


(Adnkronos) - “L'intelligenza artificiale e l'innovazione digitale cambieranno radicalmente l'agricoltura. Vediamo infatti che gli agricoltori hanno molta esperienza e molta conoscenza e, quando si forniscono loro dati e previsioni migliori, possono prendere decisioni migliori. Supportati dall'intelligenza artificiale possono migliorare la redditività, la resa del raccolto e i risultati di sostenibilità. Si tratta di quella che chiamiamo ‘agricoltura 4.0’, nella quale il ruolo dei dati e del digitale è quello di aiutare gli agricoltori a diventare più efficienti e più produttivi”. Così Feroz Sheikh, Chief Information and Digital Officer di Syngenta, illustrando l’impatto delle nuove tecnologie sul settore agricolo e sulla sostenibilità dello stesso in occasione della Milano Digital Week, della quale Syngenta Italia è quest’anno partner ufficiale.
Per la prima volta nel nostro Paese, l’imprenditore tecnologico è stato protagonista dell'evento "The ConversAItion – dialoghi di agricoltura e innovazione", al Made Competence Center, durante il quale Sheikh ha affrontato il legame tra il mondo dell’agricoltura e i temi al centro dell’edizione 2025 della settimana dedicata alla trasformazione digitale, come l'intelligenza artificiale.
Le nuove tecnologie possono infatti essere un alleato prezioso per il settore agricolo, aiutandolo a vincere le sfide in termini di sostenibilità e innovazione, come spiega ancora Sheikh: “Il mondo si sta dirigendo verso una grave crisi. La popolazione continua a crescere e non abbiamo abbastanza terra per nutrire tutti. La produttività in agricoltura è rallentata - spiega - Attualmente, registra una crescita dello 0,7% su base annua, quando in realtà ciò di cui abbiamo bisogno è un miglioramento superiore al 2%. La produzione attuale in futuro non sarà sufficiente a sfamare tutti”.
“Se a tutto questo aggiungiamo il cambiamento climatico, ogni anno fa infatti più caldo dell'anno precedente, le piante e le colture subiscono uno stress mai visto prima. Quindi, i rendimenti diminuiscono, il tasso di crescita si riduce e la popolazione continua a crescere. Queste sono alcune sfide reali che dobbiamo affrontare e la tecnologia, insieme all’intelligenza artificiale, sarà fondamentale per aiutare gli agricoltori a combattere questo stress”, conclude Sheikh.

(Adnkronos) - Lo scorso agosto l'annuncio della chiusura di 'And Just Like That', la serie sequel di 'Sex and the City'. E ora Sarah Jessica Parker accende una speranza: "Non sono certa di capire cosa significhi quella decisione, perché potrebbe semplicemente considerarsi pausa", dice a 'Cbs Mornings', l'attrice, interprete di Carrie Bradshaw, lasciando aperta una porta.
Durante l'intervista, Parker spiega che chiudere l’amata serie "è stata una decisione difficile", di cui ha discusso anche con lo showrunner Michael Patrick King. "Penso che, per rispetto di un’esperienza professionale così unica, sia importante chiedersi cosa si vuole davvero fare, se lo si è già fatto, e a volte è meglio andarsene con eleganza quando tutto sembra giusto e pieno di energia, piuttosto che insistere e approfittare della generosità e dell’ospitalità delle persone", spiega Parker.
Ad agosto l'annuncio della chiusura di 'And Just Like That' dopo la terza stagione: "Mentre scrivevo l'ultimo episodio di 'And Just Like That 3' mi è sembrato chiaro che questo potesse essere un ottimo punto in cui fermarsi", aveva scritto in un post social Michael Patrick King.

(Adnkronos) - "Oggi all'agricoltura e al sistema di produzione del cibo si chiede sempre più sostenibilità ambientale, economica e sociale. Ci si chiede di produrre cibo utilizzando tutti i fattori della produzione in modo efficiente ed efficace. L'innovazione nel mondo del digitale, prima fra tutte l'intelligenza artificiale, ci aiutano ad essere più efficienti e ad utilizzare al meglio i fattori della produzione a seconda del contesto ambientale, economico, agronomico e di mercato in cui dobbiamo lavorare". Così Deborah Piovan, imprenditrice agricola e divulgatrice, illustrando come le nuove tecnologie, Ai compresa, hanno modificato il lavoro dell’agricoltore, in occasione dell’evento organizzato da Syngenta Italia nell’ambito della Milano digital week, della quale l’azienda è quest’anno partner ufficiale.
Intitolato 'The ConversAItion-dialoghi di agricoltura e innovazione' e svoltosi al Made competence center, l'evento ha avuto come protagonista l’imprenditore tecnologico Feroz Sheikh, chief information and digital officer di Syngenta, per la prima volta in Italia.
"L'esempio più diffuso è quello relativo all'utilizzo della raccolta di dati agro meteorologici attraverso sensori molto raffinati, che si trovano in campagna. Noi, infatti, raccogliamo moltissimi dati: dalla temperatura alla piovosità. Ci sono degli algoritmi previsionali che utilizzano questi dati e li accompagnano con le informazioni che vengono loro date dagli entomologi, che studiano gli insetti, o da chi studia le malattie delle piante, i fitopatologi -spiega Piovan-. Mettendo assieme i modelli di sviluppo degli insetti e i modelli di sviluppo delle malattie con i dati meteorologici raccolti, possiamo sapere se e quando le malattie si svilupperanno o se e quando la popolazione dell'insetto diventerà pericolosa. Pertanto, l’agricoltura può trattare in modo preciso solo se e quando serve. Questo è un concreto aiuto alla sostenibilità economica e ambientale del processo di produzione di quel dato alimento per cui stiamo lavorando", conclude.
Leggi tutto: Agricoltura, Piovan: "Innovazione digitale e ai aiutano ad efficientare produzione"

(Adnkronos) - Si è svolto questo pomeriggio presso il Made competence center di Milano “The ConversAItion - Dialoghi di Agricoltura e Innovazione”, l'evento promosso da Syngenta nell’ambito della Milano Digital Week 2025, di cui l'azienda è partner ufficiale. L'iniziativa ha rappresentato "un'occasione fondamentale per approfondire le prospettive future dell'agricoltura e analizzare l'impatto rivoluzionario dell'intelligenza artificiale su un settore in costante trasformazione". La questione è tanto semplice quanto complessa: "come nutrire una popolazione mondiale che raggiungerà i 10 miliardi di persone entro il 2050, quando già oggi un terzo del suolo globale risulta degradato e i cambiamenti climatici minacciano costantemente le colture?".
Per Syngenta, una delle principali aziende dell'agro-industria mondiale, "la risposta risiede nell'innovazione e nella tecnologia, pilastri fondamentali per rendere l'agricoltura sempre più sostenibile senza compromettere le esigenze di produttività". L'impegno dell'azienda "si traduce in numeri concreti: 2 miliardi di Euro investiti ogni anno nello sviluppo di nuovi prodotti e soluzioni, molti dei quali sono già operativi sui campi di tutto il mondo". Tra questi spicca Cropwise, "un'applicazione per smartphone integrata con intelligenza artificiale che sta rivoluzionando il modo in cui gli agricoltori gestiscono le loro colture". Questa innovativa tecnologia mobile "offre infatti agli agricoltori la capacità di monitorare in tempo reale le proprie colture, identificare rapidamente problematiche e ricevere raccomandazioni personalizzate per interventi mirati, ottimizzando così la produzione e l'efficienza in campo".
Di questo strumento, degli altri progetti che la multinazionale sta mettendo a terra e di come l’Ai possa in generale diventare il catalizzatore di una trasformazione più grande ha parlato Feroz Sheikh, Group Chief Information e Digital Officer di Syngenta "che sta guidando all’interno del gruppo la trasformazione digitale del settore nell’ambito di un mercato - quello dell’agro-Ai - che ha un’opportunità stimata in 50 miliardi di dollari". In questo momento, "in soli otto minuti, perderemo terreno fertile pari a 100 campi da calcio. Ma in quegli stessi otto minuti l’Ia può aiutare agricoltori in tutto il mondo a prendere migliaia di decisioni che potrebbero contribuire a invertire questa tendenza”, ha detto nel suo keynote speech all’inizio dell’evento. “I nostri sistemi di produzione alimentare non devono soltanto utilizzare la terra, il suolo e le risorse del nostro pianeta, ma devono contribuire a rigenerarli e migliorarli. L’innovazione è l’unica soluzione e dobbiamo far sì che sia inclusiva, affinché i piccoli agricoltori e i mercati emergenti nel mondo non vengano lasciati indietro, ma siano potenziati come mai prima d’ora”
Prima dell’intervento di Sheikh, l’evento è stato aperto dai saluti istituzionali di Augusto De Castro, Direttore Generale di Made Competence Center, e di Layla Pavone, responsabile coordinamento board innovazione tecnologica e trasformazione digitale del Comune di Milano e responsabile della Milano Digital Week. “Tecnologia, Ai, condivisione di dati possono aiutarci in ogni campo, offrendo soluzioni concrete per affrontare le sfide complesse che abbiamo davanti”, ha detto Pavone. “Accompagnare la transizione significa creare ecosistemi aperti di innovazione e scelte condivise e inclusive, che coinvolgano ricerca, imprese, investitori per il benessere delle persone e uno sviluppo sostenibile. È per questo scopo che la Milano Digital week continua a proporsi come un laboratorio diffuso di innovazione, un hub per tutte le intelligenze, in cui condividere le esigenze e mettere a fattor comune le soluzioni, per governare insieme le trasformazioni”.
La riflessione è poi proseguita "con due panel tematici, pensati per esplorare l'innovazione da diverse prospettive. Il primo, intitolato “Dati e fatti di terra”, ha messo a confronto il mondo accademico e quello agricolo con le esperienze di Luca Bascetta, docente del Politecnico di Milano e coordinatore del corso di laurea in Agricultural Engineering, e Deborah Piovan, imprenditrice agricola e divulgatrice. Il secondo panel ha invece tracciato un percorso dal laboratorio al piatto grazie all’esperienza di Emilio Albertini, Vicepresidente della Società Italiana di Genetica Agraria, e alla testimonianza della chef stellata Viviana Varese.
L'evento, che si inserisce nel più ampio percorso di divulgazione che Syngenta porta avanti con l’obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico sui temi legati all’agricoltura moderna, ha dimostrato come l'integrazione tra tradizione agricola e innovazione tecnologica non rappresenti più una visione futuristica, ma una realtà concreta che sta già preservando le risorse del pianeta mentre garantisce la sicurezza alimentare per le generazioni future
Leggi tutto: Ai, Feroz Sheikh (Syngenta): "In agricoltura opportunità di mercato da 50 miliardi"

(Adnkronos) - Torna il Motomondiale con il Gp d'Indonesia. Domani, sabato 4 ottobre, il Motomondiale fa tappa a Mandalika per le qualifiche e la gara sprint del Gran Premio. Dopo il weekend in Giappone, che ha regalato il titolo a Marc Marquez, si lotta per il secondo posto. Bagnaia cerca conferme dopo le buone prove dell'ultimo weekend e anche Bezzecchi proverà a lasciarsi alle spalle l'incidente nella sprint di Motegi. Ecco orario e dove vedere qualifiche e gara sprint del Gp d'Indonesia.
Ecco il programma del Gp d'Indonesia, nella notte tra venerdì 3 e sabato 4 ottobre:
Ore 4.45: MotoGP - Qualifiche
Ore 8.55: MotoGP - Sprint
Il Gp d'Indonesia verrà trasmesso in diretta da Sky Sport sul canale Sky Sport MotoGp (208) e in streaming su Sky Go e NOW. Su TV8 in chiaro in diretta le qualifiche e la gara sprint delle 9.
Leggi tutto: MotoGp, domani qualifiche e gara sprint in Indonesia: orario e dove vederle

(Adnkronos) - Nella cornice della 7ª edizione del Festival nazionale dell’economia civile dedicata al tema 'Democrazia partecipata. La sfida delle Intelligenze Relazionali', si è tenuto il panel 'Dialoghi per il domani: democrazia, inclusione, rigenerazione', moderato da Elisabetta Migliorelli (bicedirettore Tg2). Un confronto sui modelli socio-economici del futuro, che ha riunito – tra gli altri – Giacomo Parenti (direttore della Città metropolitana di Firenze), Massimiliano Monnanni (segretario generale del Cnel) e Mirella Maffei (vicedirettrice generale di Assimoco).
Aprendo sul ruolo dei corpi intermedi, Massimiliano Monnanni ha ricordato che "il Cnel è la casa dei corpi intermedi e perciò è fondato sul dialogo e sull’inclusione. Dal dialogo fra associazioni datoriali, sindacati e terzo settore nasce l’elaborazione di proposte concrete per i decisori politici".
Sul fronte dell’inclusione, Monnanni ha illustrato il programma 'Recidiva Zero': "Vogliamo rendere effettivo – e non solo dichiarato – l’accesso alla formazione e al lavoro per la popolazione carceraria, come prevede la Costituzione. Oggi la partecipazione al lavoro riguarda una piccola percentuale dei detenuti e solo all’interno dell’amministrazione penitenziaria: così non ricevono formazione né gli inquadramenti Ccnl. Per questo abbiamo inviato alle Camere un disegno di legge: servono soluzioni che permettano a cooperative e imprese sociali di operare davvero nella formazione in carcere".
Parenti ha posto l’accento sulla scala territoriale: "L’area metropolitana ha spesso la dimensione ottimale per offrire servizi alla popolazione e anche al terzo settore. Alcune ricerche mostrano che tra i lavoratori del settore pubblico è più alta della media la percentuale di chi fa volontariato: spesso dipende dal contatto diretto con i bisogni collettivi. Per dimensione e predisposizione del personale, l’area metropolitana è quindi la più adeguata per stare vicino ai bisogni del terzo settore".
Dal lato dell’economia cooperativa e della protezione assicurativa, Mirella Maffei ha ribadito l’identità di Assimoco: "Il nostro dna è al 100% cooperativo e la nostra missione è essere player di riferimento per il mondo dell’economia sociale. È diverso il nostro modo di interpretare il lavoro di assicuratori ed è ben preciso il nostro target: la nostra ambizione non è tanto aggiustare i cocci rotti, ma fare in modo che non si rompano, lavorando anche sulla prevenzione".
Il dialogo ha mostrato come democrazia, inclusione e rigenerazione siano leve tra loro interdipendenti: la mediazione sociale dei corpi intermedi, la prossimità territoriale delle aree metropolitane e l’innovazione cooperativa orientata alla prevenzione convergono verso politiche pubbliche e pratiche di impresa capaci di ridurre le disuguaglianze, rafforzare i legami comunitari e abilitare partecipazione. Un approccio pienamente coerente con la visione del Festival, che invita a “allenare” le intelligenze relazionali per governare tecnologie e trasformazioni economiche a misura di persona. Il Fnec nasce da un’idea di Federcasse (Associazione nazionale delle banche di credito cooperativo, casse rurali, Casse Raiffeisen) promosso con Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt – Nuova Economia per Tutti, con il contributo di Fondosviluppo, Assimoco, Assicooper, Federazione Toscana delle Bcc, Enel, Frecciarossa, Publiacqua e la collaborazione dell’università degli studi di Firenze, Sec – Scuola di Economia Civile, Gioosto e di Muse.



(Adnkronos) - "Il mio mestiere è antico, fatto di artigianalità, di mani, di passione e di temperatura. Negli anni è diventato sempre più tecnologico e per fortuna abbiamo a che fare anche con macchine che ci aiutano ad accelerare e migliorare alcuni processi, nonché a sbagliare meno. Da 15 anni, infatti, lavoro con un robot da cucina ad alta prestazione. Con questo robot, quando creo un prodotto, cerco di non mettere chimica. Pertanto, per me sostenibilità e nuova tecnologia sono due aspetti profondamente collegati, in quanto attraverso la tecnologia si può evitare di aggiungere qualcosa che crea un prodotto che fa male". Lo spiega Viviana Varese, chef e imprenditrice, intervenendo in merito alla trasformazione portata dalle nuove tecnologie nel mondo enogastronomico all’evento organizzato da Syngenta Italia in occasione della Milano digital week, della quale l’azienda è quest’anno partner ufficiale.
Intitolato 'The ConversAItion-dialoghi di agricoltura e innovazione' e svoltosi al Made competence enter, l’evento ha avuto come protagonista l’imprenditore tecnologico Feroz Sheikh, chief information and digital officer di Syngenta, per la prima volta in Italia.
"Da poco tempo, inoltre, ho scoperto un'azienda che si occupa di agricoltura orizzontale e grazie ad essa iamo migliorati molto sulle insalate: sono croccanti, vive, durano più tempo. Se si riuscisse a portare un sacchetto di insalata fatto bene anche a casa, senza chimica all'interno, sarebbe sicuramente un mangiare migliore", conclude
Leggi tutto: La chef Varese: "Il mio mestiere è antico, ma sempre più tecnologico"

(Adnkronos) - La McLaren di Oscar Piastri ha fatto segnare il miglior tempo nelle seconde prove libere del Gp di Singapore oggi, venerdì 3 ottobre. A Marina Bay, l'australiano ha girato in 1.30.714 davanti alla Racing Bulls di Isack Hadjar e alla Red Bull di Max Verstappen. Ma a far discutere è il contatto avvenuto in pit lane tra la Ferrari di Charles Leclerc e la McLaren di Lando Norris. Il britannico ha avuto un leggero contatto con il muro, ma è stato abile e fortunato, evitando un forte impatto: l'errore della Ferrari, che ha dato il via libera al monegasco. Leclerc ha toccato l'incolpevole pilota britannico e ora è sotto investigazione.
La dinamica del contatto è stata notata subito dalla direzione gara e Leclerc rischia la penalità in griglia per unsafe release.
Leggi tutto: Ferrari, che confusione a Singapore: Leclerc 'spinge' Norris a muro in pit lane

(Adnkronos) - Giampiero Mughini ospite oggi, venerdì 3 ottobre, a La volta buona ha parlato apertamente delle sue condizioni di salute, svelando un periodo particolarmente difficile. Con una punta di ironia il giornalista ha spiegato: "Non sono pronto per le olimpiadi. Sono stato malaccio perché ho beccato una malattia rarissima che mi ha buttato giù...".
Mughini ha spiegato di essersi ormai ripreso: "Non hai davanti a te un relitto, ma un essere umano", ha detto rivolgendosi alla conduttrice Caterina Balivo. Il giornalista ha ammesso di aver vissuto un doloroso allontanamento dagli amici legati alla sua carriera in televisione, ammettendo che molti di loro non si sono più fatti sentire: "Per un anno e mezzo non mi ha più chiamato nessuno. Amici stretti... mai più sentiti. Nessuno mi ha chiamato nemmeno per chiedermi come stessi".
Leggi tutto: Mughini a La volta buona: "Ho avuto una rara malattia, ora non mi chiama più nessuno"

(Adnkronos) - "Il sistema milanese è a pieno servizio per le Olimpiadi" di Milano-Cortina 2026. In vista dei Giochi "mi piacerebbe maggiore coinvolgimento della città. Le Olimpiadi sono dietro l'angolo, è una responsabilità specifica che sentiamo". Così il presidente di Fondazione Fiera Milano, Giovanni Bozzetti, intervenendo alla cerimonia di conferimento della Guirlande d’Honneur 2025 al presidente del Senato Ignazio La Russa, al calciatore Zlatan Ibrahimovic e all'ex motociclista Giacomo Agostini, che si è svolto a Milano.
La pista di pattinaggio "non è solo per Olimpiadi, ma lascerà un'eredità per il territorio". E terminati i Giochi, la venue si trasformerà "per eventi concertistici o sportivi" che potranno accogliere "fino a 30 mila posti 'standing'". Per i concerti "può entrare in circuiti internazionali perché al momento non ci sono impianti in queste dimensioni".
Leggi tutto: Milano-Cortina, Bozzetti (Fondazione Fiera): "Sistema pronto, mi piacerebbe maggiore...

(Adnkronos) - Dal Nepal alla Francia, dal Madagascar all'Indonesia, fino all'Italia. La bandiera di 'One Piece' è diventata un simbolo di protesta. Negli ultimi giorni è apparsa nelle manifestazioni Pro Pal, ma in Asia durante l'estate i ragazzi l'hanno portata con loro in piazza come segno di dissenso nelle proteste anti-governative. La bandiera su sfondo nero che rappresenta un teschio sorridente con un cappello di paglia "è diventata un simbolo in qualsiasi manifestazione in cui ci si ribella alle ingiustizie e al potere", spiega all'Adnkronos Francesco Toscano, giornalista e content creator che da più di dieci anni gestisce la community di OnePiece.it.
'One Piece' è un manga, un fumetto giapponese scritto e disegnato da Eiichirō Oda, che ha ispirato anche un'omonima serie d'animazione (anime) e, più di recente, una serie live action uscita su Netflix. Sia il manga sia l'anime hanno avuto un enorme successo in tutto il mondo e sono in produzione da quasi 30 anni, rispettivamente dal 1997 e dal 1999.
Si tratta, spiega Toscano, di "una storia d'avventura, quasi un'epica moderna", che segue le avventure di Monkey D. Rufy, un ragazzo il cui corpo ha assunto le proprietà della gomma dopo aver inavvertitamente ingerito un frutto del diavolo. Reclutando compagni per formare una ciurma, Rufy esplora la Rotta Maggiore affrontando nemici di ogni genere in cerca di un leggendario tesoro e inseguendo il sogno di diventare il nuovo Re dei pirati.
Nonostante un successo che dura da 28 anni, abbracciando dunque spettatori di differenti età, è stata la generazione Z a fare suo il teschio di 'One Piece' durante le proteste in piazza. "È qualcosa che nasce spontaneamente perché 'One Piece' porta a sperare di poter essere quello che sei davvero. Il sorriso è centrale nella storia e chiunque vede in quella bandiera un simbolo di libertà e giustizia", dice Toscano. "A volte non è facile trovare esempi da seguire nel nostro mondo e quindi ci facciamo trascinare da personaggi di fantasia che incarnano dei valori positivi", aggiunge.
"Credo che l'autore sia molto bravo a inserire all’interno della sua storia quello che accade al giorno d’oggi nel mondo", spiega l'esperto. "Nel manga ora c’è una ribellione contro il governo mondiale, che nella serie sono degli oppressori che credono di poter governare senza dover dare conto ai più deboli. Chi legge la storia - dice - riesce a vedere il nostro mondo e si sente anche un po’ spinto da utilizzare quel simbolo, a riflettere nella propria vita gli insegnamenti" trovati nel fumetto. "Quando nel mondo reale non si trovano persone che combattono per dei valori positivi, si cerca nelle storie qualcuno da prendere a modello", conclude Toscano. Così valori, personaggi e simboli nati dall'immaginazione di un fumettista finiscono per 'prendere vita', uscire dalla carta e arrivare nel mondo reale.
Non è la prima volta che i simboli del cinema e della tv vengono presi in prestito per le proteste. È accaduto in passato con il saluto a tre dita della serie cinematografica distopica 'The Hunger Games'; ai costumi rossi de 'Il racconto dell'ancella' e alla maschera bianca di 'V per Vendetta'. Adesso è il momento del Jolly Roger dei pirati giapponesi e della loro sete di giustizia e libertà. (di Corinna Spirito)

(Adnkronos) - "È importante informarsi. Sull’argomento c’è una consapevolezza parziale. Molti genitori sanno che la meningite è una malattia rara, ma non sanno che può avere conseguenze molto invalidanti, se non addirittura portare al decesso, pur con una percentuale più bassa. I dati ci dicono infatti che c’è un 10-12% di mortalità e un 20-25% di sequele rilevanti: danni neurologici, amputazioni degli arti, sordità, cecità. Alcuni genitori si fermano solo al fatto che è una condizione rara, senza documentarsi o approfondire con il medico. Eppure, anche se fosse solo l’1% di rischio, significa che a tuo figlio potrebbe capitare qualcosa di gravissimo". Così Amelia Vitiello, presidente del Comitato nazionale contro la meningite (Cncm), fondato da genitori che hanno perso i propri bambini a causa della patologia, in occasione della Giornata mondiale contro la meningite, che si celebra il 5 ottobre, osserva che addirittura gli stessi "genitori favorevoli all’immunizzazione, sono poco informati. Sono convinti di aver protetto totalmente i figli perché hanno fatto le vaccinazioni previste nei primi anni di vita - spiega - Non sanno però che per una copertura più ampia occorre un richiamo intorno ai dieci anni, o che un vaccino copre solo alcuni ceppi e non altri", come ad esempio quello del meningococco B. "Così pensano di aver completato il cerchio della protezione, quando in realtà la protezione è solo parziale. Questo, a mio avviso, dispiace ancora di più, perché parte da una volontà positiva, ma si ferma a metà strada".
Anche la questione della raccomandazione per alcuni ceppi di meningococco e l’obbligo per altri, pesa nelle decisioni dei genitori. "In un mondo ideale, vorrei che le vaccinazioni fossero tutte consigliate e che tutti ne approfittassero - afferma Vitiello - L’obbligo è stato introdotto dalla ministra Lorenzin in un momento storico in cui le coperture vaccinali erano scese sotto livelli spaventosi. La distinzione tra obbligatorie e raccomandate ha generato un equivoco: nella popolazione si è radicato il convincimento che quelle facoltative non siano altrettanto importanti. Tale considerazione, unita al fatto che la malattia è rara, porta molti genitori arrivano a dire che ‘non serve’. Questo è l’errore. L’illusione di sapere, o la convinzione che un vaccino facoltativo sia meno rilevante, è un’occasione mancata, e questo fa ancora più male".
A tale proposito, continua la presidente del Cncm, "oggi ci sono intere categorie di giovani adulti, come i ventenni, che da piccoli hanno ricevuto solo le prime dosi quando ancora non c’era il vaccino contro il meningococco B, e che non hanno avuto il richiamo in adolescenza", quando c’è un secondo picco di maggiore rischio di malattia. "Questi credono di essere vaccinati e, inoltre, sono proprio loro, per stile di vita, ad essere più a rischio, visto che frequentano università, concerti, ambienti affollati".
Il Comitato è molto attivo anche in ambito istituzionale per rendere omogenea l’offerta vaccinale. "Non voglio entrare nel merito politico-istituzionale - chiarisce Vitiello - ma resta il fatto che oggi alcuni bambini italiani sono più privilegiati di altri: in certe regioni l’offerta è gratuita, c’è una chiamata attiva e un accesso semplice per tutti i vaccini, in altre invece no. Così capita che un bambino, solo perché è nato nella ‘regione giusta’, possa beneficiare di una prevenzione vaccinale migliore e completa. E questo, dispiace molto".
Anche per questo la presidente del comitato torna a ribadire l’importanza dell’informazione. La scelta della vaccinazione contro il meningococco è "decidere della sorte di tuo figlio hai un’enorme responsabilità - sottolinea Vitiello - È come portarlo in motorino senza casco: magari non succede nulla, ma se succede, le conseguenze sono gravissime. Io non sono un medico, né uno scienziato, ma so che una scelta informata deve passare da fonti attendibili e dal confronto con gli specialisti. Non puoi decidere solo sulla base di fonti poco affidabili. La consapevolezza arriva solo con l’approfondimento. Tutti hanno paura degli effetti collaterali, è comprensibile - aggiunge - Ma bisogna pensare anche a ciò che c’è in gioco. Io ho conosciuto tante persone che sono sopravvissute alla meningite con gravi sequele. In Italia abbiamo l’esempio straordinario di Beatrice Vio, che con la sua famiglia ha mostrato una forza incredibile. Oggi abbiamo gli strumenti per evitare queste sequele. Per questo, quando decidi di non vaccinare tuo figlio o tua figlia, devi sapere che potrebbe vivere senza una gamba, senza un braccio, con una sordità permanente. E questa sarà la sua vita dall’inizio alla fine, anche quando tu non ci sarai più. Una scelta del genere non può basarsi su superficialità. Deve passare da un’informazione seria, completa e verificata. Solo così - conclude - si è davvero liberi di decidere".
Leggi tutto: Vitiello (Cncm): "Contro meningite genitori poco informati e consapevoli"

(Adnkronos) - Club del Sole, leader italiano dell’hospitality open air, inaugura la prima stagione invernale del Val di Fiemme Easy Camping Village, in programma dal 4 dicembre 2025 al 23 febbraio 2026, segnando l’ingresso ufficiale del Gruppo nel turismo montano e nelle vacanze sulla neve. Questa apertura precede l’attesissimo appuntamento con le Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina 2026, evento che vedrà il Trentino-Alto Adige tra i protagonisti.
Con il nuovo Villaggio in Val di Fiemme, Club del Sole porta per la prima volta in montagna il proprio modello esclusivo di vacanza: le Full Life Holidays. Non più soltanto camping, non più semplicemente villaggio, e oltre le formule alberghiere tradizionali: un format unico che fonde comfort, libertà e natura in un’esperienza autentica e senza compromessi. Una nuova idea di ospitalità capace di attrarre anche chi, in passato, sceglieva soluzioni hotellerie, trasformando il contatto con l’ambiente naturale in un vero moltiplicatore di benessere. Situato a Bellamonte di Predazzo, nel cuore della Val di Fiemme, il Villaggio accoglie gli ospiti in un contesto autentico e suggestivo. È pensato per sciatori e famiglie, grazie alla vicinanza con le piste da sci di fondo e a un’ampia proposta di servizi.
Il Villaggio si arricchisce di nuove Lodge - unità abitative indipendenti di ultima generazione - progettate per l’uso invernale e realizzate con materiali ecologici e sistemi di coibentazione potenziata. Arredate in stile baita, ricreano il calore e l’atmosfera tipica della montagna. Le soluzioni includono innovative configurazioni interne, riscaldamento a pompa di calore e ampie verande arredate, per vivere appieno l’aria fresca delle Dolomiti in tutte le stagioni.
A pochi chilometri dalle sedi olimpiche, il Villaggio rappresenta una base ideale per vivere da vicino le competizioni. Tra le location di spicco, il Predazzo Ski Jumping Stadium, che ospiterà le gare di salto con gli sci e combinata nordica, e il Tesero Cross-Country Skiing Stadium, sede delle prove di sci di fondo e biathlon, anche in versione paralimpica.
Gli ospiti possono scegliere tra le piste del Latemar Dolomites, i family park dell’Alpe Lusia, i tracciati di fondo del Passo di Lavazé e le discese panoramiche dell’Alpe Cermis, incluse quelle in notturna. L’esperienza si completa con i centri wellness della valle, i mercatini natalizi e i piatti tipici del territorio: dai canederli allo speck, fino allo strudel.
Con il Val di Fiemme Easy Camping Village, Club del Sole amplia il proprio format di ospitalità Full Life Holidays, ora anche tra le vette delle Dolomiti. Questa apertura rafforza la strategia di destagionalizzazione, ampliando il portafoglio e le esperienze offerte ai clienti e creando al tempo stesso nuove opportunità di crescita e valorizzazione per il capitale umano del Gruppo.
Leggi tutto: Club del Sole inaugura la 1a stagione invernale al Val di Fiemme Easy Camping Village

(Adnkronos) - La vaccinazione contro il meningococco "è importantissima perché la meningite è una malattia molto insidiosa: è rara, ma è grave. Si tratta infatti di una patologia che può iniziare con sintomi simil-influenzali e poi, in poche ore, avere una evoluzione che può diventare devastante e portare anche a morte. C’è stato proprio un caso di meningite mortale in Puglia nelle scorse settimane. Questo fa capire quanto sia fondamentale vaccinare, e farlo nei tempi previsti: bambini al di sotto dell’anno e adolescenti". Così Martino Barretta, pediatra di famiglia e responsabile nazionale dell’area vaccini e immunizzazioni di Fimp, Federazione italiana medici pediatri, interviene in occasione della giornata mondiale contro la meningite, che si celebra il 5 ottobre.
"Bisogna vaccinare i bambini come indicato dal calendario vaccinale nei primi mesi di vita e, poi, gli adolescenti - rimarca Barretta - Ci sono infatti due picchi di rischio: uno nel primo anno di vita e un altro durante l’adolescenza. In quest’ultima fascia d’età le coperture non sono ottimali perché" i giovanissimi si recano "pochissimo dal medico e sono restii alla vaccinazione. È quindi necessario sensibilizzare i genitori e coinvolgere maggiormente i pediatri, che comunque sono i medici di fiducia anche per gli adolescenti" e che possono proporre loro, "in occasione delle visite di bilancio di salute, la vaccinazione".
Certo, "se il pediatra potesse somministrare direttamente i vaccini durante queste visite, si potrebbe ridurre il rischio che molte famiglie, dovendosi riferire al centro vaccinale, si perdano lungo il percorso", riflette l’esperto. Dove i pediatri possono passare "dalla raccomandazione alla somministrazione, le coperture sono più elevate", afferma il referente Fimp ricordando che questa pratica è una realtà "solo in Regione Toscana e, in altre province, a macchia di leopardo, lungo lo Stivale". Per migliorare la copertura, Barretta suggerisce di utilizzare la strategia della "chiamata attiva" che come pediatri "facciamo attraverso i nostri gestionali e le applicazioni, invitando gli adolescenti ai bilanci di salute. Durante queste visite valutiamo crescita, sviluppo puberale, prevenzione, uso dei social e altre tematiche - illustra l’esperto - In quell’occasione possiamo anche parlare di vaccinazioni, fornire materiale informativo e, con la possibilità di somministrare direttamente il vaccino, completare il percorso in un unico appuntamento".
A variare sul territorio nazionale è anche la disponibilità gratuita dell’antimeningococo B. "Gli adolescenti hanno già, da calendario nazionale, un vaccino gratuito contro il meningococco, ma manca quello contro il B. Eppure - osserva Barretta - i dati di sorveglianza mostrano che più dell’80% dei casi è dovuto al sierogruppo B. Solo alcune regioni lo hanno inserito gratuitamente nel calendario regionale, altre no, creando discrepanze. Come Fimp - evidenzia - stiamo lavorando per portare avanti la richiesta di un’offerta omogenea a livello nazionale, anche attraverso i nostri rappresentanti nei gruppi tecnici regionali e ministeriali".
Chi ha fatto il vaccino da piccolo "deve comunque ricevere una dose ulteriore in adolescenza: anche se il bambino è stato vaccinato sotto i 2 anni, deve ripetere la vaccinazione nell’adolescenza - avverte il pediatra - Il calendario prevede la vaccinazione al dodicesimo anno, quindi dagli anni successivi ai 12 . Può essere fatta anche oltre, negli adulti, ma la fascia adolescenziale di riferimento è dai 12 ai 18 anni. Attualmente sono previsti 2 vaccini - chiarisce - il tetravalente (contro sierogruppi A, C, W, Y) e il vaccino contro il sierogruppo B. In Italia non si usa ancora il pentavalente, quindi servono due vaccini separati. Il tetravalente ha quasi azzerato i casi di malattia invasiva da meningococco C, ma oggi il predominante resta il sierogruppo B. Per questo motivo le regioni dovrebbero assumersi la responsabilità di offrire anche questa vaccinazione, in base all’epidemiologia, negli adolescenti, dove il sierogruppo maggioritario è il B".
Leggi tutto: Vaccini, Barretta (Fimp): "Fondamentale anti meningococco in bimbi e adolescenti"

(Adnkronos) - Il Salone d’Onore del Coni ha ospitato oggi la conferenza stampa di presentazione di Luca Banchi, nuovo Commissario Tecnico della Nazionale Maschile fino al 2028. L'ex coach della Lettonia, 60enne di Grosseto, prende il posto di Gianmarco Pozzecco, che ha lasciato la panchina dell'Italbasket dopo tre anni di mandato al termine dell'Europeo. Grandi aspettative sono riposte nel nuovo tecnico come ha sottolineato il presidente della Fip Gianni Petrucci.
"Innanzitutto voglio salutare Gianmarco Pozzecco, a cui mi lega un grande affetto. Ci siamo lasciati bene, in questi anni Gianmarco ha sempre onorato l’impegno e ricreato grande entusiasmo intorno alla Nazionale. Quanto alla scelta di Banchi, c’è stata subito piena convergenza con Gigi Datome e Salvatore Trainotti perché Luca racchiude tante qualità e ha maturato diverse esperienze internazionali, raccogliendo consensi e successi. Il suo contratto è triennale e scadrà dopo i Giochi Olimpici di Los Angeles, che rimangono sempre il nostro obiettivo più importante. Io ti timbro nel cuore i cinque cerchi olimpici. Non esiste altro, le Olimpiadi sono tutto, il coronamento di una vita". Poi aggiunge alla platea: "Volete un titolo? Con l’arrivo in Nazionale di Banchi, vogliamo...Sbancare”.
Molto emozionato il neo Ct Luca Banchi che avrà come assistenti allenatori Marco Ramondino, Adriano Vertemati e Iacopo Squarcina. Inoltre proseguirà la sua collaborazione con lo staff tecnico della Nazionale Riccardo Fois, mentre Matteo Panichi lavorerà a tempo pieno per la Fip. “Provo emozione e gratitudine, questo è per me il punto più alto della mia carriera. Nel processo di innamoramento con la pallacanestro, tutti i miei riferimenti più importanti sono arrivati da giocatori e allenatori della Nazionale. Ora raccoglierne l’eredità è uno straordinario onore, oltre che una responsabilità che ho iniziato ad avvertire dal mio primo giorno in Federazione".
"Raccolgo il testimone di Gianmarco Pozzecco, con la Lettonia ho affrontato l’Italia due volte nel corso dell’estate e ho avuto modo di apprezzare da vicino la forza e la coesione del gruppo Azzurro: l’ultima estate è stata esaltante, ci sono tanti giovani talentuosi e promettenti e vorremmo che la Nazionale avesse un ruolo centrale nella loro crescita -ha aggiunto Banchi-. Come ho avuto modo di capire ed apprezzare da coach della Lettonia, la Nazionale è sopra tutto e tutti: se in un Club alcune volte si fatica a trasmettere ai giocatori il senso di appartenenza alla squadra, in una Nazionale tutto ciò è inutile perché certi valori sono intrinseci”.
Ottimista anche Gigi Datome, coordinatore del Settore Squadre Nazionali Maschili: “C’è grande felicità e soddisfazione nell’ufficializzare il nuovo incarico di Luca Banchi, figura che abbiamo scelto per le sue qualità dentro e fuori dal campo e per la straordinaria esperienza internazionale maturata in sette Paesi diversi. L’estate appena trascorsa è stata ricca di soddisfazioni per la pallacanestro italiana, ripartiamo con entusiasmo certi che coach Banchi potrà conferire ulteriore autorevolezza al nostro progetto. Vogliamo che tutte le nostre Nazionali parlino lo stesso linguaggio, che siano riconoscibili in termini di rispetto e attaccamento alla Maglia. Lavoriamo per questo, certi che i risultati ci premieranno”.
Leggi tutto: Luca Banchi nuovo ct azzurro: "Il punto più alto della mia carriera"

(Adnkronos) - La meningite "è una di quelle malattie gravi che può essere letale per bambini e adolescenti" e "contro la quale esiste un vaccino sicuro ed efficace". In Italia esistono in commercio "2 vaccini contro alcuni sierotipi del batterio che determina la malattia (meningococco); il sierotipo B e 4 sierotipi associati ACWY. La vaccinazione rappresenta lo strumento più importante di cui disponiamo per evitare l’insorgenza della malattia e le conseguenze neurologiche permanenti che la patologia comporta". Così’ all’Adnkronos Salute Antonio D’Avino, presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) alla vigilia della Giornata mondiale della meningite che si celebra ogni anno il 5 ottobre per diffondere una consapevolezza sulla meningite e sui suoi sintomi, sulle misure di prevenzione per ridurne l'incidenza, e sulla necessità di attenzione e sforzi globali per sconfiggerla.
Tra i messaggi da lanciare in vista della Giornata di sensibilizzazione, per D’Avino sicuramente "la priorità è quella di aumentare le coperture vaccinali verso le infezioni da meningococco. Il pediatra di famiglia, per la sua missione e per il ruolo che riveste, è il partner ideale delle famiglie italiane per l’educazione sanitaria – spiega -. I bilanci di salute costituiscono un filtro, durante queste visite il pediatra di famiglia oltre a misurare altezza, peso, circonferenza cranica del bambino, fa attività preventiva e promozione di corretti stili di vita". E nell’ambito della prevenzione "le vaccinazioni rappresentano lo strumento più importante per evitare l’insorgere di malattie letali o che comunque possono lasciare sequele neurologiche e permanenti in bambini e adolescenti" conclude.
Leggi tutto: Giornata meningite, D’Avino (Fimp): "Può essere letale per bimbi e adolescenti"

(Adnkronos) - "Devastante" e caratterizzata da "un alto tasso di mortalità" e in grado di determinare "gravi conseguenze a lungo termine". Per l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) la meningite rimane una minaccia significativa per la salute globale. A preoccupare in particolare medici e autorità sanitarie, per via del suo grave impatto, è la meningite batterica: nel mondo circa 1 persona su 6 che contrae questo tipo di meningite muore, e 1 su 5 presenta gravi complicazioni, segnala l'Oms, evidenziando che "il modo più efficace per fornire una protezione duratura" è ricorrere ai "vaccini" esistenti, che sono "convenienti e sicuri". Il 5 ottobre è la Giornata mondiale della meningite nata per diffondere una consapevolezza sulla meningite e sui suoi sintomi, sulle misure di prevenzione per ridurne l'incidenza, e sulla necessità di attenzione e sforzi globali per sconfiggerla.
Nel 2023 – secondo il report ‘Sorveglianza nazionale delle malattie batteriche invasive 2021-2023’ dell’Istituto superiore di Sanità - in Italia sono stati segnalati 85 casi di malattia invasiva da meningococco; nel 2022 e nel 2021 ne erano stati segnalati, rispettivamente 57 e 26. Nel 2023 l’incidenza della malattia invasiva da meningococco è risultata maggiore nei bambini con meno di 1 anno (2,54/100.000) e, a seguire, nella fascia di età 15-24 anni (0,34/100.000), come anche registrato nel 2021 e nel 2022. Non solo: nella fascia dei giovani adulti, 15-24 anni, la proporzione dei casi di malattia invasiva da meningococco di sierogruppo B si è mantenuta elevata in tutti e tre gli anni.
Sempre nel 2023 – si legge nel report - sono stati segnalati 6 decessi tra gli 85 casi di malattia invasiva da meningococco. Tra i 6 casi fatali, 4 sono stati causati da ceppi di meningococco di sierogruppo B in soggetti appartenenti alle fasce di età 15-24 anni (2 casi) e 25-64 anni (2 casi). Gli altri 2 casi fatali sono stati causati, rispettivamente, da un ceppo di sierogruppo W e da uno di sierogruppo Y, entrambi nella fascia di età 25-64 anni. Tre casi sono stati riportati con un quadro clinico di meningite e sepsi/batteriemia, 2 casi con sepsi/batteriemia e 1 con meningite. Dal 2021 al 2023 la percentuale di casi di malattia invasiva da meningococco per cui non era disponibile l’informazione relativa al sierogruppo capsulare è diminuita: 9% nel 2023 vs il 23% nel 2022 ed il 31% nel 2021.
A causare la meningite sono diversi i microrganismi: batteri, virus, funghi, parassiti. Ma come si manifesta e quali rischi comporta? La meningite, spiegano gli esperti, è l'infiammazione dei tessuti che circondano il cervello e il midollo spinale; può essere fatale, come testimonia l’ultimo caso di cronaca (il 6 settembre scorso un bambino di 3 anni è morto per meningite B a Bari) e richiede cure mediche immediate. I sintomi più comuni sono rigidità del collo, febbre, confusione o stato mentale alterato, mal di testa, nausea e vomito. Ma le caratteristiche cliniche dei pazienti variano a seconda della causa, del decorso della malattia (acuto, subacuto o cronico), del coinvolgimento cerebrale (meningoencefalite) e delle complicanze sistemiche (sepsi).
La meningite batterica è la forma più pericolosa e può portare a decesso in poco tempo dalla scoperta dei sintomi, anche 24 ore. Colpisce persone di qualsiasi età. Contro alcune delle principali cause batteriche esistono trattamenti e vaccini efficaci, ma "la meningite rimane una minaccia significativa in tutto il mondo", ribadisce l'Oms il cui obiettivo è "sconfiggere la meningite entro il 2030".
Leggi tutto: Giornata meningite, alto tasso mortalità e gravi conseguenze /Scheda

(Adnkronos) - Lazio-Torino, in programma sabato allo stadio Olimpico, è una di quelle partite che ripropongono uno schema, quello degli incroci pericolosi tra passato e presente, che ricorrono nella storia del calcio. Potrebbe essere l'ultima gara alla guida dei granata per Marco Baroni, in crisi di risultati e fortemente indiziato di esonero, soprattutto in caso di sconfitta. La Lazio è la squadra che ha guidato nella scorsa stagione, da cui si è separato in estate, e potrebbero essere proprio i suoi ex giocatori a spingerlo fuori dalla sua attuale panchina.
Ironia della sorte, o del destino, potrebbe essere proprio la Lazio ad aprire le porte del Torino a Daniele De Rossi, ex allenatore e bandiera della Roma, che è al momento il candidato principale alla successione di Baroni.
De Rossi ha appena trovato con la Roma l'accordo per la rescissione del contratto triennale firmato lo scorso anno, che gli avrebbe consentito di incassare ancora 4 milioni dalla società di Dan Friedkin. Un segnale evidente della forte volontà di rimettersi in gioco e, anche, della concreta possibilità di dover valutare un'altra offerta a brevissimo.
I rapporti di De Rossi con il presidente del Torino Urbano Cairo sono buoni da tempo. I due hanno già avuto un colloquio molto positivo in estate, prima che la scelta finale cadesse su Baroni, e la stima tra i due sarebbe stata ribadita e rinforzata anche nei contatti che ci sarebbero stati in queste ore.
Altro incrocio possibile, e pericoloso, quello che vedrebbe Daniele De Rossi affrontare la 'sua' Roma più volte in questa stagione: al ritorno di campionato, con l'andata già giocata e vinta dal Torino, si sommerebbero gli ottavi di Coppa Italia, a Roma, il 3 dicembre. Tra due mesi esatti, De Rossi potrebbe tornare all'Olimpico su un'altra panchina, quella 'sbagliata' secondo chi ancora non ha digerito il suo incomprensibile esonero dopo quattro giornate la scorsa stagione. Una serie di incroci pericolosi che passano proprio dal risultato di Lazio-Torino di sabato.
Leggi tutto: Torino, il destino di Baroni (e di De Rossi?) nelle mani della Lazio
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