
"La vecchiaia è la peggior malattia. Io ho programmato la mia morte, non voglio arrivare a 80 anni". Così Diego Dalla Palma ospite oggi a Verissimo ha parlato della sua scelta di porre fine alla sua vita prima della vecchiaia, che ad oggi definisce come "un'umiliazione".
"Io sto bene, non ho alcun male incurabile", ha precisato lo stylist. "La morte è sempre considerata come una cosa orrenda, viene vista come una dea vestita di nero che porta disgrazie, ma non è così", ha detto Dalla Palma che ammette di essere costretto a giustificare ogni giorno la sua scelta da quando l'ha resa pubblica.
A Silvia Toffanin, sconcertata dal suo racconto, Dalla Palma risponde senza battere ciglio: "Io ho fatto la mia scelta, ne sono convinto", ha detto. "Questo è il modo di vivere, io non sono stanco di vivere, sono solo preoccupato dell'aspetto più brutto della mia vita futura: la vecchiaia", ha aggiunto legando quel dolore alla morte dei suoi genitori: "Io quel calvario non lo voglio affrontare", ha detto.
L'ospite non ha rivelato le modalità e i tempi in cui intende porre fine alla sua vita, ma sicuramente non ricorrerà al "suicidio assistito". "Non voglio nemmeno pensare alla parola suicidio, io ho già programmato di sparire. Non voglio onorificenze, non voglio proclami. Io ho già scelto un posto dove andrò con due professionisti, un avvocato e un notaio, voglio qualche mese prima concedermi la piacevolezza dell'ultimo tempo della vita, in cui se voglio mangiarmi della cioccolata posso farlo senza problemi".
Dalla Palma ha raccontato di aver già incontrato la morte, quando a 6 anni è entrato in coma: "Ho percepito leggerezza, come un volo. Io ancora oggi lo sogno, incontravo figure fluttuanti e mi davano benessere". In quel coma, Dalla Palma aveva trovato la sua dimensione: "Quando sono uscito dal coma per mesi mi sono chiuso in me stesso, ho vissuto talmente bene in quella dimensione che ero arrabbiato col mondo intero per essere tornato in vita".
Davanti ai dubbi e alle domande poste da Silvia Toffanin, Dalla Palma ha replicato: "L'alternativa quale sarebbe? Umiliarmi". "Vivere", ha risposto stizzita Toffanin che poi ha cercato di farlo riflettere, "tu vivi la vecchiaia come un'umiliazione, ma è il ciclo della vita". "La gente a casa potrebbe dire che sei impazzito, io non ti giudico - ha aggiunto - voglio solo raccontare la tua storia".

Le Bambole di Pezza sono tra i 30 big di Sanremo 2026. La band musicale è stata annunciata oggi, domenica 30 novembre, tra i concorrenti del Festival di Sanremo di Carlo Conti, in scena dal 24 al 28 febbraio. Una band tutta al femminile, nata a Milano nei primi 2000. Ma chi sono le Bambole di Pezza?
Bambole di Pezza, chi sono
Una delle realtà più rappresentativa della scena rock pop-punk italiana. Le Bambole di Pezza sono nate a Milano nel 2002 inizialmente sotto contratto con Tube Records. Da sempre si sono distinte per i temi forti legati al femminismo, alla parità di genere e alla lotta contro la violenza sulle donne. Oggi il gruppo è composto da: Cleo per la voce. Morgana, chitarra solista. Dani, cori e chitarra ritmica. Xina, batteria e cori. Kaj, basso e cori.
Il debutto e la reunion
Il debutto arriva con ‘Crash Me’, un album che permette alla band di intraprendere una lunga tournée. Approdano anche in televisione: partecipano come guest star a un episodio de L’Ispettore Coliandro, interpretando la band in cui suona Nikita e portando sullo schermo il brano ‘Le Streghe’.
Nel 2014 arriva una reunion per celebrare i dieci anni dall’ultimo album ‘Strike’. È l’inizio di un nuovo capitolo: le chitarriste storiche Morgana Blue e Dani Piccirillo rilanciano il progetto coinvolgendo Cleo, Kaj e Xina.
Nel 2022 avviene il ritorno ufficiale sui palchi in Piazza della Scala a Milano, accanto ai Rezophonic. Nello stesso anno la band pubblica ‘Rumore’, omaggio a Raffaella Carrà scelto come colonna sonora della miniserie dedicata all’artista, e il brano ‘Non Sei Sola’, realizzato con Jo Squillo per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Nel 2024 la band firma con l’etichetta Nigiri con distribuzione Sony, pubblicando i singoli Stuntman, ZenZero e Cresciuti Male, quest’ultimo in collaborazione con J-Ax. E il 24 gennaio 2025 vede la luce il loro quarto album in studio, Wanted.

Papa Leone XIV ha scelto di intervenire oggi, domenica 30 novembre, con parole nette sul conflitto in Medio Oriente. "La Santa Sede da diversi anni appoggia la soluzione dei due Stati" ha detto il Pontefice nel corso di un dialogo con i media sul volo papale, che è stato trasmesso da Tv Duemila. "Sappiamo che Israele ancora non accetta quella soluzione, ma è l'unica percorribile. Noi siamo anche amici di Israele e cerchiamo di essere voce mediatrice. Abbiamo parlato di questo con Erdogan e lui è d'accordo con questa proposta".
Il ruolo centrale della Turchia
La Turchia ha un "ruolo importante" per la pace in Medio Oriente e in Ucraina. "Nel venire in Turchia, e adesso in Libano, c'era naturalmente un tema speciale e cioè di essere un messaggero di pace, di voler promuovere la pace in tutta la regione. La Turchia - ha detto Leone - ha molte qualità da questo punto di vista, è un Paese che è a maggioranza musulmana e ha anche la presenza di numerose comunità cristiane, una piccola minoranza, e anche persone di altre religioni sono in grado di vivere in pace. È un esempio, direi, di ciò che tutti noi stiamo cercando in tutto il mondo. Al di là delle differenze religiose, al di là delle differenze etniche, al di là di molte altre differenze, le persone possono vivere in pace. La Turchia stessa ha avuto nella sua storia vari momenti in cui non è sempre stata in grado di farlo e già l’aver vissuto quest’esperienza e aver potuto parlare anche con il presidente Erdogan sulla pace penso sia un elemento importante, un elemento degno di nota della mia visita".
Sul versante dell'Ucraina, Leone annuncia che "già qualche mese fa con la possibilità di dialogo tra le parti Ucraina e Russia, il presidente - ha detto Prevost - ha aiutato molto a convocare le due parti. Ancora non abbiamo visto purtroppo una soluzione, ma oggi di nuovo ci sono proposte concrete per la pace. E speriamo che il presidente Erdogan con il suo rapporto con il presidente di Ucraina, della Russia e degli Stati Uniti, possa aiutare in questo senso a promuovere il dialogo, il cessate il fuoco e vedere come risolvere questo conflitto, questa guerra in Ucraina".
Il discorso del Pontefice in Libano
Un Papa visibilmente commosso dietro i vetri della papamobile coperta, sotto una pioggia battente. Leone arriva così al palazzo presidenziale del presidente Joseph Aoun, accolto in maniera spettacolare e commovente con una scenografia, che si conclude con il volo di una colomba della pace. "Beati gli operatori di pace! È una grande gioia incontrarvi e visitare questa terra in cui 'pace' è molto più di una parola: qui la pace è un desiderio e una vocazione, è un dono e un cantiere sempre aperto", dice Leone.
Prevost si rivolge alle autorità: "Voi siete investiti di autorità in questo Paese, ciascuno nei propri ambiti e con ruoli specifici. È alla luce di questa autorità che desidero rivolgervi la parola di Gesù, scelta come ispirazione fondamentale di questo mio viaggio: 'Beati gli operatori di pace'. Certo, vi sono milioni di Libanesi, qui e nel mondo intero, che servono la pace silenziosamente, giorno dopo giorno. A voi, però, che avete compiti istituzionali importanti all’interno di questo popolo, è destinata una speciale beatitudine se a tutto potrete dire di avere anteposto l’obiettivo della pace. Desidero, in questo nostro incontro, riflettere un po’ con voi su che cosa significhi essere operatori di pace entro circostanze molto complesse, conflittuali e incerte".
"La Chiesa non è soltanto preoccupata della dignità di coloro che si muovono verso Paesi diversi dal proprio, ma vuole che nessuno sia costretto a partire e che chiunque lo desideri possa in sicurezza ritornare" sottolinea il Papa parlando alle autorità libanesi e alla società civile. "La mobilità umana - ricorda - rappresenta un'immensa opportunità di incontro e di reciproco arricchimento, ma non cancella lo speciale legame che unisce ciascuno a determinati luoghi, a cui deve la propria identità in modo del tutto peculiare. E la pace cresce sempre in un contesto vitale concreto, fatto di legami geografici, storici e spirituali”. Da qui il monito: "Occorre incoraggiare coloro che li favoriscono e se ne nutrono, e non cedono a localismi e nazionalismi".
Il Pontefice evidenzia questi aspetti tratteggiando un'altra caratteristica degli operatori di pace: "Essi osano rimanere, anche quando costa sacrificio. Vengono momenti in cui è più facile fuggire, o, semplicemente, risulta più conveniente andare altrove. Ci vuole davvero coraggio e lungimiranza restare o tornare nel proprio Paese, stimando degne d’amore e di dedizione anche condizioni piuttosto difficili. Sappiamo che l’incertezza, la violenza, la povertà e molte altre minacce producono qui, come in altri luoghi del mondo, un’emorragia di giovani e di famiglie che cercano futuro altrove, pur con grande dolore nel lasciare la propria patria. Occorre certamente riconoscere che molto di positivo arriva a tutti voi dai Libanesi sparsi nel mondo. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che restare presso il proprio popolo e collaborare giorno per giorno allo sviluppo della civiltà dell’amore e della pace, rimane qualcosa di molto apprezzabile".
Il Pontefice rende omaggio ai libanesi: "Siete un popolo che non soccombe, ma che, di fronte alle prove, sa sempre rinascere con coraggio. La vostra resilienza è caratteristica imprescindibile degli autentici operatori di pace: l'opera della pace, infatti, è un continuo ricominciare". "Chiedetevi da dove viene la formidabile energia che non ha mai lasciato il vostro popolo a terra, privo di fiducia nel domani. Siete un Paese variegato, una comunità di comunità, ma unita da una lingua comune. Non mi riferisco soltanto all'arabo levantino che parlate, attraverso il quale il vostro grande passato ha disseminato perle di inestimabile valore, mi riferisco soprattutto alla lingua della speranza, quella che vi ha sempre permesso di ricominciare" conclude il Pontefice.
Incidente stradale stamattina a Villagrande Strisaili... 
"Ho denunciato tutti per maltrattamenti e circonvenzione d'incapace, sono davvero stufa". Evelina Sgarbi è tornata oggi a Verissimo a parlare della vicenda che da mesi coinvolge la famiglia, in particolare il padre Vittorio Sgarbi.
La giovane, mesi fa, ha depositato un’istanza per la nomina di un amministratore di sostegno, sostenendo che Vittorio Sgarbi non sarebbe più in grado di seguire i propri interessi e inoltre ha accusato Sabrina Colle, compagna del critico d'arte, di tenerla lontana dal padre. "Papà è" in condizioni da "schifo e io mi innervosisco sempre più a vedere le sue apparizioni pubbliche. Dicono che gli vogliono tanto bene, ma intanto lo mandano in tv in condizioni critiche", ha aggiunto Evelina che continua a sostenere: "Papà è una persona che non sta bene, la sofferenza è evidente".
La figlia del critico d'arte ha ottenuto l'appoggio del fratello Carlo: "Non si era mai esposto, ora ha precisato tutti i punti che io continuo a dire da mesi, anche lui ci tiene a fare chiarezza", ha detto.
La ragazza ha continuato a fare riferimento a voci che farebbero riferimento a tentativi di suicidio: "Pare che lui abbia cercato due volte di andare sul terrazzo da solo, ma poi è stato fermato in tempo", ha detto senza fornire ulteriori elementi.
Evelina Sgarbi è apparsa più convinta quando si è parlato del matrimonio in programma tra il padre e la storica compagna Sabrina Colle: "Sembra che a Venezia non si possa più fare, pare il prete non li vuole sposare: una persona che è stata sotto farmaci pesanti a quanto pare non può sposarsi regolarmente in Chiesa". Forse, ha aggiunto, il matrimonio tra Sgarbi e Colle verrà celebrato ad Arpino, in provincia di Frosinone: "Lui è il sindaco, magari si sposerà da solo", ha aggiunto la giovane.

"Tu sei terrorizzato, stai tranquillo". Così Mara Venier ha cercato di stemperare la 'tensione' durante l'intervista di Can Yaman a Domenica In. L'attore, protagonista della serie evento su Rai 1 'Sandokan', in onda da lunedì 1 dicembre, in perfetto italiano e con totale proprietà di linguaggio si è raccontato in una lunga intervista, anche con dettagli personali e intimi ma mantenendo massimo riserbo sulla sua vita privata e sentimentale. Un tasto, a quanto pare, sensibile: l'attore ha cercato di evitare più volte, quasi fosse un percorso a ostacoli.
Primo 'allarme' con una domanda innocua: "Cosa pensi delle donne italiane?". Pausa, riflessione. "In generale", ha aggiunto sorridendo la conduttrice. "Sono calorose", la risposta diplomatica. Virata sulla serie 'Sandokan', Venier ha chiesto "E Marianna?", riferendosi al personaggio femminile principale della storia di Sandokan, interpretata da Alanah Bloor. "Marianna è un'attrice", ha risposto in un primo momento Yaman, allontanando qualsiasi riferimento personale.
Venier è intervenuta in modo diretto, per allontanare ogni suo timore: "Tu hai il terrore che io ti chieda qualcosa sulla tua vita privata, io non so niente di te e della tua vita sentimentale. Sono cose tue, non me ne frega niente, sei prevenuto, si vede che qualcuno ti ha fatto delle interviste dove ha cercato di entrare più volte nel tuo cuore, io non lo faccio stai tranquillo".

Calcio di rigore 'fantasma' in Pisa-Inter? Oggi, domenica 30 novembre, i nerazzurri hanno protestato prima per un presunto tocco di mano di Raul Albiol nell'area toscana poco dopo l'inizio del secondo tempo e poi per un contatto tra Piotr Zielinski e Meister. Ma cos'è successo durante il match valido per la 13esima giornata di Serie A?
Al 57' Barella scappa via in contropiede, entra in area e calcia a giro verso la porta avversaria, trovando la deviazione provvidenziale di Raul Albiol. Il centrocampista nerazzurro alza immediatamente le braccia per protestare per un presunto tocco di mano dell'ex difensore del Napoli, che fa subito segno di non aver commesso alcuna irregolarità. Il contatto sembra avvenire con il ginocchio, sebbene la mano sia molto vicina, e l'arbitro lascia correre.
Qualche minuto più tardi Zielinski, appena entrato in campo al posto di Sucic, entra in area e cade sul contrasto con l'attaccante del Pisa Meister. Il contatto c'è, ma sembra di lieve entità, con il polacco che trascina la gamba appena sente arrivare l'avversario, e l'arbitro, anche in questo caso, lascia correre.
Torna in pista la Formula 1. Oggi, domenica 30 novembre, va in scena il Gran Premio del Qatar - in diretta tv e streaming - penultimo appuntamento del Mondiale. Si riparte dalla gara Sprint di ieri vinta dalla McLaren di Oscar Piastri, che ha accorciato sul compagno di scuderia Lando Norris, terzo dietro la Mercedes di George Russell. Cercano riscatto le due Ferrari, con Charles Leclerc che ha chiuso 13esimo la gara corta, mentre Lewis Hamilton ha tagliato il traguardo al 17esimo posto.
Nell'ultimo appuntamento dell'anno il Mondiale si sposterà ad Abu Dhabi.

Da Fedez a Tommaso Paradiso: è un'onda di entusiasmo quella che ha travolto i social network subito dopo l'annuncio ufficiale di Carlo Conti, che in diretta al Tg1 ha svelato la lista dei 30 Big in gara al Festival di Sanremo 2026. Gli artisti, dai più giovani ai veterani del palco, hanno condiviso in tempo reale le loro emozioni. Tra i più attesi, Tommaso Paradiso, al suo debutto assoluto all'Ariston, ha scelto di festeggiare con la sua consueta ironia, pubblicando nelle storie Instagram un celebre spezzone di Paolo Villaggio accompagnato dalla didascalia: "Con prudenza, ma ci andremo".
Euforia incontenibile per le Bambole di Pezza, che in un video condiviso sui social non hanno trattenuto urla e abbracci per la loro prima volta al Festival. Stessa scena di gioia pura in casa di Sal Da Vinci, che ha festeggiato circondato dall'affetto di tutta la famiglia, e per Leo Gassmann, che commenta: "Con il cuore pieno avanti tutta". Molti hanno condiviso questo momento speciale con i propri cari. Raf ha pubblicato una tenera videochiamata con i figli che ora già pianificano la trasferta: "Biglietti aerei a febbraio, tutti a Sanremo". Anche J-Ax ha mostrato un lato intimo, ripreso sul divano di casa in ciabatte mentre, tra le braccia della compagna e del figlio, urla un euforico "I got into Sanremo".
Anche Francesco Renga ha atteso il verdetto con la figlia Jolanda: dopo l'abbraccio liberatorio, è lei a spronarlo con affetto paterno: "Adesso, vai a prepararti". Particolarmente toccante la riflessione del duo Maria Antonietta e Colombre, che ha affidato ai social un lungo messaggio: "Oggi festeggiamo una cosa bellissima e assurda, e ci piace pensare sia anche un po’ per tutte le canzoni scritte in questi anni [...] per il coraggio di avere seguito sempre la propria illusione. [...] Gli illusi di sempre vanno in riviera". A gioire per loro, oltre che per la propria partecipazione, è Levante: anche lei in gara, ha condiviso un video che la riprende visibilmente emozionata durante un pranzo fuori, proprio nel momento in cui apprende la notizia.
Tra i veterani, Fedez ha commentato con un sobrio "è un grande onore", taggando il suo compagno di avventura Marco Masini. Non è mancata l'ironia, marchio di fabbrica di Dargen D'Amico, che ha citato Lucio Battisti per commentare il suo ritorno: "Ancora tu… Ma non dovevamo vederci più?". Grandi festeggiamenti per Lda e Aka 7even insieme agli amici. Per Lda è arrivata anche la dedica speciale di papà Gigi D'Alessio: "Ti aspetta una nuova meravigliosa avventura. In bocca al lupo. Sempre più fiero di essere il papà di LDA". Immediata e sentita la risposta del figlio: "Porterò con onore questo cognome come hai sempre fatto tu, promesso".
C'è anche chi è stato "colto alla sprovvista" dalla notizia. Eddie Brock era a pranzo con la sua squadra di calcetto e ha festeggiato tra urla e schizzi d'acqua, scherzando: "Scusate ma avevo il calcetto domenicale". Completano il quadro delle reazioni i messaggi più sintetici ma altrettanto carichi di felicità: "Ci si vede a Sanremo" scrive Enrico Nigiotti; "ci vediamo a Sanremo", scrive Ermal Meta che abbraccia con gioia la figlia; "la musica al primo posto, sempre" è il commento di Nayt, mentre Sayf promette un "Sanremissimo". L'attesa per febbraio è ufficialmente iniziata.

Incidente mortale oggi, domenica 30 novembre, sulla statale 652 a Fondovalle Sangro vicino allo svincolo di Piane d'Archi nel territorio di Atessa in provincia di Chieti. Due auto – una Fiat Panda e una Ford Fiesta – si sono scontrate frontalmente. Tre donne sono morte. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri della compagnia di Atessa e i sanitari del 118.
I militari stanno effettuando i rilievi per ricostruire la dinamica dello scontro. La circolazione è stata chiusa temporaneamente nel tratto interessato.

Incidente mortale oggi, domenica 30 novembre, sulla statale 652 a Fondovalle Sangro vicino allo svincolo di Piane d'Archi nel territorio di Atessa in provincia di Chieti. Due auto – una Fiat Panda e una Ford Fiesta – si sono scontrate frontalmente. Tre donne sono morte. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri della compagnia di Atessa e i sanitari del 118.
I militari stanno effettuando i rilievi per ricostruire la dinamica dello scontro. La circolazione è stata chiusa temporaneamente nel tratto interessato.

Barbara D'Urso prova la 'carta Selvaggia Lucarelli' con Mara Venier ma non attacca. La conduttrice napoletana è stata ospite oggi, domenica 30 novembre, a Domenica In per un'intervista intensa dopo mesi lontano dalle telecamere e nel pieno della partecipazione a Ballando con le stelle, dove la conduttrice è protagonista tanto per le esibizioni quanto per i continui botta e riposta con la giurata Selvaggia Lucarelli.
Proprio per evitare scintille in diretta, Barbara D'Urso ha adottato da settimane una strategia quasi 'zen', ignorando quasi completamente la giurata evitando persino di guardarla negli occhi. Una tattica diventata un tormentone per il pubblico del dance show di Rai1.
Ed è proprio così che ha cercato di agire oggi nel salotto di Mara Venier, senza particolare successo. Le due stavano parlando della partecipazione di D'Urso a Ballando con le stelle: "Mi ha convinto Milly a partecipare a Ballando, erano anni che provava a convincermi. Ho pensato che questo fosse l'anno più giusto perchè volevo tornare a volere un contatto con il pubblico".
Poi, alla domanda se avesse mai pensato che forse sarebbe stato meglio non accettare, Barbara ha riso e poi ha provato a rimandare indietro la provocazione cambiando discorso, un chiaro tentativo di usare la 'tecnica Lucarelli'. Immediata la replica di Venier: "Non mi fare come fai con la Lucarelli, perchè con me non funziona proprio", ha detto, schietta e ironica. "Era una gag come sai bene", ha replicato D'Urso, cercando di smorzare.
In studio a Domenica In, con Barbara D'Urso anche il maestro e partner di ballo Pasquale La Rocca: "Barbara è meravigliosa, lo sappiamo tutti", alimentando le voci che da settimane circolano dietro le quinte del programma, su un possibile flirt tra i due. Mara Venier ha colto l'occasione per stuzzicare i due e provare a capire se oltre alla danza ci sia qualcosa in più. Provocazioni alle quali Barbara ha risposto ridendo. "Io non riesco a intervistare Barbara. Lei ride e pensa che con questa risatina io sia una cogliona che non capisce cosa vuole dirmi...", ha replicato Mara Venier tra le risate del pubblico.
E sulle critiche ricevute dalla giuria a Ballando con le stelle, Mara Venier ha mandato in onda il filmato dello scontro epocale tra Selvaggia Lucarelli e Barbara D'Urso andato in onda la scorsa settimana. "Fa parte del gioco", ha replicato Pasquale La Rocca, commentando con serenità. Impassibile invece Barbara D'Urso che, come al solito, ha cercato di cambiare discorso.

“Le celebrazioni per i vent’anni della realizzazione del polo fieristico Milano Rho-Pero e per i 25 anni dalla costituzione di Fondazione Fiera Milano, rappresentano un traguardo, ma soprattutto un nuovo punto di partenza affinché Fondazione Fiera Milano sia sempre di più il fulcro dello sviluppo economico, sociale, culturale e urbanistico di Milano, della Lombardia e del nostro Paese. Le storie di un'istituzione non appartengono soltanto a lei che le ha vissute ma diventano parte dell'identità collettiva di un territorio e di una comunità”. Così il presidente di Fondazione Fiera Milano, Giovanni Bozzetti, commentando le celebrazioni per i 20 anni dall’inaugurazione del quartiere espositivo di Rho-Pero e per i 25 anni dalla nascita di Fondazione Fiera Milano.
Una serata organizzata per riaccendere “quello straordinario spirito che vi era quando tutti affollavano la Fiera campionaria, una vetrina per il made in Italy e una porta aperta sul mondo”, ricorda Bozzetti che volge poi lo sguardo al futuro: “Febbraio 2026 ci vedrà protagonisti come luogo di gare per le Olimpiadi di Milano-Cortina. Con un investimento di 25 milioni di euro potremo ospitare le gare di pattinaggio su ghiaccio di velocità, le gare di hockey su ghiaccio e i media provenienti da ogni parte del mondo. Noi siamo pronti - afferma - Attendiamo tanti spettatori a tifare i propri beniamini. Dopo le Olimpiadi - aggiunge - questa location diventerà la seconda più grande d'Europa, dopo Parigi, in grado di ospitare i grandi eventi sportivi, musicali o congressuali, con una capienza che può raggiungere i 40mila spettatori”, conclude.

Carlo Conti annuncia LDA e Aka 7even tra i big del Festival di Sanremo 2026, ma al Tg1 sbagliano foto. Qualcosa non va per il verso giusto durante l'annuncio del direttore artistico che oggi, al telegiornale delle 13.30, ha svelato ufficialmente i 30 big che saliranno sul palco del prossimo Festival di Sanremo.
La grafica mandata in onda non ha accompagnato l'annuncio di Conti in maniera perfetta: accanto a LDA, figlio di Gigi D'Alessio, è spuntato infatti il volto di un altro giovane ragazzo. L'immagine ritraeva infatti l'attore italiano Stefano Scala, completamente esterno all'annuncio di Conti.
Lo scambio di persona, notato dagli utenti, ha scatenato una serie di reazioni esilaranti sui social e ha catturato l'attenzione del diretto interessato. Aka7even ha commentato con una battuta: "Non mi ricordavo così".

Una strada di Milano in tilt e una decina di tram bloccati uno dietro l’altro. Colpa di un’auto parcheggiata male in via Torino. La jeep, più larga dello stallo previsto dalla segnaletica, ha impedito il passaggio del primo tram della fila. Risultato: tutto bloccato e tutti a piedi.

''L’Arma dei Carabinieri continua a distinguersi per dedizione, presenza costante e spirito di servizio. Una missione che si rinnova ogni giorno nel silenzioso lavoro di migliaia di donne e uomini impegnati a garantire sicurezza, legalità, assistenza e vicinanza ai cittadini in ogni angolo del Paese''. Lo ha detto il comandante generale dell’Arma, Salvatore Luongo parlando dell'arrivo della nuova Maserati Mcp Pura, esposta ieri e oggi a piazza San Lorenzo in Lucina, davanti al comando provinciale dei carabinieri di Roma. L'auto, offerta in comodato d’uso all’Arma per il trasporto urgente di organi e materiale sanitario salvavita, è un mezzo d’eccellenza, simbolo dell’incontro tra tecnologia italiana, innovazione, efficienza e impegno istituzionale al servizio della collettività.
''L’utilizzo di questa vettura rappresenta un ulteriore passo avanti nella capacità dell’Arma di intervenire in modo rapido, sicuro e puntuale in situazioni di particolare emergenza che richiedono tempi di risposta minimi'', sottolinea. Dalla lotta alla criminalità al supporto nelle emergenze sanitarie, l’obiettivo è sempre lo stesso: essere vicini concretamente al cittadino, soccorrere chi ha bisogno e tendere la mano ai più deboli.

Per la ventinovesima volta i Jalisse non saranno in gara al Festival di Sanremo 2026. Il duo, composto da Fabio Ricci e Alessandra Drusian, vincitore nel 1997 con 'Fiumi di parole', ha appreso la notizia in diretta, seguendo l'annuncio dei 30 Big scelti dal direttore artistico Carlo Conti durante l'edizione serale del Tg1. La reazione dei due artisti è stata affidata, come da tradizione, ai social network, dove hanno commentato l'esclusione con amara ironia. "…E la saga continua, le domande rimangono, ma noi ci rialziamo sempre", hanno scritto in un post.
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A corredo del messaggio, i Jalisse hanno pubblicato un video in cui "festeggiano" il singolare traguardo. Nelle immagini, Ricci e Drusian tengono in mano due palloncini rossi con i numeri 2 e 9. La chiosa finale è una battuta che guarda già al futuro: "Si arriva alla cifra tonda il prossimo anno", commentano nel video, lasciando intendere che non smetteranno di provarci.

Tra i nomi annunciati per la prossima edizione della kermesse, spiccano quelli di Maria Antonietta e Colombre, che si presenteranno in gara insieme nella categoria Big. Il Festival di Sanremo 2026, rimasto orfano dei Coma_Cose, sembra aver trovato la sua nuova coppia. Non un duo estemporaneo, ma due colonne portanti della scena cantautorale italiana degli ultimi quindici anni, legati da un profondo sodalizio artistico e personale che ora culmina sul palco più prestigioso d'Italia.
Chi è Maria Antonietta
Letizia Cesarini, in arte Maria Antonietta, è una delle voci più riconoscibili e influenti dell'indie italiano. Debutta nel 2012 con un album prodotto da Dario Brunori, ma è con i successivi "Sassi" (2014) e "Deluderti" (2018), entrambi co-prodotti proprio da Colombre, che consolida la sua identità artistica.
Il suo percorso è costellato di successi live, con tour in Italia e all'estero, la partecipazione a eventi come il Primo Maggio di Roma e l'apertura di concerti per artisti del calibro di Calcutta, Lana del Rey e Paolo Nutini. Artista poliedrica, è anche scrittrice, performer teatrale, giurata del Premio Strega Poesia e ha già calcato il palco dell'Ariston nel 2020 come ospite di Levante e Francesca Michielin. Il suo ultimo album di studio è "La Tigre Assenza" (2023).
Chi è Colombre
Al suo fianco, Giovanni Imparato, ovvero Colombre. Cantautore e produttore tra i più stimati della sua generazione, esordisce nel 2017 con l'album "Pulviscolo", subito candidato al Premio Tenco. Come produttore, oltre ad aver firmato i dischi di Maria Antonietta, ha lasciato il segno su lavori fondamentali come "Oceano Paradiso" di Chiello, certificato disco di Platino.
La sua firma compare in collaborazioni prestigiose che vanno da Francesco De Gregori ad Alan Sorrenti, da Ariete a Mac DeMarco, testimoniando una versatilità e una sensibilità uniche. Il suo ultimo lavoro solista è "Realismo magico in Adriatico" (2023), che lo ha portato a esibirsi anche sul palco internazionale di Eurosonic 2024. Il progetto che li porterà a Sanremo nasce dal loro primo album scritto e cantato interamente insieme, "Luna di Miele", uscito a settembre per Bomba Dischi / Numero Uno. Un disco nato da un gesto quasi magico, un "piccolo atto di archeologia sentimentale": il ritrovamento di alcune bozze di canzoni scritte 15 anni fa, agli albori della loro storia d’amore, e dimenticate in un hard disk. “Tutto va veloce, ma a volte le canzoni restano. Quelle bozze ci hanno aspettato, e non potevamo tradirle”, hanno raccontato i due artisti.
La loro partecipazione a Sanremo 2026 non è dunque un esordio improvvisato, ma l'approdo naturale di un percorso lungo quindici anni. Maria Antonietta e Colombre portano sul palco dell'Ariston non solo un nuovo album, ma una storia intera, fatta di carriere parallele, palchi condivisi e una complicità che ora si trasforma in un progetto comune, pronto a conquistare il grande pubblico.

Tredici Pietro è ufficialmente tra i Big in gara del Festival di Sanremo 2026. Aveva già provato l’anno scorso, ma il semaforo verde è scattato solo ora. Il rapper bolognese, classe 1997, reduce da un’estate da protagonista grazie al brano ‘Che gusto c’è’ in coppia con Fabri Fibra, salirà sul palco dell’Ariston portando con sé un bagaglio di rime e una dichiarata voglia di indipendenza da un cognome ingombrante.
All'anagrafe Pietro Morandi, figlio dell'eterno ragazzo Gianni, l'artista arriva al Festival con una poetica che rifiuta scorciatoie. "L'opzione del talent non l'ho mai presa in considerazione", ha spiegato di recente all'Adnkronos, sottolineando come il cognome paterno gli stia "un po' stretto". La motivazione è netta: "I raccomandati non mi piacciono. Ho sempre odiato i ricchi, anche se io, agli occhi di qualcuno, lo sono. Sono figlio di una persona ricca, mi confronto con questa cosa e non so come fare".
Il percorso che lo ha portato a Sanremo passa attraverso la gavetta e la scrittura, iniziata fin dalle scuole medie, culminata nel suo ultimo album 'Non guardare giù'. Un titolo che, spiega l'artista, "è aperto a diverse interpretazioni: può significare 'corri e viaggi', ma anche l'esatto contrario. Viviamo in un'epoca di nebbia e forse ci sta bene così". Un disco nato da un periodo complesso, segnato dal trasferimento a Milano e dal lockdown: "Mi sentivo perso, avevo abbandonato alcune realtà, tra cui una relazione di quasi sette anni. Ma lo shock emotivo è necessario e funzionale".
Un malessere che Tredici Pietro ha vissuto in autonomia, tanto che i genitori ne sono venuti a conoscenza solo tramite la stampa. "Non voglio essere sotto la cupola dei miei genitori, per me è come fallire", ribadisce il rapper, che ha scelto il suo nome d'arte unendo il nome di battesimo al 13, numero fortunato del suo gruppo di amici, scartando l'uso del cognome per non sembrare "un neomelodico". Musicalmente, Tredici Pietro difende la forza espressiva del suo genere: "Il rap concede tutto, in 30 secondi puoi raccontare quello che vuoi".
Se in passato il brano 'Verità' era stato scartato dalle selezioni sanremesi, quest'anno la porta si è aperta. Il sogno nel cassetto resta ambizioso: "Fare un disco che lasci il segno nella storia della musica italiana". Tra i desideri di collaborazione cita Geolier, Lazza, ma anche nomi distanti dal suo mondo come Lucio Corsi e Giorgia. Più difficile un duetto con papà Gianni: "Ho fatto una piccola parte in 'C'era un ragazzo', ma è un'opzione che non avrei mai ponderato".

Eddie Brock ufficialmente tra i Big in gara al Festival di Sanremo 2026. Al secolo Edoardo Iaschi. Una consacrazione che arriva al culmine di un periodo di straordinaria esposizione mediatica, che ha trasformato l'artista indie nel personaggio più ricercato del momento. L'annuncio della partecipazione alla kermesse chiude un cerchio perfetto iniziato pochi mesi fa in maniera dirompente con l'uscita del singolo ‘Non è mica te’. Il momento di svolta per la carriera di Eddie Brock coincide esattamente con la pubblicazione del brano tratto dall’album 'Amarsi è la rivoluzione' (uscito il 2 maggio per Sangita Records e distribuito da ADA Music Italy).
La canzone si è imposta rapidamente come un fenomeno social, diventando il sottofondo di oltre 20mila video su TikTok e garantendo all'artista una presenza costante nella Viral Top 50 Italia. I numeri confermano l'exploit: il brano ha superato i 5 milioni di stream su Spotify, trasformando Edoardo da promessa dell'indie a nome di punta della nuova scena musicale. Il nome d’arte scelto da Iaschi è un chiaro omaggio alla sua passione per i fumetti: Eddie Brock è infatti l'alter ego di Venom, celebre antagonista di Spiderman nell'universo Marvel.
Alle spalle, il cantautore ha oltre sette anni di esperienza e un percorso costruito passo dopo passo. La sua avventura professionale nel mondo musicale ha preso il via concretamente nel dicembre 2018, quando è stato selezionato per il contest Coca Cola Future Legend entrando nel team di Annalisa e partecipando a diverse tappe live.
Nonostante il successo improvviso e i numeri da capogiro, Edoardo ha mantenuto i piedi ben saldi a terra. Come ha raccontato lui stesso in un recente monologo a 'Le Iene', continua a lavorare come operatore turistico e a gestire case vacanze insieme a suo cugino. 'Valigie, chiavi, check-in. La colazione è dalle sette alle dieci. Come Eddie Brock sono frastornato dalla botta emotiva, ma come Edoardo porto ancora le valigie ai turisti, consegno le chiavi delle loro stanze con vista su Roma', ha svelato l'artista. 'Continuate a fare quello che vi accende il petto, anche quando sembra inutile', è stato l'appello lanciato dall'artista che orale valigie dovrà prepararle per se stesso: destinazione Sanremo, per coronare il sogno di una vita.
Torna in campo l'Inter. I nerazzurri sfidano oggi, domenica 30 novembre, il Pisa in trasferta - in diretta tv e streaming - nella 13esima giornata di Serie A. La squadra di Chivu è reduce dalla sconfitta all'ultimo minuto in Champions League, dove l'Atletico Madrid si è imposto 2-1 al Wanda Metropolitano, mentre nell'ultimo turno di campionato è stata battuta dal Milan per 1-0 nel derby della Madonnina. Il Pisa invece arriva dal pareggio per 2-2 contro il Sassuolo.
Nel prossimo turno di campionato l'Inter sfiderà il Como di Fabregas a San Siro, mentre il Pisa ospiterà il Parma.

Sayf è uno dei 30 big di Sanremo 2026. Il rapper italo-tunisino è stato annunciato oggi, domenica 30 novembre, come concorrente del Festival di Sanremo di Carlo Conti, in scena dal 24 al 28 febbraio. Ma chi è Sayf?
Sayf è un rapper di 26 anni, classe 1999, nato da madre tunisina e padre italiano a Genova e cresciuto tra Rapallo e Santa Margherita Ligure. Si tratta di uno dei profili più interessanti della nuova scena urban in Italia, che riesce a coniugare stili diversi e non si ferma alle coordinate tradizionali del rap.
Sayf si avvicina alla musica da bambino, studiando tromba alle scuole medie. Uno strumento che lo accompagna ancora oggi nelle canzoni e nei concerti, e le cui sonorità si ritrovano in molti suoi brani. A quattordici anni nasce la sua passione per il rap e nel 2017 entra nel collettivo Luvre Muzik – fondato insieme al produttore genovese Zero Vicious – con cui pubblica due mixtape indipendenti: Sono triste (2019), progetto di 25 tracce poi “rinnegato”, e Everyday Struggle (2020), scritto durante la pandemia mentre viveva a Sesto San Giovanni, a Milano.
La maturità artistica però arriva nel 2024, anno in cui Sayf fonda il collettivo Genovarabe e firma con ADA/Warner Music, pubblicando l’EP 'Se Dio Vuole' e cominciando a farsi notare con una serie di singoli che ne rivelano l’identità musicale.
Nascono quindi collaborazioni con Rhove,Disme ed Ele A e poi, nel 2025, quella con Bresh in 'Erica', uno dei brani più di successi dell'album 'Mediterraneo'. Il grande pubblico, in ogni caso, lo ha scoperto in estate con 'Sto bene al mare', brano firmato insieme a Marco Mengoni e Rkomi.
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