(Adnkronos) - Samsung ha recentemente presentato il nuovo Galaxy S25 Edge, che si distingue non soltanto per il suo design ultrasottile, per soli 163 grammi, ma anche per una protezione elevata del dispositivo garantita per l'uso quotidiano da una scocca in titanio e l'adozione del nuovo Corning Gorilla Glass Ceramic 2 per il display frontale. Quest'ultimo è un vetro ceramico specificamente progettato per offrire una resistenza avanzata capace allo stesso tempo di offrire un profilo straordinariamente sottile.
La collaborazione tra Samsung e Corning ha permesso di coniugare l'eleganza e la resistenza che contraddistinguono la serie Galaxy S. Questa sinergia ha unito la tecnologia avanzata del vetro di Corning con i processi produttivi e le tecnologie proprietarie di Samsung, ottenendo un design sofisticato unito a una notevole durabilità che rendono unico il Galaxy S25 Edge.
Kwangjin Bae, EVP e responsabile del Mechanical R&D Team della Mobile eXperience Business (MX) di Samsung Electronics, ha dichiarato: “Galaxy S25 Edge rappresenta un nuovo punto di riferimento per design e prestazioni, affermandosi come il dispositivo più sottile mai realizzato nella storia della serie Galaxy S. Per concretizzare questo design innovativo, è stato fondamentale sviluppare un materiale per il display che fosse al contempo eccezionalmente sottile e incredibilmente resistente – una sfida che ha visto Samsung e Corning unite da una visione comune di ingegneria funzionale e innovazione focalizzata sull'utente. Questa visione si materializza in ogni singolo dettaglio del Galaxy S25 Edge”.
Il Gorilla Glass Ceramic 2 offre durabilità e resistenza al display grazie alla presenza di cristalli finemente incorporati all'interno della sua matrice di vetro, migliorando significativamente la resistenza del display. La combinazione di vetro e componenti cristallini è specificamente progettata per offrire una maggiore robustezza, preservando al contempo un'elevata trasparenza ottica. A rafforzare ulteriormente le proprietà del vetro ceramico interviene il processo di scambio ionico sviluppato da Corning, che contribuisce ad aumentarne la resistenza ai danni e la tenuta strutturale nel tempo.
Andrew Beck, Vicepresidente e General Manager di Corning Gorilla Glass, ha commentato: “Con Gorilla Glass Ceramic 2, abbiamo raggiunto una straordinaria combinazione di sottigliezza e resistenza, offrendo il meglio di entrambi i mondi – una durabilità eccezionale in un design moderno, elegante e premium. Il design del Galaxy S25 Edge, valorizzato dal Gorilla Glass Ceramic 2, testimonia l'impegno congiunto di Corning e Samsung nel creare soluzioni che rispondano alle aspettative sempre più elevate dei consumatori a livello globale”.
(Adnkronos) - Sergio Mattarella agli Internazionali d'Italia 2025. Il Presidente della Repubblica sarà presente domani al Foro Italico per assistere alla finale del tabellone femminile tra Jasmine Paolini e Coco Gauff, la prima con un'italiana impegnata nella storia del torneo dal 1985. Lo ha annunciato il presidente della Fitp, Angelo Binaghi, a margine della seconda edizione del progetto 'Sport e Innovazione Made in Italy', iniziativa di diplomazia dello sport che promuove le eccellenze italiane nel mondo in collaborazione con le Federazioni italiane di Atletica Leggera, Nuoto e Tennis e Padel, presso la Sala dei Trattati della Farnesina.
Si conferma così la vicinanza del Presidente della Repubblica al mondo dello sport e la sua passione per il tennis, che ha dimostrato a gennaio nella cerimonia al Quirinale con il presidente Binaghi e i protagonisti dei trionfi in Coppa Davis e in Billie Jean King Cup dello scorso novembre a Malaga, con i capitani Filippo Volandri e Tathiana Garbin.
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(Adnkronos) - E' uno dei pilastri dell'economia del nostro Paese, riconosciuto in tutto il mondo. Ma per far sì che mantenga la sua leadership servono investimenti in nuove tecnologie e innovazione. Che in Italia, invece, scendono sempre di più, penalizzando le tantissime startup, che, spesso vanno a cercare fortuna all'estero. Stiamo parlando dell'agroalimentare, settore di punta del made in Italy e traino del nostro Pil, che oggi però si trova davanti a sfide decisive, come spiega ad Adnkronos/Labitalia Michele Costabile, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese (marketing) all'università Luiss di Roma dove dirige Luiss X.ITE - centro di ricerca su tecnologie e comportamenti di mercato, che ha realizzato il primo 'Rapporto sulla trasformazione tecnologica della filiera agroalimentare. Il contributo della startup economy', nell'ambito del progetto promosso da Federalimentare e sostenuto da Confagricoltura.
"Noi come Italia -spiega Costabile- oggi arriviamo addirittura ad avere un peso dell'agroalimentare sul Pil che è stabilmente del 30%, con turisti che vengono in Italia attratti alla bellezza del Paese e dal cibo, prima di ogni altra cosa. Visto che il resto del mondo sta investendo tanto sull'agroalimentare per il futuro, per riuscire a soddisfare le esigenze di una popolazione che arriverà nei prossimi 20-25 anni a 9 miliardi di persone, se noi non facciamo questo stesso investimento oggi, il domani che si costruisce oggi ci vedrà con una posizione meno rilevante". E i numeri che emergono dal Rapporto evidenziano invece uno scenario negativo per il sostegno alle startup di settore. Nel 2024, infatti, sono stati investiti in startup agri&foodtech poco più di 100 milioni di euro, in calo rispetto al valore degli investimenti nel 2023 (poco più di 140 milioni di euro; -28%) e nel 2022 (poco più di 150 milioni di euro; -36% il decremento 2024 su 2022).
Una situazione drammatica visto che, come sottolinea Costabile, "in tutti i settori del mondo ormai la gran parte dell'innovazione o arriva o è stimolata dalle startup, e non a caso si parla di startup economy". E senza innovazione si ferma la crescita. "I numeri sono da brivido, dobbiamo agire. Perché già oggi, per stare al passo con gli altri Paesi, non per stare meglio degli altri, dovremmo investire 5 volte quello che stiamo facendo", sottolinea Costabile. Confrontando infatti quanto investito in Italia con la media di quattro Paesi europei di riferimento, dal Rapporto emerge che per colmare il gap, per esempio, in rapporto al valore produzione agricola, il valore degli investimenti agri&foodtech dovrebbe essere oltre 500 milioni di euro annui, appunto en 5 volte di più rispetto al dato reale del 2024.
Una situazione che sta portando tanti 'cervelli' ad andare a cercare fortuna, e investimenti, fuori dal nostro Paese se è vero che "sulle 2.500 start-up agroalimentari presenti in Europa circa il 10% potrebbe avere un fondatore, o co-fondatore, italiano. E' un dato che si riserviamo di validare in modo più puntuale nella seconda edizione del nostro Rapporto", sottolinea.
Non c'è da perdere tempo, insomma, e servono azioni incisive per sostenere un comparto come l'Agri&foodtech che può essere decisivo nell'economia del nostro Paese nei prossimi anni. E per Costabile sono diverse le proposte che "riguardano il mondo dell'università, della ricerca, ma anche delle associazioni in categoria delle imprese. Ad esempio così come a Milano, dopo l'Expo, hanno fatto un investimento colossale per creare il Mind. E all'interno del Mind, la punta di diamante è lo Human Technopole, oggi bisogna creare un agri-food technopole. Qualcosa si sta facendo a Napoli, con il rettore dell'Università Federico II, molto capace e competente, che sta spingendo per lo sviluppo di questo agri-tech center, ma non basta. Data la nostra primazia nella filiera agroalimentare, ne dobbiamo avere almeno due in Italia. Oltre alla Campania penso alla food valley in Emilia, perché così c'è la prossimità con il mondo delle imprese", sottolinea Costabile.
Per Costabile questi due agri-tech center sono fondamentali "perchè le persone devono vedere, devono andare a cena insieme, per poter partorire idee nuove e soprattutto per poter trovare la chimica necessaria per realizzarle. L'innovazione passa dall'interazione fisica del corpo delle persone, guardandosi in faccia", sottolinea.
E poi per il docente della Luiss è necessario che startup e imprese si 'parlino'. "Bisogna fare in modo che il mondo delle start-up non sia staccato dal mondo corporate, che non siano due mondi separati. Il corporate guarda le start-up come quattro ragazzini fuori di testa e le start-up guardavano il mondo corporate come dei vecchi dinosauri. Non è così. Questi due mondi devono interagire strettamente, ricordando al mondo corporate che ogni grande azienda, prima di diventare grande era una start-up, era bambina, no? Quindi bisogna fare in modo che questi due mondi interagiscono di più. Con risorse economiche, con investimenti, con piani di lavoro congiunto, laboratori di sperimentazione, quindi cose concrete", ribadisce.
Ma non basta. "Terzo elemento fondamentale, gli organi governativi e, diciamo, anche le aziende devono capire che gli investimenti devono essere fatti, non solo in misura rilevante, ma anche intelligente. Dobbiamo fare in modo che il mondo privato abbia dei vantaggi nell'investire in venture capital. E i vantaggi sono detrazioni vere e immediate. Io, per esempio, mi trovo a Londra, dove se un privato come me o come lei investe anche solo 10.000 euro in una start-up, gli arrivano 4.000 euro sul bonifico in banca, appena l'investimento viene registrato dalla banca. O come in Canada dove avevano gli stessi problemi dell'Italia e hanno fatto una legislazione per incentivare l'interesse dei privati", sottolinea.
Oggi lo scenario in Italia non è esaltante, come spiega Costabile. "Oggi in Italia ci sono solo due Fondi che investono veramente sulle start-up. Uno grande e importante che si chiama 'Linfa Agrifoodtech innovation fund' e un altro, più piccolo, 'Maia'. Sono pochi, hanno una dotazione di 100 milioni di euro da investire in 5 anni, noi ne dobbiamo investire 500 milioni all'anno. Quindi mancano 2 miliardi e 300 milioni di euro per arrivare a quanto dovremmo investire per essere al passo con gli altri Paesi", sottolinea il docente della Luiss.
E per salvare la competitività di un settore, l'agroalimentare, che "è -ricorda Costabile- un elemento essenziale della cultura italiana tanto decantata e apprezzata nel mondo. E gli investimenti in Agrifoodtech hanno un impatto straordinario sul clima perchè l'agricoltura e agroalimentare sono i principali responsabili di emissione di Co2 ed è normale che quando innovo abbasso queste emissioni con un impatto molto positivo sul clima. Moltissime innovazioni che arrivano dalle startup di questo settore hanno poi un impatto su energia, salute, su nuovi materiali circolari, sulla giustizia sociale rendendo più accessibile l'alimentazione", conclude
(Adnkronos) - "Il tumore del seno localizzato rappresenta una neoplasia in stadio precoce potenzialmente guaribile. I tumori in stadio precoce possono essere in stadio 1, 2 e 3. L'incidenza nel nostro paese è intorno a 55-58 mila nuovi casi per anno, in accordo ai dati di numeri del cancro dell’ Associazione italiana di oncologia medica, Aiom. Quello che è molto rilevante è che i programmi di screening precoce possono identificare anche tumori molto piccoli con linfonodi negativi. Nonostante uno stadio precoce, ci può però essere, in ogni caso, un rischio di recidiva", anche nello "stadio 1", ma che è più "frequente nello stadio 2 e 3. Per questo negli ultimi anni abbiamo molto migliorato gli algoritmi di trattamento per la prevenzione delle recidive nei tumori mammari in fase precoce. La percezione del rischio è veramente essenziale e si deve basare non solo sulla presenza o meno di interessamento linfonodale, ma anche e soprattutto su fattori biologici, che possono essere, eventualmente, l'indice proliferativo, oppure l'utilizzo di molti 'gene panel' che possono predire il rischio dal punto di vista genomico". Lo ha detto all’Adnkronos Salute Giuseppe Curigliano, professore ordinario di Oncologia medica, università La Statale di Milano e vicedirettore scientifico, Istituto europeo di oncologica, direttore divisione Sviluppo di nuovi farmaci per terapie innovative Ieo, Irccs, Milano, in occasione della campagna #PronteAPrevenire, promossa da Novartis, in collaborazione con Andos, Europa Donna Italia, IncontraDonna e Salute Donna Odv, per fornire strumenti e informazioni per la gestione consapevole del rischio di recidiva.
"L'utilizzo degli inibitori delle cicline ha sicuramente migliorato la prognosi di queste pazienti - spiega Curigliano - Oggi abbiamo un nuovo presidio terapeutico approvato anche per pazienti con linfonodi negativi: anche in questo sottogruppo c'è un rischio di recidiva", e i dati degli studi evidenziano che si "riduce il rischio di recidiva locale (invasive disease free survival) e a distanza (distance relapse free survival). È possibile guarire? Ovviamente è possibile - chiarisce Curigliano - perché l'utilizzo degli inibitori delle cicline in aggiunta alle terapie chirurgiche radianti e di terapia endocrina riducono in maniera significativa il rischio di recidiva locale e di recidiva a distanza".
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(Adnkronos) - "Il tumore del seno è certamente una delle storie di maggiore successo dell'oncologia: è uno dei tumori attualmente più guaribili. L’ormono sensibile, in particolare, ha dei tassi di recidiva molto bassi. Una volta asportato il nodulo ed effettuate le terapie preventive opportune, i tassi di recidiva a 10 anni non superano il 10% in media anche se, in presenza di alcuni fattori di rischio, possono essere più elevate. Ad esempio, la presenza di 3 o più linfonodi metastatici può far aumentare questo rischio di recidiva anche a quasi il 40%. Stiamo lavorando per migliorare la prognosi anche di queste pazienti, che mantengono un rischio sostanziale" con la "prevenzione terziaria, un termine un po' desueto, che è proprio la prevenzione delle recidive". Così Michelino De Laurentiis, direttore Sc Oncologia clinica sperimentale di Senologia, Istituto nazionale tumori Fondazione Pascale di Napoli, all’Adnkronos Salute commenta l’importanza della campagna #PronteAPrevenire, promossa da Novartis, in collaborazione con Andos, Europa Donna Italia, IncontraDonna e Salute Donna Odv, per fornire strumenti e informazioni utili alla gestione consapevole del rischio di recidiva.
Il problema dei tumori è che "pur asportando e eliminando qualunque traccia di malattia - spiega l’oncologo - eventuali cellule presenti nell'organismo possono, anche a distanza di 20 o 30 anni, riprodursi e dare recidive locali, che sono un problema poco importante, ma anche metastasi negli altri organi". La prevenzione terziaria comprende "tutti gli interventi terapeutici che noi facciamo per prevenire le recidive". Sono quelli noti comunemente come "terapie adiuvanti: si fa l'intervento e si danno dei farmaci, eventualmente anche radioterapia, per adiuvare" quanto ottenuto con la chirurgia "e guarire la paziente". Oggi sappiamo che "questa è la parte più importante dell'intera strategia terapeutica, è quella che ci ha con sentito di raggiungere i risultati attuali".
La campagna #PronteAPrevenire è "importante perché focalizza l'attenzione su quella che è una delle opzioni terapeutiche che abbiamo a disposizione per ridurre ulteriormente il rischio in quelle donne che ancora presentano" una probabilità "di recidiva a distanza - sottolinea De Laurentiis - Oggi abbiamo nuove opzioni terapeutiche” che prevedono l'utilizzo "di un inibitore delle cicline che è prescrivibile per un'ampia proporzione di queste pazienti". Questi farmaci "sono in grado di abbattere ulteriormente, in maniera consistente, questo rischio, mettendo le basi per l'aumento dei tassi di guarigione definitiva di queste pazienti. Si tratta di un avanzamento, dal mio punto di vista, veramente rilevante", conclude.
Leggi tutto: Oncologo De Laurentii: 'prevenzione terziaria abbassa recidive cancro seno'
(Adnkronos) - È stata presentata oggi a Milano ‘Pronte a prevenire’ una campagna di sensibilizzazione dedicata alle donne che hanno affrontato un tumore al seno localizzato, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sull’importanza della prevenzione legata al rischio di recidiva. Promossa da Novartis, l’iniziativa è stata sviluppata in collaborazione con tutte le principali associazioni di pazienti operanti nell’area: Andos, Europa Donna Italia, IncontraDonna e Salute Donna Odv. #PronteAPrevenire - informa una nota - porta il volto di 4 donne delle associazioni che sostengono la campagna e che hanno già affrontato il tumore al seno. Con le loro storie, rappresentano tutte le donne che desiderano prevenire un possibile ritorno della malattia. La campagna si inserisce nell’ambito del progetto editoriale 'È tempo di vita' e offrirà non solo supporto informativo - attraverso interviste a esperti e approfondimenti sul tumore al seno localizzato sul sito etempodivita.it - ma cercherà di coinvolgere la community online di Facebook e Instagram per creare una sensibilità condivisa sull’importanza della prevenzione terziaria, che ha l’obiettivo di ridurre il rischio di recidiva grazie all’utilizzo delle terapie adiuvanti.
Affrontare il tumore al seno in fase precoce è un cammino personale complesso, fatto di scelte e sfide. Per questo #PronteAPrevenire avrà come simbolo di forza collettiva un’immagine che utilizzerà la metafora del puzzle per rappresentare l’unicità di ogni storia che si completa in una visione collettiva. In tal senso la community delle donne attive sui canali social di ‘È tempo di vita’ sarà chiamata a condividere una parola evocativa e un colore che le rappresenta in questo percorso di guarigione. Questi contributi saranno e daranno vita a un’iniziativa che a ottobre, durante il mese rosa, incarnerà l’impegno di tutta la comunità delle pazienti con tumore al seno e di Novartis ad essere in prima linea nella prevenzione del tumore alla mammella.
La campagna di sensibilizzazione nasce da un bisogno emerso dal reale ascolto delle pazienti, grazie a una ricerca condotta da Europa Donna Italia insieme ad Iqvia e con il sostegno di Novartis Italia, su oltre 170 pazienti. "Dalla ricerca emerge una forte richiesta, da parte delle pazienti, di ricevere informazioni più dettagliate dal proprio medico sul rischio di recidiva - afferma Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia. - Quattro pazienti su 10 affermano, infatti, di non ricevere abbastanza informazioni a riguardo, e 2 su 10, dopo la diagnosi, non conoscono il proprio livello di rischio. Eppure prevenire una possibile recidiva è considerato l’obiettivo terapeutico più importante per il 44% delle intervistate. Per questo crediamo che ogni iniziativa volta a promuovere una comunicazione corretta ed efficace in quest’ambito sia preziosa, ancor più se consideriamo che oltre la metà delle pazienti (54%) vede nella terapia adiuvante una prospettiva che dà forza, percependola come fondamentale nonostante la fatica che si prova nel seguirla".
L’indagine evidenzia inoltre che 9 pazienti su 10 ricercano attivamente informazioni sul tema - attraverso il proprio medico e altri canali - e che circa la metà del campione percepisce come obiettivo terapeutico più importante proprio quello di prevenire le recidive e considera positivamente un’eventuale terapia adiuvante.
"Anche dopo aver superato la fase iniziale del tumore al seno, è fondamentale che le pazienti siano consapevoli del rischio di recidiva, che può presentarsi anche a distanza di molti anni - sottolinea Giuseppe Curigliano, professore ordinario di Oncologia medica, Università La Statale di Milano e vicedirettore Scientifico, Istituto europeo di oncologica, Irccs Milano e direttore della divisione Sviluppo di Nuovi farmaci per Terapie Innovative Ieo - Secondo alcuni studi il rischio di recidiva delle pazienti con tumore al seno in fase precoce con malattia ormonosensibile ed Her2 negativa si registra in una percentuale compresa tra il 10% e il 17% per gli stadi I, per aumentare ad un range tra il 10% e 50% negli stadi II e III anche dopo 20 anni dalla diagnosi e dalla conclusione della terapia endocrina. La prevenzione terziaria è quindi essenziale e la consapevolezza delle donne su questo tema è di fondamentale importanza per migliorarne la qualità di vita".
Il carcinoma della mammella è il tumore più frequentemente diagnosticato nelle donne in Italia, con circa 53.686 nuove diagnosi stimate nel 2024. Nonostante l'elevata incidenza, la sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è dell' 88%, e del 91% la probabilità di vivere ulteriori 4 anni dopo aver superato il primo anno dalla diagnosi, segni dei progressi fatti nella diagnosi precoce e nel trattamento. "I tumori mammari ormonosensibili Hr+/Her2-, che costituiscono circa il 70% di tutti i tumori della mammella , presentano di solito una buona prognosi nel breve periodo, ma possono recidivare a distanza di molti anni - chiarisce Michelino De Laurentiis, direttore Sc Oncologia clinica sperimentale di Senologia Istituto nazionale tumori Fondazione Pascale di Napoli - È quindi fondamentale migliorare il controllo a lungo termine della patologia e in questo ci vengono in aiuto anche nuove opzioni terapeutiche come gli inibitori di Cdk4/6, i quali, in aggiunta alla terapia ormonale standard, possono rappresentare un promettente strumento di prevenzione terziaria per un ampio numero di pazienti".
Ogni paziente "è unica e diversa - evidenzia Alberto Zambelli, direttore Oncologia Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo e professore associato di Oncologia Università degli Studi di Milano-Bicocca - Per questo è fondamentale che ogni volta si crei tra medico-paziente un rapporto di alleanza esclusiva, basato sulla fiducia e sulla comunicazione aperta. Questo permette un percorso terapeutico condiviso e consapevole, perché la persona possa sentirsi accompagnata e supportata durante tutte le fasi della cura e della sorveglianza oncologica. Per questo le iniziative che promuovono conoscenza e consapevolezza favoriscono il rapporto medico-paziente, migliorano l'aderenza alle cure e ai controlli, contribuiscono a ridurre paure e ansie e infine migliorano la qualità di vita delle pazienti e gli esiti di cura".
Questa campagna "conferma il nostro impegno continuo a fianco delle associazioni pazienti e delle società scientifiche per sviluppare trattamenti sempre più innovativi ed efficaci - conclude Paola Coco, Medical Affairs Head di Novartis Italy - Un impegno che si sostanzia ogni giorno anche attraverso iniziative come #PronteAPrevenire, che ci consentono di accompagnare le pazienti durante l’intero percorso di cura con strumenti che possono contribuire a renderle sempre più consapevoli e informate".
Leggi tutto: Cancro seno localizzato, la campagna 'Pronte a prevenire' su rischio recidive
(Adnkronos) - "Il tumore del seno è certamente una delle storie di maggiore successo dell'oncologia: è uno dei tumori attualmente più guaribili. L’ormono sensibile, in particolare, ha dei tassi di recidiva molto bassi. Una volta asportato il nodulo ed effettuate le terapie preventive opportune, i tassi di recidiva a 10 anni non superano il 10% in media anche se, in presenza di alcuni fattori di rischio, possono essere più elevate. Ad esempio, la presenza di 3 o più linfonodi metastatici può far aumentare questo rischio di recidiva anche a quasi il 40%. Stiamo lavorando per migliorare la prognosi anche di queste pazienti, che mantengono un rischio sostanziale" con la "prevenzione terziaria, un termine un po' desueto, che è proprio la prevenzione delle recidive". Così Michelino De Laurentiis, direttore Sc Oncologia clinica sperimentale di Senologia, Istituto nazionale tumori Fondazione Pascale di Napoli, all’Adnkronos Salute commenta l’importanza della campagna #PronteAPrevenire, promossa da Novartis, in collaborazione con Andos, Europa Donna Italia, IncontraDonna e Salute Donna Odv, per fornire strumenti e informazioni utili alla gestione consapevole del rischio di recidiva.
Il problema dei tumori è che "pur asportando e eliminando qualunque traccia di malattia - spiega l’oncologo - eventuali cellule presenti nell'organismo possono, anche a distanza di 20 o 30 anni, riprodursi e dare recidive locali, che sono un problema poco importante, ma anche metastasi negli altri organi". La prevenzione terziaria comprende "tutti gli interventi terapeutici che noi facciamo per prevenire le recidive". Sono quelli noti comunemente come "terapie adiuvanti: si fa l'intervento e si danno dei farmaci, eventualmente anche radioterapia, per adiuvare" quanto ottenuto con la chirurgia "e guarire la paziente". Oggi sappiamo che "questa è la parte più importante dell'intera strategia terapeutica, è quella che ci ha con sentito di raggiungere i risultati attuali".
La campagna #PronteAPrevenire è "importante perché focalizza l'attenzione su quella che è una delle opzioni terapeutiche che abbiamo a disposizione per ridurre ulteriormente il rischio in quelle donne che ancora presentano" una probabilità "di recidiva a distanza - sottolinea De Laurentiis - Oggi abbiamo nuove opzioni terapeutiche” che prevedono l'utilizzo "di un inibitore delle cicline che è prescrivibile per un'ampia proporzione di queste pazienti". Questi farmaci "sono in grado di abbattere ulteriormente, in maniera consistente, questo rischio, mettendo le basi per l'aumento dei tassi di guarigione definitiva di queste pazienti. Si tratta di un avanzamento, dal mio punto di vista, veramente rilevante", conclude.
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(Adnkronos) - “Investopia è assolutamente è molto importante perché questo offre l'opportunità di poter parlare, di poter dialogare, di poter capire le azioni migliori. Parlo da un punto di vista del turismo, di strategie che dobbiamo mettere in atto. Io tra pochi minuti ho un bilaterale con il ministro del Turismo” degli Emirati Arabi. “Le relazioni sono molto buone e andiamo avanti sul dialogo e su una visione che sia il più globale possibile per il turismo”. Lo ha detto la ministra del Turismo, Daniela Santanchè arrivando a Piazza Affari per partecipare a Investopia. “I temi prioritari - ha aggiunto - sono vedere sempre quali sono le opportunità che abbiamo reciprocamente con i vari Paesi. C’è tanta voglia d'Italia nel mondo, abbiamo sempre più turisti internazionali che vengono in Italia e quindi dobbiamo capire come poter sfruttarlo al meglio”.
“Ovviamente - ha proseguito - anche la notizia di ieri annunviata al nostro presidente del Consiglio, Giorgio Meloni, l'American Cups a Napoli va nella giusta direzione, sia per il Sud sia per l'Italia intera. Questo vuol dire investimenti, posti di lavoro, e una grande promozione dell'Italia nel mondo come dimostrano tutti gli eventi sportivi e lo stiamo vedendo adesso a Roma con gli internazionali di tennis”.
“Come sta andando il turismo? Per la prima volta abbiamo superato la Francia e siamo secondi nel podio europeo, abbiamo davanti solo la Spagna ma lavoriamo perché gli italiani si meritano di stare sul primo gradino del podio”.
“L’Italia - ha sottolineato - deve essere una nazione di qualità. Lo sforzo è cambiare il paradigma: non quanti turisti abbiamo ma quanto spendono e quanto lasciano alle nostre comunità. La sfida è sulla qualità dei servizi, che non è lusso”. Non a caso, ha ricordato il ministro, “abbiamo messo 1 miliardo e 380 milioni delle risorse del Pnrr per aiutare le strutture ricettive a migliorare i loro servizi, perché l’Italia è una nazione di qualità e non di quantità”. Secondo Santanchè il turismo è “un ponte per la pace”, perché, “quando noi conosciamo le persone e ci confrontiamo abbiamo meno paura gli uni degli altri. Abbiamo bisogno di pace nel mondo e il turismo sta creando un ponte di pace. Credo che dovremmo sfruttarlo di più. Io sono convinta che faremo la nostra parte e andiamo avanti in questa direzione vincente per l’iItalia e per il resto del mondo”.
“L’intelligenza artificiale oggi fa parte delle nostre vite ed è più importante della rivoluzione industriale, è una rivoluzione antropologica, perché stiamo cambiando noi, come persone, con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Deve essere uno strumento nelle mani dell’uomo e non il contrario. Dobbiamo averne visione umanistica. Io sono convinta che non sarà una minaccia se sapremo leggerla, e anche per il turismo può essere una grande opportunità”.
“Sono contenta di sapere che gli Emirati Arabi stiano per insegnarla nelle scuola - ha osservato - perché la parte più importante dell’Ia è formare i giovani da questo punto di vista L’Ia è un grande cervellone che ha i dati di tutto il mondo e il padrone oggi, lo sappiamo, è chi ha i dati. Al ministero stiamo creando una piccola intelligenza artificiale con i dati del ministero e stiamo raccogliendo con società specializzate tutti i dati che ci sono nel mondo per fare questa Date Lake”.
Leggi tutto: Santanchè: "Bilaterale con ministro Turismo emiratino, rapporti buoni"
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