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In Sardegna cresce spesa beni durevoli ma sotto media Italia

22 Luglio 2025
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Paola Di Benedetto si sposa, "mille volte sì" alla proposta di Raoul Bellanova

22 Luglio 2025
Paola Di Benedetto e Raoul Bellanova - Instagram

(Adnkronos) - Paola Di Benedetto e Raoul Bellanova si sposano. Ad annunciare la notizia ci ha pensato la conduttrice radiofonica che sui social ha condiviso uno scatto che la ritrae con un vistoso anello di fidanzamento al dito, accompagnato da una didascalia che non lascia dubbi: "Mille volte sì".  

Negli scatti postati su Instagram, Paola appare visibilmente emozionata, con gli occhi lucidi e un sorriso radioso. A farle la proposta è stato il difensore dell’Atalanta e della Nazionale italiana che ha scelto per l'occasione speciale un anello solitario con un maxi diamante per suggellare la promessa. Paola e Raoul sono ufficialmente pronti a pronunciare il fatidico 'sì'. 

 

Paola e Raoul si sono conosciuti nel 2023, a fare il primo passo è stato il calciatore. Ospite a Verissimo, la conduttrice radiofonica aveva ricordato l'inizio della relazione con il 25enne: "Mi ha mandato un mazzo gigante di rose azzurre. Poi mi ha fatto sapere, da alcuni amici, che fossero da parte sua. Dopo l'ho contattato io sui social e ci siamo incontrati. Al primo appuntamento è scoccata la scintilla". "Oggi, però, posso dire che siamo una squadra fortissima", aveva aggiunto.  

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Il brand di Meghan Markle nel mirino dell'esperto di marketing: "As ever? Fa schifo"

22 Luglio 2025
Meghan Markle - Afp

(Adnkronos) - Sia il lancio che il concept del marchio 'As Ever' di Meghan Markle sono stati tra i peggiori mai visti. Ad affermarlo sono l'avvocato canadese Phillip Millar e la responsabile marketing californiana Camille Moore, parlando dell'azienda di lifestyle della duchessa del Sussex nel podcast 'The Art of the Brand'. Nell'episodio 'Il disastro reale del marchio Meghan Markle', Millar ha esclamato: "Per quanto mi riguarda, il brand 'Meghan Markle' fa schifo: è gestito da un insieme di idioti che lavorano su questa piattaforma che sta solo massimizzando il valore della sua fama, derivante da Suits e dall'essere parte della Famiglia Reale, e stanno solo sfruttando al massimo questa situazione".  

L'avvocato ha aggiunto scherzosamente: "Non mi viene in mente niente di più allettante che mettersi in lista d'attesa per una fottuta marmellata. Non è una persona seria. Mi dà molto fastidio perché si tratta di una deliberata rappresentazione distorta di ciò che è, perché pensa di poter fingere di essere ciò che non è, e di convincere la gente a comprare le sue cose. E in ogni fase del processo sta fallendo perché non è legittimo. Non è intelligente. Non è ben fatto". Millar ha inoltre sostenuto che gli investitori, tra cui Netflix, sembrano non aver posto domande serie a Meghan prima del lancio: "C'è un approccio egocentrico: se raggiungi un certo livello di celebrità, pensi di poter costruire un marchio, ma quello è l'inizio del tuo marchio. Puoi ricavarne profitti a breve termine, ma non è una strategia a lungo termine".  

Il marchio di Meghan 'As Ever' era originariamente noto come 'American Riviera Orchard', dal nome della zona in cui la duchessa vive assieme al principe Harry, ma Meghan ha cambiato il nome del marchio all'inizio di quest'anno, iniziando a vendere una varietà di articoli, tra cui marmellate di frutta, granelli di polvere di fiori e preparati per biscotti. L'esperto di branding ritiene inoltre che Meghan non sia riuscita a capire chi sia veramente: una "disgregatrice" piuttosto che una casalinga. Ha affermato: "Il suo brand dovrebbe essere: 'Sono una disgregatrice. Vado in Tv. Faccio rumore. Entro nella Famiglia Reale. Faccio rumore'. Dovrebbe definirsi una ribelle, ma non è coerente con ciò che è. Dovrebbe essere una disgregatrice e vendere prodotti che non siano così costosi e che rappresentino una vera e propria rivoluzione, ma che non costino molti soldi". 

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Suicidio assistito, Laura Santi è morta: si è autosomministrata il farmaco in casa

22 Luglio 2025
Laura Santi - Associazione Luca Coscioni

(Adnkronos) - La giornalista Laura Santi, 50 anni, è morta ieri nella sua casa di Perugia a seguito dell'autosomministrazione di un farmaco letale. Ad annunciarlo è l'Associazione Luca Coscioni. Accanto alla donna affetta da sclerosi multipla e ricorsa quindi al suicidio assistito, "suo marito Stefano, che le è sempre stato vicino anche negli ultimi anni di battaglia sul fine vita. Dopo anni di progressione di malattia e dopo l’ultimo anno di peggioramento feroce delle sue condizioni, le sue sofferenze erano diventate per lei intollerabili", spiega l'associazione. 

Affetta da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla, la giornalista aveva avuto il via libera dalla sua Asl di riferimento il mese scorso dopo due anni e mezzo dalla sua richiesta per l’accesso al suicidio assistito e un lungo percorso giudiziario. Il farmaco e la strumentazione necessaria sono stati forniti dall’azienda sanitaria, mentre il personale medico e infermieristico che l’ha assistita nella procedura è stato attivato su base volontaria, spiega ancora l'associazione. 

"Laura Santi ha dovuto affrontare un lungo e complesso iter giudiziario, civile e penale, per vedere riconosciuto il diritto ad accedere al suicidio medicalmente assistito. Dopo tre anni dalla richiesta iniziale alla Asl, due denunce, due diffide, un ricorso d’urgenza e un reclamo nei confronti dell’azienda sanitaria, solo nel novembre 2024 ha ottenuto una relazione medica completa che attestava il possesso dei requisiti stabiliti dalla sentenza 242\2019 della Corte costituzionale e a giugno 2025 la conferma dal collegio medico di esperti e poi del comitato etico sul protocollo farmacologico e delle modalità di assunzione", si legge. 

La giornalista, attraverso l'associazione, ha lasciato una lettera di saluto. Ecco il testo integrale. 

"Quando leggerete queste righe io non ci sarò più, perché avrò deciso di smettere di soffrire.  

Nonostante la mia scelta fosse ormai nota a tutti, questo mio gesto finale arriva nel silenzio e darà disappunto e dolore. Molti saranno dispiaciuti, altri soffriranno per non avermi potuto dare un ultimo saluto, un ultimo abbraccio. Vi chiedo di comprendere il perché di questo silenzio. Anche nella certezza della mia decisione si tratta del gesto più totale e definitivo che un essere umano possa compiere, ci vogliono sangue freddo e nervi d’acciaio. Come avrei potuto viverlo serenamente aggiungendo lutto a lutto anticipato, dolore al dolore, resistenze, lacrime reazioni e attaccamento? Vi chiedo anche uno sforzo aggiuntivo di comprensione. 

Cercate di immaginare quale strazio di dolore mi ha portato a questo gesto, giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto. Fate lo sforzo di capire che dietro una foto carina sui social, dietro il bel sorriso che potevate vedere giusto un’ora strappato alla routine e ai sintomi in una occasione pubblica, sempre più rara, dietro c’era lo sfondo di una quotidianità dolorosa, spoglia, feroce e in peggioramento continuo. Una sofferenza in crescita giorno dopo giorno. La situazione è stata in evoluzione per anni, poi in tempo reale gli ultimi mesi e settimane. Mio marito Stefano e le mie assistenti l’hanno vista, loro e solo loro e anzi, neppure loro, per forza di cose, potevano essere grado di capire cosa sentissi nel mio corpo, quanto male sentissi, quanta fatica sempre più totalizzante. Non riuscire più a compiere il minimo gesto. Non più godere della vita, non più godere delle relazioni sociali. Che è quello che fa per me una vita dignitosa.  

Ho avuto molto tempo per elaborare e maturare questa decisione, ho avuto molto tempo per capire quando era veramente il momento. Avevo quel famoso parapetto, quello di cui avete letto spesso, da cui affacciarmi. Ho avuto molto tempo anche per cambiare idea e rimandare la decisione. Mi sono consentita, in una situazione che ancora reggeva, di assaporare gli ultimi scampoli di vita e di bellezza. Di salutare ogni angolo, ogni luogo, ogni volto, ogni persona ogni situazione ogni cielo ogni colore, ogni minuscola passeggiata fuori. Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, si dice. Si dice anche che sia impossibile, nei fatti. Ebbene, io l’ho quasi realizzato. Me ne vado avendo assaporato gli ultimi bocconi di vita in maniera forte e consapevole. Intendetemi: io penso che qualsiasi vita resti degna di essere vissuta anche nelle condizioni più estreme. Ma siamo noi e solo noi a dover scegliere. 

Alle persone che resteranno senza un saluto oltre che le mie scuse va un abbraccio fortissimo. È impossibile enumerare tutti i volti che hanno riempito la mia vita. Fate conto che io vi stia salutando e abbracciando. La mia vita è stata piena anche grazie a voi. 

La mia famiglia d’origine: papà Renato, mamma Gabriella, mia sorella Elena, mio nipote Matteo; tutti i parenti; Laura, Chiara e le amiche storiche di una vita, tutti gli amici, i colleghi e i conoscenti, i compagni di malattia, i compagni di attivismo, tutti coloro con cui ho condiviso un pezzo di strada. La mia amata Perugia. I miei medici, le mie palliativiste, i miei fisioterapisti, un grazie particolare a Daniela per avermi dato negli anni gli strumenti per combattere. Le mie assistenti, la mia seconda famiglia in quest’ultimo tratto. La politica quella buona, Fabio e Vittoria, i giornalisti amici, come le due Francesca; chi mi ha aiutato; il vescovo Ivan, un amico speciale col quale mi sono intrattenuta in più di una chiacchierata sulla vita e la morte. 

Ho potuto vincere la mia battaglia solo grazie agli amici dell’Associazione Luca Coscioni, seguiteli e seguite i diritti e le libertà individuali, mai così messi a dura prova come oggi. Sul fine vita sento uno sproloquio senza fine, l’ingerenza cronica del Vaticano, l’incompetenza della politica. Il disegno di legge che sta portando avanti la maggioranza è un colpo di mano che annullerebbe tutti i diritti. Pretendete invece una buona legge, che rispetti i malati e i loro bisogni. Esercitate il vostro spirito critico, fate pressione, organizzatevi e non restate a guardare, ma attivatevi, perché potrebbe un giorno riguardare anche voi o i vostri cari.  

Ricordatemi come una donna che ha amato la vita". 

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Incidente sulla nuova 125 a Sinnai, 2 feriti e strada chiusa

22 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATADue automobili si sono tamponate, una si è ribaltata...

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'I love Italy!', Jennifer Lopez sventola il Tricolore sul palco di Lucca

22 Luglio 2025
Jennifer Lopez - (Ipa)

(Adnkronos) - Un'esplosione di luci, ritmo e sensualità ha investito le Mura storiche di Lucca nella serata di ieri, lunedì 21 luglio, trasformando la città toscana nella capitale mondiale del pop per una notte. Jennifer Lopez, 56 anni il prossimo giovedì 24, è salita sul palco del Lucca Summer Festival per l'unica, attesissima tappa italiana del suo 'Up All Night Tour', regalando a oltre 18mila fan uno show travolgente e mozzafiato. E proprio sulle ultime note, con il pubblico in delirio, ha sventolato il tricolore italiano gridando 'I love Italy!', mandando la folla in visibilio con un boato di applausi. 

Un finale da standing ovation, dopo quasi due ore in cui JLo ha mostrato - anzi, dimostrato - che le etichette, gli attacchi moralisti e le crisi personali non la toccano. Anzi, li trasforma in energia pura. La cantante è apparsa sul palco come una dea pop in body argentati e dorati, stivali alti e frange svolazzanti, ed anche con cappelli da capitano a dirigere la sua 'ciurma' di dodici ballerini (tra cui l'italiano Giuseppe Giofrè) nel vortice di un concerto che è stato spettacolo, racconto e rinascita. 

Dopo la partenza col botto sulle note di 'On The Floor', il concerto ha svelato le mille facce di Jennifer: dalla donna innamorata alla guerriera urbana, dall'icona latina alla regina sexy e spavalda del pop contemporaneo. Non sono mancati momenti audaci: movimenti ammiccanti, giochi di sguardi con i ballerini e il corpo scolpito mostrato con orgoglio. Il lato B, in particolare, è stato spesso protagonista di coreografie provocanti che hanno mandato in delirio i fan, molti dei quali accorsi da ogni angolo d'Italia (e non solo, tanti gli stranieri, statunitensi, sudamericani, inglesi e tedeschi) per vederla dal vivo. Una sensualità decisa, senza filtri, che ha fatto discutere anche oltre oceano - con le recenti critiche social da parte della commentatrice conservatrice Megyn Kelly, che l'ha accusata di "soft porn" - ma che il pubblico italiano ha accolto con entusiasmo, leggendo nella sua esibizione non solo provocazione ma libertà e consapevolezza di sé. 

JLo è tornata più forte di prima, dopo un anno complicato: il flop del disco 'This Is Me... Now', l'annullamento del tour americano e il divorzio dall'attore Ben Affleck. Ma a Lucca ha risposto col sorriso, con la voce e con il corpo, celebrando sé stessa e il legame con i fan. "Mi siete mancati, finalmente sono tornata in Italia!" ha urlato dal palco, a sottolineare che non si esibiva in concerto nel nostro Paese da 13 anni. E quando ha detto: "Vi regalo la mia gratitudine e la mia felicità", è stato chiaro che non stava recitando. Il pubblico l'ha capita, seguita, sostenuta. 

Sul palco, tra fiamme, videomapping e cambi d'abito da passerella, ha alternato classici come Jenny from the Block, If You Had My Love e Let’s Get Loud a nuovi brani come Save Me Tonight, prodotto da David Guetta, e alcuni inediti che presto usciranno su Spotify. Toccante il momento acustico con Gracias a la Vida di Violeta Parra, cantata con una sincerità quasi commovente, in un set visivo che ricordava una cattedrale latina, tra chitarre flamenco e luci calde. Poi si torna a ballare, e il palco si trasforma in una discoteca infuocata con citazioni da Queen e Guns N'Roses, in un mix rock-pop-latin. 

Jennifer è stata una forza della natura: padrona della scena, elegante e sfacciata, romantica e potente. A tratti kitsch, certo, ma sempre impeccabile. E mentre si avvicina il suo compleanno - un countdown 'It's my birthday' è comparso sugli schermi ai lati del palco - JLo ha mostrato a tutti che a 56 anni si può essere ancora all'apice, se si ha la grinta di una ventenne e la storia di una leggenda. 

Curiosamente, a differenza di altre date del tour in Europa, a Lucca Jennifer Lopez ha scelto di non eseguire 'Wreckage of You', la tanto attesa "revenge song", il brano carico di rabbia e delusione ispirato alla fine della storia con Ben Affleck. Durante il concerto, con un sorriso ironico, ha accennato: "Ora solo canzoni d'amore..., niente odio, no, scherzo!", facendo credere per un attimo al pubblico che stesse per partire proprio quella canzone. Ma nulla. Un gioco consapevole, forse un modo per dire che le ferite si curano anche con leggerezza, e che la Jennifer vista ieri sera ha preferito celebrare la rinascita piuttosto che indugiare nei dolori del passato. 

Tra il pubblico, occhi puntati anche su Carlo Conti e Federica Panicucci, seduti tra i posti vip. Entrambi hanno applaudito, cantato e ballato, visibilmente coinvolti dalla magia dello show. E come loro, oltre 18.000 fan hanno lasciato Lucca con un sorriso stampato sul volto e una certezza nel cuore: Jennifer Lopez è tornata, ed è più viva, vera e sexy che mai. (di Paolo Martini) 

 

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"Trump, fottiti": Colbert contro il presidente, l'attacco dal Late Show

22 Luglio 2025
Stephen Colbert e Donald Trump

(Adnkronos) - "Donald Trump, fottiti". Stephen Colbert si congeda dopo la cancellazione del Late Show che per anni ha condotto sulla Cbs. Il network la scorsa settimana ha annunciato la chiusura del programma a maggio 2026 e l'anchorman è finito nel mirino di Donald Trump. "Sono contentissimo che Colbert sia stato licenziato. Il suo talento era persino inferiore ai suoi ascolti", il post con cui il presidente, su Truth, ha celebrato la decisione della Cbs che, secondo indiscrezioni, perderebbe 40-50 milioni di dollari ogni anno per il programma. 

 

"Come osa, signore. Un uomo senza talento sarebbe capace di comporre la seguente frase satirica? Fottiti", la replica di Colbert nell'apertura della puntata andata in onda sulla Cbs. 

"Per i prossimi 10 mesi, via i guantoni - dice Colbert pronto a sferrare colpi durissimi-. Finalmente posso dire la verità nuda e cruda al potere e posso dire cosa penso veramente di Donald Trump, a partire da ora. Non sembra avere le competenze per essere presidente. Semplicemente non è adatto". 

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Roma, peschereccio ribaltato al largo di Anzio: un disperso

22 Luglio 2025
Sommozzatori dei Vigili del fuoco - (Ipa)

(Adnkronos) - Dalle 8.15, i sommozzatori dei Vigili del fuoco di Roma, sono impegnati al porto di Anzio per un peschereccio ribaltato a largo. Al momento una persona risulta dispersa in mare. 

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Inghilterra-Italia: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv (in chiaro)

22 Luglio 2025
Cristiana Girelli - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - L'Italia femminile scende in campo nella semifinale degli Europei 2025. La Nazionale azzurra sfida oggi, martedì 22 luglio, l'Inghilterra - in diretta tv, in chiaro, e streaming - nel penultimo atto del massimo torneo continentale per Nazionali femminili. La squadra allenata dal ct Andrea Soncin arriva all'appuntamento dopo aver eliminato la Norvegia nei quarti di finale grazie al decisivo gol di Girelli. Le inglesi invece hanno superato, nel turno precedente, la Svezia, battuta 3-2. 

 

La sfida tra Inghilterra e Italia è in programma oggi, martedì 22 luglio, alle ore 21 allo Stadio di Ginevra. Ecco le probabili formazioni: 

Inghilterra (4-3-3): Hampton; Bronze, Williamson, Carter, Greenwood; Toone, Walsh, Stanway; James, Russo, Hemp. Ct. Wiegman 

Italia (3-4-3): Giuliani; Di Guglielmo, Salvai, Linari; Oliviero, Giugliano, Caruso, Greggi; Cantore, Girelli, Bonansea. Ct. Soncin 

 

La semifinale degli Europei femminili tra Inghilterra e Italia di oggi, martedì 22 luglio, sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva su Rai 2. Il match sarà quindi visibile in chiaro e si potrà seguire anche in streaming su RaiPlay. 

 

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Andrea Bocelli accende il Teatro del Silenzio per i 20 anni della sua fondazione

22 Luglio 2025
Andrea Bocelli - Ipa

(Adnkronos) - Oggi, martedì 22 luglio, il 'sipario' del Teatro del Silenzio si leverà su uno degli appuntamenti più attesi dell'estate italiana. A vent'anni dalla sua fondazione, questo luogo incantato incastonato tra le colline pisane accoglierà il primo dei tre concerti che celebrano due decenni di musica, arte e bellezza. A guidare la serata inaugurale sarà Andrea Bocelli, cofondatore e anima spirituale del Teatro, che condividerà la scena con due ospiti d’eccezione: il leggendario tenore Plácido Domingo e la giovane stella della musica pop Clara. 

Il palco a cielo aperto di Lajatico, dove la natura è scenografia e il silenzio diventa suono, si trasformerà in un tempio della grande musica internazionale. È qui che Andrea Bocelli, con il carisma e la grazia che lo contraddistinguono, darà il via a una 'maratona' musicale in tre atti, che proseguirà giovedì 24 luglio con il debutto da protagonista di Matteo Bocelli e si concluderà sabato 26 luglio con una seconda performance del Maestro. 

Con Plácido Domingo – vera icona vivente della lirica mondiale – e Clara – giovane interprete capace di unire profondità emotiva e sonorità contemporanee – la serata del 22 luglio si preannuncia come un incontro tra generazioni, stili e mondi musicali diversi, tutti accomunati dalla ricerca dell’eccellenza e dalla passione per l’arte. 

«La bellezza di Lajatico fa sempre la sua parte», ha dichiarato Bocelli alla vigilia dell’evento. «Ma continua a stupirmi la partecipazione emotiva, profonda e sincera, che ho percepito ovunque… è difficile analizzare razionalmente le motivazioni: in un certo senso, l’intera mia carriera ha dell’inspiegabile, fino a questo incredibile concerto di mezza estate». 

Il Teatro del Silenzio, sorto da un’intuizione visionaria dell’architetto Alberto Bartalini e cresciuto negli anni con l’organizzazione di City Sound & Events, si conferma un crocevia artistico di rara suggestione, dove si sono già esibiti artisti del calibro di Lang Lang, David Garrett, Katherine Jenkins e tanti altri. 

Il programma di questa ventesima edizione si arricchisce di una novità assoluta: la serata del 24 luglio vedrà il debutto da protagonista del giovane Matteo Bocelli, artista emergente che sta conquistando i palcoscenici internazionali con la sua voce calda e il suo stile elegante. Matteo, con una propria identità artistica ormai definita, rappresenta la nuova generazione Bocelli, capace di parlare sia al pubblico giovane che agli appassionati della musica classica e pop. Il 26 luglio, infine, sarà ancora Andrea Bocelli a chiudere il cerchio di questo speciale anniversario, accompagnato nuovamente da Clara e da un cast in via di definizione che promette altre sorprese. 

In occasione della ventesima edizione del Teatro del Silenzio, l'arte di Igor Mitoraj torna al centro della scena con il monumentale "Tindaro Screpolato". L'opera si inserisce in perfetta armonia nel paesaggio dell'Alta Valdera, offrendo una riflessione visiva intensa e poetica sul tempo e sull’identità. E ancora una volta l'estate toscana si arricchisce di musica e arte. La Galleria d'Arte Contini, con sedi a Venezia e Cortina d'Ampezzo, in collaborazione con Atelier Mitoraj e sotto la direzione artistica di Alberto Bartalini, rinnova la propria partecipazione a un evento che rappresenta un’eccellenza nel panorama culturale internazionale. 

Il 27 luglio 2006 si tenne la prima storica edizione del Teatro del Silenzio, con il concerto inaugurale di Andrea Bocelli intitolato "Dedicato al Grande Assente". Al centro del lago artificiale fu collocata l'opera "Il Grande Sonno" di Igor Mitoraj, che divenne da subito elemento scenografico emblematico e, negli anni a venire, simbolo visivo dell’identità stessa del Teatro. Con il suo stile inconfondibile, sospeso tra classicismo ideale e frammentazione moderna, Mitoraj reinterpreta la bellezza dell’antico attraverso la sensibilità del presente. Le crepe, gli squarci e le aperture non rappresentano rottura o decadenza, ma testimonianze silenziose di una memoria che continua a pulsare e a trasformarsi. 

'Tindaro Screpolato' è una delle opere più emblematiche del maestro: una testa monumentale ispirata ai canoni della bellezza greco-romana, profondamente segnata da fratture. Il contrasto tra perfezione formale e mutilazione fisica è il nucleo espressivo dell’opera. Le spaccature non ne compromettono l’eleganza, ma ne rafforzano la sacralità, come se fosse un reperto emerso da una civiltà scomparsa. Il nome Tindaro richiama il mitico re di Sparta, padre di Elena. Un richiamo a una memoria collettiva e mitologica, che intreccia bellezza, destino e rovina. Le ferite sul volto diventano metafore del tempo, della caducità, della perdita dei valori. E proprio in queste crepe si manifesta una verità ancora più profonda, che rende il volto ancora più vivo, intenso, eterno. È questa la sensibilità che rende l'arte di Mitoraj perfettamente coerente con lo spirito del Teatro del Silenzio: un luogo in cui voce, arte e paesaggio si uniscono per creare un’esperienza estetica irripetibile. In parallelo, grazie alla Galleria Contini e ad Atelier Mitoraj, altre due opere dello scultore sono state installate in Piazza Vittorio Veneto, nel centro storico di Lajatico. Sculture che dialogano con lo spazio urbano e con chi lo attraversa, creando un ponte tra la mitologia classica e l’espressione artistica contemporanea. 

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Pakistan, 220 morti e oltre 500 feriti a causa delle piogge monsoniche

22 Luglio 2025
Piogge monsoniche in Pakistan - (Afp)

(Adnkronos) - Sono 221 le persone morte e più di 500 quelle rimaste ferite in Pakistan in incidenti riconducibili a quasi un mese di forti piogge monsoniche. Lo riferisce l'agenzia pakistana per la gestione delle catastrofi, precisando che "dal 26 giugno al 21 luglio, 221 persone hanno perso la vita, tra cui 104 bambini e 40 donne". 

Le piogge torrenziali hanno provocato inondazioni improvvise, crolli di edifici e corto circuiti elettrici.  

Ieri, più di otto veicoli sono stati travolti dalle forti piogge che hanno provocato una frana su un'autostrada nel distretto di Diamer, nel Gilgit-Baltistan, ha detto all'Afp Abdul Hameed, un alto ufficiale di polizia della zona. "Sono stati recuperati tre cadaveri e più di 15 risultano ancora dispersi", ha aggiunto. 

 

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Farmaceutica, Stefano Mecchia (Chiesi Italia): "Nel Sentiero del Respiro salute e sviluppo sostenibile"

22 Luglio 2025
Farmaceutica, Stefano Mecchia (Chiesi Italia):

(Adnkronos) - "Abbiamo scelto di far ripartire un movimento di sviluppo sostenibile del territorio che portasse attrattività turistica da un lato e offrisse una piattaforma culturale ed educazionale non solo per i pazienti affetti da patologie respiratorie, ma anche a coloro che, con l'opportunità" di percorrerlo, "riusciranno a focalizzarsi sul well-being e la lotta al fumo: abbiamo infatti dotato il nostro sentiero di ben 22 cartelli informativi con QR code per creare non solo un viaggio educazionale, ma anche digitale". Così Stefano Mecchia, Senior Director Communication & Corporate Public Affairs di Chiesi Italia, spiega il progetto 'Sentiero del respiro', frutto della collaborazione tra la Regione Veneto e la farmaceutica, che promuove natura, salute e sviluppo sostenibile.  

Il percorso naturalistico-educazionale di 4 chilometri che parte dall'interno del Castello di Andraz nel comune di Livinallongo del Col di Lana (BL), nel cuore delle Dolomiti, patrimonio Unesco, e prosegue nel bosco antistante, "incarna perfettamente l'approccio di Chiesi Italia alla sostenibilità ambientale e al valore condiviso - sottolinea Mecchia - Speriamo di generare e indurre un impatto positivo verso l'ambiente che ci circonda in linea con il nostro impegno di raggiungere le zero emissioni nette entro il 2035, per la salute, l'ambiente e lo sviluppo sostenibile del territorio". Il progetto, illustra Mecchia, "parte dalla realizzazione di un sentiero fisico. Abbiamo scelto, assieme alla Regione, il comune di Livinallongo del Col di Lana, piccolo comune sito tra Alleghe e Cortina d'Ampezzo, che è stato più impattato dalla tempesta di Vaia del 2018 che si è abbattuta con venti al di sopra di 200 chilometri orari, distruggendo più di 18 milioni di alberi tra Friuli, Veneto e Trentino Alto Adige. Il Sentiero del respiro inizia dal meraviglioso castello di Andraz, dell'anno 1000 e si inerpica sulla montagna antistante. Non è solo un luogo fisico - precisa Mecchia - ma una piattaforma culturale perché ha una sua presenza digitale: è geolocalizzato su tutte le principali piattaforme e chi percorre la strada meravigliosa del Passo Falzarego può notarlo ed essere portato a percorrerlo". Inoltre, "tutti i contenuti educazionali e formativi enfatizzano come una migliore qualità dell'aria significhi benessere respiratorio, e quindi prevenzione" delle malattie, ma anche "un beneficio per l'ambiente e per la comunità in cui viviamo".  

Sempre di concerto "con la Regione Veneto, per promuovere la valorizzazione turistico-ricettiva dell'aria, abbiamo ripristinato anche la zona boschiva - continua Mecchia - piantando 10mila nuovi alberi che, oltre a ricreare questa splendida cartolina, contribuiranno all'assorbimento delle emissioni di gas clima alteranti, migliorando la protezione e la tenuta del suolo e l'attrattività per gli animali del bosco". All'interno del percorso c'è anche "una palestra di roccia per i cittadini più appassionati e più sportivi", ma anche "panchine per incrementare, facilitare l'intrattenimento" per i meno sportivi. "I primi 400 metri del cammino - evidenzia Mecchia - sono pavimentati con il legno dei larici abbattuti dalla tempesta di Vaia e sono dedicati alle persone più piccole, in carrozzina, agli ipovedenti e a chi ha problemi di deambulazione, perché tutti possano partecipare a questo percorso naturalistico educazionale. Nella prima parte c'è anche un percorso Kneipp: un meraviglioso ruscello dove vengono amplificate tutte le sensazioni dello stare in mezzo a questo meraviglioso bosco". 

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Tabacco, Lorito (Federico II): "La filiera integrata è la chiave per i territori, i giovani e il rilancio dell'agricoltura"

22 Luglio 2025
Tabacco, Lorito (Federico II):

(Adnkronos) - ”Gli accordi di filiera sono uno strumento fondamentale, che ritengo diventerà sempre più importante in futuro, perché mettono in sicurezza la produzione agricola, danno stabilità alle aziende e forza ai territori”. Lo ha dichiarato Matteo Lorito, rettore dell’Università Federico II di Napoli, intervenendo alla tappa campana del Roadshow Coldiretti–Philip Morris, organizzato per promuovere e rilanciare l’intesa decennale da un miliardo di euro a sostegno della filiera del tabacco italiana.  

Secondo Lorito, il modello di filiera integrata rappresenta una risposta concreta alle sfide del comparto primario: “Mette in sicurezza l’ottenimento del prodotto primario, garantisce reddito agli agricoltori, stabilisce un legame stabile tra chi produce e chi trasforma. E questo – ha spiegato – si traduce in un rafforzamento del sistema agricolo nel suo complesso”. Un altro aspetto cruciale è il presidio del territorio. “I territori interessati da queste produzioni – ha evidenziato il rettore – spesso sono zone interne, fragili, che rischiano di essere travolte dai grandi meccanismi globali. Con gli accordi di filiera, invece, tornano vivi, produttivi, diventano territori di futuro”.  

L’accordo tra Philip Morris Italia e Coldiretti, avviato nel 2011, estende ora l’orizzonte temporale fino al 2034, con investimenti complessivi che potranno arrivare fino a un miliardo di euro. Il progetto coinvolge le principali regioni produttrici di tabacco – Campania, Umbria e Veneto – e mira a garantire continuità e sostenibilità economica, sociale e ambientale all’intera filiera.  

Per Lorito, il valore dell’intesa va oltre l’aspetto produttivo: “Accordi di questo tipo significano futuro assicurato ai nostri giovani. Se accompagnati da innovazione tecnologica e formazione adeguata, diventano strumenti potenti di crescita. È così che si costruisce un percorso virtuoso in grado di restituire all’Italia tutto il valore straordinario della sua agricoltura”.  

Un’agricoltura – ha concluso – “che oggi alimenta un agroalimentare d’eccellenza, capace di conquistare i mercati esteri e trainare l’export nazionale. Un settore che non può prescindere da modelli virtuosi e stabili, fondati su qualità, tracciabilità e investimenti sul capitale umano”. 

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