
Oggi esiste una grande eterogeneità nella presa in carico del paziente con dolore cronico, ma ci sono degli esempi regionali da cui attingere perché gli oltre 10 milioni di italiani che soffrono i questo disturbo non debbano aspettare anni per una diagnosi, per accedere alle terapie corrette e non siano penalizzati dall'abitare lontano da un centro di riferimento. Sono i temi del quarto episodio, dal titolo 'Dolore cronico - I diversi modelli regionali di presa in carico', della serie vodcast 'E tu, sai cosa si prova?', realizzata da Adnkronos in partnership con Sandoz, disponibile sul canale YouTube di Adnkronos e su Spotify.
In Italia esiste il diritto a non soffrire, ed è garantito dalla legge 38 del 2010, che stabilisce un modello multidisciplinare nella gestione del dolore cronico, con una diagnosi tempestiva, percorsi adeguati, una presa in carico multidisciplinare e integrata con accesso alle cure in reti del territorio A 15 anni dalla legge, la sua applicazione non è omogenea. "Molte Regioni hanno normato, ma una delle esperienze più strutturate è in Liguria", spiega Luca Pinto, Cluster Leader Patients & Healthcare Solutions Iqvia, illustrando i risultati del Progetto 'Algos', un nuovo modello organizzativo per la gestione integrata ospedale-territorio del paziente con dolore cronico, realizzato nell'Asl 3 Genovese. "Un modello replicabile in altre aree - aggiunge Pinto - Un approccio quindi reale e concreto, fatto di analisi normativa, definizione dei percorsi e osservazione del vissuto reale del paziente".
Nel Lazio c'è una rete grande, complessa, da riordinare. "Partiamo da un presupposto - chiarisce Roberta Della Casa, componente VII Commissione Sanità, Politiche sociali, Integrazione sociosanitaria, Welfare del Consiglio regionale - Ci sono i decreti Dm70 e Dm77 che definiscono le reti ospedaliere e territoriali, con centri hub-spoke. Ma questo non basta per rispondere alla complessità del dolore cronico che è diverso dall'oncologico, delle cure palliative. Nel Lazio abbiamo eccellenze importanti, ma serve connetterle, mettere in rete, integrarle". La Regione - si scopre ascoltando il vodcast - ha avviato un confronto con clinici, aziende sanitarie, associazioni pazienti, industria. "Stiamo lavorando per costituire una cabina di regia regionale - continua Della Casa - che possa definire linee guida comuni e un modello organizzativo unico su tutto il territorio". Il punto cruciale? "La tecnologia. Servono sistemi informatici reali, interoperabili, che non facciano disperdere traccia delle terapie e dei passaggi del paziente".
In questo contesto anche l'industria ha un ruolo non secondario. "Avere una legge dedicata è già un contesto favorevole - evidenzia Paolo Fedeli, Head of corporate affairs Sandoz - ma dobbiamo arrivare alla piena attuazione. E questo significa mettere in rete tutti gli attori". Per questo "serve anche una maggior attenzione al dolore cronico non oncologico, perché non riguarda solo il fine vita. Riguarda la qualità della vita quotidiana delle persone". Nel contesto, inoltre, non va ignorata anche la questione demografica. "Il dolore della vecchiaia non può essere considerato inevitabile - avverte Fedeli - Con l'invecchiamento della popolazione, crescerà. E dobbiamo essere pronti".
Oltre a quella ligure ci sono altre esperienze regionali che, implementate a livello nazionale, potrebbero fare la differenza. "In Piemonte - precisa Pinto - le cure primarie hanno un ruolo attivo, sentinella. E' un modello forte perché la rete territoriale era già solida prima dell'implementazione dei Pdta", i percorsi diagnostico terapeutico-assistenziali dedicati. Altre Regioni presentano esperienze di best practice - si sottolinea nel vodcast - e un elemento importante di integrazione che emerge, nella presa in carico del dolore cronico, riguarda l'impiego di strumenti digitali non solo teorici, ma effettivamente utilizzati, come la telemedicina e il teleconsulto.
"Mettere in rete significa anche raggiungere le periferie, che in una regione come il Lazio non sono solo periferie urbane, ma territori lontani, province, aree più difficili da raggiungere - osserva Della Casa - Ecco perché le Case di comunità saranno fondamentali come primo punto di accesso". Inoltre, "nuove terapie, anche non farmacologiche, nuove tecnologie, neurostimolazione e l'arrivo di terapie innovative che possono essere fatte in setting territoriali, cambieranno la quotidianità del paziente", sempre con l'obiettivo di evitare che qualcuno resti indietro o che debba vivere anni senza una diagnosi e senza una terapia adeguata. L'intero episodio del vodcast 'E tu, sai cosa si prova? Comprendere e affrontare il dolore cronico' è online sul canale YouTube e nella sezione podcast di adnkronos.com e su Spotify.

(Adnkronos) - ''Siamo qui per dire un deciso no al suicidio assistito e un sì all’assistenza, alle cure, alla dignità e alla salute. Siamo contrari perché l’esperienza mondiale ci ha mostrato che si comincia con i malati terminali e si finisce per includere disabili, depressi, malati psichiatrici e persino giovani anoressici. Basta guardare cosa accade in Canada, Belgio o Olanda''. Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus, intervenendo in piazza del Popolo a Roma durante il flash mob 'Non mi uccidere' contro l’ipotesi di una legge sul fine vita, con 200 sedie a rotelle vuote a rappresentare simbolicamente i più fragili.
“Una legge sul suicidio assistito non è necessaria - aggiunge Brandi - perché il rifiuto delle cure è già previsto dalla legge 219 e dal codice deontologico medico. Inoltre, ogni legge ha anche un valore pedagogico: ciò che la legge consente diventa percepito come qualcosa di buono e desiderabile”.
“E allora mi chiedo - conclude - ce la sentiremmo davvero di suggerire a un malato, a un anziano o a un disabile che farla finita è un’opzione? Persino la Corte Costituzionale ha avvertito che l’approvazione di una legge in materia comporterebbe maggiori rischi di abusi e di pressione sociale sui più fragili. Noi oggi siamo qui in piazza per loro: chiediamo salute e cure, non la morte come risposta alla sofferenza”.

(Adnkronos) - Economia circolare, innovazione e responsabilità estesa del produttore: sono le parole chiave dell’intervento di Giuseppina Carnimeo, direttrice generale di Ecopneus, durante la giornata inaugurale di Ecomondo 2025 a Rimini. “Ecopneus è una società consortile senza fine di lucro - ha spiegato Carnimeo - che si occupa della raccolta e del riciclo dei pneumatici fuori uso, cioè quelli arrivati al termine della loro vita utile. Diamo nuova vita a questo materiale, con applicazioni in numerosi settori, dall’edilizia alle infrastrutture, dallo sport alla mobilità sostenibile”.
Nel 2024, il consorzio ha raccolto 168mila tonnellate di pneumatici fuori uso (Pfu) in tutta Italia, servendo 19mila punti di generazione - tra gommisti e officine - e rispondendo a 45mila richieste di ritiro. Numeri che testimoniano l’efficacia del modello di responsabilità condivisa tra produttori e operatori, previsto dal decreto del ministero dell’Ambiente che regola il settore.
Tra le principali novità presentate a Ecomondo, spiccano i Cam strade, i criteri ambientali minimi dedicati agli asfalti modificati con gomma riciclata, che puntano a rendere le infrastrutture più silenziose, durevoli e convenienti. “Le strade realizzate con asfalto e gomma riciclata - ha sottolineato Carnimeo - sono più resistenti, richiedono meno manutenzione e comportano costi inferiori per la pubblica amministrazione. È un esempio concreto di come l’economia circolare possa coniugare benefici ambientali ed economici”.
Ecopneus è presente in fiera anche con la campagna di comunicazione 'L’unica traccia che vogliamo lasciare nel futuro', dedicata a promuovere la cultura del riciclo e della sostenibilità. “L’economia circolare - ha concluso Carnimeo - non è solo un valore ambientale, ma anche un fattore di innovazione, coesione sociale e sviluppo economico. Ecomondo è il luogo ideale per costruire, insieme a istituzioni e imprese, una filiera sempre più sostenibile”.
Leggi tutto: Rifiuti, Ecopneus: "Nel 2024 raccolte 168mila tonnellate di Pfu"

(Adnkronos) - “Ritengo sbagliato il suicidio assistito perché lo Stato ha, prima di tutto, un dovere morale e giuridico di accompagnare le persone nella vita. Bisogna chiedersi perché lo Stato faccia di tutto per salvare una persona normodotata che tenta il suicidio, arrivando persino al ricovero obbligatorio, mentre una persona con disabilità o un malato terminale viene invece accompagnato verso la morte”. Così Emanuel Cosmin Stoica, scrittore e attivista disabile, intervenendo in piazza del Popolo a Roma durante il flash mob 'Non mi uccidere', organizzato da Pro Vita & Famiglia Onlus contro l’ipotesi di una legge sul fine vita.
“È necessario interrogarsi sul perché si voglia incentivare la morte anche laddove la persona non la considera una soluzione - aggiunge Stoica - Finché è un familiare a farti sentire un peso è già grave, ma quando è lo Stato stesso a fartelo percepire, proponendo il suicidio come risposta alla sofferenza, allora bisogna davvero domandarsi se stiamo andando nella giusta direzione della storia”.

(Adnkronos) - L’Italia brilla nella gestione del riciclo, ma resta ancora un Paese a due velocità nella gestione dei rifiuti. È il quadro tracciato da Stefano Besseghini, presidente di Arera, intervenuto oggi al convegno 'Il consolidamento della regolazione del ciclo dei rifiuti: i nuovi provvedimenti di Arera', in occasione della giornata inaugurale di Ecomondo a Rimini.
“La cosa vera - ha dichiarato Besseghini - è che nella gestione del riciclo, in particolare di certe materie, l’Italia brilla. Brilla forse un po’ per necessità, perché storicamente, essendo un Paese povero di materie prime, ha sviluppato nel tempo cicli industriali di eccellenza”.
Secondo il presidente dell’Autorità, il sistema nazionale può contare su un patrimonio consolidato di impianti, logistica e capacità di gestione economica del rifiuto, che si sta estendendo anche al settore dei rifiuti urbani. “La crescita del biometano e l’utilizzo energetico dei rifiuti - ha aggiunto - dimostrano che siamo in grado di individuare spazi di miglioramento e di avanzare in modo significativo”.
Resta però aperta una sfida cruciale: quella delle disuguaglianze territoriali. “Abbiamo un vero e unico problema - ha sottolineato Besseghini - ovvero la grande differenza tra aree del Paese che smaltiscono in discarica meno del 5% dei rifiuti e altre che sono ancora sopra il 70%. È una disparità su cui bisogna lavorare molto, perché il percorso verso un sistema circolare deve essere omogeneo e inclusivo”.
Il convegno è stato anche l’occasione per fare il punto sul percorso di regolazione del ciclo dei rifiuti, avviato da Arera negli ultimi anni. “Il settore dei rifiuti - ha ricordato il presidente - è relativamente nuovo alla regolazione, ma in pochi anni ha compiuto passi in avanti importanti, grazie al contributo degli operatori e delle associazioni di categoria. L’attività regolatoria conclusa prima dell’estate ha delineato lo scenario per i prossimi anni, ma il lavoro non è finito: serve continuare il confronto per dare concretezza e sostanza a un processo che porterà benefici reali ai cittadini”.
Leggi tutto: Rifiuti, Arera: "Italia eccellente nel riciclo, ma forti divari territoriali"

(Adnkronos) - L'ammonizione di Bisseck in Verona-Inter è una decisione corretta. Il designatore arbitrale, Gianluca Rocchi, promuove l'arbitro Daniele Doveri che nel match di domenica ha optato per il cartellino giallo nell'episodio più vivisezionato della partita. "In questo caso ha preso una decisione molto importante Doveri e ha fatto bene. Probabilmente l'indecisione deriva dal fatto che gli arriva il messaggio dall’assistente che lo definisce fallo da ultimo uomo. Qui è determinante chiarire se si tratti o meno di chiara occasione da gol. Qui non si parla di chiara occasione da rete e quindi condivido pienamente il dialogo avvenuto in Sala Var", dice Rocchi a Open Var su Dazn. Bisseck ha steso il veronese Giovane, che avrebbe potuto lanciarsi indisturbato verso la porta nerazzurra.
"Se avesse dato il rosso, ci saremmo aspettati l'on-field review e avrebbe dovuto toglierlo", dice ancora Rocchi, per il quale sarebbe stato un intervento da espulsione "solo se Giovane avesse puntato dritto la porta" mentre poteva starci qualche dubbio in più sulla natura del fallo che "in effetti è bello robusto ma anche qui non ci sono i parametri per il grave fallo di gioco".
Leggi tutto: Bisseck e l'ammonizione, Rocchi promuove Doveri: "Decisione giusta in Verona-Inter"

(Adnkronos) - In occasione di Ecomondo 2025, Cogei Società Benefit, realtà che opera nel settore del trattamento delle acque civili e industriali e con base a Napoli, ha presentato i propri piani di sviluppo per i prossimi anni, con un focus strategico sull’espansione nel settore industriale. L’azienda, infatti, intende rafforzare la propria presenza sui territori attraverso soluzioni tecnologiche avanzate e sostenibili per la riduzione del consumo dell’acqua o il suo riutilizzo, con l’obiettivo di contribuire attivamente alla transizione ecologica del Paese.
Tra gli obiettivi principali, l’azienda prevede di raggiungere entro il 2026 un fatturato di circa 80 milioni di euro, grazie soprattutto all’espansione nel settore privato e al consolidamento delle attività in ambito pubblico. In parallelo, il piano prevede un importante investimento a favore del capitale umano del Sud Italia, con l’obiettivo di inserire almeno 20 giovani professionisti dal Mezzogiorno entro il 2027, aumentare del 50% le ore di formazione pro capite e raggiungere il 40% di presenza femminile in azienda. Un impegno possibile anche grazie alle collaborazioni con il mondo accademico, partecipando a progetti di ricerca avanzata con atenei come l’Università Federico II di Napoli, l’Università di Salerno e l’Università di Trento, per lo sviluppo di tecnologie depurative non convenzionali.
In una prospettiva 2025-2030, Cogei si è posta obiettivi ambiziosi nel settore ambientale: la valorizzazione fino al 90% dei fanghi di depurazione entro il 2030, l’incremento del 50% della produzione di energia dai fanghi entro il 2027, e il raggiungimento del 50% del fabbisogno energetico aziendale da fonti rinnovabili. “La nostra strategia di crescita è mossa dalla curiosità, motore per l’innovazione, per la sostenibilità e la valorizzazione del capitale umano. I nostri progetti rappresentano un esempio concreto di questa visione: interventi che coniugano economia circolare, tecnologia avanzata e benefici ambientali tangibili per la comunità”, ha dichiarato Raffaele Cimino, amministratore delegato di Cogei Società Benefit.
La strategia di crescita di Cogei si riflette in una serie di interventi sul territorio, che incarnano i principi di sostenibilità, innovazione e valorizzazione delle risorse. Tra questi, il progetto di riqualificazione della linea fanghi e produzione di biometano presso il depuratore di Casone, nel comune di Foligno, rappresenta un esempio emblematico di applicazione dell’economia circolare alla gestione delle acque reflue. I lavori affidati da Valle Umbra Servizi includono la realizzazione dell’intera nuova linea di trattamento dei fanghi, a servizio non solo del depuratore di Casone ma anche di altri impianti civili gestiti da Valle Umbra Servizi e la costruzione di una nuova linea di trattamento del biogas prodotto nella fase di digestione anaerobica.
In particolare, Cogei ha installato un impianto di upgrading per la purificazione del biogas, che consente una separazione quasi totale del metano (99,5%), ottimizzando la produzione energetica da una fonte naturale. Il biogas (167 Nmc/h), generato dai microrganismi che degradano la frazione organica nel comparto di digestione, sarà così convertito in una fonte di energia rinnovabile con una potenzialità di 100 Nmc/h, contribuendo in modo concreto alla decarbonizzazione del territorio.
“L’intervento su Casone - ha dichiarato Giancarlo Piccirillo, direttore tecnico di Valle Umbra Servizi Spa - è un passaggio strategico nel percorso di transizione energetica del nostro Gruppo. Cofinanziato dai fondi Pnrr e dalla Banca Europea per gli Investimenti, il progetto si inserisce nel Piano Industriale Vus 2022–2031, che punta a ridurre del 42% le emissioni dirette e indirette entro il 2030. Grazie al lavoro realizzato da Cogei, è già operativo un impianto fotovoltaico che alimenta parte del ciclo di depurazione, anticipando gli obiettivi energetici previsti per il prossimo anno e contribuendo al recupero di circa 167 tonnellate di CO2 equivalente. L’attivazione della linea biometano permetterà inoltre di trasformare i fanghi da scarto a risorsa, rafforzando un modello di economia circolare a beneficio dell’ambiente e delle comunità che serviamo”.
Tra i progetti di rilievo si distingue l’intervento sull’impianto di depurazione di Marcianise (CE), rifunzionalizzato da Cogei e oggi considerato un modello avanzato di sostenibilità nel settore. L’impianto, con una capacità di trattamento pari a circa 1 milione di abitanti equivalenti, è già in linea con le nuove direttive europee sul trattamento delle acque reflue urbane, grazie all’adozione di tecnologie biologiche a cicli alternati, digestione anaerobica con recupero energetico, trattamenti innovativi dei fanghi e sistemi di automazione predittiva. Queste soluzioni hanno permesso di ridurre significativamente i consumi energetici e la produzione di fanghi, migliorando al contempo la qualità dell’effluente e la stabilità operativa.
Leggi tutto: Economia circolare e tecnologia, la strategia di Cogei

(Adnkronos) - Oltre 4600 coloni israeliani avrebbero preso d'assalto il complesso della moschea di Al-Aqsa, a Gerusalemme Est, sotto la stretta protezione della polizia israeliana. A riportarlo è l'agenzia palestinese Wafa citando il governatorato di Gerusalemme, che ha dichiarato che un totale di 465 coloni ha preso d'assalto i cortili della moschea di Al-Aqsa, effettuando visite provocatorie dei suoi cortili ed eseguendo rituali talmudici.
Hamas ha intanto annunciato che alle 20 ore locali - le 19 in Italia - consegnerà a Israele il corpo di un altro ostaggio. Lo riferiscono i media arabi, ricordando come in precedenza il gruppo islamista palestinese avesse reso noto di aver individuato il corpo di un ostaggio israeliano durante le ricerche nel quartiere di Shejaiya, nella zona orientale di Gaza City.
Le forze di sicurezza israeliane (Idf) accusano intanto Hamas di aver "violato ancora una volta il cessate il fuoco". "Un terrorista è stato individuato mentre oltrepassava la linea gialla" nella Striscia, che è stata indicata come riferimento per la prima fase del ritiro graduale delle Idf, "e si avvicinava ai soldati delle Idf nel nord di Gaza, in violazione delll'accordo di cessate il fuoco, rappresentando una minaccia immediata per loro", si legge in un post su X delle forze israeliane. "Il terrorista - aggiungono - è stato eliminato per rimuovere la minaccia".
Gli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza avrebbero intanto causato 240 morti e 607 feriti dallo scorso 11 ottobre, quando è entrato in vigore il cessate il fuoco, ha reso noto il ministero della Salute controllato da Hamas, precisando che altri quattro palestinese sono morti nelle ultime 24 ore.
Leggi tutto: Gerusalemme, media: oltre 460 coloni israeliani assaltano moschea di Al-Aqsa

(Adnkronos) - Chiuse le trattative per il rinnovo del contratto nazionale 2022-2024 della specialistica ambulatoriale convenzionata interna e di altre professionalità (veterinari, psicologi, biologi e chimici). E' stato infatti siglato il verbale di pre-intesa in attesa della firma definitiva nei prossimi giorni. Soddisfazione per il risultato ottenuto è stata espressa dalla delegazione del Sumai Assoprof, guidata dal segretario generale Antonio Magi.
Il contratto, "di natura esclusivamente economica, ha previsto - nonostante le limitate risorse stanziate dalla legge finanziaria - un incremento complessivo pari al 5,78% al netto degli oneri previdenziali e fiscali a carico delle aziende, con l'erogazione degli arretrati per gli anni 2022 e 2023, nonché degli incrementi a decorrere dal 1° gennaio 2024 per tutte le categorie interessate: specialisti ambulatoriali, veterinari e professionisti (biologi, chimici e psicologi)", si legge in una nota Sumai. "Si tratta di un risultato che, pur non consentendo di recuperare integralmente il potere d'acquisto perso negli anni 2022-2024 (stimato tra il 7% e l'8%), rappresenta comunque un parziale, ma significativo ristoro economico per i colleghi, iscritti o meno al Sumai Assoprof che rappresenta circa l'80% della categoria", afferma Magi.
Su proposta del Sumai Assoprof, è stata accolta e verbalizzata nel corso del negoziato una prima misura di perequazione retributiva a favore di psicologi, biologi e chimici, volta a ridurre il differenziale oggi esistente con medici chirurghi e veterinari. Il sindacato ha inoltre avanzato la richiesta di migliorare il trattamento economico dei professionisti operanti negli istituti penitenziari: la Sisac si è impegnata a valutarne l'impatto economico in vista del prossimo rinnovo contrattuale, che sarà cruciale per l'attuazione della riforma dell'assistenza territoriale prevista dal Dm 77 e dal Pnrr, da realizzarsi entro il 30 giugno 2026. Il Sumai Assoprof sottolinea, inoltre, che il prossimo rinnovo contrattuale dovrà essere un passaggio decisivo per la costruzione di un modello multiprofessionale e multidisciplinare, valorizzando le Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) della specialistica ambulatoriale e delle altre categorie professionali, sia nelle strutture hub che spoke, in coerenza con il nuovo assetto della sanità territoriale.
Leggi tutto: Sumai: "Siglata pre-intesa contratto 2022-2024 specialistica ambulatoriale"

Chiuse le trattative per il rinnovo del contratto nazionale 2022-2024 della specialistica ambulatoriale convenzionata interna e di altre professionalità (veterinari, psicologi, biologi e chimici). E' stato infatti siglato il verbale di pre-intesa in attesa della firma definitiva nei prossimi giorni. Soddisfazione per il risultato ottenuto è stata espressa dalla delegazione del Sumai Assoprof, guidata dal segretario generale Antonio Magi.
Il contratto, "di natura esclusivamente economica, ha previsto - nonostante le limitate risorse stanziate dalla legge finanziaria - un incremento complessivo pari al 5,78% al netto degli oneri previdenziali e fiscali a carico delle aziende, con l'erogazione degli arretrati per gli anni 2022 e 2023, nonché degli incrementi a decorrere dal 1° gennaio 2024 per tutte le categorie interessate: specialisti ambulatoriali, veterinari e professionisti (biologi, chimici e psicologi)", si legge in una nota Sumai. "Si tratta di un risultato che, pur non consentendo di recuperare integralmente il potere d'acquisto perso negli anni 2022-2024 (stimato tra il 7% e l'8%), rappresenta comunque un parziale, ma significativo ristoro economico per i colleghi, iscritti o meno al Sumai Assoprof che rappresenta circa l'80% della categoria", afferma Magi.
Su proposta del Sumai Assoprof, è stata accolta e verbalizzata nel corso del negoziato una prima misura di perequazione retributiva a favore di psicologi, biologi e chimici, volta a ridurre il differenziale oggi esistente con medici chirurghi e veterinari. Il sindacato ha inoltre avanzato la richiesta di migliorare il trattamento economico dei professionisti operanti negli istituti penitenziari: la Sisac si è impegnata a valutarne l'impatto economico in vista del prossimo rinnovo contrattuale, che sarà cruciale per l'attuazione della riforma dell'assistenza territoriale prevista dal Dm 77 e dal Pnrr, da realizzarsi entro il 30 giugno 2026. Il Sumai Assoprof sottolinea, inoltre, che il prossimo rinnovo contrattuale dovrà essere un passaggio decisivo per la costruzione di un modello multiprofessionale e multidisciplinare, valorizzando le Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) della specialistica ambulatoriale e delle altre categorie professionali, sia nelle strutture hub che spoke, in coerenza con il nuovo assetto della sanità territoriale.

(Adnkronos) - Per la prossima edizione di Eicma "stiamo pensando di portare questa atmosfera nella città di Milano, organizzando qualcosa il giorno prima dell'apertura del salone fieristico. Una sorta di Fuorisalone ma senza interferire nelle giornate del Salone. Il giorno prima vorremmo organizzare qualcosa per coinvolgere la città". Lo ha detto oggi il presidente di Fondazione Fiera Milano, Giovanni Bozzetti, a margine dell'inaugurazione dell'edizione 2025 di Eicma.
Il salone "rappresenta una delle manifestazioni fieristiche più importanti che abbiamo a Milano, leader nel settore delle due ruote. Vedere stand affollati di giovani dà grande gioia". Eicma, ha aggiunto, "non è solo un'esposizione di moto, ma un luogo dove si svolgono eventi che richiamano appassionati delle due ruote da tutto il mondo. So che la biglietteria ha già aumentato del 20% rispetto all'anno scorso, quindi uno straordinario successo".
Leggi tutto: Eicma 2025, Bozzetti (Ffm): "Per prossima edizione stiamo pensando a 'Fuorisalone'"

(Adnkronos) - Per le persone malate di diabete, l'alimentazione è cruciale. La scelta dei cibi e delle bevande è determinante per gestire la glicemia e mantenendo sotto controllo il livello di glucosio nel sangue. Una dieta elaborata in maniera accurata, come evidenzia Humanitas, consente di, prevenire complicanze come malattie cardiache, ipertensione, ictus oltre a permettere di controllare il livello di grassi nel sangue e evitare l'aumento del peso.
Secondo le linee indicate da Humanitas, una dieta per il diabete si basa sul consumo di tre pasti al giorno e due spuntini a orari regolari. Tale programma consente di usare meglio l’insulina che il corpo produce o riceve attraverso un farmaco. Diventa più semplice mantenere la glicemia costante.
Ovviamente, le indicazioni di un nutrizionista permettono di pianificare un'alimentazione equilibrata che tenga conto di gusti, stile di vita, abitudini e attività fisica.
Riflettori puntati sui carboidrati sani. Nel processo della digestione, gli zuccheri (carboidrati semplici) e gli amidi (carboidrati complessi) si scompongono in glucosio nel sangue per essere assorbiti. Nella categoria dei carboidrati sani rientrano frutta, verdura, cereali integrali, legumi (fagioli, piselli, lenticchie, ceci), latticini a basso contenuto di grassi, come latte e yogurt. E' opportuno evitare i carboidrati meno salutari, come dolci da forno o bevande zuccherate.
Sì anche agli alimenti ricchi di fibre, che rallentano l’assorbimento intestinale degli zuccheri, di conseguenza aiutano a controllare la glicemia. Consigliata quindi, oltre a frutta e verdure, anche la frutta secca.
Menzione speciale anche per il pesce: salmone, sgombro e sardine sono ricchi di acidi grassi omega-3, che possono prevenire le malattie cardiache. No, invece, al pesce fritto e al pesce con alti livelli di mercurio, come lo sgombro reale o il tonno.
Non tutti i grassi sono 'nemici'. Gli alimenti contenenti grassi monoinsaturi e polinsaturi possono aiutare a ridurre i livelli di colesterolo. Sì, con moderazione, all'olio extravergine di oliva, all'olio di semi di lino, all'avocado.
E' noto che il diabete aumenti il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Alcuni cibi, quindi, sono da considerare nemici a livello cardiaco. Non bisogna eccedere con il consumi di latticini ad alto contenuto di grassi, burro e proteine animali. Semaforo rosso per snack confezionati.
La gestione del colesterolo implica un consumo moderato di latticini ad alto contenuto di grassi e proteine animali, tuorli d’uovo, fegato e altre frattaglie. Moderazione anche nell'assunzione di sale, che rischia di avere effetti anche sulla pressione.
Leggi tutto: Diabete, cosa mangiare e cosa evitare a tavola: i cibi promossi e bocciati

(Adnkronos) - La Lum-Libera università mediterranea Giuseppe Degennaro, con Alessandro Galazzi, professore associato dell'ateneo, è entrata a far parte dei membri del network di ricerca europeo 'Patient Safety Related Outcome Measures in European Icus (Safe Icu)', selezionato nell’ambito del programma Cost - European Cooperation in Science and Technology. L'iniziativa - spiega la Lum in una nota - rientra tra le Cost Actions finanziate dall'Unione europea e si sviluppa nell'arco di 4 anni (2025-2029) per attività di rete, scambi formativi, workshop, pubblicazioni e sviluppo di strumenti di collaborazione internazionale. Il progetto Safe-Icu è stato valutato positivamente da revisori internazionali indipendenti che ne hanno riconosciuto l'elevata qualità scientifica, il potenziale impatto sul miglioramento delle cure intensive e la solidità del network proposto.
Il network pan-europeo, coordinato dal Royal College of Surgeons in Irlanda, coinvolge ricercatori, professionisti sanitari e rappresentanti dei pazienti provenienti da 24 Paesi (Albania, Belgio, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Israele, Italia, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Macedonia del Nord, Norvegia, Polonia, Serbia, Slovacchia, Spagna, Turchia e Regno Unito) e punta a sviluppare un approccio condiviso e standardizzato per la misurazione di 3 indicatori di sicurezza nelle terapie intensive: le lesioni da pressione, le infezioni correlate all'assistenza e il delirium. Nonostante si tratti di eventi prevenibili, la loro incidenza rimane elevata a causa delle differenze tra i sistemi sanitari europei e delle discrepanze nelle modalità di monitoraggio e valutazione.
Recentemente - riferisce la Lum - si è svolto a Bruxelles il primo Management Committee Meeting durante il quale sono stati presentati i membri dei Paesi partecipanti e definiti i 5 gruppi di lavoro dedicati rispettivamente alla prevenzione delle lesioni da pressione, alle infezioni correlate all'assistenza, al delirium, alla formazione degli infermieri di terapia intensiva e alle strategie di policy, disseminazione e impatto. Nel primo anno di attività si prevede l'identificazione degli strumenti di misurazione affidabili, la mappatura delle pratiche cliniche esistenti e la pianificazione delle prime azioni formative e di disseminazione. Nei prossimi 4 anni la rete Safe-Icu lavorerà per creare strumenti comuni in grado di armonizzare la valutazione di questi esiti a livello internazionale, ridurre le disuguaglianze tra i sistemi sanitari e promuovere pratiche assistenziali basate su evidenze condivise. Un elemento distintivo dell'iniziativa è il coinvolgimento diretto dei pazienti e dei loro familiari nei processi di ricerca, affinché le loro esperienze e prospettive contribuiscano a orientare le strategie di miglioramento dell'assistenza. Per la Lum si tratta di un'importante opportunità di collaborazione internazionale per la crescita del sistema sanitario europeo, con l'obiettivo di garantire cure sempre più sicure, efficaci e centrate sulla persona.
Leggi tutto: Università Lum in network europeo per sicurezza paziente in terapia intensiva

(Adnkronos) - Un operaio di 47 anni è morto oggi pomeriggio a San Martino di Venezze, in provincia di Rovigo, cadendo da un’altezza di 10 metri.
L’uomo stava facendo dei lavori di manutenzione nel capannone di una cooperativa per conto di una ditta esterna e la tragedia sarebbe avvenuta sotto gli occhi di un collega che ha dato l’allarme. Sul posto sono intervenuti il Suem 118, i carabinieri della locale stazione e i tecnici dello Spisal per le indagini del caso.
Leggi tutto: Operaio cade da 10 metri, morto 47enne in provincia di Rovigo

(Adnkronos) - Gli alti e bassi della sua carriera, dal successo al "periodo buio e di indifferenza generale" dopo alcuni flop, fino alla rinascita con 'Ricominciamo'. Adriano Pappalardo sarà ospite stasera nella seconda puntata di 'Belve', il programma cult di Rai2 ideato e condotto da Francesca Fagnani e giunto alla sesta stagione. Cantante, attore e personaggio televisivo, Pappalardo si mette a nudo per parlare con ironica sincerità della sua lunga carriera, di amore, sesso e tradimenti. E a Fagnani ammette di non aver ancora digerito che all’Isola dei famosi Al Bano abbia avuto un cachet più alto del suo. "A me hanno dato 30mila euro, a lui mi pare 1milione e 200mila", dice. "All’Isola gli autori cercavano un altro Pappalardo! Trovarono Al Bano, poi trovarono altri, finché l’Isola dei famosi è diventata l’Isola della spazzatura". "Non è che quando ha partecipato era un lord, ha litigato con tutti, pure con le noci di cocco!", fa notare Fagnani.
Nello studio di Belve Pappalardo parla anche delle offese rivolte alla presidente del Consiglio. "Durante una recente serata musicale ha lanciato un’invettiva contro la premier Meloni, insultandola con gesti e parolacce volgari. Perché l’ha fatto?", chiede Fagnani. "Ho fatto solo un gesto poco reverenziale e alla seconda canzone ho chiesto scusa", risponde Pappalardo. "Non solo un gesto", precisa la giornalista che insiste: "Ha detto che prima di salire sul palco qualcuno gli ha detto 'qua siamo tutti di sinistra'. È vero o se l’è inventato?". "Inventato no. Ho sentito qualcosa…".
Sketch altrettanto divertenti quando Pappalardo accenna Yesterday con il suo "inglese maccheronico". "Un suo cavallo di battaglia, ma le parole un po’ le inventa", chiede Fagnani. "Anche Battisti faceva provini cantando un falso inglese. Celentano fece Prisencolinensinainciusol", dice Pappalardo cantando il brano. Attraverso le domande di Fagnani, Pappalardo parla del suo lungo matrimonio. "Ha raccontato un suo tradimento", lo incalza la giornalista. "Stavo girando la Piovra e c’è stata una ragazza", ammette Pappalardo, che poi rivela che sua moglie gli disse di volersi vendicare con lui andando con Michele Placido. “Lei l’avrebbe sopportato?” chiede la giornalista. “Un suo tradimento? No”, la sua secca risposta. “Ha detto che per lei il sesso è al primo posto di un’unione. È ancora così?” chiede Fagnani. “Vale ancora e oggi è ancor più bello”. “Ha dichiarato di poter durare 2-3 ore consecutive”, prosegue Fagnani. “Chi l’ha detto?” si sorprende Pappalardo. “Come chi, lei!” sorride Fagnani.
Leggi tutto: Pappalardo a 'Belve': "Offese a Meloni? Chiesi scusa alla seconda canzone"

(Adnkronos) - La salute dell'individuo è legata a doppio filo a quella del pianeta: è questa l'idea alla base dell'approccio One Health, che riconosce l'interconnessione tra ambiente, mondo animale e popolazione e per questo promuove stili di vita sani e buone pratiche da mettere in campo quotidianamente. Tra queste, occupa un posto d'onore la prevenzione: primaria (che si basa appunto sulle corrette abitudini) e secondaria (adesione agli screening nazionali per la diagnosi precoce delle malattie oncologiche e visite mediche abituali). In occasione dell'International One Health Day (3 novembre), One Health Foundation - Ohf sottolinea che l'attenzione alla salute globale non è più facoltativa, ma indispensabile per l'equilibrio del pianeta.
"Il concetto di One Health ci ricorda che la salute dell'uomo, degli animali e dell'ambiente non sono entità separate, ma parti di un unico sistema - spiega Rossana Berardi, presidente Ohf - In un momento storico come quello attuale, segnato dal cambiamento climatico, dall'inquinamento e da continue emergenze sanitarie, adottare una visione integrata della salute non è più un'opzione, ma una necessità. La One Health ci chiede di superare i confini tra le discipline e favorire il dialogo tra medicina umana, veterinaria e scienze ambientali, perché solo attraverso strategie condivise possiamo comprendere i rischi che nascono dalle interazioni tra uomo, animali e ambiente".
"L'oncologia - evidenzia Berardi - rappresenta il paradigma più evidente di questa interconnessione: molti tumori hanno origine o vengono influenzati da fattori ambientali, dall'inquinamento atmosferico alla qualità degli alimenti, fino agli stili di vita". La prevenzione oncologica è, "di fatto, un esercizio pratico di One Health: significa proteggere l'ambiente, promuovere comportamenti salutari e favorire l'accesso agli screening e alla diagnosi precoce. Per questo, dal punto di vista della salute umana, diventa indispensabile mettere la prevenzione al centro delle politiche sanitarie, riconoscendo il valore di stili di vita corretti, come un'alimentazione sana, equilibrata e stagionale, e l'importanza dell'adesione alle campagne di screening nazionale".
Come One Health Foundation, prosegue la presidente, "lavoriamo da anni per accompagnare la popolazione in un percorso di consapevolezza e informazione riguardo all'impatto che ognuno di noi può avere sul proprio benessere e su quello del pianeta. Quest'anno abbiamo fatto salpare per la seconda volta la Nave della salute, un'imbarcazione attrezzata per offrire ai cittadini visite specialistiche gratuite. Abbiamo inoltre realizzato, in occasione del Giubileo dei migranti, il Villaggio della salute, garantendo consultazioni e prestazioni mediche gratuite a persone che spesso non riescono ad accedervi a causa di ostacoli burocratici o sociali. Il nostro impegno è volto alla diffusione di una nuova cultura della salute, più consapevole, solidale e sostenibile. Stiamo finalizzando importanti accordi con le istituzioni per progetti destinati a promuovere l'attività fisica come strumento di prevenzione e benessere, in particolare a supporto delle fasce più fragili della popolazione".
"Il nostro appello - conclude Berardi - va ai cittadini e alle istituzioni: non possiamo chiudere gli occhi davanti alla salute, né alla nostra né a quella del pianeta. Anche nel nostro quotidiano possiamo, e dobbiamo, intervenire per cambiare le cose: scegliere stili di vita salutari, partecipare agli screening, sostenere la cultura della prevenzione. Perché prendersi cura di sé significa prendersi cura del mondo. E la One Health ce lo ricorda con forza: la salute è una sola".
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(Adnkronos) - Sono positivi i risultati di un'analisi dei dati a lungo termine - comprese le prime valutazioni dello studio multicentrico in aperto Guardian, attualmente in corso - che valuta Agamree* (vamorolone) in pazienti affetti da distrofia muscolare di Duchenne (Dmd). Lo annuncia in una nota Santhera Pharmaceuticals, precisando che l'analisi ha incluso pazienti mai trattati con corticosteroidi e che hanno iniziato il trattamento con Agamree tra i 4 e i 7 anni di età nell'ambito di studi clinici, proseguendo poi attraverso vari programmi di accesso tra cui lo studio Guardian.
Sono stati analizzati i dati di un massimo di 110 pazienti, con un numero variabile in base alla disponibilità delle informazioni. In questa analisi i pazienti avevano ricevuto il trattamento per un massimo di 8 anni, con un follow-up mediano di circa 5 anni. La maggior parte dei pazienti ha mantenuto dosi elevate (4-6 mg/kg/giorno) in contesti clinici di real world durante il periodo di osservazione. I risultati mostrano che i pazienti trattati con vamorolone hanno mantenuto la funzione motoria durante il follow-up prolungato, dimostrando un'efficacia duratura del trattamento misurata in base al tempo di perdita della deambulazione paragonabile a quella dei corticosteroidi standard (p=0,91). Nelle analisi di sottogruppi prestabilite non sono state osservate differenze rispetto al deflazacort o al prednisone assunti quotidianamente. I dati - riporta l'azienda - continuano a confermare un profilo di sicurezza e tollerabilità differenziato rispetto ai corticosteroidi tradizionali. I pazienti trattati con Agamree hanno registrato un tasso significativamente inferiore di fratture vertebrali (p=0,0061), hanno mantenuto una crescita normale senza il rallentamento osservato con i corticosteroidi standard (p
In linea con la prassi scientifica standard - riferisce Santhera - i dati completi saranno resi pubblici dopo la presentazione alla conferenza prevista in un importante convegno scientifico internazionale nel primo trimestre del 2026, una volta che gli organizzatori avranno completato il processo di revisione e presentazione. Inoltre, nei prossimi 3 anni sono previste ulteriori letture dello studio Guardian, incentrate su una serie più ampia di risultati di efficacia e sicurezza, tra cui valutazioni della funzionalità degli arti superiori, dello sviluppo puberale, della salute degli occhi e della funzionalità cardiaca, nonché altri parametri rilevanti.
"Questi dati - commenta Eugenio Mercuri, professore di Pediatria e Neuropsichiatria infantile all'università Cattolica del Sacro Cuore - forniscono prove importanti del fatto che il trattamento a lungo termine con vamorolone offre un'efficacia duratura, con una sostanziale riduzione del rischio di fratture vertebrali e un miglioramento dell'altezza, in contrasto con quanto osservato con gli steroidi convenzionali". Aggiunge Francesco Muntoni, professore di Neurologia, University College London: "Questi dati preliminari sono incoraggianti. In particolare, è rassicurante vedere che i bambini continuano a crescere in altezza senza un impatto apparente sull'efficacia del trattamento. I bambini trattati con altri corticosteroidi spesso subiscono un significativo arresto della crescita, che ha un impatto considerevole sulla loro qualità di vita".
Secondo Craig McDonald, professore di Medicina fisica e riabilitazione e pediatria presso l'Uc Davis (Usa), "è positivo vedere un'efficacia a lungo termine paragonabile a quella di altri corticosteroidi, e i dati sull'altezza e sulla salute delle ossa sono coerenti con altri studi sul vamorolone. Questi dati mostrano ora chiaramente i benefici di un trattamento precoce e del mantenimento del trattamento a dosi efficaci con vamorolone. E' interessante notare che i benefici che osserviamo nella conservazione della funzione muscolare, dell'altezza e di una migliore salute delle ossa possono avere importanti implicazioni anche per i pazienti affetti da Dmd più anziani, ad esempio per la funzione degli arti superiori e respiratoria. Attendo con interesse la raccolta dei dati in corso nello studio Guardian".
Dichiara Shabir Hasham, Chief Medical Officer di Santhera: "Siamo davvero lieti di offrire alla comunità Dmd un'opzione terapeutica corticosteroidea in grado di fornire benefici a lungo termine e di ridurre significativamente l'insorgenza di alcuni degli effetti collaterali più debilitanti che spesso portano alla riduzione del dosaggio o alla sospensione del trattamento. Disporre di un trattamento più adatto all'uso a lungo termine diventa ancora più importante ora che nuove terapie per la Dmd in combinazione con i corticosteroidi stanno diventando disponibili. Inoltre, lo studio Guardian continuerà a raccogliere importanti dati su efficacia e sicurezza in una più ampia gamma di parametri man mano che i pazienti crescono e continuano il trattamento più a lungo. Non vediamo l'ora di comunicare questi risultati alla comunità clinica che si occupa della distrofia muscolare di Duchenne".
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(Adnkronos) - La separazione, l'amore per la figlia Skyler e le amicizie. Elisabetta Canalis si confessa in una lunga intervista a Vanity Fair che le dedica la copertina.
Sulla separazione con l’ex marito Brian Perri, spiega: "È un po’ come un lutto, però se una coppia fa questa scelta è perché pensa sia la migliore per tutti. Nel mio caso è stata una decisione che ci ha permesso di volerci bene ancora di più e di avere un rapporto sereno. Facciamo tante cose insieme: siamo una coppia un po’ atipica. Abbiamo sempre messo Skyler davanti a tutto, lasciando da parte qualsiasi dissapore. Halloween, Natale, le vacanze d’estate sono momenti che passiamo assieme a lei, spazi intoccabili".
E sulla vita sentimentale, confessa: "Sono molto serena, non mi manca niente. La fonte d’amore più grande sono mia figlia e gli animali, che mi hanno accompagnato in ogni momento della mia vita".
Poi ci sono le amicizie importanti, come quelle con Elodie, Diletta Leotta e Tiziano Ferro: "Con Elodie e Diletta mi sono chiesta come abbiamo fatto a non diventare amiche prima. Sono divertenti, in carriera, spontanee. Mi piace uscire con loro, chiacchierare, parlare del nostro lavoro. Sono felice di vederle, quando torno in Italia. Con Elodie ci siamo incontrate anche a Los Angeles quando è venuta a registrare la canzone con Tiziano. L’amicizia con lui è nata al di là dei riflettori. Condividiamo molti momenti da genitori. Ha due bambini stupendi, divertentissimi, e parliamo di cose normali - dice - Di figli, di quotidianità".
Quindi l'amore per gli animali. "Sono sempre stata attratta da loro. Da piccola se vedevo un cane per strada correvo ad abbracciarlo. I miei genitori erano disperati, dicevano: 'Portano malattie, mordono, sono pericolosi'. In realtà ho sempre avuto un’empatia molto forte con i cani. Capisco il loro stato d’animo dal muso. Riesco a leggere quando sono annoiati, tristi, felici. C’è un ponte inspiegabile tra me e loro".
Ed a proposito aggiunge: "Far entrare un cane nella propria famiglia è una decisione immensamente generosa, che migliora la nostra vita, ma va presa con consapevolezza. Prima di sceglierlo bisogna informarsi seriamente, perché un animale non si può buttare via".
Su Nello e Josie, i suoi cani adottati prosegue: "Nello, che ho adottato in un rifugio sardo, vive per me. Mi segue ovunque. Invece Josie, che per anni è stata con un homeless, è la preferita di mia figlia Skyler. Lei ha un amore incredibile verso l’essere umano. Adora stare con noi, ci sorride. Se potesse ci abbraccerebbe. Sono una volontaria. Il canile è un carcere pieno di innocenti. Ci sono delle anime buone finite lì per colpa nostra, ed è pieno anche di cani meravigliosi che meritano una seconda possibilità".
Leggi tutto: Elisabetta Canalis: "La separazione? Un lutto ma ora ci vogliamo più bene"

(Adnkronos) - Il disegnatore e giornalista Giorgio Forattini, autore di vignette di satira politica che sono state le prime ad essere pubblicate in prima pagina sui giornali e a cadenza quotidiana, tanto da guadagnarsi per lungo tempo il soprannome di "re della satira", è morto all'età di 94 anni a Milano. Dal 1973, per quasi mezzo secolo, i suoi disegni che hanno ironizzato su vizi e virtù di tanti protagonisti della politica sono apparsi su "Paese Sera", "La Repubblica", "La Stampa", "Il Giornale", "Qn", "L'Espresso" e "Panorama". La notizia della scomparsa del vignettista che ha cambiato il modo di fare satira in Italia è stata data da "Il Giornale", uno degli ultimi quotidiani con cui ha collaborato.
Nato a Roma il 14 marzo 1931, dopo la licenza liceale classica Forattini frequenta sia il biennio di architettura all'Università di Roma che l'Accademia di Teatro. Nel 1953 inizia a lavorare, dapprima come operaio in una raffineria di petrolio nel nord Italia, poi come rappresentante di commercio di prodotti petroliferi a Napoli e nel sud Italia. Nel 1959 torna a Roma da dove cura la rappresentanza di una casa discografica, prima come venditore, poi come direttore commerciale a Milano occupandosi della realizzazione di cataloghi di musica leggera e musica classica in Italia e negli Stati Uniti.
Tra il 1967 e il 1970 Forattini lavora in un'agenzia di pubblicità a Roma come illustratore e copywriter, creando campagne nazionali per la Fiat, l'Alitalia e altri importanti società. A quarant'anni entra come impaginatore grafico nel quotidiano romano "Paese Sera", dopo aver vinto un concorso per disegnatori di fumetti indetto dal giornale stesso. Le prime vignette di satira politica appaiono a colori nel 1973 sul settimanale "Panorama" della Mondadori e su "Paese Sera" nel 1974. Di quel periodo rimane celebre la vignetta del 14 maggio 1974 pubblicata in prima pagina da "Paese Sera" in occasione della vittoria dei "no" al referendum per l'abrogazione della legge sul divorzio, promosso dall'allora segretario della Democrazia cristiana Amintore Fanfani: Forattini disegna una bottiglia di champagne con un tappo, raffigurato con le sembianze dello statista cattolico, che vola in aria. Da allora le vignette di Forattini non passarono più inosservate al punto che la casa editrice Feltrinelli le raccolse in un volumetto, dal titolo "Referendum Reverendum" che, uscito nel 1975 fu subito un piccolo successo editoriale ristampato nel giro di breve tempo nella collana economica Universale Feltrinelli.
Alla fine del 1975, dopo essere diventato giornalista professionista, Forattini lascia "Paese Sera" per contribuire alla fondazione del nuovo quotidiano "La Repubblica" di Eugenio Scalfari: dopo aver collaborato al progetto grafico, entra stabilmente nella redazione come disegnatore satirico nella pagina dei commenti. Per il giornale di Scalfari, oltre a disegnare ogni giorno in prima pagina la vignetta, nel 1978 crea l'inserto "Satyricon", il primo in Italia dedicato interamente alla satira, pubblicando alcune nuove firme, tra cui Sergio Staino ed Ellekappa. Nel 1978 per tre mesi è direttore del settimanale satirico "Il Male".
Nel 1982 Forattini viene chiamato a "La Stampa" di Torino per rinnovare l'impianto grafico e gli viene affidata la vignetta satirica in prima pagina. Contemporaneamente cura l'immagine e il lancio della campagna pubblicitaria della Fiat Uno e, per quattro anni, quella di prodotto dell'Alitalia. Alla fine del 1984 torna a "La Repubblica" dove continua a pubblicare una vignetta al giorno in prima pagina. Sempre nel 1984 comincia a collabora anche al settimanale "L'Espresso", fino al 1991, anno in cui torna a "Panorama", dove collabora fino al 2009.
Il 30 dicembre 1999, in seguito a una querela per una vignetta dell'allora presidente del Consiglio Massimo D'Alema (raffigurato intento a purgare col bianchetto i nomi del dossier Mitrokhin), Forattini lascia "La Repubblica", allora diretta da Ezio Mauro, e ritorna nel 2000 a "La Stampa" di Torino, su invito dell'editore Gianni Agnelli, cui collabora per cinque anni. Dal 2006 al 2008 pubblica sul quotidiano "Il Giornale" di Milano e dal 1 agosto 2008 a fine 2009 collabora con "Qn - Quotidiano Nazionale", "Il Giorno", "La Nazione" e "Il Resto del Carlino".
Dalla sua produzione di oltre diecimila vignette sono stati pubblicati 55 libri da Mondadori, che hanno venduto più di tre milioni di copie. Con Mondadori sono apparse anche le ultime due antologie delle sue vignette: "Il Forattone. 1973-2015" (2015) e "Arièccoci. La Storia si ripete" (2016). Il suo ultimo libro è "Abbecedario della politica" (Clichy, 2017), che illustra come nasce una vignetta.
Nella sua lunga carriera Forattini ha ricevuto molti riconoscimenti, tra i quali: il Premiolino, il Premio di Umorismo di Bordighera, il Premio Tolentino e il Premio di satira di Forte dei Marmi, nel quale ha anche fatto parte della giuria per diversi anni, il Premio Hemingway, il Premio Pannunzio, il Premio Speciale Ischia Internazionale di Giornalismo, il Premio Acqui Storia. Ha ricevuto la cittadinanza onoraria del Libero Comune di Zara in Esilio, la Civica benemerenza a Trieste e la cittadinanza onoraria ad Asti. Nel 1997 ha ricevuto l'Ambrogino d'oro dal Comune di Milano e nel 2011 il Premio Nazionale Culturale di Torre di Castruccio presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara.
Le vignette di Forattini non hanno fatto solo sorridere, ma anche arrabbiare taluni esponenti politici presi di mira. Ma non sono nate solo polemiche: in venti casi il disegnatore è stato anche querelato "solo da esponenti della sinistra". "La sinistra non accetta la satira quando le è rivolta contro", disse in un'intervista del 2008.
Giorgio Forattini è stato criticato anche dal Vaticano, in particolare nel 1982 per una vignetta su Giovanni Paolo II e Lech Walesa. Nel 1987 è Forattini a citare in giudizio la Dc per una sua vignetta su Salvatore Ligresti, trasformata in un manifesto.
Gli anni di Tangentopoli gli hanno dato materia per arricchire la sua galleria di caricature, ma Forattini si è rammaricato di non poter attaccare Primo Greganti, Achille Occhetto e il Pds sul fronte tangenti. In quel periodo il vignettista, unico in Italia a lavorare sia per un giornale del gruppo Berlusconi ("Panorama") sia per il quotidiano diretto allora da Scalfari, dicendo di trovarsi "benissimo" in questo doppio ruolo, ammise però nel 1993 di non essere completamente libero a "La Repubblica": "Censura non è la parola giusta - precisò - Con Scalfari ci sono liti furibonde su certe vignette ma se qualche politico si lagna lui gli risponde: 'Alt, Forattini è zona franca'".
Nel 2000 Forattini attaccò Scalfari e Giorgio bocca nella sua settimanale vignetta "Mascalzonate" su "Panorama". Il disegnatore tratteggiò con inclemenza i due colleghi (Bocca è sulla sedia rotelle, Scalfari, incurvato, lo spinge) e faceva dire al fondatore di "La Repubblica": "A Giò, t'aricordi quanno combattevamo er nemico sulle montagne?" Bocca, seduto con fiasco e fucile in mano, rispondeva: "Ammazzavamo, fucilavamo! Mica abbiamo fatto la Repubblica con queste cretinate della satira!".
Le vignette di Forattini hanno spesso lasciato il segno, se non addirittura provocato accesi dibattiti. Memorabile resta per la discussione che provocò nella sinistra una vignetta della fine degli anni '70 in cui si vedeva Enrico Berlinguer, segretario del Pci, seduto su una poltrona nella sua abitazione, vestito in vestaglia mentre leggeva "Il Manifesto" di Karl Marx, imperturbabile nonostante dalla finestra si udissero le proteste degli operai..
Altrettanto dibattute furono le vignette che mostrarono agli inizi degli anni '80 l'allora presidente del Consiglio Giovanni Spadolini completamente nudo e le parti intime coperte solo da una foglia di edera, simbolo del suo Partito repubblicano. Al re della satira non mancarono attriti neppure durante la lunga presidenza del Consiglio del socialista Bettino Craxi raffigurato con la mascella volitiva e gli stivali neri che ricordavano la figura di Benito Mussolini. Fu anche querelato e condannato per una vignetta su Craxi, nella quale il leader socialista venne raffigurato mentre legge "La Repubblica" e commentava "Quanto mi piace questo giornale quando c'è Portfolio!" (Portfolio era un concorso allegato al giornale), con l'implicazione evidente che Craxi fosse un borseggiatore, scrisse il giudice. Nell'aprile 1993, in piena stagione di Mani Pulite, raffigurò Craxi, in camicia nera, a testa in giù con un cappio legato ai piedi: la vignetta alludeva alla notizia del voto contrario del Parlamento per il rilascio delle autorizzazioni alla Procura di Milano a procedere contro il leader socialista.
Uno dei principali motivi del successo di Forattini è stata proprio la caratterizzazione macchiettistica e irriverente dei politici: Giovanni Goria invisibile, Piero Fassino scheletrico, Giuliano Amato come Topolino, Silvio Berlusconi e Amintore Fanfani bassi di statura, Walter Veltroni come un bruco, Lamberto Dini come un rospo, Rocco Buttiglione come una scimmia, Nicola Mancino come un cinghiale, Luciano Violante come una volpe, Romano Prodi come un prete comunista, Umberto Bossi come Pluto talvolta nudo oppure vestito da cavaliere templare, Vincenzo Visco come un vampiro e Carlo Azeglio Ciampi come un cane, Rosa Russo Jervolino come una gallina. Forattini non è mai stato tenero neppure con Achille Occhetto (raffigurato come Charlie Brown) ai tempi della fatidica "Cosa", ovvero la fase di passaggio dal Pci al Pds, tra la caduta del Muro di Berlino nel novembre 1989 e il 1991.
Ma il peggior rapporto di Forattini è stato certamente quello con Massimo D'Alema, raffigurato come Adolf Hitler (ma in veste comunista). Un primo scontro con Botteghe Oscure risale agli inizi degli anni '90 quando cominciarono a giungere in Occidente, in seguito al dissolvimento dell'Unione Sovietica, notizie sul finanziamento del Pcus ai partiti comunisti fratelli, fra i quali quello italiano. Una vignetta di quel periodo suscitò le ire della loro gruppo dirigente del Pds: intitolata "Io rublo, tu rubli", apparve sul settimanale "Panorama". Un'altra vignetta del 1991 raffigurava Achille Occhetto e Massimo D'Alema che, vestiti da prostitute, ricevevano del denaro da Michail Gorbaciov, seduto in una lussuosa macchina al cui volante si trovava Enrico Berlinguer. Occhetto e D'Alema querelarono Forattini e il Tribunale di Milano condannò il disegnatore con la motivazione che "la vignetta non è pura e semplice espressione satirica ma vero e proprio veicolo di informazione giornalistica e, come tale, assoggettata ai limiti propri del diritto di cronaca".
Il caso più clamoroso è stata la vignetta dedicata a D'Alema e pubblicata su "La Repubblica" l'11 ottobre 1999: raffigurava l'allora presidente del Consiglio mentre con un bianchetto cancellava i nomi della lista Mitrokhin e una voce che gli chiedeva: "allora arriva 'sta lista??!!" e D'Alema: "Un momento! Non s'è ancora asciugato il bianchetto!". D'Alema querelò il disegnatore e chiese un risarcimento di 3 miliardi di lire. In seguito a questa vicenda, non sentendosi difeso dal suo quotidiano, Forattini decise di lasciare "La Repubblica" a fine 1999. Successivamente per protesta nei confronti della querela e in difesa della libertà di satira disegnò per vari mesi D'Alema senza volto, con i soli capelli e baffetti disegnati. Nel marzo 2001 l'ex premier post-comunista rinunciò alla richiesta del maxi risarcimento: la pace siglata dai rispettivi avvocati evitò al giornalista satirico il processo. Il caso fu archiviato con una dichiarazione di Forattini che diceva di "aver voluto esclusivamente fare della satira, senza alcun riferimento a fatti reali".
Tra le miriade di disegni di Forattini, resta celebre anche la vignetta con cui nel 1992, pochi giorni dopo la strage di Capaci in cui perse la vita il magistrato Giovanni Falcone, ritrasse la Sicilia identificandola idealmente alla testa di un coccodrillo che piange in seguito all'accaduto. (di Paolo Martini)
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(Adnkronos) - Seconda partita e seconda sconfitta per Jasmine Paolini che esce di scena dalle Wta Finals di Riad (cemento, indoor, montepremi 15,5 milioni di euro). L'azzurra, numero 8 del mondo, cede alla statunitense Coco Gauff, numero 3 del ranking Wta, con il punteggio di 6-3, 6-2 in un'ora e 20 minuti. Paolini tornerà in campo in singolare giovedì contro l'altra statunitense Jessica Pegula, numero 5 del mondo.
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(Adnkronos) - La truffa del falso Sms o della chiamata del Cup dell'Asl, ma anche l'attacco hacker ai sistemi informatici come accaduto anni fa nel Lazio e in Campania. La sanità pubblica è sempre più nel mirino di spregiudicati malfattori pronti a speculare con truffe telefoniche sulla fragilità dei pazienti e sui dati sensibili sanitari. "Non esiste il rischio zero, ma c'è un governo clinico e una gestione organizzativa delle aziende sanitarie che punta a mitigare proprio questo rischio". A fare il punto per l'Adnkronos Salute è Paolo Petralia, vicepresidente vicario Fiaso (Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere).
"Sono in aumento le Asl che si sono attivate per mitigare il rischio di queste truffe del falso Sms - spiega - Chi ha messo in piedi questo sistema fraudolento ha capito che i cittadini usano il Cup sempre di più per interfacciarsi con la sanità pubblica e ha 4 obiettivi: chiedere una comunicazione urgente per provare a penetrare nel mondo privato del cittadino; chiedere dei pagamenti; chiedere dei dati; e in ultimo chiedere finti accessi al Fascicolo sanitario elettronico. Sono 4 strategie che hanno come denominatore il numero del Cup, il centralino unico di prenotazione. In questo modo - rimarca Petralia - c'è un danno enorme all'interfaccia che il Cup rappresenta per il cittadino. Ma come sanità pubblica, se ci occupiamo dell'assistenza non possiamo essere indifferenti di fronte a questi reati. E' imperativo morale".
Secondo la Fiaso, i tentavi di truffe con l'uso dell'Sms o del telefono del Cup stanno aumentando. "Al Nord, in Liguria 3 Asl su 5 hanno fatto una comunicazione proattiva su questo; in Piemonte l'Asl Torino; in Veneto e Friuli l'Ulss 8 Berica, l'Ulss Serenissima e Asugi Isonzo. Poi ci sono segnalazioni nelle aziende in Toscana, Abruzzo, Umbria e Marche. C'è l'Asl di Modena in Emilia Romagna. Nel Lazio, l'Asl Roma 5 e 6. E al Sud l'Asl di Salerno e quella di Lecce", sottolinea Petralia.
Da una parte gli Sms, ma anche le mail sono un veicolo di tentativi di truffa. Lo sa bene il ministero della Salute che in estate ha lanciato un alert sulle false email a nome del dicastero "per mantenere attivo l'accesso al Fascicolo sanitario elettronico". Tramite l'invio di email fraudolente, "gli utenti vengono invitati a cliccare su un link che li indirizza ad una pagina Internet in cui viene richiesto l'inserimento di un codice presente nell'email e successivamente si richiede l'inserimento di dati personali e della carta di pagamento", evidenziava il ministero che ha prontamente comunicato via social e media la truffa.
Le aziende sanitarie come si difendono? "In diversi modi: il primo - elenca il vicepresidente vicario Fiaso - è il metodo tradizionale dei volantini appesi nei Cup, nelle sale d'attesa o negli ambulatori dei medici di famiglia. Poi ci sono gli incontri pubblici anche con le forze dell'ordini, i Comuni e le associazioni. Poi i social, che servono proprio per arrivare a tutti, e infine con gli Sms di conferma che le Asl mandano ai pazienti, dove oltre alla prenotazione c'è anche un messaggio di attenzione proprio alle truffe. Poi vengono formati gli operatori. Un punto però è fondamentale: le Asl non chiedono soldi via Sms o mail".
Ha suscitato molto scalpore, ma anche ironia, il furto al Louvre di Parigi dove i sistemi operativi dei computer erano obsoleti e non aggiornati e la password era 'Louvre'. Insomma non proprio un fortino inespugnabile. Le Asl italiane sono più all'avanguardia contro gli hacker? "Assolutamente - risponde Petralia - seguiamo dei protocolli, c'è un aggiornamento continuo e dei corsi di formazione. Insomma, la cybersecurity è materia importante con standard da rispettare su cui siamo anche monitorati".
Leggi tutto: Da Sms truffa ad attacchi hacker, in aumento Asl e ospedali bersaglio

(Adnkronos) - Un reddito complessivo di 180.031 euro e un imponibile pari a 178.371 euro: è quanto emerge dalla dichiarazione dei redditi 2025 della premier Giorgia Meloni, pubblicata sul sito della Camera dei deputati e riferita al periodo d'imposta 2024.
Rispetto all'anno precedente, la presidente del Consiglio e leader di Fratelli d'Italia segnala una variazione significativa nel proprio patrimonio: come si legge nel documento depositato il 28 ottobre scorso, la novità principale riguarda "l'acquisto definitivo di una nuova abitazione come prima casa".
Sul fronte fiscale, l'imposta lorda ammonta a 69.340 euro, da cui sono state sottratte detrazioni complessive per 6.274 euro. Il risultato finale è un'imposta netta di 63.066 euro. Il confronto con la precedente dichiarazione mostra un netto cambiamento della situazione economica della premier: nel 2024, con riferimento all'anno d'imposta 2023, Meloni aveva infatti dichiarato un reddito sensibilmente più alto, pari a 459.460 euro.
Sul fronte del centrodestra, anche il vicepremier Antonio Tajani, ha reso noto la sua dichiarazione sul sito della Camera, dove è stato eletto in questa legislatura. Per il titolare degli Esteri, per il periodo d'imposta 2024, si dichiarano 187.673 euro, con un avanzamento di reddito di oltre 30mila euro rispetto all'anno precedente (156.085). L'altro vicepremier, Matteo Salvini non ha invece ancora pubblicato sul sito del Senato i suoi redditi, fermi ancora al 2024, quando il leader della Lega dichiarò poco meno di 100mila euro, interamente legati a reddito da lavoro dipendente.
Infine svetta il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, con un reddito complessivo pari a quasi 225mila euro (224.683). Lupi incassa circa 100mila euro in più, rispetto al 2024, quando era fermo a quota 124.864.
Né più ricchi né più poveri. I redditi dei leader dell'opposizione nel 2024 rimangono pressappoco gli stessi del 2023, perlomeno per Elly Schlein, Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni e Carlo Calenda, gli unici, al momento, che hanno reso disponibile la loro dichiarazione sul sito di Camera e Senato.
La segretaria del Partito democratico dichiara la stessa cifra, interamente proveniente dalla sua funzione di deputata, di 98.471 euro. Un po' più basso l'imponibile di Fratoianni che, come l'anno precedente, si ferma a 93.306 euro.
È più alto, invece, quello del collega di partito Bonelli, che arriva a 101.811 euro, come nel 2023. Cambia di poco più di mille euro l'imponibile del senatore e leader di Azione Calenda, che dichiara un totale di 121.799 euro di imponibile, di cui 22.586 provengono da altri redditi.
Leggi tutto: Entrate dimezzate per Meloni nel 2025, ecco la dichiarazione dei redditi
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