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Militari israeliani in vacanza nelle Marche, Piantedosi: "Sorvegliati per prevenire atti di antisemitismo"

10 Settembre 2025
Matteo Piantedosi

(Adnkronos) - Dopo le polemiche sulle vacanze per riprendersi dalla guerra a Gaza dei militari israeliani dell'Idf in Italia 'scortati' da uomini della Digos, arriva il chiarimento del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.  

''Nel caso relativo al soggiorno di cittadini israeliani in vacanza nelle Marche - afferma Piantedosi rispondendo al question time alla Camera - sono stati disposti, lo scorso anno, servizi di prevenzione durante le visite e le uscite nelle località circostanti a quella del soggiorno. Tali servizi vengono abitualmente decisi e svolti, a livello territoriale, ogni qualvolta vi sia notizia di presenze di comitive culturali, turistiche o gruppi sportivi che possano essere considerati esposti ad atti di intolleranza''. Così il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi . 

"Assicurare protezione a chiunque rischi di essere vittima di violenza sul nostro territorio e predisporre servizi di prevenzione e vigilanza a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica è ciò che le forze di polizia continueranno a fare - sottolinea il ministro dell'Interno - Non comprendo quali fossero le diverse aspettative circa le iniziative da adottare nella circostanza, né voglio pensare che, anche con riguardo al contesto complessivo, si potesse immaginare di lasciare queste persone alla mercé di possibili malintenzionati. E sono certo che anche gli appartenenti al gruppo politico degli onorevoli interroganti possano condividere questa linea di condotta delle forze di polizia, coerente con la loro missione in uno Stato democratico e con il difficile contesto internazionale che stiamo vivendo e degli elevati rischi da esso generati''.  

Piantedosi ha spiegato che ''la minaccia terroristica conseguente al conflitto mediorientale è costantemente monitorata in sede di Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica ai fini di una puntuale e aggiornata ricognizione delle migliaia di obiettivi sensibili in Italia, sui quali è stata intensificata l’attività di prevenzione e di vigilanza''.  

''L’antisemitismo è uno degli aspetti più preoccupanti che è emerso all’indomani dell’attacco terroristico del 7 ottobre e che ha determinato un rafforzamento di tutti i dispositivi di osservazione e controllo riferiti agli obiettivi riconducibili allo Stato di Israele e alle comunità ebraiche - ha detto - Aggiungo che, nell’ambito dei servizi svolti dalle forze di Polizia per prevenire turbative dell’ordine e della sicurezza pubblica, anche a causa del crescente numero di azioni di intolleranza antisemita, vengono svolti dedicati servizi di prevenzione sia nei confronti delle comunità ebraiche residenti che di gruppi occasionalmente presenti sul territorio nazionale''. 

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Militati israeliani in vacanza nelle Marche, Piantedosi: "Sorvegliati per prevenire atti di antisemitismo"

10 Settembre 2025
Matteo Piantedosi

(Adnkronos) - Dopo le polemiche sulle vacanze per riprendersi dalla guerra a Gaza dei militari israeliani dell'Idf in Italia 'scortati' da uomini della Digos, arriva il chiarimento del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.  

''Nel caso relativo al soggiorno di cittadini israeliani in vacanza nelle Marche - afferma Piantedosi rispondendo al question time alla Camera - sono stati disposti, lo scorso anno, servizi di prevenzione durante le visite e le uscite nelle località circostanti a quella del soggiorno. Tali servizi vengono abitualmente decisi e svolti, a livello territoriale, ogni qualvolta vi sia notizia di presenze di comitive culturali, turistiche o gruppi sportivi che possano essere considerati esposti ad atti di intolleranza''. Così il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi . 

"Assicurare protezione a chiunque rischi di essere vittima di violenza sul nostro territorio e predisporre servizi di prevenzione e vigilanza a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica è ciò che le forze di polizia continueranno a fare - sottolinea il ministro dell'Interno - Non comprendo quali fossero le diverse aspettative circa le iniziative da adottare nella circostanza, né voglio pensare che, anche con riguardo al contesto complessivo, si potesse immaginare di lasciare queste persone alla mercé di possibili malintenzionati. E sono certo che anche gli appartenenti al gruppo politico degli onorevoli interroganti possano condividere questa linea di condotta delle forze di polizia, coerente con la loro missione in uno Stato democratico e con il difficile contesto internazionale che stiamo vivendo e degli elevati rischi da esso generati''.  

Piantedosi ha spiegato che ''la minaccia terroristica conseguente al conflitto mediorientale è costantemente monitorata in sede di Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica ai fini di una puntuale e aggiornata ricognizione delle migliaia di obiettivi sensibili in Italia, sui quali è stata intensificata l’attività di prevenzione e di vigilanza''.  

''L’antisemitismo è uno degli aspetti più preoccupanti che è emerso all’indomani dell’attacco terroristico del 7 ottobre e che ha determinato un rafforzamento di tutti i dispositivi di osservazione e controllo riferiti agli obiettivi riconducibili allo Stato di Israele e alle comunità ebraiche - ha detto - Aggiungo che, nell’ambito dei servizi svolti dalle forze di Polizia per prevenire turbative dell’ordine e della sicurezza pubblica, anche a causa del crescente numero di azioni di intolleranza antisemita, vengono svolti dedicati servizi di prevenzione sia nei confronti delle comunità ebraiche residenti che di gruppi occasionalmente presenti sul territorio nazionale''. 

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Glioblastoma, anticorpo rallenta progressione e riduce iperattività cerebrale

10 Settembre 2025
Foto di repertorio - FOTOGRAMMA

(Adnkronos) - Un team internazionale guidato da Fabio Mammano, docente al Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'università di Padova e associato con incarico di ricerca all'Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibbc), ha sviluppato una nuova terapia monoclonale che si è dimostrata efficace nel rallentare la crescita del tumore. Oltre a ostacolare la progressione del cancro, il nuovo anticorpo sperimentale riduce anche l'iperattività neuronale causata dal glioblastoma, una condizione spesso associata a crisi epilettiche. I risultati sono pubblicati su 'Cell Communication and Signaling'. 

Il glioblastoma è un tumore notoriamente difficile da trattare, spiegano da UniPd e Cnr. Nello studio gli scienziati hanno mirato a un bersaglio molecolare preciso: i canali emisomici delle connessine, che nei tumori sono iperattivi e rilasciano segnali pro-tumorali come l'Atp (una molecola energetica essenziale per la crescita e la proliferazione delle cellule) e il glutammato. Utilizzando colture cellulari derivate da pazienti e un modello murino rappresentativo della malattia, i ricercatori hanno testato un anticorpo monoclonale chiamato abEC1.1, in grado di bloccare selettivamente alcune connessine (Cx26, Cx30 e Cx32). Questi i risultati, riassume una nota: riduzione della migrazione e dell'invasività delle cellule tumorali; inibizione del rilascio di Atp e glutammato; riduzione significativa del volume tumorale e aumento della sopravvivenza nei topi; normalizzazione dell'attività sinaptica anomala indotta dal tumore. L'anticorpo è stato somministrato sia come proteina purificata sia tramite terapia genica con vettori virali Aav (virus adeno-associati), una modalità che come evidenziano gli autori potrebbe consentire effetti terapeutici duraturi con una sola somministrazione. Lo studio rafforza l'idea che i canali emisomici delle connessine siano un bersaglio farmacologico promettente per il trattamento del glioblastoma. La tecnologia sviluppata è oggetto di brevetto in contitolarità tra università di Padova, Cnr, università degli Studi di Milano e ShanghaiTech University. 

"E' la prima volta che un anticorpo terapeutico si dimostra capace di contrastare contemporaneamente la crescita del glioblastoma e l'iperattività neuronale che il tumore induce nei tessuti circostanti", afferma Mammano. "Questo approccio apre la strada a nuove strategie terapeutiche che mirano non solo alle cellule tumorali, ma anche alle loro interazioni patologiche con l'ambiente cerebrale", prospetta lo scienziato. "Con questo studio abbiamo chiaramente evidenziato l'importanza di contrastare specificamente i componenti molecolari che attivano e rafforzano la comunicazione tra le cellule tumorali e il tessuto circostante, alimentando la proliferazione incontrollata del glioblastoma", aggiunge Daniela Marazziti, ricercatrice del Cnr-Ibbc e coautrice del lavoro. Il lavoro è stato condotto in collaborazione con istituzioni accademiche in Italia e Cina ed è stata finanziata da ministero dell'Università e della Ricerca, Fondazione Cariparo, Fondazione Giovanni Celeghin, ShanghaiTech University e Fondazione Umberto Veronesi. 

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Ministra della Salute svedese Elisabet Lann sviene in conferenza stampa - Il video

10 Settembre 2025
Elisabet Lann

(Adnkronos) - Elisabet Lann, nuova ministra della Salute svedese, è svenuta durante la sua prima conferenza stampa in Svezia. Nel corso dell'evento, tenutosi ieri martedì 9 settembre, Lann ha improvvisamente perso i sensi, crollando a terra e trascinando con sé il leggio.  

Il momento ripreso dai media presenti è diventato rapidamente virale sui social. I colleghi al suo fianco, visibilmente scossi, sono prontamente intervenuti per prestare soccorso alla ministra.  

 

Secondo quanto riferito dalla stampa locale, Elisabet Lann è rientrata in conferenza stampa pochi minuti dopo aver accusato il malore, che lei stessa ha attribuito a un "calo di zuccheri nel sangue".  

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Osservatorio Pampers, a Milano 7 genitori su 10 si sentono soli dopo nascita figlio

10 Settembre 2025
Osservatorio Pampers, a Milano 7 genitori su 10 si sentono soli dopo nascita figlio

(Adnkronos) - A Milano, il 69% dei genitori dichiara di sentirsi solo dopo la nascita di un figlio. Il 48% prova un senso di inadeguatezza nell’affrontare le sfide della genitorialità, mentre per il 65% è difficile sostenere questo ruolo. I genitori milanesi chiedono più supporto alle imprese (32%) e alla società (34%), piuttosto che alla rete familiare. A confermarlo sono i risultati del primo Osservatorio sulla genitorialità promosso da Pampers, da sempre al fianco di famiglie bambini e bambine, che ha raccolto le voci di oltre 3.000 genitori in tutta Italia. 

"Diventare genitori rappresenta una delle esperienze più intense e trasformative della vita, ma al tempo stesso una delle più impegnative", sottolinea l'Osservatorio. "Nei primi anni di crescita di un bambino o una bambina, infatti, non è raro che molti genitori si trovino a fare i conti con sentimenti diffusi di solitudine e inadeguatezza: 1 mamma su 2 e 1 papà su 3 - questi i risultati - dichiarano di sentirsi soli e inadeguati. La solitudine, infatti, è un tratto ricorrente anche a Milano. E non basta: quasi la metà dei genitori (48%) ammette di provare un senso di inadeguatezza".  

Per rispondere a questa fotografia nasce il progetto Pampers Village, il nuovo progetto di Pampers Italia che, per la prima volta, sceglie di raccontarsi non solo come un supporto quotidiano nella cura dei più piccoli, ma come un autentico compagno di viaggio per mamme e papà. L’obiettivo: valorizzare la connessione umana e offrire alle famiglie un ecosistema concreto e accessibile di ascolto, orientamento e sostegno nei primi 1000 giorni di vita del bambino, una fase tanto delicata quanto determinante. Il progetto toccherà 4 città italiane, Milano, Pescara, Palermo e Roma, con l’obiettivo di creare una rete tra famiglie, superare il senso di inadeguatezza e promuovere una genitorialità più condivisa. Il debutto sarà proprio a Milano, sabato 13 settembre dalle ore 9 alle 13 presso la Biblioteca Chiesa Rossa (via San Domenico Savio), con un evento gratuito aperto a tutte le famiglie con bambini e bambine da 0 a 3 anni. Durante la mattinata, oltre al dialogo con il personale del Centro per la Salute delle Bambine e dei Bambini (Csb), sarà possibile partecipare ad attività di gioco creativo con materiali semplici, momenti di lettura grazie anche alla collaborazione con Nati per Leggere, ed esperienze sonoro-musicali in partnership con Nati per la Musica. Un’occasione concreta per sperimentare piccole pratiche quotidiane replicabili a casa, dalla lettura al canto fino al gioco condiviso, e per tornare a sentirsi parte di un vero villaggio. 

 

  

Sebbene 7 su 10 genitori milanesi si sentano soli dopo la nascita di un figlio, in generale i dati dell’Osservatorio fanno emergere un approccio più sereno verso la genitorialità, grazie alle opportunità lavorative e di svago offerte della città. Non a caso, il 42% dei genitori milanesi esprime un’elevata soddisfazione per la propria condizione professionale(contro il 34% della media nazionale) e solo il 22% ritiene che la nascita di un figlio abbia peggiorato la propria situazione lavorativa, contro il 36% del resto d’Italia. Resta però alta la percezione di fatica: il 65% dei genitori trova il ruolo difficile, più della media italiana. Crescono i dubbi educativi (39% contro il 30% nazionale) e il peso economico di crescere un figlio (49% contro il 43%). Anche il supporto familiare appare meno solido che altrove: a Milano i genitori dichiarano che i nonni sono meno presenti (20% contro 14%) e si ricorre più spesso a baby-sitter (30% contro 24%). Infine, i genitori milanesi si dimostrano più propensi ad affidarsi a strumenti moderni per affrontare il loro percorso: social, blog e libri diventano alleati quotidiani, accanto a specialisti e pediatri. Ne esce il ritratto di una genitorialità complessa ma non rassegnata, capace di riconoscere le difficoltà senza rinunciare alla soddisfazione.  

  

“Per crescere un bambino serve un villaggio”: questo è il principio che ha ispirato l’iniziativa. Un messaggio potente, capace di rispondere al bisogno crescente di vicinanza, calore e condivisione. Questo nuovo percorso prende vita grazie alla collaborazione con la Onlus Centro per la Salute delle Bambine e dei Bambini (Csb), riferimento in Italia per la promozione della salute, dello sviluppo e dei diritti dell’infanzia e del sostegno alla genitorialità. La collaborazione tra Pampers e Csb nasce da valori comuni e da una missione condivisa: creare reti di sostengo e occasioni di incontro, sia nelle comunità locali che online, per restituire alle famiglie quel senso di comunità che oggi troppo spesso manca. Perché ogni mamma, ogni papà, merita di sentirsi parte di un villaggio. E ogni bambino e bambina meritano di crescere circondati da una rete di amore, fiducia e condivisione. 

  

Per fare tutto questo, il progetto Pampers Village si compone di diversi pilastri che hanno l’obiettivo di supportare le mamme e i papà in quella fantastica avventura che si chiama genitorialità: una ricerca sociale sociale che porta alla luce gioie e difficoltà dei genitori raccontandone il vissuto; gli eventi fisici itineranti nei parchi di alcune delle principali città italiane, per favorire la connessione fra le famiglie attraverso attività condivise, informative e formative; la prima community pampers all’interno dell’App Coccole Pampers, un luogo di incontro virtuale dove confrontarsi e condividere esperienze, dubbi e paure per costruire un vero e proprio villaggio su cui poter contare; la prima campagna di responsabilità sociale di Pampers, che ha l’obiettivo di mostrare come “scoprire di essere in tanti ci fa sentire meno soli”. “Da sempre con Pampers mettiamo al centro le persone, in particolare i bambini e i loro genitori, e lo facciamo partendo dall’ascolto: delle loro esigenze, dei loro sogni, ma anche delle loro difficoltà», ha dichiarato Antonio Fazzari, General Manager di Fater. “Proprio da questa volontà è nato l’Osservatorio Pampers sulla genitorialità, che ci ha restituito una fotografia chiara dei bisogni delle famiglie di oggi e ci ha spinti a dare una risposta concreta con il progetto Pampers Village. Un luogo, fisico e digitale, pensato per offrire supporto, creare relazioni e costruire un senso di comunità. Perché è questo il modo in cui intendiamo essere vicini, ogni giorno, ai nostri consumatori”. 

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Ancora possibile l'incontro con Carlo, ma la famiglia reale non si fida di Harry

10 Settembre 2025
Il principe Harry - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - C'è ancora tempo per un possibile incontro fra re Carlo e il figlio Harry, prima che quest'ultimo, al momento ancora nel Regno Unito, voli di nuovo in California e mentre il sovrano arriverà nella capitale inglese dalla sua residenza in Scozia. Sebbene Charles non abbia impegni in agenda questa settimana, è previsto che ritorni a Londra per le sue cure settimanali contro il cancro e per l'udienza con il primo ministro.  

Il ritorno del principe Harry nel Regno Unito è stato accolto con "sospetto" dall'esperto reale Hugo Vickers, che ha affermato che la famiglia reale non si fida più di lui. Harry "non è degno di fiducia" e ha "causato molti danni" con il suo libro di memorie 'Spare', ha detto al Sun l'autore di biografie reali bestseller, tra cui quella sulla Regina Madre e una sulla Regina Mary: "Sarebbe nel suo interesse, e in quello di tutti gli altri, se in qualche modo riuscisse a raggiungere una sorta di riconciliazione personale con suo padre". L'esperto ha ricordato che re Carlo una volta implorò suo figlio: "Non rendere infelici i miei ultimi anni". Ma la riconciliazione, ha insistito Vickers, sarà possibile solo se Harry "si scuserà" e darà rassicurazioni sia a suo padre che al principe William. Senza questo, sostiene, il rapporto dei Sussex con la monarchia è destinato a fallire.  

Intanto, nell'ipotesi ancora possibile che Carlo lo convochi, il secondogenito del re ha portato avanti gli impegni previsti per la giornata di oggi: nel pomeriggio è arrivato all'Imperial College di Londra per visitare il Centro per gli studi sulle ferite da esplosivi. Domani mattina parteciperà a un piccolo evento per il Diana Award, prima di tornare a casa negli Stati Uniti nel pomeriggio, concludendo il suo viaggio di quattro giorni nel Regno Unito. 

 

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Sostenibilità, Il 'bosco del Molino': la 'strada' verso la farina Co2 free di Agugiaro & Figna

10 Settembre 2025
Giorgio Agugiaro, presidente di <span id=

(Adnkronos) - Un bosco di 18.000 alberi, 13 ettari, impiantato accanto a un molino. L'attività industriale di produzione di farina di grano tenero alimentata esclusivamente con energia rinnovabile. Stop alla plastica in azienda. Sono le tante misure, 'piccole', come ama definirle il suo presidente Giorgio Agugiaro, messe in campo da uno dei big player nella produzione di farina di grano tenero, Agugiaro & Figna Molini, sulla strada verso la sostenibilità e il rispetto dell'ambiente. Perché, spiega Agugiaro intervistato da Adnkronos/Labitalia a margine del Bufala Fest a Napoli di cui l'azienda è stata main sponsor, "se ognuno fa il proprio piccolo pezzo su questa strada, poi con tanti pezzi messi insieme i risultati si raggiungono. Ma si deve agire, non solo predicare, partendo dal quotidiano".  

E il quotidiano di Agugiaro & Figna è fatto di tradizione e innovazione. "L'azienda -spiega Agugiaro- nasce il primo maggio del 2003 dalla fusione di due aziende con una storia antica, la Molini Agugiaro di Padova e la Molini Figna di Collecchio, provincia di Parma, due dinastie di mugnai. Facendo la prima trasformazione di una materia prima agricola, che è una commodity a basso valore aggiunto, siamo costretti a crescere nell'ambito della nuova economia mondiale. Da soli non riuscivamo a crescere come volevamo, oggi invece maciniamo 300.000 tonnellate di grano tenero l'anno e abbiamo, suddivisi su tre stabilimenti, uno nel Veneto, uno in Emilia e uno in Umbria, 180 dipendenti. Abbiamo raggiunto un fatturato di 170 milioni negli anni in cui il prezzo del grano è salito, 2021-2022. Oggi ci siamo attestati su qualcosa di più di 150 milioni", sottolinea.  

E grande è l'attenzione dell'azienda, che ha una visione industriale ma non ha mai perso il legame con la terra, il territorio e la cultura del cibo, verso l'export. "Tra il 25 e il 30% della nostra produzione spiega- l'esportiamo in 60 Paesi, con un fatturato all'estero che supera i 30 milioni di euro", sottolinea. 

E per Agugiaro affari e fatturato non possono 'oscurare' il percorso verso la sostenibilità. "Ci siamo posti il problema della sostenibilità -spiega- quando abbiamo capito che il cambiamento climatico sta creando grossi problemi all'agricoltura nel mondo. Due anni fa il Canada perse il 30-35% del raccolto per siccità, con la pianta che era nata ma per l'assenza delle piogge la spiga non riuscì a formarsi. Nello stesso mese di agosto la Francia perse il 30-40% del raccolto per eccesso di piogge, con le trebbie che non riuscirono ad entrare in campo, il grano marcì e quando riuscirono ad entrare tutta la produzione finì in parte distrutta, in parte destinata all'alimentazione animale perché non era adatta alla lavorazione per fare le farine destinate all'uomo. Io faccio questo lavoro da più di 50 anni, e questa è una cosa che non avevo mai visto", sottolinea l'imprenditore.  

Eventi estremi sempre più frequenti che hanno effetti disastrosi sulle coltivazioni e che hanno spinto Agugiaro & Figna a mettere in campo azioni per ridurre l'impatto ambientale delle proprie attività. "Non saremo noi che cambiamo il mondo e fermiamo il cambiamento climatico, ma riteniamo che se tutti operassero in un certo modo, quantomeno questo cambiamento climatico potrebbe essere rallentato, e nella migliore dell'ipotesi, fra qualche decennio, anche fermato", sottolinea spiegando che "noi già dal 2019 adoperiamo esclusivamente energia elettrica derivante da fonti rinnovabili. Oltre ad avere un impianto fotovoltaico, che però produce una parte minima del nostra fabbisogno, abbiamo concluso un contratto con Edison per assorbire tutta l'energia che loro produrranno da un impianto che stanno costruendo in provincia di Pordenone. Noi siamo utilizzatori particolari, nel senso che utilizziamo energia per 24 ore al giorno e per 7 giorni alla settimana. Quindi siamo in grado di assorbire tutta l'energia che eventuali impianti producono", sottolinea.  

Ma Agugiaro & Figna è voluta andare oltre l'uso di energia rinnovabile, con il 'Bosco del Molino', a Collecchio in provincia di Parma. "Abbiamo piantato questo bosco di 18.000 alberi, di 13 ettari, che sta crescendo vicino al nostro molino, per cui nel 2030, secondo dati scientifici rilasciati dal consorzio universitario che ci ha assistito e ha progettato questo bosco, sommando il fatto che usiamo solo energia da fonti rinnovabili e abbiamo questo bosco che abbatterà una quantità importante di Co2, diventeremo praticamente Co2 free. Tutto questo ha un costo, oggi viene apprezzato, ma non ci viene riconosciuto in termini di prezzo sulla farina, perché i consumatori apprezzano tutto questo, ma giustamente, forse anche per possibilità economiche, non sono ancora disposte a riconoscere un prezzo più alto", sottolinea Agugiaro.  

Ma l'azione dell'azienda sulla strada verso la sostenibilità non si ferma solo all'uso di energia rinnovabile. "Abbiamo adeguato gli impianti con macchinari moderni, perchè evidentemente le macchine di ultima generazione nascono tutte con un consumo di energia più limitato rispetto alle macchine vecchie. Poi abbiamo lavorato sulle confezioni dei nostri prodotti cercando di abolire le parti in plastica, prediligendo i materiali più degradabili", sottolinea Agugiaro.  

E ci sono anche tante piccole cose che puntano all'obiettivo finale del rispetto dell'ambiente. "Non abbiamo più -spiega Agugiaro- le bottiglie d'acqua minerale di plastica in azienda, per noi e per i nostri dipendenti, ma abbiamo la produzione di acqua con delle macchine e usiamo le caraffe di lontana memoria. E i bicchieri sono di carta biodegradabile, non abbiamo bicchieri di plastica. Mi rendo conto che è lo 0,001 per mille di quello che serve, ma se tutti lo facessero, probabilmente anche per l'uso domestico, qualcosa cambierebbe", sottolinea.  

E per Agugiaro la 'ricetta' per cambiare le cose sulla sostenibilità c'è. "Io che l'utilità sarebbe il quotidiano, cioè quello che facciamo dalla mattina quando ci svegliamo alla sera quando andiamo a letto, facendo tutti quello che dovremmo fare senza estremismi, ma con molta consapevolezza. Dagli imprenditori ai cittadini, ma anche alle istituzioni. Io ho la consapevolezza di aver fatto la mia parte", conclude.  

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Il nuovo nemico di Spider-Man? Il suo costume che puzza

10 Settembre 2025
Tom Holland - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - Altro che ragnatele: il vero nemico di Spider-Man, stavolta, è il suo stesso costume. Nel nuovo film "Spider-Man - Brand New Day", atteso per il 31 luglio 2026, l'amichevole supereroe di quartiere torna alle origini. Il costume abbandona le tecnologie Stark e riscopre il fascino della semplicità: colori più accesi, tessuto in rilievo, una grande ragnatela sul petto. Un omaggio dichiarato ai fumetti classici, per un Uomo Ragno più umano, più vicino al popolo, meno spaziale. Ma dietro questo ritorno alle radici si nasconde una verità odorosa e non proprio piacevole. 

L'attore Tom Holland, interprete del personaggio dal 2016, ha svelato un dettaglio non proprio da copertina: il nuovo costume, per quanto bello, dopo qualche ora di riprese "ha un odore di muffa". E no, non è un effetto speciale voluto. È solo sudore, tessuto sintetico e giornate intere sotto i riflettori. "È come infilarsi in una tuta da sub rimasta chiusa in macchina per una settimana", ha ironizzato l'attore in un reel pubblicato sul suo profilo Instagram, con la leggerezza di chi ormai convive con il problema. A peggiorare la situazione, l'aderenza del costume - perfetta per le acrobazie, meno per la traspirazione - e le estenuanti ore sul set. 

Il contrasto con i film precedenti è netto: nei capitoli degli Avengers, il costume "Starkiano" sembrava uscito da una lavanderia di lusso. "Mi ricordo ancora quando urlavo: 'Sa di nuovo qui dentro, Mr. Stark!'", racconta Holland con nostalgia. Ora, invece, ogni due settimane riceve un nuovo costume. Ma nemmeno questo basta a risolvere il problema. I fan reagiscono con ironia: "Vabbè, è il prezzo da pagare per tornare alle origini", scrive qualcuno su X. Altri propongono: "Un supereroe col super olfatto avrebbe smascherato il problema al primo ciak". L'ironia, del resto, è da sempre parte dell’universo Marvel, e Holland - con la sua autoironia britannica - lo sa benissimo. Ma resta una domanda senza risposta: i produttori stanno risparmiando sulla lavanderia? Ufficialmente no, ma il mistero aleggia come un odore di... muffa. 

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Alvaro (Tor Vergata): "Sempre attenti alle professioni sanitarie"

10 Settembre 2025
Alvaro (Tor Vergata):

(Adnkronos) - I valori fondamentali del dottorato di ricerca in Scienze infermieristiche e sanità pubblica riguardano "la lotta alle disuguaglianze, la promozione dei diritti, la salute e soprattutto la comunicazione tra cittadini e operatori sanitari. La nostra università è da sempre molto attenta ai professionisti della salute. E' stata infatti sempre data grande attenzione a tutti gli operatori sanitari, non solo all'interno della Facoltà di Medicina e chirurgia, e quindi nei corsi di laurea a ciclo unico, ma anche nei corsi di laurea triennali perché, se si vuole dare una risposta certa, sicura ed equa ai nostri cittadini, tutti gli operatori devono lavorare insieme in modalità". Così Rosaria Alvaro, prorettrice alle Politiche di innovazione sociale dell'università degli Studi Roma Tor Vergata, intervenendo alla cerimonia di consegna del dottorato honoris causa in Scienze infermieristiche e sanità pubblica all'attrice e regista Paola Cortellesi, tenutasi oggi all'Auditorium 'Ennio Morricone' della Facoltà di Lettere dell'ateneo.  

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Caterina Balivo confessa a La volta buona: "Massacrata di critiche dopo il parto"

10 Settembre 2025
Caterina Balivo - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Caterina Balivo commossa a 'La volta buona'. La conduttrice televisiva ha ricordato un periodo particolarmente delicato della sua vita: il ritorno al lavoro dopo la nascita della sua bambina.  

Nel corso della puntata di oggi, mercoledì 10 settembre, si è discusso del tema della maternità nel mondo dello spettacolo, in particolare delle critiche rivolte alle mamme vip. Come il caso di Chiara Giallonardo, criticata per essere diventata mamma a 46 anni.  

Durante la trasmissione, Balivo ha rivisto il momento in cui ha annunciato la sua gravidanza: "Ricordo ancora quando tornai a lavorare dopo un mese e mezzo: fui massacrata di critiche. Tante donne mi chiedevano perchè fossi già tornata in televisione, dicendomi che sarei dovuta rimanere a casa a crescere mia figlia".  

 

Con la voce rotta dall'emozione, la padrona di casa ha espresso tutta la sua amarezza per quelle reazioni, sottolineando quanto siano ancora oggi dolorose: "Le critiche fanno male anche a distanza di tempo, perché ogni donna sceglie cosa fare con il proprio corpo e con la propria figlia". 

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Cortellesi: "Onorata per dottorato honoris causa in Scienze infermieristiche"

10 Settembre 2025
Cortellesi:

(Adnkronos) - "Mi sono chiesta il perché di questo vostro riconoscimento, di cui sono onorata, e cosa avessero in comune i nostri rispettivi mestieri. Ho pensato all'empatia, alla necessità di mettersi nei panni dell'altro. Nel mio lavoro è un punto di partenza obbligato, imprescindibile. Bisogna osservare, comprendere, ascoltare. Ci si immedesima, per essere credibili e convincenti, ma è finzione, a un certo punto si esce dal personaggio. Nel vostro lavoro, specie in quello di chi cura e assiste, l'empatia è ugualmente imprescindibile, con la differenza sostanziale che non si tratta di un esercizio di stile, è la vita vera". Lo ha detto l'attrice e regista Paola Cortellesi, parlando oggi dal palco dell'Auditorium 'Ennio Morricone' della Facoltà di Lettere dell'università degli Studi di Roma Tor Vergata, in occasione della cerimonia di consegna del dottorato honoris causa in Scienze infermieristiche e sanità pubblica. 

"Ricevo questo riconoscimento per aver criticato, attraverso i miei lavori, la discriminazione di genere come narrazione storica - prosegue Cortellesi - La discriminazione non è solo un fatto sociale o politico, è una costruzione culturale tramandata nei libri, nelle parole, nell'indifferenza, nei modelli che ci vengono imposti sin dall'infanzia. Dobbiamo smontare questa narrazione - afferma - Possiamo metterci in gioco per la difesa dei diritti delle donne, delle bambine e delle adolescenti, perché sappiamo cosa significhi crescere con addosso aspettative che non abbiamo scelto, e sappiamo quanto sia urgente che ogni bambina possa vedersi rappresentata come soggetto di diritti e non come oggetto di giudizi".  

Il cammino verso l'eliminazione delle disuguaglianze e delle discriminazioni di genere, continua l'attrice e regista, "trova in questa sede prestigiosa, nei luoghi del sapere, dell'educazione e della cura alleati e alleate. Considero questa onorificenza non solo un premio all'impegno, ma anche come un segno che l'impegno collettivo può cambiare le cose". Quindi la dedica "alle colleghe e ai colleghi artisti, negli ultimi tempi ingiustamente vilipesi, e a chi, come voi, continua a credere che la parola, gli esempi e le storie possano diventare strumenti di trasformazione sociale". 

In merito al suo percorso di formazione accademica e sul campo, Cortellesi racconta che da giovane non ha conseguito la laurea, "ho interrotto gli studi universitari in Lettere e filosofia a metà del percorso, per studiare teatro. Mi piaceva tanto far ridere - spiega - così ho iniziato a lavorare come comica. Negli anni ho potuto declinare questo lavoro in tanti modi e su palcoscenici diversi. Ho avuto molte soddisfazioni professionali, la più importante delle quali è stata la libertà di scrivere le storie che mi stavano a cuore e sentirmi responsabile delle emozioni di chi le guarda". 

Inoltre, "ho avuto modo di visitare più volte, su invito del personale medico, reparti pediatrici. La prima volta - ricorda - prima di entrare, ho sbirciato nella stanza e mi sono bloccata sulla soglia pietrificata, assalita da un senso di impotenza e sentendomi molto inopportuna. C'è poco da ridere in quei reparti. Eppure, chi ci lavora, lascia quotidianamente a casa le difficoltà della propria vita per dedicarsi agli altri. La caposala che mi accompagnava - racconta - vedendomi in difficoltà, mi ha stretto le spalle e con la voce gentile dell'esperienza ha pronunciato il mantra di artisti e saltimbanchi, quello che tutti conoscono e che qualcuno usa anche a sproposito, ma che in quel momento era carico del suo significato più bello: 'The show must go on'. Sono entrata nella stanza e ho dato il massimo, per ciò che mi compete. Ho cercato di essere la migliore buffona di sempre. Aver strappato quel sorriso, lì dentro, non ha risolto niente, non ha cambiato le cose, ma forse ha rappresentato un attimo di sollievo. Ci sono luoghi - conclude - in cui si lavora anche per gli istanti". 

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Polonia, ambasciatore a Roma: "Incursione droni russi una provocazione, azione pianificata"

10 Settembre 2025
Polonia, ambasciatore a Roma:

(Adnkronos) - "Questa volta non vi è dubbio che si sia trattato di un’azione pianificata, di una provocazione su larga scala e non di un evento accidentale". Così, in una dichiarazione all'Adnkronos, il capo della missione diplomatica polacca a Roma, Ryszard Schnepf, a proposito dell'incursione nello spazio aereo di diversi droni russi, "abbattuti grazie a una operazione efficace del comando polacco e delle forze della Nato, tra cui quelle italiane". 

"La scorsa notte, fra le 23.30 e le 6.30 del mattino, oltre 20 droni russi hanno violato lo spazio aereo polacco, costituendo una minaccia diretta alla popolazione", ha denunciato l'ambasciatore, sottolineando che "fortunatamente non sono segnalate vittime". Secondo Schnepf, "per la prima volta, alcuni droni sono arrivati direttamente dalla Bielorussia e non dal territorio ucraino a causa di errori, disorientamento dei droni o provocazioni russe portate avanti su piccola scala". 

L'ambasciatore, ricordando che il governo di Varsavia ha invocato l'articolo 4 del Trattato della Nato per le consultazioni con gli alleati, ha quindi ringraziato "il governo italiano e gli italiani" per la solidarietà dimostrata: "Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, nonché altri politici di alto livello, hanno espresso il loro sostegno alla difesa dello spazio aereo polacco e dell’Alleanza Atlantica".  

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Mare: accordo di collaborazione tra Pns, Unioncamere e Assonautica Italiana

10 Settembre 2025
Mare: accordo di collaborazione tra Pns, Unioncamere e Assonautica Italiana

(Adnkronos) - È stato sottoscritto e presentato a Roma l’Accordo di collaborazione tra il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea (Pns), l’Unione Italiana delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura (Unioncamere) e l’Assonautica Italiana – Associazione Nazionale per lo Sviluppo dell’Economia del Mare di Unioncamere. L’intesa - spiega una nota - ha come obiettivo la condivisione di dati non classificati e la realizzazione di iniziative congiunte finalizzate a promuovere le rispettive funzioni in materia di underwater e a rafforzare la cooperazione istituzionale tra le tre realtà, protagoniste nello scenario della Blue Economy italiana. Secondo un recente studio di Pwc il mercato italiano della dimensione subacquea raggiungerà i 204 milioni di euro entro il 2030 con una crescita del +15,1%, mantenendo la leadership internazionale, grazie anche al contributo dei bandi promossi dal PNS che hanno coinvolto fin qui un ecosistema di 190 realtà. 

Pns, Unioncamere e Assonautica Italiana "intendono in particolare mettere a sistema dati e risultati di attività di ricerca e sviluppo per la creazione di un Osservatorio privilegiato sulla Dimensione Subacquea - unico in Italia - destinato a divenire un punto di riferimento per l’analisi e la valorizzazione delle attività subacquee nel nostro Paese". Grazie al patrimonio di competenze proprio del sistema camerale italiano, in particolare con il suo Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne e l’Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare – Ossermare, in termini di analisi e osservazione dei dati, il percorso di riconoscimento dell’importanza sempre più evidente dell’underwater può progredire dando al settore una sua riconoscibilità anche economica. 

Il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea, inaugurato il 12 dicembre 2023 su impulso del Ministro della Difesa Guido Crosetto, è stato concepito come catalizzatore del cluster subacqueo nazionale, integrando istituzioni, industria, start-up, università e centri di ricerca. La sua missione è valorizzare le capacità di innovazione e consolidare la sovranità tecnologica della filiera subacquea italiana. Unioncamere, anche grazie al supporto del suo braccio operativo Assonautica Italiana, ha inserito da tempo l’economia del mare tra le linee strategiche del sistema camerale, quale risorsa capace di generare ricchezza, occupazione e innovazione secondo un modello collaborativo e sostenibile. 

L’intesa è stata firmata dall’Ammiraglio di Squadra Giuseppe Berutti Bergotto, Presidente del Comitato di Direzione Strategica del Polo Nazionale della Dimensione Subacquea, dal Presidente di Unioncamere Andrea Prete e dal Presidente di Assonautica Italiana Giovanni Acampora, alla presenza del Capo di Gabinetto del Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Riccardo Rigillo. “L’accordo di collaborazione tra PNS, Unioncamere e Assonautica ha finalità operative e - spiega l'ammiraglio Bergotto - prevede la condivisione di dati, misurazioni e rilevamenti che afferiscono le attività di ricerca e sviluppo reciprocamente svolte, nel rispetto delle norme di settore, anche al fine di creare un Osservatorio privilegiato sull’underwater quale asse portante della blue economy”. 

“Siamo contenti di collaborare con il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea perché siamo convinti che la frontiera underwater abbia una importanza crescente a livello economico e tecnologico”, - evidenzia Andrea Prete. “Questa intesa istituzionale avrà un impatto concreto: accompagnare le imprese e le start-up innovative verso le opportunità offerte dal PNS e favorire la partecipazione delle categorie economiche ai bandi e progetti strategici”. 

“Siamo profondamente convinti - gli fa eco Acampora - che l’underwater rappresenti un settore strategico per il futuro del nostro Paese. L’accordo tra PNS, Unioncamere e Assonautica, che oggi rendiamo pubblico, rappresenta un ulteriore passo in avanti: sono maturi i tempi per un primo Forum nazionale sulla dimensione subacquea. Occorre uno sforzo comune per dare continuità a questo percorso, che apre grandi spazi di crescita economica alle nostre industrie in diversi settori dell’economia del mare: dalla sicurezza alla ricerca, dalle telecomunicazioni al turismo, fino all’acquacoltura e alla tutela ambientale." 

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Addio a Paul Baccaglini, l'ex inviato delle Iene è morto a 41 anni: ipotesi suicidio

10 Settembre 2025
Paul Baccaglini - Ipa

(Adnkronos) - E' morto ieri mattina a Segrate Paul Baccaglini. La notizia della morte dell'uomo, volto noto per essere stato inviato del programma 'Le Iene', è stata data sui social proprio dall'account del programma. "Martedì mattina è venuto a mancare Paul Baccaglini, un nostro inviato che ha fatto parte della squadra de 'Le Iene' qualche anno fa. Abbracciamo forte tutta la sua famiglia", si legge nel post. 

Baccaglini era stato in passato - per cinque mesi, nel 2017- anche presidente della squadra di calcio del Palermo. Secondo quanto riportato da 'Palermo Today', il corpo del giovane è stato trovato dalla compagna ieri nella sua casa di Segrate, a Milano. Secondo le prime informazioni, Baccaglini sarebbe morto per un gesto volontario. Sull'episodio stanno indagando i carabinieri di Milano e la Procura ha disposto l'autopsia.  

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Addio a Paul Baccaglini, l'ex inviato delle Iene è morto a 41 anni

10 Settembre 2025
Paul Baccaglini - Ipa

(Adnkronos) - E' morto ieri mattina a Segrate Paul Baccaglini. La notizia della morte dell'uomo, volto noto per essere stato inviato del programma 'Le Iene', è stata data sui social proprio dall'account del programma. "Martedì mattina è venuto a mancare Paul Baccaglini, un nostro inviato che ha fatto parte della squadra de 'Le Iene' qualche anno fa. Abbracciamo forte tutta la sua famiglia", si legge nel post. 

Baccaglini era stato in passato - per cinque mesi, nel 2017- anche presidente della squadra di calcio del Palermo. Secondo quanto riportato da 'Palermo Today', il corpo del giovane è stato trovato dalla compagna ieri nella sua casa di Segrate, a Milano. Secondo le prime informazioni, Baccaglini sarebbe morto per un gesto volontario. Sull'episodio stanno indagando i carabinieri di Milano e la Procura ha disposto l'autopsia.  

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Università: boom di richieste per stanze singole in affitto, Roma la più cara con canoni a 600 euro

10 Settembre 2025
Università: boom di richieste per stanze singole in affitto, Roma la più cara con canoni a 600 euro

(Adnkronos) - Con l’avvio del nuovo anno accademico, SoloAffitti ha scattato la fotografia del mercato delle locazioni per studenti universitari in Italia, mettendo in luce le dinamiche che caratterizzano domanda, prezzi e preferenze abitative. Il quadro che emerge è chiaro: la stanza singola è ormai la sistemazione in assoluto più richiesta, mentre le doppie si avviano all’estinzione. Gli studentati universitari restano una soluzione marginale, spesso costosa e comunque incapace di soddisfare la domanda. Solo una quota ristretta di famiglie benestanti sceglie ancora di affittare interi mono o bilocali. 

Dopo gli incrementi degli ultimi anni, i canoni sembrano aver raggiunto il tetto massimo. In molte città del nord la prospettiva è di stabilità, con la sola Milano che, come spesso accade, anticipa i trend nazionali: le stanze singole oscillano tra i 650 e i 700 euro, con un leggero segnale di contrazione. Tra le altre grandi città, Torino, Trieste e Genova presentano i prezzi più accessibili in assoluto al nord, con stanze singole generalmente comprese tra i 300 e i 400 euro, e punte fino a 450–500 euro per soluzioni di qualità superiore o in posizione strategica. A Trieste, alcuni studenti più facoltosi scelgono di affittare interi appartamenti a circa 650 euro, mentre a Genova la scelta è fortemente influenzata dalla vicinanza ai bus. 

Nelle città più piccole come Padova, Brescia e Trento, i canoni per una singola si aggirano tra i 400 e i 500 euro, con Padova addirittura sopra la media, con canoni che rimangono tra i 400 e i 500 euro, ma possono arrivare a 600 euro per immobili dotati di bagno ad uso esclusivo. Anche nel centro Italia la stanza singola è la soluzione più richiesta ovunque, con prezzi che variano in modo significativo tra le grandi città e quelle più piccole. 

Roma è la più costosa, con canoni intorno ai 600 euro. La distanza dal centro è un elemento che incide in modo preponderante sulla scelta, così come le condizioni di sicurezza sismica e impiantistica degli immobili, che nella Capitale sono quasi sempre datati. A seguire, Firenze e Pisa, dove si prediligono zone centrali o ben collegate, con prezzi tra i 300 e i 350 euro in media, e punte fino a 450 euro per stanze con bagno privato. Siena si mantiene più accessibile (250–320 euro), ma il prezzo sale fino a 400–450 euro per piccoli appartamenti autonomi. Ferrara si conferma una delle città più accessibili, con canoni che vanno da 250 a 400 euro a seconda delle condizioni e della posizione dell’immobile. Ancora più economiche sono Perugia e Teramo, dove le stanze singole partono da 200 euro, con una media tra i 250 e i 300 euro. A Teramo cresce la domanda di appartamenti indipendenti da parte di studenti con maggiore disponibilità economica. 

Nel sud Italia i prezzi degli affitti per studenti restano i più contenuti del Paese, ma in molte città, la vetustà degli immobili, il quartiere e i collegamenti influenzano fortemente le preferenze abitative. A Bari, i canoni per una singola si collocano tra i 250 e i 350 euro, con prezzi più bassi solo per appartamenti molto datati e più alti (fino a 400 euro) solo in caso di bagno privato. Il potenziamento del trasporto pubblico è in corso, ma la vicinanza all’università resta un fattore determinante. Il tetto massimo si alza per Napoli, dove è possibile trovare una singola stando nella fascia 250-500 euro al massimo. 

A Catanzaro, città con una mobilità urbana complessa, la posizione dell’alloggio è cruciale. I prezzi vanno dai 200 ai 250 euro, con valori superiori solo per stanze nuove e molto ampie. Reggio Calabria si distingue per i canoni più bassi: le singole si trovano tra i 140 e i 180 euro, tanto che chi può sceglie spesso un monolocale a circa 350 euro. Tuttavia, molte case per studenti sono vecchie e poco funzionali. A Messina, i prezzi si mantengono tra i 250 e i 300 euro, mentre a Catania si aggirano tra i 250 e i 270 euro, con punte di 300–350 euro per stanze dotate di bagno esclusivo. Anche a Catania e Palermo le singole vanno per la maggiore. A Palermo, i prezzi oscillano tra i 250 e i 350 euro, raramente superando i 400 euro anche per soluzioni migliori. A incidere sul contenimento dei prezzi, là dove funzionano bene, sono soprattutto gli accordi territoriali, che permettono di tenere allineate le aspettative dei proprietari e di garantire maggiore trasparenza agli studenti. 

Gli studenti definiscono le proprie scelte abitative a partire da tre fattori principali. Il primo è la prossimità all’università, che pesa soprattutto se la zona è vissuta anche di sera: la percezione di sicurezza resta un criterio determinante. In alternativa, vengono privilegiate aree ben collegate al centro cittadino. Il secondo fattore è la vicinanza ai mezzi pubblici: a Milano domina la metropolitana, a Roma bus e metro sono indifferenti, a Padova è la bici lo strumento principe, mentre nelle città medio-piccole come Macerata ci si muove prevalentemente a piedi. Il terzo elemento riguarda le condizioni dell’immobile: arredamenti nuovi e leggeri, camere ampie, climatizzatore (indispensabile al Sud), oltre alla richiesta crescente di letti matrimoniali anche nelle stanze singole. La presenza del bagno privato incide, ma non è la regola. 

La ricerca di casa è guidata anche dalla preoccupazione per la sicurezza, soprattutto nei grandi centri urbani. Gli studenti e le loro famiglie chiedono indicazioni sulle zone da evitare, anche se gli operatori sottolineano che episodi spiacevoli possono accadere in qualsiasi quartiere, persino in quelli centrali. Più che la geografia urbana, conta spesso il comportamento individuale: la raccomandazione è affidarsi a professionisti locali non solo per l’aspetto contrattuale, ma anche per avere un quadro reale del contesto. 

Molti studenti, nel tentativo di risparmiare sulle commissioni d’agenzia, si affidano a soluzioni 'fai-da-te'. Il rischio, però, è elevato: accessi abusivi da parte dei proprietari, spese accessorie gonfiate, affollamento eccessivo negli appartamenti, poca chiarezza su oneri e utenze. Altissimo anche il pericolo di truffe online, soprattutto sui social network, dove proliferano annunci di case inesistenti con richiesta di pagamento anticipato. SoloAffitti consiglia sempre di visitare gli immobili di persona, verificare subito lo stato dell’abitazione e conservare traccia scritta di tutte le spese sostenute. 

Settembre e ottobre restano i mesi di maggiore tensione per la domanda, ma il 2025 introduce una novità: il 'semestre aperto' di Medicina, che porta molti studenti a richiedere contratti di soli sei mesi con possibilità di proroga. Una dinamica che introduce incertezza sia per chi cerca casa sia per i proprietari. 

In questo scenario, la figura dei genitori resta centrale, spesso troppo: molti operatori raccontano di trattative e gestioni condotte direttamente da madri e padri a distanza, mentre i ragazzi faticano a conquistare autonomia. 

"In un contesto così complesso e in continua evoluzione - dichiara Silvia Spronelli, ad di SoloAffitti, - è fondamentale affidarsi ai professionisti del settore. I rischi del fai-da-te sono altissimi, soprattutto online, dove dilagano annunci truffa o dai budget fuori mercato. In questa situazione, il nostro ruolo è quello di aiutare gli studenti, fornendo loro soluzioni abitative valide, informazioni affidabili e supporto contrattuale, in modo da garantire un’esperienza abitativa serena e sicura, sia per gli studenti, che per i proprietari". 

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Guerra al pezzotto, chi guarda il calcio pirata rischia di pagare danni alle tv

10 Settembre 2025
Una fase di Lecce-Milan

(Adnkronos) - Chi guarda il calcio in tv con il pezzotto rischia di dover pagare un risarcimento a chi detiene i diritti. L'azione di contrasto alla pirateria digitale non si ferma e porta a segno un altro risultato importante che si concretizza in un'azione risarcitoria che i titolari dei diritti del calcio in Italia potranno promuovere nei confronti degli utenti illegali. 

I titolari dei diritti hanno formalmente richiesto all'Autorità giudiziaria competente, e ottenuto, i nomi degli oltre duemila utenti (in 80 province italiane) abbonati a IPTV illegale già sanzionati dalla Guardia di Finanza negli ultimi mesi. Nei loro confronti potranno ora essere avviate azioni risarcitorie per i danni arrecati. 

Gli utenti coinvolti erano stati identificati nell’ambito di un'operazione condotta dal Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza di Roma e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecce, coordinato dalla locale Procura. Le indagini avevano permesso di smantellare un’infrastruttura IPTV che trasmetteva contenuti in violazione della Legge sul Diritto d’Autore (n. 633/41), risalendo agli utilizzatori grazie a un’analisi dettagliata di dati anagrafici, bancari e geografici. L’autorizzazione della Procura competente ha consentito la trasmissione dei dati ai titolari dei diritti, che ora dispongono delle informazioni necessarie per poter agire in sede civile e amministrativa. Da inizio anno, sono quasi 2.500 gli utenti pirata sanzionati e oltre 3.000 sono quelli attualmente in fase di identificazione.  

"Guardare illegalmente contenuti mette a rischio chi lo fa e colpisce lo sport alle radici. Non è furbo. Non è gratis. Non è senza conseguenze” commenta Stefano Azzi, Ceo di Dazn Italia. "Un’azione risarcitoria, che può ammontare a diverse migliaia di euro, equivale a circa dieci anni di abbonamenti legali. Tifare dallo stadio o da casa in modo legale è una scelta sicura per chi guarda e l’unico modo per tenere vivo lo spettacolo che amiamo. Un sentito grazie alle forze dell’ordine ed a tutte le istituzioni per il loro lavoro". 

"La lotta alla pirateria non riguarda soltanto chi gestisce le piattaforme illegali: anche chi sceglie di utilizzarle deve essere consapevole di compiere un vero e proprio furto, con conseguenze reali", commenta Andrea Duilio, Ceo di Sky Italia. "Questi comportamenti illeciti non solo danneggiano i titolari dei diritti, ma minano interi settori economici e mettono a rischio il lavoro di tante persone. Solo una maggiore consapevolezza può contribuire a una svolta culturale che è ormai indispensabile". 

"Si sta concretizzando quanto abbiamo sempre detto ovvero che ‘chi sbaglia paga’ - ha affermato l'AD della Lega Calcio Serie A, Luigi De Siervo -. Da oggi, infatti, chi sceglie di vedere contenuti piratati, oltre a essere perseguito e multato dalla Guardia di Finanza, dovrà risarcire i licenziatari dei diritti sfruttati illegittimamente. Finalmente volge al termine l’epoca dell’impunità: il cerchio intorno ai pirati digitali si stringe di mese in mese attraverso un cambio di passo decisivo nella lotta alla pirateria". 

“Occorre segnalare un positivo effetto che il Corpo ha rilevato durante le fasi di notifica a domicilio delle sanzioni”, commenta il Gen. B. Crescenzo Sciaraffa, Comandante del Nucleo Speciale Beni e Servizi, “emerge, infatti, la volontà di collaborare del sanzionato che, in alcuni casi, oltre a regolarizzare il pagamento della sanzione all’Erario, ha responsabilmente comunicato alle Fiamme Gialle nuovi dati e notizie sugli organizzatori delle illecite attività, consentendo di attualizzare le investigazioni sulla pirateria. La pirateria, infatti, costituisce un moltiplicatore di illegalità: alimenta i circuiti sommersi del lavoro nero, dell’evasione fiscale, del riciclaggio e della criminalità organizzata e danneggia il tessuto produttivo tecnologico nazionale, gli operatori corretti e gli utenti regolari”. 

 

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In Europa aumentano suicidi, psichiatra Pompili: "Italia ha tassi più bassi ma serve più cultura"

10 Settembre 2025
In Europa aumentano suicidi, psichiatra Pompili:

(Adnkronos) - Tornano a crescere i suicidi in Europa: nel 2021 il suicidio ha rappresentato il 18,9% dei decessi tra le persone tra i 15 e i 29 anni, superando gli incidenti stradali (16,5%). "L'Italia, però, come altri Paesi dell'area del Mediterraneo, ha tassi più bassi rispetto all'Europa del Nord e dell'Est, dove sono in aumento. Nel nostro Paese registriamo un tasso di 7 suicidi ogni 100mila, con una differenza importante tra gli uomini - la maggior parte - e le donne. Sul perché nel Nord dell'Europa ci sono comportamenti suicidari più alti ci sono varie teorie: una rete sociale meno densa, il clima e le temperatura, in più anche il ruolo della religione che nei Paesi cattolici è ancora forte e impatta sullo stigma e quindi sulla scelta. Va però ricordato che per ogni suicidio ci sono 100 'sopravvissuti' che fanno i conti con la scomparsa delle persone e hanno effetti psicologici a seconda della vicinanza il numero è molto maggiore". A fare il punto per l'Adnkronos Salute è Maurizio Pompili, professore ordinario di Psichiatria presso Sapienza università di Roma e direttore dell'Unità operativa complessa di Psichiatria presso l'azienda ospedaliero-universitaria Sant'Andrea di Roma, che oggi è intervenuto in videocollegamento all'evento al Senato dedicato alla Giornata mondiale della prevenzione del suicidio, promosso da Telefono Amico Italia. 

"Il punto centrale dal quale è fondamentale partire - spiega Pompili - è la piena consapevolezza che gli individui a rischio di suicidio, in realtà, non vorrebbero affatto morire; vorrebbero soltanto che il loro dolore mentale, diventato insopportabile, venisse alleviato. La prevenzione del suicidio, quindi, è possibile e il primo passo è riconoscere questa sofferenza e impegnarsi per alleviarla". Secondo lo specialista, un filtro importante è il lavoro sul territorio dei pediatri e medici di famiglia: "Si è visto in uno studio svolto in una piccola isola, quindi con una comunità ridotta e monitorata, che la loro formazione nella prevenzione ha un impatto sui tassi di suicidio e può fare la differenza. Ma in Italia c'è bisogno di fare cultura della prevenzione del suicidio, nelle scuole ad esempio, nei centri di aggregazione, mirando la comunicazione in base al target. Formazione e sensibilizzazione sono cruciali, perché più rendiamo gli operatori e la collettività consapevoli della problematica suicidaria, più stiamo lottando per ridurre questo fenomeno". 

In Europa quali esperienze vanno nella direzione della prevenzione? "In Germania hanno puntato a un programma per contrastare gli istinti suicidari legati alla depressione - risponde lo psichiatra - Si è visto che nelle città dove veniva svolto un programma di formazione ai medici, ai caregiver e a vari gruppi a rischio i tassi di suicidio diminuivano".  

In occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, grazie a Telefono Amico i monumenti di alcune città italiane si accenderanno di luce blu, il colore simbolo dell'associazione. L'organizzazione ha presentato gli ultimi dati delle richieste d'aiuto e ha rilanciato alcune richieste alla politica. "In Italia, mediamente, ogni giorno si tolgono la vita 10 persone, oltre 300 al mese. Secondo gli ultimi dati Istat disponibili, il fenomeno è in costante crescita: il tasso registrato negli ultimi 2 anni analizzati dall'istituto di ricerca (0,40 suicidi ogni 10mila abitanti) è il massimo osservato dal 2015", ha evidenziato Telefono Amico.  

Tuttavia, l'Italia attualmente non dispone né di un piano nazionale integrato per la prevenzione del suicidio né di un sistema di monitoraggio in tempo reale. E proprio questa è la richiesta di Telefono Amico: mettere in atto azioni concrete per prevenire il fenomeno dei suicidi, a partire dall'ascolto in tutti i settori. Nello specifico, Telefono Amico Italia propone: l'istituzione di un numero di pubblica utilità 24/7 per la prevenzione del suicidio; l'avvio di un piano nazionale con azioni coordinate tra scuola, sanità, lavoro e forze dell'ordine; una campagna nazionale anti-stigma e informativa; protocolli clinici nei pronto soccorso e nei centri di salute mentale per l'identificazione precoce, la valutazione, la gestione e il follow-up delle persone affette da comportamenti suicidari, e il coinvolgimento delle realtà del Terzo settore nei tavoli decisionali in modo che possano mettere a disposizione l'ampio bagaglio esperienziale costruito in decenni di relazioni dirette con persone che hanno tentato il suicidio, che sono state attraversate da pensieri suicidari o che hanno subito dei lutti a causa del suicidio. 

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