Banca delle Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara non sono che l'ennesimo caso in cui il fallimento di un istituto di credito finisce per danneggiare tutti i risparmiatori, ma qualcosa è cambiato con il Decreto Salva-Banche.
I risparmiatori ora saranno più oculati e attenti nelle scelte di investimento, fino a dimenticarsi del caso e ricadere in futuro negli stessi errori di sempre, ma dal 1° gennaio 2016 con il meccanismo del bail-in sarà fondamentale scegliere con criterio la propria banca, depositaria dei risparmi di una vita.
I 4 istituti di credito regionali erano ad un passo dalla bancarotta, con bilanci pieni zeppi di sofferenze ed il decreto emanato da Renzi, non senza subire polemiche, li ha salvati dal fallimento con un complesso provvedimento su misura che non entrasse in conflitto con le norme europee.
Ogni istituto ha subito una scissione, con la parte buona, cioè le attività in salute, comprendente anche filiali e dipendenti, che ha dato vita ad una nuova banca-ponte e le parti cattive, i crediti in sofferenza, che sono confluiti in una bad bank comune che verrà poi messa in liquidazione. A coprire i 3,6 miliardi di euro, necessari per il salvataggio, interviene il Fondo di Risoluzione, quindi nessun stanziamento di soldi pubblici, ma contributi da parte di tutte le banche italiane.
Risanate e vendute le 4 banche, il ricavato verrà retrocesso nuovamente al Fondo, che ha inizialmente contribuito al loro salvataggio.
Il Decreto non ha però protetto gli azionisti ed i sottoscrittori di obbligazioni subordinate, che vengono considerati, questi ultimi, come creditori di serie B e quindi eventualmente risarciti dopo che tutti gli altri soggetti, dipendenti, correntisti, obbligazionisti ordinari, siano stati liquidati.
L'Europa ha vietato il ricorso al Fondo interbancario di tutela dei depositi (pensato per tutelare i conti personali ma anche quelli delle imprese, riconoscendolo come aiuto di stato, a danno di tutta la collettività, ma il governo è comunque intervenuto con un fondo di solidarietà di 100 milioni per i sottoscrittori di obbligazioni subordinate che sono stati raggirati e non erano a conoscenza dei rischi dell'investimento.
Ma la cifra complessiva investita nello strumento finanziario incriminato risulta essere di 350 milioni e quindi i rimborsi risulteranno inevitabilmente parziali.
Ma i 4 istituti al centro di questo decreto non sono che la punta dell'iceberg, sono infatti 15 le banche in crisi in Italia e a rischio bail-in.
Il bail-in è quel meccanismo che prevede il salvataggio della banca direttamente dall'interno. Saranno quindi, secondo una gerarchia ben precisa, tutti gli azionisti e i risparmiatori della banca sottoposta al procedimento, ad essere coinvolti nel piano di ristrutturazione, fino, ma soltanto in ultima istanza, ai correntisti sopra i 100.000 euro. Ecco perché dal 1° gennaio in poi appare fondamentale saper riconoscere i segnali di pericolo nei bilanci della propria banca.
Sicuramente utile per valutare la solidità della propria banca, è conoscere il livello raggiunto dai cosiddetti prestiti malati, quelli cioè la cui riscossione appare dubbia ed incerta e far suonare il campanello d'allarme quando questa percentuale arriva a superare il 20%.
Il rimedio per il risparmiatore c'è: si chiama attenzione e oculatezza. Esistono, nel panorama italiano, anche banche che possono essere considerate più che affidabili. L'affidabilità assegnata loro deriva dalla messa in relazione del patrimonio totale della banca con gli impegni assunti, come ad esempio erogando prestiti. Questa relazione fornisce elementi chiari di quanto la banca sia in grado di fronteggiare eventuali difficoltà nel recuperare i prestiti concessi.
Fra queste alcuni grandi istituti come Ubi Banca, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mediolanum, Banco di Napoli, ma anche realtà più piccole e locali come Banca di Viterbo o Credito di Biella e Vercelli.
Un'altro passo verso una maggiore tranquillità, che il risparmiatore può fare, è quello di non fidarsi. Non esistono facili guadagni, anche se in tanti provano con il Bitcoin Trader, per avere guadagni più elevati in breve tempo.
Un profitto più alto contiene in sè un rischio più elevato, che quantomeno è bene conoscere, prima di assumerselo.
Leggere ogni prospetto informativo e fidarsi solo delle persone meritevoli, e non di chi fa solo gli interessi della banca o peggio i propri, devono essere 2 punti cardinali da non dimenticare.
Grazie al supporto della nuova tecnologia, Graziano Cesari ha analizzato le azioni delle storiche partite da Inter e Juve alla moviola, indagando sui casi più eclatanti dove l’interpretazione arbitrale spesso ha influito in modo decisivo sull’esito finale del match.
Come racconta L’insider, il derby d’Italia tra Inter e Juventus è sempre stato contraddistinto da tante emozioni, gol e parecchie azioni da moviola che spesso hanno rivoluzionato i risultati e le scommesse nel calcio.
Nel Video, Cesari racconta nel dettaglio ogni singola azione verificando come la Var, se presente negli scorsi anni, avrebbe sicuramente attribuito calci di rigore, punizione, e ammonimenti in favore dei giocatori di entrambe le compagini in campo.
Tra le azioni delle partite tra Juve e Inter più incredibili, Graziano Cesari, ex arbitro internazionale oltre che di Serie A, il famosissimo gol-non gol di Toldo del 2002: in quel caso il risultato finale fu di 1-1, con il pareggio ottenuto dai nerazzurri grazie ad un gol che, fu attribuito inizialmente al portiere dell’Inter. In realtà successivamente, riguardando nel dettaglio i replay alla moviola si scoprì che l'ultimo a toccare la palla fu l’attaccante dell’Inter Christian Vieri. Tanti episodi e azioni chiave, che raccontano un calcio dove la Var, non aveva ancora, alcun potere decisionale sulle partite di calcio.
Oggi invece, grazie alla Var, è possibile rivedere le azioni in tempo reale e valutare gli episodi chiave per non incorrere in errori. Anche nell’ultimo incontro dello scorso 6 novembre tra le due capoliste della classifica di serie A, ha visto annullare un rigore e gol. Il tocco di braccio di Matthijs de Light è stato il primo episodio da rivedere nel derby di quest’anno. Var decisivo anche in occasione del 2 a 1 di Cristiano Ronaldo, il fuorigioco di Dybala è stato decisivo nella decisione arbitrale.
E parlando di Classifica come non menzionare il Cagliari, che in questa stagione si trova nella parte alta della classifica dopo tanti anni di rischio retrocessione. La squadra guidata da Maran, si trova terza in classifica a parimerito con La Lazio. Dopo la vittoria per 5-2 contro la Fiorentina il tecnico dei rossoblu ha dichiarato "Neanche nelle più rosee previsioni potevamo pensare di arrivare fin lassù, ma ora dobbiamo continuare così senza fermarci, perché migliorare si può sempre e questa squadra ne ha i margini". Anche per il Cagliari è stata utilizzata la Var nell’ultimo incontro per valutare la posizione di Rog che dopo l’assist di Nainggolan ha portato il Cagliari in vantaggio al 17’. Per il Var l’azione era regolarissima, ed il gol è stato confermato.
Ma la Var, non presente negli anni precedenti, purtroppo non ha potuto rendere giustizia alle diverse azioni regolari valutate irregolari dalla classe arbitrali e viceversa. Un’innovazione tecnologica che è andata a stravolgere il ruolo dell’arbitro e delle sue decisioni.
"Non ho parole per dirvi... grazie!".
E' un uomo di poche parole Alì, il kebabbaro originario di un paesino nell'Hinterland di Islamabad in Pakistan rapinato da un noto pregiudicato Sinnaese a fine settembre.
Alì è una persona umile, un onesto lavoratore che ogni giorno prepara panini nella sua piccola attività in via E.D'Arborea a Sinnai.
Questa sera, le Associazioni Madiba e Radio Fusion per mano della presidente Valentina Pusceddu hanno consegnato copia del bonifico di 968,10 Euro donato ad Ali nel giorno del suo 33 esimo compleanno.
La cifra è stata raccolta grazie ad una raccolta fondi facebook oltre a diverse donazioni via paypal, bonifico e contanti.
55 Donazioni complessive che vanno a "restituire" quasi l'intera cifra rubata al Pakistano (1200).
L'importo era stato accumulato da Alì, per essere spedita in Pakistan in favore di un famigliare con problemi di salute.
La raccolta fondi ha avuto una notevole partecipazione ed è stata un'importante manifestazione di solidarietà dei sinnaesi che rende tutti orgogliosi perché, in questo momento, poter dire che a Sinnai non c'è solo rassegnazione o egoismo individualista è motivo di consolazione e speranza.
Dagli attacchi dell’11 settembre 2001, gli Stati Uniti hanno rafforzato la sicurezza delle frontiere. Le norme sull’ingresso nel Paese sono diventate più rigorose per garantire la sicurezza di tutti. Di conseguenza, le procedure e i visti per entrare negli Stati Uniti si sono evoluti, ed ecco come:
Persone esenti dal visto:
Alcuni paesi o territori sono esenti da visto, come il Canada o le Bahamas.
38 paesi sono inoltre esenti da visto a causa della loro adesione al Programma di esenzione da visto. I cittadini di questi paesi non hanno bisogno di un visto per viaggiare negli Stati Uniti. D’altra parte, necessitano di un’autorizzazione elettronica di ingresso sul territorio americano (ESTA), disponibile ad esempio su https://www.esta.it. Per ottenere questa autorizzazione, tutto quello che devi fare è rispondere a un semplice questionario, pagare le commissioni (di solito circa 20 euro) e attendere 1-2 giorni per la risposta.
Le condizioni per il rilascio di questa autorizzazione elettronica sono limitate. Devi provenire da uno degli stati firmatari del Programma, viaggiare negli Stati Uniti per una durata inferiore a 90 giorni e per uno dei seguenti motivi:
- turismo
- studio
- trattamenti medici
- affari (conferenza, convention, acquisto/vendita, ma non è possibile alcuna remunerazione)
- uno scalo negli Stati Uniti per andare in un altro paese.
Attenzione, avere l’ESTA non significa necessariamente che sarai accettato alla frontiera. È anche necessario disporre di un passaporto valido e di un biglietto di andata e ritorno.
Se non si soddisfi questi criteri, potrebbe essere necessario un visto.
Gli altri visti:
Ecco alcuni di questi visti:
- il visto B1-B2 per affari o turismo. È valido per 10 anni, ma impone le stesse regole dell’ESTA (non è permesso lavorare).
- il visto E per investimenti finanziari.
- il visto F per gli studenti e i loro coniugi.
- il visto H per i lavoratori temporanei e la loro famiglia immediata. A seconda del tipo di lavoro, può essere valido fino a 10 anni.
- il visto J per gli studenti lavoratori.
- il visto K per il matrimonio (da rilasciare entro 90 giorni dall’arrivo nel Paese)
Questi diversi tipi di visto possono essere richiesti anche da persone la cui domanda ESTA è stata respinta per qualsiasi motivo.
Il punto comune di tutti questi visti è la loro natura temporanea. Se la tua intenzione è quella di stabilirti definitivamente negli Stati Uniti, dovrai richiedere un visto per immigrati, noto anche come carta verde (green card).
Dove richiedere un visto?
Sia che tu decida di optare per un visto temporaneo o permanente, dovrai presentare le tue dichiarazioni al Dipartimento di Stato e al Consolato o all’Ambasciata americana del tuo paese di origine, che possono accompagnarti nei tuoi sforzi.
Non esitare a chiedere l’aiuto delle autorità competenti per preparare il tuo arrivo negli Stati Uniti il più serenamente possibile e goderti il tuo soggiorno!
Il periodo natalizio è un momento perfetto per molte piccole aziende per farsi pubblicità e aumentare visibilità e guadagni, ma come dopo ogni picco, segue un periodo di generale calo di interesse.
Dopo le feste si registra annualmente un calo fisiologico delle vendite: dopo le spese pazze per i regali di Natale e per organizzare mega party di Capodanno, il ritorno alla routine non aiuta il business.
Uno dei motivi per cui i mesi di gennaio e febbraio registrano spesso un basso fatturato, però, dipende anche dalle aziende. Dopo gli sforzi e il budget speso per organizzare campagne pubblicitarie natalizie, sconti e promozioni, chi possiede un’attività spesso smette di investire energie e denaro su ulteriori campagne marketing di inizio anno.
Vuoi cominciare il 2020 con una marcia in più? Ecco qualche strategia di marketing post-feste per tenere viva l’attenzione dei tuoi clienti.
Tutti amano gli sconti!
Se i saldi invernali sono ormai un must per chi vende articoli di abbigliamento e calzature, anche una piccola azienda che offre servizi o prodotti non stagionali può sfruttare l’occasione per un po’ di vendite extra.
La fidelizzazione del cliente è un concetto fondamentale del marketing di piccole e grandi aziende: più importante dell’acquisire nuovi clienti è mantenere vivo l’interesse di chi ha già scelto i tuoi prodotti o servizi.
Come?
Approfitta delle vendite natalizie per offrire un buono sconto o un omaggio da utilizzare tra gennaio e febbraio a tutti coloro che hanno acquistato durante le feste. In questo modo inviterai i tuoi clienti a tornare in negozio, dove troveranno tante novità ad attenderli.
Ogni buona campagna pubblicitaria ha bisogno di un’adeguata campagna e-mail per una maggiore risonanza: utilizza il periodo di feste per raccogliere i contatti e-mail dei tuoi clienti e invia loro uno sconto da riscattare a inizio anno.
Allega un calendario personalizzato o una cartolina d’auguri come omaggio.
L’inizio del nuovo anno è spesso accompagnato dai buoni propositi: mettersi a dieta, mangiare sano dopo le abbuffate natalizie, fare attività sportiva.
Sfrutta questa scia per promuovere uno stile di vita sano e la tua azienda contemporaneamente: crea una campagna con uno slogan motivazionale e regala ai tuoi clienti una bottiglia d’acqua personalizzata con la frase scelta stampata.
Per fare in modo che i tuoi clienti utilizzino la bottiglietta in luoghi pubblici come palestre e spa, crea un design unico e accattivante che attiri l’attenzione. In questo modo il ritorno di investimento sarà ancora più alto.
Per ispirazione o per un progetto su misura, sfoglia il catalogo Maxilia.
Se dopo le feste cala anche l’umore, il modo migliore per risollevare gli animi è un party!
Organizza un evento promozionale subito dopo le feste, magari per lanciare un nuovo prodotto o servizio, e offri uno sconto a tutti i partecipanti.
Stampa degli inviti su misura e inviali per posta o per e-mail.
L'appello arriva dal gruppo facebook "Oggetti persi e trovati cagliari ed hinterland"
Ecco il testo:
"Ciao a tutti :) ieri notte in zona Piazza Yenne, a Cagliari, abbiamo trovato due bustine Pandora dimenticate su una panchina.
Chi le avesse perse può commentare questo post e verrà contattato in privato." Per evitare sciacallaggi, il titolare dovrà indicare "cosa c'è all'interno di ciascuna bustina e l'ora in cui è stato fatto l'acquisto (essendoci dentro lo scontrino) "
Se siete voi ad aver perso gli oggetti, rispondete al post tramite questo link
Aiutateci a condividere questo per gesto.
Di Matteo Rubiu
Halloween è la festa dei morti più famosa al mondo che ha conquistato milioni di persone in tutto il globo.
Ma certamente non è l’unica manifestazione dell’antico culto delle anime dei morti. A Sinnai come in tante zone della Sardegna esiste e si è conservata una tradizione che ha molti aspetti in comune con quella americana e anglossassone.
A Sinnai i bambini fanno rivivere l’antica tradizione di “Is panixeddas” nella mattina del 1° Novembre. Suonano ai campanelli e bussano nelle case per chiedere "Is Panixeddasa" una piccola offerta in cambio di una preghiera per i morti. Le offerte sono solitamente qualcosa di genere alimentare, Caramelle, cioccolatini, frutta, castagne, noci, dolci o anche qualche soldino; loro per contraccambiare faranno una preghiera come pegno. Alle loro angeliche anime vengono affidati pensieri limpidi dedicati ai cari scomparsi.
Questa tradizione deriva dallo spagnolo ed il nome panixeddas significa "piccola offerta". Ricordo che da bambino la gente rifilava di tutto, anche qualcosa che non usava più come una lampada o un vecchio tv in bianco e nero :). Questa ricorrenza nel resto della Sardegna viene indicata con diversi nomi e celebrata in giornate diverse il 1° o il 2 Novembre come a San Sperate dove è molto sentita dai bambini del paese. Is Animeddas e is Panisceddas nel sud dell’isola, Su ‘ene ‘e sas ànimas o su Mortu Mortu nel nuorese, su Prugadòriu in Ogliastra. Il nome cambia a seconda della zona ma la sostanza, pur mutando in alcuni particolari, rimane la stessa. Proprio come accade nella più famosa ricorrenza americana, anche nei villaggi della Sardegna sono i bambini che vestiti da fantasmi vanno a chiedere, di porta in porta, qualche dono per le “piccole anime”.
Le formule utilizzate in Lingua Sarda per chiedere e dire “dolcetto o scherzetto?” sono: seus benius po is animeddas, mi das fait po praxeri is animeddas, seu su mortu mortu, carki cosa po sas ànimas, peti cocone, e altre ancora a seconda del paese e della variante linguistica utilizzata. Mentre oggi i fantasmi e le piccole anime ritornano a casa con cioccolatini, lecca-lecca e merendine, una volta era più comune che alle richieste dei piccoli gli adulti preparassero e regalassero i dolci tipici del periodo: pabassinas, ossus de mortu, pani de sapa e frutta di stagione. Nelle case era usanza lasciare la tavola apparecchiata per i defunti tutta la notte e anche le credenze rimanevano aperte perchè i morti potessero cibarsi. A questi venivano aggiunti poi altri doni come le melagrane, le castagne e la frutta secca.
Un altro elemento simile tra la festa sarda e quella anglosassone era, soprattutto nel passato, il lavoro certosino sulle zucche che venivano trasformate in facce spiritate ed utilizzate per fare scherzi e far spaventare i più piccoli. Quindi se sentite suonare il campanello, siate generosi e rispettiamo la tradizione, tutti abbiamo dei morti da ricordare.
Anticamente alla vigilia delle festività di Tutti i Santi, in molti paesi della Sardegna, fuori dalle finestre, venivano accese delle candele e imbandite le tavole; questo perché si pensava che le anime dei propri cari potessero far visita nelle case.
Si mettevano i piatti, i bicchieri, ma anche vino, acqua, e altro cibo gradito dalle persone care, nonché frutta come: melagrane, castagne e magari anche il dolce del periodo “Is Pabassinas”.
Altre tradizioni, come Is Panixeddas, che però non vogliamo confondere con le festività di altri paesi, era quella di uscire travestiti con una veste bianca, per le vie del paese e bussare nelle case per chiedere un dono sempre in memoria delle anime “po is animas” .
Oltre a questi due momenti rievocativi, proponiamo ai nostri visitatori, la possibilità di rivolgere al proprio caro anche un pensiero scritto che giungerà a destinazione dopo averlo bruciato.
Ci attende una serata diversa, ricca di cultura, di tradizione, ma anche di riflessione e divertimento.
Questo il nostro programma:
Giovedì 31 Ottobre 2019
• Ore 18:00 appuntamento al Museo Civico
• Ore 18:15 imbandiamo la tavola per Is Animeddas
• Ore 19:15 uscita de Is Animeddas
• Ore 20:15 i fuochi de Is Animeddas
• Ore 21: 00 fine della manifestazione
Per partecipare è necessario prenotare.
Costo del biglietto è di 2,00 €
Bios, Ente gestore del museo civico di Sinnai
Tel. 070780516 - cel. 3358091112
Fb: Museo Civico di Sinnai
Incidente stradale questa mattina in Via Roccheddas a Sinnai.
Una giovane stava attraversando il centro abitato alla guida di un'auto quando,
per cause ancora da chiarire, ha perso il controllo dell'auto che si è ribaltata.
Sul posto oltre ai Carabinieri di Sinnai, sono intervenute una medicalizzata e
l'ambulanza di un'associazione di volontariato che hanno soccorso la ragazza.
La giovane, secondo le prime informazioni, non sarebbe in gravi condizioni.
Un concetto che sta tornando fortemente di moda negli ultimi anni dopo che aveva vissuto un breve passaggio di appannamento a vantaggio di soluzioni più a buon mercato. L’Italia continua ad essere il paese in grado di produrre eccellenze anche in materia di mobili grazie ai suoi distretti industriali, una specificità tutta nostrana che riguarda tutto il comparto del manifatturiero.
Quando si parla di distretti industriali si fa riferimento a determinate aree del paese dove, grazie a dinamiche economiche, produttive e sociali, sono nate eccellenze circoscritte in territori ben delineati. Si pensi al nord Italia, alla zona della Brianza e di tutta la Lombardia, all’Emilia Romagna, ma anche alla Basilicata, alla Puglia ed alla stessa Sardegna.
Mobili artigianali su misura
Si parla ovviamente di produzione di mobili artigianali su misura, eccellenze richieste in tutto il mondo con particolare riguardo per alcuni paesi: su tutti la Cina, che con quasi 500 milioni di euro rappresenta il primo paese delle esportazioni di mobili nostrani.
Una tradizione che si ravviva quella dei mobili artigianali su misura, e che negli ultimi anni si è allargata a tutte le aree della casa. Un tempo questa tipologia di prodotti era riferita esclusivamente a specifiche aree, come soggiorno e camera da letto. Oggi, sempre più, si tende a rivolgersi al su misura anche per cucine e finanche bagni. Aree che stanno acquisendo sempre più valore a livello sociale, non più viste nella loro semplice sfera utilitaristica.
Anche gli arredi bagno sono su misura
In particolare sorprende come anche i bagni stiano vivendo un periodo nuovo che li porta ad essere al centro di progetti di design. Ebbene si, quella che un tempo era una zona limitata alla sua funzione utilitaristica oggi può essere al centro di studi estetici anche piuttosto complessi.
Non a caso aumentano le richieste per arredo bagni su misura. Si parla di prodotti artigianali, eseguiti a mano con sapienti conoscenze, tramandate nel coso degli anni, che vanno ad arredare al meglio ogni angolo della casa, in questo caso del bagno, conferendo un aspetto unico, originale, appagante sotto tutti i punti di vista, ivi compreso quello meramente estetico.
Si è assistito ad una evoluzione, con il bagno che è diventato uno degli ambienti più importanti della casa, una zona dove trascorrere diverso tempo prendendosi cura di sé con tutti i comfort del caso. Tutto questo ha portato ad un naturale risveglio del mercato dei mobili artigianali e su misura, soluzioni di eccellenza assoluta e di design, in grado di rubare l’occhio oltre ad assolvere il compito per il quale nascono.
I carabinieri della stazione di Sinnai, a parziale conclusione di una serrata attività di indagine,
hanno denunciato per rapina in concorso un 34enne del posto con diversi precedenti di polizia, C.D.
I riscontri dei militari hanno permesso di individuare nel giovane l’autore della rapina
, in concorso con un altro individuo in fase di identificazione, perpetrata il 29 settembre scorso
in un ristorante kebab nella via Eleonora d’Arborea di Sinnai, ai danni del gestore, un 33enne di origini pakistane.
Le indagini dei carabinieri di Sinnai sono ora focalizzate sull’individuazione del complice.
Intanto prosegue la raccolta fondi per aiutare il gestore pakistano a recuperare la somma di 1200 tutte le -- > info qui <--
La notte fra sabato 28 e domenica 29 settembre alcuni ragazzi hanno rapinato Muhammad, il giovane gestore della kebabberia Ali Doner Kebab di Via Eleonora d’Arborea a Sinnai. Lo stesso locale era stato già rapinato nel maggio di quest’anno.
Siamo convinti che il problema del disagio giovanile, molto spesso all’origine di fenomeni di piccola delinquenza, sia un fenomeno complesso, da affrontare senza faciloneria anche quando, come in questi due casi, sembra caratterizzarsi con sfumature di razzismo e intolleranza.
Ma questo non ci impedisce di l condannare decisamente simili atti di vigliacca soprafazione verso soggetti più deboli e indifesi; e non ci piace affatto che, fatti come questi, possano dare di Sinnai l’immagine di paese intollerante e indifferente. Madiba, da anni, con altre realtà cittadine, cerca di dimostrare che può esserci un freno alla deriva xenofoba e razzista di questi brutti tempi, e quel freno possiamo e dobbiamo esserlo tutti noi, creando invece occasioni di conoscenza e confronto.
Con questo spirito, e non solo per rimediare all’ingiustizia del furto di soldi guadagnati con fatica e destinati in parte alle cure di un parente in Pakistan, l’Associazione Madiba Sinnai onlus, in collaborazione con Radiofusion, organizza una raccolta fondi finalizzata a recuperare la somma rapinata, e dimostrare la vicinanza a Muhammad dei tanti sinnaesi solidali.
Le donazioni potranno essere fatte:
1. con bonifico sul c/c dell’Associazione Madiba, codice iban IT 74 L 03069 09606 100000150151 con la causale “solidarietà a Muhammad”
2. con versamento sul conto Paypal https://www.paypal.me/radiofusion
3. con versamento tramite raccolta fondi facebook https://www.facebook.com/donate/440182793266618/ sino al raggiungimento della somma rapinata.
Se riusciamo pensiamo anche di organizzare una serata (con film, musica o altro) in cui poter raccogliere anche le donazioni di chi può farlo solo in contanti.
per informazioni e per seguire l’andamento della campagna:
https://www.facebook.com/Madiba.sinnai
https://www.facebook.com/radiofusion
Intanto chi vuole può esprimere la propria solidarietà sulla pagina FB della kebabberia: https://www.facebook.com/alishakridonerkebab/
Un settore tradizionale che nel corso degli anni si è andato ad ampliare offrendo nuove soluzioni. Il tutto come sempre deriva dal canale multimediale, terreno di proliferazione per nuove idee nonchè strumento che ha letteralmente stravolto la vita di molti utenti. Anche nel settore della fotografia.
Un passione per molti, un mondo che attira da sempre attenzioni ammantato come è di fascino. C’è chi si avvicina a questo settore per puro spirito amatoriale, chi invece lo fa a livello professionale, per apprendere un’arte che possa poi tornare utile sul mercato del lavoro. A seconda della finalità che si sceglie cambia anche l’approccio con la formazione.
Come apprendere l’arte della fotografia
Per apprendere l’arte della fotografia è quindi fondamentale chiedersi prima: cosa voglio fare con queste conoscenze acquisite? Serviranno per lavoro o, viceversa, per passione, magari per curare al meglio le pagine social, oggi sempre più caratterizzate dalla necessità di condividere foto?
Ebbene da questa valutazione preliminare cambia tutto: nel primo caso è ben rivolgersi ad un corso di fotografia professionale, per apprendere tutti i trucchi del mestiere. Cosa diversa è se si vuole acquisire la competenza minima per pura passione. Oggi d’altra parte, come si diceva, il web ha fatto irruzione a gamba tesa nel settore della fotografia tramite i social; un macrocosmo all’interno del quale tutti, ormai, hanno uno spazio, grande o piccolo che sia.
Foto e Social
Si parla in particolare di alcuni social media, su tutti Instagram, che hanno trasformato molti utenti (anche italiani) in fotografi provetti. Con la proliferazione degli smartphone la tendenza è quella a scattare foto durante tutto l’arco della giornata, in qualsiasi situazione ci si trovi: una serata conviviale, una breve vacanza.
E l’abbinamento foto / social è diventato sempre più stringente al punto che molti italiani hanno sviluppato una attitudine per la foto che non sapevano di avere. Ovviamente da qui a trasformare questa passione in un lavoro vero e proprio ne passa di acqua sotto ai ponti. Ecco perché è necessario prendere in considerazione la possibilità di seguire un percorso formativo per perfezionare l’arte della fotografia.
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