
(Adnkronos) - "Cambiare l'ora due volte all'anno non ha più senso". Pedro Sanchez, primo ministro della Spagna, in campo contro il ritorno dell'ora solare, in vigore nella notte tra sabato 25 ottobre e domenica 26. Bisogna spostare indietro le lancette di un'ora, con un cambio che durerà fino alla fine di marzo 2026, quando si tornerà all'ora legale. Per Sanchez, tutto questo non ha più senso. "Come sapete, questa settimana si torna a cambiare orario, un'altra volta. Non vedo alcun senso. E se si considerano i sondaggi che coinvolgono spagnoli e europei, la maggioranza è contraria al cambio di orario", dice il primo ministro iberico in un video pubblicato sui social.
"La scienza ci dice che aiuta a malapena a risparmiare energia e ha un impatto negativo sulla salute e sulla vita delle persone. E' un dibattito in corso da tempo, il Parlamento europeo 6 anni fa ha votato per porre fine al cambio di orario", aggiunge. "Oggi -annuncia Sanchez- il governo spagnolo farà valere questo voto e proporrà all'UE, in sede di Consiglio Energia, di porre fine al cambio stagionale dell'ora nel 2026 e chiederà che venga messo in atto il relativo meccanismo di revisione".
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(Adnkronos) - Oltre 10 milioni di Arr (Annual Recurring Revenue) attesi dal mercato italiano entro il 2027. Questo è uno dei risultati presentati da Factorial, la piattaforma di gestione aziendale leader in Europa, durante il Factorial Summit 2025, un evento che ha riunito oltre 600 professionisti, manager e innovatori in presenza e online per discutere di come l’intelligenza artificiale stia trasformando il mondo del lavoro.
Tra i protagonisti dell’evento, Nicola Laganà, Vp of Marketing di Factorial, e Andrea Galimberti, Director of Partnerships and Strategy Italy, insieme a esperti come Fabiano Finamore (Microsoft), Laura Anderlucci (Xiaomi), Stefania Zolotti (Senza Filtro), Osvaldo Danzi (FiordiRisorse), Fabiana Palû, Fabio Salvi (Flixbus), Giovanni Giamminola (Systemic Zero), Veronica Leone e Francesco Ronchi (Synesthesia), Roberta Zantedeschi, Giuseppe Marchi e Michele Ferrandino (Intranet.ai).
Factorial è la tech company più in crescita in tutta Europa: ha raggiunto 100 milioni di Arr in meno di 10 anni (solo 20 aziende ci sono riuscite nel continente) e punta a 1 miliardo di euro di Arr entro il 2030. L’azienda impiega oltre 1.400 dipendenti a livello globale, di cui 200 sono italiani. Nel nostro paese conta oltre 1.500 clienti, tra cui AEB, Idee per Viaggiare, Oggi Lavoro, Subdued, Ludoil e Mint. Collabora inoltre con una rete di 30 partner locali, due distributori di riferimento (V-Valley e TD Synnex) ed è partner tecnologico di Microsoft. A livello globale, Factorial serve oltre 14.000 clienti in 10 Paesi.
Durante il Summit è stato presentato ufficialmente al pubblico italiano Factorial One, l’agente di intelligenza artificiale che affianca i manager e libera fino all’80% del tempo operativo. One è il primo modello AI per le aziende che supporta i professionisti nella gestione dei talenti, nell’analisi delle persone e del business, nella gestione delle spese e in molte altre attività. A differenza di un semplice chatbot, One si integra nei flussi di lavoro quotidiani come un vero collega digitale, in grado di analizzare dati, redigere report, organizzare riunioni e fornire insight strategici in tempo reale. Si distingue inoltre per fornire solo informazioni verificate, supportare decisioni basate su dati reali e garantire piena conformità al Regolamento europeo sull’AI.
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(Adnkronos) - L'aliquota al 26% per tutti gli affitti brevi prevista dalla manovra economica del governo "avrà un impatto drammatico. E' una stangata vera e propria sulle famiglie italiane. Va a colpire infatti tutte le 500mila case che sono proposte online, e quindi tutti quei nuclei familiari che mettono a reddito un immobile per integrare il proprio tenore di vita". Così, con Adnkronos/Labitalia, Marco Celani, presidente di Aigab-Associazione italiana gestori affitti brevi, sulla cedolare secca al 26% sugli affitti brevi prevista in Manovra.
"Non possiamo continuare a essere il ‘bancomat’ del Paese, chiamati ogni volta a coprire i buchi di bilancio con il nostro lavoro ed i nostri sacrifici”, afferma il presidente di Aigo Confesercenti, Claudio Cuomo. "L’aumento al 26% della cedolare secca sugli affitti brevi, unito all’ipotesi di maggiorazione del 30% della tassa di soggiorno - prosegue - rappresenterebbero un colpo durissimo per la competitività del nostro sistema e una ulteriore mazzata per la già debole domanda interna. Ci chiediamo dunque quale sia la strategia che il governo intenda realmente adottare per il settore turistico".
La disciplina fiscale per le 'locazioni brevi' si applica ai contratti di locazione di immobili a uso abitativo, situati in Italia, di durata non superiore a 30 giorni e stipulati da persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa.
Il locatore esercita l’opzione per il regime agevolato con la dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui i canoni di locazione sono maturati o i corrispettivi sono riscossi. L’opzione può essere effettuata per ciascuno dei contratti stipulati. Tuttavia, quando si affittano singole porzioni della stessa unità abitativa, per periodi in tutto o in parte coincidenti, l’esercizio dell’opzione per il primo contratto vincola anche il regime del contratto successivo.
Nel caso in cui il contratto venga volontariamente registrato, la scelta viene fatta in sede di registrazione.
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(Adnkronos) - Possibili nuovi disagi per chi sposta in treno. Domani, martedì 21 ottobre, è previsto uno sciopero nazionale di 24 ore del personale tecnico responsabile della manutenzione degli impianti e delle infrastrutture della Rete Ferroviaria Italiana (RFI). L’agitazione è stata proclamata dalle sigle COBAS Lavoro Privato, Coordinamento Ferrovieri e Assemblea Nazionale Lavoratori Manutenzione RFI.
La protesta avrà inizio alle 00:00 e terminerà alle 23:59 di martedì 21 ottobre. Non sono previsti blocchi diretti alla circolazione dei treni perché nello sciopero non sono coinvolti macchinisti e capitreno ma non si posso escludere possibili ritardi o disagi, soprattutto qualora si verificassero problemi tecnici o rallentamenti legati alla gestione della rete.
"Sono passati 14 mesi dall’invio della lettera aperta alle OS, 21 mesi dalla firma dell’accordo del 10 gennaio, e siamo sempre qui a ribadire le stesse cose che si potrebbero sottoscrivere nuovamente con una lettera da 'copia/incolla'. Il 21 ottobre 2025, OS e azienda si incontreranno nuovamente per discutere quello che presumiamo possa essere un 10 gennaio bis. Nessuno in questi due anni ha mai voluto ascoltare i lavoratori e nonostante come Assemblea dei Lavoratori della Manutenzione RFI abbiamo più volte richiesto di essere ascoltati e di avere un confronto (non ricevendo mai nemmeno una risposta ad una PEC inviata, ad una mail, comunicati, scioperi, richieste di confronto), non ci aspettiamo nulla di buono, anzi: questa loro indifferenza non fa altro che confermare quanto OS firmatarie e azienda continuino ad accordarsi senza ascoltare i lavoratori. Come ANLM abbiamo ricevuto centinaia di richieste di aiuto, da Nord a Sud, colleghi esausti che non sanno più come andare avanti", questo si legge nel comunicato stampa dell'Assemblea Nazionale Lavoratori Manutenzione.
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(Adnkronos) - Una forte ondata di maltempo ha investito oggi, lunedì 20 ottobre, la Liguria. Disagi al traffico aereo per via delle forte piogge e della scarsa visibilità.
Un aereo della compagnia low cost Wizz Air, decollato da Tirana alle 10.25 di lunedì 20 ottobre e diretto all’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova, è stato dirottato su Milano. Il volo, che sarebbe dovuto atterrare alle 12.25, ha tentato per tre volte di raggiungere lo scalo genovese, ma le condizioni meteorologiche e la scarsa visibilità hanno reso impossibile l’atterraggio. Il velivolo è stato quindi indirizzato verso l’aeroporto di Linate.
Stessa sorte anche per il volo in arrivo da Monaco di Baviera che doveva atterrare alle 13.30, ma che è stato dirottato, sempre per scarsa visibilità, all'aeroporto di Torino Caselle.
La settimana si è aperta con una giornata caratterizzata da nuvolosità diffusa associata a precipitazioni, anche acarattere di rovescio o temporale, per la presenza di un flusso di aria caldo-umida. Le piogge diffuse raggiungeranno e il loro culmine nelle ore pomeridiane e serali. Le zone maggiormente coinvolte saranno l’estremo ponente (Zona A) e il centro levante (Zone B e C). In risposta alle piogge, si potranno osservare alcuni innalzamenti sui corsi d'acqua regionali, in particolare sui bacini medi del Centro e medi e grandi del Levante. Attualmente non si prefigurano scenari di particolare criticità, ma si invita a seguire gli aggiornamenti che verranno diffusi nella mattinata di domani.
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(Adnkronos) - I rischi per la fornitura di farmaci essenziali, con un particolare focus sugli antibiotici, fondamentali per la salute pubblica, sono al centro di un nuovo studio indipendente condotto in Europa da New Angle, agenzia di consulenza e ricerca, e sponsorizzato da Viatris, azienda globale che opera nell'ambito della salute. Lo studio 'Garantire l'accesso, migliorare la vita delle persone. Rafforzare l'accesso dei pazienti ai farmaci off-patent in Europa', che indaga le cause alla base della crescente indisponibilità di farmaci, è stato condotto in 16 Paesi europei (Austria, Belgio, Croazia, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Irlanda, Italia, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito) e ha rilevato che tra il 2020 e il 2024 l'aumento vertiginoso dei costi di produzione - tra cui un incremento del 31,6% dei prezzi industriali, del 25,7% dei costi del lavoro, oltre a rincari energetici, all'aumento del costo dei materiali fondamentali e a un +23,4% di inflazione generale - combinato con il calo dei prezzi dei farmaci, ha creato un ambiente insostenibile che sta spingendo i fornitori fuori dal mercato e sta mettendo a rischio l'accesso dei pazienti ai farmaci.
I dati - riporta una nota - mostrano che tra il 2020 e il 2024 il prezzo medio dei 10 principali antibiotici off-patent è diminuito del 10,4%, nonostante i forti aumenti dei costi di produzione e dell'inflazione. L'amoxicillina ha registrato un calo di prezzo di quasi il 19%, risultando tra i farmaci più colpiti dalle diffuse carenze segnalate nel comparto degli antibiotici fondamentali a metà 2025. Questo divario insostenibile - si legge - sta provocando uscite dal mercato, limitando ulteriormente l'accesso dei pazienti ai farmaci essenziali. I risultati evidenziano l'urgente necessità di riformare i sistemi nazionali di determinazione dei prezzi, per proteggere l'accesso a questi farmaci fondamentali per la salute pubblica e la cura dei pazienti.
"Gli antibiotici off-patent - afferma Margarida Bajanca, Lead Researcher di New Angle - rappresentano una base essenziale dell'assistenza sanitaria: permettono il trattamento routinario delle infezioni e costituiscono lo standard consolidato per la profilassi chirurgica. Il nostro studio mostra che, mentre i prezzi continuano a diminuire come diretto risultato delle regole di determinazione dei prezzi e di approvvigionamento, i costi di produzione di questi farmaci stanno aumentando drasticamente, minacciandone la sostenibilità e la disponibilità a lungo termine. Senza riforme mirate - come adeguamento dei prezzi legati all'inflazione, prezzi minimi (floor price) o modelli di prezzo a più livelli - i pazienti in tutta Europa rischiano di perdere l'accesso a questi trattamenti, e ciò comprometterebbe la salute pubblica e accelererebbe la resistenza antimicrobica".
"Viatris - dichiara il Country Manager dell'azienda in Italia, Fabio Torriglia - si impegna per garantire la disponibilità e l'accesso ai farmaci off-patent, con particolare attenzione agli antibiotici, e a educare sul loro corretto utilizzo, poiché rappresentano ancora un presidio indispensabile nella gestione di molte malattie infettive: la loro indisponibilità porterebbe a un peggioramento del già critico trend dell'antimicrobico-resistenza, che in Italia rischia di diventare un'emergenza sanitaria. Invitiamo i policymaker, i payer, i professionisti sanitari e i leader del settore a collaborare per attuare riforme che prioritizzino l'accesso dei pazienti e la resilienza della fornitura".
Per Stefano Collatina, presidente di Egualia, i risultati di questo studio "sono perfettamente in linea con quanto emerso dal decimo Rapporto dell'Osservatorio Egualia–Nomisma, presentato la scorsa settimana. I farmaci equivalenti non sono una commodity: sono la spina dorsale delle terapie quotidiane per milioni di cittadini. Senza di loro non c'è un sistema sanitario sostenibile, non c'è autonomia strategica europea, non c'è equità per i pazienti. Se cede l'industria dei fuori brevetto - sottolinea - crolla l'intera impalcatura dell'accesso ai farmaci. Riteniamo importante riunire tutti gli interlocutori intorno a un tavolo per approfondire questo tema come ulteriore stimolo per invitare i policymaker all'azione".
Nel dettaglio, sull'aumento dei costi, il report segnala inoltre l'impatto di: 1) Prezzi dell'energia, elettricità e gas. E' stato registrato un aumento significativo nel periodo, soprattutto del gas nel 2022 (+173,2%). Anche se i prezzi si sono in qualche modo stabilizzati, nel 2024 l'aumento è stato del 88,4% per il gas naturale e del 62,3% per l'elettricità; 2) Materiali fondamentali per la produzione di farmaci - come alluminio e materiali per il confezionamento - hanno subito forti rincari. Il prezzo dell'alluminio è aumentato del 40% e i costi degli imballaggi hanno avuto una crescita di quasi il 25% dal 2020. Sulla diminuzione dei prezzi, amoxicillina, amoxicillina con acido clavulanico e azitromicina - che insieme rappresentano il 52% del valore totale del mercato nel 2024 - hanno avuto un calo dei prezzi rispettivamente del 18,9%, 5,9% e 7,9%.
Infine, per la carenza di antibiotici, a fronte di 240 prodotti ritirati dal mercato, sono stati registrati 385 episodi di carenza nei Paesi analizzati. Amoxicillina, azitromicina e altri farmaci essenziali sono stati tra i più colpiti. Sulla fragilità della fornitura, il consolidamento del mercato e la riduzione dei margini - secondo gli esperti - hanno portato a una diminuzione della diversità dei fornitori, aumentando il rischio di interruzioni nella disponibilità e compromettendo la continuità delle cure.
In linea con il contesto europeo, anche in Italia - prosegue la nota - si registrano gli stessi trend con un generale aumento dei costi, una diminuzione dei prezzi e problematiche legate alla disponibilità di diverse molecole. Nel periodo 2020-2024, i prezzi degli antibiotici off-patent sono diminuiti del 21,6%, mentre i costi di produzione e del lavoro sono aumentati rispettivamente del 26,3% e del 9,3%. In particolare, l'amoxicillina ha registrato un calo di prezzo del 38,4%, seguita dall'azitromicina con un calo del 26,7%.
Le possibili misure suggerite dai relatori del rapporto includono: 1) Indicizzazione dei prezzi all'inflazione e ai costi di produzione. I prezzi dovrebbero essere soggetti a un meccanismo automatico di indicizzazione, basato sull'inflazione o su indici concordati di costi sanitari, per supportare la sostenibilità economica e la disponibilità dei farmaci in presenza di aumenti dei costi di produzione; 2) Prezzi minimi. Il prezzo di un medicinale non dovrebbe scendere al di sotto di un valore definito (floor price), per evitare che il farmaco venga venduto al di sotto del costo di produzione sostenibile, prevenendo distorsioni di mercato che limitano la concorrenza; 3) Modelli di prezzo a più livelli. I prezzi dei medicinali dovrebbero variare in base al livello di concorrenza, permettendo ai prezzi di aumentare o diminuire in funzione del numero di fornitori presenti sul mercato, favorendo una competizione sana tra più produttori; 4) Riforma degli appalti pubblici. Inclusione di gare con più vincitori e di criteri non legati al solo prezzo, come l'affidabilità della fornitura e gli standard ambientali. Questi interventi di policy mirati - concludono gli esperti - contribuirebbero a stabilizzare la fornitura e a proteggere l'accesso ai farmaci essenziali, riconoscendo ulteriormente il valore terapeutico dei medicinali off-patent.

(Adnkronos) - Tornerà il 12 e 13 maggio 2026, a Riva del Garda, REbuild, l’appuntamento di riferimento per la community dell’ambiente costruito organizzato da Riva del Garda Fierecongressi. Con l’annuncio delle nuove date, comunicano gli organizzatori, viene pubblicato anche l’Outlook, la rivista digitale interattiva che raccoglie contenuti, dati e riflessioni emerse durante l’ultima edizione e che, inoltre, ospita il Manifesto per il futuro delle costruzioni: un documento strategico che intende tracciare una visione condivisa per l’evoluzione del settore edilizio e immobiliare italiano.
Concepita come una piattaforma editoriale aperta, Outlook "nasce per dare continuità e profondità alle riflessioni e agli spunti emersi durante l’ultimo REbuild". Attraverso una selezione ragionata di contributi, dati e testimonianze raccolte durante la due giorni del 2025 — che ha visto la partecipazione di oltre 80 relatori, 2 sessioni plenarie, 14 conferenze e 4 workshop tematici — Outlook "restituisce una sintesi autorevole delle traiettorie di cambiamento che stanno ridisegnando l’ambiente costruito: dalla transizione ecologica alla trasformazione digitale, dalle questioni energetiche ai nuovi materiali, dall’industrializzazione dei processi all’evoluzione del mercato, all’impatto delle politiche europee sui settori delle costruzioni e dell’immobiliare".
“Outlook – spiega Alessandra Albarelli, Direttrice Generale di Riva del Garda Fierecongressi – è un prodotto editoriale di grande qualità e spessore, nato per raccogliere e valorizzare il pensiero dei protagonisti del settore. È la sintesi più efficace di un lavoro collettivo che vogliamo rendere accessibile a tutta la community. Un patrimonio condiviso di visioni e competenze, utile per chiunque voglia contribuire alla definizione di un nuovo paradigma dell’abitare e del costruire”.
Il Manifesto — disponibile all’interno di Outlook sul sito rebuilditalia.it — è una roadmap operativa rivolta alle filiere e al Legislatore. Frutto di un processo di confronto che ha coinvolto i rappresentanti del Real Estate – imprese, professionisti, istituti di ricerca, produttori, investitori, sviluppatori - il documento propone una lettura sistemica delle trasformazioni in atto e individua linee d’azione per guidare la transizione del settore verso modelli più sostenibili, inclusivi e orientati all’innovazione.
A partire da metà ottobre, i contenuti del Manifesto saranno parte di un percorso di presentazioni e confronti con gli stakeholder del settore, che accompagneranno la community fino alla prossima edizione di REbuild. I prossimi appuntamenti del tour saranno: a Venezia, con il Green Building Conference & Expo 2025 (metà ottobre); a Budapest con RICS per il Built Environment European Summit 2025 (20-21 ottobre); a Milano in occasione di Renovation Days 2025 (a novembre); a Riva del Garda, a febbraio 2026, insieme a Hospitality (con ulteriori tappe a Trento, Milano e Roma in fase di definizione).
Il cuore del Manifesto - si spiega - "è un messaggio chiaro rivolto al Legislatore". Perché, spiega Ezio Micelli, Presidente del Comitato Scientifico di REbuild e Professore ordinario all’Università IUAV di Venezia, “serve una politica per le costruzioni che supporti la transizione del settore, poiché il mercato da solo non può affrontarla. È necessaria una cornice di indirizzo pubblico che agisca a livello sistemico, guidando l’evoluzione intersettoriale delle filiere coinvolte per valorizzare il potenziale di innovazione e sostenibilità già esistente nella filiera edilizia”. Il testo sottolinea infatti l'importanza di un intervento politico per valorizzare il potenziale del settore edilizio nel rispondere alle sfide ambientali e sociali. Pur essendo già ricco di competenze, il comparto necessita di una visione integrata, politiche pubbliche lungimiranti e norme coerenti.
La roadmap proposta auspica una nuova politica industriale che favorisca investimenti e il passaggio verso modelli produttivi più efficienti, come l’off-site, capace di abbattere i costi e rendere l’abitare più accessibile. Ma affronta anche il tema della transizione: tecnologica, sociale, economica e demografica, che deve adattarsi ai bisogni specifici delle comunità e dei territori, e pone al centro delle politiche pubbliche il tema della casa, considerata un diritto primario e non solo un bene di mercato. Inoltre la roadmap attribuisce un ruolo chiave in questo percorso all’intelligenza artificiale, che può semplificare i processi e migliorare la qualità dei progetti, ossia la vivibilità degli spazi. Chiede, infine, l’introduzione di indicatori chiari per valutare l’impatto urbano e sociale delle trasformazioni.
Con la pubblicazione di Outlook e l’avvio di un percorso di attivazione territoriale attorno al Manifesto, REbuild "si consolida come piattaforma permanente di confronto, proposta e indirizzo per la trasformazione delle costruzioni e del real estate italiano. Un ecosistema in movimento, capace di anticipare i temi, aggregare le energie e costruire risposte condivise alle sfide di un settore decisivo per lo sviluppo del Paese, anche e soprattutto in chiave sostenibile, inclusiva e innovativa".
Leggi tutto: REbuild, annuncia date 2026 e presenta il 'Manifesto per il futuro delle costruzioni'

(Adnkronos) - L'Italia "non sia complice del furto del secolo", perché l'utilizzo degli asset russi congelati nell'ambito delle sanzioni dell'Ue contro Mosca per la guerra in Ucraina si configurerebbe come "un reato finanziario che rischia di ostacolare notevolmente la possibilità di ripristinare la cooperazione commerciale-economica con la Russia per molti anni". E' il monito lanciato in un lungo post su Facebook dall'ambasciatore della Russia a Roma, Alexei Paramonov.
L'ambasciatore, parlando del coinvolgimento dell'Italia "nello sviluppo da parte della Commissione Europea di uno schema per l'utilizzo" dei beni russi da utilizzare come 'prestito di riparazione' per Kiev, lo definisce come un tentativo dell'Ue "di minare gli sforzi internazionali per trovare una soluzione pacifica della crisi in Ucraina", con un'ulteriore escalation nei rapporti con la Russia. "Tutto dice che più miserabile è la situazione sul campo di Kiev, più evidente è la bancarotta dello stato ucraino, più è difficile per l'Occidente mantenere il consenso pubblico sulla spesa multimiliardaria senza senso per l'Ucraina corrotta, più i burocrati mettono le mani nelle tasche di qualcun altro", denuncia Paramonov, secondo cui, "spaventati dalla rabbia del popolo per le spese ingiustificate per un 'progetto ucraino fallito', i leader europei, respingendo i principi di diritto e moralità, hanno deciso di intraprendere un'altra avventura rischiosa".
L'accusa dell'ambasciatore è di voler usare beni russi per "comprare armi da aziende americane ed europee per l'Ucraina per infliggere una 'sconfitta strategica' alla Russia, continuando così la distruzione dell'Ucraina e la guerra fino all'ultimo ucraino". "Pertanto, anziché entrare senza riflettere in un'altra spirale di escalation, tutti i potenziali partecipanti a questo 'furto del secolo' dovrebbero ripensare alle conseguenze, che, come è chiaro già ora, saranno dolorosamente nauseanti - avverte il diplomatico - Quantomeno, la fiducia nel settore finanziario occidentale, compreso l'euro, il clima degli investimenti peggioreranno e aumenterà il deflusso di capitali dai mercati europei, il che porterà in futuro alla distruzione sia dei principi delle attività economiche e finanziarie internazionali sia degli attuali ordine finanziario ed economico mondiale occidentale".
"Vorrei sperare - è la sua conclusione - che la leadership italiana trovi la forza di mostrare buon senso, come è successo molte volte nella storia, analizzando a fondo la situazione, valutando correttamente tutti i rischi e prendendo una decisione basata sugli interessi dei propri cittadini, che nonostante l'artificiale inimicizia verso la Russia, in maggioranza, continuano a credere nel futuro e vogliono la loro rapida ripresa e normalizzazione dei rapporti, come confermato dal fatto che molte aziende e strutture finanziarie italiane continuano a lavorare in Russia. La complicità dell'Italia in tale reato finanziario rischia di ostacolare notevolmente la possibilità di ripristinare la cooperazione commerciale-economica con la Russia per molti anni".

(Adnkronos) - Città in affanno sulla sostenibilità. La classifica dei 106 capoluoghi di provincia stilata da Ecosistema Urbano, il report annuale di Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, restituisce per il 2024 una fotografia in chiaroscuro. Ancora nessuna città raggiunge il punteggio del 100% e cala al 54,24% la media del punteggio raggiunta dai capoluoghi, registrando un -3,8% rispetto a due anni fa quando si attestava al 56,41%.
Se si guarda ai singoli capoluoghi, nel 2024 sono Trento (79,78%) e Mantova (78,74%) le uniche città a superare la soglia di 75 punti e a dominare la classifica di Ecosistema Urbano ottenendo rispettivamente il primo e secondo posto.
Trento torna sul gradino più alto (nel 2023 era seconda) rappresentando il meglio della vivibilità in città. Mantova ottiene la medaglia d’argento risalendo la classifica di cinque posizioni (nel 2023 era 7 settimana), grazie ad alcuni risultati negli indici più significativi come il calo dei consumi idrici e delle perdite idriche e la raccolta differenziata che è all’84%. Dietro di loro si piazza Bergamo, al terzo posto con un punteggio del 71,82%, risalendo la classifica di ben 13 posizioni (nella passata edizione era 16esima), grazie ad un impegno costante soprattutto nel settore della raccolta differenziata e della ciclabilità. Le altre città che rientrano della top ten sono Bolzano, quarta, seguita da Pordenone, Reggio Emilia, Parma, Rimini, Bologna, Forlì: tutte aree urbane del nord Italia e con Bologna, al 9° posto, che si conferma la migliore tra le grandi città anche se perde una posizione rispetto alla passata edizione.
Il Sud è sempre in grande affanno, ad eccezione di Cosenza, 16esima in classifica, unica città del Meridione nella top 20 anche se rispetto alla passata edizione perde 3 posizioni (era 13esima). In fondo alla classifica ci sono nove città del sud - Caltanissetta (97° posto), Caserta (98°), Catania (100°), Palermo (101°), Catanzaro (102°), Napoli (103°), Crotone (104°), Vibo Valentia (105°), Reggio Calabria (106°) - che non arrivano a toccare il 35% del punteggio. Crotone, Vibo Valentia, Reggio Calabria sono al di sotto dei 25 punti su 100.
Smog e rete idrica colabrodo - rileva il rapporto - restano le principali criticità da affrontare per i capoluoghi di provincia. Diminuiscono troppo lentamente le città con perdite d’acqua superiori o uguali al 50%: 20 quest’anno (erano 24 nel 2023 e 27 nel 2022). Nel 2024, inoltre, cala la media della superficie urbana dedicata alle infrastrutture per la ciclabilità - 10,39 metri equivalenti ogni 100 abitanti (11,02 m eq/100 ab nella passata edizione e 10,69 due anni fa) - così come diminuisce sia l’estensione media delle isole pedonali nei comuni capoluogo passando dai 50,7 mq ogni 100 abitanti della scorsa edizione agli attuali 48,6 mq sia quella delle zone a traffico limitato che nel 2024 si attesta a 368,3 mq ogni 100 abitanti rispetto ai 406,9 della scorsa edizione.
Cresce, stando ai dati Ispra, il consumo di suolo nel totale dei capoluoghi: dal 2018 al 2023 è pari a circa 4500 ha, a fronte di un calo del numero degli abitanti (-346mila abitanti). Ne deriva una crescita del suolo impermeabilizzato per ogni abitante delle città, sempre su base quinquennale, pari a +6,3 mq/ab dal 2018 al 2023 (+3,5% rispetto al 2018), con forti variazioni da città a città.
Tra i segnali positivi che emergono dal nuovo report Ecosistema Urbano, c’è la raccolta differenziata che per la prima volta, tra i capoluoghi, supera la media del 65%. Inoltre, sono ben 15 i capoluoghi che sono oltre l’80% di Rd. Cresce il numero dei passeggeri trasportati dal servizio di Tpl nelle città capoluogo, anche se le performance generali sono ancora lontane dai livelli europei. C’è Milano con 424 passeggeri nel 2024 rispetto ai 415 dello scorso anno, i 357 del 2022 e ai 303 del 2021. Anche Roma mostra lievi segnali incoraggianti salendo dai 259 viaggi procapite all’anno della passata edizione ai 277 di quest’anno. Venezia resta la migliore sebbene in calo, interrompendo una crescita costante, mentre Firenze continua a migliorare (sale dai 225 dello scorso anno ai 247 passeggeri/ ab/anno).
Leggi tutto: Città più sostenibili, ecco dove si vive meglio: Trento e Mantova al top


(Adnkronos) - Il Pd chiede alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di chiarire la posizione dell'Italia su dazi e Ucraina dopo un post rilanciato dal presidente Usa, Donald Trump, su Truth.
Sulla questione è intervenuto ieri su X l'eurodeputato Pd Giorgio Gori. ''Trump su Truth rilancia un video e questo testo: 'Giorgia Meloni sfida l’Unione europea e punta a un accordo commerciale diretto con Trump. Ottima mossa, Meloni. È una scelta intelligente'. Sarebbe interessante sapere se la notizia ha fondamento o se Meloni smentisce Trump'', ha chiesto Gori.
E oggi a incalzare la premier sono Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei deputati, e Piero De Luca, deputato Pd e capogruppo in commissione Politiche europee.
"È vero che l’Italia si accingerebbe a negoziare direttamente con gli Stati Uniti i dazi per la pasta ed è vero che l’Italia sarebbe interessata a ridimensionare il supporto all’Ucraina? - chiede Braga in una nota - Le parole del presidente Trump lasciano poco spazio alle interpretazioni. Perciò Meloni non può far finta di nulla. Deve chiarire da che parte sta l’Italia e se è destinata a essere l’avamposto di Trump per rompere il fronte europeo e indebolire definitivamente l’Unione europea che non è soltanto un sodalizio economico, ma anche e soprattutto un patto politico tra stati che condividono valori, diritti e libertà".
"Il post rilanciato da Donald Trump con cui si annuncia che Meloni starebbe rompendo con l'Ue su dazi e appoggio all'Ucraina sono di una gravità inaudita e vanno smentite immediatamente - afferma Piero De Luca - Si tratta di dichiarazioni clamorose che, se confermate, solleverebbero dubbi enormi sull'operato del nostro governo e sulle politiche economiche che l'Italia sta adottando. È urgente e necessario che la premier chiarisca immediatamente, smentendo quanto affermato dal presidente Usa, perché quelle dichiarazioni mettono in discussione la credibilità e l'autonomia della nostra politica estera e rischiano di segnare una frattura gravissima e drammatica con la Ue. Non è più il momento delle ambiguità. La premier ha il dovere di chiarire e mettere fine a ogni speculazione".



(Adnkronos) - Torna l'ora solare. Scatterà nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025, quando le lancette si sposteranno indietro di un'ora, regalandoci 60 minuti di sonno in più al prezzo di un 'effetto-fuso' che rischia di sballare per un po' il nostro orologio biologico. Le giornate si accorciano, il buio si allunga e il nostro organismo incamera meno luce: quanto basta per sfasare il cosiddetto ritmo circadiano causando sintomi tipici come stanchezza, sonno irregolare, fame anomala. Disturbi che si possono prevenire anche a tavola.
"Quando cambia la luce - spiega Paolo Bianchini, nutrizionista di Salò, Brescia - cambia il modo in cui dormiamo, mangiamo e persino pensiamo". Questo accade perché "il nostro corpo è come un'orchestra diretta da un orologio interno che risponde a ormoni, temperatura e cibo. Se le lancette esterne si spostano, serve accordare anche quelle interne", precisa l'esperto che invita a giocare d'anticipo.
"Meglio non aspettare la notte del cambio d'ora per correre ai ripari - raccomanda -. Iniziare a regolare i pasti e scegliere alimenti mirati già qualche giorno prima aiuta il corpo ad adattarsi". Mentre "molti sottovalutano quanto l'alterazione del ritmo circadiano influenzi la produzione ormonale e la capacità del corpo di mantenere costante il livello energetico, è" proprio "in questi giorni che si osservano più facilmente sbalzi d'umore, difficoltà di concentrazione e senso di fame anticipato", elenca Bianchini. "La regolazione del ritmo circadiano passa anche dalla tavola - ribadisce - attraverso alimenti che favoriscono un corretto equilibrio biochimico".
Lo specialista è autore di un metodo che porta il suo nome, basato sul concetto che ogni alimento è un segnale biochimico per l'organismo e che l'equilibrio tra ormoni è la chiave per un benessere duraturo. Secondo il metodo Bianchini, dunque, "alcuni alimenti possono aiutare concretamente a ristabilire l'equilibrio del ritmo circadiano, grazie alle loro proprietà biochimiche".
Per contrastare il 'fuso d'autunno', il nutrizionista consiglia 4 cibi e 1 spezia.
1) Pesce azzurro (come sgombro, alici o salmone): è ricco di acidi grassi omega-3 e favorisce la sintesi di vitamina D, fondamentale per la regolazione della melatonina;
2) Uova: grazie al contenuto di triptofano e vitamina B6, supportano la produzione di serotonina e melatonina, migliorando la qualità del sonno;
3) Verdure a foglia verde (come spinaci o bietole): grazie al loro apporto di magnesio aiutano a ridurre il cortisolo, l'ormone dello stress, e favoriscono il rilassamento muscolare;
4) Frutta secca: stabilizza la glicemia e sostiene il rilascio degli ormoni del benessere;
5) Zafferano: agisce sulla modulazione di serotonina e dopamina, contribuendo a mantenere l'umore stabile e una maggiore lucidità mentale".
Attenzione però anche al timing. Per favorire la naturale sincronizzazione del ritmo interno, anche gli orari in cui si mangia giocano un ruolo fondamentale, insegna l'esperto che teorizza un orologio biochimico per i pasti. "Ogni momento della giornata attiva risposte ormonali diverse" e "mangiare seguendo l'orologio del nostro corpo significa aiutare metabolismo, sonno e mente a lavorare in sintonia", rimarca Bianchini.
"Per esempio - chiarisce - al mattino tra le 7 e le 8.30 il corpo gestisce meglio alimenti con un carico glicemico più alto, mentre la sera serve leggerezza e regolarità, con la cena entro le 20.30. E' in quella fascia che la ghiandola pineale inizia a produrre melatonina e l'organismo si prepara al riposo. Mangiare tardi o in modo sbilanciato, invece, ostacola questo equilibrio naturale".

(Adnkronos) - Il Secret Service ha trovato quella che viene descritta come "una piattaforma sospetta" nell'area del Palm Beach Internation Airoport, lo scalo dove atterra l'Air Force One quando Donald Trump va in Florida. Lo ha rivelato sui social media il direttore dell'Fbi Kash Patel, mentre il portavoce del corpo preposto alla protezione del presidente, Anthony Gugliemi, conferma il ritrovamento che ha fatto scattare un'indagine da parte del bureau per una possibile minaccia alla sicurezza di Trump.
I giornalisti che viaggiavano con il Presidente hanno riferito che Trump è dovuto salire sul jet Air Force One in fretta per assicurarsi che ci fosse una minima esposizione alla minaccia.
"Durante una preparazione di sicurezza prima dell'arrivo a Palm Beach, sia con l'utilizzo di tecnologia che con effettivi controlli fisici, i nostri team hanno identificato oggetti di interesse nella zona dell'aeroporto", ha detto Gugliemi, precisando che il ritrovamento "non ha avuto nessun effetto sui movimenti" e che non è stato individuato nessuno collegato alla piattaforma.
I media americani spiegando che l'oggetto sospetto appare come una piattaforma per l'avvistamento costruita su un albero, tipo quelle usate per la caccia, individuata ad oltre 180 metri da una zona dello scalo che non è mai stato usato nell'ultimo anno da Trump perché vi erano dei lavori in corso. Una volta terminati i lavori, i team del Secret Service hanno controllato l'area ed hanno individuato la piattaforma che, stando alle sue condizioni, sembra essere stata montata da diversi mesi.
Leggi tutto: Florida, trovata 'postazione' sospetta nei pressi aeroporto dove atterra Trump



(Adnkronos) - L'aliquota al 26% per tutti gli affitti brevi prevista dalla manovra economica del governo "avrà un impatto drammatico. E' una stangata vera e propria sulle famiglie italiane. Va a colpire infatti tutte le 500mila case che sono proposte on line, e quindi tutti quei nuclei familiari che mettono a reddito un immobile per integrare il proprio tenore di vita". Così, in un'intervista con Adnkronos/Labitalia, Marco Celani, presidente di Aigab-Associazione italiana gestori affitti brevi, sulla cedolare secca al 26% sugli affitti brevi prevista in Manovra.
E secondo Celani "è una doppia stangata per le famiglie italiane, perchè quest'anno noi abbiamo registrato una stagnazione del turismo straniero e una diminuzione drastica del turismo italiano, che non potendo permettersi di andare in vacanza quest'anno ha molto spesso utilizzato la seconda casa che era rimasta sfitta o che prima era stata affittata attraverso le locazioni brevi. Quest'anno infatti abbiamo registrato un calo di 40.000 unità che ad agosto erano online, segno che le famiglie italiane con i redditi stagnanti le stanno utilizzando per conto loro", aggiunge ancora.
E quindi per Celani un aumento dell'aliquota al 26% "avrà un effetto drammatico perché rischia nel lungo periodo di avere un impatto enorme sui redditi delle famiglie e sulla loro possibilità di andare in giro e di affittare delle case in destinazioni italiane sia di mare che di montagna, con l'effetto di diminuire in modo importante tutto l'indotto", sottolinea.
Per Celani infatti "se è vero, come noi abbiamo misurato, che nei primi 8 mesi dell'anno questo settore ha già generato circa 8,2 miliardi di canoni di locazione tra breve e transitori con una Manovra di questo genere quello che prevediamo è una contrazione di questo valore. Un impatto forte sull'economia perché se poi gli italiani non viaggiano, non vanno in vacanza, spendono di meno e gli effetti si hanno anche sull'indotto: dai trasporti alla ristorazione, dallo shopping alla cultura e così via", sottolinea ancora
E secondo Celani "il rischio di lungo periodo è che diminuisca proprio il valore delle case degli italiani. Noi abbiamo 9,6 milioni di case vuote e se diminuisce il valore di queste case è un problema per il Sistema Paese, la ricchezza delle famiglie italiane è concentrata negli asset immobiliari".
Ma il presidente dell'Aigab non dà la partita per persa. "Stiamo già contattando la politica, cercando di far capire -sottolinea- che questo sarebbe un autogol mostruoso per un governo che ha sempre detto di non voler aumentare le tasse e soprattutto di voler tutelare il patrimonio immobiliare delle famiglie italiane. E' strano che mentre si pensa di togliere la prima casa dall'Isee si va invece a tartassare la seconda casa che molto spesso è frutto di eredità, in località dove le persone non hanno interesse a investire ma che si cerca di mettere a reddito. E quindi si tratta di una batosta per le famiglie italiane", conclude.

(Adnkronos) - È di nuovo tempo di GialappaShow. Il programma di Giorgio Gherarducci e Marco Santin della Gialappa’s Band, torna con la nuova stagione - la sesta - oggi 20 ottobre ogni lunedì alle 21:30 in prima visione assoluta. Alla guida del programma confermatissimo il Mago Forest, mattatore assoluto e spalla ideale delle gag dei due Gialappi. Mentre Miriam Leone sarà la prima co-conduttrice stasera.
In questa nuova edizione una assoluta new entry: Michela Giraud, protagonista della fiction ambientata in un convento 'Che Dio ce salvi', dove veste i panni di 'Suor Piena', una suora molto eccentrica e priva di scrupoli, che non si ferma davanti a niente pur di perseguire i suoi scopi. Nuovi e vecchi personaggi anche per il già consolidato cast come Brenda Lodigiani propone le parodia assolutamente inedita di Silvia Toffanin, ma non dimentica la sua 'Annalaisa'; Ubaldo Pantani debutta con il personaggio di Joe Bastianich, nella sua versione più 'Foodish'; Valentina Barbieri propone una Giulia De Lellis che confeziona clip di divulgazione scientifica, senza sapere esattamente di cosa sta parlando.
Giulia Vecchio si trasforma in una Valeria Bruni Tedeschi molto intimista, piena di tic e paure, nervosismi e scaramanzie, ma non trascura anche in questa stagione le parodie di Milly Carlucci e Monica Setta. Edoardo Ferrario torna sotto le mentite spoglie di Maicol Pirozzi, impegnato questa volta nel suo nuovo podcast che ospita, in ogni puntata, un imprenditore di comprovato successo. Toni Bonji veste i panni dell’avvocato Enrico Maria D’Ufficio, che durante il processo, al posto di difendere il suo assistito, lo mette nei guai ulteriormente, ponendo a suo carico altri capi d’accusa.
Gigi interpreta un Toni Servillo incattivito che parla malissimo di tutti i suoi colleghi, oltre a vestire ancora i panni di Stefano De Martino, mentre Ross è impegnato nella sua nuova rubrica goliardica, che propone 'Le cinque cose da non fare o non dire'. Stefano Rapone è un professore che parla di antiage e che dispensa consigli alimentari per essere longevi, oltre a fare il verso ai monologhi seri de “Le Iene”. Giovanni Vernia veste, invece, i panni del tutto inediti di Cesare Cremonini, oltre quelli ormai noti di Achille Lauro.
Alessandro Betti interpreta ancora Amos, il disturbatore di studio, ed è protagonista di due fiction: con Brenda Lodigiani nella nuovissima 'Sotto Torchio', un interrogatorio poliziesco dove fa la parte dello sbirro, e nella nuova stagione del 'Grande Fratello RIP', dove interpreta un Luciano Pavarotti, che non potendo partecipare per due stagioni di fila, prova a rientrare nella casa fingendosi altri personaggi.
Tornano anche Marcello Cesena e Simona Garbarino con le nuove, attesissime puntate di 'Sensualità a Corte', e Carlo Amleto sarà ancora protagonista di performance musicali a sorpresa. Non mancano i filmati commentati dalla Gialappa’s Band, che prende di mira i programmi TV, i nuovi tormentoni del web e le partite di calcio di calcio internazionale!
Leggi tutto: È di nuovo tempo di GialappaShow, arriva la sesta stagione

(Adnkronos) - Nata il 20 ottobre 1950, Mara Venier compie oggi 75 anni. Per l'occasione su Instagram ha pubblicato una sua foto e si è dedicata un pensiero: "Auguri ragazza". Sotto il post (un primo piano con capelli al vento, occhiali da sole e sciarpa viola) una valanga di auguri alla 'zia d'Italia', da parte dei fan ma anche dei colleghi del mondo dello spettacolo. Da Carlo Conti a Sabrina Ferilli, da Paola Iezzi a Filippa Lagerback in tantissimi le mandano abbracci, auguri e pensieri pieni di affetto.
Ieri sera Mara Venier aveva partecipato anche al tavolo di 'Che tempo che fa', ricevendo a mezzanotte gli auguri a sorpresa di Renzo Arbore. Su Instagram aveva poi mostrato ai follower il piccolo rinfresco dietro le quinte per festeggiare negli studi del programma sul Nove.
Leggi tutto: Mara Venier compie 75 anni, il mondo dello spettacolo fa gli auguri alla 'zia d'Italia'

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