(Adnkronos) - Dalla dieta liquida di Federica Pellegrini alla "drastica" di Fernanda Lessa (-10 chili in un mese, con uova e insalata, yogurt e frutti rossi e centrifughe di frutta al mattino, oltre a melone e liquidi per smorzare la fame), ai 7 litri di acqua di Bolle che da 15 anni non mangia carne e che preferisce riso e farro a pasta e carboidrati. D'estate i Vip fanno 'outing' e sui social dispensano consigli su come perdere peso in pochi giorni. L'ultimo, ma solo in ordine di tempo, è Cesare Cremonini che pochi giorni prima del suo nuovo tour ha rivelato la 'formula' adottata per tornare sul palco con una forma psicofisica eccellente: "Dalla mia dieta ho tolto zucchero e alcol" perché insieme ai social "sono i veleni di oggi", la spiegazione del cantautore bolognese. "Per uomini e donne di successo il problema è perdere chili e non stare in salute, quindi dispensano consigli su come perdere peso in poco tempo. Niente di più sbagliato, quelle che decantano sono scorciatoie pericolose". Così all'Adnkronos Salute Giorgio Calabrese, presidente del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare del ministero della Salute, 'bacchetta' attori, cantanti, in generale i personaggi famosi, "dai quali arrivano il più delle volte messaggi non veritieri e fuorvianti. A Cremonini, di cui apprezzo la musica - sorride lo specialista - dico di continuare a scrivere belle canzoni perché ho difficoltà a considerarlo un collega dietologo e nutrizionista".
Salvare (il più possibile) la linea in vista della prova costume per Calabrese si può, "purché ci si affidi a persone esperte, medici specialisti in dietologia e nutrizione. E' bene sapere - sottolinea - che se una persona rinuncia al sale e agli zuccheri si sgonfia, ma non dimagrisce, e che perdere 5-7 kg è un traguardo raggiungibile solo con gradualità. Farlo seguendo diete drastiche, invece, è pericoloso perché quei chili persi si riprendono con tutti gli interessi, come dico io 'con tassi da usurai'. Ecco perché ad attori, cantanti, sportivi, e a personaggi dello spettacolo in generale, dico che ognuno dovrebbe fare il proprio lavoro. Bisogna stare molto attenti quando si parla di salute". Il riferimento è anche Federica Pellegrini. In una recente intervista l'ex campionessa ha raccontato che per avere un fisico tonico e definito ha un'arma segreta: "Un giorno di dieta liquida, con consumo esclusivo di centrifughe, succhi e minestre, per sentirmi più leggera".
"Anche assumere liquidi su liquidi è pericoloso - avverte il nutrizionista - perché c'è un sovraccarico per il cuore. Inoltre, ognuno di noi è diverso, ha un metabolismo diverso che deve conoscere e non limitarsi a pensare al dimagrimento. Per non parlare del messaggio 'no sugar no salt', molto superficiale", conclude Calabrese.
Leggi tutto: Vip e diete, il nutrizionista:'"Da loro outing di messaggi sbagliati"
(Adnkronos) - Dalla dieta liquida di Federica Pellegrini alla "drastica" di Fernanda Lessa (-10 chili in un mese, con uova e insalata, yogurt e frutti rossi e centrifughe di frutta al mattino, oltre a melone e liquidi per smorzare la fame), ai 7 litri di acqua di Bolle che da 15 anni non mangia carne e che preferisce riso e farro a pasta e carboidrati. D'estate i Vip fanno 'outing' e sui social dispensano consigli su come perdere peso in pochi giorni. L'ultimo, ma solo in ordine di tempo, è Cesare Cremonini che pochi giorni prima del suo nuovo tour ha rivelato la 'formula' adottata per tornare sul palco con una forma psicofisica eccellente: "Dalla mia dieta ho tolto zucchero e alcol" perché insieme ai social "sono i veleni di oggi", la spiegazione del cantautore bolognese. "Per uomini e donne di successo il problema è perdere chili e non stare in salute, quindi dispensano consigli su come perdere peso in poco tempo. Niente di più sbagliato, quelle che decantano sono scorciatoie pericolose". Così all'Adnkronos Salute Giorgio Calabrese, presidente del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare del ministero della Salute, 'bacchetta' attori, cantanti, in generale i personaggi famosi, "dai quali arrivano il più delle volte messaggi non veritieri e fuorvianti. A Cremonini, di cui apprezzo la musica - sorride lo specialista - dico di continuare a scrivere belle canzoni perché ho difficoltà a considerarlo un collega dietologo e nutrizionista".
Salvare (il più possibile) la linea in vista della prova costume per Calabrese si può, "purché ci si affidi a persone esperte, medici specialisti in dietologia e nutrizione. E' bene sapere - sottolinea - che se una persona rinuncia al sale e agli zuccheri si sgonfia, ma non dimagrisce, e che perdere 5-7 kg è un traguardo raggiungibile solo con gradualità. Farlo seguendo diete drastiche, invece, è pericoloso perché quei chili persi si riprendono con tutti gli interessi, come dico io 'con tassi da usurai'. Ecco perché ad attori, cantanti, sportivi, e a personaggi dello spettacolo in generale, dico che ognuno dovrebbe fare il proprio lavoro. Bisogna stare molto attenti quando si parla di salute". Il riferimento è anche Federica Pellegrini. In una recente intervista l'ex campionessa ha raccontato che per avere un fisico tonico e definito ha un'arma segreta: "Un giorno di dieta liquida, con consumo esclusivo di centrifughe, succhi e minestre, per sentirmi più leggera".
"Anche assumere liquidi su liquidi è pericoloso - avverte il nutrizionista - perché c'è un sovraccarico per il cuore. Inoltre, ognuno di noi è diverso, ha un metabolismo diverso che deve conoscere e non limitarsi a pensare al dimagrimento. Per non parlare del messaggio 'no sugar no salt', molto superficiale", conclude Calabrese.
Leggi tutto: Il nutrizionista boccia le diete dei vip: "Consigli sbagliati"
(Adnkronos) - "Noi non ci possiamo più permettere che i giovani vadano via dall'Italia. Iniziative che vanno sui salari, sugli incentivi, su un welfare che consenta di costruirsi una famiglia e avere una casa sono fondamentali perché i giovani possano rimanere in Italia. Su questo stiamo lavorando già con una nostra iniziativa di legge che andrà in discussione in legge di bilancio per far sì che ci sia una minore tassazione sui giovani che restano in Italia o che rientrano nel nostro paese". Così Claudio Durigon, sottosegretario al lavoro e politiche sociali, in occasione del convegno 'Demografia, un patto fra generazioni', oggi al Palazzo dell'Informazione, sede dell'Adnkronos.
"Sappiamo come la previdenza complementare possa dare risposte ai futuri pensionati e sappiamo che l'incidenza del sistema contributivo sarà prevalente, quindi avremo un rischio di pensioni più povere. Il Tfr va dunque in qualche modo culturalmente indirizzato su una previdenza complementare che possa dare sostentamento ai futuri pensionati. Questo è un tema fondamentale".
"L'anno scorso - continua - abbiamo fatto un primo passo in cui per la prima volta i due pilastri parlano fra di loro per uscire prima dl mercato del lavoro. Siamo convinti che possiamo dare ulteriore forza a questa attività con defiscalizzazione, con obbligatorietà in taluni casi e, perché no?, inserire in questo contesto anche il Long Term Care, che sarebbe davvero importantissimo"
Leggi tutto: Durigon: "Agevolazioni per chi resta o torna in Italia, pdl in discussione in manovra"
(Adnkronos) - "In Wind Tre lavoriamo da tanti anni sulla parità di genere e sulla misurazione dei risultati. Abbiamo iniziato nel 2022 con la certificazione 'Equal-salary' e siamo la prima telco al mondo ad averla ottenuta, poi abbiamo continuato con l'Uni Pdr, rinnovata la scorsa settimana. Misuriamo i principali Kpi all'interno dell'azienda, legati a ingressi, promozioni interne, uscite e percentuali di donne dirigenti, punto chiave della parità di genere". Così Manuela Giusti, direttrice People Relations & Compensation Wind Tre, in occasione del convegno 'Demografia, un patto fra generazioni', oggi al Palazzo dell'Informazione, sede dell'Adnkronos.
"Abbiamo una pianificazione di tutte le persone che nei prossimi anni potrebbero uscire dall'azienda, per pensionamento, e abbiamo un piano di prepensionamento con cui le accompagniamo, ma definiamo anche piani di successione così riusciamo a fare crescita interna da un lato e, dall'altro, a mantenere il valore delle persone 'senior' facendo questi passaggi di competenze che durano anche 4-5 mesi perché il nostro obiettivo è fare in modo che le persone crescano all'interno dell'azienda".
Leggi tutto: Giusti (Wind Tre): "Da anni lavoriamo su parità di genere e crescita interna"
(Adnkronos) - Barbra Streisand, una delle stelle della trilogia di 'Ti presento i miei', non venne pagata quanto i colleghi nei due film a cui ha partecipato e ora, proprio per questo motivo, potrebbe dare forfait e non partecipare al quarto capitolo. A raccontarlo è la stessa attrice in un'intervista a Variety. Quando le viene chiesto se interpreterà ancora Roz Focker (Fotter nella versione italiana), Streisand risponde: "Dovrebbero pagarmi un sacco di soldi perché non venni pagata quanto gli altri e sono arrabbiata per questo. Era un periodo in cui le donne venivano pagate meno degli uomini. Il capo della Universal all'epoca era Ron Meyer e mi diede un bonus. Fu molto carino".
Dopo il primo film, uscito nel 2000, in cui Robert De Niro, Ben Stiller, Owen Wilson e Teri Polo interpretavano i protagonisti, uscirono due sequel in cui recitarono anche Barbra Streisand e Dustin Hoffman nei panni dei genitori di Stiller, 'Mi presenti i tuoi?' nel 2004 e 'Vi presento i nostri' nel 2010.
Ora è stato annunciato il quarto film, con uscita programmata per fine novembre 2026. John Hamburg, che era co-autore della trilogia, ha scritto la sceneggiatura e dirigerà il lungometraggio. La produzione ha già confermato il ritorno di Robert De Niro, Ben Stiller, Owen Wilson e Teri Polo e ha annunciato una new entry d'eccezione, Ariana Grande, star di 'Wicked'. Barbra Streisand non ha escluso il suo ritorno, ma le sue condizioni sono chiare.
(Adnkronos) - Donald Trump si prepara al vertice Nato dell'Aja, nei Paesi Bassi. Sul tavolo, l'aumento delle spese militari invocato dal presidente degli Stati Uniti. "Sono diretto al vertice della Nato che, nel peggiore dei casi, sarà molto più calmo di quello che ho dovuto affrontare con Israele e Iran. Non vedo l'ora di vedere tutti i miei buoni amici europei e gli altri. Si spera che potremo concludere molto", scrive Trump sul social Truth durante il volo
Ad allietare il viaggio, il messaggio inviato dal Segretario Generale della Nato Mark Rutte. Il messaggio (Leggi l'originale) contiene un'ampia lode al leader americano per la pace ottenuta in Iran e per aver convinto gli europei membri Nato ad aumentare le spese per la Difesa al 5%. "Congratulazioni e grazie per la tua azione decisiva in Iran, è stata davvero straordinaria e nessun altro avrebbe osato farlo. Ora siamo tutti più al sicuro. Stai volando verso un altro grande successo all’Aia questa sera. Non è stato facile, ma li abbiamo convinti tutti a firmare per il 5%! Donald, ci hai portati a un momento davvero, davvero importante per l’America, per l’Europa e per il mondo. Riuscirai in qualcosa che nessun presidente americano è riuscito a ottenere in decenni. L’Europa pagherà in grande misura, come è giusto che sia, e sarà una tua vittoria", si legge nel messaggio.
I 32 capi di Stato e di governo della Nato si riuniscono oggi e domani all'Aja per un summit in cui gli alleati tenteranno di placare Trump, promettendo di arrivare a spendere per la difesa somme pari al 5% dei rispettivi Pil entro, probabilmente, il 2035.
Anche se spalmato su un decennio, per evitare che l'aumento della spesa non abbia altro esito che un rincaro degli armamenti, si tratta di uno sforzo di bilancio colossale: per l'Italia, che è ancora sotto il 2% del Pil (circa all'1,5% secondo la Commissione Europea), sono decine di miliardi di euro in più di spese militari, a carico di un bilancio statale già gravato da un debito superiore al 130% del Pil.
Tutti gli alleati avrebbero dovuto arrivare al 2% entro il 2024, come promesso nel 2014 in Galles, ma non tutti l'hanno fatto. Italia e Spagna sono ancora indietro e sono tra i più recalcitranti, per ovvi motivi: aumentare la spesa per la difesa comporterà con ogni probabilità tagli ad altre voci del bilancio, che potrebbero risultare altamente impopolari. Madrid ha annunciato ieri, per bocca del suo ministro degli Esteri José Manuel Albares Bueno, di aver raggiunto un accordo con la Nato per il quale verrebbe esentata dall'obbligo di spendere il 5% del Pil, ma avrebbe un obiettivo calcolato in termini di capacità militari da fornire.
Leggi tutto: Trump e il vertice Nato, il messaggio di Rutte: "Tutti firmano per aumento spese"
(Adnkronos) - Una delegazione Ail, Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, è stata accolta in udienza dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Palazzo del Quirinale, nel pomeriggio di lunedì 23 giugno in occasione della Giornata nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma (21 giugno). Il capo dello Stato ha incontrato il presidente nazionale Ail, Giuseppe Toro - informa oggi l'associazione - insieme ai vicepresidenti Rosalba Barbieri e Giuseppe Navoni, in rappresentanza delle 83 sezioni provinciali dell'associazione. Erano presenti anche Franco Locatelli, direttore dell'Area clinica di Oncoematologia pediatrica, terapia cellulare, terapie geniche e trapianto emopoietico dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù e professore ordinario di Pediatria all'università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, e Marco Vignetti, presidente della Fondazione Gimema Franco Mandelli, Gruppo italiano malattie ematologiche dell'adulto.
Nel corso dell'incontro - si legge in una nota - la delegazione ha ripercorso le tappe fondamentali della lunga storia di Ail, illustrando le attività e i servizi offerti ai pazienti ematologici e alle loro famiglie. E' stato inoltre ribadito l'impegno costante a favore della ricerca scientifica, considerata lo strumento primario per migliorare cure e terapie, e il valore insostituibile del volontariato: oltre 17mila donne e uomini ogni giorno offrono tempo e competenze nei reparti ospedalieri, nelle Case alloggio Ail nell'assistenza domiciliare e psicologica.
I rappresentanti dell'associazione e del mondo dell'ematologia italiana hanno sottolineato l'importanza di una sinergia tra enti di ricerca, strutture sanitarie e istituzioni, e il ruolo cruciale della collaborazione nazionale e internazionale per garantire ai pazienti oncoematologici cure sempre più innovative, efficaci e accessibili.
"Ail è impegnata quotidianamente nel migliorare la qualità della vita dei pazienti ematologici e dei loro familiari - ha dichiarato Toro - sostenendo la ricerca scientifica, l'assistenza sociosanitaria e promuovendo la conoscenza dei tumori del sangue. Dal 1969 a oggi siamo cresciuti molto, diventando un punto di riferimento per pazienti e caregiver in tutta Italia. Siamo profondamente grati al presidente Mattarella per averci accolto e ascoltato con attenzione. Continuiamo a camminare sulla strada tracciata dall'indimenticato professor Franco Mandelli, con l'obiettivo di non lasciare mai soli i pazienti lungo il difficile percorso della malattia". Una missione sintetizzata in tre parole chiave: ricerca, cura, sensibilizzazione.
In Italia sono circa 500mila le persone che convivono con una patologia oncoematologica, e ogni anno si registrano oltre 30mila nuovi casi tra leucemie, linfomi e mieloma. Solo nel corso dell'ultimo anno l'Ail, con le sue 83 sezioni in tutto il Paese, ha finanziato 157 progetti di ricerca scientifica, realizzato 6.529 viaggi solidali, offerto 83.133 pernottamenti gratuiti nelle Case alloggio a 2.435 pazienti e caregiver, e garantito oltre 36mila accessi domiciliari tra adulti e bambini. La delegazione ha concluso l'incontro con un sentito ringraziamento al presidente della Repubblica per la costante vicinanza e l'attenzione dimostrata alla missione dell'associazione.
Leggi tutto: Tumori, Ail in udienza dal presidente Mattarella
(Adnkronos) - L’atmosfera tipicamente balneare di Alghero si è rivelata cornice perfetta per ammirare uno spettacolo unico: straordinari nuotatori paralimpici, veri giganti del nuoto in acque libere, che si sono dati battaglia per la terza Coppa del Mondo in Acque libere in Sardegna, ad Alghero, sulla battigia del Lido di San Giovanni. Atleti e atleti dai palmares straordinari, sono arrivati alla spicciolata e si sono dati appuntamento in un weekend di sport che ancora una volta ha emozionato i presenti, sbalorditi dalla forza e dalla caparbietà dei nuotatori. Cinque i vincitori nelle categorie in gara: nei 1500 maschili sventola la bandiera venezuelana per tributare i giusti onori a Jose Marichal Ivanosky. Sui 3000 sono tre le categorie in lizza: la svedese Pernilla Lindberg è la più forte nella S11/S14 femminile, mentre la sua collega italiana Xenia Francesca Palazzo domina nella S7/S10. Nell’analoga categoria maschile altro dominio azzurro con Federico Bicelli che ha preceduto Alberto Amodeo. Infine, il finnico Nader Khalili è primo nella S11/S14.
Applausi all’organizzazione, che ancora una volta grazie allo staff griffato Progetto AlbatroSS ha reso l’evento possibile, aiutando e andando a soccorrere all’arrivo atleti in piedi e carrozzati con mezzi di locomozione sempre più raffinati e di comodo utilizzo, segno che la tecnologia è a disposizione per chi decide di dare un nuovo impulso alla libertà di movimento sicura e accessibile. Un messaggio esplicito che l’associazione paralimpica turritana coordinata dallo psicologo dello sport Manolo Cattari ha lanciato sia a parole, sia con i fatti, creando sinergie forti con gli enti locali e le istituzioni sportive di riferimento, affinché gli steccati mentali vengano definitivamente abbattuti per creare una cultura dell’accoglienza che non faccia differenze.
Ma applausi anche a chi ha permesso che ciò si realizzasse. Anche in questa edizione, infatti, fondamentale è stato l’apporto delle istituzioni, sempre al fianco dell’organizzazione. Un grazie particolare alla World ParaSwimming, alla FINP, alla Regione Sardegna, alla Fondazione di Alghero e ovviamente al Comune di Alghero.
Al di là dei risultati eclatanti ammirati su uno specchio d’acqua che non smentisce le lodi proverbiali decantate nei decenni dai villeggianti che affollano la Riviera del Corallo, l’Associazione AlbatroSS, organizzatrice e promotrice dell’evento, può sentirsi gratificata per il nuovo successo organizzativo, confermato anche dalle parole illustri di Craig Nicholson, presidente della federazione internazionale parolimpica, e presente ad Alghero: “Ringrazio coloro che si sono prodigati per la buona riuscita di questa terza edizione in terra sarda della Coppa. Parliamo di una disciplina che ha ancora tanti margini di sviluppo anche nel campo mediatico e siamo certi che grazie a tappe come queste di Alghero la sua diffusione sarà sempre più crescente. L’ambizione principale, a questo punto, è che in futuro questa disciplina possa essere inserita nei programmi dei Campionati del Mondo e perché no, anche nei Giochi Paralimpici”.
Anche il presidente dell’Associazione AlbatroSS, Manolo Cattari è felice del risultato raggiunto: “Dietro la Coppa del Mondo c’è un lavoro che dura da anni, perché oltre la manifestazione agonistica portiamo avanti altri percorsi sul territorio, rivolti a rimuovere, come se fossimo un grimaldello, i vari tabù sull’accessibilità. Grandi cose abbiamo fatto fino a questo momento, ma continueremo a coinvolgere associazioni, enti pubblici, operatori del terzo settore per continuare fruttuose collaborazioni”.
La sua collega e direttrice dei lavori in spiaggia Silvia Fioravanti, delegata in Sardegna della Federnuoto Paralimpica, ha aggiunto: coronato il sogno di vedere nella sua città natale una manifestazione internazionale: “Siamo un gruppo di lavoro affiatato, ma senza l’aiuto indispensabile di un nutrito e competente staff non potremmo garantire un’organizzazione efficiente e per questo gli riservo un abbraccio gigantesco. Sono inoltre felice perché la FINP è arrivata al completo ad Alghero con i suoi tecnici e impiegati, anche loro sono rimasti molto soddisfatti”.
L’altro componente della triade organizzativa, Danilo Russu, presidente FIN Sardegna, spiega come la sua federazione e la FINP interagiscono: “Spero che al più presto anche l’open water paralimpico rientri nei programmi delle paralimpiadi del 2032, perché è un vuoto importante da colmare. Questi atleti dimostrano di filare come dei motoscafi nonostante fuori dall’acqua debbano affrontare problemi di accessibilità. Ma noi siamo qui anche per questo e continueremo la nostra campagna culturale per aprire le menti su questi temi”. Franco Riccobello, da poco al timone della FINP nazionale ma da segretario generale della Federazione anche in passato, sempre presente alle varie tappe in acque libere ha garantito: “Lavoreremo per garantire appuntamenti a tappe e Alghero sarà sicuramente una di esse. Ho visto tanta professionalità nel gestire l’evento e se poi aggiungiamo che qui ci sono luoghi di una bellezza incomparabile, allora si capisce perché siamo tutti soddisfatti”.
È stato il sindaco di Alghero, Raimondo Cacciotto, a salutare tutti con una promessa: “Vogliamo consolidare il rapporto con il mondo parolimpico e aspettiamo questa kermesse anche l’anno prossimo. Alghero deve diventare una città sempre più accessibile. È un diritto di tutti vivere in autonomia. Sfrutteremo le risorse a disposizione per creare spiagge più funzionali e rendere la città ancor più bella ed accogliente”.
Leggi tutto: Cdm acque libere, nuotatori paralimpici incantano Alghero fra applausi e inclusione
(Adnkronos) - Francis Kaufmann, il 46enne americano accusato del duplice omicidio aggravato della compagna Anastasia Trofimova e della figlia Andromeda di 11 mesi ritrovate uccise a villa Pamphili a Roma lo scorso 7 giugno, aveva trascorso almeno gli ultimi quindici giorni precedenti alla morte della donna dormendo all’interno del parco. È quanto emerso dall’analisi delle celle telefoniche e del cellulare dell’uomo ora detenuto in Grecia, in seguito agli accertamenti disposti dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini.
Il telefono sarebbe stato poi spento subito dopo la morte di Anastasia, avvenuta tra il 3 e il 4 giugno, e mai più riacceso. Secondo quanto ricostruito l’uomo insieme alla compagna e alla figlia si muovevano tra villa Pamphili e il mercato di San Silverio dove si lavavano e mangiavano.
Intanto sul corpo della donna sono attesi per luglio i risultati degli esami istologici, disposti dalla Procura in seguito all’autopsia eseguita presso l’Istituto di medicina legale dell’Università Cattolica, che serviranno a chiarire le cause del decesso. Fra le ipotesi quella che la donna, nata a Omsk, in Siberia, sia stata soffocata all’interno del parco. L’uomo che si trova nel carcere di Larissa in Grecia ha rifiutato il trasferimento nel nostro Paese e ora si dovrà attendere la decisione dei giudici greci sull’estradizione.
Leggi tutto: Omicidio villa Pamphili, Kaufmann dormiva nel parco: il telefono spento dopo il delitto
(Adnkronos) - La separazione tra Alvaro Vitali e Stefania Corona continua a tenere banco. Dopo 27 anni trascorsi insieme, lei ha deciso di chiudere la storia con l'attore voltando pagina e innamorandosi di un altro uomo. Ospite oggi, martedì 24 giugno, a La volta buona, Corona ha risposto pubblicamente alla lettera scritta dall'ex marito, nella quale lui le chiedeva una seconda possibilità, nonostante il tradimento.
Alvaro Vitali tramite una lettera, pubblicata su DiPiù, ha lanciato un appello alla moglie in cui oltre ad aver rivelato il tradimento con Antonio, l'autista che accompagnava la coppia agli spettacoli teatrali, le chiedeva di tornare insieme.
Stefania Corona ha letto in diretta la lettera che l'attore ha scritto per lei: "Proviamo a tornare insieme. Io ti devo molto e sono pronto a passare sopra al tuo errore di percorso. Non buttiamo via tutto. Sarò più presente sotto ogni punto di vista. Tu sei stato la mia roccia su cui mi sono più volte aggrappato. Sei crudele ma ti amo ancora". E conclude: "Te la senti di dare al nostro amore una seconda possibilità?". Secca la risposta di Stefania Corona: "No, grazie".
Durante l'intervista ha rivelato, inoltre, che Alvaro è stato ricoverato due settimane fa per una broncopolmonite recidiva. “Gli sono stata vicina, perché è giusto così”, ha detto. E con amarezza ha aggiunto: “Lui è un attore. Ha bisogno di me, ma solo per comodità”.
Leggi tutto: Alvaro Vitali scrive a Stefania Corona: "Torniamo insieme?". La replica piccata
(Adnkronos) - "In un momento in cui il lavoro cambia, le mansioni cambiano, con il grande intervento dell'intelligenza artificiale, sicuramente le agenzie avranno sempre un ruolo primario per dare più efficienza e più valore rispetto a quello che è la necessità del cambiamento. La mia presenza qui è di sostegno a tutti quei soggetti che fanno un lavoro 'buono'". Così Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, a margine dell'assemblea nazionale di Assolavoro in corso a Roma.
(Adnkronos) - Un’Italia che invecchia, fa meno figli e guarda al futuro con crescente incertezza. È il quadro che emerge dal sondaggio “Demografia, un patto tra generazioni”, condotto da Adnkronos Q&A su un campione non statistico di circa 5000 persone attraverso i canali digitali del Gruppo e illustrato oggi a Roma nella sede di Palazzo dell’Informazione alla presenza di esponenti del Governo, rappresentanti delle parti sociali, mondo accademico e imprenditoriale. Il 75% degli intervistati considera l’invecchiamento della popolazione un problema serio per le generazioni future e solo una piccola parte il 13% riesce a vederlo come un’opportunità. Le risposte sul perché si fanno sempre meno figli rivelano un mix di insicurezze e ostacoli concreti il 43% ha paura del futuro, il 29% per l’instabilità lavorativa, mentre il 22% attribuisce la colpa ai costi troppo alti per crescere un bambino.
Dati che fanno riflettere, portati all’attenzione del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone, del Viceministro Maria Teresa Bellucci, del Sottosegretario Claudio Durigon, l’europarlamentare Antonella Sberna (FDI) e Maria Cecilia Guerra (PD), dal direttore di Adnkronos Davide Desario e dal vicedirettore Fabio Insenga. Per il Ministro Calderone intervenuta con un video messaggio “La crisi demografica condiziona le sorti del nostro Paese, con effetti concreti sull’economia e sulla società. Serve prima di tutto rafforzare occupazione e competenze, soprattutto per giovani e donne, come previsto dalle misure del Decreto Coesione. Occorre migliorare le retribuzioni con relazioni industriali solide e contrattazione collettiva efficace, per redistribuire i benefici della crescita e rendere il lavoro più attrattivo. Infine, va costruito un patto per le donne, conciliando lavoro e maternità, rafforzando welfare aziendale, territoriale e contrattuale per dare speranza alle mamme di domani.”
Per Maria Teresa Bellucci, viceministro del lavoro e delle politiche sociali "Serve costruire un modello di welfare integrato, superando l’assistenzialismo, grazie a un patto sociale che unisce istituzioni, terzo settore, imprese e mondo produttivo. Il nostro obiettivo è sostenere le imprese con strumenti come fringe benefit e premi di produttività, e rafforzare il terzo settore con riforme che potenzino i servizi di prossimità. Oggi, grazie al governo Meloni, lo Stato riconosce ufficialmente il valore delle attività di volontariato e lo certifica, lo rende spendibile nel mondo del lavoro, negli studi universitari e nei concorsi pubblici.”
Il sogno di una famiglia sembra sempre più lontano per molti e si guarda al futuro con pessimismo: il 76% degli intervistati pensa, infatti, che la propria condizione tra vent’anni sarà peggiore rispetto a oggi, l’87% teme di non raggiungere una pensione adeguata o addirittura di non riceverla affatto. Solo il 13% si sente tranquillo.
“Sappiamo che l'incidenza del sistema contributivo sarà prevalente e il rischio di pensioni più povere sarà sempre più alto, per questo bisogna rafforzare la previdenza complementare - ha dichiarato Claudio Durigon, Sottosegretario al lavoro e politiche sociali - Il TFR va in qualche modo culturalmente indirizzato su una previdenza complementare che possa dare sostentamento ai futuri pensionati. Siamo convinti che possiamo dare ulteriore forza a questa attività con defiscalizzazione, con obbligatorietà in taluni casi e inserire in questo contesto anche il Long Term Care.”
In questo contesto, cresce però l’interesse per l’educazione finanziaria: il 60% degli intervistati vorrebbe imparare a gestire meglio le proprie risorse, soprattutto a scuola. Emerge, inoltre, con forza il tema dei caregiver: una persona su quattro si prende cura di un familiare, ma il 58% afferma di non ricevere alcun tipo di aiuto. Solo il 6% riconosce un supporto dallo Stato, e appena il 2% dalle aziende.
Un quadro complesso, che secondo gli esperti richiede risposte strutturali, a partire dal lavoro stabile, dalla valorizzazione delle competenze e da un welfare più inclusivo e moderno. Il dialogo con le parti sociali ha visto la partecipazione di Paolo Ghezzi (InfoCamere), Daniela Barbaresi (CGIL), Sauro Rossi (CISL), Santo Biondo (UIL) e Rosalba La Fauci (Confsal), che hanno evidenziato il ruolo cruciale del lavoro e della rappresentanza nella costruzione di un welfare inclusivo. Ampio spazio è stato dedicato al tema dell’invecchiamento della popolazione e alle opportunità offerte dalla silver economy. Tra gli interventi, Paola Ansuini (Banca d’Italia), Elisabetta Barbi (Università La Sapienza – Age-It), Chiara Mancini (ABI), Antonio De Poli (Generali Italia), Nadia Vavassori (Amundi SGR), Fabio Landazabal (GSK Italia), Ramon Palou de Comasema (Merck) e Ivo Tarantino (Haleon) che hanno offerto spunti preziosi su come trasformare una sfida in opportunità.
Infine, il panel dedicato al welfare aziendale e alle strategie per sostenere la natalità ha visto la partecipazione di Rino Agostiniani (Società italiana di pediatria), Filippo Breccia Fratadocchi (Nuova Collaborazione), Ester Dini (Fondazione Studi Consulenti del Lavoro), Guido Castelli (Commissario per la ricostruzione del sisma 2016), Antonio Fazzari (Fater), Manuela Giusti (Wind Tre), Laura Anzideo (Fondazione Cariplo) ed Elena Garda (Eidosmedia), che hanno condiviso esperienze e buone pratiche per supportare famiglie, genitori e caregiver.
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