
Scontro frontale sulla statale 130 a Iglesias, morti i due conducenti e grave un passeggero. L’incidente è avvenuto poco dopo le 3.30 vicino al centro abitato, nel tratto dove la 130 si restringe a una corsia per senso di marcia. Le vittime sono un 22enne alla guida di una berlina e un 51enne al volante di una utilitaria, entrambi operai di Iglesias. È stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per estrarre dalle lamiere dell’utilitaria un passeggero 34enne. Gli operatori del 118 lo hanno trasportato in codice rosso all’ospedale Brotzu di Cagliari.
Sul posto, all’altezza del chilometro 54, sono intervenuti i carabinieri di Iglesias, Gonnesa e Villamassargia. Le auto sono state sequestrate e gli inquirenti stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente.

Alert sui cellulari, mail bombing, siti web traboccanti di reclame con in bella vista prezzi ribassati del 30-60%. La settimana del Black Friday entra nel vivo. Ma oltre alle proposte allettanti, in agguato rischia di esserci anche il pentimento per acquisti avventati. Cosa succede al cervello del consumatore travolto da uno tsunami di offerte? Lo svela la scienza con una serie di studi e conoscenze acquisite che esplorano la psicologia dei consumatori e le dinamiche cerebrali sfruttate in queste circostanze per spingere le persone ad approfittare di sconti imperdibili.
Il primo punto è proprio questo: il fascino di questo sistema rischia di essere irresistibile. Secondo un focus online della 'Yale School of Management', che riporta un sondaggio del 2022 condotto su partecipanti statunitensi e britannici, solo il 38% di coloro che fanno acquisti durante il Black Friday comprerà rigorosamente ciò che ha pianificato in anticipo, lasciando molti aperti ad acquisti d'impulso. E, infatti, si stima anche che 1 acquirente su 3 restituisca ciò che ha comprato durante la settimana delle super offerte.
Cos'è che attrae
Ad attrarre è la formula che poggia su due pilastri: grandi promesse di enormi risparmi e offerte 'per un giorno solo' che spingono a non lasciarle sfuggire. Il Black Friday, osservano gli esperti in un approfondimento pubblicato su 'The Conversation', portale che nasce da una collaborazione fra accademici e giornalisti, "non è solo una giornata (ormai in realtà più di due settimane) di sconti. È anche un evento psicologico, attentamente studiato per sfruttare il modo in cui il nostro cervello prende decisioni".
Quando scegliamo tra diverse opzioni, ad esempio se acquistare o meno un nuovo televisore, il nostro cervello valuta i pro e i contro di ciascuna scelta, spiegano gli autori del focus. Confrontiamo prezzi, caratteristiche, recensioni e ciò che possiamo permetterci. Una volta che riteniamo di avere informazioni sufficienti, decidiamo. Di solito, però, questo processo richiede tempo. Più importante è la decisione, più prove vogliamo raccogliere. Ma quando siamo sotto pressione, le cose cambiano. Il cervello abbassa la soglia di informazioni di cui ha bisogno prima di decidere. In altre parole, la pressione del tempo fa decidere più velocemente e con meno evidenze. Questo può essere utile quando è importante agire rapidamente, ma durante i saldi lo stesso rapido processo decisionale può portare a spendere impulsivamente, è l'alert degli esperti.
Sfruttato poi il principio della 'scarsità'
Oltre a far leva sull''urgenza', viene sfruttato poi il principio della 'scarsità'. Sappiamo che i saldi durano poco e che molte persone stanno facendo acquisti contemporaneamente e questo crea un forte senso di competizione: se non agiamo rapidamente, perderemo l'occasione. E infatti è frequente leggere sui siti web che del prodotto di nostro interesse "ne sono rimaste solo 8 unità in magazzino", oppure ancora che "12 persone hanno questo articolo nel carrello". E scatta l'effetto gara. Anche se il consumatore non aveva intenzione di acquistare subito, potrebbe sentirsi più spinto ad 'aggiungere al carrello' il prodotto prima che sia troppo tardi. Questo senso di scarsità modifica il modo in cui il cervello elabora le informazioni: se si crede che qualcosa sia disponibile in quantità limitata, gli si attribuisce un valore maggiore, considerando quel prodotto buono semplicemente perché anche altri lo stanno acquistando.
Compromesso tra velocità e precisione
L'errore in questo caso è dietro l'angolo, per effetto di un fenomeno psicologico noto, chiamato compromesso tra velocità e precisione. Sotto pressione, il cervello cerca scorciatoie per valutare le opzioni. Ma le informazioni che si trova a considerare potrebbero essere meno utili rispetto a dettagli come la garanzia, la qualità del prodotto o il valore a lungo termine. Segnalare che qualcosa è scarso può anche scoraggiare dal cercare ulteriori informazioni. Il cervello preferisce risultati prevedibili e cerca di evitare rischi inutili, quindi porta ad agire rapidamente. E le decisioni rapide non sempre sono le migliori. Soprattutto quando si crea 'un'urgenza artificiale', scandita da timer, avvisi di 'scorte limitate' e banner 'solo per oggi', progettati per imitare la scarsità reale, spingendo il cervello a un'accelerazione decisionale. L'effetto pratico è che il pensiero razionale può passare in secondo piano. Smettiamo di chiederci "Ne ho davvero bisogno?" e iniziamo a pensare "E se mi perdessi qualcosa?". Si tratta di dinamiche raffinate che spingono gli esperti a definire il Black Friday un "capolavoro di neuroscienze e scienze comportamentali". Ogni timer, pop-up e avviso è studiato per catturare l'attenzione e ridurre i tempi di decisione.
Come gestire al meglio queste insidie?
Gli autori del focus pubblicato su 'The conversation' elencano 4 consigli per mantenere il controllo: pianificare prima che la pressione colpisca, facendo ricerche su ciò di cui si ha realmente bisogno e ottenendo maggiori informazioni prima della stagione dei saldi; stabilire un budget e tenerlo ben visibile; fare una pausa prima di acquistare, anche di un minuto, per permette al cervello di fare i conti con l'entusiasmo; e infine chiedersi 'vorrei questo prodotto se fosse a prezzo pieno?', domanda che aiuta il cervello a concentrarsi sul valore effettivo dell'articolo.

I delegati di Ucraina, Usa e del formato E3, vale a dire Regno Unito, Francia e Germania, si incontrano oggi a Ginevra, in Svizzera, per discutere del piano di pace presentato dal presidente americano Donald Trump per porre fine alla guerra con la Russia. Un piano che, a detta dello stesso Trump, non rappresenta tuttavia "neanche lontanamente" un'"ultima offerta" per Kiev[1].
Presenti il capo della diplomazia statunitense Marco Rubio e l’inviato speciale di Trump, Steve Witkoff. Anche il segretario all’Esercito degli Stati Uniti, Daniel Driscoll, ricevuto giovedì a Kiev dal presidente Volodymyr Zelensky, è già nella città svizzera per partecipare ai colloqui. A guidare la delegazione ucraina, il consigliere presidenziale Andriy Yermak.
L'Italia è rappresentata dal consigliere diplomatico Fabrizio Saggio. Quest’ultimo ha lasciato i lavori del G20 a Johannesburg per partecipare alla riunione, che si terrà al livello di National Security Advisor (Nsa).
Il contenuto del piano Usa
Il piano, articolato in 28 punti, è stato rivelato da diversi media e confermato da fonti diplomatiche. Tra i punti più controversi figurano:
- la cessione alla Russia di Crimea, Donbass e
altri territori attualmente contesi;
- la creazione di una zona demilitarizzata con ritiro dell’esercito
ucraino;
- limitazioni pesanti all’esercito ucraino, con un tetto massimo di
600.000 soldati;
- il divieto di dispiegamento di forze straniere sul territorio
ucraino;
- obbligo per l’Ucraina di dichiarare nella Costituzione che non
aderirà mai alla Nato
Secondo fonti statunitensi, il piano prevede anche un forte coinvolgimento economico: gli asset russi congelati – stimati in decine di miliardi – dovrebbero finanziare la ricostruzione ucraina.
Le pressioni su Kiev
Donald Trump ha dato a Zelensky tempo fino al 27 novembre (il giorno del Ringraziamento negli Usa) per accettare il piano, minacciando di interrompere i rifornimenti di armi.
Zelensky ha replicato con cautela. In un discorso, ha parlato di “uno dei momenti più difficili” per l’Ucraina: la sua scelta potrebbe essere tra “perdere la dignità” o “perdere un partner chiave”[2]. Il presidente ucraino ha dichiarato di essere pronto a negoziare, ma ha avvertito che farà il possibile per difendere gli interessi nazionali e che intende proporre alternative alla bozza americana, giudicata incompatibile con la sicurezza a lungo termine dell’Ucraina.
Europa prepara una controproposta
Mentre Washington spinge per un accordo rapido, Francia, Germania, Gran Bretagna e altri alleati hanno dichiarato dal vertice G20 in Sud Africa che la proposta statunitense “non può essere accettata così com’è” e necessita di "lavoro aggiuntivo". Il rischio principale, sottolineano, è lasciare l’Ucraina troppo debole di fronte a futuri attacchi russi, oltre a sancire un precedente pericoloso di modifiche territoriali ottenute con la forza.
Il presidente francese Emmanuel Macron si è detto “profondamente preoccupato” dal piano statunitense, mentre Londra e Berlino hanno insistito sulla necessità di una linea comune occidentale prima di procedere. Non solo: secondo il quotidiano Bild, il governo tedesco guidato da Friedrich Merz avrebbe già predisposto contromisure diplomatiche, profondamente preoccupato dalle condizioni ritenute troppo concessive nei confronti di Mosca.
Secondo la Cnn, un incontro tra una delegazione russa e gli Stati Uniti, volto a discutere il piano di pace proposto avverrà in tempi brevi, ma non avrà luogo a Ginevra.

Che tempo che fa e Fabio Fazio rendono omaggio a Ornella Vanoni, morta venerdì all'età di 91 anni, nella puntata di oggi, domenica 23 novembre 2025, nella puntata in onda oggi in diretta tv dalle 19.30 sul Nove e in streaming su Discovery+. La cantante per anni è stata ospite fissa del programma, dove è apparsa per l'ultima volta all'inizio del mese.
La trasmissione, con Luciana Littizzetto e Filippa Lagerback accanto a Fazio, prevede oggi ospiti di rilievo. Annunciata in particolare la presenza di Aldo, Giovanni e Giacomo e quella di Roberto Saviano.

Diplomazie al lavoro oggi a Ginevra, dove rappresentanti delle potenze europee parteciperanno ai colloqui con Stati Uniti e Ucraina sul piano di pace proposto dagli Usa: per l'Italia sarà presente il consigliere diplomatico della premier, Fabrizio Saggio, che ha lasciato in anticipo i lavori del G20. Domani, invece, i vertici Ue hanno convocato un incontro straordinario sull'Ucraina con tutti i 27 leader dell'Unione Europea, a margine del summit Ue-Unione Africana a Luanda.
"Il piano di pace è stato scritto dagli Stati Uniti[1]". Così il segretario di Stato americano Marco Rubio ha cercato di spegnere le polemiche esplose a Washington dopo che alcuni senatori repubblicani avevano definito la bozza in 28 punti per porre fine alla guerra in Ucraina una sorta di "lista dei desideri russa".
Rubio, che in mattinata è atterrato a Ginevra per discutere del documento con funzionari ucraini ed europei, ha precisato che la proposta è "basata su input russi e ucraini", ma resta "autenticamente americana". La precisazione arriva dopo che il senatore repubblicano Mike Rounds, intervenendo all’Halifax Security Forum, aveva riferito che Rubio gli aveva detto che la bozza "non era la proposta americana", aggiungendo che il testo sarebbe stato passato all’inviato di Trump Steve Witkoff da un rappresentante di Mosca. Le parole di Rounds sono state bollate come "falsità palesi" dal portavoce del Dipartimento di Stato, Tommy Pigott, mentre lo stesso Rubio è tornato sui social per confermare che "la proposta di pace è stata redatta dagli Stati Uniti".

Un arresto nell'ambito delle indagini sul caso della donna di 35 anni ferita a coltellate ieri sera nel parco Cerqua a Qualiano (Napoli). Nella notte i carabinieri della sezione radiomobile hanno arrestato per evasione e tentato omicidio un 29enne che era ai domiciliari.
Grazie alla testimonianza della vittima e all’analisi delle immagini di videosorveglianza, i militari sono risaliti all'uomo. Secondo una ricostruzione dei carabinieri, si tratterebbe dell’ex compagno, già denunciato in passato dalla vittima per maltrattamenti e poi sottoposto ai domiciliari con braccialetto. Il 29enne è stato arrestato ed è ora in carcere. La donna ferita è stata portata in ospedale e non sarebbe in pericolo di vita.
Settimo giorno sul silo, 'Mimit lavori per rilancio'... 
Tregua dal maltempo oggi domenica 23 novembre sull'Italia con maggiori spazi soleggiati, anche se le temperature si manterranno molto basse. Da lunedì 24 arriva una perturbazione con piogge e nevicate.
Mattia Gussoni, meteorologo de iLMeteo.it[1], conferma la pausa dalle piogge grazie alla timida rimonta di un campo di alta pressione che garantirà maggiori spazi soleggiati su buona parte del Paese. Da segnalare però le temperature decisamente gelide. L’irruzione di aria artica, che negli ultimi giorni ha alimentato il maltempo, ha trascinato verso il basso i valori termici, ora ben sotto le medie climatiche di riferimento. Sulle pianure del Nord le massime faranno fatica a superare i 5–6°C, mentre al Centro ci si fermerà intorno ai 9–10°C: numeri che raccontano un’Italia avvolta da un freddo dal sapore pienamente invernale.
Tuttavia la pausa avrà vita breve. Una perturbazione in arrivo dal Nord Europa si prepara infatti a destabilizzare il tempo su diverse regioni italiane. Le correnti fredde in ingresso dalla Porta del Rodano - il corridoio naturale tra il Sud-Est della Francia e il Nord-Ovest italiano - favoriranno la nascita di un ciclone mediterraneo, destinato poi a isolarsi sui nostri mari.
Si tratta di una configurazione piuttosto insidiosa in quanto il vortice in formazione, ruotando in senso antiorario, richiamerà venti dai quadranti meridionali che scorreranno lungo un Mediterraneo ancora insolitamente tiepido e ricco di umidità. Questo passaggio sul mare fungerà da “ricarica” energetica: l’aria mite e umida, una volta inglobata nel sistema depressionario, diventerà un vero e proprio carburante atmosferico, capace di potenziare le nubi temporalesche e favorire lo sviluppo di fenomeni meteo intensi.
Le conseguenze? Già da lunedì 24 novembre sono previste piogge persistenti e localmente abbondanti, con il rischio di accumuli importanti e possibili criticità idrogeologiche. I versanti tirrenici - Toscana, Lazio e Campania - e alcune aree della Romagna saranno tra le più esposte, con la possibilità di nubifragi e raffiche di vento. Sugli Appennini, invece, tornerà la neve con accumuli consistenti oltre i 1500 metri.
Il Nord vivrà una giornata più stabile e luminosa, salvo gli ultimi rovesci sul Triveneto, dove la neve potrà scendere fin verso i 600 metri. Il maltempo continuerà ad insistere anche nel corso di martedì 25 con piogge battenti specie sul Triveneto e al Centro Sud; per un miglioramento dovremo aspettare la giornata di mercoledì 26 quando una timida area di alta pressione regalerà maggiori spazi soleggiati a partire dalle regioni del Centro Nord.
Domenica 23. Al Nord: sole e freddo, ma peggiora dal pomeriggio/sera. Al Centro: tregua con schiarite. Al Sud: tregua con schiarite; qualche rovescio sulle tirreniche.
Lunedì 24. Al Nord: piogge veloci su Triveneto, neve su Alpi orientali. Al Centro: nuova perturbazione con rovesci e temporali. Al Sud: piogge sparse specie in Campania.
Martedì 25. Al Nord: piogge al Nord Est con neve sopra i 700 metri. Al Centro: piogge e temporali. Al Sud: nubifragi su Campania e Calabria.
Tendenza: ultime piogge al Sud; altrove rimonta l’alta pressione.

Torna oggi, domenica 23 novembre, un nuovo appuntamento con Francesca Fialdini e con 'Da noi... a ruota libera'. Sono Barbara Alberti, Paolo Belli, Moira Cucchi, Massimo Giusti, Anastasia Kuzmina e Alessandro Preziosi gli ospiti della nuova puntata del programma condotto da Fialdini, in onda alle 17.20 su Rai 1.
Francesca Fialdini ospiterà Alessandro Preziosi che, in 'Sandokan', la serie evento internazionale in onda su Rai 1 dal 1° dicembre, interpreta Yanez de Gomera; da 'Ballando con le stelle' la coppia formata da Paolo Belli e Anastasia Kuzmina. Poi, con Barbara Alberti, spazio alla storia di Moira Cucchi, una donna vittima di violenza fisica e psicologica da parte del suo ex marito, che è riuscita, anche grazie all’aiuto dei figli, a iniziare il 'viaggio del coraggio' per sensibilizzare le donne, vittime della violenza tra le mura domestiche, a chiedere aiuto.
Con lo psicologo Massimo Giusti si parlerà di 'Uno smartphone per amico', lo spot dedicato al tema dell’utilizzo consapevole dello smartphone, nell’ambito della campagna promossa dalla Rai in collaborazione con il Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Verissimo torna oggi, domenica 23 novembre, con il secondo appuntamento del weekend. Ecco le interviste e gli ospiti di oggi di Silvia Toffanin.
A Verissimo la storia di un’attrice dal fascino senza tempo: Elena Sofia Ricci.
Interviste di famiglia per Al Bano con la figlia Jasmine Carrisi e, a un mese dalla nascita della loro piccola Clara Isabel, Cecilia Rodriguez con Ignazio Moser.
Per parlare della vicenda che vede protagonista Vittorio Sgarbi, tornerà in studio, ancor più battagliera, sua figlia Evelina.
Silvia Toffanin accoglierà Pietro Orlandi per un aggiornamento sulle nuove piste e documenti spuntati nelle ultime settimane sulla scomparsa, ormai 42 anni fa, di sua sorella Emanuela.
Infine, spazio all’impegno contro la violenza sulle donne di Alessandra Cuevas. Alessandra era solo una bambina quando fu vittima di abusi sessuali da parte di un vicino di casa. Sua mamma Teresa pagò il coraggio di denunciare il colpevole con la sua vita.

La Roma torna a giocare in Serie A. Il club giallorosso oggi, domenica 23 novembre, vola a Cremona per sfidare la Cremonese - in diretta tv e streaming - nella 12esima giornata di campionato. La squadra di Gasperini, prima in classifica a quota 24 punti a pari merito con l'Inter, arriva dal successo interno dell'ultimo turno, dove ha battuto l'Udinese per 2-0 all'Olimpico, mentre quella di Nicola, artefice di un ottimo avvio di stagione che la vede in undicesima posizione con 14 punti, è stata battuta dal Pisa 1-0.
Cremonese-Roma, orario e probabili formazioni
La sfida tra Cremonese e Roma è in programma oggi, domenica 23 novembre, alle ore 15. Ecco le probabili formazioni:
Cremonese (3-5-2): Audero; Terracciano, Baschirotto, Bianchetti; Barbieri, Payero, Vandeputte, Bondo, Pezzella; Bonazzoli, Vardy. All. Nicola
Roma (3-4-2-1): Svilar; Mancini, Ndicka, Hermoso; Celik, Koné, Cristante, Wesley; Soulé, Pellegrini; Ferguson. All. Gasperini
Cremonese-Roma, dove vederla in tv
Cremonese-Roma sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali Dazn, visibile tramite smart tv. Il match si potrà seguire anche sulla piattaforma streaming di Dazn.

Oggi, domenica 23 novembre, alle 14.00 su Canale5 Maria De Filippi conduce un nuovo appuntamento della domenica pomeriggio del talent show ‘Amici’. In studio a giudicare le gare di canto e di ballo: Noemi, cantante multiplatino che prima di valutare i ragazzi presenta al pubblico a casa e in studio il suo nuovo brano ‘Bianca’.
Saranno ospiti l’amatissima Fiorella Mannoia e la star spagnola internazionale di ballo Sergio Bernal. Il ballerino e coreografo Gabriele Rossi valuta la sfida dell’allieva Paola mentre l’A&R manager di Columbia/Sony Elia Burioni quella di Riccardo.
Tornano sul palco del talent ad ascoltare gli inediti i tre network radiofonici RTL 102.5, RDS e RADIO 105 rappresentati rispettivamente da Mario Vai, Filippo Ferraro e Rosario Pellecchia.
Superospite ad Amici il cantautore Fulminacci che si esibisce con il brano ‘Niente di particolare’.

"Io rifatta? Neanche per idea". Prima regola: il 'ritocco' non si deve vedere. Il mercato della medicina estetica in Italia sta vivendo una fase di trasformazione che riflette un cambiamento profondo nelle aspettative dei pazienti. E' l'era dell'accettazione estetica, con incrementi di trattamenti superiori al 20% in Italia, ma anche della crescente diffidenza verso i ritocchi. Ed è così che, dai 757mila trattamenti effettuati nel 2025, emerge un dato: molto diffuso fra chi si rivolge alla medicina estetica è il desiderio di non apparire 'rifatto'. Il fenomeno riguarda soprattutto professionisti, manager e imprenditori, che tendono a cercare risultati naturali e impercettibili. Questo fenomeno, secondo gli esperti che lo definiscono come 'medicina estetica invisibile', sta ridefinendo il settore, allontanandolo dagli stereotipi del passato.
"C'è un crescente timore del giudizio sociale", spiega, confermando la tendenza, Pietro Carlomagno, esperto in medicina estetica e co-fondatore del Centro Medico 'Forma Sana' insieme ad Alessandra Patti, ozonoterapista e medico estetico. "I nostri pazienti vogliono vedere risultati concreti - più energia, meno stress, un aspetto più fresco - ma senza che colleghi o conoscenti si accorgano che hanno fatto ricorso a trattamenti di medicina estetica". Questa esigenza ha portato alla creazione di approcci nuovi, come programmi pensati "specificamente per professionisti sempre più impegnati che necessitano di soluzioni discrete ed efficaci".
Medicina estetica e anti-aging
Il mercato globale dei trattamenti non invasivi, che - si legge in una nota - raggiungerà i 15,23 miliardi di dollari nel 2025, con un tasso di crescita annuale del 10,93%, riflette questa evoluzione. Non si tratta più solo di correggere inestetismi, ma di creare percorsi che combinino medicina estetica e anti-aging per affrontare le cause profonde dello stress e dell'invecchiamento precoce tipici delle professioni ad alta intensità: "Abbiamo recentemente avuto come paziente una professionista molto presente nel mainstream e sui social - racconta Patti - che è venuta da noi proprio perché non voleva fare filler e botulino tradizionali, ma cercava qualcosa di gentile che non bloccasse il viso e che le persone non potessero identificare come intervento estetico. E' la filosofia che stiamo sviluppando".
Nuovo approccio
Il nuovo approccio si basa su una valutazione completa dello stato di salute del paziente durante la prima visita, costruendo programmi personalizzati che vanno oltre il singolo trattamento, illustrano gli esperti. Obiettivo: creare una trasformazione progressiva che tocchi sia l'aspetto energetico che quello estetico, "senza risultare artificiale o evidente". Elemento chiave, spiegano, è l'integrazione tra trattamenti in studio e mantenimento domiciliare: "Non è sufficiente fare un trattamento isolato - puntualizza Carlomagno - Bisogna creare un percorso che includa medicina estetica, anti-aging e skincare personalizzata. Solo così si possono ottenere risultati duraturi e naturali che non tradiscono l'intervento medico".
Personalizzazione
La personalizzazione è uno dei capisaldi dell'approccio: alcuni centri stanno introducendo laboratori interni per creare cosmetici su misura, formulati specificamente per le esigenze di ogni paziente. Gli esperti prospettano un futuro "dove ogni aspetto del trattamento viene calibrato sulle caratteristiche individuali". I dati del 2025 sembrano confermare questa direzione. I professionisti che si rivolgono a questi trattamenti cercano di "combattere lo stress psicosomatico derivante non solo dal lavoro intenso, ma anche dalla pressione sociale di mantenere un'immagine sempre performante", si legge nella nota.
L'obiettivo
"Il nostro obiettivo - conclude Carlomagno - è trasformare lo stress in energia attraverso percorsi integrati. Non si tratta solo di apparire più giovani, ma di sentirsi realmente più energici e performanti, senza dover nascondere o giustificare i propri interventi estetici perché semplicemente non sono visibili". Questa evoluzione del settore, nella visione degli esperti, promette di "abbattere i tabù" legati alla medicina estetica, soprattutto nel mondo professionale dove l'apparenza conta ma l'autenticità è sempre più valorizzata. Con proiezioni che indicano un mercato da 25,62 miliardi di dollari entro il 2030, concludono, la filosofia della medicina estetica 'invisibile' rappresenta un trend che promette di avere un impatto trasformativo nel modo di concepire il benessere e la cura di sé.

Il grande giorno del derby di Milano è arrivato. Oggi, domenica 23 novembre, si gioca a San Siro il big match Inter-Milan. La squadra di Chivu arriva all’appuntamento da prima in classifica, con 24 punti, mentre i rossoneri di Allegri inseguono a quota 22. Ecco orario, probabili formazioni e dove vedere Inter-Milan in diretta tv e streaming.
Inter-Milan, orario e probabili formazioni
Ecco le probabili formazioni di Inter-Milan, in campo alle 20:45:
Inter (3-5-2) Sommer; Akanji, Bisseck, Bastoni; Carlos Augusto, Barella, Calhanoglu, Sucic, Dimarco; Thuram, Lautaro. All. Chivu.
Milan (3-5-2) Maignan; Tomori, Gabbia, Pavlovic; Saelemaekers, Fofana, Modric, Rabiot, Estupinan; Pulisic, Leao. All. Allegri.
Inter-Milan, dove vederla
Inter-Milan sarà visibile su Dazn (anche in chiaro) e su Sky per gli abbonati con Zona Dazn (canale 214). Partita visibile anche in streaming sull'app di Dazn.

Verissimo ricorda Ornella Vanoni. Oggi, domenica 23 novembre, in apertura di puntata Silvia Toffanin ricorderà e renderà omaggio all'icona della musica italiana, morta venerdì all'età di 91 anni, con la sua ultima intervista a Verissimo.
A Silvia Toffanin, Ornella Vanoni aveva parlato del suo rapporto con il pensiero della morte: “Per me è facile pensare che la morte sia vicina. Ho praticamente 91 anni. Ma non voglio morire troppo tardi, troppo grande, troppo vecchia insomma. Non voglio perché io voglio vivere finché do alla vita qualcosa e la vita mi dà a me. Il giorno che io non do più o non mi dà più io non voglio vivere”.
L'appuntamento è su Canale 5 alle 16.00.

Veneto, Campania e Puglia al voto oggi e domani per le elezioni regionali 2025. I cittadini sono chiamati ad eleggere il presidente della giunta e il consiglio regionale delle tre regioni. Urne aperte dalle ore 7 alle 23 di oggi, domenica 23 novembre 2025, e domani, lunedì 24 novembre, dalle ore 7 alle 15.
Contemporaneamente si terrà anche il turno elettorale straordinario nei comuni delle regioni a statuto ordinario sciolti per infiltrazioni e condizionamenti di tipo mafioso: interessati Monteforte Irpino (Avellino), Caivano (Napoli), Acquaro e Capistrano (Vibo Valentia).
Al voto quasi 12 milioni di cittadini. Ecco chi sono i candidati e come funziona il voto, regione per regione.
Veneto
In Veneto sono chiamati alle urne 4.296.562 elettori per eleggere il nuovo governatore e i 49 consiglieri regionali, scelti tra 845 candidati distribuiti in 16 liste. I candidati presidente sono:
Alberto Stefani per il centrodestra (Lega, Fdi, Fi, Udc, Noi Moderati, Liga Veneta Repubblica);
Giovanni Manildo per il campo largo (Pd, M5s, Avs, Il Veneto che Vogliamo, Rete delle Civiche Progressiste, +Europa, Volt Italia, Psi, Movimento Socialista Liberale);
Fabio Bui per i Popolari per il Veneto;
Marco Rizzo per Democrazia sovrana popolare;
Riccardo Szumski per la lista Resistere.
Rispetto al 2020 ci sono 140mila elettori in più: tra questi oltre 252mila giovani al primo voto regionale e 22mila neo-18enni. Le circoscrizioni sono sette, corrispondenti alle province: Treviso è la più popolosa, seguita da Padova, Vicenza, Verona, Venezia, Belluno e Rovigo.
Una particolarità: i veneti iscritti all’AIRE sono 524mila, ma alle regionali possono votare solo tornando in Italia.
Campania
In Campania votano circa 5 milioni di cittadini per eleggere il successore di Vincenzo De Luca e i 50 membri del Consiglio regionale. Le sezioni sono 5825, metà delle quali a Napoli. I candidati presidente sono:
Roberto Fico per il centrosinistra, sostenuto da 8 liste;
Edmondo Cirielli per il centrodestra, sostenuto da 8 liste;
Nicola Campanile Per – Per le persone e la comunità
Giuliano Granato di Campania popolare
Carlo Arnese di Forza del popolo
Stefano Bandecchi di Dimensione Bandecchi
La soglia di sbarramento è 2,5% per tutte le liste, che sarà sufficiente per assegnare uno dei 50 seggi. I seggi sono ripartiti così: 27 Napoli, 9 Salerno, 8 Caserta, 4 Avellino, 2 Benevento.
Puglia
In Puglia sono oltre 3,5 milioni gli elettori chiamati a scegliere il nuovo presidente dopo i dieci anni di mandato di Michele Emiliano. I seggi sono 4.032 distribuiti in 258 comuni. I candidati presidente sono:
Ada da Donno, per Puglia pacifista e popolare (con una unica lista che raggruppa Partito comunista italiano, Potere al Popolo, Risorgimento socialista);
Sabino Mangano per l'Alleanza civica della Puglia, con una unica lista che mette insieme i movimenti Marziani e Next Italia;
Antonio Decaro, candidato dei Progressisti con sei liste: Partito democratico, Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Decaro presidente, Per la Puglia–Decaro Presidente, Avanti Popolari con Decaro (dove c'è anche il Psi che presenta alcune candidature in Salento);
Luigi Lobuono candidato della coalizione di centrodestra con cinque liste: Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega (insieme a esponenti di Udc, Nuovo Psi e Puglia popolare), Noi Moderati-Civici per Lobuono, La Puglia con Noi (solo nelle circoscrizioni Bat, Lecce, Taranto).
Le circoscrizioni sono sei: Foggia, BAT, Taranto, Brindisi, Lecce e l’area metropolitana di Bari. In Puglia è consentito il voto disgiunto tra la lista e il candidato presidente. Cinquanta i seggi in palio in Consiglio regionale più il presidente eletto.
Soglia di sbarramento e al 4% per le liste in coalizione, 8% per quelle singole. ono al massimo due le preferenze che gli elettori possono esprimere ma soltanto se sono a favore di candidati di sesso diverso e che facciano parte della stessa lista. Se si indicano candidati dello stesso sesso o di liste diverse la scheda viene annullata.

Filippo Magnini o Fabio Fognini? Sulla rivalità del fronte sportivo che sta animando le serate di Ballando con le stelle si è espressa anche Federica Pellegrini. L'ex nuotatrice, che lo scorso anno è arrivata seconda nel programma condotto da Milly Carlucci, continua a seguire il programma con interesse e partecipazione, tanto da invitare i suoi follower a votare.
Ma chi è il preferito di Pellegrini? Se qualcuno pensava che nel cuore di Federica potesse ancora esserci posto per Filippo Magnini, si sbagliava di grosso. L'ex nuotatrice ha 'snobbato' l'ex fidanzato, con cui è stata insieme per sei anni dal 2011 al 2017 in una relazione finita in maniera burrascosa.
La preferenza di Pellegrini va quindi a Fabio Fognini, ex tennista e in gara in coppia con Giada Lini: "Daje Fabi! E voi votate mettendo un cuore", è stato il messaggio pubblicato nelle storie Instagram con tanto di emoticon. Con buona pace delle vecchie storie d'amore.

Emma featuring Maria De Filippi. Il duetto che non ti aspetti è andato in scena stasera, sabato 22 novembre, a Tu si que vales. La cantante è stata ospite d'onore nell'ultima puntata del programma televisivo di Canale 5, dove si è esibita cantando 'Amami', uno dei suoi brani più famosi.
Ma sul palco, a sorpresa, non era sola. Con lei infatti, con tanto di microfono e 'coreografia' c'era Maria De Filippi, giurata del programma e grande fan dell'artista e della sua discografia. Ma questa non è una novità, dato che le due si conoscono dal 2010 quando Emma partecipò al talent show di Amici, vincendolo. Il loro rapporto, nato in quell'occasione, negli anni non è mai svanito ed è diventato sempre più forte. "La mia mamma televisiva", ha detto Emma più volte parlando del loro rapporto.
la conduttrice televisiva è scesa in pista e si è messa in gioco lasciando gli altri giurati e il pubblico senza parole. Il video dell'esibizione è diventato virale sui social: "Non avevo mai visto Maria De Filippi in queste vesti", ha scritto un utente.

Nuovo confronto, accesissimo, tra Barbara D'Urso e Selvaggia Lucarelli a Ballando con le stelle. Dopo l'esibizione della conduttrice televisiva, in coppia con Pasquale La Rocca, la giurata l'ha 'rimproverata' di nascondersi dietro il suo ballerino. Un'accusa che Barbara D'Urso ha respinto. Ma è stato solo l'inizio di uno scontro epocale.
"Trovo tutto molto divertente", ha ripetuto più volte D'Urso senza guardare negli occhi la giurata. Atteggiamento che ha infastidito parecchio Lucarelli: "Perché vi lamentate del vostro percorso? Non vi sentite particolarmente valorizzati? Barbara sono qui, mi vedi?", ha detto scuotendo la mano e cercando di attirare la sua attenzione.
"Dato che sono una donna di spettacolo, ho visto che" il cameraman "stava facendo un primo piano e stavo guardando gli amici a casa... col cuore!", ha replicato D'Urso, ironicamente, guardando dritto nella telecamera, ignorando così l'attenzione richiesta da Selvaggia.
Lucarelli ha poi messo benzina sul fuoco tirando in ballo contenuti pubblicati da Barbara sui social nel corso della settimana: "Tu dici che sei sottoposta a una demolizione psicologica lenta e logorante, e che questo programma è un purgatorio televisivo". "Sei qui per giudicare o per parlare di cosa scrivo sui social? Ecco perché mi fai ridere", ha replicato la conduttrice.
Nessuna frenata. Anzi, ulteriore escalation fino a quando D'Urso ha perso la pazienza: "Se continui a interrompermi sei scostumata". "Il pubblico si conquista con un po' di verità e tu non ce la regali mai", ha concluso Lucarelli mettendo fine al confronto. Almeno fino alla prossima settimana.

L'allenamento fa bene al cuore e lo aiuta a superare situazioni di stress. I benefici dell'attività fisica, anche di intensità medio-bassa, sono certificati da decine di studi. Una ricerca in particolare evidenzia l'effetto utilissimo dell'esercizio sugli adulti che, secondo il quadro clinico, rischiano di andare incontro a disturbi cardiaci in età avanzata.
La professoressa JoAnn Manson, dell'Harvard Medical School, sottolinea che l'allenamento 'di forza' due volte a settimana può ridurre la rigidità cardiaca. Per gli anziani che mostrano i primi segni di problemi al cuore, questo programma contribuisce a prevenire ulteriori danni e favorisce il miglioramento dell'efficienza del cuore.
Lo studio
A delineare il quadro provvede uno studio pubblicato su Circulation. La ricerca ha monitorato l'attività di 46 adulti di età compresa tra 45 e 64 anni affetti da ipertrofia ventricolare sinistra, un ispessimento della camera sinistra del cuore che rende più difficile pompare il sangue in modo efficiente. Molti soggetti presentavano anche livelli elevati di biomarcatori cardiaci, sostanze chimiche nel sangue che indicano stress cardiaco o un aumento del rischio di insufficienza cardiaca.
Le persone coinvolte nella ricerca sono state divise in due gruppi, uno dedicato a un programma di allenamento ad alta intensità e un gruppo di controllo. I soggetti inseriti in questo secondo 'girone' si sono dedicati a yoga, esercizi di equilibrio e allenamenti di resistenza leggera.
L'allenamento che aiuta il cuore
Il gruppo di allenamento, invece, ha seguito un piano strutturato, progettato in base al livello di forma fisica di ogni individuo. I partecipanti hanno lavorato con personal trainer e utilizzato cardiofrequenzimetri per monitorare i progressi.
Il programma di allenamento comprendeva camminata, nuoto o bicicletta tre volte a settimana per 30-60 minuti. Nel menù anche allenamenti a intervalli, con alternanza tra fasi di attività intensa fasi di sforzo più moderato. L'allenamento legato alla forza è stato svolto una o due volte a settimana.
Cosa dicono i risultati
Dopo un anno, i risultati. Gli esami cardiaci e i test funzionali hanno rivelato che i partecipanti al programma di allenamento ad alta intensità avevano un cuore più 'flessibile' ed efficiente nel pompare il sangue. Al contrario, il gruppo di controllo non ha mostrato miglioramenti dello stesso livello. Secondo la professoressa Manson, i risultati suggeriscono che l'esercizio fisico costante potrebbe contrastare alcuni danni cardiaci precoci e potenzialmente ridurre il rischio di sviluppare ulteriori patologie.
L'esercizio fisico, come è noto, produce l'abbassamento della pressione sanguigna e il miglioramento dei livelli di colesterolo. L'allenamento che comprende attività legate alla forza aiuta specificamente a mantenere la flessibilità del muscolo cardiaco, che si irrigidisce naturalmente con l'età. Tale flessibilità favorisce un'efficiente circolazione sanguigna e preserva la funzionalità cardiaca in generale.
Il team di Harvard evidenzia che i risultati a lungo termine necessitino ancora di ulteriori studi. Le prove raccolte, però, dimostrano chiaramente che integrare l'allenamento di forza e l'allenamento cardio a intervalli nelle routine settimanali si rivela una ricetta vincente per gli adulti con problemi cardiaci precoci.

La storia delle riforme elettorali nell'Italia 'moderna' inizia col botto. Anzi, col sangue. "L’onorevole Ruini è stato ferito alla testa da una tavoletta lanciatagli dai settori dell’estrema sinistra", si legge nei resoconti della seduta al Senato sulla 'legge truffa', la riforma voluta da Alcide De Gasperi nel '53 e approvata a fatica tra tumulti in aula e di piazza. Un monito, mai ascoltato negli anni a venire, sulla fatica che costa il cambio del sistema di voto. E anche un pò sul prezzo politico che, di solito, paga chi l'ha voluto.
La legge truffa, creata per assicurare piena governabilità alla Dc, non regala il tanto agognato premio di maggioranza allo Scudo crociato, che alle elezioni del '53 si ferma al 49,85%. La riforma dura un anno, abolita in fretta e furia nel '54. "La volontà del popolo ha vinto!", titola l'Unità. Da lì in poi è tutto un confronta, studia, tratta tra i partiti italiani per cercare e approvare il sistema elettorale perfetto, il Graal del potere. Fino ai giorni nostri, con Giorgia Meloni e Elly Schlein descritte come grandi tessitrici dell'ennesimo accordo per riformare il sistema.
Al netto della parentesi della legge truffa, la lunga stagione del proporzionale puro (e del potere custodito nelle mani dei partiti) nell'Italia democratica viene interrotto nel '93, con la legge che vanta un relatore d'eccezione: Sergio Mattarella. Dopo i referendum e il 'minotauro' (il mix di sistemi) che si era creato, il Mattarellum viene approvato senza fiducia da uno schieramento trasversale. Piaceva a tutti? No. "Tradisce lo spirito del referendum", tuona Marco Pannella, che come sempre bastian contrario vota no.
La novità del Mattarellum è il 75% dei seggi maggioritario, con turno unico in collegi uninominali, il resto proporzionale. L'idea alla base della legge è spingere il bipolarismo. E infatti fa salire sul palcoscenico le due star del genere, Silvio Berlusconi e Romano Prodi, che dominano quel periodo.
Il Mattarellum resta in vigore fino al 2005 quando viene sostituito dal Porcellum. Lo votano Fi, An, Udc e Lega. Non l'Unione. Alla base della riforma messa a punto del leghista Roberto Calderoli c'è l''allergia' di Silvio Berlusconi per i collegi, che il Cavaliere vede come terreno di troppo facile conquista per i candidati "di sinistra". Così si torna al proporzionale con un premio di maggioranza e senza preferenze. Il Porcellum regala alla storia maggioranze risicatissime al Senato, che si compone su base regionale.
Come quella di 158 voti a 156 per l'Unione dopo il voto del 2006 segnata dalle 'gesta' del senador Luigi Pallaro. Il Porcellum, che vanta ammiratori e detrattori di pari numero, finisce però sotto i riflettori della Corte costituzionale, che lo dichiara in parte incostituzionale nel 2013. E così si arriva all'Italicum, messo a punto in piena era Matteo Renzi, allora premier. Il disegno del 'rottamatore', ai temi, è ambizioso. Il sistema elettorale, un proporzionale con sbarramento al 3% e premio al 40%, viene definito solo per la Camera. Il Senato, nel progetto di Renzi, deve diventare una assemblea di secondo grado. Se non peggio.
Da qui in poi, la storia è arci nota. Il referendum manda all'aria la riforma Renzi (e anche la sua permanenza a palazzo Chigi), ma intanto la legge elettorale viene approvata. Con il Senato resta tagliato fuori. In più, anche sull'Italicum la Corte costituzionale dice stop. Insomma, si deve cambiare tutto.
Quindi si approda al 'Rosatellum', un sistema misto che viene approvato a larga maggioranza nel 2017 ma con non poca fatica (e diverse fiducie). E con, di nuovo, un monito sempre poco ascoltato. La riforma viene avversata dal M5s, che lo giudica tagliato su misura per le coalizioni di centrodestra e centrosinistra e davvero scomodo per chi di coalizioni non ne vuole sapere. E chi, da lì a poco, finisce al governo? In bocca al lupo a Meloni e Schlein.

Doveva essere uno dei temi sullo sfondo del summit, ma gli sviluppi della guerra in Ucraina - dopo la presentazione del piano di pace proposto da Donald Trump - hanno rubato la scena al G20 in Sudafrica, il primo nella storia del continente africano. Al Nasrec Expo Centre di Johannesburg si è aperto il blindatissimo vertice delle 20 economie più importanti del pianeta, con un'assenza pesante: quella degli Stati Uniti. Al punto che il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa "non effettuerà il passaggio di consegne" del G20 all'incaricato d'affari Usa, come annunciato dal ministro degli Esteri Ronald Lamola: se gli Usa vogliono essere rappresentati al vertice dei leader del G20 - il succo del discorso - dovrebbero mandare qualcuno di rango adeguato.
Nonostante il forfait americano, i leader presenti hanno adottato una dichiarazione finale a larghissima maggioranza (l'Argentina non ha firmato il documento, lamentando la mancanza di consenso tra tutti i membri e un testo parziale sul conflitto in Medio Oriente), che spazia dalla riforma del Wto ai temi legati ai materiali critici. Tuttavia, è il conflitto in Ucraina a dominare le discussioni, sia sulla scena sia dietro le quinte. Una fitta girandola di telefonate e incontri, iniziata venerdì e culminata ieri con la riunione dei cosiddetti 'volenterosi', ha visto i leader confrontarsi sul controverso piano in 28 punti stilato dalla Casa Bianca per porre fine al conflitto ucraino. Tra i presenti c'era la premier Giorgia Meloni, che venerdì ha avuto una telefonata con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, prima di incontrare i vertici Ue Ursula von der Leyen e Antonio Costa.
La riunione ha messo attorno a un tavolo i leader europei (tra cui Macron, Merz e Meloni), insieme ai rappresentanti di Gran Bretagna, Giappone e Canada, sfociando in una dichiarazione congiunta[1] in cui i leader accolgono "favorevolmente i continui sforzi degli Stati Uniti per portare la pace in Ucraina". Il focus resta sul piano in 28 punti elaborato da Trump[2], che prevede, tra l'altro, il riconoscimento di Crimea e Donbass come territori russi. Per i 'volenterosi', quel documento contiene "elementi importanti" che "saranno essenziali per una pace giusta e duratura" e rappresenta "una base su cui lavorare ulteriormente".
Le perplessità
Non mancano però forti perplessità sulla soluzione targata Trump. "I confini non devono essere cambiati con la forza", sottolineano i leader nel documento, esprimendo preoccupazione per "le limitazioni proposte alle forze armate ucraine, che potrebbero lasciare l'Ucraina vulnerabile a futuri attacchi". Il riferimento è al punto del piano Trump che prevede la riduzione dell'esercito ucraino a 600.000 unità. I leader ribadiscono che l'attuazione degli elementi relativi all'Unione Europea e alla Nato richiederebbe il consenso dei rispettivi membri, confermando il loro "sostegno costante all'Ucraina" e assicurando: "Continueremo a coordinare da vicino con l'Ucraina e gli Stati Uniti nei prossimi giorni".
Le perplessità sono condivise anche all'interno del governo italiano. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha definito in un tweet il piano Trump "duro", con punti "inaccettabili", ma comunque "il punto di partenza" di una trattativa. La linea della premier, spiegano fonti governative, è quella di partire dagli elementi positivi del piano, a partire dalle garanzie di sicurezza per Kiev modellate sull'articolo 5 della Nato, come l'Italia propone da tempo.
A Ginevra incontro Ue-Usa-Ucraina
Le diplomazie continuano a lavorare. Oggi, a Ginevra, rappresentanti delle potenze europee parteciperanno ai colloqui con Stati Uniti e Ucraina sul piano di pace proposto da Washington: per l'Italia sarà presente il consigliere diplomatico della premier, Fabrizio Saggio, che ha lasciato in anticipo i lavori del G20. Lunedì, invece, i vertici Ue hanno convocato un incontro straordinario sull'Ucraina con tutti i 27 leader dell'Unione Europea, a margine del summit Ue-Unione Africana a Luanda.
Di Ucraina Meloni ha parlato anche durante il suo intervento nella prima sessione del G20, ribadendo che l'Italia "è pronta a lavorare con i suoi partner europei e americani per raggiungere una pace giusta" e sottolineando come "l'Italia stia già contribuendo in Medio Oriente per consolidare un risultato fragile ma comunque molto importante". La premier ha richiamato anche il Piano Mattei per l'Africa e le azioni di contrasto ai trafficanti di esseri umani: un punto, quest'ultimo, ripreso nella dichiarazione finale dei leader, documento di 30 pagine che auspica modifiche all'architettura del Wto e una riforma del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per renderlo più inclusivo. Altri passaggi sono dedicati ai rischi e ai benefici dell'intelligenza artificiale e alla necessità di proteggere la catena del valore dei minerali critici dalle tensioni internazionali.
(dall'inviato Antonio Atte)
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