(Adnkronos) - Addio a Marco Bonamico, "vera e propria leggenda del basket italiano". Ad annunciare la morte la Virtus di Bologna.
Il 'Marine', si legge nella nota, "ha giocato per buona parte della carriera nella Virtus (per quattro diverse volte, 1975-76, 1977-78, dal 1980 al 1986 e 1988-89) e per una stagione anche in Fortitudo, ne 1976-77. In bianconero ha vinto due scudetti, tra cui quello della stella nel 1984 e due Coppe Italia. Con la Nazionale ha vinto l'argento olimpico a Mosca 1980 e l'oro europeo nel 1983 a Nantes. Dopo il ritiro è rimasto a lungo nel mondo del basket, sia come dirigente (presidente di Legadue), sia come commentatore TV".
"Ci ha lasciati nella notte il 'Marine', Marco Bonamico, uno dei più bravi giocatori italiani di tutti i tempi. Aveva 68 anni. Ha lasciato un ricordo positivo come atleta e come uomo in ogni realtà che lo ha visto protagonista", scrive la Federbasket dal suo sito. "Il presidente FIP Giovanni Petrucci, commosso e colpito dalla notizia, a titolo personale e a nome della pallacanestro italiana, è vicino alla famiglia e ne condivide il cordoglio. Marco Bonamico non era stato solo un top player, ma anche presidente GIBA e della Legadue e commentatore televisivo con la RAI: nel 2004 aveva commentato i Giochi Olimpici di Atene e la medaglia d’argento della Nazionale insieme a Franco Lauro".
"Una carriera intensa la sua: due scudetti (in epoche diverse) con la Virtus Bologna, fra cui quello della stella nel 1984, due Coppe Italia, ma anche un’importante carriera in Nazionale (151 presenze e 777 punti) con l’Argento dei Giochi Olimpici di Mosca nel 1980 e l’Oro Europeo di Nantes. Aveva giocato anche con Fortitudo Bologna, Mens Sana Siena, Olimpia Milano, Basket Napoli, Forlì e Udine. Aveva promosso la pallacanestro in tutte le forme e modalità. È stato un pioniere del 3X3", aggiunge.
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(Adnkronos) - "Le professioni tecniche ordinistiche sono, da sempre, presidio decisivo dell’interesse pubblico. Progettano, certificano, collaudano, interpretano norme complesse e trasformano bisogni collettivi in soluzioni concrete. E lo fanno nel rispetto di un sistema ordinato che garantisce qualità, responsabilità e legalità. Un sistema, però, che oggi ha bisogno urgente di essere aggiornato". E' l'appello che lancia Massimo Crusi, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori.
"Le diverse riforme succedutesi nel tempo, compresa quella del 2011, che tentarono di porre ordine a una materia a lungo frammentata, furono frutto di un tempo diverso. Non conoscevano ancora la portata della transizione digitale, l’impatto dell’intelligenza artificiale, le conseguenze sistemiche di una pandemia o le sfide legate alla sostenibilità ambientale e sociale e alla rigenerazione di città e territori. La logica di allora era ancora quella della stabilità normativa. Oggi viviamo invece nella costante necessità di adattamento", sottolinea ancora Crusi.
"Gli Ordini professionali -spiega Crusi- sono chiamati a svolgere una funzione essenziale: vigilare, formare, tutelare la collettività attraverso la competenza e l’etica dei propri iscritti. Sono espressione del principio di sussidiarietà: corpi intermedi che affiancano lo Stato, senza sostituirlo, garantendo però il presidio quotidiano dell’interesse generale, con strumenti autonomi e con una funzione pubblica riconosciuta dalla legge".
"Ma a fronte di una funzione sempre più complessa e strategica, restano regole -spiega ancora Crusi- pensate per un contesto che non esiste più. Regole che faticano a rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro tecnico in continua evoluzione, a garantire standard aggiornati, a valorizzare davvero la formazione continua come strumento di crescita e non solo come obbligo formale. Regole che non sempre sostengono il ruolo dell’Ordine come promotore culturale, ma spesso lo relegano a mera burocrazia di vigilanza".
Secondo il presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori "è giunto il momento, con coraggio e visione, di mettere mano a una riforma vera. Che non riscriva tutto, ma aggiorni ciò che va aggiornato. Che rafforzi l’autonomia e la funzione sociale degli Ordini, semplifichi i percorsi di accesso e valorizzi la qualità delle competenze. Che ridia senso all’etica professionale, in un tempo in cui la tecnologia può essere un supporto o un rischio, a seconda della coscienza di chi la utilizza".
"Non si tratta -aggiunge ancora Crusi- di 'concedere qualcosa' alle professioni. Si tratta di dare al Paese un sistema ordinistico all’altezza del presente. Perché non può esserci innovazione, né transizione ecologica, né qualità e sicurezza del costruito, né digitalizzazione della pubblica amministrazione, senza il contributo di professionisti aggiornati, formati, accompagnati da regole adeguate. Chi svolge una funzione pubblica ha diritto a un impianto normativo all’altezza della propria responsabilità. E l’Italia ha il dovere di dare ai suoi Ordini professionali – soprattutto quelli tecnici – le regole giuste per non perdere il futuro", conclude.
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(Adnkronos) - Morta Loni Anderson, attrice simbolo della televisione americana e indimenticabile volto della sitcom "WKRP a Cincinnati", a lungo al centro dell'attenzione dei tabloid per il suo fiabesco matrimonio e il turbolento divorzio da Burt Reynolds. Il decesso è avvenuto domenica 3 agosto a Los Angeles a causa di una "malattia acuta e prolungata", secondo quanto comunicato dalla sua agente Cheryl J. Kagan. Aveva 79 anni.
Nata a Saint Paul, nel Minnesota, il 5 agosto 1945, Loni Anderson è stata molto più di un volto televisivo. Con il suo personaggio di Jennifer Marlowe, la segretaria bionda tutt'altro che svampita della stazione radiofonica fittizia WKRP, ha saputo ribaltare con ironia e intelligenza lo stereotipo della "bionda stupida" dominante nella tv dell'epoca. Per quel ruolo, ha ricevuto due nomination agli Emmy Award (1980 e 1981), distinguendosi per la sua brillantezza e presenza scenica in un panorama dominato da personaggi maschili.
Dopo il debutto negli anni Settanta in serie come "Pepper Anderson - Agente speciale" e "Barnaby Jones", Anderson ottenne la popolarità internazionale grazie alla serie "WKRP a Cincinnati", andata in onda dal 1978 al 1982. Il creatore Hugh Wilson, inizialmente colpito da una foto promozionale dell'attrice, modificò il personaggio su sua proposta: Jennifer non sarebbe stata solo "bella presenza", ma "la persona più intelligente dello studio radiofonico".
La sua carriera è proseguita con ruoli in film e serie tv, tra cui "La storia di Jayne Mansfield' (1980), dove recitava accanto a un giovane Arnold Schwarzenegger, e 'White Hot - Il misterioso assassinio' di Thelma Todd (1991), confermando il suo talento anche nel genere drammatico. Sul piccolo schermo ha avuto altri ruoli significativi nelle serie 'Corsie in allegria', 'Easy Street', 'Melrose Place', 'Sabrina, vita da strega' e 'So Notorious'. Al cinema ha recitato in film come 'Stroker Ace' (1983) e 'A Night at the Roxbury' (1998).
Sul fronte della vita privata, Loni Anderson è stata spesso sotto i riflettori dei tabloid, soprattutto per il suo matrimonio da copertina con Burt Reynolds. I due si sposarono il 29 aprile 1988 nel ranch dell'attore in Florida. La cerimonia, con tanto di anello con diamante giallo da sette carati, ottenne le prima pagine delle riviste dell'epoca. Ma il sogno si trasformò presto in incubo. Dopo anni di tensioni, accuse reciproche e una battaglia legale per l'affidamento del figlio adottivo Quinton, il matrimonio finì nel 1994 con uno dei divorzi più mediatici (e velenosi) nella storia di Hollywood. I rapporti tra i due si mantennero tesi per anni, anche a causa di una lunga disputa economica risolta solo nel 2015.
Loni Anderson è stata sposata quattro volte. Dal primo matrimonio con Bruce Hasselberg ebbe la figlia Deidra. Il figlio Quinton fu adottato durante il matrimonio con Reynolds. Dal 2008 era legata al musicista Bob Flick, membro del gruppo folk The Brothers Four, conosciuto 45 anni prima. Sempre lontana dagli scandali dopo la tempesta mediatica con Reynolds, negli ultimi anni Loni aveva preso parte a progetti indipendenti e commedie televisive, mantenendo viva la passione per la recitazione.
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(Adnkronos) - Finale ad alta tensione tra Flavio Cobolli e Ben Shelton. Nel match valido per gli ottavi di finale del Masters 1000 di Toronto a fine partita è andata in scena una stretta di mano piuttosto tesa tra i due, con l'americano che aveva frainteso un gesto dell'azzurro. Tutto è successo dopo che Shelton ha realizzato il match point con cui ha battuto Cobolli in tre set con il punteggio di 6-4, 4-6, 7-6 (1), volando così ai quarti di finale del torneo canadese.
Lo statunitense, una volta raggiunto l'azzurro a rete per i saluti di fine partita, ha accusato Cobolli di aver fatto una smorfia rivolta a lui durante il match. Shelton ha mimato l'espressione, ma Flavio ha negato fosse riferito a lui e spiegato che era rivolto al suo angolo. La discussione è proseguita per alcuni minuti, con il giudice di sedia intervenuto per fare da paciere.
Shelton ha poi chiuso il caso in conferenza stampa: "Ha fatto un gesto durante il tie break e gli ho chiesto spiegazioni", ha detto lo statunitense, numero sette del mondo, "Cobolli ha detto che non era rivolto a me e io gli credo, quindi va tutto bene."
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(Adnkronos) - La Corea del Sud ha iniziato a rimuovere gli altoparlanti al confine utilizzati per diffondere a tutto volume K-pop e notiziari nella Corea del Nord, mentre l'amministrazione del nuovo presidente sudcoreano Lee Jae-myung cerca di allentare le tensioni con Pyongyang. "A partire da oggi, l'esercito ha iniziato a rimuovere gli altoparlanti", ha detto ai giornalisti Lee Kyung-ho, portavoce del ministero della Difesa della Corea del Sud. "Si tratta di una misura pratica volta ad alleviare le tensioni con il Nord, a patto che tali azioni non compromettano lo stato di prontezza dell'esercito", ha proseguito.
Tutti gli altoparlanti installati lungo il confine saranno smantellati entro la fine della settimana, ha aggiunto, senza però rivelare il numero esatto di quelli che saranno rimossi. Il presidente Lee, eletto dopo che il suo predecessore era stato messo sotto accusa per aver dichiarato la legge marziale, aveva ordinato all'esercito di interrompere le trasmissioni nel tentativo di "ripristinare la fiducia". Il precedente governo aveva avviato le trasmissioni l'anno scorso in risposta a una raffica di palloncini pieni di rifiuti lanciati verso la Corea del Sud da Pyongyang. L'impegno di Lee è quello di migliorare i rapporti con la Corea del Nord e ridurre le tensioni nella penisola.
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(Adnkronos) - “Il numero estremamente limitato delle persone attualmente presenti nel Cpr, appena 27, insieme con la disponibilità di posti nei Centri collocati sul territorio nazionale rende non giustificato il trasferimento in Albania di queste persone". Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, e la Garante delle persone private della libertà personale di Roma Capitale, Valentina Calderone, al termine della prima visita al Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) e al carcere di Gjader in Albania, per una rilevazione dei flussi, degli spazi, dei servizi, delle procedure, e i colloqui personali con gli ospiti della struttura.
"Anche se abbiamo potuto verificare che le risorse umane, professionali e finanziarie a disposizione dell’ente gestore, consentono al momento un trattamento adeguato dei trattenuti. Naturalmente ci sono difficoltà per i rapporti con i familiari e i legali dovute alla collocazione del Centro in territorio albanese e potenziali rischi per l’assistenza sanitaria, laddove non dovesse essere sufficiente quella prestata all’interno del Centro, manca inoltre qualsiasi opportunità di attività nelle lunghe giornate all’interno del Cpr”, aggiungono.
Il Centro di Gjader, spiegano i Garanti, "è sotto la responsabilità della Prefettura di Roma, e questo configura una competenza territoriale dei Garanti delle persone detenute di Regione Lazio e Roma Capitale, che sono stati accolti dai dirigenti della Polizia di Stato e dell’ente gestore del Cpr, Medihospes, i quali hanno permesso un’analisi approfondita della situazione offrendo ogni elemento utile di conoscenza". I Garanti hanno incontrato anche la direttrice della sezione penitenziaria interna, e hanno visitato la struttura, "al momento mai utilizzata, in grado di ospitare fino a 24 detenuti, destinata a chi dovesse essere arrestato per fatti compiuti all’interno del centro. Il Cpr consta di 144 posti regolamentari, con una capienza di 96 posti disponibili. Attualmente, è inutilizzata la parte della struttura destinata ai richiedenti asilo appena sbarcati, che può ospitare fino a 880 persone".
Ieri, martedì 29 luglio, al momento del primo ingresso dei Garanti, erano presenti 28 trattenuti. Oggi sono presenti in 27, in quanto un cittadino pakistano è stato rimpatriato stamane. Sono persone provenienti prevalentemente da Algeria, Senegal, Pakistan, India, Ghana. Da quando il centro di Gjader ha iniziato a essere utilizzato come Cpr, vale a dire da aprile di quest’anno, sono transitate 140 persone e ne sono uscite 113: 40 per mancata proroga del trattenimento, 37 perché rimpatriati, 15 per inidoneità sanitaria al trattenimento, sette per riconoscimento della protezione internazionale e altre per motivi diversi, come il trasferimento in altri Centri o la sospensiva del decreto di espulsione. All’interno del perimetro del centro, sono presenti unità di personale della Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanzia ed è presente l’Ufficio immigrazione, dipendente dalla Questura di Roma. Per l’ente gestore del Cpr, Medihospes, lavorano 113 persone, tra operatori dell’area sanitaria, dell’area legale, mediatori culturali. Nel corso della visita, Anastasìa e Calderone hanno ascoltato tutti i trattenuti che ne hanno fatto richiesta.
(Adnkronos) - Un colpo al cuore. E' stata questa la causa della morte di Jesto, il rapper romano deceduto venerdì 1 agosto. A rivelarlo il fratello di Justin Yamanouchi, questo il suo nome all'anagrafe, avrebbe compiuto 41 anni il prossimo 25 novembre. "Vorrei evitare speculazioni", scrive in un post su Instragram Taiyo 'Hyst' Yamanouchi. "Quindi vi comunico che la causa è stato un colpo al cuore, totalmente inaspettato e imprevedibile soprattutto considerato lo stile che conduceva, attento all'alimentazione, in impeccabile forma fisica, immerso nella lettura e nella conoscenza. Mai come oggi lanciato verso nuovi progetti meravigliosi".
"Vi ringrazio per i messaggi e i ricordi - si legge ancora nel post scritto qualche giorno dopo la morte del fratello - potete immaginare che non posso rispondere a tutti ma vi leggo. Non posso dire di essere sorpreso dall'amore che ci trasmettete perché sono perfettamente consapevole dell'impatto che Justin ha avuto nelle nostre vite. Siamo stati tutti molto privilegiati". E sui progetti del rapper, Hyto ha affermato che “con il supporto dello staff di Maqueta, con cui Jesto ha realizzato i suoi ultimi lavori, ci impegniamo a dare vita nei prossimi mesi poiché riteniamo inaccettabile che il suo pubblico, a cui questi progetti erano destinati, ne siano privati. Qualunque altra uscita o merchandising che non sia comunicato da me sarà da considerarsi non ufficiale o sciacallaggio. Il corpo cede, l'arte continua”.
“Ho tardato a dare la notizia pubblica perché volevo avere certezza delle informazioni da dare - scrive ancora il fratello di Jesto - Purtroppo alcuni sulla base di voci non confermate dai familiari hanno ritenuto di poter diffondere l'informazione prima di me, altri hanno rilanciato aggiungendo altre informazioni non esatte. Ritengo questo comportamento altamente irrispettoso e, nonostante io capisca 'l'era della comunicazione' in cui ci troviamo so che non era difficile guardare il mio profilo e vedere che non c'era stata alcuna comunicazione ufficiale. Pur tenendo conto del tono affettuoso e rispettoso dell'esternazione, so che non c'era bisogno di 'essere il primo' a tutti costi. Altri - ha continuato - hanno rilanciato, creando associazioni quantomeno surreali di cui vi prego di non tenere conto. Qualsiasi comunicazione ulteriore arriverà da me soltanto, in accordo con i suoi collaboratori e amici (reali) più stretti. Vi vogliamo bene. Tayo Hyst Yamanouchi. Ora e per sempre 'E? JESTO'".
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(Adnkronos) - L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato una sanzione di 1 milione di euro a Infinite Styles Services Co. Ltd, società che in Europa gestisce i siti di compravendita dei prodotti Shein, per l’utilizzo di messaggi e asserzioni ambientali (green claim) ingannevoli/omissivi nella promozione e vendita di prodotti di abbigliamento a marchio Shein. La società, si legge in una nota dell'Antitrust, tramite il sito web https://it.shein.com e altre pagine online informative e/o promozionali, ha diffuso claim ambientali nelle sezioni #Sheintheknow, “evoluShein” e “Responsabilità sociale”, in alcuni casi vaghi, generici e/o eccessivamente enfatici, in altri casi omissivi e ingannevoli.
Le asserzioni ambientali nella sezione #Sheintheknow, relative alla “progettazione di un sistema circolare” o sulla riciclabilità dei prodotti, sono risultate false o quanto meno confusionarie. I claim utilizzati da Shein per presentare, descrivere e promuovere i capi di abbigliamento della linea “evoluShein by Design” enfatizzano l’uso di fibre “green” senza indicare in maniera chiara quali siano i sostanziali benefici ambientali dei prodotti durante il loro intero ciclo di vita e senza specificare che tale linea di prodotti è ancora marginale rispetto al totale dei prodotti a marchio Shein. Inoltre, queste affermazioni possono indurre i consumatori a ritenere non solo che la collezione “evoluShein by Design” sia realizzata unicamente con materiali “ecosostenibili”, ma anche che i prodotti di questa collezione siano totalmente riciclabili, circostanza che, considerando le fibre utilizzate e i sistemi di riciclo attualmente esistenti, non risulta veritiera. Gli annunci da parte di Shein di voler ridurre del 25% le emissioni di gas serra entro il 2030 e di azzerarle entro il 2050 sono presentati, nella sezione relativa alla “Responsabilità sociale”, in maniera generica e vaga, risultando addirittura contraddetti dall’incremento delle emissioni di gas serra dell’attività di Shein per gli anni 2023 e 2024.
Nel valutare la scorrettezza delle condotte di Shein, l’Autorità ha evidenziato il maggior dovere di diligenza che incombe su di essa perché opera in un settore e con modalità altamente inquinanti, come quello dell’abbigliamento cosiddetto “usa e getta” (“fast e super fast fashion”).
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(Adnkronos) - I call center aggressivi sono un tema cruciale per il mercato dell’energia e un fenomeno, purtroppo diffuso, che va al di là del fastidio legato a una telefonata indesiderata. Nei casi più gravi si registrano anche attivazioni non richieste di contratti.
Arera snocciola delle regole d’oro per evitare spiacevoli sorprese quando si riceve una chiamata da un call center che vuole farci sottoscrivere un contratto.
La prima regola, valida sia per i call center che per gli agenti porta a porta, è quella di non dare mai e in nessun caso i propri codici Pdr o Pod e di non far vedere mai la propria bolletta sulla quale sono riportati quei codici. Si tratta dei numeri riferiti al proprio contatore del gas e della luce e sono necessari per cambiare il contratto di fornitura. Quindi a meno che non si voglia cambiare contratto non vanno comunicati.
Insieme ad Agcm, Arera ha stilato un vademecum nell’ambito della campagna informativa “Difenditi così”.
Il primo punto riguarda chi sta chiamando. I call center sono obbligati a identificarsi chiaramente, dichiarando per conto di chi stanno chiamando e lo scopo della telefonata. Ricordate che nessuna Autorità, Agenzia o Ente pubblico chiama i clienti finali per attivare nuovi contratti. Non esiste l’obbligo di concludere il contratto per telefono, anzi, secondo il Codice del Consumo per rendere vincolante un contratto concluso per telefono è necessaria una conferma del consumatore, che deve essere espressa normalmente in forma scritta. Per cui perché un contratto stipulato telefonicamente abbia valore il cliente deve rinunciare espressamente alla forma scritta per la conclusione del contratto che, in ogni caso, gli deve essere inviato in forma fisica (anche mail) dopo la sottoscrizione.
Altra dritta utile è quella di non lasciarsi condizionare: prendere tutto il tempo necessario per valutare le offerte anche confrontandole sul Portale Offerte di Arera. Nessuno rimane senza fornitura di energia elettrica e gas a meno che non sia il cliente stesso a richiederlo o in caso di morosità (ma anche qui i tempi sono ben definiti e sono previste una serie di comunicazioni prima di un eventuale sospensione).
Attenzione, inoltre, alle voci del prezzo finale. Non sempre il prezzo pubblicizzato è quello 'finito' ma spesso è riferito ai costi di commercializzazione e ai costi relativi all’acquisto dell’energia e del gas, che sono la parte su cui i venditori si possono fare concorrenza. L’operatore deve indicare se l’offerta è a prezzo fisso o variabile e, in quest’ultimo caso, deve specificare quali sono i parametri di riferimento. Inoltre, devono essere chiaramente descritti beni o servizi aggiuntivi (caldaia, condizionatori o abbonamento a pay-tv) eventualmente inclusi nell’offerta.
Esiste il diritto di ripensamento, che va esercitato entro 14 giorni senza fornire alcuna motivazione, basta inviare una raccomandata A/R o una Pec al fornitore (o compilando l’apposito modulo allegato alle condizioni di contratto). Se si riceve una bolletta da una nuova società di vendita ma non si è fatto nessun passaggio in tal senso (attivazioni non richieste), si può chiedere al fornitore che ha inviato la bolletta di fornire la prova del nuovo contratto, inviando un reclamo scritto. Nel caso di attivazione non richiesta il consumatore ha diritto a non pagare la fornitura ai sensi del Codice del Consumo. Per ogni informazione è utile chiamare lo Sportello per il consumatore di ARERA 800 166 654 o andare sul sito www.difenditicosi.it.
Maggiori informazioni su Arera.it
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(Adnkronos) - Caldo africano alla riscossa ad agosto. Questi sono gli ultimi giorni di temperature gradevoli sul nostro Paese: la nuova settimana ci traghetterà infatti verso una nuova ondata di calore che potrebbe tenerci compagnia almeno fino a metà agosto, dicono gli esperti.
Federico Brescia, meteorologo de iLMeteo.it, conferma che dopo un inizio di settimana piacevole arriverà un’aggressiva rimonta anticiclonica africana che porterà un’impennata delle temperature.
Nel dettaglio, da lunedì 4 agosto, la situazione meteorologica cambierà. L'anticiclone delle Azzorre si espanderà sull'Italia, portando stabilità e bel tempo ovunque, ad eccezione del Sud, dove si registreranno locali rovesci, specie tra Puglia e Basilicata. Le giornate saranno soleggiate e le temperature gradevoli, con massime che non supereranno i 30-32°C.
Il vero e proprio colpo di scena arriverà da giovedì 7 agosto. L'anticiclone delle Azzorre lascerà il posto a una potente rimonta anticiclonica di origine africana. Aria calda proveniente dal Nord Africa si riverserà sull'Italia, provocando un'impennata notevole delle temperature. Verso il fine settimana, si prevede che in molte zone si supereranno i 35°C, inclusi i settori pianeggianti del Nord. L'ondata di calore si farà sentire con picchi che potrebbero toccare i 37-38°C in diverse località e punte di 40°C al Sud.
L'influenza di questo anticiclone africano dovrebbe persistere almeno fino a metà agosto, assicurando stabilità e bel tempo in gran parte del Paese. Le temperature si manterranno costantemente al di sopra delle medie stagionali, offrendo condizioni ideali per le vacanze. Chi si trova al mare o in montagna potrà godere di giornate serene e perfette per le attività all'aperto, senza l'ombra di perturbazioni significative all'orizzonte.
Bisognerà comunque prestare attenzione se avete in programma escursioni in alta montagna. Sulle vette alpine non si possono escludere i classici temporali di calore pomeridiani, un fenomeno tipico di questo periodo. Questi rovesci, sebbene di breve durata, possono manifestarsi improvvisamente e rendere pericoloso il rientro.
L'arrivo di una nuova ondata di caldo africano, come quella che stiamo per affrontare, è ormai un evento quasi scontato nel 2025. Dobbiamo abituarci a questa nuova realtà, perché non è più come un tempo. Le fasce tropicali del nostro pianeta sono diventate molto più calde e, di conseguenza, riescono a espandersi con maggiore facilità anche verso le aree temperate. Il Mediterraneo, in particolare, si trova in una posizione vulnerabile, diventando un bersaglio frequente di queste rimonte anticicloniche di origine africana.
Non si tratta più di fenomeni eccezionali, ma di una tendenza che si sta consolidando. La prima parte dell'estate 2025 ha già visto diverse di queste ondate di calore e, con molta probabilità, ne vedremo ancora. È un segno tangibile dei cambiamenti climatici in atto, che stanno alterando i tradizionali equilibri meteorologici a cui eravamo abituati.
Lunedì 4. Al Nord: sole e temperature massime in aumento. Al Centro: residui rovesci in Abruzzo, sole altrove. Al Sud: variabile con locali rovesci specie su Puglia e Basilicata.
Martedì 5. Al Nord: sole e temperature in aumento. Al Centro: sereno e temperature in aumento. Al Sud: migliora con ampi spazi soleggiati, temperature in aumento
Mercoledì 6. Al Nord: sole e caldo. Al Centro: sereno con caldo in deciso aumento. Al Sud: sereno o poco nuvoloso e caldo.
La tendenza: anticiclone in rinforzo con sole ovunque e caldo africano sempre più intenso.
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(Adnkronos) - Le autorità di Kiev hanno dichiarato l'allerta aerea su tutto il territorio ucraino. Lo ha annunciato l'Aeronautica Militare ucraina dopo aver segnalato il decollo di un caccia MiG-31K dalla Russia.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha confermato che il suo inviato speciale Steve Witkoff si recherà in Russia questa settimana. Più precisamente, secondo il presidente Usa, Witkoff si recherà in visita "credo mercoledì o giovedì". Rispondendo ai giornalisti sulla missione di Witkoff a Mosca, Trump ha detto che l'obiettivo è ''raggiungere un accordo per far sì che si smetta di uccidere la gente". Ed ha ribadito che se la Russia non accetta l'accordo per il cessate il fuoco con l'Ucraina ''ci saranno sanzioni''. Ma, ha aggiunto, i russi ''come sapete sono molto astuti e sono abbastanza bravi ad aggirare sanzioni. Per cui vedremo cosa succederà''.
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