Senza revoca restrizioni allevatori pronti a mobilitazione...
Tregua con apertura del centro stoccaggio, problema nazionale... 
'Fare impresa e ricerca negli Stati Uniti'. Questo il titolo dell'evento che si è tenuto a Roma, nella sede del Centro Studi Americani, nell'ambito della IV edizione del Festival della Cultura Americana. In un mondo in continuo cambiamento come bisogna adattarsi a livello lavorativo e sociale per affrontare le sfide del futuro? Questa è la domanda alla quale cercano di rispondere tante realtà imprenditoriali differenti, in Italia e negli Usa, confrontandosi in un dialogo che arricchisce di spunti e di esperienze. Domanda anche al centro dei lavori moderati da Gianni Todini, direttore Askanews. Al tavolo hanno partecipato Davide Allegra, advocacy & Business Services Manager, American Chamber of Commerce in Italy, Clara Andreoletti, Ad Eni Next, Erica Di Giovancarlo, direttrice coordinatrice Rete Usa - Italian Trade Agency, Paolo Gaudenzi, consigliere per la Cooperazione Scientifica presso il Consolato Generale d’Italia a Boston, Matteo Lai, Ceo e fondatore di Empatica, Giorgio Resta, prorettore pro-tempore delegato al coordinamento delle attività di internazionalizzazione, Università degli Studi Roma Tre e Alessandro Vespignani, direttore fondatore del Northeastern Network Science Institute.
Paolo Gaudenzi ha affermato che "l’impostazione di lavoro che hanno al Consolato Generale d’Italia a Boston risiede nel fatto di aver immaginato scienza, tecnologia e business come tre elementi strettamente collegati tra loro. La scienza attraverso lo strumento tecnologico dona un servizio alla Comunità, producendo benessere". L’esperienza progettuale 'Eni Next' è stata raccontata da Clara Andreoletti direttamente da Boston, indicando come vi sia “un dialogo continuo che gli scienziati hanno con i professori, sebbene gli scienziati siano molto formati e come si sia così arrivati alla creazione di nuove energie pulite sul mercato”. Matteo Lai ha riportato l’idea di un rapporto più stretto tra tecnologie e persone e di come, nel contesto di Empatica, azienda di cui è fondatore, siano riusciti a sviluppare strumenti innovativi in diversi ambiti. "La condivisione e il fare insieme" sono le fondamenta da cui partire secondo Erica Di Giovancarlo. “Il Sistema Italia, ricomprendente il ministero degli Affari Esteri, Ice, Sace, Simest Cassa Depositi e Prestiti, Camere di Commercio, agisce insieme proprio per dare massima assistenza alle aziende italiane in modo che possano inserirsi nei mercati esteri”.
Davide Allegra ha introdotto la realtà di 'American Chamber of Commerce'. Specialmente per quanto riguarda la cooperazione ha segnalato “l’area della rappresentanza degli interessi guardando al piano transatlantico in cui aziende sia dal lato americano che italiano si riuniscono sei o sette volte in maniera ibrida per produrre alla fine dei lavori un paper dove evidenziano le prospettive e le problematiche”. Il punto di vista universitario è stato trattato da Giorgio Resta. “L’idea che il sistema dell’istruzione americano insegna l’idea di dover cambiare il mondo, il think out of the box, che, in giurisprudenza ad esempio, si differenzia dal nostro sistema basato sul conoscere e applicare le regole piuttosto che ripensarle”.
Alessandro Vespignani ha puntato il dito sul problema del 'Brain Drain', in italiano i 'cervelli in fuga', affermando che “il problema non è perché le persone vanno via dal Paese, ma perché mancano le opportunità”. Riprendendo poi il discorso del 'think out of the box', ha affermato come “negli Stati Uniti il fare impresa è cultura, mentre in Italia ancora non abbiamo sanato il problema delle due culture, in cui la cultura umanistica continua ad essere considerata superiore a quella scientifica e quindi imprenditoriale”.
19 novembre 2025 | 13.32
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ll bilancio del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca al termine della due giorni a Roma dedicata agli operatori, associazioni e amministratori del Ssr.
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Oggi entra in vigore lo stop alle chiamate commerciali provenienti dai finti numeri mobili italiani. Ma i call center aggressivi e le chiamate moleste finiranno davvero di disturbarci a ogni ora? È la fine delle chiamate moleste a tutte le ore? Potremmo finalmente smettere di preoccuparci quando riceviamo una chiamata, temendo che sia una truffa? “Si tratta - avverte il presidente di Unione nazionale consumatori Massimiliano Dona - solo di un piccolo passettino in avanti. Al di là del fatto che, se le regole non saranno aggirate, saranno bloccate solo le telefonate provenienti dall’estero e non anche dall’Italia”, sottolinea.
Cos'è lo spoofing
Come ricorda Unione nazionale consumatori i primi filtri anti-spoofing di Agcom, l’Autorità Garante delle Comunicazioni, sono entrati in vigore il 19 agosto e dovrebbero bloccare le chiamate che sembrano arrivare da un numero italiano (o addirittura da quello, per esempio, della nostra banca), ma in realtà arrivano dall’estero, da call center illegali che fino ad oggi era stato impossibile fermare. Il 19 agosto 2025 era arrivato il primo blocco, quello alle chiamate che sugli schermi del nostro smartphone appaiono come provenienti da numeri fissi italiani, con tanto di prefisso della nostra città. Per bloccare anche le chiamate spam che arrivano da finti numeri di cellulare è servito più tempo, ma finalmente da oggi i filtri di rete di Agcom potranno intercettare immediatamente la natura fraudolenta anche di queste telefonate.
Non avendo, fino a ora, una tecnologia per verificare in tempo reale l’autenticità del numero di origine, l’operatore telefonico italiano era obbligato a passare la chiamata. La nuova regolamentazione, invece, impone a tutti gli operatori internazionali di fare controlli prima di inoltrare le telefonate. Come fanno a falsificare il numero? E’ spoofing, la subdola tecnica usata da call center illegali e truffatori per mascherare la loro identità e fare apparire sul nostro cellulare un altro numero. Sì, perché lo spoofing è usato non solo con finalità commerciali, ma anche per le truffe, per accedere ai nostri dati personali e al nostro home banking e conto corrente. Riceviamo una telefonata che sembra arrivare da un numero italiano o addirittura uno che riconosciamo, come quello della nostra banca. In realtà la chiamata arriva dall’estero attraverso internet, utilizzando un software che compone numeri in modo automatico e fa migliaia, persino milioni di chiamate al giorno, aggirando anche i blocchi antispam del cellulare.
Come funzionano i filtri di rete
Come funzionano i filtri di rete? I filtri intercettano già le chiamate con finto prefisso fisso italiano, bloccate direttamente dall’operatore. Ma perché abbiamo dovuto aspettare fino a novembre perché anche le telefonate da finti numeri di cellulare fossero fermate? Gli operatori avevano 6 mesi di tempo dall’approvazione della delibera Agcom per partire, quindi fino al 19 novembre 2025[1]. Il blocco della chiamata con numeri di cellulare falsificati è più complessa. Non sempre, infatti, una telefonata che viene dall’estero da un numero di cellulare italiano è falsa. Pensiamo a quando facciamo un viaggio: il numero potrebbe appartenere semplicemente ad un italiano che in quel momento è fuori dal Paese ed è in roaming. L’operatore italiano che riceve una chiamata dall’estero, con numero di cellulare italiano, dovrà verificare innanzitutto se il numero è attivo. Nel caso in cui non lo sia, bloccherà la chiamata.
Se il numero è attivo scatta la seconda verifica: l’utente è in quel momento in roaming internazionale? Se sì, allora è realmente all’estero, la chiamata è legittima e deve arrivare a destinazione. E se non è in roaming? Significa che il numero è stato falsificato: la chiamata proveniente dall’estero viene bloccata perché sospetta.
Perché questi blocchi non sono risolutivi
Per Dona "ci si illude che l’esplosione delle chiamate moleste dipenda solo dallo spoofing e dai call center esteri, mentre non è così". Qual è la proposta di Unc per evitare almeno di ritrovarci nuove utenze attivate con contratti non richiesti? “Vanno vietati - suggerisce - i contratti fatti al telefono per quanto riguarda luce e gas. Non è possibile che nel breve tempo di una telefonata un operatore possa illustrare l’offerta in modo esaustivo. È una materia troppo complessa”, conclude.

Quella delle gemelle Alice e Ellen Kessler, morte per suicidio assistito, "è una scelta molto forte, ma non mi ha stupita affatto". A parlare con l'Adnkronos è Loredana Lecciso, gemella di Raffaella, che commenta così la morte delle artiste tedesche.
"Io sono legata a tutti i miei fratelli, ma avendo una gemella e avendoci vissuto nove mesi a strettissimo contatto, e in più avendo condiviso con lei totalmente l'infanzia, posso dire che non solo non giudico, ma da parte mia non c'è alcuno stupore", afferma.
Entrando nel merito della scelta delle Kessler di andarsene insieme attraverso il suicidio assistito[1], Lecciso osserva: "Io sono cristiana e cattolica, e so che è normale che ogni cristiano dentro di sé possa avere delle perplessità, però in questo caso specifico non mi sconvolgo, perché noi non sappiamo cosa c'è dietro le vite delle persone, e non lo sapremo mai. Loro avevano avuto una vita difficile, quindi da parte mia grande rispetto".
La casualità del destino vide le gemelle Lecciso esibirsi nel 2004 in un maldestro ma divertente 'Da-da-un-pa' che, dopo tanti anni (per l'esattezza nel 2018), riproposero proprio davanti alle gemelle Kessler a 'Domenica Live', incontrandole in quell'occasione. "Fu l'unica esperienza in cui ci siamo conosciute e conservo un ricordo bellissimo", dice. "Il loro è un finale amaro ma dolce", osserva la moglie di Al Bano. Che sull'idea di poter prendere una decisione simile insieme alla sorella Raffaella, è però cauta: "Le gemelle Kessler avevano un vissuto molto più forte e molto più unito rispetto al nostro, vivevano insieme e ognuna di loro era una parte dell'altra e un problema di una era necessariamente dell'altra, noi poi ci siamo separate e ognuna ha fatto la propria vita -scandisce -. Ma nella vita ho imparato a non escludere nulla. Ciò non vuol dire che prenderei quella decisione, ma nella vita non si sa mai".
Nel 2019 protestavano contro il prezzo del latte...
Domenica 23 una giornata di sensibilizzazione ambientale...
Nell'invaso meno di un milione di metri cubi d'acqua...
Dall'Ingv, grazie a un centro dedicato... 
Secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, appena rientrata a Roma da Mestre, si è recata al Quirinale per un colloquio con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L'incontro era stato proposto dal Presidente Meloni questa mattina, con una telefonata al Capo dello Stato, finalizzata a programmare la visita.
Dopo l'incontro al Quirinale con il presidente della Repubblica, la premier è quindi rientrata a Palazzo Chigi, dove alle 16.45 riceverà il primo ministro della Repubblica di Croazia, Andrej Plenković.

Sette anni dopo il piano di azione per la mobilità militare in Europa lanciato dalla Commissione Juncker nel 2018, la Commissione von der Leyen due ci riprova, puntando a creare una 'Schengen militare'.
Il pacchetto presentato oggi, mercoledì 19 novembre, a Bruxelles propone un nuovo regolamento in materia di mobilità militare e una comunicazione congiunta. La Commissione mira inoltre a promuovere l'innovazione nel settore militare e a rafforzare l'industria della difesa europea, con una roadmap per la trasformazione dell'industria della difesa dell'Ue.

I bambini dormono meno, si muovono meno, parlano meno. E sono più ansiosi e soli. È il prezzo invisibile della vita digitale che entra troppo presto nelle case e nei giochi. E gli studi più recenti mostrano quanto questo ‘prezzo’ sia concreto già dalla prima infanzia: 30 minuti in più al giorno di uso dei dispositivi digitali possono raddoppiare il rischio di ritardo del linguaggio nei bambini sotto i 2 anni; ogni ora aggiuntiva di schermi riduce il sonno di circa 15 minuti nei bambini tra 3 e 5 anni; oltre 50 minuti al giorno di schermi si associano a un maggior rischio di ipertensione pediatrica. E già tra i 3 e i 6 anni a quello di sovrappeso.
La Società italiana di Pediatria (Sip) torna a parlare di bambini e digitale con dati aggiornati e raccomandazioni più stringenti: ogni anno guadagnato senza digitale è un investimento sulla salute mentale, emotiva, cognitiva e relazionale dei bambini. I nuovi dati e le nuove raccomandazioni, elaborate dalla Commissione sulle Dipendenze digitali Sip, vengono presentate oggi, 19 novembre 2025, al Senato agli Stati Generali della Pediatria 2025 dedicati al tema 'Il bambino digitale', in occasione della Giornata mondiale del bambino e dell’adolescente. L’iniziativa, promossa dal senatore Marco Meloni, riunisce istituzioni, pediatri, psicologi, rappresentanti dei media e delle piattaforme digitali per riflettere su opportunità e rischi della crescita nell’era del digitale e dell’intelligenza artificiale.
Dopo le prime raccomandazioni del 2018 e del 2019, la Sip ha condotto una nuova revisione sistematica della letteratura internazionale, analizzando oltre 6.800 studi, di cui 78 inclusi nell’analisi finale. Il lavoro aggiorna le evidenze sugli effetti dell’uso di smartphone, tablet, videogiochi, social media sulla salute fisica, cognitiva, mentale e relazionale dei minori. “L’esperienza della pandemia da Covid-19 ha aumentato in modo significativo l’esposizione dei minori agli schermi – spiega il presidente Sip Rino Agostiniani – con un tempo medio giornaliero cresciuto di 4–6 ore, raddoppiato rispetto ai livelli pre-pandemici. Questo cambiamento ha reso ancora più necessario un aggiornamento delle precedenti raccomandazioni".
Elaborate da pediatri, psicologi ed esperti, le nuove raccomandazioni, frutto di una revisione della letteratura, delineano un percorso educativo condiviso per famiglie, scuole e professionisti, per accompagnare bambini e adolescenti verso un uso equilibrato e rispettoso dei tempi di sviluppo. Innanzitutto:
1. Evitare l’accesso non supervisionato a internet prima dei 13 anni per i rischi legati all’esposizione a contenuti inappropriati.
2. Rinviare l’introduzione dello smartphone personale almeno fino ai 13 anni per prevenire conseguenze sullo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale.
3. Ritardare il più possibile l’uso dei social media, anche se consentiti per legge.
4. Evitare l’uso dei dispositivi durante i pasti e prima di andare a dormire.
5. Incentivare attività all’aperto, sport, lettura e gioco creativo.
6. Mantenere supervisione, dialogo e strumenti di controllo costanti in tutte le fasce d’età. È importante, raccomanda inoltre la Sip, promuovere a scuola l’educazione digitale consapevole, mentre i pediatri dovrebbero valutare regolarmente le abitudini digitali dei bambini e fornire consulenza preventiva alle famiglie. Confermate le raccomandazioni già emanate nel 2018: niente dispositivi sotto i due anni, limitarli a meno di un’ora al giorno tra i 2 e i 5 anni e a meno di due ore dopo i 5 anni, sotto il controllo dell’adulto.
Il cervello dei ragazzi ha bisogno di tempo, non di schermi, il monito degli esperti. "L’età pediatrica è una fase di straordinaria vulnerabilità e crescita: il cervello continua a formarsi e a riorganizzarsi per tutta l’infanzia e l’adolescenza - precisa Agostiniani -. Una stimolazione digitale precoce e prolungata può alterare attenzione, apprendimento e regolazione emotiva. Posticipare l’accesso autonomo a Internet e l’età del primo smartphone almeno fino ai 13 anni è un investimento in salute, equilibrio e relazioni. Dobbiamo restituire ai bambini tempo per annoiarsi, per muoversi, per giocare e per dormire. La presenza e l’esempio degli adulti restano la prima forma di prevenzione digitale".
Il consiglio della Sip è 'meno schermi, più esperienze reali'. "Nei bambini sotto i 13 anni l’eccesso di schermi è associato a ritardi del linguaggio, calo dell’attenzione e peggioramento del sonno. Negli adolescenti vediamo crescere ansia, isolamento, dipendenza dai social e perdita di autostima - spiega Elena Bozzola, coordinatrice della Commissione Dipendenze Digitali Sip - Ogni ora passata davanti a uno schermo è un’ora sottratta al gioco, allo sport, alla creatività. Non serve demonizzare la tecnologia, ma insegnare a usarla con misura e consapevolezza. Più esperienze reali, meno digitale non supervisionato: è questa la vera sfida educativa di oggi".
La revisione Sis conferma che l’eccesso di tempo davanti agli schermi influisce su più aspetti della salute: obesità e rischio cardiovascolare, sviluppo cognitivo, sonno, salute mentale, dipendenze digitali, vista, cyberbullismo e sessualità online.
Obesità: secondo alcuni studi – evidenziano dalla Sip - sotto i 13 anni, anche un’esposizione superiore a un’ora al giorno può essere un fattore di rischio, mentre oltre due ore al giorno di schermo aumentano del 67% il rischio di sovrappeso o obesità negli adolescenti rispetto ai coetanei con esposizione inferiore, anche per effetto della sedentarietà e del marketing alimentare digitale. Sviluppo cognitivo: l’esposizione precoce ai dispositivi digitali può interferire con i processi di apprendimento e linguaggio. Gli studi di neuroimaging mostrano modifiche nelle aree cerebrali legate all’attenzione e alla comprensione. Sonno: l’89% degli adolescenti – ricordano gli esperti - dorme con il cellulare in camera, favorendo deprivazione cronica di sonno. Salute mentale: un uso intensivo dei dispositivi è correlato ad ansia, sintomi depressivi e minore autostima. Le adolescenti risultano più vulnerabili agli effetti della comparazione sociale e al ‘Fear of Missing Out’.
Dipendenze digitali: la prevalenza dell’internet gaming disorder varia dall’1,7% al 10,7%; l’uso problematico dello smartphone – osservano i pediatri - riguarda fino al 20% dei giovani, con alterazioni cerebrali simili a quelle osservate nelle dipendenze da nicotina. Non è tutto. C’è anche la questione Salute visiva: aumentano i casi di affaticamento visivo, secchezza oculare e miopia precoce, aggravati dalla scarsa esposizione alla luce naturale. Per non Capitolo a parte merita il Cyberbullismo e violenza online, in aumento anche tra i più piccoli (+26% tra 10 e 13 anni) – fanno notare dalla Sip - Le vittime presentano un rischio triplo di ideazione suicidaria. L’esposizione a contenuti violenti o sessualmente espliciti aumenta aggressività e disagio emotivo. Infine, Sessualità online e pornografia: l’esposizione precoce alla pornografia online è in aumento – avvertono gli specialisti - e si associa a comportamenti sessuali a rischio.
Da qui le '7 P che aiutano a crescere', ovvero le raccomandazioni della Sip per un uso sano del digitale: 1. posticipare il più possibile l’esposizione digitale; 2. proteggere corpo e mente per tutelare sviluppo cognitivo, vista e sonno; 3. promuovere esperienze reali (gioco, sport, arte, musica) per rafforzare l’empatia; 4. preservare la centralità dell’adulto che vuol dire dialogare e dare l’esempio con comportamenti digitali equilibrati; 5. porre regole chiare, stabilire limiti precisi (niente dispositivi in camera da letto); 6. Partecipare all’educazione digitale, parlare apertamente di cyberbullismo, pornografia, violenza e dipendenza digitale; 7. Prevenire rischi e dipendenze. La tecnologia è uno strumento straordinario, ma deve entrare nella vita dei ragazzi al momento giusto, quando hanno la maturità per gestirla. Accompagnarli in questo percorso è una responsabilità condivisa tra famiglie, scuola e pediatri.

Una cena di lusso alla Casa Bianca. Con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e... Cristiano Ronaldo, insieme allo stesso tavolo. Accanto a loro (tra gli altri) la first lady Melania Trump, il vicepresidente JD Vance, il principe ereditario dell'Arabia Saudita Mohammed Bin Salman e il ceo di Apple Tim Cook. Ma perché? Il fuoriclasse portoghese è stato uno dei super ospiti invitati alla cena di stato organizzata dallo staff del presidente americano in onore di Mohammed bin Salman, arrivato negli States per discutere una serie di accordi di politica internazionale con Trump. Cristiano Ronaldo, che da due anni gioca nell'Al Nassr, in Arabia, è anche ambasciatore del paese nel mondo (come prevede il suo faraonico contratto) e la sua presenza si lega dunque a questo aspetto.
Tra i tanti ospiti presenti alla Casa Bianca, anche Elon Musk e il presidente della Fifa Gianni Infantino.

Il concetto chiave One Health è l'idea che la salute umana non sia separata, ma strettamente collegata alla salute dell'ambiente e degli animali. "Il Campus Bio-Medico e la ricerca scientifica sposano appieno questo modello, che riconosce che il nostro benessere passa necessariamente attraverso la salute degli ecosistemi in cui viviamo. Da docente di Chimica degli alimenti mi occupo di alimenti, nutrizione e metabolismo da più di vent'anni, per cui il concetto One Health dal mio punto di vista passa attraverso l'alimentazione". Lo ha detto Laura Dugo, docente di Chimica degli alimenti dell'università Campus Bio-Medico, intervendo a Roma - nella sede del Palazzo dell'Informazione - all'incontro 'Salute e benessere come priorità sociale', evento di apertura della Social Sustaiwability Week.
Per l'esperta "il cibo è il punto di contatto fondamentale, è la 'cerniera' tra l'ambiente (dove viene prodotto) e l'essere umano (che lo consuma)", così come la "qualità del cibo" è collegata alla "salute del pianeta". "La salubrità e il valore nutrizionale di ciò che mangiamo - ha sottolineato - riflettono la salute globale del nostro suolo e dell'aria. La ricerca dimostra che i cambiamenti ambientali impoveriscono il nostro cibo. Con l'aumento di CO2 nell'aria e l'impoverimento di minerali nel suolo si modificano le piante. Il risultato è che i prodotti che mangiamo possono avere più zuccheri (carboidrati) e meno vitamine e minerali essenziali".
Capitolo a parte le microplastiche. "Queste particelle, un'emergenza crescente, non si accumulano solo negli animali, ma vengono assorbite anche dalle piante attraverso il suolo contaminato, finendo così nella nostra catena alimentare", avverte Dugo che sul cibo insiste: "Non è solo una fonte di energia immediata, ma un potente segnale biologico che modella la nostra salute nel tempo". "La qualità del cibo influenza l'ecosistema intestinale (il microbiota), cruciale per la salute fisica, ed è collegato al nostro benessere mentale e psicologico. Grazie a meccanismi come l'epigenetica, ciò che mangiamo e le abitudini alimentari che adottiamo possono avere un'influenza (biologica e culturale) sulla salute delle generazioni future". Infine, ha concluso, 'l'impegno nel modello One Health si estende oltre le aule e i laboratori. Studenti e personale dipendente del Campus Bio-Medico partecipano a progetti di cooperazione internazionale in Paesi in via di sviluppo (come Africa orientale e Sud America). Queste iniziative mirano a trovare soluzioni a problemi critici come la scarsità di acqua, la mancanza di suolo coltivabile e le difficoltà produttive, unendo competenze in sanità, nutrizione, tecnologia e ingegneria per affrontare la salute globale da un punto di vista più svantaggiato".

"Sono stata abusata da piccola, avevo 7 anni”. Con queste parola Aida Yespica racconta a Le Iene di aver subito violenza quando era una bambina. La showgirl ha rivelato il trauma che ha condizionato la sua infanzia e non solo. “Ho rimosso quel momento, quel brutto momento, e poi nel 2017 è venuto fuori quando un'amica mi ha raccontato che è stata abusata da suo padre e in quel momento mi sono fermata e mi sono messa a piangere".
Aida Yespica ha spiegato che nel suo caso è stato lo zio ad abusare di lei e che il padre non l'ha mai saputo: "Papà purtroppo è andato via. Mia madre mi ha abbandonato quando avevo 2 anni. Se mio padre l'avesse saputo, l'avrebbe ammazzato".
Un evento traumatico che l’ha colpita profondamente e che ha condizionato le sue relazioni in passato: "Mi è cambiato tutto. Per avere un'intimità con una persona dovevo sempre ricorrere all'alcol. Mi sono lasciata andare veramente, senza alcol, solo con il padre di mio figlio".
Ancora oggi Aida spiega di non essere riuscita a superare quel trauma: "Ci sto ancora lavorando perché è una ferita aperta". "Purtroppo è difficile convivere con questo peso. Sto facendo terapia. Passo dopo passo, ma io mi chiedo: 'Fino a quando?'", conclude Aida Yespica.

"Spazio e mare rappresentano due domini strategici e interconnessi, decisivi per sicurezza, connettività, sostenibilità e competitività del Paese". Ad affermarlo è Giorgio Marsiaj, delegato Confindustria per l’Aerospazio, intervenendo alla terza edizione del Forum Space&Blue organizzato nel Salone degli Arazzi del Mimit.
Secondo Marsiaj, la crescita del settore passa attraverso “il trasferimento tecnologico tra ricerca e industria; sfruttare la natura duale di questi domini come leva di efficienza e innovazione; la costruzione di sovranità tecnologica tramite competenze e formazione; e la creazione di un sistema integrato di imprese capaci di partnership di lungo periodo”. Marsiaj ha evidenziato, poi, l’importanza di strumenti pubblici che sostengano la filiera aerospazio-difesa e la necessità di rafforzare le competenze dei giovani. “In quest’ottica, proprio domani, abbiamo organizzato come Gruppo Tecnico Aerospazio di Confindustria, d’intesa con la Crui, la Conferenza dei Rettori Universitari Italiani, la prima riunione di un tavolo congiunto per allineare formazione e industria”.
“Difendere e far crescere questo comparto significa sostenere un modello di sviluppo fondato su un’industria coesa, competitiva e capace di affrontare le sfide globali”, ha concluso Marsiaj.

La musica, l’emozione e la solidarietà tornano a unirsi in una serata destinata a lasciare il segno: La Promessa 2025 di Aisla, Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica. L’appuntamento è per giovedì 20 novembre, dalle 19 alle 22, nella sede dell'Adnkronos in piazza Mastai a Roma, con diretta streaming per chi vorrà seguirla da casa.
Al centro della scena RON, artista iconico che da sempre trasforma le parole in cura e vicinanza. Le sue note, capaci di accendere cuori e speranza, accompagneranno una maratona live in cui musica, spettacolo e storie di vita si intrecciano per sostenere la ricerca sulla SLA. Ma RON non sarà solo: attori, sportivi, medici e rappresentanti del mondo sociale e culturale si alterneranno sul palco, tutti uniti dallo stesso obiettivo: dire insieme “ci siamo, sempre”.
L’evento non è solo da seguire comodamente da casa: piazza Mastai sarà aperta al pubblico con ingresso gratuito, per vivere l’emozione dal vivo, respirare la magia delle luci e degli applausi, e condividere connessioni autentiche in un momento di comunità senza filtri.
“Ogni promessa è una scintilla”, dichiara Fulvia Massimelli, presidente AISLA, “e questa serata è la nostra occasione per accendere insieme la speranza, ricordando che la cura e la vicinanza non sono mai gesti isolati, ma un impegno collettivo”.
La Promessa 2025 non è solo uno spettacolo, è una chiamata a esserci, insieme, per la ricerca e per le persone con SLA.

Martina Colombari 'perde' il suo maestro di danza a Ballando con le stelle. L'ex Miss Italia, in gara con Luca Favilla, ha condiviso sui social un simpatico momento durante le prove in vista della performance di sabato 22 novembre.
La ragione però è più che comprensibile: Favilla è diventato papà da pochissimi giorni e le notti insonni iniziano a farsi sentire[1]. "Il maestro è diventato papà e non si vuole allenare perché è stanco", scherza Martina Colombari in un video in cui vaga per lo studio di Ballando alla ricerca del suo partener di ballo. "Mi sto mimetizzando", replica Favilla mentre cerca di riposare sulle poltrone.
In un secondo filmato, Colombari riprende il maestro quando finalmente arriva in sala prove: "C'è anche lei stamattina? Perché mi sparisce sempre". "Ho bisogno di spazi, non ho dormito bene questa notte", replica Favilla col volto ancora assonnato.

“Spazio e mare sono due settori nei quali l’eccellenza scientifica e manifatturiera italiana possono trovare nuove possibilità di sviluppo industriale, tecnologico e occupazionale”. Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, intervenendo al Forum Space&Blue in corso oggi a Palazzo Piacentini a Roma.
“La Blue economy vale circa 216,7 miliardi di euro in Italia sostenendo oltre 8 milioni di occupati attraverso più di 232 mila imprese. La Space economy ha un valore di circa 4 miliardi di euro e include 400 aziende con 13 mila addetti”, ha detto Urso, aggiungendo che quest'ultima “riveste un’importanza strategica anche per impatto sul Pil, in quanto Italia è terzo Paese in Europa e sesto al mondo per investimenti spaziali in rapporto al prodotto interno lordo”.
“Lo spazio una volta era una dimensione soltanto di alcuni Paesi, certamente anche dell’Italia che è stato il terzo attore mondiale dopo l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti, ed era una dimensione statuale. Oggi è una dimensione sempre più prevalentemente privata e quindi dobbiamo regolamentarla. Abbiamo fatto la prima legge sullo spazio che è ispiratrice di quella europea. La nostra legge nazionale implementa l’attività dei privati e soprattutto delle Pmi, che rappresentano elemento essenziale nostra filiera spaziale”, ha aggiunto Urso.
Nuoro, era vincolata da esclusiva per azienda pubblica... 
Le vacanze di Jannik Sinner iniziano all'insegna dello sport. Dopo il trionfo alle Atp Finals, il fuoriclasse azzurro si è concesso qualche giorno di pausa al Royal Park I Roveri, golf club di Torino, doveva aveva giocato insieme al suo staff alla vigilia del torneo. Curiosità: insieme al fuoriclasse azzurro c'era anche il campione di Ryder Cup Edoardo Molinari, che lì gestisce un'accademia con il suo nome. Per il numero 2 del ranking Atp, il relax comincia dunque sul green.
Non solo. Come raccontano degli scatti che in queste ore stanno facendo il giro dei social, Jannik è stato avvistato anche sui campi di Gardagolf, un club molto noto a Soiano del Lago, sul Lago di Garda. A esemplificare come, per il campione azzurro, il golf sia una passione crescente. Solo qualche mese fa, Jannik ne aveva parlato così: “Sfide con Alcaraz anche a golf? Vado a giocarci, ma non con lui. Carlos è troppo forte per me…”. Almeno per ora.
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