
(Adnkronos) - La comprensione dei meccanismi infiammatori sta cambiando l’approccio terapeutico della broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). “Finora, avendo poche opzioni per personalizzare la terapia, abbiamo trattato la Bpco come un tutt’uno. Negli ultimi anni invece si è assistito allo sviluppo di farmaci biologici che hanno target specifici, che vanno quindi su caratteristiche specifiche della malattia e ci che consentono di avere terapie più mirate per pazienti che presentano determinate caratteristiche”. In particolare, “oggi abbiamo un’opzione per pazienti che hanno un’infiammazione di tipo T2, caratterizzata dagli eosinofili del sangue, un marcatore tra l’altro molto semplice da individuare” che permette di “ridurre le riacutizzazioni e i ricoveri o accessi al Pronto Soccorso”. Così Alberto Papi, direttore della Clinica pneumologica dell'Università di Ferrara commenta gli ultimi dei dati dello studio Matinee presentati recentemente al congresso della European Respiratory Society (Ers) che si è svolto ad Amsterdam, che hanno riguardato l’impiego di mepolizumab, anticorpo monoclonale che blocca gli eosinofili, quindi la cellula coinvolta in questo tipo di infiammazione.
“Il risultato principale è la riduzione delle riacutizzazioni moderate e severe, cioè quelle trattate a domicilio e quelle ospedalizzate, comprese quelle con accesso al pronto soccorso - spiega Papi - In una popolazione di pazienti con Bpco che ha avuto frequenti riacutizzazioni in passato, già in in triplice terapia e che presenta eosinofili nel sangue superiori a 300 - illustra - si è osservata una riduzione del 21% delle riacutizzazioni moderate e severe e una riduzione delle ospedalizzazioni e di accesso al pronto soccorso. Tutto questo, in aggiunta al massimo della terapia inalatoria, quindi in pazienti particolarmente severi già in triplice terapia”. Oltre agli endpoint clinici, aggiunge, “c’è anche un beneficio sulla qualità di vita di questi pazienti. Le riacutizzazioni di per sé, infatti, impattano sulla qualità di vita: i pazienti che ne hanno di più frequenti sono quelli che presentano una qualità di vita più bassa”.
Ridurre le riacutizzazioni, “in particolare quelle gravi, ospedaliere - chiarisce l’esperto - significa non solo diminuire il rischio di nuovi episodi, ma anche rallentare la progressione della malattia e ridurre la mortalità. Le riacutizzazioni - rimarca - rappresentano infatti il motore principale della progressione della Bpco. Ridurle - endpoint primario degli studi in questi pazienti - è quindi un obiettivo molto importante” non solo da un punto di vista clinico, ma anche di qualità della vita. L’indicazione, infatti è “per pazienti che sono già al massimo della terapia inalatoria e che, nonostante ciò, presentano ancora sintomi o riacutizzazioni - sottolinea Papi - Per questi pazienti, fino ad oggi, non avevamo altro da offrire, oltre alla triplice terapia: adesso invece abbiamo un’opzione in più”.
Guardando al futuro, “ci sono due aspetti fondamentali da considerare - osserva lo pneumologo - Il primo è che, andando verso la personalizzazione delle cure, più opzioni ci sono, meglio è. Ne abbiamo ancora poche per questi pazienti con Bpco, soprattutto per quelli che non hanno un’infiammazione di tipo T2 e che, pur essendo già in triplice terapia, continuano a riacutizzarsi. Su questo ci sono molti studi in corso”. Il secondo aspetto riguarda la modalità di somministrazione.
“Nel campo dell’asma, il mepolizumab ha già dato risultati positivi anche in una formulazione a lunga durata, con somministrazione 2 volte l’anno. Avere a disposizione un trattamento per la Bpco con utilizzo così dilatato nel tempo rappresenterebbe un vantaggio strategico - conclude - soprattutto perché la somministrazione riguarda pazienti non giovanissimi, per i quali la continuità terapeutica è essenziale. Nell’asma, questo tipo di formulazione è già stata testata con successo. Ci auguriamo che in futuro possa arrivare anche nella Bpco”.
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(Adnkronos) - "Marco, Valerio e Davide sono nelle mani di Dio e con questa eucarestia li consegniamo all’ultima dimora terrena". Così l'arcivescovo Gian Franco Saba, ordinario militare per l'Italia, durante l'omelia per i tre carabinieri morti lo scorso martedì nell'esplosione di un casolare a Castel d'Azzano, in provincia di Verona.
Nella basilica di Santa Giustina di Padova per i funerali di Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernadei il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il presidente del Senato Ignazio La Russa. Tra gli altri esponenti del governo presenti, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il ministro della Pubblica ammnistrazione Paolo Zangrillo, il ministro della Giustizia Paolo Nordio. Alle esequie era presente anche la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia e il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
Un lungo applauso ha accolto l’arrivo dei feretri contenenti le salme. Le bare, avvolte dalla bandiera tricolore e accompagnate alla basilica da una staffetta dell’Arma, sono state accompagnate in chiesa dalle note della fanfara dei carabinieri.
"Questi nostri fratelli ora sono nella casa del Padre, attesi, amati e salvati. E voi, loro familiari, nella fede attendete e amate coloro che sono al sicuro in Dio. Vogliamo pensare che in quel tragico momento si sono rese vive le parole di Gesù, di speranza, che egli era presente nel buio" ha poi aggiunto Saba .
"Ci stringiamo intorno a tutti coloro che sono stati dolorosamente coinvolti e feriti nel tragico evento. È duro, dolorosamente e umanamente incomprensibile il drammatico evento dove hanno perso la vita Valerio, Marco e Davide e il ferimento di tanti operatori in servizio per il bene comune", ha continuato. "Da questa casa di preghiera un saluto carico di affetto, vicinanza e affidamento sostenuto dall’intercessione materna di Maria, vergine fedele" ha detto ancora.
"Ci sono giorni che nessuno di noi vorrebbe vivere. Ci sono parole che nessuno di noi vorrebbe dire, oggi è uno di quei giorni. L'Italia è qua e si raccoglie in un profondo dolore in onore di tre uomini, tre carabinieri, tre soldati, tre servitori dello Stato". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, durante i funerali.
Rivolgendosi poi alle famiglie dei tre caduti, Crosetto ha rimarcato come "non c'è nulla che possa riempire il vuoto" lasciato da Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello. "Posso farvi una promessa solenne - ha poi sottolineato il ministro - I nostri nomi sono scritti sulla sabbia della memoria delle persone a cui siamo cari e sono destinati a scomparire nel tempo, man mano che le persone che ci vogliono bene scompariranno. Il nome dei giusti no, il nome di chi è morto per la Patria è scritto nella roccia della memoria della Repubblica e viene onorato, ricordato e state tranquilli: le forze armate sono il custode di quella memoria".
"A voi colleghi di Davide, va il nostro più sincero ringraziamento. Davide sei diventato quello che più desideravi, un carabiniere d’Italia. Hai potuto realizzare uno dei più grandi amori nella tua vita, il tuo lavoro. Vola in alto Davide sarai sempre nei nostri cuori". Così Freddie Bernardello, padre di Davide. All'intervento è seguito uno scroscio d'applausi.
Un altro lungo applauso ha seguito i feretri quando hanno lasciato l’abbazia. Ad accompagnare le famiglie dei tre militari, la fanfara dell’Arma.
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(Adnkronos) - Ancora un incidente sul lavoro in provincia di Napoli. Un operaio di 63 anni, caduto dal tetto di un capannone, è morto in ospedale.
Secondo una prima ricostruzione, il lavoratore era precipitato dal tetto di un capannone a Mugnano di Napoli, mentre stava recuperando degli attrezzi da lavoro. Il 63enne è precipitato nel vuoto da un'altezza di circa 7 metri, è stato soccorso immediatamente, ma è deceduto poco dopo il ricovero al Cardarelli per le gravi ferite riportate.
La Procura di Napoli Nord ha aperto un'inchiesta, con le prime indagini affidate agli investigatori del commissariato di polizia di Giugliano in Campania.
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(Adnkronos) - “Quattro donne su dieci in Italia sono inattive, un dato che sale a sei se si guarda esclusivamente al Sud del Paese. Guardando agli inattivi in generale, coloro che non si formano e non lavorano, i cosiddetti neets, sono in costante crescita dal 2019. Oggi, la percentuale di neets sul totale della popolazione tra i 25 e i 39 anni è del 22,4%, quasi uno su quattro. Siamo l’unico Paese europeo in cui il fenomeno dei neets è in crescita”. Sono le dichiarazioni del presidente dell’Istat Francesco Maria Chelli in occasione di StatisticAll 2025, in svolgimento a Treviso dal 16 al 19 ottobre, dal titolo ‘Il fattore umano. Lavoro, società, intelligenze artificiali: la rivoluzione dei dati’.
“Abbiamo fatto un lavoro approfondito nel rapporto annuale che abbiamo presentato a maggio - aggiunge - e abbiamo visto che, in un momento in cui abbiamo molto bisogno di ampliare la platea di lavoratori dato che ne entrano pochi dalle fasce giovani, abbiamo 1 milione e 700 mila disoccupati e 2,1 milioni di forze lavoro potenziali, per un totale di quasi quattro milioni. Portare questi quattro milioni di persone nel mondo del lavoro potrebbe aiutare a rallentare la crisi demografica. Dentro questo numero ci sono le donne, i giovani e i residenti nel mezzogiorno, come dicevamo prima”.
C'è poi il tema del grado d’istruzione, ad essere disoccupate “sono non solo le donne con basso titolo di studio, questo dato vale anche per la componente maschile, ma anche quelle diplomate tra i 35 e i 49 anni e che hanno figli minori, un’evidenza che ci porta a dover considerare anche il tema della conciliazione vita-lavoro. C'è però una buona notizia per le giovani donne - annuncia - ossia che mano a mano che innalziamo il titolo di studio, i divari si riducono. L'istruzione rimane sempre la chiave fondamentale di accesso al lavoro”.
“L'occupazione aumenta dal 2021, un fatto molto positivo, e aumenta per un mix di fattori. Invecchiamento e bassa natalità spingono sulle fasce più anziane e, ovviamente, si assiste ad un calo dell'offerta potenziale nella popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni -. spiega Chelli - Questo comporta una sfida di sostenibilità per il welfare, per le pensioni innanzitutto, oltre ad una minore capacità produttiva, perché noi sappiamo che è la fascia d'età centrale che garantisce la capacità produttiva”.
“Abbiamo registrato 1 milione e 631 mila occupati in più tra il 2004 e il 2024, nello stesso periodo di tempo però sono calati di circa 2 milioni gli occupati nella fascia tra 15-34 anni e di poco meno di un milione quelli nella fascia tra i 35 e i 49. Ad aumentare, di quasi 5 milioni, sono gli occupati nella fascia tra i 50 e gli over 50 - conclude - Questa tendenza proseguirà perché determinata da fenomeni strutturali”.
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(Adnkronos) - La parola 'cortigiana' era all'interno di "una discussione di 10 minuti che motivava questa cosa". "Ho chiarito immediatamente per evitare strumentalizzazioni quello che intendevo dire e il contesto" quindi "ridirei quello che ho detto". Così il segretario della Cgil, Maurizio Landini, rispondendo alle critiche seguite alla sua dichiarazione sulla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Intervenendo a Sky Tg economia il sindacalista ha assicurato che "non c'è nessuna volontà di sessismo o rancore", "la fotografia di quello che io ho raccontato l'hanno vista tutti".
Ieri Meloni ha replicato a Landini via social. "Penso che tutti conoscano il significato più comune attribuito a questa parola, ma, a beneficio di chi non lo sapesse, ne pubblico la prima definizione che si trova facendo una rapida ricerca su Internet", ha scritto Meloni, postando la definizione tratta da Oxford Languages: "Donna di facili costumi".
"Ed ecco a voi un'altra splendida diapositiva della sinistra: quella che per decenni ci ha fatto la morale sul rispetto delle donne, ma che poi, per criticare una donna, in mancanza di argomenti, le dà della prostituta", ha chiosato la premier.
Per il presidente onorario dell'Accademia della Crusca, Claudio Marazzini, "la risposta della premier è corretta, su tutti i dizionari il termine cortigiana è definito come riportato da lei nel post che ha dedicato al leader della Cgil. Diciamo che questi sono gli scivoloni in cui si incorre non utilizzando correttamente la lingua. Direi che bisognava essere cauti: il fatto che un uomo progressista scivoli su di una buccia di banana è un guaio", ha detto ospite di Rai Radio1, a Un giorno da pecora, intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari.

(Adnkronos) - Nella giornata di sabato StatisticAll 2025 affronterà il tema del lavoro con un viaggio tra diritti, tecnologie e dati che attraversa generazioni e saperi, con un unico filo conduttore: rimettere al centro il 'fattore umano'. Dalla visione del diritto e delle politiche del lavoro tracciata da Tiziano Treu, alle riflessioni sul ruolo strategico del Veneto nell’economia europea con Riccardo Fornasier, passando per la voce della generazione Z e l’omaggio a Florence Nightingale la terza giornata della rassegna si propone come un racconto collettivo del cambiamento. Un mosaico di esperienze, testimonianze, prospettive accademiche ed esperienze del mondo produttivo, nella cornice di Piazza dei Signori e della Loggia dei Cavalieri. In un tempo in cui l’intelligenza artificiale ridisegna professioni, ruoli e competenze, la demografia restringe la forza lavoro e cresce l’urgenza di nuovi modelli di welfare, StatisticAll – il Festival della Statistica e della Demografia porterà a confronto, tra Piazza dei Signori e la Loggia dei Cavalieri, voci istituzionali e accademiche, rappresentanti del mondo produttivo e delle nuove generazioni, insieme a divulgatori e artisti. Una pluralità di sguardi e linguaggi che farà del sabato del Festival un terreno di dialogo sul lavoro che cambia, tema centrale di questa undicesima edizione.
Tra gli appuntamenti di spicco di sabato 18 ottobre, quello con l’ex ministro del lavoro e delle politiche sociali e presidente dell’Associazione Amici di Marco Biagi, Maurizio Sacconi, nel talk delle 10.30 alla Loggia dei Cavalieri, 'Creatività o sottomissione? Il lavoro incontra l’AI', dedicato alle opportunità e ai rischi della nuova stagione dell’intelligenza artificiale generativa. L’incontro affronterà il tema della libertà creativa, della deregolazione e della responsabilità europea nel promuovere un’innovazione che non mortifichi ma esalti il potenziale umano delle giovani generazioni.
Subito dopo, alle 11.00, il giuslavorista Tiziano Treu, professore emerito di diritto del lavoro all’Università Cattolica di Milano, già ministro del lavoro e della previdenza sociale e presidente del Cnel, sarà protagonista del dialogo “Il lavoro che cambia: tra diritti, welfare e nuove generazioni”. Con la sua lunga esperienza accademica e istituzionale, Treu offrirà una riflessione sulle principali implicazioni economiche e sociali della trasformazione del mercato del lavoro, sulle politiche necessarie per governarne la transizione, per sostenere la formazione continua e garantire un’evoluzione orientata all’inclusione che mantenga al centro la dignità e il valore umano.
A seguire, dalle 11.30, l’incontro 'Crisi demografica e indebolimento della forza lavoro: dobbiamo rassegnarci al declino o un futuro diverso è ancora possibile?' affronterà uno dei nodi più urgenti per l’economia e la società italiane. Attraverso dati, scenari e prospettive, esperti e ricercatori discuteranno come la conoscenza statistica possa diventare uno strumento per invertire la rotta e sostenere la vitalità del sistema produttivo. Il pomeriggio si aprirà alle 15.00 con “Lavoro, impresa e territorio. Una visione veneta per il futuro”, che vedrà protagonista Riccardo Fornasier, neoeletto presidente del consiglio regionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria Veneto. Fornasier analizzerà l’impresa in quanto guida nello sviluppo, coesione e innovazione nel territorio e offrirà anche uno sguardo sul ruolo strategico del Veneto nel contesto nazionale ed europeo, tra sfide globali, transizione digitale e nuove competenze.
Alle 17.00 saranno i più giovani, le loro aspettative e fragilità al centro del dibattito che avrà luogo in Piazza dei Signori dal titolo “Generazione Z: visioni del futuro tra sogni e povertà”. Nell’ambito del format StatisticAll Pop si confronteranno il sociologo Francesco Morace, Livia Celardo di Istat, Patrizia Manca di Ebicom Treviso, che darà il punto di vista delle imprese e del territorio su skill, transizioni e opportunità per i giovani, Roberto Sensi di ActionAid, e Furio Camillo, professore di statistica economica dell’Università di Bologna e responsabile scientifico di Webboh-Lab. A partire dai dati, si guarderà alla possibilità di realizzare politiche pubbliche e alleanze locali capaci di liberare il potenziale delle nuove generazioni.
Ultimo, e particolarmente atteso, appuntamento della giornata alle 19.00 alla Loggia dei Cavalieri, nell’ambito dello 'Spritz Statistico', con Vincenzo Mauro, professore di statistica e metodi quantitativi all’Università di Macerata, e creatore del progetto '3MinuticolProf', una piattaforma di divulgazione statistica seguita da circa 300.000 persone su Instagram e Tiktok. Con ironia e competenza, Mauro presenterà il suo libro 'I numeri non ingannano (quasi) mai' (Longanesi, 2025) e racconterà come i dati possano diventare strumenti di pensiero critico.
A chiudere la giornata il secondo StatisticAll Show di questa edizione: alle 21.00 alla Loggia dei Cavalieri andrà in scena lo spettacolo “Florence Nightingale. Il coraggio, la forza, i dati”, firmato da Maria Eugenia D’Aquino, attrice, regista e presidente di Pacta. dei Teatri, con la partecipazione delle scienziate Antonietta Mira (Università dell’Insubria-Università della Svizzera italiana) e Clelia Di Serio (Università Vita-Salute San Raffaele). Un racconto sotto forma di 'intervista impossibile' che intreccia teatro, scienza e memoria, restituendo la figura di Florence Nightingale, pioniera dell’infermieristica moderna, riformatrice sociale e antesignana della data science.
Oltre agli eventi citati, il sabato del festival sarà scandito da ulteriori appuntamenti e attività, tra cui quelli di StatisticAll Young, pensati per bambini e ragazzi e ospitati alla BRaT - Biblioteca dei Ragazzi, all’Istituto Tecnico Economico Riccati-Luzzatti, al Campus Universitario Ca' Foscari e in Piazza dei Signori. L’invito, quindi, si rivolge a un pubblico di tutte le età, a lasciarsi coinvolgere da una manifestazione che anno dopo anno si propone di essere un laboratorio di dialogo tra sapere scientifico, economia, cultura e attualità, con lo sguardo rivolto all’innovazione ma radicato nei valori del fattore umano.
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(Adnkronos) - "Sto bene, rispettate la mia privacy". Brigitte Bardot è tornata a casa. L'icona del cinema francese, 91 anni, è stata dimessa dall'ospedale privato Saint-Jean di Tolone, dopo un breve ricovero per un intervento chirurgico minore. Lo ha reso noto il suo ufficio in un comunicato trasmesso all'Afp, rassicurando sulle sue condizioni di salute.
La diva, che vive nella sua storica residenza di La Madrague a Saint-Tropez, si sta ora riposando e ha chiesto il rispetto della sua privacy: "Non risponderà ad alcuna sollecitazione", si legge nella nota. Bardot ha comunque voluto ringraziare "tutti coloro che si sono preoccupati per la sua salute" e ha espresso gratitudine all'équipe medica che l'ha assistita durante il ricovero.
Nei giorni scorsi, sulla stampa locale della Provenza, erano circolate voci insistenti su un possibile aggravamento delle sue condizioni, alimentando preoccupazioni tra fan e media. L'intervento, però,"si è svolto in modo particolarmente soddisfacente", precisa il comunicato.
Attrice simbolo degli anni '50 e '60 con film cult come 'E Dio creò la donna' (conosciuto anche con il titolo 'Piace a troppi') e 'Il disprezzo', Bardot si è ritirata dal cinema nel 1973 per dedicarsi alla causa animalista, diventando una figura di riferimento per la protezione degli animali. Oggi vive in una sorta di isolamento volontario tra le sue due proprietà, La Madrague e La Garrigue, immersa nella natura e circondata dai suoi animali. In una recente intervista a BfmTv, aveva dichiarato: "Vivo come una contadina, senza cellulare né computer, in mezzo a pecore, maiali, cani, gatti, un asino e una piccola pony". La leggenda del cinema francese, da sempre schiva rispetto alla vita pubblica, continua così a difendere la propria riservatezza anche davanti all'attenzione mediatica legata alla sua salute.
Leggi tutto: Brigitte Bardot dimessa dopo l'intervento: "Sto bene"

(Adnkronos) - Lorenzo Musetti fuori ai quarti di finale dell'Atp 250 di Bruxelles. L'azzurro, numero otto del mondo, è stato battuto oggi, venerdì 17 ottobre, in due set dal francese Giovanni Mpetshi Perricard, che ne ranking occupa la 37esima posizione, in due set con il punteggio di 6-4 7-6 (10-8) in meno di un'ora e 25 minuti di gioco.
Per il francese è la prima vittoria contro l'italiano, che aveva superato il tedesco Yannick Hanfmann al primo turno ed era reduce dall'eliminazione negli ottavi di finale del Masters 1000 di Shanghai per mano di Felix Auger-Aliassime. Nonostante questa sconfitta rimangono alte le chance di Musetti di partecipare alle prossime Atp Finals di Torino, con la corsa nella Race che rimane aperta.
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(Adnkronos) - Parte dalla Casa di reclusione di Milano Opera il cammino verso la Giornata nazionale della colletta alimentare, che si terrà il prossimo sabato 15 novembre in tutta Italia. Un luogo simbolico per lanciare un’iniziativa che, da 29 anni, coinvolge milioni di persone in un gesto semplice e condiviso di solidarietà: donare parte della propria spesa per chi è in difficoltà. La scelta del carcere di Opera come sede dell’evento di lancio non è casuale: rappresenta il valore educativo e rigenerativo della Colletta, capace di raggiungere e coinvolgere tutti, anche chi vive situazioni di fragilità e restrizione.
Da oltre 15 anni, infatti, la Colletta Alimentare è presente anche negli istituti penitenziari, grazie all’iniziativa di associazioni quali Incontro e Presenza, il cui presidente Fabio Romano ha ricordato che nel 2024 hanno aderito circa 40 carceri in tutta Italia, dove le persone detenute hanno potuto contribuire acquistando e donando alimenti, diventando parte attiva di una catena di bene che unisce chi dona e chi riceve. Nel suo intervento ha raccontato alcune testimonianze raccolte nelle scorse edizioni: “Quando arriva un’iniziativa come questa, ti senti preso sul serio da qualcuno. Non è solo il non sentirsi dimenticati: è capire che anche da qui dentro possiamo fare qualcosa di buono per gli altri. Possiamo dimostrare a chi è fuori che siamo capaci di gesti generosi. E quando ti senti guardato così - non per quello che hai sbagliato, ma per quello che puoi ancora dare - cominci a credere che è possibile, e persino bello, vivere in un altro modo” e ancora “Il carcere e la Colletta sono diventati per me l’occasione per ritrovare speranza e provare a dare un senso a tutto, anche al carcere”.
Un gesto che è reso possibile dalla collaborazione delle istituzioni penitenziarie, come ricordato da Incoronata Corfiati, primo dirigente di polizia penitenziaria provveditorato regionale Lombardia che ha voluto sottolineare come la Colletta Alimentare è un’occasione preziosa per far conoscere la realtà penitenziaria al mondo esterno e offrire un esempio positivo di vicinanza verso chi vive situazioni di fragilità.
Un impegno condiviso, quello della Colletta Alimentare, che unisce mondi diversi in un’unica rete solidale. E' proprio in questa alleanza che si riconosce il senso più profondo dell’iniziativa, come sottolinea Marco Piuri, presidente di Fondazione Banco Alimentare ETS: “La Colletta Alimentare è un’iniziativa di sensibilizzazione contro la povertà alimentare e un gesto educativo semplice e accessibile a tutti. In un momento in cui cresce la domanda di aiuto - con i recenti dati Istat che ci dicono che nel nostro Paese 5,7 milioni di persone (9,8%) di cui 1,28 sono minori e 2,2 milioni famiglie (8,4%) vivono in povertà assoluta - la Colletta Alimentare diventa ancora più preziosa, perché permette a ciascuno di sentirsi utile per gli altri. È un gesto semplice alla portata di tutti e la partecipazione delle persone detenute testimonia che è un gesto che può generare valore e speranza, anche nei luoghi dove la vita appare più difficile”.
Un messaggio ripreso anche dal vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, avvocato Fabio Pinelli che sottolinea la valenza rieducativa dell’iniziativa: “C’è una tendenza sbagliata a considerare la detenzione come qualcosa che non riguarda la società civile, come se il carcere fosse un luogo da rimuovere mentalmente, estraneo alla comunità. Invece il carcere ne è parte integrante: è un luogo dove i principi costituzionali devono trovare piena attuazione e dove la rieducazione può diventare concreta solo attraverso un rapporto virtuoso tra il dentro e il fuori. Iniziative come la Colletta Alimentare, presentata oggi, restituiscono valore a quel legame, coinvolgendo non solo i detenuti ma anche l’intero mondo carcerario - dalla polizia penitenziaria agli educatori - in un percorso comune. E' un segnale importante: si può scontare una pena senza essere esclusi dalla società civile”.
Anche Mons. Vincenzo Paglia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita, ha ricordato che “è un segno potente vedere nascere da un luogo complesso e doloroso, un’opera di bene così concreta: dimostra che anche un gesto semplice può riaccendere legami umani e sociali, di cui le nostre città hanno oggi profondo bisogno. Vorrei che da qui partisse un messaggio per tutti: sconfiggiamo la tristezza di un mondo chiuso in sé stesso. Nel cuore di ciascuno c’è una scintilla di bene, capace di riaccendere l’amore anche nei luoghi più oppressi. Da qui può ripartire la speranza: si può rinascere, tutti, nessuno escluso”.
La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare rappresenta per la Fondazione Banco Alimentare l’appuntamento cardine dell’anno, sia per il valore ideale che operativo. Organizzata e coordinata da Fondazione Banco Alimentare con il contributo indispensabile delle Organizzazioni Banco Alimentare territoriali, la Colletta mobilita ogni novembre circa 160.000 volontari presso 12.000 punti vendita della grande distribuzione organizzata, invitando i cittadini a donare parte della propria spesa. Nel 2024 sono state raccolte 7.900 tonnellate di alimenti distribuite poi a oltre 7.600 strutture caritative che aiutano 1.755.000 persone in difficoltà in tutta Italia.
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(Adnkronos) - "Siamo oggi qui all'Esmo di Berlino particolarmente orgogliosi di aver presentato i dati aggiornati a cinque anni del nostro farmaco per le pazienti affette da tumore mammario in fase precoce. Grazie a questa nuova opportunità terapeutica abbiamo la possibilità di ridurre ulteriormente il rischio di recidiva di queste pazienti che quindi possono considerare questa nuova opzione terapeutica anche per quella categoria in cui abbiamo linfonodi negativi, quindi una popolazione di pazienti che attualmente non aveva altre opzioni terapeutiche innovative. Come Novartis siamo impegnati da oltre vent'anni nell'individuare soluzioni terapeutiche innovative che possano sempre di più andare in contro ai bisogni clinici insoddisfatti delle pazienti e poter contribuire alla lotta contro i tumori". Lo ha detto all'Adnkronos Salute Paola Coco, Direttore medico, Novartis Italia che oggi al Congresso della Società europea id oncologia medica a Berlino ha presentato i risultati a 5 anni dello studio Natalee con l'inibitore selettivo della chinasi ciclina-dipendente 4-6 ribociclib associato a terapia endocrina, una combinazione che riduce del 28,4% il rischio di recidiva nella più vasta popolazione di pazienti con tumore della mammella in stadio iniziale.

(Adnkronos) - Dopo 5 anni, la combinazione di due terapie orali - ribociclib (inibitore selettivo della chinasi ciclina-dipendente 4-6) con la terapia endocrina - riduce del 28,4% il rischio di recidiva nella più vasta popolazione di pazienti con tumore della mammella in stadio iniziale, inibendo due proteine chiamate chinasi ciclina-dipendenti 4 e 6 (CDK4/6) e mostrando un beneficio rilevante e clinicamente significativo in termini di sopravvivenza libera da malattia invasiva (Idfs). E' quanto emerge dallo studio Natalee presentato oggi da Novartis al Congresso della European Society for Medical Oncology (Esmo) in corso a Berlino.
I risultati dell'analisi a cinque anni dello studio registrativo di fase 3 Natalee di ribociclib, dimostrano una riduzione del 28,4% del rischio di recidiva nella più ampia popolazione di pazienti ad alto rischio con tumore della mammella in fase iniziale (Ebc) in stadio 2 e 3, positivo per i recettori ormonali e negativo per il recettore 2 del fattore umano di crescita epidermica (Hr+/Her2-) trattati con l'inibitore di CDK4/6 associato alla terapia endocrina (Et) rispetto alla sola Et. I tassi di sopravvivenza libera da malattia invasiva (Idfs) a cinque anni sono risultati dell'85,5% nel braccio che comprendeva l'inibitore di CDK4/6 in combinazione con Et rispetto all'81% nel braccio con la sola Et, corrispondenti a un miglioramento clinicamente significativo di 4,5 punti percentuali.
"Nello studio Natalee, che ha arruolato oltre 5.000 pazienti con carcinoma mammario Hr+/Her2 in stadio precoce - spiega Michelino De Laurentiis, direttore del Dipartimento di Oncologia senologica e toraco-polmonare, Istituto nazionale tumori Irccs Fondazione G. Pascale di Napoli - l'inibitore di CDK4/6 è stato somministrato in combinazione con la terapia endocrina per una durata di 3 anni. I dati aggiornati a 5 anni confermano un beneficio clinico sostenuto in termini di riduzione del rischio di recidiva, osservato sia nelle pazienti con coinvolgimento linfonodale sia in quelle con malattia linfonodo-negativa. Questi risultati suggeriscono che l'effetto del trattamento si estende oltre il periodo di somministrazione, con un potenziale impatto favorevole sulle prospettive di guarigione a lungo termine".
"Nel 2024, in Italia, sono stati stimati quasi 53.700 nuovi casi di carcinoma della mammella, il più frequente in tutta la popolazione - afferma Fabio Puglisi, professore ordinario di Oncologia medica dell'Università di Udine, direttore del Dipartimento di Oncologia medica all'Irccs Cro di Aviano - I tumori mammari ormonosensibili, che costituiscono circa il 70% del totale, presentano di solito una buona prognosi nel breve periodo, ma possono recidivare a distanza di molti anni dalla diagnosi, anche dopo un ventennio. L'evento che più impatta dal punto di vista clinico, nel carcinoma mammario operato radicalmente, è costituito proprio dalla comparsa di recidive a distanza, a cui si associa un peggioramento prognostico. La consistenza del beneficio osservato nello studio Natalee sottolinea il valore di questa molecola, ad oggi l'inibitore di CDK4/6 con il maggior numero di evidenze di fase 3 in grado di migliorare i risultati clinici".
"I dati presentati rafforzano il potenziale di Novartis di ridurre significativamente il rischio a lungo termine di recidiva del tumore al seno in un'ampia popolazione, offrendo a medici e pazienti una maggiore fiducia nella gestione della malattia a lungo termine - ha dichiarato Paola Coco, Direttore medico presso Novartis - In attesa della rimborsabilità a livello italiano, siamo orgogliosi di questi importanti risultati che rappresentano un'opportunità per ridefinire lo standard terapeutico nell’ambito della terapia adiuvante, confermando il nostro impegno nella ricerca in ambito oncologico".
Ribociclib è stato sviluppato da Novartis attraverso una collaborazione di ricerca con Astex Pharmaceuticals.
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(Adnkronos) - Paulo Dybala torna titolare contro l'Inter? L'attaccante della Roma è fermo per infortunio dalla terza giornata di campionato, quando si è procurato una lesione muscolare alla coscia sinistra durante la partita contro il Torino, persa 1-0 all'Olimpico. Oggi, venerdì 17 ottobre, l'allenatore giallorosso Gian Piero Gasperini ha parlato delle condizioni dell'argentino e delle possibilità di vederlo in campo contro i nerazzurri.
" Le soluzioni che abbiamo sono conosciute. Dybala ha fatto due buone settimane, sono servite molto a lui, a Pellegrini e a tutti gli altri", ha detto Gasperini in conferenza stampa, "sono soddisfatto di quanto fatto in questi giorni. Tanti hanno giocato in nazionale, è difficile avere il polso della loro condizioni ma l'incognita della sosta vale per tutti".
Possibile quindi che Dybala parta dal primo minuto, anche se è ancora aperto il ballottaggio con Lorenzo Pellegrini, al momento in vantaggio per una maglia da titolare sulla trequarti. Probabili quindi un impiego dell'argentino almeno a gara in corso.
Leggi tutto: Roma, Dybala titolare con l'Inter? Gasperini 'avvicina' il rientro dell'argentino

(Adnkronos) - "In Italia una donna su 8 si ammala di tumore alla mammella. Queste pazienti oggi sperimentano un percorso di malattia che poi significa anche un percorso di cura che sicuramente le sottrae alla vita quotidiana alla quale sono abituate. Soprattutto la loro condizione rischia di interferire con la qualità di vita, con le attività anche lavorative e dobbiamo prenderci carico di queste donne e aiutarle, ma soprattutto far capire che oggi esistono dei trattamenti che possono aumentare in modo significativo la probabilità di guarigione dopo che ci si ammala di tumore al seno". Lo ha detto all’Adnkronos Salute Fabio Puglisi, professore ordinario di Oncologia Medica Università degli Studi di Udine, direttore del Dipartimento di Oncologia Medica Irccs Cro di Aviano alla presentazione dello studio Natalee di Novartis oggi al Congresso della European Society for Medical Oncology (Esmo) a Berlino.
"Oggi abbiamo assistito ad Esmo 2025 ai risultati a cinque anni dello studio Natalee, uno studio che aggiunge un inibitore di CDK46 alla terapia endocrina nel trattamento adiuvante del tumore mammario in stadio iniziale con recettori ormonali positivi. Lo studio Natalee a 5 anni ha dimostrato una riduzione del rischio di recidiva di circa il 30% nelle donne con tumore al seno localizzato HER2 negativo - sottolinea Puglisi - Questo è un dato importantissimo perché dice che lo studio in qualche modo già testimonia il fatto che con questa terapia noi possiamo incidere sensibilmente sulla probabilità di guarigione".

(Adnkronos) - “Il mercato del lavoro sta andando bene e quando le cose vanno bene bisogna impegnarsi per rendere stabile questa condizione. E' anche il momento giusto per investire e dare continuità a una serie positiva di numeri che indicano dei record in termini di tasso di disoccupazione, che è in media europea, e di tasso di occupazione”. Questo quanto detto da Marina Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali durante il panel dal titolo 'La questione demografica e la crescita dell’occupazione', inserito nel programma di StatisticAll. Il festival della statistica e della demografia si sta svolgendo a Treviso.
“Questi dati ci portano a fare delle riflessioni e ne abbiamo parlato anche con il presidente di Istat. Vediamo che l’occupazione va bene al Sud e ci sono segnali positivi su donne e giovani” ha spiegato il ministro.
“La manovra di bilancio - prosegue - deve ribadire l'attenzione al lavoro e soprattutto ai redditi, siamo intervenuti sulla riduzione del cuneo fiscale rendendolo strutturale e abbiamo comunicato che 2 miliardi di euro sono destinati al lavoro e alla produttività”. Infine il ministro del lavoro parla del salario minimo: “Siamo sempre stati contrari perché ci sembra una scelta che comprime l'autonomia delle parti, comprime l'autonomia negoziale e mortifica quelle che sono invece delle capacità negoziali importanti che hanno le nostre parti sociali, una tradizione di valorizzazione dei contratti collettivi”.
Leggi tutto: Lavoro, Calderone a StatisticAll: "E' il momento giusto per investire"

(Adnkronos) - E' Liborio Cataliotti il nuovo avvocato di Andrea Sempio, il giovane indagato per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi. Il nuovo legale sostituisce Massimo Lovati, allontanato per le sue dichiarazioni sopra le righe rese più volte sul caso Garlasco. Cataliotti, 59 anni, è stato impegnato in molti processi importanti, dal calcioscommesse a Stamina, da quello per gli appalti in Comune a Reggio Emilia al processo per l'omicidio di Saman.
Il caso che gli ha dato maggiore notorietà è stato quello della teleimbonitrice Vanna Marchi e di recente ha assunto la difesa di Stefania Nobile e dell'ex compagno Davide Lacerenza, coinvolti nell'indagine milanese sulla Gintoneria.

(Adnkronos) - Addio a Ed Williams, indimenticabile volto del bizzarro scienziato Ted Olson nella serie tv 'Quelli della pallottola spuntata' e nella trilogia cinematografica 'Una pallottola spuntata". L'attore statunitense è deceduto a Los Angeles all'età di 98 anni. A darne notizia è stata la nipote, Stephanie Williams, a 'The Hollywood Reporter', precisando che il decesso è avvenuto il 2 ottobre.
Dietro il camice da laboratorio e il sorriso impassibile del professor Olson, si nascondeva una carriera atipica: prima che il grande pubblico lo conoscesse accanto a Leslie Nielsen nei panni dell'imperturbabile detective Frank Drebin, Williams era stato per decenni un insegnante di comunicazione e speaker radiofonico, prima di tornare alla recitazione in età avanzata.
Nato a San Jose, in California, il 26 novembre 1926, Edwin Wallace Williams si era avvicinato alla recitazione fin da giovane, recitando in radio e in teatro, anche sotto la direzione di Lillian Fontaine, madre delle celebri attrici Olivia de Havilland e Joan Fontaine. Ma fu il lavoro di docente a imporsi: dopo il trasferimento a Los Angeles nel 1955, Williams insegnò prima alla Don Martin School of Radio and Television Arts and Sciences, poi al Los Angeles City College, dove fu professore di broadcasting e dizione per quasi trent'anni. Tra i suoi studenti figurano nomi noti come il DJ 'Real' Don Steele e Bob Eubanks, futuro conduttore di 'The Newlywed Game'.
Solo negli anni '80, ormai sessantenne, decise di tornare a recitare: fu allora che ottenne il ruolo di Ted Olson nella serie parodica 'Quelli della pallottola spuntata' (1982; 'Police Squad!' il titolo originale), creata dai fratelli Zucker e Jim Abrahams, gli stessi dietro a 'L'aereo più pazzo del mondo'. La serie durò solo sei episodi, ma divenne col tempo un cult, dando vita alla fortunata trilogia cinematografica 'Una pallottola spuntata' (1988. 1991, 1994), dove Williams fu uno dei pochissimi attori - insieme a Nielsen - a tornare dal cast originale. Con il suo stile asciutto e la comicità surreale, il personaggio di Olson - lo scienziato che spiegava esperimenti ai bambini con esiti assurdi - rimase tra i più amati dai fan del genere.
Williams comparve anche in "Il padre della sposa" (1991), nel ruolo del ministro che celebra le nozze tra Kimberly Williams e George Newbern, oltre a partecipare a film come "Carnosaur" (1993), "High Strung" (1992) e "Nickel & Dime" (1992), e in serie tv come "MacGyver", "Matlock", "Avvocati a Los Angeles", "Dr. House", "Cheers" e "Father Dowling Mysteries".
Nonostante il successo, Williams continuò a considerarsi prima di tutto un insegnante. "Non approvavo i professori che inseguivano il successo trascurando gli studenti", dichiarò in un'intervista del 2017. Solo dopo aver ottenuto un orario più leggero, negli anni '70, riprese a frequentare i corsi serali di recitazione. “"Mi sentivo come un chirurgo addestrato che non era mai entrato in sala operatoria. Volevo operare", disse.Anche in età molto avanzata non rinunciò mai alla passione per la recitazione: continuò a lavorare sul piccolo schermo fino ai suoi 90 anni.
Ed Williams lascia la moglie Nancy, con cui era sposato dal 1954, i figli Fred e Ian, e due nipoti, Stephanie e Maureen. (di Paolo Martini)
Leggi tutto: Morto a 98 anni Ed Williams, lo scienziato di 'Una pallottola spuntata'

(Adnkronos) - La McLaren infiamma la lotta per il Mondiale di Formula 1, con Max Verstappen in agguato. Oggi, venerdì 17 ottobre, inizia il weekend del Gran Premio degli Stati Uniti, con le monoposto che scenderanno sul circuito delle Americhe di Austin per l'unica sessione di prove libere e le qualifiche per la gara Sprint. Si riparte dal duello in vetta alla classifica Piloti tra Oscar Piastri, leader con 336 punti, e Lando Norris, secondo a quota 314, a -22 dal compagno di scuderia.
Proprio Norris e Piastri hanno infiammato la vigilia del Gran Premio tornando sul controverso 'incidente' di Singapore, quando le due McLaren si sfiorarono rischiando di compromettere l'intera gara, che l'inglese ha concluso al terzo posto seguito dall'australiano. Nonostante il contatto tra le due macchine sia stato di lieve entità, la scuderia papaya ha deciso di non correre rischi e ha richiamato i due piloti, analizzando la circostanza nel debriefing e riconoscendo le colpe, in questo caso, di Norris.
"Abbiamo riesaminato l’accaduto e posso dire che ci saranno ripercussioni su di me, da qua fino alla fine della stagione. Quindi non si può sostenere che me la sia cavata come se nulla fosse. È stato un incidente di lieve entità, ma che si sarebbe potuto evitare", ha ammesso Norris a margine della conferenza stampa di Austin, "era qualcosa che non avrei voluto che succedesse. Non posso permettermi di entrare in contatto e far succedere qualcosa come quello che è successo".
Una versione confermata anche da Piastri: "Non posso dire quali saranno le ripercussioni, è qualcosa che sa la squadra", ha detto l'australiano, "alla fine lui se ne è assunto la responsabilità e quindi ci sarà qualche tipo di ripercussione, sì".
Leggi tutto: Formula 1, lotta McLaren per il titolo. Norris: "Ripercussioni per contatto Singapore"

(Adnkronos) - “Casa Bice è un progetto di intergenerazionalità dove le ‘nostre giovani’, come chiamiamo le donne più anziane, vanno a incontrare altre giovani donne e neomamme, offrendo il loro sapere e la loro tradizione. Questa casa non è solo il sapere di queste donne, ma anche la forza della tradizione, delle cose semplici e il trasmettere dei valori dell’essere donna per cercare di guidare le nuove generazioni”. Così il responsabile della sede di Perugia della cooperativa sociale Pepita, Diego Buratta, alla conferenza stampa tenutasi ieri presso lo stabilimento Perugina di Perugia dove è stato premiato il progetto dell’organizzazione di cui fa parte, volto a promuovere l’inclusione e la tutela delle donne.
“Con la possibilità che ci viene data vogliamo aumentare i nostri obiettivi e raggiungere altre ragazze. Vogliamo aiutarle e aiutare le loro famiglie. Ma non solo, vogliamo aiutarle anche nel lavoro. In questo modo, cerchiamo di educare un territorio importante come quello della nostra regione Umbria”, ha continuato Buratta. “All’interno di casa Bice c’è sicuramente uno scambio di competenze, ma c’è soprattutto uno scambio di qualità”, ha concluso.

(Adnkronos) - “A marzo, insieme a Nestlé, abbiamo costruito un bando che ha avuto due obiettivi: lavorare sull’empowerment al femminile e diffondere nel territorio umbro la cultura del dono. Questo secondo punto è importante perché il crowdfunding aiuta le organizzazioni a coinvolgere il territorio e a partecipare alla realizzazione dei progetti”. Così la presidente della Rete del Dono, Valeria Vitali, alla conferenza stampa tenutasi ieri presso lo stabilimento Perugina di Perugia dove è stato premiato il progetto della Cooperativa Pepita volto a promuovere l’inclusione e la tutela delle donne.
“Il bando si è composto in diversi momenti. Il primo è stato quello della definizione degli ambiti dell’intervento. Abbiamo deciso che il focus era quello di potenziare le competenze delle donne. Il secondo è stato quello di selezionare le organizzazioni che presentassero i progetti interessanti sul territorio umbro; poi portare avanti un percorso formativo sul digital fundraising e il crowdfunding; infine arrivare alla selezione che abbiamo condiviso con Nestlé e i suoi lavoratori e le lavoratrici”, ha continuato Vitali.
“Del progetto di Pepita ci ha convinto il fatto che è trasversale e intergenerazionale - ha concluso la donna - Un’idea che coinvolge non solo le giovani, ma anche le donne anziane che mettono a disposizione delle nuove generazioni, la loro esperienza e il loro background”.
Leggi tutto: Sostenibilità, Vitali (Rete del Dono): "Con Nestlé bando su empowerment al femminile"

(Adnkronos) - “E’ con grande orgoglio che oggi siamo qui per raccontare un percorso iniziato a marzo e che ha visto coinvolte un’azienda, associazioni e molte persone che credono negli stessi valori”. Così l’head of Corporate Branding e Reputation di Nestlé, Valeria Norreri, alla conferenza stampa tenutasi ieri presso lo stabilimento Perugina di Perugia dove è stato premiato il progetto della Cooperativa Pepita volto a promuovere l’inclusione e la tutela delle donne.
“A marzo, con Rete del Dono, abbiamo lanciato la Call4Ideas 'Connessioni al femminile' per individuare progetti di valore che parlassero di empowerment, di inclusione, di solidarietà - ha continuato Norreri illustrando l’iniziativa di Baci Perugina - L’idea di 'Connessioni al Femminile' è quella di continuare una tradizione iniziata con una donna, Luisa Spagnoli. Una pioniera, una visionaria che già agli inizi del 900 assumeva donne in fabbrica e dava loro strumenti per costruire la loro affermazione personale e sociale”.
“Abbiamo voluto dare spazio a progetti che parlano di empowerment, di inclusione, di solidarietà, perché crediamo che il cambiamento sociale passi proprio da qui: dalla capacità di creare valore condiviso, partendo dalle comunità locali - ha proseguito - Alla call 4 ideas hanno partecipato diverse associazioni del territorio, tra le quali abbiamo selezionato i migliori progetti: Pepita, L’Albero della Vita e il Centro Internazionale per la Pace, che rappresentano perfettamente lo spirito di questa iniziativa e ringraziamo tutti per l’impegno nella definizione di 3 progetti interessanti e di valore”.
“Il progetto sarà supportato anche attraverso una raccolta fondi. Con la raccolta fondi abbiamo voluto uscire dallo schema della sussidiarietà a favore di un approccio corale che vede coinvolti l’azienda, le persone che ci lavorano e la comunità tutta che crede nel valore di un progetto e che voglia veramente creare connessioni in modo che le donne umbre possano costruire un futuro più indipendente e di valore”, ha concluso.

(Adnkronos) - Alba, in provincia di Cuneo, con il progetto 'Le fabbriche del vento' è la Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea per l’anno 2027. A proclamarla è stato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, durante la cerimonia ufficiale presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura, alla presenza della Giuria di valutazione e dei rappresentanti delle città finaliste.
Alba ha prevalso sugli altri tre Comuni finalisti, ovvero Foligno, in aggregazione con Spoleto con “Foligno-Spoleto in Contemporanea”, Pietrasanta con “Essere arte. O dell’umanità dell’arte” e Termoli con il progetto “Traiettorie contemporanee”.
Alla città vincitrice sarà assegnato un contributo di 1 milione di euro per la realizzazione del programma culturale previsto nel dossier. Il titolo sarà formalmente conferito con delibera del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della Cultura, che recepisce la raccomandazione della Giuria.
Leggi tutto: Alba Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2027

(Adnkronos) - Recidiva ridotta del 32% per pazienti con cancro alla vescica grazie all'immunoterapia durvalumab. Sono i risultati dell’analisi finale dello studio (di fase 3) Potomac presentati oggi, venerdì 17 ottobre, al congresso della European Society for Medical Oncology (Esmo) a Berlino e contemporaneamente pubblicati sulla rivista scientifica 'The Lancet'.
Con oltre 614.000 diagnosi all’anno nel mondo, il tumore della vescica è il nono per diffusione a livello globale, la quinta neoplasia per incidenza nella popolazione in Italia, con circa 31.000 nuovi casi stimati nel 2024. Il tipo più comune è il carcinoma uroteliale che ha origine nelle cellule uroteliali del tratto urinario. Più del 70% dei pazienti presenta diagnosi di carcinoma della vescica non muscolo-invasivo (Nmibc), che in fase iniziale colpisce il tessuto che riveste la superficie interna della vescica senza invadere la parete muscolare.
Circa la metà dei pazienti con Nmibc viene classificata ad alto rischio di progressione di malattia o di recidiva a causa di determinate caratteristiche del tumore, tra cui il grado e lo stadio. Proprio per questi pazienti arrivano le buone notizie.
I risultati presentati oggi nella sessione late-breaking Proffered Paper del congresso mettono in evidenza importanti progressi per prolungare la sopravvivenza. Gli esiti positivi dello studio (abstract #LBA108) hanno mostrato che l’aggiunta di un anno di trattamento con l’immunoterpaia durvalumab alla terapia di induzione e mantenimento con Bacillus Calmette-Guérin (BCG) ha prodotto un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza libera da malattia (Dfs) nei pazienti con carcinoma della vescica non muscolo-invasivo (Nmibc) ad alto rischio naïve a Bcg, rispetto al solo trattamento con Bcg.
Al follow-up mediano di oltre cinque anni (60,7 mesi), il regime con durvalumab ha mostrato una riduzione del 32% del rischio di recidiva (o di morte in assenza di recidiva) rispetto al braccio di confronto (hazard ratio per Dfs 0,68; intervallo di confidenza 95% 0,50-0,93; p=0,0154). La Dfs mediana stimata non è stata raggiunta in entrambi i bracci. Si stima che l’87% dei pazienti trattati con il regime durvalumab sia vivo e libero da malattia a due anni rispetto all’82% nel braccio comparatore. Lo studio non è stato disegnato statisticamente per rilevare formalmente la sopravvivenza globale (Os). Tuttavia, al follow-up mediano di oltre cinque anni (65,6 mesi, maturità 14%), un’analisi descrittiva ha mostrato un Hr per Os di 0,80 (CI 95% 0,53-1,20), senza differenza statisticamente significativa tra i due bracci.
"Il trattamento standard per i pazienti con tumore della vescica non muscolo invasivo ad alto rischio - afferma Lorenzo Antonuzzo, direttore dell’Oncologia medica Careggi, Università di Firenze - prevede l’utilizzo della terapia con Bcg, dopo la resezione transuretrale della neoplasia. L’obiettivo - spiega - è ridurre il rischio di recidive locali, ma si verifica ancora un’alta percentuale di ricadute, che possono portare a interventi chirurgici ripetuti e trattamenti più invasivi, compresa la rimozione della vescica, con un profondo impatto sulla qualità di vita dei pazienti. Da qui l’esigenza di nuove opzioni di cura".
"I risultati dello studio Potomac dimostrano che l’aggiunta di durvalumab, per 12 mesi, alla terapia di induzione con Bcg è in grado di ridurre il rischio di recidiva del 32%, consentendo a un maggior numero di pazienti di rimanere vivi e liberi da malattia dopo due anni. È una vera innovazione, in un setting di pazienti trattati a intento curativo, in cui non si registravano progressi da almeno un decennio".
"Diventa così più concreta - aggiunge Antonuzzo - la possibilità di guarigione anche in pazienti ad alto rischio di recidiva. Anche da un punto di vista psicologico, il termine di un anno della cura è davvero importante per le persone colpite dal tumore. Gli importanti risultati dello studio Potomac si aggiungono ai risultati positivi dello studio Niagara, che ha dimostrato efficacia nei suoi endpoint, tra cui la sopravvivenza globale positiva nel setting del tumore della vescica muscolo-invasivo, confermando l’efficacia di durvalumab in questa patologia. In Italia è inoltre attivo un Expanded Access Program, cioè un programma di accesso precoce, per il trattamento dei pazienti con malattia muscolo-invasiva".
"Le prospettive aperte dalla combinazione dell’immunoterapia - spiega Massimo Di Maio, presidente eletto Aiom - con la terapia standard Bcg implicano ricadute rilevanti anche sotto il profilo organizzativo. Oggi i pazienti con malattia non muscolo-invasiva ad alto rischio, nella maggior parte dei centri, sono gestiti solo dagli urologi, perché i trattamenti endovescicali, in particolare la terapia con Bcg, sono eseguiti negli ambulatori di urologia. In futuro, l’integrazione fra l’oncologia e l’urologia diventerà fondamentale, per garantire ai pazienti l’accesso all’innovazione costituita dalla combinazione dell’immunoterapia con la terapia standard".
Nel 2024, circa 125.000 pazienti sono stati trattati per Nmibc ad alto rischio, per i quali l’attuale standard di cura è costituito da resezione transuretrale del tumore alla vescica (Turbt) seguita dall'instillazione di Bcg direttamente nella vescica. Circa l’80% dei pazienti presenta recidiva di malattia a cinque anni e i tassi di progressione nei pazienti ad alto rischio possono arrivare al 30%. Numerosi pazienti con malattia recidivata vengono sottoposti a cicli aggiuntivi di chemioterapia e a ripetute procedure invasive come la Turbt, oppure si verifica la potenziale necessità di cistectomia (chirurgia per la rimozione della vescica), sottolineando la grande esigenza di nuove opzioni terapeutiche in questo setting a intento curativo.
Leggi tutto: Cancro alla vescica, recidiva ridotta del 32% con immunoterapia durvalumab: lo studio
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