(Adnkronos) - Big match in Serie A. Oggi, sabato 25 ottobre, il Napoli ospita l'Inter - in diretta tv e streaming - nell'ottava giornata del campionato italiano. Gli azzurri sono reduci dalla pesante sconfitta di Eindhoven in Champions League, dove il Psv si è imposto 6-2, e anche nell'ultimo turno di Serie A sono stati battuti dal Torino per 1-0. L'Inter invece ha vinto sia in Europa 4-0 la trasferta belga contro l'Union Saint-Gilloise che in campionato, dove ha superato di misura la Roma all'Olimpico grazie al gol di Bonny. La squadra di Chivu ha così agganciato quella di Conte al secondo posto in classifica a quota 15 punti.
Nel prossimo turno di Serie A l'Inter ospiterà la Fiorentina a San Siro, mentre il Napoli volerà a Lecce.

(Adnkronos) - Il Parma ferma il Como sullo 0-0 nel derby tra i due tecnici spagnoli, Cuesta e Fabregas, mentre l'Udinese batte 3-2 il Lecce negli anticipi dell'ottava giornata di Serie A di oggi, sabato 25 ottobre. Nella partita del Tardini è la squadra di casa ad andare più vicina al gol, nel primo tempo con una traversa colpita da Cutrone e nella ripresa con Delprato, mentre il Como tiene molto il possesso del pallone, ma non riesce quasi mai a rendersi veramente pericoloso. Alla fine le due squadre escono con un punto a testa che porta il Como a 13 punti, mentre il Parma a 7. Nel prossimo turno infrasettimanale, gli emiliani faranno visita alla Roma di Gasperini, mentre i lariani ospiteranno il Verona.
L'Udinese di Runjaic ritrova invece la vittoria in casa e si impone 3-2 sul Lecce di Di Francesco e sale a 12 punti in classifica, agganciando la Juventus. Dopo tre risultati utili consecutivi arriva il ko per i salentini che restano a 6 punti. I friulani si impongono grazie ai gol di Karlström al 16' e Davis al 37' del primo tempo, e di Buksa all'89' in contropiede con il Lecce tutto riversato in avanti. Una traversa colpita da Zaniolo al 20'. Ai giallorossi non basta la rete di Berisha al 59' direttamente su punizione e di N’Dri al 96'.
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(Adnkronos) - L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (Anvcg) è fiera di annunciare che Lorenzo Bernard, socio e consigliere della sede piemontese dell’Associazione, ha conquistato la medaglia d’argento ai Campionati Mondiali di Paraciclismo su pista nell’inseguimento individuale Mb (4000 metri), in tandem con il pilota Paolo Totò. La competizione si è svolta a Rio de Janeiro dal 16 al 19 ottobre 2025 e ha visto la coppia italiana distinguersi per determinazione, spirito di squadra e straordinaria prestazione tecnica.
Lorenzo Bernard ha solo 28 anni ma è una vittima civile di guerra. Quando ne aveva 15, infatti, è diventato cieco per lo scoppio di una bomba a mano della Seconda Guerra Mondiale rimasta inesplosa e rinvenuta mentre stava lavorando in un campo di patate a Novalesa (To), insieme al suo amico Nicolas Marzolino che nello stesso incidente ha perso la vista e la mano destra. Da quel momento è iniziato per lui un percorso di rinascita che ha trovato nello sport un’esperienza di vita e non solo di riabilitazione. Dallo sci alpino è passato all’atletica leggera, per poi cimentarsi nel canottaggio dove ha ottenuto grandi risultati: il terzo posto ai Mondiali 2019, nel 2020 l’oro agli Europei in Polonia e poi a Parigi, dove ha ottenuto anche il record mondiale di indoor pararowing. Nel 2021 è arrivato quinto alle Paralimpiadi di Tokyo.
Recentemente Lorenzo si è dedicato al paraciclismo. Ha rappresentato l'Italia ai Campionati del mondo su pista Uci 2024 e ha vinto una medaglia di bronzo nell'inseguimento individuale. Nello stesso anno ha rappresentato l'Italia alle Paralimpiadi estive di Parigi, dove ha vinto la medaglia di bronzo. Quella vittoria, la prima della spedizione paralimpica italiana del 2024 e la seicentesima assoluta, Lorenzo l’aveva voluta dedicare a tutti coloro che attualmente vivono in contesti di guerra. Lorenzo, infatti, non è solo un atleta. A seguito dell’incidente è entrato a far parte dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, divenendo un testimone diretto delle conseguenze dei conflitti armati e di come la vita può ripartire anche dopo un grave avvenimento. È impegnato nei progetti dell’Anvcg dedicati all’educazione al rischio per i ritrovamenti di ordigni bellici inesplosi e alla promozione della cultura di pace, specialmente con i giovani.
Con questa medaglia, Lorenzo Bernard conferma il suo talento e il suo esempio per tutte le persone che ogni giorno affrontano le conseguenze di una ferita di guerra. “Il mio desiderio - dichiara Lorenzo - è quello di portare un messaggio di pace attraverso le mie avventure sportive. Penso a tutte le vittime civili di guerra, soprattutto a quelle attuali, e spero che si vada verso un mondo dove lo sport possa essere un’occasione di pace e fratellanza tra i popoli”. L’Anvcg rinnova a Lorenzo Bernard e a Paolo Totò le più vive congratulazioni per questo risultato straordinario, frutto di passione, sacrificio e dedizione, e ringrazia la Nazionale italiana di paraciclismo per aver portato ancora una volta in alto la bandiera del nostro Paese.
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(Adnkronos) - C'è aria di esonero in casa Juventus? Igor Tudor non ci pensa. Oggi, sabato 25 ottobre, l'allenatore bianconero ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida dell'Olimpico contro la Lazio, a cui arriverà da ex: "Paura di essere esonerato? Le analisi si fanno quando si finisce la stagione. Esonero? Da 0 a 10 questa paura è zero. Io mi godo tutto anche nella difficoltà ed ho tutto molto chiaro nella testa. Questo mi sta dando forza e provo a mettermi in bilico per provare a fare meglio. Io penso 24 ore al giorno a motivare e far dare il meglio alla squadra".
Delle critiche che sono arrivate Tudor, insomma, non si preoccupa: "Le critiche non le leggo. Locatelli ha personalità e c'è sempre, Perin, Thuram nel futuro. Kenan è un leader per il suo modo di fare e comportamento e per le sue qualità. Dusan anche con il suo peso e la sua personalità. David può dire qualcosa, è uno giusto che fa le cose per bene. Nelle nuove generazioni pensano prima a sé stessi, c'è meno empatia nel mondo e più egoismo e questa è un rovina, questa è un problematica generale del mondo".
"La squadra è motivata ed è vogliosa di fare una bella gara, sapendo il momento, conoscendo la qualità della Lazio. Ci siamo preparati in due allenamenti e domani vogliamo andare a fare una bella partita. Io come vivo questo momento? Io sto benissimo. La mia sensazione dopo Madrid è positiva anche se abbiamo perso. Noi vogliamo provare a vincere ed essere squadra. Dobbiamo stare sul pezzo", ha continuato Tudor.
"I nuovi acquisti? Non ci sono problemi e niente di particolare. I giocatori hanno le loro qualità e poi l'allenatore sceglie in base anche alla partita. Poi qualcuno ha bisogno di adattarsi, ma loro si allenano e danno sempre il meglio. Yildiz come Del Piero? I paragoni sono delicati perché il calcio è diverso. Del Piero ha fatto la storia. Kenan è praticamente al suo primo anno da protagonista vero. Giocatore importantissimo, praticamente il più importante della rosa e gioca sempre, non è neanche facile", ha aggiunto il tecnico della Juve che sull'attacco ha spiegato che "David ne ha fatte tre di fila. Forse hanno bisogno di continuità sì, magari c'è bisogno di giocare con più offensivi e rinunciando a solidità difensiva e questa può essere una soluzione. Si può pensare di tutto anche ad altri sistemi, bisogna essere lucidi. Tutti vogliamo andare avanti ma anche avere solidità, c'è l'equilibrio. Se c'è fatica a fare goal si può rinunciare a qualcosa per dare qualcosa in più in un'altra zona".
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(Adnkronos) - "Insieme alla Svezia, l'Ucraina aumenterà significativamente il numero di aerei da combattimento. Si tratta di un obiettivo ambizioso e deve essere portato a termine. Ora è stato compiuto un passo storico: un accordo con la Svezia sui caccia Gripen, e questa è un'ottima scelta. Contiamo su 150 aerei di questo tipo per l'Ucraina e i primi dovrebbero arrivare l'anno prossimo". Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
"I Gripen per l'Ucraina fanno parte delle nostre garanzie di sicurezza: un'Aeronautica Militare in grado di proteggere pienamente i nostri cieli. Non c'è mai stato un accordo di questa portata per l'Ucraina in materia di aviazione da combattimento. Questo è un risultato storico. Stiamo lavorando per realizzarlo appieno", conclude, ringraziando la Svezia.
Agile e aggressivo, piccolo e in grado di trasportare sette missili aria-aria, conveniente e con un design rivoluzionario, con poca manutenzione necessaria. ''Un lupo travestito da pecora'', come lo descrivono gli analisti di 'The War Zone'. Si presentano così i Gripen, jet svedesi prodotti dalla Saab e con un asso nella manica, il sistema di guerra elettronica, o Ews, che rappresenta uno "scudo digitale". L'Ucraina ne otterrà fino a 150 esemplari per rafforzare la sua difesa nei confronti della Russia, in base all'accordo firmato a Linköping. ''E' proprio quello di cui l'esercito ucraino ha bisogno'', ha scritto nei giorni scorsi Zelensky su X. "Il Gripen è particolarmente adatto alle esigenze operative dell'Ucraina", ha confermato Justin Bronk, esperto di sistemi di difesa e ricercatore presso il Royal United Services Institute, un think tank britannico.
Considerato un pilastro della politica di difesa in evoluzione della Svezia, il Gripen, 'Grifone' in svedese, è un caccia supersonico leggero monomotore di quarta generazione. Si tratta di un cosiddetto aereo da caccia multiruolo progettato per missioni come il combattimento aereo, il bombardamento e la ricognizione. Insomma, un'alternativa valida ed economica ai più costosi aerei di quinta generazione, come gli F-35, spiegano gli esperti. Tra l'altro da tempo la Svezia sta addestrando piloti e manutentori ucraini in vista della loro fornitura a Kiev.
In servizio dal 1996 e più volte aggiornato, il Gripen era stato progettato prima che la Svezia facesse parte della Nato (l'adesione è del marzo 2024). Quindi un caccia che necessitasse di poca manutenzione e avesse un raggio d'azione molto lungo. Il primo esemplare dell'ultima versione, il Gripen E, è stato consegnato all'Aeronautica militare svedese a ottobre. In totale, sono stati prodotti più di 280 Gripen. Il Gripen E è lungo poco più di 15 metri, pesa 16,5 tonnellate e può rifornirsi di carburante, riarmarsi e tornare in volo entro 10-20 minuti dall'atterraggio. Inoltre ha un radar a scansione elettronica attiva, un sistema di ricerca e tracciamento a infrarossi e può operare su piste di atterraggio accidentate.
Il primo utilizzo dei Gripen in un combattimento diretto è avvenuto quest'anno, quando la Thailandia ha schierato i suoi caccia negli scontri con la Cambogia, come hanno riferito i media svedesi. In precedenza, il Gripen era stato utilizzato principalmente per il controllo aereo ed era stato schierato in Polonia nel 2025 nell'ambito di una missione Nato per pattugliare lo spazio aereo alleato. Era stato anche utilizzato per far rispettare la no-fly zone Nato in Libia nel 2014.
Leggi tutto: Ucraina, Zelensky: "Attesi per il prossimo anno i primi caccia svedesi Gripen"

(Adnkronos) - Jannik Sinner in finale a Vienna. Oggi, sabato 25 ottobre, il tennista azzurro ha battuto l'australiano Alex De Minaur, numero sette del mondo, in due set con il punteggio di 6-3, 6-4 nella semifinale dell'Atp 500 austriaco. Sinner torna così in finale a Vienna dopo il trionfo del 2023 e il forfait dello scorso anno e aspetta il vincente della seconda semifinale tra Lorenzo Musetti, con cui potrebbe andare in scena un inedito derby all'ultimo atto di un torneo, e il tedesco Alexander Zverev, numero tre del mondo.
A giudicare dall'inizio di partita, De Minaur non sembra aver imparato molto dalle undici partite giocate contro Sinner. L'australiano mantiene il poco invidiabile record di 11 sconfitte consecutive contro l'azzurro, e anche il primo set non promette niente di diverso. Il servizio del numero due del mondo è letale proprio come contro Bublik, e la risposta profonda e a caccia delle linee. La conseguenza sono i due break nei primi due turni di battuta di De Minaur, piazzati con estrema facilità. Ma proprio sul 4-0 l'australiano ha un moto d'orgoglio e dopo aver portato il numero due del mondo ai vantaggi gli strappa una palla break, la prima concessa da Sinner da inizio torneo, ovvero dopo 29 turni di battuta, riuscendo a trasformarla. De Minaur prova a dare seguito al buon momento, avvicinandosi in risposta e variando il proprio gioco, ma la gioia dura poco. Sinner vince il primo set 6-3.
Nel secondo parziale De Minaur prova a fare qualcosa di diverso, sull'onda lunga della reazione avuta sul finale di primo set. L'australiano sale a rete, muove la pallina per resistere all'infernale ritmo di Sinner da fondo. La difesa è da sempre una delle sue armi migliori e la mette a frutto, con il set che continua così in equilibrio fino al quinto game, quando Jannik sale di livello in risposta e si prende tre palle break. Ne basta solo una, trasformata grazie all'ingenuo doppio fallo dell'avversario. La forza di volontà di De Minaur però è stoica: al gioco seguente il numero sette del mondo reagisce e piazza il controbreak. Ma la speranza di Alex si infrange sulla risposta di Sinner: Jannik conquista un altro break nel settimo game e torna avanti. È l'allungo decisivo: l'azzurro vince il set 6-4 e vola in finale.
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(Adnkronos) - "Il DopoFestival lo farà Nicola Savino, che presenterà anche le quattro puntate di 'Tale e Quale show' a gennaio". Lo ha annunciato il conduttore e direttore artistico di Sanremo 2026, Carlo Conti dal palco del Festival dello Spettacolo di 'Tv Sorrisi e Canzoni' al Superstudio Più di Milano.
Saranno davvero 26 i concorrenti a Sanremo 2026? “Un paio di pagine in più su ‘Tv Sorrisi e Canzoni’ le terrei” ha detto Conti, replicando al direttore, Aldo Vitali, che gli chiedeva se rispetterà il regolamento sui 26 artisti in gara o se deve lasciare libere delle pagine in più sul suo giornale che ogni anno dedica una pagina a ciascun cantante. “Lo schema dell’anno scorso ha funzionato e non vedo perché cambiarlo - ha sottolineato -. Ogni anno è un discorso a sé, non si devono fare confronti con l’anno prima, è una proposta, e l’importante è che funzioni. Poi può capitare di fare un punto in più o in meno di share, dipende da molti fattori”. Conti ha inoltre confermato le date della kermesse, dal 24 al 28 febbraio, “perché prima ci sono le Olimpiadi di Milano Cortina”.
Leggi tutto: Sanremo 2026, Carlo Conti: "Nicola Savino condurrà il DopoFestival"

(Adnkronos) - Lorenzo Musetti in semifinale a Vienna. Il tennista azzurro sfida oggi, sabato 25 ottobre, il tedesco Alexander Zverev, numero tre del mondo - in diretta tv e streaming - nel penultimo atto dell'Atp 500 austriaco. Musetti, nei turni precedenti, ha eliminato prima il serbo Medjedovic, che da lucky loser era subentrato dopo il ritiro di Tsitsipas, all'esordio e poi l'argentino Etcheverry e il francese Moutet nei quarti, regolato in due set con il punteggio di 6-3, 6-4.
Zverev invece ha superato il britannico Fearnley, l'azzurro Arnaldi ed è volato in semifinale senza giocare dopo il ritiro dell'olandese Griekspoor.
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La cerimonia martedì 28 con il rettore Mariotti... 
(Adnkronos) - Jannik Sinner polemico a Vienna. Il tennista azzurro sfida oggi, sabato 25 ottobre, Alex De Minaur, numero sette del mondo, nella semifinale dell'Atp 500 austriaco. Durante il primo set è andato in scena un siparietto inconsueto con l'arbitro, con Sinner che si è lamentato per un 'time violation', che gli aveva comminato il giudice di sedia poco prima.
Sinner infatti, dopo aver conquistato il settimo game del primo set, si è avvicinato al giudice di sedia lamentandosi per la chiamata precedente. L'azzurro ha spiegato di aver avuto bisogno di qualche secondo in più per battere, ma l'arbitro ha replicato che in quel caso avrebbe dovuto fare un gesto per richiamare la sua attenzione. Una lettura che non ha trovato d'accordo Sinner, che ha concluso la discussione con un veemente "hai sbagliato".
Leggi tutto: Sinner, polemica con l'arbitro a Vienna: "Hai sbagliato"

(Adnkronos) - Catherine Connolly è ormai avviata verso una vittoria schiacciante alle elezioni presidenziali irlandesi, secondo le prime proiezioni che le attribuiscono circa il 64% dei voti. L’indipendente di sinistra, sostenuta da un’alleanza di partiti progressisti e da un forte seguito giovanile, ha ottenuto un successo che rappresenta un chiaro messaggio di protesta contro il governo di centrodestra. La sua unica rivale, Heather Humphreys del Fine Gael, ha riconosciuto la sconfitta e si è congratulata con lei "per essere la prossima presidente d’Irlanda", come riferito dall’emittente nazionale Rte.
Connolly, 68 anni, ex psicologa e avvocata, ha voluto "ringraziare tutti, anche coloro che non mi hanno votata. Capisco le loro preoccupazioni su chi li rappresenterà al meglio". L’elezione è stata segnata da un'affluenza bassa (circa il 40%) e da un numero record di schede nulle (13%), segno del malcontento per l’assenza di alternative reali in una competizione per una carica in gran parte simbolica ma sempre più visibile nella vita politica irlandese.

(Adnkronos) - Antonella Lattanzi torna in libreria. Dopo 'Cose che non si raccontano', volume con cui ha partecipato al premio Strega del 2024, la scrittrice barese propone ora 'Chiara', sugli scaffali con Einaudi dal 28 ottobre. Marianna e Chiara crescono a pochi passi, nella Bari popolare degli anni Novanta, in due famiglie che sembrano agli antipodi - una ruvida e irrequieta, l’altra ordinata e colta, apparentemente perfetta - ma che si rivelano uguali nel modo in cui tradiscono, soffocano, feriscono.
Tra le due ragazze nasce subito un legame assoluto, fatto di intesa e di coraggio, di un bisogno vitale di raccogliersi a vicenda. Cosí, contro la violenza che le circonda, costruiscono un mondo solo loro, e negli anni l’affetto si confonde con l’amore, in alcuni momenti diventa anche attrazione e desiderio. Ma la vita adulta le allontana, crescere in fondo è irreparabile. E allora, quando sarà il momento, sapranno tenere fede a quella promessa di esserci sempre l’una per l’altra, anche di fronte al terrore?
In un romanzo dal ritmo incalzante, magnetico, che va avanti e indietro nel tempo in modo sapiente, Antonella Lattanzi sa tenere insieme la tenerezza dell’infanzia, l’erotismo come scoperta e il senso di minaccia incombente tra le mura di casa, la paura che qualcosa si spezzi all’improvviso, senza avvisare. Ma proprio dentro la tensione, contro ogni aspettativa, si accende la poesia della vita, e insieme un bene ostinato e splendente, capace di disarmare il cuore di chi legge.
E' in libreria con Mondadori 'L’amore inevitabile' firmato da una serie di scrittori, da Edoardo Albinati a Romana Petri. Che cosa significa essere genitori? Cosa succede se non si riesce a diventarlo? Quali implicazioni porta con sé scegliere di mettere al mondo dei figli oppure di non farlo? E figli, si smette mai di esserlo? La genitorialità è una tra le sfide più complesse a cui uomini e donne sono chiamati, un viaggio dagli esiti imprevedibili, persino quando si decide di non intraprenderlo. Se è vero che non c’è al mondo amore più potente di quello che unisce i genitori ai loro figli, questa potenza può tingersi di sfumature ambigue, assumere i tratti dell’ineluttabilità. Per esplorare un terreno così fertile e al tempo stesso franoso, servono gli strumenti della letteratura, serve lo sguardo delle nostre migliori scrittrici e dei nostri migliori scrittori. Per la prima volta insieme in un progetto collettivo, dodici fra le voci più importanti della narrativa italiana contemporanea raccontano altrettante storie di genitori e figli.
I loro protagonisti sono alle prese con il desiderio di una gravidanza, oppure, al contrario, sono uomini e donne che rivendicano la scelta di non procreare. Sono madri e padri che guardano i loro bambini crescere, pedalare su una bicicletta rossa o scalare la parete rocciosa di una montagna. Ma sono anche figli che osservano chi li ha generati con sguardo ora grato, ora inflessibile. In bilico tra autobiografia e invenzione, riflessione esistenziale e memoria familiare, commedia e dramma, questi racconti sono un prisma d’eccezione attraverso il quale interpretare noi stessi e i nostri legami.
Con Rizzoli esce in libreria 'L’ultima danza di Maradona' del giornalista e scrittore Giancarlo Dotto. Werner Falco, detto il Bucaniere, faccia da etrusco ormai ridotta a un teschio, è un mercante di uomini. Un fiuto unico nel riconoscere il talento e trasformarlo in oro, per la felicità di presidenti, allenatori e calciatori, scovati nelle più improbabili periferie di tre continenti. A sessantacinque anni, appeso a una bomboletta di ossigeno, sverna a Bahia, dove, aspettando la fine, ha messo gli occhi su un diciassettenne destinato a diventare una star del calcio internazionale. Ma una telefonata lo richiama in Italia: una serie di misteri ed efferati delitti sconvolge il calcio italiano, e Tano Piramide, commissario di provincia e amico da sempre, ha bisogno del suo aiuto. Il ritorno si trasforma presto in un viaggio sospeso tra la memoria di amori perduti e l’incubo di un serial killer armato di martello, in un mondo corroso dagli effetti di una nube pestilenziale e dal sentimento di una perdita difficile da decifrare. A distanza di tempo la scomparsa di Maradona è un dolore che si ostina, sottile e insopportabile.
Una mancanza. Una sottrazione di bellezza. In questa storia visionaria eppure densa di personaggi vividissimi, Giancarlo Dotto trasfigura l’esperienza di decenni di narrazione per i giornali e costruisce un romanzo a chiave insieme grottesco e nostalgico, in cui le passioni, le rivalità, gli odi, i tradimenti dei protagonisti non ce la fanno più a restare soffocati e nascosti, ma esplodono in tutta la loro brutale evidenza. Quando il calcio accetta senza ipocrisie di mostrarsi per quello che è: un gioco che sa essere molto crudele.
E' in libreria con Feltrinelli 'La terra del dolce domani' di Harper Lee. La pubblicazione di 'Il buio oltre la siepe' di Harper Lee nel 1960 fu un evento memorabile: il romanzo vinse il premio Pulitzer, fu tradotto in quaranta Paesi, vendette quaranta milioni di copie, fu adattato in un film che vinse tre Oscar e diventò un classico della letteratura americana. I suoi protagonisti, Scout, Jem e Atticus, sono tra i personaggi più amati dai lettori di tutto il mondo. Se la pubblicazione di 'Va’, metti una sentinella' nel 2015 fu un altro evento letterario sensazionale, meno nota fino a oggi è la Harper Lee scrittrice in erba che sottoponeva i suoi racconti alle riviste sperando di vederli pubblicati; Harper Lee, l’amica devota, che accompagnò in Kansas Truman Capote mentre si preparava a scrivere 'A sangue freddo'; e Harper Lee nella sua veste da newyorchese e da appassionata di cinema, che riempì le pagine di 'McCall’s' e 'Vogue' con articoli arguti e profondi.
'La terra del dolce domani', il suo terzo libro, unisce tutti questi aspetti. Contiene racconti inediti scritti a metà degli anni cinquanta, prima che Harper Lee iniziasse a lavorare a quello che sarebbe diventato 'Il buio oltre la siepe', e una serie di saggi usciti tra il 1961 e il 2006, raccolti qui per la prima volta. Il tutto corredato da un’introduzione di Casey Cep, la sua biografa ufficiale. Dai cortili delle scuole dell’Alabama dell’infanzia di Lee alle tavole calde e ai cinema di Manhattan, dalle sue riflessioni sull’educazione a un delizioso ritratto di Gregory Peck sul set del film Il buio oltre la siepe, 'La terra del dolce domani' amplia la comprensione del talento della leggendaria scrittrice americana permettendo di seguire l’evoluzione del suo stile letterario e del suo pensiero, ancora attualissimo, sulla politica, l’uguaglianza, il Sud degli Stati Uniti, l’amore, l’arte e il significato di una vita creativa e impegnata.
Roberto Alajmo e Marco Carapezza mandano in libreria dal 28 ottobre con Sellerio 'Avventure postume di personaggi illustri'. Dieci avventure esemplari, capitate post mortem a uomini e donne che nei secoli hanno goduto di fama mondiale. Personaggi illustri della storia e dell’arte, della letteratura e della scienza, pontefici, santi, statisti, rivoluzionari, filosofi che durante la loro vita erano stati forse padroni del proprio destino (e del destino di molti altri), fino al fatale momento in cui, nel tempo di un respiro, hanno perso per sempre il potere di incidere sul mondo. Sia detto con più coraggio e onestà: sono morti. Ma poiché, come si legge in esergo a questo libro, fortunatamente "a morire sono sempre gli altri" (Duchamp), è proprio a partire da questa inevitabile piega del destino che Roberto Alajmo e Marco Carapezza si sono divertiti a raccontare con arguzia e intelligenza le vicissitudini postume di donne e uomini straordinari, le strade imprevedibili che hanno imboccato i loro resti terreni, le avventure spesso grottesche delle loro spoglie mortali.
"È del corpo", scrivono gli autori nel preludio a questo libro, "che bisognerebbe preoccuparsi quando viene a mancare il suo legittimo proprietario. Sul destino di alcuni cadaveri eccellenti, infatti, si apre un sipario imprevedibile, oltre il quale agiscono amore, fanatismo, anelito d’eternità, scaramanzia e molti altri fattori, secondo una ricetta variabile capace di trasformare in commedia anche la più fosca delle tragedie". E così potremo seguire l’odissea, degna di una spy story, dei resti di Evita Perón, o la storia paradossale delle due teste di Cartesio, o ancora i tre funerali e mezzo di Pirandello e la sovietica manutenzione della mummia di Lenin. Fino all’incredibile macabro processo al cadavere di un papa dissepolto per l’occasione. Questo libretto divagante e originale racconta in fondo come il culto delle reliquie, nato col cristianesimo, ha resistito alla modernità più razionalista per arrivare ai giorni nostri, trasformandosi però in una sorta di accanimento, una forma di inconscia vendetta della mediocrità sulla grandezza, in una miscela inestricabile di ammirazione, feticismo e invidia.
Pasolini non era un filosofo. Eppure il suo pensiero, uno dei più liberi e audaci del suo tempo, continua a sollecitarci attraverso i suoi scritti e i suoi film. 'Pasolini, un pensiero incarnato', scritto da Carla Benedetti con Alessandro Fiorillo pubblicato da Solferino, ne restituisce appieno la complessità e l’organicità, mostrandoci non il profeta cupo e apocalittico tante volte descritto, ma il portatore di una scintilla che si accende ancora per noi oggi, mentre siamo alle prese con un’emergenza ambientale senza precedenti e con questioni di giustizia sociale di portata globale.
Con la sua visione della storia umana, così in urto con quella lineare e progressiva che ha dominato l’Occidente; con il suo pensiero incarnato, che resta ancorato alla realtà della vita, anche nelle sue contraddizioni; con il suo instancabile impulso ad allargare l’orizzonte cognitivo, dagli aspetti apparentemente marginali della vita sociale fino alle forze cosmiche che toccano ogni esistenza; con la sua forza sentimentale che si esprime anche nella disperazione, Pasolini riesce tuttora a trasmetterci un senso di intollerabilità per l’attuale corso del mondo e l’idea che un’alternativa è possibile.
La cucina italiana è candidata all’Unesco quale patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Ma che cosa esattamente è stato candidato? Lo raccontano Massimo Montanari e Pier Luigi Petrillo in 'Tutti a tavola. Perché la cucina italiana è un patrimonio dell'umanità' sugli scaffali con Laterza, che hanno avuto un ruolo di primo piano nell’elaborazione del dossier di candidatura – di cui a dicembre 2025 si conoscerà l’esito – e che in questo libro ne spiegheranno le caratteristiche e il significato.
Smentendo alcuni fraintendimenti e luoghi comuni sull’identità e sull’esistenza stessa della cucina italiana, gli autori mostrano come essa si sia formata, sia cresciuta e sia cambiata nel corso dei secoli in modo dinamico e sotto il segno dell’ibridazione, incrociando e valorizzando le esperienze di territori e popoli diversi. Ma sorgono subito alcune domande: come può una cucina così legata alla diversità dei luoghi, dei territori e delle culture essere definita ‘italiana’? E quale valore identitario riconoscere a ingredienti o ricette o modalità di preparazione che la nostra cucina ha mutuato da altre culture? O, viceversa, alle esperienze ‘italiane’ assorbite da altre culture? E se l’Italia come realtà politica è giovanissima, come è possibile che la sua cultura gastronomica si possa far risalire all’epoca medievale, quando già era percepita come italiana? Ancora: fino a che punto possiamo definire ‘italiana’ un’esperienza gastronomica basata sullo scambio e sulla condivisione, a cui per secoli solo una ristretta élite sociale ha avuto accesso? E come spiegare la natura schiettamente popolare di questa cucina?
Attraverso queste e altre domande, Montanari e Petrillo illustrano il senso della candidatura Unesco, che riguarda la cucina italiana come realtà di lungo periodo e ad ampio spettro sociale, profondamente incorporata nella cultura e nel sentire degli italiani, non solo nelle sue espressioni più alte ma anche e soprattutto nella ‘normalità’ delle pratiche comuni e quotidiane. Ecco perché gli italiani hanno grande confidenza con la cucina. Ecco perché, come spesso (e giustamente) si dice, "parlano sempre di cucina". Uno dei paradossi che si illustrano in questo libro è che la cucina italiana per molti aspetti sembra definirsi in negativo, per ciò che non è: non monolitica, non unitaria, non regolamentata, non costruita attorno a regole codificate bensì su principi di libertà, di inclusione e di condivisione delle diversità. Proprio per questo la cucina italiana è patrimonio di tutti.
E' in libreria con Marsilio 'La vedova di Hong Kong' di Kristen Loesch. Mei ha solo vent’anni quando, dopo la nascita della Repubblica popolare cinese, è costretta a lasciarsi alle spalle Shanghai e l’infanzia. La sua fuga finisce nella Bottega delle Rarità di Madame Volkova, a Hong Kong, dove Mei si dedica al ritaglio delle figure di carta, un’arte antica che ha ereditato dalla madre, scomparsa quando era ancora una bambina, e che lei custodisce gelosamente insieme a un’altra dote: quella di comunicare con gli spiriti. Un giorno, una cliente che si attarda a rovistare nel negozio, ex diva del cinema muto, la invita a partecipare a una singolare sfida tra sei medium che si terrà per sei giorni nella splendida cornice di Maidenhair House. Il vincitore riceverà una fortuna, ma a Mei, che comunque gareggerà, interessa un solo premio: la vendetta. Molto tempo prima, infatti, aveva conosciuto George Maidenhair, e gli aveva voluto bene. Fino a quando lui non aveva distrutto la sua vita.
Passano gli anni, Mei vive a Seattle e, ormai ultraottantenne, decide di tornare a Hong Kong con la figlia sulle tracce della villa in cui – ne è convinta – in quel lontano settembre del 1953 si è consumata una serie di delitti, di cui non è però rimasta traccia. Neppure un corpo. È l’ultima occasione per scoprire la verità. Ma ad attenderla, oltre al ricordo di un grande amore, ci sono i fantasmi del suo passato. Con La vedova di Hong Kong Kristen Loesch ci consegna una nuova, appassionante epopea, ispirata alle leggende cinesi e alla storia vera della sua famiglia. Una storia suggestiva, dove segreti, vendette, e un pizzico di sovrannaturale, si avvicendano dando forma a un romanzo coinvolgente che è anche una meditazione profonda sul rapporto tra madri e figlie, sui misteri che finiamo per tenerci nascosti a vicenda, e sul potere dell’empatia e della condivisione come modo per affrontare – e placare – gli spettri di un vissuto doloroso. Quelli che decidiamo di portare con noi, e di cui possiamo imparare a liberarci.
Kristen Loesch Kristen Loeschè cresciuta a San Francisco. Laureata in Storia, ha poi conseguito un master in Studi slavistici all’Università di Cambridge. La bambola di porcellana è il suo romanzo d’esordio, da cui verrà anche tratta una serie tv. Vive sulla costa ovest degli Stati Uniti con il marito e i tre figli.
Arriverà in libreria il 28 ottobre con HarperCollins 'Le vere amiche ci sono sempre' di Robyn Carr. Gerri credeva che il suo matrimonio fosse solido, ma le crepe nascoste iniziano a farsi strada, obbligandola a rimettere in discussione tutto ciò che pensava di sapere su se stessa e sulla famiglia che ha costruito. Andy, delusa dagli uomini e convinta che l’amore vero sia solo un’illusione, si trova inaspettatamente di fronte alla possibilità di dare fiducia a un cuore onesto e umile, diverso da tutto ciò che aveva sempre cercato. Sonja, con la sua ricerca di armonia e perfezione, vede il suo mondo andare in frantumi quando suo marito abbandona il loro sogno comune, lasciandola disorientata e vulnerabile. E poi c’è BJ, la nuova arrivata, riservata e avvolta nei suoi misteri, ma destinata a sconvolgere le vite delle altre, mostrando loro una forza che non pensavano di possedere.
Tra segreti inconfessati, perdite dolorose e piccoli traguardi di felicità, queste quattro donne si sostengono a vicenda, creando un cerchio sicuro fatto di risate, lacrime e amore. Perché, anche quando tutto sembra crollare, le vere amiche restano. E ci aiutano a trovare, dentro di noi, il coraggio di affrontare l’imprevedibile, l’ignoto e quello che fa più paura. Le vere amiche ci sono sempre è una celebrazione della resilienza femminile e di quel legame speciale che trasforma l’amicizia in una famiglia. Per chi crede che un “insieme” possa davvero durare per sempre. Robyn Carr propone una storia potente, che cattura con delicatezza e intensità l’anima di legami capaci di resistere al tempo, alle distanze e alle ferite della vita.
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(Adnkronos) - Non ce l'ha fatta il bambino di 10 anni, caduto ieri sera dal balcone, al quinto piano, della sua abitazione a Trapani. Il piccolo, che soffriva di una forma di autismo, era ricoverato in gravissimo condizioni all'ospedale dei Bambini-Di Cristina di Palermo, dove oggi è morto. Su quanto accaduto indaga la polizia.
Leggi tutto: E' morto in ospedale il bimbo caduto dal balcone di casa: la tragedia a Trapani

(Adnkronos) - Con il passare delle ore cresce il cordoglio sui social per Beatrice Bellucci, la ventenne morta ieri sera nell'incidente stradale su via Cristoforo Colombo. "In un momento di profonda tristezza, l'Università Roma Tre si unisce al dolore della famiglia e degli amici di Beatrice Bellucci, la studentessa di Giurisprudenza che ha tragicamente perso la vita il 24 ottobre" si legge sul profilo Facebook dell'Università che frequentava la giovane.
Anche la Roma Volley ricorda Beatrice. "La dirigenza della Smi Roma Volley insieme a tutto lo staff, i tecnici e le atlete si stringe in un commosso abbraccio alla famiglia Bellucci per la tragica scomparsa di Beatrice, ragazza cresciuta nel nostro settore giovanile, assurdamente uccisa nel drammatico incidente sulla Colombo. Andrea, il papà di Bea, è stato tra i dirigenti fondatori del nostro Club e Federico, suo fratello, uno dei nostri collaboratori negli scorsi anni. Una notizia tristissima per tutta la famiglia Roma Volley Club. Ciao Bea Rip".
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(Adnkronos) - Si chiamava Beatrice Bellucci la ragazza di 20 anni morta nell'incidente mortale avvenuto ieri intorno alle 22 su via Cristoforo Colombo. Il padre Andrea questa notte si è preoccupato vedendo che la figlia non rispondeva al cellulare, cosa che non era solita fare.
La giovane, che viveva all'Infernetto, studiava giurisprudenza a Roma Tre. Dai social ('Bibbi' su Instagram) emerge la sua passione per la squadra della Roma, per il volley e le vacanze al mare in Sardegna, a Porto Cervo. Grande fan di Justin Bieber, Beatrice frequentava lo stabilimento balneare VLounge a Ostia.
Proprio in queste ore in tanti stanno lasciando un ricordo sulla sua pagina Instagram. Gli amici la ricordano come una ragazza "solare, con un bellissimo carattere", "grande ascoltatrice e molto sicura di sé".
Un fratello più grande, Federico, 24 anni, e il padre dirigente di banca della Bcc, Beatrice è morta poco dopo essere stata portata all'ospedale San Giovanni. La ragazza si trovava in una Mini, lato passeggero e alla guida si trovava una sua amica, rimasta ferita. La loro auto è stata colpita da una Bmw che è arrivata a forte velocità e proprio sulla dinamica dell'incidente, avvenuto all'altezza di piazza dei Navigatori, sono in corso gli accertamenti della polizia locale: non si esclude infatti che all'origine ci sia una gara di velocità clandestina fra la Bmw e altre auto.
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(Adnkronos) - Non è un toro, ma una mucca, e non sarà abbattuta perché da ieri appartiene alla Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente, presieduta dalla deputata Michela Vittoria Brambilla. Finisce bene l’epopea del bovino, fuggito da un macello brianzolo nel pomeriggio del 21 ottobre, segnalato inizialmente nella zona di Valle Nava, in provincia di Lecco, e ancora in fuga, nonostante l’impiego di uomini e droni per trovarla. La nuova proprietaria l’ha ribattezzata Minerva in omaggio all’intelligenza di cui ha dato prova durante l’evasione (per prendere il largo ha fatto leva sul dorso di un’altra mucca) e la latitanza (per nascondersi ha scelto i boschi di valle Nava).
“Appena riscattata la mucca dall’allevatore che l’aveva mandata al macello - racconta Brambilla - ho subito avvertito l’Ats e la polizia provinciale che era sulle sue tracce, per assicurarmi che resti incolume e che nessuno, durante la cattura, possa in alcun modo farle del male. Ne ho dato notizia ieri, in diretta su Canale 5, durante il programma condotto da Gianluigi Nuzzi. Diventerà il simbolo della lotta contro gli allevamenti intensivi e passerà la vita sui prati dove potrà godersi l’erba fino alla fine dei suoi giorni".
E se ora dovesse causare danni? "Quando si decide di dedicare la propria vita agli animali e alla loro tutela e si presiede una delle più importanti associazioni animaliste italiane - risponde Michela Brambilla - non c’è scelta. Io sto dalla parte della mucca. Se la mucca è della Leidaa, nessuno farà del male a questo animale. Altrimenti potevano abbatterla".
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(Adnkronos) - "A volte le professioni si sono fatte male da sole e in alcuni casi accade ancora oggi perché ci sono conflitti interni. Quello che va sempre ricordato è i professionisti hanno diritto a un compenso adeguato al loro valore e attività professionale. Quella dell'equo compenso è una battaglia che viene da lontano e che va ribadita sempre, è vero che c'è la legge ma le amministrazioni pubbliche lo devono applicare nei bandi per non dover poi andare al contenzioso. Io sono ministro del Lavoro, e quindi di tutti i lavoratori, compresi autonomi e professionisti. Professionisti che ribadisco sono centrali per il sistema". Lo ha detto dal palco della convention dei consulenti del lavoro a Napoli la ministra del Lavoro, Marina Calderone.
"E' di recente emanazione la legge sull'intelligenza artificiale - ha affermato Calderone - , il ministero del Lavoro ha il compito di insediare l'osservatorio sull'impatto di questa sul mondo del lavoro. Abbiamo già fatto una riunione preliminare, che porterà poi a un mio decreto per l'istituzione dell'osservatorio con il coinvolgimento di parti sociali, associazioni datoriali e mondo del lavoro in generale. Noi abbiamo fatto come governo e come G7 scelta di campo dicendo che l'ia deve avere una impostazione umano centrica utile alle persone ma non distruggere lavoro".
"Stiamo lavorando - ha assicurato - a un nuovo decreto sicurezza sul lavoro che a breve porteremo in Consiglio dei ministri. Ci stiamo lavorando da tempo con le parti sociali e avrà degli interventi importanti per sostenere il lavoro sicuro. Il lavoro regolare porta lavoro sicuro, dove c'è lavoro sommerso non c'è attenzione alla sicurezza sul lavoro. Nel corso di questi tre anni abbiamo aumentato sensibilmente il numero degli ispettori del lavoro, faremo degli ulteriori interventi anche in questo senso".
"Per me avere due miliardi sul lavoro" in Manovra ha detto la ministra, "vuol dire dare una dimensione di attenzione a un mercato del lavoro che ci sta consegnando dei numeri importanti, in termine di occupazione, di disoccupazione che ormai è in media europea. Ma ci dà sollecitazione a fare di più con attenzione particolare per giovani, donne e interventi che vanno verso i Neet. Credo che la Manovra abbia dimostrato quanto sia importante per noi investire sul lavoro, sul lavoro di qualità, quello regolare, in quersto sostenendo i rinnovi contrattuali. Abbiamo messo delle risorse molto importanti sul tema lavoro e produttività, con i rinnovi dei contratti, con gli interventi per la tassazione agevolata dei premi di risultato. Con un intervento per il sostegno del lavoro femminile e dei giovani, e tutto ciò che attiene al tema della conciliazione familiare. E poi il sostegno alle spese delle famiglie con la riduzione di due punti percentuali della seconda aliquota Irpef".
Leggi tutto: Calderone: "Professioni centrali per il sistema, far valere sempre equo compenso"

(Adnkronos) - Lo sport come motore di inclusione e dialogo. Con questa visione Entain ha supportato YouSport per la realizzazione dei Campi sportivi 'Roberta Guaineri', progetto dedicato alla memoria dell’ex Assessora allo Sport del Comune di Milano, inaugurato il 25 ottobre 2025. L’iniziativa - si spiega in una nota - ha portato a nuova vita a due impianti sportivi all’interno dell’Istituto Comprensivo Rinnovata Pizzigoni, nella periferia nord della città. L'intervento ha previsto la riqualificazione di un campo da calcio a 5 e di un campo polivalente, insieme alla creazione di percorsi accessibili per le persone con disabilità, per favorire una fruizione davvero inclusiva.
Il rinnovamento degli spazi "punta a garantire accesso alla pratica sportiva, con attenzione particolare alle persone più fragili. Impianti moderni, sicuri e accessibili sono fondamentali per vivere pienamente i valori educativi e sociali dello sport e per offrire un esempio concreto di sviluppo e inclusione. Lo sport si conferma così un potente collante sociale, capace di abbattere barriere e costruire legami duraturi nel quartiere e nella comunità". L’intervento ai Campi 'Roberta Guaineri' si inserisce nel percorso di Entain – con diverse iniziative già avviate sul territorio - volto a promuove infrastrutture sportive inclusive e accessibili, in grado di generare valore misurabile grazie a un modello di collaborazione pubblico–privato replicabile in tutta Italia.
“Siamo orgogliosi di sostenere il progetto Roberta Guaineri al fianco di YouSport, che rappresenta un modello di collaborazione virtuosa tra istituzioni, imprese e terzo settore – ha dichiarato Giuliano Guinci, Public Affairs, Sustainability & Retail Operations Director di Entain in Italia. - Restituire spazi che coniughino sport e inclusione significa investire nel futuro dei nostri territori. In questa direzione, con il nostro CSR Award promuoviamo ogni anno momenti di confronto e co-progettazione capaci di generare partnership durevoli e risultati misurabili, concreti e sostenibili.”
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(Adnkronos) - L'ex prefetto Filippo Piritore, arrestato ieri con l'accusa di avere depistato le indagini sull'omicidio di Piersanti Mattarella, è stato interrogato dal gip prima di essere arrestato. L'ex funzionario della Squadra mobile è stato sentito dalla gip Antonella Consiglio, nell'interrogatorio preventivo, come previsto dalla riforma Nordio, e ha respinto tutte le accuse. Già nel settembre del 2024 Piritore, sentito dai pm, aveva negato tutti gli addebiti affermando di non aver fatto sparire il guanto trovato nella Fiat 127.
"Alcuna resipiscenza ha mostrato Piritore a distanza di oltre quarant'anni dai fatti quando è stato esaminato dall'ufficio del pubblico ministero nel settembre del 2024 avrebbe potuto manifestarla con un mero 'non ricordo' dato il tempo trascorso - scrive la gip Consiglio nell'ordinanza di custodia cautelare - Al contrario Piritore ha voluto fornire indicazioni ulteriormente fuorvianti sulle sorti della prova regina dell'omicidio in pregiudizio di Piersanti Mattarella. Chi opera in tal modo manifesta una pervicacia nella volontà delittuosa che collide con qualsivoglia prognosi favorevole circa il suo futuro comportamento".
Secondo Consiglio, Piritore potrebbe continuare a mentire e a depistare, "cosa che ha fatto dal 1980, giovane poliziotto, e ha continuato a fare ad oggi, sempre tacendo, occultando e quando necessario depistando, chiaramente andando al di là della tutela di sé stesso e della sua posizione".
I legali dell'ex prefetto Piritore hanno preannunciato il ricorso al Tribunale del Riesame. Gli avvocati Gabriele Vancheri e Dino Milazzo, che hanno assistito Piritore nel corso dell'interrogatorio preventivo, sostengono che il loro cliente non abbia depistato le indagini, come ritiene invece la Procura guidata da Maurizio de Lucia.
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