(Adnkronos) - Andrea Sempio, indagato per l'omicidio di Garlasco, è arrivato poco prima delle 15 insieme ai suoi legali, Liborio Cataliotti, Angela Taccia e al consulente tecnico Armando Palmegiani nella Clinica Mangiagalli di Milano "per fare delle misurazioni antropometriche" nell'ambito della nuova consulenza che la Procura di Pavia ha affidato all'antropologa forense Cristina Cattaneo. Da quando emerge - la notizia è stata diffusa dalla trasmissione tv 'Dentro la notizia' in onda su Canale 5 - le misurazioni antropometriche riguarderebbero tutto il corpo: caviglie, piedi, arti superiori, statura e peso. Si tratta di elementi che dovranno essere confrontati con le ferite trovate sul corpo di Chiara Poggi e con la Bpa del Ris di Cagliari.
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(Adnkronos) - Andrea Sempio, indagato per il delitto Garlasco, è arrivato poco prima delle 15 insieme ai suoi legali, Liborio Cataliotti, Angela Taccia e al consulente tecnico Armando Palmegiani nella Clinica Mangiagalli di Milano "per fare delle misurazioni antropometriche" nell'ambito della nuova consulenza che la Procura di Pavia ha affidato all'antropologa forense Cristina Cattaneo.
Da quando emerge - la notizia è stata diffusa dalla trasmissione tv 'Dentro la notizia' in onda su Canale 5 - le misurazioni antropometriche hanno riguardato tutto il corpo: caviglie, piedi, arti superiori, statura e peso. Si tratta di elementi che dovranno essere confrontati con le ferite trovate sul corpo di Chiara Poggi e con la Bpa del Ris di Cagliari e che serviranno a chiarire la dinamica del delitto di Garlasco.
"Sono assolutamente tranquillo, tutto bene", ha detto Sempio lasciando, dopo circa tre ore, l'istituto di Medicina legale. Mentre il legale ha aggiunto che "Andrea ha acconsentito spontaneamente, e senza rifiutarsi, a farsi prendere le misurazioni corporee dimostrando piena collaborazione". Agli approfondimenti hanno preso parte anche il consulente tecnico Armando Palmegiani oltre ai difensori Liborio Cataliotti e Angela Taccia.
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(Adnkronos) - "Al 2035 avremo l'uscita dal mercato del lavoro di 6 milioni di addetti, l'ossatura dei mestieri in Italia, che hanno ottenuto il trasferimento delle competenze attraverso i canali informali. A oggi gli strumenti di placement, come l'apprendistato e i tirocini, sono sottoutilizzati. E' necessario puntare sulla formazione permanente, basata sui fabbisogni, con la cooperazione di tutti gli attori coinvolti". Così, intervenendo alla convention nazionale dei consulenti del lavoro, Natale Forlani, presidente dell'Inapp, analizzando la situazione del mercato del lavoro.
Secondo Forlani, quindi, è necessario che al termine "del programma Gol si faccia il punto sulle criticità e sui risultati positivi, senza se e senza ma, guardando agli interessi del Paese", con l'auspicio che i soggetti coinvolti "non guardino all'assistenza dello Stato ma piuttosto mettendo in campo responsabilità e innovazione sociale per fronteggiare le prossime sfide che abbiamo di fronte", conclude.
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(Adnkronos) - “In 45 anni, da quando è stato ucciso Piersanti Mattarella, non ho mai sentito parlare di questo guanto. Mai. Glielo posso assicurare”. A parlare con l’Adnkronos è Bruno Contrada, l’ex numero 2 del Sisde, che il 6 gennaio del 1980, quando fu ucciso il presidente della Regione, era a capo della Squadra mobile di Palermo, ad interim, dopo l’uccisione di Boris Giuliano. “Io facevo sia il dirigente della Criminalpol che il capo della Mobile – racconta Contrada che oggi ha 94 anni - Dopo poco tempo prese il mio posto Giuseppe Impallomeni, che fu portato dal questore Vincenzo Immordino, per sostituire Boris Giuliano. Una nomina avvenuta contro il mio parere”.
Contrada non andò sul luogo dell’omicidio, quella mattina del 6 gennaio 1980. Ma nell’estate di quell’anno raggiunse la vedova di Piersanti Mattarella, che era in vacanza a Londra. “Fu il questore di allora a chiedermi di andare a Londra per mostrare alla vedova, Irma Chiazzese, una foto. Quella di Salvatore Inzerillo. Era stato pochi giorni dopo l’omicidio del Procuratore Gaetano Costa. E la signora disse: ‘Lo escludo che sia stato lui a sparare’. Io, temendo che avesse paura, la rassicurai e le dissi: ‘Non lo dirò mai a nessuno se lo ha riconosciuto’ ma lei insistette e disse che non era lui. Così me ne tornai a Palermo”.
Poi, parlando dell’ex Prefetto Filippo Piritore, finito ai domiciliari, dice: “Non è mai stato alle mie dirette dipendenze. E soprattutto non eravamo amici. Io ero alla Criminalpol e ad interim alla Mobile”. Secondo la Procura di Palermo i rapporti tra i due erano ottimi al punto che Piritore avrebbe invitato Contrada al battesimo della figlia, nata nel febbraio del 1980.
“Non ricordo assolutamente di essere andato al battesimo della figlia di Piritore”, dice Contrada. “Magari mi avrà invitato ma non sono andato, assolutamente. Né sono mai stato a casa sua o lui a casa mia”. E poi parla di una fotografia con i funzionari della Squadra mobile di allora, e ribadisce: “E Piritore non c’era”.
Dopo l’omicidio, Bruno Contrada ebbe dei contatti con l’allora pm che coordinava l’inchiesta sull’omicidio Mattarella, Pietro Grasso. “Ho avuto dei contatti con Grasso, mi pare che gli consegnai un rapporto giudiziario, in particolare sugli appalti sulle scuole”. Poi, tornando a parlare di Piritore ribadisce: “Non ho alcun elemento per dire che lui avrebbe depistato le indagini, se solo avessi avuto la minima idea lo avrei denunciato io alla Procura…”. (di Elvira Terranova)
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(Adnkronos) - Avis Budget Group ha annunciato il debutto europeo di Avis First, l’innovativo servizio premium pensato per rivoluzionare l’esperienza di noleggio auto dei viaggiatori più esigenti. A partire dal 22 ottobre 2025, negli aeroporti di Roma Fiumicino, Ginevra e Zurigo Kloten, Avis First elimina code e le attese, offrendo un viaggio esclusivo e personalizzato fin dal momento dell’arrivo. Il servizio verrà presto attivato anche in altre location. “In Avis Budget Group abbiamo intrapreso un percorso di trasformazione ambizioso. Il nostro obiettivo è ridefinire il settore dell’autonoleggio attraverso l’innovazione, con un approccio sempre più incentrato sul cliente”, ha dichiarato Anna Pawlak-Kuliga, President International. “Vogliamo restituire ai nostri clienti il loro tempo prezioso e portare l’intera esperienza di viaggio a un livello superiore”.
“Avis First non è un semplice upgrade. E' un modo completamente nuovo di concepire l’inizio e la fine di un viaggio per chi cerca un’esperienza premium”, ha aggiunto James Adams, VP Chief Commercial Officer, International. “Abbiamo ascoltato i nostri clienti – viaggiatori che apprezzano servizi di alto livello e per i quali ogni minuto è prezioso, ma anche famiglie che desiderano la massima comodità – e abbiamo creato un servizio che offre praticità e tranquillità senza precedenti”.
Avis First introduce un vero e proprio servizio in stile concierge: i viaggiatori vengono accolti direttamente agli arrivi da un referente Avis dedicato, che li accompagna personalmente alla loro BMW premium – una sofisticata Serie 3, 4 o 5, oppure un lussuoso e versatile SUV X3 o X5 – parcheggiata a pochi passi dal terminal. Questo servizio su misura assicura un passaggio immediato e senza stress dall’aereo all’auto, permettendo ai clienti di saltare completamente i tradizionali banchi di noleggio. Alex Zouaghi, content creator specializzato in viaggi, commenta: “Per chi come me viaggia per lavoro, l’ultima cosa che si desidera atterrando in un nuovo Paese è perdere tempo per capire come ritirare l’auto a noleggio. Ho sempre i minuti contati, quindi alcuni trucchi sono fondamentali: come avere tutti i documenti (patente, assicurazione, dati di pagamento) salvati in una cartella sul telefono o, ancora meglio, nell'app della compagnia di noleggio. Bus navetta, cambi di terminal, la ricerca del parcheggio giusto sai che prima o poi ce la farai, ma non avete idea di quante volte ho desiderato una sorta di ‘speedy boarding’ anche per il noleggio auto: per arrivare dritto al veicolo, accendere il motore e partire. L’attesa è finita. Avis First ha lanciato un servizio di noleggio con concierge che ti porta dall’aereo al posto di guida in un attimo”.
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(Adnkronos) - L'Unione Europea ha formalmente contestato a Meta e TikTok la violazione dei propri obblighi di trasparenza, a seguito di un'indagine che potrebbe culminare in sanzioni di notevole entità.
L'indagine ha accertato che entrambe hanno violato l'obbligo di garantire ai ricercatori un accesso adeguato ai dati pubblici, previsto dal Digital Services Act (Dsa). La Commissione Europea ha anche accertato, sempre in via provvisoria, che Meta, sia per Instagram che per Facebook, ha violato l'obbligo di fornire agli utenti meccanismi semplici per segnalare contenuti illegali e di consentire loro di contestare efficacemente le decisioni di moderazione dei contenuti.
Le conclusioni preliminari della Commissione indicano che Facebook, Instagram e TikTok potrebbero aver messo in atto procedure e strumenti onerosi per consentire ai ricercatori di richiedere l'accesso ai dati pubblici. Queste barriere lasciano ai ricercatori dati parziali o inaffidabili, cosa che influisce sulla loro capacità di condurre ricerche, ad esempio per quanto riguarda l'esposizione degli utenti, compresi i minori, a contenuti illegali o dannosi.
Consentire ai ricercatori l'accesso ai dati delle piattaforme, sottolinea l'esecutivo Ue, è un obbligo di trasparenza essenziale previsto dal Dsa, poiché permette un controllo pubblico sul potenziale impatto delle piattaforme sulla salute fisica e mentale degli utenti.
Per quanto riguarda la sola Meta, né Facebook né Instagram, secondo la Commissione, offrono un meccanismo di notifica e azione "intuitivo" e "facilmente accessibile" per consentire agli utenti di segnalare contenuti illegali, come materiale pedopornografico o terroristico. I meccanismi applicati da Meta, secondo l'esecutivo Ue, sembrano imporre agli utenti diversi passaggi "inutili" e richieste aggiuntive. Inoltre, sia Facebook che Instagram sembrano utilizzare i cosiddetti dark pattern, vale a dire interfacce ingannevoli, per quanto riguarda i meccanismi di notifica e azione.
Queste pratiche, osserva la Commissione, possono creare confusione e dissuasione. I meccanismi di Meta per segnalare e rimuovere i contenuti illegali, secondo l'esecutivo Ue, potrebbero essere inefficaci. Per il Dsa, invece, i meccanismi di notifica e azione sono fondamentali per consentire agli utenti dell'Ue e ai segnalatori attendibili di informare le piattaforme online che determinati contenuti non sono conformi alle leggi Ue o nazionali. Le piattaforme online non beneficiano dell'esenzione di responsabilità prevista dal Dsa nei casi in cui non abbiano agito tempestivamente dopo essere state informate della presenza di contenuti illegali sui loro servizi.
Il Dsa garantisce inoltre agli utenti nell'Ue il diritto di contestare le decisioni di moderazione dei contenuti, quando le piattaforme rimuovono i loro contenuti o sospendono i loro account. Oggi, secondo i rilievi preliminari della Commissione, i meccanismi di ricorso contro le decisioni di Facebook e Instagram non sembrano consentire agli utenti di fornire spiegazioni o prove a sostegno dei propri ricorsi. Questo rende difficile, per gli utenti, spiegare perché non sono d'accordo con la decisione di Meta sui contenuti. Questo limita l'efficacia del meccanismo di ricorso.
Le opinioni della Commissione relative allo strumento di segnalazione, ai dark pattern e al meccanismo di reclamo di Meta si basano su un'indagine approfondita, che ha coinvolto anche la Coimisiún na Meán, il coordinatore dei servizi digitali irlandese, un'authority piuttosto attiva. Facebook, Instagram e TikTok possono esaminare i documenti contenuti nei fascicoli d'indagine della Commissione e hanno la facoltà di rispondere per iscritto alle conclusioni preliminari.
Le piattaforme possono adottare misure per porre rimedio alle violazioni. Parallelamente, verrà consultato il Comitato europeo per i servizi digitali. Se il parere preliminare della Commissione verrà confermato, l'esecutivo potrà emettere una decisione di non conformità, che può comportare una sanzione per un importo fino al 6% del fatturato annuo mondiale totale del fornitore. La Commissione può anche imporre sanzioni periodiche, per obbligare una piattaforma a mettersi in regola.
Nuove possibilità, sottolinea la Commissione, si apriranno per i ricercatori il 29 ottobre prossimo, con l'entrata in vigore dell'atto delegato sull'accesso ai dati, che garantirà l'accesso ai dati non pubblici provenienti da piattaforme online e motori di ricerca di grandi dimensioni, con l'obiettivo di rafforzarne la responsabilità e identificare i potenziali rischi derivanti dalle loro attività.
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(Adnkronos) - La rinosinusite cronica con poliposi nasale (CRSwNP) è una malattia infiammatoria complessa, caratterizzata dalla presenza di una persistente infiammazione della mucosa nasale accompagnata da noduli benigni chiamati polipi nasali. I polipi nasali possono ostruire le vie respiratorie a livello nasale e portare a difficoltà respiratorie, riduzione o perdita dell'olfatto, secrezione nasale, dolore al viso, disturbi del sonno e altri eventi avversi che impattano negativamente sulla qualità della vita. Per coloro che convivono con la malattia - a livello globale sono circa 320 milioni di persone - arrivano buone notizie con l'approvazione Ue dell'anticorpo monoclonale tezepelumab come terapia aggiuntiva ai corticosteroidi intranasali per il trattamento di pazienti adulti con rinosinusite cronica con poliposi nasale severa per i quali la terapia con corticosteroidi sistemici e/o l'intervento chirurgico non forniscono un controllo adeguato della malattia.
L'approvazione della Commissione europea - riporta una nota - segue il parere positivo del Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) e si basa sui risultati positivi dello studio di fase 3 Waypoint, presentati a San Diego in occasione del congresso congiunto American Academy of Allergy Asthma & Immunology (Aaaai)/World Allergy Organization (Wao) 2025 e pubblicati contestualmente sul 'New England Journal of Medicine'. Nello studio Waypoint, tezepelumab ha dimostrato una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante della dimensione dei polipi nasali, ha eliminato quasi completamente la necessità di intervento chirurgico e ha ridotto significativamente l'assunzione di corticosteroidi sistemici rispetto al placebo.
"La rinosinusite cronica con poliposi nasale è una patologia complessa e difficile da trattare, in quanto è spesso correlata a interventi chirurgici ripetuti e a un trattamento continuativo con corticosteroidi sistemici, entrambi associati a possibili eventi avversi seri. L'approvazione europea di tezepelumab - ha commentato Oliver Pfaar, Chair of the Section Rhinology and Allergy, Ent-Department, University Hospital Marburg, Philipps-Universität Marburg in Marburg, Germany e principal investigator dello studio Waypoint - fornisce alla comunità clinica una nuova e innovativa opzione terapeutica che ha dimostrato una riduzione clinicamente significativa e rilevante della dimensione dei polipi nasali, della gravità dei sintomi e della necessità di interventi chirurgici e di assumere corticosteroidi sistemici, rispetto al placebo".
"In Europa circa la metà dei pazienti con rinosinusite cronica con poliposi nasale rimane non controllata nonostante la terapia standard attualmente disponibil. Per tale motivo l'approvazione europea di tezepelumab rappresenta un passo avanti veramente rilevante per il trattamento di questa malattia complessa. Questa approvazione - ha dichiarato Ruud Dobber, Executive Vice President and President, BioPharmaceuticals Business Unit, AstraZeneca - estende i benefici e l'efficacia di tezepelumab oltre l’asma grave e conferma il valore del suo meccanismo d'azione innovativo basato sull'inibizione mirata della linfopoietina timica stromale (Tslp), intervenendo direttamente sull'infiammazione epiteliale alla sua origine".
Per molti pazienti con rinosinusite cronica con poliposi nasale non controllata, che manifestano frequentemente una ostruzione del flusso aereo e sintomi quali congestione e una difficoltà nella percezione degli odori, le attuali terapie come i corticosteroidi sistemici e interventi chirurgici ripetuti a livello dei seni paranasali, non garantiscono un sollievo duraturo. Tezepelumab - conclude la nota - è un anticorpo monoclonale, first-in-class, che inibisce l'azione della Tslp, una citochina epiteliale chiave nell'innescare la cascata infiammatoria e perpetuare l'infiammazione di tipo allergico, eosinofilico e altri tipi di infiammazione, correlate all'asma grave e ad altre patologie infiammatorie.
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(Adnkronos) - "E’ scomparso a causa di un malore improvviso, Giuliano Besson, imprenditore ed ex discesista della Valanga Azzurra. Aveva 75 anni". Lo rende noto oggi, venerdì 24 ottobre, la Fisi con un comunicato sul proprio sito ufficiale.
"Dopo l’addio agli sci aveva fondato il suo marchio d’abbigliamento e, di recente, scritto un’autobiografia -si legge su fisi.org-. Besson prese parte ai Giochi Olimpici invernali di Sapporo 1972, validi anche come Mondiali e fu la sua unica presenza olimpica. Si piazzò 11/o nella discesa libera, e sempre quell’anno, vinse il titolo italiano nella stessa specialità. In Coppa del Mondo ottenne il primo risultato di rilievo il 15 marzo dello stesso anno in Val Gardena, quando fu 7º sempre nella sua specialità preferita. Vincitore nel 1973 del Kandahar delle Ande in discesa libera, la gara più veloce al mondo, ottenne il podio in Coppa del Mondo il 26 gennaio 1974 piazzandosi 2º nella discesa libera disputata sulla Streif di Kitzbühel, a pari tempo con Stefano Anzi e dietro a Roland Collombin, e ai successivi Mondiali di Saint Moritz 1974 fu 5º. Il suo ultimo piazzamento internazionale fu il 9º posto ottenuto nella discesa libera di Coppa del Mondo disputata a Wengen l’11 gennaio 1975".
"All’età di 24 anni, insieme a Stefano Anzi, era stato eletto dai propri compagni di squadra quale rappresentante della Valanga Azzurra, in difesa dei diritti degli atleti stessi. A 25 anni, dopo aver dovuto dire addio allo sci, Besson si era trasformato in un imprenditore, fondando il marchio che porta il suo nome e quello del collega Stefano Anzi. Il Presidente Flavio Roda e tutta la Federazione Italiana Sport Invernali sono vicini alla famiglia Besson in questo momento doloroso", conclude la nota della Fisi.
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(Adnkronos) - Il Career Day Luiss si arricchisce e per la prima volta fa tappa a Milano, portando nel cuore della capitale economica del Paese una giornata interamente dedicata all’incontro tra talenti e aziende. All’iniziativa, in programma il prossimo 29 ottobre, prenderanno parte oltre 100 tra studenti del secondo anno dei corsi magistrali e neolaureati Luiss, selezionati sulla base del curriculum, delle performance accademiche e della motivazione personale. Per i giovani partecipanti, il Career Day rappresenta un’occasione unica per confrontarsi con i recruiter di 28 importanti aziende italiane e multinazionali, condividere valori e aspirazioni e scoprire percorsi di inserimento professionale, in un contesto di scambio e arricchimento reciproco.
“Il Career Day è uno degli strumenti più efficaci per mettere in comunicazione le eccellenze dei due mondi, quello accademico e quello industriale, e generare valore per tutti i partecipanti – ha dichiarato Enzo Peruffo, prorettore per la Didattica con delega alle Lauree Magistrali – Siamo felici di portare per la prima volta questa iniziativa a Milano, una città dove l’energia imprenditoriale, l’innovazione e la vitalità del tessuto economico offrono ai nostri studenti un terreno fertile per costruire il proprio futuro”.
L’iniziativa, al suo debutto milanese, vanta una lunga tradizione a Roma dove nel 2026 verrà celebrata la 30ª edizione. Da sempre molto partecipato da studenti e neolaureati, il Career Day Luiss rappresenta un tassello fondamentale del successo dei percorsi formativi dell’Ateneo, testimoniato da un tasso di occupazione a un anno dalla laurea del 95% e da un tempo medio di ingresso nel mondo del lavoro di appena un mese. Alla prima edizione del Career Day Milan Edition parteciperanno le seguenti aziende, leader nei rispettivi settori: A2a, Axa Italia, Beko Europe, BMW Group Italia, Bottega Veneta, Brembo, Cisco Italia, Davines, Deloitte, Engineering, Esselunga, EssilorLuxottica, Etro, Ey, Giorgio Armani, Grant Thornton, Gruppo Lactalis Italia, Hermès Italie, Intesa Sanpaolo, Kering, Kpmg, Lechler, Maire, Mundys, Nexi Group, Reckitt, Sky Italia, Snam.

(Adnkronos) - "Con 'C'è posto per te' siamo partiti dalle indicazioni del ministro Calderone e abbiamo voluto portare sevizi e opportunità di lavoro alle persone. Abbiamo fatto finora 9 tappe, gireremo tutta Italia ma con particolare attenzione al Sud e alle aree interne del nostro Paese. Ci rivolgiamo a tutti i target che hanno più bisogno in questo momento come i giovani e le donne, con l'orientamento alle competenze, alle competenze trasversali". Lo ha detto Paola Nicastro, presidente di Sviluppo Lavoro Italia, intervenendo alla convention nazionale dei consulenti del lavoro a Napoli.
Leggi tutto: Nicastro (Sviluppo Lavoro Italia): "Con 'C'è posto per te' servizi e opportunità"

(Adnkronos) - Jannik Sinner torna in campo a Vienna. Il tennista azzurro sfida oggi, venerdì 24 ottobre, il kazako Alexander Bublik, numero 16 del mondo, - in diretta tv e streaming - nei quarti di finale dell'Atp 500 austriaco. Sinner, nei turni precedenti del torneo, ha superato il tedesco Daniel Altmaier all'esordio e poi Flavio Cobolli nel derby azzurro degli ottavi. Bublik invece ha eliminato il cileno Tabilo e l'argentino Cerundolo.
In caso di vittoria Sinner sfiderebbe in semifinale Alex De Minaur, che ha battuto Matteo Berrettini in due set con il punteggio di 6-1, 7-6 (4).
Leggi tutto: Sinner-Bublik, l'azzurro in campo nei quarti di Vienna - Diretta
Workshop al 10Lab e all'Oasi del Cervo e della Luna sino al 25... (Adnkronos) - "Il Pd presenterà presto in Parlamento una proposta di legge sull'equo compenso dei professionisti per allargare la platea dei committenti tenuti a osservare i dettami della legge del 2023". Così Stefania Bonaldi, responsabile professioni del Pd, intervenendo alla Convention nazionale dei consulenti del lavoro in corso a Napoli, in occasione dei 60 anni del Consiglio nazionale dei professionisti, parlando della normativa dell'equo compenso per i professionisti che attualmente prevede che a rispettarla devono essere solo le aziende con almeno 50 dipendenti o che nell'anno precedente abbiano avuto fatturato di almeno 10 milioni di euro.
Leggi tutto: Bonaldi (Pd): "Presto in Parlamento pdl per allargare platea committenti equo compenso"
(Adnkronos) - "I risultati che abbiamo raggiunto sono molteplici. L'ecosistema informatizzato del ministero del Lavoro è 'giovane' ma ha già raggiunto livelli importanti di utilizzo. Parliamo di oltre un milione e mezzo di utilizzatori ed è composto principalmente da tre ambiti: il Siisl, che è il vero 'motore' che mette in comunicazione cv con posizioni lavorative e attua le politiche attive del lavoro; poi la piattaforma Edo di e-learning per tutti coloro che sono in cerca di lavoro e hanno una forma di supporto al lavoro come Naspi, Gol e Adi; la terza piattaforma è l'AppLi che è un motore di intelligenza artificiale multi agentica che è destinata principalmente agli under 35 e serve principalmente ad agganciare i giovani al mondo del lavoro con un linguaggio che gli permetta di essere interattivi per cercare di capire che tipo di lavoro vogliono fare. Stiamo parlando per il Siisl di milioni di utilizzatori, per Edo di 300mila utenti e per quanto riguarda AppLi che è stato lanciato la settimana scorsa contiamo 10mila accessi". Così, con Adnkronos/Labitalia, Andrea Piscopo, responsabile direzione generale per l’innovazione del ministero del Lavoro, a margine del suo intervento alla convention nazionale dei consulenti del lavoro a Napoli, per il 60esimo anniversario del Consiglion nazionale dei professionisti.
Leggi tutto: Piscopo (ministero): "1,5 mln utilizzatori per nostro ecosistema informatizzato"
(Adnkronos) - "I provvedimenti sono alle Camere, cammineranno paralleli e sono confidente che andremo abbastanza veloci e faranno un percorso snello perchè c'è una forte impegno politico al riguardo. A memoria non ricordo nella storia repubblicana un approccio normativo così imponente che riguardasse tutte le professioni come quanto avvenuto con questo governo. Si è voluto dare una chiara indicazione di valore politico: abbiamo voluto rimettere al centro le professioni, che per noi sono la pietra angolare nel mondo del lavoro. Per noi i professionisti sono i difensori degli italiani e quindi per noi difendere i professionisti vuol dire difendere gli italiani. I provvedimenti messi a punto vanno nella direzione di colmare gap generazionali e territoriali, con attenzione ad accesso a professione e supporto a giovani e donne". Così la deputata Marta Schifone, responsabile professioni di Fdi, intervenendo alla convention nazionale dei consulenti del lavoro a Napoli, in occasione dei 60 anni del consiglio nazionale dei professionisti, interviene sull'iter in Parlamento dei disegni di legge sugli ordinamenti professionali.

(Adnkronos) - "E' necessario dare risposta all’inverno demografico. E il legislatore lo sta facendo con la manovra economica, che mette sulla conciliazione vita- lavoro le misure più importanti del pacchetto riservato al lavoro, puntando a dare una mano non solo alle donne ma a tutti noi perché se oggi mancano risorse nel mercato del lavoro le dobbiamo andare a prendere all’esterno di esso e cioè nel lavoro femminile. Ci sono quindi misure importanti sui congedi, sui giorni di malattia. Ma ci sono anche misure sul welfare: siamo riusciti a portare la soglia esentasse dei buoni pasto dagli 8 a 10 euro, e non è stato poco. E poi la possibilità di andare a detassare gli straordinari. Insomma tutte misure che danno ampio respiro e sono un segnale forte di come questo giovani voglia ridare possibilità di spesa al mondo del lavoro". Lo ha detto Paola Mancini, senatrice di Fdi, intervenendo alla convention nazionale dei consulenti del lavoro a Napoli, in occasione del 60esimo anniversario del Consiglio nazionale dei professionisti.
Leggi tutto: Manovra, Mancini (Fdi): "Misure importanti per conciliazione vita-lavoro"
(Adnkronos) - "Siamo in un'epoca di transizioni senza dubbio. Come ProfessionItaliane abbiamo chiesto da tempo un adeguamento degli ordinamenti. Dal 2011 sono avvenute tante cose come l'avvento dell'Ia ed era impensabile restare agganciati a un Paese che non c'era più. Come consulenti del lavoro siamo sempre stati 'avanti' nella modernità visto che ci interfacciamo con Pa e aziende, e quindi non posiamo offrire servizi di retroguardia ma solo di avanguardia. Io credo che si debba accelerare l'iter in Parlamento dell'approvazione dei disegni di legge sugli ordinamenti professionali: la scelta di non fare un unico disegno di legge come nel 2011 va bene ma deve esserci anche armonizzazione dei percorsi perchè è evidente che se ogni disegno normativo segue un percorso autonomo il rischio è che ci siano sconfinamenti di competenze professionali a scapito di altri ordini. Ci deve essere controllo da parte di chi è garante di questo, come ProfessionItaliane l'abbiamo richiesto, ma sappiamo che il governo è attento". Così il presidente del consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro e di ProfessionItaliane, Rosario De Luca, intervendo alla convention nazionale dei consulenti del lavoro a Napoli, per i 60 anni del consiglio nazionale dei professionisti.
De Luca ha sottolineato che come consulenti del lavoro "l'obiettivo è di mettere a sistema le competenze accumulate negli anni, con regole precise. E' quello che vorremmo anche da parte degli altri senza andare a pescare nelle competenze altrui", ha concluso.
Leggi tutto: De Luca (ProfessionItaliane): "Accelerare in Parlamento iter disegni legge ordinamenti"
Conclusa ad Alghero la convention dei giovani emigrati... 
(Adnkronos) - “Non so se il Prefetto Piritore può avere depistato le indagini. L’ho conosciuto quando era un giovane funzionario della Squadra mobile di Palermo e io un giovane cronista del Giornale di Sicilia. E se lo ha fatto sono certo che non lo ha fatto per conto di Bruno Contrada che all’epoca era il dirigente pro tempore della Squadra mobile”. A parlare con l’Adnkronos è Daniele Billitteri, 74 anni, ex cronista di cronaca nera del Giornale di Sicilia e autore dello scoop pubblicato pochi giorni dopo l’omicidio di Piersanti Mattarella sul ritrovamento del guanto nella Fiat 127 trovata in via Laurana e della telefonata anonima arrivata alla Squadra mobile di Palermo, in cui venivano descritti i movimenti del killer dopo il delitto.
Era l’8 gennaio del 1980 quando Billitteri scriveva: “Una voce maschile aveva descritto i movimenti dei sicari di Mattarella e rivelava un particolare incredibile: 'Uno dei due killer è passato da via Libertà poco tempo dopo l’omicidio, quando già l’auto del presidente della Regione era circondata dagli esperti della Scientifica'. Lo sconosciuto informatore avrebbe descritto i movimenti degli assassini subito dopo l’omicidio. In particolare, i due killer sarebbero stati visti abbandonare la 127 bianca in via De Cristoforis, una traversa di via Laurana. A questo punto, i due giovani sarebbero entrati nell’androne di un edificio vicino alla strada e si sarebbero cambiati d’abito. Poi, sarebbero saliti su una 850 grigia”. Successivamente, “uno dei sicari sarebbe ripassato da via Libertà”. E poi l'altro scoop: “Sarebbero stati trovati dei guanti nella 127”. Era il guanto del killer, di cui si sono perse le tracce. Secondo la Procura di Palermo a fare sparire il prezioso reperto, la ‘prova regina’, sarebbe stato proprio Piritore.
Il guanto scomparve misteriosamente fra la Squadra mobile e il palazzo di giustizia. Il giornalista Daniele Billitteri nei mesi scorsi è stato ascoltato come persona informata sui fatti dalla ormai ex procuratrice aggiunta Marzia Sabella e dalla sostituta Francesca Dessì. Oggi Billitteri dice: “Non fu sicuramente Filippo Piritore a fornirmi quelle notizie”. “Io vivevo praticamente alla Squadra mobile di Palermo e quindi avevo ottimi rapporti con le mie fonti”, aggiunge.
Tornando sul reperto scomparso, Billittero spiega: “A quel tempo non c’era ancora il Dna e probabilmente a queste cose non si prestava la dovuta attenzione". (di Elvira Terranova)
Leggi tutto: Omicidio Mattarella, il cronista dello scoop sul guanto: "La fonte non fu Piritore"

(Adnkronos) - "Dopo Rai1 siamo stati puniti e messi su Rai2, poi puniti e messi ancora su Rai3 e poi per fortuna accolti sul Nove". A dirlo è Fabio Fazio, sul palco del Festival dello Spettacolo di Tv Sorrisi e Canzoni a Milano, ripercorrendo assieme a Luciana Littizzetto e al direttore di Tv Sorrisi e Canzoni, Aldo Vitali, la storia di Che tempo che fa, la trasmissione che dopo 20 anni di messa in onda nelle reti Rai, dal 2023 è passata sul Nove.
Il successo sul canale di Warner Bros. Discovery era "impensabile - ha ammesso Fazio - e siamo grati al pubblico perché nessuno poteva prevederlo. Il pubblico è affezionato. Abituarsi ad andare da un canale all’altro ce ne vuole… ogni anno poi le cose cambiano e la domenica c’è una quantità di programmi incredibile e la variabile delle prime serate che partono alle 22 ha sconvolto tutti gli ascolti. Non ha più senso misurare gli ascolti come si faceva un tempo". Secondo Littizzetto, far iniziare la prima serata alle 22 "è cecità" perché "vuole dire non rispettare lo spettatore: la gente va a lavorare il giorno dopo". Parole accolte da un sentito applauso da parte del pubblico in sala.
Quindi, l'aneddoto: "Mi chiamò Fabio dicendo ‘mi è arrivata una querela’. Poi i vigili la notificarono anche a me. Le cose le avevo dette io ma la querela è arrivata a tutti e due. Io avevo fatto una lettera sulla pace e non volevo dire male dell’Esercito". La querela è legata a una frase pronunciata a ‘Che tempo che fa’ nel marzo scorso sugli "italiani non capaci di fare le guerre" che le costò una querela al Tribunale di Milano da parte del tenente in congedo dell'Esercito, Pasquale Trabucco. "Alcuni capi dell’Esercito poi mi hanno scritto e mandato anche una felpa", ha aggiunto sorridendo la comica.
"Luciana Littizzetto è il punto di forza di ‘Che tempo che fa’ ma al di là della trasmissione, è l’unico comico italiano che fa mezz’ora di monologo a settimana da oltre 20 anni. Non c’è nessuno in grado di avere questa potenza. I grandi comici della tv facevano 10 puntate l’anno poi diventate due, mentre lei va in onda tutte le settimane da 22 anni", ha detto Fazio. "Lui parte e fa 5 ore di diretta - ha osservato Littizzetto - come lui solo Milly Carlucci e Sanremo. La maggior parte delle trasmissioni non sono in diretta. La nostra trasmissione è come un ramen, dove c’è dentro tutto: Fabio fa tutto in cinque ore e riesce a cambiare registro, è sempre diverso".
Quest'anno, ha ricordato Fazio, sono 23 anni di 'Che tempo che fa': "Quell'idea delle grandi biografie del Novecento si è esaurita - ha osservato -. Basta guardare come è cambiata la fruizione. Adesso quella tv è stata sostituita dai format ed è sempre più complicato raccontare la società che cambia, e anche il Paese, attraverso la tv". Un tempo, ha ricordato, "i volti erano quelli che facevano affezionare alla televisione. Questo aspetto sta venendo sempre meno. Oggi ci sono 60 talk show in televisione ma quando abbiamo iniziato eravamo gli unici ed è difficile cercare di essere originali".
Fazio e Littizzetto hanno poi ricevuto due Telegatti della nuova generazione, consegnati da Aldo Vitali. "Per me è il primo", ha detto Littizzetto, mentre Fazio ha spiegato che si tratta del suo settimo Telegatto e che ne è "molto orgoglioso".
Leggi tutto: Che tempo che fa, Fazio: "In Rai siamo stati puniti, sul Nove un successo impensabile"
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