(Adnkronos) - Jared Leto nella bufera. L'attore hollywoodiano è stato accusato di molestie sessuali da parte di diverse donne. In un rapporto pubblicato sabato dall'Air Mail, nove donne si sono fatte avanti per accusare l'attore 53enne di aver tenuto comportamenti inappropriati nei loro confronti. Secondo quanto riportato, alcune donne hanno dichiarato di essere minorenni al momento delle presunte aggressioni.
"È un segreto di Pulcinella per molto tempo", ha dichiarato una delle vittime a alla testata. Tra le accuse a Leto, quella di aver rivolto domande di natura sessuale a una sedicenne, di essere uscito nudo da una stanza di fronte a una diciassettenne e di essersi masturbato davanti a una 18enne prima di chiederle di "mettere la mano su di lui e di sputarci sopra".
In una dichiarazione ad Air Mail, un rappresentante di Jared Leto ha negato tutte le accuse.
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(Adnkronos) - Non ci sono segni evidenti di violenza sui corpi della donna e della bambina di circa 6 mesi, trovate ieri pomeriggio nel parco di Villa Pamphili, a Roma. Dai primi rilievi non sono emerse sui corpi ferite da arma da fuoco o da arma da taglio. Il corpo della donna era in stato di decomposizione all’interno di un sacco nero a differenza di quello della bambina.
Sarà comunque l'autopsia a chiarire le cause della morte. L’esame affidato al medico legale dal pm titolare dell’inchiesta, che avvierà il fascicolo per duplice omicidio aggravato, verrà eseguito martedì. La procura inoltre disporrà l’esame del dna necessario per risalire all’identità delle vittime e per capire se c’è un legame di parentela. Al momento, infatti, non sono state ancora identificate.
Gli investigatori della Squadra mobile stanno indagando per ricostruire quanto accaduto. Punto centrale da chiarire con l'esame del dna è se si tratti di madre e figlia. In giornata i poliziotti potrebbero tornare sul luogo del ritrovamento per cercare indizi utili alle indagini. Al vaglio anche le immagini delle telecamere di zona che potrebbero aver ripreso chi ha portato i corpi nel parco molto affollato nel fine settimana e che alle 21 chiude.
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(Adnkronos) - “L’Occidente è sempre stato un luogo animato e agitato, solcato da mille differenze e attraversato da più di qualche controversa opinione su di sé e sul da farsi. La storia ci consegna un’idea passata di noi stessi che le difficoltà del presente rendono quasi idilliaca. Ma a ben vedere non si trattava, neanche allora, di un idillio vero e proprio. Tant’è che fin dagli anni cinquanta, quando inglesi e francesi furono sul punto di muovere guerra per il canale di Suez e gli americani si incaricarono di fermarli, non si contano le volte in cui una diversa opinione sul da farsi diede luogo a conflitti e dissensi anche all’interno dei confini della nostra parte di mondo.
Ora però accade che le differenze si facciano più larghe, i conflitti più aspri e le prospettive più incerte. Un po’ perché lo scenario globale è cambiato, facendosi via via più fosco e minaccioso. Un po’ perché la nostra porzione di globo ha perso molta della sua influenza, parte della sua ricchezza e qualcuna delle sue buone idee. E un po’, infine, perché all’indomani della guerra fredda nessuno si è più dedicato a cercare di dare un significato a quella dizione -l’Occidente- che suscitava nel resto del mondo una sorta di controversa suggestione.
Così, giunti a questo punto, dovremmo cercare di capire se esiste ancora, se ha ancora un senso, se contiene ancora un qualche valore, quella definizione -l’Occidente, appunto- che ha segnato la seconda metà del novecento, lasciandoci poi orfani delle nostre illusioni e di qualcuno dei nostri equivoci. Poiché la sensazione è che di “occidenti” ne esistano ormai fin troppi e che le divisioni che li attraversano si siano fatte così ampie da non consentire più una ragionevole sintesi tra le sue molte e contraddittorie varianti.
Sono “occidentali”, per l’appunto, i giovani scesi in piazza in questi giorni contro i bombardamenti su Gaza. Sono altrettanto occidentali gli ucraini che difendono con le unghie e coi denti il loro territorio preso d’assalto dalla brutalità di Putin. Sono occidentali gli israeliani che nonostante tutto tengono in vita l’unica democrazia nei territori mediorientali. Sono occidentali, occidentalissime, le cancellerie europee che hanno animato il tentativo dei “volenterosi”. E forse lo stesso Trump, o almeno l’America che lo vota, sia pure a giorni alterni e sia pure in modi discutibili, devono sentirsi parte di un retaggio che ha a che vedere con la stessa storia e la stessa geografia (anche se troppe volte se lo dimenticano).
Ne deriva una giostra piuttosto disunita. Perfino le nostre due piazze delle scorse ore, convocate per esprimere un comune sdegno verso gli eccessi del governo Netanyahu, hanno dato vita a parole d’ordine e propositi di segno assai diverso. Come a ricordarci che anche su quegli spartiti su cui dovremmo suonare le stesse note finiamo per dar voce a musiche e composizioni tutt’altro che armoniose. Segno che ogni volta che affrontiamo la globalizzazione ci muoviamo in ordine sparso. Pur con le migliori intenzioni.
Il fatto è che se mettiamo insieme tutte queste convinzioni e stati d’animo finiamo per disperdere l’idea stessa dell’Occidente. Un’idea che sopporta molte differenze, e anzi se ne nutre, ma deve pur sempre cercare di ricondurre tutte queste sue peculiarità all’interno di un quadro comune. O almeno ragionevolmente comune. E invece è proprio la molteplicità dei nostri approcci e delle nostre interpretazioni di noi stessi che infine ci fa uscire dai percorsi di una volta. Fino a riverberare l’immagine di un Occidente pirandelliano, che è uno, nessuno e centomila.
Forse a questo punto il problema è ben oltre la portata della nostra diplomazia e della nostra buona volontà. Così, può essere che l’ordine sparso verso cui ci siamo incamminati sia oramai il destino che ci aspetta. O magari invece potrà capitare che il nuovo pontefice, che ovviamente non può essere interessato solo a noi, riesca dall’alto del suo universalismo a farci ritrovare una ragione per essere quel che siamo stati negli attimi migliori della nostra storia. Sarebbe curioso, e magari anche paradossale. Ma sarebbe anche assai benefico. E forse, chissà, sarà proprio una parola pronunciata contemporaneamente dentro e fuori dai nostri confini a ridare un senso a quel che siamo". (di Marco Follini)
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(Adnkronos) - La Germania sta elaborando piani per espandere rapidamente la sua rete di bunker e rifugi a prova di bomba. Lo ha reso noto Ralph Tiesler, direttore dell'Ufficio federale per la protezione civile e l'assistenza in caso di catastrofi (Bbk), avvertendo che lo Stato deve essere preparato a un attacco da parte della Russia entro i prossimi quattro anni e spiegando che la più grande economia europea deve rendersi conto della realtà del conflitto e che, nella sua situazione attuale, la Germania non è adeguatamente preparata.
"Per molto tempo, in Germania si è diffusa la convinzione che la guerra non fosse uno scenario per cui dovessimo prepararci. La situazione è cambiato. Siamo preoccupati per il rischio di una grande guerra di aggressione in Europa", ha dichiarato Tiesler alla Süddeutsche Zeitung, chiedendo uno sforzo nazionale per individuare e trasformare tunnel, stazioni della metropolitana, garage sotterranei, parcheggi e cantine di edifici pubblici in rifugi protettivi per "creare rapidamente spazio per 1 milione di persone".
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(Adnkronos) - Sara Errani e Jasmine Paolini in finale nel doppio al Roland Garros 2025. Oggi, domenica 8 giugno, le due tenniste azzurre sfidano la coppia formata dalla kazaka Anna Danilina e dalla serba Aleksandra Krunic nell'ultimo atto del tabellone di doppio femminile dello Slam parigino. Errani e Paolini sono arrivate in finale a Parigi dopo aver superato le russe Mirra Andreeva e Diana Shnaider in semifinale.
Le due azzurre sono reduci dal trionfo agli Internazionali d'Italia, dove a Roma, sulla terra del Foro Italico, hanno vinto il torneo nel doppio femminile. Nello stesso Masters 1000 Paolini ha anche vinto il tabellone singolare femminile, dove ha battuto in finale Coco Gauff, fresca vincitrice del Roland Garros 2025.
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(Adnkronos) - Lui si chiama Francesco Cesare Casùla. Oggi ha 92 primavere ed è uno storico di lungo corso, avendo guidato, per oltre 30 anni, l'Istituto dell'Europa Mediterranea legato al CNR. La sua teoria, frutto di studi approfonditi, è più che una provocazione: lo Stato italiano sarebbe nato molto prima del 17 marzo del 1861. Secondo Casùla infatti l'Italia avrebbe le sue radici nel Regno di Sardegna e sarebbe giuridicamente e territorialmente sorta il 19 giugno 1324 sul colle di Bonaria a Cagliari. "È incredibile pensare che un popolo possa vivere senza sapere qual è la pentola in cui si trova", afferma Casùla, evidenziando come la storia dello Stato italiano sia stata spesso raccontata in modo frammentario e convenzionale, senza un vero approfondimento delle sue origini.
La sua dottrina, chiamata dottrina della Statualità, unisce la storia alla giurisprudenza e propone una visione scientifica della storia, una visione che, secondo Casùla, dovrebbe essere diffusa non solo in Italia ma anche in Europa. "La mia dottrina è scientifica, se la dò in mano a un cinese o a un americano, il risultato è lo stesso", spiega. L'impatto di questa nuova prospettiva sulla società potrebbe essere significativo. Comprendere le vere origini dello Stato italiano potrebbe portare a una maggiore consapevolezza storica e identitaria tra gli italiani, un passo importante in un'epoca in cui le identità nazionali sono spesso messe in discussione. "Tutti gli uomini al mondo nascono volenti o nolenti dentro uno Stato", sottolinea Casùla, evidenziando l'importanza di riconoscere e comprendere le proprie radici storiche.
Guardando al futuro, la dottrina di Casùla potrebbe aprire nuove prospettive nel mercato della cultura e dell'educazione civica. Potrebbe stimolare un rinnovato interesse per la storia italiana, non solo tra gli accademici ma anche tra il grande pubblico. "Vorrei, prima di morire, che la mia Statualità sia immessa nel panorama sociale italiano", afferma lo storico, sperando che la sua visione possa essere accolta e diffusa. Le sue idee, sebbene rivoluzionarie, potrebbero trovare terreno fertile in un'Italia che cerca di riscoprire e valorizzare la propria identità. "Non voglio vincere, voglio solo far sapere che esiste una storia di scienza e non di convenienza", conclude Casùla, lanciando un appello affinché il suo pensiero venga conosciuto, recepito e anche discusso.
Leggi tutto: La tesi dello studioso: "Lo Stato italiano è nato in Sardegna il 19 giugno 1324"
(Adnkronos) - Su Rai 1 torna 'Reazione a Catena', il game show che mette alla prova l’intuito, la prontezza e la padronanza della lingua italiana dei concorrenti. L’appuntamento con Pino Insegno è a partire da oggi, domenica 8 giugno, tutti i giorni alle 18.45.
Giunto alla 19esima edizione, il programma condotto da Pino Insegno avrà una scenografia completamente rinnovata e nuove prove, che si aggiungeranno a quelle già conosciute e apprezzate dal pubblico. In ogni puntata due squadre, composte da tre giocatori, si sfideranno tra 'Catene musicali', 'Una tira l’altra' e 'Intese vincenti', con la novità dei giochi de 'Le parole mancanti' (in cui si devono indovinare le parole che mancano per completare una notizia) e de 'La sillaba fortunata' (dove la sorte si affianca all’acume per arrivare alla soluzione).
La squadra vincente cercherà poi di conquistare il montepremi accumulato con la prova finale che dà il titolo al programma: 'Reazione a catena'.
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(Adnkronos) - Un candidato alla presidenza colombiana è stato colpito tre volte, due delle quali alla testa, durante un evento della sua campagna elettorale nella capitale Bogotà. Miguel Uribe Turbay è stato aggredito ieri mentre si rivolgeva a una piccola folla in un parco. La polizia ha arrestato sul posto un sospetto quindicenne, secondo quanto riportato dai media locali.
La moglie di Uribe, Maria Claudia Tarazona, ha chiesto alla nazione di pregare per la sua sopravvivenza. "Miguel sta lottando per la vita. Chiediamo a Dio di guidare le mani dei medici che lo stanno curando", ha detto. Il partito Centro Democratico di Uribe ha condannato l'attacco, affermando che mette in pericolo "la democrazia e la libertà in Colombia".
(Adnkronos) - La Germania sfida la Francia nella finale per il terzo e quarto posto di Nations League. Oggi, domenica 8 giugno, i tedeschi affrontano i transalpini nella finalina della competizione per Nazionali alla MHPArena di Stoccarda. La squadra di Nagelsmann arriva all'appuntamento dopo essere stata eliminata dal Portogallo in semifinale, mentre quella di Deschamps si è arresa alla Spagna, in un match pirotecnico terminato 5-4.
La sfida tra Germania e Francia è in programma oggi, domenica 8 giugno, alle ore 15. Ecco le probabili formazioni:
Germania (4-3-3): Ter Stegen; Anton, Tah, Koch; Kimmich, Goretzka, Mittelstadt; Sanè, Wirtz, Woltemade. All. Nagelsmann
Francia (4-3-3): Maignan; Malo Gusto, Konatè, Lenglet, Theo Hernandez; Koné, Rabiot; Cherki, Dembélé, Barcola; Mbappé. All. Deschamps
Germania-Francia sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali di Sky Sport, ma visibile anche in chiaro su Cielo. Il match sarà disponibile in streaming sull'app SkyGo, su NOW e su RaiPlay.
Leggi tutto: Germania-Francia: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv (in chiaro)
(Adnkronos) - Spagna e Portogallo si affrontano nella finale di Nations League 2025. Oggi, domenica 8 giugno, la Nazionale iberica affronta quella lusitana nell'ultimo atto della competizione all'Allianz Arena di Monaco di Baviera. La squadra di De la Fuente arriva all'appuntamento dopo aver eliminato la Francia in semifinale, in un match pirotecnico terminato 5-4, mentre il Portogallo ha superato i 'padroni di casa' della Germania.
La sfida tra Spagna e Portogallo è in programma oggi, domenica 8 giugno, alle ore 21. Ecco le probabili formazioni:
Portogallo (4-3-3): Costa; Neves, Dias, Inacio, Mendes; Silva, Neves, Fernandes; Trincao, Ronaldo, Neto. Ct. Martinez
Spagna (4-3-3): Simon; Porro, Le Normand, Huijsen, Cucurella; Merino, Zubimendi, Pedri; Yamal, Oyarzabal, Williams. Ct: De la Fuente
Spagna-Portogallo sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali di Sky Sport, ma visibile anche in chiaro su Rai 2 e su Cielo. Il match sarà disponibile in streaming sull'app SkyGo, su NOW e su RaiPlay.
Leggi tutto: Spagna-Portogallo: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv (in chiaro)
(Adnkronos) - Sara Errani e Jasmine Paolini in finale al Roland Garros 2025. oggi, domenica 8 giugno, le tenniste azzurre sfidano la coppia formata dalla kazaka Anna Danilina e dalla serba Aleksandra Krunic nell'ultimo atto del tabellone di doppio femminile dello Slam parigino. Errani e Paolini, reduci dal trionfo agli Internazionali di Roma, sono arrivate in finale a Parigi dopo aver superato le russe Mirra Andreeva e Diana Shnaider in semifinale.
La finale di doppio di Errani e Paolini al Roland Garros 2025 è in programma oggi, domenica 8 giugno, alle ore 11. Tra le due coppie di tenniste non ci sono precedenti, con quello di Parigi che sarà dunque il primo incontro della loro carriera.
Errani/Paolini-Danilina/Krunic, finale di doppio del Roland Garros 2025, sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali Eurosport, visibili tramite abbonamento Sky. La sfida sarà disponibile anche in streaming sull'app SkyGo, su NOW, Dazn, Timvision e Discovery+.
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