
(Adnkronos) - David Beckham è ufficialmente un Cavaliere. Oggi, martedì 4 novembre, re Carlo l'ha nominato 'sir' durante una cerimonia di investitura al Castello di Windsor per i "servigi resi allo sport e alla beneficenza". "Sono stato ovviamente molto fortunato nella mia carriera ad aver vinto quello che ho vinto e fatto quello che ho fatto, ma ricevere un'onorificenza come quella di cavaliere va oltre qualsiasi cosa avrei mai pensato di ricevere", ha dichiarato Beckham, secondo quanto riporta il Daily Mail. "A dire il vero, un ragazzo dell'East End di Londra, nato a Leytonstone e qui al Castello di Windsor, onorato da Sua Maestà il Re, l'istituzione più importante e rispettata al mondo, è un momento davvero speciale. Questo è senza dubbio il momento di cui vado più fiero", ha aggiunto.
L'ex calciatore ha poi spiegato che il re "è rimasto molto colpito dal mio abito", che per l'occasione ha realizzato sua moglie Victoria. "È l'uomo più elegante che conosca, quindi ha ispirato molti dei miei look nel corso degli anni e sicuramente ha ispirato questo. Lo ha realizzato mia moglie. Ho guardato vecchie foto di lui da giovane in tight e ho pensato, 'Ok, è quello che voglio indossare', così l'ho mostrato a mia moglie e lei l'ha realizzato", sono le parole di Beckham che riporta il Daily Mail.
Alla cerimonia erano presenti i genitori di Beckham, sua moglie Victoria e tre dei loro quattro figli, Romeo, Cruz e Harper. Assente invece Brooklyn, il maggiore. A pubblicare una foto della famiglia è stato Romeo, che ha scritto: "Nessuno lo merita più di te, ti voglio bene. Congratulazioni, 'Sir' papà!".

(Adnkronos) - È durata all’incirca un’ora l’audizione del giornalista Sigfrido Ranucci davanti alla Commissione parlamentare Antimafia, sull'attentato dinamitardo avvenuto davanti alla sua abitazione lo scorso 16 ottobre. "A nome di tutti i membri della nostra Commissione la più sincera solidarietà e ferma condanna per quanto avvenuto. La presenza di Ranucci qui dimostra che intendiamo stare al suo fianco di fronte a tentativi di intimidazioni tanto gravi che non possono mai essere sottovalutati", ha detto la presidente della Commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo in apertura di seduta dell'organismo parlamentare.
Una parte dell’audizione è stata secretata. Il senatore Scarpinato ha preso la parola e posto una domanda sul lavoro di Report sul caso Moro, sul caso Mattarella e le piste sull'eventuale partecipazione di soggetti esterni alle stragi '92-93. In seguito Scarpinato, ha chiesto: "Dopo una puntata di report che riguardava la presidente del consiglio Meloni, lei ha dichiarato di essere stato pedinato su richiesta del sottosegretario Fazzolari: ci vuole raccontare meglio questo episodio e farci capire se ci può essere una connessione con quello che gli è accaduto", ha detto Scarpinato. Il cronista ha chiesto di rispondere in modalità segreta.
La Commissione Antimafia "è un luogo istituzionale, sentire che le istituzioni sono vicine è sempre un bel segnale; per me e per tutti i colleghi che esercitano la libertà di stampa sapere che lo Stato è vicino è un segnale bello per la democrazia al di là delle polemiche e della diversità di idee", ha poi affermato al termine. "Il confronto è importante - ha aggiunto - Ringrazio la presidente Colosimo e tutti quanti i commissari perché hanno mostrato tanta attenzione a quello che abbiamo detto".
Sulla vicenda del Garante Privacy, il giornalista ha voluto "ringraziare Ghiglia perché è stato uno dei tre, che hanno votato, che ha avuto un rigurgito di coscienza perché probabilmente non voleva sanzionare Report". "Noi abbiamo dimostrato perché gli altri invece avevano interesse, diciamo anche personale o politico, nel voler sanzionare. Ghiglia è rimasto, diciamo, vittima del suo rigurgito di coscienza - conclude - Perché è andato a chiedere che cosa avrebbe dovuto fare ad Arianna Meloni".
Rispondendo a una domanda proprio sulla sorella della premier, Ranucci ricorda che "non ha detto ancora nulla, non ha detto dei contenuti di quei colloqui. Ha espresso però l'idea che secondo lei l'audio che noi abbiamo mandato non era di interesse pubblico". "Io mi chiedo da giornalista - ha aggiunto - come fa a non essere considerato di interesse pubblico un audio in cui la moglie di un ministro, che non è una persona privata, ma è una collega Rai come lo sono io, chiede al ministro di intervenire sul suo capo di gabinetto altrimenti si sarebbe sostituita a lui nel chiedere di bloccare una nomina".
Quando all'esplosione dell'auto avvenuta davanti a casa sua tra il 16 e il 17 ottobre scorso, Ranucci afferma che non ci sono state altre "minacce, nessun episodio particolare da segnalare". Il cronista ricorda che un particolare che “è oggetto di indagine” riguarda la tempistica legata al posizionamento dell’esplosivo e al suo rientro a casa. “Io ho avvisato con un messaggio la scorta quasi a ridosso della mia partenza”, ha sottolineato Ranucci. Poi un’altra “coincidenza è che, qualche giorno prima, avevo lanciato i temi della puntata attraverso il profilo social”, ha continuato. Ranucci ha anche voluto cogliere l’occasione “per ringraziare gli uomini della Polizia e i carabinieri che mi hanno sempre garantito la massima sicurezza”.
Infine, in vista della sua audizione domani, in Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, e di quella direttore Approfondimento della Rai, Paolo Corsini, Ranucci spiega che "Corsini è un direttore che va rispettato perché è un direttore che mi ha lasciato libero dal punto di vista editoriale. Per me la libertà dal punto di vista editoriale è un valore inestimabile e quindi da parte mia lo ringrazio". "Vorrei che credesse di più nella difesa di Report e riuscisse a farci ridare le quattro puntate che sono state tagliate e magari cercare di battere di più i pugni sul tavolo di chi decide per valorizzare ancora di più una trasmissione come Report", conclude.
Leggi tutto: Ranucci in Commissione Antimafia, a domanda su Fazzolari seduta secretata

(Adnkronos) - Il futuro della logistica corre su rotaie più pulite. Gts Rail, azienda pugliese leader nel trasporto ferroviario merci, ha siglato con Unicredit Leasing. un finanziamento in leasing da 15 milioni di euro per l’acquisto di cinque locomotive elettriche di ultima generazione, destinate alle principali tratte nazionali e internazionali. Lo si legge in una nota. Questa operazione, articolata su cinque contratti nell’anno in corso, completa "l’acquisto di ben 20 locomotive targate Alstom e rappresenta uno dei più significativi investimenti privati nel settore ferroviario del Sud Italia".
Le nuove locomotive – progettate per linee elettrificate a 3 kV, con potenza di 6.000 kW e velocità fino a 140 km/h – garantiranno maggiore efficienza energetica, minori emissioni di CO₂ e riduzione dell’inquinamento acustico nelle aree attraversate, con benefici tangibili per l’ambiente e per le comunità locali. “L’iniziativa conferma il ruolo di Unicredit come motore di sviluppo sostenibile nei territori. Unicredit Leasing ha permesso a Gts Rail, grazie alla consulenza che ha garantito una migliore competitività, l'accelerazione degli investimenti in tecnologia green, con un impatto positivo sulla filiera logistica, sull’occupazione e sulla competitività del Sud. La transizione ecologica è anche un’opportunità economica e industriale per il Paese”, commenta Salvatore Saulino, amministratore delegato di Unicredit leasing.
“Dietro ogni investimento industriale c’è una visione di territorio. Questa iniziativa mostra come il Sud possa essere protagonista di un nuovo modello di sviluppo fondato su infrastrutture moderne, innovazione e occupazione qualificata. Unicredit sostiene le imprese che non solo crescono, ma creano valore diffuso: filiere più competitive, connessioni più forti e una logistica che diventa motore di attrazione per capitali e competenze” sostiene Ferdinando Natali, regional manager Sud Unicredit. “L’innovazione e la sostenibilità sono sempre stati obiettivi strategici della nostra agenda, sin dalle origini. Oggi, più di ieri, sappiamo che rappresentano la vera leva per incrementare e migliorare i servizi intermodali, che sono il nostro mercato principale”, dichiara Pasquale Todisco, ad di Gts Rail
Fondata nel 2007 dalla famiglia Muciaccia, oggi Gts Rail, società con capitali 100% privati, è tra i principali operatori privati del trasporto ferroviario, con una flotta di proprietà e un network europeo in espansione. Grazie alla partnership con Unicredit, l’azienda prosegue un percorso di investimenti ad alto valore aggiunto, in grado di generare nuova occupazione qualificata, ridurre i costi logistici per le imprese esportatrici del Sud e rafforzare il ruolo di Bari e dell’asse adriatico come hub strategico del traffico merci europeo. L’operazione testimonia l’impegno di Unicredit Leasing nel sostenere progetti capaci di coniugare sostenibilità, innovazione e crescita industriale, contribuendo alla decarbonizzazione dei trasporti e alla valorizzazione economica del territorio meridionale

(Adnkronos) - L’Istituto nazionale tributaristi (Int) condivide e sostiene la richiesta unitaria delle confederazioni delle associazioni professionali ex lege 4/2013 Assoprofessioni-Colap-Confassociazioni-Confcommercio professioni-Cna professioni, che hanno inviato a rappresentanti di Governo e Parlamento una nota congiunta richiedendo equità e paritetica tutela dei professionisti, in stato di malattia o infortunio o maternità a rischio, siano essi associativi od ordinistici e fornendo una proposta emendativa all’ art.1 comma 933 lettera a) della Legge n.234 del 30 dicembre 2021 che prevede la tutela solo per i professionisti ordinistici, modifica da inserire in Legge di Bilancio.
E proprio sulla legge di bilancio l’Int ha predisposto una memoria che ha consegnato al presidente di Confassociazioni Angelo Deiana, ascoltato in audizione dalle commissioni Bilancio di Senato e Camera sulla Manovra per il 2026, per il deposito in Commissione. Nella memoria dei tributaristi Int, predisposta dal presidente Riccardo Alemanno, dal vice presidente Giuseppe Zambon e dal Consigliere Salvatore Cuomo, dopo un’introduzione che evidenzia la positività del rispetto del contenimento del disavanzo di bilancio che però limita gli interventi a favore di famiglie e attività produttive, si sono toccati vari articoli del ddl di Bilancio, dalle locazioni brevi alla disciplina dei dividendi, dal regime forfettario alla rottamazione quinquies, senza tralasciare osservazioni sulle misure di contrasto agli inadempimenti in materia di imposta sul valore aggiunto e sulle indebite compensazioni.
Una particolare attenzione è stata poi posta sull’art. 129 comma 10, che prevede il regolare adempimento degli obblighi fiscali e contributivi da parte dei liberi professionisti che rendono prestazioni nei confronti delle amministrazioni pubbliche, regolarità necessaria per poter ricevere il pagamento dei propri compensi, norma di cui l’Int condivide le finalità ma si ritiene che dovrebbe essere più precisa su alcuni aspetti procedurali.
Ovviamente tra le proposte emendative inserite nella memoria la richiesta di estensione della tutela in caso di malattia ai professionisti associativi. Infine, oltre a proposte emendative senza oneri per lo Stato in tema di semplificazione di operatività professionali, l’Int propone due interventi innovativi a favore delle famiglie, il primo l’implementazione del fondo famiglia con un contributo progressivo sugli accertamenti definitivi e il secondo la compensazione delle imposte tra i componenti del nucleo familiare.
“Mi auguro che la richiesta di estensione della tutela del professionista in malattia ai professionisti associativi sia finalmente accolta, da anni come Istituto nazionale tributaristi ne evidenziamo l’incomprensibile discriminazione”, dichiara il presidente Alemanno, che aggiunge: “La richiesta unitaria di cinque confederazioni delle associazioni dei professionisti di cui alla Legge 4/2013 è un forte segnale per il mondo politico. Ringrazio il presidente Deiana per avermi delegato, in qualità di vicepresidente vicario di Confassociazioni, al coordinamento della stesura della richiesta congiunta delle confederazioni e mi auguro che venga accolta, perché questo è il quarto anno dalla sua approvazione e credo proprio che la fase sperimentale, motivazione indicata per giustificare la limitazione a solo alcune categorie professionali, sia stata ampiamente superata”.

L’Istituto nazionale tributaristi (Int) condivide e sostiene la richiesta unitaria delle confederazioni delle associazioni professionali ex lege 4/2013 Assoprofessioni-Colap-Confassociazioni-Confcommercio professioni-Cna professioni, che hanno inviato a rappresentanti di Governo e Parlamento una nota congiunta richiedendo equità e paritetica tutela dei professionisti, in stato di malattia o infortunio o maternità a rischio, siano essi associativi od ordinistici e fornendo una proposta emendativa all’ art.1 comma 933 lettera a) della Legge n.234 del 30 dicembre 2021 che prevede la tutela solo per i professionisti ordinistici, modifica da inserire in Legge di Bilancio.
E proprio sulla legge di bilancio l’Int ha predisposto una memoria che ha consegnato al presidente di Confassociazioni Angelo Deiana, ascoltato in audizione dalle commissioni Bilancio di Senato e Camera sulla Manovra per il 2026, per il deposito in Commissione. Nella memoria dei tributaristi Int, predisposta dal presidente Riccardo Alemanno, dal vice presidente Giuseppe Zambon e dal Consigliere Salvatore Cuomo, dopo un’introduzione che evidenzia la positività del rispetto del contenimento del disavanzo di bilancio che però limita gli interventi a favore di famiglie e attività produttive, si sono toccati vari articoli del ddl di Bilancio, dalle locazioni brevi alla disciplina dei dividendi, dal regime forfettario alla rottamazione quinquies, senza tralasciare osservazioni sulle misure di contrasto agli inadempimenti in materia di imposta sul valore aggiunto e sulle indebite compensazioni.
Una particolare attenzione è stata poi posta sull’art. 129 comma 10, che prevede il regolare adempimento degli obblighi fiscali e contributivi da parte dei liberi professionisti che rendono prestazioni nei confronti delle amministrazioni pubbliche, regolarità necessaria per poter ricevere il pagamento dei propri compensi, norma di cui l’Int condivide le finalità ma si ritiene che dovrebbe essere più precisa su alcuni aspetti procedurali.
Ovviamente tra le proposte emendative inserite nella memoria la richiesta di estensione della tutela in caso di malattia ai professionisti associativi. Infine, oltre a proposte emendative senza oneri per lo Stato in tema di semplificazione di operatività professionali, l’Int propone due interventi innovativi a favore delle famiglie, il primo l’implementazione del fondo famiglia con un contributo progressivo sugli accertamenti definitivi e il secondo la compensazione delle imposte tra i componenti del nucleo familiare.
“Mi auguro che la richiesta di estensione della tutela del professionista in malattia ai professionisti associativi sia finalmente accolta, da anni come Istituto nazionale tributaristi ne evidenziamo l’incomprensibile discriminazione”, dichiara il presidente Alemanno, che aggiunge: “La richiesta unitaria di cinque confederazioni delle associazioni dei professionisti di cui alla Legge 4/2013 è un forte segnale per il mondo politico. Ringrazio il presidente Deiana per avermi delegato, in qualità di vicepresidente vicario di Confassociazioni, al coordinamento della stesura della richiesta congiunta delle confederazioni e mi auguro che venga accolta, perché questo è il quarto anno dalla sua approvazione e credo proprio che la fase sperimentale, motivazione indicata per giustificare la limitazione a solo alcune categorie professionali, sia stata ampiamente superata”.

(Adnkronos) - WhatsApp down oggi in Italia, con problemi nell'invio e nella ricezione di messaggi anche sulla versione web. Il sito downdetector, che monitora le anomalie della rete, evidenzia un'impennata nelle segnalazioni di disservizi. I problemi non sono limitati al nostro paese ma, a giudicare dalle segnalazioni raccolte da downdetector, riguardano numerosi paesi: dalla Spagna alla Germania, dagli Stati Uniti al Brasile.
La situazione, attorno alle 16.20, inizia a tornare alla normalità a giudicare dalla flessione della curva delle segnalazioni.
Leggi tutto: WhatsApp down oggi, problemi 4 novembre. Cosa succede

(Adnkronos) - Si è aperta oggi la 28esima edizione di Ecomondo, evento internazionale di riferimento in Europa e nel bacino del Mediterraneo per la green, blue and circular economy, organizzato da Italian Exhibition Group (Ieg) in programma fino al 7 novembre alla Fiera di Rimini. La manifestazione accresce quest’anno il suo respiro internazionale, con la presenza di più di 1.700 brand espositori, il 18% dei quali provenienti dall’estero, 380 hosted buyer da 66 Paesi, oltre 30 delegazioni ufficiali e 90 associazioni internazionali di settore coinvolte, in sinergia con l’Agenzia Ice e il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Ecomondo 2025 occupa l’intero quartiere fieristico, con 166.000 mq di superficie espositiva e 30 padiglioni, offrendo una panoramica completa sulla transizione ecologica e sull’economia circolare, anche grazie al ricco palinsesto convegnistico, composto da oltre 200 convegni, oltre 70 dei quali curati dal Comitato Tecnico Scientifico.
Ad aprire la cerimonia di inaugurazione è stato Maurizio Renzo Ermeti, presidente Ieg: “Ecomondo è diventato l’evento di riferimento per chi vuole competere nei mercati globali della green economy: un momento di orgoglio, condivisione e crescita culturale sulla sostenibilità, punto di riferimento internazionale per imprese, istituzioni e mondo della ricerca. In oltre vent’anni abbiamo visto nascere e consolidarsi una filiera che oggi è qui con 1.700 brand, con una presenza estera dall’Africa al Mediterraneo, dall’Europa dell’Est all’America Latina. Un risultato possibile grazie al sostegno del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di Ice Agenzia, al lavoro continuo del nostro Comitato Tecnico Scientifico e delle tante realtà che condividono il nostro impegno”.
Jamil Sadegholvaad, sindaco del Comune di Rimini, ha affermato: “La centralità di un evento come Ecomondo non risiede esclusivamente nel successo e nella eco crescente sul piano internazionale ma soprattutto sugli obiettivi quasi didattici e culturali che una manifestazione come questa naturalmente persegue. Se infatti la materia è oggetto (e spesso vittima) di ideologie e tifoserie, Ecomondo è capace di presentare quelle possibilità tecnologiche, industriali, creative che possono rendere migliore il rapporto tra uomo e natura e quindi tra umanità e suo futuro”.
Per Fabio Fava, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, "ancora una volta, il palinsesto convegnistico di Ecomondo si pone come fonte di ingredienti abilitanti per una più efficace e sapiente implementazione dell’economia circolare e della transizione ecologica in Europa e nel Mediterraneo: un punto di riferimento a livello internazionale, con uno sguardo sempre più rivolto alle nuove sfide globali. Quest’anno i riflettori sono puntati sulle filiere industriali a maggiore impatto sull’ambiente ma, parallelamente, si mantiene salda l'attenzione verso le azioni di monitoraggio e ripristino degli ecosistemi terrestri e acquatici già compromessi dall’inquinamento e dal cambiamento climatico e di valorizzazione sostenibile delle loro risorse biologiche. Degli oltre 200 eventi in programma, 70 sono organizzati dal Comitato Tecnico Scientifico: un pool di oltre 80 esperti italiani e internazionali, che garantisce il rigore scientifico e tecnologico e la qualità dei contenuti”.
“A Ecomondo si crea un confronto reale tra competenze e profili differenti, affrontando con pragmatismo le sfide ambientali che abbiamo di fronte a noi. La nostra Costituzione ci chiede di tutelare ambiente ed ecosistemi: pensando alle generazioni future è indispensabile bilanciare la crescita dell’economia con la protezione della natura. Per questo in Commissione stiamo approfondendo temi nuovi, come la gestione dei rifiuti emergenti, dai pannelli fotovoltaici alle batterie, fino alle pale eoliche a fine vita. L’obiettivo è rafforzare gli strumenti normativi e di controllo per consegnare ai nostri figli e nipoti un ambiente migliore”, ha rimarcato Jacopo Morrone, presidente della Commissione Bicamerale Ecomafie.
Michele de Pascale, presidente della Regione Emilia-Romagna, ha concluso: “È con piacere che saluto l’apertura della 28esima edizione di Ecomondo, appuntamento internazionale che rende Rimini e la regione Emilia-Romagna crocevia di idee, soluzioni e innovazioni per la transizione ecologica. Ecomondo non è solo una fiera, ma un laboratorio di futuro, un luogo dove la sostenibilità si traduce in impresa, lavoro e conoscenza, per affrontare insieme le grandi sfide del nostro tempo: dal cambiamento climatico all’economia circolare, dal risparmio delle risorse all’energia pulita. Ai visitatori e agli operatori di tutto il mondo, il più caloroso benvenuto nella nostra terra”.
All’Opening Cerimony hanno inoltre partecipato Corrado Peraboni, amministratore delegato di Ieg, Alessandra Astolfi, global exhibition director Green&Technology Division di Ieg, e Mauro Delle Fratte, exhibition manager di Ecomondo. A seguire, l’apertura della 14esima edizione degli Stati Generali della Green Economy, organizzati dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in collaborazione con il ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) e promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy.
Tra gli appuntamenti da seguire nella giornata di domani si segnalano: 'Rifiuti tessili urbani. Arriva l’Epr: chi sono i Consorzi dei produttori e qual è la loro visione per lo sviluppo del sistema', a cura del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo&Unirau; 'Waste Shipment Regulation and its impact on the global market for post-consumer textiles' a cura di Ecomondo&Unirau; 'Il Made in Italy dell’Industria Tessile: sfide ed opportunità in una prospettiva di Economia Circolare: quale futuro ci aspetta' a cura del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo&Aisec (Associazione Italiana per lo Sviluppo dell’Economia Circolare).
E ancora: 'Forum della Buona Comunicazione - Sostenibili o competitivi? Come la comunicazione scioglie un falso dilemma- a cura di Ecomondo Ferpi; 'Earth Observation for Security and Sustainability: Dual-Use Innovations and AI at the Service of the Planet' a cura di Ecomondo&Kelvin273: 'From sky to ground: Earth observation for sustainable critical raw materials management' a cura del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo&Politecnico di Torino, Cineca; 'Accelerating circularity in the Electrical and Electronic Equipment Sector' a cura della Regione Emilia-Romagna&Art-Er; 'Premio per lo Sviluppo Sostenibilei, istituito dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile e da Ecomondo-Italian Exhibition Group, giunto alla XV edizione, rivolto a imprese, startup e Amministrazioni locali.
Leggi tutto: Sostenibilità, Ecomondo 2025: ricerca e innovazione guidano la transizione

(Adnkronos) - Storia a lieto fine a 'Chi l'ha visto?'. Da un'anticipazione della puntata in onda mercoledì 5 novembre alle 21.20 su Rai3 sembra siano arrivate alla fine le ricerche dell'uomo, che ha ricevuto un'eredità dal padre che non aveva mai conosciuto e che si erano concentrate a Trieste. E' stato lui a scrivere alla trasmissione, dicendo "sono io quel figlio mai riconosciuto".
'Chi l'ha visto?' ritrova, poi, dopo un anno una donna scomparsa. E si riaccende la speranza per gli altri familiari. La mamma di Alessandro Venturelli, che si è allontanato cinque anni fa da Sassuolo, parla in diretta da Torino, dopo alcune segnalazioni che portano al capoluogo piemontese.
In chiusura anche il caso dell'uomo che, a Milano, ha accoltellato una donna sconosciuta. I carabinieri hanno mostrato la foto e la sorella l’ha riconosciuto, permettendone l'arresto. Durante la trasmissione ci si chiede perché circolasse indisturbato se aveva già accoltellato due persone nella bergamasca.

(Adnkronos) - Il Consiglio di Stato consente la prosecuzione dell’attività di alcuni stabilimenti produttivi, tra cui quello dell’ex Ilva di Taranto. Con l’ordinanza n. 3992 del 4 novembre 2025, il Consiglio di Stato si è occupato della legittimità di un atto emesso in data 7 settembre 2023 dall’Autorità indipendente competente in materia di energia elettrica, del gas e dell’acqua (Arera). Con tale atto (riguardante l’attività svolta dalla spa Acciaierie d’Italia in alcuni stabilimenti, tra cui quelli di Genova, di Novi Ligure, di Racconigi e dell’ex Ilva di Taranto), l’Arera aveva fissato un termine alla società, per individuare il fornitore del gas necessario per la prosecuzione delle attività produttive e le modalità del relativo trasporto. La società, lamentandosi dell’eccessività brevità del termine fissato dall’Arera, aveva impugnato tale atto innanzi al Tar per la Lombardia, che con la sentenza n. 3104 del 2025 ha respinto il ricorso.
Nell’esaminare l’appello della spa Acciaierie, con la citata ordinanza n. X del 4 novembre 2025 la Seconda Sezione del Consiglio di Stato ha accolto la sua istanza cautelare, ha sospeso l’esecutività della sentenza del Tar, ha consentito la prosecuzione della fornitura, per evitare l’interruzione dell’attività produttiva svolta negli impianti d’interesse strategico nazionale e il conseguente pregiudizio per l’occupazione, ed ha al contempo fissato l’udienza del 9 giugno 2026 per la definizione del secondo grado del giudizio.
Leggi tutto: Ex Ilva, Consiglio di Stato consente prosecuzione attività

(Adnkronos) - Da vicepresidente "imperiale" alla guida della guerra al terrorismo di George Bush ad oppositore di Donald Trump. E' questa la parabola politica di Dick Cheney, il 46mo ex vicepresidente degli Stati Uniti, considerato il più potente dell'era moderna, che si è spento la scorsa notte all'età di 84 anni.
Architetto ed esecutore tra il 2001 e il 2009 di tutte le principali iniziative politiche del presidente Bush, dall'esportazione armata della democrazia, ai tagli fiscali e il rafforzamento dei poteri presidenziali, Cheney è stato per decenni un potente 'insider' della politica di Washington.
Ma negli ultimi anni della sua vita era stato ostracizzato dal partito repubblicano a causa delle sue intense critiche a Donald Trump, da lui definito un "vigliacco" che mente ai suoi sostenitori e "ha cercato di rubare le ultime elezioni e costituisce la più grande minaccia al Paese nei 246 anni di storia della nostra nazione" in uno spot del 2022 a sostegno della campagna della figlia Liz, allora vice presidente della commissione di inchiesta della Camera sul 6 gennaio, che poi ha perso il suo seggio ed è stata espulsa dal partito per le sue posizioni anti-Trump.
L'allarme della famiglia Cheney, tra gli ultimi esponenti del conservatorismo tradizionale americano, per il ritorno sulla scena di Trump e l'avanzata del populismo Maga nelle elezioni del 2024 ha spinto poi l'ex vice presidente repubblicano a votare per la democratica Kamala Harris perché "come cittadini, ognuno ha il compito di mettere il Paese davanti allo spirito di parte e difendere la Costituzione".
Nella sua scalata al potere di Washington, il nome di Cheney è stato legato sin dall'inizio ad un altro protagonista e stratega della guerra al terrorismo post 11/9, Donald Rumsfeld. Di una decina di anni più grande, il futuro capo del Pentagono di Bush jr chiamò infatti Cheney a lavorare con lui nella Casa Bianca di Richard Nixon e poi, soprattutto, in quella di Gerald Ford, dove Cheney divenne, poco più che trentenne, capo dello staff quando Rumsfeld lasciò l'incarico per quello che poi divenne il suo primo mandato di segretario alla Difesa.
Seguirono poi 10 anni alla Camera, dove il deputato eletto nel Wyoming ricoprì diverse cariche nella leadership repubblicana, prima di essere chiamato da George Bush padre a guidare il Pentagono, da dove guidò la guerra del Golfo per respingere l'invasione irachena del Kuwait nel 1991, lasciando a metà il lavoro che poi lui e Bush figlio completarono nel 2003 con l'invasione preventiva dell'Iraq.
Cheney ebbe un ruolo di spicco nella campagna, che poi si rivelò essere di disinformazione, riguardo ai mai trovati programmi di armi di distruzione di massa di Saddam Hussein, sui presunti legami con al Qaeda e gli autori dell'11 settembre. Fu lui a sostenere che il capo dei dirottatori Mohamed Atta si era incontrato con funzionari iracheni a Praga, circostanza che non è mai stata poi provata.
Cheney fu al centro di enormi critiche, conquistandosi anche il soprannome di Darth Vader, il super cattivo di Guerre Stellari, per gli eccessi delle guerre in Afghanistan e Iraq, con la sua difesa della tortura del waterboarding e delle detenzioni extragiudiziarie di centinaia di sospetti chiusi per anni senza processo a Guantanamo. E divenne anche il simbolo degli errori fatti nella pianificazione che trasformò l'iniziale successo in Iraq, con il passo falso di Bush con "il mission accomplished", in lunghissimi anni di sanguinoso pantano.
Senza contare le polemiche sugli appalti miliardari per la logistica militare e nei campi petroliferi iracheni, la Kbr, società della Halliburton, la multinazionale di cui Cheney è stato presidente e Ceo dal 1995 al 25 luglio 2000, giorno in cui l'esperto e navigato repubblicano entrò nel ticket di Bush, che allora molti consideravano non altezza del ruolo, soprattutto per la scarsa esperienza in politica estera.
Fino alla fine, comunque, Cheney non ha avuto nessun ripensamento. "Rifarei tutto in un minuto", disse ascoltato dalla commissione Intelligence del Senato che nel 2014 concluse che i cosidetti "metodi di interrogatorio rafforzato", una sorta di triste eufemismo per torture, erano metodi brutali e inefficaci che hanno danneggiato l'immagine degli Usa del mondo. E sulla guerra in Iraq, ancora in un'intervista del 2015: "Era la cosa giusta da fare in quel momento, lo credevo allora e lo credo adesso".
Leggi tutto: Dick Cheney, da vicepresidente 'imperiale' all'opposizione a Trump

(Adnkronos) - “Non mi uccidere”. Con questo slogan Pro Vita & Famiglia Onlu, mentre a Palazzo della Consulta si dibatteva della Legge Toscana impugnata dal Governo, ha organizzato in Piazza del Popolo a Roma un grande flash mob contro la deriva eutanasica e i progetti di legge sul suicidio assistito. In piazza, 200 sedie a rotelle vuote hanno rappresentato simbolicamente i malati, disabili, anziani e cittadini fragili che "chiedono al Parlamento più cure, più diritti, più dignità, ma si vedono offrire ciniche scorciatoie verso la morte". L’associazione ha denunciato che in Italia "le cure palliative raggiungono solo il 33% degli aventi diritto, con regioni dove la copertura scende addirittura al 4-5%: un dato drammatico che lascia migliaia di famiglie senza assistenza e trasformano le aperture al suicidio assistito in un ricatto criminale".
"Le sentenze con cui la Corte Costituzionale, scavalcando il Parlamento, ha depenalizzato il suicidio assistito in presenza di fragili e arbitrarie condizioni hanno dato il via a una deriva eutanasica che può determinare una vera e propria mattanza di Stato di malati, anziani soli, depressi e disabili, un processo che una qualsiasi legge nazionale non farebbe altro che accentuare, consolidando nell’opinione pubblica l’idea che lo Stato possa fornire il suicidio come uno tra i tanti servizi socio-sanitari. Per questo, chiediamo a tutte le forze politiche di non procedere su una strada che lede vita, diritti e dignità dei cittadini più fragili e indifesi", ha dichiarato Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia.
A sostenere l’iniziativa anche Massimo Gandolfini, leader del Family Day: "Siamo contrari a qualsiasi forma di morte medicalmente assistita. L’esperienza dei 13 Paesi che l’hanno introdotta è devastante: da pochi casi iniziali si è passati a migliaia ogni anno, compresi ragazzi affetti da depressione come dimostra il recente caso della giovane Siska in Belgio. Serve invece applicare pienamente la Legge 38/2010 e garantire cure palliative per tutti". In piazza anche Emanuel Cosmin Stoica, scrittore e attivista disabile: "In un momento di sofferenza io stesso potrei pensare alla morte, ma è proprio lì che la società deve aiutare a vivere e non offrire il suicidio come una scappatoia per il dolore. Lo Stato investa in assistenza, sostegno psicologico, inclusione e reti sociali che non lascino nessuno solo".
Leggi tutto: Fine vita, Pro Vita & Famiglia: "Suicidio assistito è mattanza di Stato"

(Adnkronos) - Dai suoi sontuosi abiti da cerimonia alle famose giacche di tweed e alle celebri sciarpe. Lo stile distintivo della defunta regina Elisabetta II si potrà apprezzare visitando una grande mostra a Londra a partire da aprile 2026. I biglietti per visitare 'Queen Elizabeth II: Her Life in Style', in vendita fin da oggi, consentiranno di ammirare circa 200 pezzi dell'eccezionale guardaroba della monarca, scomparsa nel 2022 all'età di 96 anni, dopo un regno record di 70 anni. La mostra sarà allestita nella King's Gallery di Buckingham Palace e circa la metà dei pezzi sarà esposta al pubblico per la prima volta, secondo il Royal Collection Trust, l'organizzazione responsabile della conservazione del patrimonio reale.
Tra le creazioni che il pubblico potrà apprezzare, l'abito da sposa dell'allora principessa Elisabetta e il suo abito per l'incoronazione nel 1953 disegnati dallo stilista Norman Hartnell. C'è poi l'abito blu con crinolina e bolero indossati per le nozze della sorella, la principessa Margaret, nel 1960. Ma anche un abito verde per il banchetto in onore del presidente americano Dwight Eisenhower presso l'ambasciata britannica a Washington nel 1957. La mostra, pubblicizzata come la più grande mai dedicata al guardaroba della regina, include anche capi più informali: abiti in tweed, tenute da equitazione, abbigliamento outdoor e sciarpe. C'è anche un impermeabile in plastica trasparente dello stilista Hardy Amies degli anni '60, straordinariamente moderno per l'epoca.
La regina, alta poco più di 1,60, era nota per indossare abiti dai colori vivaci, abbinati ai cappelli, che la rendevano immediatamente riconoscibile. "Il guardaroba della regina Elisabetta II era un capolavoro di simbolismo, sartorialità e artigianato britannico", sottolinea la curatrice della mostra, Caroline de Guitaut. Gli stilisti Erdem Moralioglu, Richard Quinn e Christopher Kane, che si sono ispirati allo stile della regina Elisabetta II, hanno contribuito alla realizzazione della mostra. Gli abiti della regina "raccontano la storia della Gran Bretagna e l'identità in evoluzione del Paese attraverso la moda", afferma lo stilista Christopher Kane. La mostra sarà aperta al pubblico dal 10 aprile al 18 ottobre 2026.
Leggi tutto: Londra, in mostra il sontuoso guardaroba della regina Elisabetta

(Adnkronos) - "La fiera Eicma sta continuando a crescere e ormai si è trasformata in un vero e proprio evento. Ricordiamo le nostre origini di fiera statica, ma è ormai stato introdotto anche l'entertainment, che è piaciuto al pubblico e alle case. Questa ricetta funziona e continua a darci grandi soddisfazioni". Così Pietro Meda, presidente di Eicma, in occasione della giornata di apertura alla stampa dell'edizione 2025 di Eicma, l’esposizione internazionale delle due ruote, aperta al pubblico dal 6 al 9 novembre a Rho Fiera Milano.
"Vediamo un nuovo protagonismo dei giovani, si sta infatti abbassando l'età media dei visitatori. Ci aspettiamo più pubblico dell'anno scorso - continua -. Siamo in crescita costante e questo ci fa piacere perché vuol dire che il nostro lavoro sta pagando e che la gente sta apprezzando il nuovo prodotto e il modo con cui lo facciamo vedere".
"In questo momento il motore a combustibile rappresenta ancora la prevalenza, l'elettrico sta crescendo, con dei numeri in proporzione diversi, ed è una presenza a cui noi diamo adeguato valore - prosegue - Abbiamo anche creato un'area urbana, che si chiama Yum - Your urban mobility, dove chi vorrà potrà provare scooter elettrici e altri veicoli a zero emissioni".
Il mercato delle due ruote nei primi mesi del 2025 ha subito una battuta d’arresto "fisiologica - spiega Meda - perché cinque anni di crescita continua cominciavano a diventare qualcosa di difficile anche da interpretare. Il rallentamento c’è stato, ma siamo ancora col segno più, o leggermente vicini allo zero - precisa - Le due ruote sono innegabilmente una soluzione che può convivere anche con tutto il resto dell'automotive. Personalmente ritengo che gli spazi per tutti ci siano. È bello poter far vedere a Milano tutto quello che c'è di nuovo e tutto quello a cui il mercato può portare".
Ad Eicma 2025 la sicurezza è in primo piano, le aziende stanno infatti operando "grandi investimenti sulla sicurezza, dall'abbigliamento ai veicoli, e per noi è importante farlo vedere. Quello della sicurezza e quello delle nuove tecnologie sono due aspetti che le case stanno affrontando in maniera solida e stanno facendo un grande lavoro".
Leggi tutto: Eicma 2025, Meda (Eicma): "Da esposizione a vero e proprio evento"

(Adnkronos) - L'ex generale Antonio Pappalardo, già leader dei gilet arancioni, ha chiesto un milione di euro di danni a Giuseppe Cruciani e David Parenzo nell'incontro tra le parti tenutosi oggi presso l'ufficio di Mediazione di Alfonso Lanfranconi a Milano. Come spiega in una nota lo stesso Pappalardo, difeso dalll'avvocato Daniel Monni, i due conduttori della trasmissione radiofonica La Zanzara "hanno definito Pappalardo una testa di cazzo internazionale e dichiarato pubblicamente che lo stesso ha mentito quando ha detto di essere un compositore musicale, che le sue opere non sono state mai eseguite e che le medesime potevano essere ascoltate solo da sordomuti".
"L’offesa è gravissima, in quanto si è fatto intendere che Pappalardo è un volgare mentitore, che si pone in mostra per fini che non sono nemmeno stati spiegati", si legge nella nota, in cui si spiega anche che l'ex generale dei Carabinieri "ha dimostrato, esibendo alcuni video al mediatore, che le sue numerose opere sono state eseguite nei più grandi teatri e basiliche in Italia e all’estero. Fra tutte spicca l’oratorio 'Petros eni', per soli, coro e orchestra, diretta dal Maestro Alberto Veronesi, con noti solisti a livello internazionale, all’interno della Basilica di San Pietro il 9 luglio 2006, nell’Aula delle Benedizioni, in cui sono entrate solo la Messa da requiem di Mozart e la Messa Solenne di Beethoven, per celebrare i 500 anni del Massimo Tempio del Cattolicesimo, ripresa da Rai 2. L’opera - si ricorda nella nota - era stata commissionata due anni prima al Maestro Pappalardo dal Cardinale Francesco Marchisano, all’epoca Ministro dei Beni culturali del Vaticano, per le sue eccellenti doti di compositore musicale, per cui lo aveva invitato di rifare in note ciò che Michelangelo Buonarroti aveva fatto in pietra 500 anni prima".
Per "i gravissimi danni inferti alla sua immagine di compositore musicale", Pappalardo informa dunque di aver chiesto 1 milione di euro, "che - annuncia - saranno spesi per costituire in uno dei Paesi più poveri del mondo, il Burkina Faso, una 'Accademia delle Belle Arti', per insegnare ai giovani di quel Paese le più nobili arti, quali la musica, il canto, la pittura, la scultura, la danza, la recitazione, e contribuire a creare un clima di pace e di distensione fra la cultura cristiana e quella islamica".

(Adnkronos) - Dall’industria all’arte, il riciclo diventa un linguaggio creativo. Nell’ambito della collaborazione tra Gruppo Hera e Automobili Lamborghini, è stato presentato a Ecomondo 2025 il progetto 'Scart - L’arte recuperata', curato da Herambiente e ideato dal direttore marketing Maurizio Giani. “Quest’anno - ha spiegato Giani - presentiamo sette robot realizzati esclusivamente con materiali provenienti da automobili Lamborghini, frutto di un anno di lavoro e della collaborazione con tre istituti di eccellenza: l’Accademia di Belle Arti di Firenze, quella di Ravenna e il Polidesign di Milano”. I robot, nati dai disegni originali del fumettista Giuseppe Camuncoli, rappresentano i 'paladini' dell’ambiente: uno dedicato alla tutela dell’acqua e dei mari, uno alla salvaguardia delle foreste e della terra, e uno all’aria.
“Con Scart - ha aggiunto Giani - vogliamo dimostrare che la sostenibilità può diventare bellezza, creatività e cultura. Dare nuova vita ai materiali significa creare valore non solo economico ma anche sociale ed educativo. L’arte è un modo potente per raccontare l’economia circolare: ogni scarto, come ogni idea, può trasformarsi in qualcosa di unico e duraturo”.
Leggi tutto: Sostenibilità, il progetto Scart trasforma i rifiuti Lamborghini in arte

(Adnkronos) - Un identikit epigenetico del cancro al seno (e in futuro anche di altri tumori) per cure mirate contro le forme più difficili, ancora orfane di terapia. Un team dell'Istituto europeo di oncologia di Milano, guidato da Tiziana Bonaldi a capo dell'Unità di ricerca Nuclear Proteomics, ha scoperto come individuare il profilo epigenetico del cancro: la 'seconda identità genetica' di ogni tumore, che può essere bersaglio di farmaci su misura, rendendo curabili anche i tumori che oggi non lo sono. I risultati dello studio Ieo sono stati pubblicati su 'Nature Communications'.
"Le attuali targeted-therapy, che hanno rivoluzionato la cura dei tumori, si basano sul profilo mutazionale, vale a dire le alterazioni geniche che si producono nella sequenza del Dna e caratterizzano un tumore in modo permanente. Queste alterazioni possono essere bersagliate da molecole mirate per renderle inattive", illustra Bonaldi. "Sappiamo però che esiste anche un secondo profilo, diciamo una seconda identità - precisa - che è quello epigenetico, che regola l'attività del Dna in base a fattori esterni come dieta e ambiente. Ovviamente si tratta di un profilo più dinamico e instabile rispetto a quello mutazionale, perché le alterazioni epigenetiche sono reversibili e possono essere modificate, anche in questo caso con farmaci mirati detti appunto epigenetici. Il profilo epigenetico è quindi molto interessante dal punto di vista della cura oncologica, ma fino a ieri non c'erano strumenti per generarlo da campioni clinici. Allo Ieo abbiamo messo a punto la prima piattaforma tecnologica che permette di ottenere il profilo epigenetico completo dei tumori". Un risultato che secondo gli scienziati "potrà cambiare la storia dei tumori più temibili, fino ad oggi orfani di cure innovative".
"Il risultato - spiega Giulia Robusti, giovane ricercatrice che ha firmato il lavoro - è stato ottenuto grazie alla collaborazione fra noi ricercatori di base, i clinici e la biobanca Ieo, lavorando su 200 campioni clinici di tumori della mammella. Prima abbiamo individuato una firma epigenetica, cioè un insieme di marcatori, che caratterizza i tumori di tipo triplo negativo, una forma di tumore mammario che purtroppo manca di terapie specifiche. Abbiamo successivamente scoperto che l'aumento di uno specifico marcatore epigenetico è legato a una peggiore risposta alla chemioterapia. Questo aumento è dovuto all'azione di un enzima conosciuto e abbiamo trovato un farmaco epigenetico, già in uso, capace di inibirlo. Nei test in vitro le cellule esposte al farmaco crescono meno e diventano sensibili alla chemioterapia. Questi risultati sono stati confermati in vivo".
"Il 15-20% di tutti i tumori del seno appartengono al tipo molecolare triplo negativo, che rappresenta la sfida più impegnativa perché è una malattia eterogenea di cui non si conoscono target molecolari specifici, e di conseguenza non si dispone di farmaci di nuova generazione", ricordano dall'Irccs fondato da Umberto Veronesi. "Abbiamo capito - riferisce Roberta Noberini, prima co-autrice dello studio - che per trovare nuovi target era necessario utilizzare un approccio diverso da quello mutazionale che studia le alterazioni permanenti nel Dna. Abbiamo pensato che il tumore è invece plastico e ha un grande capacità di adattamento, per esempio per sviluppare la resistenza ai farmaci, per cui abbiamo cercato una tecnologia capace di evidenziare il profilo epigenetico che sa cogliere questa plasticità. Sappiamo infatti che l'epigenetica ha un ruolo importante nella progressione tumorale e nella formazione di metastasi. Una volta generato l'identikit epigenetico, lo abbiamo integrato con altre profilazioni molecolari per identificare il meccanismo attraverso cui agisce".
"La nostra scoperta apre orizzonti clinici molto promettenti per i tumori mammari triplo negativi, perché il farmaco epigenetico che abbiamo utilizzato appartiene alla classe degli inibitori di un enzima di cui conosciamo l'efficacia. Il nostro progetto è infatti di cercare marcatori epigenetici per farmaci già in uso, per poterli applicare rapidamente in clinica", afferma Alessandro Vai, dottorando che nello studio si è occupato delle analisi bioinformatiche.
L'approccio usato in questo progetto è applicabile anche ad altri contesti tumorali, puntualizzano gli scienziati. "Il nostro prossimo studio in quest'area - anticipa Bonaldi - riguarderà il tumore dell'ovaio, tristemente conosciuto per la resilienza e resistenza ai farmaci, in vista della sperimentazione clinica. Nel frattempo ci siamo posti il prossimo quesito di ricerca: se la firma epigenetica è presente e rilevabile nel tessuto, perché non dovrebbe esserlo anche nel sangue? L'idea di ottenere il profilo epigenetico con un semplice prelievo di sangue - prospetta la ricercatrice - non è un'utopia".
Leggi tutto: Tumore al seno, contro le forme più difficili arriva l'identikit epigenetico

(Adnkronos) - Sostenibilità, innovazione e industria d’eccellenza si incontrano alla 28esima edizione di Ecomondo a Rimini, dove è stato presentato il progetto di collaborazione tra Gruppo Hera e Automobili Lamborghini dedicato all’economia circolare. “È una collaborazione industriale tra due eccellenze italiane - ha dichiarato Orazio Iacono, amministratore delegato del Gruppo Hera - che unisce innovazione, sostenibilità e competitività. Grazie alla nostra leadership nel settore ambientale vogliamo affiancare le aziende, grandi e piccole, nel percorso di transizione green, riducendo gli scarti industriali e valorizzandoli come materie prime seconde ed energia”.
Il progetto punta a sviluppare un modello integrato di gestione dei rifiuti, che combina tracciabilità, recupero e riduzione delle emissioni. “Questo approccio - ha spiegato Iacono - è destinato a diventare un vero e proprio modello di riferimento per il settore manifatturiero, con l’obiettivo di mettere a regime il concetto di ‘global waste’. E non mancheranno, nei prossimi anni, nuove innovazioni di prodotto e di processo, che coinvolgeranno anche i settori automotive e nautico”.
“L’economia circolare - ha aggiunto - è oggi una leva concreta per generare valore, e questa collaborazione con Lamborghini ne è la dimostrazione tangibile. Insieme possiamo far diventare la sostenibilità un motore di crescita industriale e di innovazione made in Italy”.

(Adnkronos) - “Produrre auto da sogno oggi significa anche saperle costruire in modo sostenibile”. Con queste parole Ranieri Niccoli, Chief Manufacturing Officer di Automobili Lamborghini, ha presentato a Ecomondo la collaborazione con Gruppo Hera nel campo dell’economia circolare, sottolineando l’impegno del marchio bolognese nella riduzione dell’impatto ambientale e nella gestione virtuosa dei materiali. “Da oltre dieci anni il nostro stabilimento di Sant’Agata Bolognese è certificato CO2 neutrale - ha ricordato Niccoli - e abbiamo costruito un modello produttivo che unisce qualità artigianale e responsabilità ambientale. Oggi più dell’80% dei nostri rifiuti è riciclabile, grazie anche alla collaborazione con Hera e alle loro competenze tecniche”.
Niccoli ha citato esempi concreti: “La pelle degli interni viene riutilizzata dalle cooperative artigiane per creare oggetti di pelletteria, mentre gli scarti in fibra di carbonio vengono trasformati in nuovi manufatti. Stiamo lavorando anche al recupero dei residui liquidi del processo produttivo”.
Il manager ha ricordato inoltre l’impegno ambientale e sociale dell’azienda: “Dal 2010 abbiamo creato un parco di 7 ettari con oltre 12mila querce accanto al nostro stabilimento. Essere un marchio di lusso - ha concluso - significa anche avere una responsabilità verso il territorio e saper innovare in chiave sostenibile. Hera è per noi il partner ideale in questo percorso”.
Leggi tutto: Sostenibilità, Niccoli (Lamborghini): "Da 10 anni stabilimento CO2 neutrale"

(Adnkronos) - "Le raccomandazioni attuali per la creazione di password sicure si sono evolute molto negli ultimi anni. Gli esperti di sicurezza ora concordano che la lunghezza è molto più importante della complessità: una password dovrebbe avere almeno 8 caratteri, ma idealmente 12-15 caratteri o più. Contrariamente a quello che si credeva in passato, i requisiti di complessità obbligatori (come dover includere maiuscole, numeri e simboli) sono stati abbandonati dalle principali organizzazioni di sicurezza. Il motivo è semplice: questi vincoli portano le persone a creare password prevedibili, come mettere la prima lettera maiuscola o aggiungere un '1' o un '!' alla fine". A dirlo all'Adnkronos/Labitalia Fulvio Duse, coo di Aton IT, società che si distingue per la pluralità di competenze approfondite in ambito digital transformation, cyber security, business intelligence, Ia, blockchain.
"Un'altra importante novità - spiega - è l'abbandono dei cambi password periodici obbligatori. Costringere gli utenti a cambiare password ogni pochi mesi li porta a scegliere password più deboli e a incrementarle con schemi prevedibili. Le password dovrebbero essere cambiate solo quando c'è un sospetto di compromissione. E' fondamentale che ogni password sia unica per ogni servizio e che venga verificata contro database di password comuni e già compromesse in attacchi precedenti. Le password non devono contenere informazioni personali facilmente reperibili come nomi, date di nascita o nomi di familiari".
"Un approccio consigliato - suggerisce - è l'uso di 'passphrase' composte da parole casuali, che sono sia più sicure che più facili da ricordare rispetto a stringhe brevi e complesse. L'autenticazione a più fattori è fortemente raccomandata come secondo livello di protezione, e l'uso di password manager è incoraggiato per gestire password lunghe e uniche per ogni servizio".

"Le raccomandazioni attuali per la creazione di password sicure si sono evolute molto negli ultimi anni. Gli esperti di sicurezza ora concordano che la lunghezza è molto più importante della complessità: una password dovrebbe avere almeno 8 caratteri, ma idealmente 12-15 caratteri o più. Contrariamente a quello che si credeva in passato, i requisiti di complessità obbligatori (come dover includere maiuscole, numeri e simboli) sono stati abbandonati dalle principali organizzazioni di sicurezza. Il motivo è semplice: questi vincoli portano le persone a creare password prevedibili, come mettere la prima lettera maiuscola o aggiungere un '1' o un '!' alla fine". A dirlo all'Adnkronos/Labitalia Fulvio Duse, coo di Aton IT, società che si distingue per la pluralità di competenze approfondite in ambito digital transformation, cyber security, business intelligence, Ia, blockchain.
"Un'altra importante novità - spiega - è l'abbandono dei cambi password periodici obbligatori. Costringere gli utenti a cambiare password ogni pochi mesi li porta a scegliere password più deboli e a incrementarle con schemi prevedibili. Le password dovrebbero essere cambiate solo quando c'è un sospetto di compromissione. E' fondamentale che ogni password sia unica per ogni servizio e che venga verificata contro database di password comuni e già compromesse in attacchi precedenti. Le password non devono contenere informazioni personali facilmente reperibili come nomi, date di nascita o nomi di familiari".
"Un approccio consigliato - suggerisce - è l'uso di 'passphrase' composte da parole casuali, che sono sia più sicure che più facili da ricordare rispetto a stringhe brevi e complesse. L'autenticazione a più fattori è fortemente raccomandata come secondo livello di protezione, e l'uso di password manager è incoraggiato per gestire password lunghe e uniche per ogni servizio".

(Adnkronos) - "L'internazionalità di Eicma è certificata dalle 50 nazioni presenti, un dato che cresce del 20% rispetto alla passata edizione, con più di 2000 marchi e 700 espositori. È dunque un’edizione sempre più internazionale e un momento imperdibile per la filiera delle due ruote". Lo afferma Paolo Magri, amministratore delegato di Eicma, alla giornata di apertura alla stampa dell’edizione 2025 dell’esposizione internazionale delle due ruote, che si aprirà al pubblico dal 6 al 9 novembre a Rho Fiera Milano.
"Anche le prevendite dei biglietti stanno andando benissimo - prosegue - stamattina siamo a + 20% rispetto all'anno scorso, che era un anno record. Meglio di così è difficile immaginarlo".
"I dazi e la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina stanno sicuramente impattando le vendite di molti marchi - conclude -. Questo non si è trasferito ad Eicma, perché è un momento di visibilità così importante che ad oggi è al di sopra di questo. Non si può però escludere che, alla lunga, ci possa essere un indebolimento della presenza in funzione di questa guerra commerciale, che speriamo venga chiusa".
Leggi tutto: Eicma 2025, Magri (Eicma): "Record di espositori internazionali, +20% sul 2024"

(Adnkronos) - Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone ha nominato Natale Forlani, presidente dell’Inapp, l’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche. Rinnovato anche il consiglio di amministrazione dell’Istituto con la nomina di Fabrizio Antolini, in rappresentanza del ministero del Lavoro, di Fiorella Lunardon, in rappresentanza del ministero del Lavoro d’intesa con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Giovanni Bocchieri, in rappresentanza della Conferenza delle regioni e delle province autonome e Sandra D’agostino in rappresentanza dei ricercatori e dei tecnologi dell’Inapp.
Presidente e consiglio di amministrazione dureranno in carica 4 anni. Per Natale Forlani, che svolgerà il suo incarico a titolo gratuito, si tratta di una conferma in quanto era stato nominato al vertice dell’Istituto nell’aprile del 2024. Esperto di relazioni industriali, mercato occupazionale e organizzazione del lavoro, è stato tra gli estensori con Marco Biagi del Libro bianco sul lavoro.
Dopo aver ricoperto il ruolo di Segretario confederale nazionale della Cisl, Forlani è stato presidente e amministratore delegato di Italia Lavoro spa, in seguito direttore generale della D.G. Immigrazione e Politiche di Integrazione del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, nonché membro del collegio dei sindaci dell’Inps.
Leggi tutto: Inapp, rinnovato cda Natale Forlani confermato presidente
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