Due rimonte nelle ultime due partite e un popolo che continua a sognare traguardi incredibili. Il Cagliari di Rolando Maran continua ad ottenere risultati che, sebbene la squadra sarda sia stata costruita molto bene in sede di mercato, non sembravano essere possibili qualche mese fa. Con 29 punti in 15 partite, i rossoblù sono in piena zona Champions League e addirittura a +8 sulla prima squadra che non è nelle posizioni che permettono la qualificazione alle coppe europee.
Le ultime due partite hanno fatto ancor di più innamorare i tifosi cagliaritani della propria squadra. Un cuore immenso quello mostrato dagli uomini di Maran, che sia contro la Sampdoria che contro il Sassuolo si trovavano sotto di due gol. Alla Sardegna Arena, contro la Sampdoria, per due volte gli uomini di Maran si sono trovati col doppio svantaggio, addirittura sotto 3-1 a 20 minuti dal termine. Ma i rossoblù sono duri a morire e hanno addirittura vinto il match con il colpo di testa di Cerri al 93'. Contro il Sassuolo, a Reggio Emilia, dal 2-0, è riuscito a portare a casa un punto importantissimo per la classifica e per il morale. La squadra si diverte giocando, non si pone limiti ed è sulle ali dell'entusiasmo: tutte caratteristiche che possono permettere di fare un campionato storico.
Sarebbe quasi ingiusto fare uno o due nomi per spiegare la grande stagione che stanno facendo i sardi, ma è indubbio che sotto i riflettori ci siano finiti due calciatori più di tutti: Radja Nainggolan e Joao Pedro. Il primo, tornato in Sardegna dall'Inter anche per i problemi di salute della moglie, sembra essere tornato quello di una volta, quello che aveva incantato il mondo a Roma e che era diventato uno dei centrocampisti più forti del mondo. La sua grinta e la qualità delle giocate hanno reso – assieme ai suoi compagni di reparto Nandez, Rog e Cigarini – quella sarda una delle migliori mediane del campionato, soprattutto dal punto di vista della qualità. In attacco c'è, poi, un Joao Pedro inarrestabile. L'attaccante ha già messo a segno 10 gol in stagione in campionato, surclassando il compagno di reparto Giovanni Simeone, che per ora è fermo a quota quattro.
Il tutto porta, inevitabilmente, a sogni di alta quota. Il Cagliari, infatti, è assolutamente all'interno della lotta per un piazzamento europeo, in questo momento addirittura per la Champions League, nonostante le quote scommesse della Serie A diano altre squadre favorite per la qualificazione. Sembra assurdo considerare verosimile questa posizione anche a fine campionato, ma per ora la squadra sarda ha retto senza problemi ed è stata capace anche di fare grandi partite contro squadre più blasonate, come rappresentano le due vittorie consecutive contro Atalanta (0-2 a Bergamo) e con la Fiorentina (5-2 in casa). Per ora, dunque, va tutto bene. Considerato, poi, che altre squadre candidate a un posto in Europa stanno avendo evidenti problemi e sono molto attardate in classifica – come Napoli e Milan -, alla squadra di Maran serve semplicemente continuare così, senza troppi patemi o problemi.
Per questi motivi, pertanto, a Cagliari si continua a lavorare: senza aspettative, ma con grandi sogni.
Prodotti che ormai vanno per la maggiore, da qualche anno a questa parte, con il concetto di personalizzazione sempre più presente nelle nostre vite. Il web poi ha impresso una svolta decisiva in tal senso ed è oggi possibile ricorrere alla rete per creare oggetti di varia natura tutti a forte matrice personalizzata .
Un’idea che può rivelarsi essere particolarmente vincente anche in questo periodo dell’anno, con il Natale alle porte, per regali originali e graditi; o, ipotesi valida invece tutto l’anno, per prodotti da regalare ai propri dipendenti se si è una azienda. Sono tante le declinazioni di gadget personalizzati che possono essere valutate così come molteplici sono le ricorrenze per farlo.
Il tutto come detto, anche comodamente in rete con il supporto di siti e portali che nascono appositamente con tale scopo come nel caso di Maxilia.it. Quali sono i prodotti che si possono realizzare?
Quali sono i prodotti personalizzati più richiesti
La lista come detto è alquanto nutrita a comprende realmente gadget per ogni situazione: si pensi a tutto ciò che riguarda l’abbigliamento, come nel caso di cappellini, felpe, maglioni. L’idea di personalizzare capi di abbigliamento non è più così remota ed anzi negli ultimi tempi sta tornando in forte auge. Il tutto anche sulla scia di quanto suggerito da personaggi dello spettacolo o dagli influencer dei social (ormai sono loro a dettare i ritmi della moda) che ogni tanto cercando di stupire presentandosi in pubblico con capi di abbigliamento contenenti messaggi personalizzati.
Ma non solo di abbigliamento si vive, ed allora ecco che tra i gadget da personalizzare trovano un posto i vari accendini, borracce, bottiglie, ciabatte, accessori per la propria automobile, palloncini, occhiali da sole, tazze, portachiavi e tanto altro.
A chi rivolgersi per gadget personalizzati?
A chi rivolgersi per la stampa e la creazione di gadget personalizzati, che siano di abbigliamento o di qualsiasi altro genere? Ci sono le tradizionali tipografie, quelle che operano sul territorio con attività fisiche per capirci; e poi ci sono, come si accennava sopra, i portali online che si sono ritagliati una fetta enorme di mercato.
Il vantaggio di chi si rivolge a queste realtà online è dato, ovviamente, dalla comodità oltre che dalla possibilità di fare tutto in modo autonomo ed in tempi brevi. È sufficiente collegarsi tramite internet al sito di riferimento della azienda scelta, iniziare a configurare il prodotto e mandare poi tutto in stampa con un semplice click aspettando poi che il tutto venga recapitato in modo assolutamente comodo al proprio domicilio. Nuove strade per stampare gadget personalizzati in massima comodità e sicurezza.
Fare trading senza rischiare un centesimo? Oggi è possibile con i conti demo disponibili su tantissime piattaforme del web.
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Investire denaro nelle materie prime è un'ottima scelta al pari dei più tradizionali investimenti in azioni. Le migliori materie prime su cui investire attualmente sono: oro, argento e diamanti. Ognuna di esse comporta una serie di pro e contro da valutare prima di effettuare un'operazione economica sul mercato finanziario. Ecco tutti i consigli utili per ottenere investimenti remunerativi arginando al massimo i rischi.
Investire denaro in oro, vantaggi e svantaggi
L'oro rappresenta da sempre un investimento sicuro, in grado di garantire un cospicuo profitto nel tempo. Il valore di questo metallo prezioso aumenta nei periodi di incertezza politica ed economica, essendo appunto il bene rifugio per eccellenza, arrivando a toccare picchi altissimi come in questo preciso momento storico.
Da inizio anno, infatti, le quotazioni sono cresciute addirittura del 20% e continuano a salire: nei mesi scorsi l'oro ha raggiunto i 1535 dollari l'oncia, in assoluto la quotazione pià alta degli ultimi 11 anni. Secondo gli analisti il picco dovrebbe arrivare entro fine anno, sfiorando i 1600 dollari l'oncia. Vien da sé che il vantaggio principale di un investimento in oro è dato dal fatto che esso non perde valore nel tempo (nonostante le varie oscillazioni in borsa) ed è valutato in modo positivo in tutto il mondo. Lo svantaggio, se così si può dire, è proprio la sua volatilità.
Investire soldi nell' argento, pro e contro
L'argento negli ultimi tempi è tornato sulla cresta dell'onda. Il metallo prezioso, fino a poco tempo fa considerato il fratello povero dell'oro, è oggi un bene su cui puntare per fare ottimi investimenti dato che il suo valore non viene intaccato anche in presenza di stravolgimenti finanziari su larga scala.
Il costo del metallo, infatti, sta aumentando a dismisura e comprarlo per poterlo poi rivendere è ancora una scelta caldamente consigliata, ma solo ad alcune condizioni. Investire in monete e lingotti (e lo stesso vale per l'oro) non conviene: il rischio è che, al momento della rivendita, il loro valore potrebbe risultare svalutato, sempre per il motivo secondo cui le quotazioni di questi metalli rispecchiano l'andamento dei mercati, instabili per natura.
Investimenti sui diamanti, rischi e profitti
Investire in diamanti può rivelarsi estremamente vantaggioso. Le pietre preziose tendono a incrementare il proprio valore nel momento in cui si verificano tempeste finanziarie che scuotono i mercati in modo negativo. Il vantaggio principale di un investimento in diamanti è proprio questo: analizzando le quotazione diamanti si evince che le pietre preziose conservano il loro valore anche durante i periodi di recessione. Lo svantaggio è che rivendere diamanti non è affatto facile, ma ci vogliono tempo e pazienza, cosa non di poco conto se si ha la necessità di recuperare velocemente i proventi dei propri investimenti finanziari.
Da anni ormai sono diventati ospiti fissi non solo nel bosco, ma anche sulla strada asfaltata all'interno della pineta di Sinnai. Arrivano, cercano cibo, poi si allontanano indisturbati per la gioia anche dei bambini che con i familiari arrivano in pineta.
Parliamo dei cinghiali. Oggi si sono fermati vicino alla casermetta, a pochi metri dal chiosco in pineta, a duecento metri dall'ingresso. Praticamente sono rimasti sotto gli occhi di chi, nonostante la pioggia, anche oggi ha invaso la pineta.
Domenica Mattina c'è stata una gara a piedi e in bici con centinaia di atleti e spettatori.
Nel pomeriggio, ecco i cinghiali a fare da spola fra il bosco e la strada. Uno spettacolo sempre straordinario che si ripete da anni.
I cinghiali non sembrano più animali selvatici, si avvicinano alle persone, aspettano qualcosa da mangiare, per poi scomparire fra i pini e la macchia mediterranea. Spettacolo gratuito ovviamente.
Fonte: L'Unione Sarda
Un rito che viene portato avanti da secoli e che affonda le proprie radici anche nelle tradizioni locali, non ultime quelle sarde. L’anello di fidanzamento è un simbolo che serve per sancire un amore, un legame indissolubile tra due amanti.
Un impegno che, anni addietro, prevedeva anche un accordo scritto tra le due famiglie con indicato anche il luogo di matrimonio. Nel tempo alcune di queste usanza così rigide si sono perdute, ma resta pur sempre la simbologia che vi è dietro a questo oggetto.
Ad oggi si calcola che nel 79% circa delle proposte di matrimonio si faccia ricorso ad un anello di fidanzamento ufficiale: e, tra i vari modelli, quello che per antonomasia è utilizzato in questi casi è il solitario con diamante.
Il rito dell’anello di fidanzamento
Un pegno d’amore che la sposa indosserà all’anulare della mano sinistra fino al giorno del matrimonio stesso, quando verrà sostituito dalla fede nuziale. Leggenda vuole che il primo caso di anello di fidanzamento si ebbe nel XV secolo, quando fu l’Arciduca Massimiliano d’Austria a donare a Maria di Borgondia un anello d’oro con annesso brillante quale promessa di matrimonio.
Un’usanza che è rimasta viva nei secoli e che continua a riguardare quella tipologia di gioiello, dato che come abbiamo detto è proprio il diamante ad essere lo strumento preferito per sancire questi legami. Una tradizione che si lega anche a quanto si riscontra nelle singole regioni, come nel caso della Sardegna.
Le tradizioni sarde
In Sardegna si parla di anello maninfide, dal sardo man’e fidi (le mani in fede). Un gioiello particolare che riproduce l’idea di due mani, quelle degli sposi, che si stringono tra di loro. Il che rappresenta ovviamente la promessa di unione tra i due sposi.
Il maninfide è stato, a lungo, il tipico anello di fidanzamento sardo che veniva regalato dall’uomo alla futura sposa ricevendo in cambio, sempre secondo tradizione, un coltello col manico in corno di muflone. Oggi buona parte di queste usanze è andata perduta, ma resta pur sempre vivo il rito dell’anello di fidanzamento.
Ormai è una realtà consolidata, la moda dell’e-commerce ha invaso tutta la penisola e ha raggiunto da tempo anche le isole, dove per motivi di logistica e reperibilità della merce, ha trovato terreno fertile dove crescere e rafforzarsi.
Nelle isole la consegna della merce non sempre è garantita negli stessi tempi della penisola, spesso ci sono stati dei problemi nelle spedizioni e i ritardi sono all’ordine del giorno, ma va da sé che i vantaggi e la comodità per gli acquirenti rimane, anche grazie ai servizi di rimborso e restituzione merce sempre più efficaci e permissivi.
Da uno studio condotto dal comparatore di prezzi Idealo, sono stati ricavati alcuni dati molto interessanti, che fotografano la situazione del nostro paese riguardo i consumatori digitali nelle varie regioni.
Noi sardi non ci meravigliamo nel notare che vi sono importanti differenze da regione a regione anche nei comportamenti d’acquisto. La ricerca ha messo in luce come in Sardegna gli utenti digitali prediligono l’acquisto di prodotti specializzati di marche importanti, come ad esempio gli Smartphone, i televisori e le lavatrici.
Secondo i dati offerti dal sito di guide e recensioni Nnhotempo.it, i sardi sono tra i più scrupolosi durante il processo d’acquisto perché consultano in media più recensioni rispetto al resto della popolazione italiana. Non è un caso che chi legge le guide e segue le opinioni degli esperti acquista meglio, perché è in grado di risparmiare soldi ed ottenere prodotti in linea con le proprie esigenze.
Si sa che in Sardegna, come in altre regioni italiane dove cultura e tradizioni sono più radicate, la donna è depositaria di tutti quei valori, conoscenze e regole morali sulla conduzione della casa e della famiglia. Non è un caso quindi, che le nostre donne abbiano una maggiore propensione, rispetto al resto d’Italia, nel gestire e condurre in prima persona le trattative d’acquisto di beni e servizi.
Non solo donne con famiglia, ma anche giovani e single dimostrano una maggiore indipendenza durante le fasi d’acquisto e la scelta dei prodotti.
Inoltre le sarde sono anche le donne più attente alla spesa: presenti al primo posto nella speciale classifica sull’utilizzo dei comparatori di prezzi.
Il 7 Novembre scorso è scattato il decreto attuativo in merito ai seggiolini e ai dispositivi antiabbandono, obbligatori per la tutela dei bambini in auto fino ai 4 anni d’età.
L’entrata in vigore però del decreto 117/2018 ha colto impreparati sia le famiglie dei consumatori che i produttori.Ma vediamo in cosa consiste nello specifico.
Come spiega l’Asaps (Associazione Sostenitori PolStrada), questi sistemi anti abbandono dovranno "dovranno attivarsi automaticamente e dovranno essere dotati di un allarme in grado di avvisare il conducente della presenza del bambino nel veicolo attraverso appositi segnali visivi e acustici o visivi e aptici, percepibili all'interno o all'esterno del veicolo (potranno essere dotati anche di un sistema di comunicazione automatico per l'invio di messaggi o chiamate)".
Una misura ritenuta necessaria, a seguito dei casi di cronaca che si sono verificati nel corso di questi ultimi 12 anni, in cui 8 piccole vite si sono spente per essere state dimenticate in macchina dai loro genitori. Preme sottolineare come non si tratti ovviamente di un abbandono volontario: può capitare infatti che la mente umana, a causa dello stress e delle numerose pressioni a cui è soggetta ogni giorno, vada in black out, ed abbia come una sorta di amnesia momentanea.
Da qui nasce quindi l’esigenza di salvaguardare le famiglie con una soluzione all’avanguardia, che possa consentire di preservare l’incolumità dei bambini.
In merito i sistemi antiabbandono per auto, i genitori hanno la possibilità di scegliere tra due opzioni:
Che si scelga l’uno o l’altro, è importante che il sistema abbia questi requisiti perché sia ritenuto a norma:
Chi non rispetta la legge, vai incontro al pagamento di una sanzione che va dagli 80 ai 330 euro, più 5 punti decurtati dalla patente. Nel caso in cui, entro due anni, la stessa violazione viene ripetuta una seconda volta dal conducente, andrà incontro alla sospensione della patente dai 15 giorni ai 2 mesi.
Per consentire l’adeguamento agli obblighi di sicurezza previsti dal decreto, lo Stato ha fissato un contributo di 30 euro per ciascuno dispositivo acquistato. Il fondo in questione ammonta a 15,1 milioni di euro per il 2019 e 1 milione di euro per il 2020. Le somme sono disponibili fino ad esaurimento.
Un ente da sempre noto nel nostro paese e che nel corso degli anni ha vissuto una naturale evoluzione, frutto della diffusione di tecnologie multimediali sempre più diffuse. Si parla di Poste Italiane, società che si occupa di gestione servizio postale in Italia fondata nel 1862, dopo l’Unità di Italia, in veste di società autonoma che gestiva il monopolio dei servizi postali e telegrafici per conto dello Stato.
Nel corso degli anni la situazione è cambiata ed oggi il mercato è aperto, liberalizzato, con la comparsa di soggetti privati attivi nel settore consegna pacchi. Le Poste Italiane restano comunque un punto di riferimento del settore, un brand ormai noto cui gli italiani sono anche affezionati.
E, come si diceva, per restare al passo con i tempi e mantenere una posizione dominante sul mercato, proprio in virtù della comparsa di nuovi soggetti privati, anche il gruppo Poste Italiane si è dovuto modernizzare andando incontro a novità sostanziali.
Il servizio Poste per noi
Tra queste vi è la creazione di Poste per noi, una rete intranet e quindi chiusa, accessibile soltanto ad un numero limitato di devices, che quindi offre elevati standard di sicurezza. Un modo per tutelare al meglio gli utenti che si rivolgono ad un dato servizio.
Questo in generale parlando di reti intranet: ma vediamo nel dettaglio come funziona Postepernoi. Il servizio nasce nel 2017 proprio per intercettare il discorso di modernizzazione e semplificazione dei canali tradizionali. Poste per noi è una facilitazione per i dipendenti del gruppo Poste Italiane.
Si parla di una piattaforma di e-learning, ovvero un sito che consente di formarsi ed acquisire informazioni in modalità online, direttamente dal web, che in questo caso è mirato a rendere più semplice l’apprendimento delle diverse procedure utili per rendere efficiente il servizio di Poste Italiane.
Utilità del servizio
In sostanza grazie a Poste per noi è possibile acquisire informazioni sui servizi a 360 gradi, dai pagamenti all’assistenza di Poste Italiane. Il tutto esclusivamente da postazioni limitate che corrispondono a location che si trovano in corrispondenza degli uffici di Poste Italiane.
L’utilità come detto è duplice: se i dipendenti del gruppo Poste possono ricevere in tempi immediati notizie sui servizi della azienda, i clienti possono giovarsi di questa maggiore multimedialità che garantisce performance migliori.
Altra grande facilitazione per i dipendenti del gruppo è quella relativa alla possibilità di poter accedere alla propria busta paga collegandosi con un profilo personale all’interno della rete intranet. Un sistema che nasce quindi per facilitare la vita dei dipendenti del gruppo Poste Italiane e che, in modo indiretto, dovrebbe influire anche sul cliente finale in termini di qualità dei servizi garantiti.
Con così tante cose da fare e da ammirare nel capoluogo campano, scegliere i luoghi più belli da vedere a Napoli è impresa davvero ardua. Abbiamo tuttavia voluto compiere un tentativo in questa direzione, nella speranza che possa fungere da gradevole biglietto da visita per tutti coloro che nei prossimi giorni o nei prossimi mesi avranno la fortuna di trascorrere qualche ora all’ombra del Vesuvio.
Cominciamo con uno dei simboli della città partenopea, Spaccanapoli, una lunga via che separa la città vecchia in 2 parti. Provate a partire da Piazza del Gesù, dove ammirare la chiesa del Gesù Nuovo, l'obelisco dell'Immacolata Concezione. Poi, passeggiando per via San Biagio dei Librai ammirate il Monastero di Santa Chiara, la chiesa di San Domenico Maggiore, la statua del dio Nilo e uno dei cavalli all'interno di Palazzo Carafa.
Suggeriamo poi di soffermarsi a lungo su Piazza del Plebiscito, la più grande piazza di Napoli e una delle più grandi d'Italia. Si trova tra il Borgo Santa Lucia e Piazza Trieste e Trento, e qui potrete ammirare il Palazzo Reale, costruito nel 1600. Di fronte al Palazzo, potete visitare la chiesa di San Francesco di Paola, costruita per la famiglia Borboni. Completata nel 1846, la chiesa riflette il gusto neoclassico del tempo.
Quindi, sempre a proposito di luoghi religiosi, perché non passare a San Lorenzo Maggiore? La Basilica è uno degli esempi più interessanti di stratificazione di età greco-romana. Ha subito molte modifiche nel corso dei secoli, con il primo impianto costruito dai Francescani intorno alla fine del XIII secolo, su una basilica paleocristiana. La basilica, come la conosciamo noi, è in stile gotico francese a navata unica, con una bella abside e 23 cappelle laterali.
Tra gli altri luoghi da non perdere a Napoli, anche la Villa Floridiana, situata in zona Vomero e oggi un grande parco ideale per una pausa: ci sono spazi verdi, tanti punti ristoro e un panorama mozzafiato da cui si può ammirare il mare e la zona di Chiaia. Ma Floridiana non è solo un parco: al suo interno si trova anche il Museo duca di Martina, che comprende una delle più importanti collezioni italiane di arti decorative.
Consigliamo poi una capatina a San Gregorio Armeno, probabilmente la via più caratteristica del centro storico di Napoli. È forse la strada più famosa al mondo per la presenza di artigiani la cui attività è in parte dedicata al presepe, tanto che qui, sia che si tratti di estate o di inverno, si respira sempre l'aria di Natale.
Infine, se vi avanza del tempo, bene una visita all’Orto Botanico, il più importante in Italia per estensione e numero di specie. Oggi il giardino è organizzato secondo un criterio ecologico con diverse aree: si possono trovare spiagge, macchia mediterranea, zone rocciose e zone desertiche. E che dire di Castel dell'Ovo? Situato sull'isolotto di Megaride, in mezzo al mare, il castello è molto suggestivo e gode di una vista mozzafiato dalla sua terrazza.
I carabinieri della stazione di Quartu Sant’Elena hanno arrestato D.C. 34enne di Sinnai, già noto alle Forze di Polizia, in esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Cagliari.
L’attività investigativa condotta dalla stazione temporanea dei carabinieri di Flumini di Quartu, che ha consentito alla locale Procura della Repubblica di richiedere la misura restrittiva, ha fatto emergere elementi di responsabilità a carico del reo per via dei numerosi furti, commessi nel litorale quartese e nei comuni limitrofi la scorsa estate.
Nel mirino, bagnanti e vacanzieri, derubati mentre si trovavano al mare, impegnati in lunghe passeggiate sul bagnasciuga o in bagni refrigeranti.
Episodi che hanno permesso di far luce sulla figura di D.C. e di A.D. anche lui 34enne di Sinnai, destinatario della stessa misura ma attualmente irreperibile, tanto da poterli mettere in relazione sia con casi di donne scippate mentre si apprestavano a raggiungere le spiagge sia di ulteriori furti commessi sulle autovetture dei bagnanti, in rapida successione e nello stesso periodo.
L’attività investigativa, condotta anche con un’attenta analisi delle immagini dei vari sistemi di videosorveglianza, è stata inoltre affiancata da perquisizioni locali, a seguito delle quali sono stati rinvenuti alcuni dei beni sottratti, acquisendo, quindi, ulteriori gravi indizi di colpevolezza a carico dei rei.
Risultanze investigative che hanno permesso di richiedere adeguate e proporzionate misure cautelari anche per frenare la spinta criminale dei due soggetti.
Banca delle Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara non sono che l'ennesimo caso in cui il fallimento di un istituto di credito finisce per danneggiare tutti i risparmiatori, ma qualcosa è cambiato con il Decreto Salva-Banche.
I risparmiatori ora saranno più oculati e attenti nelle scelte di investimento, fino a dimenticarsi del caso e ricadere in futuro negli stessi errori di sempre, ma dal 1° gennaio 2016 con il meccanismo del bail-in sarà fondamentale scegliere con criterio la propria banca, depositaria dei risparmi di una vita.
I 4 istituti di credito regionali erano ad un passo dalla bancarotta, con bilanci pieni zeppi di sofferenze ed il decreto emanato da Renzi, non senza subire polemiche, li ha salvati dal fallimento con un complesso provvedimento su misura che non entrasse in conflitto con le norme europee.
Ogni istituto ha subito una scissione, con la parte buona, cioè le attività in salute, comprendente anche filiali e dipendenti, che ha dato vita ad una nuova banca-ponte e le parti cattive, i crediti in sofferenza, che sono confluiti in una bad bank comune che verrà poi messa in liquidazione. A coprire i 3,6 miliardi di euro, necessari per il salvataggio, interviene il Fondo di Risoluzione, quindi nessun stanziamento di soldi pubblici, ma contributi da parte di tutte le banche italiane.
Risanate e vendute le 4 banche, il ricavato verrà retrocesso nuovamente al Fondo, che ha inizialmente contribuito al loro salvataggio.
Il Decreto non ha però protetto gli azionisti ed i sottoscrittori di obbligazioni subordinate, che vengono considerati, questi ultimi, come creditori di serie B e quindi eventualmente risarciti dopo che tutti gli altri soggetti, dipendenti, correntisti, obbligazionisti ordinari, siano stati liquidati.
L'Europa ha vietato il ricorso al Fondo interbancario di tutela dei depositi (pensato per tutelare i conti personali ma anche quelli delle imprese, riconoscendolo come aiuto di stato, a danno di tutta la collettività, ma il governo è comunque intervenuto con un fondo di solidarietà di 100 milioni per i sottoscrittori di obbligazioni subordinate che sono stati raggirati e non erano a conoscenza dei rischi dell'investimento.
Ma la cifra complessiva investita nello strumento finanziario incriminato risulta essere di 350 milioni e quindi i rimborsi risulteranno inevitabilmente parziali.
Ma i 4 istituti al centro di questo decreto non sono che la punta dell'iceberg, sono infatti 15 le banche in crisi in Italia e a rischio bail-in.
Il bail-in è quel meccanismo che prevede il salvataggio della banca direttamente dall'interno. Saranno quindi, secondo una gerarchia ben precisa, tutti gli azionisti e i risparmiatori della banca sottoposta al procedimento, ad essere coinvolti nel piano di ristrutturazione, fino, ma soltanto in ultima istanza, ai correntisti sopra i 100.000 euro. Ecco perché dal 1° gennaio in poi appare fondamentale saper riconoscere i segnali di pericolo nei bilanci della propria banca.
Sicuramente utile per valutare la solidità della propria banca, è conoscere il livello raggiunto dai cosiddetti prestiti malati, quelli cioè la cui riscossione appare dubbia ed incerta e far suonare il campanello d'allarme quando questa percentuale arriva a superare il 20%.
Il rimedio per il risparmiatore c'è: si chiama attenzione e oculatezza. Esistono, nel panorama italiano, anche banche che possono essere considerate più che affidabili. L'affidabilità assegnata loro deriva dalla messa in relazione del patrimonio totale della banca con gli impegni assunti, come ad esempio erogando prestiti. Questa relazione fornisce elementi chiari di quanto la banca sia in grado di fronteggiare eventuali difficoltà nel recuperare i prestiti concessi.
Fra queste alcuni grandi istituti come Ubi Banca, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mediolanum, Banco di Napoli, ma anche realtà più piccole e locali come Banca di Viterbo o Credito di Biella e Vercelli.
Un'altro passo verso una maggiore tranquillità, che il risparmiatore può fare, è quello di non fidarsi. Non esistono facili guadagni, anche se in tanti provano con il Bitcoin Trader, per avere guadagni più elevati in breve tempo.
Un profitto più alto contiene in sè un rischio più elevato, che quantomeno è bene conoscere, prima di assumerselo.
Leggere ogni prospetto informativo e fidarsi solo delle persone meritevoli, e non di chi fa solo gli interessi della banca o peggio i propri, devono essere 2 punti cardinali da non dimenticare.
Grazie al supporto della nuova tecnologia, Graziano Cesari ha analizzato le azioni delle storiche partite da Inter e Juve alla moviola, indagando sui casi più eclatanti dove l’interpretazione arbitrale spesso ha influito in modo decisivo sull’esito finale del match.
Come racconta L’insider, il derby d’Italia tra Inter e Juventus è sempre stato contraddistinto da tante emozioni, gol e parecchie azioni da moviola che spesso hanno rivoluzionato i risultati e le scommesse nel calcio.
Nel Video, Cesari racconta nel dettaglio ogni singola azione verificando come la Var, se presente negli scorsi anni, avrebbe sicuramente attribuito calci di rigore, punizione, e ammonimenti in favore dei giocatori di entrambe le compagini in campo.
Tra le azioni delle partite tra Juve e Inter più incredibili, Graziano Cesari, ex arbitro internazionale oltre che di Serie A, il famosissimo gol-non gol di Toldo del 2002: in quel caso il risultato finale fu di 1-1, con il pareggio ottenuto dai nerazzurri grazie ad un gol che, fu attribuito inizialmente al portiere dell’Inter. In realtà successivamente, riguardando nel dettaglio i replay alla moviola si scoprì che l'ultimo a toccare la palla fu l’attaccante dell’Inter Christian Vieri. Tanti episodi e azioni chiave, che raccontano un calcio dove la Var, non aveva ancora, alcun potere decisionale sulle partite di calcio.
Oggi invece, grazie alla Var, è possibile rivedere le azioni in tempo reale e valutare gli episodi chiave per non incorrere in errori. Anche nell’ultimo incontro dello scorso 6 novembre tra le due capoliste della classifica di serie A, ha visto annullare un rigore e gol. Il tocco di braccio di Matthijs de Light è stato il primo episodio da rivedere nel derby di quest’anno. Var decisivo anche in occasione del 2 a 1 di Cristiano Ronaldo, il fuorigioco di Dybala è stato decisivo nella decisione arbitrale.
E parlando di Classifica come non menzionare il Cagliari, che in questa stagione si trova nella parte alta della classifica dopo tanti anni di rischio retrocessione. La squadra guidata da Maran, si trova terza in classifica a parimerito con La Lazio. Dopo la vittoria per 5-2 contro la Fiorentina il tecnico dei rossoblu ha dichiarato "Neanche nelle più rosee previsioni potevamo pensare di arrivare fin lassù, ma ora dobbiamo continuare così senza fermarci, perché migliorare si può sempre e questa squadra ne ha i margini". Anche per il Cagliari è stata utilizzata la Var nell’ultimo incontro per valutare la posizione di Rog che dopo l’assist di Nainggolan ha portato il Cagliari in vantaggio al 17’. Per il Var l’azione era regolarissima, ed il gol è stato confermato.
Ma la Var, non presente negli anni precedenti, purtroppo non ha potuto rendere giustizia alle diverse azioni regolari valutate irregolari dalla classe arbitrali e viceversa. Un’innovazione tecnologica che è andata a stravolgere il ruolo dell’arbitro e delle sue decisioni.
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