(Adnkronos) - Il Meeting di Rimini è diventato un punto fermo per la vita pubblica italiana — nelle istituzioni, nella politica, nell’economia e nella società — ma il suo vero tratto distintivo resta quello di essere, come da sempre, un ponte tra le persone: un luogo dove l’amicizia fra i popoli prende voce anche sui social. È quanto emerge da una ricerca di SocialCom, effettuata con l’ausilio della piattaforma SocialData: sono stati pubblicati oltre 43 000 post che citano l’evento, con un engagement complessivo che ha superato 1,5 milioni di interazioni, mentre i video relativi al Meeting hanno raccolto quasi 3 milioni di visualizzazioni, collocandosi ai livelli degli eventi più popolari sul web. Rispetto all’anno precedente si registra una vera e propria esplosione: i post sono praticamente raddoppiati, mentre le interazioni sono quasi quintuplicate.
L’eco mediatica dell’evento è arrivata in ogni angolo del mondo: migliaia di conversazioni sono state identificate negli Usa, ma anche in India, Giappone, Cina e persino in Russia. Spicca in particolare la presenza della lingua giapponese, grazie alla testimonianza per la pace – in memoria del trauma nucleare – del premio Nobel Toshiyuki Mimaki e del professor Masao Tomonaga dell’Università di Nagasaki. La visibilità mediatica del Meeting ha avuto un primo picco con l’intervento dell’ex Presidente del Consiglio Mario Draghi, impegnato nel ragionamento sulle sfide future per l’Unione Europea. Ma è stato l’ultimo giorno a vedere un’esplosione mediatica grazie agli interventi del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. In generale, tutti gli interventi istituzionali — dal Presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola ai ministri Tajani, Piantedosi, Urso, Giorgetti, Valditara e Schillaci — hanno riscosso enorme attenzione e apprezzamento.
Secondo l’analisi social, gli interventi istituzionali hanno alimentato oltre la metà delle discussioni sul Meeting, con un sentiment largamente positivo: circa 3 post positivi su 4. Le emozioni prevalenti sono state l’apprezzamento delle idee e dei temi proposti, la condivisione dello spirito dell’evento, la speranza per il futuro e il sostegno reciproco. Non sono mancati momenti di riflessione: oltre ai dubbi sugli scenari europei, sono emerse preoccupazioni sulle guerre e le sofferenze a Gaza e in Ucraina. Tuttavia, la risposta dominante nella community è stata una visione ispirata da giovani, pace, amicizia, sostegno, dialogo e libertà, incarnate dalla comunità di Rimini. I giovani dominano le conversazioni: in Italia, 2 commentatori su 3 hanno età tra i 18 e i 34 anni, percentuale che sale al 73% — quasi 3 su 4 — nell’ambito internazionale.
Rimini continua a penetrare il cuore delle nuove generazioni, parlando il loro linguaggio attraverso video su Instagram e TikTok per diffondere il suo messaggio di amicizia anche al “popolo social”. “L’analisi social conferma che il Meeting di Rimini non è solo un momento istituzionale, ma un evento capace di creare una narrazione condivisa e partecipata”, spiega Luca Ferlaino, Presidente di Socialcom. “I numeri dimostrano un coinvolgimento straordinario, soprattutto tra i giovani e a livello internazionale. Il sentiment è positivo, ispirato da speranza, amicizia e dialogo, anche di fronte alle sfide globali”.
Leggi tutto: Meeting Rimini, sui social numeri record per l'edizione 2025
(Adnkronos) - Ripartono Europa e Conference League. Oggi, venerdì 29 agosto, va in scena il sorteggio - in diretta tv e streaming - della fase campionato della seconda e terza competizione europea, il giorno dopo quello che ha definito la nuova edizione della Champions League. Il palcoscenico è sempre quello del Principato di Monaco, che vedrà una cerimonia unica che designerà quindi le avversarie di Roma e Bologna, qualificata grazie alla vittoria dell'ultima Coppa Italia, in Europa League e quelle della Fiorentina in Conference.
La Roma ha iniziato la stagione battendo proprio il Bologna per 1-0 nella prima di campionato. Soltanto un pari invece per la Fiorentina, fermata sull'1-1 a Cagliari
(Adnkronos) - Julia Roberts è sbarcata al Lido e per la Mostra del Cinema di Venezia è già un momento storico. Per il suo arrivo, l'attrice ha scelto un elegante completo blu, abbinato a una camicia a righe verticali sui toni del giallo e del grigio. A completare l'outfit, tacchi alti e immancabili occhiali da sole da diva, che non hanno nascosto il suo celebre sorriso.
L'occasione è la presentazione fuori concorso di 'After The Hunt', il nuovo film del regista italiano Luca Guadagnino, al suo fianco insieme a tutto il cast: da Ayo Edebiri e Andrew Garfield a Michael Stuhlbarg e Chloë Sevigny.
Leggi tutto: Momento storico a Venezia 2025, Julia Roberts sbarca per la prima volta al Lido
(Adnkronos) - Lazza versione papà. Il rapper milanese, all'anagrafe Jacopo Lazzarini, ha condiviso su Instagram un video dolcissimo che lo ritrae in un momento di affettuosa intimità insieme al figlio Noah. Il filmato, girato dalla compagna e madre del bambino, Greta Orsingher, mostra il cantante mentre coccola e gioca con il piccolo.
Prima una serie di baci sui piedini, poi una scenetta divertente dove finge di mordicchiargli le dita per poi 'sputarle' via, tra le risate contagiose del bambino. In sottofondo, anche la voce sorridente di Greta, orgogliosa della scena padre-figlio. Un ritratto familiare che ha fatto subito il giro del web.
Noah è nato l'11 novembre 2024. Ad annunciare sui social era stato lo stesso rapper che tra le storie Instagram aveva scritto: "Benvenuto all'erede. Welcome Noah".
Leggi tutto: Lazza e il figlio Noah, il tenerissimo momento ripreso dalla fidanzata Greta
(Adnkronos) - Il parlamento iraniano ha iniziato a redigere un piano per ritirarsi dal Trattato di non proliferazione nucleare. A riportarlo è l'agenzia di stampa semi-ufficiale Tasnim, poche ore dopo l'annuncio dei Paesi E3 (Francia, Germania e Regno Unito) al Consiglio di sicurezza dell'Onu di aver avviato il processo per ripristinare le sanzioni nei confronti di Teheran entro un mese. Parlando con Tasnim, il parlamentare iraniano Hossein-Ali Haji-Deligani ha affermato che il piano di ritiro dal Tnp sarà sottoposto all'esame dei legislatori domani e sarà approvato la prossima settimana. "Queste sono le conseguenze dell'attivazione del meccanismo di snapback", ha spiegato il parlamentare, accusando i paesi E3 di essere "la fonte di molti problemi nel mondo".
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi, però, ha fatto sapere che l'Iran è pronto a riprendere negoziati "giusti" sul suo controverso programma nucleare se l'Occidente mostrerà buona volontà. "Araqchi ha ribadito la disponibilità dell'Iran a riprendere negoziati diplomatici equi ed equilibrati, a condizione che le altre parti dimostrino serietà e buona volontà ed evitino azioni che possano compromettere le possibilità di successo", ha affermato il ministro in una lettera inviata al capo della politica estera dell'Unione europea, Kaja Kallas. I Paesi occidentali hanno 30 giorni di tempo, ha affermato Kallas, per trovare una soluzione diplomatica alla crisi nucleare iraniana.
Russia e Cina mettono in guardia sulla scelta di ripristinare delle sanzioni contro l'Iran per il suo programma nuclear. Mosca parla di "conseguenze irreparabili" in caso del ripristino. L' 'invito' a Francia, Germania e Regno Unito è a "rivalutare e rivedere le loro decisioni sbagliate prima che portino a conseguenze irreparabili e a una nuova tragedia", come si legge in una nota del ministero degli Esteri di Mosca.
Il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Guo Jiakun, in dichiarazioni riportate dal Global Times, ha detto che "è un momento cruciale" per il dossier del nucleare iraniano e "non è costruttivo attivare il meccanismo di snapback", che consente di ripristinare l'insieme delle sanzioni internazionali contro Teheran perché "comprometterebbe il processo a livello politico e diplomatico per risolvere" la questione. La Cina, ha aggiunto, "ritene che qualsiasi mossa in questo momento da parte del Consiglio di Sicurezza Onu dovrebbe facilitare la ripresa del dialogo e dei negoziati, invece di creare nuovi scontri che potrebbero far peggiorare la situazione, portare a un'escalation". La Repubblica Popolare rivendica una posizione "oggettiva e giusta". E, ha detto il portavoce della diplomazia di Pechino, "continuerà" a "promuovere in modo attivo la pace e a promuovere il dialogo, a giocare un ruolo costruttivo per riportare al più presto il dossier del nucleare iraniano sul percorso della soluzione diplomatica".
Leggi tutto: Nucleare in Iran, Mosca 'Conseguenze irreparabili se Europa torna alle sanzioni'
(Adnkronos) - Caso razzismo agli Us Open 2025? Nello Slam americano, a cui Jannik Sinner è arrivato da campione in carica, si sta ancora parlando dell'accesa lite tra la lettone Jelena Ostapenko e la statunitense Taylor Townsend, andata in scena subito dopo la fine del match valido per il secondo turno del tabellone femminile e vinto dall'americana in due set. Ostapenko ha rimproverato all'avversaria comportamenti poco corretti e conformi alle regole non scritte del fair play tennistico, tanto che sotto rete, come rivelato dalle giocatrici nel post partita, è arrivata a definirla "senza classe né istruzione".
Le parole di Ostapenko hanno fatto gridare qualcuno al razzismo, tanto che la stessa giocatrice si è dovuta difendere con una storia sul proprio profilo Instagram: "Ho ricevuto molti messaggi che dicevano che sono una razzista. Non sono mai stata razzista nella mia vita e rispetto tutte le nazioni del mondo, per me non è importante da dove proviene una persona", ha scritto Jelena, "ci sono delle regole nel tennis e anche se il pubblico è dalla tua parte non puoi usarle per mancare di rispetto all'avversaria. Purtroppo per me, venendo da un piccolo Paese, non ho la possibilità di giocare nella mia patria. Mi è sempre piaciuto giocare negli Stati Uniti e agli Us Open, ma questa è la prima volta che una giocatrice si è comportata in un modo così irrispettoso".
Della lite Ostapenko-Townsend, e in particolare delle accuse di razzismo che l'hanno accompagnata, ne ha parlato anche la tennista statunitense Naomi Osaka: "È una delle cose peggiori che si possano dire a un tennista nero in uno sport a maggioranza bianca. Penso che sia stato un pessimo momento e che l'abbia detto alla peggior persona a cui potesse mai dirlo. E non so se Ostapenko conosca la storia americana".
A commentare il caso, sempre da New York, sono arrivate anche le parole dell'americana Coco Gauff, numero tre del mondo e vincitrice dell'ultimo Roland Garros: "So cosa si sono dette dopo la partita. Credo che la questione sia stata dovuta all'agitazione e alla concitazione del momento. Penso che Jelena fosse un po' emotiva dopo la sconfitta. Non avrebbe dovuto dirlo, a prescindere da come ci si sente", ha detto Gauff, "Conoscendo Taylor personalmente, è l'opposto. È una delle persone più gentili che abbia mai incontrato. È molto più di questo. È una mamma. È una grande amica. Una tennista di talento. E una brava persona. Alla fine di questo torneo spero che la gente la conosca più a fondo e impari a conoscerla meglio di quanto detto al termine di questa partita".
(Adnkronos) - "Nel mondo non conoscono Cortina”. Lo ha detto, giovedì sera all’evento organizzato dalla sua azienda presso l’hotel Savoia di Cortina d’Ampezzo, il presidente di Technogym Nerio Alessandri. Il sessantacinquenne fondatore dell’azienda leader nei prodotti per il wellness ha aperto i lavori della terza edizione di “Cortina Wellness” davanti a una foltissima platea. E proprio lui che è diventato partner dei Giochi Olimpici del 2026 e che realizzerà oltre venti centri per la preparazione degli atleti nel suo lungo speach ha detto a 160 giorni dai Giochi Olimpici (come ricorda il countdown sul corso di Cortina): “Noi non possiamo più vivere di rendita. Perché quando io giro il mondo, e che nessuno si offenda qua dentro, in primis l’amministrazione, quando racconto di Cortina, perché io sono Cortina proud, ‘Che è Cortina? Conoscono Saint Moritz, conoscono Selva di Val Gardena, conoscono Madonna di Campiglio, Cortina no. È pazzesco”. Parole forti che hanno sorpreso il sindaco della perla delle Dolomiti Gianluca Lorenzi. Ma non solo.
Sguardi perplessi e smorfie anche nelle prime file dove sedeva il ministro per lo Sport Andrea Abodi, il presidente della fondazione Milano-Cortina Giovanni Malagò, il presidente del Milan Paolo Scaroni, il senatore Pier Ferdinando Casini, la campionessa Deborah Compagnoni. E non sono mancati i commenti della platea in fondo alla sala: “Ma Nerio Alessandri non era quello che anni fa era habituè di Saint Moritz e ora si dice Cortina proud?”, "Voleva spronare – prova a giustificare una signora in abito tirolese - però non gli è venuta bene”. Tutti gli altri relatori, Malagò e Compagnoni compresi, hanno preferito sorvolare. Il sindaco Lorenzi non poteva e con classe ha chiuso la questione dicendo: “Non è proprio così ma ho preso appunti”. Il ministro Abodi al quale era stata lasciata la conclusione dei lavori ha terminato ricordando il quarto motto olimpico “communiter”, ovvero fare squadra. A buon intenditor poche parole. (di Davide Desario)
(Adnkronos) - "In linea con la valutazione della situazione e le direttive dei vertici politici, a partire da oggi alle 10, la pausa tattica locale nell'attività militare non si applicherà all'area di Gaza City, che è una zona di combattimento pericolosa". E' quanto comunicano via X le forze israeliane (Idf), in riferimento alle "pause tattiche" quotidiane in alcune aree per facilitare la distribuzione di aiuti. Le Idf affermano di "continuare a sostenere gli sforzi umanitari mentre conducono operazioni per proteggere Israele".
Leggi tutto: Forze Israele: "Gaza City zona pericolosa, stop pause tattiche"
(Adnkronos) - Il mondo del lavoro cambia rapidamente, ma il sistema formativo italiano fatica ancora a tenere il passo. Pur in presenza di investimenti in orientamento e nel potenziamento dell’offerta didattica, permane un divario rispetto ai reali fabbisogni espressi dal mercato, con effetti sulla capacità del Paese di valorizzare le competenze disponibili. Le immatricolazioni universitarie per l’anno accademico 2024/2025 confermano una tendenza consolidata: crescono le iscrizioni nei corsi con minori sbocchi occupazionali – come psicologia (+94% negli ultimi dieci anni), lettere e filosofia (+46%), scienze della formazione (+46%) e arte e design (+40%) – mentre restano insufficienti quelle in settori chiave come ingegneria, informatica ed economia. Ogni anno mancano oltre 22 mila laureati in ingegneria, 14 mila in ambito economico e 7 mila in quello medico-sanitario. Un divario che rischia di ampliarsi, mettendo in difficoltà le imprese nella ricerca di competenze adeguate. È quanto emerge dalla nota della Fondazione studi consulenti del lavoro, 'Formazione e lavoro: un gap destinato a crescere', che analizza i dati occupazionali e scolastici tra il 2019 e il 2024 e ne proietta le criticità fino al 2029.
A un anno dalla laurea (dati AlmaLaurea), il tasso di occupazione varia sensibilmente a seconda del percorso scelto: si passa dal 93,4% per ingegneria industriale e 92,6% per informatica, al 79,8% per giurisprudenza, 71,6% per lingue, 68,7% per arte e design, 61,5% per l’area umanistica e 60% per psicologia. Un dato che sorprende, soprattutto considerando che nello stesso periodo l’occupazione giovanile è aumentata. Tra il 2019 e il 2024 il tasso per i 18-29enni è salito dal 39,1% al 42,7%, con un incremento ancora più marcato tra i laureati (dal 48,7% al 55,3%). Un progresso ancora insufficiente a colmare il divario tra competenze disponibili e richieste.
Ma non solo. Permane uno squilibrio di genere: nei corsi di educazione e formazione le donne sono il 93,8% degli immatricolati, mentre restano poco presenti nei percorsi tecnico-scientifici, quelli con le maggiori opportunità di impiego. Lo stesso disallineamento si osserva nella scuola secondaria: nell’anno scolastico 2024/2025 oltre il 51% degli studenti ha scelto un liceo, mentre gli istituti professionali – più aderenti ai fabbisogni occupazionali – si fermano al 15,4%, in calo del 19,3% rispetto al 2018/2019.
Nel quinquennio 2025-2029, secondo Unioncamere, le imprese avranno bisogno ogni anno di oltre 135 mila diplomati da percorsi professionali, ma il sistema ne fornirà solo 70 mila. Si prevede così una carenza strutturale di circa 65 mila unità l’anno, soprattutto nei settori dell’edilizia, meccanica, elettrico, agroalimentare e amministrazione. Gli interventi su orientamento e offerta formativa, seppur significativi, non si sono ancora tradotti in un impatto concreto sull’allineamento tra formazione e occupazione.
“Va costruito un ponte solido tra scuola e lavoro, affinché ogni giovane possa accedere a percorsi di studi realmente in linea con le esigenze del mercato del lavoro", ha dichiarato Rosario De Luca, presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro.
“In molte aree del Paese, infatti, l’offerta formativa resta carente, soprattutto nei settori tecnicoscientifici, e non tutte le famiglie hanno la possibilità di sostenere costi importanti legati agli studi universitari fuori sede. È importante investire in un sistema formativo di prossimità e coerente con i fabbisogni occupazionali, in grado di valorizzare i talenti e accompagnarli verso opportunità concrete”, ha concluso.
(Adnkronos) - È una delle esperienze più profonde e trasformative della vita, e anche una delle più complesse, ma l’essere genitori, specie nei primi anni di vita di un bambino o una bambina, determina un senso di solitudine e di inadeguatezza in almeno una mamma su 2 e un papà su 3. Sono i risultati del primo Osservatorio sulla genitorialità promosso da Pampers, da sempre al fianco di famiglie e bimbi, con l’obiettivo di analizzare e comprendere le sfide e i bisogni di chi sceglie di intraprendere oggi il percorso della maternità e della paternità. Da questa fotografia prende vita Pampers Village, il nuovo progetto di Pampers Italia che, per la prima volta - informa una nota - sceglie di raccontarsi non solo come un alleato quotidiano nella cura del bambino, ma come un vero e proprio compagno di viaggio per i genitori con l’obiettivo di rafforzare il valore della connessione umana e offrire alle famiglie un ecosistema concreto e accessibile di ascolto, orientamento e sostegno nei primi 1000 giorni di vita del bambino, un periodo tanto delicato quanto trasformativo.
Il progetto - che debutterà a Milano sabato 13 settembre dalle ore 9 alle ore 13 presso Biblioteca Chiesa Rossa (Via San Domenico Savio) e toccherà poi altre 3 città italiane: Pescara, Palermo e Roma - nasce dal principio che ‘per crescere un bambino e una bambina serve un villaggio’: ogni mamma, ogni papà e ogni bambino e bambina meritano di crescere circondati da una rete di amore, fiducia e condivisione. Proprio per questo è stata realizzata la collaborazione con la Onlus Centro per la salute delle bambine e dei bambini (Csb), riferimento in Italia per la promozione della salute, dello sviluppo e dei diritti dell’infanzia e del sostegno alla genitorialità. L’alleanza tra Pampers e Csb - si legge nella nota - è basata sulla condivisione di valori e di una missione: costruire reti di supporto e occasioni di confronto, sia nelle comunità locali che online, per restituire ai genitori quel senso di comunità che troppo spesso oggi manca.
Nel dettaglio, il progetto Pampers Village si compone di diversi pilastri che hanno l’obiettivo di supportare le mamme e i papà nella fantastica avventura della genitorialità: una ricerca sociale che porta alla luce gioie e difficoltà dei genitori raccontandone il vissuto; gli eventi fisici itineranti nei parchi di alcune delle principali città italiane, per favorire la connessione fra le famiglie attraverso attività condivise informative e formative; la prima community Pampers all’interno dell’App Coccole Pampers, un luogo di incontro virtuale dove confrontarsi e condividere esperienze, dubbi e paure per costruire un vero e proprio villaggio su cui poter contare e, infine, la prima campagna di responsabilità sociale di Pampers per mostrare come ‘scoprire di essere in tanti ci fa sentire meno soli’.
In particolare, l’Osservatorio, realizzato in collaborazione con Eumetra, è partito dall’ascolto di esperti con diverse competenze (psicologi dell’età evolutiva, educatori, pedagogisti, pediatri, ginecologi, operatori in ambito sociale) e ha poi raccolto le opinioni di un campione di oltre 3 mila genitori: in attesa, potenziali e con figli in età compresa dagli 0 ai 6 anni. Ciò che emerge con più evidenza, specialmente nelle fasce di età più giovani, è la solitudine e l’insicurezza diffusa dei genitori. Questo scenario complesso di isolamento si intreccia poi con un profondo bisogno di supporto (63% delle mamme e 51% dei papà) e con il timore di non farcela e non sentirsi all’altezza (50% dei genitori). Il 45% vive, invece, in una continua tensione alla ricerca della perfezione genitoriale nonostante emerga dall’autovalutazione delle competenze genitoriali un punteggio medio di 7,4 su 10.
L’Osservatorio - illustra la nota - ha poi indagato le principali motivazioni che spingono le persone a diventare o meno genitori. Emerge che "1 coppia su 3 include la possibilità di avere almeno un figlio tra i propri progetti di vita. Il 22% ne desidera solo uno, 57% due e il 14% ne vorrebbe almeno 3. Tra le principali motivazioni di chi sceglie di non diventare genitore, ci sono invece, la paura della responsabilità e del troppo impegno (45%) il tema economico (40%) e la preoccupazione per il futuro (38%)". L’Osservatorio restituisce, in sintesi, un’immagine della genitorialità vissuta con un approccio più orientato alla performance che all’esperienza, accompagnato, dall’altra parte, da un forte timore di inadeguatezza, non soltanto economica, ma soprattutto relativa al senso di responsabilità e alla paura di non essere all’altezza del ruolo sia per chi è già genitore sia per chi desidera diventarlo. Ma - si evince - è l’assenza di una rete sociale di una vicinanza con gli altri genitori per condividere, stare insieme e confrontarsi, che sempre più genitori lamentano.
Il Pampers Village, nel corso degli appuntamenti, aperti a tutti i genitori con i loro bambini e bambine da 0 a 3 anni, oltre ad offrire occasioni di confronto con il personale del Csb, regalerà l’esperienza di vivere ciò che accade nei luoghi di ‘Un villaggio per crescere’, programma nazionale di sostegno alla responsività genitoriale, che apre spazi gratuiti affinché i genitori possano stare assieme alle loro bambine e ai loro bambini, in un tempo lento e dedicato, con cose semplici e dal grande impatto.
Durante la mattinata, infatti - spiegano gli organizzatori - le famiglie potranno partecipare ad attività di gioco con poco ed espressività creativa, momenti di lettura, grazie anche alla collaborazione con ‘Nati per leggere’ e altre esperienze sonoro-musicali con il supporto di ‘Nati per la musica’. "Le famiglie potranno vivere un’esperienza intensa, ad alta densità relazionale, e sperimentare attività utili alla crescita ed allo sviluppo; la lettura, la musica e il canto, il gioco con oggetti semplici e quotidiani sono tutte attività basate su evidenze scientifiche e sono facilmente replicabili". I genitori torneranno a casa con l’esperienza di quelle piccole cose da fare ogni giorno, che fanno grandi i bambini e le bambine.
"Da sempre con Pampers mettiamo al centro le persone, in particolare i bambini e i loro genitori, e lo facciamo partendo dall’ascolto: delle loro esigenze, dei loro sogni, ma anche delle loro difficoltà - afferma Antonio Fazzari, General Manager di Fater - Proprio da questa volontà è nato l’Osservatorio Pampers sulla genitorialità, che ci ha restituito una fotografia chiara dei bisogni delle famiglie di oggi e ci ha spinti a dare una risposta concreta con il progetto Pampers Village. Un luogo, fisico e digitale, pensato per offrire supporto, creare relazioni e costruire un senso di comunità. Perché è questo il modo in cui intendiamo essere vicini, ogni giorno, ai nostri consumatori".
Leggi tutto: "Solitudine e inadeguatezza per 50% delle mamme e 1 papà su 3"
(Adnkronos) - Nel secondo trimestre del 2025 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2020, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre è cresciuto dello 0,4% nei confronti del secondo trimestre del 2024. Lo rileva l'Istat. La stima odierna conferma la variazione congiunturale e tendenziale del Pil comunicata il 30 luglio 2025 in via preliminare.
Il secondo trimestre del 2025 - si ricorda - ha avuto una giornata lavorativa in meno sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al secondo trimestre del 2024. La crescita acquisita per il 2025 risulta pari allo 0,5%, confermando quanto diffuso lo scorso luglio. Rispetto al trimestre precedente, con riferimento ai principali aggregati della domanda interna, si registra una stabilità dei consumi finali nazionali e una crescita dell’1% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni sono aumentate dello 0,4% e le esportazioni sono diminuite dell’1,7%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha fornito un contribuito positivo di 0,2 punti percentuali alla diminuzione del Pil: nullo il contributo sia dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private (ISP) sia della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). È risultato positivo per 0,2 punti percentuali il contributo degli investimenti fissi lordi. Positivo anche il contribuito della variazione delle scorte di 0,4 punti percentuali, a fronte di un contributo negativo di 0,7 punti percentuali della domanda estera netta. Si registrano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto nell’agricoltura, silvicoltura e pesca e nell’industria, diminuiti rispettivamente dello 0,6% e dello 0,3%. Stabile il comparto dei servizi.
Leggi tutto: Pil, Istat conferma: -0,1% nel secondo trimestre, +0,4% su anno
Pagina 17 di 1160