così potremo costruire un sistema realmente capace di rispondere ai bisogni di tutti i pazienti, senza lasciare indietro nessuno". Al dibattito hanno partecipato anche Lamberto Bertolè, assessore al Welfare e Salute Comune di Milano; Tonino Aceti, fondatore e presidente Salutequità; Gianni Bonelli, Direttore denerale Fondazione Mondino Irccs; Isabella Brambilla, presidente Dravet Italia Onlus, presidente Alleanza Epilessie Rare e Complesse.

(Adnkronos) - La carie costa fino al 50% in più in cure tra le fasce a basso reddito e causa, solo in Italia, oltre 24 milioni di ore di lavoro perse ogni anno, pari a una perdita di produttività di oltre 375 milioni di euro. Interventi mirati e preventivi, concentrati sui soggetti più a rischio, potrebbero far risparmiare 2,3 miliardi di euro l’anno, in media 15.070 euro a persona tra le fasce di popolazione italiana più svantaggiate, migliorando al contempo gli esiti di salute. Sono i dati della fase 3 del Global Health Inclusivity Index, realizzato da Economist Impact con il supporto di Haleon e diffuso in occasione del World Simile Day che si celebra oggi, 3 ottobre.
"La carie dentale è oggi la patologia più diffusa al mondo, interessando il 34,1% della popolazione globale in ogni fascia d’età”, afferma Gianna Maria Nardi, dottore in Igiene Dentale, Professore Associato Sapienza Università di Roma e Presidente Atasio, L'Accademia tecnologie Avanzate nelle scienze di igiene orale. "L’intervento preventivo è l’unica arma vincente per evitare di compromettere la salute del dente e nei casi estremi la sua perdita. Studi scientifici hanno dimostrato che già in gravidanza la mamma deve avere stili di vita corretti per condizionare positivamente la salute futura del neonato. Sin dalla tenera età, quando i denti sono ancora sani - spiega Nardi - sarà necessario seguire protocolli di prevenzione che devono prevedere controlli frequenti e seguire corretti stili di vita alimentare, evitando di eccedere con il consumo di cibi e bevande zuccherate e cibi ultra-processati. Ad essa va affiancata una accurata igiene orale domiciliare quotidiana, controllando l'efficacia dello spazzolamento nel disorganizzare il biofilm batterico e privilegiando l'uso di dentifrici al fluoro contenenti sostanze capaci di remineralizzare il dente. Il controllo periodico di igiene orale, da programmare anche in assenza di una problematica dentale evidente - aggiunge - permette di evitare il processo carioso, o permette di intercettare precocemente eventuali demineralizzazioni che possono essere curate in modo da mantenere il sorriso in salute".
Nonostante sia una patologia in gran parte prevenibile - informa una nota - la carie dentale continua a colpire in maniera significativa le comunità più svantaggiate. La limitata disponibilità di cure accessibili e di programmi di educazione alla salute orale porta spesso a interventi tardivi, che risultano più invasivi, costosi e meno efficaci. Questo non solo compromette il benessere delle persone, ma genera anche un impatto economico rilevante, traducendosi in perdita di produttività e maggiori costi per il sistema sanitario.
"La salute orale è strettamente connessa a quella dell’intero organismo e non può essere considerata un aspetto secondario - sottolinea Davide Fanelli, General Manager Southern Europe e Italia di Haleon - Investire nella prevenzione orale, in particolare tra le persone più vulnerabili, significa ridurre le disuguaglianze, migliorare il benessere collettivo e generare un impatto positivo anche in termini economici e sociali. È una delle strategie più efficaci e accessibili per costruire un futuro di salute più inclusivo e sostenibile, generando valore per l’intera società. I risparmi stimati dallo studio Global Health Inclusivity Index per la sola carie- precisa - dimostrano quanto la prevenzione possa incidere: un beneficio che diventa ancora più rilevante se esteso a tutte le principali patologie orali, come parodontite e sensibilità dentale, con impatti positivi sia sulla salute delle persone sia sulla sostenibilità del sistema sanitario. È un impegno che Haleon porta avanti con convinzione, perché crediamo che la salute debba essere davvero per tutti: for health with humanity".
Haleon, che promuove campagne come Parodontax Awareness in Europa iniziative educative nei Paesi del Sud-est asiatico e collaborazioni multisettoriali negli Stati Uniti, in occasione della Giornata Nazionale dell’Igienista Dentale, il 10 ottobre - ricorda l’azienda - sarà presente in diverse città italiane al fianco dei professionisti dentali Aidi, per sensibilizzare e promuovere la salute orale attraverso attività e consulenze gratuite rivolte ai cittadini.
Leggi tutto: World Smile Day, l'indagine: "Con prevenzione dentale risparmi per 2,3 miliardi l’anno"

(Adnkronos) - Da lunedì i detenuti del carcere Due Palazzi di Padova saranno i primi in tutta Italia ad avere a disposizione le 'stanze dell'amore'. Per due ore e mezza, suddivisi in tre turni al giorno, i detenuti a cui sarà dato il permesso dal magistrato di sorveglianza potranno avere incontri intimi in un ambiente che riproduce una normale camera da letto con bagno e senza la sorveglianza diretta della polizia penitenziaria. La sperimentazione durerà quattro mesi.
Leggi tutto: Al carcere Due Palazzi di Padova aprono le stanze dell'amore, le prime in tutta Italia

(Adnkronos) - Da lunedì i detenuti del carcere Due Palazzi di Padova avranno a disposizione le 'stanze dell'amore'. Per due ore e mezza, suddivisi in tre turni al giorno, i detenuti a cui sarà dato il permesso dal magistrato di sorveglianza potranno avere incontri intimi in un ambiente che riproduce una normale camera da letto con bagno e senza la sorveglianza diretta della polizia penitenziaria. La sperimentazione durerà quattro mesi.
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(Adnkronos) - Francesco Totti 'sfotte' la Roma. L'ex capitano giallorosso è stato protagonista, suo malgrado, del post partita social dei tifosi romanisti, ancora scottati dalla cocente sconfitta di Europa League contro il Lille, che si è imposto all'Olimpico 1-0 in una partita in cui la Roma ha sbagliato per tre volte un calcio di rigore.
E proprio il doppio errore di Dovbyk prima e quello di Soulé poi, è stato al centro dell'audio rubato a Totti, diventato rapidamente virale su X: "Dai oh è uno scherzo... non scherziamo dai. A me rompevano il c...o che facevo gol su rigore. 'Vabbe solo su rigore, è facile tirare i rigori'", ha detto l'ex attaccante giallorosso, " Non è mai successo nella storia del calcio sbagliare tre rigori uno dietro l'altro. Solo la Roma riesce a fare queste cose".
Leggi tutto: Roma, Totti 'sfotte' dopo i rigori sbagliati: "È uno scherzo? Non è mai successo"

(Adnkronos) - La guerra in Ucraina che si trascina ormai dal 2022, i timori mai sopiti di un'escalation nel conflitto, i continui avvistamenti di droni sospetti nei cieli d'Europa. Sul Vecchio Continente non smettono di soffiare venti cupi, a distanza di pochi anni dalla chiusura di un'emergenza planetaria, la pandemia di Covid. Una crisi che aveva consegnato ai Paesi un messaggio chiaro: mai più impreparati. Ma cosa si sta facendo perché questa lezione si concretizzi, soprattutto per infrastrutture essenziali come la sanità? Fra le varie iniziative, ce n'è una che sta seguendo un percorso ufficiale a livello di Ue e coinvolge anche esperti italiani, gli specialisti della Società italiana di cardiologia interventistica (Gise): un progetto per costruire una strategia nazionale di tenuta del sistema sanitario, aggiornando i piani di emergenza anche in vista di scenari bellici che minacciano l’Europa e della possibilità di nuove crisi o pandemie.
Nel dettaglio, l'Italia è sul campo con i suoi 275 centri di emodinamica italiani che fanno parte del progetto europeo 'Resil‑Card'. Un progetto già pronto, su cui si è fatto il punto in occasione del Congresso nazionale Gise in corso a Milano fino a domani, sabato 4 ottobre, e che viene messo a disposizione del Tavolo tecnico istituito dal ministero della Salute lo scorso aprile, che riunisce rappresentanti del Governo, della Sanità e della Difesa. Il gruppo, composto da una decina di esperti, si è già riunito due volte - a giugno e a inizio settembre - con l'obiettivo di definire ruoli, responsabilità e strumenti operativi per rispondere a eventuali crisi complesse, come anche attacchi Crbn (chimici, biologici, radiologici, nucleari) o interventi legati al Patto Atlantico.
Nato in ambito cardiologico con il supporto dell'Ue (programma EU4Health), e promosso dal consorzio We Care con Gise, il progetto Resil Card mette a disposizione degli ospedali uno strumento operativo per verificare la tenuta dei percorsi salvavita e predisporre azioni correttive, prima che sia troppo tardi. Una sorta di 'stress test' che nei mesi scorsi, per quanto riguarda il nostro Paese, ha fatto le sue prove generali in Lombardia e Campania, con la somministrazione di questionari e la raccolta di feedback. "Nel momento in cui il ministero istituisce un Tavolo interministeriale sulla tenuta del sistema, Resil-Card è già pronto. Non è un'ipotesi progettuale, ma uno strumento reale sviluppato insieme a clinici e pazienti, già in fase pilota negli ospedali italiani", sottolinea Francesco Saia, presidente Gise.
Il toolkit consente una valutazione completa e partecipata, grazie a una mappatura dei percorsi di cura e delle fragilità organizzative, al coinvolgimento di medici, infermieri e pazienti, a una misurazione della capacità operativa in condizioni critiche e una serie di raccomandazioni concrete da adottare in ciascuna struttura. "Crediamo che possa diventare uno standard nazionale - aggiunge il presidente eletto Gise, Alfredo Marchese - Gise e Fondazione Gise Ets sono pronti a proporlo come modello tecnico da integrare nella strategia del ministero".
Il progetto europeo si è svolto nell'arco di tre anni. L'ultima fase, nel 2026, è quella della cosiddetta 'dissemination', la diffusione dei risultati pratici. Nei prossimi mesi, Gise avvierà un programma di formazione e sensibilizzazione, in collaborazione con Cittadinanzattiva, per facilitare l'adozione del modello su larga scala. Obiettivo: garantire la continuità delle cure, la sicurezza dei pazienti e la capacità di risposta del sistema sanitario, anche nei momenti più difficili.

(Adnkronos) - Che re sarà il principe William? Un'intervista informale laddove tutto ti aspetteresti tranne l'informalità. Ma accade proprio questo, con il principe William, futuro re ma anche uomo al passo con i tempi. E che delinea, sotto questo aspetto, la monarchia che verrà. Nessun salotto e nessun copione preconfezionato, ma tutto è fluido e naturale nella conversazione, proprio come fra due amici, con l'attore di 'American Pie', Eugene Levy, per il programma di Apple Tv 'The Reluctant Traveller', durante una passeggiata al parco di Windsor, con cane al seguito. Il primogenito di re Carlo è fuori dagli schemi anche per l'ambientazione delle riprese, in un contesto familiare, dove appare rilassato e parla liberamente, perfino di temi delicati, come la malattia del padre e quella di Kate.
L'intervistatore ha evitato, sì, le domande sul rapporto con il fratello Harry, così come quelle sullo zio Andrea, al centro dello scandalo Epstein, ma William ha comunque detto molto su che tipo di re sarà: "Il cambiamento è nei miei programmi", ha annunciato, sottolineando di non voler essere "soffocato dalla storia". "Voglio creare un mondo in cui mio figlio sia orgoglioso di ciò che facciamo, un mondo e un lavoro che abbiano un impatto positivo sulla vita delle persone", ha affermato. Insomma, la sua visione della monarchia è rivolta al futuro, non al passato. Anche se in lui resta vivo il ricordo della nonna, la regina Elisabetta II, vera fonte di ispirazione.
Riguardo al suo programma di cambiamento, William ha detto: "Lo accetto e mi piace questo cambiamento, non lo temo. È proprio questo che mi entusiasma, l'idea di poter apportare un cambiamento. Non un cambiamento radicale, ma cambiamenti che ritengo necessari". E ha aggiunto: "Penso che sia molto importante che la tradizione perduri, e la tradizione ha un ruolo fondamentale in tutto questo. Ma ci sono anche momenti in cui si guarda alla tradizione e ci si chiede: 'È ancora adatta allo scopo oggi? È ancora la cosa giusta da fare? Stiamo ancora facendo e ottenendo il massimo impatto possibile?'".
Alla domanda di Levy, star della famosa serie televisiva Schitt's Creek, se pensa spesso a quando diventerà re, William ha risposto: "Non è qualcosa a cui penso quando mi sveglio la mattina, perché ciò che mi motiva è essere autentico, essere me stesso e genuino. E poi, puoi aggiungere qualsiasi etichetta e ruolo che ne consegue, ma se non sono fedele a me stesso e non sono fedele a ciò che rappresento e in cui credo, allora non importa davvero chi sei, si perde tutto. Prendo sul serio i miei ruoli e le mie responsabilità, ma è importante, come ti ho detto prima, non sentirti come se fossero loro a possedere te: devi essere tu a possedere loro".
Per ora, William gira per il Castello di Windsor in monopattino elettrico, ma si descrive ancora come "una persona ritardataria". La sua bevanda preferita è una pinta di sidro dolce. Attualmente - racconta - nessuno dei suoi figli ha un telefono proprio, cosa su cui lui e la principessa sono molto severi, ha detto. Da bambino, amava correre sui pavimenti in legno del maniero insieme ai suoi cugini, cercando di evitare di farsi male. Ora i suoi figli fanno lo stesso, ma il pavimento è stato ricoperto di moquette, quindi è meno pericoloso.
Il momento più toccante è stato quando William ha parlato del cancro della moglie e del padre. Usa il termine "sopraffatto" per descrivere come a volte si è sentito nell'ultimo anno e mezzo. Un'esperienza sconvolgente per lui e la sua famiglia, che ha ovviamente rafforzato il suo desiderio di mettere al primo posto la moglie e i figli. "È importante esserci l'uno per l'altro e rassicurare i bambini che tutto va bene", ha detto.
Leggi tutto: William, come sarà la monarchia del futuro re? "Il cambiamento nei miei programmi"

(Adnkronos) - Per la prima volta nei cinque secoli di storia è una donna la guida spirituale della 'Chiesa di Inghilterra', fondata da Enrico VIII nel sedicesimo secolo in rottura con la Chiesa di Roma, e di 85 milioni di anglicani in tutto il mondo. Sarah Mullally, 63 anni, una lunga carriera di successo come infermiera prima di essere scelta vescova di Londra, è la nuova arcivescova di Canterbury e primate anglicano.
Ordinata come pastora a quarant’anni, ha ricoperto diversi incarichi nella chiesa di stato inglese prima di diventare vescova di Crediton, vescova suffraganea nella diocesi di Exeter. Sono occorsi undici mesi per trovare un nuovo arcivescovo, dopo che il primate uscente Justin Welby si era dimesso, lo scorso gennaio, per uno scandalo legato al problema degli abusi. Sarah Mullally ha guidato, per mesi, il processo 'Living in love and faith' che ha portato a preghiere e benedizioni per coppie omosessuali stabili.
"A nome della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles do il benvenuto alla notizia della nomina della vescova Sarah Mullally come arcivescova di Canterbury. Porterà molti doni personali e una lunga esperienza al suo nuovo ruolo". Con queste parole, contenute in un comunicato diffuso dalla Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, il card. Vincent Nichols, primate cattolico di Inghilterra e Galles, ha commentato la scelta della vescova di Londra Sarah Mullally come guida spirituale della Chiesa di Inghilterra.
“Le sfide e le opportunità che attendono la nuova arcivescova sono molte e significative - ha detto ancora l’arcivescovo di Westminster - A nome della comunità cattolica inglese prometto alla nuova arcivescova le nostre preghiere”. “Insieme risponderemo alla preghiera di Gesù nel Vangelo ‘che possiamo tutti essere uno’ e cercare di sviluppare i legami di amicizia e missione condivisa tra la Chiesa di Inghilterra e la Chiesa cattolica”, ha concluso.
Leggi tutto: Inghilterra, la chiesa è guidata da una donna: mai successo in 5 secoli

(Adnkronos) - È atterrato all'aeroporto di Fiumicino l'aereo proveniente da Tel Aviv con a bordo i quattro parlamentari italiani che si trovavano a bordo delle navi della Global Sumud Flotilla, le imbarcazioni abbordate e sequestrate da Israele mentre si avvicinavano alla costa di Gaza, in acque internazionali. Il senatore Marco Croatti, l’eurodeputata Annalisa Corrado, il deputato Arturo Scotto e l’eurodeputata Benedetta Scuderi sono stati liberati da Israele e sono tornati in Italia.
Ad accoglierli il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein e Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e deputato di AVS.
"Sto bene, siamo un po' provati ma il nostro pensiero continua a essere a Gaza. Anche con tutte le persone che non sono tornate. Ci sono state delle violazioni e sono successe un sacco di cose, ne parleremo sicuramente domani", ha detto Scuderi.
Per gli altri membri italiani della Flotilla, 42 persone, l'iter prevede l'espulsione volontaria o, in caso di rifiuto, un provvedimento di espulsione dopo un breve procedimento. "Spero possano rientrare al più presto, nel giro di un paio di giorni, siamo al lavoro per questo, anche ieri sera ho parlato con il ministro degli Esteri israeliano Sa'ar", ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, aggiungendo che "i nostri connazionali stanno tutti bene".
Leggi tutto: Flotilla, parlamentari tornati in Italia: "Siamo provati, ci sono state violazioni"

(Adnkronos) - Un corteo di manifestanti organizzato dall’Unione Sindacale di Base (Usb) ha raggiunto oggi, venerdì 3 ottobre, il Centro tecnico federale della Figc a Coverciano, sede dei ritiri della Nazionale italiana di calcio. La protesta è stata organizzata per chiedere l'annullamento di Italia-Israele, prevista il 14 ottobre a Udine. "Quella partita non deve giocarsi", hanno dichiarato i partecipanti, in segno di opposizione alla politica israeliana e in solidarietà con il popolo palestinese.
Parallelamente, un altro spezzone del corteo - promosso dalla Cgil - si è fermato davanti allo stadio Artemio Franchi, come inizialmente previsto dal percorso autorizzato.
Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, aveva dichiarato ieri che il calcio "non può risolvere i problemi geopolitici", mentre è sotto pressione per sospendere Israele a causa del conflitto palestinese. L'organismo di governo mondiale dello sport ha dichiarato in una nota che, durante una riunione del Consiglio FIifa, Infantino "ha sottolineato l'importanza di promuovere la pace e l'unità, in particolare nel contesto della situazione attuale a Gaza".
Leggi tutto: Sciopero per Gaza, corteo pro Pal a Coverciano: "Italia-Israele non deve giocarsi"

(Adnkronos) - "Ricordando il principio costituzionale della presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio, considero tendenziose e provocatorie le indiscrezioni di alcuni organi di stampa che, citando 'fonti ufficiose Rai', ipotizzano altre ragioni alla base della decisione aziendale. Ribadisco la mia fiducia nei Giudici e resto convinto che, sia in sede penale che giuslavoristica, riuscirò a dimostrare la bontà delle mie ragioni, a cominciare dalla impugnativa del licenziamento, per la quale ho già conferito mandato ai miei legali". A parlare, tramite una nota stampa, è Enrico Varriale, dopo il licenziamento del giornalista dalla Rai in seguito alla condanna in primo grado in un procedimento che lo vedeva imputato per stalking e lesioni.
"Sui motivi che hanno portato alla decisione aziendale di interrompere il rapporto di lavoro - sottolinea poi il giornalista sportivo - ricordo che nella prima vicenda penale allo stato esiste una sentenza di condanna a 10 mesi, con pena sospesa e non menzione, avverso la quale ho già proposto appello. Nel secondo caso non si è ancora conclusa la fase istruttoria del processo ed io stesso non sono stato ancora sentito dal Giudice".
Nella nota Varriale rivela poi un ulteriore dettaglio sui suoi rapporti con la tv di Stato. "La Rai, che negli ultimi quattro anni mi ha totalmente impedito di fare il mio lavoro (ma non mi ha mai sospeso cautelarmente dal servizio non essendoci motivazione per farlo), è già stata condannata dal Tribunale di Roma lo scorso 22 gennaio 2025 per la dequalificazione professionale operata nei miei confronti - scandisce il giornalista - La relativa sentenza, solo parzialmente ottemperata dall'Azienda, non è stata da me finora resa pubblica per il rispetto che ho sempre avuto per la Rai, di cui sono parte da quasi 40 anni".
Leggi tutto: Varriale: "Ho fiducia nei giudici, ricordo che esiste presunzione di innocenza"



(Adnkronos) - L'Italia si prepara ai prossimi impegni di qualificazione ai Mondiali 2026. Oggi, venerdì 3 ottobre, il ct Gennaro Gattuso ha diramato la lista dei 27 convocati per le prossime partite contro Estonia e Israele, in programma rispettivamente l'11 e il 14 ottobre. Alcune novità, tra cui la prima chiamata per Nicolussi Caviglia e Cambiaghi, per il commissario tecnico, reduce dalle vittorie proprio contro l'Estonia, battuta 5-0, e Israele, superato in trasferta per 5-4.
Risultati che hanno portato gli azzurri al secondo posto del gruppo I a quota 9 punti, a -6 dalla Norvegia capolista, ma con una partita in meno. Ecco l'elenco completo dei convocati.
Portieri: Marco Carnesecchi (Atalanta), Gianluigi Donnarumma (Manchester City), Alex Meret (Napoli), Guglielmo Vicario (Tottenham)
Difensori: Alessandro Bastoni (Inter), Riccardo Calafiori (Arsenal), Andrea Cambiaso (Juventus), Diego Coppola (Brighton), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Matteo Gabbia (Milan), Gianluca Mancini (Roma), Destiny Udogie (Tottenham)
Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Bryan Cristante (Roma), Davide Frattesi (Inter), Manuel Locatelli (Juventus), Hans Nicolussi Caviglia (Fiorentina), Sandro Tonali (Newcastle)
Attaccanti: Nicolò Cambiaghi (Bologna), Francesco Pio Esposito (Inter), Moise Kean (Fiorentina), Riccardo Orsolini (Bologna), Matteo Politano (Napoli), Giacomo Raspadori (Atletico Madrid), Mateo Retegui (Al-Qadsiah), Mattia Zaccagni (Lazio).
Leggi tutto: Italia, i convocati di Gattuso: prima volta per Nicolussi Caviglia e Cambiaghi

(Adnkronos) - Il deciso calo delle temperature sull'Italia con l'arrivo del freddo all'inizio di ottobre ha bruscamente portato gli italiani dalla maglietta al maglione, soprattutto la mattina. Per alcune persone, però, la sensazione di gelo può diventare costante e impossibile da tollerare. Essere freddolosi potrebbe dipendere da diverse condizioni, e talvolta da malattie, da approfondire insieme al proprio medico.
A spiegare i motivi è il portale di divulgazione scientifica 'Dottore, ma è vero che...?' curato dalla Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri. "Occorre distinguere le situazioni normali dall'ipersensibilità come segnale di altre patologie. Quando il clima è rigido, come nei cosiddetti giorni della merla, si combatte il freddo con un abbigliamento più pesante e ambienti riscaldati. Così aiutiamo il nostro corpo a non disperdere calore - spiegano gli esperti - La temperatura corporea oscilla normalmente tra i 35,2 e i 36,9 gradi; è un po' più bassa negli anziani e più variabile nei bambini. Quando fa caldo i capillari si dilatano, il flusso di sangue aumenta e si sprigiona calore dalla cute. In caso di freddo, invece, si verifica la vasocostrizione, cioè il restringimento dei vasi, che tendono così a far fluire il sangue verso gli organi vitali. Una conseguenza di questo processo è la sensazione di freddo, ed è normale. Chi non tollera le temperature esterne più rigide, accusando sintomi anche dolorosi, è invece ipersensibile".
Quali sono le cause dell’ipersensibilità al freddo? "Alcune cause sono legate proprio al clima invernale, altre dipendono da specifiche patologie. Si può infatti percepire più freddo, rispetto ad altri, perché in convalescenza dopo una malattia infettiva. Oppure capita dopo aver sofferto di dissenteria e vomito: in questo caso, la causa è la disidratazione.
L'ipersensibilità al freddo potrebbe però essere il sintomo di disturbi da non trascurare - avvertono - Per questo, se si ritiene di soffrire il freddo più del normale, occorrerà verificare di non essere affetti da: anemia, perché la riduzione di globuli rossi porta meno ossigeno nel sangue e causa carenza di vitamina B12 e ferro; malnutrizione e anoressia, perché il grasso corporeo aiuta a produrre calore; ipertensione arteriosa; diabete e altri fattori di rischio cardiovascolare (come il fumo); ipotiroidismo, perché le malfunzioni della tiroide portano a metabolismo lento e, di conseguenza, cala la produzione di calore; lesioni nervose, causate da traumi; patologie neurologiche, come la malattia di Parkinson; cattiva circolazione e, in alcuni casi, la sindrome di Raynaud".
Cos’è la sindrome di Raynaud? "Chi soffre di problemi circolatori tende più di altri a sentire freddo alle mani e alle dita. Se questa condizione diventa frequente e con segnali più marcati, potrebbe trattarsi della sindrome di Raynaud. In questo caso a provocare il freddo - concludono - è il restringimento dei vasi sanguigni di mani e piedi, a un livello tale da far cambiare colore a queste parti del corpo (ma anche al naso e all’orecchie). Le terminazioni, infatti, per il mancato o ridotto flusso di sangue, diventano pallide, quasi bianche, e si può sentire dolore, gonfiore o formicolio. In presenza di questa condizione è raccomandabile rivolgersi al medico".
Leggi tutto: Temperature giù in Italia, ecco perché sente più il freddo

(Adnkronos) - Milano si prepara ad accogliere i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali del 2026. Tra le tante iniziative in vista delle Olimpiadi, lo sport arriva anche nel cuore della città. Dal 3 al 5 ottobre Piazza San Babila, a due passi dal Duomo, si trasformerà in un'arena a cielo aperto con l'Ice Hockey Playground by Fiera Milano. Un evento aperto al pubblico per tre giorni e che permetterà a cittadini, famiglie e turisti di partecipare gratuitamente a sessioni di training di hockey su ghiaccio sintetico, imparare le regole e giocare insieme alle atlete delle squadre femminili milanesi di hockey, Valchirie e Devils Milano. Una finestra che anticipa la rassegna a cinque cerchi, per portare i valori dello sport, della comunità e dell'inclusione nel cuore del capoluogo lombardo.
Milano Cortina 2026 non sarà solo un evento sportivo, ma un'occasione di rinascita: per le infrastrutture, per il turismo, per l'identità della città. Con oltre 5,3 miliardi di euro di impatto economico stimato per Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige (di cui 1,1 miliardi destinati alla spesa immediata sul territorio durante i Giochi, 1,2 miliardi a flussi turistici nei 12-18 mesi successivi e 3 miliardi di valore infrastrutturale) i Giochi sono già oggi un motore per il presente e per il futuro pronto ad accogliere più di 2 milioni di visitatori, con un'audience globale di 3 miliardi di persone. Fiera Milano, in occasione dei Giochi, avrà tra l'altro un ruolo importante nel contesto organizzativo. Oltre a essere partner ufficiale di Milano Cortina 2026, sarà protagonista come venue olimpica, ospitando le gare di speed skating e di hockey su ghiaccio, oltre alle attività di accoglienza per media e delegazioni internazionali.
L'iniziativa, che ha il patrocinio dell'Assessorato allo Sport, Turismo e Politiche Giovanili del Comune di Milano, rappresenta anche l'occasione per il lancio del concorso a premi "Unlock the Olympic Winter Games", che mette in palio - ogni giorno - biglietti per assistere alle gare di hockey su ghiaccio e di speed skating, discipline che saranno ospitate proprio all'interno delle venue olimpiche realizzate nel quartiere fieristico. "Le Olimpiadi rappresentano uno dei momenti più alti di unità e condivisione a livello globale: un evento che supera confini e differenze, capace di riunire popoli e culture sotto i valori universali dello sport" ha spiegato Carlo Bonomi, Presidente di Fiera Milano.
"Con Ice Hockey Playaround - ha aggiunto - vogliamo portare a Milano un assaggio di questa straordinario energia, avvicinando la città a uno degli appuntamenti più attesi e partecipati del mondo. Le Olimpiadi sono anche un'occasione per investire sulla formazione dei giovani e per diffondere l'importanza dello sport come scuola di vita' un patrimonio di valori che resterà anche oltre i Giochi".
Martina Riva, assessore allo Sport, Turismo e Politiche Giovanili del Comune di Milano, ha aggiunto: "Con Ice Hockey Playground, la città fa un passo in più nella preparazione dell'atmosfera olimpica. Non è soltanto una pista da hockey in piazza, ma un messaggio forte e chiaro. I Giochi di Milano Cortina 2026 saranno un patrimonio per tutta la città, capaci di lasciare in eredità non solo nuove infrastrutture, ma una rinnovata cultura dello sport. Vogliamo che sempre più bambini, ragazzi e famiglie possano scoprire le discipline invernali e vivere lo sport come diritto e come opportunità di crescita".
ECCO IL LINK per registrarsi alle sessioni gratuite di training.
Leggi tutto: Milano, le Olimpiadi arrivano in anticipo: a due passi dal Duomo si gioca... a hockey
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