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Gaza, Israele lancia nuova grande offensiva: al via operazione 'Carri di Gedeone'

17 Maggio 2025
Tank israeliani - (Afp)

(Adnkronos) - Le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato di aver iniziato una nuova grande offensiva nella Striscia di Gaza con l'obiettivo di ''conquistare aree strategiche'' dell'enclave palestinese. “L'Idf ha iniziato a condurre attacchi estesi e a mobilitare le truppe per ottenere il controllo operativo nelle aree di Gaza, nel corso dell'ultimo giorno”, ha detto l'esercito in un post sulla piattaforma di social media X. L'operazione è soprannominata 'I carri di Gedeone'. 

“Questo fa parte dei preparativi per espandere le operazioni e realizzare gli obiettivi della guerra - tra cui il rilascio degli ostaggi e lo smantellamento dell'organizzazione terroristica di Hamas”. “Le truppe dell'Idf nel Comando Sud continueranno a operare per proteggere i cittadini israeliani e realizzare gli obiettivi della guerra”, ha aggiunto l'esercito. 

Secondo i funzionari israeliani, l'offensiva dei 'Carri di Gedeone' prevede che l'Idf “conquisti” Gaza e mantenga il territorio; che sposti la popolazione civile palestinese verso il sud della Striscia; che sconfigga Hamas; che impedisca al gruppo terroristico di prendere il controllo delle forniture di aiuti umanitari. 

Il governo israeliano aveva recentemente annunciato l'intenzione di espandere le sue operazioni nella Striscia di Gaza. I media israeliani avevano riferito che ciò sarebbe avvenuto dopo la fine del viaggio del presidente statunitense Donald Trump nella regione, se non fosse stato raggiunto un nuovo accordo su Gaza. Nel frattempo Trump ha concluso il suo viaggio di più giorni nella regione del Golfo. Un nuovo accordo non è ancora in vista. 

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta lavorando a un piano per trasferire in modo permanente un milione di palestinesi dalla Striscia di Gaza alla Libia. Lo riporta l'emittente Nbc citando in esclusiva cinque fonti ben informate a condizione di anonimato. L'Amministrazione Usa ha discusso del piano con la leadership libica, hanno affermato tre fonti sottolineando come il processo sia in fase di valutazione. In cambio del reinsediamento dei palestinesi, l'amministrazione Usa potrebbe rilasciare alla Libia miliardi di dollari di fondi che gli Stati Uniti hanno congelato più di un decennio fa, hanno affermato tre fonti. 

Al momento, prosegue l'Nbc, non è stato raggiunto alcun accordo definitivo e Israele è stato informato, hanno precisato le fonti. Ma Basem Naim, alto funzionario di Hamas, ha affermato che il gruppo non era a conoscenza di colloqui sul trasferimento dei palestinesi in Libia. 

Venerdì, l'agenzia di stampa palestinese Wafa ha riferito che almeno 100 persone sono state uccise nel nord della Striscia di Gaza dopo numerosi attacchi aerei israeliani da giovedì sera. L'autorità sanitaria controllata da Hamas ha dichiarato che 93 persone sono state uccise e più di 200 ferite. Le cifre non distinguono tra vittime civili e militari e non possono essere verificate in modo indipendente.  

Il sito di notizie israeliano ynet, citando funzionari della sicurezza, ha riferito che gli attacchi intensificati negli ultimi giorni fanno parte dei preparativi per il dispiegamento di ulteriori truppe a Gaza. Il governo israeliano ha tagliato tutti gli aiuti al territorio per più di due mesi, e le organizzazioni umanitarie internazionali hanno messo in guardia da condizioni umanitarie catastrofiche. Secondo l'autorità sanitaria controllata da Hamas, quasi 53.000 palestinesi sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra con Israele, più di un anno e mezzo fa.  

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Giro d'Italia, oggi l'ottava tappa: orario, percorso e dove vederla

17 Maggio 2025
Primoz Roglic - Afp

(Adnkronos) - Torna il Giro d'Italia con l'ottava tappa. Dopo la settima frazione della Corsa Rosa, con arrivo in salita a Tagliacozzo, oggi sabato 17 maggio si riparte con una tappa appenninica e si va da Giulianova a Castelraimondo, nelle Marche. Il leader della classifica generale è ora lo sloveno Roglic, con un vantaggio di 4 secondi su Ayuso, 9 secondi su Del Toro e 27 secondi sull'azzurro Tiberi.  

Ma quale sarà il percorso dell'ottava tappa? I ciclisti partiranno da Giulianova ed entreranno nell'Appennino Teramano e Piceno per dirigersi verso Sarnano, comune a Macerata, per affrontare la scalata del Sassotetto, il Valico Santa Maria Maddalena con 1455 metri di altezza. La discesa successiva è impegnativa e porta all'ultima parte dove salite e discese si susseguono senza sosta. Dopo Camerino, i ciclisti sfiorano Castelraimondo percorrendo un anello aperto di circa 25 km.  

Il finale di tappa è caratterizzato da due salite brevi ma secche. La prima salita porta a Castel Santa Maria con brevi strappi al 12-13%. A Gigliole, a 6.5 km dall'arrivo, c'è un breve muro di 800 metri al 12%. La discesa finale è impegnativa fino ai 2 km dal traguardo, con gli ultimi 2000 metri che presentano un'insidia a 400 m dall'arrivo: la curva a destra che immette nel centro abitato sempre in leggera ascesa, su asfalto largo 7 metri. 

L'ottava tappa del Giro d'Italia partirà alle 12:15. La diretta tv in chiaro dell’edizione numero 108 della Corsa Rosa sarà a cura di Rai Sport e Rai 2 (streaming gratuito su Rai Play), mentre la diretta tv in abbonamento sarà fruibile su Eurosport 1. Lo streaming in abbonamento sarà disponibile su Discovery+, Sky Go, Now e Dazn. 

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Sinner, niente allarme per la finale di Roma: "Sarò al 100%"

17 Maggio 2025
Jannik Sinner

(Adnkronos) - Jannik Sinner infortunato nella semifinale degli Internazionali d'Italia? Durante il match vinto contro lo statunitense Tommy Paul, il numero 1 del mondo si è più volte toccato la coscia destra. E in alcune fasi, apparentemente, non si è mosso con la consueta facilità. "Ho una piccola vescica sotto il piede, a volte la sento un po' di più. E' connesso con la gamba, domenica sarò al 100%: non ho paura. Ora ho un giorno di riposo, mi serve", dice Sinner in vista della finale in programma domenica contro lo spagnolo Carlos Alcaraz. "Se voglio giocare alla pari, devo alzare il livello. Stasera le condizioni erano diverse rispetto alla partita con Ruud, faceva più freddo. Ho cambiato qualcosa alla fine del primo set e ha funzionato", aggiunge. 

"Il match è stato difficile, sono partito non benissimo ma proprio questo è il bello dello sport, in una giornata ti senti benissimo e in un'altra poi non è così. Posso essere contento, tornare in finale al primo torneo per me vuol dire veramente tanto", dice con un primo bilancio. Dopo 3 mesi di stop, legati alla sospensione per il caso clostebol, il rientro in campo è stato eccellente. Per conquistare il titolo, però, serve di più: "Sicuramente se voglio giocare alla pari devo alzare il livello, questo sarà il mio obiettivo".  

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Totti a Ballando con le Stelle? "Mai dire mai"

17 Maggio 2025
Francesco Totti e Milly Carlucci

(Adnkronos) - Francesci Totti concorrente a Ballando con le stelle? Difficile ma non impossibile. L'ex capitano della Roma è ospite nella serata di Sognando Ballando con le Stelle. Al pressing di Milly Carlucci, Totti replica facendo 'melina'. Concorrente o almeno ballerino per una notte? "Non sono capace, sono timido. Mi vergogno", dice Totti, prima di aggiungere: "Ma nella vita mai dire mai", l'apertura. Quindi, Paolo Belli sottopone un 'contratto': Totti firma. E' fatta? "Mi state mettendo in mezzo, io alle 20.30 sto già al letto...". 

"Questo momento della mia vita è stupendo, perché sto bene", dice ancora, senza scendere nei particolari. La carriera da calciatore è finita 8 anni fa: "Un altro anno o due lo avrei fatto volentieri". C'è spazio per uno scambio vivace con Ivan Zazzaroni, giornalista sportivo prima che giudice a Ballando. "Quando giocavo, mi massacrava. Mi 'odiava'", dice Totti. "Non è vero... Io ero 'baggista', mi sono rivisto 307 gol tuoi 7 volte...", la replica di Zazzaroni. "Il mio voto per Ivan è otto", chiosa Totti. 

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Ucraina, summit volenterosi senza Meloni. La premier: "Noi coerenti, no invio truppe"

17 Maggio 2025
I leader al vertice

(Adnkronos) - Le sneakers bianche di Edi Rama che spiccano sul red carpet inzuppato di pioggia, mentre il premier albanese si inginocchia - un deja vu - per accogliere la presidente del Consiglio Giorgia Meloni; la foto dei leader del gruppo dei "volenterosi" (Macron, Merz, Tusk e Starmer, più Zelensky) durante la video-call con Donald Trump, dove l'inquilina di Palazzo Chigi è assente; e poi lo sguardo teso di Meloni, che convoca la stampa nella sterminata Piazza Skanderbeg per rispondere al fuoco incrociato delle opposizioni, che la accusano di mancare gli 'appuntamenti' con la storia. 

Sono alcune delle istantanee da Tirana, teatro della sesta edizione del vertice della Comunità Politica Europea. Un appuntamento che consente al padrone di casa, fresco di riconferma elettorale, di rilanciare le ambizioni europee dell'Albania, con l'orizzonte fissato sull'ingresso nell'Ue entro il 2030. Ma è la guerra in Ucraina il dossier centrale del summit, che riunisce i leader di 47 Paesi del Continente. Tra loro, anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, grande mediatore nei colloqui per il cessate il fuoco andati in scena a Istanbul. Un tavolo disertato da Vladimir Putin - e Meloni, nel suo intervento alla sessione plenaria, non manca di sottolinearlo. 

 

"Il mondo ha visto chiaramente chi è davvero disposto a sedersi al tavolo dei negoziati e chi no. E questo mostra, al di là di ogni propaganda, chi cerca davvero la pace e chi invece no", ha detto la premier, secondo cui non bisogna leggere quanto accaduto ieri in Turchia "come una battuta d'arresto e gettare la spugna". 

L'Italia, ha ribadito, resta al fianco di Kiev: "Dobbiamo insistere con determinazione per raggiungere finalmente un cessate il fuoco incondizionato e un vero accordo di pace, con serie garanzie di sicurezza per l'Ucraina". Nel suo discorso - introdotto ironicamente da Rama che l'ha definita la "protettrice" dell'Albania - Meloni ha proposto una riflessione sull'identità europea, fondata sulla sintesi tra filosofia greca, diritto romano e umanesimo cristiano. Valori che, a suo dire, l'Europa deve riscoprire e difendere per affrontare le sfide future e onorare il ruolo che la storia le ha assegnato. Ha inoltre rilanciato l'integrazione dei Balcani occidentali come necessità storica e strategica, assicurando il sostegno italiano a questo percorso. 

 

Denso il calendario degli incontri collaterali per la presidente del Consiglio. In mattinata, colloqui con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, Erdogan e la premier danese Mette Frederiksen, seguiti da confronti con altri leader regionali, come il cipriota Nikos Christodoulides e la presidente svizzera Karin Keller-Sutter. Alla cerimonia d'apertura, al Teatro Nazionale dell'Opera e del Balletto, Meloni è seduta tra Frederiksen e il cancelliere tedesco Friedrich Merz, atteso domani a Roma. 

Nel pomeriggio, bilaterale con Rama: i due leader concordano di convocare entro l'anno in Italia il primo vertice intergovernativo Italia-Albania. Al centro del colloquio anche il protocollo migratorio che ha portato alla costruzione dei centri di Gjader e Shengjin. L'intenzione, spiega Meloni, è quella di "andare avanti, come promesso". 

 

Ma l'istantanea dei "volenterosi" riuniti in video-collegamento con Trump senza la premier italiana basta alle opposizioni per attaccare: da Giuseppe Conte a Matteo Renzi, le accuse parlano di "isolamento" e "irrilevanza" dell'Italia. Il leader di Italia Viva rilancia anche le indiscrezioni della Welt assenza del nostro Paese tra i "partner strategici" della Germania nella versione finale dell'accordo di coalizione, su impulso della Spd: articolo che però è stato smentito da Berlino. 

Ai piani alti del governo il malumore per le polemiche che rimbalzano da Roma è palpabile. E Meloni, a margine dei lavori, decide di chiarire la propria posizione davanti ai giornalisti: "Ci tengo a dire una cosa", esordisce: "Rispetto a questo dibattito sulla mancata presenza italiana alle riunioni tra Gran Bretagna, Francia, Polonia, Germania e Ucraina, devo ribadire una cosa che ho già spiegato diverse volte, e cioè che l'Italia ha da tempo dichiarato di non essere disponibile a mandare truppe in Ucraina".  

E aggiunge: "Non avrebbe senso per noi partecipare a formati che hanno degli obiettivi sui quali non abbiamo dichiarato la nostra disponibilità. Credo sia un fatto di chiarezza e di coerenza". Un concetto ribadito subito dopo: "Ci viene chiesto di partecipare a questi format perché dovremmo mandare le truppe in Ucraina, oppure solo per fare una foto e dire di no? Su queste cose bisogna essere seri, e io sono una persona seria". 

 

A difendere la linea italiana, interpellato dall'Adnkronos, interviene il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli: "La presidente Giorgia Meloni non ha bisogno di fare passerelle: la sua azione è fondata sui fatti. La sua posizione è sempre stata chiara e coerente, sia quando era all'opposizione, sia da quando è al governo". Meloni incassa il sostegno anche del vicepremier leghista Matteo Salvini: "No all'invio di anche un solo militare italiano in Ucraina. Il governo è compatto, chiaro, coerente. Non cambieremo idea".  

 

A sera, però, arriva la dura replica del presidente francese: "Credo che ci sia un errore di interpretazione, la discussione che abbiamo avuto era per ottenere un cessate il fuoco in Ucraina, non c'è stata una discussione né a Kiev domenica né oggi con Zelensky sull'invio di truppe. Bisogna essere seri sull'informazione, abbiamo discusso di pace e garanzie di sicurezza. Guardiamoci dal divulgare false informazioni, ce ne sono a sufficienza di quelle russe...", dice Macron rispondendo a una domanda in conferenza stampa sulle parole di Meloni.  

Nel frattempo, l'Europa si prepara a varare un nuovo giro di vite contro Mosca. "Abbiamo pronto il diciassettesimo pacchetto di sanzioni" contro la Russia per la guerra in Ucraina "e lavoriamo al prossimo", annuncia l'Alta Rappresentante Ue Kaja Kallas. Le nuove misure saranno approvate martedì prossimo dal Consiglio Affari Esteri dell'Unione. Domani, a Roma, si apre un'altra giornata densa di incontri per la premier. Oltre a Merz, sono attesi a Palazzo Chigi il presidente del Libano Joseph Aoun e il primo ministro canadese Mark Carney. Questi gli unici impegni ufficializzati, ma in vista della cerimonia di intronizzazione di Papa Leone XIV in programma domenica, non è escluso che l'agenda di Meloni possa riempirsi di nuovi appuntamenti. (dall'inviato Antonio Atte) 

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Caso Garlasco, inchiesta riparte da dieci Dna: così pm provano a riscrivere storia

17 Maggio 2025
La villetta dove è stata uccisa Chiara Poggi

(Adnkronos) - La caccia al Dna e a nuove eventuali impronte per rafforzare il quadro contro Andrea Sempio, indagato per l'omicidio (in concorso) di Chiara Poggi, e per trovare Ignoto 2. La Procura di Pavia si affida alla scienza per una svolta sul delitto del 13 agosto 2007 a Garlasco che per la giustizia ha già un colpevole: Alberto Stasi, il fidanzato della vittima, ha quasi finito di scontare la sua condanna definitiva a 16 anni di carcere. 

Dopo la falsa partenza del 9 aprile scorso e la ricusazione del genetista Emiliano Giardina, la giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli ha messo nero su bianco i sette quesiti e indicato, in accordo con le parti, le persone che dovranno sottoporsi - con la formula dell'incidente probatorio - alle analisi genetiche.  

 

La lista di non indagati si compone delle persone che frequentavano casa Poggi o chi, tra i primi, è entrato nella villetta di via Pascoli per i soccorsi o per i primi rilievi. Una decina di nomi in tutto tra cui alcuni già finiti sotto i riflettori. Un elenco per evitare che tra qualche tempo si possa puntare il dito su altri per un delitto che si trascina da 18 anni. 

Tra i destinatari delle nuove analisi le gemelle Stefania e Paola Cappa (indicate dalla difesa Stasi), cugine della vittima e diventate famose per il fotomontaggio a favore di telecamere poche ore dopo il delitto; Marco Panzarasa, l'amico con cui Stasi trascorse una vacanza studio a Londra (da alcune foto utilizza il computer di Stasi usato anche dalla vittima); tre amici di Marco (fratello della vittima) tra cui Mattia Capra e Roberto Freddi di recenti perquisiti nell'inchiesta su Sempio. E ancora tre carabinieri e un paio di soccorritori. Esclusa la famiglia Poggi di cui il patrimonio genetico è già da anni nelle mani degli investigatori. 

  

Il primo appuntamento è fissato nei laboratori di Milano della Polizia scientifica per il prossimo 17 giugno, quando la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani si confronteranno con i consulenti delle parti per stabilire se quei due Dna parziali (maschili) trovati sulle unghie di Chiara Poggi siano utilizzabili, ossia possano fornire risultati scientificamente credibili. E' su questo aspetto che si gioca la vera battaglia: per la procura e la difesa di Stasi uno dei due patrimoni genetici è attribuibile a Sempio, mentre il secondo finora non leggibile resta di un uomo ignoto. Finora tutte gli esperti coinvolti nei processi a Stasi hanno ritenuto il materiale genetico inutilizzabile. 

Alle cugine Cappa, le gemelle Stefania e Paola che già hanno messo a disposizione il Dna nelle prima indagine che ha portato alla condanna di Stasi, verranno sottoposte all’analisi delle impronte, tracce che potrebbe essere recuperate da alcuni reperti (fruttolo, pacco di biscotti, brick del tè) mai analizzati dopo il delitto, ma decontestualizzati dalla scena del crimine. 

Oggetti, tra cui anche un frammento del tappettino del bagno dove l'assassino lascia l'impronta insanguinata della sua scarpa, su cui bisognerà scegliere se cercare le impronte o il Dna: i reagenti sono diversi a seconda della ricerca e la sostanza chimica finisce per 'contaminare' l'oggetto, spiegano i genetisti. Un elemento che rende impossibile una doppia ricerca sull'oggetto ma che potrebbe essere ovviato (ipotesi tutta da verificare) tagliando il reperto. 

L'analisi dattiloscopica non riguarderà le impronte presenti nella villetta: delle 60 tracce repertate a casa Poggi ben 57 hanno un nome e cognome noto. Solo tre non sono attribuite e si tratta di tracce trovate sui cartoni delle due pizze mangiate la sera prima dalla coppia di fidanzati. 

 

I tempi per le risposte chiesti dalla giudice delle indagini preliminari di Pavia sono lunghi: tre mesi per le conclusioni ufficiali, mentre si tornerà in aula il prossimo 24 ottobre per discutere i risultati delle perizie. "È chiaro che noi siamo per la verità che è già stata accertata, non ci opponiamo agli accertamenti che devono farsi anche perché non potremmo farlo. Speriamo solo che tutto venga letto assieme a quello che è stato fatto prima altrimenti sarebbero dei lavori inutili", le parole di Gian Luigi Tizzoni legale della famiglia di Chiara Poggi.  

Andrea Sempio attende "sempre tranquillo. Mi dice sempre 'ho la coscienza pulita, è già uscita la verità su di me più di una volta, perché non dovrebbe uscire anche stavolta?'" spiega l'avvocata Angela Taccia che insieme al collega Massimo Lovati difende l'unico indagato (già archiviato otto anni fa) di questa nuova inchiesta. "Allargare le indagini è positivo - è il commento dell'avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis -. Questa è una tappa importante ma ce ne saranno altre. Noi ci aspettiamo che questa indagine possa riscrivere questa storia, Stasi vive questo momento con grande speranza e con un po' di paura" conclude.  

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Israele, prime fasi nuova offensiva nella Striscia di Gaza

16 Maggio 2025
Tank israeliani

(Adnkronos) - L'esercito di Israele ha annunciato di aver avviato le prime fase della sua nuova offensiva nella Striscia di Gaza. L'operazione, riferisce 'The Times Of Israel', è stata sopranominata 'Carri di Gedeone'. "Oggi l'Idf ha lanciato attacchi estesi e ha mobilitato forze per conquistare aree strategiche nella Striscia di Gaza, come parte delle mosse iniziali dell'Operazione Gideon's Chariots e l'espansione della campagna a Gaza, per raggiungere tutti gli obiettivi della guerra a Gaza, tra cui il rilascio degli ostaggi e la sconfitta di Hamas", si legge in una dichiarazione dell'esercito israeliano. "Le truppe dell'Idf nel Comando Sud continueranno a operare per proteggere i cittadini israeliani e realizzare gli obiettivi della guerra", aggiunge l'esercito. 

Secondo i funzionari israeliani, l'offensiva 'Carri di Gedeone' punta a fare in modo che le Forze di difesa israeliane "conquistino" Gaza e controllino il territorio; di spostare la popolazione civile palestinese verso il sud della Striscia; attaccare Hamas; e impedire al gruppo palestinese di prendere il controllo delle forniture di aiuti umanitari. 

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Trump contro la Corte Suprema: "Blocca espulsione dei migranti"

16 Maggio 2025
Donald Trump

(Adnkronos) - Donald Trump contro la Corte Suprema, che secondo il presidente ostacola l'espulsione di immigrati illegali, compresi criminali. "La Corte Suprema non ci permetterà di espellere i criminali dal paese", scrive il presidente degli Stati Uniti sul social Truth. 

Trump fa riferimento alla decisione con cui la Corte Suprema boccia il ricorso dell'amministrazione all'Alien Enemies Act, la legge del 1798 che negli ultime settimane è stata utilizzata per deportare gruppi di immigrati venezuelani. La decisione, riferisce la 'Cnn', è uno smacco per l'amministrazione Trump che voleva usare la legge per accelerare le deportazioni ed evitare l'iter che prevede udienze in tribunale.  

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Caso Garlasco, Sempio: "Ho temuto di essere arrestato". Sarà interrogato il 20 maggio

16 Maggio 2025
Andrea Sempio

(Adnkronos) - "All'inizio ho pensato" che gli agenti erano arrivati per l'arresto. "Poi mi hanno detto, guarda, siamo mandati per fare la perquisizione" e poi si sono "messi all'opera e via". Ad affermarlo è Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara Poggi, la 26enne di Garlasco uccisa il 13 agosto 2007, in un'intervista a 'Quarto Grado' questa sera su Retequattro. Per il delitto è stato condannato a 16 anni in via definitiva l’ex fidanzato della giovane, Alberto Stasi. Sempio è stato raggiunto dopo che la sua abitazione è stata perquisita dai carabinieri. L’uomo, indagato, martedì prossimo 20 maggio verrà ascoltato e interrogato dalla Procura. 

 

Nove ore e mezzo di perquisizione nella tua casa, sorpresa, alle sei e mezzo del mattino. Come stai? "Un po' provato, diciamo. Comunque è stata lunga, dai". Qual è la tua più grande preoccupazione? "In questo momento sono più preoccupato per i miei, perché ho saputo che sono stati anche là, è stata lunga anche da loro, e questo momento è la cosa che mi preoccupa di più. L'unica cosa che però ci tengo a dire è che io oggi non sono stato portato via dai carabinieri, non sono stato in nessuna caserma, non è vero nulla di quanto ho sentito uscire fuori oggi su questo argomento. Solo questo". 

C'è stata una perquisizione a casa tua, a casa dei tuoi, di due tuoi amici e in un torrente. Tu quel torrente lo conosci? "No, di quello del torrente non so niente". Hai aperto subito i carabinieri?"Sì, sì. Come han suonato, alle sei e mezza eravamo già in ballo". 

Eravate già in ballo e li hai sentiti salire dalla tua scala, stavi dormendo? "Io stavo dormendo, ho sentito i passi sulle scale, mi hanno suonato in subito e ho detto, oddio cos'è successo? Io pensavo fosse successo qualcosa, non so, magari era stata male mia mamma o che, magari mi hanno chiamato e non ho sentito, una cosa del genere. Poi no, invece era il maresciallo, ha detto dobbiamo fare una perquisizione e via". Massima segretezza, è stato tutto però spiegato? Cosa sarebbe accaduto? "Sì, sì, è stato tutto chiaro e con gli agenti non c'è stato nessun problema. Ci è voluto il tempo che ci è voluto e basta, tutto lì". Qual è la sensazione di oggi? "Nulla, nulla. Ma al momento, guarda, sono un po' provato dalla cosa, sono stanco perché sono in piedi dalle sei e mezza. E niente, al momento ho la testa vuota, non ho altro. L'unica cosa che ci tengo a dire è che ho sentito storie, è stato portato via, interrogato in caserma. No, non c'è il suono di tutto questo. C'è stato solo la perquisizione, hanno fatto i loro controlli, fine, basta. Siamo tutti stanchi per la giornata, ma non c'è stato nient'altro". La tua sensazione oggi è di vuoto, questa è la parola? "Vuoto, sono un po' troppo stanco per pensare a questo". 

E sei pronto all'incidente probatorio? "Siamo pronti a tutto quello che verrà. Faranno le loro verifiche, tutto quello che verrà, ci sarà una spiegazione e lo affronteremo mano a mano", spiega. Tu una perquisizione sorpresa l'avevi mai subita? "No, no, la prima volta". Te l'aspettavi così? "Non me l'aspettavo, diciamo". C'è qualcosa di equivocabile in quello che hanno... non ti chiedo cosa, ma che hanno sequestrato? "Non credo perché alla fine non c'è stato nulla di particolare, non c'è stato nessun momento strano con gli agenti". 

Ci sono state cose che avresti preferito che non vedessero? "No, che avresti preferito che non vedessero, no. Semplicemente comunque hai un gruppo di estranei che ti arriva in casa e inizia a frugare un po' tra tutte le tue cose, tra i tuoi ricordi…".  

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Red Fryk Hey, la danza e l'autismo scoperto a 31 anni: "Includere è capire gli altri"

16 Maggio 2025
Red Fryk Hey, la danza e l

(Adnkronos) - La danza è sempre stata il suo "spazio sicuro", un linguaggio con cui parlare di sé al mondo, fin da piccola, oltre ogni barriera o difficoltà. Ma oggi è ancora di più: la sua professione. Red Fryk Hey, al secolo Federica Giusto, è una ballerina, coreografa professionista di hip-hop. All'attivo ha un fumetto con lei come protagonista, un film danzato ('The mind with red wings') e una tournée di spettacoli e panel-show in giro per l'Italia. In ogni cosa che fa c'è il racconto della sua esperienza di giovane donna che ha scoperto di essere autistica da grande, e all'Adnkronos Salute racconta cosa significa oggi inclusione - quella vera - per le persone che appartengono allo spettro autistico. Lo spiegherà anche domenica 18 maggio all'EduFest 2025, evento dedicato a bambini, famiglie, insegnanti e professionisti del mondo dell'educazione che si incontrano a Villa Ghirlanda, Cinisello Balsamo, per una due giorni di confronto e laboratori. Il tema sarà quello degli 'Equilibri', per guardare all'educazione e alla scuola come uno spazio aperto, evidenziano i promotori, dove le domande contano quanto le risposte, e le differenze diventano risorse.  

Proprio la diversità e le difficoltà dell'inclusione delle persone con disabilità sono al centro del racconto di Red Fryk Hey. "Io ho scoperto di essere autistica a 31 anni, è stata una riscoperta di me stessa - dice - Ho capito tante cose di me, ho dato finalmente delle risposte ed è stato un cambio vita in positivo. Ho deciso da subito di fare informazione e attivismo, sono una persona autistica che parla - non tutte parlano - e cercare di far capire meglio alcune cose che vivo, è stata una spinta che ho sentito dentro, soprattutto per chi non sa di essere nello spettro autistico. Spesso si inizia a soffrire di depressione, di altri disturbi d’ansia, perché non si sa come funziona la propria mente. A me la consapevolezza ha creato tanto benessere, può essere importante per le altre persone e soprattutto per le loro famiglie".  

Un percorso di consapevolezza sulla propria mente che è iniziato da piccolissima, per Red, proprio a scuola: "Mi sentivo sbagliata, perché non funzionavo come gli altri, cioè il mio cervello non percepiva bene la realtà, provavo emozioni e avevo reazioni sempre troppo forti, e quindi arrivavo anche alla dissociazione, tra giudizio e vergogna di cosa si prova", ripercorre. La chiave anche per lei è stata comprendere se stessa. Una chiave universale. "Come racconterò al talk dell'EduFest, oggi si pensa che l'inclusione voglia dire far partecipare la persona con disabilità, con una diversità più diversa delle altre, ma nel modo e con il modello con cui vivono gli altri, ma quella non è l'inclusione. L'inclusione è capire i bisogni e rispettarli, e far sì che ognuno possa stare dove in realtà avrebbe già di diritto il suo posto, ma spesso viene escluso".  

Red Fryk Hey torna di nuovo col pensiero a quando era più piccola: "Ad esempio, quando c'era l'intervallo a scuola si doveva andare in corridoio, ma io lì stavo male perché c'era troppo caos. Chiedevo di restare in aula e la risposta era: 'No, perché non c'è nessuno che ti guarda'. Una persona autistica come me, però, già dopo tutti gli stimoli della lezione non poteva reggere anche il rumore, tutti quegli odori. Per i miei insegnanti includermi era non lasciarmi da sola. Ho capito nel tempo che inclusione non vuol dire 'ti includo per forza dove stai male', perché così non mi stai includendo". A scuola, spiega ancora, "ho avuto tante difficoltà, ad esempio sono molto lenta anche solo nella comprensione di tante cose che mi vengono dette, e in classe troppe informazioni non riuscivo ad assorbirle tutte insieme, e avevo bisogno dei miei tempi. Ma al tempo mi veniva detto che ero stupida, che non ero capace, perché non ero come gli altri. Ho iniziato a soffrire di depressione nell'infanzia perché magari appunto non sapevo di essere nello spettro autistico". 

"Prendendo la consapevolezza del proprio funzionamento - aggiunge - si può andare da uno psicoterapeuta specializzato in funzionamento autistico, che tratta la depressione su menti autistiche perché ovviamente è diversa da una mente neurotipica. Anche se ora va molto meglio, la depressione fa parte della mia vita e devo affrontarla giorno dopo giorno". È stata la danza a trasformare la vita di Red, un rapporto così forte da farle trovare una sua identità positiva fuori da ogni stigma, pregiudizio o bullismo subito. "Io dico sempre che è come se mi avesse scelto lei, perché da quando ho memoria io ballavo, ho iniziato a camminare e a ballare inconsapevolmente. La danza mi ha sempre fatto stare bene. È il mio spazio sicuro. Mi ricordo di tantissime volte in cui con altre persone mi isolavo perché stavo bene così. Loro dialogavano e giocavano, poi mi veniva chiesto - qualche volta anche per prendermi in giro e non lo capivo - di ballare. Per me era importante perché mi autorappresentavo, è sempre stato un modo di esprimermi al di là delle mie difficoltà. Crescendo ho studiato ed è diventata la mia professione che mi rende felice e libera". Con la danza "parlo di come noi funzioniamo". 

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Sinner, da "Habemus Jannik" a un "Paul, te c'ha fatto crede": cori e cartelloni al Foro

16 Maggio 2025
Un cartellone per Jannik Sinner - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - Jannik Sinner vola in finale agli Internazionali d'Italia 2025. Il tennista azzurro ha battuto oggi, venerdì 16 maggio, Tommy Paul nella semifinale del Masters 1000 di Roma, spinto da un Centrale ancora una volta sold out. Fin dalla mattina al Foro Italico sono spuntate magliette e cappelli color 'carota', con lo stadio che si è colorato d'arancione e ha sventolato diverse bandiere italiane. 

Sugli spalti sono apparsi, come nei precedenti match dell'azzurro, diversi cartelloni. Una ragazza suggeriva la dieta perfetta: "Sleep, eat, tennis. Repeat. Go Jannik", ovvero "Dormi, mangia, tennis. Ripeti. Vai Jannik". Un bambino invece aveva in mano il cartellone: "Sinner ottavo re di Roma", mentre un altro ha avuto un'ispirazione 'papale': "Habemus Sinner!", e ancora "Holy Sinner", ovvero "Santo Sinner". 

Tanti i cori del Centrale dedicati all'azzurro. Dai classici "let's go Jannik" e "vai Sinner", alla loro traduzione romana: "Daje Jannik!", passando per la sua variabile "daje roscio". Durante il secondo set, vinto dall'azzurro con un netto 6-0, un signore ha urlato: "Paul, te c'ha fatto crede", scatenando le risate dello stadio. Poi un suggerimento all'americano: "Tommy, alza bandiera bianca". Durante la fine del terzo set, durante il turno di servizio di Sinner, si è ripetuto l'incitamento del pubblico romano: "Daje Jannik, che c'ho fame". 

Leggi tutto: Sinner, da "Habemus Jannik" a un "Paul, te c'ha fatto crede": cori e cartelloni al Foro

Su TikTok video fake di Burioni con l'Ai. "Frustrante non riuscire a fermarli"

16 Maggio 2025
Su TikTok video fake di Burioni con l

(Adnkronos) - Questa volta il campo d'azione è TikTok. "Guarda i fantastici video brevi creati da Dr Roberto Burioni", l'invito agli utenti. Dr Roberto Burioni sembra essere anche il nome dell'account (che in realtà è @italionos), un profilo che ha già accumulato 26mila follower e 71mila like. Le clip sono una decina. L'ultimo video postato si apre con il virologo in giacca e cravatta che guarda fisso in camera e dice: "Se al mattino non hai fame per la colazione è un segno di alti livelli di cortisolo. Ti svegli alle 3 di notte per andare in bagno? Cortisolo alto. Tensioni e dolori alle spalle? Ancora cortisolo". L'elenco va avanti - la musica in sottofondo rende il tutto quasi ipnotico - finché Burioni rassicura: "Non è colpa tua. Il mio consiglio? Inizia a prendere Moringa". Quel video è un fake confezionato con l'Ai. E ogni giorno Burioni apre la sua casella email e sa che troverà "diverse richieste" da parte di persone in cerca di chiarimenti o consigli sulla posologia di prodotti con nomi fantasiosi. "Ho fatto tutto quello che potevo per bloccare questi video - spiega all'Adnkronos Salute - però non ci sono riuscito. Il risultato è stato zero. E' frustrante".  

Nelle clip, racconta il professore di Microbiologia e Virologia dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, "tipicamente c'è un'intervista in studio in cui Fabio Fazio mi fa delle domande e io rispondo con la mia voce. Sembro proprio io. Poi ovviamente sentendo l'audio io mi accorgo degli errori sulle vocali toniche che non farei mai, le differenze per me sono chiare. Però alla fine succede che tantissime persone ci credono e io ricevo mail in cui c'è anche chi mi chiede perché non gli sono arrivati i prodotti ordinati, o come fare ad averli. Ho persino creato una risposta automatica per dire subito a queste persone che è una truffa. Lo scrivo anche in continuazione sui social".  

L'ultimo alert postato da Burioni è proprio di oggi, 16 maggio. "I video nei quali promuovo farmaci, integratori, terapie e via dicendo sono falsi - avvisa il virologo - C'è un account su TikTok che ho segnalato e via dicendo, ma rimane in bella vista (a conferma che nei social la legge non esiste) e io non posso fare altro che mettervi di nuovo in guardia". 

In uno di questi filmati fake, è uno degli esempi portati da Burioni, "sono io che sto facendo una lezione durante la trasmissione 'Che tempo che fa'". Sono registrazioni facilmente reperibili online, e le immagini vengono manipolate con l'Ai, il che rende tutto più credibile. Burioni non è l'unico esperto nel mirino. Molti altri specialisti si sono visti rubare l'immagine per questi video che li trasformano in 'testimonial a loro insaputa'. "O peggio - precisa Burioni - in testimonial falsi 'a nostra conoscenza'. Perché in realtà questi video li scopriamo, vediamo quello che succede, ma non si riescono fermare. E' assurdo. Anche perché, diversamente, se un giornalista pubblica un'intervista falsa, viene subito fatta togliere".  

Avvertire il pubblico che sono video falsi non basta ad arginarne l'impatto. "Si va da falsi rimedi contro l'artrosi a prodotti per i capelli, e io continuo a ricevere richieste di informazioni da persone che o stanno per comprare questi prodotti falsi o li hanno comprati già prima di scrivermi". Negli ultimi tempi è stato "un crescendo. Le email che ricevo - osserva Burioni - vanno a ondate. Ogni volta che esce un nuovo account, e ora c'è questo su TikTok, ne arrivano di più. E' molto grave, perché così è il 'far west', queste persone stanno facendo una cosa illegale e noi possiamo solo raccontarla. Allo stesso modo in questi video falsi potrebbero farmi dire cose di ogni tipo - parolacce, insulti - e non va bene. A me non piace che nel mio Paese qualcuno possa usare l'immagine di una persona per truffare dei pazienti e non si possa fare niente. E tutto davvero molto frustrante". 

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Cuore Sinner, rimonta Paul e vola in finale agli Internazionali

16 Maggio 2025
Jannik Sinner - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - Jannik Sinner vola in finale agli Internazionali d'Italia 2025. Oggi, venerdì 16 maggio, il tennista azzurro ha battuto lo statunitense Tommy Paul in tre set con il punteggio di 1-6, 6-0, 6-3 nella semifinale del Masters 1000 di Roma. Ora Sinner nell'ultimo atto del torneo, in programma domenica 18 maggio, affronterà Carlos Alcaraz, numero tre del mondo, che nel pomeriggio ha battuto Lorenzo Musetti. 

 

Chissà se Jannik Sinner ha ascoltato il concerto con cui Achille Lauro ha aperto la serata del Foro Italico. Lui che è giovane, ma di incosciente ha molto poco. Lui che ogni volta che può ripete che alla fine è "soltanto un normale ragazzo di 23 anni, che è bravo a giocare a tennis", quasi a volersi scansare da quei riflettori che inevitabilmente lo accompagnano. Ma quell'attenzione, in realtà, Jannik non sembra subirla. Anche se le aspettative, come è normale che sia quando in campo c'è il numero uno, sono sempre altissime, e nessuno perde occasione per ricordarglielo. E così mentre Carlos Alcaraz aspetta, Sinner entra in campo. Si prende il suo 'solito' applauso, si lascia andare a un sorriso. Forse questa è la serata giusta, per lasciarsi andare a un po' di incoscienza.  

A giudicare dai primi scambi, Tommy Paul ha guardato i due set con cui Sinner ha travolto il malcapitato Casper Ruud. L'americano detta il ritmo, prova ad alternare i suoi colpi e a far muovere l'azzuro, che è impreciso e va spesso fuori giri con il dritto. Le due palle break che Jannik concede a Paul in apertura sconvolgono il Centrale, forse abituato troppo bene. "Quindi anche il numero uno può sbagliare", sussurrano le tribune. Sinner difende la prima, cede alla seconda. L'azzurro sembra sulle gambe, fatica a trovare ritmo, sbaglia tanto. A un certo punto liscia la pallina. Semplicemente, non è in partita. Paul, che del mondo, è bene ricordarlo, è numero 12, riesce a ribaltare uno 0-30 e piazza il primo allungo del set. Forse sarà la mai nascosta fede laziale, o la voglia di rivincita dopo la semifinale persa dello scorso anno, ma Tommy a Roma sembra starci proprio bene. Lo statunitense firma un altro break e vola sul 5-0. In tribuna ci sono sguardi scioccati e increduli. Sinner sta facendo il Ruud, ma nessuno vuole crederci. E alla fine del primo set, vinto da Paul 6-1, ad avvolgere il Centrale c'è solo il silenzio. 

Sinner si ritrova sulle spalle il primo set perso dal suo ritorno, il primo momento-verità del 'nuovo' sé da affrontare. Si lascerà travolgere o si rialzerà alla 'vecchia' maniera? La risposta è nei primi tre game del secondo parziale. Il risveglio del numero uno passa attraverso rovesci lungolinea e ace. Al break che Jannik piazza in apertura, il Centrale tira fuori un urlo che, al Foro, non si sentiva dall'esordio contro Navone. Perché da quel momento la facilità con cui Sinner aveva superato ogni avversario aveva fatto passare quelle vittorie per normali, scontate. Dopotutto, è pur sempre il numero uno. Ma tre mesi senza partite sarebbero lunghi per chiunque. E per questo la reazione dell'azzurro sembra avere un valore e un significato diverso. Sinner continua a crescere, Paul si spaventa e inizia a sbagliare. Il suo completo lilla, l'ennesima scelta d'outfit discutibile di questi Internazionali, si vede a destra, sinistra, sottorete. Tommy prova a rispondere, a ritrovare quel ritmo che nel primo set era stato la chiave. Poi però alza lo sguardo verso il tabellone, legge 5-0 e scuote la testa. Sinner invece alza il 'pugnetto' e va a vincere il secondo parziale 6-0. 

All'inizio del terzo set, quelle facce contratte e preoccupate che si erano viste sulle tribune del Centrale non ci sono più. Sinner ha il vento dalla sua parte e la mente più libera. Le gambe vanno più veloci e la racchetta colpisce più forte. Il dritto lungolinea con cui Jannik si prende la prima palla break del parziale, al terzo game, strappa l'applauso del suo pubblico. Poi Paul fa il resto regalando il servizio con un doppio fallo. "Dai Tommy, te c'ha fatto crede", e il Centrale scoppia a ridere. Sinner però inizia a toccarsi la coscia destra, guarda verso il suo angolo, ora ha cambiato espressione. Il controbreak di Paul è figlio di quella preoccupazione, di muscoli stressati che tre set non erano più abituati a reggerli. Ma è un momento.  

Sinner ricomincia a muoversi meglio, scorre sulla linea di fondo e colpisce in lungolinea, rubando il servizio all'americano nel sesto game e tornando avanti. Il resto è un'attesa, nemmeno troppo lunga, per una festa che era già cominciata. Sinner chiude 6-3 e raggiunge Alcaraz in finale. Paul, invece, se ne va con in testa una frase che lui, amante del calcio, conosce bene: "Novanta minuti al Bernabeu sono molto lunghi". Oggi, per l'occasione, trasformata in "tre set, con Jannik Sinner, sono molto lunghi". E anche un po' incoscienti. (di Simone Cesarei) 

 

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