
E' stata battezzata 'super influenza' per l'impatto deflagrante che sta avendo in alcune aree del mondo. Come il Regno Unito, alle prese con un'impennata di casi partita anche prima del previsto. Tanto che gli esperti evidenziano come il Servizio sanitario nazionale (Nhs) inglese - su cui incombe pure la minaccia di uno sciopero dei medici - sia precipitato già prima di Natale in quello che era lo "scenario peggiore" ipotizzato. Non è ancora stato raggiunto il picco stagionale, però il numero di ricoveri in Inghilterra per influenza ha già raggiunto un livello record per questo periodo dell'anno, con numeri più che raddoppiati in una settimana, secondo i dati dell'Nhs riportati dall''Independent' (la scorsa settimana in media 2.660 pazienti con influenza sono finiti in ospedale ogni giorno, in aumento rispetto ai 1.717 dei 7 giorni precedenti). A spingere in alto i dati la circolazione di un super ceppo influenzale: si tratta del virus A/H3N2 J.2.4.1, alias sottoclade K, che - segnala l'Organizzazione mondiale della sanità - risulta in "rapido aumento" dall'agosto 2025, ed è stato rilevato in diversi Paesi sulla base dei dati di sequenza genetica disponibili.
Il super virus: l'identikit, le implicazioni
"Questi virus del sottoclade K presentano diverse differenze rispetto ai virus correlati A H3N2", spiega l'agenzia Onu per la salute in un focus in cui traccia l'identikit della super influenza. L'ondata di casi in Gb è pesante, al punto che alcune scuole hanno dovuto ripristinare le misure adottate per la pandemia di Covid per prevenire la diffusione del virus influenzale. E a Londra si rileva una delle situazioni più difficili. In generale, l'Oms osserva "negli ultimi mesi" un aumento dell'attività influenzale stagionale a livello globale, con una crescita della percentuale di virus influenzali stagionali A H3N2 rilevati. Questo aumento coincide con l'inizio dell'inverno nell'emisfero settentrionale e con un aumento delle infezioni respiratorie acute causate dall'influenza e da altri virus respiratori tipicamente osservati in questo periodo dell'anno. Ma sebbene l'attività globale dei patogeni rimanga "entro i limiti stagionali previsti, in alcune regioni sono stati osservati aumenti precoci e un'attività superiore alla norma", precisa l'Oms. Una situazione che si rileva da ottobre. Anche nell'emisfero australe, che entra prima nella stagione dell'influenza, alcuni Paesi quest'anno hanno avuto stagioni insolitamente lunghe rispetto agli anni precedenti, con un'attività virale rimasta più alta del solito negli ultimi mesi.
I virus influenzali stagionali, inclusi i virus A H3N2, evolvono continuamente nel tempo. Cosa implicano queste differenze acquisite? "Gli attuali dati epidemiologici non indicano un aumento della gravità della malattia - analizza l'Oms - sebbene il sottoclade K segni una notevole evoluzione nei virus influenzali A H3N2".
Vaccino offre ancora protezione?
L'attenzione degli esperti si è concentrata anche sul possibile impatto di questa novità sull'efficacia del vaccino antinfluenzale.
"Le prime stime - riferisce l'Oms - suggeriscono che il vaccino antinfluenzale continui a fornire protezione contro il ricovero ospedaliero sia nei bambini che negli adulti, sebbene la sua efficacia contro la malattia clinica durante la stagione in corso rimanga incerta".
I vaccini, rimarca l'Oms, "rimangono essenziali, soprattutto per le persone ad alto rischio di complicanze influenzali e per chi si prende cura di loro. Anche se esistono alcune differenze genetiche tra i virus influenzali circolanti e i ceppi inclusi nei prodotti scudo, il vaccino antinfluenzale stagionale può comunque fornire protezione contro i virus derivati e gli altri ceppi virali inclusi nel vaccino". Si prevede, conclude l'agenzia Onu per la salute, "che la vaccinazione protegga ancora dalle malattie gravi e rimanga una delle misure di salute pubblica più efficaci".
L'Oms continua a monitorare l'attività influenzale globale e i virus stagionali, e sta supportando i Paesi nella capacità di sorveglianza. Le linee guida saranno eventualmente aggiornate secondo necessità.

Al via lo sciopero generale di 24 ore, oggi venerdì 12 dicembre, proclamato dalla Cgil contro la manovra di bilancio sul tavolo del governo. Dalla scuola ai treni, da bus e metro agli aerei, dalla sanità alla pubblica amministrazione si prospetta una giornata condizionata dalla protesta. Da Milano a Roma, da Napoli a Palermo, coinvolti tutti i settori: tanti i cortei previsti nelle diverse città italiane.
Con la mobilitazione, la Cgil chiede di aumentare salari e pensioni, fermare l’innalzamento dell’età pensionabile, contrastare la precarietà, introdurre una riforma fiscale equa e progressiva, dire no al riarmo e investire in sanità e istruzione, oltre che attuare vere politiche industriali e del terziario.
Ecco settore per settore la mappa delle agitazioni.
Treni e fasce garantite
Lo stop iniziato alla mezzanotte andrà avanti fino alle 21, anche se sono possibili modifiche al servizio anche prima dell’inizio dell'agitazione e dopo la sua conclusione.
Sia Trenitalia che Italo e Trenord hanno assicurato la circolazione di alcuni treni 'garantiti' in caso di sciopero. Per il trasporto Regionale di Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord sono garantiti i servizi essenziali previsti in caso di sciopero nei giorni feriali dalle ore 6 alle ore 9 e dalle ore 18 alle ore 21. Gli elenchi dei servizi garantiti per Trenitalia sono consultabili sull'Orario ufficiale Trenitalia e su www.trenitalia.com, per Trenord sul sito www.trenord.it, per Italo all'indirizzo www.italotreno.com e per Trenitalia Tper sul sito www.trenitaliatper.it. Inoltre, a livello regionale il personale Rfi - manutenzione infrastrutture - dell'unità territoriale sud e nord Doit Verona sciopererà per 8 ore, dalle 9.01 alle 1, per una mobilitazione proclamata da Osr Orsa Ferrovie, Slm-Fast-Confsal.
Bus e metro: cosa succede a Roma, Milano, Napoli
Sul fronte del trasporto pubblico locale (bus, tram e metropolitane) gli orari dell'agitazione - come spesso avviene - cambiano fra le diverse città e regioni. A Roma è garantito ad esempio il trasporto cittadino visto che Atac e gli altri operatori locali si sono fermati per una agitazione martedì 9 dicembre. Allo sciopero Cgil aderisce invece il personale dell'azienda di trasporti regionale Cotral che assicurerà comunque corse regolari da inizio servizio alle 8:29, quindi saranno possibili ritardi e soppressioni, poi il servizio riprenderà dalle 17 alle 19.59 per interrompersi dalle 20 a fine turno.
A Milano, invece, l'ATM ha dichiarato che i collegamenti potrebbero non essere garantiti dalle 8.45 alle 15. A Torino la Gtt (Gruppo torinese trasporti) assicura nelle fasce di garanzia dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15 il servizio urbano-suburbano, la metropolitana, assistenti alla clientela e personale addetto ai centri servizio cliente. Per il servizio extraurbano e il servizio bus cooperativo Linea 3971 (tratta Ciriè-Ceres) i mezzi saranno regolari da inizio servizio alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30. A Venezia Actv garantirà i servizi minimi di navigazione e alcune corse di nave traghetto, mentre per il servizio automobilistico e tranviario verranno garantite tutte le corse in partenza dal capolinea a partire dalle ore 06:00 e fino alle ore 08:59 e a partire dalle ore 16:30 fino alle ore 19:29.
A Firenze le corse della tramvia saranno garantite dalle ore 6.30 alle 9.30 e dalle 17.00 alle 20.00 mentre per i bus di Autolinee Toscane, le corse verranno assicurate tra le 4.15 e le 8.14 e poi tra le 12.30 e le 14.29 di venerdì 12 dicembre.
A Napoli, infine l’eventuale interruzione del servizio rispetterà le diverse fasce di garanzia: per tram, bus, filobus dalle ore 5:30 alle ore 8:30 e dalle ore 17:00 alle ore 20:00. Su Amn.it l'elenco dettaglio per linee metro e funicolari.
Aerei
Questa volta l'astensione non riguarda il trasporto aereo, perché sul settore 'pende' uno sciopero precedentemente indetto per il 17 dicembre. Ma se i voli saranno regolari, disagi potrebbero comunque verificarsi per le agitazioni dei settori collaterali, ad esempio, nei collegamenti con gli aeroporti.
Altri settori interessati
Allo sciopero potranno poi aderire lavoratori di quasi tutti i settori, sia nel pubblico che nel privato, anche se visti gli obblighi previsti dalla Legge 146/1990, saranno comunque assicurate le funzioni considerate imprescindibili, in base alle specifiche normative di settore. Stop per 4 ore dei Vigili del Fuoco senza penalizzazioni economiche mentre i lavoratori turnisti si fermeranno dalle 9 alle 13. Disagi anche nella scuola per l’agitazione del personale scolastico (docenti e ATA) ma la variazione dei servizi dipenderà dall'adesione allo sciopero: in molti casi gli istituti potrebbero essere aperti ma senza svolgimento regolare delle attività didattiche. Sono esentati dall’adesione allo sciopero generale nazionale - oltre alle realtà che hanno già altri scioperi indetti oppure ne hanno appena svolto uno - i settori dell’igiene ambientale e il personale del Ministero della Giustizia.
La protesta in Italia, cortei e manifestazioni da Nord a Sud
Il segretario generale, Maurizio Landini, parteciperà oggi al corteo di Firenze il cui concentramento è alle ore 9 in piazza Santa Maria Novella, per poi giungere in piazza del Carmine, dove prenderà la parola per il comizio conclusivo.
Tra le numerose manifestazioni in programma, la segreteria confederale nazionale della Cgil sarà impegnata come segue. Giuseppe Gesmundo sarà a Genova: concentramento presso la Stazione Marittima alle ore 9.00, a seguire corteo cittadino e comizio conclusivo davanti alla Prefettura, in Largo Lanfranco. Lara Ghiglione sarà a Ferrara: appuntamento in piazzale Medaglie d’Oro (Prospettiva) alle ore 9.30. Luigi Giove sarà a Napoli: concentramento in piazza del Gesù alle ore 9.00 e comizio conclusivo in piazza Municipio. Daniela Barbaresi sarà a Cagliari: manifestazione in Piazza del Carmine alle ore 10.00. Christian Ferrari sarà a Bari: concentramento in Piazza Massari alle ore 9.30, seguito dal comizio conclusivo in Piazza Libertà. Maria Grazia Gabrielli sarà ad Ancona: concentramento in Piazza del Crocifisso alle ore 10.00, quindi corteo e comizio conclusivo in Piazza del Papa. Francesca Re David sarà a Brescia: concentramento presso la fermata metro San Faustino alle ore 9.00, poi corteo e comizio conclusivo in Piazza Paolo VI. A Roma la manifestazione partirà alle ore 9.00 da Piazza Vittorio Emanuele II per terminare in via dei Fori Imperiali.

L'Ucraina non vuole abbandonare il Donbass, respinge il pressing degli Stati Uniti e rilancia: serve un referendum per definire il destino dei territori. La proposta non piace a Donald Trump e, ovviamente, viene bocciata dalla Russia di Vladimir Putin in una giornata cruciale nel complesso percorso negoziale per porre fine alla guerra che dura da circa 4 anni.
Kiev ha inviato a Washington la propria versione del piano di pace. "Abbiamo due punti chiave di disaccordo. I territori del Donetsk, e tutto ciò che è correlato, e la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Sono questi i due argomenti su cui continuiamo a discutere", dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando delle questioni "irrisolte".
Zelensky vuole un referendum
Zelensky prospetta una nuova strada e afferma che ogni possibile compromesso territoriale dovrà essere deciso da un voto popolare. "Credo che il popolo dell'Ucraina risponderà a questa domanda", dice durante un incontro con i giornalisti, sottolineando che se questo sia "attraverso elezioni o un referendum, dovrà essere una posizione che viene dal popolo ucraino".
Il ricorso al voto è una soluzione non contemplata da Trump. L'approccio ucraino segna un punto di rottura. Gli Stati Uniti stanno spingendo per "una zona libera economica" smilitarizzata tra le truppe della Russia e dell'Ucraina nell'est del Paese come parte di un accordo per mettere fine alla guerra.
Usa chiedono ritiro ucraino dal Donbass e una zona smilitarizzata
In questo accordo alla Russia non verrebbe chiesto di ritirarsi dalla regione di Donetsk o dalle sue posizioni nelle regioni meridionali di Kherson e Zaporizhzhia, ma le forze di Mosca dovrebbero ritirare le truppe dalle regioni di Kharkiv, Dnipropetrovsk e Sumy. "Chi governerà questo territorio, che loro chiamano 'zona libera economica' o 'zona demilitarizzata', loro non lo sanno", aggiunge Zelensky con tono polemico, sottolineando che Kiev non ritiene che il piano sia giusto senza garanzie che le truppe russe non prendano semplicemente il territorio dopo il ritiro ucraino.
"Se una parte deve ritirarsi e l'altra parte rimane dove è, allora cosa terrà ferme queste altre truppe, i russi? Perché l'altra parte della guerra non si ritira la stessa distanza nella stessa direzione?", chiede Zelensky. "O cosa li fermerà di fingersi civili e prendere il controllo di questa zona libera economica? - continua - questo è tutto molto serio. Non è un fatto che l'Ucraina accetterebbe, ma se parliamo di compromesso allora deve essere un compromesso giusto".
Solo Kiev vuole il cessate il fuoco
Kiev, come è noto, è pronta a un cessate il fuoco. Washington e Mosca, però, non prendono in considerazione una tregua temporanea: "Gli Stati Uniti, dopo ripetuti negoziati con la parte russa, ritengono che un cessate il fuoco totale" per porre fine al conflitto innescato dall'invasione russa su vasta scala dell'Ucraina "possa arrivare solo con la firma di un accordo quadro".
"Non c'erano vincoli specifici di date, ultimatum" per un accordo di pace che ponga fine al conflitto, ma gli Stati Uniti "davvero volevano, e forse vogliono ancora, avere una comprensione piena entro Natale del punto a cui siamo con questo accordo", aggiunge Zelensky facendo riferimento ad un'eventuale deadline.
"Non è un segreto che i russi non accetteranno un cessate il fuoco se non si arriverà a un accordo - prosegue - La nostra posizione non è cambiata. Crediamo sia necessario un cessate il fuoco. Ma l'informazione che riceviamo è esattamente questa: l'unica opzione per un cessate il fuoco è la firma di un accordo quadro".
Trump frustrato, Usa snobbano il prossimo vertice?
A Washington, Trump ha letto il piano ucraino. "Il presidente è al corrente" della proposta inviata da Zelensky, dice la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. Risultato? "Il presidente è estremamente frustrato con entrambe le parti in questa guerra. Non vuole più parole, vuole azioni, vuole questa guerra arrivi a una fine", dice.
Più tardi, Trump dedica qualche battuta al tema rispondendo alle domande dei cronisti nello Studio Ovale. "Pensavo fossimo molto vicini ad un accordo con la Russia e pensavo fossimo vicini ad un accordo con l'Ucraina. Al di là del presidente Zelensky, la sua gente apprezza l'idea dell'accordo", dice confermando che il tema dei territori è centrale: "Si dividono i territori in un certo modo, non è la cosa più semplice del mondo". "L'accordo fermerebbe l'uccisione di migliaia di persone ogni mese, soprattutto soldati. Lo scorso mese sono morte 25mila persone", dice.
"Sabato c'è un meeting in Europa, vediamo se partecipare. Ci andremo se pensiamo ci sia una buona chance" di arrivare ad un'intesa. "Situazioni del genere sfociano in una terza guerra mondiale, l'ho detto l'altro giorno: 'Tutti continuano con questi giochetti, vi ritroverete nella terza guerra mondiale'. Non vogliamo che succeda", aggiunge riferendosi probabilmente agli ultimi contatti con i leader europei.
Putin: "Russia avanza ovunque"
Le condizioni poste da Zelensky non sono un'ipotesi da considerare per la Russia. Putin continua a annunciare progressi lungo tutta la linea del fronte. Il presidente evidenzia "l'elevata velocità di avanzamento delle truppe nella regione di Zaporizhzhia" e afferma che "la liberazione di Severesk avvicina nuovi successi offensivi e l'espulsione delle forze armate ucraine dal Donbass". Il generale Valeri Gerasimov, comandante delle forze armate accende i riflettori anche sulla regione di Dnipropetrovsk: "Avanziamo anche lì".
Tocca al vicepresidente del Consiglio di Sicurezza, Dmitri Medvedev, commentare con i consueti toni 'frizzanti' la proposta di Zelensky sul ricorso ad un referendum: "Vuole rallentare i negoziati, ha mostrato il dito medio alla Casa Bianca - scrive su X - Tutti capiscono che un referendum territoriale in Ucraina rallenterà i negoziati. È esattamente ciò che vuole ottenere il clown di Kiev. Per quanto tempo ancora tollererai tutto questo, America?".

La voce che ha conquistato il talent è pronta a riempire la piazza: Sabato 27 dicembre, alle 19:30 in Piazza Roma a Carbonia, si accenderà un concerto speciale con EroCaddeo!
Dopo il successo nazionale a X Factor 2025, il cantautore fa tappa nella sua terra per un live carico di energia ed emozioni, organizzato da Proloco Carbonia e Assessorato allo Spettacolo.
🗓️ SAVE THE DATE
📍 Piazza Roma, Carbonia
⏰ 27 dicembre, ore 19:30
🎟️ Ingresso gratuito
È l’occasione perfetta per:
🎵 Vivere dal vivo le sue atmosfere pop-cantautorali
🎶 Sentire in anteprima l’inedito presentato a X Factor
📀 Scoprire in anteprima i dettagli del nuovo CD in uscita a gennaio 2026: “scrivimi quando arrivi (punto)”, una versione ampliata dell'EP, con tutti i brani già amati + il nuovo inedito!
Un evento per tutta la Sardegna, per condividere un momento che segna un nuovo capitolo nel percorso di EroCaddeo.
👉 Condividi, segna in agenda e porta chi vuoi bene!

La Squadra Mobile della Questura di Sassari ha messo fine alla latitanza di uno dei nomi più pericolosi della malavita organizzata in Sardegna. Giovanni Chessa, 55 anni, originario di Irgoli ma residente nelle campagne di Thiesi dove gestiva un'azienda agricola, è stato arrestato e tradotto nel carcere di Bancali (Sassari).
La cattura arriva dopo circa un mese dalla sentenza definitiva della Cassazione, che lo ha condannato a 13 anni di reclusione. Chessa, invece di costituirsi, era scomparso nel nulla, dando il via a una caccia all'uomo conclusasi con successo dagli agenti guidati dal dirigente Michele Mecca.
Le Condanne Definite: Colpo da 534mila euro e Assalto Sventato
La condanna irrevocabile riguarda due gravissimi episodi di banditismo:
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La Rapina al Portavalori di Bonorva (2015): Un colpo che fruttò alla banda un bottino da 534 mila euro.
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Il Fallito Assalto alla Sede Mondialpol di Sassari (2020): Un piano elaborato di cui Chessa era ritenuto il capobanda e l'ideatore. L'assalto fu sventato sul nascere dagli agenti, che tenevano già sotto controllo il gruppo di malviventi.
La Corte di Cassazione, con la stessa sentenza, lo ha invece assolto dalle accuse relative ad altri due clamorosi fatti di cronaca nera: il maxi-assalto da 11 milioni di euro alla Mondialpol di Sassari del 2016 e la rapina al supermetcato Conad di Ittiri nel dicembre 2019.
L'Arresto dopo una Meticolosa Indagine
Gli investigatori della Mobile di Sassari sono risaliti al latitante dopo una delicata operazione investigativa, supportata da contatti prolungati con le persone a lui vicine. Non si è trattato di un blitz, ma di una trattativa che ha portato lo stesso Chessa a consegnarsi spontaneamente alle forze dell'ordine nelle campagne di Thiesi, nella zona della sua attività agricola.
Con l'arresto, per Giovanni Chessa inizia ora l'effettiva espiazione della pena. Considerando la durata della condanna, dovrà scontare ancora circa 11 anni di carcere. La sua cattura rappresenta un colpo significativo ai vertici della criminalità organizzata nell'isola.
Cagliari, proseguono gli interventi di restauro del fornice...
Codacons, il problema del caro-voli è l'uso degli algoritmi...
Il capogruppo in Consiglio regionale: 'Elezioni illegittime e
inopportune'...
Il segretario Durante: 'nessuna risposta per la Sardegna dalla
manovra del Governo'...
Chessa è stato condannato definitivamente dalla Cassazione a 13
anni... 
Dal 12 al 21 dicembre il nuovo festival letterario dedicato alla musica...
Un nuovo festival letterario dedicato alla musica, che porta nella Marmilla, da venerdì 12 a domenica 21 dicembre, un capitolo inedito del percorso culturale di Pedras et Sonus.
Dopo gli appuntamenti estivi e autunnali, nasce il Festival Pedras et Sonus - Le parole incontrano la musica, una declinazione tardo autunnale pensata per intrecciare scrittura, voce e suono in un dialogo più intimo e narrativo, capace di espandere nel tempo e nello spazio l'identità del festival principale.
Non un semplice spin-off, ma un progetto autonomo e gratuito che apre un nuovo fronte creativo: un modo diverso di abitare la cultura, in sintonia con il territorio e con la sua vocazione al racconto.
Una manifestazione diffusa, dunque, che attraversa Mogoro, Baressa, Sini, Gonnosnò, Nureci, Villa Verde e Albagiara, trasformando biblioteche, case della musica, teatri civici e spazi di comunità in luoghi di incontro tra libri, storie e vibrazioni sonore.
Un mosaico di appuntamenti in cui convergono Donato Zoppo, Ginevra Di Marco e Francesco Magnelli, Guido Michelone, Stefano Zenni, Massimo Morganti e Francesco Caligiuri, Lea Gasser, Francesca Tini Brunozzi, Alceste Ayroldi, Alberto "Bebo" Guidetti, Tullio Visioli e Ada Montellanico, Giacomo Pisano, Francesca Mulas, Flavio Soriga, i Tenores di Orosei "Antoni Milia", i Tenores Santa Maria Otzana di Ottana, Nicola Piovani, Franco Fussi, Raffaele Matta e Daniela Veronesi sotto la direzione artistica di Zoe Pia.
Il festival mette al centro l'incontro tra scrittura e musica in tutte le sue forme, tracciando un percorso in cui jazz, rock, orchestrazione, voce e improvvisazione diventano strumenti di racconto e conoscenza. Autori e musicisti compongono una geografia dinamica che va dai CSI alle genealogie globali del jazz, dal lavoro artigianale della produzione musicale alle nuove forme orchestrali.
"L'ultima avventura targata Pedras et Sonus arriva a illuminarsi e a illuminare il magico territorio della Marmilla in un mese prima d'ora mai toccato, quello de sa ziminena, cun contus e sonus - spiega — Zoe Pia, direttrice artistica -. Due weekend intimi, serate trascorse davanti al caminetto di una cucina dove si leggono libri, nel convivio invernale, piluccando frutta a guscio tra suoni e parole che avvolgono come un improvviso calore. È il riecheggiare di tradizioni miscredute, un festival letterario intrecciato come le dita sulla tela di Penelope o come la trama di un arazzo, con eventi totalmente gratuiti che mi auguro possano trovare persone tra le persone".

Confronto decisivo sulla 16enne che si pensava suicida, inchiesta riaperta per omicidio...
E'stato fissato per il prossimo 29 gennaio l'incidente probatorio in cui si confronteranno gli esperti coinvolti nelle nuove indagini su Manuela Murgia, la ragazza cagliaritana di 16 anni trovata morta il 5 febbraio 1995 nel canyon della necropoli di Tuvixeddu, un caso subito archiviato come suicidio e riaperto il 30 marzo dello scorso anno con l'ipotesi di omicidio.
Al momento nel registro degli indagati c'è un solo il nome dell'allora fidanzato, Enrico Astero, oggi 54enne.
Il gip di Cagliari, Giorgio Altieri, ha fissato oggi la nuova data dopo che gli specialisti del Ris del capoluogo, che si stanno occupando delle indagini biologiche, dattiloscopiche e merceologiche sui vestiti di Manuela, il 27 novembre scorso avevano chiesto una nuova proroga di 30 giorni per depositare la relazione conclusiva.
Un lavoro certosino quello degli specialisti dell'Arma che devono analizzare una mole non indifferente di elementi. Oltre 40, infatti, le tracce biologiche trovate sugli indumenti della ragazza, molte di queste sarebbero state rinvenute sugli slip e sul reggiseno. Ma non solo: è stato trovato anche un capello maschile. I Ris hanno il compito di repertare tutte le tracce per poi compararle con il Dna dell'unico indagato e con quello dei familiari della vittima. Una analisi dettagliata con la comparazione del Dna è stata già fatta dall'ex generale del Ris di Parma Luciano Garofano, al lavoro per conto dell'avvocato Marco Fausto Piras che difende l'indagato. Secondo l'accertamento, il capello non sarebbe di Astero, al quale è stato prelevato il Dna tra settembre e ottobre.
La relazione conclusiva di Garofano è stata già consegnata al gip. Prima del 29 gennaio arriveranno anche quelle del genetista dell'Università Tor Vergata Emiliano Giardina, consulente della parte civile rappresentata dagli avvocati Bachisio Mele, Giulia Lai e Maria Filomena Marras, e dei carabinieri del Ris, poi durante l'incidente probatorio ci sarà il confronto e l'analisi dei risultati ottenuti dai periti e dagli specialisti dell'Arma con l'obiettivo di avere una lettura definitiva del caso.

Dopo il successo nazionale a X Factor 2025, EroCaddeo fa ufficialmente ritorno nella sua terra per un concerto-evento di grande impatto. L'appuntamento, dal titolo “ERO CADDEO – LIVE BACK TO HOME”, è fissato per martedì 23 dicembre 2025 all'Opera Music Forum, lo spazio eventi coperto all'interno della Fiera Internazionale della Sardegna a Cagliari.
Il live, concepito come un vero e proprio ritorno alle origini per l'artista originario di Sinnai, non sarà una semplice esibizione ma una lunga notte di musica e festa. Le porte del venue si apriranno alle ore 20.00 per un percorso che andrà dal pre-show fino al party finale.
Il Programma della Serata: Una Notte di Musica Senza Sosta
La serata è progettata per offrire un'esperienza completa:
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Apertura (dalle 20:00): La atmosfera sarà scaldata dai DJ set di Radiolina, Cozzolino e Ruido in consolle.
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Open Act: A seguire, il palco sarà affidato a Donato Cherchi, un altro talento del territorio.
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Live Principale: Il cuore dell'evento sarà ovviamente l'attesissima esibizione di ERO CADDEO - LIVE "BACK TO HOME".
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Afterparty (fino alle 02:00): La festa continuerà poi sulla pista da ballo con l'afterparty a cura di DJ Roly & D-Spe.
Informazioni Pratiche per la PartecipazioneùL'evento è organizzato dalla società di produzione "Tra le Nuvole", tra le più attive in Sardegna nel settore degli eventi, in collaborazione con Radiolina. Per partecipare è fondamentale ricordare che:
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L'ingresso è libero.
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È però obbligatoria la registrazione, da effettuarsi esclusivamente sul sito operamusic.it.
Il Significato di un Ritorno a Casa
Questo concerto segna la prima data ufficiale dell'artista in Sardegna dopo la grande visibilità ottenuta al talent show Sky. Per EroCaddeo, al secolo Damiano Caddeo, si tratta di un momento fortemente simbolico. Proprio da Radiolina, media partner dell'evento, era iniziata la sua avventura musicale quando nel 2021 vinse il "Radiolina Contest".
Il ritorno a Cagliari avviene in un momento di grande successo per il cantautore. Il suo inedito "Punto", presentato durante X Factor, ha rapidamente scalato le classifiche digitali, piazzandosi nella Top 50 Italia di Spotify e raggiungendo milioni di stream. Inoltre, è già in preordine il suo primo CD autografato "scrivimi quando arrivi (punto)", in uscita il 9 gennaio 2026 per Warner Music.
Il 23 dicembre alla Fiera di Cagliari non sarà quindi solo un concerto, ma una celebrazione collettiva per riabbracciare un artista che ha portato il nome della Sardegna alla ribalta nazionale.
Per Approfondire
Per avere un quadro completo della carriera di EroCaddeo e del suo legame con il territorio, potrebbe interessarti conoscere altri suoi recenti impegni in Sardegna.
| Artista | Evento | Data | Luogo | Note |
|---|---|---|---|---|
| EroCaddeo | Concerto "Back to Home" | 23 dicembre 2025 | Opera Music Forum, Fiera di Cagliari | Prima data ufficiale post-X Factor. Ingresso con registrazione. |
| EroCaddeo | Concerto a Carbonia | 27 dicembre 2025 | Piazza Roma, Carbonia | Annunciato dall’Assessorato allo Spettacolo |

Nessun '6' né '5+1' al concorso di oggi del SuperEnalotto. Centrati invece sei '5' che vincono 28.516,31 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 90,3 milioni di euro.
Quanto costa una schedina?
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
Quali sono i punteggi vincenti?
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
Come so se ho vinto?
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente di oggi
Estratta la combinazione vincente del concorso di oggi del SuperEnalotto: 14, 44, 72, 81, 85, 86. Jolly: 80. SuperStar: 47.

Tre no e un nuovo obiettivo. La fine della guerra in Ucraina non è una priorità per la Russia di Vladimir Putin. Kiev dialoga con gli Stati Uniti per trovare un punto di incontro sul piano di pace elaborato da Donald Trump, ma nel complesso mosaico diplomatico rischia di mancare un pezzo determinante: Mosca intende davvero sedersi al tavolo e trattare? Sono almeno 3 gli indizi che autorizzano a dubitare sulla disponibilità della Russia, come evidenzia l'Institute for the study of war (Isw), think tank americano che monitora quotidianamente il conflitto.
I 'no' di Mosca e il negoziato in salita
I segnali, secondo l'Isw, si accumulano con puntualità. Putin ribadisce che Mosca raggiungerà i suoi obiettivi e, se necessario, lo farà sul campo. La priorità del Cremlino è il Donbass, che le truppe russe controllano solo in parte. Già le ambizioni territoriali costituiscono un potenziale ostacolo alla rapida soluzione positiva dei negoziati.
Negli ultimi giorni, si sono aggiunti nuovi elementi. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky da sempre ribadisce l'importanza delle garanzie di sicurezza per Kiev. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato che, sebbene la Russia non intenda entrare in guerra con l'Europa, il Cremlino risponderà a "qualsiasi passo ostile": la definizione riguarda lo schieramento di contingenti militari europei in Ucraina e il sequestro di beni russi congelati. Il primo vicepresidente della Commissione Affari Internazionali della Duma, Alexei Chepa, nelle stesse ore ha sentenziato che che la Russia prenderà deliberatamente di mira qualsiasi contingente militare europeo schierato in Ucraina.
Sul tavolo, la Russia pone anche il tema della legittimità del governo ucraino. Da tempo Mosca considera Zelensky 'un usurpatore', visto il mandato scaduto. Negli ultimi giorni, anche Trump ha evidenziato l'importanza di tenere elezioni a Kiev. Nella migliore delle ipotesi, un pressing 'a tenaglia' sul presidente ucraino, che tra l'altro ha ribadito la assoluta disponibilità a organizzare elezioni nei prossimi 60-90 giorni in condizioni di sicurezza garantite da Usa e Europa.
Per Mosca, questa non è la soluzione giusta: Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri, ha accusato Zelensky di "cinismo" e ha definito la sua richiesta di intervento americano e europeo una rinuncia alla sovranità. Tali parole, nota l'Isw, sono in linea con le 27 dichiarazioni di Putin, che punterebbe alla firma di un accordo di pace con un governo pro-russo a Kiev.
A completare il quadro più recente di paletti posti da Mosca, l'ennesimo no alla proposta ucraina di uno stop agli attacchi alle infrastrutture. Zelensky ha fatto riferimento a una "tregua energetica", che prevederebbe il semaforo rosso agli attacchi ucraini nei confronti di raffinerie e impianti petroliferi. La proposta è stata respinta, come ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: "Lavoriamo per la pace, non per una tregua".
Il dialogo procede tra una serie di ostacoli, intanto sul campo si continua a combattere[1]. Il fulcro della guerra, in questo periodo, rimane il Donetsk: la Russia, afferma l'Isw, non ha acquisito il controllo di Pokrovsk nonostante gli annunci di Putin.
Un nuovo obiettivo per Mosca?
Secondo il think tank, però, non esclude l'apertura di ulteriori fronti in una guerra che la Russia non ha interesse a chiudere in tempi brevi. Mosca "potrebbe stabilire le condizioni per minacciare l'oblast di Odessa dalla Transnistria occupata dalla Russia, nel tentativo di stabilizzare le forze ucraine nell'Ucraina sudoccidentale". L'Isw fa riferimento a informazioni fornite dall'intelligence militare ucraina (Gur), secondo cui il Cremlino sta tentando di rafforzare la propria presenza in Transnistria richiamando riservisti, ritirando le armi dai depositi e avviando centri di produzione e addestramento per droni.
Tali misure aumenteranno il rischio di infiltrazioni di gruppi di sabotaggio e ricognizione russi nell'oblast di Odessa dalla Transnistria: la capitale Tiraspol si trova a circa 80 chilometri dalla città di Odessa, potenziale obiettivo di attacchi di droni russi a medio raggio. Le forze di Mosca hanno già condotto con successo attacchi nelle retrovie ucraine a una profondità operativa (circa 25-100 chilometri) utilizzando unità di droni specializzate e probabilmente potrebbero trasferire alcune di queste capacità alle unità in Transnistria.
Una simile strategia potrebbe consentire alla Russia di distogliere le risorse ucraine dalla prima linea e dalle retrovie, costringendo le forze di Kiev a difendersi in un nuovo teatro. Per l'Isw, è improbabile che gli invasori possano conquistare gli oblast di Odessa e Mykolaiv nel breve termine: le operazioni si svilupperebbero con blitz limitati e attacchi dei droni.

Margaret Thatcher è stata "una donna che ha lasciato il segno nel XX secolo ed è entrata nella storia per le sue idee coraggiose". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ricevendo il premio Margaret Thatcher Awards in occasione dell'evento organizzato dalla fondazione New Direction nel centenario della nascita della Lady di Ferro. "Ancor più, per la libertà con cui ha espresso quelle idee senza paura di andare controcorrente, quando semplicemente era importante farlo per la gente e per il proprio Paese. Dunque non penso di meritare questo premio. A essere onesti, c'è molto lavoro da fare e molto ancora da dimostrare per essere a quel livello. Stiamo semplicemente cercando di fare del nostro meglio. Io mi considero principalmente un soldato e mi considero un soldato di un'idea".
"Noi dalla parte giusta della storia"
"Voglio ringraziarvi per far parte di questa famiglia, per combattere da un lato nel quale sappiamo che non è facile combattere. Non facciamo ciò che facciamo perché è facile o difficile. Facciamo ciò che facciamo perché è giusto. E sappiamo di essere dalla parte giusta della storia". "La parola rispetto viene dal latino 'respicere', che significa 'guardare in profondità'. Non puoi rispettare gli altri se non cerchi di capirli. Ma non puoi chiedere rispetto se non difendi chi sei e non cerchi di mostrarlo. E questo è il lavoro che cerchiamo di fare ogni giorno. Non perché vogliamo guardare indietro, alle nostre spalle. Ma perché vogliamo andare avanti, perché semplicemente quando impari le lezioni del passato, allora puoi saltare nel futuro. E questo è il lavoro che ogni conservatore fa".
"Conservatorismo antidoto a civiltà che non crede più in se stessa"
"Essere conservatori significa difendere ciò che ami, difendere ciò che ti ha reso ciò che sei. Tuttavia, in questi giorni, in quest'epoca, farlo è diventato qualcosa di rivoluzionario. Perché il mondo in cui viviamo ci spinge nella direzione opposta. Sembra che vogliano che siamo un vuoto da riempire con qualunque cosa. Un perfetto consumatore pronto a comprare qualsiasi cosa semplicemente perché non amiamo più nulla". "Il conservatorismo è l'antidoto a una civiltà che non crede più in se stessa. Una civiltà che demolisce le cose belle e pure che ha creato nella sua storia. Ma la verità è che, come sempre, se distruggi ciò che sei, se distruggi da dove vieni, non sarai niente di meglio. Sarai semplicemente più debole", conclude Meloni.

Tassazione al 21% per solo per il primo appartamento in locazione breve e obbligo di partita Iva a partire dal terzo immobile. Lo prevedono le riformulazioni del pacchetto di emendamenti alla manovra del governo. Per la seconda casa l'aliquota sarà al 26%. Inoltre con la modifica al ddl si riduce da 5 a 3 il numero minimo di appartamenti che, se destinati ad affitti brevi, producono l'effetto di qualificare il locatore, per presunzione legale, come imprenditore ai sensi dell'articolo 2028 del codice civile.
Ridotto il taglio al fondo per il Cinema, 610 milioni nel 2026
Integrare di 60 milioni di euro per il 2026 la dotazione del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell'audiovisivo. Lo prevede uno degli emendamenti nel pacchetto dei riformulati del governo alla manovra che ritocca il taglio inizialmente previsto nella finanziaria. Lo stanziamento previsto per il fondo passa quindi da 550 milioni a 610 milioni: la sforbiciata prevista per il prossimo anno, con le risorse che passavano da 700 milioni a 550 milioni, si riduce così a 90 milioni. Resta invece il taglio da 200 milioni previsto per il 2027.
Piano reclutamento ricercatori
Arriva un piano di reclutamento straordinario per i ricercatori di Università statali e non statali ed enti di ricerca, rivolto per il 50% a progetti nell’ambito Pnrr. Lo prevede uno degli emendamenti contenuto nel pacchetto dei riformulati del governo alla manovra, prevedendo un finanziamento complessivo di circa 50 milioni di euro per il Fondo ordinario di ricerca (Foe) e il Fondo per finanziamento ordinario delle università.
Per quanto riguarda le Università statali, il piano opera attraverso l’attivazione di contratti di ricercatore tenure track, sostenuta parzialmente da un cofinanziamento statale fino al 50% del costo annuo. La copertura prevede uno stanziamento pari a 11,3 milioni di euro per il 2026 e a 38,7 milioni di euro annui per il 2027. Nel complesso, la misura può consentire l’avvio di procedure concorsuali per 1618 ricercatori RTDA. Per le università non statali legalmente riconosciute si applica lo stesso meccanismo, con un contributo dello Stato fino alla metà delle risorse necessarie, e si calcola uno stanziamento pari a 300 mila euro per il 2026 e a 1,7 milioni nel 2027. Contestualmente, la norma permette agli enti di ricerca di assumere a tempo indeterminato personale ricercatore e tecnologo (di cui sempre la metà in ambito di progetti Pnrr), prevedendo uno stanziamento di 7,27 milioni nel 2026 e di 1,45 milioni nel 2027.
Raddoppia l'aliquota sulla Tobin Tax
Raddoppia l'aliquota dell'imposta sulle transazioni finanziarie: secondo una riformulazione degli emendamenti alla manovra del pacchetto del governo l'aliquota sulla Tobin Tax passa dallo 0,2% allo 0,4%.
Contributo di 2 euro per i pacchi postali[1] di valore dichiarato entro i 150 euro in arrivo da paesi extra-Ue. Lo prevede una riformulazione di emendamenti del governo. Gli effetti finanziari sono stimati pari a 201 milioni di euro.
Si riduce deducibilità perdite banche, gettito circa 300 milioni l'anno
Cala la percentuale di deducibilità sulle perdite pregresse delle banche. In base ad una riformulazione degli emendamenti del governo la soglia passa dal 43% al 35% nel 2026 e dal 54% al 42% nel 2027. La stima sugli effetti è di 305 milioni nel 2026 e 300 milioni nel 2027.
L'Irap resta al 2%, come già previsto dalla manovra ma esclude i soggetti con minore base imponibile e introduce una franchigia di 90mila euro applicabile sulla maggiore imposta dovuta (+2%) solo per i periodi d'imposta 2027 e 2028.

I capelli diventano prima grigi, poi bianchi. Presto o tardi, tocca più o meno a tutti. E' l'età che avanza, è uno dei segnali dell'invecchiamento. "I capelli invecchiano come la pelle e come gli altri organi nel corpo", la sintesi della professoressa Helen He, del Kimberly and Eric J. Waldman Department of Dermatology alla Icahn School of Medicine at Mount Sinai. Il cambiamento del colore dei capelli può avvenire in periodi diversi, generalmente i primi segnali evidenti si concentrano tra i 30 e i 40 anni, quando le cellule staminali dei melanociti, ovvero le cellule del follicolo pilifero responsabili del deposito del pigmento nel fusto del capello, possono iniziare a 'spegnersi' o a diventare gradualmente meno funzionali.
Questione d'età ma non solo
Stress e predisposizioni genetiche possono incidere sul processo, legato di base all'invecchiamento. Il Washington Post ricorda che uno studio del 2012, relativo a oltre 4mila persona tra i 45 e i 65 anni, ha evidenziato che quasi tre quarti dei soggetti avevano capelli almeno parzialmente grigi. Sul processo, secondo studi più recenti, non incide solo l'elemento anagrafico: alcuni fattori potrebbero avere un'influenza sul processo di più di quanto si pensi.
Il ruolo dei geni
I geni, ovviamente, hanno un ruolo fondamentale. Non solo quando si parla di capelli grigi, ma anche per l'eventuale calvizie, la forma delle sopracciglia e la 'quantità' di barba. Gli studi svelano che i bianchi tendono ad avere capelli grigi rispetto a persone di origine africana e asiatica. Menzione speciale per i biondi naturali: il grigio può arrivare in anticipo e in percentuale maggiore.
Non c'è sostanziale differenza di tempistiche tra uomini e donne, ma il sesso biologico potrebbe influenzare la zona in cui compaiono i primi capelli grigi: gli uomini tendono a diventare grigi intorno alle basette e alle tempie, mentre le donne spesso notano prima i capelli grigi nella parte anteriore della testa.
Carenze nutrizionali e stress pesano
Su un iter naturale, incide anche lo stile di vita. Alcuni studi hanno scoperto che le carenze di vitamina B12 e ferro sono associate all'ingrigimento precoce dei capelli. E' assodato che anche lo stress giochi un ruolo. "Si è sempre notato che le persone sotto stress sembrano ingrigire", dice Sarah Millar, professoressa presso il dipartimento di scienze oncologiche e il dipartimento di dermatologia del Mount Sinai. Uno studio del 2020 pubblicato sulla rivista Nature evidenzia che nei topi lo stress si configura come causa della perdita di cellule staminali melanocitarie.
In un altro studio del 2021, i ricercatori del Vagelos College of Physicians and Surgeons della Columbia University hanno esaminato i singoli capelli di 14 volontari e hanno osservato un'associazione tra la variazione del colore dei capelli e le settimane in cui i partecipanti hanno riportato livelli di stress più elevati.
Come si può rallentare il processo?
E' difficile quantificare l'effetto positivo dell'eventuale riduzione dello stress. In attesa di elementi forniti da ulteriori studi, gli esperti si limitano ad affermare che alcune scelte - non fumare (abitudine nota per causare capelli grigi), dormire abbastanza, seguire una dieta sana - possono avere un effetto anche sulla salute dei follicoli piliferi. "Queste sono, in generale, ottime abitudini anti-invecchiamento, e parte di ciò implica potenzialmente ritardare il processo di ingrigimento dei capelli", dice Natasha Mesinkovska, dermatologa all'UCI Health. IL discorso potrebbe allargarsi anche all'esercizio fisico: uno studio, ricorda il Washington Post, ha collegato l'ingrigimento precoce a uno stile di vita sedentario.
Invertire rotta (e colore): speranza o utopia?
Con qualche attenzione, quindi, si può provare a rallentare un processo inevitabile. Invertire la rotta, e il colore, è utopia? "In passato, il campo si concentrava principalmente sulla caratterizzazione dei cambiamenti delle cellule staminali dei melanociti", spiega Mayumi Ito Suzuki, professoressa presso il Dipartimento di Dermatologia Ronald O. Perelman della NYU Grossman School of Medicine. "Il passo successivo è capire come invertire questi cambiamenti per non avere capelli grigi".
Alcuni esperti ipotizzano che le cellule staminali dei melanociti potrebbero 'bloccarsi' nella posizione sbagliata durante il processo di rigenerazione. "In teoria, se le cellule staminali sane vengono preservate, l'ingrigimento dei capelli può essere transitorio", aggiunge Suzuki. I farmaci e i prodotti attualmente esistenti, a quanto pare, non garantiscono l'inversione: cellule staminali dei melanociti che producono pigmento si trovano nella parte più profonda del follicolo pilifero, quindi fuori dalla portata dei trattamenti. Infine, un mito da sfatare: si pensa che se si strappano i capelli grigi se ne formeranno altri. In realtà, con ogni probabilità, il capello che crescerà dal follicolo sarà grigio.

"Ho sempre avuto fiducia nella giustizia, abbiamo fatto tutto sempre solo nell'interesse dell'azienda. Resta però l'amarezza perché mi sono stati tolti 10 anni di vita professionale". Così all'Adnkronos l’ex amministratore delegato di Atac Gioacchino Gabbuti commenta l’archiviazione dell’inchiesta per bancarotta[1], aperta nel 2019 che lo vedeva indagato insieme con altre 39 persone tra i quali ex manager della municipalizzata del Comune di Roma.
"La Corte dei Conti ha riconosciuto a me e all’allora Consiglio d’amministrazione un rimborso di 250mila euro, condannando la parte civile che aveva denunciato l’acquisto della nuova sede. Questo – spiega Gabbuti – fa capire che chi raccoglie una denuncia dovrebbe valutare meglio quello che viene denunciato”.
Quella dell'ex ad di Atac è una lunga vicenda giudiziaria che arriva nel pieno del dibattito sulla riforma della giustizia. "Sicuramente c’è qualcosa che va rivisto. Ci sono ottimi magistrati, che studiano le carte, e nel mio caso sia la richiesta di archiviazione del pm che l’archiviazione decisa dal giudice lo dimostrano. Per questo penso che la magistratura debba fare il suo corso, ma in maniera più obiettiva, separando chi indaga da chi poi giudica, anche perché poi – conclude - ci sono dinamiche legate ad accordi interni, carriera e quant’altro”.

La Fiorentina batte 2-1 la Dinamo Kiev oggi, giovedì 11 dicembre, nel match valido per la quinta giornata della fase campionato di Conference League, disputato allo stadio 'Artemio Franchi' di Firenze. A decidere la partita i gol di Kean al 18' e Gudmundsson al 74'. Per gli ospiti momentaneo 1-1 di Mykhaylenko al 55'.
In classifica i viola salgono a quota 9, gli ucraini restano fermi a 3. Tra una settimana la Fiorentina chiuderà la fase campionato in trasferta in Svizzera contro il Losanna, mentre la Dinamo Kiev ospiterà gli armeni del Noah.

Quella di Natixis-Generali "era un'operazione che trovava diverse critiche e in alcuni aspetti erano critiche fondate nell'ambito dell'assetto societario delle Generali: se viene meno questa operazione, tutto sommato si determina una situazione nella quale si possano effettuare convergenze per trovare, se sarà necessario, delle soluzioni alternative". Così spiega all'Adnkronos l'analista economico, editorialista ed ex di Bankitalia, Angelo De Mattia, parlando dell'addio di Generali a Natixis nella creazione della joint venture.
Premettendo che bisogna capire "quali sono i motivi della rottura delle trattative", De Mattia spiega che quell'operazione "presentava molti aspetti che erano sostanzialmente oggetto di critiche" e sottolinea: "Se viene meno un'operazione che è stata diffusamente criticata oppure è stata oggetto di necessità di chiarimenti, allora secondo me alla fine è un fatto positivo", conclude.

"Ringrazio chi ha partecipato per il coraggio di raccontare la sua esperienza personale". Così Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica e adesioni di Fdi, ad Atreju in chiusura del panel ‘Non con la mia faccia. Deep fake, web reputation e odio social' si è rivolta agli attori Raoul Bova (VIDEO[1]) e Fabio Ferrari e alla giornalista e scrittrice Francesca Barra che sul palco hanno raccontato le loro disavventure. "Ho subìto un'uccisione pubblica", dice Raoul Bova, che sul palco ha raccontato i mesi più difficili della sua vita: audio privati sottratti, un tentativo di ricatto e chat che in poche ore sono diventate virali sui social hanno travolto la sua sfera privata - segnando anche la fine della relazione con Rocio Munoz Morales - e anche la sua vita professionale.
Il ricatto e la scelta di non accettare
"Mi hanno chiesto dei soldi. Ho riascoltato le chat e i vocali e ho capito che non c'era motivo di cedere. E poi: se cedo una volta, cosa succede dopo? Così ho deciso di non accettare". L'attore ha ammesso poi di essersi sentito "sbeffeggiato, deriso, reso virale per la mia frase 'occhi spaccanti'. Questa è stata l'Italia che mi ha massacrato. Viviamo in una società che sembra aver bisogno di vedere crollare qualcuno per sentirsi migliore: distruggiamo, attacchiamo, e così ci sentiamo vivi. È una società malata".
L’attore ha sporto denuncia alla Polizia Postale, nel frattempo ha vissuto un senso di isolamento: "Mi sono sentito completamente solo. Né le istituzioni né parte della stampa hanno riconosciuto che diffondere quegli audio fosse un reato. Nessuno si è alzato per dire: 'Blocchiamolo'", conclude l'attore.
Anche l'attore Fabio Ferrari, celebre per il suo ruolo ne 'I ragazzi della 3ª C', ha portato sul palco la sua esperienza personale: "Io sono stato vittima di odio social. Mi hanno detto 'sei un fallito', 'devi morire', 'maledetta quella che ti ha partorito'. Questo ti mette un po' di ansia", ammette l'attore. "Ogni tanto mia moglie mi dice 'non la dire questa cosa sui social perché magari poi ti trovi il matto sotto casa'".
La vicenda di Francesca Barra
Dagli insulti alla reputazione scalfita, quella della giornalista e scrittrice Francesca Barra: delle sue foto manipolate tramite l'Ia e finite su siti pornografici. "Quello che mi è accaduto mi ha umiliata, ferita e spezzata. Ho deciso di denunciare per immaginare un futuro migliore per i miei figli. Penso a tutte le donne e ragazze che subiscono questi abusi, che non hanno i miei strumenti per difendersi e spesso hanno paura di una vittimizzazione secondaria o terziaria, e per questo non denunciano. Questo non è un gioco né una forma di morbosità: è un reato vero e proprio", sottolinea Barra.
Per Arianna Meloni è "importante l'esempio che diamo. Io non ho mai insultato un personaggio politico che la pensa diversamente da me. Forse mi è capitato di rispondere a qualche insulto molto violento su mia sorella (la premier Giorgia Meloni,ndr). Ora ho smesso di fare anche quello. Mi difendo non guardando e non leggendo". Riguardo all'odio social e i deepfake ha sottolineato: "Le leggi ci sono, bisogna fare di più anche con l'educazione digitale. Solo quando si conosce la macchina puoi riuscire a difenderti". Ma anche "educare le fasce più deboli, i minori, gli anziani e le donne, che sono drammaticamente le più colpite. Serve spiegare che il cyberspazio non dimentica, noi dobbiamo parlare di questo ai giovani", riflette Meloni.
"Noi dobbiamo governare questo strumento con formazione, consapevolezza, informazione e un approccio etico, che può provare a dare i confini di questo nuovo mondo. Noi siamo la culla della spiritualità e noi oggi dobbiamo difendere le persone", osserva Meloni che ha assicurato l'impegno a portare avanti questa "battaglia in Europa" sul tema. La responsabile Fdi Segreteria politica e adesioni ha concluso ricordando le parole di Papa Francesco, che ha detto al G7 Italia: "Di fronte ai prodigi delle macchine che sembrano saper scegliere in maniera indipendente, dobbiamo avere ben chiaro che all'essere umano deve rimanere la decisione, altrimenti condanneremo l'umanità a un futuro senza speranza".
Arianna Meloni: "Ho smesso di rispondere agli insulti, anche quelli a mia sorella"
"E' importante l'esempio che diamo" sottolinea Arianna Meloni. "Io non ho mai insultato un personaggio politico che la pensa diversamente da me. Forse mi è capitato di rispondere a qualche insulto molto violento su mia sorella (la premier Giorgia Meloni, ndr.). Ora ho smesso di fare anche quello. Mi difendo non guardando e non leggendo".
Riguardo all'odio social e i deepfake ha sottolineato: "Le leggi ci sono, bisogna fare di più anche con l'educazione digitale. Solo quando si conosce la macchina puoi riuscire a difenderti". Ma anche "educare le fasce più deboli, i minori, gli anziani e le donne, che sono drammaticamente le più colpite. Serve spiegare che il cyberspazio non dimentica, noi dobbiamo parlare di questo ai giovani", riflette Meloni. "Noi dobbiamo governare questo strumento con formazione, consapevolezza, informazione e un approccio etico, che può provare a dare i confini di questo nuovo mondo. Noi siamo la culla della spiritualità e noi oggi dobbiamo difendere le persone", osserva Meloni che ha assicurato l'impegno a portare avanti questa "battaglia in Europa" sul tema.
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