
(Adnkronos) - Volodymyr Zelensky denuncia un attacco di un drone che ha preso di mira una stazione ferroviaria nella regione di Sumy. "Un attacco feroce di un drone russo sulla stazione di Shostka - scrive su X il presidente ucraino - I servizi d'emergenza sono sul posto e hanno iniziato ad aiutare le persone". Zelensky riferisce un bilancio provvisorio, spiegando che "le informazioni sui feriti sono in fase di verifica" e che "al momento sappiamo di almeno 30 vittime".
"I russi non potevano non sapere che stavano colpendo civili - accusa Zelensky - Ogni giorno la Russia si porta via vite umane. E solo la forza può fermarli. Abbiamo sentito dichiarazioni determinate da Europa e America ed è tempo diventino tutte realtà". "Parole al vento non bastano più - conclude - Serve un'azione forte".
Al momento dell'attacco, secondo Zelensky, nella stazione c'erano dipendenti di Ukrzaliznytsia, le ferrovie ucraine, e passeggeri. Su Telegram il governatore di Sumy, Oleh Hryhorov, ha precisato che è stato preso di mira il treno che collega Shostka a Kiev.
Immagini condivise sui social dalle autorità ucraine mostrano almeno una carrozza di un treno in fiamme. "I russi hanno attaccato in modo deliberato la stazione ferroviaria e il treno passeggeri - ha denunciato via X anche Andriy Yermak, capo dell'ufficio del presidente ucraino - Sapevano che era un convoglio civile. Ordinario terrore, una guerra contro i civili".
Mosca ha lanciato nella notte una serie di attacchi con droni anche nei pressi di Dnipro e Kharkiv.
In Russia, una delle più grandi raffinerie russe nei pressi di San Pietroburgo ha preso fuoco dopo essere stata colpita in un attacco ucraino condotto con droni. Lo ha riferito il governatore della regione, Alexander Drozdenko, secondo cui l'incendio nella zona industriale della città di Kirishi è stato ora domato. Lo stesso governatore ha precisato che le difese aeree hanno abbattuto sette droni.
Si è trattato del secondo attacco contro la raffineria in poche settimane: Kirishi, situata a 800 chilometri dal confine, è sede dell'impianto di Kirishinefteorgsintez, noto anche come Kinef, di proprietà della società legata al Cremlino Surgutneftegas. Con la capacità di processare circa 20 milioni di tonnellate di petrolio all'anno, è una delle più grandi raffinerie della Russia. Gli ucraini, secondo le autorità russe, hanno colpito anche nella regione meridionale di Voronezh.
Leggi tutto: Ucraina, Zelensky: "Attacco con drone russo su una stazione, almeno 30 feriti"

(Adnkronos) - "Milan-Juventus? Sarà una bella partita. Per noi è importante fare un altro passo in avanti contro una squadra che si giocherà lo scudetto fino alla fine. Dovremo essere bravi. Per me è stata una settimana normale. Conta la partita, i sentimenti ci sono ovviamente dopo 8 anni di Juve, spero di fare 8 anni anche al Milan". Sono le parole in conferenza stampa del tecnico del Milan Massimiliano Allegri, alla vigilia del big match di campionato contro la Juve.
Allegri ha aggiunto, con una battuta: "Il rischio di sbagliare panchina? No perché hanno invertito le panchine. Per me andare in panchina è sempre una grande emozione. Noi dobbiamo restare concentrare sull'obiettivo finale, il Milan deve tornare a giocare la Champions. Per farlo dobbiamo continuare a lavorare, mancano tante partite e tanti punti. Ci saranno anche momenti difficili, noi dobbiamo continuare a lavorare per raggiungere l'obiettivo. Per me non è una rivincita. Quando sono andato alla Juve ho ringraziato il Milan per i primi 4 anni. Prima di tornare qui ho ringraziato la Juve. Difesa? Contro il Napoli abbiamo fatto bene, ma potevamo difendere meglio come nell'azione del rigore".
Allegri ha anche chiesto a Dan Peterson di parlare alla squadra. "E' stato un bellissimo momento, per me è un grande allenatore. Ho parlato con lui di calcio e di basket, ha ancora una carica straordinaria. C'è sempre da imparare da uno come lui. Per raggiungere l'obiettivo finale serve un certo numero di punti. Di solito per il quarto posto servono 74-75 punti. Domani dobbiamo giocare una partita molto tecnica, loro pressano tanto, hanno fatto sempre gol, hanno giocatori importanti. Quando ci sono gare così di solito vengono fuori belle partite, sono gare belle da giocare".


(Adnkronos) - “La fine della guerra non sarà la fine del conflitto. Dovremo ricucire le comunità dal basso con tanta pazienza. Serve una narrazione lucida e solida da contrapporre a quella degli estremismi. Non vogliamo assistenza, ma supporto per costruire iniziative economiche ispirate al bene comune”. Lo ha osservato il patriarca di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, intervenuto alla settima edizione del Fnec a Firenze.
"Purtroppo - ha detto - non possiamo farci illusioni: la fine della guerra non sarà la fine del conflitto. L'odio che ha scatenato è ancora profondo, e non c'è una exit strategy, né una chiara prospettiva sul dopo. C'è ancora molto da fare. Proprio per questo, quando le istituzioni politiche e, ahimè, anche quelle religiose vengono meno, è importante fare rete nel territorio. Questo è quello che cerchiamo di fare” .
Leggi tutto: Mo, patriarca Gerusalemme: "Fine guerra non sarà fine conflitto, odio è profondo"

(Adnkronos) - "I dati dicono che le malattie neurologiche - un gruppo di condizioni molto ampio che comprende ad esempio lo stroke, l’epilessia, la cefalea, la sclerosi multipla, le demenze e il Parkinson - non solo sono più diffuse di quanto generalmente si creda ma sono anche la causa principale di disabilità. Tutte insieme, rappresentano oggi la seconda causa nel mondo di mortalità". Lo ha detto Alessandro Padovani, presidente della Società italiana di neurologia (Sin), all’incontro 'Brain Health Inequalities - Idee e strategie per non lasciare indietro nessuno', organizzato da Triennale Milano in collaborazione con Lundbeck Italia nell’ambito dell'Esposizione internazionale Inequalities. Un’occasione per discutere del diritto di accesso alle cure nell’ambito della salute del cervello. "Questo fa comprendere l’entità del peso e dei costi sociali che le malattie neurologiche rappresentano. - aggiunge - Ciò pone l’ulteriore importante problema della gestione delle persone che ne sono colpite e che dunque entrano in una condizione per la quale il sistema sanitario, almeno in Italia, dovrebbe dare risposte".
A rendere più complicato l’accesso a cure e servizi "sono il problema della scarsità di forza lavoro, quello della disuguaglianza nelle cure e, anche, delle competenze. Abbiamo una medicina spesso consolidata su dei sylos - spiega Padovani - dove le discipline non si parlano. È quindi necessario lavorare sull’integrazione e creare dei ponti tra la neuropsichiatria infantile e la neurologia, tra la neurologia e la geriatria, sull’asse delle fasi della vita, ma anche con la psichiatria e con la cardiologia per alcune di queste patologia". Un approccio multidisciplinare è reso urgente anche dal fatto che "i fattori di rischio cardiovascolari sono anche fattori di rischio cerebrovascolari. Se noi lavorassimo insieme - prosegue il presidente Sin - potremmo rispettare anche quanto il Ministero della Salute oggi sostiene con l’approccio One Health” secondo cui si deve guardare anche "a come le diverse malattie partecipano e si influenzano vicendevolmente”.
"Abbiamo una sanità concentrata sugli ospedali e una componente socio-assistenziale fortemente radicata nei distretti. Cercare di unire la medicina delle cure primarie e la quella specialistica non è facile, come non lo è lavorare sulle filiere territorio-ospedale o sulle diverse fragilità, - conclude Padovani - Parliamo di fragilità nei bambini e negli anziani, due categorie che dovrebbero essere al centro del nostro agito, invece, ancora, lavoriamo secondo schemi passati. Un ulteriore ambito su cui dovremmo lavorare molto è la formazione. C’è ancora molto da fare, il Dm 77, la volontà delle Regioni aiuta, però il gap in termini di forza lavoro non fa altrettanto".
Leggi tutto: Salute, Padovani (Sin): "Malattie neurologiche sono principale causa di disabilità"

(Adnkronos) - Hamas spaccato. E' questa la fotografia che fa del gruppo il Wall Street Journal secondo cui restano forti divisioni su come procedere dopo che ieri Hamas ha risposto alla proposta del presidente degli Stati Uniti per la "fine del conflitto a Gaza" accettando di rilasciare tutti gli ostaggi e dicendosi pronto a "consegnare l'amministrazione della Striscia di Gaza a un'entità palestinese" composta da tecnici "sulla base del consenso nazionale palestinese e con il sostegno arabo e islamico".
Hamas, evidenzia il giornale, ha usato un linguaggio evasivo e la ragione principale - dicono funzionari arabi di Paesi impegnati nella mediazione con il gruppo - è che non c'è accordo sul disarmo e sulle condizioni per il rilascio gli ostaggi.
Stando ai mediatori arabi, Khalil Al-Hayya, negoziatore di Hamas, e diversi altri esponenti dell'ala politica del gruppo hanno sostenuto di accettare la proposta nonostante riserve significative. Ma gli esponenti di Hamas fuori dalla Striscia di Gaza hanno un'influenza limitata sul braccio armato del gruppo, che resta nell'enclave palestinese. Ezzedin al-Haddad, alla guida di Hamas a Gaza dopo l'uccisione di Yahya Sinwar e Mohammed Sinwar, ha detto ai mediatori di essere aperto al compromesso, scrive il giornale, aggiungendo che secondo i mediatori Haddad sarebbe pronto alla consegna di razzi e altri armamenti all'Egitto e all'Onu ma vorrebbe restassero nell'arsenale armi come i fucili d'assalto, che Hamas considera armi difensive.
Ma, dicono ancora i mediatori, comandanti di Hamas a Gaza temono di non riuscire a far rispettare fra i combattenti l'impegno sul disarmo se verrà accettata un'intesa che equivale a una resa.
"Entro 72 ore da quando Israele avrà pubblicamente accettato questo accordo, tutti gli ostaggi, vivi e deceduti, verranno restituiti", prevede il piano di Trump per "la fine del conflitto a Gaza". Gli 'scettici' all'interno di Hamas affermano che la proposta del presidente Usa è di fatto una "tregua di 72 ore". E i mediatori evidenziano come i vertici del braccio armato di Hamas insistano perché il rilascio degli ostaggi sia collegato a una tempistica chiara per il ritiro israeliano da Gaza.
Così, secondo alcuni osservatori, la risposta di Hamas serve a prendere tempo per risolvere le tensioni tra l'ala politica e il braccio armato del gruppo.
Leggi tutto: Gaza, Hamas si spacca sul piano Trump: per il Wsj "ora è in guerra con sé stesso"

(Adnkronos) - Jannik Sinner torna in campo. Dopo il successo nell'Atp 500 di Pechino, il fuoriclasse azzurro debutta oggi, sabato 4 ottobre, nel secondo turno del Masters 1000 di Shanghai contro il tedesco Daniel Altmaier. Per il numero 2 del mondo, l'obiettivo è la difesa del titolo conquistato lo scorso anno, insieme ai punti pesantissimi in ottica ranking Atp. Il match dovrebbe iniziare intorno alle 12:30 ora italiana.
Ad attendere il vincitore della sfida di oggi, al terzo turno ci sarà l’olandese Tallon Griekspoor.
Il match tra Jannik Sinner e Daniel Altmaier è visibile in diretta su Sky Sport. Il match viene trasmesso anche in streaming su Sky Go, Now e Tennis Tv.
Leggi tutto: Sinner-Altmaier oggi a Shanghai - Il match in diretta



(Adnkronos) - Alla vigilia dei tre anni di mandato, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il governo mantengono un livello record di consensi, rispettivamente raccogliendo il 45,3% e il 45,1%. È quanto emerge dal rapporto Human Index - l’esclusivo indicatore di convergenza che unisce e sintetizza i dati delle ricerche demoscopiche e quelli del web e social listening - realizzato da Vis Factor in collaborazione con l’istituto sondaggistico EMG Different (GUARDA).
Fratelli d’Italia si conferma il primo partito italiano con il 28,9% delle intenzioni di voto (+2,9% rispetto alle politiche del 2022). Seguono Pd al 21,5% (+2,5%), Movimento 5 Stelle 13% (-2,4%), Forza Italia 10,1% (+2%), Lega 8,8% (invariato), AVS 6,2% (+2,6), Azione 3,1% e Italia Viva 2,4% (la somma di questi ultimi due partiti è inferiore al risultato raccolto nel 2022, 7,8%), secondo quanto emerge dal rapporto Human Index.

(Adnkronos) - Nella mattina di venerdì "un gruppo di militanti Pd e Cgil diretto alla manifestazione ‘pro-Pal’ di Roma ha lanciato uova contro la sede nazionale di Pro Vita & Famiglia in Viale Manzoni, intonando cori offensivi come 'Pro Vita, Pro Vita, vaffa...'". L’associazione denuncia l’episodio come il diciottesimo attacco vandalico contro la propria sede negli ultimi 4 anni motivato da odio politico. “Che si tratti di manifestare per l’ambiente, la pace, la violenza di genere o altro, per la Sinistra ogni occasione è utile per aggredirci, questa pericolosa escalation deve finire”, afferma Antonio Brandi, presidente della Onlus.
“Chiediamo a Elly Schlein e a Maurizio Landini di condannare il vergognoso episodio, commesso da militanti che sventolavano le bandiere del Partito Democratico e della Cgil. Al Governo, e in particolare al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ribadiamo la richiesta di innalzare urgentemente le misure di sicurezza necessarie a garantire la libertà di espressione e di manifestazione del pensiero minacciata anche in Italia, come abbiamo denunciato anche con una petizione popolare lanciata a seguito della brutale uccisione negli Usa dell’attivista pro life Charlie Kirk, sottoscritta da oggi da più di 20.000 cittadini", conclude.
Leggi tutto: Pro Vita, Brandi: "Insulti e uova contro la nostra sede a Roma"

(Adnkronos) - Al Cnao (Centro nazionale di adroterapia oncologica) di Pavia "usiamo l'energia che sprigiona dal cuore degli atomi per aiutare i nostri pazienti, per dare speranza. 'Rays of hope', raggi di speranza, è il nome di un'iniziativa dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, nata per diffondere conoscenza sull'uso pacifico dell'energia degli atomi per la cura dei tumori, a cui il Cnao aderisce. A nome di tutta la comunità" del centro "ringrazio di cuore il presidente della Repubblica per averci onorato della sua presenza". Con queste parole il presidente del Cnao, Gianluca Vago, ha salutato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita nella struttura.
Accompagnato dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, dal sindaco di Pavia Michele Lissia, dal Prefetto Francesca De Carlini e dal presidente della Provincia Giovanni Palli, è stato accolto dai vertici Centro - Vago, il Dg Sandro Rossi e il presidente emerito Ugo Amaldi - che lo hanno guidato nella visita alla struttura e al suo progetto di espansione. Istituito nel 2001 dal ministero della Salute come Fondazione privata senza scopo di lucro, entrato nel Servizio sanitario nazionale nel 2014, il Cnao eroga trattamenti di adroterapia, una forma avanzata di radioterapia che impiega fasci di particelle (protoni e ioni carbonio, detti 'adroni') per colpire con estrema precisione le cellule tumorali, risparmiando i tessuti sani circostanti. L'adroterapia è indicata nel trattamento di neoplasie resistenti alla radioterapia convenzionale (con raggi X) e per quelle non operabili, perché situate vicino a organi critici.
Prima tappa del tour presidenziale il bunker del sincrotrone, cuore pulsante della tecnologia del centro pavese. Grazie a questo particolare acceleratore di particelle, il Cnao è l'unica struttura italiana, e una delle sei al mondo, in grado di effettuare l'adroterapia sia con protoni che con ioni carbonio, che provocano un danno al Dna della cellula tumorale tre volte maggiore rispetto a quello generato dai raggi X. Mattarella ha potuto osservare da vicino quello che viene spesso definito il 'Cern in miniatura', un anello di 25 metri di diametro e 80 metri di circonferenza, all'interno del quale le particelle vengono accelerate fino a sfiorare la velocità della luce. A differenza di altri acceleratori, quello di Pavia è stato realizzato insieme al Cern di Ginevra e all'Istituto nazionale di fisica nucleare per il trattamento clinico di pazienti oncologici, ad oggi poco meno di 6.000.
Mattarella è stato poi accompagnato in una nuova area dedicata alla protonterapia con un acceleratore di protoni e una sala di trattamento equipaggiata con 'gantry', sistema in grado di far ruotare i fasci di particelle attorno al paziente. La nuova struttura consentirà di ridurre i tempi di trattamento e di ampliare le opzioni cliniche e sarà dedicata in prevalenza al trattamento di tumori pediatrici. Il Capo dello Stato ha anche assistito alla proiezione di un video sul funzionamento di un'innovativa metodica di prossimo impiego al Cnao: la Boron Neutron Capture Therapy (Bnct).
Mattarella ha quindi incontrato una ristretta delegazione di pazienti del Cnao, raccogliendone le testimonianze in un momento riservato. E poi nella sala conferenze del centro pavese ha ascoltato gli interventi di Vago e Amaldi, per poi lasciare la struttura dopo un saluto ai dipendenti. "Credo gli sia stato possibile apprezzare da un lato lo straordinario contenuto tecnologico delle apparecchiature del nostro centro e dall'altro le competenze e la dedizione del nostro personale per il sostegno e la cura alle persone colpite dalla malattia - ha commentato Vago - Il Cnao rappresenta uno dei luoghi che testimoniano il valore prezioso del nostro Sistema sanitario e un'eccellenza al servizio del nostro Paese. La nostra Fondazione è un'impresa collettiva unica al mondo che dimostra quanto il nostro Paese sia capace di realizzare progetti di altissimo valore scientifico".
Nel suo discorso Mattarella ha ringraziato ed espresso "apprezzamento" e "ammirazione per quanto qui avviene". Nel mondo, ha aggiunto, "è un momento difficile, sofferto. Ma, proprio per questo, essere qui è tutt'altro che fuori contesto. Al contrario. In un momento in cui, tra guerre, conflitti, violenze, contrapposizioni accese, intolleranze, stragi, da quello che fa il Cnao emerge, giorno per giorno, senza interruzione, un messaggio su quel che l'umanità richiede, su quel che si propone per andare incontro alle vere esigenze di donne e uomini di questo mondo. E questo è un messaggio non solo alternativo ma autorevolmente superiore a quello delle violenze e dei contrasti". Un messaggio "frutto anche della capacità degli scienziati di superare confini propri di competenza; di mettere insieme 19 diverse professionalità. Perché, tra medici, ingegneri e fisici, all’interno vi sono tante diverse condizioni, diverse specializzazioni, diverse vocazioni. Questo mettere insieme, superando i confini, i vari talenti professionali, le varie vocazioni professionali, è un altro grande risultato collaborativo. E anche questo modello è un esempio che si lancia nella convivenza".
Leggi tutto: Tumori, il presidente Mattarella in visita al Cnao di Pavia

(Adnkronos) - 'Tale e Quale Show', in onda ieri venerdì 3 ottobre su Rai1, è stato il programma più visto del prime time, con 3.063.000 spettatori e il 19.9% di share. Al secondo posto, 'Tradimento' su Canale 5 ha conquistato 2.119.000 spettatori e il 14.8% di share. Terzo piazzamento per 'Quarto Grado' su Rete4, con 1.209.000 spettatori e il 9.3% di share.
A seguire, tra gli altri ascolti del prime time: 'Propaganda Live' su La7 (1.044.000 spettatori, share 8.1%), 'Robin Hood' su Italia1 (903.000 spettatori, share 5.7%), 'Fratelli di Crozza' sul Nove (894.000 spettatori, share 5.1%), 'La furia di un uomo - Wrath of Man' su Rai2 (785.000 spettatori, share 4.7%), 'Pechino Express - Fino al Tetto del Mondo' su Tv8 (489.000 spettatori, share 3.1%), 'FarWest' su Rai3 (395.000 spettatori, share 2.6%).
In access prime time, su Canale 5 'Gira La Ruota della Fortuna' (4.079.000 spettatori, share 21.3%) e 'La Ruota della Fortuna' (4.752.000 spettatori, share 24%) con Gerry Scotti prevalgono su 'Cinque Minuti' (3.529.000 spettatori, share 18.7%) e 'Affari Tuoi' con Stefano De Martino (4.496.000 spettatori, share 22.7%), trasmessi da Rai1.
Leggi tutto: Ascolti tv, vincono 'Tale e Quale Show' e in access 'La Ruota della Fortuna'

(Adnkronos) - Il premier israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe convocato consultazioni d'emergenza nella notte dopo la risposta di Hamas al piano Trump per "la fine del conflitto a Gaza". A rivelare il retroscena è il sito di notizie israeliano Ynet, secondo cui erano presidenti i vertici della Difesa, il ministro della Difesa, Israel Katz, e il ministro per gli Affari strategici, Ron Dermer, ma non erano stati invitati i ministri di estrema destra Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir.
Secondo fonti dell'entourage di Netanyahu citate nelle scorse ore da Channel 12, il premier non valuterebbe in modo positivo la risposta di Hamas al piano Trump e sarebbe rimasto sorpreso dalla reazione del tycoon.
"La considerano per lo più come una risposta negativa - emerge alle notizie rilanciate dal Times of Israel -. Ma vanno avanti assecondando l'impegno Trump perché non hanno altra opzione".
Leggi tutto: Gaza, riunione d'urgenza di Netanyahu senza Smotrich e Ben-Gvir: il retroscena


(Adnkronos) - Aveva scelto il nome 'Coletta' per raccontare la sua storia senza rivelare la propria identità, ma ora Ada, 44enne campana, ha deciso di uscire dall’anonimato, raccontando la propria situazione in un video.
A leggere le sue parole, la sorella Celeste poiché Ada, colpita dalla sla diagnosticata lo scorso anno, non riesce più a parlare.
“In meno di 8 mesi la malattia mi ha consumata. Con una violenza fulminea mi ha tolto le mani, le gambe, la parola. La vita è una cosa meravigliosa finché la si può vivere e io l’ho fatto. Ho vissuto con ardore gioie e dolori, e ho sempre combattuto per quello in cui credo, come la libertà di scelta. Mi sono rivolta alla mia Asl, coinvolgendo anche il tribunale, chiedendo ora quella libertà per me stessa: poter scegliere una vita dignitosa e una morte serena, vicino alla mia famiglia, nel mio Paese, quando la mia condizione diventerà definitivamente insopportabile. E ho intenzione di combattere per questo diritto finché ne avrò le forze. Ma quanto è crudele dover sprecare le ultime forze per una guerra?”, si chiede Ada.
Ada, infatti, dopo aver ricevuto dalla propria azienda sanitaria il diniego al suicidio assistito, ha dovuto presentare, tramite il collegio legale coordinato dall’avvocata Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, un ricorso d’urgenza al tribunale di Napoli, a seguito dell’opposizione al diniego, visto che l’azienda sanitaria non dava seguito alle richieste. Durante l’udienza con l’azienda sanitaria si è concordata una nuova valutazione delle condizioni di Ada. Le visite sono state effettuate e ora è in attesa degli esiti.
Il diniego iniziale si basava sull’assenza di tre dei quattro requisiti stabiliti dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale (“Cappato-Antoniani”) per accedere alla morte volontaria assistita in Italia. L’unico requisito riconosciuto era la patologia irreversibile di cui soffre Ada. Mancavano, secondo l’azienda sanitaria, la volontà di procedere con la morte volontaria assistita, la dipendenza da trattamento di sostegno vitale e la presenza di sofferenze ritenute intollerabili dalla paziente.
"Ada sta affrontando una prova straordinariamente difficile - afferma Filomena Gallo, segretaria nazionale dell'Associazione Luca Coscioni -. La legge e la Corte costituzionale tutelano il diritto all’autodeterminazione dei cittadini, anche nelle scelte riguardanti la vita e la morte. È responsabilità delle istituzioni e delle autorità sanitarie garantire che questo diritto venga rispettato senza indugi". "Siamo in attesa della relazione e del parere dell’azienda sanitaria, affinché Ada possa decidere della propria vita nel pieno rispetto della sua volontà, senza ulteriori ritardi burocratici" aggiunge.
Ad oggi, sono 16 le persone che hanno ricevuto il via libera per l’accesso al suicidio assistito in Italia. 11 di queste hanno avuto accesso, 7 assistite dal team legale dell'Associazione Luca Coscioni, 4 appresa da media e accesso agli atti (tre in Toscana e una in Emilia Romagna. Le restanti 5 hanno scelto di non procedere o non hanno potuto procedere.
In assenza di una legge nazionale che regolamenti l'aiuto alla morte volontaria, ovvero l’accesso al suicidio assistito, in Italia questa scelta di fine vita è normata dalla sentenza numero 242 del 2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato-Antoniani, che ha legalizzato l’accesso alla procedura ma solo a precise condizioni di salute delle persone. La Consulta ha disposto, con una sentenza di incostituzionalità parziale dell’articolo 580 del codice penale, che la persona malata che vuole accedere all’aiuto alla morte volontaria (suicidio assistito) deve essere in possesso di determinati requisiti: deve essere capace di autodeterminarsi; essere affetta da patologia irreversibile; tale patologia deve essere fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che la persona reputa intollerabili; essere dipendente da trattamenti di sostegno vitale.
Questi requisiti, insieme alle modalità per procedere, devono essere verificati dal Servizio Sanitario Nazionale con le modalità previste dalla legge sulle Dat agli articoli 1 e 2 (Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento, 219/17), previo parere del comitato etico territorialmente competente. L’azienda sanitaria deve inoltre verificare le modalità di esecuzione le quali dovranno essere evidentemente tali da evitare abusi in danno di persone vulnerabili, da garantire la dignità del paziente e da evitare al medesimo sofferenze.
Ai sensi della recente sentenza costituzionale n.135 del 2024 la Consulta ha anche ampliato la portata del requisito del trattamento di sostegno vitale includendo tutte quelle procedure che, indipendentemente dal loro grado di complessità tecnica e di invasività, sono normalmente compiute da familiari o caregivers. Ha inoltre affermato che il requisito del “trattamento di sostegno vitale” può dirsi soddisfatto anche quando non sia in esecuzione perché, legittimamente, rifiutato dalla persona malata.


(Adnkronos) - Francesca Fagnani è riuscita nell'impresa. Dopo anni di corteggiamento serrato - a quanto apprende l'Adnkronos - la conduttrice di 'Belve' avrebbe incassato un sì da Maria De Filippi, per la sua partecipazione all'edizione del programma che prenderà il via il prossimo 28 ottobre. Naturalmente, dalla due regine del top secret e dai loro entourage non arriva per ora alcuna conferma. Ma secondo indiscrezioni insistenti la cosa sarebbe in cantiere.
Alla vigilia dell'edizione di 'Belve' andata in onda nella scorsa primavera, Fagnani, in un'intervista a 'Sette' del 'Corriere della Sera', era tornata a indicare pubblicamente la conduttrice di Canale5 come il suo sogno nel cassetto: "Proprio perché sono sua grande fan, mi piacerebbe Maria De Filippi, una donna che da vent'anni, forse di più, sa intercettare il gusto delle persone: perché chi fa il 30 per cento ancora oggi, con un pubblico disperso su mille reti e mille piattaforme, vuol dire che sa capire qualcosa in più delle persone. E nella conduzione fa quello che non fa nessun conduttore, sa giocare in sottrazione su sé stessa", aveva detto. Poi, domenica scorsa, Francesca Fagnani è stata ospite della prima puntata domenicale della venticinquesima stagione di 'Amici'. E c'è chi giura che ora il sogno di avere a 'Belve' Queen Mary stia per diventare realtà (di Antonella Nesi).
Leggi tutto: 'Belve', Francesca Fagnani incassa il sì di Maria De Filippi

(Adnkronos) - Sara Errani e Jasmine Paolini si qualificano per la finale del doppio femminile al torneo Wta di Pechino. Le azzurre si sono imposte in semifinale sulla coppia composta dalla tennista di Taiwan Su-Wei Hsieh e dalla lettone Jelena Ostapenko, per 6-4, 6-0. In finale le campionesse in carica sfideranno la coppia formata dalla giapponese Miyu Kasto e dall'ungherese Fanny Stollar.
Leggi tutto: Atp Pechino, Sara Errani e Jasmine Paolini in finale

(Adnkronos) - Sara Errani e Jasmine Paolini si qualificano per la finale del doppio femminile al torneo Wta di Pechino. Le azzurre si sono imposte in semifinale sulla coppia composta dalla tennista di Taiwan Su-Wei Hsieh e dalla lettone Jelena Ostapenko, per 6-4, 6-0. In finale le campionesse in carica sfideranno la coppia formata dalla giapponese Miyu Kasto e dall'ungherese Fanny Stollar.
Leggi tutto: Wta Pechino, Sara Errani e Jasmine Paolini in finale

(Adnkronos) - "Che contrasto di emozioni quando un amico che ci ha dato tanto non è più qui". Con queste parole, l’attore Richard Gere ha aperto un toccante post su Instagram dedicato a Giorgio Armani, scomparso un mese fa. Gere ha partecipato questa settimana alla presentazione della nuova collezione a Milano, la prima senza lo stilista: "Quella che doveva essere una sfilata è diventato un tributo".
Nel messaggio, Gere ripercorre il legame profondo con Armani, nato sul set di 'American Gigolò', film che segnò una svolta per entrambi: "Era la sua grande occasione, e per me la scoperta di cosa significasse camminare accanto a un vero artista della moda".
L’attore rende omaggio alla visione creativa dello stilista: "Giorgio non disegnava solo abiti; creava personaggi, modellava atteggiamenti, dipingeva anime. Con lui ho imparato cosa significa davvero indossare un abito - come un capo possa raccontare chi sei prima ancora che tu dica una parola".
"Lo ricordo com’era: originale, visionario, un artista. Con la mano di un artigiano e l’anima di un pittore", conclude Gere, ringraziando Armani per l’eredità lasciata e per i tanti momenti condivisi.
Domani Richard Gere sarà ospite di Fabio Fazio nella prima puntata della nuova stagione di 'Che tempo che fa'.
Leggi tutto: Giorgio Armani, Richard Gere gli dedica un post commosso su Instagram

(Adnkronos) - "Un primo gruppo di 26 cittadini italiani che erano sulla Flottilla sta per lasciare Israele con un charter. Li abbiamo inseriti in un volo della Turkish per Istanbul. Sono già stati trasferiti nella base aerea di Ramon e partiranno da aeroporto di Eilat". A renderlo noto via X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
"Gli altri 15 italiani non hanno firmato il foglio di rilascio volontario e dovranno attendere l’espulsione per via giudiziaria, che avverrà la prossima settimana - aggiunge - Ho nuovamente dato disposizioni all’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv di far assicurare ai connazionali rimasti un trattamento rispettoso dei loro diritti".
Leggi tutto: Tajani: "Ventisei italiani nella Flotilla per Gaza stanno per lasciare Israele"
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