(Adnkronos) - Dall’Emilia-Romagna al tappeto rosso di Hollywood, Matilda De Angelis compie oggi, giovedì 11 settembre, 30 anni. Un traguardo raggiunto dopo aver attraversato sul grande e sul piccolo schermo confini, lingue e generi imponendosi come una voce fuori dal coro dell’omologazione. Classe 1995, nata a Bologna, si chiama Matilda grazie alla madre, in onore del personaggio di Natalie Portman interpretato in ‘Léon’ di Luc Besson. Un regista che è tornato nella sua vita. Chiamarlo destino, forse, non è poi così sbagliato. L’ha diretta in ‘Dracula – A Love Tale’ (atteso nel 2026 al cinema), in cui recita anche Christoph Waltz. Il cineasta francese fa del romanzo di Bram Stoker una vera e propria rilettura concentrandosi sull’aspetto romantico di Dracula, qui interpretato da Caleb Landry Jones.
Matilda ha esordito sul grande schermo con una tuta da pilota, un casco sulla testa, un look punk e al fianco del collega Stefano Accorsi in ‘Veloce come il vento’ di Matteo Rovere. Grazie a questo ruolo, che le è valso la candidatura ai David id Donatello come Miglior attrice protagonista, si è rivelata una presenza scenica potente, capace di reggere il peso emotivo di un film che corre veloce, anche fuori dalla pista. Da lì in avanti, il suo percorso sembra scritto con l’inchiostro di chi non vuole accontentarsi. Ha recitato in ‘Youtopia’ di Berardo Carboni, un melodramma che racconta la storia di Matilde, una diciottenne che, per ripagare i debiti della madre e non perdere la casa, decide di mettere in vendita la propria verginità online.
E poi il salto ad Hollywood. Ha ottenuto una parte nella serie ‘The Undoing - Le verità non dette’ accanto a Nicole Kidman e Hugh Grant. In una scena, tra De Angelis e Kidman scatta un bacio: “Quando l’ho baciata ero così orgogliosa, l’ho detto subito a tutti i miei amici. Lo considero il mio primo bacio”, aveva detto l’attrice ai media internazionali. Che è poi tornata a fare il giro del mondo nella serie Prime Video ‘Citadel: Diana’. Sullo schermo ha interpretato inoltre la spalla razionale al fianco dell'ingegnere Giorgio Rosa (Elio Germano) ne ‘L’incredibile storia dell’Isola delle Rose’ di Sydney Sibilia, ruolo che le ha fatto conquistare il David come Miglior attrice non protagonista, ma anche il primo avvocato donna in Italia nella serie Netflix ‘La legge di Lidia Poët’, la cui terza stagione arriva nel 2026. Quest’anno, ha recitato al fianco di Valeria Golino ed Elodie in ‘Fuori’ di Mario Martone, unico film italiano in concorso a Cannes 2025, e nel primo lungometraggio dell’attrice Greta Scarano ‘La vita da grandi’. Come se recitare non bastasse, Matilda De Angelis sa anche cantare. E pure bene. A 16 anni è entrata come cantante nel gruppo musicale Rumba de Bodas. Ha prestato la voce a ‘Seventeen’, canzone originale del film ‘Veloce come il vento’. Nel 2022 ha partecipato alla hit dell’estate ‘Litoranea’, interpretato insieme ad Elisa e scritto da Calcutta.
Restando nella musica, ha avuto un ruolo nel videoclip ‘Tutto qui accade’ dei Negramaro al fianco dell’attore Alessandro Borghi e in quello di ‘Felicità puttana’ dei Thegiornalisti pieno di rimandi agli Anni 80, a partire dal film ‘Borotalco’. Nel corso della sua carriera, ha avuto l’opportunità di scendere le ‘temibili’ scale del palco dell’Ariston in veste di co-conduttrice di Amadeus al Festival di Sanremo 2021. Ma dietro la grazia del volto e la voce duttile, c’è molto di più: c’è una ragazza che ha fatto della sua vulnerabilità un punto di forza, e che ha saputo raccontarsi con sincerità anche nei momenti più fragili. In un’epoca di maschere social, Matilda ha scelto la verità e si è mostrata con l’acne in una foto all’insegna della body positivity. Diventando così un punto di riferimento per molte giovani donne che la vedono come esempio di autenticità e coraggio. Nella sua vita ha dato spazio anche all’amore. Dal 2022 ha una relazione con Alessandro De Santis, cantante e frontman del duo musicale Santi Francesi. Oggi, al traguardo dei 30 anni, è una figura chiave del nuovo cinema italiano, capace di parlare al mondo senza mai smarrire la sua radice profonda, bolognese, artigiana, tutta italiana. E mentre il futuro le apre le porte - tra set internazionali e progetti sempre più ambiziosi - Matilda De Angelis continua a camminare senza clamore, ma lasciando il segno. (di Lucrezia Leombruni)
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(Adnkronos) - Notte di paura ad Alcamo, nel trapanese dove ieri sera si è abbattuto un violento nubifragio. In poche ore sono caduti circa 35 mm di pioggia, mandando in tilt la rete di deflusso e trasformando le strade in fiumi in piena.
L’acqua ha invaso garage e scantinati, ma soprattutto ha travolto le vie cittadine con una furia tale da trascinare via diverse auto.
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(Adnkronos) - Torna la MotoGp con il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini, in programma da venerdì 12 a domenica 14 settembre 2025. Sul circuito di Misano, intitolato a Marco Simoncelli, il Motomondiale arriva per il sedicesimo appuntamento della stagione. Si riparte dal dominio di Marc Marquez, ormai a un passo dalla conquista del suo nono titolo mondiale, che però non potrà arrivare in questo weekend. Ecco orari, programma e dove vedere Gp di San Marino in tv e in streaming.
Ecco gli orari e il programma del Gp di San Marino, dal 12 al 14 settembre:
Venerdì 12 settembre
Ore 10.40: MotoGP - prove libere 1
Ore 14.55: MotoGP – Pre-qualifiche
Sabato 13 settembre
Ore 10.05: MotoGP - prove libere 2
Ore 10.45: MotoGP - qualifiche
Ore 14.55: MotoGP - Sprint
Domenica 14 settembre
Ore 9.35: MotoGP - Warm Up
Ore 14: MotoGP - gara
Il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini verrà trasmesso su Sky Sport (canale Sky Sport MotoGp, 208) e in streaming su Sky Go e NOW. Su TV8 saranno visibili in diretta le qualifiche e la gara sprint di sabato, ma anche la diretta di domenica.
(Adnkronos) - La chiave del successo può essere (anche) l’egoismo. Ferdinando De Giorgi lo racconta all’Adnkronos in vista dei Mondiali di pallavolo al via domani nelle Filippine: "La parte egoistica è un'ambizione che deve esserci nella crescita. Se vuoi realizzare qualcosa di importante, devi diventare un egoista di squadra. Mettere un certo modo di fare a disposizione del gruppo". Il ct della Nazionale di pallavolo maschile rinfresca così il concetto espresso nel suo ultimo libro ‘Egoisti di squadra’ (Mondadori) alla vigilia di un appuntamento a cui l'Italvolley arriva con un oro da difendere.
"Il senso - dice - è che la squadra è composta da persone diverse, che fanno delle cose nello stesso modo. La sostanza dice che uno non deve cambiare il suo essere, il suo carattere, ma mettersi a disposizione. L'egoismo è la voglia di realizzare qualcosa. ‘Io voglio diventare campione del mondo’, per esempio, è egoismo. Ma poi si deve agire in relazione agli altri e chiedersi se le azioni sono utili al contesto. Quando non ci sono i valori, è difficile che possa aiutare la squadra. Se ognuno pensa ai fatti suoi, è egocentrismo".
De Giorgi, i Mondiali sono alle porte. Questa Italia è abbastanza egoista?
"Abbiamo fatto un buon percorso con la Vnl, da sempre un torneo impegnativo. Il fatto di aver giocato in finale è un buon successo, ci sono stati feedback importanti. Abbiamo perso la finale e ci sono stati dei feedback altrettanto importanti per capire alcune cose. In questi giorni di avvicinamento ho visto grande partecipazione, notevole intensità. Abbiamo lavorato su alcuni aspetti dopo l’infortunio di Daniele Lavia".
Che peso ha avuto la sua assenza?
"È stata una bella botta, inaspettata. È arrivata in un momento delicato, molto vicino alla competizione. Un colpo dal punto di vista umano anche per il giocatore, oltre che sportivo per la squadra. Non possiamo però piangere su queste cose, anzi. Sembra paradossale, ma bisogna trovare forza da questo evento non felice e trasformare tutto in disponibilità, in voglia di fare".
Le energie per difendere il titolo dovranno arrivare anche dall’argento conquistato in Vnl...
"L'argento sembra una cosa sfigata, ma non è così. Parliamo di una finale, quando vinci l'argento è perché hai perso l’ultima partita e quindi è difficilissimo goderselo in pieno. Le emozioni di una finale persa non devono coprire le cose belle e il nostro obiettivo iniziale, migliorarci. Questo gruppo ha fatto sempre finali terzo e quarto posto, ora abbiamo detto ‘Giochiamocela’ e così è stato. Abbiamo avuto la conferma del nostro livello".
Come fatto un anno fa a Parigi, nonostante il quarto posto. Un risultato poi valorizzato dall’invito di Mattarella al Quirinale...
"È stato bravo il presidente della Repubblica, l’anno scorso ha dato una spallata alla mentalità sportiva italiana. Da commissario tecnico, devo mettere da una parte la valutazione del risultato. E qui dico che in quella finale terzo e quarto posto contro gli Stati Uniti potevamo giocarcela. Dall’altra parte, bisogna analizzare il percorso e non oscurarlo. Lì il dato è che da quattro-cinque anni la Nazionale gioca sempre per le medaglie in tutte le competizioni importanti. Europei, Mondiali, Olimpiadi. Ora ci abbiamo messo anche la Vnl. Non è semplice assestarsi a livelli di eccellenza, né scontato".
Anche perché il gruppo è molto giovane.
"E viene da un ricambio generazionale. Ciò va notato e valorizzato, bisogna prendere tutti gli stimoli e sfruttarli. In questi ultimi anni ci sono state delle squadre davanti a noi, dalle Olimpiadi alla Vnl. Siamo arrivati qui ed è importante, però il nostro desiderio ora è passare davanti. Diverse selezioni possono puntare al grande obiettivo, ma parliamo sempre di centimetri. Magari è questione di un set, nel volley una situazione può decidere la partita".
Il rito dell’Italvolley è un urlo. Come mai?
"Il ‘Noi Italia’ lo hanno scelto i ragazzi, rientra nella sfera dell’agonismo e richiama il senso del loro percorso. E cioè che rappresentare l’azzurro, la propria Nazione, sta davanti a tutto".
Manca poco all’esordio mondiale. Nelle Filippine ci sarà anche la sua gatta Grace?
“Magari". E se la ride. "Grace mi ha sempre aiutato soprattutto nelle convocazioni, quando sto al computer e sono indeciso sul nome di un giocatore. Se alza la zampetta, significa che devo pensarci un attimo". (di Michele Antonelli)
(Adnkronos) - Cosa accende il motore degli spermatozoi? Cosa li rende capaci di muoversi agilmente con l'aiuto delle codine e nuotare fino alla meta? Un team di scienziati ha provato a decifrare il 'codice' del loro movimento e ha scoperto due proteine vitali per la fertilità maschile.
Nel dettaglio, i ricercatori dell'università di Osaka in Giappone, autori di uno studio pubblicato su 'Nature Communications', hanno puntato la loro attenzione sulle proteine Cfap91 ed Efcab5. Dal loro lavoro emerge infatti che sono cruciali per la motilità degli spermatozoi e che la perdita di funzione di una di queste proteine riduce la fertilità maschile nei topi.
Esistono molte potenziali cause di infertilità e può essere difficile individuare con certezza il problema quando una coppia ha difficoltà a concepire, spiegano gli esperti, che cominciano ad aggiungere un nuovo pezzetto alla composizione di questo puzzle, identificando le due proteine chiave. Gli spermatozoi - illustrano gli autori - sono spinti dai flagelli, che sono simili a lunghe fruste il cui movimento li spinge in avanti. Gli spermatozoi con flagelli che non funzionano molto bene non viaggiano rapidamente o in modo efficiente, quindi hanno meno probabilità di portare a una gravidanza. Ed è chiaro che qualsiasi cosa influisca sulla funzione dei flagelli può causare infertilità maschile.
"La struttura del flagello dello spermatozoo è piuttosto complessa", afferma l'autore principale dello studio, Haoting Wang. "La proteina Cfap91 è stata implicata nell'infertilità maschile umana, ma non è chiaro il motivo per cui abbia questo effetto". Per esplorarne il ruolo nello sviluppo e nella funzione degli spermatozoi, i ricercatori hanno generato topi che non esprimevano questa proteina. I ricercatori hanno poi riespresso Cfap91 negli stessi topi per capire con quali altre proteine interagisce. Hanno quindi utilizzato una tecnica chiamata 'proximity labeling' per identificare ulteriori proteine correlate negli spermatozoi completamente sviluppati.
"I risultati sono stati molto chiari", spiega Haruhiko Miyata, autore senior. "Non solo i topi 'knockout' per Cfap91", cioè con la proteina 'spenta', "presentavano una formazione alterata del flagello degli spermatozoi, ma presentavano anche infertilità maschile".
Quando Cfap91 è stato riespresso nei topi, i ricercatori hanno scoperto che interagiva con proteine radiali note. Inoltre, l'analisi ha mostrato che Efcab5 è una proteina prossimale a Cfap91 che contribuisce a regolare il movimento degli spermatozoi. "I nostri risultati dimostrano che Cfap91 influenza la fertilità maschile perché funge da impalcatura per l'assemblaggio dei raggi radiali", con cui sono strutturati i flagelli. "Inoltre, abbiamo dimostrato che la proteina Efcab5, presente nelle vicinanze, è fondamentale per il controllo del movimento specializzato degli spermatozoi", chiarisce Haoting.
I risultati dello studio evidenziano la complessità della struttura degli spermatozoi negli esseri umani e il suo contributo alla fertilità maschile. Comprendere il funzionamento di queste proteine aiuta a comprendere l'infertilità maschile e potrebbe contribuire allo sviluppo di nuovi target diagnostici.
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(Adnkronos) - Continua la caccia al killer dell'attivista conservatore Charlie Kirk, ucciso a colpi d'arma da fuoco durante un evento alla Utah Valley University. Due persone considerate sospette sono state successivamente rilasciate, ha riferito il Dipartimento di Pubblica Sicurezza dello Utah, che sta conducendo le indagini insieme all'FBI. "Sono in corso indagini e una caccia all'uomo per individuare l'assassino", ha affermato.
Si ritiene che l'assassino abbia sparato una volta da un tetto vicino al cortile del campus dove Kirk è stato ucciso. "Non è possibile fornire ulteriori chiarimenti per proteggere l'integrità della nostra indagine", hanno affermato le autorità. Un video ripreso da un partecipante pochi istanti dopo che Kirk è stato colpito mostra una figura che si abbassa mentre corre sul tetto del Losee Center, un edificio proprio di fronte a dove era seduto l'atticista quando è stato colpito. (VIDEO).
Il presidente Donald Trump ha espresso il suo "dolore e la sua rabbia" per l'omicidio del "Grande, e persino Leggendario, Charlie Kirk" e ha accusato la retorica della "sinistra radicale". "Charlie ha ispirato milioni di persone e stasera tutti coloro che lo conoscevano e lo amavano sono uniti nello shock e nell'orrore. Questo è un momento buio per l'America", ha detto il presidente in un video girato nello Studio Ovale.
Trump ha collegato la morte di Kirk alla sua sparatoria a Butler, in Pennsylvania, e ad altri episodi di violenza di alto profilo, tra cui la sparatoria del dirigente della UnitedHealthcare a New York a dicembre e quella del 2017 contro il leader della maggioranza alla Camera Steve Scalise mentre si scagliava contro la "violenza politica della sinistra radicale". "Questo tipo di retorica - ha denunciato - è direttamente responsabile del terrorismo a cui assistiamo oggi nel nostro Paese, e deve cessare immediatamente", ha affermato Trump, che ha promesso ulteriori azioni, anticipando un piano più ampio per reprimere la violenza politica.
Trump ha suggerito che gli americani e i media devono "affrontare il fatto che la violenza e gli omicidi sono la tragica conseguenza della demonizzazione di coloro con cui non si è d'accordo". Il tycoon ha promesso ulteriori azioni, anticipando un piano più ampio per reprimere la violenza politica: "La mia amministrazione troverà tutti coloro che hanno contribuito a questa atrocità e ad altre violenze politiche, comprese le organizzazioni che le finanziano e le sostengono, così come coloro che perseguitano i nostri giudici, le forze dell'ordine e chiunque altro porti ordine nel nostro Paese". "In onore di Charlie Kirk, un vero grande patriota americano - ha poi annunciato il presidente degli Stati Uniti - ordino che tutte le bandiere americane negli Stati Uniti siano abbassate a mezz'asta fino a domenica sera alle 18".
Leggi tutto: Omicidio Kirk, continua la caccia al killer. Trump: "Giorno buio per l'America"
(Adnkronos) - Continua la caccia al killer dell'attivista conservatore Charlie Kirk, ucciso a colpi d'arma da fuoco durante un evento alla Utah Valley University. Due persone considerate sospette sono state successivamente rilasciate, ha riferito il Dipartimento di Pubblica Sicurezza dello Utah, che sta conducendo le indagini insieme all'FBI. "Sono in corso indagini e una caccia all'uomo per individuare l'assassino", ha affermato.
Si ritiene che l'assassino abbia sparato una volta da un tetto vicino al cortile del campus dove Kirk è stato ucciso. "Non è possibile fornire ulteriori chiarimenti per proteggere l'integrità della nostra indagine", hanno affermato le autorità. Un video ripreso da un partecipante pochi istanti dopo che Kirk è stato colpito mostra una figura che si abbassa mentre corre sul tetto del Losee Center, un edificio proprio di fronte a dove era seduto l'atticista quando è stato colpito. (VIDEO).
Il presidente Donald Trump ha espresso il suo "dolore e la sua rabbia" per l'omicidio di Charlie Kirk e ha accusato la retorica della "sinistra radicale". "Charlie ha ispirato milioni di persone e stasera tutti coloro che lo conoscevano e lo amavano sono uniti nello shock e nell'orrore", ha detto il presidente. "Questo è un momento buio per l'America", ha aggiunto il presidente.
Il presidente ha collegato la morte di Kirk alla sua sparatoria a Butler, in Pennsylvania, e ad altri episodi di violenza, tra cui la sparatoria di un dirigente della UnitedHealthcare a New York a dicembre e la sparatoria del 2017 del leader della maggioranza alla Camera Steve Scalise mentre si scagliava contro la "violenza politica della sinistra radicale". "Questo tipo di retorica è direttamente responsabile del terrorismo a cui assistiamo oggi nel nostro Paese, e deve cessare immediatamente. La mia amministrazione troverà tutti coloro che hanno contribuito a questa atrocità", ha affermato Trump, che ha promesso ulteriori azioni, anticipando un piano più ampio per reprimere la violenza politica.
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(Adnkronos) - "Non dovrebbero esserci problemi a ricostruire la dinamica dello sconfinamento del/dei droni russi in territorio polacco. Nell’area, come in tutto il confine est della Nato, gli occhi sono da tempo molto attenti, e, per inciso, in questa attività di sorveglianza attenta l’apporto italiano è di prima grandezza e di grande pregio operativo. Anche le penetrazioni dello spazio a bassa quota non passano inosservate grazie all'integrazione praticamente continua dei sensori radar terrestri e di altro tipo con vettori radar in volo. La Polonia e la Nato quindi dovrebbero sapere esattamente cosa è accaduto ed in quali termini". A dirlo all'Adnkronos è il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di stato maggiore dell'Aeronautica militare e attuale presidente della Fondazione Icsa, commentando i droni abbattuti in territorio polacco.
"Semmai più complicato risalire al perché, alle motivazioni alla base dello sconfinamento. L’ipotesi della involontarietà è piuttosto ardua trattandosi di un drone, un mezzo lento, pilotato da remoto e in genere, in assenza di disturbi elettromagnetici, in costante consapevolezza della propria posizione. Di conseguenza - spiega Tricarico - non è infondato ritenere che l’atto sia stato deliberato".
"Il perché di un simile comportamento - continua il generale - è il quesito dirimente. Chi fa sorveglianza aerea in aree o periodi di tensione sa che spesso lo sconfinamento è funzionale a saggiare la risposta della Difesa Aerea in termini di avvistamento e reazione. Se fosse questo il caso, la Russia dovrebbe aver avuto conferma della reattività del sistema anche per penetrazioni a bassa quota. L'auspicio - conclude Tricarico - è che l’episodio non travalichi i limiti di un contenuto incidente piuttosto ordinario e che non si voglia conferire al comportamento russo intenzioni di altro e più grave tipo".
Leggi tutto: Droni russi su Polonia, Tricarico: "Incidente? Ipotesi ardua, drone è lento e pilotato"
(Adnkronos) - Grande serata show di Sky per il lancio in grande stile della nuova stagione delle Coppe Europee a cominciare dalla Champions League martedì prossimo e con le tre Coppe in 'carne ed ossa'. La voce della presentazione non poteva che essere quella di Fabio Caressa. "Sono sempre notti speciali", ha spiegato durante la serata, raccontando poi l'esperienza dello spot girato con il regista premio Oscar Paolo Sorrentino. "E' stata una esperienza bellissima e a pero anche io di ricevere la Coppa Volpi dopo Servillo. Abbiamo lavorato quasi da cinema". All'interno del '21 House of Stories', zona Navigli a Milano, si è ritrovato il gotha del calcio italiano, alla presenza del presidente della Lega Serie A Ezio Simonelli, all'ad Luigi De Siervo, al presidente della Lega Pro Matteo Marani, all'ad del Sassuolo Giovanni Carnevali, a Giorgio Chiellini, Gianluca Zambrotta con la squadra dei giornalisti e telecronisti Sky, da Fabio Capello a Luca Gotti da Walter Zenga, a Luca Marchegiani e Nando Orsi; da Giuseppe Bergomi, ad Alessandro Costacurta, Lorenzo Minotti, Faouzi Ghoulam e Paolo Gobbi, da Montolivo e Giancarlo Marocchi a Paolo Di Canio e Zvonimir Boban, Michele Padovano e Aldo Serena. "Deve essere faticoso alzare per 37 volte queste coppe - scherza l'ad dell'azienda, Andrea Duilio, in riferimento al numero di trofei continentali vinti dalla squadra Sky -. Abbiamo una squadra Sky forte e squadre italiane molto competitive. È un grande privilegio e onore dare il via a questa stagione di coppe europee".
"L'anno scorso avevamo grandi aspettative, quest'anno abbiamo delle certezze. Sarà una grande Champions e grandi notti delle coppe europee e noi di Sky le racconteremo con qualità, competenza e immagini. Molte partite che si giocano in Italia infatti le produciamo noi", ha detto il direttore di Sky Sport Federico Ferri nel corso della serata. "Avremo tante conferme e novità. Vedo troppa gente arrabbiata in giro e sui social e queste giornate ci raccontano il bello del calcio. Parliamo tanto di allenatori dell'alibi degli arbitri e cerchiamo di parlare di più dei calciatori con Sky sport skill per raccontare il gesto. Una grande squadra ed è un privilegio avere un'azienda che investe per la qualità di questo racconto", ha aggiunto Ferri.
"Volevo ringraziare questa fantastica squadra di colleghi. La Champions e le coppe europee sono il trionfo della qualità del calcio e di Sky sport siamo orgogliosi e contenti di offrire ai nostri abbonati il miglior prodotto possibile. Guardate quello che succede sui nostri canali tra sport e intrattenimento", ha sottolineato Giuseppe De Bellis Executive vice president Sport, News ed Enternainment di Sky. A fare da sottofondo alla serata 'La vita è adesso' di Claudio Baglioni e il saluto speciale del regista premio Oscar Paolo Sorrentino: "Sta per ripartire la Champions l'unico spettacolo di cui è impossibile fare spoiler, lo dovete vedere ed io non mi perderò neanche una partita".
Poi Beppe Bergomi ha aggiunto: "la Champions è veramente speciale e speriamo sempre che le nostre squadre vadano avanti". Mentre Fabio Capello ha sottolineato come si aspetta una "Champions molto interessante. Sono curioso di vedere al lavoro il nuovo allenatore del Real Madrid del dopo Ancelotti, ma anche il Psg e il Manchester City. Bisogna vedere se Guardiola riuscirà a ritrasformali in macchina da guerra e ovviamente il mio augurio più grande è che le squadre italiane arrivino in finale".
"Ci aspettiamo una straordinaria competizione. In tanti avevamo dubbi sul nuovo formato della Champions ma è stato straordinario. Anche io vedo il Psg favorito più che mai", ha detto Boban. Mentre Paolo Di Canio non sottovaluta le squadre inglesi. "Il Liverpool ha fatto acquisti mirati e saranno protagoniste come le altre inglesi".
(Adnkronos) - Sindrome da rientro e maltempo: "Un mix micidiale per i soggetti meteoropatici, i più a rischio di ansia e insonnia. Difficoltà ad addormentarsi, riposo interrotto da continui risvegli, irrequietezza, irritabilità, nervosismo, umore dispotico, rifiuto di andare al lavoro, a scuola o all'università sono i tipici sintomi psicofisici di chi non accetta la fine dell'estate e fa fatica a riprendere la routine, le abitudini e i ritmi che aveva prima delle vacanze. La pioggia, il temporale e il traffico, poi, sono segnali forti di una cesura maggiore con il relax vissuto durante le ferie". Così all'Adnkronos Salute Anna Maria Giannini, professore ordinario di Psicologia generale alla Sapienza università di Roma, sulla sindrome da rientro che in queste ore sembra coincidere con un autunno anticipato.
"Se per alcuni italiani le temperature più basse e la fine del caldo sono stati un sollievo - spiega Giannini - la pioggia ci dice che stiamo andando incontro all'autunno e, soprattutto, che si avvicina l'inverno. Una cosa è riprendere la routine di studio e lavoro quando c'è ancora bel tempo, e durante il fine settimana ci si può concedere una gita al mare o in montagna con gli amici, un'altra è dover fare i conti con il maltempo e di fatto dire addio a weekend fuori città e stare a casa. Inoltre, in vacanza non avevamo orari e i ritmi erano più rilassati, mentre ora dobbiamo programmare la sveglia".
Tuttavia, affrontare impegni, caos in città e problemi lasciati in sospeso durante le vacanze "si può - assicura l'esperta - Basta concedersi qualche coccola, mantenere le abitudini che avevamo in vacanza. Per alcuni può essere la lettura, per altri una passeggiata all'aria aperta quando il tempo lo consente, assistere ad uno spettacolo, seguire una sana alimentazione". La sindrome da rientro non risparmia neanche i bambini. "Ai genitori - conclude la psicologa - consiglio di incoraggiare i figli a fare attività ricreativa, stare al loro fianco, valorizzare gli aspetti positivi anche del ritorno sui banchi, programmare progetti e attività".
(Adnkronos) - Un discorso di oltre un'ora e un quarto, interrotto a tratti dalle urla provenienti dai banchi dell'estrema destra e applaudito alla fine dagli eurodeputati, per una trentina di secondi in tutto. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha passato le 'forche caudine' del suo quinto discorso sullo stato dell'Unione a Strasburgo, il più complicato della sua carriera da presidente, toccando molti punti delicati, con l'occhio rivolto soprattutto a recuperare consensi nella parte sinistra della sua maggioranza.
Diversi passaggi erano rivolti espressamente ai Socialisti, come quello sulla crisi degli alloggi, un problema "sociale" che "lacera" il tessuto delle società europee, e quello sulla guerra "brutale" in corso nella Striscia di Gaza, dove la "carestia", vale a dire la fame, viene usata come "arma di guerra", cosa che deve essere "fermata". Gli eurodeputati S&D ieri si sono presentati in Aula vestiti di rosso, in segno di opposizione alla guerra condotta da Israele.
Von der Leyen non ha certo definito quello in corso a Gaza un "genocidio", né ci si aspettava che lo facesse (è la presidente della Commissione, è del Ppe ed è tedesca), ma ha sensibilmente corretto la linea tenuta finora sulla guerra che Israele conduce in risposta ai massacri perpetrati da Hamas il 7 ottobre 2023, annunciando che la Commissione proporrà "sanzioni" contro i "ministri estremisti" dello Stato ebraico e contro i "coloni violenti" che attaccano i palestinesi in Cisgiordania, minando nei fatti la praticabilità della "soluzione a due Stati", che l'Ue continua a propugnare.
Inoltre, ha aggiunto von der Leyen, la Commissione proporrà una sospensione "parziale" dell'accordo di associazione Ue-Israele, pur sapendo che sarà difficile trovare una maggioranza in Consiglio. Ma l'Ue, ha sostenuto, "non si può permettere" di restare "paralizzata" dall'incapacità di decidere, davanti a quello che succede a Gaza, e ogni istituzione Ue dovrà "prendersi le sue responsabilità". Per parte sua, la Commissione farà quello che può, sospendendo i pagamenti relativi al sostegno bilaterale allo Stato ebraico, salvaguardando quelli destinati alla "società civile".
Altri passaggi del discorso erano rivolti soprattutto ai Verdi, come quando ha detto che il "futuro" dell'automobile è "l'elettrico": anche se ha precisato che occorre rispettare la "neutralità tecnologica", è chiaro che la Commissione ha scelto di privilegiare l'auto elettrica, per decarbonizzare il settore dei trasporti su gomma.
Ha anche ribadito che l'Ue deve "mantenere la rotta" sugli obiettivi ecologici e climatici del Green Deal. Inoltre, è stata attaccata da destra, specie dai compatrioti dell'AfD, che hanno urlato più volte durante il suo discorso. Per lei, una specie di medaglia e un utile regalo, visto che paga le conseguenze del fatto che il Ppe viene spesso sospettato o accusato di 'intelligenza' con le destre, con la cosiddetta "maggioranza Venezuela" che, come ha notato il copresidente dell'Ecr Nicola Procaccini, emerge di quando in quando in Parlamento.
Quello che è mancato a von der Leyen, forse, è il linguaggio del corpo. La presidente, che ha vissuto un'estate complicata dopo aver siglato l'accordo sui dazi con Donald Trump che le ha attirato parecchie critiche (non tutte giustificate), ha dato a molti l'impressione di essere un po' stanca, cosa che ha anche ammesso nella replica finale. Stanchezza a parte, reale o apparente, von der Leyen ha invocato "l'unità" delle forze europeiste, assicurando che cercherà di "rafforzare" la maggioranza, l'unica ai suoi occhi in grado di produrre "risultati" per gli europei.
Per tutta risposta, subito dopo la fine del suo discorso, il presidente del gruppo del Ppe Manfred Weber e la capogruppo dei Socialisti e Democratici Iratxe Garcia Perez, i due architravi della maggioranza, si sono attaccati reciprocamente, accusandosi l'uno con l'altra di essere il responsabile delle difficoltà che vive la 'maggioranza Ursula'. Insomma, per ricompattare la maggioranza von der Leyen dovrà lavorare molto.
La capogruppo di Renew Valérie Hayer, dal canto suo, ha notato che l'Europa sta "perdendo gli europei", perché appare "debole", per "scelta", di fronte agli Usa, alla Cina e anche "sul clima". Ha anche definito "patetico" lo "spettacolo delle nostre divisioni", invitando la presidente a lavorare per ricucire i legami della sua maggioranza.
Sull'Ucraina von der Leyen, oltre a confermare che l'Ue lavora al diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, ha annunciato che proporrà un prestito a Kiev utilizzando i "saldi di cassa" associati ai beni russi, che verrà rimborsato solo quando Mosca avrà pagato le riparazioni di guerra al Paese che ha invaso su larga scala nel febbraio 2022.
Ha poi definito "non facili da digerire" le immagini del vertice di Anchorage tra il presidente russo Vladimir Putin e quello americano Donald Trump, ricordando gli sforzi della coalizione dei volonterosi per aiutare l'Ucraina ad ottenere una pace "giusta e duratura". Ha anche annunciato che ospiterà un summit dedicato agli sforzi per riportare in Ucraina i bambini rapiti dai russi. Inoltre, in un passaggio espressamente apprezzato da Volodymyr Zelensky, ha detto che anticiperà 6 mld di euro dai fondi Era per aiutare la produzione di droni, forgiando un'alleanza in questo settore con Kiev.
La presidente ha dedicato ampi passaggi alla difesa, parlando non a caso in francese, assicurando che l'Europa "difenderà ogni centimetro quadrato del suo territorio", una formula spesso usata dai vertici della Nato, anche se l'Ue, a differenza dell'Alleanza atlantica, non dispone di alcun esercito. Perché l'Unione, ha ricordato la presidente, "è fondamentalmente un progetto di pace", e quindi non si trova "a suo agio" quando constata, come ha fatto von der Leyen, che deve "lottare" per la sua "indipendenza". Ha espresso la massima "solidarietà" alla Polonia, dopo l'abbattimento di una decina di droni russi Shahed nello spazio aereo del Paese del fronte est.
Von der Leyen ha poi parlato della competività dell'Ue, tema oggetto del rapporto Draghi e del rapporto Letta, entrambi espressamente citati nel discorso (la settimana prossima sarà passato un anno dalla presentazione del primo). Ha annunciato l'ennesima "roadmap" per la competitività dell'Ue, con orizzonte 2028, oltre ad una serie di iniziative volte a irrobustire l'infrastruttura energetica dell'Ue, in particolare le reti, cruciali in vista dell'elettrificazione che comporterà il Green Deal. Sull'auto, oltre a dire che il futuro è elettrico e made in Eu, ha annunciato che la Commissione cercherà di collaborare con l'industria perché produca modelli "piccoli" e "abbordabili".
Sull'intelligenza artificiale, settore di punta (anche militarmente) nel quale l'Ue è sostanzialmente assente dalla gara a due tra Usa e Cina, ha detto che l'Unione investe "massicciamente" nelle "gigafactory", senza dare cifre. In materia di commercio, ha difeso l'accordo siglato con gli Usa, definendolo "il migliore possibile" e anche "il migliore", considerate tutte le eccezioni strappate dall'Ue, tra quelli che l'Amministrazione Trump ha siglato. Ha anche citato espressamente gli accordi con il Messico, con il Mercosur e con l'India (quest'ultimo dovrebbe essere finalizzato entro fine anno) come esempi della strategia di diversificazione che la Commissione ha intrapreso dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.
Di fronte alla necessità di placare i malumori delle sinistre, esasperate dalla politica dei 'due forni' praticata da Manfred Weber, von der Leyen ha toccato temi propizi ad attirarle le ire dell'estrema destra. Da "medico di formazione", la presidente ha ammonito che il mondo è "sull'orlo", se non "all'inizio" di una nuova "crisi sanitaria globale", visti i danni che la "disinformazione" sui vaccini (parola che non ha pronunciato) sta facendo ovunque, favorendo la diffusione di malattie pericolose, come il morbillo e la poliomielite.
In Aula, ha sfidato apertamente l'estrema destra: "Voi che urlate, ora fate attenzione", li ha apostrofati, annunciando la creazione di un Centro per la resilienza democratica. Davanti alle nuove proteste da destra, ha irriso i nazionalisti (in particolare quelli dell'AfD), rinfacciando loro la "paura" che provano di fronte a questo nuovo "strumento". La popolare Roberta Metsola, che ha presieduto la seduta con mano ferma, ha minacciato Christine Anderson, dell'AfD, di espellerla, se non avesse smesso di "urlare".
Von der Leyen, per nulla intimorita dalle urla dell'estrema destra, ha assicurato che il "rispetto dello Stato di diritto" è e resterà un "must" per l'assegnazione dei fondi Ue, ancora di più nel prossimo Mff 2028-34, la cui definizione assorbirà le istituzioni dell'Ue nei prossimi mesi. E ha promesso che l'Unione, per contrastare la disinformazione, sosterrà l'informazione "indipendente". Parlando in tedesco, anche qui non a caso, ha toccato il tema delle migrazioni, sostenendo tra l'altro che serve "un nuovo regime sanzionatorio che prenda di mira i trafficanti di esseri umani".
Dopo aver detto che è favorevole a dare al Parlamento Europeo l'iniziativa legislativa, prerogativa esclusiva della Commissione nell'architettura istituzionale Ue, ha ribadito che sarebbe il caso di "liberarsi dai vincoli dell'unanimità", specialmente in politica estera. Von der Leyen, che è tedesca ma è nata a Ixelles, un Comune di Bruxelles, ha concluso il suo lungo discorso ribadendo il proprio impegno europeista: "Ottanta anni fa - ha detto - il nostro continente era un inferno in terra. Quarant'anni fa il nostro continente era diviso da un muro. Ma, in ogni occasione, gli europei hanno deciso di lottare per un futuro migliore. Per ricomporre se stessi e per rendere il tutto più forte: questo è ciò per cui mi batterò ogni singolo giorno. Lunga vita all'Europa".
Leggi tutto: Ue, von der Leyen a Strasburgo invoca unità: "Lunga vita all'Europa"
(Adnkronos) - Un attacco pianificato dalla Russia per testare le difese della Nato, una provocazione e una sorta di 'azione ibrida' per verificare le capacità della Polonia di difendere il proprio territorio, mentre nelle settimane scorse si è consumato uno scontro tra il governo e l'opposizione del Pis sul modo in cui vengono spesi i soldi per la difesa. In ogni caso non un errore, niente di accidentale. Così a Varsavia commentano con l'Adnkronos l'incursione nello spazio aereo polacco di una ventina di droni russi, alcuni dei quali abbattuti grazie all'azione "efficace" delle difese della Nato, che ha coinvolto anche un aereo da ricognizione italiano. Incursione avvenuta a due giorni dall'avvio di Zapad (Occidente) 2025, le manovre militari congiunte di Russia e Bielorussia ai confini orientali di Nato e Ue.
"Non ci sono dubbi" sull'origine "non accidentale" della violazione dello spazio aereo polacco, ha affermato il ministro degli Esteri di Varsavia, Radoslaw Sikorski, che non crede alla versione del ministero della Difesa di Mosca, secondo cui "non c'erano piani per colpire obiettivi in territorio polacco" nel corso dell'offensiva contro "l'apparato militare-industriale" ucraino nelle regioni di Ivano-Frankovsk, Khmelnitsky e Zhitomir, come nelle città di Vinnitsa e Leopoli. "Siamo pronti a consultazioni su questo con il ministero della Difesa polacco", hanno detto ancora a Mosca, mentre il ministero degli Esteri parlava di "miti" diffusi da Varsavia e denunciava la mancanza di prove sull'origine russa degli oggetti abbattuti.
"Sono al corrente delle dichiarazioni della Russia sul fatto che non ci siano prove che i droni fossero russi, suggerendo persino una provocazione ucraina. Era previsto. Bugie e negazioni sono le risposte sovietiche predefinite. Il Cremlino sta di nuovo prendendosi gioco degli sforzi di pace del presidente Trump", ha denunciato Sikorski.
Escluso che si sia trattato di un errore - il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato di "sfacciataggine" della Russia - gli analisti a Varsavia parlano dell'incursione come di "un modo per testare le difese della Nato", confermando quanto sostenuto dal governo di Berlino, che non crede a un problema di rotta dei droni che sarebbero partiti dalla Bielorussia. Ma anche, dicono all'Adnkronos, come di un modo per testare le capacità della Polonia di difendere il proprio territorio: "E da questo punto di vista potrebbe essere stata un'azione ibrida, militare e politica, per creare difficoltà al rapporto tra il governo Tusk e l'opposizione del Pis".
Ma il premier e il presidente populista Rafael Nawrocki hanno dato prova di "assoluta coesione" in questo frangente in cui, se pure il premier ha avvertito che "siamo più vicini che mai a un conflitto aperto dalla Seconda guerra mondiale", ha tenuto a rassicurare la popolazione. "La situazione è sotto controllo e non serve farsi prendere dal panico'', ha detto Tusk. Che, dopo aver invocato l'articolo 4 del Trattato della Nato per le consultazioni tra alleati, ha avuto un colloquio telefonico con Zelensky, Giorgia Meloni, Emmanuel Macron, Keir Starmer, Marc Rutte e Dick Schoof, da cui ha avuto "proposte di sostegno concreto alla difesa aerea del nostro Paese".
La prima violazione dello spazio aereo polacco è avvenuta intorno alle 23.30 di martedì, mentre l'ultima è stata segnalata alle 6.30 di ieri, mercoledì 10 settembre. In Parlamento il primo ministro polacco Donald Tusk ha parlato di ''19 violazioni dello spazio aereo polacco''e ''quattro droni russi probabilmente abbattuti''. "Questo dà un'idea della portata di questa operazione", ha affermato Tusk.
Tusk ha quindi annunciato che invocherà l'articolo 4 della Nato, richiedendo una consultazione formale all'interno dell'Alleanza. La decisione è stata concordata con il presidente polacco Karol Nawrocki, ha spiegato il premier riferendo ieri in Parlamento. "Le parole non bastano", ha detto Tusk esprimendo comunque apprezzamento per la solidarietà espressa dai membri della Nato. Ma la Polonia chiederà un sostegno "molto maggiore" agli alleati, ha aggiunto il premier polacco.
"La notte scorsa lo spazio aereo della Polonia è stato violato 19 volte da droni prodotti in Russia. La valutazione delle forze aeree polacche e della Nato è che non abbiano sbagliato rotta, ma siano entrati deliberatamente", ha quindi dichiarato il ministro degli Esteri polacco Sikorski, in un video pubblicato sul proprio account X.
"Le forze aeree polacche, assistite dai nostri alleati Paesi Bassi, Italia e Germania, li hanno abbattuti. Una proprietà è stata danneggiata, ma fortunatamente non ci sono stati feriti", ha proseguito il capo della diplomazia di Varsavia, ringraziando "i nostri alleati per le parole di solidarietà e per la prontezza con la quale hanno agito". L'esercito polacco ha parlato di "un atto di aggressione che ha creato una vera minaccia alla sicurezza dei nostri cittadini".
Secondo le informazioni diffuse dai media polacchi, i frammenti del derivanti dall'abbattimento di un drone russo hanno causato danni al tetto di un'abitazione e a un veicolo nella località di Wyryki, situata nella contea di Włodawa, provincia di Lublino. Mariusz Zanko, capo della contea di Włodawa, ha dichiarato che i residenti hanno udito un'esplosione e hanno osservato la presenza di caccia polacchi. Un rappresentante delle autorità locali ha confermato che nessuno è rimasto ferito a seguito dell'incidente. Le autorità competenti stanno procedendo alla valutazione dei danni e hanno esortato la cittadinanza alla massima prudenza.
Secondo quanto apprende l’Adnkronos, sono i Gulfstream G550 dell'Aeronautica militare gli aerei da ricognizione italiani entrati in azione nell'operazione di risposta all'incursione nei cieli polacchi dei droni russi. I velivoli, a disposizione nell’aeroporto di Pratica di Mare sono dotati di capacità Awacs, in grado quindi di monitorare lo spazio aereo e non solo mentre sono in volo.
Il velivolo Caew (Conformal Airborne Early Warning, denominazione italiana E-550A) è il sistema multi-sensore con funzioni di sorveglianza aerea, comando, controllo e comunicazioni, più avanzato in servizio nelle forze aeree europee. Un enorme ‘radar volante’ con una apertura alare di 28,5 metri, in grado di assicurare un’adeguata estensione della capacità di sorveglianza dello spazio aereo. Cuore del Caew, il sistema radar a scansione elettronica Elta EL/W-2085, integrato con ulteriori sistemi elettronici per offrire una elevata 'situational awareness' in tempo reale, a 360° e a lunga distanza. Il sistema di missione ha capacità Maritime Patrol e Battlefield Management, grazie alla compatibilità con i sistemi Rover del personale impiegato a terra o sulla superficie del mare. Con la capacità di imbarcare quasi 19 tonnellate di combustibile, può restare a lungo sull’obiettivo in funzione dei parametri di missione, con la possibilità di raggiungere una velocità massima di 941 km/h.
In questi mesi l'Aeronautica militare è impegnata con diversi tipi di velivoli nell'operazione 'Baltic Eagle III' in Estonia per la salvaguardia dello spazio aereo delle frontiere orientali dell'Alleanza Atlantica, nell'ambito della missione Nato Enhanced Air Policing. La Task Force Air è di stanza presso l'aeroporto di Ämari, a pochi chilometri da Tallinn.
(Adnkronos) - "C'è qualcuno sul tetto?". Poco prima dell'omicidio di Charlie Kirk, l'attivista conservatore ucciso durante un dibattito alla Utah Valley University, alcune persone segnalano la presenza di un individuo ripreso in un video sul tetto di un edificio nel campus. Secondo Fox News, Kirk sarebbe stato ucciso da un cecchino appostato a 180 metri. L'omicidio è stato compiuto con un solo proiettile. Beau Mason, commissario dello Utah per la Pubblica sicurezza, ha confermato che il killer abbia agito all'interno del campus ed è "possibile" che abbia sparato da un tetto.
"C'è qualcuno lì sul tetto?", si chiede una persona mentre inquadra la sagoma di quello che sembra un individuo appostato. Su X rimbalzano anche video girati subito dopo l'esplosione del colpo fatale. La folla cerca riparo, tutti si abbassano terrorizzati. Sullo sfondo, alle spalle delle centinaia di persone presenti nel campus, vengono inquadrati gli edifici: su un tetto, si intravede una persona che si allontana correndo.
L'ipotesi di un cecchino appostato sul tetto richiama la dinamica dell'attentato compiuto a luglio 2024 contro Donald Trump a Butler, in Pennsylvania. L'attuale presidente, impegnato in un comizio nella campagna elettorale, venne colpito ad un orecchio dal proiettile sparato da Thomas Matthew Crooks. L'attentatore, ucciso da un tiratore, provocò la morte di una persona presente al comizio.
Leggi tutto: Charlie Kirk ucciso, ipotesi cecchino sul tetto: il video
(Adnkronos) - "C'è qualcuno sul tetto?". Poco prima dell'omicidio di Charlie Kirk, l'attivista conservatore ucciso durante un dibattito alla Utah Valley University, alcune persone segnalano la presenza di un individuo sul tetto di un edificio nel campus. Secondo Fox News, Kirk sarebbe stato ucciso da un cecchino appostato a 180 metri. L'omicidio è stato compiuto con un solo proiettile.
"C'è qualcuno lì sul tetto?", si chiede una persona mentre inquadra la sagoma di quello che sembra un individuo appostato. Su X rimbalzano anche video girati subito dopo l'esplosione del colpo fatale. La folla cerca riparo, tutti si abbassano terrorizzati. Sullo sfondo, alle spalle delle centinaia di persone presenti nel campus, vengono inquadrati gli edifici: su un tetto, si intravede una persona che si allontana correndo.
L'ipotesi di un cecchino appostato sul tetto richiama la dinamica dell'attentato compiuto a luglio 2024 contro Donald Trump a Butler, in Pennsylvania. L'attuale presidente, impegnato in un comizio nella campagna elettorale, venne colpito ad un orecchio dal proiettile sparato da Thomas Matthew Crooks. L'attentatore, ucciso da un tiratore, provocò la morte di una persona presente al comizio.
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(Adnkronos) - Charlie Kirk, fondatore dell'organizzazione conservatrice di giovani attivisti Turning Point Usa, è stato ucciso da un colpo d'arma da fuoco durante un evento alla Utah Valley University. Nelle immagini circolate sui social, il momento dell'omicidio dell'attivista: il cecchino - secondo Fox News - avrebbe sparato da una distanza di circa 180 metri.
Leggi tutto: Charlie Kirk, omicidio all'università dello Utah: il momento dello sparo in un video
(Adnkronos) - "Sconvolge la notizia dell’uccisione di Charlie Kirk, giovane e seguito attivista repubblicano. Un omicidio atroce, una ferita profonda per la democrazia e per chi crede nella libertà", le parole su X della premier Giorgia Meloni esprimendo "il mio cordoglio alla sua famiglia, ai suoi cari e alla comunità conservatrice americana" dopo l'omicidio alla Utah University durante un evento.
"La notizia e le immagini dell’uccisione in un campus dello Utah di Charlie Kirk, giovane attivista di destra, lasciano attoniti. Una ferita profonda per la democrazia e per quanti credono nel confronto democratico, nel rispetto delle idee altrui e nella libertà di opinione. Mi stringo al dolore della famiglia, dei suoi cari e della comunità conservatrice americana. A loro giunga il cordoglio mio personale e del Senato della Repubblica". Lo scrive sui social il presidente del Senato Ignazio La Russa.
"Charlie Kirk aveva solo 31 anni. Un marito, un genitore di due bambini, un uomo devoto alla propria famiglia e al proprio Paese, orgoglioso sostenitore della Libertà. È stato ucciso durante un incontro pubblico, mentre difendeva le proprie idee. È terribile: non si può morire in questo modo. Una preghiera per lui e un commosso abbraccio alla sua famiglia", scrive su X il vicepremier Matteo Salvini.
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(Adnkronos) - Nella vicenda dell'uccisione di Charlie Kirk all'Università dello Utah, spuntano anche dei misteriosi messaggi pubblicati su X ieri, alla vigilia della visita al Campus del giovane attivista conservatore. "Charlie Kirk verrà al mio college domani, spero davvero che qualcuno lo faccia letteralmente evaporare", si leggeva sull'account di @NajraGalvz, poi reso privato e inaccessibile dall'utente. "Diciamo solo che domani succederà qualcosa di grosso", scriveva ancora in un altro messaggio.
Prima che l'account fosse reso privato dall'utente, sono stati centinaia i commenti di quanti sono rimasti colpiti e preoccupati dalla misteriosa coincidenza. Tra i tag in risposta a @NajraGalvz, anche quelli alla polizia e all'Fbi.
(Adnkronos) - Charlie Kirk, ferito a morte oggi durante un comizio alla Utah University, era uno dei più influenti conservatori negli Stati Uniti. Definirlo un agitatore sarebbe un eufemismo, scrive la Bbc: era un convinto sostenitore di Trump che si è costruito un vasto pubblico attraverso la sua organizzazione Turning Point, presente in centinaia di campus universitari in tutto il Paese. Kirk e il suo gruppo di giovani conservatori attivissimi sui social media e i podcast, e la sua capacità di attrarre folle gli ha permesso di svolgere un ruolo chiave nel movimento Maga di Donald Trump.
Durante le elezioni presidenziali dell'anno scorso, Turning Point ha investito denaro e persone negli Stati indecisi. Ha parlato alle convention repubblicane e l'anno scorso Donald Trump ha ricambiato il favore tenendo un grande discorso alla conferenza Turning Point in Arizona.
La religione cristiana evangelica di Kirk e la sua famiglia (era sposato con un'ex Miss Arizona, dalla quale ha avuto due figli) erano al centro della sua politica. Il fondatore di Turning Point era considerato sia come il futuro dell'attivismo conservatore sia come una figura fortemente polarizzante.
Leggi tutto: Chi era Charlie Kirk, l'attivista conservatore ucciso alla Utah University
(Adnkronos) - Charlie Kirk, ferito a morte oggi durante un comizio alla Utah University, era uno dei più influenti conservatori negli Stati Uniti. Definirlo un agitatore sarebbe un eufemismo, scrive la Bbc: era un convinto sostenitore di Trump che si è costruito un vasto pubblico attraverso la sua organizzazione Turning Point, presente in centinaia di campus universitari in tutto il Paese. Kirk e il suo gruppo di giovani conservatori attivissimi sui social media e i podcast, e la sua capacità di attrarre folle gli ha permesso di svolgere un ruolo chiave nel movimento Maga di Donald Trump.
Durante le elezioni presidenziali dell'anno scorso, Turning Point ha investito denaro e persone negli Stati indecisi. Ha parlato alle convention repubblicane e l'anno scorso Donald Trump ha ricambiato il favore tenendo un grande discorso alla conferenza Turning Point in Arizona.
La religione cristiana evangelica di Kirk e la sua famiglia (era sposato con un'ex Miss Arizona, dalla quale ha avuto due figli) erano al centro della sua politica. Il fondatore di Turning Point era considerato sia come il futuro dell'attivismo conservatore sia come una figura fortemente polarizzante.
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(Adnkronos) - Charlie Kirk, ferito oggi durante un comizio alla Utah University, è uno dei più influenti conservatori negli Stati Uniti. Definirlo un agitatore sarebbe un eufemismo, scrive la Bbc: è un convinto sostenitore di Trump che si è costruito un vasto pubblico attraverso la sua organizzazione Turning Point, presente in centinaia di campus universitari in tutto il Paese. Kirk e il suo gruppo di giovani conservatori attivissimi sui social media e i podcast, e la sua capacità di attrarre folle gli ha permesso di svolgere un ruolo chiave nel movimento Maga di Donald Trump.
Durante le elezioni presidenziali dell'anno scorso, Turning Point ha investito denaro e persone negli Stati indecisi. Ha parlato alle convention repubblicane e l'anno scorso Donald Trump ha ricambiato il favore tenendo un grande discorso alla conferenza Turning Point in Arizona.
La religione cristiana evangelica di Kirk e la sua famiglia (è sposato con un'ex Miss Arizona, dalla quale ha due figli) sono al centro della sua politica. Il fondatore di Turning Point è considerato sia come il futuro dell'attivismo conservatore sia come una figura fortemente polarizzante.
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(Adnkronos) - E' morto Charlie Kirk, fondatore dell'organizzazione conservatrice di giovani attivisti Turning Point Usa ferito da un colpo d'arma da fuoco durante un evento alla Utah Valley University. Ad annunciarlo è stato il presidente Usa Donald Trump in un post sui social.
"Il grande, e persino leggendario, Charlie Kirk è morto. Nessuno capiva o aveva il cuore dei giovani degli Stati Uniti d'America meglio di Charlie. Era amato e ammirato da tutti, specialmente da me, e ora non è più con noi. Melania e io porgiamo le nostre condoglianze alla sua bellissima moglie Erika e alla sua famiglia. Charlie, ti vogliamo bene!", le parole del presidente Usa.
“In omaggio a Charlie Kirk, un vero e grande patriota americano, ordino che tutte le bandiere americane negli Stati Uniti siano esposte a mezz'asta fino a domenica sera alle 18”, ha scritto ancora il presidente americano.
Sul caso indaga l'Fbi. Secondo Fox News, il cecchino avrebbe sparato da una distanza di 180 metri. Tutto lascia pensare all'azione di un professionista. Kirk, ferito alle 12.10 ora locale, "è stato colpito e portato via dalla sua sicurezza. La polizia del campus sta indagando e un sospettato è in custodia", si leggeva in un post della polizia su X. Ma l'uomo che ha sparato sarebbe in realtà ancora a piede libero, riporta la Cbs News citando fonti degli inquirenti che smentiscono le precedenti notizie. Il giallo dell'arresto di un sospetto nasce dal fermo di una persona subito dopo la sparatoria. Il sospettato però è stato rilasciato.
Prima della morte del giovane, il presidente Usa aveva esortato le persone a pregare per l'attivista e suo stretto alleato: "Dobbiamo tutti pregare per Charlie Kirk, che è stato colpito. Un bravissimo ragazzo, dalla testa ai piedi. Dio lo benedica!", aveva scritto sulla sua piattaforma social Truth Social. Anche il vicepresidente JD Vance aveva scritto, su X, "dite una preghiera per Charlie Kirk, un brav'uomo e un giovane padre".
Su X sono intanto spuntati, per poi essere nascosti, dei messaggi pubblicati ieri alla vigilia della visita al Campus del giovane attivista conservatore ucciso. "Charlie Kirk verrà al mio college domani, spero davvero che qualcuno lo faccia letteralmente evaporare", si leggeva sull'account di @NajraGalvz, poi reso privato. "Diciamo solo che domani succederà qualcosa di grosso", scriveva ancora l'utente in un altro messaggio.
Kirk era uno dei più influenti conservatori negli Stati Uniti. Definirlo un agitatore sarebbe un eufemismo, scrive la Bbc: era un convinto sostenitore di Trump che si è costruito un vasto pubblico attraverso la sua organizzazione Turning Point, presente in centinaia di campus universitari in tutto il Paese. Kirk e il suo gruppo di giovani conservatori attivissimi sui social media e i podcast, e la sua capacità di attrarre folle gli ha permesso di svolgere un ruolo chiave nel movimento Maga di Donald Trump.
Durante le elezioni presidenziali dell'anno scorso, Turning Point ha investito denaro e persone negli Stati indecisi. Ha parlato alle convention repubblicane e l'anno scorso Donald Trump ha ricambiato il favore tenendo un grande discorso alla conferenza Turning Point in Arizona.
La religione cristiana evangelica di Kirk e la sua famiglia (era sposato con un'ex Miss Arizona, dalla quale ha due figli) erano al centro della sua politica. Il fondatore di Turning Point è considerato sia come il futuro dell'attivismo conservatore sia come una figura fortemente polarizzante.
“Non c'è posto nel nostro Paese per questo tipo di violenza. Deve cessare immediatamente”, ha intanto dichiarato l'ex presidente democratico Joe Biden su X, aggiungendo di pregare insieme alla moglie Jill per la famiglia e i cari di Kirk.
"Ancora una volta, un proiettile ha messo a tacere il più eloquente narratore di verità di un'epoca. Il mio caro amico Charlie Kirk è stato l'implacabile e coraggioso crociato del nostro Paese per la libertà di parola. Preghiamo per Erika e i bambini. Charlie è già in paradiso con gli angeli. Chiediamo le sue preghiere per il nostro Paese", le parole su X di Robert Kennedy jr, segretario alla Salute degli Stati Uniti.
"Sconvolge la notizia dell’uccisione di Charlie Kirk, giovane e seguito attivista repubblicano. Un omicidio atroce, una ferita profonda per la democrazia e per chi crede nella libertà", le parole su X della premier Giorgia Meloni esprimendo "il mio cordoglio alla sua famiglia, ai suoi cari e alla comunità conservatrice americana".
"Charlie Kirk aveva solo 31 anni. Un marito, un genitore di due bambini, un uomo devoto alla propria famiglia e al proprio Paese, orgoglioso sostenitore della Libertà. È stato ucciso durante un incontro pubblico, mentre difendeva le proprie idee. È terribile: non si può morire in questo modo. Una preghiera per lui e un commosso abbraccio alla sua famiglia", scrive su X il vicepremier Matteo Salvini.
"Charlie Kirk è stato assassinato per aver detto la verità e difeso la libertà. Un amico coraggioso di Israele, ha combattuto le menzogne e si è battuto a favore della civiltà giudaico-cristiana. Ho parlato con lui solo due settimane fa e l'ho invitato in Israele. Purtroppo, quella visita non avrà luogo. Abbiamo perso un uomo incredibile. Il suo sconfinato orgoglio per l'America e la sua coraggiosa fede nella libertà di parola lasceranno un segno duraturo. Riposa in pace, Charlie Kirk", scrive su X il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu.
(Adnkronos) - E' morto Charlie Kirk, fondatore dell'organizzazione conservatrice di giovani attivisti Turning Point Usa ferito da un colpo d'arma da fuoco durante un evento alla Utah Valley University. Ad annunciarlo è stato il presidente Usa Donald Trump in un post sui social.
"Il grande, e persino leggendario, Charlie Kirk è morto. Nessuno capiva o aveva il cuore dei giovani degli Stati Uniti d'America meglio di Charlie. Era amato e ammirato da tutti, specialmente da me, e ora non è più con noi. Melania e io porgiamo le nostre condoglianze alla sua bellissima moglie Erika e alla sua famiglia. Charlie, ti vogliamo bene!", le parole del presidente Usa.
Kirk, ferito alle 12.10 ora locale, "è stato colpito e portato via dalla sua sicurezza. La polizia del campus sta indagando e un sospettato è in custodia", si leggeva in un post della polizia su X. Ma l'uomo che ha sparato sarebbe in realtà ancora a piede libero, riporta la Cbs News citando fonti degli inquirenti che smentiscono le precedenti notizie. Il giallo dell'arresto di un sospetto nasce dal fermo di una persona subito dopo la sparatoria. Il sospettato però è stato rilasciato.
Il presidente Usa aveva esortato le persone a pregare per l'attivista e suo stretto alleato: "Dobbiamo tutti pregare per Charlie Kirk, che è stato colpito. Un bravissimo ragazzo, dalla testa ai piedi. Dio lo benedica!", aveva scritto sulla sua piattaforma social Truth Social. Anche il vicepresidente JD Vance aveva scritto, su X, "dite una preghiera per Charlie Kirk, un brav'uomo e un giovane padre".
L'ex vicepresidente Usa Kamala Harris ha condannato la sparatoria: “La violenza politica - ha scritto sui social - non ha posto in America. Condanno questo atto e dobbiamo lavorare tutti insieme per garantire che non porti a ulteriori violenze”.
Kirk era uno dei più influenti conservatori negli Stati Uniti. Definirlo un agitatore sarebbe un eufemismo, scrive la Bbc: era un convinto sostenitore di Trump che si è costruito un vasto pubblico attraverso la sua organizzazione Turning Point, presente in centinaia di campus universitari in tutto il Paese. Kirk e il suo gruppo di giovani conservatori attivissimi sui social media e i podcast, e la sua capacità di attrarre folle gli ha permesso di svolgere un ruolo chiave nel movimento Maga di Donald Trump.
Durante le elezioni presidenziali dell'anno scorso, Turning Point ha investito denaro e persone negli Stati indecisi. Ha parlato alle convention repubblicane e l'anno scorso Donald Trump ha ricambiato il favore tenendo un grande discorso alla conferenza Turning Point in Arizona.
La religione cristiana evangelica di Kirk e la sua famiglia (era sposato con un'ex Miss Arizona, dalla quale ha due figli) erano al centro della sua politica. Il fondatore di Turning Point è considerato sia come il futuro dell'attivismo conservatore sia come una figura fortemente polarizzante.
Leggi tutto: Spari alla Utah University, morto l'attivista conservatore Charlie Kirk