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Caso Epstein, l'ex super avvocato: "Ghislaine sa tutto, liberatela e parlerà"

21 Luglio 2025
Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - Alan Dershowitz, ex avvocato di Jeffrey Epstein e di Donald Trump, ritiene che Ghislaine Maxwell, la complice del multimilionario condannata a 20 anni di carcere per abusi su minori, dovrebbe essere scarcerata e ottenere l'immunità per fare i nomi di tutte le persone coinvolte nello scandalo Epstein. "Ghislaine Maxwell sta sostanzialmente scontando la pena che avrebbe ricevuto Epstein", ha detto l'avvocato. Il Daily Beast riporta la dichiarazione integrale del noto legale conservatore: "Dovrebbe vedersi commutare la pena, essere convocata davanti al Congresso per ricevere l'immunità totale. E poi dirà tutto quello che sa". 

Ghislaine Maxwell, ex compagna di Jeffrey Epstein, sta attualmente scontando una condanna a vent'anni di carcere per aver trafficato ragazze per conto del finanziere condannato per abusi sessuali, morto suicida in carcere nel 2019.  

Il caso Epstein è tornato al centro delle polemiche dopo che il Dipartimento di Giustizia guidato da Trump ha dichiarato di non possedere la lista dei "clienti" dell'imprenditore pedofilo, alimentando le voci, portate avanti dal movimento Maga (Make America great again), su un presunto insabbiamento dei nomi dei soggetti coinvolti nella rete di abusi. 

L’avvocato Dershowitz ritiene che solo la testimonianza di Maxwell potrà "far luce" sui controversi rapporti di Epstein, considerando il lungo tempo trascorso insieme all'uomo. "Sa tutto e credo che stia scontando una pena in modo improprio. Dovrebbe essere rilasciata e avere uno sconto di pena". L'avvocato Dershowitz, che in passato ha difeso anche il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nel primo processo per impeachment nel 2020, ha commentato anche la notizia dei file del processo: "Dovrebbero essere divulgati, ma i tribunali hanno ordinato che fossero secretati", ha scritto. "So chi sono. Non includono alcun attuale funzionario. Non sappiamo se le accuse siano vere". 

Secondo alcune indiscrezioni, ci potrebbe essere proprio Maxwell dietro alla fuga di notizie riguardanti un presunto bigliettino "osceno" realizzato da Trump e regalato ad Epstein. Il Presidente ha smentito di averlo mai scritto, definendolo "un falso" e ha intentato una causa per diffamazione da 10 miliardi di dollari contro il Wall Street Journal, il suo editore Dow Jones, due giornalisti e il magnate dei media Rupert Murdoch. 

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Il Consiglio regionale attende l'assestamento di bilancio

21 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATADomani conferenza dei capigruppo per programmazione dei lavori...

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Totti e Ilary Blasi, il video nostalgico dei fan 'arriva' a Chanel: la reazione

21 Luglio 2025
Ilary Blasi e Francesco Totti - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Quello tra Ilary Blasi e Francesco Totti è stato uno dei divorzi più chiacchierati d’Italia. Dopo quasi 20 anni insieme, il calciatore e la conduttrice televisiva hanno scelto di percorrere strade diverse, ma il loro legame continua a vivere nella memoria collettiva.. e sui social.  

È diventato virale infatti un video pubblicato da un fan della storica coppia: una clip nostalgica, accompagnata dalla frase “Non li supererò mai”, che mostra un vecchio scatto di Ilary e Francesco sorridenti, in riva al mare, con indosso la maglia della Roma. Un’immagine d’altri tempi che ha riacceso la nostalgia. 

 

Ma c’è un dettaglio che ha colpito i fan e che non è passato inosservato: la clip è stata ricondivisa da Chanel Totti, la secondogenita della ex coppia, che ha da poco compiuto 18 anni. “Immagino il dolore che Chanel possa aver provato”, si legge tra i commenti. “Questo mi ha spezzato il cuore”, scrive un altro utente. Per molti, è stato un chiaro segnale di quanto la separazione dei genitori abbia lasciato un segno profondo. 

 

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Indagine Milano, parla il sindaco Sala: "Le mie mani sono pulite". Tancredi lascia: "Decisione sofferta"

21 Luglio 2025
Il sindaco di Milano Sala oggi in Consiglio comunale - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - "Tutto ciò che ho fatto nell’arco delle due sindacature in cui mi è stato dato l’onere e l’onore di essere sindaco di Milano si è sempre ed esclusivamente basato su ciò che ritengo essere l’interesse dei cittadini e delle cittadine". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, riferendo in Consiglio comunale sull'inchiesta della procura sulla gestione dell'urbanistica che lo vede indagato.  

Una relazione partita "prima di tutto dal mio coinvolgimento nell'indagine", ha spiegato Sala all'inizio del suo discorso, esprimendo il desiderio di essere "chiarissimo". "In tutto ciò che ho fatto nel mio mestiere di sindaco - ha assicurato - non esiste una singola azione che possa essere attribuita al mio personale vantaggio. Le mie mani sono pulite". 

"Sono giorni confusi in cui tutto sembra diventare oscuro, in cui le certezze sembrano vacillare e spesso pare che anche le fisionomie più note sembrino confondersi", ha spiegato aprendo il suo discorso.  

"Sono qui doverosamente con voi in un momento delicato per molti motivi che hanno a che vedere con la mia persona, con i destini di tante persone che hanno creduto in questa avventura politica, con tutto ciò che abbiamo condiviso o meno in quest'aula", ha detto Sala rivolgendosi a consiglieri e consigliere. 

Applausi dal pubblico presente in Aula consiliare a Palazzo Marino per il discorso del primo cittadino. "Non do giudizi sull'operato magistratura - ha ancora detto Sala -, però non posso esimermi dal rilevare un comportamento ricorrente in questo Paese che ritengo profondamente sbagliato. Sempre i media riferiscono che, secondo la magistratura, non sarebbe stato necessario notificarmi alcunché perché non è stato necessario svolgere indagini nelle quali è prevista la partecipazione dell’indagato. Perché quest’informazione è stata divulgata ai media e chiedo a voi colleghi politici se ciò continua a starvi bene".  

Al consigliere Marcora che "ha postato la mia foto vestito da galeotto voglio dire che ho segnalato il suo gesto ai vertici del suo partito, al presidente del Consiglio e a quello del Senato". "Ora starò a vedere - ha aggiunto Sala- se la forza politica a cui ha aderito, l’ennesima a cui ha aderito, le farà fare carriera, vorrà dire che condivide e appoggia il suo comportamento. Sennò significherà che il partito che governa la nostra nazione ha integrità". Il consigliere di Fratelli d'Italia, Enrico Marcora, ha quindi contestato l'uscita del primo cittadino.  

"Ho rassegnato oggi le dimissioni dalla mia carica di assessore. Giungo a questa decisione, profondamente sofferta, perché ritengo sia la migliore", ha poi annunciato oggi l'assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi, durante il suo intervento nella seduta odierna di Consiglio comunale. 

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Indagine Milano, parla il sindaco Sala: "Le mie mani sono pulite, vado avanti". Tancredi lascia

21 Luglio 2025
Il sindaco di Milano Sala oggi in Consiglio comunale - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - "Tutto ciò che ho fatto nell’arco delle due sindacature in cui mi è stato dato l’onere e l’onore di essere sindaco di Milano si è sempre ed esclusivamente basato su ciò che ritengo essere l’interesse dei cittadini e delle cittadine". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, riferendo in Consiglio comunale sull'inchiesta della procura sulla gestione dell'urbanistica che lo vede indagato.  

Una relazione partita "prima di tutto dal mio coinvolgimento nell'indagine", ha spiegato Sala all'inizio del suo discorso, esprimendo il desiderio di essere "chiarissimo". "In tutto ciò che ho fatto nel mio mestiere di sindaco - ha assicurato - non esiste una singola azione che possa essere attribuita al mio personale vantaggio. Le mie mani sono pulite". 

"Sono giorni confusi in cui tutto sembra diventare oscuro, in cui le certezze sembrano vacillare e spesso pare che anche le fisionomie più note sembrino confondersi", ha spiegato aprendo il suo discorso.  

"Sono qui doverosamente con voi in un momento delicato per molti motivi che hanno a che vedere con la mia persona, con i destini di tante persone che hanno creduto in questa avventura politica, con tutto ciò che abbiamo condiviso o meno in quest'aula", ha detto Sala rivolgendosi a consiglieri e consigliere. 

"Oggi sono più che mai motivato a fare il mio dovere fino in fondo con il vostro aiuto e a proseguire nell'incarico che i milanesi ci hanno democraticamente affidato", le parole del sindaco tra gli applausi. 

"Ho pensato seriamente, e ne ho parlato tanto in famiglia, alla possibilità di non andare avanti", ha confessato il primo cittadino a consiglieri e consigliere. "E' dal gennaio del 2009, da 16 anni, che ho dato professionalmente e umanamente tutto quello che ho a Milano. E se trovo ancora la motivazione e le energie per proseguire in questo incarico non è per mia soddisfazione personale o per mia ambizione, ma per un motivo molto più semplice: è il vero insegnamento che ho ricevuto da mio padre", ha detto Sala, riferendo di una frase che il padre artigiano gli disse quando capì che avrebbe fatto un mestiere diverso dal suo. "Mi disse 'Fai quello che vuoi nella vita, ma ricordati che io ti guarderò e vorrò essere certo che stai facendo il tuo dovere fino in fondo'. E oggi sono più che mai motivato a fare il mio dovere fino in fondo", ha assicurato il sindaco. 

"Se su queste basi la maggioranza che mi sostiene c'è e c'è coraggiosamente, con responsabilità e cuore, in antitesi a credere, obbedire e combattere - come affermava Antonio Greppi - io ci sono", ha continuato, citando il predecessore che guidò il Comune nel secondo dopoguerra. 

"Io - ha aggiunto Sala tra gli applausi dei consiglieri di maggioranza - ci sono con tutta la passione, con tutta la voglia e con tutto l'amore per questa città di cui sono capace. Ho ricevuto più messaggi, e-mail e telefonate in questo frangente di quando sono stato eletto da amici, vertici presenti e passati delle istituzioni, da sconosciuti, da miei elettori e da persone che mi hanno detto di essere di centrodestra. Persone che non mi hanno votato ma che mi hanno detto di credere nella mia onestà e nella mia dedizione". 

Applausi dal pubblico presente in Aula consiliare a Palazzo Marino al termine discorso del primo cittadino. "Non do giudizi sull'operato magistratura - ha quindi detto ancora Sala -, però non posso esimermi dal rilevare un comportamento ricorrente in questo Paese che ritengo profondamente sbagliato. Sempre i media riferiscono che, secondo la magistratura, non sarebbe stato necessario notificarmi alcunché perché non è stato necessario svolgere indagini nelle quali è prevista la partecipazione dell’indagato. Perché quest’informazione è stata divulgata ai media e chiedo a voi colleghi politici se ciò continua a starvi bene".  

Al consigliere Marcora che "ha postato la mia foto vestito da galeotto voglio dire che ho segnalato il suo gesto ai vertici del suo partito, al presidente del Consiglio e a quello del Senato". "Ora starò a vedere - ha aggiunto Sala- se la forza politica a cui ha aderito, l’ennesima a cui ha aderito, le farà fare carriera, vorrà dire che condivide e appoggia il suo comportamento. Sennò significherà che il partito che governa la nostra nazione ha integrità". Il consigliere di Fratelli d'Italia, Enrico Marcora, ha quindi contestato l'uscita del primo cittadino.  

"Ho rassegnato oggi le dimissioni dalla mia carica di assessore. Giungo a questa decisione, profondamente sofferta, perché ritengo sia la migliore", ha poi annunciato oggi l'assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi, durante il suo intervento nella seduta odierna di Consiglio comunale. 

"La mia coscienza è pulita, ho prestato la mia opera con passione, impegno, rispetto per tutte e per tutti, leale confronto e con amore profondo per la città. Questo mio gesto, spero, sia tenuto per una maggiore serenità e per giungere il prima possibile a una dimensione di chiarezza e giustizia", ha poi spiegato. 

"Ci tengo a dire - ha quindi aggiunto - che la mia vita, professionale o no, è sempre stata improntata a valori etici e morali, sempre a me riconosciuti da più parti, in più contesti, anche nella mia attività di assessore negli ultimi quasi quattro anni". 

"È stata un'esperienza che chiudo in modo infelice, ma che ho vissuto con entusiasmo, anche nei momenti difficili, sorretto dal sindaco, dagli straordinari colleghi di Giunta, da tanti ex colleghi e amici. Nella mia attuale posizione, con un'indagine in corso, mi limito ad aggiungere poche considerazioni. Sull'estraneità del mio operato, qualsiasi intento o illecito, o per qualsiasi interesse personale, non posso che rimettermi agli organi giudiziari" ha affermato Tancredi. 

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La Lazio e l'Idi insieme per la prevenzione, screening della pelle per calciatori e staff

21 Luglio 2025
La Lazio e l

(Adnkronos) - La Lazio e l'Istituto dermopatico dell'Immacolata, Idi-Irccs di Roma, insieme per la prevenzione con due giornate - domani e dopodomani - dedicate alla salute della pelle per calciatori e staff. Nel quadro delle proprie attività di promozione della salute e della prevenzione, la Società sportiva Lazio ha scelto l'istituto romano specializzato nella cura e nella ricerca delle patologie della pelle per la campagna di screening dermatologico dedicata agli atleti della prima squadra e all'intero staff tecnico. L'iniziativa, articolata in due giornate di prevenzione dermatologica, è in programma presso il Centro sportivo di Formello. 

Durante gli incontri, gli specialisti dermatologi dell'Idi-Irccs effettueranno visite specialistiche e approfondimenti in videodermatoscopia digitale in epiluminescenza per il controllo delle lesioni della cute. L'attività rientra in un progetto più ampio mirato a rafforzare la cultura della prevenzione tra gli atleti professionisti e lo staff di una delle principali realtà sportive italiane, promuovendo comportamenti corretti legati alla protezione solare, all'autocontrollo cutaneo e alla cura della pelle. L'iniziativa rappresenta "un importante momento di collaborazione tra sport e sanità - spiega una nota - valorizzando l'impegno congiunto di Ss Lazio e Idi-Irccs nella diffusione di una maggiore consapevolezza sul tema della prevenzione dermatologica". 

"L'Idi Irccs - spiega Alessandro Zurzolo, consigliere delegato dell'istituto di ricovero e cura a carattere scientifico - conferma il proprio impegno mettendo a disposizione le competenze altamente specializzate dei nostri medici e del nostro personale sanitario al servizio di progetti di sensibilizzazione e diagnosi precoce anche in ambiti di altissima professionalità sportiva come avviene in questo caso". Lo screening dermatologico, afferma Gianni Di Lella, direttore dello Skin Cancer Center dell'Idi, "rappresenta uno strumento fondamentale per la diagnosi precoce e riveste un'importanza particolare per chi, come gli atleti e i professionisti sportivi, trascorre molto tempo all'aperto ed è esposto spesso all'azione dei raggi Uv". 

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Pro Vita & Famiglia: "Sentenza su congedo madre arcobaleno smaschera delirio Gender"

21 Luglio 2025
Pro Vita & Famiglia:

(Adnkronos) - ''La sentenza della Corte Costituzionale che riconosce alla seconda madre di una coppia arcobaleno il diritto di godere del congedo di paternità è la più chiara ed evidente dimostrazione di quanto ridicolo e allo stesso tempo drammatico sia l’impatto delle follie Gender sull’ordinamento giuridico e sociale italiano''. Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus, commenta la sentenza con cui la Corte Costituzionale ha deciso che “la lavoratrice, madre intenzionale di una coppia di donne risultanti genitori nei registri dello Stato Civile, ha diritto al congedo obbligatorio di paternità”.  

''Prima l’equiparazione delle coppie gay alla famiglia con le unioni civili, poi la sostituzione di madre e padre con ‘genitore 1 e 2’ sui documenti e il via libera all’iscrizione anagrafica di figli ‘miracolosamente’ nati da due padri o due madri, ora il condego di paternità per una donna: aver abbandonato il diritto naturale e la realtà scientifica, per cui si nasce solo da un padre maschio e una madre femmina, non poteva che generare questo caos a ogni livello, confusione di cui fanno purtroppo le spese i soggetti più fragili e indifesi, i bambini a cui è stato strappato il diritto di conoscere la loro mamma e il loro papà'', conclude.  

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Diabete 1, studio 'con screening pediatrico -26% casi di chetoacidosi'

21 Luglio 2025
Diabete 1, studio

(Adnkronos) - L'esecuzione di screening pediatrici per il diabete di tipo 1 e la celiachia ha ridotto del 26% i casi di chetoacidosi diabetica (Dka) e del 49% quelli gravi nelle 4 regioni coinvolte dal progetto pilota D1Ce. Sono i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista 'Diabetes, Obesity and Metabolism', che per la prima volta dimostra l'impatto tangibile e l'utilità degli screening istituiti con la legge 130/23. L'indagine è stata coordinata dalla Società italiana di diabetologia ed endocrinologia pediatrica (Siedp), che ha condotto uno studio retrospettivo sull'incidenza della chetoacidosi diabetica in esordio di malattia in 58 centri pediatrici italiani, nel 2023 e nel 2024, comparando le regioni coinvolte nello studio D1Ce propedeutico all'applicazione della legge 130 (Lombardia, Marche, Campania e Sardegna), con quelle non coinvolte. Co-autrice la Fondazione italiana diabete (Fid), che ha supportato la genesi e il percorso di approvazione della legge 130. 

"I dati sono chiari - afferma Valentino Cherubini, presidente Siedp e primo autore dello studio - Nelle regioni dove è stato avviato il progetto di screening, i bambini hanno avuto una probabilità significativamente più bassa di arrivare alla diagnosi di diabete in chetoacidosi, anche grave. E' un segnale inequivocabile che la prevenzione funziona e che il coinvolgimento e la formazione dei pediatri fa la differenza". Il progetto D1Ce (Diabetes type 1 and Celiac disease Screen Study), implementato dall'Istituto superiore di sanità in collaborazione con un pool di esperti e i pediatri di libera scelta - ricorda una nota - mirava a definire una procedura di screening che potesse portare alla miglior applicazione della legge 130/23. L'obiettivo era fornire al ministero della Salute gli strumenti per poter definire i decreti attuativi della legge. Il progetto ha coinvolto i pediatri di libera scelta che, opportunamente formati e sensibilizzati sui rischi di un esordio non gestito di diabete di tipo 1, hanno eseguito i prelievi per lo screening nei bambini da loro seguiti.  

Grazie all'impegno del vicepresidente della Camera dei deputati Giorgio Mulè e della Fid, l'Italia è stato il primo Paese al mondo a introdurre per legge uno screening gratuito e volontario del diabete tipo 1 e della celiachia nei bambini. Approvata nel settembre 2023 all'unanimità, la legge 130/23 mira a diagnosticare precocemente queste due malattie autoimmuni, evitando complicanze come la Dka che possono mettere a rischio la vita dei bambini, causare coma, necessitare di ricoveri in terapia intensiva e peggiorare la gestione del diabete di tipo 1 nel lungo periodo. "Abbiamo voluto questa legge - sottolinea Nicola Zeni, presidente Fid - perché troppi bambini arrivano tardi alla diagnosi e, con le loro famiglie, affrontano il trauma di un esordio con complicanze gravi. Oggi, grazie a questo nuovo studio, abbiamo l'ulteriore dimostrazione che il nostro impegno ha già salvato delle vite. E' necessario iniziare ad applicare la legge in tutte le Regioni italiane il prima possibile". 

Nel dettaglio - riporta la nota - lo studio ha confrontato i dati raccolti in 58 centri italiani di diabetologia pediatrica su 2.398 nuove diagnosi di diabete di tipo 1. Nei bambini residenti nelle regioni partecipanti al D1Ce si sono osservate una riduzione del 26% della probabilità di presentare chetoacidosi alla diagnosi e una riduzione del 49% della probabilità di chetoacidosi grave. Sorprendentemente, l'effetto si è evidenziato già nel 2023, prima che iniziasse lo screening, a dimostrazione del ruolo cruciale della formazione dei pediatri e della sensibilizzazione delle famiglie. "E' un risultato che va oltre le aspettative - dichiara Andrea Scaramuzza, principal investigator dello studio - Non è stato solo lo screening in sé, ma il cambiamento culturale tra i medici e nelle famiglie a ridurre soprattutto i casi gravi". 

Questo studio "dimostra che l'unione tra fondazioni, scienza, medicina specialistica e del territorio, politica e persone con diabete può migliorare la salute pubblica - rimarca Francesca Ulivi, direttore generale Fid e tra gli autori della pubblicazione - Continueremo a lavorare non solo per rendere la chetoacidosi diabetica una rarità in Italia, affinché nessun bambino muoia ancora per una mancata diagnosi o ne porti le conseguenze a vita, ma anche per fare in modo che il diabete di tipo 1 si possa finalmente prevenire e guarire". 

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Undici giardinieri su 12 hanno lasciato Highgrove House: "Re Carlo dispotico"

21 Luglio 2025
Re Carlo - Ipa

(Adnkronos) - Dovrebbe essere un paradiso e invece è l'inferno. Almeno, per i dipendenti che si occupano del giardino di re Carlo, l'ambiente di lavoro di Highgrove House è tossico, un posto terribile in cui prestare servizio. La colpa non è dei fiori che ne fanno parte o, come si potrebbe pensare, dei diserbanti e dei prodotti chimici altamente inquinanti che spesso vengono utilizzati nelle colture floreali. Anzi: da questo punto di vista, il parco è coltivato secondo i principi dell'agricoltura biologica tanto cari al sovrano. E nemmeno venga in mente che si tratti di un giardino spettrale, perché quello della residenza privata del re nel Gloucestershire è quanto di più lontano si possa immaginare da un posto infestato da mostri e fantasmi. Prati, alberi, fiori, fontane e laghetti sono infatti idilliaci, come possono testimoniare anche le migliaia di persone che dal 1996 ogni anno visitano il parco.  

Il problema vero, stando ai giardinieri, è invece proprio Sua Maestà e il suo modo 'dispotico' di trattare i dipendenti. Un'inchiesta del Sunday Times di Londra ha portato alla luce accuse mosse dal tormentato team presso la residenza privata del re. Sostiene che, dei 12 dipendenti a tempo pieno addetti al giardinaggio, che lavoravano a Highgrove nel 2022, 11 si sono dimessi e sono stati sostituiti, inclusi non uno, ma ben due capo giardinieri. Il rapporto dipinge un quadro condizionato da una cultura aziendale tossica proprio nel cuore dell'amato santuario del re. Ex membri dello staff descrivono Charles come "intensamente esigente", incline a inviare note critiche scritte con inchiostro rosso spesso e a lasciarsi coinvolgere in minuziosi dettagli orticoli, riporta il Times. Di un giardiniere che commise un semplice errore, disse: "Non mettete più quell'uomo davanti a me".  

In un promemoria si legge che Sua Maestà avrebbe ordinato al personale di rimuovere una singola erbaccia infestante vicino al perimetro di una piscina. In un altro ha rimproverato il personale per errori grammaticali, e in un altro ancora lo ha rimproverato dopo un raccolto di delphinium andato a male. Nel 2023, un ex dipendente presentò un reclamo formale in cui descriveva un team "sopraffatto e in difficoltà nel soddisfare le richieste del re". Nella stessa denuncia si affermava: "C'è poca gestione delle aspettative di Sua Maestà il re e so che non mi sarebbe permesso dire che siamo a corto di personale". A complicare il problema ci sono i bassi stipendi (endemici nelle case reali). Molti giardinieri di Highgrove vengono pagati solo il salario minimo, una fonte di frustrazione per il personale che lavora sotto forte pressione e con aspettative complesse da parte di un capo esigente. 

La King's Foundation, l'ente di beneficenza responsabile della gestione di Highgrove e delle sue operazioni, ha risposto all'elevato tasso di turnover del personale commissionando un'indagine esterna sulla questione. Sorprendentemente, la revisione ha concluso che l'ambiente di lavoro era così scadente che si raccomandava di fornire "supporto e consulenza per la salute mentale" al personale, un colpo di scena profondamente ironico, dato che i giardini di Highgrove dovrebbero rappresentare serenità, equilibrio e pace. L'inchiesta ha anche evidenziato un suggerimento particolarmente insensibile, a quanto pare avanzato dal re all'indomani dell'invasione russa dell'Ucraina. Secondo il Sunday Times, Carlo avrebbe lanciato l'idea di utilizzare rifugiati ucraini o anziani come volontari nei giardini. 

Un giardiniere ha detto che il personale veniva trattato come "spazzatura", aggiungendo: "C'era rabbia che ribolliva in superficie... molta impazienza, nessuna cortesia". Un'altra persona ha dichiarato che la posizione del re rendeva impossibile parlare: "Era come se dovessi essere grato che ti avessero dato un lavoro, e tu lavori per il re, la persona più importante del Paese". In una breve dichiarazione al Sunday Times, la King's Foundation ha sostenuto che la soddisfazione del personale è elevata, citando i sondaggi condotti tra i dipendenti, e ha anche sottolineato l'implementazione di "cambiamenti per migliorare il lavoro di squadra e le comunicazioni". 

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'Tre ciotole' in anteprima al Tiff, Rohrwacher e Germano nel film tratto dal romanzo di Murgia

21 Luglio 2025
Alba Rohrwacher e Elio Germano - Ipa

(Adnkronos) - 'Tre ciotole' diretto dalla regista spagnola Isabel Coixet con protagonisti Alba Rohrwacher e Elio Germano sarà presentato in anteprima mondiale al TIFF - Toronto International Film Festival (4-14 settembre) e arriverà nelle sale italiane il 9 ottobre con Vision Distribution. Il film, scritto da Enrico Audenino e Isabel Coixet, è tratto dall’omonimo libro di Michela Murgia, edito in Italia da Mondadori con oltre 200mila copie vendute. Nel cast anche Silvia D’amico, Galatea Bellugi, Francesco Carril e con Sarita Choudhury. 

"Dopo quello che sembrava un banale litigio, Marta e Antonio si lasciano. Marta - si legge sulla sinossi - reagisce alla rottura chiudendosi in sé stessa. L’unico sintomo che non può ignorare è la sua improvvisa mancanza di appetito. Antonio, chef in rampa di lancio, si butta sul lavoro. Eppure, sebbene sia stato lui a lasciare Marta, non riesce a dimenticarla. Quando Marta scopre che la mancanza di appetito ha più a che fare con la propria salute che con il dolore della separazione, tutto cambia: il sapore del cibo, la musica, il desiderio, la certezza delle scelte fatte". 

'Tre Ciotole' è una produzione italo-spagnola di Cattleya - parte di ITV Studios - Ruvido Produzioni, Bartlebyfilm e Vision Distribution, insieme a Buenapinta Media, Bteam Prods, Perdición Films, Apaches Entertainment, Tres Cuencos AIE. Il progetto è realizzato in collaborazione con il ministero della Cultura - Opera realizzata con il contributo del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo e in collaborazione con Sky e con la partecipazione di RTVE e di MAX con il finanziamento di Instituto de la Cinematografía y de las Artes Audiovisuales O.A./Ministerio de Cultura/Gobierno de de España. Il film sarà distribuito in Spagna da BTeam Pictures e in Italia da Vision Distribution che gestisce anche le vendite internazionali. 

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Inchiesta Milano, la rabbia degli inquilini: "Soldi già investiti ma cantieri bloccati, vogliamo risposte"

21 Luglio 2025
Milano, Finanza a Palazzo Marino - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - C’è il fattore umano dietro l’inchiesta sull’urbanistica che ha travolto Milano. Sono più di 4.000 le famiglie che subiscono le conseguenze di questa situazione. C’è chi ha una casa che non può vendere perché è sotto inchiesta, quanti si trovano ad aver versato una caparra per l’acquisto ma si sono poi trovati con il cantiere sequestrato, e chi invece ha comprato casa su carta il cui progetto non ha mai visto la luce, ma è rimasto bloccato negli uffici comunali, in un limbo che non si sa quando terminerà. Ma i soldi sono già stati messi, chi 100mila euro, chi 200mila. Cifre accumulate lavorando, o, a volte, anche con l’aiuto dei genitori. “Ci sono situazioni in cui le persone stanno continuando a pagare nonostante la costruzione non sia ancora partita perché da contratto, il costruttore ha il coltello dalla parte del manico” dice all’Adnkronos Filippo Borsellino, portavoce del Comitato Famiglie Sospese, nato per riunire quanti come lui si trovano in questo limbo in seguito all’inchiesta avviata dalla Procura meneghina. “Abbiamo letto sui giornali che queste erano case destinate ai ricchi, case di lusso, quando la realtà è ben diversa: questo blocco coinvolge tutto il centro medio della città, sono ferme anche tutte le costruzioni in edilizia convenzionata. Così si contribuisce all’aumento dei prezzi perché chiaramente la domanda resta alta, mentre l’offerta è stata fortemente diminuita”. 

Filippo ha acquistato un appartamento alle Residenze Lac di via Cancano due anni fa: “Il cantiere è stato sequestrato un anno fa, il 19 luglio del 2024. Ho investito sui 100.000 euro, risparmi del lavoro con anche un aiuto da parte dei miei genitori”. I cantieri sotto sequestro sono tre, mentre per i progetti su carta bloccati si parla di una cifra che supera i 150. “Quanto abbiamo fatto la stima con i costruttori, ci hanno detto che i progetti sono più o meno 170, di cui 110 con le problematiche contestate dalla Procura, mentre 60 realizzati seguendo le linee guida da rispettare. Ci sono tantissimi casi bloccati e non viene fatta distinzione tra contestazioni e non contestazioni. Resta tutto bloccato” sottolinea Borsellino. Il portavoce del Comitato incalza: “Una cosa che mi preme è sottolineare la questione delle fedeiussioni, che bastava chiederle indietro, ma non è così semplice. Ci sono stati casi in cui i costruttori hanno proprio detto che non avrebbero restituito il denaro a meno che il cantiere non fosse ripartito. Così si parla di entrare in processi, spese legali e nel comitato ci sono molti pensionati che hanno fatto una scelta di vita, quella di venire a vivere vicino ai propri nipotini. Oltre al danno economico c'è un danno di vita e sono anni che non verranno mai restituiti”. 

Filippo e le altre persone colpite dal blocco hanno dovuto arrangiarsi in altre maniere: “Sto in affitto, oppure mi appoggio agli amici. E ci sono altre famiglie che sono nella stessa situazione”. “Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni e non abbiamo idea di quello che sarà il futuro. Non abbiamo nemmeno idea di quelle come saranno le prossime settimane o i prossimi mesi”. Borsellino chiede una risposta: “Come acquirenti, ma soprattutto come cittadini di Milano, speriamo venga fatta chiarezza su quello che è successo. Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi, però al momento le uniche persone che stanno pagando questa situazione siamo noi che abbiamo fatto tutto nella legalità”.  

Il Comitato sarà presente alla seduta odierna del Consiglio comunale con una piccola delegazione: “Ci aspettiamo delle risposte chiare che non provengano solamente dalla politica locale, ma anche dalla politica nazionale e da tutti i partiti. Le famiglie non abbiano un colore politico. Le famiglie non appartengono a nessuna fazione, ma a tutti quanti. Mi auguro che insieme venga fatto un lavoro per cui trovare una soluzione nel più breve tempo possibile, rispettando quelli che sono i lavori della magistratura”. La richiesta di Filippo e del Comitato è una sola, che i cantieri vengano sbloccati e che chi ha sbagliato paghi. Al sindaco di Milano Giuseppe Sala “non spetta a noi dirgli qualcosa. Spetta più a lui e all’amministrazione dire qualcosa a noi su quello che sarà il nostro futuro”. Borselli si rivolge anche ai costruttori: “L’appello che faccio ad alcuni di loro è quello di avere una conversazione, un dialogo il più chiaro e trasparente possibile con tutti gli acquirenti e le famiglie”. 

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Salute, ostetriche: "Microplastiche in placenta e ovaie minaccia per la fertilità"

21 Luglio 2025
Salute, ostetriche:

(Adnkronos) - E' un rischio invisibile, ma concreto. Un nemico silenzioso che si insinua nel corpo femminile e minaccia la salute riproduttiva. Le microplastiche non sono solo un problema ambientale, ma rappresentano un'emergenza sanitaria, soprattutto per le donne. La prima allerta era arrivata già nel 2020 da Antonio Ragusa, allora primario di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale Fatebenefratelli-Isola Tiberina di Roma, che con il suo team, in collaborazione con il Politecnico delle Marche, aveva trovato frammenti di plastica in 6 placente di donne sane. Oggi una nuova ricerca coordinata dall'andrologo Luigi Montano, già presidente della Società italiana della riproduzione umana (Siru), e condotta su donne sottoposte a tecniche di procreazione medicalmente assistita, rilancia l'allarme: 14 pazienti su 18 monitorate presentavano microplastiche nel fluido follicolare. Una contaminazione potenzialmente in grado di alterare la qualità degli ovociti, disturbare l'equilibrio ormonale e compromettere la fertilità. 

A fare il punto è Silvia Vaccari, presidente della Fnopo, la Federazione nazionale degli Ordini della professione ostetrica. "Questi dati scientifici - avverte - rappresentano un campanello d'allarme che non possiamo più ignorare. Tutelare la fertilità e la salute riproduttiva della donna è oggi una priorità assoluta di sanità pubblica. E' necessario monitorare, informare e prevenire l'esposizione, specialmente nelle fasce più vulnerabili come le donne in gravidanza o in età fertile". Con l'estate l'esposizione involontaria cresce, sottolinea la presidente: "Con il caldo il rischio aumenta, perché il calore favorisce il passaggio delle microplastiche dagli oggetti al nostro organismo". Bottiglie d'acqua lasciate al sole, contenitori riscaldati nel microonde, bustine da tè o tazze di carta cerata sono veicoli comuni di contaminazione, spesso ignorati. 

Di fronte a questa emergenza ambientale e sanitaria, le ostetriche rappresentano una risorsa cruciale per l'educazione e la prevenzione, evidenzia il vertice Fnopo. "Il loro ruolo non si limita più alla sola assistenza durante gravidanza e parto: diventa sempre più un presidio attivo per la tutela della salute femminile nel suo complesso", dice Vaccari. Le ostetriche possono informare le donne sulle principali fonti di esposizione alle microplastiche e spiegarne i potenziali effetti sullo sviluppo fetale e sulla fertilità. "Limitare il consumo di cibi confezionati nella plastica, preferire materiali come vetro e carta soprattutto con alimenti caldi, scegliere prodotti per l'igiene privi di microplastiche: sono gesti quotidiani che possono fare la differenza", assicura la presidente delle ostetriche.  

Anche nella scelta dei detergenti e degli indumenti è importante prediligere soluzioni naturali. "Le microfibre rilasciate dai capi sintetici durante il lavaggio si trasformano in microplastiche - spiega ancora Vaccari - e alcune sostanze presenti in frutti di mare, miele, zucchero o sale possono accumularsi nel nostro organismo. Alimentazione e stile di vita sono oggi elementi chiave per proteggere la fertilità".  

Compito delle ostetriche, aggiunge la numero uno della Fnopo, è offrire supporto mirato alle donne in età fertile o in gravidanza, guidandole verso scelte che tutelino la loro salute e quella del nascituro. "Dobbiamo spiegare come le microplastiche entrano nel corpo: attraverso ciò che mangiamo, beviamo, respiriamo o spalmiamo sulla pelle. Serve informazione, non allarmismo", precisa Vaccari che indica la necessità di suggerire soluzioni concrete, come ridurre la plastica monouso, scegliere alimenti freschi e integrali, utilizzare cosmetici naturali e installare filtri per l'acqua che riducano la contaminazione. "Infine - aggiunge - dobbiamo restare aggiornate sugli sviluppi scientifici, per offrire alle donne strumenti efficaci e sicuri per proteggere la loro salute riproduttiva. La plastica è ovunque, ma insieme possiamo limitarne gli effetti più dannosi. La salute ambientale è, a tutti gli effetti, salute femminile". 

"Non possiamo più parlare di salute femminile - puntualizza la presidente Fnopo - senza considerare i fattori ambientali. Le ostetriche sono pronte a fare la loro parte con un approccio educativo e preventivo, spiegando alle donne come ridurre l’esposizione e riconoscere i rischi. L'ecologia deve entrare a pieno titolo nel percorso nascita". Dai mari alla placenta, dalle bottiglie alle ovaie, la plastica ha ormai colonizzato anche i luoghi più intimi del corpo femminile. Sta alla sanità pubblica, alla ricerca e alle professioni sanitarie rispondere, prima che sia troppo tardi. "Se non agiamo adesso, rischiamo di compromettere il futuro riproduttivo di un’intera generazione. E in estate, più che mai, abbiamo il dovere di informare le donne e proteggerle. Perché la salute ambientale è salute femminile", conclude Vaccari.  

Leggi tutto: Salute, ostetriche: "Microplastiche in placenta e ovaie minaccia per la fertilità"

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