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Fair Play Menarini, la 29/a edizione prende ufficialmente il via

02 Luglio 2025
Fair Play Menarini, la 29/a edizione prende ufficialmente il via

(Adnkronos) - Non bastano medaglie e record per entrare nella storia. Servono gesti, scelte e comportamenti che parlano più forte di ogni risultato. È con questo spirito che prende ufficialmente il via oggi la 29esima edizione del Premio Internazionale Fair Play Menarini, uno dei momenti più attesi dell'estate sportiva italiana, dedicato a chi ha trasformato la propria carriera in una lezione di etica, lealtà e rispetto. 

Firenze e Fiesole aprono le porte a due giornate di celebrazione dei valori più autentici dello sport. Il primo appuntamento sarà questa sera, nello scenario suggestivo di Piazzale Michelangelo, con la cena di gala: un'occasione speciale per accogliere i premiati in un'atmosfera carica di emozione e condividere i valori che ispirano da sempre il Premio Internazionale Fair Play Menarini. 

"Anche in questa edizione il Premio Fair Play Menarini celebra i valori dello sport e i suoi campioni – ha detto la sindaca di Firenze, Sara Funaro – Valori che non hanno a che fare solo con le abilità atletiche ma comprendono anche impegno, tenacia, empatia, abnegazione, spirito di squadra. Sono gli stessi valori che promuoviamo ogni giorno per costruire una società sempre più attenta e rispettosa. Il Premio Fair Play Menarini ogni volta ci ricorda che lo sport è una leva fondamentale di crescita e inclusione". 

Cresce intanto l'attesa per la cerimonia di premiazione: domani sera, giovedì 3 luglio, gli spettatori del Teatro Romano di Fiesole acclameranno i vincitori che, con le loro storie, hanno restituito allo sport tutta la sua bellezza più autentica. 

I protagonisti della 29esima edizione arrivano da percorsi e discipline diverse, ma sono uniti dall’impegno nel mostrare, con i fatti, i valori del fair play. Anche quest’anno il Premio Fair Play Menarini potrà vantare la presenza di un Pallone d’Oro: il fuoriclasse portoghese Luis Figo, stella del Barcellona, del Real Madrid e dell’Inter. Per il calcio saliranno sul palco anche "Billy" Costacurta e Demetrio Albertini, emblemi di stile, rigore e fedeltà sportiva, protagonisti indimenticabili con la maglia del Milan e della Nazionale. L’atletica leggera sarà rappresentata da Gianmarco Tamberi, campione del mondo nel salto in alto a Budapest 2023 e oro olimpico a Tokyo 2021, Andy Diaz, specialista del salto triplo e vincitore del titolo mondiale indoor, Nadia Battocletti, argento nei 10.000 metri ai Giochi di Parigi 2024, e Blanka Vlasic, icona del salto in alto e due volte iridata. Per la scherma sarà premiata Arianna Errigo, una delle fiorettiste più titolate di sempre. Il judo celebra Alice Bellandi, fresca campionessa del mondo e medaglia d’oro a Parigi. Nel basket riflettori puntati su Sasha Vujacic, due volte vincitore NBA con i Los Angeles Lakers. Lo sport paralimpico sarà rappresentato da Rigivan Ganeshamoorthy, oro nel lancio del disco alle Paralimpiadi 2024. Infine, per il giornalismo sportivo, il riconoscimento andrà a Guido Meda, storica voce della MotoGP e narratore appassionato delle due ruote. 

Accanto a loro, in veste di Ambasciatori del Fair Play Menarini, un tris di fuoriclasse che hanno già scritto pagine indimenticabili della storia dello sport: Ian Thorpe, cinque volte campione olimpico, Giancarlo Antognoni, simbolo della Fiorentina e campione del mondo 1982, e Fabrizio Donato, bronzo nel salto triplo ai Giochi Olimpici di Londra 2012. 

Anche per quest’anno si rinnova la partnership con Sky TG24, che accompagnerà il racconto del Premio. A condurre la cerimonia saranno Rachele Sangiuliano, Michele Cagiano e Omar Schillaci, con la partecipazione di Federico Buffa, pronto a dare voce alle storie dei protagonisti tra etica, passione e grandi imprese dello sport. 

"Con l'edizione 2025 del Premio Internazionale Fair Play Menarini vogliamo continuare a raccontare lo sport nei suoi valori più alti, che ci emoziona come appassionati e fa bene al cuore e alla società – dichiarano Valeria Speroni Cardi e Filippo Paganelli, membri del Board della Fondazione Fair Play Menarini – È l’occasione per rendere omaggio a donne e uomini che con i loro gesti hanno scelto di essere esempio, nello sport come nella vita". 

La cerimonia di premiazione è gratuita e aperta al pubblico previa registrazione su TicketOne. 

Il 29° Premio Internazionale Fair Play Menarini vede la partecipazione dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale in qualità di partner istituzionale, e di Sustenium, Frecciarossa, Estra e Adiacent come partner dell’iniziativa. 

Per seguire da vicino i protagonisti, rivivere i momenti più emozionanti e restare aggiornati su tutte le novità, visitare il sito ufficiale www.fairplaymenarini.com e i canali social del Premio su Instagram, Facebook e YouTube. 

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L'enologo Pala,cambiano i consumi, meno vino rosso e più bianchi

02 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATA'La sfida è intercettare le nuove abitudine degli italiani'...

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Natalità, lo studio: per calo demografico entro 2050 quasi -1% Pil annuo, -482 miliardi di euro

02 Luglio 2025
Natalità, lo studio: per calo demografico entro 2050 quasi -1% Pil annuo, -482 miliardi di euro

(Adnkronos) - Entro il 2050, il trend di denatalità potrebbe portare ad una riduzione del Pil di quasi un punto percentuale annuo, con una perdita cumulata di 482 miliardi di euro. È il dato stimato più rilevante emerso dallo studio 'Valutazione dell’effetto dell’incremento della natalità sulla sostenibilità dell’attuale sistema di welfare' realizzato da Spher-Social and Public Health Economic Research, presentato oggi all’evento istituzionale 'Denatalità e sostenibilità del sistema di welfare', con la segreteria organizzativa di Cencora Pharmalex in collaborazione con Spher-Social and Public Health Economic Research e il contributo non condizionato di Organon. 

"Dal modello - afferma Paolo Sciattella, Ceis-EeHta, Facoltà di Economia, Università di Roma Tor Vergata - emerge che, nel lungo periodo, potremmo assistere ad una perdita economica cumulata derivante dalla ridotta natalità superiore ai 482 miliardi di euro entro il 2050, nello scenario più pessimistico che prevede di raggiungere in tale lasso di tempo un tasso di fertilità totale di 1,02. Una piena implementazione della Pma a livello nazionale, come previsto dai Lea", Livelli essenziali di assistenza, "potrebbe portare, invece, a un incremento della natalità, raggiungendo quota 1,39 di tasso di fecondità totale, tale da invertire il trend allarmante di decrescita, generando benefici fiscali fino a 263 miliardi di euro". 

Per assicurare, nel prossimo futuro, "un’adeguata assistenza sanitaria ai cittadini - aggiunge Francesco Saverio Mennini, capo dipartimento della Programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Ssn, ministero della Salute - occorre, come si sta facendo, investire in maniera efficiente in sanità, con un piano finanziario stabile e programmatico fondato su innovazione, programmazione, governance e sostenibilità. L’inserimento della Pma nei Lea è andato in questa direzione, con l’obiettivo di abbattere le differenze territoriali e garantire equo accesso a tutte le coppie. L’aumentato ricorso alla Procreazione medicalmente assistita (Pma), come evidenziato dallo studio presentato oggi, può concorrere a ridurre il declino demografico, a garantire efficienza al sistema di welfare contribuendo alla stabilità economica dell’Italia nel lungo termine". In Italia, le tecniche di Pma approvate comprendono l'inseminazione intrauterina, la fecondazione in vitro e l’iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo.  

"Le tecniche di Pma sono efficaci strategie per combattere l’infertilità e hanno lo scopo di aiutare le coppie quando il concepimento spontaneo risulta difficile o impossibile – sottolinea Nicola Colacurci, già professore ordinario di Ginecologia, seconda Università di Napoli. – È a tutti gli effetti un valido strumento con il quale oggi possiamo assistere quelle coppie che, nonostante rapporti sessuali mirati e non protetti, terapie mediche o chirurgiche o procedure di I livello non hanno ancora ottenuto la gravidanza. L'estensione dei Lea a procedure di preservazione della fertilità sarebbe un importante ulteriore strumento da mettere in campo nella lotta alla denatalità, come anche ottimizzare il percorso nascita per assicurare la massima presa in carico della donna, non solo nel suo desiderio di gravidanza, ma anche in gravidanza e nei primi mille giorni di vita del bambino".  

Secondo Rocco Rago, direttore dipartimento Materno infantile e della Salute della donna Asl Roma 2, direttore Centro Pma regionale Ospedale Sandro Pertini, la Pma "rappresenta una risposta concreta e strutturale alla crisi della natalità in Italia. I dati parlano chiaro: nel 2024 si contano appena 370 mila nuovi nati, a conferma che i tradizionali bonus da soli non sono sufficienti ad invertire la tendenza. Se confrontiamo i dati Istat relativi alle nascite totali con i dati del Registro Pma- Istituto superiore di sanità, assistiamo a una decrescita costante di nuovi nati ma con un costante aumento delle nascite da Pma (4,3% del totale). Un accesso uniforme ed equo alla Pma, come stabilito dai nuovi Lea - permetterebbe a molte coppie che già hanno maturato la volontà di avere un figlio, di realizzare il proprio desiderio di famiglia, superando anche gli ostacoli economici oggi ancora troppo presenti". Quando tutte le Regioni adotteranno i Lea, "la Pma potrà contribuire fino al 7% delle nuove nascite, allineando l'Italia alla media europea e rafforzando concretamente il nostro sistema di welfare". 

Negli ultimi vent’anni, in Italia il numero di cicli di trattamento con Pma così come i tassi di gravidanza sono raddoppiati. Oltre 217mila bambini sono nati con queste tecniche: nel 2022 sono stati il 4,3% della popolazione generale, pari a 16.718 nascite. Ad essere prevalentemente coinvolte sono le donne di età superiore ai 40 anni, per le quali circa 1 nascita su 5 è avvenuta tramite Pma. 

Si tratta di "promuovere una vera e propria educazione alla fertilità e un impegno concreto nella prevenzione e nella terapia dell’infertilità – spiega Maria Rosaria Campitiello, capo dipartimento della Prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie, ministero della Salute – Sono argomenti profondamente legati a una delle sfide più urgenti che il nostro Paese si trova ad affrontare: il contrasto alla denatalità. Secondo gli ultimi dati disponibili, infatti, in Italia si è registrata una riduzione del 2,6% delle nascite in un solo anno. Affrontare apertamente questi temi è quindi fondamentale per costruire una cultura della prevenzione, del sostegno alla genitorialità e della salute riproduttiva - rimarca - Come dipartimento, crediamo sia indispensabile promuovere un approccio integrato alla salute della donna a 360 gradi, che valorizzi e tuteli la fertilità in modo consapevole e lungimirante". 

La Pma "non deve essere un privilegio, ma un diritto legato alla libertà di scelta e al desiderio legittimo di costruire una famiglia – aggiunge Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio Regionale del Lazio. – I nuovi Lea in fertilità hanno reso più sostenibile a livello economico l’accesso alla Pma e i dati presentati oggi ci dimostrano come un aumentato ricorso alle tecniche di fecondazione assistita potrebbe contribuire al benessere del nostro Paese. Nel Lazio siamo partiti subito e abbiamo già reso operativa una rete per garantire la continuità dell’assistenza, l’accesso di prossimità e la disponibilità di Centri Pma a sostegno delle coppie sull'intero territorio regionale". 

Il contrasto alla denatalità richiede interventi coordinati e multisettoriali e passa attraverso visioni e finalità comuni e alleanze tra Istituzioni, società e mondo delle imprese. "L’impegno di Organon è quello di dare risposta ai bisogni di salute delle donne – conclude Kevin Ali, Ceo Organon – Per questo cerchiamo di favorire il dialogo sulla fertilità e la Pma, e generare evidenze che possano aiutare le istituzioni competenti a prendere decisioni consapevoli. La denatalità in Italia, e nel mondo, è una sfida complessa che richiede soluzioni olistiche, un impegno a lungo termine e sforzi coordinati tra i diversi settori. In Organon crediamo fortemente nel valore delle alleanze e ci impegniamo nell’offrire il nostro contributo per rilanciare la natalità e assicurare un futuro prospero alle generazioni che verranno". 

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Juve, è David il primo colpo in attacco. Accordo trovato con l'ex Lilla

02 Luglio 2025
Jonathan David - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - La Juventus batte il primo colpo sul mercato. I bianconeri hanno raggiunto l'accordo con Jonathan David per rinforzare l'attacco. Come riportato da Sky Sport, nella notte è stata trovata la quadra con il giocatore (che arriverà a parametro zero, dopo la fine della sua esperienza al Lilla) per il trasferimento a Torino. L'attaccante canadese classe 2000 è il primo rinforzo per la squadra di Igor Tudor, in attesa dell'affondo su Victor Osimhen, altro obiettivo del club.  

I bianconeri seguono Jonathan David da tempo e a maggio avevano intensificato i contatti con l'entourage del giocatore. Poi, un rallentamento dovuto anche al cambio in dirigenza (con l'addio del ds Giuntoli e l'arrivo di Comolli). Nella notte, il canadese ha alzato il pollice, approvando la destinazione juventina. Nei prossimi giorni verranno definiti gli ultimi dettagli, con il consueto iter che porterà alla firma del contratto. 

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Giorgia Meloni da Papa Leone XIV in Vaticano

02 Luglio 2025
Papa Leone XIV e Giorgia Meloni - (Ipa)

(Adnkronos) - La premier Giorgia Meloni in Vaticano per l'udienza con Papa Leone XIV. L'auto con la bandiera italiana con a bordo la presidente del Consiglio è transitata da via della Conciliazione. Il faccia a faccia previsto alle 11.30 nel Palazzo Apostolico.  

Quella di oggi è la prima udienza ufficiale tra il Pontefice e Meloni. La premier e il Papa si erano parlati brevemente lo scorso 21 giugno in occasione del Giubileo dei governanti. Nell’occasione, Meloni aveva chiesto a Prevost con un sorriso: “Si è assestato?”.  

La presidente del Consiglio aveva inoltre incontrato brevemente per un saluto il Papa al termine della messa di inizio pontificato lo scorso 18 maggio. Tra Meloni e Leone XIV c’è stato poi un primo colloquio telefonico lo scorso 15 maggio comunicato da Palazzo Chigi. 

Come si legge sul sito di Palazzo Chigi, Meloni alle 12.30 incontrerà il segretario di Stato di Sua Santità, il cardinale Pietro Parolin. 

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Gaza, Trump: "Da Israele ok a tregua". Hamas: "Pronti, ma deve portare a fine guerra"

02 Luglio 2025
Le truppe israeliane si schierano in una posizione al confine di Israele con la Striscia di Gaza - (Afp)

(Adnkronos) -  Hamas è "pronto e serio sul raggiungimento di un accordo" per un cessate il fuoco con Israele. Lo ha affermato l'esponente del gruppo, Taher al-Nunu, in dichiarazioni rilanciate dal Times of Israel dopo l'annuncio di Donald Trump. Secondo al-Nunu, Hamas è "pronto ad accettare qualsiasi iniziativa che porti chiaramente alla fine completa della guerra". 

 

Israele ha detto sì a una tregua di 2 mesi a Gaza, ha annunciato il presidente Usa nelle scorse ore. "I miei rappresentanti hanno avuto un lungo e produttivo incontro con gli israeliani su Gaza. Israele ha accettato le condizioni necessarie per finalizzare il cessate il fuoco di 60 giorni, durante il quale lavoreremo con tutte le parti per porre fine alla guerra", scrive il presidente degli Stati Uniti. 

Benjamin Netanyahu la prossima settimana sarà negli Stati Uniti per un incontro con Trump. Il premier israeliano ha detto che sarà alla Casa Bianca lunedì e che, oltre al presidente, vedrà il vice JD Vance, il segretario di Stato Marco Rubio, il segretario alla Difesa Pete Hegseth, l'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff e il segretario al Commercio Howard Lutnick. "Queste cose - ha sottolineato - arrivano sull'onda della grande vittoria che abbiamo ottenuto nell'operazione 'Rising Lion'. Sfruttare questo successo non è meno importante di raggiungerlo". 

Trump dal canto suo ha affermato che con Netanyahu "parleremo del grande, incredibile successo che abbiamo raggiunto in Iran. È stato un attacco di precisione e ora si può usare il termine 'annientamento' perché la Commissione per l'Energia Atomica ha affermato che non si può nemmeno entrare in quel luogo". E "parleremo anche di Gaza", ha aggiunto il presidente Usa. 

Nel pomeriggio di ieri il giornale israeliano Haaretz, rilancia denunce di fonti degli ospedali dell'enclave palestinese, ha parlato di altri 81 morti nella giornata.  

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La Sardegna con 22 spiagge domina la top 30 delle più amate

02 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAAnalisi di Holidu, Cala Mariolu e Tuerredda sul podio...

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"In Italia mancano 500 pediatri", il report della Fondazione Gimbe

02 Luglio 2025
Pediatra -

(Adnkronos) - In Italia "mancano almeno 502 pediatri di famiglia e la maggior parte delle carenze si concentra in tre grandi Regioni del Nord: Lombardia, Piemonte e Veneto. In alcune aree si supera il massimale di 1.000 assistiti per pediatra mentre entro il 2028 ne andranno in pensione 2.598". Lo evidenzia l'ultimo report della Fondazione Gimbe. Secondo il sito del ministero della Salute, il pediatra di libera scelta (Pls) – cosidetto pediatra di famiglia – è il medico preposto alla tutela della salute di bambini e ragazzi di età compresa tra 0 e 13 anni. Ad ogni bambino, sin dalla nascita, deve essere assegnato un pediatra di libera scelta per accedere a servizi e prestazioni inclusi nei Livelli essenziali di assistenza garantiti dal Servizio sanitario nazionale (Ssn).  

"Le segnalazioni sulla difficoltà di accesso al Pls – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – arrivano oggi da tutte le Regioni, evidenziando criticità ricorrenti: complessità burocratiche, carenza di risposte da parte delle Aziende Sanitarie Locali (Asl), pediatri con un numero elevato di assistiti e impossibilità, per molte famiglie, di iscrivere i propri figli a un Pls. Una situazione che genera disagi rilevanti e richiede interventi organizzativi urgenti, per garantire la continuità dell’assistenza pediatrica, soprattutto ai più piccoli e ai più fragili".  

Per approfondire le cause e le dimensioni del problema, la Fondazione Gimbe ha analizzato dinamiche e criticità che regolano l’inserimento dei Pls nel Ssn, stimando l’entità delle carenze di Pls nelle Regioni italiane. "È importante chiarire – spiega Cartabellotta – due aspetti fondamentali della nostra analisi: innanzitutto, le stime sulle carenze dei Pls sono state effettuate su base regionale, mentre i fabbisogni reali vengono determinati dalle Asl in relazione agli ambiti territoriali carenti; in secondo luogo, non è possibile stimare il ricambio generazionale, perché non è noto quanti nuovi specialisti in pediatria scelgano la carriera di Pls anziché quella ospedaliera".  

Fasce di età. Sino al compimento del sesto anno di età, i bambini devono per legge essere assistiti da un pediatra di libera scelta (Pls), mentre dai 6 ai 13 anni compresi i genitori possono optare tra il Pls e il medico di medicina generale. Al compimento del 14.esimo anno, l’assistito viene revocato automaticamente, salvo nei casi di patologie croniche o disabilità documentate, per i quali è possibile richiedere una proroga fino al compimento del 16.esimo anno. Secondo i dati Istat, al primo gennaio 2024 la fascia 0-5 anni (iscrizione obbligatoria al Pls) comprendeva quasi 2,5 milioni di bambini, mentre nella fascia 6-13 anni rientravano oltre 4,1 milioni di minori, che potrebbero essere iscritti al Pls o al medico di medicina generale secondo le preferenze dei genitori o, soprattutto, in base alle disponibilità locali di Pls o medici di famiglia. 

Il progressivo calo delle nascite sta modificando in modo significativo la platea di assistiti dei Pls. I dati Istat documentano una costante riduzione dei bambini della fascia 0-5 anni, per la quale l’iscrizione al Pls è obbligatoria: tra il 1 gennaio 2019 e il 1 gennaio 2025 si contano circa 430 mila potenziali assistiti in meno per pediatri. "Di conseguenza nello stesso periodo – osserva il presidente – il crollo delle nascite ha ridotto, su scala nazionale, il fabbisogno di Pls di oltre 500 unità in soli 6 anni".  

Ambiti territoriali carenti. "L’inserimento di nuovi Pls nel Ssn avviene previa identificazione da parte della Regione – o di un soggetto da essa individuato – degli ambiti territoriali carenti, ovvero le zone dove è necessario colmare un fabbisogno assistenziale e garantire una distribuzione capillare degli studi dei Pls sul territorio. Secondo quanto stabilito dall’ultimo Acn - ricostruisce Gimbe - la carenza viene calcolata sulla base di un rapporto ottimale di 1 pediatra ogni 850 bambini, o frazione superiore a 450. In particolare, per definire il fabbisogno si sommano tutti i residenti sotto i 14 anni, detraendo quelli della fascia 6-13 anni in carico ai medici di famiglia. In assenza di accordi integrativi regionali, si considera che il 70% della popolazione tra i 6 e i 13 anni possa essere assistita dai Pls. "Sostanzialmente con il nuovo Acn – spiega il Presidente – rientrano nel calcolo del fabbisogno tutti gli assistiti in carico ai Pls anche quelli della fascia 6-13 anni che in precedenza ne erano esclusi. Questo consente di parametrare correttamente il numero dei Pls rispetto alla popolazione effettivamente assistita". 

Pensionamenti. Secondo i dati 2024 forniti dalla Federazione italiana dei medici pediatri (Fimp), tra il 2024 e il 2028 andranno in pensione 2.598 pediatri di libera scelta, avendo raggiunto il limite massimo di età previsto, pari a 70 anni (salvo deroghe): dai 333 pediatri di libera scelta del Lazio a 3 in Valle d’Aosta. Il numero di borse di studio per la scuola di specializzazione in pediatria, rimasto stabile per un decennio, ha registrato un incremento significativo negli ultimi 6 anni: da 496 borse nell’anno accademico 2017-2018 a 853 nel 2023-2024, con un picco di 973 nell’anno accademico 2020-2021. "Tuttavia – osserva Cartabellotta – considerato che gli specialisti in pediatria possono intraprendere anche la carriera ospedaliera, non è possibile prevedere quanti sceglieranno effettivamente di diventare Pls. Di conseguenza resta incerto se le nuove leve riusciranno a garantire un ricambio generazionale adeguato e uniforme in tutte le Regioni, oltre che colmare le attuali carenze". 

Secondo l’Annuario Statistico del Ssn 2023, pubblicato dal ministero della Salute, nel 2023 i Pls in attività erano 6.706, ovvero 702 in meno rispetto al 2019 (-9,5%). "Una riduzione - commenta Cartabellotta – solo in parte compensata dal calo demografico". A preoccupare è anche il progressivo invecchiamento della categoria: la quota di pediatri di libera scelta con oltre 23 anni di specializzazione è passata dal 39% nel 2009 al 77% nel 2023, segno di un ricambio generazionale sempre più rallentato. Numero di assistiti per Pls. Secondo le rilevazioni della Struttura interregionale sanitari convenzionati (Sisac), al primo gennaio 2024 risultavano attivi 6.484 pediatri di libera scelta, con in carico oltre 5,8 milioni di assistiti: il 42,5% nella fascia 0-5 anni (2,48 milioni) e il 57,5% nella fascia 6-13 anni (3,35 milioni). Complessivamente, l’81,2% della popolazione Istat tra 6 e 13 anni risulta seguita da un Pls, con marcate differenze regionali: dal 92,6% della Liguria al 60,7% della Sardegna. In termini assoluti, la media nazionale è di 900 assistiti per Pls: superano il massimale di 1.000 assistiti la Provincia Autonoma di Bolzano (1.139), il Piemonte (1.119) e il Veneto (1.008) (figura 5). "Con un simile livello di saturazione – spiega Cartabellotta – il principio della libera scelta viene spesso ostacolato: in molte aree del Paese diventa difficile, se non impossibile, trovare un pediatra disponibile, sia nelle zone interne o periferiche, sia nei grandi centri urbani. In altre parole, la situazione reale è spesso più critica di quanto lascino intendere i numeri". 

Stima della carenza di pediatri di libera scelta al primo gennaio 2024. "Tutte le criticità fin qui evidenziate – spiega Cartabellotta – permettono soltanto di stimare il fabbisogno di pediatri di libera scelta a livello regionale, poiché l’individuazione delle zone carenti da parte delle Asl dipende da molteplici variabili locali". Se l’obiettivo è garantire la qualità dell’assistenza, una distribuzione capillare coerente con la densità abitativa, la prossimità degli ambulatori e il diritto alla libera scelta, non è corretto stimare il fabbisogno di Pls facendo riferimento al massimale con deroga. Per questo motivo la Fondazione Gimbe, adottando il rapporto ottimale di 1 Pls ogni 850 assistiti e utilizzando le rilevazioni Sisac al 1° gennaio 2024, stima una carenza complessiva di 502 Pls, con forti squilibri regionali. Infatti, il 75,7% delle carenze si concentra in 3 sole grandi Regioni del Nord: Lombardia (180), Piemonte (108), Veneto (93). Al contrario, in 9 Regioni (Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Umbria) non si rileva alcuna carenza, poiché la media di assistiti per Pls è inferiore a 850.  

"In realtà – precisa Cartabellotta – è necessario considerare due aspetti fondamentali. Anzitutto, l’ultimo Acn ha innalzato il rapporto ottimale da 600 a 850, 'assorbendo' di fatto una quota consistente delle carenze registrate al primo gennaio 2023. In secondo luogo, una stima su base regionale non intercetta le carenze localizzate, che si manifestano in territori a bassa densità abitativa, zone disagiate, aree montane". 

"Nonostante il calo delle nascite – spiega Cartabellotta – alcune grandi Regioni del Nord, come Lombardia, Piemonte e Veneto, registrano carenze rilevanti di Pls in termini assoluti. Al di là dei numeri, però, la distribuzione capillare sul territorio resta fortemente influenzata da variabili locali non sempre prevedibili. Per un’adeguata programmazione del fabbisogno è indispensabile che ogni Regione disponga di stime accurate sul numero di pediatri che intraprendono effettivamente la carriera di Pls, integrate con le proiezioni Istat sulla denatalità. Ma non basta: servono modelli organizzativi orientati al lavoro in team e una piena attuazione della riforma dell’assistenza territoriale prevista dal Pnrr (Case di comunità, Ospedali di Comunità, assistenza domiciliare, telemedicina), accompagnata da accordi sindacali coerenti con gli obiettivi di ricambio generazionale e distribuzione capillare dei Pls, come indicato negli stessi atti di indirizzo. Perché guardando ai pensionamenti attesi, nonostante il calo delle nascite, non è affatto scontato che le nuove generazioni di Pls siano sufficienti a garantire il ricambio, né tantomeno a colmare le carenze attuali, che rischiano di aggravarsi ulteriormente, in particolare nelle aree più periferiche". 

 

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Nastro Rosa Tour, a Cagliari premiazione dei vincitori di tappa

02 Luglio 2025
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Bimbi azzannati da cane, l'esperta: "70mila aggressioni all'anno, più controllo sui padroni'

02 Luglio 2025
Cane al guinzaglio - Fotogramma

(Adnkronos) - L'aggressione dei due fratellini a Lavinio, azzannati dal cane della nonna, "è l'ennesimo fatto che accende i riflettori su un problema che ormai è un'emergenza nazionale, con 70mila aggressioni l'anno. Molto spesso le vittime sono bambini, e questo aggiunge all'emergenza la tristezza. Serve maggior controllo sui padroni, sulla loro gestione degli animali e un intervento da parte delle istituzioni sul tema". Sono le parole all'Adnkronos di Priscilla Pasqualini, presidente di Tipam, l'associazione vittime animali mal gestiti, fondata dopo che due rottweiler hanno ucciso il fratello Paolo a Manziana, in provincia di Roma, mentre faceva jogging. Secondo Pasqualini, "il più delle volte ci troviamo di fronte a casi lapalissiani di cattiva gestione e custodia dei cani. Nella maggioranza dei casi si tratta di cani già segnalati, ma nessuno interviene in maniera concreta". Eppure, spiega, "tutti questi casi potevano essere evitati con delle leggi che già esistono: ad esempio, nel Lazio c'è una legge regionale che obbliga tutti i proprietari di cani da presa, molossi e i loro incroci, ad avere il patentino e a sottoporre i cani a una visita annuale". 

"Tra l'altro, molti non sanno - spiega la presidente di Tipam - che la morte di un cane sbranato da un altro cane non configura alcun reato: quindi ci ritroviamo di fronte a tanti proprietari che hanno visto il loro cane sbranato sotto i loro occhi e sconvolti vanno a fare denuncia per poi scoprire che né l'omessa custodia, che è un reato depenalizzato, né la morte del proprio animale configura un reato. E quindi poi di fatto, quando si dice '70mila aggressioni l'anno', sarebbe più corretto dire '70mila aggressioni l'anno, ma la maggior parte della gente non può denunciare'. Spesso da una prima aggressione cane-cane si passa a quella cane-uomo. Però il punto è che se nessuno interviene a questa prima aggressione cane-cane, perché non si configura alcun reato, il più delle volte che cosa succede? Che interviene l'Asl o anche il sindaco, con un'ordinanza imponendo ad esempio al proprietario di rifare la recinzione della sua abitazione, se lui non va ad ottemperare a questo obbligo incorre in una sanzione amministrativa di 50 euro. Rimangono impuniti". 

"Io sono convinta, anche per i cani che hanno ucciso mio fratello, che, se fossero stati gestiti nella maniera corretta, non sarebbe successo quello che poi si è verificato. Spesso si dice che 'il cane è aggressivo', ma c'è da considerare che tanti di questi proprietari sono pregiudicati, talvolta con precedenti per violenza o stupro, lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale. E c'è anche una connessione, dove l'abuso di genere è correlato al cosiddetto 'abuso di razza', cioè al maltrattamento, al fatto che quella persona si sente potente con il proprio cane, e quindi lo usa poi come arma: ci sono fatti di cronaca che raccontano come il cane sia stato utilizzato come arma, cioè sia stato aizzato contro qualcuno. Ma amare il proprio cane - conclude Pasqualini - vuol dire saperlo gestire e custodire in una maniera corretta".  

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Policlinico Campus Bio-Medico, Vincenzo Denaro confermato direttore scientifico

02 Luglio 2025
Vincenzo Denaro

(Adnkronos) - Dalla chirurgia mininvasiva tramite tecnologia robotica alla medicina rigenerativa con cellule staminali, fino all’utilizzo sempre più diffuso dell’Intelligenza Artificiale. Si tratta solamente di alcune delle principali frontiere che caratterizzano l’evoluzione della ricerca della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico impegnata in questa fase nel percorso di accreditamento come Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) nella disciplina delle patologie dell’apparato locomotore. Un percorso che continuerà a essere coordinato dal professor Vincenzo Denaro che è stato confermato nel suo ruolo di direttore scientifico fino alla fine del 2026. Con questa nomina il Consiglio di Amministrazione ha rinnovato la sua fiducia nei confronti di una figura riconosciuta nel panorama sanitario nazionale e internazionale che, con il suo lavoro, ha fornito un contributo fondamentale allo sviluppo del Policlinico Campus Bio-Medico nei suoi oltre 30 anni di storia. Nella stessa occasione è stato riconfermato anche il professor Umile Giuseppe Longo, responsabile della Traumatologia dello Sport della Fondazione, nella veste di vicedirettore scientifico. Il Policlinico Campus Bio-Medico può contare oggi su oltre 60 unità operative di ricerca e vantare più di 700 studi clinici attivi con oltre 8.000 pazienti coinvolti. I progetti finanziati attraverso bandi competitivi o ricerche commissionate sono più di 60, mentre negli ultimi tre anni il numero di pubblicazioni scientifiche ha superato quota 1.400, di cui oltre 700 solo nel 2024. 

Ortopedico e accademico di lungo corso, Vincenzo Denaro - ricorda una nota - è primario emerito del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico. In passato è stato presidente della Società italiana di chirurgia vertebrale e preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. Il suo contributo è stato decisivo per la definizione di un modello avanzato di medicina traslazionale, capace di trasformare gli esiti dell’innovazione tecnologica in soluzioni terapeutiche per i pazienti. Nel ruolo di Direttore Scientifico, il professor Denaro continuerà a portare avanti i programmi di sviluppo scientifici e clinici del Policlinico, in coerenza con la missione della Fondazione, ispirata a un’integrazione profonda tra progresso, cura e centralità della persona. 

"Questa conferma è per me un grande onore e una grande responsabilità, ringrazio sentitamente il Consiglio di Amministrazione, il Presidente Carlo Tosti e l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Paolo Sormani - ha commentato Denaro -. La ricerca è il cuore pulsante di un policlinico universitario come il nostro, perché contribuisce non solo al progresso scientifico, ma anche alla formazione delle nuove generazioni di professionisti e alla qualità dell’assistenza sanitaria. Il nostro obiettivo resta quello di migliorare concretamente la salute delle persone attraverso la conoscenza e la formazione. Ogni giorno vediamo quanto sia importante portare in corsia i progressi della medicina, in particolare nei campi della chirurgia e della prevenzione". 

"La conferma del professor Denaro è in linea con la visione che guida la nostra Fondazione, secondo cui la ricerca rappresenta una delle forme più alte di cura" ha osservato il presidente del Policlinico Campus Bio-Medico Carlo Tosti, sottolineando come sia proprio "attraverso l’avanzamento scientifico che possiamo garantire una medicina sempre più vicina alla persona e capace di rispondere con competenza alle grandi sfide del nostro tempo. Nel lavoro del professor Denaro si riflettono i valori fondanti della nostra natura di Teaching and Research Hospital: un sapere che mette la conoscenza al servizio dell’essere umano e del bene comune". 

"La direzione scientifica svolge un ruolo essenziale nelle attività e nel percorso di sviluppo di un Policlinico come il nostro in cui ricerca, attività clinica e tecnologia avanzata si pongono in stretta correlazione tra loro”, ha aggiunto l’Amministratore delegato e Direttore generale del Policlinico Campus Bio-Medico Paolo Sormani - In questi anni anche grazie al lavoro del professor Denaro, abbiamo rafforzato l’identità del nostro istituto come luogo in cui si generano soluzioni terapeutiche innovative, con impatti concreti sulla qualità di vita dei pazienti. Oggi la sfida si gioca sull’Intelligenza artificiale, sulla medicina rigenerativa e personalizzata, sulla digitalizzazione dei percorsi di cura: ambiti strategici che richiedono competenze solide e una visione lungimirante, che sono sicuro la nostra direzione scientifica continuerà a garantire".  

In tal senso, la Fondazione - conclude la nota - ha anche annunciato di recente il varo del nuovo Advisory Board scientifico guidato dal Premio Nobel per la Medicina nel 2013 Randy Wayne Schekman. Un organo consultivo composto da sei esperti di fama internazionale in ambito medico-scientifico istituito con l’obiettivo di accompagnare e sostenere i progetti di ricerca, clinici e di innovazione del Policlinico. 

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Napoli, dice 'no' al lavavetri e viene colpito: arrestato 23enne

02 Luglio 2025
Auto dei Carabinieri - (Ipa)

(Adnkronos) - Dice "no" al lavavetri al semaforo e viene picchiato. E' accaduto a Napoli, tra via Vespucci e via Toscano. La vittima dell'aggressione un 78enne, l'aggressore un 23enne che è stato arrestato. 

Il giovane ha premuto il pulsante di prenotazione pedonale e ha atteso il rosso. Poi si è avvicinato alle auto ferme proponendo il lavaggio del parabrezza. Il primo in fila al semaforo è il 78enne che fa segno di non averne bisogno e attiva i tergicristalli. Il lavavetri insiste e l'anziano abbassando il finestrino ribadisce a parole il “no”.  

Il 23enne di origini ghanesi a questo punto stringe con forza il manico della spazzola e colpisce l'uomo: 10 i giorni di prognosi. Pochi istanti dopo, allertati da alcuni passanti, i Carabinieri individuano il 23enne e lo arrestano, dopo un tentativo di resistenza. In camera di sicurezza, il giovane dovrà rispondere di violenza privata, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. 

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Animali, Liris (FdI): "Intercettare zoonosi sul territorio può fare la differenza"

02 Luglio 2025
Guido Quintino Liris

(Adnkronos) - "Le zoonosi, malattie infettive che possono essere trasmesse dagli animali all'uomo, sono una problematica sempre più incalzante e diventa fondamentale la diagnosi precoce. Sui territori il mondo dei veterinari, delle Asl e dei dipartimenti di prevenzione possono fare la differenza nell'intercettare fuori dai presidi ospedalieri tematiche così importanti. Vanno diagnosticate il prima possibile per poi poter intervenire con la cura". Sono le parole del senatore Guido Quintino Liris, membro della V Commissione Programmazione economica e Bilancio del Senato della Repubblica, all’evento 'Future generazioni e salute animale: il ruolo centrale della ricerca e dell’innovazione' che si è svolto in senato. L’incontro, promosso dal senatore, è stato l’occasione per discutere in sede istituzionale del valore generato dalla ricerca scientifica e dall’innovazione in ambito veterinario. 

"L'iniziativa in Senato - sottolinea - accende i riflettori sulla concezione di benessere e di salute del mondo animale e la sua correlazione con la socialità e la sanità dell'uomo. Non si tratta solo del benessere sociale che si può raggiungere con gli animali di compagnia, ma parliamo di una concezione One Health". 

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