(Adnkronos) - Con oltre 200 accordi firmati per un valore di oltre 10 miliardi di euro si è chiuso il primo giorno della Conferenza internazionale per la ripresa dell'Ucraina, che si concluderà oggi alla Nuvola dell'Eur a Roma. Presenti oltre 8.300 partecipanti, fra cui un centinaio di delegazioni ufficiali, con 15 capi di Stato e governo e una quarantina di ministri degli Esteri. Hanno preso parte anche una decina di commissari europei, circa 40 organizzazioni internazionali e 2mila rappresentanti di aziende, di cui 500 italiane.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha sottolineato l'importanza di un piano di ripresa simile al piano Marshall, che fu determinante per il rilancio economico dell'Europa dopo la Seconda guerra mondiale. "Abbiamo bisogno di un piano coeso e chiaro di ripresa, simile al piano Marshall, perché dopo un'aggressione su larga scala abbiamo bisogno di una ripresa su larga scala. Noi contiamo sull'Italia che sarà molto attiva su questo percorso".
Zelensky ha fatto appello ai suoi alleati, insistendo sulla necessità di mantenere alta la pressione su Mosca. "Le sanzioni stanno funzionando, grazie all'Ue per tutti i pacchetti, ma abbiamo bisogno di dure sanzioni da parte degli Usa. Con questo sanzioni la Russia non avrà un bel futuro". Aggiungendo che "la Russia sta bloccando ogni sforzo di pace e Putin ha respinto tutte le proposte di cessate il fuoco, inclusa quella avanzata dagli Stati Uniti".
Dal palco della conferenza, la premier Giorgia Meloni ha garantito l'impegno del governo, sottolineando che l'Italia "è dalla parte dell'Ucraina. Non la lasceremo sola, né oggi né domani" e ha definito la sfida per la ricostruzione come "una partita che noi possiamo vincere solo se riusciremo a contare su una robusta mobilitazione dei capitali privati, sulla loro capacità di attrarre investimenti". Meloni ha anche rimarcato la resilienza italiana, ricordando che "noi siamo quel popolo che sulle macerie della Seconda guerra mondiale ha costruito il miracolo economico degli anni Sessanta, mi piace pensare che questa conferenza possa essere il punto di partenza per il miracolo economico dell'Ucraina, che costruiremo insieme".
E "un miracolo economico" è stato evocato dal cancelliere tedesco, Friedrich Merz, che ha paragonato la situazione attuale dell'Ucraina a quella dell'Europa, e della Germania in particolare, dopo l'ultima guerra mondiale. Nel suo intervento il cancelliere si è rivolto direttamente ai presidenti di Stati Uniti e Russia. "Ho due messaggi. Il primo molto diretto e semplice per Putin: non smetteremo di combattere. Il secondo messaggio è diretto a Washington e al presidente Trump: stai con noi europei, vogliamo lo stesso obiettivo, un ordine politico ed economico stabile".
Sul piano concreto, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro ucraino, Oleksii Kuleba, hanno firmato due accordi su Odessa, per il ripristino dei beni culturali e l'efficienza idrica. "Questa non è solo una semplice dichiarazione, ma un segnale della nostra unità a sostegno della ricostruzione dell'Ucraina con la partecipazione del settore privato. Vogliamo trasformare le idee delle aziende in azioni concrete", ha chiarito il titolare della Farnesina.
Nel giorno in cui il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha reso noto che il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha presentato, nel loro colloquio a Kuala Lumpur, una "nuova idea" sulla soluzione della guerra in Ucraina, gli Usa, che per la prima volta ieri hanno partecipato alla riunione in video-collegamento dei cosiddetti 'Volenterosi', con l'inviato speciale per l'Ucraina, Keith Kellogg, hanno definito la guerra una "catastrofe orribile", evidenziando che "tutto questo non può continuare". Kellogg ha ribadito il ruolo americano: "La distruzione creata dalla guerra è il motivo per il quale gli Usa sono partner dell'Ucraina, per poter portare avanti uno sforzo di ricostruzione dopo l'accordo per la pace".
Dal canto suo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato un miliardo di euro aggiuntivo in sostegno macrofinanziario oltre ai 3 miliardi già previsti, e l'avvio dell' 'European Flagship Fund, "il più grande fondo di equity al mondo a sostegno della ricostruzione", per investimenti in energia, trasporti e industrie strategiche: "Stiamo letteralmente scommettendo sul futuro dell'Ucraina".
"Le garanzie e le sovvenzioni che stiamo firmando a questa conferenza sbloccheranno oltre 10 miliardi di euro di investimenti per la crescita, la ripresa e la ricostruzione. E ci assicureremo che l'Ucraina sia sostenuta fino al 2028", ha precisato.
Non sono mancate le critiche russe, con l'ambasciata a Roma che ha definito la conferenza un evento che "ben rispecchia la logica cinica e menzognera che viene portata avanti dai leader dei Paesi Occidentali, Italia compresa" e accusato l'Occidente di "finanziare la prosecuzione della guerra sine die". E critiche per l'organizzazione sono arrivate anche da decine di giornalisti e operatori che hanno lamentato ritardi nel ritiro degli accrediti ai desk allestiti presso il Palazzo dei Congressi all'Eur. Molti di loro sono rimasti ore in attesa sotto il sole. (di Piero Spinucci)
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