
"L'approccio di Fondazione Msd al tema One Health riguarda a pieno titolo la salute pubblica. Pur nascendo da un'azienda farmaceutica, la Fondazione ha finalità completamente diverse e si dedica soprattutto a promuovere e sensibilizzare su temi che riguardano il benessere della collettività. One Health è un concetto affascinante e complesso: parla del legame profondo tra salute umana, salute animale e salute dell'ambiente. Per questo non va soltanto spiegato, ma va raccontato con linguaggi capaci di coinvolgere le persone, così da trasformare la conoscenza in comportamenti virtuosi, utili a ciascuno e all'intera società". Lo ha detto Claudia Rutigliano, coordinatrice scientifica di Fondazione Msd, intervenendo a Roma - nella sede del Palazzo dell'Informazione - all'incontro 'Salute e benessere come priorità sociale', evento di apertura della Social Sustainability Week.
"Per noi la leva del cambiamento è la Health Literacy, l'alfabetizzazione sanitaria - sottolinea Rutigliano - Come riconosciuto anche dall'Organizzazione mondiale della sanità, rappresenta un determinante fondamentale della salute e un elemento che abilita davvero un approccio One Health. Nei nostri programmi abbiamo sempre iniziato da una ricognizione dei bisogni formativi delle persone, con l'obiettivo di offrire un contributo concreto e di valore. Un altro aspetto per noi decisivo è il lavoro in collaborazione: i nostri progetti sono sempre stati sviluppati con partner autorevoli e numerosi. Questa coralità ha reso i percorsi più complessi da gestire, ma anche molto più ricchi e significativi".
"Nel 2023 - ricorda Rutigliano - abbiamo realizzato una prima indagine sulla popolazione adulta (18-65 anni) per capire qual era la consapevolezza sul tema One Health. I dati emersi sono stati molti, ma uno ci ha colpito in modo particolare: sebbene il tema risultasse interessante per la maggior parte degli intervistati, l'83% non aveva mai ricevuto una formazione dedicata. Da qui è nato un primo ciclo di webinar, una formazione inizialmente più tradizionale, ma resa innovativa dal coinvolgimento di molti attori diversi: esperti, clinici, giornalisti - fondamentali nella comunicazione scientifica - e rappresentanti del terzo settore, in particolare le associazioni di pazienti, molto sensibili al ruolo della prevenzione nell'ottica One Health. L'anno successivo abbiamo scelto di concentrarci sui giovani, un target centrale per la Fondazione. Anche qui siamo partiti da un'analisi dei bisogni, che ha evidenziato una forte richiesta di formazione soprattutto nelle scuole. Abbiamo quindi lanciato una call to action rivolta a istituti di tutta Italia, proponendo un percorso didattico basato su un gioco collaborativo. Il percorso si concludeva con la realizzazione di un elaborato che raccontasse cosa significasse One Health per gli studenti. La risposta è stata sorprendente: 1.600 ragazze e ragazzi hanno aderito producendo poesie, racconti, video e molti altri lavori creativi. I loro elaborati hanno rivelato sensibilità, interesse e una notevole consapevolezza: segno che la direzione intrapresa era quella giusta e che il modello formativo proposto ha funzionato".
"Siamo orgogliosi dei risultati ottenuti, anche grazie alle partnership e ai patrocini - rimarca la coordinatrice scientifica di Fondazione Msd - E continueremo a muoverci in questa direzione, convinti del valore del percorso avviato. Vorrei chiudere con una nota personale: ho due figlie gemelle di 11 anni, molto curiose, ma non sempre entusiaste quando racconto loro le mie giornate di lavoro. Quando però ho parlato dell'approccio One Health, del legame tra persone, animali e ambiente, le ho viste davvero interessate. E' un piccolo esempio, ma dice molto: se troviamo le parole giuste - conclude Rutigliano - One Health può parlare a tutti, anche ai più giovani".

"Al Quirinale si registra stupore per le dichiarazioni del capogruppo alla Camera del partito di maggioranza relativa", Galeazzo Bignami, "che sembra dar credito a un ennesimo attacco alla Presidenza della Repubblica costruito sconfinando nel ridicolo". Così il Colle in una nota dopo la richiesta di chiarimenti del capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera su un articolo pubblicato oggi da 'La Verità'.
"Apprendiamo oggi dalla stampa - prosegue la nota del Quirinale - che persone che ricoprono il ruolo di consiglieri del Quirinale auspicherebbero iniziative contro il presidente Giorgia Meloni e il centrodestra, esprimendo altresì giudizi di inadeguatezza nei confronti dell'attuale maggioranza di Governo", le parole di Bignami, che fanno riferimento ad un articolo del direttore de 'La Verità, Maurizio Belpietro, che la nota del Quirinale definisce per l'appunto "ennesimo attacco alla Presidenza della Repubblica costruito sconfinando nel ridicolo".
Cosa dice l'articolo de 'La Verità'
Il quotidiano parla di "strane manovre per impedire non solo una vittoria di Giorgia Meloni, ma che una maggioranza non di sinistra nella prossima legislatura possa decidere il sostituto di Sergio Mattarella. A quanto pare si ragiona di una 'grande lista civica nazionale', una specie di riedizione dell’Ulivo, con dentro tutti. Un’ammucchiata centrista per togliere voti alla Meloni. Ma forse questo potrebbe non essere sufficiente e allora -scrive ancora Belpietro- il consigliere di Mattarella, Francesco Saverio Garofani, tre legislature come parlamentare del Pd, invoca la provvidenza. 'Un anno e mezzo di tempo forse non basta per trovare qualcuno che batta il centrodestra: ci vorrebbe un provvidenziale scossone', sussurra l’uomo del Colle".
"In che cosa consista lo scossone non è noto, ma lo si può immaginare. Un no al referendum sulla giustizia potrebbe aiutare. La Corte dei Conti e altri giudici impegnati a mettere i bastoni fra le ruote all’Esecutivo darebbero una mano. E magari, perché no, anche una bella crisi finanziaria come ai tempi di Berlusconi, con lo spread alle stelle".
Cosa ha detto Bignami e la risposta al Colle
In una nota il capogruppo di Fdi, commentando quanto apparso su 'La Verità' ha dichiarato: "Confidiamo che queste ricostruzioni siano smentite senza indugio in ossequio al rispetto che si deve per l'importante ruolo ricoperto dovendone diversamente dedurne la fondatezza".
Lo stesso Bignami dopo la nota con cui il Quirinale ha espresso stupore per le sue parole ha chiarito che "nessuno ha chiesto una smentita del Quirinale, né mi sarei potuto permettere. Il comunicato è abbastanza chiaro. La domanda rimane, ovviamente rivolta al consigliere. Figuriamoci se chiedevo un intervento del Colle... La richiesta di smentita era formulata a Garofani, come mi pare chiaro dal comunicato. Mi aspettavo e continuo ad aspettarmi che la smentita la faccia colui al quale quelle frasi vengono attribuite". Così il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Galeazzo Bignami, dopo la nota con cui il Quirinale ha espresso stupore per le parole dell'esponente di Fdi. Bignami, prendendo spunto da indiscrezioni di stampa, aveva puntato il dito contro "persone che ricoprono il ruolo di consiglieri del Quirinale" che "auspicherebbero iniziative contro il Presidente Giorgia Meloni e il centrodestra, esprimendo altresì giudizi di inadeguatezza nei confronti dell'attuale maggioranza di Governo".
Belpietro insiste: "Confermo tutto"
Intanto il direttore de La Verità Maurizio Belpietro risponde al Colle affermando che "confermo parola per parola quanto pubblicato oggi dalla Verità. Di ridicolo in questa vicenda c’è solo il maldestro tentativo di mettere il silenziatore a dichiarazioni inquietanti rilasciate da un consigliere del presidente della Repubblica”.
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Prende avvio il 20 novembre presso la sede di Arpa Lazio a via Saredo, l’Open school Lazio, una delle tappe del progetto nazionale “Open school copernicus Ismea per la rete Pac”. All'evento interverranno il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e l'assessore al Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e Sovranità alimentare della Regione Lazio Giancarlo Righini; in conclusione, porterà il proprio saluto il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida. L’iniziativa rappresenta un percorso di formazione, informazione e addestramento dedicato all’utilizzo del Programma europeo di osservazione della terra Copernicus e dei suoi servizi, a supporto di un’agricoltura sempre più innovativa, sostenibile e connessa ai sistemi di conoscenza e innovazione in agricoltura (Akis).
Organizzata da Ismea, nell’ambito del Programma Rete Pac 2025-2027 coordinato dal ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle foreste, la Open School Lazio si realizza grazie alla collaborazione di un ampio partenariato istituzionale e scientifico che coinvolge l’Autorità di Gestione della Regione Lazio, Arsial, Arpa Lazio, il coordinamento nazionale della Copernicus Academy, gli Stati generali dell’innovazione, le università di Roma 'La Sapienza' e 'Tor Vergata', l’università degli studi della Tuscia, Ispra, Crea e Agea. L’obiettivo specifico dell’edizione laziale della Open School, intitolata 'L’osservazione della Terra per la gestione dei territori rurali e dei rischi agricoli correlati alla scarsità idrica', è sensibilizzare e formare operatori, studenti universitari, consulenti e tecnici sull’uso integrato di tecnologie satellitari, dati geoinformativi e strumenti ict per la gestione sostenibile delle risorse agricole e ambientali.
Queste conoscenze, oggi più che mai, rappresentano un valore aggiunto per la gestione e tutela dell’ambiente da parte delle imprese agricole e per la modernizzazione dell’agricoltura, obiettivo della Politica Agricola Comune (Pac), non solo in funzione delle erogazioni dei contributi, ma anche per i successivi controlli. La Open School Lazio si svolgerà in quattro giornate: 20-21 e 27 -28 novembre 2025 e offrirà ai partecipanti: sessioni formative sui fondamenti dell’osservazione della terra, della geoinformazione e dell’ict, con un focus su open data e open source; dimostrazioni pratiche e addestramento all’uso dei dati e dei servizi messi a disposizione in modo aperto e gratuito da Copernicus e di quelli mirati ed integrativi sviluppati da alcune pmi o dalle amministrazioni; un contest finale, durante il quale i discenti, guidati da tutor esperti, saranno chiamati ad affrontare una problematica consulenziale reale utilizzando le competenze acquisite.
La giornata inaugurale vedrà anche la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni nazionali e regionali, tra cui: Livio Proietti, presidente Ismea, Sergio Marchi, direttore generale Ismea, Tommaso Aureli, Direttore Generale Arpa Lazio, Massimiliano Raffa, presidente Arsial; Roberto Aleandri, direttore della direzione regionale agricoltura e sovranità alimentare della Regione Lazio, Andrea Rocchi, presidente Crea e Francesco Sofia, direttore area gestione, sviluppo e sicurezza dei sistemi informativi Agea.
Copernicus è il programma di osservazione della Terra dell’Unione Europea, gestito dalla Commissione europea in collaborazione con gli Stati membri, che mette a disposizione servizi e dati ambientali basati su osservazioni satellitari e misurazioni in situ. Le informazioni, liberamente accessibili a tutti, supportano istituzioni, imprese e cittadini nel monitoraggio dell’ambiente, nella gestione delle risorse naturali e nello sviluppo sostenibile. Per diffondere la conoscenza e l’utilizzo dei dati Copernicus, nel 2016 è nata la Copernicus Academy, una rete europea che coinvolge università, enti di ricerca e istituti di formazione, con l’obiettivo di promuovere competenze e consapevolezza sull’Osservazione della Terra e sulle sue applicazioni nei diversi settori – dall’agricoltura alle scienze sociali.
Dal 2021 Ismea fa parte ufficialmente della rete Copernicus Academy, con il compito di valorizzare il potenziale dei dati satellitari per il mondo agricolo e rurale. In quest’ambito le Open school Copernicus Ismea rappresentano un modello a rete che favorisce la collaborazione tra enti pubblici, università, centri di ricerca, arpa regionali e imprese dotate di specifiche competenze Copernicus. Ad aprile di quest’anno Ismea, in qualità di rappresentante istituzionale del settore agricolo all'interno della rete europea della Copernicus Academy, ha preso parte alla General assembly degli EU space networks, l'appuntamento annuale promosso dalla Commissione Ue che riunisce i membri della rete che contribuiscono a far conoscere il programma spaziale europeo a livello globale.

CloudFlare ha problemi e il web si inceppa. Problemi oggi, 18 novembre 2025. Lo stop al servizio che gestisce il traffico per un'enorme quantità di siti ha inevitabili ricadute.
Si ferma X, ex Twitter, che è alle prese con anomalie segnalate dagli utenti sin dalla mattinata. I problemi, in particolare, si evidenziano quando si prova a pubblicare un post. Nel momento della pubblicazione, compare il messaggio 'Qualcosa è andato storto, ma non preoccuparti. Riproviamo'. Complicato, contemporaneamente, visualizzare il feed di altri utenti. Quando si prova a consultare i messaggi di altre persone, anche in questo caso 'qualcosa è andato storto'.
I problemi di CloudFlare sembrano incidere anche su ChatGpt, il chatbot di intelligenza artificiale che oggi non pare funzionare alla perfezione. Il down di CloudFlare e quelli di X, tra gli altri, sono stati evidenziati in mattinata dall'impennata di segnalazioni sul sito Downdetector, che monitora le anomalie della rete e che a tratti risulta inaccessibile nel caos generale.

Il Gruppo San Donato (Gsd) sbarca a Roma. E' stato inaugurato ieri il primo centro polispecialistico Smart Clinic della Capitale, nato da una joint venture tra Gsd e Generali. Al taglio del nastro della struttura, situata in via del Galoppatoio, hanno partecipato il presidente e l'Ad di Smart Clinic S.p.A, Vito Cozzoli ed Elena Bottinelli; il Country General Manager di Generali Italia e presidente di Generali Welion, Gianluca Perin; il General Manager di Generali Italia, Massimo Monacelli; il Chief Health & Welfare and Broker Management Officer di Generali Italia e Ceo di Generali Welion, Francesco Bardelli.
"L'apertura di Roma rappresenta un ulteriore passo avanti nello sviluppo del network di strutture sanitarie creato dal Gruppo San Donato, il principale gruppo della sanità italiana, e da Generali, leader in Italia nel settore assicurativo: un progetto destinato a estendersi su tutto il territorio nazionale e a coniugare eccellenza clinica, innovazione tecnologica e accessibilità", informano da Gsd e Generali. "Le Smart Clinic - ricorda una nota congiunta - offrono servizi di prevenzione, diagnosi e cura di alta qualità, in un ambiente progettato per rispondere alle esigenze di una sanità moderna, sostenibile e vicina alle persone. Un'offerta completa di prestazioni ambulatoriali per garantire un'esperienza in ambito salute a 360 gradi, con servizi personalizzati grazie a processi digitali integrati per semplificare la presa in carico del paziente".
Per rispondere alla sfida dell'invecchiamento demografico - si legge in una nota - il nuovo centro di Roma ha sviluppato due percorsi che promuovono la longevità attiva e la prevenzione. L'innovativo programma Genos, ideato dai ricercatori e dagli specialisti dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano, propone percorsi di diagnosi e cura personalizzati pensati per monitorare lo stato di salute generale, valutare i principali fattori di rischio e identificare precocemente eventuali patologie. Un altro servizio è Smart Weight, percorso multidisciplinare che integra valutazione medica, supporto nutrizionale e monitoraggio clinico continuo, nella prevenzione e nel trattamento dell'obesità. Gsd e Generali puntano a "ridefinire il modello di assistenza sanitaria sul territorio, creando strutture facilmente accessibili non solo agli assicurati Generali, ma a chiunque desideri usufruire di percorsi di salute innovativi e personalizzati. Le Smart Clinic rappresentano infatti un'innovativa proposta di gestione della salute che integra la diagnosi e la cura in tutte le specialità mediche con un'importante focalizzazione su prevenzione e benessere, accessibilità alle prestazioni, elevati standard qualitativi, utilizzo delle migliori tecnologie e attenzione alla customer experience".
"Con l'apertura della Smart Clinic di Roma prosegue il nostro percorso di sviluppo e si rafforza l'impegno a mettere al servizio del Paese un modello di sanità che pone al centro la persona, la prevenzione e la prossimità, valorizzando l'esperienza clinica e scientifica maturata in oltre sessant'anni di attività dagli ospedali del Gruppo San Donato", afferma Bottinelli.
"La salute - commenta Bardelli per Generali - rappresenta una delle sfide principali del contesto attuale. Grazie alla collaborazione con un partner d'eccellenza come il Gruppo San Donato, vogliamo offrire una risposta concreta e innovativa ai bisogni degli italiani, puntando sulla qualità sanitaria, l'accessibilità alle cure e la vicinanza al territorio. Questa nuova Smart Clinic rafforza il nostro ecosistema Health & Welfare che punta a rendere sempre più accessibili e personalizzate le migliori cure per i cittadini, attraverso l'impiego di tecnologia e digitalizzazione".

Trasformazioni sociali e crisi geopolitiche, incertezze macroeconomiche e il prorompente ingresso dell'intelligenza artificiale nella vita lavorativa. In un contesto in così rapido cambiamento chi si occupa di comunicazione di impresa deve sapersi evolvere, adattare, ripensare. Un percorso che è al centro del libro di Salvatore Ricco, 'La comunicazione d’impresa nel mondo che cambia. Perché il ruolo dei comunicatori sarà sempre più strategico', edito da FrancoAngeli, e in libreria dal 27 novembre. Salvatore Ricco, giornalista pubblicista, lavora nella comunicazione d'impresa da circa 25 anni, con esperienze manageriali in importanti aziende italiane come Pirelli, Cir, Snam e Amplifon.
Un quarto di secolo di lavoro nella comunicazione d'impresa che Ricco racconta nel suo volume, con prefazione di Mario Calabresi. "Il libro -spiega Ricco ad Adnkronos/Labitalia- è un po' un riassunto di esperienze fatte in 25 anni di professione ma anche di letture, di riflessioni, di scambio con i colleghi. E si rivolge sostanzialmente a due interlocutori principali. Da a un lato a chi lavora soprattutto nel mondo delle imprese, venendo a contatto con chi si occupa di comunicazione, e magari vuole capirla un po' di più. Vuole comprenderne cioè un po' più le dinamiche e la funzione. E, dall'altro lato, il libro si rivolge ai giovani che hanno appena intrapreso questa professione o che in qualche modo stanno studiando per intraprenderla, dando anche un po' un messaggio, se vogliamo, di ottimismo", sottolinea Ricco.
L'attività dei comunicatori di impresa deve misurarsi oggi con l'impatto dei social media e delle fake news, il ruolo ancora significativo dei media tradizionali, le sfide legate alla trasparenza e alla velocità delle informazioni, la gestione delle crisi reputazionali: solo comprendendo e maneggiando tutti questi aspetti, i comunicatori potranno diventare interpreti dei cambiamenti, guardiani della reputazione e, insieme, costruttori di fiducia. E saranno sempre più strategici e determinanti per il successo delle imprese.
"L'obiettivo del volume -sottolinea Ricco- è anche quello di smontare qualche falso mito intorno alla comunicazione. Per esempio che la comunicazione sia slegata rispetto al business delle aziende, cosa che non è, tanto che ci sono anche una serie di dati riportati del libro su quanto la reputazione di un'impresa incide sul suo valore di mercato. Si parla di circa il 30%, non parliamo di una scienza esatta ma ci sono degli studi al riguardo e comunque è indubbio che la reputazione abbia un impatto poi sul valore tangibile di un'azienda. Quindi si prova a smontare il mito secondo il quale la comunicazione all'interno delle aziende sia una funzione o comunque sia un ruolo solo di relazione mentre invece è una funzione a tutti gli effetti manageriale", sottolinea.
E l'autore sottolinea che "nelle aziende tutto nasce dall'interno e quindi la comunicazione interna è assolutamente importante e strategica e poi nell'era del digitale sono un po' cadute le barriere tra interno ed esterno. Le aziende sono delle 'case di vetro' per cui i messaggi che si danno all'interno devono essere coerenti con quelli esterni", rimarca l'esperto di comunicazione d'impresa.
E poi nel volume non mancano le sfide di questi tempi per i professionisti della comunicazione. "La comunicazione, ma questo vale anche per il giornalismo -sottolinea- sembra un po' messa nell'angolo dall'esplosione digitale. In realtà non è così, nel senso che oggi c'è più bisogno di comunicazione come c'è più bisogno di giornalismo".
"Nascono -aggiunge- nuovi canali, nuove piattaforme, c'è il real time e certamente la tecnologia e ancor più l'intelligenza artificiale richiedono a tutti coloro che fanno il nostro lavoro di restare al passo con i tempi, di evolversi, ma certamente alcune cose che io ho visto e che ho imparato quando ho cominciato a fare questo lavoro, come la capacità relazionale, l'empatia, il senso della notizia, una certa sensibilità sono comunque delle soft skills fondamentali. La tecnologia infatti non va letta in ottica sostitutiva ma come un potente alleato, rimanendo poi fermi al principio secondo il quale a tecnologia deve essere al servizio delle persone e non il contrario", prosegue.
E infine i consigli ai giovani che si vogliono avvicinare al percorso lavorativo che Ricco 'attraversa' da 25 anni. "Il primo consiglio che mi sento di dare ai giovani che vogliono avvicinarsi a questo lavoro -sottolinea- è quello sicuramente di dare grandissima importanza al valore delle relazioni umane, sia dentro che fuori dall'azienda, anche oggi che la tecnologia molto spesso ci porta a volte a privilegiare relazioni mediate della tecnologia e quindi le video call, piuttosto che le mail e whatsapp. Quindi tenere sempre presente l'importanza delle relazioni umane", sottolinea.
"Secondo, essere informati -conclude- è un vantaggio competitivo ed esserlo significa assolutamente divorare i 'media', non fare lo scroll sui social. Quindi informarsi da fonti di informazione autorevoli: agenzie di stampa, quotidiani, perché informarsi è assolutamente un vantaggio competitivo e aiuta a fare meglio il proprio lavoro, perché aiuta a capire che cos'è una notizia, come confezionarla, come rendersi interessanti con essa", conclude.
'Famiglie e risparmio', per 175 anni Cdp presenta libro su come cambiano scelte finanziarie italiani

In occasione dei 175 anni dalla sua nascita Cdp ha presentato il libro 'Famiglie e risparmio - Come cambiano le scelte finanziarie degli italiani', un volume che analizza l’evoluzione delle scelte finanziarie, della distribuzione e gestione della ricchezza delle famiglie italiane ed evidenzia il ruolo che il risparmio ha svolto nella crescita economica del Paese di fronte alle nuove sfide, dalla demografia alla previdenza, mettendo a confronto l’Italia con il resto dell’Europa. L’incontro si è svolto presso la sede del Gruppo a Roma, alla presenza del Presidente Giovanni Gorno Tempini, dell’Amministratore Delegato Dario Scannapieco, del management di Cdp e di rappresentanti del mondo accademico. I contenuti del volume, curato da un gruppo di ricercatori del Centre for Economic Policy Research (Cepr) coordinati da Luigi Guiso, Professore presso Einaudi Institute for Economics and Finance, con prefazione di Presidente e Ad di Cassa Depositi e Prestiti, sono stati analizzati in un panel che ha visto la partecipazione, oltre che di Luigi Guiso, di Giovanna Nicodano, Professoressa di Economia Finanziaria presso l’Università di Torino, e Luana Zaccaria, Professoressa associata di Finanza presso l’Università Luiss Guido Carli di Roma.
Da 175 anni Cassa Depositi e Prestiti, sottolinea Giovanni Gorno Tempini, Presidente di Cassa Depositi e Prestiti, "accompagna lo sviluppo del Paese, interpretando i cambiamenti sociali e industriali e promuovendo la crescita sostenibile con responsabilità e visione. Oggi più che mai, la nostra azione si fonda sulla capacità di leggere il presente e anticipare il futuro, mettendo a sistema risorse, competenze e innovazione. Custodire il risparmio degli italiani significa rafforzare la coesione sociale e promuovere opportunità per le nuove generazioni, con lo sguardo rivolto alle sfide globali e la determinazione di chi vuole costruire valore duraturo per il Paese".
I 175 anni di Cdp, rileva Dario Scannapieco, Amministratore Delegato di Cassa Depositi e Prestiti, "sono la testimonianza di una storia fatta di fiducia, innovazione e responsabilità, ma rappresentano soprattutto il punto di partenza per continuare a generare un impatto positivo sull’economia e i territori, mettendo al centro ricerca, innovazione sociale e valore delle persone. Impatto non è solo una parola, ma un impegno concreto che si traduce in progetti e strumenti finanziari a sostegno della crescita. Con questa visione, guardiamo al futuro con l’ambizione di trasformare le sfide in opportunità e creare valore duraturo in tutte le geografie in cui operiamo".
In occasione della celebrazione dei 175 anni, Cdp e la Fondazione Cdp hanno lanciato l’iniziativa “Valore per il Territorio” per premiare le migliori proposte innovative e replicabili nate in ambito universitario in grado di generare un impatto positivo in quattro ambiti specifici: economia circolare e sostenibilità, innovazione tecnologica e digitale, occupabilità e inclusione sociale, rigenerazione delle periferie.
Il progetto, presentato in occasione dell’incontro da Francesca Sofia, Direttore Generale di Fondazione Cdp, si rivolge a ricercatori universitari, dottori di ricerca/dottorandi (massimo 35 anni), laureati e laureandi magistrali (massimo 28 anni) e prevede un contributo di 500mila euro. L’assegnazione dei premi considererà anche criteri di ripartizione geografica, selezionando proposte dal Nord, Centro e Sud per garantire una distribuzione territoriale equilibrata e inclusiva. Sono previsti premi da 150mila euro per i tre migliori progetti di ricerca, riconoscimenti da 10mila euro per altrettante tesi di dottorato e quattro premi da 5mila euro per tesi di laurea. Le candidature possono essere presentate sul portale di Fondazione Cdp entro il 31 marzo 2026.

Dal 1 gennaio 2026 scatterà l’obbligo, per tutti gli esercenti, di effettuare il collegamento cassa-Pos, previsto dalla scorsa legge di bilancio. La categoria guarda a questa data con attenzione, tra timori e perplessità che – nonostante le linee guida recentemente pubblicate dall’Agenzia delle Entrate – continuano a circolare.
Non ‘fisico’ ma ‘teorico’
Il nodo principale riguarda quelle attività che, per legge, sono esonerate dall’obbligo di emettere lo scontrino, come i tabacchi o le edicole: in generale, i soggetti che offrono servizi o beni ‘assoggettati ad aggio’, che rientrano in specifici regimi fiscali. Secondo il decreto emanato dall’Agenzia delle Entrate, il collegamento tra cassa e Pos non sarà ‘fisico’ ma ‘teorico’, cioè online: si tratterà di utilizzare un servizio online ad hoc, messo a disposizione in area riservata sul sito della stessa Agenzia.
Per effettuare questo collegamento, l’esercente, anche tramite intermediario, dovrà accedere alla propria area riservata sul sito dell’Agenzia e associare la matricola del registratore telematico già censito in anagrafe tributaria ai dati identificativi degli strumenti di pagamento elettronico di cui risulta titolare. In questo modo, si stabilità un collegamento diretto e automatico tra pos e cassa, permettendo all’autorità di incrociare in tempo reale gli incassi registrati e i pagamenti effettuati con carte e bancomat, riducendo il rischio di mancata emissione dello scontrino.
Il timore per chi vende prodotti soggetti a monopolio
Scansata quindi la paura di costi ulteriori, necessari a un adeguamento dei macchinari, resta il timore per chi vende prodotti soggetti a monopolio: in questo caso l'esercente non è tenuto a emettere un normale scontrino elettronico per il singolo prodotto, perché l'operazione è gestita dal sistema dei Monopoli o da specifici terminali che certificano la vendita. La dimostrazione degli incassi relativi a questi beni, in caso di controllo, avviene tramite le certificazioni fornite dai Monopoli o dai gestori dei servizi, non tramite il registratore di cassa standard. Risultato: all’Agenzia delle Entrate potrebbe risultare una cifra priva di effettivo riscontro.
Da un lato, dimostrarne l'esistenza, per i commercianti, potrebbe rivelarsi piuttosto complesso, con il rischio di incorrere, nel mentre, in una sanzione (fino a 100 euro per trasmissione incompleta dei dati, da 1000 a 4mila euro per il mancato collegato Pos-cassa, fino alla sospensione della licenza ma solo in caso di reiterate violazioni). D'altro canto, in questi anni l’Agenzia ha già fatto campagne di riscontri su questa tipologia di anomalie.
Quello che accade, di norma, è l’invio non di un vero e proprio controllo ma di una lettera di compliance in cui si chiede all’esercente di spiegare i motivi della discrasia tra i dati del pos e le fatture emesse (con un focus su chi ha un indice di rischio di evasione molto alto).
Confesercenti: "No oneri aggiuntivi, vedremo procedura"
“Essendoci un collegamento diretto e automatico tra pos e cassa, può succedere che, ad esempio, un tabaccaio incassi 5 euro per un pacchetto di sigarette e non risulti il relativo corrispettivo, facendo scattare un possibile controllo automatico da parte dell’Agenzia”, riassume, parlando con l’Adnkronos, Francesco Seminara, dell’Ufficio Tributario Confesercenti. La situazione però, precisa, “è ben chiara alle amministrazioni finanziarie, perché questi soggetti sono esonerati da sempre: le casistiche sono ben chiare. Vedremo quando il servizio sarà attivato e diventerà operativo”. Anche perché, parlando in generale, “di fatto le novità per i commercianti saranno poche o quasi nulle”, e “non ci sono oneri aggiuntivi” per le imprese, spiega, ricordando che l’obiettivo da parte dell'Amministrazione finanziaria è "velocizzare i controlli su transato”. Le linee guida sono chiare, e apparentemente snelle, tanto da non richiedere la necessità di una proroga, essendo prive di adeguamenti tecnici; ora si tratta di attendere l’attivazione del servizio online: “Vedremo, allora, se la procedura sarà semplice come sembra”.
Da quando
Le nuove funzionalità saranno rese disponibili nei primi giorni del mese di marzo, a partire dalla data che sarà comunicata con un avviso sul sito internet istituzionale. Per gli strumenti di pagamento già in uso al primo gennaio 2026 o utilizzati tra l’1 e il 31 gennaio 2026 è previsto un termine di 45 giorni decorrenti dalla messa a disposizione del servizio online per completare la registrazione. Una volta a regime, per la prima associazione o per eventuali variazioni, la registrazione dovrà essere sempre effettuata a partire dal sesto giorno del secondo mese successivo alla data di effettiva disponibilità dello strumento di pagamento elettronico e comunque entro l’ultimo giorno lavorativo dello stesso mese.
Mille voci nell'enciclopedia di Alessandra Guigoni...
Prenotazioni già aperte, due le frequenze settimanali... 
Ama il caldo e l'umidità e predilige condutture idriche e condizionatori, dove si riproduce più rapidamente. La legionellosi è un'infezione, causata dal batterio Legionella pneumophila, di cui sono note più di 60 specie diverse suddivise in 71 sierotipi, responsabile di una forma di polmonite battezzata come morbo dei legionari nel 1976, dopo che un'epidemia si diffuse tra i partecipanti al raduno della Legione Americana al Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia. In quell'occasione la malattia fu contratta da 221 persone, con 34 morti. La fonte di contaminazione fu identificata nel sistema d'aria condizionata dell'albergo. La patologia torna ora a far parlare di sé a Milano, dove in zona San Siro sono stati registrati 11 casi[1], (tutte persone che presentano fattori di rischio predisponenti per l'infezione, ha precisato l'Ats), una persona è deceduta e, attualmente, 8 sono ricoverate.
I casi in Italia
In Italia, come riporta l'Istituto superiore di sanità in un focus online, negli ultimi trent'anni il numero di casi di legionellosi è aumentato costantemente, sebbene sia una malattia sottostimata. Nel 2022 sono stati notificati complessivamente 3.111 casi di legionellosi, con un incremento del 14% rispetto all'anno precedente, e un ritorno, dopo 2 anni, ai valori pre-pandemia Covid. L'anno successivo, nel 2023, secondo una pubblicazione sul bollettino epidemiologico nazionale, le segnalazioni pervenute al Dipartimento di malattie infettive dell'Iss erano cresciute ulteriormente: 3.911 le schede di sorveglianza relative ad altrettanti casi di legionellosi (in crescita del 25% rispetto al precedente anno). Il 74,9% di queste infezioni è stato notificato da 6 Regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Lazio e Piemonte, e il 25,1% dalle rimanenti 15 Regioni/Pa. L'incidenza grezza della legionellosi a livello nazionale nel 2023 è risultata pari a 66,3 casi per milione di abitanti, con un incremento rispetto all'anno precedente (52,8/1.000.000), superiore anche ai valori precedenti la pandemia di Covid. E si continua a osservare un gradiente Nord-Sud con valori di incidenza grezza pari a 96,6 casi per milione al Nord, 67,5 per milione al Centro e 19,9 per milione al Sud.
La tipologia di pazienti
Oltre il 70% dei pazienti ha almeno 60 anni, il 69,2% è di sesso maschile e il rapporto maschi-femmine è di 2,2 a 1. Dei 3.911 casi notificati, il 7,8% presentava almeno un pernottamento in luoghi diversi dall'abitazione abituale (alberghi, campeggi, navi, abitazioni private), il 3,2% era stato ricoverato in ospedale, il 2,7% apparteneva a comunità chiuse (case di riposo per anziani, residenze sanitarie assistenziali, strutture di riabilitazione), l'1,4% aveva viaggiato e soggiornato all'estero. L'84,4% dei casi è stato classificato come di origine comunitaria, cioè di origine non nota. Il 66% dei pazienti presentava comorbilità, prevalentemente di tipo cronico-degenerativo. Fra i casi del 2023, ne sono stati segnalati anche 125 nosocomiali (3,2% del totale), cioè infezioni ospedaliere.
Dove si trovano le legionelle
Le legionelle - ricorda l'Iss - sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali: acque sorgive, comprese quelle termali, fiumi, laghi, fanghi. Da questi ambienti raggiungono quelli artificiali, come condotte cittadine e impianti idrici degli edifici, quali serbatoi, tubature, fontane e piscine, che possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana.
Come si contrae l'infezione
La legionellosi viene normalmente contratta per via respiratoria, mediante inalazione, aspirazione o microaspirazione di aerosol contenente legionella, oppure di particelle derivate per essiccamento. "Le goccioline si possono formare sia spruzzando l'acqua che facendo gorgogliare aria in essa, o per impatto su superfici solide", ricordano gli esperti. E la pericolosità di queste particelle d'acqua è inversamente proporzionale alla loro dimensione (gocce di diametro inferiore arrivano più facilmente alle basse vie respiratorie). Sono stati inoltre segnalati in letteratura casi di legionellosi acquisita attraverso una ferita. In generale la malattia umana rimane rara; "i tassi d'attacco nel corso di focolai epidemici sono bassi, inferiori al 5%", dicono gli esperti. Il tasso di mortalità correlata all'infezione, infine, dipende da alcuni fattori specifici (come la gravità della malattia, l'appropriatezza del trattamento antibiotico iniziale, il luogo in cui è stata contratta l'infezione stessa, le condizioni pregresse del paziente) e può variare dal 40-80% nei pazienti immunodepressi non trattati, al 5-30% in caso di un appropriato trattamento della patologia. Complessivamente la letalità della legionellosi si aggira tra il 5% e il 10%, conclude l'Iss.
I sintomi
Due le forme con cui si può manifestare la legionellosi: la malattia del legionario vera e propria, che include frequentemente una forma più acuta di polmonite, e la meno grave febbre di Pontiac. La prima, dopo un'incubazione che varia da 2 a 10 giorni (in media 5-6), nei casi più gravi può insorgere bruscamente con febbre, dolore toracico, dispnea, cianosi, tosse produttiva, mentre nei casi meno gravi può avere un andamento insidioso con febbre, malessere, dolori, tosse lieve non produttiva. A volte possono essere presenti sintomi gastrointestinali, neurologici e cardiaci, e sono comuni alterazioni dello stato mentale. La febbre di Pontiac, dopo un periodo di incubazione di 24-48 ore, si manifesta in forma acuta simil-influenzale senza interessamento polmonare, e si risolve in 2-5 giorni. I prodromi sono: malessere generale, mialgie e cefalea, seguiti rapidamente da febbre, a volte con tosse e gola arrossata. Possono essere presenti diarrea, nausea e lievi sintomi neurologici quali vertigini o fotofobia. Il trattamento della legionellosi, essendo una malattia di origine batterica, passa soprattutto attraverso terapie antibiotiche. Quanto alla prevenzione, è importante una "corretta progettazione e realizzazione degli impianti tecnologici che comportano un riscaldamento dell'acqua o la sua nebulizzazione (impianti a rischio)", evidenziano gli esperti Iss, e "l'adozione di misure preventive (manutenzione e, all'occorrenza, disinfezione)" per contrastare la moltiplicazione e la diffusione del batterio negli impianti a rischio.

“L’ho percepita come una violenza non necessaria”. Con queste parole Federica Pellegrini parla della pressione sociale riguardo alla maternità. In un’intervista di coppia rilasciata a Vanity Fair, l’ex nuotatrice e il marito Matteo Giunta raccontano con sincerità la loro vita insieme, cominciata nel 2018, quando lui era il suo allenatore. “Nell’anno dell’Olimpiade preferivamo che la notizia non trapelasse. Per quello, quando uscivamo di casa, lo facevo nascondere nel bagagliaio”, ha raccontato ironicamente Pellegrini.
Matteo e Federica sono genitori di una bambina, Matilde, nata il 3 gennaio 2024: “Nessuno sapeva che noi stavamo provando e c’erano tutte queste incursioni: 'Quando fate un figlio? Dai che devi diventare mamma'", ha raccontato l’atleta. “L'ho percepita come una violenza non necessaria. Visto tutto quello che avevo fatto in passato sia come donna sia come atleta, sembrava veramente che la società mi stesse richiedendo per forza di diventare madre, altrimenti non avrei compiuto il mio destino. E adesso è uguale per un secondo figlio. Sono dei retaggi culturali”, ha aggiunto.
La coppia ha raccontato che, prima della nascita di Matilde, se non fosse arrivato un figlio, avrebbe preso in considerazione l’adozione: “Ci siamo detti: 'se la natura vuole che a questo nostro amore si aggiunga un terzo cuore bene, altrimenti accettiamo il nostro destino'. Siamo entrambi fatalisti. Non serviva un figlio per completarci. Come coppia siamo già compiuti”, si legge su Vanity Fair.
E sul futuro di Matilde, figlia di due atleti, Federica e Matteo, raccontano: “Io prego perché lei abbia una passione così forte. La passione credo sia il motore di tutta la nostra vita. Lo spero con tutto il cuore”, dice Pellegrini, “indipendentemente dal fatto che sia il nuoto o altro”. “Auguro a mia figlia che abbia una passione così grande da consentirle questo percorso di crescita. Se fosse nello sport sarebbe meglio”, ha aggiunto Giunta.

“A livello globale una persona su tre si trova in uno stato disagio legato al benessere mentale, in Italia quasi una persona su due riferisce di trovarsi in una situazione di medio-grave difficoltà. Il costo per le società per le malattie mentali non diagnosticate o mal gestite è enorme, si parla di circa 20 miliardi di euro in Italia. Se vogliamo creare aziende e società sostenibili e resilienti dobbiamo occuparci di benessere mentale delle persone”. Così Fabrizia Bottiroli, Head of Health Offering, Services and Uw Retail di Axa Italia, intervenendo alla Social Sustainability Week in corso oggi a Palazzo dell’Informazione a Roma.
“In Axa ci stiamo impegnando da tempo su questo ambito, sia sui nostri dipendenti sia per i nostri clienti, offrendo soluzioni di salute integrativa, di welfare aziendale e di servizi di consulenza psicologica. Come Gruppo vogliamo contribuire a monitorare il fenomeno e fornire spunti”, spiega Bottiroli. Le assicurazioni, conclude Bottiroli, “possono giocare un ruolo fondamentale nel rispondere a questi bisogni attraverso soluzioni modulabili che si possono adattare a diverse esigenze e capacità di spesa”.

"La salute non può essere vista come un concetto isolato ma è il risultato di un equilibrio complesso, difficile da raggiungere, tra fattori umani, animali e ambientali che poi è il percorso One Health".
Così Stefano Laporta, presidente Ispra, nel suo intervento a 'Salute e benessere come priorità sociale', evento di apertura della Social Sustainability Week che si è svolto questa mattina presso il Palazzo dell’Informazione a Roma. "Il tema della sostenibilità, quindi della salute e del benessere anche intesa dal punto di vista sociale, è un tema che implica relazioni tra la salute delle popolazioni, dei loro animali e dell'ambiente in cui vivono. Questa - spiega - è la traduzione dell'approccio One Health come definito in lingua inglese. Ciò comporta una declinazione al plurale: salute dell'uomo, dell'animale e del pianeta devono essere lette in maniera interconnessa e in una declinazione plurale".
"Abbiamo dei programmi europei in cui studiamo le microplastiche presenti nei nostri mari - racconta Laporta - Abbiamo trovato in alcuni campioni di alcune specie ittiche ben 84 microplastiche negli esemplari di pesce che analizziamo; ovviamente molti di questi poi si traducono in alimenti che fanno parte anche della nostra catena alimentare".
Il presidente Ispra ricorda anche "un dato dell'Agenzia Europea dell'Ambiente: l'inquinamento complessivamente inteso è la terza causa di morti premature in Europa, dopo le malattie cardiovascolari e le patologie oncologiche".
"Allora, per garantire migliore qualità della vita e benessere umano è importante che l'ambiente continui a poter fornire risorse, a smaltire rifiuti, a svolgere funzioni essenziali per la vita come il mantenimento della temperatura e la protezione dalle radiazioni. Perché nessuna combinazione di benefici potrà compensare la perdita di aria pulita, acqua potabile e suoli fertili - spiega Laporta - Abbiamo una serie di soluzioni basate sulla natura come le aree verdi e blu che possono offrire approcci innovativi per ridurre i rischi ambientali, mitigare l'impatto degli eventi estremi e favorire stile di vita più sani. E ciascuno di noi, rispetto a questo percorso, deve essere anche consapevole che forse qualche stile di vita e abitudine la dobbiamo cambiare".
Attesa lunga 12 anni, ora al via gli ultimi lavori... 
E’ stata presentata oggi la seconda edizione di Africa Champion Program, il progetto promosso da Sace, l’Export Credit Agency direttamente partecipata dal ministero dell’Economia e delle finanze, realizzato con il sostegno della presidenza del Consiglio dei ministri, del ministero dell’Economia e delle finanze e del ministero dell’Industria e del Made in Italy, in collaborazione con Agenzia Ice, Cdp, Simest, Confindustria Assafrica & Mediterraneo e Assocamerestero, con il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Africa Champion Program è un’iniziativa nata per rafforzare il partenariato economico tra Italia e Africa e accompagnare le imprese italiane che vogliono acquisire conoscenze e strumenti per operare con successo nei paesi prioritari del Piano Mattei e coglierne le opportunità di business. Il progetto, promosso da Sace nell’ambito delle attività di Sace Education, offre formazione specialistica, strumenti concreti di supporto all’export e occasioni di business matching con partner africani, contribuendo in modo sinergico agli obiettivi del Piano Mattei per l’Africa.
L’evento di presentazione della seconda edizione di Africa Champion Program, che prenderà il via nel 2026, si è tenuto oggi presso la sede romana di Sace alla presenza dei partner istituzionali del progetto. Dopo i saluti di apertura di Michele Pignotti, amministratore delegato di Sace, si sono alternati interventi dedicati alla visione strategica del Piano Mattei e alle nuove traiettorie di collaborazione tra Italia e Africa con Lorenzo Ortona, della presidenza del Consiglio dei ministri Struttura di Missione Piano Mattei, Fabio Lobasso, del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e Valeria Vinci, del ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Il contributo di Mariangela Siciliano, Head of Education & Connects Solutions di Sace, ha illustrato gli obiettivi della seconda edizione del programma, a cui è seguita una tavola rotonda con i principali attori del Sistema Paese, Michal Ron, Chief Business International Officer Sace, Alessandro Cugno, dirigente Ufficio Formazione alle Imprese Ice, Laurent Franciosi, responsabile Sviluppo Mercati Internazionali Cassa Depositi e Prestiti, Francesca Alicata, Chief External Relations Simest, Patrizia Mauro, direttore generale Confindustria Assafrica & Mediterraneo, e Domenico Mauriello, segretario generale Assocamerestero, che si sono confrontati sul ruolo dell’ecosistema italiano nel rafforzare il partenariato con l’Africa. L’evento si è concluso con le testimonianze di Generale Costruzioni Ferroviarie e Almawave, seguite dai saluti finali di Guglielmo Picchi, presidente di Sace.
“L’Africa è un continente - ha dichiarato il presidente di Sace, Guglielmo Picchi - che vive profonde trasformazioni economiche, sociali e demografiche, con una popolazione in crescita e grandi opportunità che le imprese italiane devono cogliere. In questa prospettiva si inserisce l’Africa Champion Program con cui Sace conferma il proprio impegno nel promuovere un approccio strategico, sostenibile e di lungo periodo per la crescita delle aziende italiane nel continente africano. Un’esperienza che ci rende particolarmente orgogliosi poiché rappresenta un modello che rafforza la sinergia tra istituzioni e tessuto imprenditoriale italiano, valorizzando il contributo di ogni attore istituzionale con una visione integrata e sistemica”.
“L’Africa Champion Program - ha commentato l’amministratore delegato di Sace, Michele Pignotti - non è solo un percorso di formazione specialistica, ma offre strumenti e opportunità di business con l’obiettivo di abilitare e supportare la crescita delle imprese nei paesi prioritari del Piano Mattei per l’Africa. Una formula concreta e molto apprezzata dalle imprese che, anche quest’anno, hanno aderito in centinaia. Grazie a iniziative come questa, Sace, in linea con la propria missione istituzionale, si conferma attore fondamentale nell’accompagnare le imprese verso nuovi mercati ad alto potenziale per favorire opportunità concrete di crescita e rafforzare il nostro export, lavorando in sinergia con i partner istituzionali e il Sistema Paese”.
Dopo il successo riscontrato nel primo anno del programma, la seconda edizione dell’Africa Champion Program rafforza l’impegno di Sace e del Sistema Paese nel promuovere relazioni economiche solide e sostenibili con il continente africano, ampliando il numero dei partner di progetto, allargando la proposta formativa a beneficio delle imprese con nuovi focus geografici e settoriali e valorizzando il contributo dei diversi attori istituzionali.
Nel dettaglio il programma si articola in due fasi: un percorso formativo di 20 ore, con approfondimenti che esploreranno otto nuove geografie chiave individuate nell’ambito del Piano Mattei - Tanzania, Senegal, Etiopia, Ghana, Angola, Algeria, Marocco e Kenya - e tre focus settoriali strategici ad alto potenziale per l’Italia: agricoltura, energia e infrastrutture. A questo fa seguito una fase di Business Matching dedicata alla creazione di opportunità commerciali tra imprese italiane e controparti africane, organizzate in collaborazione con i partner del progetto e realizzate grazie alle attività di Sace Connect, il programma di Sace dedicato a favorire incontri tra imprese italiane e buyer internazionali.
Nella seconda edizione entrano inoltre nel programma due nuovi moduli: uno dedicato alle collaborazioni multilaterali tra imprese, istituzioni e organizzazioni internazionali in collaborazione con il ministero dell’Economia e delle finanze, e uno con approfondimenti tematici dedicati al tema delle materie prime critiche e al ruolo del continente africano come mercato di crescita e sviluppo per le infrastrutture digitali, realizzato in sinergia con il ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Il continente africano riveste da sempre un’importanza strategica per l’Italia e nei paesi individuati come prioritari del Piano Mattei, Sace svolge da tempo un ruolo di connettore e di supporto per le imprese italiane. Sace continuerà a sostenere il Piano Mattei attraverso garanzie, coperture assicurative e iniziative di business matching con buyer locali favorendo la creazione di nuove opportunità commerciali per le imprese italiane.
Nel 2024, le esportazioni italiane verso il continente africano hanno raggiunto i 20 miliardi di euro, risultando relativamente stabili rispetto all’anno precedente. Di questi, 13,7 miliardi sono stati destinati ai Paesi del Piano Mattei. Tra i principali mercati di destinazione spiccano quelli del Nord Africa, Tunisia, Algeria, Egitto e Marocco (tutti e quattro con export vicino ai 3 miliardi di euro); mentre nell’Africa sub-sahariana, emergono Angola (circa 500 milioni di euro), Costa d’Avorio e Senegal. Nel primo semestre del 2025 si osservano segnali incoraggianti, con esportazioni italiane in crescita verso il Senegal, la Tanzania, con tassi di crescita a due cifre, e il Marocco e l’Algeria.
In questo contesto, l’importanza che l’area riveste è testimoniata dall’impegno di Sace per il supporto a operazioni nel continente dove l’export credit agency italiana è presente con sedi a Johannesburg, Il Cairo e a Rabat: dal 2024, anno di avvio del Piano Mattei Sace ha rilasciato oltre 3 miliardi di euro di garanzie, consentendo la realizzazione di circa 18 miliardi di euro di investimenti e progetti in Africa.
Un impegno concreto che ha coinvolto più di 200 imprese italiane attive in filiere strategiche, dall’agroalimentare all’energia, dalla meccanica strumentale alle infrastrutture, fino all’automotive e alla chimica.

Alla quarta edizione del Festival della Cultura Americana, in corso al Centro Studi Americani di Roma, è stata rappresentata la storia 'Sister Blandina - Le avventure di una suora nel Far West'. La vita di una donna straordinaria - che "non chiedeva mai al prossimo dimmi chi sei, ma dimmi come ti posso aiutare" - attraverso la voce di Massimo Minella e presentata da Paolo Masini, presidente Fondazione Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana.
Rosa Maria Segale, nacque a Cicagna, vicino Genova. In seguito, per cercare migliori fortune emigrò con la famiglia negli Stati Uniti. Si fece suora e divenne Suor Blandina, nome con il quale sarà conosciuta per essere stata inviata come missionaria a Trinidad nel Territorio del Colorado. Qui la giovane suora italiana si è resa protagonista di atti di coraggio, in particolare un incontro che cambiò la storia, quello con il famigerato bandito Billy the Kid. Blandina, dopo averlo curato, lo fece desistere da un atto di vendetta e lui, in risposta, la ringraziò del gesto.

"Sono assolutamente convinto che Virtus-Maccabi vada giocata regolarmente. Non si può cedere alle proteste di un gruppo minoritario anche perché si corre il rischio di creare un precedente e chiunque potrebbe fermare un qualsiasi evento. Lo sport deve unire e dare un messaggio di pace e la politica deve restarne fuori". Così all'Adnkronos la leggenda della pallacanestro italiana Dino Meneghin, in merito alle polemiche e all'allarme sicurezza intorno al match di Eurolega in programma venerdì prossimo a Bologna tra la Virtus e il Maccabi Tel Aviv.
"Va accettata la protesta pacifica, l'importante è che non si degeneri mai nella violenza -aggiunge l'ex presidente della Fip-. Sarebbe bello se da parte di tutte le forze politiche ci fosse un appello in questo senso".

Odori nauseabondi nello stabilimento dell'ex Ilva di Taranto, "di presunta origine gassosa" e che hanno provocato "malesseri tra il personale presente". Lo denunciano oggi, martedì 18 novembre, i rappresentati dei lavoratori per la sicurezza (Rls) di Fiom, Fim e Uilm chiedendo un intervento immediato di Arpa Puglia e Acciaierie d'Italia. "Segnaliamo che nella mattinata odierna, all'interno dello stabilimento, si è diffuso un odore nauseabondo di presunta origine gassosa, tale da rendere l'aria quasi irrespirabile e da provocare malesseri tra il personale presente", si legge in un comunicato di sicurezza degli Rls inviato ad Arpa Puglia e Acciaierie d'Italia, che l'AdnKronos ha potuto visionare.
"Non è la prima volta che si verificano episodi di questo tipo - si legge nel testo - e riteniamo inaccettabile dover continuare a respirare, anche inconsapevolmente, qualcosa che potrebbe rivelarsi potenzialmente pericoloso per la salute. Chiediamo pertanto ad Arpa Puglia e alla direzione centrale di Acciaierie d'Italia un intervento immediato per accertare le cause dell'accaduto, adottare le necessarie misure di tutela e prevenire il ripetersi di situazioni analoghe".
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