
L’intelligenza artificiale accelera la trasformazione digitale, ridefinendo processi produttivi, organizzazione del lavoro e modelli decisionali. In un contesto competitivo globale, la domanda non è più se adottarla, ma come farlo in modo responsabile e strategico. Da questa esigenza nasce la terza edizione dell’evento “Intelligenza Umana, Supporto Artificiale”, promosso da Adnkronos Q&A, giovedì 27 novembre, ore 10:00, presso Palazzo dell’Informazione, in Piazza Mastai 9 a Roma. L’incontro riunirà esponenti del Governo, delle istituzioni, del mondo accademico e dell’impresa per un confronto sulle sfide e le opportunità dell’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Un dialogo concreto su come le scelte tecnologiche influenzeranno sistema produttivo, cittadini e competitività del Paese, e su quali condizioni servano per un’adozione dell’AI sostenibile, etica e orientata alla crescita.
La mattinata si aprirà con i saluti di Davide Desario, Direttore di Adnkronos. A seguire, la presentazione della rilevazione Adnkronos da parte dei vicedirettori Fabio Insenga e Giorgio Rutelli, che offrirà un quadro aggiornato sulla percezione e sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale in Italia da parte di istituzioni, imprese e cittadini. Un primo approfondimento sarà dedicato alle scelte strategiche adottate dalle istituzioni italiane per accompagnare l’integrazione dell’Ai nei servizi pubblici, nelle politiche del lavoro e nella normativa sulla sicurezza digitale. Interverranno, Alessio Butti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione, e Alberto Barachini, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria. Accanto a loro, Eva Spina, Capo dipartimento Digitale, Connettività e Nuove Tecnologie del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Bruno Frattasi, Direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, e Mario Nobile, Direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale, delineeranno le priorità del Paese in termini di governance tecnologica, infrastrutture e sicurezza.
Lo scenario europeo sarà analizzato attraverso il cuore della nuova normativa AI Act, il primo quadro regolatorio al mondo che definisce responsabilità e limiti nell’uso dell’intelligenza artificiale. Porteranno il loro contributo Lucilla Sioli, Direttrice Ai Office, Commissione Europea, e Brando Benifei, eurodeputato e co-relatore dell’Ai Act, approfondendo come le nuove regole influenzeranno competitività, innovazione e tutela dei cittadini.
Il confronto entrerà nel merito degli investimenti e delle strategie industriali. In una fase storica in cui il tempo è un fattore decisivo per conquistare vantaggi, aziende e big tech stanno ridisegnando modelli di business, prodotti e servizi con l’Ai al centro. Condivideranno la propria visione Giustina Secundo, Prorettrice all’Innovazione e Terza Missione Università del Mediterraneo ‘Giuseppe Degennaro’; Nicola Mangia, Market Leader Dxc Technology Italia; Flavio Arzarello, public policy manager Meta; Claudio Bassoli, Presidente e Ad di Hpe Italia;_ Martin Signoux, AI Policy Lead Europe in OpenAi; Hitomi Hamaba, Head of Product & Marketing Lead in Sony, Tommaso Cohen, Chief operating Officer Teamsystem, Diego Ciulli, Head o Government Affairs and public policy Google. Il dialogo offrirà una prospettiva concreta sulle priorità del mercato, tra sviluppo di piattaforme proprietarie e ecosistemi di sperimentazione.
Il focus finale sarà dedicato alle applicazioni dell’intelligenza artificiale nei processi aziendali e al suo impatto sull’organizzazione del lavoro e sul capitale umano. Gabriele Da Rin, Responsabile Relazioni Istituzionali InfoCamere; Federico Chinni, componente Giunta di Farmindustria; Mariangela Amoroso, Medical Lead Sanofi Italia; Carla Masperi, amministratore delegato Sap; Fabio Momola, vice president Engineering; Raffaello Napoleone, presidente It-Ex; Alessandro Moricca, Amministratore unico PagoPa racconteranno casi reali in cui l’AI diventa leva di competitività, innovazione e valorizzazione delle competenze nelle imprese italiane.
L’iniziativa riunisce nello stesso luogo governo, istituzioni, aziende, industry leader e mondo accademico, con un obiettivo chiaro: capire se l’Italia stia sfruttando appieno le potenzialità dell’intelligenza artificiale e se le scelte attuali stiano ponendo le basi per un futuro sostenibile e inclusivo. Adnkronos Q&A è il format di approfondimento dell’Agenzia Adnkronos che mette a confronto esponenti delle istituzioni, del mondo economico, sociale e accademico su temi di attualità e interesse strategico per il Paese. Ogni appuntamento è pensato come uno spazio di dialogo aperto, con domande dirette, dati, testimonianze e analisi, per stimolare il dibattito pubblico e offrire spunti concreti per l’azione.

La 38enne, in gravi condizioni, è stata notata nella carreggiata interna da alcuni automobilisti, che hanno allertato i soccorsi
Una donna peruviana di 38 anni è stata ferita con una coltellata al torace a Roma.
La 38enne è stata vista all'altezza del km 14 + 200 in carreggiata interna dell'autostrada da alcune persone che hanno chiamato la polizia. La donna è stata soccorsa e portata in codice rosso al Sant’Andrea. La donna ha detto di esser stata accoltellata dal compagno, proprietario dell’auto.
Sono in corso gli accertamenti della squadra mobile di Roma.

Come portare nel futuro le eccellenze della tradizione gastronomica italiana? Come trasformare prodotti quotidiani in esperienze che sorprendono i sensi, creano emozioni e accompagnano le persone in momenti di piacere, condivisione e scoperta? La risposta di Barilla si chiama Bite (Barilla Innovation & Technology Experience), il nuovo Innovation Center che sorge a Parma accanto al molino e al pastificio e agli uffici dell’azienda, consolidando il legame con il territorio dove è nata 148 anni fa. Una struttura all'avanguardia di quasi 14mila metri quadri - l'equivalente di due campi da calcio - che rappresenta per il Gruppo Barilla l'investimento più significativo nell'innovazione alimentare degli ultimi anni e rafforza la leadership dell'Italia nel settore agroalimentare mondiale. Pasta, sughi e prodotti da forno diventano qui territorio di esplorazione, dove ricerca e tecnologia sono al servizio della passione di Barilla per il cibo buono, sicuro e sostenibile.
Bite accoglierà 200 professionisti tra tecnologi alimentari, ricercatori, ingegneri, food designer, assaggiatori professionisti e chef. E anche per chi sogna di costruire la propria carriera nel food Made in Italy, Bite rappresenta un punto di riferimento dove crescere, formarsi e contribuire a scrivere il futuro della gastronomia italiana. Attraverso programmi di internship, Bite ospiterà ogni anno 30 giovani talenti, confermando il ruolo di Barilla come motore di occupazione qualificata nel Paese. Il centro rappresenta inoltre il cuore pulsante di un ecosistema di open innovation che conta già 84 collaborazioni attive con università e centri di ricerca in Italia e nel mondo.
“In Barilla, dove il prodotto è da sempre il cuore di tutto ciò che facciamo, sappiamo che una parte fondamentale del nostro lavoro è immaginare e realizzare prodotti di qualità, che devono rispondere e adattarsi alle nuove esigenze delle persone”, dichiara Guido Barilla, presidente del Gruppo Barilla. “Il Bite, oltre a dare forma a quelli che saranno i prodotti di domani, rappresenta una scelta imprenditoriale ben precisa. Barilla deve guidare e anticipare le tendenze, ed essere capace di dialogare con mercati sempre più aperti e internazionali", aggiunge.
Profondamente radicato nel cuore della Food Valley dove Barilla è nata, Bite guarda al mondo intero: qui si sviluppano i prodotti per tutti i brand del Gruppo, da quelli che conquistano le tavole italiane a quelli che portano il gusto italiano in oltre 100 paesi. Un laboratorio globale con radici locali, dove l'innovazione parte da Parma per raggiungere il mondo. Bite è strutturato su 4.800 metri quadri dedicati all'Innovation Center che comprende un'area di Design Thinking, spazi per degustazioni e studi sensoriali, due cucine innovative per pasta e bakery, e un auditorium. A questi si aggiungono 9.000 metri quadri agli impianti pilota, dove sorgeranno laboratori e linee sperimentali per testare, prototipare e sviluppare pasta, sughi e prodotti da forno, progettare soluzioni innovative di packaging e sviluppare sistemi avanzati per garantire qualità e sicurezza alimentare di eccellenza. Per sviluppare Bite Barilla ha investito oltre 20 milioni di euro e sarà di circa 2 milioni all’anno la spesa per progetti specifici di upgrading sugli impianti, mantenendo così un presidio costante sull'innovazione in tutte le categorie merceologiche.
La ricerca in Bite attraversa tutta la filiera, dalle pratiche agricole sostenibili alle analisi sensoriali sul prodotto finito. Per sviluppare un nuovo prodotto sono necessari in media 2 anni (con punte di 10 per i progetti più complessi), tra ricerca e sperimentazione di varietà e pratiche agricole sostenibili, selezione degli ingredienti, sviluppo di ricette, realizzazione dei prototipi nei laboratori di ricerca e test di assaggio di esperti e panel di consumatori. All’interno del Bite c’è anche il nuovo Customer Collaboration Center (Ccc), il cuore pulsante dell’incontro tra Barilla e i suoi clienti. Non è solo uno spazio, ma un’esperienza: un luogo dove le partnership prendono vita attraverso dialogo, fiducia e valori condivisi. Qui ogni visita diventa un viaggio immersivo e multisensoriale, capace di intrecciare insight sui consumatori e sugli shopper con emozioni, scienza e arte culinaria. È un percorso che ispira collaborazione, accende l’innovazione e apre la strada alla sperimentazione, con un obiettivo chiaro: creare insieme soluzioni che rispondano ai bisogni delle persone e alimentino una crescita reciproca e sostenibile.
"Fare innovazione significa mettere al centro i desideri delle persone. Capire a fondo come evolveranno i loro bisogni legati al cibo e alla nutrizione, e da lì mettere a terra idee che siano nuove, buone e sostenibili. Il Bite sarà un centro aperto al mondo, dove sarà possibile vedere, toccare e comprendere come Barilla immagina il futuro del cibo", spiega Michele Amigoni, responsabile Rdq del Gruppo Barilla.
L'approccio di Barilla all'innovazione nasce da una convinzione profonda: il cibo di domani si disegna insieme. Bite consolida un network di 84 partnership strategiche con università e centri di ricerca, dall'Università di Parma a quella di Wageningen, dalla Federico II di Napoli all'Università di Bolzano, dal Cnr italiano al Tno olandese, fino all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Questa rete si arricchisce con il confronto con le migliori start up agrifood & tech di tutto il mondo che Barilla seleziona ogni anno per co-creare soluzioni innovative. È il caso del programma Good Food Makers, che dal 2019 ha raccolto oltre 1200 candidature da 41 Paesi e avviato 28 collaborazioni concrete che spaziano dall'agricoltura indoor sostenibile alla tracciabilità del basilico nel Pesto alla Genovese fino alla gestione della logistica con Ai. Di questo lavoro di creatività e conoscenza condivisa fanno parte anche gli stessi consumatori che, con le loro richieste, istanze e bisogni guidano la ricerca verso soluzioni concrete.
Bite è stato progettato seguendo criteri di sostenibilità, inclusione e accessibilità: la struttura integra fonti rinnovabili per migliorare l'efficienza e ridurre l'impatto energetico, mentre all'esterno sono previsti spazi dedicati alla ricerca in agricoltura rigenerativa. E grazie al supporto di Dynamo Academy percorsi tattili e per ipovedenti, arredi flessibili, ascensori per ogni scala favoriscono una relazione armoniosa tra persone e spazi. Il centro ospiterà diverse opere d’arte della collezione Barilla che si arricchirà di una nuova aggiunta: la scultura 'La condizione del tempo' di Paolo Borghi, a confermare la tradizione di Barilla di unire arte e innovazione alimentare, in continuità con una vocazione aziendale che lega creatività, visione e saper fare.
Bite ha aperto le proprie porte alla presenza di istituzioni nazionali e locali, esponenti del mondo accademico e della ricerca, stakeholder e media. Questo momento dal forte valore simbolico per l’azienda e per il territorio è stato anche un’arena di confronto sui grandi temi del food: a marcare fin dall’inizio lo spirito del luogo, un dibattito organizzato in collaborazione con Tedx sul futuro dell’agroalimentare e sull’open innovation ha messo al centro l’esperienza di persone Barilla e di protagonisti autorevoli e innovatori provenienti dal mondo della ricerca, dell’impresa, della sostenibilità e della gastronomia.

Orrore in Tirolo. Una donna siriana di 34 anni, che risultava dispersa dal luglio 2024, e la figlia, una bambina di dieci anni, sono state trovate morte dietro una parete di cartongesso all'interno di un congelatore in un appartamento a Innsbruck, in Austria. Due sospetti, un cittadino austriaco di 55 anni e il fratello di due anni più giovane, erano già stati arrestati a giugno. I due non hanno confessato.
Sindaco Olbia a cerimonia, 'sono disponibili in casse Regione'...
Fermato da Carabinieri a P.Torres con ancora il coltello in mano... 
Con la vittoria da 200 mila euro, Riccardo si conferma il concorrente da record de La Ruota della Fortuna, il game show di Canale 5 condotto da Gerry Scotti. Nella puntata andata in onda ieri, lunedì 17 novembre, il campione è tornato alla ‘Ruota delle Meraviglie’ e ha indovinato al primo tentativo, con una sola risposta.
Con il trionfo di ieri, Riccardo ha superato i 410 mila euro, diventando automaticamente il più grande campione di sempre. Dopo la vittoria, è stato raggiunto dalla fidanzata Giulia. “Abbiamo cambiato la vita di questi due ragazzi”, ha commentato Gerry Scotti.
Riccardo Piancatelli è originario delle Marche. Ha 32 anni ed è un ingegnere ambientale di Recanati (Macerata). È diventato campione nella puntata del 14 novembre. Prima dell’ultima impresa aveva già accumulato oltre 180 mila euro e vinto una Panda.
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Sabato 29 senza appuntamento dalle 9 alle 17...
Confartigianato, 'settore in salute ma minacciato da abusivismo'... 
La pm di Milano Giancarla Serafini ha indagato per omicidio stradale il giovane alla guida del suv della Mercedes e il 32enne che conduceva la Opel Corsa che, all'alba di domenica scorsa, si sono resi protagonisti dell'incidente mortale in viale Fulvio Testi costato la vita a un 19enne.
Dopo alcune notizie diffuse in modo non corretto - un ventenne senza patente indicato prima come il guidatore del suv, poi come un soccorritore - chi indaga sta cercando di fare chiarezza sulla dinamica. Di certo è che entrambi i ragazzi alla guida avevano la patente. In particolare il 23enne è il giovane che ha preso a noleggio il costoso suv e che viaggiava a velocità "molto sostenuta" lungo viale Fulvio Testi con accanto l'amico Pietro Silvio Orrego, il 19enne morto nell'impatto, e sul sedile posteriore una 30enne ancora ricoverata in prognosi riservata, ma fuori pericolo. Il 23enne è risultato positivo ad alcol e droga nei primi esami a cui è stato sottoposto.
Sulla Opel Corsa, invece, viaggiava solo un 32enne risultato positivo ai pre test sulla droga, risultati che andranno ripetuti e approfonditi per capire se, e in che modo, possano aver influito sull'incidente mortale. In attesa dell'autopsia disposta sul corso della giovane vittima, sono stati sentiti alcuni testimoni, ma è dalle immagini delle telecamere presenti in zona che si proverà a capire quale delle due auto non ha rispettato il rosso del semaforo, attivo nonostante l'ora.

Il Consiglio di Amministrazione del Conou, il Consorzio degli oli minerali usati, riunitosi in presenza a Roma, ha deliberato l’aumento del Contributo Ambientale a decorrere dal prossimo 1° dicembre, da 9 a 14 centesimi al kg.
“Dopo 3 anni con il contributo ambientale ai valori minimi storici (7 cent €/Kg dal 2021 a giugno 2024 e poi 9 cent €/Kg) siamo obbligati a intervenire a fronte di un mercato in fortissimo e rapido ribasso. Le quotazioni delle basi lubrificanti, dal mese di luglio, hanno perso il 20% del loro valore, comprimendo la catena del valore della Filiera e rendendo ineludibile l’aumento - ha detto il presidente Riccardo Piunti - Possiamo tuttavia registrare con soddisfazione come le quotazioni delle basi rigenerate, un tempo penalizzate di circa il 10% rispetto a quelle vergini, siano oramai quotate allo stesso livello e godano, peraltro, del 'plus' ambientale della loro origine da rifiuto. Questo è anche il risultato della politica di Qualità tenuta dal Consorzio e dalle aziende della filiera (lungo tutta la catena dalla Raccolta alla Rigenerazione) che consente di aver un prodotto rigenerato di qualità ambientale prestazionale equivalente a quello dalla lavorazione del petrolio”.

“La sensazione è quella di un’indifferenza strisciante, una neutralità operativa e ideologica rispetto alla sostenibilità ambientale. Ci siamo chiesti da cosa derivasse e la conclusione è che molto probabilmente l’aver scisso la sostenibilità ambientale dalla sostenibilità sociale e aver inflazionato la prima ha depauperato la possibilità della maggior parte dei referenti dell’opinione pubblica di identificarsi con temi e problemi che fanno parte della vita quotidiana e che hanno a che fare con la sostenibilità sociale”. Così il Ceo di Eikon Strategic Consulting Italia Enrico Pozzi, intervenendo all’apertura della Social Sustainibility Week in corso oggi a Palazzo dell’Informazione a Roma, illustrando i risultati della ricerca ‘Salute, benessere e sostenibilità’, presentata da Eikon in occasione dell’evento.
“La sostenibilità sociale è difficile: parlare di uguaglianza, di diritti, di procedure, di norme e di policies è difficile. Sono cose complesse dalle quali le istituzioni tendono a sfuggire”, aggiunge Pozzi. “La sostenibilità sembra cedere il passo a una privatizzazione psicologica e microsociale della sostenibilità che si traduce in quell’universo psicologico e microsociale che definiamo salute, e che tendenzialmente ha a che fare con il proprio corpo. Salute come passaggio della sostenibilità a un universo dove gli attori sociali sembrano sparire”, conclude Pozzi.

Una 'guida per la sopravvivenza'. Nelle case dei 23 milioni di abitanti di Taiwan, sempre sotto il pressing politico e militare di Pechino che vuole la "riunificazione" dell'isola, arriva un opuscolo aggiornato con le indicazioni da seguire in caso di calamità naturali o guerra. Lo scenario più temuto è un attacco militare cinese e un'invasione dell'isola.
L'iniziativa era stata annunciata a settembre. Ora, da domani, le linee guida inizieranno a entrare nelle case dei taiwanesi, come confermato dalle autorità di Taipei e riportato dalla Cna. L'obiettivo è concludere l'operazione entro l'inizio di gennaio. Nell'opuscolo, di cui saranno stampate più di dieci milioni di copie, ci sono indicazioni sulle scorte che è meglio avere, sul bagaglio a mano da tenere pronto.
Nell'eventualità di un'invasione militare, dicono le autorità di Taiwan, è da considerarsi "disinformazione" qualsiasi affermazione su una resa di Taipei o una sconfitta dell'isola di fatto indipendente, che rivendica la sua democrazia. A Taipei lo slogan è "essere preparati, significa essere più sicuri". Il libricino è alla terza edizione dal 2022.

“Ho avuto un fidanzato manipolatore e truffatore. Sono ancora in cura. Gli psicofarmaci mi aiutano a dimenticare”. Con queste parole Genny Urtis ospite questa sera, martedì 18 novembre, a Belve parla per la prima volta con sincerità del suo percorso di transizione condizionato dall’ex compagno.
“Certe scelte le ha fatte per assecondarlo?” chiede Fagnani. “Mi ha portato a fare cose che non avrei mai fatto. Il seno non lo volevo, poi l’ho fatto per lui” ammette Urtis. “Lui le aveva promesso l’idea di una famiglia?” domanda Fagnani. “Mi faceva sognare la vita che non avevo ancora avuto, credere di essere una moglie: avevamo anche scelto le madri dei nostri figli...” dice Urtis che racconta l’intenzione di voler ricorrere alla maternità surrogata.
Nello studio di Francesca Fagnani, Urtis è un fiume in piena: dalle serate alla Gintoneria “Ho fatto sesso in un bagno”, alla relazione con un ex calciatore famoso, dalla “Cipriani che non vuole mai pagare perché ha il braccino corto”, fino al litigio con Diletta Leotta per via del fratello “che lavorava da me e poi non si è comportato benissimo”.
Siparietto esilarante su Pasolini. “Professo la libertà di scegliere” assicura Urtis. “Si sente un personaggio pasoliniano dei nostri tempi” chiede Fagnani. E Urtis: “Che vuol dire? Pasolini che faceva? Era un po’ così, perverso”. “Non mi sembra il contesto per parlare di Pasolini” interviene la giornalista. “Leggerò. Sa, leggo tutto il giorno social…”. “E s’è persa Pasolini” chiosa con ironia Fagnani.

In Italia la sostenibilità sociale ha il volto della fragilità: quasi nove cittadini su dieci guardano con paura al futuro del pianeta, oltre l’80% teme per quello del Paese e più di sette su dieci vivono con ansia il proprio domani. È uno dei segnali più forti che emergono dall’indagine realizzata da Eikon Strategic Consulting Italia in occasione della Social Sustainability Week, che racconta un Paese consapevole della connessione tra salute e ambiente (92%), ma allo stesso tempo schiacciato da preoccupazioni globali - guerre, clima e deterioramento ambientale - e dalla sensazione che il proprio destino dipenda soprattutto da fattori economici incontrollabili (62,4%).
L’indagine, condotta su un campione di oltre 2000 intervistati tra i 16 e i 75 anni, delinea un quadro in cui gli italiani individuano con chiarezza le priorità della sostenibilità sociale: la lotta alla povertà, indicata dal 49% del campione, la tutela della salute e del benessere, considerata essenziale dal 48%, e la garanzia di un lavoro dignitoso, ritenuto importante dal 33%. Questi tre elementi rappresentano la base su cui i cittadini costruiscono la propria idea di sviluppo sostenibile, ponendo la qualità della vita e la protezione delle persone al centro dell’agenda del Paese.
“Una visione problematica, segnala Enrico Pozzi, presidente e Ceo di Eikon Strategic Consulting Italia. La sostenibilità sociale rischia di essere ridotta a questione privata e atomizzata: salute e benessere rimandano al 'me', non al 'noi'. È una visione profondamente individualistica che ha perso il radicamento collettivo. L'ansia per il futuro - personale, nazionale, planetario - non trova più aggancio con dimensioni sociali concrete. Quando la percezione dominante è di non poter influenzare il proprio futuro, resta solo la cura ossessiva del corpo vulnerabile".
La sostenibilità sociale tocca direttamente anche il rapporto con il sistema sanitario nazionale. Il 46% degli italiani dichiara di avere fiducia nel Ssn, mentre il 54% esprime scetticismo o sfiducia; una criticità che non riguarda la qualità del personale, considerato preparato dal 58% degli intervistati, ma piuttosto la capacità organizzativa e la carenza di risorse, tanto che l’81% ritiene che il numero degli operatori sanitari sia insufficiente. Questa percezione porta oltre la metà del campione (53%) a considerare indispensabile una assicurazione integrativa e spinge il 67% a ritenere inevitabile il ricorso alla sanità privata, segnale di un bisogno crescente di sicurezza e accessibilità nelle cure.
“La nostra indagine mostra un Paese che chiede più protezione e accesso alla salute - commenta Paola Aragno, vicepresidente di Eikon - In questo quadro, il dialogo tra sistema pubblico e privato non è più un’opzione, ma una responsabilità condivisa. Significa mettere a fattor comune competenze, capacità organizzative e prossimità ai cittadini, senza sovrapporsi ma rafforzandosi reciprocamente. Solo così possiamo costruire un ecosistema della salute sostenibile, capace di rispondere alle fragilità emergenti e di garantire quella continuità di cura che oggi gli italiani chiedono con forza”.
In un contesto in cui le istituzioni e i soggetti collettivi sono percepiti come meno efficaci, si ampliano le aspettative nei confronti delle imprese, chiamate sempre più a svolgere un ruolo sociale. Quando organizzazioni e aziende parlano di sostenibilità trasmettono speranza o interesse (54%). Solo l’8% si dichiara indifferente. Al mondo del lavoro si chiedono innanzitutto stabilità contrattuale, considerata prioritaria dal 53%, relazioni positive tra colleghi, indicate dal 47% e flessibilità e smart working (34%). L’attenzione alla salute e la domanda di un’ampia offerta di welfare aziendale (26%) superano, anche se di poco, la rilevanza attribuita all’assenza di discriminazione e pari opportunità (23%) e alla formazione (22%). Il 60% ritiene tuttavia insufficiente l'attuale impegno aziendale per il benessere e il 61% del campione pensa che le aziende dovrebbero promuovere servizi psicologici, ma solo il 16% conosce aziende che li offrono.
“La crescente vulnerabilità e la carenza dei presìdi collettivi spingono le persone a rivolgere alle imprese aspettative un tempo rivolte alle istituzioni - dichiara Cristina Cenci, antropologa e Senior Partner di Eikon - Il lavoro diventa il luogo in cui si cercano stabilità, relazioni sane e tutela del benessere. Questa trasformazione segnala un cambiamento profondo nei bisogni comunitari. Le aziende che sapranno accoglierlo contribuiranno a rafforzare nuove forme di sicurezza condivisa”.
E proprio l’attenzione verso le persone, il benessere e la sostenibilità sociale è emersa con forza anche dalle testimonianze delle aziende. Lo hanno raccontato, durante l’evento di presentazione, i rappresentanti delle organizzazioni partner: Fabrizia Bottiroli, Head of Health Offering, Services and Uw Retail Axa Italia, Cristiano Gianni, Chief Health Officer, Axa Italia; Giampaolo Montesano, Distribution&Transport Director, Logista Italia; Claudia Rutigliano, Coordinatrice Scientifica della Fondazione Msd.
Le loro esperienze mostrano come innovazione, servizi integrativi, educazione alla salute e pratiche sostenibili possano diventare leve concrete per generare valore sociale e contribuire a una sostenibilità che metta al centro le priorità delle persone.
Pisacane aspetta altri 5 nazionali. Speranze per Deiola... 
La terza serie de 'Il Commissario Ricciardi' su Rai 1 si conferma vincente nella gara degli ascolti tv: l’episodio trasmesso ieri sera ha raccolto 3.641.000 spettatori pari al 22,2% di share, risultando il programma più seguito del prime time. Al secondo posto 'Grande Fratello' su Canale5, con una media di 1.861.000 spettatori e il 14,6% di share. Sul podio anche 'Fast & Furious 7' su Italia1, visto da 1.006.000 spettatori con il 6,3%.
Fuori dal podio
A seguire, tra gli altri ascolti di prime time: 'Lo Stato delle Cose' su Rai3 (961.000 spettatori, 6,5%), 'GialappaShow' su Tv8 (822.000 spettatori, 5,1%), 'La Torre di Babele' su La7 (847.000 spettatori, 4,7%), 'Quarta Repubblica' su Rete4 (687.000 spettatori, 5,4%), 'Lo Spaesato' su Rai2 (669.000 spettatori, 4,1%), 'Little Big Italy' sul Nove (408.000 spettatori, 2,3%).
Preserale, domina La Ruota della Fortuna
In access prime time, su Canale5 'La Ruota della Fortuna' ha dominato con 5.592.000 spettatori e il 26,4% di share, preceduta da 'Gira La Ruota della Fortuna' (3.983.000 spettatori, 19,3%). Su Rai1 'Cinque Minuti' ha registrato 4.733.000 spettatori (22,9%) e 'Affari Tuoi' 4.877.000 spettatori (22,8%). Ottimo risultato per 'Otto e Mezzo' su La7, seguito da 1.792.000 spettatori (8,3%).
Nel preserale, vittoria di Rai1 con 'L’Eredità – La Sfida dei 7' (3.507.000 spettatori, 24,1%) e 'L’Eredità' (4.870.000 spettatori, 27,9%), che hanno prevalso su 'Avanti il Primo' (2.247.000 spettatori, 16,8%) e 'Avanti un Altro' (3.391.000 spettatori, 20,6%) in onda su Canale5.
La governatrice ricorda le 19 vittime dell'alluvione...
Il valore complessivo dei manufatti sequestrati è di 1600 euro...
Sabato 29 senza appuntamento dalle 9 alle 17... 
Airbnb presenta nuove Esperienze da vivere insieme a 26 atleti olimpici e paralimpici in vista dei Giochi Invernali di Milano Cortina 2026. Le attività, disponibili da oggi sulla piattaforma, vedono protagonisti campioni e campionesse provenienti da 7 Paesi e 15 discipline, per un totale di 67 medaglie conquistate nel corso delle loro carriere. Tra loro anche 11 atleti azzurri.
Dalla cucina valtellinese con Deborah Compagnoni al relax guidato in spa con Dorothea Wierer, fino alle sessioni di allenamento con Jacopo Luchini e alle esperienze sul ghiaccio con icone come Arianna Fontana e Carolina Kostner: gli appassionati potranno vivere momenti esclusivi insieme a chi ha segnato la storia dello sport italiano e internazionale. Alcune proposte includono l’accesso a gare iconiche accanto a leggende internazionali. Ad esempio, sarà possibile vivere l'emozione delle finali di pattinaggio artistico con il campione Nathan Chen, seguire l’adrenalinica discesa libera femminile con Tessa Worley, partecipare alla spettacolare finale di halfpipe con Jamie Anderson o assistere all'attesissima finale olimpica di hockey maschile insieme alla canadese Natalie Spooner.
Le Esperienze Airbnb con gli atleti olimpici e paralimpici, prenotabili da oggi al costo di 26 euro a persona su airbnb.com/milanocortina2026, si svolgeranno fino a marzo 2026. Eccole, nel dettaglio.
-Scopri i sapori d'Italia insieme alla campionessa Deborah Compagnoni. Una tavola che racconta montagna, passione e famiglia: Deborah Compagnoni accoglierà gli ospiti per preparare insieme piatti ispirati alle sue radici valtellinesi, svelando legami sorprendenti tra sport, cura di sé e piacere della condivisione. La giornata si concluderà con un pranzo conviviale, il 20 febbraio 2026 a Milano: un momento per scoprire la campionessa oltre le piste, con la stessa autenticità che ha guidato la sua carriera.
-Trascorri una giornata di relax con Dorothea Wierer. Dorothea accoglierà gli ospiti negli eleganti ambienti della nuova spa milanese per un incontro dedicato al proprio benessere, fisico e mentale. Tra relax guidato e riflessioni su come gestire pressione e aspettative ai massimi livelli, ci sarà spazio per comprendere la vita dell’atleta dietro il fucile e gli sci. Un’esperienza da vivere l’8 marzo 2026, per ritrovare equilibrio e nuove energie.
-Assisti alle finali di wheelchair curling con Amos Mosaner. Amos Mosaner condurrà gli ospiti a Cortina per vivere da vicino le finali di wheelchair curling; l’atleta condividerà tattiche e storie legate a una disciplina ricca di precisione e strategia. Un’occasione per conoscere da dentro l’atmosfera delle Paralimpiadi e il valore dello sport inclusivo. Appuntamento il 13 e 14 marzo 2026.
-Guarda le finali di short track e di pattinaggio di velocità con Francesca Bettrone. Francesca guiderà gli ospiti alla scoperta del pattinaggio di velocità e dello short track direttamente dalle tribune delle gare olimpiche. Con la sua esperienza da atleta azzurra, offrirà un punto di vista privilegiato su strategie, dinamiche di gara ed emozioni da bordo pista. Un modo unico per vivere due delle discipline più spettacolari dei Giochi, il 12, 14, 15, 18 e 20 febbraio 2026 a Milano.
-Pattina con Arianna Fontana, l'atleta olimpica più decorata della storia. Velocità, istinto e freddezza in frazioni di secondo: Arianna Fontana trasformerà una sessione sul ghiaccio in un viaggio dentro la disciplina che le ha regalato 11 medaglie olimpiche. Gli ospiti vivranno il brivido dello short track proprio dove si accenderanno i riflettori olimpici nel 2026, scoprendo come ogni curva possa essere quella decisiva. Appuntamento il 7 marzo 2026 al PalaSesto a Milano.
-Scendi in pista con la leggenda Olimpica Carolina Kostner. Un’esperienza pensata per entrare nel cuore del pattinaggio artistico accanto a Carolina Kostner, simbolo di eleganza e determinazione nello sport italiano. Tra passi, rotazioni e tanta ispirazione, gli ospiti potranno scoprire come si costruisce una carriera ai massimi livelli e cosa significhi trovare armonia sul ghiaccio. Un incontro speciale, il 6 marzo 2026 per sentirsi parte della sua magia ogni volta che le lame incidono la pista.
-Scendi sul ghiaccio con l’atleta paralimpico Andrea Macrì. Sul ghiaccio di Cortina, Andrea Macrì mostrerà come il para ice hockey sia molto più di uno sport: è strategia, velocità e soprattutto resilienza. Gli ospiti impareranno i gesti fondamentali, scoprendo la storia di chi ha trasformato una sfida personale in una spinta potente verso i suoi quinti Giochi. In programma il 20 e 21 febbraio 2026, è un’occasione per lasciarsi travolgere dall’adrenalina di una disciplina in continua ascesa.
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