(Adnkronos) - L’ambasciata d’Italia a Tel Aviv sta seguendo il caso del sacerdote italiano don Nandino Capovilla bloccato oggi in entrata in Israele all’aeroporto di Tel Aviv e fatto oggetto di un decreto di espulsione.
Don Capovilla, sacerdote di Pax Christi, era in viaggio per la Terrasanta assieme a un gruppo di pellegrini cristiani in arrivo da Roma e da Venezia. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha chiesto ai diplomatici dell’ambasciata d’Italia di seguire il caso con le autorità israeliane, si legge in una nota della Farnesina.
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(Adnkronos) - "Von der Leyen può portare da bere e non di più al vertice Putin-Trump...''. La stoccata alla presidente della Commissione Ue arriva da Matteo Salvini, oggi ospite al Caffè della Versiliana di Marina di Pietrasanta.
''Se l'Europa c'è o non c'è - ha continuato Salvini - conta assolutamente men che zero. E questo è frustrante perché a me piacerebbe un'Europa che conta qualcosa. Ma fino a che c'è la signora von der Leyen, che si preoccupa di svendere le spiagge e di cambiare le caldaie...", ha rimarcato parlando del summit di Ferragosto in Alaska per provare a mettere fine al conflitto in Ucraina
''L'Europa - ha poi rincarato la dose - si occupa del green deal. Mi permetto di dirlo, il green deal, vi cito il ragionier Fantozzi, 'è una cagata pazzesca' che dovrebbe essere azzerata domani mattina perché sta massacrando le nostre imprese''.
Leggi tutto: Salvini vs von der Leyen: "Vertice Putin-Trump? Lei può portare solo da bere..."
(Adnkronos) - "Se le persone" del cluster di botulino, nato a Diamante "sono state rimandate a casa evidentemente qualche errore è stato commesso". Così all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova in relazione ai 10 indagati dalla procura di Paola. "Aspettiamo le indagini, ma se una persona si presenta in un pronto soccorso con i sintomi evidenti e tipici di intossicazione da tossina botulinica - annebbiamento visivo e vista doppia, ptosi palpebrale, difficoltà nella parola con segni evidenti della paralisi - ecco ci sono pochi dubbi che ci troviamo di fronte al botulino". "Difficile pensare che chi lavora in un pronto soccorso possa non riconoscerli ma dobbiamo anche dire che dipende dalla presentazione clinica dei sintomi" aggiunge.
Sul caso "sta indagando la Procura e si vedranno le responsabilità. Serve però sensibilizzare ulteriormente i sanitari sui sintomi, saperli riconoscere subito. Se poi si usa il siero la prognosi è buona, se guardiamo i dati della letalità del botulino, dal 2000 al 2020 la letalità è del 3% quindi sono stati gestiti bene. Serve prevenzione a 360 gradi", conclude.
Leggi tutto: Botulino, Bassetti su medici indagati: "Come si fa a non riconoscere sintomi?"
(Adnkronos) - "Siamo all'inizio di una nuova fase dei combattimento a Gaza in linea con la decisione del governo", ha affermato il capo di stato maggiore dell'Idf, Eyal Zamir che la scorsa settimana non aveva nascosto le sue critiche all'operazione per l'occupazione della Striscia che, aveva detto, avrebbe "trascinato Israele in un buco nero". Tutte le opzioni presentate al gabinetto di sicurezza sull'operazione "hanno come obiettivo la sconfitta di Hamas", ha aggiunto l'alto ufficiale, dopo che era stato criticato per aver citato come rischio collaterale dell'occupazione la messa a rischio degli ostaggi israeliani ancora sequestrati da Hamas.
"Svilupperemo i metodi migliori sulla base degli obiettivi definiti mantenendo professionalità e i principi che guidano le nostre azioni. Procederemo sulla base della prontezza delle forze e delle armi, con in mente gli ostaggi, faremo il possibile per garantire che rimangano in vita e per portarli a casa", ha precisato, nel corso di un intervento sulla valutazione delle forze. I piani alternativi presentati al governo "avevano comunque come obiettivo la sconfitta di Hamas, con la piena comprensione di tutte le implicazioni".
"L'Idf sa come prendere il controllo di Gaza City, proprio come sapeva come prendere quello di Khan Younis o di Rafah. Le nostre forze hanno effettuato manovre in passato nella città e sappiamo come rifarlo", ha aggiunto, sollecitando tuttavia la possibilità di concedere "respiro" ai militari e ai riservisti per poter continuare le operazioni a Gaza "nel modo più efficace e ottimale, preservando le forze per il futuro".
Leggi tutto: Gaza, comandante Idf: "Al via nuova fase combattimenti come deciso da governo"
(Adnkronos) - "Siamo all'inizio di una nuova fase dei combattimento a Gaza in linea con la decisione del governo", ha affermato il capo di stato maggiore dell'Idf, Eyal Zamir che la scorsa settimana non aveva nascosto le sue critiche all'operazione per l'occupazione della Striscia che, aveva detto, avrebbe "trascinato Israele in un buco nero". Tutte le opzioni presentate al gabinetto di sicurezza sull'operazione "hanno come obiettivo la sconfitta di Hamas", ha aggiunto l'alto ufficiale, dopo che era stato criticato per aver citato come rischio collaterale dell'occupazione la messa a rischio degli ostaggi israeliani ancora sequestrati da Hamas.
"Svilupperemo i metodi migliori sulla base degli obiettivi definiti mantenendo professionalità e i principi che guidano le nostre azioni. Procederemo sulla base della prontezza delle forze e delle armi, con in mente gli ostaggi, faremo il possibile per garantire che rimangano in vita e per portarli a casa", ha precisato, nel corso di un intervento sulla valutazione delle forze. I piani alternativi presentati al governo "avevano comunque come obiettivo la sconfitta di Hamas, con la piena comprensione di tutte le implicazioni".
"L'Idf sa come prendere il controllo di Gaza City, proprio come sapeva come prendere quello di Khan Younis o di Rafah. Le nostre forze hanno effettuato manovre in passato nella città e sappiamo come rifarlo", ha aggiunto, sollecitando tuttavia la possibilità di concedere "respiro" ai militari e ai riservisti per poter continuare le operazioni a Gaza "nel modo più efficace e ottimale, preservando le forze per il futuro".
"Siamo contrari a qualsiasi piano di occupazione di Gaza", ha poi detto. "Venerdì scorso, insieme a molti partner Ue e internazionali, abbiamo firmato una dichiarazione molto chiara su questo", ha aggiunto, sottolineando che "l'espansione delle operazioni militari metterebbe in pericolo altre migliaia di civili innocenti".
E ancora: "Siamo fermamente contrari a qualsiasi sfollamento di massa dei palestinesi. La nostra linea è chiara: fine della guerra, liberazione degli ostaggi e garanzia di pieno accesso dell’aiuto umanitario".
"Su questo lavoriamo duramente. Stiamo lanciando molti aiuti con aerei dell’aeronautica militare, o in collaborazione con gli Emirati Arabi Uniti", ha aggiunto il ministro. "Abbiamo raggiunto le 300 tonnellate di aiuti umanitari inviate nella Striscia con l’iniziativa “Food for Gaza”."
(Adnkronos) - "Siamo all'inizio di una nuova fase dei combattimento a Gaza in linea con la decisione del governo", ha affermato il capo di stato maggiore dell'Idf, Eyal Zamir che la scorsa settimana non aveva nascosto le sue critiche all'operazione per l'occupazione della Striscia che, aveva detto, avrebbe "trascinato Israele in un buco nero". Tutte le opzioni presentate al gabinetto di sicurezza sull'operazione "hanno come obiettivo la sconfitta di Hamas", ha aggiunto l'alto ufficiale, dopo che era stato criticato per aver citato come rischio collaterale dell'occupazione la messa a rischio degli ostaggi israeliani ancora sequestrati da Hamas.
"Svilupperemo i metodi migliori sulla base degli obiettivi definiti mantenendo professionalità e i principi che guidano le nostre azioni. Procederemo sulla base della prontezza delle forze e delle armi, con in mente gli ostaggi, faremo il possibile per garantire che rimangano in vita e per portarli a casa", ha precisato, nel corso di un intervento sulla valutazione delle forze. I piani alternativi presentati al governo "avevano comunque come obiettivo la sconfitta di Hamas, con la piena comprensione di tutte le implicazioni".
"L'Idf sa come prendere il controllo di Gaza City, proprio come sapeva come prendere quello di Khan Younis o di Rafah. Le nostre forze hanno effettuato manovre in passato nella città e sappiamo come rifarlo", ha aggiunto, sollecitando tuttavia la possibilità di concedere "respiro" ai militari e ai riservisti per poter continuare le operazioni a Gaza "nel modo più efficace e ottimale, preservando le forze per il futuro".
"Siamo aperti al riconoscimento della Palestina, ma dobbiamo lavorare alla costruzione di uno Stato palestinese", ha intanto affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel suo intervento sul Medio Oriente alla riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi dell'Ue, precisando che "la Cisgiordania e Gaza devono essere riunificate, senza alcun ruolo per Hamas" e che "l'Autorità Palestinese è il nostro unico partner".
"L'Italia ha portato proposte concrete e operative alla Conferenza di New York sulla soluzione a due Stati, co-presiedendo il gruppo di lavoro sulla Sicurezza", ha aggiunto il ministro, ribadendo che l'Italia "sostiene pienamente il piano egiziano per la ricostruzione di Gaza", di cui ha Tajani ha parlato più volte con la controparte, Badr Abdelatty.
"Siamo contrari a qualsiasi piano di occupazione di Gaza", ha poi detto. "Venerdì scorso, insieme a molti partner Ue e internazionali, abbiamo firmato una dichiarazione molto chiara su questo", ha aggiunto, sottolineando che "l'espansione delle operazioni militari metterebbe in pericolo altre migliaia di civili innocenti".
"Qualsiasi tentativo di annettere parti di Gaza o della Cisgiordania non fa che rafforzare la causa terroristica di Hamas e minare il percorso verso uno Stato palestinese", ha continuato Tajani.
"Sul processo di pace, il nostro obiettivo è riavviare il processo politico verso due Stati che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza", ha detto ancora, aggiungendo: "Siamo pronti a prendere in considerazione nuove sanzioni contro i coloni violenti".
E ancora: "Siamo fermamente contrari a qualsiasi sfollamento di massa dei palestinesi. La nostra linea è chiara: fine della guerra, liberazione degli ostaggi e garanzia di pieno accesso dell’aiuto umanitario".
"Su questo lavoriamo duramente. Stiamo lanciando molti aiuti con aerei dell’aeronautica militare, o in collaborazione con gli Emirati Arabi Uniti", ha aggiunto il ministro. "Abbiamo raggiunto le 300 tonnellate di aiuti umanitari inviate nella Striscia con l’iniziativa “Food for Gaza”.
(Adnkronos) - Nicola Pietrangeli non 'rosica' per Jannik Sinner. L'ex tennista azzurro più volte è stato protagonista di uscite un po' infelici nei confronti del numero uno del mondo, che sembravano volerne sminuire gli straordinari successi. Niente di tutto ciò però. Oggi, lunedì 11 agosto, Pietrangeli ha voluto mettere fine alle polemiche e a ogni voce, chiarendo una volta per tutte la sua posizione e ribadendo la sua stima per Sinner.
"Durante alcune interviste mi cambiano le parole, basta così", ha detto Pietrangeli a SuperTennis, "quello che io veramente non capisco è come la gente possa pensare che io voglia parlare male di Sinner perché 'rosico'. Ma perché? Perché dovrei parlarne male? Ma come si permettono? Ma chi li conosce?".
Leggi tutto: Pietrangeli 'rosica' per Sinner? Lui non ci sta: "Mi cambiano le parole"
(Adnkronos) - La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto questo pomeriggio una conversazione telefonica con il presidente della Palestina, Mahmoud Abbas che ha tenuto a esprimere un sincero apprezzamento per il ruolo, nelle sue parole, “fondamentale” dell’Italia per il sostegno umanitario sinora assicurato e per le posizioni assunte.
Il colloquio, si legge in una nota di Palazzo Chigi, ha in particolare permesso alla presidente Meloni di condividere la profonda preoccupazione per le recenti decisioni israeliane che appaiono andare verso un’ulteriore escalation militare e ribadire come la situazione umanitaria a Gaza sia ingiustificabile e inaccettabile. In tale quadro, il presidente del Consiglio ha sottolineato ancora una volta la necessità di giungere immediatamente alla fine delle ostilità per poter continuare a fornire assistenza umanitaria a una popolazione civile allo stremo e condiviso con il presidente Abbas come Hamas debba rilasciare tutti gli ostaggi e accettare che non potrà avere un futuro nel governo della Striscia.
Meloni ha anche riaffermato l’impegno italiano sul versante umanitario, attraverso l’iniziativa Food for Gaza, inclusi i lanci aerei di queste ore e l’evacuazione, ad oggi, di oltre 150 bambini bisognosi di cure, annunciando alpPresidente Abbas l’arrivo in Italia, nei prossimi giorni, di altri bambini che necessitano di cure mediche. Nel corso della conversazione, la presidente del Consiglio ha infine confermato che l’Italia è pronta a fare la sua parte per la stabilizzazione e la ricostruzione di Gaza, riaffermando la necessità di lavorare a un processo politico che conduca ad una pace giusta e duratura in Medio Oriente attraverso la soluzione dei due Stati. Nel congedarsi i due leader si sono dati appuntamento a New York, in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
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(Adnkronos) - 'Pomeriggio cinque' cambia nome e diventa 'Dentro la notizia'. L'annuncio è arrivato a sorpresa, direttamente dal nuovo padrone di casa, Gianluigi Nuzzi attraverso un video pubblicato sui suoi profili social. Nuzzi si è mostrato all'interno dello studio ancora in fase di allestimento, svelando in anteprima i dettagli di un progetto che promette di cambiare radicalmente l'approccio all'informazione pomeridiana della rete ammiraglia Mediaset.
"Sono qui nel nuovo studio che ospiterà il programma di informazione tutti i pomeriggi su Canale 5", ha esordito il giornalista. "Le scenografie le dobbiamo ancora allestire, il titolo però non è più una sorpresa da questo momento, perché si chiamerà 'Dentro la Notizia'".
Le parole di Nuzzi sembrano segnare un distacco dalla formula dell'infotainment per abbracciare un approccio più giornalistico e investigativo, marchio di fabbrica del conduttore di 'Quarto Grado' . "Insieme entreremo nei racconti delle notizie che ogni giorno, come un mosaico, compongono il nostro Paese", ha spiegato. "Tutti i pezzettini devono arrivare bene insieme e così noi arriveremo alla verità". L'appuntamento per i telespettatori è fissato per tutti i giorni, a partire dalle ore 17:00 , su Canale 5.
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(Adnkronos) - Gianluigi Donnarumma è sempre più vicino a lasciare il Paris Saint Germain dopo quattro anni. Il 26enne portiere campano non è infatti stato convocato oggi, martedì 11 agosto, per la finale della Supercoppa europea in programma mercoledì 13 agosto a Udine contro il Tottenham. Come riportato dall'Equipe, Luis Enrique ha deciso di non portare con sé il numero uno azzurro, assoluto protagonista nella vittoria dell'ultima Champions League dei parigini.
In porta il Psg schiererà il nuovo acquisto Lucas Chevalier, arrivato dal Lille pochi giorni fa per ben 55 milioni di euro, su esplicita richiesta di Luis Enrique. Il tecnico spagnolo voleva un portiere abile a giocare con i piedi per far ripartire velocemente la manovra, magari saltando la prima linea di pressione e aiutando nel palleggio. Un gioco non molto nelle corde di Donnarumma, che ora dovrà trovarsi una nuova squadra.
Su di lui ci sono club di Premier League, tra cui il Manchester City che potrebbe salutare Ederson, ma anche interessamenti dall'Italia, con Juventus e Inter che in passato si erano informate sulla situazione dell'ex portiere del Milan.
Leggi tutto: Donnarumma, il Psg non lo convoca per la Supercoppa: addio vicino
(Adnkronos) - "Il presidente Macron mi decorerà a settembre, è un evento straordinario per me". Così Ali Akbar, ultimo strillone di Parigi e forse d’Europa, ha raccontato al corrispondente del Tg1 Gennaro Sangiuliano, la notizia del riconoscimento che riceverà il mese prossimo: l’Ordine al Merito, una delle più alte onorificenze francesi.
Akbar, 72 anni, ha aggiunto: "Ogni giorno inizio a lavorare alle 13. Una volta ho incontrato Elton John, mi ha invitato a bere il tè con lui". Nato a Rawalpindi, in Pakistan, e arrivato in Francia negli anni Settanta, da oltre mezzo secolo percorre le strade e i caffè di Saint-Germain con i quotidiani sotto braccio, vendendo soprattutto copie di Le Monde. Figura amata e familiare nel quartiere, Akbar è diventato parte del paesaggio culturale della Rive Gauche. Macron stesso, quando era studente a Sciences Po, comprava giornali da lui.
Leggi tutto: Francia, l'ultimo strillone di Parigi decorato da Macron: il suo racconto al Tg1
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