
Il primo romanzo del collettivo Arturo Merlini, firmato da Eleonora Casula e Andrea Carmelita, accende i riflettori sulle nuove ecomafie e sulla speculazione energetica nell’Isola.
Mentre l’Europa investe miliardi di euro nella transizione ecologica e i fondi del PNRR raggiungono anche il Mezzogiorno, la produzione di energia verde rischia di diventare terreno fertile per nuove forme di criminalità organizzata. È questo il cuore narrativo de “Il Silenzio del Granito”, thriller politico edito da XRay, disponibile in formato Amazon Kindle, che affronta senza sconti il tema delle ecomafie in Sardegna.
Il romanzo, primo lavoro del collettivo Arturo Merlini, è ambientato lontano dagli stereotipi turistici della Costa Smeralda. Gli autori conducono il lettore nella Sardegna interna, aspra e spopolata, dove il silenzio delle valli rischia di essere infranto dal rumore delle ruspe del Progetto Helios World, simbolo di una transizione verde piegata alla logica del profitto illecito.
Una protagonista tra finanza, memoria e verità
Al centro della storia c’è Elena Usai, forensic accountant emigrata a Londra, costretta a rientrare nell’Isola dopo la morte del padre, vittima di un incendio doloso che ha distrutto la tenuta di famiglia. Quello che appare inizialmente come un dramma privato si trasforma rapidamente in un’indagine che svela una cospirazione internazionale.
Elena scopre che il padre è stato ucciso per aver rifiutato di vendere i propri terreni a una fondazione benefica solo in apparenza. Dietro il paravento filantropico si nasconde un’operazione di speculazione energetica che intreccia camorra, politica locale corrotta e alta finanza lussemburghese, mostrando come il riciclaggio di denaro possa passare anche attraverso l’energia rinnovabile.
Oltre il thriller: una denuncia sociale
“Il Silenzio del Granito” va oltre i confini del genere. Pur mantenendo una struttura da thriller ad alta tensione, il romanzo si configura come una denuncia sociale sulle condizioni economiche e culturali della Sardegna contemporanea.
«Da una parte c’è la Sardegna rurale, quasi in via di estinzione, che vende la terra per sopravvivere; dall’altra manager dai titoli altisonanti, per i quali il territorio è solo una piattaforma di profitto», spiega Eleonora Casula. L’autrice sottolinea come il libro non sia un attacco alla rivoluzione verde, ma un invito a vigilare: la criminalità organizzata, storicamente, segue i flussi di denaro, anche quando questi sono etichettati come “sostenibili”.
Andrea Carmelita evidenzia invece il concetto di “riciclaggio verde”, definendolo una nuova alchimia criminale: «Energia pulita per ripulire coscienze e capitali illeciti, sfruttando la disperazione di chi è costretto a vendere la terra. La nostra protagonista combatte questo patriarcato criminale con l’intelligenza analitica».
Un giallo civile che interroga il lettore
Con uno stile asciutto e diretto, il duo Casula-Carmelita firma un’opera che si inserisce nella tradizione del giallo civile italiano, ponendo una domanda scomoda ma attuale: quanto siamo disposti a pagare, come comunità, per il nostro futuro energetico?
Un ulteriore elemento di impegno sociale accompagna l’uscita del romanzo: il 50% dei ricavati delle vendite sarà devoluto a Namastè – Associazione di Promozione Sociale, rafforzando il legame tra narrativa, territorio e responsabilità civile.
“Il Silenzio del Granito” si propone così come una lettura di forte impatto per chi è interessato a thriller ambientati in Sardegna, romanzi sulle ecomafie e storie che intrecciano attualità, politica e giustizia sociale.



