(Adnkronos) - Anthony Joshua coinvolto in un grave incidente d'auto che in Nigeria ha provocato la morte di due persone. Il 36enne pugile britannico, ex campione del mondo dei pesi massimi, oggi 29 dicembre secondo le prime ricostruzioni era a bordo di un Suv che sull'autostrada Lagos-Ibadan si è schiantato contro un autocarro fermo sulla carreggiata nei pressi di una stazione di servizio. Nello scontro, due persone hanno perso la vita. Joshua non avrebbe riportato danni fisici gravi.
La Federal Road Safety Corps (FRSC) non ha ancora diffuso una comunicazione ufficiale in merito all'accaduto. Le squadre di soccorso sono intervenute tempestivamente er gestire la viabilità e coordinare le operazioni di recupero. È stata avviata un'indagine per definire con precisione le dinamiche che hanno condotto all'incidente.
Joshua è reduce dal match-show disputato in scena una decina di giorni fa a Miami contro lo youtuber-pugile Jake Paul. Joshua si è imposto per k.o. al sesto round, riproponendo la propria candidatura per un ritorno 'reale' nella boxe che conta.

Terna, il gestore della rete elettrica di trasmissione nazionale, ha stabilito un nuovo record mondiale nel corso della posa del primo tratto del Ramo Ovest del Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino che collegherà la Sicilia alla Sardegna. Per la prima volta, un cavo di potenza in corrente continua ad alta tensione è stato installato a una profondità di 2.150 metri. (VIDEO[1])
L’operazione è stata realizzata da Terna in collaborazione con Nexans, specializzata a livello globale nella progettazione e produzione di sistemi e servizi di collegamento via cavo. Il completamento della posa del primo ramo della tratta ovest, tra Sicilia e Sardegna, è previsto entro la fine del 2025.
Nei prossimi mesi anche Prysmian, leader a livello mondiale nel settore dei sistemi in cavo per l'energia e le telecomunicazioni, raggiungerà il medesimo record di profondità nella seconda tratta del Ramo Ovest, a seguito dell’esecuzione — conclusa con esito positivo nel 2024 — del sea trial test di installazione del cavo da 500 kV a una profondità di 2.150 metri.
Il progetto Tyrrhenian Link comprende inoltre il Ramo Est, che collegherà la Campania alla Sicilia. In questo tratto, la posa del primo dei due cavi si è conclusa a maggio, mentre all’inizio di dicembre è stata avviata l’installazione del secondo. L’intervento prevede la posa di circa 490 km di cavo in corrente continua, a una profondità massima di 1.560 metri, tra gli approdi di Fiumetorto (PA) e Torre Tuscia Magazzeno (SA).
Con una lunghezza complessiva di circa 970 km, una potenza di 1.000 MW e un investimento totale di 3,7 miliardi di euro — di cui 500 milioni finanziati nell’ambito del Piano REPowerEU per la tratta est — il Tyrrhenian Link rappresenta l’opera più importante e ambiziosa della società guidata da Giuseppina Di Foggia.
Il progetto costituisce un tassello chiave per la transizione energetica italiana: aumenterà la capacità di scambio elettrico tra le isole e la penisola, favorirà l’integrazione del mercato elettrico nazionale e garantirà maggiore stabilità, adeguatezza e sicurezza al sistema di Sardegna, Sicilia e Campania, contribuendo al contempo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec).

Pedaggi autostradali in aumento da gennaio 2026. "La sentenza contraria della Corte Costituzionale ha vanificato lo sforzo del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e dello stesso governo di congelare le tariffe fino a definizione dei nuovi pef regolatori", scrive in una nota il Mit.
"L'Art (Autorità di regolazione dei trasporti, ndr) - spiega quindi il ministero - ha poi determinato che l’adeguamento tariffario all’inflazione sarà del 1,5%. Dal 1 gennaio 2026, pertanto, per tutte le società concessionarie autostradali per le quali è in corso la procedura di aggiornamento dei relativi Piani Economico-Finanziari, sulla rete a pedaggio gestita, è previsto un adeguamento tariffario dell’1,5%, pari all’indice di inflazione programmata per l’anno 2026. Ciò è quanto stabilito, a seguito delle decisioni della Corte Costituzionale e di Art, sulle quali il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non può più intervenire".
"Per le società Concessioni del Tirreno p.A. (Tronco A10 e A12), Ivrea-Torino-Piacenza p.A. (Tronco A5 e A21) e Strada dei Parchi p.A., in vigenza di periodo regolatorio, non sono previste variazioni tariffarie a carico dell’utenza, in linea con i rispettivi Atti convenzionali vigenti. Una variazione pari all’1,925% è riconosciuta alla concessionaria Salerno–Pompei–Napoli S.p.A. Infine, è riconosciuto un adeguamento tariffario pari all’1,46% per la società Autostrada del Brennero p.A., con concessione scaduta, per la quale è in corso il riaffidamento della medesima", conclude il Mit.
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"Il prosecco non è un vino replicabile al di fuori della sua zona d'origine, è un vino unico, e quindi siamo fiduciosi che questo trend positivo del nostro mondo continuerà anche il prossimo anno. I dazi Usa hanno toccato proprio il mercato che seguo come export manager, gli Stati Uniti. Ma, sulla base dei dati dell'export disponibili ad oggi, non si registrano cali significativi. Ricordiamo che il prosecco rappresenta il 30% di tutto l'export di vino italiano negli Stati Uniti, e anche con i dazi si ritrova in una fascia di prezzo accessibile per la maggioranza delle persone". Così, intervistata da Adnkronos/Labitalia, Diva Moretti Polegato, export manager di Villa Sandi per Regno Unito, Usa e Messico, e nuova generazione della storica famiglia di vignaioli veneti, traccia un bilancio del 2025 per la sua azienda e per il mondo del prosecco, e degli effetti dei dazi Usa e del contesto geo-politico incerto.
"Io credo che bisognerà attendere il primo semestre del prossimo anno - avverte - per vedere l'effettivo impatto di questi dazi. Al momento, il prosecco registra un trend positivo di crescita e questo lo abbiamo visto dai dati dei tre Consorzi, ma un quadro più chiaro, appunto, lo potremo vedere nel primo semestre del prossimo anno".
Villa Sandi è tra i leader del mercato, con il fatturato 2024 che ha toccato i 132 milioni, e con una produzione che per il 70% va in export e per il 30% in vendite nel nostro in Italia. E le 'bollicine', nonostante un anno complesso, resistono e puntano a crescere ancora. "In generale, è stato un anno di contrazione per il mercato vitivinicolo, ma il nostro mondo, quello del prosecco, ancora 'tiene' - ribadisce - perché unico e inimitabile. Nel corso di quest'anno, abbiamo visto un freno ai consumi con abitudini orientate a stili di vita più salutari, quindi con moderato contenuto alcolico, zero alcol. E infatti una fetta di mercato ricerca prodotti, soprattutto 'bollicine', senza alcol".
"E' una tendenza che noi avevamo intercettato già 3-4 anni fa e avevamo iniziato a produrre già allora una 'bollicina' zero alcol, con una produzione che cresce ogni anno a due cifre", sottolinea Diva Moretti Polegato. Una tendenza, spiega l'esponente dell'ultima generazione di vignaioli trevigiani, spinta dal "consumo di coloro che non vogliono rinunciare al piacere di un brindisi, senza però dover assumere alcol. E questo per diverse ragioni: soprattutto quelle legate alla salute". E comunque una delle caratteristiche principali del prosecco è il moderato contenuto alcolico e questo lo rende un vino contemporaneo che risponde perfettamente a queste abitudini di consumo che sono mutate, e che prediligono vini leggeri, adatti alla convivialità, a momenti chiamiamoli 'social'", osserva.
Villa Sandi continua a guardare al futuro esplorando nuovi mercati. "Noi siamo un'azienda -spiega Diva Moretti Polegato- che esporta in 135 Paesi e ci sono dei nuovi mercati in Est Europa e in Africa soprattutto, ma anche nell'America Centrale che abbiamo di recente acquisito, e che stiamo acquisendo, per diversificare, perché questo è uno dei 'modus operandi' del nostro mondo e della nostra azienda".
Ma non solo. Diversificare il business, per 'Villa Sandi', significa anche altro. "Un altro pilastro in cui crediamo molto -fa notare l'export manager- è quello dello sviluppare tutto quel ramo dell'accoglienza dell'enoturismo, del ricevere persone in azienda, che si sta dimostrando sempre più una grande opportunità e una grande risorsa, perché è un'esperienza capace di unire territorio, cultura, ospitalità, sostenibilità e vino. Ed è un settore che dal periodo della pandemia ha visto una crescita molto grande soprattutto nel nostro Paese ma anche a livello mondiale".
"Noi come azienda abbiamo creduto e investito nell'enoturismo fin dagli anni '90, e abbiamo aperto la nostra sede, che è una storica villa di scuola Palladiana, a tutti i visitatori e tutti i giorni dell'anno. E abbiamo anche investito sull'hospitality, con 'Locanda Sandi', dove abbiamo un ristorante e alcune camere. Questa per noi è soprattutto un'opportunità per valorizzare il brand e accogliere un cliente a 360 gradi, mostrando anche i vigneti e tutto ciò che c'è dietro una bottiglia di vino", ricorda ancora.
Secondo Moretti Polegato, inoltre, "il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio immateriale dell'Unesco può essere un'opportunità anche per il settore del vino, che è collegato ad esso". "Una ulteriore cornice istituzionale forte, anche un modo per potenziare il made in Italy e rafforzare il legame vino-cultura, collegato al turismo, con un importante risvolto mediatico per poter raggiungere più consumatori finali", aggiunge. "E poi - prosegue - c'è l'impegno sulla sostenibilità, importante per la mia generazione ma anche per la precedente, con l'obiettivo di accogliere i visitatori delle nostre aziende in un ambiente sano, in cui si lavora con il minor impatto ambientale possibile, seguendo pratiche sostenibili, a livello di vigna, di vinificazione e anche di impatto ambientale. Noi ad esempio abbiamo una centrale idroelettrica, abbiamo pannelli solari, puntiamo a diventare 100% sostenibili nella prossima decade".
Per Diva Moretti Polegato, "l'augurio per il 2026 è che la situazione geopolitica causata dai conflitti in corso e i dazi Usa, che frenano in modo combinato i consumi, possano in qualche modo attenuarsi". "L'augurio a tutti noi produttori è di aprire il 2026 con buone notizie su guerre e dazi Usa appunto", conclude.

I saldi sono vendite di fine stagione e riguardano tutti i prodotti che, come recita l'articolo 15 del Decreto Bersani, se non venduti entro un certo periodo di tempo sono suscettibili di notevole deprezzamento. Nei saldi, ricorda Confcommercio, è interessata la merce rimasta alla fine della stagione autunno/inverno o primavera/estate. Le promozioni, invece, riguardano alcuni articoli ai quali vengono applicati ribassi di prezzo (generalmente con percentuali di sconto più basse di quelle applicate durante i saldi) per agevolare le vendite di un certo prodotto o, in generale, nel negozio.
Perché si usa il termine 'saldi'
Ma perché le vendite di fine stagione si chiamano saldi? Questa parola è entrata ormai nel gergo comune con una qualifica ben precisa, ma in realtà è strettamente connessa a un lessico commerciale. Il termine 'saldi' indica, infatti, la differenza tra le entrate e le uscite, nonché un 'saldo' positivo o negativo; motivo per cui i saldi sono la merce che non è stata venduta in un negozio a fine stagione e la vendita stessa dell'invenduto.
I saldi, o vendite di fine stagione, rientrano nelle cosiddette vendite straordinarie. Ma cosa si intende con questa definizione? Nella 'Riforma della disciplina relativa al settore commercio' viene data la definizione di vendite straordinarie nel modo seguente: le vendite di liquidazione, le vendite di fine stagione e le vendite promozionali nelle quali l’esercente dettagliante offre condizioni favorevoli, reali ed effettive, di acquisto dei propri prodotti. I saldi, dunque, non sono l'unico tipo di vendita straordinaria possibile: accanto alle vendite di fine stagione sono anche disciplinate le vendite di liquidazione e le vendite promozionali.
Nella definizione di vendita straordinaria sono incluse tre tipologie di vendita. 1) Vendite di fine stagione (o saldi): sono le vendite che interessano i prodotti di moda o di carattere stagionale che sono soggetti a deprezzamento se restano invenduti.
2) Vendite di liquidazione: sono vendite che possono avvenire in qualunque periodo dell'anno al fine di cedere, in poco tempo, i propri prodotti ma solamente se sussistono le seguenti condizioni, cessione dell’azienda; cessazione dell’attività commerciale; trasformazione o rinnovo dei locali; trasferimento dell’azienda in altro locale. Le vendite di liquidazione, affinché possano essere svolte correttamente, devono prima essere comunicate al Comune di competenza, che verificherà se sussistono le sopra citate condizioni.
3) Vendite promozionali: non sono vincolate ad uno specifico periodo dell'anno e avvengono per un limitato periodo di tempo. Su queste ultime la legislazione è lacunosa: il Decreto Bersani si limita a dire che le vendite promozionali possono essere effettuate per una parte specifica dei prodotti venduti e per periodi di tempo limitati. Le Regioni, pertanto, dettano regole più precise per la disciplina delle promozioni con l’obiettivo di distinguerle dai saldi e ponendo eventualmente limiti allo svolgimento nei periodi antecedenti le vendite di fine stagione (tra i 15 e i 40 giorni). In accordo con le organizzazioni locali dei consumatori e delle imprese del commercio, alle Regioni spetta il ruolo decisionale sulle modalità di svolgimento, sul periodo e la durata delle vendite di liquidazione e dei saldi e, infine, sull'adeguata pubblicità di informazione dei consumatori.

A pochi giorni dal suo insediamento ufficiale, allo scoccare della mezzanotte del nuovo anno, come sindaco di New York, Zohran Mamdani è già al centro di una lite mediatica con Elon Musk, che ha attaccato la nomina alla guida dei vigili del fuoco di New York di Lilian Bonsignore, che è stata responsabile dei servizi medici di emergenza del corpo dei pompieri.
"Moriranno persone per questo, l'esperienza sul campo conta quando ci sono vite in gioco", ha scritto il miliardario, ex consigliere di Donald Trump alla Casa Bianca, riferendosi a quella che definisce la poca esperienza di Bonsignore, che è la seconda donna, e la prima gay, nominata alla guida dei pompieri newyorkesi. Mamdani ha risposto a tono all'attacco: "L'esperienza infatti conta, per questo ho nominato la persona che da oltre 30 anni lavora per gli Emergency Medical Services, conoscete la forza che gestisce almeno il 70% delle chiamate che arrivano per i vigili del fuoco?", ha scritto su X il 34enne democratico socialista.
Al momento della sua nomina, il 23 dicembre scorso, Bonsignore ha detto che anche se non ha mai servito come vigile del fuoco "conosco il lavoro, so di cosa hanno bisogno e posso tradurre questo in un'amministrazione disposta all'ascolto". Inoltre ha detto che si batterà per ottenere la parità salariale tra vigili del fuoco e addetti ai servizi di emergenza che svolgono un lavoro "senza il quale la gente letteralmente non sopravvive".
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Il taglio delle tasse al ceto medio e la rottamazione delle cartelle, le pensioni e le misure per il lavoro e le imprese, tra le principali misure in manovra. La legge di bilancio giunge all’ultimo miglio: stasera la Camera voterà la fiducia e domani il via libera definitivo al ddl, dopo un percorso impervio che alla fine ha rialzato l'entità del Bilancio dai 18,7 miliardi iniziali a circa 22 miliardi. Il tutto a saldi rigorosamente invariati, per tutelare i conti e consolidare la ritrovata fiducia dei mercati.
TAGLIO TASSE E PACE FISCALE. Misura 'regina' del ddl è la riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 50mila euro, come secondo step del percorso avviato lo scorso anno con il taglio delle tasse per i redditi più bassi nel quadro della riforma fiscale. Con la manovra parte una nuova stagione di pace fiscale. Con la rottamazione quinques nell'arco di 9 anni, con 54 rate bimestrali, sarà possibile rottamare le cartelle del periodo compreso tra il 2000 e il 2023 derivanti dall'omesso versamento di imposte o contributi previdenziali. Il tasso di interesse sulle rate sarà al 3%.
BANCHE E ASSICURAZIONI. Ammonta a oltre 12 miliardi di euro il contributo totale da banche e assicurazioni, un miliardo in più rispetto a quanto inizialmente previsto nello schema del governo. Nel dettaglio per le banche cala la percentuale di deducibilità sulle perdite pregresse delle banche, passando dal 43% al 35% nel 2026 e dal 54% al 42% nel 2027 e dall'aumento dell'Irap del 2% si escludono i soggetti con minore base imponibile e si introduce una franchigia di 90mila euro applicabile sulla maggiore imposta dovuta (+2%) solo per i periodi d'imposta 2027 e 2028. Si prevede inoltre il versamento come acconto dell'85% del contributo sul premio delle assicurazioni dei veicoli e dei natanti dovuto per l'anno precedente.
RC AUTO. Sale al 12,5% l'aliquota sulla polizza rc auto per i rischi di infortunio al conducente e rischi di assistenza stradale per i contratti assicurativi stipulati o rinnovati a decorrere dal primo gennaio 2026.
TOBIN TAX. Da gennaio l’aliquota dell’imposta sulle transazioni finanziarie passa dallo 0,1% allo 0,2% se la cessione avviene su mercati regolamentati e dallo 0,2 allo 0,4% negli altri casi. Sale dallo 0,02% allo 0,04% l’aliquota sulle negoziazioni ad alta frequenza.
DIVIDENDI HOLDING. L'accesso al regime di esclusione è previsto solo con partecipazione diretta nel capitale superiore al 5% o di valore fiscale superiore a 500mila euro.
IMPRESE, TRANSIZIONE E ZES. Prorogate al 30 settembre 2028 le agevolazioni per le imprese che investono in beni strumentali, nuovi materiali e immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica o digitale in chiave Transizione 4.0 o 5.0. La misura è maggiorata del 180% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 100% per gli investimenti oltre 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro, e nella misura del 50% per gli investimenti oltre 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro in relazione "agli investimenti in beni prodotti in uno degli Stati membri dell'Unione europea" o in Stati aderenti all'Accordo sullo spazio economico europeo, effettuati dall'1 gennaio 2026 al 30 settembre 2028. Arrivano 1,3 miliardi per il credito d'imposta Transizione 4.0, i cui fondi sono andati esauriti; e 532,64 milioni per le aziende che hanno fatto domanda per il credito d'imposta per la Zes unica.
RITENUTA ACCONTO IMPRESE. Ritenuta d'acconto per le imprese dal 2028 con un'aliquota ridotta dello 0,5%, che sale all'1% dal 2029.
LAVORO, BENEFICI RINNOVI. Estesi ai contratti rinnovati nel 2024 i benefici della tassazione agevolata al 5% sugli incrementi retributivi corrisposti dal primo gennaio 2026, con platea di beneficiari ampliata ai redditi fino a 33mila euro.
UTILI LAVORATORI. Prorogata anche per il 2026 l'esenzione del 50% dei dividendi corrisposti ai lavoratori e derivanti da azioni attribuite in sostituzione di premi di risultato entro il limite di 1.500 euro annui.
STOP ANTICIPO PENSIONE CON PREVIDENZA COMPLEMENTARE. Stop alla possibilità di accedere alla pensione anticipata di vecchiaia cumulando la rendita dei fondi complementari.
MENO FONDI PER LAVORATORI PRECOCI. Aumentano i tagli all’anticipo pensionistico per i lavoratori precoci, cioè coloro che hanno raggiunto almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni di età. Il taglio ammonta a 20 milioni dal 2027, a 60 milioni dal 2028 e a 90 milioni dal 2029 al 2032, mentre per il 2033 la riduzione sarà di 140 milioni di euro e 190 milioni dal 2034.
TFR. Dal primo gennaio obbligo di versamento del Tfr al Fondo Inps anche per le aziende con 50 dipendenti. Dal 2032 le maglie si ampliano ancora includendo nell’obbligo di versamento le imprese con numero pari o superiore a 40 dipendenti.
TFR NEO ASSUNTI. Adesione automatica alla previdenza complementare per i neo assunti del settore privato da luglio 2026. Entro sessanta giorni dall'assunzione il lavoratore può comunque optare per la rinuncia all'adesione automatica.
PONTE SULLO STRETTO. Vengono rifinanziati gli stanziamenti relativi al Ponte sullo Stretto di Messina, "alla luce dell’aggiornamento dell’iter amministrativo e del non perfezionamento degli impegni relativi alle somme iscritte in bilancio nell’anno 2025 in conto residui rinvenienti dall’anno 2024, prevedendo un incremento delle risorse negli anni 2032 e 2033 tali da lasciare inalterato il valore complessivo delle somme autorizzate".
PIANO CASA. Le risorse per il Piano casa in manovra calano a 200 milioni nel biennio 2026-2027 (100 milioni l’anno).
AFFITTI BREVI . Aliquota al 21% sulla prima casa in affitto inferiore a 30 giorni e al 26% sulla seconda; oltre i due immobili diventa reddito di imposta.
ISEE E CASA. Sale a 200mila euro il limite del valore della casa per l'esclusione dall'Isee per le abitazioni delle famiglie residenti nelle città metropolitane (Roma Capitale, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Cagliari, Catania, Messina, Palermo, Sassari).
ORO. Via libera all'emendamento alla manovra, proposto da FdI, che attribuisce la proprietà delle riserve auree conservate da Banca d'Italia al popolo italiano.
PACCHI. Scatta il contributo di due euro sui pacchi postali in arrivo da paesi extra Ue di un valore entro i 150 euro.
SCUOLE PARITARIE. Stop Imu sulle scuole paritarie che prevedono un corrispettivo medio per le famiglie inferiore al costo medio per studente. Voucher da 1500 euro per i figli alle scuole medio o liceo per le famiglie con Isee entro i 30mila euro.
RAI. Oltre 10 milioni di sforbiciata per la Rai.
FONDI UE. Il Fondo per lo sviluppo e la coesione viene ridotto di 300 milioni di euro per il 2026 e di 100 milioni per ciascuno degli anni 2027 е 2028.

Dalla prima casa allo stop a finte residenze e finti bisognosi con auto di lusso e barca. E maggiore attenzione alle famiglie più bisognose e/o numerose. La manovra modifica le norme per il calcolo dell’Isee che determina l’accesso a svariate prestazioni sociali muovendosi sul doppio binario della lotta ai ‘furbetti’ e del sostegno a chi ha realmente diritto.
Stop finte residenze - Dal 2026 i controlli sull’Isee saranno incrociati con la banca dati dell'Anagrafe nazionale della popolazione residente per contrastare i finti cambi di residenza oppure i nuclei familiari divisi in modo artificiale con lo scopo di abbassare l’Isee.
No falsi bisognosi con suv e yacht - Dal 2026 l’Inps potrà accedere al Registro Automobilistico dell'Aci, verificando dunque se i beneficiari delle prestazioni abbiano automobili, moto e imbarcazioni intestate e non dichiarate.
Criptovalute e soldi estero - Stretta su chi ha i conti all’estero: dal 2026 nel calcolo dell’Isee andranno considerate anche le giacenze e investimenti in valuta all’estero e quelli in criptovalute.
Sale limite esclusione prima casa - Sale dagli attuali 52.500 euro fino a 91.500 euro il limite per l’esclusione della prima casa dal calcolo dell’Isee. La soglia viene ulteriormente rialzata a 200mila euro per chi risiede nelle città metropolitane. Inoltre per i beneficiari dell’assegno unico, assegno di inclusione, bonus nido e bonus bebè. Previsto inoltre un incremento di 2.500 euro per ogni figlio successivo al primo, anziché dal secondo come avveniva finora.
Scale equivalenza e figli: La manovra rivede le scale di equivalenza, cioè i coefficienti che mettono in relazione reddito , patrimonio e numero e dei componenti di una famiglia per garantire maggiore equità. Le scale vengono maggiorate di 0,1 in caso di famiglie con due figli, 0,25 se i figli sono tre, 0,40 con quattro figli e 0,55 dai cinque figli per le famiglie percettrici di assegno di inclusione, bonus nido, bonus bebè, supporto domiciliare per i bambini con meno di tre anni e patologie croniche.
Precompilata - Per limitare errori di calcolo da gennaio verrà introdotta la Dsu precompilata come modalità ordinaria per richiedere l’Isee, anche per i Caf.
Risorse sino a 500mila euro per sbloccare criticità operative... 
La sicurezza avrebbe dovuto impedire alla principessa Diana di salire sulla Mercedes, il 31 agosto del 1997, giorno del fatale incidente a Parigi. La sua fedele guardia del corpo Ken Wharfe lo avrebbe certamente fatto, ma non era al servizio della principessa di Galles ormai già da 4 anni. Parlando della sua morte in un nuovo documentario dell'emittente britannica Channel 5 intitolato 'Diana: The Princess and the Bodyguard', ha dichiarato: "Ho ripensato a quel momento in cui Diana ha abbandonato la sua sicurezza perché sapevo nel profondo del mio cuore che senza di essa, alla fine sarebbe morta".
Quando il 3 dicembre 1993 la principessa Diana annunciò che si sarebbe ritirata dalla vita pubblica, durante un discorso tenuto all'ente benefico Headway per la cura delle lesioni cerebrali, la sua fedele guardia del corpo Ken Wharfe non era al suo fianco. Solo poche settimane prima, il Royal Protection Officer aveva scatenato una raffica di titoli sui giornali dopo essersi ritirato dal ruolo di guardia del corpo di Diana dopo più di sei anni.
Ora, Wharfe, 77 anni, ha rivelato di non essersi sentito in grado di proteggere la principessa dopo la sua separazione dal principe Carlo, l'anno precedente. E ha affermato che la sua decisione di abbandonare le guardie del corpo alla fine ne ha causato la morte. Wharfe entrò a far parte della famiglia reale nel 1986, per prendersi cura dei principi William e Harry, allora rispettivamente di quattro e due anni. Nel giro di un anno, lavorava come guardia del corpo della principessa: al suo precedente agente di protezione Graham Smith era stato diagnosticato un cancro terminale e Diana lo aveva nominato nel 'team A'.
Il 9 dicembre 1992, dopo la pubblicazione del libro di Andrew Morton 'Diana: Her True Story', Buckingham Palace annunciò che la coppia si stava separando. "Solo quando tornai a Kensington Palace qualche giorno dopo - racconta Wharfe - lei mi chiese: 'Hai sentito la notizia, Ken?'. E io risposi: 'Sì'. Chiesi: 'Come si sente?'. 'Beh, è finita'. Era incredibilmente in lacrime perché non dimentichiamoci che quando si fa una dichiarazione del genere al mondo, ovvero che il tuo matrimonio è effettivamente finito, è una cosa molto angosciante da sentire. Ma chiaramente, dal mio punto di vista, questo era ciò che voleva. Voleva uscire da quel matrimonio".
Nel corso dell'anno successivo, il suo rapporto con la guardia del corpo divenne sempre più conflittuale. "Il 1993 divenne un periodo molto, molto difficile per Diana", prosegue Wharfe. "Sai, in realtà stava pensando a cosa fare dopo: 'Quando divorzierò? Cosa farò quando avrò divorziato?' Aveva parlato molte, moltissime volte di normalità e credo che cercasse una maggiore libertà. A marzo di quell'anno, Wharfe accompagnò Diana in una delle sue località sciistiche preferite, Lech, in Austria, ma la principessa stava già superando i limiti. "Era una mattina presto - racconta - verso le sei e mezza, quando fui svegliato dal mio addetto alla sicurezza notturna, che mi disse con tono piuttosto imbarazzato che Diana era appena entrata, era tornata in hotel".
"Gli chiesi: 'Cosa intendi con 'entrare e basta'? Mi stai dicendo che l'hai fatta uscire?'. E lui ha detto: 'No, signore, non l'ho fatto'. 'Allora come è uscita?' Lui ha risposto: 'Non lo so' Non riusciva proprio a capire come avesse fatto a lasciare l'hotel. Così, sono uscito sul davanti della sua suite e sul balcone. Quella notte c'era stata una forte nevicata e riuscivo a vedere questa impronta nella neve alta e poi quei passi sul balcone. Con mio grande stupore, mi resi conto che doveva essere saltata giù da circa 6 metri dal balcone del primo piano. Avrebbe potuto morire. Voglio dire, non sto facendo un'osservazione di poco conto. Ero davvero preoccupato, davvero, per il suo stato d'animo nel tentare o credere di poter fare una cosa del genere".
"Dovevo accertarmi che Diana fosse al sicuro, che fosse in albergo. Così sono andato a bussare alla sua porta. E lei era molto, molto felice, molto allegra. 'Oh, ciao Ken, entra'. Le ho chiesto: 'Sta bene?' E lei ha risposto: 'Sì. Avevo solo bisogno di un po' d'aria, Ken'. Allora ho detto: 'È una cosa piuttosto stupida buttarsi da quel balcone'. Ha detto: 'Ho semplicemente deciso che volevo andarmene. Non volevo disturbare i tuoi colleghi. Non volevo creare problemi'. Le ho detto: 'Sarebbe potuto essere un vero problema se si fosse suicidata'".
Nella sua intervista, Wharfe cita anche un altro episodio, nello stesso anno, riguardo il comportamento spericolato della principessa. Diana stava tornando a Kensington Palace in auto, con Wharfe seduto sul sedile del passeggero anteriore. "Mi ha detto: 'Oh, devo fare un po' di shopping a Kensington High Street. Puoi parcheggiare la macchina'. E io ho risposto: 'Non parcheggio qui, ci sono le linee gialle. Non possiamo'. 'Beh, puoi farcela, sei un agente di polizia'. Dissi: 'Signora, cosa le succede? Sa che non posso farlo'. 'No, voglio fare un po' di shopping'. 'Va bene. Parcheggiamo la macchina in modo sensato e poi lo facciamo insieme'. E lei si agitò parecchio. Ci fu un leggero urlo, come per dire: 'Oh, okay. Va bene allora'. A quel punto la portiera di Diana si aprì e lei corse verso Kensington High Street".
"Per fortuna sapevo dove stava andando, così sono andato a piedi fino alla Tower Records. Ho aspettato lì per dieci o quindici minuti, e finalmente Diana è uscita. Dopodiché, siamo andati a Kensington Palace, siamo arrivati all'ingresso principale e lei è entrata. Ho pensato che non fosse questo il modo in cui la sicurezza doveva essere gestita, visto che la persona protetta stava di fatto scappando da chi la doveva proteggere. Quella sera sono tornato a casa e ho pensato: forse sono arrivato al punto in cui non posso più garantire onestamente la sua sicurezza e protezione. Il giorno seguente, continuammo il nostro servizio quotidiano e arrivammo a Kensington Palace nel tardo pomeriggio. Ricordo di averle detto: 'Prima che vada, signora, posso scambiare due parole con lei?'".
"E lei rispose: 'Sì, certo'. Ho detto: 'Guardi, dopo quello che è successo ieri, temo che non sia qualcosa che sono disposto ad accettare. Perché questo, per me, mette davvero a repentaglio la sua sicurezza e per questo motivo lascerò il servizio'. Penso che fosse un po' scioccata, a dire il vero. Onestamente non credo che si aspettasse che dicessi una cosa del genere. Credo che abbia pensato, beh, andiamo avanti come abbiamo fatto finora, ma vedevo che le cose stavano peggiorando. E non ero pronta ad accettare una cosa del genere. È stata una decisione difficile. Mi dispiaceva perché mi piaceva il lavoro che facevo con lei, ma sentivo che era la decisione giusta, anche solo per garantire la sua sicurezza. E non volevo far parte di un team di sicurezza che l'avrebbe delusa".
Poche settimane dopo che Wharfe diede le dimissioni, Diana abbandonò la sua squadra di sicurezza. "Pensavo fosse stato un errore fatale", ha detto l'ex guardia del corpo. "Quasi da un giorno all'altro Diana si è ritrovata senza un addetto alla protezione". Wharfe scoprì che Diana era morta nelle prime ore del 31 agosto 1997. "Quando l'ho saputo, sono rimasto completamente sbalordito. Dopo l'incidente di Parigi, ho analizzato moltissime volte le carenze di sicurezza verificatesi quella notte, che sono state numerose. Per me è stato molto difficile accettare il fallimento del team di protezione. Morì tragicamente quando in realtà non avrebbe dovuto. Se Philip Dorneau, l'autista, fosse partito dall'hotel scortato dalla polizia e i paparazzi fossero stati identificati prima della partenza, quella notte Diana non sarebbe morta".
Bilancio del Coni regionale. Perra: "ora aspettiamo i grandi
impianti"... 
Emergency, in collaborazione con Ogilvy lancia “Irresponsabili”, una campagna per inaugurare il 2026 nel segno della partecipazione e della pace. "Le azioni hanno sempre un peso, così come le parole. E di parole, verso chi quest’anno è sceso in piazza per la pace, ne sono state dette tante. Incivili, fanatici, irresponsabili: questi sono solo alcuni dei termini utilizzati per descrivere le migliaia di persone che hanno partecipato alle tante manifestazioni per i diritti e per la pace di questi ultimi mesi". E' così che il film di quest’anno di Emergency – dal titolo 'Irresponsabili' - parte proprio "da questo scenario e da quelle stesse parole che una parte dell’opinione pubblica ha usato per chi ha manifestato per la pace. Emergency prende queste parole e ne ribalta il significato, trasformandole in un’ode verso chi è sceso in piazza".
"In un potente monologo, recitato da Elio Germano, gli irresponsabili diventano letteralmente 'coloro che non hanno responsabilità – di una guerra – ma che non per questo rinunciano a voler cambiare le cose'; i provocatori sono tali in quanto 'provocano domande e cambiamenti'; gli estremisti sono 'coloro che sanno che c’è un bisogno estremo di pace'. Non importa quali sono gli insulti: la voce di chi chiede la pace vuole farsi sentire", riferisce una nota di Emergency e Ogilvy sottolineando che si tratta di un messaggio "che ben si lega alle parole del fondatore Gino Strada 'Non è mai troppo tardi per far sentire la nostra voce di cittadini del mondo' e che si trasforma in un augurio per il 2026 e in un invito a non subire la guerra, nostra o di altri Paesi, ma a far sentire con forza la volontà di percorrere una strada diversa".
"Il montaggio essenziale del film amplifica il racconto, mostrando i luoghi della quotidianità – uffici, aule scolastiche, officine – che si sono svuotati mentre la gente era in piazza a manifestare, a sottolineare l’eccezionale risveglio di una coscienza collettiva espressa in moltissimi paesi a livello globale, che non deve essere ignorato Al netto di episodi di violenza che hanno coinvolto una misera percentuale di manifestanti, perché ci si indigna più per chi manifesta contro la guerra?", conclude la nota. Il film è stato distribuito sui canali social di Emergency a livello internazionale e in TV a partire dal giorno 28 dicembre.

Il sonno come 'arma segreta' contro l'Alzheimer. Secondo un nuovo studio, condotto da un team delle università di Berkeley, Stanford e Irvine, chi gode di un riposo costante e di alta qualità ha la capacità di migliorare le proprie capacità cognitive, pur avendo lo stesso livello di proteine amiloidi associate all'Alzheimer. La scoperta potrebbe quindi offrire una speranza nella lotta contro una malattia che colpisce milioni di persone in tutto il mondo.
L'Alzheimer resta infatti ancora oggi una delle forme di demenza più devastanti. Ora però, secondo i ricercatori americani, un semplice comportamento quotidiano può offrire uno scudo naturale contro il declino cognitivo: un sonno profondo e ristoratore. l benefici, hanno osservato i ricercatori, derivano specificamente dal sonno profondo non-REM a onde lente, non dalle fasi di sonno più leggere. La fase più profonda del riposo notturno infatti aiuta a preservare la memoria, anche nel caso in cui il cervello avesse già iniziato a mostrare i segni della malattia.
La ricerca
Per la loro ricerca, pubblicata su BMC Medicine, gli scienziati hanno studiato un campione di 62 anziani cognitivamente sani. Alcuni mostravano segnali cerebrali precoci di Alzheimer, ma chi aveva goduto di un sonno profondo, intenso e di alta qualità ha ottenuto risultati significativamente migliori nei test di memoria. A descrivere dettagliatamente l'effetto è stato il neuroscienziato dell'Università di Berkeley Matthew Walker: "Bisogna pensare al sonno profondo come a un salvagente che tiene a galla la memoria, impedendole di essere trascinata a fondo dal peso della patologia di Alzheimer ".
Il sonno profondo può quindi essere un'arma davvero potente nel proteggere la lucidità mentale, anche quando i cambiamenti biologici sono già iniziati. Ciò che rende questa scoperta particolarmente incoraggiante è che, a differenza della genetica o dell'età, il sonno è qualcosa che possiamo migliorare.
Il sonno combatte l'Alzheimer, ma come?
Gli scienziati, in realtà, sapevano già che la mancanza di sonno contribuiva all'aumento dei livelli di beta-amiloide, uno dei tratti distintivi dell'Alzheimer. Queste proteine possono iniziare ad accumularsi decenni prima della comparsa dei sintomi.
Il sonno profondo, quindi, è come una disintossicazione notturna per il cervello, che aiuta a eliminare le scorie metaboliche e le proteine dannose che si accumulano durante il giorno. Questo processo di 'pulizia' potrebbe permettere a chi dorme bene di resistere alla perdita di memoria, anche in presenza di segni biologici di Alzheimer.
Come migliorare il proprio sonno
I ricercatori hanno anche segnalato alcuni metodi naturali, sconsigliando i sonniferi per effetti collaterali indesiderati, per migliorare la qualità del sonno. In particolare i consigli sono quattro: evitare la caffeina nel corso della giornata; fare regolarmente esercizio fisico; ridurre il tempo trascorso davanti a uno schermo, che sia televisione, computer o telefono, prima di andare a dormire; e fare una doccia calda prima di mettersi a letto. Queste semplici azioni possono migliorare la qualità del sonno e 'alzare' lo scudo contro l'Alzheimer.

"I dati Inail sugli infortuni ad ottobre 2025 evidenziano una situazione assolutamente preoccupante, con un incremento anche dei casi mortali e con un aumento a doppia cifra delle malattie professionali. E proprio su quest'ultimo aspetto l'Inca, il patronato della Cgil, cerca di aiutare i lavoratori a prendere coscienza dei danni subiti sul posto di lavoro". Lo dice, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, Sara Palazzoli, del Collegio di presidenza Inca Cgil con delega 'danni alla persona'. (VIDEO[1])
"I lavoratori - spiega - non hanno coscienza che i danni subiti alla propria salute possano avere una derivazione lavorativa e, quindi, i decessi che ne derivano non vengono conteggiati nell'elenco degli infortuni sul lavoro. Con le nostre categorie, insieme alle rsu in generale cerchiamo far conoscere ai lavoratori i rischi che può comportare alla salute, in termini d malattie professionali".
"Le malattie osseoarticolari - sottolinea - sono le più facili da individuare e riconoscere, così come quelle del sistema nervoso. Poi però ci sono le neoplasie professionali e proprio qui che, come Inca, cerchiamo di dare maggiore consapevolezza ai lavoratori dei rischi a cui sono esposti, soprattutto a non sottovalutare i sintomi e risalire al fatto che quel tumore derivi direttamente dall'attività lavorativa svolta per molti anni".
"Una volta individuata la causa professionale del tumore - continua Sara Palazzoli - cerchiamo di tutelare il lavoratore grazie ai medici convenzionati che sono nelle nostre sedi, che lo accolgono ed esaminano la situazione. Si avvia il percorso del riconoscimento della neoplasia professionale attivando quelle prestazioni che vengono riconosciute dall'Inail. Attraverso il riconoscimento della malattia professionale possiamo anche attivare la rendita per i familiari nel caso in cui il lavoratore venga a mancare".
"Sono troppe - osserva - le sostanze cancerogene a cui i lavoratori sono esposti; prendiamo anche, ad esempio, l'esposizione ai raggi solari che può portare l'epitelioma cutaneo. Una causa che può interessare tutti i lavoratori che svolgono lavori all'aperto, non solo gli agricoli o gli edili, ma anche un vigile urbano ad esempio".
"Ci sono poi - continua - le malattie professionali derivanti dall'esposizione alle polveri del legno e delle vernici, coloranti, pesticidi, cioè le sostanze sono ancora tante e noi dobbiamo mettere in campo la corretta tutela per le lavoratrici e i lavoratori che si ammalano di lavoro. I nostri medici, i medici dei Patronati sono nelle condizioni. Attraverso un percorso di conoscenza di attivare quella quel percorso adeguato per il giusto riconoscimento, dal momento che subisco un danno per il lavoro che io svolgo".

Sparisce l'aggettivo 'militari' dal titolo del decreto Ucraina che arriva oggi in cdm, previsto per le 15. Nella bozza visionata dall'Adnkronos, il decreto per la proroga degli aiuti a Kiev, recita 'Disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti in favore delle autorità governative e della popolazione dell’ucraina, nonché per la sicurezza dei giornalisti freelance'. Una sottolineatura che sembra tener conto della posizione della Lega, che più volte ha chiesto cautela sull'invio delle armi a Zelensky, alla luce del nuovo scenario diplomatico.
Nel testo del decreto precedente era presente il riferimento alla "cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari" oggi non previsto. L'articolo due del decreto, fa comunque riferimento alla dotazione bellica: "È prorogata, fino al 31 dicembre 2026, previo atto di indirizzo delle Camere, l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari, con priorità per quelli logistici, sanitari, ad uso civile e di protezione dagli attacchi aerei, missilistici, con droni e cibernetici, in favore delle autorità governative dell’Ucraina, di cui all’articolo 2-bis del decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 aprile 2022, n. 28, nei termini e con le modalità ivi stabilite".

Tyler Perry citato in giudizio per presunte violenze sessuali. La denuncia, presentata presso il Tribunale Superiore di Los Angeles, riguarda Mario Rodriguez, attore apparso nel film del 2016 'Boo! A Madea Halloween', diretto, sceneggiato e interpretato dallo sceneggiatore e regista statunitense.
Secondo l'atto di citazione, Perry avrebbe molestato Rodriguez in più occasioni nel corso di diversi anni nella sua abitazione di Los Angeles.
In particolare, la denuncia cita un episodio del 2018 in cui Perry avrebbe stretto Rodriguez in un abbraccio indesiderato e lo avrebbe palpeggiato. Rodriguez, che nel film interpretava il personaggio 'Frat Guy #10', ha fatto causa per aggressione sessuale, violenza sessuale e inflizione intenzionale di sofferenza emotiva. L'attore ha inoltre presentato una richiesta contro Lionsgate, distributore del film, accusando la società di aver ignorato i comportamenti di Perry. L'accusa chiede un risarcimento di almeno 77 milioni di dollari.
La denuncia, riporta la rivista 'Variety', descrive un episodio avvenuto nella sala proiezioni di Perry pochi mesi dopo il loro primo incontro nel 2015. "Il signor Perry mise la mano sulla coscia interna del signor Rodriguez, accanto al suo organo genitale, dicendo 'Va bene' mentre continuava a sfregare la coscia", si legge nel'atto di citazione.
Rodriguez sostiene che i contatti con Perry si siano interrotti nel 2019, ma che il regista avrebbe continuato a contattarlo sporadicamente. L'attore ha deciso di procedere legalmente dopo aver letto notizie relative a una precedente causa per molestie sessuali intentata da Derek Dixon, un altro collaboratore di Perry. Alex Spiro, avvocato di Perry, ha replicato: "Dopo aver perso recentemente un'altra causa contro il signor Perry, lo stesso avvocato ha presentato un'ulteriore richiesta risalente a più di dieci anni fa, destinata anch'essa a fallire".
La causa di Dixon, attore nella serie 'The Oval', riguardava presunte molestie avvenute nel 2021 e includeva messaggi testuali che l'attore sostiene dimostrino ripetuti commenti e avances sessuali da parte di Perry. Dixon chiedeva almeno 260 milioni di dollari come danni punitivi.
Jonathan Delshad, legale di Rodriguez e Dixon, ha sottolineato l'esistenza di numerosi messaggi testuali che rafforzerebbero le accuse dei suoi clienti. "Il signor Rodriguez aspetta con fiducia il suo giorno in tribunale per rendere Perry responsabile delle sue azioni", ha dichiarato Delshad, aggiungendo che le affermazioni degli avvocati del regista "non fanno che permettere a Perry di continuare a vittimizzare persone come Rodriguez". Nella nuova denuncia si legge che "Rodriguez ha deciso di raccontare la sua storia per ottenere giustizia e fermare Perry, che continuava a usare il suo potere e la sua influenza per molestare attori in cerca di fortuna. Quando Perry è venuto a sapere della causa, ha contattato Rodriguez via messaggio, affermando di sentirsi tradito". (di Paolo Martini)
Cessazione dei vertici straordinari. Centrodestra all'attacco... 
Continua la cavalcata dell'influenza sostenuta dalla temuta variante K, sospettata di essere in questa stagione la causa di maggiore aggressività delle sindromi influenzali: aumentano i casi di infezioni respiratorie acute e crescono gli accessi al Pronto soccorso e le ospedalizzazioni.
"L’incidenza totale delle infezioni respiratorie acute, nella settimana dal 15 al 21 dicembre, è stata pari a 17,1 casi per 1.000 assistiti (contro 14,7 nel bollettino precedente), in aumento rispetto alla settimana precedente come atteso per il periodo", afferma il rapporto della sorveglianza RespiVirNet, pubblicato oggi dall'Istituto superiore di sanità che parla di circa 950mila nuovi casi di influenza "con un totale dall'inizio della sorveglianza di circa 5,8 milioni di casi. L’incidenza più elevata si osserva, come di consueto, nella fascia di età 0-4 anni, con circa 50 casi per 1.000 assistiti".
I dati della sorveglianza degli accessi al Pronto soccorso riferiti da alcune regioni (Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo e Sicilia), aggiornati alla settimana 50 del 2025 (8-14 dicembre), evidenziano "un aumento sia degli accessi sia delle ospedalizzazioni per sindromi respiratorie rispetto alla stessa settimana della stagione precedente".
Nella settimana dal 15 al 21 dicembre, "sia nella comunità (medici e pediatri di famiglia) che nel flusso ospedaliero (ricoverati per malattie respiratorie) si registra un alto tasso di positività per influenza (31,5% e 46,2% rispettivamente contro 36% e 40,4%)". L’intensità è molto alta in Veneto, provincia di Bolzano, Marche e Campania, alta in Sicilia, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio e Abruzzo, media in Val d'Aosta, Lombardia, Toscana e Puglia e bassa in tutte le altre.
"Durante la settimana sono stati segnalati, attraverso il portale RespiVirNet, 3.744 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete. Dalle analisi effettuate 1654 (44,2%) sono risultati positivi al virus influenzale, 120 (3,2%) sono risultati positivi per VRS, 80 (2,1%) per Sars-CoV-2 e i rimanenti sono risultati positivi per altri virus respiratori: 199 (5,3%) Rhinovirus, 83 (2,2%) Coronavirus umani diversi da Sars-CoV-2, 56 (1,5%) Adenovirus, 38 (1,0%) virus Parainfluenzali, 10 Bocavirus e 8 Metapneumovirus", riporta il bollettino.
Variante K "nettamente prevalente"
"Le analisi di sequenziamento in corso dall'inizio della sorveglianza evidenziano che tra i ceppi di virus influenzale A H3N2 attualmente circolanti in Italia il subclade K è nettamente prevalente, mentre tra i ceppi H1N1 pdm09, tutti i ceppi si raggruppano esclusivamente nel subclade D.3.1 nell’ambito del più ampio clade 5a.2a.1 al quale appartengono anche i ceppi vaccinali", emerge dall'ultimo bollettino.
"Per quanto riguarda la caratterizzazione dei virus influenzali, nella comunità (medici e pediatri di famiglia) e nel flusso ospedaliero, la percentuale di virus A(H3N2) "risulta ampiamente maggiore rispetto ai virus A(H1N1)pdm09. Ad oggi nessun campione è risultato essere positivo per influenza di tipo A 'non sottotipizzabile' come influenza stagionale, che potrebbe essere indicativo della circolazione di ceppi aviari", conclude il bollettino.
Quando è previsto il picco
"I dati ci mostrano che ci stiamo avvicinando al picco dei casi, che verosimilmente verrà toccato nelle prossime settimane, in cui ci aspetta una circolazione sostenuta dei virus respiratori come atteso per il periodo", afferma Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss).
"Purtroppo, come segnalato da alcune Regioni, anche quest’anno all’aumento del numero di casi corrisponde un aumento nel numero di accessi al pronto soccorso e ospedalizzazioni soprattutto per le persone più anziane - continua - Soprattutto in questi giorni in cui le occasioni di incontro e di convivialità possono favorire la trasmissione dei virus respiratori, ricordiamo che alcune semplici precauzioni sono utili a ridurre il rischio di contagio. Dall’areazione dei locali al lavaggio delle mani alla cosiddetta 'etichetta respiratoria', che sono riportate anche nella Faq sull'influenza e gli altri virus respiratori che abbiamo pubblicato oggi".

Le intossicazioni alimentari continuano a causare decessi in Italia. L'ultimo caso in provincia di Campobasso dove una ragazza di sedici anni e la mamma sono morte all'ospedale Cardarelli. Le ipotesi, al vaglio delle indagini, sono collegate alla cena prima della vigilia di Natale[1] quando avrebbero cenato con pesce e frutti di mare. Il padre e la seconda figlia sono stati trasferiti all'Inmi Spallanzani di Roma, il primo è ricoverato in rianimazione mentre la ragazza in reparto ordinario, l'unica a non aver avuto sintomi. La scorsa estate un focolaio di tossina botulinica partito dalla Calabria ha causato due decessi e numerosi ricoveri.
"In generale, sono oltre 250 le tossinfezioni alimentari, cioè le malattie trasmesse agli alimenti da germi patogeni. E sono in aumento, con la diffusione di cibi provenienti da nuovi mercati esteri e con la maggior frequenza dei viaggi", spiegano gli esperti della piattaforma anti-bufale 'Dottore ma è vero che...?' curata dalla Fnomceo, la Federazione italiana dei medici chirurghi odontoiatri.
"Sono numerose le tossine alimentari che non alterano l’aspetto e l’odore del cibo. Il caso più noto e temuto è il botulino, un vero e proprio veleno per l’uomo, che è incapace di percepirlo. Il botulismo, la malattia causata dalle tossine botuliniche (Clostridium botulinum) che possono contaminare gli alimenti, è una intossicazione rara ma molto pericolosa e, in certi casi, mortale".
"Purtroppo l’Italia è il Paese europeo con il più alto numero di episodi di botulismo. L’80% dei casi di avvelenamento di questo tipo è dovuto a conserve prodotte in casa - ricordano gli esperti - Se non eseguita correttamente, la conservazione di vegetali sott’olio, oppure con sale o aceto, degli insaccati, del sugo di pomodoro o del pesto potrebbe essere rischiosa". Le marmellate e le confetture non sono considerate a rischio botulismo perché l’acidità della frutta e lo zucchero aggiunto nella preparazione inibiscono la tossina.
Secondo gli esperti "l’accorgimento per evitare spiacevoli conseguenze è utilizzare la stessa quantità di frutta e zucchero, oppure aggiungere il succo di limone, oppure i preparati appositi che contengono pectine e conservanti. È importante ricordare che non è la cottura a eliminare l’agente infettivo".
Per riconoscere una conserva o una marmellata avariata, ben prima della formazione della muffa, "è utile ispezionare il contenitore prima del consumo. I tappi devono essere intatti e non deformati - suggeriscono - Per verificare che ci sia il sottovuoto basta premere al centro del coperchio: non si deve sentire il tipico click-clack dei barattoli già aperti".
Il batterio salmonella, che causa l’infezione detta salmonellosi, "solitamente non causa alterazioni evidenti nei cibi che contamina. Le uova crude, utilizzate in preparazioni come il tiramisù o la maionese, le carni crude o poco cotte, il latte non pastorizzato, così come la frutta e la verdura, possono trasmettere la salmonellosi pur non avendo prodotto cattivi odori. In questi casi, per eliminare il batterio è sufficiente la cottura - avvertono gli esperti - Occorre fare attenzione a come si trattano quegli alimenti quando sono crudi: lavare bene coltelli, taglieri e piani di lavoro dopo l’uso. Le infezioni di salmonella - concludono - sono molto frequenti ma meno pericolose del botulismo: sono spesso asintomatiche e si risolvono in pochi giorni senza conseguenze, anche se talvolta potrebbero causare gastroenteriti".
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