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Ritorna Ulassai Festival, evento dedicato agli sport outdoor

16 Maggio 2025
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Dal 30 maggio al 2 giugno arrampicata, trekking e mountain bike
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Sla, Fontana (Nemo): "Come Armida Barelli viviamo da protagonisti"

16 Maggio 2025
Alberto Fontana

(Adnkronos) - "Abbiamo il dovere di continuare a raccontare questa storia di Armida Barelli", cofondatrice dell'Università Cattolica del Sacro Cuore morta nel 1952 di Sla, sclerosi laterale amiotrofica, a cui è stato dedicato il centro clinico Nemo di Roma. Come la Beata "non abdichiamo al desiderio di essere protagonisti, a prescindere dalla malattia. Non rinunciamo a essere una risorsa per questo Paese solo perché non parliamo, solo perché respiriamo male. Non rinunciamo al diritto di avere infrastrutture che possano accogliere e sostenere tutte le nostre famiglie". Così Alberto Fontana, segretario Centri clinici Nemo intervenendo oggi a Jesi, alla prima giornata della Conferenza nazionale Aisla, Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica. 

"Siamo cresciuti in associazione pensando che la forza fosse la capacità di sollevare, di sostenere, di alleggerire il fardello della malattia che grava sulla nostra comunità - riflette Fontana - Oggi, invece, quello che sembra dominare è un altro tipo di forza: una forza che schiaccia, che esclude. E quello che abbiamo imparato dalla nostra storia è che c’è sempre qualcos’altro che viene considerato più urgente dei bisogni e dei desideri di felicità di una comunità fragile come la nostra. Siamo la marginalità, e sarà sempre più facile dimenticarsi di noi perché, quando le risorse sono poche, ci si occupa dei numeri grandi. I numeri piccoli, invece, si dimenticano. E allora dobbiamo usare tutte le storie della nostra comunità per ricordare alle istituzioni qual è il loro dovere: partire dagli ultimi, non dai primi".  

Per questo "dobbiamo continuare a combattere - rimarca il segretario Centri clinici Nemo - a costruire un’attenzione da parte delle istituzioni, che non sia solo dichiarativa o legislativa, ma che si traduca in risorse economiche per i nostri medici, per i nostri ricercatori, perché possano davvero fare la differenza. Non dobbiamo dimenticarlo mai. La sfida più grande oggi è raccontare che non siamo gli ultimi, anche se la storia ci ha posti spesso tra gli ultimi. Questo, credo, è ciò che ci insegna anche Armida Barelli - rimarca Fontana - Lei non ha solo sognato l’Università Cattolica: l’ha costruita contro tutto e tutti, con le sue risorse, con la sua convinzione, con la sua forza di persuasione. Ed è per questo che dobbiamo prendere quella storia e farla nostra, metterla nel nostro calendario e celebrarla come un momento identitario per la nostra comunità", conclude. 

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Sla, Massimelli (Aisla): "Futuro cura caregiver e assistenza a casa"

16 Maggio 2025
Fulvia Massimelli

(Adnkronos) - "Oggi più che mai servono visione e responsabilità. Il tempo dell’ascolto deve diventare scelta strutturale. Aisla continuerà a fare la sua parte con serietà, radicamento e una rete che conosce il presente e costruisce il futuro. I due giorni della conferenza nazionale qui a Jesi rappresentano per Aisla una dichiarazione di impegno. Il 'Progetto di Vita', il riconoscimento del caregiver familiare e l'investimento sull'assistenza domiciliare sono le tre direttrici su cui gioca il futuro della cura. Sono dei temi concreti che non sono più rinviabili e che richiedono un coraggio politico e delle alleanze, delle relazioni vere. Qui a Jesi abbiamo dimostrato che è possibile costruire delle soluzioni. Si parte dall'ascolto e si lavora insieme, con responsabilità e con visione". Lo ha detto all'Adnkronos Fulvia Massimelli, presidente nazionale dell'Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, in occasione della conferenza nazionale Aisla, oggi e domani a Jesi.  

"Per Aisla ascolto e prossimità non sono solo parole, ma azioni - ha poi aggiunto Massimelli - La dimostrazione sta nei numeri dell'Associazione: oltre 2.500 associati, 300 volontari, 64 presidi territoriali e più di 6.600 interventi concreti a sostegno delle persone con Sla solo nel 2024". "Noi ogni giorno entriamo nelle case delle famiglie, entriamo nelle loro storie e nelle loro fragilità. Il nostro è un impegno costante, fatto di presenza reale, di relazioni autentiche, e delle soluzioni che cerchiamo di costruire insieme e di adattarle persona per persona" ha poi concluso. 

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Malattie rare, Coccia (Nemo An): "Formazione e comunicazione per cure Sla su misura"

16 Maggio 2025
Malattie rare, Coccia (Nemo An):

(Adnkronos) - L’integrazione ospedale-territorio è una questione complessa da organizzare, ma ci sono "2 aspetti cruciali su cui si può intervenire: la formazione e la comunicazione”. Anche per la persona con Sla, sclerosi laterale amiotrofica, ci sono i Pdta, percorsi diagnostico assistenziali, “ormai fortunatamente diffusi in molte regioni e territori, e spesso sono costruiti accuratamente proprio sulle caratteristiche dei singoli territori. Ma i Pdta vanno popolati, e questi 2 concetti servono a declinarli in maniera personalizzata. Non solo in riferimento ai singoli territori, ma alle singole situazioni". Lo ha detto Michela Coccia, direttore clinico Centro Nemo Ancona, intervenendo, oggi a Jesi, alla prima giornata della Conferenza nazionale Aisla, Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica. 

"La formazione deve essere condivisa - spiega Coccia - L’iniziativa che ci offre Aisla e la Regione Marche per la formazione degli infermieri - in particolare di quelli del territorio che andranno ad operare a domicilio dei pazienti - insieme ai clinici del centro di riferimento, è veramente un’occasione unica, non solo per il passaggio di competenze, ma proprio per lo scambio e la conoscenza reciproca, e quindi per la condivisione di obiettivi". 

Sul secondo aspetto, per far comunicare ospedale e territorio "il centro Nemo - illustra l’esperta - mette una persona fisica, il nurse coach, un infermiere case manager che lavora all’interno del centro Nemo e che ha come compito proprio quello di unire il centro al territorio: personalizzare e supportare il rientro a domicilio, ma anche continuare a colloquiare con tutte le figure che si interfacciano con la persona. Sicuramente, anche utilizzando tante risorse tecnologiche che avremo a disposizione, come delle piattaforme, conclude - potremo implementare e rendere decisiva, tempestiva e utile questa comunicazione". 

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Musetti a sorpresa: "Sulla terra Alcaraz è il favorito, anche contro Sinner"

16 Maggio 2025
Lorenzo Musetti - Afp

(Adnkronos) - Lorenzo Musetti è stato battuto, nella semifinale degli Internazionali d'Italia 2025, da Carlos Alcaraz. Il tennista azzurro si è arreso in due set in semifinale, a un passo dal sogno di una finale al Masters 1000 di Roma. Musetti ha poi spiegato cosa non ha funzionato in conferenza stampa, elogiando le capacità dello spagnolo e preferendolo a Jannik Sinner: "La chiave è stata la maggiore solidità di Carlos, ha gestito meglio alcuni momenti difficili. Abbiamo avuto entrambi degli alti e bassi, anche quando ero avanti di un break nel secondo set ero troppo concentrato sugli aspetti negativi. Mi concentravo su un cattivo rimbalzo, sull’ombra o sul vento, ho cercato troppi alibi". 

"Credo che Carlos sia un altro fenomeno che viene criticato troppo e inutilmente. C’è poco da criticare, basta vedere i suoi numeri. Anche se oggi non abbiamo espresso il nostro miglior tennis come ad esempio si era visto a Montecarlo, si giocava meglio e le condizioni di oggi hanno cambiato la partita, ma ha pochi punti deboli. Magari non ha un servizio devastante come Zverev, ma è sempre molto aggressivo e cerca di comandare il gioco", ha detto Musetti, "in alcuni momenti è ingiocabile, poi abbassa l’intensità e quello è l’aspetto su cui sta lavorando di più. Ho una grandissima stima di Carlos e credo che sulla terra il miglior Carlos lo vedo favorito al momento con chiunque, compreso Sinner". 

Poi Musetti ha risposto ad Alexander Zverev, che si era lasciato andare a dichiarazioni polemiche dopo essere stato eliminato dal toscano nei quarti di finale: "Mi sono solo difeso in campo? Ognuno pensa a quello che vuole, se ha visto il match così va bene. Abbiamo giocato anche su altre superfici e l’esito è stato lo stesso, se ha visto che ho aspettato l’avversario può farlo anche lui, magari riesce a vincere la partita 

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Disabili, Locatelli: "Con riforma migliori risposte anche per pazienti con Sla"

16 Maggio 2025
Disabili, Locatelli:

(Adnkronos) - "C’è ancora tanto lavoro da fare, ma insieme condividiamo obiettivi concreti, che oggi – anche grazie all’opportunità offerta dal progetto di vita previsto dalla riforma sulla disabilità – diventano sempre più realizzabili, con l’ambizione di rispondere in modo efficace e personalizzato ai bisogni delle persone. Mi riferisco non solo alle persone con sclerosi laterale amiotrofica, ma anche a chi vive con disabilità, con malattie cronico-degenerative, rare, oncologiche. Abbiamo bisogno, per tutti, di tenere insieme la parte sanitaria, quella socio-sanitaria e quella sociale, ricordandoci sempre che alla base di tutto c’è il benessere complessivo della persona". Così Alessandra Locatelli, ministro per la Disabilità nel saluto inviato, in un videomessaggio, all’apertura della Conferenza nazionale Aisla, Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, che si svolge oggi e domani a Jesi (Ancona). 

"La salute, ma anche la formazione, il lavoro, la vita ricreativa, sociale, relazionale e affettiva: sono tutte dimensioni fondamentali - aggiunge il ministro - che dobbiamo considerare in un’ottica integrata, superando visioni frammentate o settoriali”. Su questo, secondo Locatelli è necessario “adottare un nuovo sguardo, capace di vedere in ogni persona le potenzialità e non i limiti". 

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Sla, a Jesi Aisla chiama a raccolta l’Italia della cura

16 Maggio 2025
Sla, a Jesi Aisla chiama a raccolta l’Italia della cura

(Adnkronos) - C’è un’Italia che cura, che ascolta e che non si tira indietro. È l’Italia che Aisla – Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica – ha voluto riunire oggi a Jesi, in occasione della prima giornata della sua conferenza nazionale, dal titolo evocativo: "Aisla chiama a raccolta l’Italia della cura". Un incontro corale, partecipato e ispirante, che ha visto protagonisti istituzioni, territori, professionisti, volontari e giovani studenti, uniti da un obiettivo comune: trasformare il tempo dell’ascolto in scelte politiche, sociali e culturali concrete. L’avvio dei lavori ha preso forma attraverso due momenti emblematici, capaci di incarnare il senso profondo della cura come responsabilità condivisa. Il primo, 'Aisla Forma', si è svolto all’Istituto Carlo Urbani di Porto Sant’Elpidio, dove gli studenti sono stati coinvolti in un percorso educativo sulla Sla. Questo incontro non ha solo trasmesso conoscenze, ma ha anche seminato nei giovani la consapevolezza e l’impegno verso una nuova cultura della solidarietà. Il secondo, 'Aisla Incontra', è stato un’agorà partecipata che ha riunito volontari, soci e referenti provenienti da tutta Italia. In questo spazio di dialogo e condivisione, la comunità associativa ha dato voce al cuore pulsante dell’impegno quotidiano dell’Associazione, rafforzando il senso di appartenenza e la determinazione nel perseguire obiettivi comuni. 

"Oggi più che mai servono visione e responsabilità - le parole di Fulvia Massimelli, presidente nazionale Aisla in apertura dei lavori -. Le risposte alla complessità della Sla passano attraverso modelli capaci di funzionare davvero: concreti, misurabili, replicabili. La Conferenza è un’occasione preziosa per ribadire che il tempo dell’ascolto deve tradursi in scelte strutturali, capaci di incidere. Aisla continuerà a fare la sua parte con proposte serie e la forza di una rete che conosce la realtà, vive il presente e costruisce il futuro, insieme alle persone". La Sla "non coinvolge solo chi ne è colpito, ma tutta la famiglia - ha sottolineato Pina Esposito, Segretario nazionale Aisla - chiamata a gestire una complessità quotidiana fatta di bisogni clinici, relazionali e organizzativi. Per questo in Aisla parliamo di presa in cura, non di presa in carico: un impegno condiviso tra istituzioni, famiglie e comunità. L’Assistenza domiciliare integrata ne è il fulcro, perché è nel domicilio che si costruisce la qualità della vita. Investirvi significa tutelare dignità, diritti e futuro".  

"Jesi oggi non ha semplicemente ospitato una conferenza, ma ha abbracciato una comunità. Una comunità che cammina insieme nella fragilità, portando con sé competenze, esperienze e l’etica profonda della cura. Qui, oggi, abbiamo riscoperto il valore della prossimità" ha ribadito Marisa Trobbiani, presidente Aisla Marche.  

Il pomeriggio è proseguito con l’appuntamento aperto al pubblico e trasmesso in diretta streaming. Cuore dell’evento è stata la tavola rotonda 'Nuove prospettive normative e il Progetto di Vita', spazio di confronto con le istituzioni e gli esperti per affrontare i temi fondamentali di un sistema di cura capace di rispondere alla complessità assistenziale delle malattie neurodegenerative come la Sla. Dall’evoluzione dell’assistenza domiciliare all’implementazione del Progetto di Vita, dalla valorizzazione del lavoro di cura dei caregiver familiari a una visione integrata e personalizzata dell’assistenza: un dialogo autentico, che ha acceso i riflettori sulla necessità di rinnovare i modelli culturali e operativi della cura.  

"Si tratta di una sfida di sistema che impone un profondo cambiamento culturale e operativo - ha sottolineato Paolo Bandiera, direttore Affari Generali Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) - Non basta aggiornare i criteri valutativi: è necessario garantire risposte personalizzate, integrate e continuative. Il Progetto di Vita rappresenta una straordinaria occasione per rimettere al centro la dignità e le aspirazioni delle persone, ma perché sia davvero efficace, deve poggiare su strumenti concreti, co-progettati insieme alle famiglie e alle organizzazioni che vivono quotidianamente la disabilità". 

"Sostenere chi si prende cura non è solo un dovere istituzionale, ma una responsabilità civile che la Regione Marche onora ogni giorno con azioni concrete e risorse dedicate - ha detto Filippo Saltamartini, vicepresidente e Assessore alla Sanità Regione Marche - Riconosciamo pienamente il valore del lavoro di cura svolto dai caregiver familiari, in particolare nell’ambito delle malattie complesse come la Sla. Nel 2025, con la Dgr n. 138, abbiamo stanziato risorse specifiche proprio per i caregiver delle persone con Sla, confermando l’impegno a supportare chi affronta ogni giorno una condizione di fragilità estrema.La presenza del Centro clinico Nemo di Ancona rafforza questa visione: costruire una sanità capace di integrare la pratica clinica con l’assistenza domiciliare, perché è proprio nel domicilio che si gioca la qualità della vita. Per questo investiamo nella formazione di professionisti preparati non solo dal punto di vista tecnico, ma anche umano, affinché sappiano affrontare le fragilità complesse con competenza, empatia e visione. È così che si tutelano la dignità, i diritti e il futuro delle persone più fragili e delle loro famiglie". 

A chiudere la giornata, la tavola rotonda dedicata alla figura di Armida Barelli, prima beata con Sla alla quale è stato recentemente intitolato il Centro Clinico Nemo di Roma. Lo storico e biografo Ernesto Preziosi ha tracciato il profilo di una donna che ha saputo trasformare la malattia in una testimonianza di fede, servizio e impegno educativo. "Una donna di fede, cultura e coraggio, capace di scelte radicali e controcorrente, che hanno inciso sul ruolo delle donne nella Chiesa e nella società. La sua sofferenza - ha ricordato il prof. Preziosi - vissuta con consapevolezza e spiritualità, è diventata forza generativa, luogo di testimonianza e di speranza". 

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Roma, l'Ordine dei medici propone Qr code anti-abusivi negli studi a tutela dei pazienti

16 Maggio 2025
Roma, l

(Adnkronos) - Un Qr code 'anti-abusivi' negli studi medici per aiutare il cittadino a verificare "che il professionista a cui si rivolge abbia le carte in regola per fornire le risposte di salute richieste". Una proposta che il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, poterà all'attenzione del Governatore del Lazio Francesco Rocca, "che - annuncia Magi - a breve incontrero". L'idea è apporre il codice, messo a punto da Ordine dei medici e Regione, all'ingresso in ogni studio, "in modo che il cittadino semplicemente inquadrandolo con il cellulare, possa sapere in modo rapido e chiaro se quel professionista è formato per fornire le risposte di salute richieste", aggiunge Magi nel suo intervento, oggi a Roma, all'apertura del 46esimo congresso della Societa italiana di medicina estetica (Sime), particolarmente sensibile al tema della formazione specifica dei professionisti.  

L'idea del codice nasce, spiega Magi all'Adnkronos Salute a margine della sessione d'apertura del Congresso Sime, per "tutelare il cittadino, non soltanto per quanto riguarda la medicina estetica, ma per permettere in modo semplice di essere sempre sicuri che gli studi o i centri dove si svolgono le attività sanitarie siano regolarmente autorizzati per le specifiche attività che fanno e, soprattutto, che i professionisti che ci lavorano abbiano quelle competenze e quelle capacità, certificate, per poter fare quella tipologia di atto medico. Due importanti elementi di trasparenza che possono essere verificati rapidamente: la tecnologia ci consente di tutelare le persone con gli strumenti di uso comune". 

Insomma, "un bollino di qualità che, allo stesso tempo, aiuta a sensibilizzare e responsabilizzare le persone perché, in tema di salute, non è bene affidarsi a quanto ha detto l'amico dell'amico e scegliere magari perché si paga poco. Con il Qr code si può certificare la qualità del professionista e verificare che il centro abbia le autorizzazioni necessarie a fornire i servizi di cura specifici", conclude Magi. (segue) 

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Calcio: Cagliari, col Venezia una maglia speciale per i boschi

16 Maggio 2025
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Sette giovani aquile del Bonelli al Parco di Tepilora

16 Maggio 2025
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Arrivati sei pulli dalla Spagna e uno dalla Sicilia
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Nautica, Santanchè: "Ministero del Turismo farà la sua parte"

16 Maggio 2025
Nautica, Santanchè:

(Adnkronos) - "Faccio gli auguri di buon lavoro al nuovo presidente di Confindustria Nautica, Piero Formenti, e gli dico che può contare sul ministero del Turismo. Faremo, come sempre abbiamo fatto, la nostra parte".Con queste parole la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, si è complimentata con Piero Formenti, eletto presidente di Confindustria Nautica per il quadriennio 2025-2029. La ministra è intervenuta alla Convention Satec 2025, annuale momento di incontro delle aziende aderenti all’Associazione nazionale di categoria che rappresenta, promuove e tutela, in Italia e nel mondo, l’intera filiera della nautica da diporto. 

“Spesso si parla di overtourism – prosegue Daniela Santanchè – ma in Italia c’è l’undertourism. Possiamo parlare di overtourism in tre o quattro città, poi abbiamo le nostre aree interne, i nostri piccoli borghi dove invece dobbiamo sviluppare moltissimo il turismo”. Il ministro del Turismo ricorda poi l’importanza del mare: “In passato a volte ci siamo dimenticati di essere una penisola e il mare è una risorsa che in passato non siamo stati capace di mettere a regime. Ieri è stata data una grandissima notizia: l'America's Cup si terrà a Napoli. Portarla in Italia è un grande per il settore nautico, un'occasione per far appassionare i più giovani e uno straordinario evento che può veramente fare la differenza non soltanto per il Sud ma tutta per tutta l'Italia”. 

In chiusura Daniela Santanchè sottolinea i dati riguardanti il turismo nautico: “Il turismo nautico in Italia sta andando molto bene, perché nel 2024 abbiamo avuto una crescita del 2%, nel 2025 è prevista una crescita del 2,9 per quanto riguarda gli ormeggi stanziali e del 3,2 per gli ormeggi di passaggio”. 

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Giro d'Italia, ad Ayuso la settima tappa. Roglic torna in maglia rosa

16 Maggio 2025
Primoz Roglic - Afp

(Adnkronos) - Juan Ayuso vince la settima tappa del Giro d'Italia 2025, 168 chilometri da Castel di Sangro a Tagliacozzo. Lo spagnolo dell'Uae Team Emirates Xrg ha tagliato per primo il traguardo davanti al messicano Isaac Del Toro, suo compagno di squadra, e il colombiano Egan Bernal del team Ineos Grenadiers, staccati di 4 secondi. Quarto all'arrivo Primoz Roglic della Red Bull-Bora-Hansgrohe, nuova maglia rosa: lo sloveno è il nuovo leader della corsa con un vantaggio di 4 secondi su Ayuso, 9 secondi su Del Toro e 27 secondi sull'italiano Antonio Tiberi della Bahrain Victorious, oggi sesto all'arrivo, dopo Giulio Ciccone (Lidl-Trek) e davanti a Damiano Caruso (Bahrain Victorious). 

La settima tappa porta la Corsa Rosa in Abruzzo ma anche il primo arrivo in salita, con il traguardo che coincide con il primo Gpm di prima categoria dell'edizione 108 del Giro d'Italia, al termine di una salita di quasi 12 chilometri con picchi del 14%. La tappa è contraddistinta da una fuga che viene ripresa a 5000 metri dal traguardo mentre prima degli ultimi 8 km la maglia rosa Pedersen si stacca dopo il grande lavoro fatto per la squadra e l'uomo classifica del team Lidl-Trek, Ciccone. A 3 km al traguardo le pendenze salgono fino al 12-14%, a 2.5 km la salita comincia a essere dura iniziando a fare selezione. Bernal è al terzo posto nel gruppo di testa, seguendo a ruota Ciccone scortato da Vacek.  

Passano 200 metri e il primo sussulto è di Rafal Majka (Uae Team Emirates Xrg) che si porta in testa al gruppetto di 23 ciclisti. Chi parte per primo potrebbe vincere ma rimangono tutti in attesa fino a quando mancano 1300 metri al traguardo: attacca Ciccone, seguito da Tiberi e da Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team), Roglic non reagisce ma c'è il suo gregario Giulio Pellizzari che colma il vuoto lavorando per il capitano della Red Bull-Bora-Hansgrohe. Dopo 100 metri altro attacco di Ciccone ma reagisce Bernal che, quando mancano 600 metri al traguardo, tenta lo scatto dopo il grande lavoro della Ineos.  

Nella sua azione il colombiano è marcato stretto da Del Toro e Ciccone, con Tiberi e Ayuso insieme dopo di loro, poi quando mancano 500 metri Ayuso passa all'interno e supera tutti. Bernal prova a ricucire il vuoto con Ciccone alla sua ruota ma il secondo scatto dello spagnolo, quando mancano 400 metri all'arrivo, è decisivo: lo scalatore vince in solitaria. Quattro secondi dopo l'arrivo del classe 2002, alla sesta vittoria stagionale, arrivano in fila Del Toro, Bernal, Roglic, Ciccone, Tiberi, Caruso, Carapaz, a 8 secondi di distacco arrivano Poole e Storer. 

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Accoltellò Salman Rushdie, condannato a 25 anni di carcere

16 Maggio 2025
Salman Rushdie (Afp)

(Adnkronos) - È stato condannato a 25 anni di carcere, il massimo della pena, Hadi Matar, il 27enne statunitense di origini libanesi riconosciuto colpevole del tentato omicidio dello scrittore anglo-indiano Salman Rushdie, aggredito con un coltello il 12 agosto 2022 durante un evento pubblico a Chautauqua, nello Stato di New York. La sentenza è stata pronunciata oggi dal giudice David W. Foley, al termine di un'udienza durata circa un'ora dal Tribunale della contea di Chautauqua. 

Rushdie, 77 anni, era intervenuto a una conferenza letteraria presso un centro culturale quando Matar salì sul palco e lo colpì ripetutamente, causandogli gravi ferite. Lo scrittore, che ha rischiato la vita, è oggi cieco da un occhio e ha riportato danni permanenti a una mano e al volto. Durante la breve dichiarazione concessagli prima della sentenza, Matar ha affermato di considerare Rushdie "un ipocrita e un bullo", motivando così, senza alcun segno di pentimento, il gesto che ha scioccato l'opinione pubblica mondiale. La giuria ha impiegato meno di due ore per raggiungere un verdetto di colpevolezza. La difesa non ha chiamato testimoni, e lo stesso Matar ha scelto di non testimoniare in aula. 

L’attacco a Rushdie è avvenuto dopo decenni di minacce rivolte allo scrittore anglo-indiano, da tempo sotto protezione per via della condanna a morte (fatwa) emessa nel 1989 dalla Guida suprema iraniana, l'ayatollah Khomeini, a causa del romanzo "I versetti satanici", pubblicato nel 1988. L'opera, che contiene una rappresentazione romanzata del profeta Maometto, fu considerata blasfema da molti musulmani e provocò violente reazioni in tutto il mondo islamico. Rushdie ha vissuto a lungo sotto scorta e in clandestinità, simbolo globale della libertà d'espressione. L'attacco del 2022 ha riaperto il dibattito sulla violenza fondamentalista e sulla protezione degli intellettuali minacciati per le proprie opere. 

A pochi giorni dalla sentenza, il celebre scrittore anglo-indiano tornerà nel Regno Unito per partecipare all'Hay Festival, uno degli appuntamenti culturali più prestigiosi al mondo, che si terrà dal 22 maggio al 1º giugno 2025. 

Rushdie ha scelto il palco di Hay-on-Wye, nel Galles, per raccontarsi attraverso "Coltello. Meditazioni dopo un tentato assassinio", il libro scritto dopo l'attentato, e "La città della vittoria", il suo ultimo romanzo, entrambi pubblicati in italiano da Mondadori. "Ma il suo ritorno non è solo letterario: è una dichiarazione di resistenza. È la risposta di un uomo che ha trasformato la violenza in narrazione e la paura in libertà", ha sottolineato la Bbc che ha anticipato la prossima presenza dell'autore al festival. 

Sul palco dell'Hay Festival lo scrittore riaffermerà il suo "diritto alla parola", ha annunciato Rushdie. "Ricordo di aver pensato che stavo morendo", ha raccontato lo scrittore. "Per fortuna mi sbagliavo". Con "Coltello" ha trasformato l'attentato in materia letteraria, in un atto di autodifesa morale. "La sua presenza all’Hay Festival è il simbolo di un’intellettualità che non si piega, di una cultura che resiste - ha detto la Bbc - In un mondo segnato da estremismi e intolleranze, Salman Rushdie torna non solo come autore, ma come testimone della forza della parola. La stessa parola che trentacinque anni fa gli ha cambiato la vita. E che oggi, ancora, la salva". 

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