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Ucraina-Russia, Zelensky: "Nessuno ha ancora visto memorandum Mosca"

30 Maggio 2025
Palazzo distrutto in Ucraina (Afp)

(Adnkronos) - Volodymyr Zelensky accusa ancora una volta la Russia di prolungare deliberatamente la guerra in Ucraina e di svuotare di significato i negoziati diplomatici. E lo fa dopo l'annuncio di Mosca sui colloqui a Istanbul il prossimo 2 giugno, quando il Cremlino ha assicurato che presenterà il suo 'memorandum', un documento che tuttavia né Kiev né tantomeno gli alleati coinvolti nei negoziati hanno ancora visto. 

"E' un inganno" scrive su X, citando il presunto "memorandum", che il Cremlino aveva promesso di elaborare in vista dei colloqui multilaterali, ma che, secondo Kiev, non è mai stato condiviso né con l'Ucraina né con gli altri partner coinvolti. 

"Anche il cosiddetto 'memorandum', che hanno promesso e che presumibilmente hanno preparato per oltre una settimana, nessuno lo ha ancora visto", ha scritto Zelensky. "Non è stato condiviso con l'Ucraina. Non è stato condiviso con i nostri partner. Non lo hanno neppure consegnato alla Turchia, il Paese che ha ospitato il primo incontro".  

Il leader ucraino ha quindi attaccato la strategia di Mosca: "Stanno facendo di tutto per rendere gli incontri privi di significato. E questa è una ragione ulteriore per cui servono sanzioni e pressioni adeguate sulla Russia". 

Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov ha dichiarato mercoledì scorso che Mosca è pronta a presentare il 2 giugno a Istanbul il suo memorandum che "definisce la nostra posizione" e le richieste per superare "le cause profonde della crisi". Lavrov, ha reso noto il ministero degli Esteri russo, ha informato il suo omologo statunitense Marco Rubio sui preparativi di Mosca per i colloqui diretti con l'Ucraina a Istanbul lunedì prossimo. 

Kiev aveva già chiesto a Mosca di fornire in anticipo le sue condizioni di pace per garantire che l'incontro produca risultati. "Non siamo contrari a ulteriori incontri con i russi e siamo in attesa del loro memorandum", ha dichiarato il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov in un post su X.  

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan esorta Mosca e Kiev "a non chiudere la porta" al dialogo, mentre si attende la risposta ucraina sui colloqui diretti, proposti da Mosca, a Istanbul il 2 giugno per raggiungere un accordo di pace. "Siamo in contatto con la Russia e con l'Ucraina - fa sapere la presidenza turca -. Stiamo dicendo loro di non chiudere la porta fintanto che resta aperta. Continuiamo a impegnarci per la pace e continueremo i nostri sforzi". 

"Per quanto ne so, non è ancora arrivata alcuna risposta... dobbiamo attendere una risposta dalla parte ucraina", ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, definendo "non costruttiva" la richiesta di Kiev alla Russia di fornire condizioni di pace prima dei colloqui.  

 

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Dazi, Corte d'Appello Usa congela sentenza: tariffe ancora in vigore. Trump attacca i giudici

30 Maggio 2025
Donald Trump - Afp

(Adnkronos) - Per ora i dazi, imposti dal presidente americano Donald Trump, resteranno in vigore. Lo ha stabilito la Corte d'Appello federale che ha concesso una sospensione temporanea della sentenza del Tribunale del Commercio Internazionale fino a nuovo avviso, lasciando così aperta la possibilità di ulteriori sviluppi giudiziari. 

In precedenza il tribunale federale americano ha stabilito che Donald Trump non ha l'autorità di imporre i dazi ingenti che hanno fatto schizzare i prezzi delle importazioni negli Stati Uniti. Tre giudici della United States Court of International Trade di Manhattan hanno ordinato lo stop alle tariffe doganali imposte da Trump, anche quelli annunciati il 2 aprile. La decisione impediva anche a Trump di applicare le misure tariffarie, imposte a inizio anno, contro Cina, Messico e Canada e presentate come decisione per contrastare il flusso del Fentanyl negli Usa. 

I giudici si sono pronunciati a favore di un'"ingiunzione permanente", che potrebbe bloccare le misure tariffarie annunciate in nome dell'International Emergency Economic Powers Act prima ancora dei possibili "accordi" con i partner commerciali degli Usa, e hanno indicato un periodo di dieci giorni per l'emissione di provvedimenti amministrativi "per rendere effettiva l'ingiunzione". La maggior parte dei dazi, ma non tutti, sarebbero così bloccati se la sentenza fosse confermata. 

La sentenza riguarda i dazi del 30% contro la Cina, del 25% sulle merci importate da Messico e Canada e quelli del 10% sulla maggior parte dei beni che arrivano negli Usa. Non riguarda, invece, le misure tariffarie al 25% su auto e componenti, acciaio e allumino, imposti in nome del Trade Expansion Act. 

Tra i tre giudici della Us Court of International Trade che mercoledì hanno bocciato i dazi di Donald Trump c'è anche un togato nominato dal tycoon durante il suo primo mandato alla Casa Bianca.  

La Casa Bianca aveva duramente criticato la decisione della Corte del Commercio Internazionale, definendola "palesemente sbagliata" e annunciando ricorso immediato. "La corte ha abusato del proprio potere per usurpare l’autorità del presidente Trump", ha dichiarato la portavoce Karoline Leavitt, mentre il Dipartimento di Giustizia ha chiesto un congelamento amministrativo del verdetto e ha detto di volersi rivolgere d’urgenza alla Corte Suprema. 

Dopo la sospensione della sentenza del Tribunale del Commercio Internazionale, il presidente Trump è intervenuto sul social Truth attaccando i giudici che avevano deciso lo stop ai dazi, parlando di "sentenza politica".  

Il Tribunale, ha scritto, "si è incredibilmente pronunciato contro gli Stati Uniti d'America su dazi disperatamente necessari, ma fortunatamente l'intera giuria di 11 giudici della Corte d'Appello degli Stati Uniti per la Corte Federale hanno sospeso l'ordinanza".  

"Da dove vengono questi tre giudici iniziali? Com'è possibile che abbiano potenzialmente arrecato un danno così grande agli Stati Uniti d'America? È solo odio per "Trump"? Quale altra ragione potrebbe esserci?", si chiede il tycoon. 

E ancora: "La sentenza del Tribunale Suprema degli Stati Uniti per il Commercio Internazionale è sbagliata e politica! Speriamo che la Corte Suprema annulli questa orribile decisione, che minaccia il Paese, rapidamente e fermamente. Non si deve permettere ai "truffatori" dietro le quinte di distruggere la nostra Nazione", l'accusa nel lungo post. 

Per Trump, "giudici della sinistra radicale, insieme ad altre pessime persone, stanno distruggendo l'America. Con questa decisione, il nostro Paese perderebbe migliaia di miliardi di dollari, denaro che renderebbe l'America di nuovo grande. Sarebbe la sentenza finanziaria più severa mai pronunciata nei nostri confronti come nazione sovrana". Ma, conclude "il presidente degli Stati Uniti deve avere il potere di proteggere l'America da coloro che le stanno arrecando danni economici e finanziari". 

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Musetti-Navone: orario, precedenti e dove vederla in tv

30 Maggio 2025
Lorenzo Musetti - Afp

(Adnkronos) - Lorenzo Musetti torna in campo al Roland Garros 2025. Il tennista azzurro sfida oggi, venerdì 30 maggio, l'argentino Mariano Navone, numero 97 del mondo, nel terzo turno del torneo parigino, secondo Slam della stagione dopo gli Australian Open, vinti da Jannik Sinner lo scorso gennaio. Musetti fin qui ha battuto il tedesco Hanfmann all'esordio e si è ripetuto contro Cilic al secondo turno. 

 

La sfida tra Musetti e Navone è in programma oggi, venerdì 30 maggio, alle ore 11 sul campo Suzanne-Lenglen. I due tennisti si sono affrontati in due precedenti, con il parziale in perfetta parità: 1-1. L'ultimo match risale alle scorse Olimpiadi di Parigi, quando Musetti si impose in due set. 

 

Musetti-Navone, così come tutte le partite del Roland Garros 2025, sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali Eurosport, visibili tramite abbonamento Sky. Lo Slam sarà disponibile anche in streaming sull'app SkyGo, su NOW, Dazn, Timvision e Discovery+. 

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Giro d'Italia, oggi la 19esima tappa: orario, percorso e dove vederla

30 Maggio 2025
Isaac Del Toro - Afp

(Adnkronos) - Il Giro d'Italia torna con la diciannovesima tappa. Oggi, venerdì 30 maggio, la Corsa Rosa affronta la sua terzultima frazione: 166 chilometri, da Biella a Champoluc, in Valle d'Aosta. Una tappa da uomini di classifica, che potrebbe anche cambiare la classifica generale. Al momento, la maglia rosa è sempre il messicano Isaac Del Toro. 

La tappa numero 19 del Giro d'Italia domani parte da Biella, città piemontese ai piedi delle Alpi Biellesi, e arriva dopo 166 chilometri a Champoluc, una frazione di Ayas, nell'alta val d'Ayas, in Valle d'Aosta. La tappa è la prima delle due tappe alpine prima della fine del Giro, in cui gli uomini di classifica proveranno a mettere in difficoltà il leader della corsa, Isaac Del Toro. Tappa alpina fatta di sole salite e discese. Dopo 4 km la salita a Croce Serra con il primo Gran premio della montagna, di livello 3, per poi entrare nella valle della Dora Baltea. 

Breve falsopiano fino a Verrès e poi tre lunghe salite da circa 15 km ciascuna senza respiro fra loro. Prima di scalare il Col Tzecore (con lunghi tratti oltre il 12% negli ultimi 4000 metri) c'è un traguardo volante a Pont-Saint-Martin mentre sul Col Tzecore un Gpm di primo livello. Poi si scalano il Col de St.Pantaléon, con Gpm di primo livello, e il Col de Joux, in cui c'è un altro Gpm di primo livello. Terminata la discesa su Brusson, inizia l'ultima parte con il passaggio da Antagnod (pendenze fino all'11%), in cui c'è un Gpm di secondo livello, che termina a 5 km dall'arrivo. 

Dopo Antagnod inizia la discesa, dapprima blanda fino ai 3000 metri dove la pendenza aumenta, per terminare con alcuni tornanti all'ultimo chilometro in centro a Champoluc. All’ultimo chilometro inizia un tratto in lastricato che termina a 400 m dall’arrivo, tutto in leggera ascesa. Retta finale di 80 m su asfalto larghezza 7 m. A Sain Vincent presente un traguardo volante, come a Chatillon. 

 

La 19esima tappa del Giro d'Italia 2025 partirà alle 12.20, con l'arrivo che dovrebbe essere intorno alle 17.15. La diretta tv in chiaro dell’edizione numero 108 della Corsa Rosa sarà a cura di Rai Sport e Rai 2 (streaming gratuito su RaiPlay), mentre la diretta tv in abbonamento sarà fruibile su Eurosport 1. Lo streaming in abbonamento sarà disponibile su Discovery+, Sky Go, Now e Dazn. 

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Israele-Gaza, niente accordo su proposta di tregua Usa: Netanyahu accetta, ma Hamas la boccia

30 Maggio 2025
Distruzione nella Striscia di Gaza (Afp)

(Adnkronos) - Niente di fatto sul fronte della tregua di 60 giorni a Gaza, proposta dagli Stati Uniti, con il piano Witkoff. Hamas, tramite il suo leader in esilio Bassem Naim, ha fatto sapere all'Afp che "non risponde alle richieste del nostro popolo". Non si tratta però di una chiusura definitiva perché la stessa fonte aggiunge che la leadership del movimento sta ancora "esaminando la proposta".  

Il piano degli Stati Uniti era stato, invece, approvato dallo stesso primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu come ha riportato Canale 12.  

Hamas sarebbe rimasta "delusa" per una proposta che, secondo quanto riferito da Axios, sarebbe molto più sbilanciata a favore di Israele rispetto alle precedenti. Secondo il giornalista di Axios, Barack Ravid, non include una chiara garanzia americana che il cessate il fuoco temporaneo sarà permanente. Ha anche osservato che la nuova proposta non afferma chiaramente che, se i negoziati dovessero proseguire oltre i 60 giorni, anche il cessate il fuoco continuerà e Israele non potrà violarlo unilateralmente come già avvenuto a marzo. 

La nuova proposta dell'inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff, prevede una tregua di 60 giorni nella Striscia di Gaza e il rilascio di 10 ostaggi in due fasi entro una settimana l'una dall'altra. Sempre secondo i media israeliani, Hamas dovrebbe consegnare i corpi di 18 ostaggi ancora nelle sue mani e lo stesso dovrebbe fare Israele con i corpi di 180 palestinesi. Il piano prevede anche la scarcerazione di 125 palestinesi condannati all'ergastolo e di 1.111 abitanti di Gaza, arrestati dopo l'attacco del 7 ottobre. 

I 60 giorni di tregua dovrebbero facilitare i negoziati per mettere definitivamente fine alla guerra e portare, contestualmente, al rilascio dei rimanenti ostaggi nelle mani della fazione palestinese.  

La proposta di Witkoff stabilisce anche il ritorno della distribuzione degli aiuti nella Striscia sotto l'egida dell'Onu e delle organizzazioni internazionali. L'esercito israeliano, infine, dovrebbe ritirarsi nelle posizioni che occupava prima dell'inizio della nuova offensiva a marzo. 

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Napoli, Conte rinnova. De Laurentiis: "Avanti tutta, più forti di prima"

29 Maggio 2025
Il post del presidente del Napoli

(Adnkronos) - "Avanti tutta, più forti di prima". Così su X il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis con un chiaro riferimento all'accordo con il tecnico Antonio Conte per farlo rimanere anche nella prossima stagione sulla panchina del Napoli. Il numero uno del Napoli ha così di fatto confermato la permanenza di Conte, postando la foto di lui e Conte che esultano insieme sul bus della festa scudetto sul lungomare di Napoli. Poi su Instagram il club ha pubblicato un video dal titolo che dice tutto: "Conte again". 

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Inaugurato stabilimento Eureka a Firenze, Mignon factory di macinacaffè italiano

29 Maggio 2025
Inaugurato stabilimento Eureka a Firenze, Mignon factory di macinacaffè italiano

(Adnkronos) - È diventata operativa la 'Mignon factory' di Eureka, un nuovo stabilimento interamente dedicato alla produzione della linea iconica dei macinacaffè professionali dell’azienda fiorentina. Frutto di un investimento di 3 milioni di euro, dal nuovo impianto sono stati lanciati sul mercato in questi giorni tre nuovi modelli del macinacaffè tecnologico Mignon che verranno prodotti per il target dei consumatori privati.  

All’interno del nuovo stabilimento, inaugurato alla presenza dei maggiori players del caffè, tra cui Lavazza, Illy e Smeg, vengono impiegate 24 risorse umane ad alta specializzazione. L’impianto produttivo occupa una superficie di 700 metri quadrati e ha una capacità produttiva di 700 macinacaffè al giorno. Accanto al nuovo show room aperto nel 2024, una sala polifunzionale che attrae ogni giorno professionisti e amanti del caffè a livello internazionale, la 'Mignon Factory' rappresenta un ulteriore tassello del piano di sviluppo aziendale che ha comportato il raddoppio dello storico stabilimento di Sesto Fiorentino, e la realizzazione di quella che può essere definita la 'grinder valley toscana'.  

“Questo investimento - ha dichiarato Maurizio Fiorani, managing director della Conti Valerio - sarà un volano per l’export e inciderà sull’intera filiera del caffè made in Italy. Puntiamo a implementare il mercato per i cosiddetti coffee lovers domestici, ma anche per i professionisti che cercano la giusta attrezzatura per la propria offerta specialty, ovvero quelle tipologie di caffè dal prezzo importante e dall’elevatissima qualità. La linea Mignon grazie alle sue performance professionali combinate alle ridotte dimensioni rappresenta un best seller e un benchmark di riferimento del segmento prosumer internazionale: Germania, Nord America, Uk e Medio Oriente saranno i mercati su cui punteremo maggiormente, realtà in cui già oggi il marchio Eureka è un trend setter affermato”. 

Fondata nel 1920 dall'imprenditore toscano Aurelio Conti, Conti Valerio Srl, con i marchi di punta Eureka 1920 ed Eureka Oro, oggi rappresenta la principale azienda italiana dei macinacaffè e macinadosatori per il canale professionale e per la casa. L'azienda di Sesto Fiorentino ha registrato infatti nel 2024 un fatturato di 60 milioni di euro derivante per il 98% dalle attività export e oltre 200.000 macinacaffè prodotti.  

Eureka investe il 5% del fatturato annuo in ricerca e sviluppo e nel biennio 2018 al 2024 ha depositato 8 nuovi brevetti tecnologici e ha ampliato la gamma con nuove linee che fanno leva su tecnologia e design. Con oltre cento dipendenti diretti, l’azienda vanta un'età media delle risorse umane pari a trentacinque anni. 

“Dai primi periodi del Covid, è aumentato vertiginosamente - ha continuato Fiorani - il desiderio di rivivere in casa il piacere del caffè preparato al bar- Infatti c’è stato un generale exploit dell’attrezzatura destinata a dei veri coffee corner domestici. Un fenomeno trasversale che in parte ha interessato anche l’Italia e che noi siamo stati in grado di anticipare avendo da sempre riconosciuto grande importanza agli investimenti in tecnologia e performance”.  

 

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Gaza, piano per tregua 60 giorni: sì di Netanyahu. Hamas: "Non ci stiamo"

29 Maggio 2025
Distruzione a Gaza (Afp)

(Adnkronos) - Niente accordo per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas. La proposta di Donald Trump per la tregua a Gaza, che Washington sostiene abbia ottenuto il consenso di Israele, "non risponde alle richieste del nostro popolo", ha dichiarato all'Afp Bassem Naim, uno dei leader in esilio di Hamas. Secondo Naim, la risposta di Israele "significa in sostanza la perpetuazione dell’occupazione, la prosecuzione degli omicidi e della fame, anche durante il periodo di tregua temporanea", senza soddisfare le principali richieste di Hamas, tra cui "la fine della guerra e della fame". 

Nonostante ciò, Naim ha aggiunto che la leadership del movimento sta "esaminando con grande senso di responsabilità e patriottismo" come rispondere alla proposta.  

Israele, invece, come ha detto lo stesso primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ripreso da Canale 12, ha "accettato l'ultima proposta" dell'inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff. 

Il gruppo sciita non sarebbe soddisfatto della proposta, presentata dall'inviato della Casa Bianca, ha riferito su X il giornalista di Axios, Barack Ravid, citando una fonte a conoscenza dei dettagli dei negoziati.  

Secondo la fonte, la nuova proposta sarebbe più sbilanciata a favore di Israele rispetto alle precedenti e non include una chiara garanzia americana che il cessate il fuoco temporaneo porterà a un cessate il fuoco permanente. Ha anche osservato che la nuova proposta non afferma chiaramente che se i negoziati dovessero proseguire oltre i 60 giorni, anche il cessate il fuoco continuerà e Israele non potrà violarlo unilateralmente come avvenuto a marzo. 

 

La nuova proposta dell'inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff, prevede una tregua di 60 giorni nella Striscia di Gaza e il rilascio di 10 ostaggi in due fasi entro una settimana l'una dall'altra. Lo riferiscono i media israeliani, mentre arrivano le notizie che il primo ministro, Benjamin Netanyahu, ha accettato il piano mentre Hamas sarebbe rimasta "delusa" per una proposta che, secondo quanto riferito da Axios, sarebbe molto più sbilanciata a favore di Israele rispetto alle precedenti. Sempre secondo i media israeliani, Hamas dovrebbe consegnare i corpi di 18 ostaggi ancora nelle sue mani e lo stesso dovrebbe fare Israele con i corpi di 180 palestinesi. Il piano prevede anche la scarcerazione di 125 palestinesi condannati all'ergastolo e di 1.111 abitanti di Gaza, arrestati dopo l'attacco del 7 ottobre. I 60 giorni di tregua dovrebbero facilitare i negoziati per mettere definitivamente fine alla guerra e portare, contestualmente, al rilascio dei rimanenti ostaggi nelle mani della fazione palestinese. 

Infine, le Idf si ritirerebbero dalle aree recentemente conquistate nella Striscia di Gaza e la distribuzione degli aiuti umanitari tornerebbe alle Nazioni Unite. In particolare, ciò sostituirebbe la distribuzione degli aiuti tramite i centri all'interno della Striscia di Gaza da parte della Gaza Humanitarian Foundation, gestita da volontari americani.  

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Dazi, Corte d'Appello sospende la decisione. Misure di Trump rimangono in vigore

29 Maggio 2025
Donald Trump (Afp)

(Adnkronos) - Una Corte d'Appello federale ha concesso una sospensione temporanea alla decisione di un tribunale inferiore che aveva annullato la maggior parte dei dazi imposti dall'amministrazione Trump. La sospensione, riporta Nbc News, consente all’amministrazione di mantenere in vigore i dazi, mentre la corte valuta le ulteriori mozioni presentate, evitando così un’immediata cessazione delle tariffe commerciali.  

In precedenza, l’amministrazione Trump aveva comunicato alla Corte d’Appello del Circuito Federale che avrebbe richiesto un "intervento d’emergenza" alla Corte Suprema già da domani, qualora la sospensione non fosse stata concessa rapidamente. Con l’ordine emesso, la Corte ha ufficialmente sospeso la sentenza del Tribunale del Commercio Internazionale fino a nuovo avviso, lasciando così aperta la possibilità di ulteriori sviluppi giudiziari. 

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Dazi, Corte d'Appello ribalta precedente sentenza. Misure di Trump rimangono in vigore

29 Maggio 2025
Donald Trump (Afp)

(Adnkronos) - I dazi di Donald Trump restano in vigore. Lo ha stabilito la Corte d'Appello federale che ha concesso una sospensione temporanea su quanto deciso dai tre giudici della United States Court of International Trade di Manhattan. Da loro era arrivato lo stop alle tariffe doganali imposte dal tycoon, anche quelle annunciate il 2 aprile.  

In precedenza, l’amministrazione Trump aveva comunicato alla Corte d’Appello del Circuito Federale che avrebbe richiesto un "intervento d’emergenza" alla Corte Suprema già da venerdì, qualora la sospensione non fosse stata concessa rapidamente. Con l’ordine emesso, la Corte ha ufficialmente sospeso la sentenza del Tribunale del Commercio Internazionale fino a nuovo avviso, lasciando così aperta la possibilità di ulteriori sviluppi giudiziari. 

Un tribunale federale americano mercoledì scorso ha stabilito che Donald Trump non ha l'autorità di imporre i dazi. La sentenza riguardava i dazi del 30% contro la Cina, del 25% sulle merci importate da Messico e Canada e quelli del 10% sulla maggior parte dei beni che arrivano negli Usa, ma non le misure tariffarie al 25% su auto e componenti, acciaio e allumino, imposti in nome del Trade Expansion Act. La Casa Bianca ha duramente criticato la decisione della Corte del Commercio Internazionale, definendola "palesemente sbagliata", annunciando "ricorso immediato".  

 

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Milan, Allegri ha firmato: è il nuovo allenatore

29 Maggio 2025
Massimiliano Allegri (Fotogramma/Ipa)

(Adnkronos) - Massimiliano Allegri nuovo allenatore rossonero. L'accordo oggi, giovedì 29 maggio, con il club per cui avrebbe posto la firma sul contratto di due anni con opzione per il terzo che dovrebbe consentirgli di guadagnare circa 5.5 milioni di euro a stagione. Manca soltanto l'annuncio ufficiale del Milan. 

Il Milan, intanto, ha annunciato ufficialmente la separazione dall'allenatore portoghese Sérgio Conceição, comunicando che "non proseguiranno il loro percorso insieme nella prossima stagione sportiva". "Il club desidera ringraziare Sérgio e il suo staff per l'impegno, la professionalità e la dedizione dimostrati alla guida della Prima Squadra in questi mesi" si legge in una nota. "La famiglia rossonera saluta l'allenatore che ha contribuito alla conquista del 50esimo trofeo della storia del Milan, augurandogli il meglio per il suo futuro".  

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Covid, cacciatore italiano di varianti: "Così ho intercettato Nimbus"

29 Maggio 2025
Tampone Covid (Fotogramma)

(Adnkronos) - Ha dato il primo segno di sé il 22 gennaio 2025. A quella data risale infatti, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, il primo campione raccolto. Da allora la nuova variante di Sars-CoV-2 divenuta osservata speciale, NB.1.8.1, già battezzata 'Nimbus' dagli esperti sui social, è cresciuta nel silenzio. Il primo ad accorgersi di lei è stato il cacciatore italiano di varianti, Federico Gueli. Nel 2025, racconta all'Adnkronos Salute, "la Cina aveva caricato davvero poche sequenze". Poi a un certo punto i numeri hanno cominciato a salire. "E quando un Paese comincia a caricare più sequenze noi aumentiamo il livello di attenzione. Adesso con la riduzione dell'attività di invio di sequenze possiamo esaminarle una ad una ed è più facile. Con un lavoro di routine che facciamo quotidianamente, monitoriamo a tappeto i lignaggi". Ai tempi del boom del Covid "siamo arrivati anche a monitorarne 450 contemporaneamente. Controlliamo se crescono, che mutazioni e che vantaggi hanno".  

In questo caso il progenitore della variante Nimbus, era già dominante in Cina "e io - prosegue la ricostruzione di Gueli - mi sono accorto di 3 o 4 sequenze con delle mutazioni, una di queste era già emersa e ritenuta vantaggiosa in altri lignaggi. L'ho quindi proposto al sistema Pango", una piattaforma open access che tiene traccia di quello che è diventato ormai un enorme albero di sequenze pieno di ramificazioni che fotografa l'evoluzione di Covid.  

Tornando alla new entry NB.1.8.1 oggi è classificata come variante sotto monitoraggio dall'Oms. Nel report dell'agenzia Onu si spiega che è un lignaggio discendente di XDV.1.5.1, a sua volta discendente di JN.1. Rispetto alla variante Sars-CoV-2 attualmente dominante, cioè LP.8.1, Nimbus presenta delle mutazioni spike aggiuntive in una posizione in cui si ritiene possano aumentare la trasmissibilità. Fino al 18 maggio, risultavano 518 sequenze di NB.1.8.1 inviate alla banca dati Gisaid da 22 paesi (ma oggi "sono già più di mille", precisa Gueli), il 10,7% delle sequenze disponibili a livello globale nella settimana epidemiologica 17 del 2025, che va dal 21 al 27 aprile. Sebbene la percentuale rimanga bassa - aveva avvertito l'Oms - si tratta di un aumento significativo rispetto al 2,5% registrato 4 settimane prima (dal 31 marzo al 6 aprile 2025). Di questa variante è stata rilevata una maggiore circolazione anche nella regione europea, dall'1% al 6%. 

La variante Nimbus "sicuramente ha un'origine in Cina", spiega Gueli. E' frutto di "più ricombinanti che hanno ricombinato a loro volta in un lungo lasso di tempo e hanno continuato a evolversi". Il nickname individuato per lei "fa riferimento alla nube ed è stato scelto perché richiama Nb nel nome", dice. "Ma non è la sola variante che stiamo tenendo d'occhio". "Gli studi scientifici che abbiamo in questo momento, condotti tempestivamente anche su NB.1.8.1" dal team dello scienziato cinese "Yunlong Cao, anche grazie al lavoro della comunità" dei cacciatori di varianti, "hanno evidenziato un'altra variante di interesse, un altro ricombinante, XFG. Tutte le varianti che notiamo in questo momento sono ricombinanti. Probabilmente il virus in questa fase non riesce più a ottenere un vantaggio solo con un'evoluzione e gli conviene mischiare parti del genoma per mettere insieme le mutazioni più vantaggiose, un mix di maggiore capacità evasiva e migliore trasmissibilità".  

Gueli spiega, poi, la storia di una variante indiana. "Questo Paese non sta sequenziando tanto in questo momento, ma noi guardiamo anche le sequenze negli aeroporti americani, i campioni sequenziati da viaggiatori in entrata in America. In alcuni è presente l'indicazione del Paese di provenienza. In circa il 50% delle sequenze provenienti da questo Paese si rileva una nuova variante. Sebbene su poche sequenze sia indicativo fino a un certo punto, è un segno che la prevalenza in India è piuttosto alta. Proprio nello stesso periodo, noi ci accorgiamo anche che ci sono dei report giornalistici proprio dal Paese in questione che segnalano un aumento di casi in un'area precisa. Questa variante sembra piuttosto veloce e sarebbe una terza tipologia di evoluzione, ha nello spike delle mutazioni trovate per la prima volta in Africa, che si sono ricombinate più volte, dando vita a diverse" discendenze. "Il lignaggio indiano - dice Gueli - è stato appena designato XFP". E il lavoro dei cacciatori di varianti continua.  

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Dl sicurezza, via libera della Camera. Protesta opposizioni in Aula: "Decreto paura"

29 Maggio 2025
La protesta delle opposizioni in Aula

(Adnkronos) - Con 163 sì, 91 no e un astenuto l'Aula della Camera ha approvato in prima lettura il decreto sicurezza che ora passerà al Senato.  

In Aula, prima delle votazioni finali, la protesta di Pd, M5S e Avs. I parlamentari hanno esposto dai banchi delle opposizioni cartelli con scritto: 'Né liberi, né sicuri', 'Non si arresta la protesta', 'La democrazia non si piega', 'Decreto paura'.  

"Avete messo d'accordo avvocati e magistrati, tutti contro questo decreto legge. Una serie disorganica di misure repressive che riporta l'Italia indietro al codice fascista Rocco", ha detto Elly Schlein nelle dichiarazioni di voto.  

"Quelle che voi state imponendo sono misure che hanno come costanti, cito l'appello dei giuristi, torsione securitaria, limitazione del dissenso, accento posto prevalentemente sull'autorità e sulla repressione, e continuo, un disegno complessivo che tradisce un'impostazione autoritaria, illiberale, antidemocratica, non episodica o occasionale ma mirante a farsi sistema, a governare con la paura invece di governare la paura", ha scandito la leader dem. 

"Il punto più vero e profondo è proprio questo - ha rimarcato - A voi di dare risposte alle paure non interessa nulla. Vi interessa alimentarle per puntare a un consenso facile, un'arma di distrazione di massa mentre tagliate la sanità pubblica, tagliate la scuola pubblica, tagliate l'università e bloccate il salario minimo". 

"Con il via libera da parte dell’Aula della Camera dei deputati del decreto Sicurezza il governo Meloni mantiene ancora una volta gli impegni assunti con gli italiani, confermando al centro dell’azione di governo la sicurezza e la serenità dei cittadini - dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Galeazzo Bignami - Un provvedimento squisitamente sociale che tutela i deboli, i minori, gli anziani, le vittime di usura e le tante persone che la sinistra ormai ignora inseguendo facinorosi e violenti. Come Fratelli d’Italia rivendichiamo con orgoglio il voto di oggi, che risponde ad anni di malgoverno della sinistra la quale ha alimentato insicurezza e disordini, venendo così incontro a una più diffusa e generale richiesta di legalità da parte degli italiani”.  

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