
(Adnkronos) - In un settore come quello sanitario, in cui le sale operatorie generano fino al 30% dei rifiuti ospedalieri, si è tenuto a Ecomondo 2025 un panel destinato a cambiare il paradigma della sanità: la presentazione del primo Rapporto LCA-LCC sui dispositivi tessili utilizzati in sala operatoria, redatto da Ambiente Italia e presentato da Roberto Cariani, che evidenzia una riduzione dell’impronta ambientale fino al 34% e costi delle esternalità del monouso. Organizzato da Assosistema Confindustria, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il panel ha posto al centro del dibattito il tema della transizione ecologica nel settore sanitario, presentando dati e soluzioni concrete per una gestione sostenibile dei dispositivi medici tessili. A partecipare all’incontro, alcune delle realtà più autorevoli del settore come Intercent-ER, la centrale di committenza regionale dell’Emilia-Romagna, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Safe HUB, azienda specializzata nel recupero e nel riciclo del tessile.
Dall’analisi emerge con chiarezza che la sanità italiana dispone oggi di uno strumento concreto per orientare gli acquisti pubblici verso criteri ambientali e di economia circolare, con due risultati strategici: riduzione dei rifiuti sanitari e diminuzione dell’impatto ambientale lungo l’intera catena produttiva. Le sale operatorie, in particolare, rappresentano circa il 30% dei rifiuti complessivi prodotti da una struttura ospedaliera, e una parte significativa di questo quantitativo deriva dai dispositivi medici tessili monouso, che contribuiscono in modo rilevante alla crescita del rifiuto sanitario. Alla luce di questi dati, gli ospedali sono chiamati a ripensare i propri modelli di approvvigionamento, passando da una logica di economia lineare — basata su “produrre, utilizzare e smaltire” — a modelli di economia circolare, fondati sul riuso, sul riciclo e sulla riduzione dell’impatto ambientale complessivo. Secondo i risultati del Rapporto, l’utilizzo di camici rinforzati riutilizzabili consente una riduzione dell’impronta climatica del 34%, mentre per i teli operatori si registra un -32% di impatto ambientale rispetto alle soluzioni monouso.
L’analisi economica LCC mette inoltre in evidenza come sia necessario considerare con attenzione i costi nascosti del monouso, spesso esclusi dalle valutazioni di spesa diretta ma che ricadono sulla collettività in termini di smaltimento e impatti ambientali. Nel caso specifico dei dispositivi monouso in sala operatoria, il costo sociale associato può essere stimato in circa 78 euro, a fronte di un ciclo di vita completo e sostenibile del riutilizzabile di 60 cicli.
Oggi il settore può inoltre contare su una filiera già pronta e certificata: le lavanderie industriali che operano nel comparto sanitario dispongono della certificazione ambientale “Made Green in Italy”, rilasciata direttamente dal Ministero dell’Ambiente, che definisce e misura l’impronta ambientale del comparto. La sanità peraltro può contare anche su tecnologie già disponibili per il recupero e il riciclo del tessile a fine vita, rendendo concreta la possibilità di una gestione circolare dei dispositivi tessili. Non è più un progetto o un’ipotesi, ma una realtà industriale operativa: non ci sono più scuse per non cambiare modello.
“Abbiamo sentito la necessità di mettere un punto fermo su un tema molte volte dibattuto ma sempre con pochissimi dati concreti da analizzare – dichiara Marco Squassina, Presidente di Assosistema Confindustria – Il Rapporto LCA-LCC vuole essere uno strumento utile per avviare, già dal 2026, confronti mirati con le centrali di committenza e con gli operatori sanitari, al fine di valorizzare la riduzione dei rifiuti e dell’impatto ambientale.”
“La pubblica amministrazione – aggiunge Matteo Nevi, Direttore Generale di Assosistema Confindustria – ha un compito chiaro e deve assumere un ruolo centrale nella politica ambientale. I costi dello smaltimento e gli impatti ambientali restano sul territorio, a carico dei cittadini e degli utenti. Non possiamo più pensare a una sanità costruita su un modello vecchio, che non considera il problema della gestione e della riduzione del rifiuto.”
“Il settore sanitario può e deve diventare un protagonista attivo della transizione ecologica – conclude Daniela Antonioni, Presidente della Sezione Sanità di Assosistema Confindustria – I dati del Rapporto LCA-LCC dimostrano che l’innovazione sostenibile è possibile e conveniente. Occorre promuovere una cultura del riutilizzo fondata su sicurezza, tracciabilità e responsabilità sociale, orientando le gare pubbliche verso soluzioni che generano valore ambientale ed economico per il Paese.”
Il panel ha evidenziato come la transizione ecologica nel settore sanitario non sia più un tema di prospettiva, ma una necessità immediata, fondata su dati scientifici e strumenti economici di valutazione. L’adozione di modelli basati sul riutilizzo e sulla tracciabilità dei dispositivi rappresenta una leva strategica per una sanità più sostenibile, efficiente e responsabile.
Leggi tutto: A Ecomondo confronto su prospettive economia circolare nel settore sanitario

(Adnkronos) - Da Achille Occhetto a Fausto Bertinotti a Giuliano Amato, i politici affidano all'Adnkronos il ricordo di Giorgio Forattini, il "re della satira" morto oggi a 94 anni nella sua abitazione milanese.
"Forattini è stato un grandissimo, un vignettista molto delicato e acuto, uno che con la sua opera entrava nei problemi della politica con intelligenza e senso dell'umorismo, sempre con eleganza e dignità", dice Achille Occhetto, l'ultimo segretario del partito comunista italiano, tra i politici al centro della matita di Forattini negli anni '80 e '90. "Le sue vignette erano tutte divertenti", ricorda l'autore della svolta della Bolognina. Anche quelle che la ritraevano? "Certo, io non me la sono mai presa, figurarsi...".
"Sarà banale dirlo, ma Forattini ha illustrato un ciclo della storia politica italiana, centrando i suoi protagonisti, ponendoli nel cuore di una satira che diventa espressione, una cosa che gli è riuscita davvero bene...", osserva Fausto Bertinotti, storico leader della sinistra ed ex presidente della Camera. Bertinotti sceglie di ricordare in particolare due vignette che "restano davvero nella storia".
"Una è quella di Craxi con gli stivali alla Mussolini" più volte disegnato da Forattini, in varie pose, ma sempre con il richiamo al Duce, l'altra invece è quella che prende di mira "il leader del Pci, Enrico Berlinguer, ritratto "in vestaglia che legge sulla poltrona di casa l'Unità, e sorseggia il tè, disturbato dai cori dei cortei che sfilano sotto la sua finestra". "Bastano questi due ritratti di due personaggi tra loro lontani, ma così ben raccontati, a mostrare lo sguardo critico di Forattini", conclude l'ex leader di Rc.
"Nelle vignette di Giorgio Forattini trasparivano a volte i suoi sentimenti personali contro i personaggi raffigurati - il ricordo dell'ex presidente del Consiglio Giuliano Amato - Se ti toglieva il volto, per qualche ragione ce l'aveva con te. In altri casi amplificava un difetto fisico, anche piccolo, per caratterizzare il personaggio. Io venni collocato da lui in questa categoria. Non ce l'aveva con me. E io non ce l'avevo con lui. Ero anzi quasi sempre ammirato".

(Adnkronos) - Se penso che nascendo 50 chilometri più giù avrei ricevuto meno critiche sul fatto di essere italiano? Non lo so, è un po' come dire perché oggi c'è il sole? Non poteva piovere? Però sono molto orgoglioso di essere italiano, sono felice di essere nato in Italia e non in Austria o altre parti". Lo ha detto Jannik Sinner, intervistato dal direttore di Sky Sport Federico Ferri alla vigilia delle Atp Finals di Torino. "Questo Paese - ha aggiunto il fuoriclasse azzurro - merita anche di più di quello che sto facendo io. Abbiamo strutture, allenatori, tantissime mentalità differenti. Ma è la nostra forza e la nostra fortuna. Abbiamo di tutto per essere lì a competere contro i migliori al mondo, dobbiamo unirci e darci forza per avere più trofei e orgoglio possibile. L'Italia lo merita".
Intanto, Sinner è arrivato ieri a Torino per le Atp Finals. Oggi, per il terzo anno consecutivo, ha fatto visita all'Istituto di Candiolo - Irccs, confermando il suo legame con la Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro e con Intesa Sanpaolo, promotori della campagna 'Un Ace per la Ricerca', che si rinnova in occasione delle Nitto Atp Finals 2025 di Torino. Il numero 1 del tennis mondiale, accolto da Allegra Agnelli, presidente della Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro, ha preso parte al lancio della nuova edizione della campagna, incontrando medici, ricercatori, pazienti e volontari. Durante l'incontro Allegra Agnelli, insieme ad Anna Sapino, direttore scientifico dell'Istituto di Candiolo - Irccs, e Gianmarco Sala, direttore generale della Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro, ha presentato a Sinner il celloscopio, oggetto della destinazione dei fondi della campagna 'Una Ace per la Ricerca' 2025: un innovativo macchinario destinato alla ricerca oncologica, che permette di approfondire lo studio dei tumori a livello molecolare e di accelerare la scoperta di terapie personalizzate. Durante la visita, inoltre, Sinner si è intrattenuto con Matilde e Paolo, due giovani pazienti in cura a Candiolo, e con un gruppo di medici e ricercatori.
Leggi tutto: Sinner, messaggio all'Italia: "Felice di essere nato qui e non in Austria"

(Adnkronos) - Il tribunale di Roma ha assolto Francesco Storace dall'accusa di diffamazione per un fotomontaggio che riproduceva il volto dell’inviato di Repubblica Paolo Berizzi imbavagliato e con sullo sfondo la bandiera delle Brigate Rosse pubblicato sul Secolo d’Italia. I fatti risalgono al 2019.
"Il giudice del tribunale di Roma ha assolto Francesco Storace dall'accusa di diffamazione per il fotomontaggio con la mia faccia al posto di quella di Aldo Moro, la bocca incerottata e la bandiera delle Br. Una buonissima notizia per i manganellatori della rete", commenta il giornalista di Repubblica sui social.
"(Non) mi spiace per Paolo Berizzi. Ha perso in tribunale contro di me con la sua querela temeraria. Complimenti alla Fnsi per la presenza al processo al suo fianco", la replica su X di Storace.
Leggi tutto: Fotomontaggio con cronista imbavagliato e bandiera Br, Storace assolto a Roma

(Adnkronos) - La risorsa idrica è sotto crescente pressione a causa del cambiamento climatico, dell'urbanizzazione e delle richieste di industria e agricoltura. Per affrontare queste sfide, Europa e Mediterraneo stanno guidando iniziative digitali e cyber-fisiche, utilizzando tecnologie d'avanguardia come IoT, AI e digital twin per aumentare efficienza e resilienza nella gestione dell’acqua, integrate da soluzioni nature based. Questi temi, insieme alla presentazione di casi studio innovativi, sono stati trattati durante l’evento 'European and Mediterranean nature-based, digital and cyber-physical initiatives projects to innovate water management', a cura del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, Utilitalia, Irsa-Cnr (Water Research Institute), l’Università Politecnica delle Marche, Ispra, Water4all e Water Europe.
Leggi tutto: Ecomondo, focus su tecnologie all’avanguardia per la gestione dell’acqua

(Adnkronos) - Doppio ingresso in Sala Pandini in Senato, dove si raccolgono le firme per il referendum popolare per confermare il ddl Nordio. Sono tanti i senatori che a fine seduta, si sono recati nella sala alle spalle dell'emiciclo per firmare. Da una parte la fila ordinata dei membri delle forze di maggioranza, che, viene spiegato, hanno già messo in cassaforte 59 sottoscrizioni (ne bastavano 41). Tra questi il capogruppo di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
Dall'altro ingresso della sala, invece, si fanno vedere i senatori dei gruppi d'opposizione, tra cui il presidente dem Francesco Boccia, anche loro numerosi a chiedere il referendum popolare. Sala aperta anche domani e giovedì.
Due testi diversi, a scanso di equivoci e anche a prova di legge. E' lo schema adottato dal centrodestra per il deposito della richiesta di referendum sulla riforma della Giustizia. Alla Camera e al Senato la maggioranza ha avviato la raccolta delle firme dei parlamentari secondo i termini prescritti dalla legge (1/5 di una Camera, pari a 80 deputati e 41 senatori).
Il punto, però, al di là del numero di firme si è rivelato il testo del referendum, quello che gli elettori troveranno stampato sulla scheda su cui barrare il sì o il no. Alla chiarezza del quesito è, infatti, in buona parte legato il successo della consultazione e anche l'efficacia della campagna referendaria. Allo stesso tempo, però, vi sono regole e prassi da rispettare sulla formulazione più corretta da sottoporre agli elettori.
Il centrodestra, allora, ha optato per la doppia formulazione. Alla Camera il quesito referendario riproduce esattamente il testo della legge approvato in Parlamento. Una scelta perfettamente aderente alla prassi e alle disposizioni di legge, a prova di legge. Al Senato, invece, il testo da sottoscrivere e, poi, da depositare in Cassazione è leggermente più 'creativo' o più chiaro. Perché, come si fa notare nella stessa maggioranza, nel testo della legge non figura nemmeno la parola giustizia e questo potrebbe ingenerare dubbi e difficoltà negli elettori chiamati a esprimersi su un referendum confermativo di una riforma della giustizia.
Leggi tutto: Referendum Giustizia, maggioranza e opposizione in fila in Senato per le firme

(Adnkronos) - Influenza particolarmente 'attratta' dai più piccoli. "I bambini sono sempre più colpiti dal virus. In tutte le fasi e in particolare durante i picchi della malattia che normalmente vediamo tra fine dicembre e inizio gennaio". Se guardiamo l'incidenza lungo la curva stagionale, "vediamo che i bambini sotto i 6 anni, soprattutto la fascia 0-4 anni, sono quelli che si ammalano di più e continuano fino a fine stagione. Questo accade perché il loro sistema immunitario incontra il virus per le prime volte". A fare il quadro all'Adnkronos Salute è Martino Barretta responsabile Area vaccini della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), che invita i genitori a vaccinare i figli e a vaccinarsi, soprattutto se hanno bambini molto piccoli.
"Finalmente, dopo anni - sottolinea Barretta - questa fascia di età, quella sotto i 6 anni, è stata inserita nelle categorie a rischio, come da tempo indicava l'Oms e come da parecchi anni noi pediatri chiedevamo al ministero della Salute. Quindi per questi bambini l'offerta vaccinale oggi è attiva e gratuita". La vaccinazione, ricorda il medico, "può essere fatta dai 6 mesi in su. Per i bimbi più piccoli il consiglio è che a fare il vaccino siano i genitori, perché visto che non possono vaccinarsi "sono ancora più a rischio di ammalarsi e di avere delle complicanze". Vaccinare i bambini è importante perché non solo "sono quelli che contagiano un po' tutti gli altri (quindi se si vuole bloccare la circolazione dell'influenza va immunizzata questa fascia d'età come ormai dimostrano tutti gli studi), ma sono anche quelli che hanno le maggiori probabilità di malattia più invasiva", evidenzia il pediatra.
Si tende a considerare "l'influenza banale. Non è così - precisa Barretta - Già la normale influenza significa 5-6 giorni di febbre alta e malessere, che non è poco. Ma i bambini hanno anche complicazioni più gravi come polmoniti, come miocarditi. Personalmente ogni anno vedo bambine e bambini con miositi che colpiscono i muscoli, e negli ultimi anni si stanno segnalando sempre di più casi di encefalite subacuta, una malattia molto grave, che può essere mortale e che comunque lascia anche degli strascichi". Quindi "il gioco non vale la candela" a fronte di "una vaccinazione che è molto sicura, perché il vaccino ha 80 anni: è stranoto. Proprio 80 anni fa, infatti, è stato testato il primo vaccino dell'influenza, ne sperimentiamo l'efficacia da allora. E le formulazioni sono sempre più sicure ed efficaci", assicura il pediatra.
Leggi tutto: Influenza, il pediatra: "Bambini sempre i più colpiti, per loro virus non banale"

Influenza particolarmente 'attratta' dai più piccoli. "I bambini sono sempre più colpiti dal virus. In tutte le fasi e in particolare durante i picchi della malattia che normalmente vediamo tra fine dicembre e inizio gennaio". Se guardiamo l'incidenza lungo la curva stagionale, "vediamo che i bambini sotto i 6 anni, soprattutto la fascia 0-4 anni, sono quelli che si ammalano di più e continuano fino a fine stagione. Questo accade perché il loro sistema immunitario incontra il virus per le prime volte". A fare il quadro all'Adnkronos Salute è Martino Barretta responsabile Area vaccini della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), che invita i genitori a vaccinare i figli e a vaccinarsi, soprattutto se hanno bambini molto piccoli.
"Finalmente, dopo anni - sottolinea Barretta - questa fascia di età, quella sotto i 6 anni, è stata inserita nelle categorie a rischio, come da tempo indicava l'Oms e come da parecchi anni noi pediatri chiedevamo al ministero della Salute. Quindi per questi bambini l'offerta vaccinale oggi è attiva e gratuita". La vaccinazione, ricorda il medico, "può essere fatta dai 6 mesi in su. Per i bimbi più piccoli il consiglio è che a fare il vaccino siano i genitori, perché visto che non possono vaccinarsi "sono ancora più a rischio di ammalarsi e di avere delle complicanze". Vaccinare i bambini è importante perché non solo "sono quelli che contagiano un po' tutti gli altri (quindi se si vuole bloccare la circolazione dell'influenza va immunizzata questa fascia d'età come ormai dimostrano tutti gli studi), ma sono anche quelli che hanno le maggiori probabilità di malattia più invasiva", evidenzia il pediatra.
Si tende a considerare "l'influenza banale. Non è così - precisa Barretta - Già la normale influenza significa 5-6 giorni di febbre alta e malessere, che non è poco. Ma i bambini hanno anche complicazioni più gravi come polmoniti, come miocarditi. Personalmente ogni anno vedo bambine e bambini con miositi che colpiscono i muscoli, e negli ultimi anni si stanno segnalando sempre di più casi di encefalite subacuta, una malattia molto grave, che può essere mortale e che comunque lascia anche degli strascichi". Quindi "il gioco non vale la candela" a fronte di "una vaccinazione che è molto sicura, perché il vaccino ha 80 anni: è stranoto. Proprio 80 anni fa, infatti, è stato testato il primo vaccino dell'influenza, ne sperimentiamo l'efficacia da allora. E le formulazioni sono sempre più sicure ed efficaci", assicura il pediatra.

(Adnkronos) - "Una manifestazione importante perché rappresenta un settore in crescita". Così il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, oggi all'inaugurazione dell'edizione 2025 dell'82esima edizione di Eicma.
Il salone ha accolto quest'anno oltre 730 gli espositori, 2.000 marchi e 50 Paesi di provenienza. Tra questi ben dieci nazioni esporranno per la prima volta, segnando l’ingresso in Eicma di imprese da nazioni come Estonia, Georgia, Irlanda, Messico, Panama, Perù ed Emirati Arabi, accanto alle più consolidate presenze europee e asiatiche. Ancora consistente e qualificata la compagine del Made in Italy, le cui aziende rappresentano il 30% degli espositori 2025. L’Italia resta pur sempre in Europa il primo Paese per mercato e produzione.
"Noi crediamo nelle fiere - ha sottolineato Fontana -, abbiamo investito sempre, coinvolgendo il maggior numero di aziende possibili. Anche quelle piccole e medie, per le quali abbiamo messo a punto dei bandi ad hoc per favorire la loro partecipazione. Le fiere sono una vetrina del Made in Italy, un bacino di grande innovazione. Ci crediamo, e siamo molto contenti di questa manifestazione". Tra gli altri, sono intervenuti anche il presidente di Eicma Pietro Meda, Giovanni Bozzetti, presidente Fondazione Fiera Milano, e l'amministratore delegato di Eicma, Paolo Magri. "Qui trovano spazio le idee, le imprese e le persone che innovano e fanno crescere il Paese - ha aggiunto il presidente lombardo -. Le nostre fiere non sono solo eventi, ma piattaforme di sviluppo, di incontro e di internazionalizzazione. Momenti in cui la Lombardia mostra al mondo la propria capacità di unire tradizione manifatturiera, creatività e visione industriale".
"Tante le cose da svelare - ha poi detto il presidente di Eicma Pietro Meda -. Vediamo i numeri del pubblico in crescita e vediamo nei prossimi giorni se si concretizzeranno effettivamente. Le fiere in presenza non vanno assolutamente sottovalutate, non ci siamo mai nascosti dietro la scusa del digitale, pur ritenendo che il digitale sia un'ottima parte". La fiera fisica "funziona e quello che abbiamo aggiunto è stata una scelta vincente. Le moto non le facciamo solo vedere, le facciamo correre, facciamo salire le persone. Siamo diventati un evento dinamico". Entusiasta anche l'ad della manifestazione Paolo Magri che ribadito come gli spazi espositivi siano "sold out ormai da un paio di mesi". La crescita del 20% nel numero delle nazioni partecipanti "certifica l'internazionalità dell'evento". +20% anche il numero dei biglietti venduti rispetto all'edizione 2024: "20% più del record è tanta roba, siamo molto soddisfatti" ha concluso.
Milano torna a essere la capitale mondiale delle due ruote con una nuova edizione di Eicma che consacra e completa anche l’evoluzione della kermesse da fiera ad evento espositivo a tutto tondo.
Leggi tutto: Eicma, Fontana: "Manifestazione importante per settore in crescita"

(Adnkronos) - Il Napoli torna in campo in Champions League. Oggi, martedì 4 novembre, i campioni d'Italia ospitano l'Eintracht Francoforte al Maradona, nella quarta giornata della fase campionato. Gli azzurri vanno a caccia di punti pesanti dopo il brutto ko contro il Psv Eindhoven, per muovere una classifica che li vede fermi a quota 3 (proprio come i tedeschi).
Dove vedere Napoli-Eintracht Francoforte? La sfida è trasmessa in diretta tv su Sky Sport Uno, Sky Sport 4K e Sky Sport (canale 253). In streaming, per gli abbonati, il match sarà disponibile su SkyGo e su Now.
Nel prossimo turno di Champions, il Napoli ospiterà il Qarabag.
Leggi tutto: Champions League, oggi Napoli-Eintracht Francoforte - La partita in diretta

(Adnkronos) - Fabrizio dell’Orefice arriva in Open Fiber come direttore delle Relazioni esterne. Giornalista professionista laureato in Economia Aziendale, ha lavorato per diverse testate nazionali, tra cui Il Tempo dove è stato capo del politico e inviato, e territoriali, in particolare Il Roma. È stato cronista parlamentare e portavoce del presidente della Commissione di Vigilanza Rai Mario Landolfi, del viceministro al Commercio Estero Adolfo Urso e del ministro per la Pubblica Amministrazione Filippo Patroni Griffi. È stato, inoltre, portavoce di due sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Filippo Patroni Griffi e Roberto Garofoli, ricoprendo contestualmente il ruolo di capo della comunicazione istituzionale per i due Presidenti del Consiglio, rispettivamente Enrico Letta e Mario Draghi.
Nel 2015 è entrato nel Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, guidando prima l’ufficio stampa e poi l’area Affari Istituzionali, dove ha curato i rapporti con il Parlamento, i ministeri e seguito i principali dossier infrastrutturali e di digitalizzazione del Paese fino a essere Deputy Corporate Affairs & Sustainability. Nel corso della carriera ha consolidato un approccio orientato alla trasparenza e alla reputazione delle aziende pubbliche, integrando visione strategica e sensibilità istituzionale.
In Open Fiber, dell’Orefice può contare su una squadra manageriale composta da Alessia Gozzi, responsabile Media Relations e Digital Communication; Mauro Accroglianò, responsabile della Comunicazione; Veronica Boncimino, responsabile Affari Istituzionali Nazionali, e Paola Martinez, responsabile Affari Istituzionali Territoriali.
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(Adnkronos) - "Voglio una Minneapolis in cui chi lavora possa permettersi di vivere. Non è giusto che un lavoratore a tempo pieno debba scegliere tra l’affitto e la spesa". Con questo slogan, pronunciato anche in italiano per mostrare vicinanza alla comunità italo-americana di Northeast Minneapolis, il 35enne senatore statale Omar Fateh si presenta oggi alle elezioni per la carica di sindaco di una delle città più importanti del Midwest, sfidando l’attuale primo cittadino Jacob Frey, esponente dell’ala moderata dei Democratici.
La corsa elettorale, che si svolge con un sistema di voto a preferenze (ranked choice voting), resta aperta a ogni esito: il sostegno della comunità somala più grande degli Usa (circa 25mila persone su 430 mila residenti totali), dei sindacati e della sinistra progressista – in uno Stato storicamente "blu" – potrebbe consentire a Fateh di colmare il vantaggio iniziale di Frey e di diventare il primo sindaco musulmano di Minneapolis.
Nato a Washington D.C. da genitori somali, Fateh è stato il primo musulmano eletto al Senato del Minnesota e rappresenta la nuova generazione di leader progressisti americani. Si definisce un "socialista democratico" e ha guadagnato visibilità con misure a favore dei lavoratori, come l’introduzione del salario minimo per i conducenti di Uber e Lyft e l’università gratuita per le famiglie con redditi medio-bassi. La sua campagna – condotta soprattutto sui social – ha mobilitato un elettorato giovane, multietnico e composto in gran parte da affittuari.
La stampa statunitense lo paragona a Zohran Mamdani, il candidato "socialista" di New York che sfida Andrew Cuomo in un altro "derby" interno ai Democratici tra generazioni e visioni diverse. Entrambi musulmani e figli di immigrati, puntano a rendere il partito più inclusivo e moderno, concentrandosi su temi sociali e identitari. "Non si tratta di meno sicurezza, ma di una sicurezza diversa, fondata sulla fiducia e sulla prevenzione", ha spiegato Fateh, sintetizzando la sua idea di amministrazione cittadina.
Nel corso della campagna, Fateh è stato accusato da commentatori e media conservatori – tra cui il defunto attivista Charlie Kirk, che aveva visto nella sua candidatura un "ordine rivolto ai musulmani di prendere il controllo del governo del Paese in cui vivono" – di promuovere un’agenda "marxista" legata alla sua appartenenza ai Democratic Socialists of America e alle sue origini somale. Lui respinge le accuse come "islamofobe" e ribadisce di voler difendere "i diritti dei lavoratori e degli affittuari, non ideologie".
Sebbene parta in svantaggio nei sondaggi rispetto a Frey, il sistema di voto preferenziale potrebbe giocare a suo favore: in assenza di un vincitore con la maggioranza assoluta al primo turno – con le proiezioni che indicano Frey al 45-50% e Fateh al 25-30% – i voti dei candidati minori vengono redistribuiti in base alle seconde scelte. Grazie all’alleanza con altri progressisti, Fateh potrebbe così recuperare nei turni successivi e realizzare uno degli "upset" più significativi del 2025 americano.
Leggi tutto: Anche Minneapolis ha il 'suo' Mamdani, il socialista islamico Fateh tenta il ribaltone

(Adnkronos) - Oggi esiste una grande eterogeneità nella presa in carico del paziente con dolore cronico, ma ci sono degli esempi regionali da cui attingere perché gli oltre 10 milioni di italiani che soffrono i questo disturbo non debbano aspettare anni per una diagnosi, per accedere alle terapie corrette e non siano penalizzati dall'abitare lontano da un centro di riferimento. Sono i temi del quarto episodio, dal titolo 'Dolore cronico - I diversi modelli regionali di presa in carico', della serie vodcast 'E tu, sai cosa si prova?', realizzata da Adnkronos in partnership con Sandoz, disponibile sul canale YouTube di Adnkronos e su Spotify.
In Italia esiste il diritto a non soffrire, ed è garantito dalla legge 38 del 2010, che stabilisce un modello multidisciplinare nella gestione del dolore cronico, con una diagnosi tempestiva, percorsi adeguati, una presa in carico multidisciplinare e integrata con accesso alle cure in reti del territorio A 15 anni dalla legge, la sua applicazione non è omogenea. "Molte Regioni hanno normato, ma una delle esperienze più strutturate è in Liguria", spiega Luca Pinto, Cluster Leader Patients & Healthcare Solutions Iqvia, illustrando i risultati del Progetto 'Algos', un nuovo modello organizzativo per la gestione integrata ospedale-territorio del paziente con dolore cronico, realizzato nell'Asl 3 Genovese. "Un modello replicabile in altre aree - aggiunge Pinto - Un approccio quindi reale e concreto, fatto di analisi normativa, definizione dei percorsi e osservazione del vissuto reale del paziente".
Nel Lazio c'è una rete grande, complessa, da riordinare. "Partiamo da un presupposto - chiarisce Roberta Della Casa, componente VII Commissione Sanità, Politiche sociali, Integrazione sociosanitaria, Welfare del Consiglio regionale - Ci sono i decreti Dm70 e Dm77 che definiscono le reti ospedaliere e territoriali, con centri hub-spoke. Ma questo non basta per rispondere alla complessità del dolore cronico che è diverso dall'oncologico, delle cure palliative. Nel Lazio abbiamo eccellenze importanti, ma serve connetterle, mettere in rete, integrarle". La Regione - si scopre ascoltando il vodcast - ha avviato un confronto con clinici, aziende sanitarie, associazioni pazienti, industria. "Stiamo lavorando per costituire una cabina di regia regionale - continua Della Casa - che possa definire linee guida comuni e un modello organizzativo unico su tutto il territorio". Il punto cruciale? "La tecnologia. Servono sistemi informatici reali, interoperabili, che non facciano disperdere traccia delle terapie e dei passaggi del paziente".
In questo contesto anche l'industria ha un ruolo non secondario. "Avere una legge dedicata è già un contesto favorevole - evidenzia Paolo Fedeli, Head of corporate affairs Sandoz - ma dobbiamo arrivare alla piena attuazione. E questo significa mettere in rete tutti gli attori". Per questo "serve anche una maggior attenzione al dolore cronico non oncologico, perché non riguarda solo il fine vita. Riguarda la qualità della vita quotidiana delle persone". Nel contesto, inoltre, non va ignorata anche la questione demografica. "Il dolore della vecchiaia non può essere considerato inevitabile - avverte Fedeli - Con l'invecchiamento della popolazione, crescerà. E dobbiamo essere pronti".
Oltre a quella ligure ci sono altre esperienze regionali che, implementate a livello nazionale, potrebbero fare la differenza. "In Piemonte - precisa Pinto - le cure primarie hanno un ruolo attivo, sentinella. E' un modello forte perché la rete territoriale era già solida prima dell'implementazione dei Pdta", i percorsi diagnostico terapeutico-assistenziali dedicati. Altre Regioni presentano esperienze di best practice - si sottolinea nel vodcast - e un elemento importante di integrazione che emerge, nella presa in carico del dolore cronico, riguarda l'impiego di strumenti digitali non solo teorici, ma effettivamente utilizzati, come la telemedicina e il teleconsulto.
"Mettere in rete significa anche raggiungere le periferie, che in una regione come il Lazio non sono solo periferie urbane, ma territori lontani, province, aree più difficili da raggiungere - osserva Della Casa - Ecco perché le Case di comunità saranno fondamentali come primo punto di accesso". Inoltre, "nuove terapie, anche non farmacologiche, nuove tecnologie, neurostimolazione e l'arrivo di terapie innovative che possono essere fatte in setting territoriali, cambieranno la quotidianità del paziente", sempre con l'obiettivo di evitare che qualcuno resti indietro o che debba vivere anni senza una diagnosi e senza una terapia adeguata. L'intero episodio del vodcast 'E tu, sai cosa si prova? Comprendere e affrontare il dolore cronico' è online sul canale YouTube e nella sezione podcast di adnkronos.com e su Spotify.
Leggi tutto: Dolore cronico, esperti: "Esempi regionali virtuosi ma gestione non omogenea"

Oggi esiste una grande eterogeneità nella presa in carico del paziente con dolore cronico, ma ci sono degli esempi regionali da cui attingere perché gli oltre 10 milioni di italiani che soffrono i questo disturbo non debbano aspettare anni per una diagnosi, per accedere alle terapie corrette e non siano penalizzati dall'abitare lontano da un centro di riferimento. Sono i temi del quarto episodio, dal titolo 'Dolore cronico - I diversi modelli regionali di presa in carico', della serie vodcast 'E tu, sai cosa si prova?', realizzata da Adnkronos in partnership con Sandoz, disponibile sul canale YouTube di Adnkronos e su Spotify.
In Italia esiste il diritto a non soffrire, ed è garantito dalla legge 38 del 2010, che stabilisce un modello multidisciplinare nella gestione del dolore cronico, con una diagnosi tempestiva, percorsi adeguati, una presa in carico multidisciplinare e integrata con accesso alle cure in reti del territorio A 15 anni dalla legge, la sua applicazione non è omogenea. "Molte Regioni hanno normato, ma una delle esperienze più strutturate è in Liguria", spiega Luca Pinto, Cluster Leader Patients & Healthcare Solutions Iqvia, illustrando i risultati del Progetto 'Algos', un nuovo modello organizzativo per la gestione integrata ospedale-territorio del paziente con dolore cronico, realizzato nell'Asl 3 Genovese. "Un modello replicabile in altre aree - aggiunge Pinto - Un approccio quindi reale e concreto, fatto di analisi normativa, definizione dei percorsi e osservazione del vissuto reale del paziente".
Nel Lazio c'è una rete grande, complessa, da riordinare. "Partiamo da un presupposto - chiarisce Roberta Della Casa, componente VII Commissione Sanità, Politiche sociali, Integrazione sociosanitaria, Welfare del Consiglio regionale - Ci sono i decreti Dm70 e Dm77 che definiscono le reti ospedaliere e territoriali, con centri hub-spoke. Ma questo non basta per rispondere alla complessità del dolore cronico che è diverso dall'oncologico, delle cure palliative. Nel Lazio abbiamo eccellenze importanti, ma serve connetterle, mettere in rete, integrarle". La Regione - si scopre ascoltando il vodcast - ha avviato un confronto con clinici, aziende sanitarie, associazioni pazienti, industria. "Stiamo lavorando per costituire una cabina di regia regionale - continua Della Casa - che possa definire linee guida comuni e un modello organizzativo unico su tutto il territorio". Il punto cruciale? "La tecnologia. Servono sistemi informatici reali, interoperabili, che non facciano disperdere traccia delle terapie e dei passaggi del paziente".
In questo contesto anche l'industria ha un ruolo non secondario. "Avere una legge dedicata è già un contesto favorevole - evidenzia Paolo Fedeli, Head of corporate affairs Sandoz - ma dobbiamo arrivare alla piena attuazione. E questo significa mettere in rete tutti gli attori". Per questo "serve anche una maggior attenzione al dolore cronico non oncologico, perché non riguarda solo il fine vita. Riguarda la qualità della vita quotidiana delle persone". Nel contesto, inoltre, non va ignorata anche la questione demografica. "Il dolore della vecchiaia non può essere considerato inevitabile - avverte Fedeli - Con l'invecchiamento della popolazione, crescerà. E dobbiamo essere pronti".
Oltre a quella ligure ci sono altre esperienze regionali che, implementate a livello nazionale, potrebbero fare la differenza. "In Piemonte - precisa Pinto - le cure primarie hanno un ruolo attivo, sentinella. E' un modello forte perché la rete territoriale era già solida prima dell'implementazione dei Pdta", i percorsi diagnostico terapeutico-assistenziali dedicati. Altre Regioni presentano esperienze di best practice - si sottolinea nel vodcast - e un elemento importante di integrazione che emerge, nella presa in carico del dolore cronico, riguarda l'impiego di strumenti digitali non solo teorici, ma effettivamente utilizzati, come la telemedicina e il teleconsulto.
"Mettere in rete significa anche raggiungere le periferie, che in una regione come il Lazio non sono solo periferie urbane, ma territori lontani, province, aree più difficili da raggiungere - osserva Della Casa - Ecco perché le Case di comunità saranno fondamentali come primo punto di accesso". Inoltre, "nuove terapie, anche non farmacologiche, nuove tecnologie, neurostimolazione e l'arrivo di terapie innovative che possono essere fatte in setting territoriali, cambieranno la quotidianità del paziente", sempre con l'obiettivo di evitare che qualcuno resti indietro o che debba vivere anni senza una diagnosi e senza una terapia adeguata. L'intero episodio del vodcast 'E tu, sai cosa si prova? Comprendere e affrontare il dolore cronico' è online sul canale YouTube e nella sezione podcast di adnkronos.com e su Spotify.

(Adnkronos) - ''Siamo qui per dire un deciso no al suicidio assistito e un sì all’assistenza, alle cure, alla dignità e alla salute. Siamo contrari perché l’esperienza mondiale ci ha mostrato che si comincia con i malati terminali e si finisce per includere disabili, depressi, malati psichiatrici e persino giovani anoressici. Basta guardare cosa accade in Canada, Belgio o Olanda''. Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus, intervenendo in piazza del Popolo a Roma durante il flash mob 'Non mi uccidere' contro l’ipotesi di una legge sul fine vita, con 200 sedie a rotelle vuote a rappresentare simbolicamente i più fragili.
“Una legge sul suicidio assistito non è necessaria - aggiunge Brandi - perché il rifiuto delle cure è già previsto dalla legge 219 e dal codice deontologico medico. Inoltre, ogni legge ha anche un valore pedagogico: ciò che la legge consente diventa percepito come qualcosa di buono e desiderabile”.
“E allora mi chiedo - conclude - ce la sentiremmo davvero di suggerire a un malato, a un anziano o a un disabile che farla finita è un’opzione? Persino la Corte Costituzionale ha avvertito che l’approvazione di una legge in materia comporterebbe maggiori rischi di abusi e di pressione sociale sui più fragili. Noi oggi siamo qui in piazza per loro: chiediamo salute e cure, non la morte come risposta alla sofferenza”.

(Adnkronos) - Economia circolare, innovazione e responsabilità estesa del produttore: sono le parole chiave dell’intervento di Giuseppina Carnimeo, direttrice generale di Ecopneus, durante la giornata inaugurale di Ecomondo 2025 a Rimini. “Ecopneus è una società consortile senza fine di lucro - ha spiegato Carnimeo - che si occupa della raccolta e del riciclo dei pneumatici fuori uso, cioè quelli arrivati al termine della loro vita utile. Diamo nuova vita a questo materiale, con applicazioni in numerosi settori, dall’edilizia alle infrastrutture, dallo sport alla mobilità sostenibile”.
Nel 2024, il consorzio ha raccolto 168mila tonnellate di pneumatici fuori uso (Pfu) in tutta Italia, servendo 19mila punti di generazione - tra gommisti e officine - e rispondendo a 45mila richieste di ritiro. Numeri che testimoniano l’efficacia del modello di responsabilità condivisa tra produttori e operatori, previsto dal decreto del ministero dell’Ambiente che regola il settore.
Tra le principali novità presentate a Ecomondo, spiccano i Cam strade, i criteri ambientali minimi dedicati agli asfalti modificati con gomma riciclata, che puntano a rendere le infrastrutture più silenziose, durevoli e convenienti. “Le strade realizzate con asfalto e gomma riciclata - ha sottolineato Carnimeo - sono più resistenti, richiedono meno manutenzione e comportano costi inferiori per la pubblica amministrazione. È un esempio concreto di come l’economia circolare possa coniugare benefici ambientali ed economici”.
Ecopneus è presente in fiera anche con la campagna di comunicazione 'L’unica traccia che vogliamo lasciare nel futuro', dedicata a promuovere la cultura del riciclo e della sostenibilità. “L’economia circolare - ha concluso Carnimeo - non è solo un valore ambientale, ma anche un fattore di innovazione, coesione sociale e sviluppo economico. Ecomondo è il luogo ideale per costruire, insieme a istituzioni e imprese, una filiera sempre più sostenibile”.
Leggi tutto: Rifiuti, Ecopneus: "Nel 2024 raccolte 168mila tonnellate di Pfu"

(Adnkronos) - “Ritengo sbagliato il suicidio assistito perché lo Stato ha, prima di tutto, un dovere morale e giuridico di accompagnare le persone nella vita. Bisogna chiedersi perché lo Stato faccia di tutto per salvare una persona normodotata che tenta il suicidio, arrivando persino al ricovero obbligatorio, mentre una persona con disabilità o un malato terminale viene invece accompagnato verso la morte”. Così Emanuel Cosmin Stoica, scrittore e attivista disabile, intervenendo in piazza del Popolo a Roma durante il flash mob 'Non mi uccidere', organizzato da Pro Vita & Famiglia Onlus contro l’ipotesi di una legge sul fine vita.
“È necessario interrogarsi sul perché si voglia incentivare la morte anche laddove la persona non la considera una soluzione - aggiunge Stoica - Finché è un familiare a farti sentire un peso è già grave, ma quando è lo Stato stesso a fartelo percepire, proponendo il suicidio come risposta alla sofferenza, allora bisogna davvero domandarsi se stiamo andando nella giusta direzione della storia”.

(Adnkronos) - L’Italia brilla nella gestione del riciclo, ma resta ancora un Paese a due velocità nella gestione dei rifiuti. È il quadro tracciato da Stefano Besseghini, presidente di Arera, intervenuto oggi al convegno 'Il consolidamento della regolazione del ciclo dei rifiuti: i nuovi provvedimenti di Arera', in occasione della giornata inaugurale di Ecomondo a Rimini.
“La cosa vera - ha dichiarato Besseghini - è che nella gestione del riciclo, in particolare di certe materie, l’Italia brilla. Brilla forse un po’ per necessità, perché storicamente, essendo un Paese povero di materie prime, ha sviluppato nel tempo cicli industriali di eccellenza”.
Secondo il presidente dell’Autorità, il sistema nazionale può contare su un patrimonio consolidato di impianti, logistica e capacità di gestione economica del rifiuto, che si sta estendendo anche al settore dei rifiuti urbani. “La crescita del biometano e l’utilizzo energetico dei rifiuti - ha aggiunto - dimostrano che siamo in grado di individuare spazi di miglioramento e di avanzare in modo significativo”.
Resta però aperta una sfida cruciale: quella delle disuguaglianze territoriali. “Abbiamo un vero e unico problema - ha sottolineato Besseghini - ovvero la grande differenza tra aree del Paese che smaltiscono in discarica meno del 5% dei rifiuti e altre che sono ancora sopra il 70%. È una disparità su cui bisogna lavorare molto, perché il percorso verso un sistema circolare deve essere omogeneo e inclusivo”.
Il convegno è stato anche l’occasione per fare il punto sul percorso di regolazione del ciclo dei rifiuti, avviato da Arera negli ultimi anni. “Il settore dei rifiuti - ha ricordato il presidente - è relativamente nuovo alla regolazione, ma in pochi anni ha compiuto passi in avanti importanti, grazie al contributo degli operatori e delle associazioni di categoria. L’attività regolatoria conclusa prima dell’estate ha delineato lo scenario per i prossimi anni, ma il lavoro non è finito: serve continuare il confronto per dare concretezza e sostanza a un processo che porterà benefici reali ai cittadini”.
Leggi tutto: Rifiuti, Arera: "Italia eccellente nel riciclo, ma forti divari territoriali"

(Adnkronos) - L'ammonizione di Bisseck in Verona-Inter è una decisione corretta. Il designatore arbitrale, Gianluca Rocchi, promuove l'arbitro Daniele Doveri che nel match di domenica ha optato per il cartellino giallo nell'episodio più vivisezionato della partita. "In questo caso ha preso una decisione molto importante Doveri e ha fatto bene. Probabilmente l'indecisione deriva dal fatto che gli arriva il messaggio dall’assistente che lo definisce fallo da ultimo uomo. Qui è determinante chiarire se si tratti o meno di chiara occasione da gol. Qui non si parla di chiara occasione da rete e quindi condivido pienamente il dialogo avvenuto in Sala Var", dice Rocchi a Open Var su Dazn. Bisseck ha steso il veronese Giovane, che avrebbe potuto lanciarsi indisturbato verso la porta nerazzurra.
"Se avesse dato il rosso, ci saremmo aspettati l'on-field review e avrebbe dovuto toglierlo", dice ancora Rocchi, per il quale sarebbe stato un intervento da espulsione "solo se Giovane avesse puntato dritto la porta" mentre poteva starci qualche dubbio in più sulla natura del fallo che "in effetti è bello robusto ma anche qui non ci sono i parametri per il grave fallo di gioco".
Leggi tutto: Bisseck e l'ammonizione, Rocchi promuove Doveri: "Decisione giusta in Verona-Inter"

(Adnkronos) - In occasione di Ecomondo 2025, Cogei Società Benefit, realtà che opera nel settore del trattamento delle acque civili e industriali e con base a Napoli, ha presentato i propri piani di sviluppo per i prossimi anni, con un focus strategico sull’espansione nel settore industriale. L’azienda, infatti, intende rafforzare la propria presenza sui territori attraverso soluzioni tecnologiche avanzate e sostenibili per la riduzione del consumo dell’acqua o il suo riutilizzo, con l’obiettivo di contribuire attivamente alla transizione ecologica del Paese.
Tra gli obiettivi principali, l’azienda prevede di raggiungere entro il 2026 un fatturato di circa 80 milioni di euro, grazie soprattutto all’espansione nel settore privato e al consolidamento delle attività in ambito pubblico. In parallelo, il piano prevede un importante investimento a favore del capitale umano del Sud Italia, con l’obiettivo di inserire almeno 20 giovani professionisti dal Mezzogiorno entro il 2027, aumentare del 50% le ore di formazione pro capite e raggiungere il 40% di presenza femminile in azienda. Un impegno possibile anche grazie alle collaborazioni con il mondo accademico, partecipando a progetti di ricerca avanzata con atenei come l’Università Federico II di Napoli, l’Università di Salerno e l’Università di Trento, per lo sviluppo di tecnologie depurative non convenzionali.
In una prospettiva 2025-2030, Cogei si è posta obiettivi ambiziosi nel settore ambientale: la valorizzazione fino al 90% dei fanghi di depurazione entro il 2030, l’incremento del 50% della produzione di energia dai fanghi entro il 2027, e il raggiungimento del 50% del fabbisogno energetico aziendale da fonti rinnovabili. “La nostra strategia di crescita è mossa dalla curiosità, motore per l’innovazione, per la sostenibilità e la valorizzazione del capitale umano. I nostri progetti rappresentano un esempio concreto di questa visione: interventi che coniugano economia circolare, tecnologia avanzata e benefici ambientali tangibili per la comunità”, ha dichiarato Raffaele Cimino, amministratore delegato di Cogei Società Benefit.
La strategia di crescita di Cogei si riflette in una serie di interventi sul territorio, che incarnano i principi di sostenibilità, innovazione e valorizzazione delle risorse. Tra questi, il progetto di riqualificazione della linea fanghi e produzione di biometano presso il depuratore di Casone, nel comune di Foligno, rappresenta un esempio emblematico di applicazione dell’economia circolare alla gestione delle acque reflue. I lavori affidati da Valle Umbra Servizi includono la realizzazione dell’intera nuova linea di trattamento dei fanghi, a servizio non solo del depuratore di Casone ma anche di altri impianti civili gestiti da Valle Umbra Servizi e la costruzione di una nuova linea di trattamento del biogas prodotto nella fase di digestione anaerobica.
In particolare, Cogei ha installato un impianto di upgrading per la purificazione del biogas, che consente una separazione quasi totale del metano (99,5%), ottimizzando la produzione energetica da una fonte naturale. Il biogas (167 Nmc/h), generato dai microrganismi che degradano la frazione organica nel comparto di digestione, sarà così convertito in una fonte di energia rinnovabile con una potenzialità di 100 Nmc/h, contribuendo in modo concreto alla decarbonizzazione del territorio.
“L’intervento su Casone - ha dichiarato Giancarlo Piccirillo, direttore tecnico di Valle Umbra Servizi Spa - è un passaggio strategico nel percorso di transizione energetica del nostro Gruppo. Cofinanziato dai fondi Pnrr e dalla Banca Europea per gli Investimenti, il progetto si inserisce nel Piano Industriale Vus 2022–2031, che punta a ridurre del 42% le emissioni dirette e indirette entro il 2030. Grazie al lavoro realizzato da Cogei, è già operativo un impianto fotovoltaico che alimenta parte del ciclo di depurazione, anticipando gli obiettivi energetici previsti per il prossimo anno e contribuendo al recupero di circa 167 tonnellate di CO2 equivalente. L’attivazione della linea biometano permetterà inoltre di trasformare i fanghi da scarto a risorsa, rafforzando un modello di economia circolare a beneficio dell’ambiente e delle comunità che serviamo”.
Tra i progetti di rilievo si distingue l’intervento sull’impianto di depurazione di Marcianise (CE), rifunzionalizzato da Cogei e oggi considerato un modello avanzato di sostenibilità nel settore. L’impianto, con una capacità di trattamento pari a circa 1 milione di abitanti equivalenti, è già in linea con le nuove direttive europee sul trattamento delle acque reflue urbane, grazie all’adozione di tecnologie biologiche a cicli alternati, digestione anaerobica con recupero energetico, trattamenti innovativi dei fanghi e sistemi di automazione predittiva. Queste soluzioni hanno permesso di ridurre significativamente i consumi energetici e la produzione di fanghi, migliorando al contempo la qualità dell’effluente e la stabilità operativa.
Leggi tutto: Economia circolare e tecnologia, la strategia di Cogei

(Adnkronos) - Oltre 4600 coloni israeliani avrebbero preso d'assalto il complesso della moschea di Al-Aqsa, a Gerusalemme Est, sotto la stretta protezione della polizia israeliana. A riportarlo è l'agenzia palestinese Wafa citando il governatorato di Gerusalemme, che ha dichiarato che un totale di 465 coloni ha preso d'assalto i cortili della moschea di Al-Aqsa, effettuando visite provocatorie dei suoi cortili ed eseguendo rituali talmudici.
Hamas ha intanto annunciato che alle 20 ore locali - le 19 in Italia - consegnerà a Israele il corpo di un altro ostaggio. Lo riferiscono i media arabi, ricordando come in precedenza il gruppo islamista palestinese avesse reso noto di aver individuato il corpo di un ostaggio israeliano durante le ricerche nel quartiere di Shejaiya, nella zona orientale di Gaza City.
Le forze di sicurezza israeliane (Idf) accusano intanto Hamas di aver "violato ancora una volta il cessate il fuoco". "Un terrorista è stato individuato mentre oltrepassava la linea gialla" nella Striscia, che è stata indicata come riferimento per la prima fase del ritiro graduale delle Idf, "e si avvicinava ai soldati delle Idf nel nord di Gaza, in violazione delll'accordo di cessate il fuoco, rappresentando una minaccia immediata per loro", si legge in un post su X delle forze israeliane. "Il terrorista - aggiungono - è stato eliminato per rimuovere la minaccia".
Gli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza avrebbero intanto causato 240 morti e 607 feriti dallo scorso 11 ottobre, quando è entrato in vigore il cessate il fuoco, ha reso noto il ministero della Salute controllato da Hamas, precisando che altri quattro palestinese sono morti nelle ultime 24 ore.
Leggi tutto: Gerusalemme, media: oltre 460 coloni israeliani assaltano moschea di Al-Aqsa

(Adnkronos) - Chiuse le trattative per il rinnovo del contratto nazionale 2022-2024 della specialistica ambulatoriale convenzionata interna e di altre professionalità (veterinari, psicologi, biologi e chimici). E' stato infatti siglato il verbale di pre-intesa in attesa della firma definitiva nei prossimi giorni. Soddisfazione per il risultato ottenuto è stata espressa dalla delegazione del Sumai Assoprof, guidata dal segretario generale Antonio Magi.
Il contratto, "di natura esclusivamente economica, ha previsto - nonostante le limitate risorse stanziate dalla legge finanziaria - un incremento complessivo pari al 5,78% al netto degli oneri previdenziali e fiscali a carico delle aziende, con l'erogazione degli arretrati per gli anni 2022 e 2023, nonché degli incrementi a decorrere dal 1° gennaio 2024 per tutte le categorie interessate: specialisti ambulatoriali, veterinari e professionisti (biologi, chimici e psicologi)", si legge in una nota Sumai. "Si tratta di un risultato che, pur non consentendo di recuperare integralmente il potere d'acquisto perso negli anni 2022-2024 (stimato tra il 7% e l'8%), rappresenta comunque un parziale, ma significativo ristoro economico per i colleghi, iscritti o meno al Sumai Assoprof che rappresenta circa l'80% della categoria", afferma Magi.
Su proposta del Sumai Assoprof, è stata accolta e verbalizzata nel corso del negoziato una prima misura di perequazione retributiva a favore di psicologi, biologi e chimici, volta a ridurre il differenziale oggi esistente con medici chirurghi e veterinari. Il sindacato ha inoltre avanzato la richiesta di migliorare il trattamento economico dei professionisti operanti negli istituti penitenziari: la Sisac si è impegnata a valutarne l'impatto economico in vista del prossimo rinnovo contrattuale, che sarà cruciale per l'attuazione della riforma dell'assistenza territoriale prevista dal Dm 77 e dal Pnrr, da realizzarsi entro il 30 giugno 2026. Il Sumai Assoprof sottolinea, inoltre, che il prossimo rinnovo contrattuale dovrà essere un passaggio decisivo per la costruzione di un modello multiprofessionale e multidisciplinare, valorizzando le Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) della specialistica ambulatoriale e delle altre categorie professionali, sia nelle strutture hub che spoke, in coerenza con il nuovo assetto della sanità territoriale.
Leggi tutto: Sumai: "Siglata pre-intesa contratto 2022-2024 specialistica ambulatoriale"
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