
(Adnkronos) - Le malattie neurologiche rappresentano una delle principali sfide sanitarie a livello mondiale. Con oltre 3,4 miliardi di casi e circa 11,8 milioni di decessi ogni anno, le patologie del sistema nervoso costituiscono oggi la prima causa di disabilità nel mondo. Lo evidenzia il Global Status Report on Neurology 2025, il primo rapporto globale interamente dedicato alla risposta dei sistemi sanitari alle malattie neurologiche, presentato ieri dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) al Congresso mondiale della neurologia (Wcn). Il documento è stato elaborato nell’ambito dell’Intersectoral Global Action Plan on Epilepsy and Other Neurological Disorders 2022–2031.
Il rapporto evidenzia marcate disuguaglianze tra i Paesi nell’affrontare le malattie neurologiche. Nei contesti ad alto reddito, si registrano in media 9 neurologi ogni 100 mila abitanti, mentre nei Paesi a basso reddito la disponibilità scende drasticamente a meno di 1 neurologo ogni 100mila abitanti. A questa disparità si aggiunge una limitata capacità di pianificazione e monitoraggio: solo il 39% degli Stati dispone di strategie nazionali dedicate, e appena il 15% raccoglie dati epidemiologici in modo sistematico. anche in Europa il quadro è allarmante: il peso delle malattie neurologiche supera i 90 milioni di Dalys (anni di vita persi per disabilità e mortalità), con un impatto economico complessivo stimato in oltre 900 miliardi di euro all’anno
Per far fronte a questa crisi globale, l’Oms ha individuato alcune priorità chiave: rafforzare la governance sanitaria, garantire un accesso equo alle cure, formare e distribuire una forza lavoro sanitaria qualificata, promuovere la salute del cervello e intensificare gli sforzi nella ricerca scientifica. A tale proposito, la Società italiana di neurologia (Sin) ha delineato una strategia per il decennio 2025–2035, coerente con le indicazioni dell’Oms. La proposta - informa la società scientifica in una nota - prevede: lo sviluppo di una neurologia di prossimità e digitale, puntando a rafforzare la rete territoriale e a promuovere la tele-neurologia anche grazie agli investimenti del Pnrr.
A ciò si affianca la richiesta di una governance nazionale integrata, attraverso la creazione di una Cabina di Regia che coinvolga ministero della Salute, l’Agenzia regionale Agenas, il ministero dell’Università e la ricerca (Mur) e la stessa Sin, con l’obiettivo di pianificare i fabbisogni e la formazione specialistica. Infine, un ruolo centrale è affidato alla ricerca e all’innovazione, con la promozione della medicina di precisione, l’impiego dei big data e la costruzione di partnership tra pubblico e privato.
Come evidenzia il report dell’Oms, in Italia, l’assistenza neurologica si colloca in una posizione intermedia rispetto al contesto internazionale. Il nostro Paese può contare su una neurologia scientificamente avanzata, con elevati livelli di competenza clinica e di ricerca, ma sconta ancora forti disuguaglianze territoriali nell’accesso ai servizi. Attualmente operano circa 7mila neurologi, di cui meno di 3mila all’interno del Servizio sanitario nazionale (Ssn). La densità media è di circa 5 neurologi pubblici ogni 100mila abitanti, ma questa presenza è distribuita in modo non uniforme: le carenze più marcate si riscontrano al di fuori dei grandi centri urbani, in particolare nelle aree rurali, montane e insulari, dove l’accesso alle cure neurologiche risulta spesso insufficiente.
Le malattie neurologiche di maggiore impatto coinvolgono oltre 3 milioni di persone in Italia, generando un costo economico stimato di oltre 20 miliardi di euro l’anno. Tuttavia, se si includono tutte le patologie croniche che interessano il sistema nervoso, si arriva a coinvolgere circa 1 italiano su 3, confermando il peso crescente di questi disturbi sulla salute pubblica e sulla sostenibilità del sistema sanitario. In questo contesto "la strategia italiana per la Salute del cervello 2024–2031, promossa dalla Sin e approvata dal ministero della Salute, si fonda sul principio One Brain – One Health, riconoscendo che la salute del cervello è la prima infrastruttura della salute umana - afferma Alessandro Padovani, presidente Sin - Propone un’alleanza nazionale e internazionale che coinvolga neurologi, psichiatri, geriatri, medici di medicina generale, istituzioni, scuole e cittadini nella promozione della brain health lungo tutto l’arco della vita. Il cervello è la prima infrastruttura della salute. Proteggerlo significa investire nel futuro, nella dignità e nella coesione del Paese".

(Adnkronos) - Più tutele per gli adolescenti. Instagram annuncia importanti cambiamenti: gli account per teenager avranno accesso solo a contenuti adatti alla loro età grazie a un'impostazione predefinita che potrà essere rimossa solo con l'autorizzazione dei genitori. In pratica, i contenuti sul social seguiranno la stessa classificazione già utilizzata per i film, la cosiddetta Pg-13, che fa riferimento a contenuti adatti dai 13 anni di età, anche senza la presenza di un adulto. Gli adolescenti sotto i 18 anni saranno automaticamente inseriti in un’impostazione aggiornata 13+, e non potranno disattivarla senza il permesso di un genitore.
Queste novità inizieranno a essere introdotte gradualmente negli account per teenager negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Australia e in Canada a partire da oggi, e saranno completamente implementate entro la fine del 2025. "Stiamo anche introducendo una nuova impostazione più restrittiva, pensata per i genitori che preferiscono un'esperienza più controllata per i propri figli", fa sapere Meta Italia in un comunicato. "Sappiamo che gli adolescenti potrebbero cercare di aggirare queste restrizioni, ed è per questo che continueremo a utilizzare la tecnologia di previsione dell’età per inserire i teenager in determinate protezioni sui contenuti, anche se dichiarano di essere adulti".
Post con un linguaggio forte, acrobazie rischiose e altri contenuti che potrebbero incoraggiare comportamenti potenzialmente dannosi, come post che mostrano strumenti legati all’utilizzo di marijuana, saranno nascosti e non suggeriti.
Inoltre, gli adolescenti non potranno più seguire account che condividono regolarmente contenuti inappropriati per la loro età, o il cui nome o bio suggeriscano che l’account non sia adatto a loro. E se seguono già questi account, non potranno più vedere o interagire con i loro contenuti, inviare loro messaggi diretti (Dm) o vedere i loro commenti sotto i post di qualcuno. Questi account non saranno più suggeriti agli adolescenti e sarà più difficile per loro trovarli tramite la funzione di 'ricerca'. Particolare altrettanto importante, questi account non potranno a loro volta seguire gli adolescenti, inviare loro Dm o commentare i loro post.
Già bloccati i termini di ricerca come suicidio, autolesionismo e disturbi alimentari, ora agli adolescenti sarà impedito di visualizzare risultati di ricerca per una più ampia gamma di termini, come ‘alcol’ o ‘contenuti violenti’. Mata stra introducendo anche una nuova impostazione più restrittiva chiamata 'Contenuti Limitati', che filtrerà ulteriormente i contenuti negli account per teenager. Con questa impostazione, gli adolescenti non potranno più visualizzare, lasciare o ricevere commenti sotto i post. A partire dal prossimo anno, questa impostazione limiterà ulteriormente anche le conversazioni che gli adolescenti potranno avere con l’IA.
Meta condurrà sondaggi regolari su Instagram per capire con i genitori se sia necessario apportare ulteriori modifiche.
Leggi tutto: Instagram per adolescenti, si cambia: cosa succede con le nuove regole

(Adnkronos) - Papa Leone XIV è stato ricevuto oggi, martedì 14 ottobre, al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per la sua prima visita di Stato dall'inizio del Pontificato.
"Questa cerimonia - ha sottolineato Mattarella - vuol suggellare, anche oggi, il legame imprescindibile tra Santa Sede e Italia e rappresenta un gesto di omaggio nei Suoi confronti da parte dell’intera Italia", ha affermato il presidente della Repubblica.
"Lo scorso aprile - ha ricordato il Capo dello Stato - il popolo italiano si è stretto nel cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco, che ha lasciato in tutti, credenti e non credenti, un ricordo indelebile. Al contempo, sin dal giorno della Sua elezione, Vostra Santità ha potuto constatare l’ampiezza delle manifestazioni di vicinanza del popolo italiano, che ritrova nella Sua azione, in favore della centralità della persona umana, della pace e del dialogo, valori condivisi e fondanti, che sono anche alla base della nostra Costituzione.
E non solo. "Un’indicazione di grande significato proviene dall’Europa e dalla sua storica svolta che ha visto popoli che si erano a lungo duramente combattuti raccogliersi insieme intorno ai principi di pace e di collaborazione per un futuro comune. Un nucleo di valori - ha ricordato Mattarella - che, nei padri fondatori, molti di formazione cristiana, ha trovato ispirazione nel rispetto della dignità di ogni persona, della solidarietà, della giustizia, e che costituisce l’anima delle nostre democrazie, intese non soltanto come rispetto delle 'regole del gioco', ma nella essenza più profonda di garanzia di libertà, uguaglianza, partecipazione. Tutti antidoti alla contrapposizione irriducibile, ai conflitti di ogni genere, alla guerra. Come ricordò Pio XII, nel suo storico messaggio del Natale 1944 - ha richiamato il Presidente - l’ordine democratico include l’unità del genere umano e, come disse, 'da questo principio deriva l’avvenire della pace'".
"Si tratta di un appello a bandire per sempre la guerra come mezzo per risolvere le controversie. Un appello -ha aggiunto il Capo dello Stato- che, attraverso il magistero dei Pontefici che si sono susseguiti da allora ad oggi, trova in Vostra Santità un nuovo instancabile messaggero, come dimostra il Suo primo intervento dalla Loggia delle Benedizioni. Una pace, come Ella ha sottolineato, che 'comincia da ognuno di noi': per questo è così essenziale disarmare gli animi e disarmare le parole".
Mattarella nell'incontro con Leone XIV ha auspicato quindi il rilancio della "soluzione di uno Stato per ciascuno di due popoli" in Medio Oriente. "Oggi c’è 'una scintilla di speranza', come Vostra Santità ha rimarcato, che va sostenuta con convinzione", ha scandito Mattarella.
"La liberazione degli ostaggi rimasti in vita è di grande valore - ha aggiunto il Capo dello Stato - e coinvolge quanti hanno a cuore civiltà e dignità delle persone, rivolgendo un pensiero a coloro che sono morti in quella crudele condizione di prigionia. Il cessate il fuoco a Gaza consente di iniziare a porre riparo a quella popolazione civile, così provata da brutale sofferenza. Ci auguriamo che il negoziato in atto sulle tappe successive si concluda positivamente e conduca, al più presto, a un’interruzione definitiva delle ostilità e delle violenze nella Striscia, a beneficio anche della generale stabilità del Medio Oriente e dei Luoghi Santi, per rilanciare la soluzione di uno Stato per ciascuno di due popoli, la sola in grado di consentire la possibilità di un futuro in cui tutti – Israele e Palestina - trovino pace e sicurezza".
Il Papa nel suo intervento al Quirinale dopo aver ringraziato Mattarella "per le gentili parole che mi ha indirizzato e per l’invito a venire qui, al Quirinale", ha ribadito come il "primo impegno" sia "quello per la pace. Sono numerose le guerre che devastano il nostro pianeta, e guardando le immagini, leggendo le notizie, ascoltando le voci, incontrando le persone che ne sono dolorosamente colpite riecheggiano forti e profetiche le parole dei miei Predecessori".
Leone ricorda "il monito inoppugnabile quanto ignorato di Benedetto XV, durante il primo conflitto mondiale. E, alla vigilia del secondo, quello del Venerabile Pio XII. Guardiamo i volti - ha esortato Prevost - di quanti sono travolti dalla ferocia irrazionale di chi senza pietà pianifica morte e distruzione. Ascoltiamo il loro grido e ricordiamo, con il santo Papa Giovanni XXIII, che 'ogni essere umano è persona, cioè una natura dotata di intelligenza e di volontà libera; e quindi è soggetto di diritti e di doveri che scaturiscono immediatamente e simultaneamente dalla sua stessa natura: diritti e doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili'". Prevost ha rinnovato pertanto l’appello accorato affinché "si continui a lavorare per ristabilire la pace in ogni parte del mondo e perché sempre più si coltivino e si promuovano i principi di giustizia, di equità e di cooperazione tra i popoli che ne sono irrinunciabilmente alla base".
"Come purtroppo appare evidente, viviamo tempi in cui, assieme a tanti segni di speranza, molte sono le situazioni di grave sofferenza che feriscono l’umanità a livello mondiale e richiedono risposte urgenti e al tempo stesso lungimiranti", ha ammonito. Leone ha quindi espresso il suo "apprezzamento per l’impegno del Governo italiano in favore di tante situazioni di disagio legate alla guerra e alla miseria, in particolare nei confronti dei bambini di Gaza, anche in collaborazione con l’Ospedale Bambino Gesù".
"Si tratta - ha rimarcato - di contributi forti ed efficaci per la costruzione di una convivenza dignitosa, pacifica e prospera per tutti i membri della famiglia umana".
Il Papa, nel discorso al Quirinale, ha sottolineato poi l"’importanza di garantire a tutte le famiglie il sostegno indispensabile di un lavoro dignitoso, in condizioni eque e con attenzione alle esigenze legate alla maternità e alla paternità".
"Facciamo tutto il possibile - ha ribadito - per dare fiducia alle famiglie, soprattutto alle giovani famiglie, perché possano guardare serenamente al futuro e crescere in armonia".

(Adnkronos) - Sono più di 9 milioni le persone in Italia che convivono con disturbi mentali e comportamentali, ma solo il 9% di loro (circa 777mila) è seguito dai Dipartimenti di salute mentale, a causa principalmente di stigma e difficoltà di accesso ai servizi. Troppo spesso gli spazi dedicati alla presa in carico di queste persone non riflettono l’importanza del percorso che vi si compie, con locali poco accoglienti, arredi non adeguati, ambienti che non supportano davvero chi li vive ogni giorno. L’umanizzazione dei percorsi di cura - affermano gli esperti in una nota - è però oggi una priorità, "per favorire l’empowerment dei pazienti e sostenere al meglio il lavoro degli operatori sanitari". Per rendere i luoghi di cura più adatti alle attività assistenziali, Lundbeck Italia prosegue il suo impegno con il progetto ‘Coloriamo i luoghi della salute del cervello’. Partito a Milano nel 2024, con l’obiettivo di percorrere tutto lo Stivale per ridisegnare gli spazi dedicati alla cura delle malattie del cervello, l’iniziativa - informa la nota - approda oggi in Campania, a Salerno, con l’inaugurazione della rinnovata sala d’attesa del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl di via Martin Luther King, alla presenza delle più alte istituzioni regionali.
"Questo progetto s’inserisce nella complessità di una grande Organizzazione che sviluppa servizi per il cittadino. Umanizzare gli spazi oltre che le procedure, e quindi colorare di bello gli ambienti avvicina l’Asl ai cittadini dei quali si prende cura – spiega Gennaro Sosto, direttore generale Asl Salerno – La promozione della salute mentale è da sempre tra le dimensioni più propositive per l’innovazione in sanità, anche dal punto di vista dell’umanizzazione delle cure e dei processi assistenziali. Queste iniziative rafforzano e rilanciano la centralità della persona, prima che del paziente, nei percorsi di cura".
"Oggi osserviamo un fenomeno complesso: il disagio psichico giovanile è sempre più diffuso, mentre la vera patologia psichiatrica riguarda un numero più circoscritto di persone – sottolinea Giulio Corrivetti, direttore del Dipartimento di Salute mentale Asl Salerno e psichiatra – Tuttavia, una quota significativa di condizioni che inizialmente si collocano nel perimetro del disagio tende a evolvere in disturbo psichiatrico vero e proprio. Stiamo assistendo a 2 tendenze critiche: da un lato - illustra - un aumento dei giovani in cui il disagio si trasforma in patologia, anche a causa di determinanti sociali come l’abuso di sostanze o stili di vita irregolari che fungono da stress su un terreno di vulnerabilità neuro evolutiva; dall’altro, un abbassamento progressivo dell’età d’esordio. Oggi circa il 75% delle malattie psichiatriche inizia prima dei 24 anni, e le forme che incontriamo sono molto diverse rispetto al passato: meno schizofrenie e psicosi classiche, più forme psicopatologiche temporanee e multifattoriali, spesso legate a uso di sostanze, con sintomi acuti ma reversibili".
Questo "offre maggiori opportunità di guarigione - continua Corrivetti - soprattutto se si interviene presto e in strutture dedicate ai giovani come il nostro Dipartimento, che accoglie neuropsichiatria infantile, disturbi del comportamento alimentare, un centro per gli esordi psicopatologici e un’odontoiatria dedicata alle persone con disabilità psichiche. Attraverso il progetto ‘Coloriamo i luoghi della salute del cervello’ saremo in grado di accogliere i ragazzi in una struttura realmente pensata per loro e di dedicarci in modo funzionale al loro benessere mentale".
Il progetto - chiarisce Lundbeck Italia - vuole ridisegnare gli ambienti destinati alla cura delle persone con malattie mentali – mettendo al centro la persona, consapevole che i luoghi costituiscono un tassello fondamentale nel percorso di cura e che uno spazio accogliente e funzionale può così supportare maggiormente la persona che c’è dietro la malattia. L’iniziativa prevede, sulla base dei bisogni dei centri coinvolti, una ridefinizione degli spazi in linea con i percorsi di cura offerti, includendo piccoli lavori di ristrutturazione, la fornitura di arredi e mobili, e un abbellimento degli spazi grazie all’installazione di opere tratte da ‘People In Mind’, concorso di arti grafiche promosso dalla farmaceutica per sensibilizzare la società sul superamento di stigma e pregiudizi attraverso il linguaggio universale e inclusivo dell’arte. L’iniziativa prevede inoltre di misura l’impatto del progetto su operatori sanitari e pazienti attraverso un’indagine, condotta con approccio scientifico prima e dopo la modifica degli spazi.
Il prossimo passo sarà ridisegnare la sala multifunzionale del Dipartimento di salute mentale dell’Asl di Bari, che verrà inaugurata a novembre, ma successivamente il progetto raggiungerà altri centri di salute mentale e diventerà un’iniziativa di più ampio respiro, estendendosi nel 2026 anche ai centri neurologici italiani, continuando a promuovere un’idea di cura che metta sempre la persona al centro. "Crediamo fermamente che chi entra negli spazi di cura debba sentirsi accolto come persona, prima ancora che come paziente – afferma Tiziana Mele, amministratore delegato di Lundbeck Italia – Un ambiente armonioso può offrire forza e serenità a chi affronta la malattia, così come a chi, ogni giorno, dedica la propria professionalità alla cura degli altri. Il progetto ‘Coloriamo i luoghi della salute del cervello’ nasce dalla volontà di promuovere una nuova cultura del benessere nei luoghi dedicati alla salute del cervello, attraverso interventi concreti e collaborazioni con le strutture sanitarie. Con questa iniziativa - conclude - rafforziamo la sinergia tra pubblico e privato, convinti che solo attraverso una collaborazione attiva possano nascere progetti di reale valore per le persone che vivono con disturbi neurologici e psichiatrici".
Leggi tutto: Disturbi mentali, esperti: "Solo 9% è seguito in dipartimento dedicato"

(Adnkronos) - Immagini raccapriccianti di uomini inginocchiati a terra con le mani dietro la schiena prima di essere giustiziati da Hamas. Video sui social con i membri del movimento islamista che eseguono condanne sommarie su presunti collaborazionisti di Israele, gettano benzina sul fuoco dei timori già presenti, secondo cui l'accordo di pace di Gaza sia a rischio. I militanti armati, alcuni dei quali indossano fasce di Hamas, stanno dietro le vittime con il volto coperto prima che risuonino gli spari e sette uomini in ginocchio cadano a terra, apparentemente senza vita. La folla festante urla 'Allah Akbar' ('Dio è grande'), incolpando gli uomini giustiziati di essere "collaborazionisti", mentre filma le scene orribili con i propri cellulari.
Filmati pubblicati poco dopo l'entrata in vigore dell'accordo di pace mediato da Trump e di cui una fonte di Hamas ha confermato l'autenticità, hanno suscitato preoccupazione tra gli osservatori, che credono che il gruppo militante possa rifiutarsi di deporre le armi nel disperato tentativo di mantenere il potere, sottolinea il "Daily Mail". A questa ipotesi, si sommano le notizie secondo cui Hamas avrebbe richiamato circa 7.000 membri delle sue forze di sicurezza per riaffermare il controllo sulle aree di Gaza abbandonate dalle truppe israeliane, mentre gli analisti temono che l'accordo di pace di Trump possa essere messo a repentaglio dalla mancata restituzione da parte del Movimento islamico di resistenza dei corpi di tutti i 28 ostaggi israeliani morti in prigionia. Finora, ne hanno rilasciati solo quattro.
Il mese scorso, Hamas ha ammesso di aver giustiziato tre uomini accusati di collaborare con Israele e il video - condiviso sui social con la didascalia 'Hamas approfitta della tregua con Israele ed elimina gli oppositori interni, qualcuno crede in questa pace?' - potrebbe indicare che il movimento sta tentando di riprendere il controllo attraverso la paura e la violenza. Gli abitanti di Gaza hanno dichiarato che i combattenti sono sempre più visibili, schierati lungo le rotte per la consegna degli aiuti. Fonti della sicurezza palestinese affermano che negli ultimi giorni decine di persone sono state uccise negli scontri tra combattenti di Hamas e gruppi rivali.

(Adnkronos) - Il presidente russo Vladimir '' Putin è un osso molto più duro di Hamas'' e per il presidente americano Donald Trump ''non sarà facile convincerlo a fermarsi''. Ma se venerdì il presidente ucraino Volodymyr ''Zelensky uscirà dalla Casa Bianca con la disponibilità di Trump a fornire i Tomahawk, anche non subito ove la Russia non accetti i negoziati, per Zelensky sarà una grande vittoria''. Perché darebbe all'''Ucraina una capacità di resistenza di lunga durata e dimostrerebbe che non è abbandonata dall'Occidente''. Lo spiega all'Adnkronos Stefano Stefanini, senior advisor dell'Ispi ed ex ambasciatore alla Nato, affermando che ''il momento è adesso, il tempismo è perfetto per fare pressioni sulla Russia''. Perché ''l'impressione è che Trump voglia usare sulla crisi russo-ucraina lo stesso paradigma usato in Medio Oriente, far pagare alla Russia un costo in modo da spingerla a un accordo'', quindi ''dare i Tomahawk all'Ucraina per dire 'caro Vladimir con questi ti possono far male, è arrivato il momento di sedersi a un tavolo e trovare un accordo che metta fine alla guerra'''.
L'eventuale concessione di Tomahawk, aggiunge Stefanini, ''allontana la prospettiva dell'Ucraina di essere abbandonata dagli Stati Uniti, avvicina la possibilità di un cessate il fuoco che gli ucraini, gli europei e Trump vogliono e legittima la strategia europea che, nei confronti dell'amministrazione Trump, ha messo come prioritaria la salvaguardia della Nato e dell'impegno americano per la sicurezza europea, anche a costo di subire dazi''.
Comunque sia, per Stefanini ''è tutto da vedere che possa funzionare in Ucraina il paradigma usato in Medio Oriente'', anche perché ''secondo Trump i Paesi alla fine decidono anche in base ai loro interessi economici, ma questo è tutto da dimostrare con la Russia'' che a causa della guerra ''sta già pagando un costo economico, umano, demografico grandissimo e che continua a salire''. Tra l'altro quella di Trump è una ''diplomazia transattiva che spinge verso una crisi per risolverla, obbligando in questo caso la Russia a fare un calcolo costi-benefici sull'accordo proposto'', ma ''la diplomazia a cui Putin può essere sensibile è molto diversa'', prosegue l'ambasciatore, affermando che ''Trump continua a evadere quella che sarebbe 'l'arma nucleare' figuratamente parlando con la Russia, che sono le sanzioni secondarie, cioè ai Paesi che comprano il petrolio russo, come la Turchia o l'India''.
Proprio dalla Turchia, invece, Trump potrebbe farsi aiutare, ha già indicato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan come un leader rispettato da Putin. ''E' sempre il paradigma del Medio Oriente. Trump potrebbe farsi aiutare da Erdogan con Putin così come il Qatar e l'Egitto lo hanno aiutato con Hamas'', prosegue Stefanini. Ma ''Hamas ha ceduto anche perché era pesantemente sconfitto militarmente e doveva scegliere tra martirio e gloria o sopravvivenza, almeno politica. Alla fine ha scelto la seconda e sta cercando di traccheggiare sul disarmo, ma la sua storia non è finita. Con Putin, spalleggiato da Xi Jinping, e la Russia è tutta un'altra storia'', spiega.
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(Adnkronos) - Fiamme gialle in azione a Cinecittà. Questa mattina la Guardia di Finanza ha fatto visita agli studi di via Tuscolana per acquisire documentazione.
Le acquisizioni di documenti effettuate dalla Gdf su delega della Procura di Roma riguardano, a quanto si apprende, tre film tra cui ‘Finalmente l’alba’ di Saverio Costanzo del 2023.
L’ipotesi a cui stanno lavorando gli inquirenti riguarderebbe le fattispecie di truffa e false fatturazioni. Già da mesi a piazzale Clodio sono stati avviati diversi fascicoli sul tax credit, i finanziamenti concessi per la realizzazione dei film in Italia.
Leggi tutto: Tax credit, Guardia di Finanza a Cinecittà: acquisite carte di tre film

(Adnkronos) - Disponibile da oggi in tutte le librerie e store online 'Il sultano. La vita di Recep Tayyip Erdogan', il nuovo libro di Gennaro Sangiuliano (Le Scie Mondadori).
A quasi vent'anni dalla sua ascesa al potere, Recep Tayyip Erdogan è oggi il leader più longevo della Repubblica turca. Nato a Istanbul nel 1954 da una famiglia di umili origini, la sua scalata politica è stata vertiginosa: sindaco della sua città nel 1994, nel 2001 fonda l'AKP, il Partito della Giustizia e dello Sviluppo, con cui l'anno dopo vince le elezioni parlamentari. Primo ministro dal 2003, presidente dal 2014, ha ridisegnato il volto della Turchia. Agli esordi, Erdogan si presenta come il volto di un islam moderato, interessato alla crescita economica, ai grandi cantieri infrastrutturali, al dialogo con l'Europa. Ma col tempo abbandona la prospettiva europeista per imboccare la via dell'accentramento: reprime il dissenso, limita la libertà di stampa, promuove un vasto progetto culturale che mette in discussione l'eredità laica e democratica di Mustafa Kemal Atatürk. Al suo posto tornano i fasti dell'Impero ottomano, i miti dei sultani, la conquista di Costantinopoli, fino alla controversa riconversione di Santa Sofia in moschea. La svolta arriva con il fallito golpe del luglio 2016, episodio dai contorni mai chiariti, che gli consente di epurare decine di migliaia di funzionari rimasti fedeli alla vecchia visione e consolidare definitivamente il proprio potere. Da allora Erdogan è insieme alleato indispensabile della NATO e interlocutore scomodo per l'Occidente, come ha dimostrato durante la guerra in Siria, trasformando la massa dei profughi in una formidabile arma di pressione politica verso l'Europa. Oggi gode di una solida base di consenso, soprattutto nelle aree rurali, ma l'opposizione si sta riorganizzando. Attore fondamentale della scena internazionale, Erdogan ha indubbiamente cambiato i connotati alla sua nazione, sempre meno europea, sempre più islamica e proiettata in una nuova dimensione imperiale. In questo saggio Gennaro Sangiuliano ne traccia il ritratto: una figura ingombrante e ineludibile, uno dei grandi autocrati del nostro tempo.
Leggi tutto: 'Il sultano. La vita di Recep Tayyip Erdogan', il nuovo libro di Gennaro Sangiuliano

(Adnkronos) - Il mondo aziendale assomiglia sempre più a una giungla: all’apparenza piena di opportunità, ma costellata di insidie invisibili che rischiano di bloccare sul nascere il percorso dei giovani professionisti. Secondo recenti ricerche internazionali, i giovani professionisti guardano con grande attenzione a opportunità di crescita e percorsi su misura. "Le trappole non sono mai dichiarate: si presentano in silenzio, con segnali impercettibili che chi è all’inizio tende a sottovalutare. Imparare a riconoscerle significa non farsi logorare e, soprattutto, non perdere di vista la propria energia e i propri obiettivi", spiega Alessandro Castelli, senior hr, strategy & communication advisor.
Temi, dai segnali deboli al falso cameratismo, dall’indecisione aziendale ai ruoli rigidi – Castelli li approfondisce nel suo audiolibro 'La giungla aziendale. Spoiler: tu sei la preda?', (https://www.alessandrocastelli.it/pubblicazioni-audiolibri), offrendo strategie pratiche per orientarsi e crescere nel mondo del lavoro. Gli avvertimenti in azienda non arrivano mai urlati. Un manager che smette di rispondere, un collega che cambia improvvisamente atteggiamento, un progetto che perde priorità senza spiegazioni: sono dettagli che parlano più di mille mail ufficiali. Chi li ignora rischia di restare tagliato fuori dalle decisioni.
L’ambiente di lavoro pullula di sorrisi e inviti a pranzo, ma questo non equivale a solidarietà. Spesso si tratta di relazioni strumentali, che svaniscono al primo cambio di scenario o di convenienza. Fidarsi troppo può trasformarsi in vulnerabilità. Basta un incarico mancato o una consegna in ritardo perché la credibilità si incrini. E, in un contesto aziendale competitivo, la reputazione non è solo immagine: è la vera moneta di scambio che determina accesso a opportunità, progetti e visibilità.
Gli organigrammi rigidi trasformano i talenti in numeri. Un giovane con competenze trasversali può sentirsi soffocato in una casella prestabilita, senza possibilità di sperimentare. Non è un caso che sempre più under 30 scelgano di cambiare azienda piuttosto che restare intrappolati. Dopo aver riconosciuto segnali deboli, falso cameratismo, indecisione e ruoli rigidi, la vera domanda è: come orientarsi e crescere in questo contesto complesso? Alessandro Castelli individua quattro chiavi strategiche per affrontare la giungla aziendale e trasformare le insidie in opportunità: soft skill come moneta del futuro; attenzione all’overskilling; formazione reale e immersiva, andare oltre il 'welfare di facciata'.
Il vero antidoto a un ambiente 'tossico' è la libertà di scelta. Aggiornare continuamente le proprie competenze, ampliare il network e coltivare passioni parallele significa non dipendere da un unico habitat. Una sorta di 'paracadute professionale' sempre pronto. "Il rischio maggiore non è cadere in una trappola, ma restare fermi a subirla", conclude Castelli. "Solo chi sviluppa consapevolezza e flessibilità riesce a trasformare la giungla aziendale in un ecosistema fertile, dove non si sopravvive soltanto, ma si cresce e si fa la differenza", conclude.
Leggi tutto: Mondo aziendale sempre più 'giungla': ecco consigli per crescere e fare la differenza

(Adnkronos) - "Questo tipo di protocollo che abbiamo firmato, questo tipo di accordi che vengano fatti, sono degli esempi virtuosi che devono essere anche riportati naturalmente in altre filiere. E' l'esempio di come può funzionare un accordo di filiera come quello del tabacco, che sicuramente può essere traslato anche in altri filiere, e questo è fondamentale". Ad affermarlo è stato il sottosegretario all'Agricoltura Patrizio La Pietra, alla conferenza stampa di presentazione di Filiera Tabacchicola Italiana, la nuova organizzazione che si inserisce nel più ampio progetto di Filiera Italia, frutto di un accordo per la creazione di 2,2 miliardi di euro di valore aggiunto, durante il Forum della Coldiretti a Roma.
"Il governo è al fianco di queste iniziative, le condividiamo e stiamo lavorando insieme sicuramente per dare ancora maggiore sviluppo non solo al settore del tabacco, ma anche a tutto il sistema agricolo" ha aggiunto La Pietra. "Questi accordi di filiera sono fondamentali, vanno esattamente nella linea che il governo Meloni e il ministro Lollobrigida ha avuto fin dall'inizio" ha rimarcato La Pietra.
Leggi tutto: La Pietra: "Filiera Tabacchicola Italiana è esempio virtuoso, governo al fianco"


(Adnkronos) - Fendi annuncia con orgoglio la nomina di Maria Grazia Chiuri come chief creative officer, direttrice creativa, della Maison. Per la stilista si tratta di un ritorno significativo, dal momento che agli inizi della sua carriera aveva già lavorato presso la casa di moda fondata dalle cinque sorelle Fendi. "Torno in Fendi con onore e gioia, avendo avuto il privilegio di iniziare la mia carriera sotto la guida delle fondatrici della Maison, le cinque sorelle. Fendi è sempre stata una fucina di talenti e un punto di partenza per molti creativi del settore, grazie alla straordinaria capacità di queste cinque donne di coltivare e nutrire generazioni di visione e abilità. Sono grata al signor Arnault per avermi affidato il compito di contribuire a scrivere un nuovo capitolo nella storia di questa straordinaria azienda fondata da donne", commenta la neo direttrice creativa, che lo scorso maggio aveva lasciato Dior dopo nove anni.
"Maria Grazia Chiuri è uno dei più grandi talenti creativi della moda contemporanea - afferma Bernard Arnault, presidente e ceo del Gruppo Lvmh - sono felice che abbia scelto di tornare in Fendi per continuare a esprimere la sua creatività all’interno del gruppo Lvmh, dopo aver condiviso la sua audace visione della moda. Circondata dai team di Fendi e in una città a lei cara, sono convinto che Maria Grazia contribuirà al rinnovamento artistico e al successo futuro della Maison, perpetuandone al contempo l’eredità unica".
"Sono entusiasta di accogliere Maria Grazia nel team - aggiunge Ramon Ros, presidente e ceo di Fendi-. Il ruolo di un direttore creativo oggi non è più solo quello di disegnare abiti belli, ma di curare una cultura e riflettere il mondo in cui viviamo. Il suo talento e la sua visione saranno fondamentali per rafforzare il patrimonio di Fendi, formare i talenti futuri della Maison e approfondire il nostro impegno verso l’artigianalità italiana". Maria Grazia Chiuri presenterà la sua prima collezione, Fendi autunno/inverno 2026-2027, a Milano il prossimo febbraio.
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(Adnkronos) - Nasce la "Filiera Tabacchicola Italiana", una nuova organizzazione che si inserisce nel più ampio progetto di Filiera Italia, il modello di collaborazione tra produzione agricola italiana rappresentata da Coldiretti, industria e distribuzione per tutelare e promuovere il Made in Italy agroalimentare. A guidare "Filiera Tabacchicola Italiana" sarà Cesare Trippella (direttore Eu Value Chain & External Engagement Philip Morris Italia), nominato presidente. La costituzione della organizzazione è stata annunciata in occasione del XXIII Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, promosso da Coldiretti. Filiera Tabacchicola Italiana è frutto di un accordo per la creazione di 2,2 miliardi di euro di valore aggiunto.
"Ringrazio Coldiretti e Filiera Italia per la fiducia che mi è stata accordata con questa nomina" ha dichiarato Cesare Trippella, presidente Filiera Tabacchicola Italiana. "È un onore rappresentare un settore - ha proseguito - che unisce tradizione e capacità di innovare. Lavoreremo per dare continuità e forza economica agli agricoltori, sostenendo la transizione verso modelli sempre più innovativi e sostenibili". La costituzione di "Filiera Tabacchicola Italiana", che comprende circa mille imprese agricole, mira a promuovere innovazione e a rafforzare la competitività del settore a livello internazionale. Un impegno che consolida il ruolo dell’Italia come principale produttore di tabacco dell’Unione Europea.
“Il settore del tabacco rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra agricoltura e industria”, ha dichiarato Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia. "L’accordo di filiera tra Coldiretti e Philip Morris, avviato nel 2011 e recentemente rinnovato fino al 2034, garantisce continuità, investimenti e prospettive di crescita a lungo termine. Si tratta di un’intesa che non si limita a definire volumi di acquisto, ma che promuove concretamente l’innovazione digitale, la sostenibilità ambientale e la redditività delle imprese agricole". "Siamo orgogliosi di accogliere questa esperienza all’interno di Filiera Italia, - ha aggiunto Scordamaglia - perché rappresenta un esempio concreto di come le sinergie tra mondo agricolo e industriale possano generare valore per l’intero Paese e offrire un modello replicabile anche in altri settori". L’annuncio è avvenuto oggi alla presenza di Patrizio Giacomo La Pietra, sottosegretario del ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste.
A partire dai primi anni 2000, Philip Morris Italia ha sviluppato un innovativo modello di filiera verticalmente integrato, che rappresenta oggi un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale. Dal 2011, l’azienda ha sottoscritto con il ministero dell’Agricoltura e Coldiretti una serie di accordi di filiera volti a migliorare la prevedibilità commerciale, e la competitività alla filiera tabacchicola italiana, promuovendo pratiche produttive attente all’impatto ambientale e sociale, in linea con gli impegni condivisi tra le parti. Questi accordi pluriennali, recentemente rinnovati con un inedito orizzonte temporale di dieci anni, hanno generato investimenti complessivi nel settore agricolo per oltre 3 miliardi di euro. Non solo investimenti, ma anche innovazione, sostenibilità ambientale e digitale e formazione per favorire il ricambio generazionale.
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(Adnkronos) - Atterraggio d’emergenza a Napoli per un volo Wizz Air partito questa mattina alle 11:25 da Sharm el Sheikh e diretto a Roma. A causa della segnalazione di fumo nella stiva, il comandante ha richiesto un atterraggio di emergenza all’aeroporto di Capodichino. Sul posto sono intervenuti tempestivamente i vigili del fuoco. A bordo si trovano numerosi turisti italiani e operatori dell’informazione di ritorno dal vertice sulla pace organizzato nella località egiziana.
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(Adnkronos) - Circa 6 milioni di italiani convivono con un disturbo alla tiroide, ma è una condizione a tutt’oggi sottostimata. Sono numeri che parlano chiaro e che spiegano perché la Fondazione Consulcesi ha scelto di lanciare la 'Campagna di prevenzione Tsh – Focus Ipotiroidismo', in collaborazione con Fimmg Roma, con il patrocinio della Regione Lazio e il contributo non condizionante di Merck. Il primo appuntamento è fissato per il 24 ottobre a Roma, davanti alla sede della Regione Lazio (via Cristoforo Colombo 212): per l’intera giornata, medici e infermieri saranno a disposizione dei cittadini e dei dipendenti regionali nell’Unità mobile 'Salute e inclusione' della Fondazione Consulcesi e in un gazebo dedicato per offrire screening e consulenze gratuite.
Durante la giornata, la Regione Lazio darà il buon esempio e inviterà allo screening e alla consulenza gratuita i suoi circa 6 mila dipendenti, ma questa è soltanto la prima tappa di un percorso che mira non soltanto a sensibilizzare sull’importanza della prevenzione delle malattie tiroidee, ma anche a intercettare chi ne è colpito in maniera silenziosa. "Con questa campagna vogliamo portare la prevenzione fuori dagli ospedali e vicino ai luoghi di vita quotidiana – dichiara Simone Colombati, presidente della Fondazione Consulcesi –. La tiroide è una piccola ghiandola, ma con un impatto enorme sulla salute: troppo spesso i suoi disturbi vengono diagnosticati tardi, quando hanno già compromesso la qualità della vita. Il nostro impegno come Fondazione è proprio questo: intercettare i bisogni di salute prima che diventino emergenze. Lo facciamo con progetti di prossimità, collaborando con istituzioni e medici sul territorio, perché crediamo che la prevenzione non sia un lusso ma un diritto di tutti. È un modo concreto di rispondere a un problema reale, non con le parole ma con i fatti".
Secondo i dati SaluteLazio, l’ipotiroidismo e la tiroidite di Hashimoto - riporta una nota - sono al terzo posto tra le patologie più diffuse nella Regione, dopo ipertensione e ipercolesterolemia, con un incremento di quasi il 9% in soli cinque anni. Nel 2023 i casi registrati hanno sfiorato quota 360 mila, di cui oltre 300 mila riguardano donne. "Il Lazio è tra le aree italiane più colpite dalle malattie tiroidee, specie nelle province di Frosinone e Latina. Esistono fattori di rischio e sintomi spesso sottovalutati, ma – sottolinea Alessandro Falcione, coordinatore dell’Unità mobile 'Salute e inclusione' della Fondazione Consulcesi e medico di famiglia Fimmg Roma – il medico di famiglia, grazie alla vicinanza e alla profonda conoscenza dei suoi assistiti, svolge un ruolo centrale nell’identificazione precoce e nella gestione di queste patologie, promuovendo strategie di case finding, cioè test mirati e personalizzati in base alle caratteristiche di ogni paziente".
"Il nostro sostegno a questa campagna rappresenta un segnale concreto di attenzione verso la salute pubblica e la prevenzione. I dati - sottolinea Fabio De Lillo, responsabile Coordinamento attività strategiche spesa farmaceutica della Regione Lazio - ci dicono che le patologie tiroidee sono in aumento e che l’ipotiroidismo, in particolare, viene spesso diagnosticato tardi. Per questo è fondamentale promuovere iniziative di screening diffuse sul territorio e investire in un’educazione sanitaria continua. La Regione attraverso le Asl ed i propri ambulatori, insieme ai medici di famiglia e le farmacie territoriali, possono avere un ruolo strategico nel sensibilizzare i cittadini sull’importanza dei controlli periodici e sull’aderenza terapeutica. Solo attraverso una corretta informazione e una gestione consapevole del farmaco e dei dispositivi medici possiamo garantire percorsi di cura più efficaci e una spesa sanitaria più sostenibile".
"Le patologie tiroidee interessano, secondo le più recenti stime epidemiologiche, circa il 5-10% della popolazione italiana, con una netta prevalenza nel sesso femminile e un’incidenza crescente tra i 35 e i 60 anni. Tuttavia, è fondamentale ricordare che una prevenzione efficace non coincide con una prevenzione di massa - ricorda Riccardo Pofi, tesoriere del Consiglio direttivo della Società italiana di endocrinologia (Sie) -. In endocrinologia, parlare di prevenzione significa parlare di appropriatezza: identificare i soggetti realmente a rischio, per familiarità, presenza di autoimmunità, uso di farmaci interferenti o condizioni come la gravidanza, e indirizzarli verso percorsi diagnostici mirati. La Sie, in qualità di società scientifica di riferimento nazionale, è costantemente impegnata a produrre evidenze scientifiche solide che permettano di individuare i fenotipi nei quali una strategia di screening si traduce concretamente in un beneficio clinico, sia per il paziente sia per il sistema sanitario".
"Un altro fronte di lavoro riguarda la collaborazione strutturata con la medicina territoriale e la sinergia con le altre società scientifiche, con cui la Sie - aggiunge Pofi - condivide percorsi e obiettivi comuni, fino all’impegno nella formazione degli endocrinologi del futuro e nella promozione di un approccio sempre più multidisciplinare alla patologia tiroidea. L’obiettivo finale è quello di indirizzare lo screening verso i pazienti realmente meritevoli, ottimizzando l’impiego delle risorse del Ssn e rafforzando la collaborazione con la medicina del territorio. L’impegno della Sie è chiaro, rendere la prevenzione intelligente, personalizzata e fondata sui dati, coniugando efficacia clinica, appropriatezza e sostenibilità del sistema sanitario".
L’ipotiroidismo è una delle disfunzioni endocrine più diffuse al mondo: "in Italia si stima una prevalenza di circa il 4%, fino al 9% se si aggiunge anche l’ipotiroidismo subclinico, con circa 300.000 nuovi casi ogni anno - spiega Antonio Spada, referente regionale Ame (Associazione medici endocrinologi) Lazio, Endocrinologia Ao San Giovanni Addolorata - E’ una patologia a lenta evoluzione, con una quota significativa di casi non diagnosticati per la aspecificità dei sintomi iniziali. Pur non essendo raccomandato uno screening universale sulla popolazione, un identikit dei soggetti che dovrebbero sottoporsi a screening comprende: donne sopra i 35-40 anni con familiarità per patologie tiroidee, persone con sintomatologia suggestiva per ipotiroidismo o con riscontro di noduli tiroidei, pazienti con diabete di tipo 1 o altre malattie autoimmuni, donne in gravidanza o in fase pre-concezionale se affette da tiroidite autoimmune o con precedenti aborti, chi assume farmaci che interferiscono con la funzione tiroidea (come amiodarone o litio)".
"Tra i giovani e negli uomini la consapevolezza resta ancora bassa - osserva l’endocrinologo - ma i disturbi tiroidei possono manifestarsi anche in queste fasce: per questo è importante riconoscere precocemente segnali come stanchezza persistente, aumento di peso non spiegato, ipertensione, cardiopatie, alterazioni del ciclo mestruale o dell’umore. Importante è anche segnalare alle famiglie i disturbi di crescita dei bambini. L’iniziativa del 24 ottobre è importante perché avvicina la prevenzione alla popolazione generale e consente un primo livello di orientamento consapevole: la tiroide, pur piccola, regola funzioni vitali e intercettarne precocemente le disfunzioni significa proteggere la salute complessiva dell’organismo".
Per aderire alla campagna, i cittadini possono effettuare un test orientativo online sul sito della Fondazione Consulcesi (https://www.fondazioneconsulcesi.org/progetti/). La consulenza medica presso l’Unità mobile è consigliata a chi, in base al test, riceve un’indicazione di rischio. Lo screening del 24 ottobre si terrà nel parcheggio sito in via Rosa Raimondi Garibaldi 5.
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(Adnkronos) - Il Cremlino chiede agli Stati Uniti di convincere l'Ucraina ad agire per arrivare alla pace dopo l'annuncio della visita di Volodymir Zelensky alla Casa Bianca venerdì. "Auspichiamo che l'influenza degli Stati Uniti, le capacità diplomatiche del Presidente Trump incoraggeranno l'Ucraina a partecipare più attivamente e prontamente al processo di pace", ha dichiarato il portavoce, Dmitry Peskov. "Accogliamo con favore le intenzioni (di Trump, per trovare il modo di porre fine al conflitto, ndr) e la conferma della volontà politica di contribuire a trovare soluzioni pacifiche".
Trump ha confermato oggi che venerdì riceverà Zelensky. ''Credo di sì'', ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano conferma a bordo dell'Air Force One di ritorno dall'Egitto. In precedenza Zelensky aveva annunciato che ''questa settimana'' si sarebbe recato alla Casa Bianca e oggi, in un post su X, ha scritto che "mentre la guerra in Medio Oriente volge al termine, è importante non perdere lo slancio per promuovere la pace''. ''Anche la guerra in Europa può essere risolta, e per questo la leadership degli Stati Uniti e degli altri partner è di fondamentale importanza''.
Zelensky ha sottolineato che ''è importante che il presidente Trump sia riuscito a mettere in atto le misure necessarie per garantire il rilascio degli ostaggi e porre fine alla guerra a Gaza. Indubbiamente, le azioni giuste degli Stati Uniti possono anche contribuire a porre fine alla guerra della Russia contro l'Ucraina''.
Un convoglio umanitario delle Nazioni Unite è stato colpito dalle forze armate russe nell'oblast di Kherson, nel sud dell'Ucraina. Lo hanno dichiarato le autorità ucraine locali aggiungendo che non ci sono state vittime nell'attacco. "Gli occupanti hanno deliberatamente preso di mira con droni e colpi di artiglieria i camion dell'Ocha'', l'Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari delle Nazioni Unite, ha scritto sui social Oleksandr Prokudin, capo dell'amministrazione militare della regione di Kherson.
Il convoglio delle Nazioni Unite era composto da ''quattro veicoli bianchi con insegne: non equipaggiamento militare, ma auto che trasportavano aiuti alla popolazione'', ha scritto Prokudin. ''Un veicolo è andato a fuoco, un altro è rimasto gravemente danneggiato'', ha aggiunto.
"Un'altra brutale violazione del diritto internazionale", ha scritto in un post su X il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha. Il ministro sottolinea come i camion fossero "chiaramente" riconoscibili. Si tratta quindi, denuncia, di "un'altra violazione brutale del diritto internazionale, che testimonia il disprezzo totale da parte della Russia per le vite dei civili e i suoi obblighi internazionali". Il ministro chiede una "condanna chiara per l'attacco al personale umanitario" e "ulteriori pressioni sull'aggressore".
Le Nazioni Unite hanno condannato l'attacco, denunciando il raid "inaccettabile" dell'esercito russo, che secondo le autorità locali non ha causato vittime solo per miracolo. "Attacchi del genere sono del tutto inaccettabili. Gli operatori umanitari sono protetti dal diritto internazionale umanitario e non dovrebbero mai essere attaccati", ha dichiarato in una nota Matthias Schmale, coordinatore dell'aiuto umanitario delle Nazioni Unite in Ucraina.
Almeno 62 persone sono rimaste ferite nei raid delle forze russe contro Kharkiv e altri otto insediamenti fra cui Kupiansk, ha reso noto il governatore Oleg Sinegubov. Sono stati impiegati droni e bombe guidate Kab. Altre 7.360 persone sono state costrette a lasciare le loro abitazioni e ci sono stati danni alle infrastrutture civili.
A Kharkiv è stato danneggiato un ospedale dove erano ricoverati più di 100 pazienti, ha dichiarato Oleksiy Dotsenko, direttore del reparto chirurgico della struttura, in un commento a Suspilne Kharkiv. "Un attacco totalmente terroristico e cinico contro un luogo in cui si stanno salvando delle vite", ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky dopo l'attacco. In altre zone di Kharkiv sono stati danneggiati un dormitorio, un'azienda, un istituto scolastico, un ospedale, un edificio residenziale, due edifici non residenziali, linee elettriche e 24 veicoli, ha riferito il governatore dell'Oblast Oleh Syniehubov. Il sindaco di Kharkiv, Ihor Terekhov, ha dichiarato che le bombe teleguidate russe hanno distrutto anche le linee elettriche della città, lasciando circa trentamila famiglie senza elettricità.
Le forze di Mosca hanno intensificato gli attacchi contro una delle poche aree nell'est dell'Ucraina che, a più di due anni e mezzo dall'inizio dell'invasione, non è stata occupata dalle forze di Mosca.
"È chiaro che tutti noi vogliamo che questa guerra finisca. L'Ucraina vuole che finisca. Gli europei vogliono che finisca. Anche l'America vuole che finisca. L'unica che non vuole che finisca è la Russia",o ha detto l'Alta Rappresentante dell'Ue Kaja Kallas, ieri in conferenza stampa a Kiev, secondo il testo diffuso oggi dal Seae. "Il nostro appello a tutti gli alleati - ha aggiunto - è di aiutare militarmente l'Ucraina, affinché possa difendersi e respingere l'aggressione russa. E il nostro appello a tutti è anche di applicare le nostre sanzioni per fare pressione sulla Russia, affinché esaurisca i mezzi per finanziare questa guerra e possa così porre fine alla guerra", ha concluso.
Non è detto che il 19esimo pacchetto di sanzioni dell'Ue contro la Russia per la guerra in Ucraina venga approvato entro il Consiglio Europeo della prossima settimana, anche se l'obiettivo è quello. "Ogni volta abbiamo incontrato difficoltà - ha detto la politica estone - perché siamo 27 Stati membri e 27 democrazie diverse. Quindi, i dibattiti sono in corso. Stiamo cercando di raggiungere un risultato entro il vertice europeo della prossima settimana. Ma, anche se non dovessimo riuscirci la prossima settimana, il lavoro prosegue. Sono certa che alla fine arriveremo al risultato e alla decisione, come in passato", ha concluso.
Il prestito basato sugli asset congelati alla Russia che l'Ue sta cercando di allestire non avrà alcun vincolo: l'Ucraina potrà usarlo per procurarsi gli armamenti che ritiene necessari, a sua discrezione, ha detto l'Alta Rappresentante dell'Ue, rispondendo ieri a Kiev a chi le ha chiesto, in conferenza stampa, se potrà essere usato per acquistare missili a lungo raggio. "Per quanto riguarda i beni congelati, il prestito di riparazione - ha risposto Kallas, secondo la trascrizione pubblicata dal Seae - si basa sui beni congelati e sull'idea che la Russia debba all'Ucraina i danni che ha causato qui. Allora - ha concluso - dovrebbe spettare all'Ucraina decidere anche per cosa usare questo denaro".



(Adnkronos) - Domani, mercoledì 15 ottobre, alle ore 10, nella sede del Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, nel corso dell’evento “Organized crime in the social media age”, la Fondazione Magna Grecia presenterà “Le mafie nell’era digitale. Focus TikTok”, una nuova ricerca sviluppata con l’obiettivo di analizzare le strategie comunicative delle mafie sui social media con un focus su TikTok, la piattaforma più virale e pervasiva del momento. "Attraverso l’analisi di oltre 6.000 contenuti tra video, profili, commenti, emoji, musiche e hashtag, lo studio svela come la criminalità organizzata abbia assunto i tratti di un ‘brand’ capace di attrarre, sedurre e normalizzare l’immaginario mafioso, soprattutto tra i più giovani - fa sapere la Fondazione Magna Grecia - La ricerca, unica nel suo genere, mette a confronto per la prima volta le dinamiche della mafia italiana con quelle delle narco-culture messicane, evidenziando l’emergere di un linguaggio globale della devianza".
L’evento, che sarà introdotto dai saluti dell’ambasciatore Gianluca Greco, deputy permanent representative of Italy at the United Nations, vedrà la partecipazione di Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia, Marcello Ravveduto, professore di Digital Public History, Università di Salerno e curatore della ricerca, del procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, di Antonio Nicaso, docente alla Queen’s University del Canada, di Ronald J. Clark, Ceo of Spartan strategy & risk management, deputy under secretary for national protection at the Department of Homeland Security (Ret), del presidente della Commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo, di Antonello Colosimo, presidente della Corte dei conti dell’Umbria, e del presidente della Commissione parlamentare per la semplificazione, Francesco Saverio Romano.
“Si tratta di un lavoro molto significativo - commenta il presidente della Fondazione Magna Grecia Nino Foti - che segna un passo decisivo nella comprensione dell’evoluzione delle mafie e del loro potere comunicativo nell’universo digitale. Conoscere come i clan criminali sfruttino strumenti di comunicazione globale significa offrire alle istituzioni, alle forze dell’ordine e alla società civile strumenti per costruire libertà, legalità e fiducia”. Sarà possibile seguire la diretta dell’evento sul sito della Fondazione Magna Grecia all’indirizzo www.fondazionemagnagrecia.it

(Adnkronos) - La prima sfida, per Jannik Sinner, al Six Kings Slam arriva quando meno te l'aspetti. Durante l'allenamento di oggi, martedì 14 ottobre, alla vigilia della sfida d'esordio contro Stefanos Tsitsipas nei quarti di finale del ricchissimo torneo esibizione di Riad, il tennista azzurro è stato protagonista di un simpatico siparietto con Ubaldo Scanagatta, ex tennista oggi giornalista e fondatore di Ubitennis, che ha seguito Sinner fino in Arabia.
Scanagatta ormai è una vera e propria celebrità del mondo del tennis, tanto da avere un rapporto quasi familiare anche con i tennisti, tra cui Jannik Sinner. "Sono venuto qui solo perché mi avevi detto che le mie domande ti erano mancate!”, ha urlato il giornalista all'azzurro poco prima dell'inizio dell'allenamento, come riportato proprio da Ubitennis. "Sì, ma l’ho detto prima di Roma…”, ha risposto divertito Sinner.
"Ah dopo non ti sono mancate più!", ha continuato Ubaldo, che poi si è spinto oltre, "ho portato la racchetta, se mi fai giocare due minuti aggiungo un numero uno del mondo alla mia collezione. Ho giocato con sei numeri 1…”. Sinner ha allargato il sorriso: "Ma io non sono più numero uno!".
L'invito però è stato accolto. E così Scanagatta è entrato in campo e ha scambiato qualche colpo a rete con Sinner, mostrando buone abilità con la volée e un'ottima manualità. Lo scambio però, come era pronosticabile che fosse, è stato vinto da Jannik, ma Ubaldo può aggiungere un numero uno alla sua collezione.
Leggi tutto: "Fammi giocare due minuti con te", Sinner sfida... Scanagatta a Riad

(Adnkronos) - "Siamo fratelli e famiglia", così Michelle Hunziker definisce il suo legame con Eros Ramazzotti, suo ex marito e padre della loro figlia Aurora Ramazzotti. In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, la conduttrice televisiva è tornata a parlare del suo passato: "Ci vogliamo un bene dell’anima ed è ancora più bello, ma penso alla sofferenza che c’è stata per aver perso un momento così importante in cui eravamo all’apice dell’amore", ha spiegato.
Oggi Michelle ammette che si comporterebbe in modo diverso e lotterebbe, senza cedere ai primi momenti di difficoltà: "In un momento di grande difficoltà non sono stata in grado di gestire la situazione perché ero troppo piccola e poi sono entrata in quella fase orribile (della setta, ndr). Inoltre era morto il mio papà, era una condizione veramente difficile", ha detto la conduttrice.
Hunziker è mamma di tre figlie e nonna, dal 2023, grazie ad Aurora, la primogenita che ha sentito spesso il peso di avere una 'big mother' come lei: "Ingombrante, lo so. Per Auri è stato difficilissimo, lei ha anche un padre famoso, Eros. È stata bullizzata moltissimo per l’aspetto, però è una ragazza che si è fatta le ossa con una grande struttura. Io l’ho cresciuta nella semplicità". Oggi Aurora è mamma del piccolo Cesare Augusto: "È una mamma speciale e ha realizzato se stessa attraverso il successo della maternità. Le faccio tanti complimenti, lei e Goffredo stanno crescendo un bambino gioioso che canta e balla".
48 anni e un aspetto che fa invidia a chiunque: "Sono consapevole di amarmi molto, che è diverso. Ma non è sempre stato così. E’ stato un percorso tortuoso e difficilissimo perché io avevo una autostima bassissima", ha detto Hunziker.
Leggi tutto: Michelle Hunziker: "Eros? Siamo famiglia, non ho saputo gestire la situazione"

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