Il Festival (il primo nel suo genere in Sardegna) ha amato tutti i luoghi in cui è andato in scena - si legge nel post sui social - Ci avrebbe fatto piacere sentire lo stesso interesse anche da parte delle amministrazioni, interesse che si è fatto via via sempre più silente, meno leggibile. Abbiamo sposato una linea di appartenenza ben precisa, che non ci ha impedito di dialogare con tutte le amministrazioni che si sono succedute sia in Comune che in Regione - spiegano gli organizzatori - Negli ultimi tempi, però, la maggior parte delle energie sono state spese per far fronte a un rapporto complicato con l'amministrazione comunale, a causa di una serie di questioni che finirebbero per sembrare delle rivendicazioni, e nel merito delle quali non ci addentreremo.
Possiamo dire però che ciò che genericamente si chiama 'burocrazia' per noi non è più un'entità astratta, figlia dei normali ingranaggi della pubblica amministrazione. La nostra percezione è piuttosto che questa burocrazia sia diventata uno strumento usato in maniera incomprensibile, spesso contraddittoria. Così, quando la sensazione è diventata quella di essere percepiti come un peso dal nostro Comune, piuttosto che una risorsa importante per la città, in questi momenti, e dopo diversi episodi spiacevoli, ci è sembrato giusto decidere di intraprendere una nuova strada".






















