(Adnkronos) - Al momento della chiusura delle urne per le legislative in Moldova, alle 21 ora locale, si è registrata un'affluenza di quasi il 52%, con un aumento di quasi quattro punti rispetto alle parlamentari di quattro anni fa, quando l'affluenza era stata del 48%, ma con una flessione rispetto al 54% registrato per il ballottaggio delle presidenziali nel novembre dello scorso anno.
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(Adnkronos) - I primi risultati delle elezioni legislative di oggi, domenica 28 settembre, in Moldavia indicano un vantaggio del partito di Azione e Solidarietà (Pas) della presidente filoeuropea, Maia Sandu, che viene dato al 39,4%. Segue il Blocco patriottico, l'alleanza dei partiti filorussi, che viene dato al 32,2 per cento, nei risultati corrispondenti allo scrutinio di 513 dei 2274 collegi elettorali. Al terzo posto c'è un altro partito filoeuropeo, Ppda, al 7,4%, seguito poi dalla coalizione Alternativa, al 6,9%, e infine il partito filorusso Partito nostro al 6,8%.
Al momento della chiusura delle urne per le legislative in Moldova, alle 21 ora locale, si è registrata un'affluenza di quasi il 52%, con un aumento di quasi quattro punti rispetto alle parlamentari di quattro anni fa, quando l'affluenza era stata del 48%, ma con una flessione rispetto al 54% registrato per il ballottaggio delle presidenziali nel novembre dello scorso anno.
(Adnkronos) - "Vi devo dire una cosa, se non ve la dico non riesco ad iniziare: sono emozionato, come forse mai a mia memoria posso ricordare in tutti questi anni di musica e palchi". E' una voce rotta dalla commozione quella con cui Claudio Baglioni ha aperto l'anteprima nazionale del suo 'Grand Tour La Vita è Adesso' a Lampedusa. "Addirittura più che nella mia città: quando devo cantare a Roma divento nervosissimo, ma qui questa sera è persino peggio. Ci sono stati momenti di panico, mi sento molto coinvolto". E come dargli torto.
Lampedusa non è solo il punto più a sud d'Italia, per Baglioni è "il punto più a Sud del cuore": è qui che nel 1998, durante un tour negli stadi, è nata una passione insanabile, è qui che per dieci anni ha dato vita all’avventura di O'Sciá. Ed è da qui che Baglioni ha scelto di partire per il suo ultimo viaggio musicale in giro per l’Italia: 40 concerti in 40 luoghi di valore artistico e paesaggistico, per celebrare i 40 anni dell’album più venduto di sempre in Italia.
Partendo da Lampedusa, inevitabile toccare il tema dei migranti, e delle guerre che affliggono il mondo. "Io per farmi un'idea ci metto tanto, ancora a 74 anni tante cose non le ho capite - spiega Baglioni -. Detesto quelli che su ogni cosa dicono la loro. Vedo delle trasmissioni televisive dove ci sono giornalisti che passano da parlare di Gaza a parlare di Garlasco, e poi magari di diete nello stesso identico modo". In questo clima così arroventato "sono convinto che gli artisti e i personaggi pubblici siano dei trombettieri, suonano la carica ma non sanno fare nessuna guerra. Ma visto che non riusciamo a far diminuire i fatti negativi, possiamo almeno aumentare quelli positivi”. E così, il suo live nell’isola diventa un atto di resistenza poetica.
Lampedusa, con i suoi 7.000 abitanti, risponde con una presenza straripante: è sold out ovunque, con 25 voli e 14 navi aggiunti per l’occasione. Nello Stadio Comunale che ospita l’evento sono 9.500 i braccialetti distribuiti. Un’impresa “epica, non per le dimensioni del palco (31 metri per 16, 56 e alto 15 metri, ndr) ma per il cuore che ci è voluto per realizzarla”, spiega il manager Ferdinando Salzano. Baglioni non si limita a cantare: costruisce un racconto in cui l'emozione è il fil rouge. Il live, 20 musicisti sul palco con lui, si apre con un preludio di quattro brani (‘Io sono qui’, ‘Dagli il via’, ‘Acqua dalla luna’, ‘Poster’) che raccontano la prima parte della sua vita, “la mia solitudine, la timidezza, che non si supera mai”, spiega. Poi, per la prima volta, esegue tutti e dieci i brani dell’album ‘La vita è adesso’. Il pubblico canta ogni parola, l’apice arriva con ‘E adesso la pubblicità’, ‘Notte di note, note di notte’ e, ovviamente, ‘La vita è adesso’.
“La pace è un sogno che non bisogna mai smettere di sognare perché è l’unico modo per evitare che il mondo precipiti nell’incubo”, dice l'artista fra gli applausi. Una vera festa, che non è stata rovinata neanche da qualche polemica delle scorse settimane sugli 800mila euro spesi dall’amministrazione comunale per tre giorni di eventi, tra cui appunto il concerto di Baglioni: “Mi dispiace sempre quando si mischiano soldi e musica, ma è una polemica nata e morta lì, seppellita dai manifesti sparsi per l’isola alla Mao Tse Tung che non permettono il dissenso”, ironizza con classe il cantautore. Che davanti a quei cartelloni con la sua faccia sparsi ovunque per l’isola si imbarazza pure, com’è nel suo stile: “Qui conosco tutti. Sembra una cosa un po’ postuma”, scherza.
E infatti il pubblico è vivissimo: canta per oltre tre ore di live dove non manca quasi nessuno dei successi più grandi dell'artista, ‘Amore bello’, ‘Io me ne andrei’, ‘Quante volte’. E poi tre medley: uno “del cuore”, uno “collettivo”, uno "geografico", che va da ‘W l’Inghilterra’ a ‘Porta Portese’. 'Questo piccolo grande amore' è lì, come sempre, a ricordare la bellezza e il peso della memoria. E quanto Baglioni canta 'Avrai', scritta per il figlio Giovanni, si commuove fino alle lacrime. "Ho pensato a mio nipotino -rivelerà ai cronisti a fine concerto- l'ho cantata tante volte, ma è la prima volta che mi succede. Questo concerto è stato il più difficile della mia vita". Il Grand Tour La Vita è Adesso prenderà il via da piazza San Marco a Venezia il 29 giugno 2026, con 40 date fino al 12 settembre 2026, toccando luoghi simbolici e scenari mozzafiato. "Erano tanti anni che non facevo tour in luoghi all'aperto, voglio tornare a godermela”, confessa.
Ma se questo sarà l'ultimo tour, non sarà però l'addio alle scene di Baglioni, che in seguito si esibirà in una serie di eventi singoli, fuori dall'idea di un tour organizzato. "Saranno unici e speciali", anticipa. E questi eventi non si esclude possano essere negli stadi. Di sicuro Roma non mancherà, e sarà probabilmente l'evento finale. "Così non faccio tanta strada dal palco alla pensione”, sorride Baglioni. Ma i fan stiano tranquilli, per il momento sembra ancora lontana. (di Ilaria Floris)
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(Adnkronos) - Anche Mel Gibson allo stadio Olimpico per tifare Roma nel match che i giallorossi vincono 2-0 contro il Verona. La star di Hollywood si presenta in tribuna d'onore con una sciarpa giallorossa per la sfida che lancia la squadra di Gasperini ai vertici della Serie A.
Gibson è in Italia per girare La Passione di Cristo – la Resurrezione. La sua presenza allo stadio non è sfuggita a telecamere e fotografi, che hanno colto anche il dettaglio: la sciarpa giallorossa al braccio sinistro.
"Mi rendevo conto della difficoltà di diversi giocatori di disputare 3 partite in una settimana per la prima volta. Un po' di scorie sono rimaste, dovremo riflettere e valutare anche questo nelle prossime gare. Abbiamo avuto difficoltà che in altre partite non abbiamo mai avuto. Alcuni giocatori avevano una difficoltà maggiore e loro, quando venivano su, riuscivano a giocare con più facilità. Abbiamo sofferto un po' più del dovuto", le parole dell'allenatore giallorosso Gasperini, al microfono di Dazn.
"Se i numeri della Roma in fase difensiva sono questi, molto è merito di Svilar. E' sempre una garanzia, anche per la gestione di alcune palle e per il tempismo nelle uscite. Indubbiamente abbiamo un grande portiere", sottolinea il tecnico piemontese prima di commentare la conquista momentanea della vetta della Serie A. "Questi risultati fanno piacere, ma questo è un momento in cui vanno fatte valutazioni di partita in partita. Pensiamo a crescere, a costruirci a migliorarci e a inserire giocatori. Aspettiamo di recuperare anche qualche infortunato, oggi ha esordito Ziolkowski che è un ragazzo di prospettiva".
Tra gli spettatori in tribuna all'Olimpico anche l'attore Mel Gibson. "Per la mia generazione è un idolo. Ci ha portato fortuna, lo inviteremo spesso".
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(Adnkronos) - Diverse persone sono rimaste colpite nella sparatoria avvenuta oggi, domenica 28 settembre, in una chiesa mormona a Grand Blanc in Michigan. Lo riporta la polizia locale che aggiunge che l'aggressore sarebbe stato colpito e non è più una minaccia, mentre l'edificio religioso è in fiamme, secondo quanto si legge sulla Cnn.
Leggi tutto: Michigan, sparatoria in una chiesa mormona: "Diversi feriti, edificio in fiamme"
(Adnkronos) - Diverse persone sono rimaste colpite nella sparatoria avvenuta oggi, domenica 28 settembre, in una chiesa mormona a Grand Blanc nella contea di Genesee in Michigan. Lo riporta la polizia locale che aggiunge che l'aggressore sarebbe stato colpito e non è più una minaccia, mentre l'edificio religioso è in fiamme, secondo quanto si legge sulla Cnn. Tra i feriti, in molti in gravi condizioni, ci sono anche dei bambini.
La polizia di Grand Blanc, un sobborgo di Flint, cittadina ad un'ottantina di chilometri da Detroit, non ha specificato se dicendo che l'aggressore è stato neutralizzato, volesse dire che è stato ucciso o arrestato. Nel suo comunicato esorta la popolazione a rimanere lontana dall'area della chiesa che è in fiamme.
"L'intera chiesa è in fiamme" dichiara Christopher Swanson, sceriffo della contea di Genesee. Lo sceriffo poi ha confermato che le persone che si trovavano all'interno dell'edificio sono state fatte uscire e che vi sono diverse persone che sono state colpite, senza dare altre precisazioni sulle loro condizioni, si legge su sito Abcnews.
"In questa domenica, giorni di preghiera e pace, una tale violenza è un grandissimo male, le nostre preghiere vanno alle vittime, le famiglie e la comunità", ha scritto su X John James, deputato repubblicano del Michigan.
(Adnkronos) - Almeno una persona è rimasta uccisa e altre nove sono rimaste ferite nella sparatoria avvenuta oggi, domenica 28 settembre, nella chiesa dei mormoni a Grand Blanc nella contea di Genesee in Michigan. Lo ha detto un portavoce della polizia locale, precisando che però si teme che si possano trovare altre vittime nella chiesa, che è stata devastata da un incendio che si ritiene sia stato appiccato intenzionalmente dall'aggressore che, conferma la polizia, è morto. L'edificio religioso è in fiamme, secondo quanto si legge sulla Cnn. Tra i feriti, in molti in gravi condizioni, ci sono anche dei bambini.
Secondo la Cnn un uomo ha guidato con il suo pick up fino alla chiesa e ha aperto il fuoco. "L'orribile sparatoria nella chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni i a Grand Blanc" appare "essere ancora un altro attacco mirato contro i cristiani negli Stati Uniti" scrive il presidente Donald Trump affermando che "questa violenza nel nostro Paese deve finire, subito". "Il sospetto è morto, ma c'è ancora molto da sapere", ha aggiunto assicurando che l'Fbi è sul posto per guidare un'inchiesta federale e fornire tutta l'assistenza alle autorità locali.
La polizia di Grand Blanc, un sobborgo di Flint, cittadina a un'ottantina di chilometri da Detroit, non ha specificato se dicendo che l'aggressore è stato neutralizzato, volesse dire che è stato ucciso o arrestato. Nel suo comunicato esorta la popolazione a rimanere lontana dall'area della chiesa che è in fiamme.
"L'intera chiesa è in fiamme" dichiara Christopher Swanson, sceriffo della contea di Genesee. Lo sceriffo poi ha confermato che le persone che si trovavano all'interno dell'edificio sono state fatte uscire e che vi sono diverse persone che sono state colpite, senza dare altre precisazioni sulle loro condizioni, si legge su sito Abcnews.
"In questa domenica, giorni di preghiera e pace, una tale violenza è un grandissimo male, le nostre preghiere vanno alle vittime, le famiglie e la comunità", ha scritto su X John James, deputato repubblicano del Michigan.
Leggi tutto: Spari in chiesa in Michigan, almeno 1 morto. Trump: "Attacco ai cristiani"- Video
(Adnkronos) - Almeno una persona è rimasta uccisa e altre nove sono rimaste ferite nella sparatoria avvenuta oggi, domenica 28 settembre, nella chiesa dei mormoni a Grand Blanc nella contea di Genesee in Michigan. L'aggressore è stato ucciso dopo uno scontro a fuoco con la polizia.
Le forze dell'ordine temono di trovare altre vittime nella chiesa: l'edificio, nel quale si trovavano centinaia di fedeli, è stato devastato da un incendio che si ritiene sia stato appiccato intenzionalmente dall'aggressore. Tra i feriti, in molti in gravi condizioni, ci sono anche dei bambini. Gli investigatori hanno trovato anche un oggetto che potrebbe rivelarsi un ordigno artigianale, secondo la Cnn.
Secondo la ricostruzione della polizia, un uomo - un 40enne di Burton, Michigan - ha guidato con il suo pick up fino alla chiesa: ha "sfondato la porta" e "aperto il fuoco" con un fucile d'assalto contro i moltissimi fedeli riuniti per la funzione domenicale. "Un sospetto 40enne di Burton, un uomo, ha fatto schiantare il suo veicolo contro la porta d'ingresso della chiesa - ha detto il capo della polizia William Renye -. Poi è uscito dall'auto ed ha sparato diversi colpi contro persone che si trovavano nella chiesa".
"L'orribile sparatoria nella chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni i a Grand Blanc" appare "essere ancora un altro attacco mirato contro i cristiani negli Stati Uniti" scrive il presidente Donald Trump affermando che "questa violenza nel nostro Paese deve finire, subito". "Il sospetto è morto, ma c'è ancora molto da sapere", ha aggiunto assicurando che l'Fbi è sul posto per guidare un'inchiesta federale e fornire tutta l'assistenza alle autorità locali.
"L'intera chiesa è in fiamme", ha detto Christopher Swanson, sceriffo della contea di Genesee. Lo sceriffo poi ha confermato che le persone che si trovavano all'interno dell'edificio sono state fatte uscire e che vi sono diverse persone che sono state colpite, senza dare altre precisazioni sulle loro condizioni. Nel corso del primo pomeriggio americano, l'incendio è stato domato.
"In questa domenica, giorni di preghiera e pace, una tale violenza è un grandissimo male, le nostre preghiere vanno alle vittime, le famiglie e la comunità", ha scritto su X John James, deputato repubblicano del Michigan.
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(Adnkronos) - Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha incontrato oggi, domenica 28 settembre, una delegazione della Flotilla. "Se forza il blocco navale si espone a pericoli non gestibili" ha detto il ministro riferendo di aver consigliato di "evitare azioni che mettano a rischio vite, in primis attivisti italiani".
"Oggi pomeriggio, alle 15.15, ho incontrato, presso il comando della compagnia dei carabinieri Roma-San Pietro, la portavoce della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia, e le altre esponenti del movimento Simona Moscarelli e Giorgina Levi. Ho ribadito loro tutte le mie preoccupazioni, ma anche l'importanza del dialogo e la necessità di evitare azioni che possano mettere a rischio qualunque vita, in primis degli attivisti italiani".
"L'obiettivo dichiarato della Flotilla è quello di aiutare il popolo di Gaza, ma è fondamentale che questo impegno non si traduca in atti che non porterebbero ad alcun risultato concreto, ma che, al contrario, rischierebbero di avere effetti drammatici con rischi elevati e irrazionali - aggiunge -. La priorità mia e del governo è e resta la sicurezza e il ricorso a soluzioni efficaci e sicure per aiutare realmente la popolazione di Gaza, attraverso i canali umanitari e diplomatici, tutti già attivi".
"Le istituzioni italiane, a partire dal Presidente della Repubblica, dal Presidente del Consiglio e da tutte le principali cariche dello Stato, stanno profondendo ogni sforzo diplomatico e operativo affinché prevalga il senso di responsabilità. Ma qualora la Sumud Flotilla decidesse di forzare un blocco navale - conclude Crosetto - si esporrebbe a pericoli elevatissimi e non gestibili, visto che parliamo di barche civili che si pongono l'obiettivo di 'forzare' un dispositivo militare. Sono certo che si possano ottenere risultati migliori e maggiori per il popolo palestinese in altri modi, mezzi e sistemi, come ho ribadito loro, ringraziando per il confronto sincero e corretto”.
(Adnkronos) - Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha incontrato oggi, domenica 28 settembre, una delegazione della Flotilla. "Se forzate il blocco navale vi esponete a pericoli non gestibili" ha detto il ministro alla portavoce Maria Elena Delia, riferendo di aver consigliato di "evitare azioni che mettano a rischio vite, in primis di attivisti italiani".
"Oggi pomeriggio, alle 15.15, ho incontrato, presso il comando della compagnia dei carabinieri Roma-San Pietro, la portavoce della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia, e le altre esponenti del movimento Simona Moscarelli e Giorgina Levi - si legge nella nota -. Ho ribadito loro tutte le mie preoccupazioni, ma anche l'importanza del dialogo e la necessità di evitare azioni che possano mettere a rischio qualunque vita, in primis degli attivisti italiani".
"L'obiettivo dichiarato della Flotilla è quello di aiutare il popolo di Gaza, ma è fondamentale che questo impegno non si traduca in atti che non porterebbero ad alcun risultato concreto, ma che, al contrario, rischierebbero di avere effetti drammatici con rischi elevati e irrazionali - aggiunge -. La priorità mia e del governo è e resta la sicurezza e il ricorso a soluzioni efficaci e sicure per aiutare realmente la popolazione di Gaza, attraverso i canali umanitari e diplomatici, tutti già attivi".
"Le istituzioni italiane, a partire dal Presidente della Repubblica, dal Presidente del Consiglio e da tutte le principali cariche dello Stato, stanno profondendo ogni sforzo diplomatico e operativo affinché prevalga il senso di responsabilità. Ma qualora la Sumud Flotilla decidesse di forzare un blocco navale - conclude Crosetto - si esporrebbe a pericoli elevatissimi e non gestibili, visto che parliamo di barche civili che si pongono l'obiettivo di 'forzare' un dispositivo militare. Sono certo che si possano ottenere risultati migliori e maggiori per il popolo palestinese in altri modi, mezzi e sistemi, come ho ribadito loro, ringraziando per il confronto sincero e corretto”.
"La missione va avanti verso Gaza, non abbiamo avuto defezioni, navighiamo in acque internazionali nella totale legalità, questa è la nostra responsabilità" ha affermato Maria Elena Delia, portavoce della Flotilla, prima di incontrare la segretaria del Pd, Elly Schlein. Quanto alle affermazioni del ministro della Difesa, Guido Crosetto, Delia si è limitata a dire: "Non ricordo".
(Adnkronos) - La Roma batte 2-0 il Verona all'Olimpico conquista la quarta vittoria nelle prime cinque giornate di campionato e aggancia momentaneamente il Napoli con 12 punti in vetta alla Serie A, in attesa del big match degli azzurri si stasera a San Siro con il Milan. I giallorossi si impongono grazie alle reti di Dovbyk al 7' e Soulé al 79', confermandosi solidi in difesa con un solo gol al passivo dopo 450 minuti giocati. In classifica gli scaligeri restano fermi a quota 3, in 14/a posizione insieme a Fiorentina e Lazio.
La partita
Al 4' pericolosa la squadra di casa in ripartenza, palla a Dovbyk che decide però di non calciare al limite dell'area, apertura verso Pellegrini e chiusura della difesa ospite. Al 7' la squadra capitolina passa in vantaggio. Cross dalla destra di Celik, Montipò incerto nell'uscita e pallone destinato sul secondo palo dove Dovbyk non sbaglia di testa: sovrastato Nunez e pallone nell'angolino per il vantaggio giallorosso e primo gol stagionale per l'ucraino. Al 12' giallo per Akpa Akpro, che cintura Koné in ripartenza.
Al quarto d'ora Hellas a un passo dal pari. Conclusione a botta sicura da pochi passi di Orban, si immola Svilar che in tuffo respinge col volto. Al 25' Nelsson di oppone al tiro di Soulé che si era accentrato da destra. Un minuto dopo intervento decisivo in scivolata di Nunez su Pellegrini, servito da Dovbyk. Al 28' gialloblù di nuovo pericolosi: Bradaric crossa rasoterra dalla sinistra, Giovane non ci arriva sul primo palo ma alle sue spalle Orban impatta in qualche modo a porta vuota. Pallone che si stampa sulla traversa. Al 34' rumoreggia l'Olimpico che invoca il secondo giallo per Akpa Akpro, che rischia tantissimo colpendo Pellegrini alle spalle.
Nella ripresa si riparte con Gagliardini al posto di Akpa Akpro. Al 2' Serdar prende la mira dal limite dell'area e fa partire un destro che termina di poco alto. Poco dopo ancora i ragazzi di Zanetti pericolosi con Giovane che apre il piattone da ottima posizione ma manda a lato. All'8' giallo anche per Gagliardini per un intervento falloso su Angelino. Al quarto d'ora triplo cambio per Gasperini: dentro Ferguson, Tsimikas ed Hermoso. Fuori l'applauditissimo Dovbyk, Wesley e Angelino. Al 19' intervento energico e al limite di Nelsson su Celik, pronto a crossare con due compagni appostati in area. Feliciani lascia correre, ma il turco ha bisogno dello staff sanitario prima di tornare in campo.
Al 22' Belghali si accentra da destra e calcia forte ma centrale col piede debole, Svilar sicuro in presa. Subito dopo ancora l'estremo difensore giallorosso decisivo su Orban stavolta uscita bassa, dopo che il nigeriano palla al piede era scappato a Mancini. Alla mezz'ora Zanetti inserisce Sarr al posto di Giovane. Al 34' arriva il raddoppio della Roma. Bravo Ferguson che lavora un pallone sulla sinistra e lo serve a Koné, rimpallo in area che diventa un assist per Soulé. Nonostante i crampi ci arriva l'argentino che batte Montipò.
Poco dopo l'ex Juve esce sostituito dal El Shaarawy. Al 40' doppio cambio per Zanetti: fuori Nunez e Bradaric, dentro Bella-Kotchap e Cham. Poco dopo c'è spazio per Kastanos al posto di Bernede. Nel finale Montipò evita il tris con un bell'intervento su Cristante. Al quinto minuto di recupero gol annullato al Verona. Direttamente dal calcio piazzato di Kastanos, Orban devia di testa alle spalle di Svilar ma l'attaccante gialloblù tocca con il braccio, decisione confermata dal Var che annulla la rete.
Leggi tutto: Dovbyk e Soulé stendono il Verona e la Roma aggancia il Napoli in vetta
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