
Buckinghamshire, primavera del 2022. Mentre guidano sulla M40, l'autostrada che attraversa l'Inghilterra per collegare Londra a Oxford e Birmingham, tre dipendenti della casa reale al servizio di Carlo e Camilla decidono di fare una breve sosta in un'area di servizio vicino al villaggio di Beaconsfield. Lasciano l'auto aperta, mentre due di loro vanno a prendere un caffè e uno si allontana per fumare una sigaretta. Tornano e una scatola, che contiene i gioielli della futura regina e che stavano trasportando, è misteriosamente sparita. Sembrerebbe l'incipit di un'ultima puntata di James Bond, invece è successo per davvero. Soltanto, non se ne sapeva niente fino alla pubblicazione, questo mese, di 'The Windsor Legacy', del giornalista britannico Robert Jobson.
I tre uomini stavano trasportando gli effetti personali dei futuri regnanti, che si apprestavano a compiere una visita ufficiale di tre giorni in Canada. All'interno dell'auto - scrive l'autore - una scatola recava l'etichetta 'Sua Altezza Reale la Duchessa di Cornovaglia' e questo bastò ad attirare l'attenzione di una banda di teppisti che si trovava di passaggio. Un'occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Quando i tre dipendenti del palazzo tornarono pochi minuti dopo, la scatola era sparita, insieme ai gioielli storici di Camilla. La sicurezza reale informò immediatamente l'MI5 e l'episodio fu tenuto segreto. Gli agenti dell'intelligence britannica furono incaricati di esaminare i filmati delle telecamere di sorveglianza e altri furono inviati urgentemente sul posto.
L'indagine fu condotta con notevole efficienza: in poche ore, i gioielli furono recuperati e restituiti a Carlo e Camilla. Ancora più impressionante: per tre anni, il caso rimase completamente segreto, un''impresa' che stupì persino il palazzo. Robert Jobson chiarisce che il principe di Galles e sua moglie furono effettivamente informati del furto, ma preferirono mantenere il riserbo sull'accaduto. Non fu nemmeno presentata alcuna denuncia. Nella primavera del 2022, nulla avrebbe potuto rovinare le celebrazioni del Giubileo di Platino della Regina Elisabetta II.

La Russia intensifica gli sforzi per penetrare nella città di Pokrovsk, nel Donetsk, utilizzando mezzi leggeri attraverso la periferia meridionale. Per raggiungere questo obiettivo, "il nemico ha sfruttato condizioni meteorologiche avverse, in particolare una fitta nebbia". A rivelarlo è l'ufficio stampa del 7° Corpo di Reazione Rapida delle Forze d'Assalto Aviotrasportate delle Forze Armate ucraine, aggiungendo che "attualmente, più di 300 russi sono entrati città e il loro obiettivo rimane invariato: raggiungere i confini settentrionali di Pokrovsk per circondare l'agglomerato".
"Allo stesso tempo - continua -, le Forze di Difesa continuano a individuare e distruggere gruppi nemici negli edifici cittadini anche in condizioni di scarsa visibilità", mentre le condizioni meteorologiche, in particolare la nebbia, riducono le possibilità di ricognizione aerea ucraina e di attacchi in terreno aperto.
Le Forze di Difesa hanno sottolineato che dall'inizio di novembre hanno eliminato 162 russi a Pokrovsk e altri 39 sono rimasti feriti. Diverse unità delle Forze di Difesa continuano a essere coinvolte nella bonifica della città: la Guardia di Frontiera, le unità d'assalto e le unità aviotrasportate d'assalto, il Servizio di Sicurezza dell'Ucraina, la Guardia Nazionale e la Polizia Nazionale.
Mosca: "Preso il controllo della parte orientale di Kupyansk"
Intanto i soldati di Mosca del gruppo Ovest avrebbero preso il controllo della parte orientale di Kupyansk. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo, aggiungendo che "nell'area del villaggio di Kupyansk, nella regione di Kharkiv, le unità d'assalto della Sesta Armata hanno continuato a distruggere il gruppo nemico accerchiato. La parte orientale della città è stata completamente liberata". Secondo il ministero, le Forze Armate ucraine hanno tentato senza successo di lanciare un attacco a sud di Kupyansk-Uzlovy per dare il cambio alle unità accerchiate. Il nemico ha perso fino a 60 soldati, cinque veicoli corazzati da combattimento, un radar controbatteria, tre stazioni di guerra elettronica e cinque pick-up. Gli operatori di droni Fpv hanno inoltre distrutto cinque veicoli da combattimento della fanteria ucraina.
Kupyansk è una città chiave per la difesa delle Forze Armate ucraine nella parte orientale dell'Oblast' di Kharkiv. Situata sul fiume Oskol, divide la città in due parti. La presa della città consentirebbe all'esercito russo di continuare la sua avanzata nella parte occidentale della regione.
Zelensky: "Kherson dev'essere protetta con più sistemi senza pilota"
Mentre la guerra si inasprisce su più fronti, il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky ha tenuto una riunione sulla sicurezza a Kherson, durante la quale è stato deciso che le Forze armate ucraine aumenteranno le loro capacità difensive grazie e un maggior impiego di sistemi aerei senza pilota. "Oggi ho tenuto una riunione qui con tutti i responsabili della sicurezza - ha detto il capo dello Stato - Abbiamo deciso che Kherson debba ricevere maggiore protezione. Migliaia di attacchi di droni russi ogni mese contro questa città rappresentano una minaccia costante".

In occasione della Giornata mondiale del diabete, che si celebra il 14 novembre, Movi Spa presenta la campagna di sensibilizzazione 'Il diabete di tipo 1 è un passeggero invisibile': un tram completamente decorato si trasforma in un manifesto in movimento che attraversa le strade di Milano, per raccontare e rendere visibile la realtà di chi convive ogni giorno con questa malattia. Il veicolo diventa il segno tangibile di un messaggio importante: guardare oltre ciò che non si vede, per comprendere la realtà di milioni di persone nel mondo. In Italia circa 1 persona su 200 convive con il diabete di tipo 1, una patologia autoimmune cronica che spesso si manifesta in giovane età e richiede un monitoraggio costante e un supporto continuo.
La scelta della data del 14 novembre, che ricorda la nascita di Frederick Banting, scopritore dell'insulina - ricorda una nota - sottolinea "l'importanza di prevenzione, educazione e gestione corretta del diabete, temi fondamentali richiamati ogni anno dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dalla International Diabetes Federation (Idf)". La scelta di realizzare l'iniziativa a Milano, dove Movi ha le proprie radici e il cuore operativo, è per portare in strada un messaggio di vicinanza e conoscenza. Il tram, mezzo quotidiano per migliaia di cittadini - chiarisce l'organizzazione - diventa simbolo di un viaggio condiviso: così come il tram accompagna le persone nei loro spostamenti, il diabete accompagna 'silenziosamente' ogni giorno chi ne è affetto. Lo stesso concept della campagna racconta proprio questo: una presenza costante e totalizzante che influenza scelte, emozioni e quotidianità senza mai definire chi la vive. Un passeggero invisibile agli occhi degli altri, ma reale e concreto per chi convive con la malattia.
"Con questa iniziativa - afferma Enrico Ceribelli, Director Business Unit Biosystem di Movi Spa - vogliamo raccontare la quotidianità di chi vive con il diabete di tipo 1, una malattia che, pur non avendo ad oggi una cura definitiva, può essere gestita con maggiore serenità, consapevolezza e supporto. E' un viaggio continuo, ogni giorno diverso. Il tram è il simbolo del nostro impegno per rendere visibile ciò che troppo spesso resta nascosto, per promuovere l'importanza di attività di sensibilizzazione per una maggiore consapevolezza, conoscenza e attenzione e come gesto di assoluta vicinanza alla Diabetes Community".
La creatività, sviluppata in collaborazione con Sprim Italia, traduce in immagine il tema dell'invisibilità: le fiancate mostrano una texture di sagome stilizzate, rappresentanti la moltitudine di persone che popolano la città. L'effetto visivo racconta una condizione invisibile agli occhi, ma presente e concreta nella vita di molti. La palette cromatica verde, colore aziendale di Movi, e blu, colore simbolo del diabete, è un simbolo di fiducia, vicinanza e movimento, mentre la call to action 'Sali a bordo: resta informato' invita i cittadini a scoprire di più sul progetto sul sito diabete.movigroup.com/gmd2025/.
Per la gestione del diabete di tipo 1, la tecnologia oggi offre strumenti sempre più semplici, sicuri e personalizzati: microinfusori, sensori, algoritmi evoluti, App e piattaforme di scarico dati non solo migliorano il controllo clinico, ma aiutano a ridurre il carico di gestione quotidiana e a favorire l’autonomia delle persone.
"Il diabete di tipo 1 è un passeggero invisibile: non si vede, ma condiziona profondamente la vita di chi lo vive e di chi gli sta accanto ogni giorno - dichiara Enrico Ceribelli, Director Business Unit Biosystem Movi - Con questa campagna vogliamo renderlo visibile, per favorire empatia, conoscenza e sostegno. Da sempre l'impegno di Movi è viaggiare accanto ai professionisti sanitari, alle persone con diabete e ai loro familiari, con l'obiettivo di semplificare, supportare e migliorare la qualità della loro vita".

La mobilità ha un impatto importante sulle comunità e sulla capacità dei territori di produrre valore economico “e l’innovazione gioca un ruolo fondamentale in questo contesto. In Lombardia ci sono tante cose che abbiamo fatto e che stiamo facendo su questo fronte, come la bigliettazione digitale. Si tratta di un tema strategico per il futuro della nostra Regione, che non va affrontato solo sotto il profilo di una nuova tecnologia perché progettare la bigliettazione digitale significa progettare il sistema della mobilità regionale, che deve essere integrata, sostenibile e a misura di cittadino”. Lo afferma Silvio Landonio, direttore generale Trasporti e Mobilità Sostenibile di Regione Lombardia, partecipando al panel ‘La mobilità intelligente: innovazione e digitalizzazione’ in occasione degli Stati generali dei trasporti, l’evento dedicato al futuro della mobilità tenutosi a Milano, presso l’auditorium Testori di Palazzo Lombardia.
L’incontro, organizzato in collaborazione con Fnm e Regione Lombardia e aperto dai saluti del governatore Attilio Fontana, è stato una preziosa occasione di confronto tra istituzioni, imprese e territori.
“In Lombardia sono oltre 700 milioni i viaggi che ogni anno vengono effettuati con mezzi di trasporto pubblico locale e regionale - treni, tram, autobus o metropolitane - disponiamo infatti di una rete molto ampia e complessa, con oltre 100 operatori coinvolti - spiega Landonio - Questo sistema, finora, è stato composto da tanti segmenti che si muovevano autonomamente rispetto alla vendita dei titoli di viaggi, sia dei biglietti sia degli abbonamenti, e ciò ha creato una frammentazione a svantaggio del cittadino, che si trova a dover fare i conti con diversi titoli, tariffe e modalità di acquisto. La bigliettazione digitale unica nasce proprio per superare questa frammentazione e per semplificare l'esperienza dell'utente”.
“Abbiamo lavorato per tutto il 2025 sulla progettazione di questo nuovo sistema di vendita di biglietti per tutta la Regione, che passa attraverso la creazione di un centro di servizio regionale digitale e dando impulso così ad un vero e proprio cambiamento strutturale. Si passa infatti dai tanti sistemi di acquisto attuali, diversi per ciascuna azienda, ad un sistema integrato basato sull'integrazione di dati e sul modello Account Based, che supera l'attuale sistema Media Based riguardante le tessere e i pos - illustra - Il modello Account Based è in linea con le esperienze europee dove il titolo di viaggio è collegato all'identità digitale del cittadino. Il progetto è finito, la sperimentazione dovrebbe iniziare nel 2026 sul territorio milanese, per concludersi con l’estensione in tutte le parti regionali nel 2028”.
“Non ci saranno più diversi biglietti per diversi mezzi, ma un’unica entità di viaggio che consentirà di introdurre la cosiddetta ‘best fare’, dove l’utente non sceglierà più in anticipo il titolo di viaggio più economico per risparmiare, ma viaggerà tranquillamente sapendo che il sistema calcolerà in automatico la tariffa più corretta e conveniente collegata al proprio account. In funzione del numero di viaggi che viene fatto, ad esempio, calcolerà se è più conveniente comprare uno singolo biglietto o un carnet”, conclude.

A Palazzo Bovara, nella suggestiva cornice della Sala Colonne, Confcommercio Mobilità ha celebrato il suo decennale con un evento di grande rilevanza per il mondo dell’automotive: “Ritorno al Futuro: 10 anni di Confcommercio Mobilità”.
Un appuntamento che ha riunito istituzioni, rappresentanti politici, esperti e operatori del settore per fare il punto sulle prospettive della mobilità europea in un contesto segnato dalle nuove aperture dell’Unione Europea in tema di neutralità tecnologica e biocarburanti.
L’incontro organizzato da Confcommercio Mobilità ha rappresentato il primo momento ufficiale di confronto con gli europarlamentari italiani dopo le recenti dichiarazioni della Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, che hanno riacceso il dibattito sulle normative ambientali e industriali imposte al comparto automobilistico.
Ad aprire i lavori è stato Simonpaolo Buongiardino, Presidente di Confcommercio Mobilità, che ha ricordato come la Federazione sia nata dieci anni fa per creare una rete di rappresentanza del mondo della mobilità all’interno di Confcommercio
Nel suo intervento, Buongiardino ha ripercorso le tappe principali che hanno segnato l’evoluzione del settore, dal Dieselgate fino alle politiche europee sul Green Deal, sottolineando la necessità di una visione più equilibrata che tenga conto dell’intero ciclo di vita dei veicoli e non solo delle emissioni allo scarico: “Dieci anni di Confcommercio Mobilità: dieci anni fa abbiamo avuto l’idea di costituire una federazione dedicata al tema della mobilità. Oggi contiamo cinque federazioni all’interno di Confcommercio Mobilità e possiamo dire di rappresentare una vera e propria filiera. Questa è una data importante, che coincide anche con i dieci anni da un fatto grave che ha segnato il settore automotive: il Dieselgate. All’epoca il problema riguardò Volkswagen, un evento che ha distolto l’attenzione dalla fabbrica al carburante (centraline restituivano dati diversi da quelli dichiarati).”
Tra gli ospiti, Guido Damini, storico e divulgatore, ha offerto una riflessione culturale sulla mobilità come motore del progresso umano: “Dalla treggia all’auto elettrica, ogni civiltà è nata grazie alla capacità di muoversi. Oggi rischiamo di costruire un futuro che limita proprio questa libertà”.
In collegamento da Bruxelles è intervenuto Raffaele Fitto, Vicepresidente della Commissione Europea, che ha ribadito l’importanza di conciliare sostenibilità, autonomia industriale e tutela del tessuto produttivo europeo: “Pensare oggi alla mobilità del domani è più che mai attuale. Bruxelles deve sostenere la transizione senza sacrificare la competitività”.
Durante la tavola rotonda, alla quale hanno partecipato i membri italiani delle Commissioni ITRE, TRAN, IMCO ed ENVI del Parlamento Europeo, oltre a rappresentanti del Parlamento italiano, della Regione Lombardia e del Comune di Milano, si è discusso di strategie per accompagnare la transizione energetica del settore nel rispetto delle specificità dell’economia italiana.
Particolarmente atteso l’intervento del Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha definito l’attuale impostazione europea un “suicidio industriale”, sottolineando la necessità di “ripensare il Green Deal per restituire all’Europa un futuro produttivo e sostenibile”. Salvini ha inoltre ribadito l’importanza di politiche urbane inclusive: “La mobilità deve essere per tutti, non solo per pochi. Serve una visione che metta al centro ricerca, infrastrutture e libertà di movimento”.
Confcommercio Mobilità riunisce Federmotorizzazione, Assocamp, Aipark, Federacma e ADQ, rappresentando l’intera filiera dell’automotive: rivenditori di auto e moto nuove e usate, operatori di ricambi e accessori, demolitori di qualità, concessionari di camper e macchine agricole, nonché gestori di grandi parcheggi automatizzati.

"Questo è il torneo dei maestri, il livello è altissimo: ci sta che i migliori al mondo abbiano difficoltà nel primo set". Paolo Bertolucci commenta con l'Adnkronos gli esordi "gemelli" di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner alle Atp Finals di Torino: per ambedue un primo set complicato e poi il dilagare nel secondo.
"Qui la tensione la senti, e poi siamo a fine stagione, tutti sono sfiatati ma loro due meno degli altri e s'è visto - dice -. Gli avversari entrano in campo e danno il mille per mille, ma non hanno poi la capacità di tenere sulla lunga distanza certi ritmi; però è ovvio, stiamo parlando dei primi del mondo e di conseguenza non hanno problemi per un set o per un'ora a giocare alla pari, il problema arriva dopo: andando avanti hanno quei cali di tensione o quei cali mentali che sono il motivo per cui non sono numero uno del mondo". Alcaraz e Sinner "invece tengono, eccome".
Che il primo set sia rugginoso "capita spesso, perché stai giocando contro il numero 7 o 8 del mondo. E ci mancherebbe pure, non è il primo turno di un torneo dove giochi contro il numero 60. Quindi non hanno problemi a reggere un set, giocarselo alla pari e al limite anche vincerlo". Al netto della scaramanzia, ancora una finale Alcaraz-Sinner? "Dovrebbe essere così, loro due sono nettamente favoriti. Poi certo, basterebbe un piccolo problemino fisico, un intoppo di qualche tipo, per cui Zverev può battere sia Alcaraz che Sinner, perché è il numero 3 del mondo, non il numero 118. Ma bisogna che Sinner o Alcaraz quel giorno lì abbiano un rendimento inferiore rispetto all'abituale. Che è l'unica maniera per batterli".
Proposta di legge per fondo da 30 milioni per agevolazioni casa... 
L'edilizia scolastica è una "priorità strategica" e, proprio per consentire interventi tempestivi, "è indispensabile il monitoraggio costante" dello stato di conservazione e di manutenzione delle scuole e quindi il costante e corretto aggiornamento del Sistema nazionale dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica. A quanto apprende l'Adnkronos da sue fonti il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara si rivolge così, con una lettera, ai presidenti dell'Associazione nazionale comuni italiani (Anci) Gaetano Manfredi e dell’Unione delle Province d’Italia (Upi) Pasquale Gandolfi affinché tutti gli enti locali siano sensibilizzati per "garantire un aggiornamento costante dei dati sulla sicurezza".
Nella lettera, che l'Adnkronos è riuscita a visionare, si legge: "Considero l’edilizia scolastica una priorità strategica per assicurare il pieno esercizio del diritto allo studio e garantire agli studenti e a tutto il personale scolastico ambienti di apprendimento sicuri, accoglienti, inclusivi e pienamente funzionali". "Al fine di poter intervenire con tempestività sulla sicurezza strutturale, sismica, impiantistica e sulle prestazioni energetiche degli edifici e anche indirizzare le risorse verso le situazioni che richiedono maggiore urgenza - afferma Valditara rivolgendosi al presidenti di Anci e Upi - è indispensabile il monitoraggio costante dello stato di conservazione e di manutenzione degli edifici adibiti ad uso scolastico".
"In questo ambito, il Sistema nazionale dell’anagrafe dell’edilizia scolastica (Snaes) assume un ruolo strategico per consentire una conoscenza completa e trasparente degli edifici soprattutto sotto il profilo della sicurezza e del possesso delle certificazioni richieste dalla normativa vigente ed è, per questo, necessario che sia costantemente aggiornato e correttamente implementato", si legge ancora nella missiva.
"Nell’ottica della proficua collaborazione che contraddistingue i nostri rapporti e anche in considerazione degli ingenti finanziamenti Pnrr e nazionali tuttora in corso per l’edilizia scolastica, abbiamo già inviato una nota agli enti locali il 10 settembre scorso, ma è fondamentale lavorare ancora per garantire l’inserimento dei dati mancanti e l’aggiornamento di quelli già presenti", precisa il ministro facendo riferimento in particolare alla "Sezione D1 – Certificazioni e nella Sezione D2 – Documentazione Antincendio (presenza del Certificato di agibilità, del Certificato di omologazione della centrale termica, del Certificato di prevenzione incendi)".
"Stessa cosa abbiamo fatto con le scuole, scrivendo il 10 settembre, il 29 settembre e poi il 3 novembre scorso a tutti i dirigenti scolastici per l’aggiornamento delle sezioni di loro competenza, con particolare riferimento al piano di evacuazione e al documento di valutazione dei rischi. Infatti, la completezza e l’attualità di tali informazioni sono fondamentali - ricorda Valditara - per disporre di un quadro aggiornato dello stato di sicurezza del patrimonio edilizio scolastico e per poter programmare con efficacia i prossimi investimenti, ma anche in un’ottica di massima trasparenza e senso di responsabilità verso le famiglie che, ogni giorno, alle istituzioni scolastiche affidano le loro figlie e i loro figli".
"Pertanto - conclude il ministro rivolgendosi ai rappresentanti delle associazioni di Comuni e Province - confido nel vostro prezioso contributo per sensibilizzare tutti gli enti locali al fine di garantire un aggiornamento costante dei dati sulla sicurezza, nella piena e condivisa consapevolezza che l’edilizia scolastica è una priorità per tutti e che la sicurezza delle scuole, degli studenti e del personale scolastico è un valore imprescindibile, un impegno e una priorità strategica".

Il tumore del seno è il più frequente nella popolazione in Italia, con quasi 53.700 nuovi casi stimati nel 2024. Circa il 70% delle donne colpite dalla malattia presenta un carcinoma mammario di tipo luminale, così definito per recettori ormonali positivi e recettore Her2 negativo. I risultati aggiornati dello studio Natalee, presentati al congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo) che si è svolto recentemente a Berlino, consolidano e rafforzano il beneficio nella riduzione del rischio di recidiva con una terapia mirata, ribociclib, già evidenziato da precedenti analisi. Lo studio ha arruolato oltre 5.000 pazienti ad alto rischio con tumore della mammella in fase iniziale (stadio 2 e 3) di tipo luminale, trattati con ribociclib, inibitore di CDK4/6, associato alla terapia ormonale rispetto alla sola terapia ormonale.
"All'Esmo è stata presentata un'analisi a 5 anni di follow up dello studio Natalee - afferma Alberto Zambelli, direttore dell'Oncologia medica dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e professore associato di Oncologia all'università di Milano-Bicocca - Secondo i criteri di inclusione dello studio, circa il 35-40% delle pazienti con malattia di tipo luminale è potenzialmente eleggibile a ricevere ribociclib adiuvante per 3 anni al dosaggio di 400 mg al giorno per 3 settimane consecutive e una settimana di interruzione, in aggiunta alla terapia anti-estrogenica, quale terapia precauzionale post-chirurgica. L'analisi aggiornata mostra un vantaggio assoluto del 4,5% a 5 anni nella sopravvivenza libera da recidiva di malattia invasiva, incrementando così il precedente dato a 3 anni che era pari al 2,7%. Al follow-up prolungato, il rilevante beneficio clinico dell'aggiunta di ribociclib continua ad aumentare, anche dopo il termine dei 3 anni di trattamento. Questi risultati suggeriscono che l'efficacia della cura si mantiene nel tempo, oltre il periodo di somministrazione, con un potenziale impatto favorevole sulla guarigione a lungo termine. Non solo. Il trattamento è ben tollerato e 8 donne su 10 completano la terapia programmata, in alcuni casi con un aggiustamento di dose".
Nello studio Natalee, sono state incluse anche pazienti senza coinvolgimento linfonodale. "E stato dimostrato - continua l'oncologo - che anche una parte di queste donne, finora non considerate ad alto rischio di recidiva, traggono un beneficio dall'uso di ribociclib che è del tutto assimilabile a quello delle pazienti con interessamento linfonodale. Questo conferma l'esistenza di un gruppo di pazienti senza coinvolgimento linfonodale che può beneficiare dell'uso di ribociclib perché con un rischio di recidiva paragonabile a quello delle pazienti con interessamento linfonodale".
"Se guardiamo i grandi numeri e i trend di sopravvivenza globale delle pazienti affette di tumore della mammella in fase iniziale - evidenzia Zambelli - è evidente che negli ultimi 20 anni abbiamo ottenuto un guadagno in sopravvivenza nello stadio 3 di malattia (tra cui i casi con coinvolgimento linfonodale), ma non negli stadi 1 e 2 (tra cui i casi senza coinvolgimento linfonodale), perché finora privi di significative innovazioni terapeutiche. Lo studio Natalee dimostra che in casi selezionati anche la malattia senza interessamento linfonodale e in stadio 2 merita trattamenti innovativi, per una prognosi sfavorevole dovuta non solo alla 'quantità' di malattia, ma anche alla sua 'qualità biologica'. Infatti, il vantaggio di ribociclib emerge in assenza di coinvolgimento linfonodale quando si osserva un grado istologico elevato (G3), ovvero un grado istologico intermedio (G2) associato a un alto indice proliferativo e/o alto rischio genomico".
Ribociclib (Novartis) è già approvato e rimborsato in Italia per le pazienti con tumore della mammella metastatico. "E' importante che Aifa approvi quanto prima la rimborsabilità del farmaco anche per le donne con malattia in fase precoce a intermedio/alto rischio di recidiva - conclude lo specialista - perché se è vero che ribociclib ottiene un prolungamento della sopravvivenza nei casi metastatici, è altrettanto vero che se usato in fase precoce ottiene maggiori sopravvivenze senza recidiva di malattia e in prospettiva maggiori guarigioni definitive".
Dal 27 al 30 novembre al Teatro Carmen Melis a Cagliari...
Si parte da una prima rilevazione di oltre 10 mila monumenti...
Prima il divieto di dimora a Macomer poi portato in carcere... 
Giornate di fuoco, cariche di adrenalina. Giornate scandite da allenamenti intensi e match di alto livello, ma non solo. Jannik Sinner è stato accolto da Torino con il solito calore. Il numero uno azzurro è il campione più attenzionato delle Atp Finals e si sta godendo in tutto la lunga settimana piemontese. Una festa del tennis. Tra bagni di folla, (pochi) momenti di relax e incontri con grandi colleghi del mondo dello sport.
Sinner, la suite presidenziale a Torino
Intanto, l'alloggio. A Torino Sinner fa base nella suite presidenziale dell'Hotel Principi di Piemonte, hotel a 5 stelle. Una bomboniera da 4mila euro a notte, messa a disposizione del fuoriclasse azzurro dall'Atp, che ha il 'dovere' di garantire alti livelli di ospitalità agli 8 maestri arrivati in Piemonte per il gran finale della stagione. La suite (di 135 metri quadrati) è intitolata a Maria José, ultima regina d'Italia e - tra le varie 'coccole' - mette a disposizione dell'azzurro anche uno spazio benessere con idromassaggio e un soggiorno con bar privato. Si trova all'ultimo piano della struttura e regala a Jannik una vista panoramica da favola, per vivere il capoluogo da numero uno.
Sinner, il golf e l'incontro con Allegri
La settimana, piena di tennis, è stata preceduta però anche da qualche momento di relax e distrazione. Dopo il trionfo a Parigi, Sinner è arrivato a Torino con qualche giorno d'anticipo per i primi bagni di folla e per calarsi al meglio nel clima della città. E tra impegni sportivi e di sponsor, è riuscito a dedicare qualche ora a due delle sue grandi passioni, come i motori e il golf. L'azzurro ha fatto un salto al kartodromo '45 kart indoor', a Moncalieri, poco fuori città, e poi si è divertito insieme allo staff con un po' di golf. Un amore che cresce con il tempo. Spazio anche per il calcio, visto che domenica 9 Sinner ha incontrato verso ora di pranzo anche l'allenatore del 'suo' Milan Massimiliano Allegri, al Circolo della Stampa Sporting in via Agnelli. Non lontano dallo Stadio Olimpico Grande Torino. Il tecnico rossonero è un grande appassionato di tennis e molti ricorderanno il virale incontro con l'azzurro nei tunnel della Inalpi Arena, proprio un anno fa.
Sinner, allenamenti e concentrazione
Jannik però mantiene sempre la concentrazione, con focus sul bis a Torino. Nei primi giorni del torneo è stato sempre accompagnato dall'ormai iconica 'marea' arancione, con migliaia di tifosi che hanno mostrato il loro supporto all'idolo di casa in ogni occasione. Le sue giornate scorrono tra allenamenti guidati dai consigli dei coach Darren Cahill e Simone Vagnozzi e sessioni di sparring (fin qui, Jannik ha lavorato molto con il 18enne Maxim Mrva, interessante talento del tennis ceco, di cui si sentirà parlare tra un po'). Dopo il successo con Auger-Aliassime (anticipato da una chiacchierata a cena con il capitano dell'Italia di Davis Filippo Volandri), il prossimo ostacolo sulla strada del campione in carica sarà Alexander Zverev. Con un nuovo grande abbraccio dalla 'sua' Torino. (di Michele Antonelli, inviato a Torino)

Il FantaSanremo scalda i motori in vista di Sanremo 2026 e lo fa su un doppio binario. Da oggi è ufficialmente aperto il TotoFestival, il gioco-pronostico per indovinare il cast che Carlo Conti annuncerà a breve. Ma, secondo quanto apprende l'Adnkronos, l'edizione 2026 del gioco principale sarà anche un omaggio alla storia del Festival, con bonus e omaggi dedicati a due icone come Pippo Baudo e il maestro Peppe Vessicchio. Mentre cresce l'attesa per il nuovo regolamento, l'attenzione è tutta sul TotoFestival, l'iniziativa che trasforma le indiscrezioni sui Big in gara in una vera e propria sfida tra appassionati. Il contest invita il pubblico a vestire i panni del direttore artistico e a formulare le proprie previsioni sui nomi che calcheranno il palco dell'Ariston.
Partecipare è semplice e gratuito: basta accedere al sito fantasanremo.com o all'app ufficiale, entrare nella sezione ‘TotoFestival’ e compilare la propria scheda virtuale, selezionando cinque artisti da una lista preimpostata. Per chi volesse scommettere su un nome non presente, è disponibile un campo apposito per l'inserimento manuale.
Una volta confermato, il pronostico può essere scaricato e condiviso sui social network, menzionando l'account ufficiale @fantasanremo e gli artisti scelti. Se il FantaSanremo mette in palio la ‘Gloria Eterna’, il premio del TotoFestival è più goliardico ma altrettanto ambito: il diritto di vantarsi con amici e colleghi di aver anticipato le scelte ufficiali della direzione artistica. In attesa di scoprire la lista definitiva dei concorrenti che Conti annuncerà il 23 o 30 ottobre, la sfida a chi ha l'intuito migliore è ufficialmente aperta.

Nuovo colpo al telemarketing molesto: dal 19 novembre scatterà il blocco previsto dall'Agcom alle chiamate da parte dei call center effettuate attraverso numeri di telefono mobili creati con la tecnica dello spoofing, cioè con quella tecnologia capace di modificare l'informazione che trasporta l’identità del chiamante (Cli). Il risultato è che utilizzando questa tecnica dai call center vengono generati numeri telefonici del tutto identici a quelli dei cellulari italiani, ingannando così numerosi cittadini che, ignari, rispondono quasi sempre a voci registrate o generate tramite intelligenza artificiale.
Il blocco del prossimo 19 novembre segue quello dello scorso 19 agosto, che aveva interessato le sole false numerazioni fisse. Secondo i primi risultati che l'Agcom aveva pubblicato l'11 settembre scorso, quindi dopo meno di un mese dall'introduzione del primo stop allo spoofing, erano state circa 43 milioni le chiamate filtrate, con una media di 1,3 milioni di telefonate al giorno. L'autorità l'aveva definita "cifra considerevole", calcolando ha rappresentato circa il 5,47% del totale delle chiamate ricevute dagli italiani nel periodo preso in esame. Il tasso di spoofing, aveva comunque rimarcato l'Agcom, "in un primo periodo aveva raggiunto soglie del 60%". L'autorità, nel pubblicare i dati, aveva messo anche in guardia dal'evoluzione "più probabile del fenomeno", ovvero "lo spostamento verso Cli mobili italiani o verso Cli internazionali di Paesi terzi". Ma tra pochi giorni, con il nuovo stop, anche passare ai numeri di cellulare finti sarà vietato.
Giornata organizzata dall'Università di Sassari per le imprese... 
Rischio processo per l’ex amministratore delegato di Cinecittà spa Nicola Maccanico accusato di false comunicazioni sociali nell’ambito di un’inchiesta della procura di Roma. I pm capitolini nell’avviso di conclusione delle indagini, che solitamente prelude alla richiesta di processo, contestano a Maccanico in qualità di amministratore delegato pro tempore in concorso con Claudio Ranocchi quale dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili di Cinecittà spa di aver esposto “consapevolmente” nel bilancio della società al 31 dicembre 2022 “fatti materiali rilevanti non corrispondenti al vero, in modo concretamente idoneo a indurre altri in errore”. In particolare, secondo l’accusa formulata dai pm della procura di Roma dopo le indagini della Guardia di Finanza, Maccanico e Ranocchi “esponevano nel conto economico ricavi non conseguiti per circa 2,4 milioni di euro, da un lato iscrivendo un ricavo di 1.758.000 euro in realtà di competenza dell'anno 2023 e dall'altro omettendo di contabilizzare in riduzione l'importo di 662.000 euro di nota di credito afferente l'anno 2022; conseguentemente, esponevano un utile di 1.838.074 euro mai conseguito, occultando la perdita di oltre 500 mila euro effettivamente realizzata”.
Ai due indagati la stessa fattispecie viene contestata, nell’inchiesta del pm Giorgio Orano coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, anche per il bilancio della società al 31 dicembre 2023. In questo caso, secondo i pm “esponevano nel conto economico ricavi non conseguiti per 2.471.398 euro omettendo la contabilizzazione di una nota di credito emessa nei confronti di Freemantle Italy Group srl per quell'importo iscritta nel 2024 ma che faceva riferimento all'anno 2023 (in quanto relativa a scontistica sui fatturati prevista da Cinecittà Spa nel 2023)”. Inoltre “esponevano nel conto economico costi inferiori per 5.542.280 euro a quelli effettivamente sostenuti per la realizzazione di scenografie (sulla base di contratto di appalto con The Apartment srl, e dunque scenografie di proprietà del committente, relative alle produzioni cinematografiche ‘M. il figlio del secolo’ e ‘Queer’) eliminando gli stessi dopo l'acquisto delle scenografie medesime a costo zero e capitalizzando i costi medesimi nell'attivo della stato patrimoniale, in assenza di apposita perizia”. Conseguentemente, secondo l’accusa, “esponevano in bilancio un utile di 1.300.614 euro mai conseguito occultando la perdita di circa 6,7 milioni euro effettivamente realizzata”. Maccanico si è dimesso dall’incarico nel giugno del 2024. (di Assunta Cassiano e Daniele Dell'Aglio)

Una serie tv basata sulla celebre graphic novel 'V per Vendetta' è in fase di sviluppo presso Hbo. Lo rivela in esclusiva 'Variety', secondo cui a capo del progetto ci sarebbero James Gunn e Peter Safran, co-ceo dei Dc Studios, in qualità di produttori esecutivi. Secondo le fonti citate dalla testata, la sceneggiatura sarebbe affidata a Pete Jackson ('Somewhere Boy'), mentre la produzione sarà curata da Warner Bros. Television. Al momento, sia Hbo che i Dc Studios non hanno rilasciato commenti ufficiali sull'indiscrezione.
La trama
La graphic novel, creata dallo scrittore Alan Moore e dall'illustratore David Lloyd nel 1982, è ambientata in un futuro distopico in una Gran Bretagna controllata da un regime fascista. La trama segue un anarchico noto come 'V', che indossa la maschera di Guy Fawkes e cerca di rovesciare il governo con l'aiuto di una giovane donna, Evey Hammond.
20 anni fa il film cult
Nel 2005 il romanzo a fumetti di Alan Moore e David Lloyd era già stato adattato per lo schermo: James McTeigue diresse il film con Hugo Weaving e Natalie Portman diventato cult.

Elodie in lacrime ha fermato il concerto a Eboli a causa di un improvviso problema alla voce. Un video diventato virale sui social mostra la cantante sul palco del PalaSele visibilmente provata mentre si scusa con il pubblico.
"Devo dirvi una cosa", ha detto Elodie con la voce rotta dal pianto. La cantante ha confessato di aver avuto nel pomeriggio un abbassamento di voce: "Sto facendo molta fatica a cantare, mi dispiace. Vi chiedo scusa", ha detto, tra gli applausi e l'incoraggiamento del pubblico.
"Ce la metto tutta, lo giuro, e scusatemi se sbaglierò qualcosa", ha concluso Elodie prima di proseguire con lo show.

In Corea sono considerati un vero elisir di bellezza e longevità: i fagioli neri non sono solo un ingrediente base della cucina asiatica, ma anche il superfood che promette capelli lucenti, pelle tonica e una salute di ferro. Ricchissimi di antiossidanti, proteine e minerali, questi legumi sono il segreto naturale che molte donne coreane utilizzano per mantenere una chioma folta e luminosa e una pelle tonica, utilizzandoli persino come ingrediente nei prodotti di skincare e haircare.
Perché i fagioli neri fanno bene
I fagioli neri (Phaseolus vulgaris) sono originari dell’America Latina, ma oggi amatissimi anche in Asia. Una sola tazza di fagioli cotti fornisce 15 grammi di proteine, 15 di fibre e una grande quantità di ferro, magnesio e acido folico, elementi che favoriscono la crescita dei capelli e il benessere della pelle.
Capelli più forti e pelle luminosa
Grazie alla combinazione di ferro, zinco, biotina e acido folico, i fagioli neri nutrono il bulbo pilifero e stimolano la crescita dei capelli, prevenendo anche la comparsa precoce dei capelli bianchi.
Inoltre gli antociani – potenti antiossidanti dal colore scuro – combattono i radicali liberi, aiutano a prevenire l’invecchiamento cellulare e migliorano l’elasticità cutanea, favorendo una pelle più compatta e giovane.
Un aiuto naturale contro la pelle secca in inverno
Gli antiossidanti presenti nei fagioli neri proteggono le cellule dallo stress ossidativo e favoriscono una pelle più elastica, compatta e giovane. Durante i mesi freddi, la pelle tende a diventare più secca e spenta a causa del vento, del freddo e del riscaldamento domestico. Inserire regolarmente i fagioli neri nella dieta aiuta a contrastare questo problema perché le vitamine del gruppo B, gli acidi grassi naturali e i minerali come lo zinco e il magnesio sostengono la barriera cutanea e favoriscono un’idratazione più profonda dall’interno. Un rimedio semplice e naturale per mantenere la pelle morbida e luminosa anche in inverno.
Salute e benessere generale
Oltre ai benefici estetici, i fagioli neri aiutano a:
- abbassare il colesterolo “cattivo” (LDL)
- stabilizzano i livelli di zucchero nel sangue
- favoriscono la digestione e saziano a lungo perché ricchi di proteine e fibre.
- donano senso di sazietà, ideali per chi segue una dieta ipocalorica
Un vero alleato per chi segue un’alimentazione sana o una dieta vegetariana. Ma non consigliati a chi soffre di disturbi gastrointestinali.
Come cucinarli
Meglio sceglierli secchi e lasciarli in ammollo una notte prima della cottura: mantengono così intatto il loro valore nutrizionale. Il loro sapore intenso e leggermente dolce li rende perfetti per:
- zuppe e vellutate invernali
- insalate proteiche con verdure fresche
- burger vegetali o hummus alternativi
- piatti unici con riso, quinoa o cereali integrali
- tacos, burritos o bowl in stile tex-mex
Inserire i fagioli neri nella dieta è un modo semplice e naturale per migliorare salute, pelle e capelli. Economici, versatili e ricchi di benefici, non dovrebbero mai mancare sulla nostra tavola.

Esattamente 40 anni fa, l’11 novembre 1985, l'allora ministro della Sanità Costante Degan firmava il decreto che autorizzava in Italia il trapianto di cuore: subito dopo, il 14, l'equipe diretta dal professor Vincenzo Gallucci realizzava a Padova il primo intervento in assoluto. Da lì, nel giro di nove giorni, altri trapianti di cuore vennero eseguiti a Pavia (il 18 novembre), Udine (il 22), Bergamo e Milano (il 23) e a Roma (il 24): l'inizio di una nuova era per la trapiantologia italiana.
Il punto sull'Italia 40 anni dopo
Quarant'anni dopo, il nostro Paese è ai primi posti mondiali per tasso di trapianti cardiaci eseguiti. Nel 2024 nei 20 centri italiani autorizzati, ne sono stati realizzati ben 413 (7 per milione di abitanti): +13% rispetto al 2023, addirittura +38% rispetto al 2022. E nel 2025 il loro numero è in ulteriore aumento: nei primi 10 mesi dell'anno i trapianti di cuore sono stati 376, l'8,9% in più rispetto allo stesso periodo del 2024.
Dal 2002, ovvero da quando è entrato in funzione il Sistema informativo trapianti, quelli cardiaci sono stati oltre 7mila: a ricevere un nuovo cuore sono stati in maggioranza pazienti uomini (74%), mentre tra le diagnosi prevalenti tra quelle che hanno portato al trapianto ci sono le cardiomiopatie primitive (51%) e post-ischemiche (24%). Ad oggi, è italiano il trapianto di cuore più longevo d'Europa, e uno dei più longevi al mondo: quello ricevuto da Gian Mario Taricco, che fu il secondo in assoluto realizzato nel nostro Paese. Taricco, allora ventenne, fu trapiantato a Pavia dall'equipe diretta dal professor Mario Viganò il 18 novembre 1985: quel cuore nuovo, quarant'anni dopo, batte ancora nel petto del suo ricevente.
L'evoluzione delle donazioni
Negli anni, anche lo scenario delle donazioni è evoluto in maniera significativa. Il primo donatore di cuore, Francesco Busnello, di Treviso, vittima di un incidente stradale, aveva solo 18 anni. Nel 2002 l'età media dei donatori di cuore al momento del decesso era di poco più di 36 anni, e il donatore più anziano di quell'anno ne aveva 67. Nel 2024 l'età media era salita a quasi 48 anni, mentre il donatore più anziano ne aveva 77: circa un quarto dei donatori di cuore oggi ha più di 60 anni. Oggi, in oltre il 60%, la causa di decesso dei donatori è rappresentata dall'emorragia cerebrale. Proprio la maggiore capacità della Rete trapianti di segnalare le donazioni tra questo tipo di pazienti, anche in età più avanzata, e di utilizzare con successo questi organi, è alla base del significativo aumento dei trapianti di cuore registrato negli ultimi anni.
L'innovazione
L’allargamento dei criteri di selezione dei donatori è legato anche all’ampliamento dei criteri di candidabilità dei riceventi: nel 2002 la loro età media era di 48 anni, oggi è di 52, mentre l’anno scorso il cardiotrapiantato più anziano aveva 76 anni contro i 68 di quello del 2002. Oggi è possibile dare un cuore nuovo a pazienti più avanti con l’età proprio perché l’efficacia della terapia del trapianto è sempre più evidente e sono cresciute le capacità cliniche della nostra Rete di gestire complicanze e comorbidità.
Un'altra decisiva innovazione che ha contribuito all'incremento dei trapianti è stata la possibilità di utilizzare i cuori dei cosiddetti "donatori a cuore fermo", ovvero pazienti il cui decesso viene dichiarato con criteri cardiaci dopo un'osservazione di 20 minuti (all'estero invece sono mediamente 5-10 minuti). Dal 2023, anno del primo trapianto di cuore realizzato in Italia con questa modalità, gli interventi eseguiti sono stati già oltre 80, circa il 9% del totale, con risultati sovrapponibili ai trapianti eseguiti da donatore in morte cerebrale.
Sfide e obiettivi futuri
“Negli ultimi tempi l'attività di trapianto di cuore sta vivendo una crescita esponenziale, e l'obiettivo è quello di consolidare i risultati raggiunti soprattutto in termini di qualità degli interventi eseguiti - commenta il direttore del Centro nazionale trapianti Giuseppe Feltrin - In questo momento ci sono 802 pazienti che aspettano un cuore nuovo, tra gli oltre 8mila in attesa di trapianto: l'impegno della Rete trapianti è quello di assisterli al meglio, ma per farlo abbiamo fortemente bisogno della disponibilità delle persone a donare i propri organi dopo la morte. I professionisti della nostra Rete, insieme ai volontari delle associazioni, che ringrazio, sono costantemente al lavoro per rafforzare la cultura della donazione: oggi, esattamente come quarant'anni fa, è ancora il 'sì' dei donatori e delle loro famiglie a fare la differenza per chi aspetta il trapianto, di cuore e non solo".
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