
(Adnkronos) - Jannik Sinner torna in campo e si prepara all'esordio nell'Atp 500 di Pechino. Domani, giovedì 25 settembre, il numero due del mondo affronterà il croato Marin Cilic nel torneo cinese. Per l'azzurro si tratta del primo match dopo la finale degli Us Open persa contro Carlos Alcaraz. Ecco orario, precedenti e dove vedere la partita in tv e streaming.
Il match tra Sinner e Cilic all'Atp 500 di Pechino inizierà intorno alle 13 italiane (le 19 ora locale). Un solo precedente in carriera tra i due, risalente ai quarti della Coppa Davis 2021 tra Italia e Croazia: successo in tre set per l'azzurro.
Le partite dell'Atp 500 di Pechino sono trasmesse in diretta tv sui canali di Sky Sport e in streaming sulle piattaforme Sky Go, NOW Tv e TennisTv.
Leggi tutto: Sinner-Cilic domani a Pechino: ecco orario e dove vedere il ritorno in campo di Jannik

(Adnkronos) - L’Nba approda su Prime Video, grazie a un accordo globale di 11 anni sui diritti media. Prime Video offre una copertura senza precedenti, accompagnata da una squadra di commentatori d’eccezione pronta a guidare gli spettatori in ogni momento della stagione. Tre telecronisti si alterneranno al commento insieme a due voci tecniche. I tre telecronisti saranno: Alessandro Mamoli, voce storica dell’Nba in Italia; Mario Castelli, commentatore apprezzato dagli appassionati di basket, e Matteo Gandini, super-esperto di sport americani. Con loro, come seconde voci, ci saranno: Tommaso Marino, ex playmaker professionista, riconosciuto per il suo entusiasmo, e Andrea Trinchieri, allenatore di livello internazionale che ha allenato e vinto in Russia, Germania, Serbia e Lituania.
A loro si aggiungerà come commentatore d’eccezione in alcune partite selezionate anche Massimo Ambrosini, ex capitano del Milan e già commentatore della miglior partita del mercoledì di Uefa Champions League su Prime Video. Ambrosini è un grande appassionato di Nba e contaminerà il racconto con la professionalità di un commentatore esperto che sull’Nba conserva lo sguardo puro dell’appassionato. Ma non finisce qui. In occasione di questo lancio globale, Prime Video offre un’esperienza unica in doppia lingua. Tutte le partite, infatti, saranno trasmesse con il commento della squadra italiana, ma i clienti Prime avranno anche accesso alla telecronaca in inglese per la maggior parte delle gare, compresi i programmi dallo studio negli Stati Uniti con le leggende Nba Blake Griffin, Steve Nash, Dirk Nowitzki e Dwyane Wade. Per queste partite selezionate, gli spettatori potranno passare liberamente dalla copertura in italiano a quella in inglese, personalizzando così la propria esperienza di visione dell’Nba.
L’esordio dell’Nba su Prime Video avverrà con un doppio incontro sabato 25 ottobre all’1.30, quando i New York Knicks ospiteranno i Boston Celtics, seguito alle 4:00 dalla sfida tra i Minnesota Timberwolves e i Los Angeles Lakers. A seguire, domenica 26 ottobre, subito una partita in prima serata con la supersfida tra i San Antonio Spurs che ospitano i Brooklyn Nets alle 19.
L’offerta Nba di Prime Video in Italia per la stagione 2025-26, include: 87 partite di regular season già annunciate (di cui 29 partite in prima serata quasi tutti i weekend) con l’Emirates Cup Championship Game; l’Nba Play-In Tournament 2026; un terzo delle partite del primo e secondo turno dei Playoff; una serie di Conference Finals; Le Nba Finals 2026. Tutte queste partite saranno in esclusiva per i clienti Prime, senza costi aggiuntivi.
L’Nba League Pass sarà disponibile come abbonamento aggiuntivo attraverso Prime Video, offrendo ai fan l’accesso a tutte le partite Nba della stagione, in diretta e on-demand. Questo integra la copertura esclusiva di Prime Video, garantendo ai fan la possibilità di vedere qualsiasi partita durante la stagione 2025-26.
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(Adnkronos) - Dopo che domenica scorsa due jet Eurofighter tedeschi sono stati fatti decollare per intercettare un caccia russo sul Mar Baltico, il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha denunciato oggi il sorvolo da parte di un altro aereo militare russo di una fregata della Marina tedesca, sempre nel Mar Baltico, paragonandolo agli incidenti degli ultimi giorni in Polonia ed Estonia.
In un discorso al Bundestag tedesco, il socialdemocratico ha spiegato che la Russia sta testando i limiti delle sue azioni con frequenza e intensità crescenti, anche contro gli stati membri della Nato.
"Putin vuole provocarci, Putin vuole provocare gli stati membri della Nato e vuole identificare, denunciare e sfruttare le presunte debolezze dell'alleanza", ha detto Pistorius definendolo un errore da parte del leader russo.
"L'Alleanza ha reagito alle provocazioni russe con chiara unità e determinazione, ma allo stesso tempo con il necessario buon senso, che è particolarmente importante di questi tempi", ha aggiunto. Il Bundestag ha discusso il bilancio della difesa per il 2026 in prima lettura, che prevede una spesa di 82,69 miliardi di euro (97,17 miliardi di dollari), più altri 25,51 miliardi di euro dal fondo speciale per la modernizzazione delle Forze Armate (Bundeswehr).
Nell'anno in corso, il 2025, il dipartimento guidato da Pistorius disporrà di 62,43 miliardi di euro nel bilancio ordinario e 24,06 miliardi di euro dal suddetto fondo speciale.

(Adnkronos) - "La lettura dei dati 2025 lascia emergere una consistente e stabile domanda di specializzazione e crescita accademica da parte degli infermieri che, pur potendo accedere subito al mondo del lavoro, scelgono di specializzarsi. A conferma che l'avvio dei 3 nuovi indirizzi clinici (Cure primarie e sanità pubblica, Cure pediatriche e neonatali, Cure intensive e emergenza) diventa una priorità non rimandabile per andare a colmare un vuoto accademico e rispondere alla crescente richiesta di formazione e specializzazione degli infermieri". Lo scrive in una nota la Fnopi, Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche, alla vigilia degli esami di ammissione ai 102 corsi delle 5 classi di laurea magistrale per le professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche, della riabilitazione, tecnico assistenziali-diagnostiche e della prevenzione per le 36 università statali, che si terranno domani 25 settembre. Gli atenei privati seguono un calendario diverso.
Per i 2.317 posti disponibili per la magistrale di Scienze infermieristiche e ostetriche - riferisce la Fnopi - le domande arrivate sono 9.493, con un rapporto tra domande e posti vicino a 4,1. Questo anche a fronte dell'aumento di posti rispetto allo scorso. Nel 2024, infatti, i posti disponibili per questa classe di laurea erano 2.147. In totale, nelle 5 classi di laurea, sono 12.469 i professionisti che hanno presentato domanda su 4.213 posti a bando, di cui la maggioranza, il 55%, sono per Scienze infermieristiche e ostetriche.
Osservando la serie storica nei dati raccolti da Angelo Mastrillo, docente in Organizzazione delle professioni sanitarie all'università di Bologna - sottolinea Fnopi - accanto alla costante grande richiesta di iscrizioni e alla crescita notevole dei posti a bando, passati dai 1.318 del 2019 ai 2.317 di quest'anno con un aumento di oltre il 75%, si notano diverse oscillazioni, con le domande passate dalle 8.466 del 2019 alle 12.095 del 2023 e alle 11.070 del passato anno accademico. Per quanto riguarda la situazione delle singole università per Scienze infermieristiche e ostetriche, ci sono parecchie differenze a livello geografico e nel confronto con il 2024, con l'impatto generale rilevante dovuto alla sospensione del corso di Cagliari e all'attivazione di un nuovo corso in Puglia, a Lecce.
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(Adnkronos) - È stato firmato a Roma, nell’aula Giallombardo in Corte di Cassazione, un accordo di collaborazione, della durata di 3 anni, tra l’Unicef Italia e l’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) per adottare azioni concrete in favore dell’infanzia e dell’adolescenza, iniziando con una campagna di raccolta fondi a favore dei bambini di Gaza. Alla firma erano presenti il presidente dell’Unicef Italia Nicola Graziano e il presidente dell’Anm Cesare Parodi. “Il nostro impegno associativo è legato anche al valore della tutela dei più fragili. Lo rinnoviamo con convinzione grazie a questa intesa con Unicef Italia che ci permette di dare un contributo concreto ai minori, a partire dal progetto importantissimo per sostenere i bambini di Gaza. Ma andremo oltre, perché questa intesa ci permetterà di portare avanti iniziative per promuovere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza anche nel nostro Paese”, dichiara il presidente dell’Anm Cesare Parodi.
“Alla base di questo importante accordo c’è il riconoscimento dell’alto valore della conoscenza e della promozione dei principi sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza come strumento per orientare le scelte individuali e le politiche sociali - ha ricordato il presidente dell’Unicef Italia Nicola Graziano - Vorrei inoltre ringraziare l’Anm per la grande sensibilità mostrata, scegliendo come primo atto concreto della collaborazione di sostenere i programmi dell’Unicef per i bambini e gli adolescenti di Gaza, diventata un luogo di sofferenza dove l’infanzia non può sopravvivere”.
Tra gli obiettivi dell’accordo: promuovere una raccolta di fondi tra i magistrati italiani da destinare alle attività di assistenza sociosanitarie, di contrasto alla malnutrizione e di supporto psicosociale, a favore di bambini e adolescenti della Striscia di Gaza; promuovere una serie di attività formative e culturali per accrescere la sensibilizzazione delle giurisdizioni italiane, degli amministratori pubblici, delle autorità politiche e della comunità nazionale, sulle forme di tutela dei minorenni e di sostegno alle famiglie; portare avanti iniziative di interventi socioculturali di promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nelle strutture carcerarie minorili funzionali all’arricchimento della formazione umana e alle esperienze della formazione professionale dei minorenni detenuti; promuovere iniziative volte a coinvolgere attivamente bambine, bambini e adolescenti nelle decisioni che li riguardano, promuovendone l’ascolto e il rispetto delle opinioni e iniziative di genitorialità responsiva a favore dei figli dei genitori che operano nel campo della giustizia, promuovendo i Baby Pit Stop; organizzare interventi nelle scuole italiane, per sensibilizzare i minorenni e i loro genitori a forme di condivisione culturali, che orientino i nuovi cittadini al rispetto della dignità e del valore delle persone e delle comuni regole della convivenza civile.
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(Adnkronos) - "In Calabria, come ha registrato anche Banca d'Italia, abbiamo una crescita dello 0,8% e anche con un notevole salto di qualità negli investimenti dell'impresa. Ma si tratta sempre di una crescita debole e fragile. E per questo noi quando abbiamo incontro tato i candidati alla presidenza della regione abbiamo presentato un Manifesto, con i capitoli principali che tracciano la 'rotta', e che sono delle raccomandazioni di policy. A nostro parere per avere una crescita dell'economia più veloce è necessario agire sui fattori di contesto, che devono essere tali da agevolare gli investimenti". Così, con Adnkronos/Labitalia, Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, che ha incontrato presso la propria sede catanzarese i due candidati alla presidenza della Regione Pasquale Tridico e Roberto Occhiuto, con il terzo candidato Francesco Toscano assente per altri impegni.
E Ferrara chiarisce che il Manifesto elaborato da Unindustria "è la naturale prosecuzione, il sequel lo abbiamo definito, e quindi il naturale completamento di 'Agenda Calabria', e cioè il programma di politica economica che avevamo presentato alla precedente amministrazione regionale, e che consisteva in quello che doveva essere l'orientamento delle risorse comunitarie rispetto agli investimenti da parte delle imprese. E oggettivamente ha dato un grande risultato, lo ha ammesso in maniera inequivocabile il presidente Occhiuto durante l'incontro, sottolineando che grazie ad esso sono state messe a terra più di 800 milioni di euro per il rafforzamento, il potenziamento e e l'ammodernamento del sistema imprenditoriale", spiega Ferrara.
E Ferrara spiega che "ad entrambi i candidati abbiamo ribadito che questo deve essere il giusto modo di relazionarsi con il sistema industriale, cioè una collaborazione pubblico-privato che facendo emergere dal basso, quindi veramente dal sistema imprenditoriale, quelli che sono i fabbisogni veri di investimento, poi effettivamente possono essere tradotte, in misure, in azioni, in bandi, che hanno avuto un assorbimento straordinario rispetto agli anni passati sul tema dell'internazionalizzazione, degli impianti e macchinari, dei servizi innovativi, di ricerca e sviluppo, della sostenibilità, dell'efficientamento energetico e della trasformazione digitale", sottolinea.
E Ferrara chiede anche un 'adeguamento normativo'. "Noi innanzitutto abbiamo individuato -spiega- dei 'buchi' legislativi, e abbiamo necessità invece di avere un disegno legislativo che sia performante e competitivo per le imprese. Anzitutto il piano paesaggistico regionale: non è possibile trattare un'area industriale allo stesso modo di un affaccio a mare a Tropea, per intenderci. Così non si attraggono gli investimenti, si allontanano. Se vogliamo stimolare gli investimenti bisogna che ci sia una legge sul piano paesaggistico regionale finalmente moderna e voluta, al passo con i tempi e che metta al centro anche le politiche industriali", rimarca ancora.
E Ferrara sottolinea che "serve poi la riqualificazione immediata delle aree industriali, bisogna accelerare su asfalto, sicurezza, gestione del verde, interoperabilità. E poi il piano regionale cave che in Calabria non c'è e senza di esso la possibilità di estrarre, di fare calcestruzzo e poi quindi realizzare le opere diventa costosissimo. Rendendo difficile, se non impossibile, mettere a terra il ciclo di investimenti pubblici sia del Pnrr sia delle altre infrastrutturali previste come ad esempio la nuova SS106", sottolinea. E altra norma che può agevolare il contesto economico regionale per Ferrara è "una legge di incentivazione all'Unione dei Comuni. Abbiamo Comuni in disequilibrio finanziario, in pre dissesto, in dissesto, che no che non possono assumere personale, e allora uno stimolo, degli incentivi, se non proprio alle fusioni, ma quantomeno ai consorzi di servizi è necessario", sottolinea.
E poi c'è la proposta che per Ferrara potrebbe rappresentare un 'unicum' positivo per la Calabria. "Una legge regionale che stabilisca che prima che il Consiglio regionale 'liberi' delle nuove leggi regionali venga fatta una valutazione di impatto economico delle stesse sulle attività produttive", spiega.
E ad agitare le imprese calabresi è anche lo 'spettro' dei dazi Usa. "In determinati settori, in particolare nell'agroalimentare -spiega Ferrara- si stanno già verificando delle criticità. Non abbiamo ancora dati precisi riguardo eventuali cali di fatturato però certamente si stanno riscontrando delle difficoltà per le imprese. Non è ancora chiaro chi deve assorbire questi dazi, se il mercato, se l'importatore o l'esportatore e quindi c'è grande preoccupazione. Negli ultimi due anni l'export calabrese si è più che raddoppiato, vale quasi un miliardo di euro e di questo l'8-9% va negli Usa ed è un dato in crescita. Questo perché le aziende negli anni hanno adoperato degli investimenti su quel mercato e vanno difesi. Anche per questo chiediamo alla prossima amministrazione regionale un piano per l'export e l'internazionalizzazione".
E Ferrara ha sottolineato anche l'esigenza di guardare a nuovi mercati come "quello asiatico, quello del Mercosur noi dobbiamo assolutamente essere in grado di fare un piano export incentivato che penetri anche questi tipi di mercati perché lì a nostro avviso sono margini di crescita molto grandi per l'export e per il Pil calabrese", spiega il leader degli industriali calabresi.
Centrale per lo sviluppo della Calabria sono le infrastrutture. "Il Ponte sullo Stretto è un grande attrattore di infrastrutture, ne siamo convinti. Ora è necessario trovare il miliardo di euro che manca per portare l'Alta Velocità ferroviaria fino a Praia a Mare ma l'obiettivo -conclude- deve essere di arrivare fino a Reggio Calabria e credo che le risorse si troveranno".

(Adnkronos) - Merck ha presentato oggi nuovi risultati a 4 anni provenienti da 2 studi di fase 4 su larga scala. I dati evidenziano l'efficacia a lungo termine, gli esiti favorevoli in termini di disabilità e l’impatto duraturo di cladribina compresse nelle persone con sclerosi multipla recidivante. "La nostra ultima analisi conferma ulteriormente che cladribina compresse offre un'efficacia duratura senza la necessità di un'immunosoppressione continua, garantendo un controllo prolungato sia sugli aspetti infiammatori che su quelli non infiammatori della disabilità legata alla sclerosi multipla - ha dichiarato Alex Kulla, Senior Vice President & Global Head of the Neurology & Immunology Medical Unit di Merck - L'efficacia e la sicurezza di cladribina compresse sono state ampiamente dimostrate attraverso endpoint tradizionali, sia negli studi clinici che in quelli real world. Oggi, grazie a questi nuovi endpoints, possiamo rappresentare in modo ancora più completo l'impatto del trattamento sull'intero spettro della malattia".
Un'analisi integrata dei dati raccolti nell'arco di 4 anni dagli studi Clarify-Ms (n=482) e Magnify-Ms (n=270), comprensiva del periodo di 2 anni senza trattamento - riporta una nota - ha evidenziato una bassa incidenza di accumulo di disabilità e di progressione indipendente dall'attività di recidiva (Pira) nei pazienti trattati con cladribina. Tale effetto è risultato particolarmente marcato nei soggetti più giovani e in quelli che hanno iniziato il trattamento nelle fasi precoci della malattia. A 2 anni dalla conclusione del trattamento attivo, l'83% dei pazienti non presentava progressione di disabilità confermata (Cdp), mentre oltre l'89% era libero da Pira. Inoltre, il 15,4% dei pazienti ha mostrato un miglioramento confermato della disabilità (Cdi), con un numero di recidive inferiore rispetto al gruppo con Cdp. Inoltre, i pazienti più giovani (≤40 anni) hanno mostrato una minore probabilità di accumulare Pira.
Nello studio di estensione Magnify-Ms (m=219), i dati di imaging cerebrale hanno evidenziato che il tasso di atrofia cerebrale nei pazienti trattati con cladribina è rimasto entro i limiti del normale declino fisiologico, rafforzando il ruolo cruciale della preservazione del volume cerebrale come obiettivo terapeutico nella sclerosi multipla. Tra il secondo e il quarto anno di osservazione, la variazione percentuale annualizzata del volume cerebrale è rimasta inferiore allo 0,4% in tutti i sottogruppi esaminati. I pazienti con tassi ridotti di atrofia cerebrale al quarto anno hanno presentato un tasso annualizzato di recidive (Arr) più basso (0,04 ± 0,12 vs. 0,16 ± 0,26) e un deterioramento clinico meno marcato rispetto a quelli con una riduzione del volume cerebrale superiore allo 0,4%. Un'eccessiva atrofia cerebrale è riconosciuta come un importante predittore della progressione della malattia e del declino cognitivo nei pazienti con sclerosi multipla recidivante.
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(Adnkronos) - Federica Brignone torna a parlare del suo calvario dopo il brutto infortunio al ginocchio: "Il momento peggiore è stato quando ho capito che serviva il secondo intervento" ha raccontato la campionessa azzurra in un'intervista al Corriere della Sera, parlando anche delle possibilità di recupero per le Olimpiadi di Milano Cortina 2026. "Non camminavo bene, non salivo le scale, il ginocchio era gonfio. Mi sono detta, 'Ancora così dopo quattro mesi? D’altra parte non sono mancate fasi opposte: spesso mi sono sentita forte, reattiva, positiva. Insomma, combattente come sono io". E sul ritorno: "Da una parte non vedo l’ora, dall’altra non vorrei rimettere gli sci e sentirmi a disagio. Sarebbe una bruttissima botta. Le tempistiche di recupero andrebbero oltre i Giochi 2026 e la prossima stagione, c’è chi ha impiegato due anni per tornare da un infortunio analogo. Quindi io devo fregare il tempo, ragionando giorno dopo giorno. Quando tornerò a sciare e a gareggiare? Ancora non lo so. So che non sarò preparata come nel passato. E so che la piena flessione del ginocchio non la recupererò mai, mi sono creata un guaio per la vita. Però desidero tornare a sciare e a fare sì che il corpo si fidi".
Per la campionessa azzurra, le Olimpiadi Invernali sono in dubbio: "Con quello che è successo, sì. In quel caso potrei considerare il ritiro? Per come sono fatta io non so se lascerei. Probabilmente direi: 'Ok, quest’anno non ce la faccio, ma ci riprovo' ". Brignone ha parlato anche della tragedia di Matteo Franzoso, sciatore italiano morto pochi giorni fa per un incidente in allenamento: "Bisogna usare regole severe per i centri di allenamento, rendere obbligatori senza eccezioni dispositivi come l’air bag, realizzare tute meno performanti, lavorare sui caschi, detto che vedo impossibile adottare quelli integrali. Questo non deve far dimenticare che il rischio zero non esiste, che lo sci è pericoloso".
Leggi tutto: Brignone: "Potrei non essere a Milano Cortina, ma voglio tornare a sciare"


(Adnkronos) - "Donald Trump conosce molto bene il linguaggio non verbale e ha molta chiarezza di quanto funzioni sul suo pubblico". Nel suo discorso all'Onu "ha dimostrato ancora una volta di saper parlare con il corpo con estrema cognizione di causa". E' il parere di Maria Beatrice Alonzi, scrittrice ed esperta di comunicazione non verbale, che commenta per l'Adnkronos Salute le espressioni e la postura utilizzate dal presidente Usa nel suo discorso alle Nazioni Unite.
E' piuttosto evidente, spiega, "la grande consapevolezza di Trump di quanto la comunicazione non verbale pesi rispetto alle telecamere, alla stampa e al suo pubblico. I gesti del corpo, delle mani, sono sempre portati verso l'altro, sono sempre accentuati e sono sempre potenti. La sua pancia è sempre verso l'esterno, così come i suoi fianchi, mentre le spalle sono sempre ritratte all'indietro", una postura di potere presente e fermo. E nel tempo ha dato prova di quanto ogni dettaglio fisico sia 'studiato'. "Quando lo abbiamo visto accogliere Putin, per esempio - ricorda l'esperta - la stretta di mano si è prolungata nel tempo, comunicando accoglienza e controllo. La sua è un'impostazione estremamente verso l'altro, verso la stampa, verso il suo pulpito per dimostrare presenza e leadership, questo a prescindere dall'emotività".
Il secondo elemento che è emerso e che "sicuramente si può riscontrare anche in tante interviste", è che "Trump modera, contiene, attende e aspetta per sistemare delle emozioni, noi non vediamo un'esplosività, al contrario di quello che si può credere. Nelle parole e nella gestualità, nel paraverbale e nel non verbale di Trump c'è sempre controllo", continua l'analisi di Alonzi.
In particolare "quando vediamo dei gesti forti, che attribuiamo alla rabbia o al potere, sono sempre voluti. Lui 'vuole' alzare leggermente il tono della voce, imporre un pugno. Per esempio, una cosa che gli vediamo spesso fare - sia per quanto riguarda la bocca, sia per quanto riguarda le mani - è un gesto di costrizione, una chiusura: sono tutti segni di leadership. Mentre quando si trova di fronte a qualcuno che reputa alla sua altezza o altrettanto potente o dal quale desidera ottenere qualcosa, lo notiamo immediatamente perché ha una postura chiusa, le spalle più basse, la testa reclinata".
Leggi tutto: Trump e il linguaggio del corpo: "Ogni gesto è studiato per trasmettere potere"

(Adnkronos) - "Donald Trump conosce molto bene il linguaggio non verbale e ha molta chiarezza di quanto funzioni sul suo pubblico". Nel suo discorso all'Onu "ha dimostrato ancora una volta di saper parlare con il corpo con estrema cognizione di causa". E' il parere di Maria Beatrice Alonzi, scrittrice ed esperta di comunicazione non verbale, che commenta per l'Adnkronos Salute le espressioni e la postura utilizzate dal presidente Usa nel suo discorso alle Nazioni Unite.
E' piuttosto evidente, spiega, "la grande consapevolezza di Trump di quanto la comunicazione non verbale pesi rispetto alle telecamere, alla stampa e al suo pubblico. I gesti del corpo, delle mani, sono sempre portati verso l'altro, sono sempre accentuati e sono sempre potenti. La sua pancia è sempre verso l'esterno, così come i suoi fianchi, mentre le spalle sono sempre ritratte all'indietro", una postura di potere presente e fermo. E nel tempo ha dato prova di quanto ogni dettaglio fisico sia 'studiato'. "Quando lo abbiamo visto accogliere Putin, per esempio - ricorda l'esperta - la stretta di mano si è prolungata nel tempo, comunicando accoglienza e controllo. La sua è un'impostazione estremamente verso l'altro, verso la stampa, verso il suo pulpito per dimostrare presenza e leadership, questo a prescindere dall'emotività".
Il secondo elemento che è emerso e che "sicuramente si può riscontrare anche in tante interviste", è che "Trump modera, contiene, attende e aspetta per sistemare delle emozioni, noi non vediamo un'esplosività, al contrario di quello che si può credere. Nelle parole e nella gestualità, nel paraverbale e nel non verbale di Trump c'è sempre controllo", continua l'analisi di Alonzi.
In particolare "quando vediamo dei gesti forti, che attribuiamo alla rabbia o al potere, sono sempre voluti. Lui 'vuole' alzare leggermente il tono della voce, imporre un pugno. Per esempio, una cosa che gli vediamo spesso fare - sia per quanto riguarda la bocca, sia per quanto riguarda le mani - è un gesto di costrizione, una chiusura: sono tutti segni di leadership. Mentre quando si trova di fronte a qualcuno che reputa alla sua altezza o altrettanto potente o dal quale desidera ottenere qualcosa, lo notiamo immediatamente perché ha una postura chiusa, le spalle più basse, la testa reclinata".

(Adnkronos) - "La delega al Governo non deve trasformarsi in terreno di scontro ideologico. La vera sfida è conciliare due valori che la Costituzione considera entrambi imprescindibili: la dignità della retribuzione e la centralità della contrattazione collettiva. Se i decreti attuativi sapranno tradurre questi principi in regole chiare, semplici e praticabili, potremo compiere un progresso reale. In caso contrario, resteremo di fronte a un esercizio retorico che non migliora le condizioni di chi lavora. Il lavoro non ha bisogno di scorciatoie legislative, ma di regole chiare e contratti forti: solo così dignità ed equità potranno davvero camminare insieme alla competitività del Paese". Così con Adnkronos/Labitalia il giuslavorista Francesco Rotondi, consigliere esperto del Cnel, dopo l'approvazione in Senato in via definitiva del testo del disegno di legge delega in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva.
Secondo Rotondi "il recente voto definitivo del Senato sul disegno di legge che conferisce al Governo deleghe in materia di retribuzione dei lavoratori, contrattazione collettiva e procedure di controllo e informazione offre lo spunto per alcune riflessioni. Il dibattito tocca il cuore dell’articolo 36 della Costituzione, che impone una retribuzione proporzionata e sufficiente. Si tratta di un principio di civiltà giuridica che richiama la dignità del lavoro come fondamento stesso della Repubblica. La scelta di affidare al Governo il compito di rafforzare i contratti collettivi maggiormente applicati e di contrastare i fenomeni di dumping salariale rappresenta un messaggio forte, che risponde a una domanda sociale non più rinviabile", sottolinea ancora.
Per il giuslavorista "tuttavia, l’analisi non può arrestarsi al piano etico. Il nostro ordinamento ha già costruito nel tempo una forma evoluta di tutela: la contrattazione collettiva. Essa ha garantito, con continuità, un equilibrio delicato tra i diritti dei lavoratori e la sostenibilità delle imprese. È quindi indispensabile che l’attuazione della delega non finisca per irrigidire o burocratizzare il sistema, ma sappia valorizzare il ruolo delle parti sociali, trasformando i contratti collettivi in veri presidi di giustizia sostanziale", continua.
E il consigliere esperto del Cnel sottolinea che "non possiamo ignorare che ogni intervento volto a rafforzare i trattamenti economici potrà avere impatti soprattutto nei comparti a più bassa produttività, dove l’aumento dei costi rischia di riflettersi sull’occupazione o di alimentare pratiche elusive. Per questo gli strumenti di vigilanza e di trasparenza dovranno rivelarsi realmente efficaci e non restare meri adempimenti formali", conclude.

(Adnkronos) - "Questo è il primo Tale e Quale dopo l'addio del re del varietà, Pippo Baudo. Voglio dedicare a lui questa trasmissione". Così Carlo Conti in occasione della presentazione della quindicesima edizione di 'Tale e Quale Show' che riaccende i riflettori da venerdì 26 settembre su Rai1. Quest’anno, racconta Conti, "il cast è davvero per tutti i gusti: grandi ritorni, nuove generazioni e due coppie inedite pronte a sorprendere. Ognuno ha accettato la sfida con entusiasmo e voglia di divertirsi: il mix giusto per regalare emozioni e allegria al pubblico". E aggiunge: “Il bello di Tale e Quale Show è che ogni edizione, anche la quindicesima, sembra sempre nuova pur restando fedele al suo spirito. Leggerezza e coinvolgimento sono le parole chiave: tanta musica, tanta allegria e la passione che i concorrenti mettono nelle loro imitazioni dal vivo. Sarà una festa, sul palco e a casa”.
Carlo Conti, dunque, è pronto a guidare spettatori e concorrenti dagli studi ‘Fabrizio Frizzi’ di Roma in un viaggio tra imitazioni, musica e spettacolo dal vivo. Dodici protagonisti, tra grandi ritorni e nuove generazioni, si sfideranno in sette appuntamenti ricchi di performance live, trucco, costumi e coreografie. La giuria sarà composta da Giorgio Panariello, Cristiano Malgioglio e Alessia Marcuzzi, chiamati a valutare le trasformazioni dei concorrenti. Dalle pop star ai miti della musica: Carlo Conti presenta le imitazioni della nuova stagione di ‘Tale e Quale Show’.
Nella prima puntata, Antonella Fiordelisi sarà Gaia, mentre Le Donatella si divideranno i ruoli: Giulia interpreterà Alessandra Amoroso e Silvia vestirà i panni di Serena Brancale. Carmen Di Pietro porterà in scena Madonna, Pamela Petrarolo sarà Noemi e Maryna si trasformerà in Lady Gaga. Samuele Cavallo interpreterà Olly, Tony Maiello sarà Sal Da Vinci, Gianni Ippoliti darà vita a Tony Dallara e Peppe Quintale vestirà i panni di Elvis Presley. Infine, Flavio Insinna sarà Lucio Corsi e Gabriele Cirilli interpreterà Luciano Pavarotti.
Per la prima volta, il programma propone due coppie fisse – Le Donatella e Insinna & Cirilli – giudicate come un unico concorrente, un’inedita novità che promette sorprese e dinamiche inedite.
Sulla tradizione italiana di imitatori, cantanti e showman, Conti scherza: “Un tempo si diceva che l’Italia fosse un popolo di poeti, santi e navigatori… oggi possiamo dire che siamo un popolo di cantanti, navigatori del web e commissari tecnici della Nazionale! In Italia musica e spettacolo vanno da sempre a braccetto: Tale e Quale Show porta avanti questa tradizione, rinnovandola ogni volta con nuove sfide ed emozioni”.
Gli artisti si esibiranno rigorosamente dal vivo, accompagnati dagli arrangiamenti del maestro Pinuccio Pirazzoli, mentre le coreografie di Fabrizio Mainini e del corpo di ballo fisso completeranno le performance. Anche il pubblico a casa avrà un ruolo attivo: tramite i 'like' sui social Rai (X e Facebook), i telespettatori potranno sostenere i loro artisti preferiti.
I tre più votati riceveranno un bonus che si sommerà al voto della giuria. Il cuore dello show resta la preparazione degli artisti, tra prove di canto, recitazione, trucco e costumi, seguiti dai vocal coach Maria Grazia Fontana, Dada Loi, Matteo Becucci e Antonio Mezzancella e dall’actor coach Emanuela Aureli. Ogni puntata sarà arricchita da ospiti speciali pronti a commentare e vivacizzare lo spettacolo. Al termine di ciascuna serata sarà decretato un vincitore, mentre nella finalissima della settima puntata, l’artista o la coppia con il punteggio più alto sarà proclamata ‘Campione di Tale e Quale Show 15’. Lo show è prodotto dalla Direzione Intrattenimento Prime Time in collaborazione con Endemol Shine Italy.
Leggi tutto: Torna 'Tale e Quale show' e Conti lo dedica a Pippo Baudo: cast, giuria e novità
(Adnkronos) - Carlos Alcaraz riparte da Tokyo. Se Jannik Sinner tornerà in campo nell'Atp 500 di Pechinlo, lo spagnolo giocherà invece il torneo giapponese: "Questa è la mia migliore stagione - ha spiegato il numero uno al mondo alla vigilia dell'esordio - e ho raggiunto grandi traguardi. Ho giocato un tennis fantastico e match eccellenti. Sono cresciuto".
Il fuoriclasse spagnolo parla delle perossime sfide: "L'anno potrebbe regalare anche di più, ma non posso lamentarmi della stagione finora. Alla fine di questa settimana, voglio solo aggiungere il mio nome a quello di Roger Federer, Rafa Nadal, Andy Murray e Novak Djokovic, che hanno già vinto questo torneo. Sarebbe un onore".
Alcaraz potrebbe affrontare Sinner a Shanghai: "So che Sinner cambierà le cose rispetto alla finale degli Us Open. È la stessa cosa che ho fatto io dopo aver perso contro di lui un paio di volte, ho cercato di essere migliore. La nostra rivalità sta migliorando e penso che questo sia fantastico per il tennis. Non so quante volte io e Sinner ci incontreremo, né in quali circostanze, ma finora sta andando alla grande".

(Adnkronos) - In un contesto europeo che accelera verso la decarbonizzazione del settore edilizio, Assolegno di FederlegnoArredo rafforza il proprio ruolo di promotore di una filiera costruttiva sostenibile, fondata su materiali naturali, efficienza e innovazione. Due importanti iniziative, in programma nei prossimi giorni, testimoniano concretamente questo impegno: un evento a Vicenza, dedicato al legno come protagonista dell’eco-progettazione, e il progetto nazionale 'Tre tavoli di legno', che si terrà a Roma.
“La nuova Direttiva Case Green mira a edifici a emissioni zero entro il 2050, promuovendo soluzioni costruttive sostenibili. In questo contesto, le case in legno si distinguono per la bassa energia incorporata, la capacità di assorbire CO₂ e il ridotto impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita dell’edificio” – spiega Claudio Giust, presidente di Assolegno. "Oggi però l’eccessiva burocrazia rischia di rallentare l’innovazione e mettere in difficoltà le imprese del settore. Serve uno sforzo collettivo per semplificare le procedure e rendere il quadro normativo più efficace e accessibile. Con questi appuntamenti, Assolegno riafferma la propria volontà di guidare il cambiamento in un settore chiave per la transizione ecologica, promuovendo il legno come materiale strategico e rinnovabile, capace di rispondere alle esigenze ambientali, normative ed economiche della filiera edilizia contemporanea”.
Domani a Vicenza, presso la Basilica Palladiana (Piazza dei Signori, ore 16.00), il focus sarà sul contributo dell’edilizia in legno alla strategia di decarbonizzazione, con particolare attenzione al Life cycle assessment (Lca), alla progettazione integrata e alle buone pratiche territoriali. Dopo i saluti istituzionali di Cristina Balbi, Assessore allo sviluppo economico e al territorio del Comune di Vicenza, interverranno esperti e professionisti del settore. L’incontro rappresenta un momento di confronto diretto tra progettisti, aziende e stakeholder, arricchito da testimonianze concrete provenienti dal mondo dell’architettura e dell’innovazione edilizia.
In parallelo, Assolegno promuove a Roma il progetto 'Tre tavoli di legno', tre giornate di approfondimento tecnico e normativo che si svolgeranno dal 29 settembre al 1° ottobre presso la sede di FederlegnoArredo (Via Toscana 10). L’iniziativa mira a creare uno spazio di confronto qualificato tra imprese, tecnici, stakeholder, con al centro i principali strumenti normativi europei destinati a influenzare il futuro dell’edilizia sostenibile.
Nel corso degli incontri si discuterà della decarbonizzazione e riqualificazione degli edifici alla luce della nuova direttiva Epbd IV, della revisione del Regolamento prodotti da costruzione (Cpr) con particolare attenzione alla tracciabilità, marcatura CE e requisiti ambientali dei materiali, e infine della Tassonomia UE, che definisce i criteri per la classificazione 'green' dei materiali e per l’accesso alla finanza sostenibile.
Leggi tutto: Sostenibilità, Assolegno promuove il legno per costruire il futuro

(Adnkronos) - La Rete delle professioni tecniche della Lombardia, coordinata dall’Ordine degli ingegneri della Provincia di Milano, ha sottoscritto il manifesto 'Back to nature', un impegno comune per diffondere la cultura della biofilia come principio guida per professioni, istituzioni e imprese. La biofilia – dal greco 'amore per la vita' – esprime il legame innato dell’essere umano con la natura. Tradotta in chiave contemporanea, diventa un approccio progettuale, sociale ed economico capace di migliorare il benessere delle persone, rafforzare la competitività delle imprese e contribuire a città e territori più resilienti e sostenibili.
“Con questo manifesto - ha dichiarato Carlotta Penati, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Milano e rappresentante delle professioni nel consiglio della Camera di commercio - riaffermiamo la volontà delle professioni tecniche di essere protagoniste di un cambiamento culturale e produttivo. Il contatto con la natura non è solo una fonte di benessere individuale, ma anche una leva strategica che può generare valore economico e sociale per le imprese, le comunità e i territori”.
Il documento è stato presentato nel corso del convegno 'Back to nature – benessere, impresa, territorio. la natura come leva di valore', inserito nel palinsesto della Milano green week e organizzato con la collaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e del Comune di Milano. I lavori hanno visto il contributo di Rita White (Accademia Italiana di Biofilia) e Gioia Gibelli (Casa dell’Agricoltura), che hanno evidenziato la biofilia come opportunità concreta per imprese e comunità. Nelle tre tavole rotonde, professionisti di diversi ordini e collegi – dagli agronomi e periti agrari ai veterinari, dalle ostetriche agli architetti, dagli ingegneri agli avvocati – hanno mostrato come l’approccio biofilico, trasversale a tutte le professioni, possa tradursi in pratiche reali: dalla progettazione architettonica e urbana alla dimensione sanitaria del benessere, dalla gestione del paesaggio e delle risorse naturali alle politiche di sostenibilità, fino ai modelli di business innovativi delle startup.
Il momento centrale dell’incontro è stato la sottoscrizione del manifesto 'Back to nature', aperto a nuove adesioni da parte di professionisti, istituzioni e imprese. “Il manifesto - ha aggiunto Penati - è uno strumento aperto: vogliamo che raccolga sempre più voci, esperienze e progetti Il nostro obiettivo è fare rete per trasformare la biofilia in un principio operativo che guidi non solo la progettazione, la pianificazione e lo sviluppo territoriale, ma anche la gestione delle imprese, le politiche pubbliche, l’organizzazione degli spazi di lavoro e di vita quotidiana. Significa promuovere ambienti più biofilici in ogni ambito, capaci di offrire benessere reale e relazioni autentiche lungo tutto l’arco della vita”.
Con questa iniziativa, la Rete delle professioni tecniche lombarde conferma il proprio ruolo di promotrice di un dialogo interdisciplinare che mette insieme ordini, collegi, istituzioni e imprese, orientando la crescita del territorio verso un futuro più sostenibile, equo e competitivo.
Leggi tutto: Rete professioni tecniche firma il manifesto 'Back to nature'

(Adnkronos) - Uscirà il 24 ottobre 'Sono un grande', il nuovo album di inediti di Tiziano Ferro. L’album, il primo su etichetta Sugar Music, sarà disponibile in tutti i negozi in formato Cd e vinile e in tutti gli store digitali. Tiziano Ferro torna alla musica con un album frutto di oltre due anni di lavoro, un periodo durante il quale le difficoltà hanno lasciato spazio a grandi cambiamenti e al futuro. Un nuovo Ferro pronto a mettersi in gioco con la cosa che lo ha sempre guidato: l’amore per la musica.
"Perché se non sono ancora morto…Sarà per caso, sarà per torto, oppure sarà perché sono un grande…e non me ne sono mai accorto!”, canta Tiziano nel brano che dà il titolo al disco "'Sono un grande' è il frutto di tutto quello che è accaduto nella mia vita, la consapevolezza che se sono riuscito a superare tutte le tempeste è perché forse qualcosa di buono l’ho fatto e un futuro felice me lo merito", racconta il cantautore di Latina.
'Sono un grande' conterrà anche il singolo 'Cuore Rotto', brano che per la seconda settimana consecutiva si è piazzato in vetta alla classifica dei brani più programmati dalle radio italiane e in tutte le classifiche di Earone. Ma non è tutto. Il ritorno live con 'Stadi26' ha scatenato i fan e a poche ore dall’apertura delle vendite generali sono stati venduti oltre 200.000 biglietti portando a raddoppiare gli appuntamenti allo Stadio San Siro di Milano (7 e 10 giugno) e allo Stadio Olimpico di Roma (27 e 28 giugno).
Leggi tutto: Tiziano Ferro, a fine ottobre il nuovo album: "Sono un grande"


(Adnkronos) - Nuovo look cercasi per Teddy Bear. L'orsacchiotto di peluche "è molto più di un semplice giocattolo", morbido viatico per una buonanotte di sogni d'oro. Può avere "un ruolo fondamentale nella costruzione della nostra prima concezione di natura, plasmando il modo in cui per tutta la vita interagiremo con l'ambiente", con un pianeta da rispettare e proteggere. Ma per riuscirci, per diventare un bravo 'eco-maestro' e infondere nei bambini una coscienza green, dovrà essere innanzitutto più credibile: meno Teddy e più bear, con fattezze più realistiche e fedeli a quelle degli orsi in carne e ossa. Non è una congettura pedagogica o una trovata commerciale, bensì uno studio scientifico pubblicato su 'BioScience', rivista ufficiale dell'American Institute of Biological Sciences.
Da oltre un secolo - da quando nel febbraio del 1903 due negozianti di Brooklyn esposero in vetrina un paio orsetti di pezza che chiamarono Teddy's Bears, in onore dell'allora presidente Usa Theodore Roosevelt il quale l'anno prima risparmiò un cucciolo d'orso durante una battuta di caccia - gli orsacchiotti di peluche sono una presenza fissa nelle camerette di ogni latitudine. Protagonisti dei nostri primi ricordi, icona dell'immaginario infantile, "raramente sono stati oggetto di un esame approfondito", tantomeno di un'analisi scientifica. E' partito da questa riflessione Nicolas Mouquet del Centre national de la recherche scientifique (Cnrs) francese, che insieme ai suoi colleghi ha deciso di colmare questa lacuna.
"Per molti occidentali il primo legame intimo ed emotivo con la natura potrebbe non derivare da una passeggiata nei boschi, ma dalla precoce esposizione a rappresentazioni della natura stessa attraverso libri illustrati, giocattoli o animali di peluche", spiegano gli autori dello studio, convinti che "legami emotivi come questi possono durare per tutta la vita". La questione su cui si sono concentrati, quindi, è se i giocattoli dell'infanzia siano davvero all'altezza del compito di promuovere una concezione realistica della natura. Perché se non lo fossero, le conseguenze non sarebbero da poco: "Se l'orso che conforta un bambino non assomiglia per niente a un orso vero, il ponte emotivo che costruisce potrebbe allontanarlo dalla vera biodiversità, anziché avvicinarlo", avvertono i ricercatori.
Con l'obiettivo di sviscerare il problema, il team d'Oltralpe ha utilizzato analisi morfometriche e colorimetriche per confrontare 436 orsacchiotti di peluche con le loro controparti reali. Ne è emerso che "gli orsi veri formano un gruppo ben definito, chiaramente distinto dagli orsacchiotti" giocattolo, riferiscono gli scienziati. Persino il panda gigante, le cui sembianze naturali più si avvicinano alle fattezze tipiche dell'orso di peluche, "si discosta sostanzialmente" dalle caratteristiche che rendono gli orsacchiotti giocattolo emotivamente attraenti. Un gap che secondo gli autori del lavoro "solleva importanti questioni", in grado di fare la differenza per i destini del pianeta: "Quanto più l'orsacchiotto di peluche si discosta dalla sua controparte biologica, tanto maggiore è il rischio che i bambini crescano con rappresentazioni mentali distorte o incomplete di animali ed ecosistemi", ammoniscono gli esperti.
L'équipe del Cnrs suggerisce dunque che "diversificare la 'palette' dei peluche per includere forme ecologicamente fondate, specie con morfologie e colorazioni più accurate, potrebbe aiutare a ripristinare un certo allineamento tra connessione emotiva e realtà biologica".
In conclusione, Teddy Bear potrà forse sembrare un canale insolito per migliorare il rapporto dell'umanità con madre natura, ma secondo i ricercatori può rappresentare un'opportunità grande e reale: "Comprendendo e sfruttando le caratteristiche che rendono gli orsacchiotti di peluche potenti strumenti emotivi, possiamo migliorare non solo il benessere individuale, ma anche la cura collettiva del pianeta".
Leggi tutto: "A Teddy Bear serve un nuovo look". L'appello della scienza per peluche eco-maestri

(Adnkronos) - Sadiq Khan ha definito Donald Trump "razzista, sessista, misogino e islamofobo" dopo che il presidente degli Stati Uniti, dal palco delle Nazioni Unite, ha criticato l'operato del "terribile" sindaco di Londra, sostenendo che la capitale britannica stia dirigendosi verso l'applicazione della sharia. "Non intendiamo degnare i suoi commenti agghiaccianti e intolleranti di una risposta", ha dichiarato Khan. "Londra è la città più grande del mondo, più sicura delle principali città degli Stati Uniti, e siamo lieti di dare il benvenuto al numero record di cittadini statunitensi che si trasferiscono qui".
Khan, citato dal sito del Guardian, riferendosi al discorso di Trump ha sottolineato il numero record di visitatori e investitori americani che scelgono Londra. "Da quando sono iniziate le registrazioni, c'è stato solo un periodo in cui più americani sono venuti a Londra. Ci deve essere una ragione per questo. Se si considerano diversi criteri, spesso siamo la città numero uno al mondo per quanto riguarda la cultura, gli investimenti stranieri, lo sport e la capacità delle persone di realizzare il proprio potenziale. Siamo la città più grande del mondo e ne sono davvero orgoglioso", ha dichiarato il sindaco figlio di migranti pakistani.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nel suo discorso all'Onu ha sostenuto che la capitale britannica sia "molto cambiata" a causa dell'immigrazione, a suo dire, fuori controllo. La scorsa settimana, mentre rientrava negli Usa dalla sua visita di Stato nel Regno Unito, il presidente americano aveva criticato Khan definendolo "uno dei peggiori sindaci del mondo" e sottolineando di essersi assicurato che non fosse invitato al banchetto a cui aveva partecipato al castello di Windsor. Fonti vicine a Khan precisano che il sindaco non si aspettava un invito.


(Adnkronos) - I giovani milanesi sono più responsabili e informati rispetto ai loro coetanei nel resto d'Italia quando si tratta di contraccezione e sesso protetto. E' quanto emerge dall'ottava edizione dell'Osservatorio 'Giovani e sessualità', promossa da Durex in collaborazione con Skuola.net e condotta su oltre 15mila giovani in tutta la Penisola. La percentuale di ragazzi in Italia che ha rapporti tra gli 11 e i 16 anni supera il 50% e a Milano la percentuale sfiora il 60% (58,6%), si legge nel report. Tuttavia, i giovani di capoluogo lombardo e provincia usano il preservativo con maggiore costanza. Più di 3 su 4 affermano di avere rapporti protetti usando il preservativo: il 77,5% utilizza il profilattico, con il 62,2% che lo usa "sempre" (contro il 44,5% nazionale) e il 15,3% "qualche volta". Nel 2024 era circa il 70% dei giovani milanesi a usare il preservativo (48% sempre, 20,2% qualche volta). Ciononostante, nell'ambito delle infezioni sessualmente trasmissibili, sebbene il 59,1% dei giovani milanesi (contro il 54,8% del campione nazionale) le sappia riconoscere, permane una scarsa percezione del rischio: il 72,4% dichiara di non aver mai provato paura di contrarre una Ist durante rapporti non protetti e solo il 9,3% ha effettuato almeno uno screening.
La fonte di informazione primaria per i giovani resta Internet - emerge dall'indagine - un dato ancora più marcato a Milano (59,3% contro il 53,2% nazionale). Le motivazioni principali sono la velocità nel reperire informazioni (32,8%) e la volontà di evitare l'imbarazzo (29,7%). A questa abitudine fa da contraltare un silenzio sempre più profondo in famiglia: la percentuale di giovani che non parla di sesso e contraccezione in casa è balzata al 49% a livello nazionale, un dato che a Milano sale addirittura al 56,6%. Motivo? Non si sentono a proprio agio (42%) a parlarne in famiglia. Questo vuoto educativo alimenta una richiesta quasi unanime di un intervento di educazione affettiva e sessuale a scuola, sia da parte dei ragazzi (88,9%) che dei genitori (78,6%). A Milano e provincia la percentuale aumenta e oltre il 90% di giovani (90,2%) e genitori (93,5%) la vorrebbero come materia scolastica e a partire dalla scuola primaria (44,8%) e secondaria di primo grado (37,9%). A Milano e provincia, il 67,2% degli studenti dichiara di aver già affrontato a scuola il tema della sessualità, contro il 34,7% a livello nazionale, a conferma di un maggiore coinvolgimento degli istituti scolastici su queste tematiche. Nella maggior parte dei casi, gli interventi a scuola sono condotti da medici o esperti, garantendo informazioni più accurate e professionali.
"I dati di quest'anno sono un appello all'azione a cui non potevamo non rispondere - dichiara Laura Savarese, Direttrice Affari Regolatori e Relazioni Esterne di Reckitt Benckiser Healthcare (Italia) Spa, che commercializza il brand Durex in Italia - Constatare che il primo approccio alla sessualità avviene sempre prima, senza un'adeguata educazione all'affettività, alla consapevolezza delle scelte, al consenso, espone i ragazzi a rischi importanti e ci conferma che intervenire precocemente non è più un'opzione ma una necessità. Ascoltiamo la voce dei giovani, dei genitori, delle scuole che chiedono un supporto educativo, una guida per poter affrontare le scelte in ambito affettivo e sessuale in modo sereno, ma consapevole. Durex vuole diffondere una sessualità libera, protetta e consapevole. Per farlo, si impegna in percorsi educazionali nei luoghi formativi per eccellenza per far sì che i giovani siano educati ai principi fondamentali del rispetto di se stessi e degli altri, del consenso, della salute e della adeguata percezione del rischio connesso alle loro scelte. I ragazzi che oggi sono ascoltati, supportati ed educati saranno adulti liberi, sereni e consapevoli. Siamo perciò orgogliosi di rafforzare il progetto 'A luci accese' a Milano, per costruire le fondamenta di un benessere affettivo e sessuale che duri tutta la vita".
'A luci accese' - spiega una nota - è il programma di educazione affettiva e sessuale pensato per le scuole secondarie di secondo grado che dal 2023 contribuisce, anche grazie al coinvolgimento di docenti e genitori, a diffondere tra i giovani milanesi una cultura della sessualità e dell'affettività fondata su consapevolezza, rispetto e protezione. Promosso da Durex con Ala Milano Onlus, il progetto prevede laboratori in classe condotti da educatori esperti (psicologi e sessuologi) di Ala Milano e dell'università degli Studi di Milano-Bicocca, che accompagnano i giovani in un percorso di confronto aperto e privo di giudizi, con l'obiettivo di fornire strumenti concreti per affrontare emozioni, relazioni e sessualità in maniera sana e consapevole. Le attività si svolgono sotto la supervisione di un direttore scientifico che ne garantisce la continuità metodologica e la solidità scientifica. Dal 2023 ad oggi sono state coinvolte 43 scuole, 350 classi e circa 12mila studenti. Per l'anno scolastico 2025/2026, il programma si arricchisce con un nuovo percorso di educazione all'affettività pensato per le scuole secondarie di primo grado.
"Portare e potenziare l'educazione affettiva e sessuale nelle scuole medie significa intervenire in uno dei momenti evolutivi più delicati e significativi, quello della preadolescenza. A questa età, i ragazzi e le ragazze costruiscono e sperimentano l'immagine e l'espressione di sé, oltre che esplorare il mondo ricchissimo delle relazioni - commenta Elisabetta Todaro, psicologa, psicoterapeuta, sessuologa clinica e responsabile scientifica delle lezioni nelle scuole medie per il progetto 'A luci accese' - Il nostro approccio non è solo informativo, ma soprattutto educativo. Utilizziamo un linguaggio adeguato alla loro età per creare uno spazio di dialogo sicuro e non giudicante, in cui essi possano esprimere dubbi e curiosità. L'obiettivo è abbattere stereotipi, promuovere il rispetto reciproco e fornire alcune fondamentali conoscenze sulla prevenzione e sulla cura di sé, prima ancora che le esperienze diventino un fatto compiuto".
Leggi tutto: Sesso, a Milano giovani più protetti e informati rispetto al resto d'Italia, l'indagine
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